LA VALLE DEGLI
SPIRITI
Racconti
traduzione integrale di Gianni
Pilo
FANUCCI
1987
titolo originale: The World of
Horror
1988 by Gianni Pilo per
l'organizzazione in volume
1988 by Fanucci Editore, Via
delle Fornaci 66, 00165 Roma
Propriet le eraria ed artistica
riservata
I Miti di Cthulhu 28
[ISBN] 8834700651
LA VALLE DEGLI
SPIRITI
Indice
AMBROSE BIERCE E LO
STILE BREVE
HAITA IL PASTORE
IL SEGRETO DEL BURRONE
DI MACARGER
GLI OCCHI DELLA
PANTERA
1. Non sempre ci si sposa
quando si folli
2. Una stanza pu essere
UN'IMPICCAGIONE
UN MESSAGGIO SENZA
FILI
LA STRADA ILLUMINATA
DALLA LUNA
I. La dichiarazione di Joel
Hetman, Jr.
II. La dichiarazione di
Casper Grattan
III. La dichiarazione
della defunta Julia
Hetman attraverso la
medium Bayrolles
DOROTHY Tullio Bologna
I RACCONTI DEL GATTO
NERO Angelo Mazzarese
IL VIAGGIO DI
HIERONYMUS BOSCH
LA VEDOVA NERA
BLACK LOVER
HAITA IL PASTORE
essere
interrogata.
Una
manifestazione di curiosit, un
segno di dubbio, un'espressione
di timore, e lei va via! Per quanto
tempo l'hai avuta ogni volta,
prima che scappasse?"
"Un solo istante," rispose
Haita, arrossendo per la vergogna
della confessione. "O gni volta la
facevo andar via in un attimo."
"Giovane sfortunato!" disse il
pio eremita. "Ma, per la tua
indiscrezione, hai potuto averla
solo per due istanti."
rido o
ad
uno
sgradevole
ammasso ricoperto da erbaccia
rigogliosa. L'umile mobilio, come
doveva essere stato in origine, e la
maggior
parte
delle
tavole
inferiori del rivestimento esterno,
erano servite da combustibile per
i fuochi da campo dei cacciatori; la
stessa sorte doveva aver seguito,
probabilmente, il parape o di un
vecchio pozzo che, al tempo in cui
scrivo, esisteva nella forma di
un'apertura
pi
larga
che
profonda, accanto alla casa. Un
pomeriggio nell'estate del 1874,
passai nel Burrone di Macarger
dalla stre a valle nella quale si
apriva, seguendo il le o asciu o
del ruscello. Ero a caccia di
quaglie, ed avevo gi riempito il
esistesse. S fortunatamente, le
nostre sensazioni non sempre
rispe ano
la
legge
delle
probabilit, e per me, quella sera,
il possibile e l'impossibile erano
ugualmente
inquietanti.
Chiunque
abbia
avuto
un'esperienza simile, deve aver
osservato che di no e si
arontano pericoli reali ed
immaginari
con
minore
apprensione all'aperto che in una
casa con la porta aperta. Provavo
questo, allora, mentre giacevo sul
mio le o di foglie in un angolo
della stanza vicino al camino, e
lasciavo che il fuoco si andasse
spegnendo. La sensazione di una
presenza di qualcosa di maligno e
minaccioso divenne cos forte, che
descrizioni.
L'identicazione mi aveva in
qualche modo impressionato
profondamente, e mi sembrava
come se qualcosa nella mia mente
insistesse
sull'importanza
di
quella vicenda anche contro la
volont e la ragione.
E quell'elemento, qualunque
fosse,
esercitava
anche
un'inuenza
sul
mio
ragionamento. "Certamente," dissi
a voce alta, involontariamente, "i
MacGregors
devono
essere
arrivati qui da Edimburgo". I n
quel momento non mi sorprese
aa o, n la sostanza di quella
osservazione, n l'averla fa a;
sembrava del tu o naturale per
me conoscere il nome delle gure
ricaduto
pesantemente
sul
pavimento, che sentii tremare
so o di me. Con un balzo mi misi
seduto e cercai a tentoni la pistola
che avevo al mio anco, con l'idea
che qualche bestia feroce si fosse
lanciata all'interno della stanza
attraverso la finestra aperta.
Mentre la costruzione senza
consistenza era ancora scossa per
l'impa o, avvertii il rumore di
passi strascicati sul pavimento, e
poi
sembr
giungere
da
brevissima
distanza
l'urlo
agghiacciante di una donna
agonizzante. N on avevo mai
sentito n immaginato un grido
cos terricante! Mi snerv
completamente e, per un istante,
fui cosciente unicamente del mio
fumando,
rie endo,
ed
alimentando il fuoco. N on avrei
mai pi permesso che quella
piccola amma si esaurisse
ancora. Q ualche anno dopo,
incontrai a S acramento un uomo
di nome Morgan, del quale avevo
ricevuto
un
biglie o
di
presentazione da parte di un mio
amico di S an Francisco. Mentre
una sera mi trovavo a cenare con
lui nella sua casa, osservai vari
"trofei"
alle
pareti,
a
testimonianza della sua passione
per la caccia. Tale supposizione
risult poi vera e, nel raccontare
alcune delle sue gesta, dichiar di
essere stato nella regione della
mia avventura. "S ignor Morgan,"
chiesi
improvvisamente,
Burrone di Macarger?"
"Una volta ho perso un mulo l
vicino," risposi, "e il fa o mi ha...
mi ha molto... contrariato."
"Mia cara," disse Mr. Morgan,
con l'intonazione meccanica di un
interprete che sta traducendo, "la
perdita del mulo ha fa o me ere
a Mr. Elderson il pepe nel caff."
che
prelude
al
crepuscolo.
Q ualcosa della sua misteriosa e
signicativa solennit si era
trasmessa allo stato d'animo
dell'uomo. N el mondo spirituale,
come in quello materiale, esistono
segni e presagi della no e.
I ncontrando di rado il suo
sguardo, e, ogni volta che lo
faceva, sempre cosciente del
timore
indenibile
che,
nonostante la loro bellezza felina,
gli incutevano gli occhi di lei,
J enner Branding ascoltava in
silenzio la storia raccontata da
I rene Marlowe. Per rispe o ai
possibili pregiudizi del le ore
verso l'ingenuit di un narratore
inesperto, l'autore osa sostituire la
sua versione con quella della
donna.
2. Una stanza pu essere troppo
stretta per tre, anche se uno sta
fuori
I n una piccola casa di tronchi
formata da un'unica stanza
miseramente
e
rozzamente
ammobiliata, rannicchiata per
terra contro una delle pareti c'era
una donna che stringeva un
bambino al pe o. Fuori, una a
foresta si stendeva per molte
miglia in ogni direzione. Era
no e, e la stanza era immersa
nella pi profonda oscurit:
nessun occhio umano avrebbe
potuto scorgere la donna ed il
bambino. Eppure qualcuno li
osservava,
da
vicino,
con
LO STRANIERO
a raversavano le montagne di
S anta Catalina e viaggiavano in
direzione ovest per la via pi
breve che la congurazione del
paese perme eva. Eravamo in
esplorazione, ed era nostra
intenzione, se non avessimo
trovato
nulla,
di
spingerci
a raverso il ume Gila in un
qualche punto vicino al Big Bend,
dove pensavamo ci fosse stato un
insediamento. Avevamo un buon
equipaggiamento ma non una
guida, eravamo solo Ramon
Gallegos, William S haw, George
W . Kent e Berry D avis." L'uomo
ripet i nomi lentamente e
distintamente, come per ssarli
nella memoria del suo uditorio,
ogni membro del quale lo stava
avendo
esaurito
i
nostri
rifornimenti di carne selvatica ed
avendo
vuotato
i
barili,
rimanevamo giorni interi senza
mangiare e bere; poi, una pozza
d'acqua o uno stagno poco
profondo sul fondo di un arroyo,
ristorava cos le nostre forze e la
salute tanto da perme erci di
colpire qualche animale selvatico
che cercava anche lui l'acqua. A
volte era un orso, a volte
un'antilope, un coyote, o un
puma: come voleva D io, tu o era
cibo. "Una ma ina, mentre
costeggiavamo una catena di
montagne cercando un passo
praticabile, fummo a accati da
una banda di A paches che aveva
seguito le nostre tracce su per un
UN CITTADINO DI CARCOSA
testimonianza. I n un tipo di
morte, anche lo spirito muore, e
questo si sa pu accadere mentre
il corpo rimane vigoroso per molti
anni.
