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Indice
1 Storia
1.1 Origini
1.2 Anni trenta e quaranta
1.3 Anni cinquanta
1.4 Anni sessanta
1.5 Anni settanta
1.6 Anni ottanta
1.7 Anni novanta
1.8 Anni duemila
1.9 Anni 2010
2 Cinema dell'orrore gotico
3 Note
4 Bibliografia
5 Voci correlate
6 Altri progetti
7 Collegamenti esterni
Storia
Origini
Locandina del film di Robert Wiene Il gabinetto del dottor Caligari (1920)
Le prime immagini di eventi soprannaturali si possono trovare in alcuni
cortometraggi muti creati da pionieri del cinema quali Georges Méliès durante
l'ultimo decennio dell'Ottocento[5]; il più famoso è Le manoir du diable (1896) che
si pensa sia il primo film horror della storia. Un altro suo progetto horror è La
caverne maudite del 1898.[senza fonte]
I primi anni del XX secolo portarono ulteriori opere considerate pietre miliari nel
genere horror: ci fu la prima apparizione di un mostro in un lungometraggio,
Quasimodo, ne Il gobbo di Notre Dame. Tra i film con questo personaggio ci sono:
Esmeralda di Alice Guy (1906), The Hunckback (1909), The Love of the Hunkback
(1910) e il gobbo di Notre Dame (1923).
Molti dei primi film d'orrore furono fatti da registi tedeschi tra gli anni dieci e
venti; diversi ebbero una notevole influenza sulle future produzioni di Hollywood,
ad esempio Il golem di Paul Wegener del 1915 o Nosferatu il vampiro di Friedrich
Wilhelm Murnau (1922), un adattamento non autorizzato di Dracula di Bram Stoker. Il
più importante di quest'epoca è probabilmente Il gabinetto del dottor Caligari che
è considerato il simbolo del cinema espressionista.[6].
In seguito i film hollywoodiani ripresero i vecchi temi come Il gobbo di Notre Dame
(1923) e The Monster (1925), entrambi con Lon Chaney, la prima star del cinema
horror, il cui ruolo più importante fu ne Il fantasma dell'opera (1925).
Anni cinquanta
Gli ultimi anni cinquanta e primi anni sessanta videro la nascita di case
cinematografiche esclusivamente per i film horror, come la Hammer Film Productions.
La Hammer raggiunse un grande successo internazionale coinvolgendo personaggi
classici dell'horror, spesso interpretati da Peter Cushing e Christopher Lee, come
La maschera di Frankenstein (1957), Dracula il vampiro (1958) e La mummia (1959) e
molti seguiti. La Hammer, e il direttore Terence Fisher, sono universalmente
riconosciuti come i pionieri del moderno cinema horror.
L'American International Pictures (AIP) fece anche una serie di film ispirati ai
racconti di Edgar Allan Poe prodotti da Roger Corman e con Vincent Price. Queste
produzioni, a volte controverse, spianarono la strada ad una violenza più esplicita
sia negli horror che in altri generi di film[8].
I film horror dei decenni precedenti fino agli anni cinquanta sono tutti costellati
da figure archetipe dell'immaginario collettivo, spesso mutuate dalla letteratura
di genere. Ma è a partire da questo decennio che vengono introdotti nuovi concetti
e personaggi; ed è da questo decennio che i film horror cominciano realmente ad
assimilare le paure diffuse per renderle sullo schermo senza filtri, o quasi, così
da divenire lo specchio più credibile dello sviluppo della società. Infatti è
proprio a partire da questi anni l'introduzione degli alieni come modificazione
(spesso in negativo) dei miti classici di fate ed elfi, ormai passati di moda e
troppo poco credibili; ma gli alieni vengono anche utilizzati per parlare, e
mettere in guardia, del pericolo comunista (per quanto riguarda questa lettura, su
tutti spicca L'invasione degli Ultracorpi). Altro personaggio tipico di quest'epoca
è lo scienziato pazzo, o lo scienziato a cui sfugge di mano la propria scoperta (si
veda L'esperimento del dottor K.) concetto preso da Frankenstein ovviamente, ma che
viene ripreso a seguito del rapido sviluppo tecnico e scientifico di quegli anni,
sviluppo troppo rapido e troppo radicale perché la gente se ne appropriasse senza
paura (particolare, in quest'ottica è Assalto alla Terra, film in cui la scienza,
oltre ad essere causa, o concausa, del male viene rappresentata come unica
soluzione).
