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Con il dramma pastorale Pastor fido (1589), Guarini è tra i più fortunati imitatori
dell’Aminta (1573) di Tasso.
- Silvio, che deve sposare Amarilli, ma non la ama; Dorinda ama Silvio (nel corso
dell’opera Silvio si innamora di Dorinda)
Lieto fine: doppio trionfo d’amore: matrimonio fra Mirtillo ed Amarilli, Silvio e Dorinda.
Trama
Ira(gnjev) della dea Diana: in Arcadia i pastori devono sacrificare ogni anno alla dea Diana
una giovane.
Secondo la profezia(proročanstvu), tale situazione finirà, e cioè l’ira di Diana finirà, solo
attraverso il matrimonio di una coppia di stirpe divina (božanstvene loze) (=entrambi
devono essere discendenti (potomci)degli dei), uno dei quali sarà "un pastore fedele” .
Per evitare il sacrificio si cerca di combinare il matrimonio fra Silvio e Amarilli (entrambi di
stirpe divina).
Ma:
Amarilli invece ama segretamente Mirtillo, che è innamorato di lei (Mirtillo è il “pastor
fido”, fedele, che riprende il modello del pastore Aminta).
La ninfa Corisca, dissoluta e corrotta (raskalašena I pokvarena), ama Mirtillo. Per
vendicarsi(kako bi se osvetila) di Mirtillo che non la ama, Corisca attire (namamljuje)
Amarilli in trappola(u zamku) ed Amarilli viene condannata (osuđena) a morte.
A questo punto Mirtillo si offre di essere sacrificato al posto di Amarilli. Mentre sta per
essere giustiziato (pogubljen), scopriamo che Mirtillo è anche lui discendente(potomak) degli
dei (figlio del sacerdot(svećenika)e Montano e quindi fratello di Silvio).
• Silvio sposa la ninfa Dorinda di cui nel frattempo si era innamorato (spinto da un
sentimento di pieta(vođen osjećajem sažaljenja): Silvio cacciatore a un certo punto
per sbaglio(slučajno) ferisce(ozlijedi) Dorinda e se ne prende cura (brine se za
nju)per farla guarire: così nasce il suo amore).
• Il lieto fine (il trionfo dell’amore onesto), esaltazione della divina provvidenza)
• Il personaggio dissoluto di Corisca si pente(pokaje se) e viene perdonata dagli
amanti fedeli (pentimento e perdono) – pokajanje i oproštenje
- Il trattato è il frutto di una forte polemica iniziata subito dopo le prime rappresentazioni
del Pastor fido.
Guarini rispose a tali accuse nell’opera: Compendio della poesia tragicomica (1603),
in cui usa il termine “tragicommedia” per indicare e definire il dramma pastorale
(Guarini cerca di giustificare il nuovo genere del dramma pastorale senza negare il
regolismo aristotelico, ma sforzandosi di legittimare il genere alla luce di una lettura
non rigida della Poetica).
3. Melodiosità del testo. Si affaccia anche qui, come nell’Aminta, quel gusto musicale
della parola, che sarà fondamentale nel periodo successive.
Questi sono gli anni della fiorentina Camerata dei Bardi: un gruppo di intellettuali che aveva
il desiderio di un rinnovamento della musica dallo stile polifonico a quello monodico (canto
a voce sola, eseguito da una o più persone), e che desideravano a ristabilire il legame della
tragedia greca tra parola e musica: verso il melodramma, di cui il primo ex. fu la Dafne di
Rinuccini nel 1598.
• L’Aminta e il Pastor fido: entrambi hanno un grande successo di rappresentazioni:
Il Pastor fido si impone presto come modello perche’ rappresenta ideali cortigiani e
controriformistici.
• Con il Pastor fido inizia la fase del dramma pastorale come modello per gli imitatori.
Struttura
Prologo
5 atti (cori alla fine di ogni atto)
Endecasillabi e settenari rimati (testo molto più lungo dell’Aminta!)
L’opera contiene un’introduzione in prosa (l’opera si offre s ia allo spettacolo sia alla lettura).
Infatti, per Guarini la tragicommedia pastorale può svolgere la funzione che nella classicità
era propria(bila karakteristka) della tragedia.
Della tragedia greca, il Pastor fido condivide (ima zajedničko) soprattutto il seguente
aspetto:
Rovesciamento (preokret) della condizione dei personaggi e quindi del loro destino:
• ovviamente, nel caso del dramma pastorale dal tragico al comico (=lieto fine),
dalla morte alla vita, dal non-amore all’amore (v. Mirtillo)
MA da una miscela dei due che si chiama provvidenza: l’apparente coincidenza degli
eventi segue in realtà un piano divino, che gli uomini non capiscono, ma che alla fine
si realizza.
Il “terzo” genere
Guarini definisce il genere dopo una lunga polemica contro l’aristotelico Giasone De
Nores (cfr. p. 710).
per gli aristotelici rigidi la favola pastorale è un mostro rispetto ai generi classici (a
causa della mescolanza di tragedia e commedia).
Guarini insiste sul fatto che le forme drammatiche DEVONO ESSERE ATTUALI, cioè
DEVONO CAMBIARE a seconda del gusto del pubblico.
- Quello di Mirtillo per Amarilli, di Silvio per Dorinda: gli amori leciti avranno
un lieto fine perché fanno parte del disegno provvidenziale. Livello tragico,
livello dei destini alti. Nei ranghi alti: domina la provvidenza.
- Quello della ninfa Corisca per Mirtillo, quello del Satiro per Corisca. Il mondo
basso è comico. Rappresentano l’aspetto sensuale dell’amore. Nei ranghi
bassi: domina il caso e l’astuzia(lukavost).
• Silvio e Dorinda: Dorinda riesce ad ottenere l’amore di Silvio solo dopo che il
cacciatore l’ha mortalmente ferita per errore, amore nasce da pietà.
MA:
• Nell’età dell’oro: non c’era l’onore (inteso in senso negativo): l’amore era libero
• Nell’età dell’oro: non c’era l’“onore” (inteso in senso negativo, ma si tratta di una
parola, come afferma il coro, usata erroneamente dal popolo) ma c’era l’onore
(inteso in senso positivo): l’amore onesto, monogamo, sancito dal matrimonio
• riprende il primo coro dell’Aminta (nb. Guarini usa le stesse parole-rima nelle prime
due stanze: oro/loro, latte/intatte...)
Aminta
Pastor fido
1. prima parte (vv. 1-9): descrizione dell’età dell’oro, un periodo alle origini del mondo
caratterizzato dall’assenza di pensieri peccaminosi: infatti, le greggi non vedevano i
loro piccoli uccisi dagli uomini.
2. seconda parte (vv. 10-13): paragone per differenza con il presente, nel quale la
ragione(razum) annebbiata(zamračen) dal peccato ha portato turbamento (guerre,
commerci).
Seconda stanza: tematizza il passato: la legge che governava l’età dell’oro: l’onestà;
Tutte le false apparenze (che il popolo sbagliando chiama “onore”) le quali dominano il
presente,erano assenti
• nell'età dell'oro l’“onore” che oggi governa le persone non si era ancora impadronito
degli animi umani -
Ma il coro sottolinea che: le persone sbagliano a usare la parola “onore” per indicare
tutto questo!, cfr. ch’“onor” dal volgo insano indegnamente è detto). La legge che
governava l’età dell’oro era quella dell’onestà: “Piaccia solo se è permesso”.
• Si insiste sulla mancanza di amori che non fossero monogami (nisu bile monogamne)