Talora,
come
che mi circondava.
O sservai con stupore che nulla
mi era familiare. A i miei lati si
stendeva una pianura desolata e
brulla,
coperta
da
un'alta
vegetazione secca che frusciava e
schiava nel vento autunnale con
suggestioni, il Cielo sa quanto
misteriose ed inquietanti. I n alto,
a lunghi intervalli, sporgevano
cupe rocce dalle strane forme, che
sembravano avere un'intesa l'una
con l'altra e si scambiavano
sguardi di dubbio signicato,
come se sollevassero il capo per
osservare l'esito di un evento
previsto.
Pochi
alberi
disseccati
apparivano qui e l come
comandanti in questa malevola
tu o ci c'era un presagio
no urno: la lince, l'uomo con la
torcia, la cive a. Eppure vedevo...
vedevo ancora le stelle nel cielo
chiaro.
Vedevo ma, apparentemente,
non ero n visto n sentito. S o o
quale terribile sortilegio stavo
vivendo? S ede i ai piedi di un
grande albero, per rie ere
seriamente su cosa fosse meglio
fare. Che fossi pazzo, non c'era
pi da dubitarne, per quanto
esistesse una incertezza nella mia
convinzione. N on c'era traccia di
febbre. I noltre provavo un senso
di euforia e di vigore nora a me
ignoto,
una
sensazione
di
esaltazione mentale e sica. I miei
sensi sembravano tu i vigili;
L'ASPIRANTE
si sbarazz di tu e le propriet di
Grayville che gli restavano, volt
le spalle alla scena della sua
prodigalit, ed attravers i mari su
una delle sue navi. Ma i
chiacchieroni,
che
prendono
ispirazione
dire amente
dal
Cielo, dichiaravano che era andato
alla ricerca di una moglie, una
teoria questa che non si accorda
facilmente
con
quella
dell'umorista del villaggio, il quale
aerm solennemente che lo
scapolo lantropo aveva lasciato
questa vita (cio Grayville) perch
le ragazze da marito gli avevano
reso
la
vita
impossibile.
Comunque siano andate le cose,
non fece ritorno e, bench in
modo saltuario arrivassero a
dell'edificio.
Come restio ad esporsi ai
bagliori rivelatori, gir a sinistra e,
percorrendo
una
distanza
considerevole lungo la facciata
dell'edicio, suon ad una piccola
porta che eme eva un raggio pi
oco che usciva dall'interno,
a raverso la lune a, e si
consumava con indierenza verso
l'alto. La porta fu aperta
nientemeno che dal grande
Tilbody in persona. O sservando il
visitatore che subito si rivel ed in
qualche maniera accorci il raggio
di curvatura abituale
della
schiena, il grande uomo non diede
prova visibile n di sorpresa n di
dispiacere.
Tilbody, in verit, era in un
perdere;
ci
faremo
una
camminata."
"Grazie," disse il vecchio, e sul
suo viso magro e bianco, ma non
vile, la luce che arrivava dalla
porta
aperta
mostrava
un'espressione
forse
di
disappunto.
"Ma
se
gli
amministratori...
se
la
mia
accettazione..."
"Gli amministratori," disse
Tilbody, chiudendo pi di una
porta, e spegnendo due luci, "sono
d'accordo
che
la
vostra
acce azione non va d'accordo con
loro." Certi sentimenti sono
inada i al periodo di N atale, ma
l'Umorismo, come la Morte, vale
per tu e le stagioni. "O h, mio
D io!" url il vecchio con un tono
cos
debole
e
oco
che
l'invocazione risult tu 'altro che
impressionante, e ad uno dei due
ascoltatori suon, in verit, in
maniera ridicola. A ll'altro... ma ai
profani manca la conoscenza per
spiegare questo tipo di faccende."
"S ,"
continu
Tilbody,
adattando il passo a quello del suo
compagno che stava ricalcando
meccanicamente e con non molto
successo le tracce che aveva fa o
sulla neve. "Hanno deciso che,
date le circostanze... circostanze
molto particolari, voi capite...
sarebbe inopportuno amme ervi.
Come sovrintendente e segretario
ex
ocio
dell'onorevole
Consiglio,", e mentre Tilbody
enumerava i suoi titoli l'ampiezza
del
grande
edicio,
visto
a raverso un velo di neve,
sembrava sorire in qualche
modo per il confronto, " mio
dovere informarvi che, secondo le
parole di D eacon Byram, il
Presidente, la vostra presenza alla
Casa
sarebbe...
date
le
circostanze...
particolarmente
imbarazzante. S entivo il dovere di
so ome ere
all'onorevole
Consiglio la formulazione che mi
avete fa o ieri delle vostre
necessit, delle vostre condizioni
siche, e delle tribolazioni che la
Provvidenza si compiaciuta di
mandarvi. Ma, dopo un'a enta e,
posso dire devota, riessione sul
vostro
caso,
con
anchevi
condouna ampia indulgenza
LA MORTE DI HALPIN
FRAYSER
I
Poich la morte porta il pi
grande mutamento che sia mai
stato visto.
Mentre in generale lo spirito
rimosso ritorna alla causa, ed a
volte appare incarnato (apparendo
nella forma del corpo che lo
portava), successo anche che il
coraggio.
D isse:
"N on
mi
arrender senza essere stato
ascoltato.
Probabilmente
su
questa
strada malede a si aggirano
potenze che non sono maligne.
Lascer loro una nota e un
appello. Racconter i miei errori,
le persecuzioni subite... I o, un
mortale privo di aiuto, un
penitente, un poeta innocuo!"
Halpin Frayser era poeta e
penitente solo in sogno. Prese dal
suo abito un libre o in pelle
rossa, la met del quale era stato
lasciato per appunti, e scopr di
non avere una matita.
S pezz un ramoscello da un
cespuglio, lo intinse in una pozza
di sangue e scrisse rapidamente.
raorzando,
intenerendo,
ed
abbellendo perno quelle di
consanguineit. I due erano
pressocch inseparabili, e non di
radoda un osservatore estraneole
loro maniere venivano scambiate
per quelle di due amanti. Un
giorno, entrando nel boudoir di
sua madre, Halpin Frayser la
baci sulla fronte, gioc per un
momento con una ciocca dei suoi
capelli scuri che era sfuggita ad
una forcina, e disse, facendo un
evidente sforzo per restare calmo:
"Ti dispiacerebbe molto, Katy, se
fossi richiamato in California per
qualche
se imana?"
Era
a
malapena necessario per Katy
rispondere con le labbra ad una
domanda alla quale le sue gote
premonitore di un pi semplice
ed immediato, ma meno tragico,
disastro di quanto non fosse un
viaggio sulla Costa del Pacico.
Halpin Frayser ebbe l'impressione
che sarebbe stato strangolato nel
paese natio. "N on ci sono Terme
curative in California?" Riprese
Mrs. Frayser prima che il glio
avesse avuto il tempo di darle la
vera interpretazione del sogno.
"Posti dove ci si possa ricoverare
per guarire dai reumatismi e dalle
nevralgie? Guarda, le mie dita
sono cos dure: sono certa che,
mentre dormo, debbono farmi un
gran male." Tese le mani perch
lui le potesse osservare. Q uale
diagnosi per il suo caso il giovane
avesse pensato di nascondere
lasciarono la ci di S t. Helena ai
primi albori dirigendosi a nord
lungo la valle, verso Calistoga.
Avevano i fucili in spalla, ma
nessuno che fosse esperto in
materia li avrebbe scambiati per
cacciatori di uccelli o animali.
Erano il vice scerio di N apa e
l'investigatore di S an Francisco: si
chiamavano
rispe ivamente
Holker e J aralson. Loro compito
era la caccia all'uomo. "Q uanto
lontana da qui?" chiese Holker e,
mentre camminavano, i loro piedi
smuovevano la polvere al di so o
della supercie umida della
strada.
"La Chiesa Bianca? S olo mezzo
miglio,"
rispose
l'altro.
"Comunque," aggiunse, "non n
"Q uell'uomo
deve
essere
pazzo," disse il vice scerio. "La
taglia per la ca ura e la
condanna. Ma se pazzo non
potr essere condannato." Holker
fu tanto colpito dal possibile
fallimento della giustizia che
involontariamente si ferm nel
mezzo della strada, poi riprese a
camminare con zelo rido o. "Gi,
sembra cos" assent J aralson.