Anni sessanta
Una giovane zombie che divora il cadavere di suo padre, ne La notte dei morti
viventi (1968)
Negli anni sessanta il genere si spostò verso l'"horror psicologico", con thriller
come Psyco (1960) di Alfred Hitchcock e Che fine ha fatto Baby Jane? (1962) di
Robert Aldrich, che spostavano l'effetto suspense dai soliti "mostri" alle psicosi
umane che sfociavano in efferati atti sadomasochistici; L'occhio che uccide di
Michael Powell (1960) è un chiaro esempio di questa caratteristica. Gli horror
psicologici continuarono ad essere prodotti sporadicamente, con Il silenzio degli
innocenti (1991), tra i più importanti.
Ci furono anche numerosi film fatti con un budget ridotto. Alcuni esempi sono Blood
Feast (1963) (il primo film Gore) e Two Thousand Maniacs! (1964), entrambi di
Herschell G. Lewis, che prevedevano schizzi di sangue e sanguinosi
svisceramenti[10]. Notevole per le scene molto forti, sebbene non considerabile
splatter, è Occhi senza volto (1960) di Georges Franju, capolavoro del cinema
dell'orrore francese.
Uno dei più influenti film horror degli anni sessanta fu La notte dei morti viventi
(1968) di George A. Romero[11]. Questo film sugli zombie fu più tardi dichiarato
"culturalmente, storicamente ed esteticamente significativo" abbastanza da essere
preservato nel National Film Registry. Portò l'horror ancora più distante dal
vecchio filone gotico dei primi anni e lo introdusse nella vita delle persone
moderne[12].
Anni settanta
Con il successo dei film a basso budget e il sempre crescente interesse del
pubblico all'occulto, il genere fu in grado di sfornare una serie di pellicole
molto intense, spesso con contenuti sessuali, diventate A-movie (nonostante
avessero le caratteristiche dei B-movie). Molti di questi film furono fatti da
registi rispettabili.
Rosemary's Baby - Nastro rosso a New York (1968) di Roman Polański fu acclamato sia
dalla critica che dal pubblico, e fu un precursore dell'esplosione dell'occulto
degli anni settanta; questa esplosione include il grande successo L'esorcista
(1973) (diretto da William Friedkin e scritto da William Peter Blatty, che scrisse
anche il romanzo), e altri film dove il Diavolo s'impossessa del corpo di una donna
o di un bambino. Bambini demoniaci e reincarnazioni diventarono temi popolari nei
film horror (come Audrey Rose del 1977 di Robert Wise, dove un uomo sostiene che
sua figlia sia la reincarnazione di una persona morta). Un altro famoso film horror
religioso fu Il presagio (1976), nel quale un uomo scopre che suo figlio adottivo è
l'Anticristo.
Alien (1979) di Ridley Scott combinò la violenza tipica dei film anni settanta con
i "monster movie" degli anni precedenti e riavvicinò l'horror alla fantascienza. Ci
furono numerosi seguiti di gran qualità a questo film e un'infinità di imitazioni
negli anni successivi. Ancora una volta abbiamo una donna per protagonista (Ellen
Ripley, interpretata da Sigourney Weaver), ma questa volta il suo ruolo è ancora
più determinate.