"S ono costre o ad amme ere di
non aver mai visto un essere
meno rasato, irsuto, trascurato, e
sgradevole in ogni cosa, all'infuori
dei componenti l'antico ed
onorevole ordine dei vagabondi.
Ma sono venuto ad arrestarlo, e
non intendo desistere dal mio
intento. Comunque, per noi ci
c'erano
piccoli
recinti
che
racchiudevano
delle
tombe,
spesso non pi di una. Le tombe
erano riconoscibili dalle pietre
scolorite e dalle assi marcite
inclinate ad ogni angolazione,
alcune cadute; dai recinti in rovina
che le circondavano; o, raramente,
dai tumuli stessi che mostravano
la ghiaia a raverso le foglie a
terra. I n molti casi, nulla segnava
il luogo dove giacevano le spoglie
di qualche povero mortale (che
aveva lasciato "una vasta schiera
di amici in lu o", i quali erano
stati lasciati a loro volta) se non
per una depressione del terreno,
pi duratura di quella dello
spirito di chi in lu o. I sentieri,
se sentieri erano stati, erano da
tempo
cancellati;
alberi
di
considerevole misura erano stati
lasciati crescere sulle tombe e le
radici e i rami fuoriuscivano dai
recinti. S opra ogni cosa regnava
quell'aria
di
abbandono
e
decadenza che in nessun luogo
cos adeguata e signicante come
in
un
villaggio
di
morti
dimenticati.
Mentre
i
due,
J aralson in testa, si facevano
strada a raverso la macchia di
giovani
alberi,
quell'uomo
intraprendente si ferm di colpo e
port il fucile all'altezza del pe o,
emise una bassa nota di sorpresa,
e rimase immobile, con gli occhi
ssi su qualcosa che gli stava
davanti. N on appena gli fu
possibile, il suo compagno pur
I
I n una stanza al piano superiore
di un appartamento s o nella
zona di S an Francisco nota come
N orth Beach, il corpo di un uomo
era disteso so o un lenzuolo.
Erano quasi le nove di sera, e la
stanza era appena illuminata da
un'unica candela. Bench facesse
caldo,
le
due
nestre,
contrariamente all'uso di dare ai
morti abbondante aria, erano
chiuse e gli avvolgibili tirati gi.
La mobilia della stanza era
formata da soli tre pezzi: una
poltrona, un piccolo leggio che
sosteneva la candela, e un lungo
tavolo da cucina che sosteneva il
corpo dell'uomo. Tu o ci,
compreso il cadavere, sembrava
essere stato portato l di recente,
perch un osservatore, se mai ce
ne fosse stato uno, avrebbe visto
che tu o era sgombro dalla
polvere, laddove ogni altra cosa
nella stanza ne era coperta da uno
strato considerevole, e c'erano
ragnatele negli angoli dei muri.
S o o il lenzuolo si poteva
rimise a sedere.
"Q uali consideri siano le
condizioni nelle quali ogni uomo
diventerebbe
intollerabilmente
cosciente del suo partecipare alla
nostra comune debolezza a questo
riguardo?"
chiese,
piu osto
prolissamente. "Ecco, direi che se
un uomo restasse chiuso a chiave
tu a una no e con un cadavere,
da solo, in una stanza buia, in una
casa vuota, senza una coperta
dove nascondere la testa, e
restasse l senza impazzire
completamente, potrebbe vantarsi
a buon diri o di non essere un
comune mortale, e neanche, come
Macdu, di essere il prodo o di
un taglio cesareo."
"Pensavo che non avresti nito
mai
di
aggiungere
delle
condizioni," disse Harper, a ma
conosco un uomo che non n un
medico n un soldato e che le
acce erebbe tu e scomme endo
quel che vuoi."
"Chi ?"
"S i
chiama
J are e,
uno
straniero. Viene dalla mia stessa
ci nello stato di N ew York. N on
ho soldi per puntare su di lui, ma
punter lui abbondantemente."
"Come lo sai?"
"Preferirebbe
scomme ere
piu osto che mangiare. Q uanto a
paura, oserei dire che pensa sia
qualche mala ia cutanea, o forse
un particolare tipo di eresia
religiosa."
"Che aspe o ha?" Helberson
iniziava
evidentemente
ad
interessarsi. "S imile a Mancher:
potrebbe essere il suo fratello
gemello."
"I o acce o la sda," disse
Helberson prontamente "Molto
obbligato per il complimento,"
disse strascicando le parole
Mancher,
che
stava
addormentandosi.
"Posso
prendervi parte?"
"N on
contro me," disse
Helberson. "N on voglio i tuoi
soldi."
"Bene," disse Mancher, "sar il
cadavere." Gli altri risero. N oi
abbiamo visto il risultato di
questa folle conversazione.
III
ci meritiamo."
"Cosa pu succedere? A nche
se il fa o dovesse prendere una
svolta seria, della qual cosa non
ho paura, Mancher non ha che da
"resuscitare" e spiegare i fa i.
Poteva essere diverso con un
"sogge o" autentico da camera di
dissezione, o con uno degli ultimi
tuoi pazienti." I l D r. Mancher,
allora, era stato, come aveva
promesso, il "cadavere". I l D r.
Helberson rimase in silenzio a
lungo, mentre la ve ura, a passo
di lumaca, si trascinava per le
stesse strade che aveva percorso
gi due o tre volte. D opo poco
disse: "Bene, speriamo che
Mancher, se risuscitato, sia stato
prudente. Uno sbaglio potrebbe
trovare un dottore?"
"Cosa
succede?"
chiese
Helberson, evasivo. "Vada a
vedere da solo" disse l'uomo,
riprendendo
a
correre.
Si
are arono. A rrivarono alla casa
e videro parecchie persone entrare
in fre a e con agitazione. I n
alcune
abitazioni
vicine
e
dall'altro lato della strada, le
nestre
erano
aperte
e
mostravano uno sporgersi di
teste. Tu e le teste stavano
facendo domande, e nessuno
teneva conto della domanda
dell'altro. A lcune nestre con gli
avvolgibili
abbassati
erano
illuminate; gli inquilini di quelle
stanze stavano vestendosi per
venir gi. Proprio di fronte alla
dita
nella
bocca
aperta.
"Q uest'uomo morto da circa sei
ore," disse. "E' un caso per il
coroner." Prese un biglie o dalla
tasca, lo porse all'agente e si fece
strada verso la porta. "S gombrate
la stanza, tu i!" disse l'agente
bruscamente,
ed
il
corpo
scomparve come se fosse stato
portato via, mentre, spostando la
lanterna, proie ava il raggio di
luce qui e l contro i visi della
folla. L'ee o fu sorprendente!
Gli uomini, accecati, confusi,
quasi
a erriti,
corsero
tumultuosamente verso la porta,
spingendo, aollandosi, cadendo
uno sull'altro mentre scappavano
come le S chiere della N o e
davanti alle frecce di A pollo.
conversando familiarmente. Un
altro uomo, che stava osservandoli
da un po', egli stesso inosservato,
si avvicin, cortesemente sollev il
cappello dai riccioli bianchi come
la neve e disse: "Chiedo scusa,
signori, ma quando si uccide un
uomo nel tornare alla vita,
meglio scambiarsi gli abiti con lui,
ed
alla
prima
opportunit
aerrare al volo la libert."
Helberson
e
Harper
si
scambiarono sguardi signicativi.
Erano ovviamente stupiti. Il primo
poi
guard
lo
straniero
gentilmente negli occhi e rispose:
"Q uesto sempre stato il mio
piano.
S ono
completamente
d'accordo con voi sulla sua util..."
S i ferm improvvisamente, si alz
sorridendo
vagamente,
"
abbastanza vero, senza dubbio."
Esit e sembr tentare di
ricordare qualcosa, poi cominci a
mormorare
un'aria
popolare.
Aveva apparentemente scordato
la loro presenza. "S enti, Mancher,"
disse il pi vecchio dei due, "dicci
cosa accadde esa amente quella
notte... a Jarette, tu sai."
"Oh, s, Jarette," disse l'altro.
"E' strano che abbia tralasciato
il dirvelo... lo dico cos spesso.
Vedete: sapevo, ascoltandolo
mentre parlava a se stesso, che era
assolutamente a errito. Cos non
ho potuto resistere alla tentazione
di tornare in vita e divertirmi con
lui... non potevo proprio. Era tu o
giusto, sebbene certamente non
L'UOMO E IL SERPENTE
di un moderno e lussuoso
appartamento
di
ci
,
fortunatamente, un fenomeno
non cos comune da non doverne
dare una spiegazione. Harker
Brayton, scapolo di trentacinque
anni, le erato, pigro e con
qualcosa
dell'atleta,
ricco,
popolare e di buona salute, era
tornato a S an Francisco dopo un
viaggio in molti paesi lontani e
sconosciuti. I suoi gusti, sempre
un po' sontuosi, avevano acquisito
una maggiore esuberanza causata
dalla lunga privazione; ed anche
le risorse del Castle Hotel
risultarono inadeguate, e quindi
acce felicemente l'ospitalit del
suo amico, il D r. D ruring, insigne
scienziato. La casa del D r.
sorpresa e ad un brivido di
semplice disgusto, Mr. Brayton
non fu molto preoccupato. I l suo
primo pensiero fu di suonare il
campanello per chiamare un
cameriere. Ma, sebbene la corda
pendesse
ad
una
distanza
facilmente raggiungibile, non fece
nessun
movimento
per
raggiungerla: gli venne in mente
che l'azione fosse sogge a ad un
pizzico di paura che egli
certamente non sentiva. Era pi
profondamente consapevole della
natura assurda della situazione
che impressionato dal pericolo;
era rivoltante ma assurda. I l
re ile era di una specie che
Brayton non conosceva. Poteva
solo
immaginare
la
sua
ai
mutamenti
molecolari
preparatori il nome di volont?
Brayton si alz in piedi e si
prepar
ad
allontanarsi
lentamente dal serpente, senza
disturbarlo se possibile, per uscire
dalla porta. Gli uomini si ritirano
cos alla presenza di un grande,
poich la grandezza potere, ed il
potere una minaccia. S apeva di
potere
indietreggiare
senza
errore. I l mostro avrebbe potuto
seguirlo; colui che aveva coperto
le pareti di quadri, aveva fornito
conformemente una rastrelliera di
oensive armi orientali di cui ne
avrebbe potuta aerrare una
quando se ne fosse presentata
l'occasione. N el fra empo gli
occhi del serpente splendevano di
I mprovvisamente,
questo
paesaggio incantevole sembr
alzarsi rapidamente come il
sipario di un teatro e svan nel
vuoto. Q ualcosa lo colp come un
forte soo sul pe o e sul viso.
Era caduto a terra; il sangue gli
scorreva dal naso fra urato e
dalle labbra contuse. Per un po'
rimase stordito e confuso, steso
con gli occhi chiusi, ed il viso sul
pavimento. I n pochi a imi si
riprese, ed allora seppe che quella
caduta, facendogli distogliere lo
sguardo,
lo
aveva
liberato
dall'incantesimo che lo tra eneva.
S ent che ora, sviando lo sguardo,
sarebbe
stato
capace
di
indietreggiare. Ma il pensiero del
serpente a pochi passi dalla sua
Q uindi
segu
una
scena
spaventosa.
L'uomo, prono sul pavimento a
meno di un metro dal suo nemico,
sollev la parte superiore del suo
corpo sui gomiti, la testa
all'indietro, le gambe stese in
tu a la loro lunghezza. I l viso era
bianco tra le macchie di sangue:
gli occhi erano spalancati al
massimo della loro espansione.
C'era schiuma sulle labbra e
cadeva a grumi. Lungo il corpo gli
correvano forti convulsioni, che
gli
causavano
quasi
delle
ondulazioni serpentine. S i pieg
in vita, spostando le gambe da un
lato all'altro. Ed ogni movimento
lo avvicinava sempre pi al
serpente.
una tomba!
Risuon ancora ed ancora, con
una terribile chiarezza. Balzarono
in piedi, l'uomo confuso, la donna
pallida e muta dallo spavento.
A ppena
prima
che
l'eco
dell'ultimo grido morisse, il
do ore fu fuori dalla stanza e sal
le scale due gradini alla volta.
D avanti alla camera di Brayton
incontr alcuni domestici che
erano scesi dal piano superiore.
S i scagliarono insieme contro
la porta senza bussare. Era aperta
e cede e. Brayton era disteso
sullo stomaco, sul pavimento,
morto. La testa e le braccia erano
parzialmente nascoste so o la
sponda del le o. Trascinarono il
corpo indietro e lo girarono sulla
IL FUNERALE DI JOHN
MORTONSON
saputo,
avrebbe
approvato
sicuramente.
Il
viso,
come
appariva so o il vetro, non era
sgradevole: aveva un vago sorriso,
e poich la morte era stata
indolore, non era stato distorto
so o
il
potere
riparatore
dell'impresario di pompe funebri.
A lle due del pomeriggio gli amici
si erano riuniti per pagare l'ultimo
tributo di rispe o ad uno che non
aveva pi bisogno di amici e di
rispe o. I membri sopravvissuti
della
famiglia
venivano
separatamente ogni pochi minuti
alla bara e versavano lacrime sui
placidi lineamenti al di so o del
vetro. Q uesto non faceva loro del
bene; non faceva del bene
nemmeno a J ohn Mortonson. Ma,
Lugubremente ed a bassa
voce, l'uomo di D io inizi il suo
elogio al morto, e la sua voce
ai a, unita al singhiozzare che
era suo intento stimolare e
sostenere, si sollev e cadde:
sembrava andare e venire, simile
al suono di un mare cupo. I l
giorno tetro S i faceva pi scuro
man mano che parlava; una coltre
di nubi si era diusa nel cielo ed
alcune gocce di pioggia cadevano
sonoramente. S embrava come se
tu a la natura stesse piangendo
J ohn Mortonson. Q uando il
sacerdote ebbe concluso il suo
elogio con una preghiera, tu i
cantarono un inno, e coloro che
dovevano portare la bara presero
posto. Q uando si fu spenta anche
inciamp
nella
bara
cos
pesantemente da abba ere uno
dei suoi fragili supporti. La bara
cadde a terra ed il vetro and in
frantumi. D all'apertura strisci
fuori il ga o di J ohn Mortonson,
che
pigramente
balz
sul
pavimento,
si
sede e,
tranquillamente si stron il
muso rosso con una zampa, e poi
usc con dignit dalla stanza.
nota: A ppunti rudimentali di
questo racconto sono stati trovati
tra le carte del defunto Leigh
Bierce. E' stato qui stampato con
le sole revisioni che l'autore
avrebbe
potuto
fare
nella
trascrizione. (N.D.C.)
LA CREATURA DI MOXON
risposta
dire a
abbastanza
facilmente;
credo
che
una
macchina pensi al lavoro che sta
svolgendo."
Q uesta
era
abbastanza
dire a,
certo.
Ciononostante non era piacevole,
perch tendeva a confermare il
triste sospe o che la devozione di
Moxon allo studio ed al lavoro nel
suo laboratorio di macchine non
gli faceva bene. S apevo per prima
cosa, che soriva di insonnia, e
questa non una mala ia leggera.
Aveva la mente ammalata?
La risposta che mi aveva dato
sembrava confermarlo; forse,
adesso,
la
penserai
dierentemente.
A llora
ero
giovane, e tra le benedizioni che
non vengono mai negate alla
della
mimosa
sensitiva,
di
parecchi fiori insettivori e di quelli
i cui stami si piegano verso il
basso e scuotono il loro polline
sull'ape che sta entrando, anch
possa fecondare i compagni
lontani. Ma osserva questo. I n un
angolo aperto del mio giardino ho
piantato un rampicante.
Mentre stava per spuntare,
misi uno stecco alla distanza di
circa un metro. I l rampicante si
diresse subito verso di lui, ma
quando stava per raggiungerlo
parecchi giorni dopo, lo spostai di
pochi passi. I l rampicante alter
subito il suo corso, facendo un
angolo acuto, e nuovamente si
diresse verso lo stecco. Q uesta
manovra fu ripetuta parecchie
distintamente
un
respiro
aannoso ed un sussurro rauco
che diceva "Tu sia dannato!" Poi fu
silenzio, ed in quel momento
Moxon riapparve e disse, con un
sorriso
piu osto
dispiaciuto:
"S cusami per averti lasciato cos
bruscamente. Ho una macchina di
l che ha perso la calma e se l'
presa
a
male."
Fissandogli
fermamente la guancia sinistra
che era a raversata da qua ro
escoriazioni
parallele
insanguinate, dissi: "Come fa a
tagliarsi le unghie?" Avrei potuto
risparmiarmi la ba uta; Moxon
non le diede importanza, ma si
sede e sulla sedia che aveva
lasciato e riprese il monologo
come se nulla fosse accaduto:
mutamenti
eterogenei,
sia
simultanei che successivi, in
corrispondenza di coesistenze e
sequenze esterne."