Intanto i registi di Hong Kong iniziarono a essere ispirati dai film della Hammer e
dalla produzione europea e cominciarono a fare film horror con protagonisti
esclusivamente asiatici. La Shaw Scope produsse La leggenda dei sette vampiri d'oro
(1973) in collaborazione con la Hammer, e in seguito iniziò a creare propri film
più originali. Questo genere esplose negli anni ottanta, con Close Encounters of
the Spooky Kind (1981) di Sammo Hung che lanciò il sottogenere della "commedia
horror kung-fu"; esempi di questo nuovo genere sono Mr. Vampire (1985) e Storia di
fantasmi cinesi (1987).
A partire dagli anni sessanta, fino agli anni settanta (e soprattutto in questo
decennio) il cinema horror subisce una nuova ed importante modificazione; è in
questo periodo infatti che vengono creati quelli che sono gli attuali stili
classici del genere. Al di là delle creazioni dei vari sottogeneri, il cambiamento
più radicale è nel protagonista negativo delle vicende. Il mostro infatti, che nel
cinema horror classico era effettivamente un essere del tutto non umano, o non più
umano (dal mostro della laguna nera a Dracula), ora in questi anni diviene un
essere umano, o in cerca di vendetta o impazzito e assetato di sangue; la sfiducia
non è più in ciò che la gente non conosce, quanto in ciò che la gente conosce ma di
cui non può avere del tutto fiducia.
Anni ottanta
Praticamente tutti i film horror di successo degli anni ottanta ebbero un seguito:
Poltergeist - Demoniache presenze (1982) diretto da Tobe Hooper ebbe due seguiti ed
una serie TV. I tantissimi seguiti di Halloween e di Venerdì 13 (1980), e il film
splatter soprannaturale di Wes Craven Nightmare (1984) furono le facce popolari dei
film horror negli anni ottanta, con la nascita di vere e proprie icone come quelle
di Michael Myers, Freddy Krueger e Jason Voorhees.
Gli incassi al botteghino per i sanguinosi horror moderni iniziarono a calare (come
dimostrato da La cosa del 1982 di John Carpenter che ebbe poco successo), ma
aumentò il mercato dell'home video, nonostante la nuova generazione di film avesse
un tono meno tenebroso. Motel Hell (1980) e Basket Case (1982) di Frank Henenlotter
furono i primi film degli anni ottanta a rivoluzionare le convenzioni dei film
horror del precedente decennio (i film sugli zombi come La notte dei morti viventi
e Zombie contenevano una satira e una critica della società, ma erano più tetri che
divertenti). Re-Animator di Stuart Gordon, Il ritorno dei morti viventi di Dan
O'Bannon e The Toxic Avenger di Lloyd Kaufman (tutti del 1985) furono seguiti dal
remake di David Cronenberg de La mosca (1986), che uscì a poche settimane di
distanza da Aliens - Scontro finale di James Cameron. La casa 2 (1987), sequel de
La casa (1981), entrambi diretti da Sam Raimi, conteneva una violenza comica, nella
quale le risate venivano provocate da alcune sequenze splatter, come nel caso di
Violent Shit (1987), di un regista tedesco di nome Andreas Schnaas. Il regista
neozelandese Peter Jackson seguì i passi di Raimi realizzando Fuori di testa
(1987), avendo a disposizione un budget ridottissimo.
Negli anni ottanta, con l'abbattimento dei costi produttivi e con la diffusione
delle VHS l'horror diviene alla portata di tutti; sia come fruizione, sia come
produzione. Si ha infatti in questi anni la proliferazione dei sottogeneri (come
tentativo di imporsi nelle nuove nicchie di mercato), su tutti lo splatter; mentre
sul fronte di personaggi e rappresentazioni sociali, si raggiunge un vero e proprio
delirio, l'intenzione di piccole produzioni di riempire tutte le nicchie possibili
porta a resuscitare personaggi come i gremlins o gli elfi così come gli zombie e,
più tardi anche le bambole assassine.