"Ci denisce il fenomeno,"
dissi, "ma non accenna alla sua
causa."
"Ci," replic Moxon, " tu o
quel che una denizione pu
dare. Come puntualizza Mill, noi
sappiamo solo che la causa un
precedente e che l'ee o una
conseguenza. D i certo, per i
fenomeni, uno non sopravviene
senza l'altro, il che diverso: il
primo dal punto di vista del
tempo lo chiamiamo causa, il
secondo, effetto.
Chi ha visto molte volte un
coniglio inseguito da un cane, e
istruirmi
sulla
conoscenza
meccanica e sulla paternit del
Ritmo. Era strano, e no ad un
certo punto umoristico, come
consideravo le sue convinzioni in
quel momento; non riuscivo a
liberarmi completamente dalla
sensazione che avessero qualche
tragica relazione con la sua vita ed
il suo cara ere forse con il suo
destinosebbene
non
abbia
accarezzato a lungo l'idea che
fossero dei capricci di una mente
disordinata.
Q ualunque cosa si potesse
pensare
delle
sue
vedute,
l'esposizione di esse era troppo
logica. Pi di una volta mi
tornarono in mente le sue ultime
parole: "La consapevolezza la
creatura
del
Ritmo."
La
dichiarazione era tanto monotona
ed incisiva, ma ora la trovai
innitamente alle ante. A d ogni
ritorno si ampliava nel signicato
e si approfondiva nell'ispirazione.
Ecco, qui, (pensai) celato un
pensiero
losoco.
Se
la
consapevolezza il prodo o del
ritmo, tu e le cose sono
consapevoli, poich hanno tu e
movimento, e tu o il movimento
ritmico. Mi chiesi se Moxon
sapeva il signicato e l'ampiezza
del suo pensiero: la portata di
questa
momentanea
generalizzazione. O era arrivato
alla sua fede losoca a raverso
la strada tortuosa ed incerta
dell'osservazione? Q uella fede era
violentemente
spingendo
la
pioggia contro i so ili muri in
lamiera. I l tambureggiare sul te o
di assicelle che ricopriva la stanza
senza so o era forte ed
incessante. N on ero mai stato
invitato nel laboratorio; mi era
stato, in verit, proibito l'ingresso,
come a tu i gli altri, con la sola
eccezione di un abile lavoratore di
metalli, di cui non si conosceva
nulla ecce o che il nome era
Haley ed il suo silenzio abituale.
Ma
nella
mia
esaltazione
spirituale,
discrezione
ed
educazione furono dimenticate ed
aprii la porta. Q uel che vidi mi
fece
abbandonare,
istantaneamente,
ogni
speculazione losoca. Moxon
progressivamente pi forti, il
brontolio ed il rombo del tuono.
D urante le pause mi accorsi di un
basso ronzio o brusio che, come il
tuono, da un momento all'altro
divent pi forte e distinto.
S embrava arrivare dal corpo
dell'automa, ed era evidentemente
un ronzio di ingranaggi. Mi dava
l'impressione di un meccanismo
disordinato che fosse sfuggito
all'azione repressiva e regolatrice
di qualche parte di controllo: un
ee o simile a quello di un dente
d'arresto che dovesse essere
spinto dai denti di una ruota ad
ingranaggi. Ma, prima che avessi
il tempo di fare conge ure sulla
natura di questo rumore, la mia
a enzione fu a ra a da strani
abbastanza
misteriosa. E' mia convinzione che
la casa sia stata colpita da un
fulmine."
"E Moxon?"
"S epolto ieri; o perlomeno
quello che ne restava." S embrava
che questa persona reticente,
all'occorrenza,
si
spiegasse.
Q uando impartiva informazioni
scioccanti ad un ammalato era
abbastanza aabile. D opo alcuni
istanti
della
pi
intensa
soerenza mentale, mi azzardai a
LA COSA MALEDETTA
sorpresa.
"Raccontate
le
circostanze in cui morto
quest'uomo," disse il coroner.
"Potete usare tu e le annotazioni
o appunti che vi pare." I l
testimone cap. Tirando fuori un
manoscri o dalla tasca interna, lo
avvicin alla candela e, girando i
fogli, trov ci che desiderava e
cominci a leggere.
2. Quel che pu accadere in un
campo di avena selvatica
"... I l sole si era appena levato
quando lasciammo la casa.
Eravamo a caccia di quaglie,
avevamo un fucile ciascuno, ma
un solo cane. Morgan disse che il
terreno migliore era dietro un
crinale che mi indic, e lo
pu individuare la presenza di
quelli che sono noti come raggi
"a inici". Rappresentano colori...
colori
integranti
nella
composizione della luce... che noi
non riusciamo a distinguere.
L'occhio umano uno strumento
imperfetto; la sua gamma solo di
poche
o ave
della
"scala
cromatica" reale. I o non sono
ma o; ci sono colori che non
possiamo vedere. "E, D io mi aiuti!,
quella Cosa Malede a di uno di
questi colori!"
nota: N el 1927, cio tredici
anni
dopo
la
morte
(o
quantomeno, la scomparsa) di
A mbrose Bierce, Howard Phillips
Lovecraftuno dei pi originali
scrittori
"sovrannaturali"pubblicava
su
A mazing S tories un racconto
intitolato The Colour O ut of
S pace, "I l colore venuto dallo
spazio", che altro non era che una
versione allungata e arricchita di
particolari della "cosa malede a"
di Bierce. Un "plagio"? Forse solo
un omaggio, se consideriamo che
il protagonista del racconto di
Lovecraft si chiama A mmi
(diminutivo di Ambrose) Bierce.
IL REGNO DELL'IRREALE
I
Per una certa distanza la strada
che
collega
Auburn
con
N ewcastleprima su un lato e poi
sull'altro di un ume occupa
l'intero fondo di una gola, avendo
in parte soppiantato l'erto pendio
ed in parte essendo stata tirata su
con i cio oli raccolti nel le o del
ume dai minatori. Le colline
"D icilmente
potevate
vedermi,"
rispose
l'uomo,
educatamente, avvicinandosi a
lato del mio veicolo; "ed il rumore
del ume mi impediva di
sentirvi." Riconobbi subito la voce,
sebbene fossero passati cinque
anni da quando l'avevo sentita.
N on fui particolarmente lieto di
sentirla in quel momento. "Penso
siate il D r. D orrimore," dissi. "S , e
voi siete il mio buon amico Mr.
Manrich. S ono pi che felice di
vedervi... felicissimo," aggiunse,
con
una
lieve
risata,
"e,
considerato che faccio la vostra
stessa strada, naturalmente mi
aspe o un invito a proseguire
insieme."
"Con tu o il mio cuore." N on
era aa o vero. I l do or
D orrimore mi ringrazi mentre si
accomodava accanto a me, ed io
ripresi a guidare a entamente
come prima. S ar senza dubbio
immaginazione, ma mi parve di
percorrere la distanza rimanente
in una nebbia gelida, di avere
spiacevolmente freddo, che la
strada fosse pi lunga del solito, e
che
la
ci ,
quando
la
raggiungemmo,
fosse
triste,
minacciosa e desolata. D oveva
esser appena giunta la sera,
eppure non ricordo di aver visto
luci nelle case o cose viventi per le
strade. I l do or D orrimore spieg
a sommi capi come mai si trovasse
l e dove era stato durante gli anni
trascorsi dal nostro ultimo
fa o da un gonzo. I l pi umile
giocoliere che sieda sul margine
di una strada in I ndia, li pu
ingannare no a spingerli all'orlo
della follia."
"Come, per esempio?" chiese
un altro, accendendosi un sigaro.
"Per esempio, con tu i i loro
usuali spe acoli: lanciando in aria
grandi ogge i che non tornano
pi gi; facendo spuntare piante,
e facendole crescere a vista
d'occhio e sbocciare in un terreno
spoglio scelto dagli spe atori;
me endo un uomo in un cesto di
vimini, a raversarlo pi volte con
una spada mentre urla e sanguina,
e poi, quando il cesto viene aperto
non trovarvi niente; lanciando in
aria la parte nale di una scala di
cupo
e
consapevolmente
sgradevole, e decisi nella mia
follia di tornare a S an Francisco il
giorno seguente. D i questo,
comunque non dissi nulla.
IV
A d Auburn c'era un vecchio
cimitero abbandonato. Era quasi
nel cuore della ci , eppure di
no e era il posto pi macabro che
il pi triste degli uomini potesse
cercare. I l recinto intorno alla
piccola supercie era abba uto,
rovinato, o addiri ura scomparso.
Molte tombe erano sprofondate,
su altre crescevano pini vigorosi,
le cui radici avevano commesso
un peccato indicibile. Le lapidi
erano cadute a pezzi; i rovi
Dorrimore?"
"Ha lasciato l'albergo la
ma ina del vostro comba imento
e non si pi sentito da allora. Ve
ne ha date tante."
V
Q uesti sono i fa i. Margaret
Corray ora mia moglie. N on
mai stata a Auburn e, durante le
se imane in cui la storia che ho
cercato di raccontarvi ha preso
forma nel mio cervello, abitava
nella sua casa a O akland,
chiedendosi dove fosse il suo
amore e perch non scrivesse.
L'altro giorno lessi sul "S un" di
Baltimora il seguente trale o: "I l
professor Valentine D orrimore,
l'ipnotizzatore, tenne la scorsa
UN INCARICO INFRUTTUOSO
sogge o
ad
insulti,
e
probabilmente a ferite.
D 'altronde,
era
troppo
scrupoloso per fare qualcosa che
a enuasse le sue impressioni, e
non voleva alterare le condizioni
ambientali in cui si diceva
ricorressero le manifestazioni.
O ra era buio fuori, ma la luce
dalla
strada
illuminava
debolmente la parte della stanza
in cui si trovava. Aveva aperto
ogni porta interna, sopra e so o,
ma tu e quelle esterne erano
chiuse a chiave e con catenaccio.
D elle improvvise esclamazioni
della folla lo fecero saltare alla
nestra e guardare fuori. Vide la
gura di un uomo muoversi
rapidamente a raverso il prato
unirsi
al
pe o.
N ella
rassomiglianza con una forma
umana questa immagine era
imperfe a. A circa una ventina di
centimetri da un ginocchio, il cilia
che forma quella gamba era
improvvisamente piegato indietro
e verso l'interno sul tragi o della
sua crescita. La gura non aveva il
piede sinistro. C'era solo una
conclusione, quella pi ovvia; ma,
nell'eccitazione che ne segu,
furono proposte tante linee di
azione quanti erano i consiglieri
incapaci.
L'aare venne risolto dallo
scerio della contea che, come
legi imo custode della propriet
abbandonata,
ordin
il
ricollocamento della radice ed il
I GEMELLI
senza
alcuna
esitazione
o
vergogna. Una se imana dopo
J ohn mi port a casa del futuro
suocero e, come voi avrete gi
supposto, ma con mio grande
stupore, riconobbi in
Miss
Margovan l'eroina di quella non
certo onorevole avventura. Era
l'eroina splendidamente bella di
una avventura disonorevole, devo
amme erlo onestamente; ma quel
fatto importante solo per questo:
la sua bellezza era una tale
sorpresa per me che ge un
dubbio sulla stessa identit della
giovane donna che avevo visto in
precedenza. Come poteva il
meraviglioso fascino del suo viso
non avermi colpito quella volta?
Ma no... non c'era possibilit di
della scarpa.
"Mi somigliava molto?" chiese,
con un'indierenza che pensai un
po' esagerata. "Cos simile," dissi,
a che l'ammirai grandemente e,
essendo incapace di perderla di
vista, confesso di averla seguita
no... Miss Margovan, siete sicura
di capire?" O ra era pallida, ma
completamente calma. S ollev di
nuovo gli occhi verso i miei con
uno sguardo che non vacillava.
"Cosa desiderate che faccia?"
chiese. "N on temete di esporre le
vostre condizioni. Le acce o." Era
chiaro, anche se il tempo
concessomi per rie ere era
breve, che nel tra are con questa
ragazza i metodi ordinari non
potevano andare e le estorsioni
ma
rabbrividivo:
c'
una
dierenza. L'orrore
di una
calamit incombente era cos forte
e scoraggiante, che tentai di
deviarlo
pensando
ad
un
dispiacere
reale:
cercai
di
dissipare l'idea di un futuro
terribile sostituendolo con il
ricordo di un trascorso doloroso.
Ricordai la morte dei miei genitori
e mi sforzai di ssare la mia
mente sulle ultime tristi scene al
loro capezzale e sulle loro tombe.
Mi sembrava tu o vago ed irreale,
come se fosse accaduto tanti anni
prima ed ad un'altra persona.
I mprovvisamente, cancellando il
mio pensiero e separandolo, come
una corda tesa viene divisa dal
colpo di una lamanon riesco a
timidamente a rimproverare J o
per il suo spirito poco cristiano,
ma lui mi spieg semplicemente
che nel N uovo Testamento non si
faceva accenno ai cinesi, e si
allontan per scaricare la sua
rabbia sul suo cane, trascurato
anch'esso, immagino, da quegli
ispirati scriba. Q ualche giorno
dopo, trovandolo seduto da solo
nel suo bar, mi avvicinai
cautamente
all'argomento
quando, con mio grande sollievo,
l'abituale austerit della sua
espressione
si
ammorbid
visibilmente in qualcosa che io
presi per condiscendenza. "Voi
giovani dell'est," disse, "siete di
gran lunga troppo buoni per
questa parte del paese, e non
riemp un bicchiere e lo
trangugi, e poi continu la sua
storia. "Tra l'altro, non contava
molto, non sapeva far nulla e si
dava delle arie. Fanno tu i cos.
Gli dissi no, ma lui si incapon su
quella linea di condo a nch
resiste e; ma dopo avergli porto
l'altra guancia se anta volte e
se e, truccai i dadi cos che non
pot resistere per sempre. E sono
proprio contento di aver avuto il
coraggio di farlo." La felicit di J o,
che in qualche modo non mi
impressionava, fu dovutamente e
ostentatamente celebrata con la
bo iglia. "Circa cinque anni fa
cominciai a tirar su una fa oria.
Fu prima che fosse costruita
questa, ed era in un altro posto.
per
scacciare
l'orribile
allucinazione, se di questo si
tra ava,
quando
il
piccolo
factotum bianco di J o entr nella
stanza rompendo l'incantesimo, e
io lasciai la casa con una sorta di
paura che il delirium tremens
potesse essere contagioso. I l mio
cavallo era legato all'abbeveratoio,
lo sciolsi, saltai in groppa e gli
diedi
via
libera,
troppo
preoccupato per notare dove mi
stava portando. N on sapevo cosa
pensare di tu o questo, e come
tu i quelli che non sanno cosa
pensare, pensai a grandi cose, per
piccoli scopi. L'unica riessione
che
sembrava
del
tu o
soddisfacente fu che la ma ina
dopo dovevo essere lontano
bestie,
accompagnato
dal
consiglio "al lavoro, malede i
incapaci!" Poi, il padrone di
quell'armamentario (o piu osto il
padrone precedente, perch non
riuscivo a scacciare la curiosa
sensazione che l'intera baracca era
una mia legi ima ricompensa)
spost i suoi grandi occhi neri su
di
me
con
un'espressione
stranamente, e in qualche modo
spiacevolmente,
familiare,
abbass il suo bastoneche non si
trasform n in un mazzo di ori
n in un serpente, come quasi mi
aspe avoincroci le braccia e
domand cupamente: "Che ne
avete fa o di W hisky?" La mia
risposta spontanea sarebbe stata
che l'avevo bevuto, ma c'era
putrefazione... le civilizzazioni
portano a questo. La colline a era
l, ma i rovi selvaggi avevano
invaso e quasi cancellato la debole
erba; e la viole a patrizia aveva
capitolato davanti al suo fratello
plebeo,
o
forse
si
era
semplicemente riconvertita alla
sua forma originaria.
Un'altra tomba, un tumulo
lungo e robusto, era stata posta
accanto alla prima, che nel
paragone sembrava rimpicciolirsi;
e nell'ombra di una nuova lapide
la vecchia giaceva prostrata, con la
sua
meravigliosa
iscrizione
illeggibile per l'accumulo di foglie
e terreno. Q uanto al merito
letterario, la nuova era nettamente
inferiore alla vecchia, quasi
SPETTATORE DI
UN'IMPICCAGIONE
LA STRADA ILLUMINATA
DALLA LUNA
I. La dichiarazione di Joel
Hetman, Jr.
I o sono l'uomo pi sfortunato che
ci
sia.