Anni novanta
Nella prima metà degli anni novanta, il genere continuò con i temi degli anni
ottanta. Ci furono alcuni film che non ebbero particolare successo come la serie di
Leprechaun. I film Nightmare, Venerdì 13 e Halloween ebbero tutti dei seguiti negli
anni novanta, molti dei quali ricevettero un discreto successo al botteghino,
nonostante sia la critica che il pubblico considerassero i film di basso livello,
con l'eccezione di Nightmare - Nuovo incubo di Wes Craven.
Nota: Nightmare - Nuovo incubo, insieme a Il seme della follia, La metà oscura e
Candyman - Terrore dietro lo specchio, fecero parte di un piccolo movimento di
horror "auto-riflessivo". Ogni film toccò temi del mondo reale, oltre a quelli
della finzione orrorifica. Candyman ad esempio collegò una leggenda metropolitana e
il realistico orrore del razzismo che produsse un mostro. Il seme della follia ha
un approccio più letterario: il protagonista diventa parte di un romanzo che uno
scrittore (di cui lui era alla ricerca) sta scrivendo. Questo stile diventò più
ironico quando fu girato Scream.
Il film canadese Cube - Il cubo (1997) fu probabilmente uno dei pochi horror degli
anni novanta a basarsi su un concetto relativamente nuovo; il regista fu capace di
evocare una vasta gamma di paure, e toccò una varietà di temi sociali (come la
paura della burocrazia) che non erano stati esplorati precedentemente.
Due problemi principali spinsero l'horror classico in secondo piano durante questo
periodo: in primo luogo, il genere horror fu sopraffatto dalla continua
proliferazione di film splatter e sanguinosi; in secondo luogo, il pubblico
adolescente che aveva assistito ai film dei precedenti decenni crebbe e passò alla
visione di film di fantascienza, che attiravano la gente grazie all'utilizzo di
nuove tecniche negli effetti speciali.
Oltre ai popolari film horror in lingua inglese degli ultimi anni novanta, solo il
film indipendente The Blair Witch Project (1999) provocò spaventi notevoli. Il
successo internazionale Ring (1998) di Hideo Nakata, lanciò una serie di film
horror che si concentravano su temi psicologici piuttosto che sul sangue. Il sesto
senso (1999) di M. Night Shyamalan fu un esempio di grande successo.
Negli anni novanta il cinema horror si modifica nuovamente. Ciò che avviene può
essere definito come il rendere quotidiano l'orrore che nei decenni precedenti era
considerato distante. Da una parte vi è l'umanizzazione di personaggi negativi
anche classici (si veda il complesso personaggio del conte Vlad in Dracula di Bram
Stoker) dall'altra si ha la generalizzazione del male, il mostro è un uomo, ma
stavolta non si è più sicuri di chi sia, chiunque è imputabile e di chiunque si può
dubitare; è la società malata che crea e che nasconde il mostro. Caratteristica
comune all'horror classico è che comunque il mostro è ben individuabile ed il bene
è sempre presente e spesso vince.
Anni duemila
Dopo The Ring, altri film horror giapponesi - oltre che statunitensi - furono
prodotti ricevendo un discreto successo: i cosiddetti "J-Horror", come Ju-on (2000)
di Takashi Shimizu e Kairo (2001) di Kiyoshi Kurosawa. Altre novità nell'horror
vennero dall'animazione giapponese, e la loro cultura cinematografica iniziò ad
affacciarsi in occidente.
Il genere zombie ebbe una rinascita in tutto il mondo, anche grazie ai videogiochi.
Alcuni di questi giochi sono diventati anche film (ad esempio Resident Evil del
2002 e Silent Hill del 2006). La casa dei 1000 corpi di Rob Zombie, Cabin Fever di
Eli Roth e il sorprendente Wrong Turn - Il bosco ha fame di Rob Schmidt ripresero
le caratteristiche degli anni settanta e ottanta, con l'utilizzo dei primi metodi
per spaventare.