Ricco,
rispe ato,
abbastanza ben educato e di
salute robustacon molti altri
beneci normalmente apprezzati
da quelli che li hanno e desiderati
da quelli che non li hannotalvolta
no al pomeriggio seguente. Ma
tornai prima dello spuntare del
giorno e mi portai sul retro della
casa, pensando di entrare dalla
porta che avevo segretamente
manomesso
in
modo
che
sembrasse chiusa a chiave, ma che
in realt non lo era. Mentre mi
avvicinavo, la sentii aprirsi e
chiudersi delicatamente, e vidi un
uomo allontanarsi furtivamente
nell'oscurit. Con un omicidio nel
cuore, balzai dietro di lui, ma
quello svan senza neanche la
cattiva sorte di un'identificazione.
A ncora adesso, a volte, non
riesco a persuadermi che fosse un
essere umano. Pazzo di gelosia e
rabbia, cieco e bestiale per tu e le
elementari passioni della virilit
DOROTHY
Tullio Bologna
I
S tefano
diede
un'occhiata
fre olosa
alle
due
pagine
da iloscri e e rm, tanto per
so rarsi allo sguardo ironico della
longilinea segretaria che avvertiva
appunto su di lui. N on volle
osservarla in faccia mentre le
riconsegnava la pratica; si limit a
ssare un punto imprecisato del
lucido piano in mogano della
scrivania
e
a
deplorare
mentalmente il deludente uso che
lei faceva dei profumi. A lice era
una ragazza elegante, dalla dolce
femminilit accentuata dai uenti
capelli castani e dalle ampie
gonne di o imo taglio; non
appariva logico che da tempo
preferisse essenze pesanti, quasi
volgari, a meno che fossero
fondate le voci su una sua
puntualmente
qualunque
specchio,
restituendogli
l'immagine di un volto ossuto,
sovrastato
da
una
zazzera
arruata di capelli troppo scuri
per essere considerati biondi e
troppo chiari per entrare nella
categoria dei castanie non si
curava della propria eleganza,
insaccato com'era dentro spezzati
spesso ampi per la sua esile
corporatura.
Era,
per,
di
intelligenza superiore alla media e
le o ime scuole frequentate non
avevano fa o altro che anare il
suo gusto, confortato in ogni
occasione dal cospicuo patrimonio
d'entrambi i suoi genitori che gli
avevano consentito di viaggiare, di
consultare esovente di acquistare
opere
d'arte
particolarmente
stimolanti, oppure di assistere sul
posto a spe acoli unici nel loro
genere. I l culto della Bellezza
aveva permeato la sua vita, ed a
questa divinit S tefano aveva
sacricato la cura del proprio
aspe o, orgoglioso e solitario
sacerdote dallo sguardo un poco
miope, coraggioso esploratore
dello
sconnato
oceano
di
sensazioni che circondavano il suo
animo.
Q uella
ma ina
era
scivolata via regalandogli la
consueta noia: la olezzante
segretaria gli aveva fa o altre due
brevi visite, il socio s'era messo in
conta o con lui per avvertirlo che
sarebbe ritornato in ucio forse
nel tardo pomeriggio, sua madre
II
I l religioso scosse il capo
imbarazzato prima di togliersi i
minuscoli occhiali dalla so ile
montatura
dorata.
A bbozz
subito dopo, esitando, un sorriso
di incoraggiamento. "Temo di non
fondata
III
La ragazza stava appollaiata su un
alto sgabello del bar, sorbendo
lentamente una bevanda color
verde salvia. L'aderente miniabito
raccogliere
una
confessione
ina esa, un seme che avrebbe
fa o germogliare il loro rapporto
come la pi intima delle
esperienze comuni.
"S to morendo ancora e questa
volta sar per sempre," sussurr
lei mentre le lunghe ciglia
faticavano a tra enere le lacrime...
S tefano si svegli di colpo,
madido di sudore e col cuore
oppresso da un peso spaventoso.
Era da se imane che andava
avanti cos, tra no i agitate e
giorni che si trascinavano uno
dopo l'altro nella vana speranza di
scacciare
la
sensazione
di
frustrante impotenza che pareva
averlo impaniato, ma il sogno che
aveva vissutomai cos vivido senza
avvert,
invece,
ancor
pi
acutamente, il proprio tormento.
Rabbiosamente
strinse
il
pugno ed agit il braccio dai
muscoli poco sviluppati verso il
mondo che pareva deriderlo. "Non
mi arrender!" disse con voce
strozzata. "N on so chi mi potr
aiutare, ma sono pronto a dargli
in cambio tu o ci che mi
chieder come ricompensa! Mi
avete sentito? Chi mi vuole, si
faccia avanti!" Rimase per qualche
minuto nella folle a esa che
veramente qualcuno raccogliesse
la sua disperata invocazione, poi
quel particolare momento pass, e
il primo leggero brivido lo
convinse a tornarsene a letto, dove
ricominci la lo a con le lenzuola
autostampante; il secondoche
rester a lei quale copiaporter
sovrimpresse le stesse parole."
S tefano tacque. Era dicile
invecchiare
lentissimamente.
Garantitemi, poi, che per almeno
vent'anni non verr ucciso e che
non
morir
per
qualche
malanno..." N ergal acconsent.
"S appiamo aspe are. C' altro?"
S tefano trem al pensiero di quel
che aveva trovato in alcune le ure
del fantastico a proposito dei
risuscitati. D a A ndreev a King, da
Matheson e S eabury Q uinn, si
assisteva ad una generale messa
in guardia contro la mutata
personalit
di
coloro
che
"tornavano".
"Che sia buona e generosa
come prima!" raccomand per
concludere. "D 'accordo. Ha una
preferenza per la data della
risurrezione?"
IV
Mentre i genitori avevano deciso
di trascorrere le ferie d'A gosto al
lagouna soluzione pi ada a
all'ancor poco felice stato di salute
del padrenella quiete della
malinconica villa raggiungibile
solo per via d'acqua, S tefano opt
per il solitario chalet alpino dalle
contemplando
dall'alto
una
distesa d'acqua che si stendeva
senza ne. I l liquido specchio era
innaturalmente immoto so o la
cristallina luce lunare; non un
suono incrinava quel frammento
d'eternit, tanto che S tefano si
domand se all'inizio del tempo
l'ambiente non fosse identico,
prima che la divina parola
vivicatrice
introducesse
un
fa ore dinamico in quella totale
stasi. A d un tra o, proprio so o
di lui, la supercie s'incresp,
dapprima lievemente, poi in
maniera sempre pi turbolenta,
come se qualcosa premesse dal
fondo per emergere. Usc all'inizio
una testa e a orno ad essa
galleggiarono come tanti nastri
V
I l chiarore del quadrante orientale
del cielo andava accendendosi di
minuto in minuto; si prospe ava
una giornata tersa e radiosa,
identica a quelle che l'avevano
preceduta. Cornice migliore per
festeggiare il ritorno di D orothy
non si poteva immaginare, e
S tefano
rimescol
il
ca,
indirizzando un muto grazie a
chiunque avesse l'incarico di
provvedere alla meteorologia. I l
non aver chiuso occhio per tu a la
no e non gli pesava aa o, anzi
si
sentiva
talmente
saturo
d'energia da sopportare a fatica
abile
falsicatore
per
dare
un'adeguata copertura alla sua
amata.
L'istruzione di D eborah non
rivestiva un ruolo primario:
doveva essere ada a per una
compagna molto aascinante, da
esibire per far schia are coloro
che lo avevano deriso. Avrebbe
pensato lui a distillarle le le ure
giuste per portarla a un livello di
conoscenze soddisfacente, ma in
ogni caso sempre inferiore al suo.
Restavano due punti da sistemare,
pens soddisfa o S tefano mentre
D orothy si sistemava meglio tra le
sue braccia. A nzitu o, dove
s'erano conosciuti?
La domanda sarebbe stata a
loro
rivolta
chiss
quante
VI
I l ritorno in ucio dell'avvocato
Falaschi, padre di Stefano, venne a
cadere
nel
momento
pi
opportuno, in quanto il glio
passava tu o il suo tempo in
compagnia
della
splendida
danzata. I n ci non si parlava
d'altro.
D alla
sorpresa
pi
genuina all'invidia pi profonda,
tu a la gamma dei sentimenti di
amici, parenti e conoscenti era
opportunamente rappresentata;
destava inoltre particolare stupore
il comportamento di S tefano,
passato in un brevissimo lasso di
tempo dall'ombrosit e dalle
a itudini contemplative ad una
forma d'estroversione non di rado
venata da una spregiudicatezza
che, ina esa, appariva ancor pi
spigolosa. D eborah era sempre al
suo anco, docile bellezza che
molti
cacciatori
avrebbero
volentieri trasformato in preda.
A enta
a
non
rilasciare
dichiarazioni che non fossero gi
state concordate con il munico
ed
onnisciente
Pigmalione,
trascorreva le sue giornate da un
atelier all'altro, arricchendo il suo
guardaroba di capi favolosi ed
esclusivi, oppure frequentando il
bel mondo ci adino sia in
occasioni mondane sia per
qualche manifestazione culturale.
A i pochissimi che gli ricordavano
la straordinaria somiglianza di
D eborah con D orothy S tra en,
S tefano confessava con sorridente
seriet d'aver aspe ato tanto a
lungo per trovare la sua futura
moglie nch non era stato sicuro
VII
A l rientro in I talia, S tefano non
aveva ancora deciso che lavoro
avrebbe svolto per mantenere la
giovane moglie; rimand ogni
scelta
alla
ne
dell'estate,
intaccando nel fra empo con
minimi risultati il n troppo
cospicuo patrimonio di famiglia.
Teneva so o controllo D eborah
pi di prima, non tanto per
gelosia (D orothy detestava gli
uomini con questo dife o),
quanto per individuare ulteriori
segnali denuncianti l'aoramento
di rimembranze dannose. D a
tempo, per, lei non gli aveva pi
causato
la
minima
preoccupazione, ma ci, lungi dal
quietare S tefano, lo teneva ancora
maggiormente sulla corda e gli
faceva leggere sul volto della
consorte i pensieri pi tortuosi, se
non le macchinazioni pi infami.
Esteriormente era tenero ed
provenivano
dall'ambiente
a iguo. Q uando D eborah torn in
stanza lui si fece trovare con la
schiena girata. N on si salutarono
n si parlarono; lei si agit a lungo
nel le o e poi, nalmente, si
assop. S tefano, che aveva a eso
trepidante quel momento, si alz
in punta di piedi e dischiuse
un'anta dell'armadio quel tanto
che bastava per introdurvi una
mano. La ritrasse subito, con un
piccolo fago o stre o tra le dita
da cui emerse subito una lucente
rivoltella.
Gli
era
costato
moltissimo
lasciare
D eborah
sconvolta, ma oramai era arrivato
ad un punto dal quale non poteva
tornare indietro. "I o le ho dato la
vita ed ora me la riprender, se
IL VIAGGIO DI HIERONYMUS
BOSCH
Corre
l'anno
1501
dell'Era
Cristiana sulla terra. Filippo il
Bello d'A sburgo ha fa o il suo
primo viaggio in S pagna. Luigi
XI I , successore di Carlo VI I I , che
ancora
inventato
potrebbero
seguirne
la
traie oria.
La
scialuppa supera l'orbita della
luna e l, nello spazio esterno, va a
congiungersi con la nave stellare.
Hieronymus non la vede,
perch ancora privo di sensi; ma
se la vedesse non capirebbe. La
chiamerebbe un'isola nel cielo. Ma
forse
un
uomo
moderno
riuscirebbe a concepire una N ave
S tellare? N ella determinazione di
una N ave S tellare, conce i come
"forma"
e
"massa"
sono
ininuenti; epperci essa
cresciuta secondo le esigenze
della navigazione e secondo il
ticchio dei Capitani che si sono
succeduti alla sua guida.
Pietra e metallo si sono
di
quel
viaggio
non
lo
abbandoner per tutta la vita.
D ipinger quelle scene, per
esorcizzarle.
Riempir
della
minuziosa descrizione di quegli
esseri, per lui dmoni o folle i,
tavole e tavole. E lascer alla
Terra, in cambio della sua
occasione perduta, inimitabili
capolavori.
LA VEDOVA NERA
Hans
S chwarzka
era
il
dodicenne pi in gamba del
villaggio. I l suo mondo era
N euerbaum e non l'aveva lasciato
che una sola volta e per un paio di
giorni. Aveva visitato la vicina
Karlsruhe e ne aveva riportato un
vago ricordo di confusione,
delle
proprie
possibilit
economiche, per questo motivo.
Q uando entrava in un locale si
faceva un rapido conto ormai era
diventato un espertodi quanto
potessero costare quello specchio
e quel bancone e quei tavolini.
S e pensava che era roba
costosa, girava i tacchi ed andava
via. S enza neanche bere una birra.
E non era neanche lui a
cominciare, ma c'era sempre
qualche imbecille che andava a
provocarlo o lo mandava in bestia.
C' gente che si diverte a
provocare quelli grandi e grossi.
A llora le sue mani partivano da
sole: fra uravano mascelle e
tavolini, aerravano gente e la
scagliavano a dieci metri di
arrabbiare terribilmentepicchiava
e picchiava nch quell'altro non
andava gi. E non sentiva il gong.
E se l'arbitro si me eva in mezzo,
le prendeva anche lui. W olfgang
aveva fa o il minatore, lo
spaccalegna, il vaccaro e poi
ancora il minatore.
A lla ne aveva scoperto un
posto dove gli opali spuntavano
dai pozzi come funghi, aveva
preso la concessione e aveva
cominciato a far lavorare gli altri
per lui. D a ricco W olfgang si
annoiava un po'; cos, ogni tanto,
andava a sfasciare un bar. Ma un
giorno, a S idney, a acc briga con
un ras della malavita locale. Gli
addorment le guardie del corpo e
a lui spacc la dentiera. I l boss se
obie
imbronciato
Hans.
"S tu gart? Benissimo," approv la
madre
insolitamente
accondiscendente. S toccarda era
ancora pi lontano.
Quella notte non accadde nulla
di insolito nella casa di Frau
Gerda Hunter. A ll'indomani lei
prese una grossa somma dai
propri risparmi; tanto fra poco
arrivava l'accredito del primo
rateo degli enormi interessi sui
capitali del glio. La sola banca di
Londra avrebbe pagato il 12%
ne o annuo: pi di diecimila
sterline al mese; proprio un
mucchio di soldini. E poi c'erano
altre propriet in Australia aveva
spiegato il notaio; immobili e
azioni per il doppio di quella
sorava
i
polpacci.
Margie
rabbrividiva appena ma non si
so raeva alla carezza dell'onda.
Q uel pomeriggio assolato la
riempiva di un languore insolito;
la musica lontana di una giostra
portata dalla brezza le ricordava
altri pomeriggi d'adolescente,
quando il suo corpo acerbo non
conosceva ancora la carezza di un
uomo
e
inconsciamente
la
desiderava. Mosse leggermente
una gamba seguendo il ritmo di
quella musica portata dal vento e
si accorse degli sguardi vogliosi
del pancione che prendeva sole
poco distante. I l pancione stava
stravaccato su una sdraio a righe
colorate e la sua abbondante met
faceva la maglia all'ombra di un
cavallerescamente di me ersi da
qualche parte a riposare. Aveva
capito che sarebbe nita in una
camera dell'a iguo albergo, ma
non gliene importava molto,
ormai. S i lasci trascinare in una
lussuosa stanza del primo piano.
Ramon le tolse le scarpe e il
vestito e l'aiut a stendersi sul
le o. Poi la baci sulla fronte ed
usc, lasciandola per un momento
stupefa a. Ma Margie aveva
troppo sonno e non tard ad
addormentarsi. S i svegli che era
quasi sera. Q ualcuno bussava alla
porta con le nocche. Margie si tir
le coperte sul collo e disse, con
voce incerta: "Avanti." Ramon si
era cambiato d'abito. A desso
indossava un completo azzurro
riposo.
"Funziona,"
disse
ge andosi addosso a Ramon. "Mi
sento come nuova." Fecero l'amore
a lungo. Margie era come rinata e
Ramon conservava inta e le sue
energie.
Provarono
nuove
variazioni. A lla ne Margie rise,
soddisfa a. "Miracoloso! Posso
rifarlo ancora?" Ramon tacque e
sorrise ironico, come a sdarla.
Margie
preme e
ancora
il
bastoncino.
S tupefacente.
Si
sentiva non solo fresca e piena
d'energie, come se avesse dormito
e mangiato a sucienza, ma
pulita e asciu a, come se avesse
appena fa o la doccia. Tocc il
proprio corpo, dappertu o: era
pulita e profumata. "Te la senti di
ricominciare?", fece Margie con