James Gunn, scrittore dei film su Scooby-Doo, scrisse e diresse Slither. Uscito nel
2006, non ebbe molto successo al botteghino, ma ricevette migliori recensioni
rispetto a ogni altro horror americano degli ultimi anni.
Un fenomeno particolare, ora molto comune nei film horror, è quello di essere
vietati negli USA ai minori di 13 anni non accompagnati. Film come Stay Alive e Al
calare delle tenebre hanno elementi caratteristici dei film horror e alcuni
considerano il divieto troppo restrittivo. I film horror con tale divieto negli
Stati Uniti sono solitamente storie di fantasmi (The Ring, The Exorcism of Emily
Rose, White Noise - Non ascoltate), mentre la maggior parte di film horror continua
ad avere il divieto ai minori di 17 anni non accompagnati (Saw - L'enigmista,
Hostel).
Saw è la serie orrorifica che inaugura il filone torture movie (o Torture porn i
cui elementi ricorrenti sono violenza, tortura, nudità e sadismo) e diventa il
maggior successo commerciale dell'horror moderno creando una nuova figura di
mostro: l'enigmista.
L'horror britannico torna al successo con film come 28 giorni dopo (2002), Dog
Soldiers (2002), L'alba dei morti viventi (2004) e The Descent (2005).
Anni 2010
Tra le novità del decennio spicca il ritorno di Pennywise sul grande schermo: i due
capitoli del remake di IT (datati 2017 e 2019) sono stati indiscutibili campioni di
incassi al botteghino internazionale[13][14].
Fra le nuove leve del genere in questi anni si posso riscontrare registi e
sceneggiatori quali: Jordan Peele (Scappa - Get Out, Noi), Ari Aster (Hereditary -
Le radici del male, Midsommar - Il villaggio dei dannati) e Robert Eggers (The
Witch, The Lighthouse).
Elementi tipici del cinema horror gotico sono principalmente le atmosfere gotiche.
Temi e personaggi ricorrenti sono mostri, vampiri, zombie (o altre forme di non-
morti), lupi mannari, fantasmi, demoni, antiche maledizioni, creature possedute dal
demonio, occulto, animali demoniaci, oggetti inanimati dotati di una vita
proveniente dalla magia, streghe, scienziati pazzi, case infestate, cannibali e
creature extraterrestri.
Non di rado i film horror sono debitori di altri generi, in particolare il cinema
di fantascienza, i film fantasy ed i thriller. I confini tra film horror e questi
non sono sempre precisi, diventando così oggetto di dibattiti tra critici e fan.
Note
orróre - Cinema, su Sapere.it. URL consultato il 29 novembre 2014.
^ horror ‹hòrë› s. ingl., in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 29 novembre 2014.
HORROR in "Enciclopedia del Cinema", su www.treccani.it. URL consultato il 22
maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2021).
^ Film a episodi, il suo è "Toby Dammit"
^ Articolo su George Méliès: "mago del montaggio", e sul cinema dal 1895 al 1912 su
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^ Articolo sul cinema horror dal 1932 al 1943 su Cinemadelsilenzio.it
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^ Recensione: Gli uccelli di Vaniel Maestosi su Cinemadelsilenzio.it
^ Frammenti di corpo nel cinema horror su Davinotti.com
^ Influenza su Cinemaniaco.com
^ Nota su Film.tv.it
^ (EN) Travis Bean, Ranking ‘It: Chapter Two’—Stephen King’s Lucrative Box Office
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Voci correlate
Cinema di fantascienza
Cinema di genere
Cinema horror fantascientifico
Cinema dell'orrore in Italia
Letteratura dell'orrore
Mostri della Universal
Serial killer cinematografici
Slasher
Splatter
Tentacle rape
Orrore (genere)
Uomo lupo nella cinematografia
Dracula nella cinematografia
Frankenstein nella cinematografia