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La Divina Commedia

che Dante lascia senza titolo, ma usa il nome 'comedia' nel suo testo (nel canto 16 verso
128 e 21 verso 2 - inferno)
● aggettivo 'divina' → aggiunto in edizioni moderne, riprendendo una definizione critica
di Boccaccio

PERIODIZZAZIONE INCERTA:
- prima periodizzazione in un trattatello di Boccaccio (iniziata a scrivere prima
dell’esilio)
↳ scartata da tutti i critici
- attribuire la commedia agli anni dell’esilio (1308 - poco prima della morte)
- oppure inferno scritto a partire dal 1304 - 1308/9, purgatorio 1312, paradiso 1316

PROBLEMA FILOLOGICO:
Testo di Dante giunto attraverso copie manoscritte, autografo originale smarrito

Per capire e comprendere la rapida diffusione della commedia basti pensare che tra il
1300-1400 le copie manoscritte era circa 750 → quindi super diffusione

VOLONTA’ DI DANTE NELLA COMMEDIA che si potè comprendere grazie a studi filologici,
negli anni si erano modificate le varianti

ASPETTI STRUTTURALI:
● alla base sta il numero 3 (trinità cristiana) → poema diviso in tre parti (CANTICHE)
● materia distribuita in 100 canti → numero perfetto
● ogni cantica ha 33 canti (l’inferno ha un canto di introduzione generale 34 canti tot)

ASPETTI STILISTICI:
- endecasillabo raggruppato in terzine
- rima scelta → incatenata

RACCONTO:
viaggio nell’aldilà da dante per raggiungere la salvezza, che può essere giunta solo con la
rinuncia al peccato
↳ di cui dante può vedere le conseguenze nel viaggio all’inferno
viaggio che rappresenta:
- dante stesso
- cristiano ideale in cerca di salvezza

punto di vista narratologico → dante è sia autore della commedia sia agesp cioè
personaggio e protagonista delle vicende

ACCOMPAGNATORI del viaggio:


- Virgilio (all’inferno e parte del purgatorio)
- Beatrice (nel paradiso)
- San Bernardo (parte finale del paradiso)

Inferno → profondo abisso a forma di imbuto, prodotto dalla caduta di Lucifero


(spinto da dio, scagliato contro la terra) ed è arrivato nel punto più lontano da dio cioè al
centro della terra
↳ e ha fatto sì che le terre emerse si spostassero per non toccare questa creatura
e dall’altra parte di verrà a creare la montagna del purgatorio
(sistema aristotelico tolemaico)

inferno diviso in 9 cerchi/gironi:


1) limbo
2) lussuriosi
3) golosi
4) avari e prodighi
5) iracondi e accidiosi
6) eretici
7) violenti
- contro il prossimo
- contro sé stessi
- contro dio, natura, arte
8) fraudolenti (coloro che esercitano frode contro chi non si fida)
9) traditori (coloro che esercitano frode contro chi si fida)
↳ diviso in 4 parti

Nell'inferno → anime scontano la pena e compiono sempre la stessa azione


Azione determinata secondo il principio del contrappasso, che può realizzarsi:
- per analogia → esempio: se nella vita delle persone sono state travolte da una
tempesta d'amore, all'inferno saranno travolti da una tempesta
- per contrasto → coloro che in vita non hanno mai preso una posizione sono
costretti a seguire un vessillo

CONCEZIONE FIGURALE (fatto storico → destino eterno di salvezza o di dannazione):


Ogni personaggio della commedia, nella vita ha compiuto delle azioni che spiegano il suo
destino di salvezza o di dannazione (ogni personaggio realizza se stesso nell'aldilà)

1) esempio: Virgilio avrebbe anticipato il cristianesimo con la quarta ecloga delle
Bucoliche, nonostante non si sia convertito → nella commedia appunto guida Dante

personaggi allegorici

2) esempio: nella vita Beatrice ha avvicinato Dante a dio con il saluto, allora nell'aldilà lo
accompagna nel paradiso
INTRODUZIONE I° CANTO DELL'INFERNO:
Dante esce dalla selva → allegoria della vita condotta nel peccato e si trova ai piedi di un
colle → allegoria della via verso la salvezza.
Non può percorrere la via della salvezza perché 3 belve gli impediscono di percorrerla.
- lince/lonza
● allegoria della lussuria
● significare l'incontinenza
- leone
● allegoria della superbia
● violenza
- lupa → che reca la morte spirituale, dannazione
● allegoria dell'avidità
● fraudolenza

Dante incontrerà poi Virgilio, allegoria della ragione che invita Dante a compiere un viaggio
nell'aldilà. Solo in questo modo si potrà salvare.
Il suo viaggio va datato nel 25 marzo del 1300 (settimana santa)

II° CANTO DELL'INFERNO:


Nascono le incertezze di Dante sul fare il viaggio, non sa perché farlo (verso 31 “ma io,
perché venirvi? o chi ‘l concede?) allora parla Virgilio con un lungo flashback, viaggio voluto
da:
- Beatrice → grazia operante
- Santa Lucia → grazia illuminante
- Madonna → grazia preveniente
Dante cita le 2 persone che hanno avuto l’occasione di fare un viaggio come il suo,
incomparabili a lui:
- Enea → all’inferno
- San Paolo → in paradiso

caratteristiche di questo canto:


aspetti classici e aspetti cristiani
↶ ↷
per Dante l’impero è la condizione necessaria per fare di roma la sede del papato (approccio
di sincretismo → fondere tradizione latina e cristianesimo)

III° CANTO DELL'INFERNO


Dante e Virgilio passano per una porta dove ci sono delle iscrizioni e accedono all'anti
inferno perché tra i due c'è un fiume che li separa chiamato Acheronte e trova i primi
peccatori
Prima impressione
- di tipo uditivo → sente i lamenti
- incontra gli ignavi → chi visse senza infamia e senza lode e gli angeli che non
presero posizione né a favore di dio né contro.
↳ ma li pone nell'anti inferno
Come nella vita non presero mai posizione, nell'aldilà sono costretti a inseguire un vessillo.
Tra coloro che dante vede riconosce:
- Papa Celestino V → abdicò dopo poco e il successore fu Bonifacio VIII
↳"colui che per viltade fece il grande rifiuto"

Arriva alla riva del fiume insieme a tutte le anime che devono accedere all'inferno, li porterà
un traghettatore infernale, CARONTE
↳ anche negli inferi pagani, Caronte aveva il ruolo di traghettatore delle
anime
Alla fine del III° canto Dante sviene per un terremoto.

IV° CANTO DELL'INFERNO


Dante si risveglierà dall'altra parte dell'Acheronte e ci conduce verso il limbo.
Nel limbo:
- chi visse prima di Gesù cristo e non credettero in dio venturo (che è destinato a
venire)
- bambini morti senza il battesimo.
Dante poi incontrerà un'altra schiera anime nel limbo i cosiddetti:
spiriti magni → coloro che non hanno creduto in dio ma hanno compiuto in vita azioni
virtuosi, sia che riguardano la vita attiva (guerrieri, re) che contemplativa (filosofi, poeti), ne
fa parte anche Virgilio e altri poeti famosi come Omero, Orazio, ma anche filosofi come
Aristotele e Socrate. Questi dannati non si perdono in lamenti ma si dilungano in sospiri.

Le pene all’inferno:
- Poena damni → pena della dannazione (impossibilità di raggiungere il paradiso)
- Poena sensi → pena subita fisicamente
Tutte le anime dell'inferno scontano entrambe le pene tranne quelle del limbo, che non
scontano la poena sensi

V°CANTO DELL’INFERNO → canto molto articolato


1°parte → descrizione del custode del cerchio, cane Minosse, le persone si confessano a
Minosse, lui li ascolta e in base a quanti giri fa la sua coda indica il cerchio in cui quella
persona deve andare.
Quando il cane vede Dante → si arrabbia perchè sa che lui è vivo, quindi Virgilio interviene
dicendo che è un viaggio voluto da Dio

2°parte → nel cerchio dei lussuriosi


→ in questo cerchio le anime sono trascinate da una bufera e sbattono le une sulle altre

pk hanno sottomesso la ragione al talento, nn hanno controllato l’istinto ma hanno


soddisfatto il piacere.
similitudini per descriverli del mondo ornitologico:
- stormi → gli uccelli si spostano in gruppi compatti e quello davanti comanda
- gru → si spostano una dietro l’altra (personaggi importanti come: Cleopatra,
Semiramide, Medea, Didone, Achille), tranne Paolo e Francesca che sono una
accanto all’altra
→ l’amore non li divide neanche all’inferno

In questo canto → riflessione sullo smarrimento collegato alla concezione di amore


stilnovistica
Ma si può finire all’inferno per amore? l’uomo è simile a dio solo per il sentimento dell’amore
che è così nobile che può portare allo smarrimento solo se si perde la ragione

ICASTICO → termine molto espressivo (“pianto mi percuote” quasi sensazione fisica)

RIASSUNTO CANTO V
- per giungere nel secondo girone Dante e Virgilio incontrano Minosse, il custode del
cerchio
- Dante vede le anime dei lussuriosi, coloro che non hanno controllato l’istinto ma
hanno soddisfatto il piacere. La loro pena è per analogia, infatti sono trascinate da
una bufera.
- Dante nota che le anime sono o a gruppi compatti (come gli stormi di uccelli) o in fila
una dietro l’altra (come le gru) → personaggi importanti
- tra le anime che stanno una dietro l’altra Dante nota Paolo e Francesca che sono
uno accanto all’altro e si tengono per mano → l’amore non li separa neanche
all’inferno. Mosso dalla compassione le chiama a sé con tono calmo e solidarietà
- Francesca

Cerchio → III° cerchio, golosi



Pena: sdraiati in mezzo al fango, colpiti da una pioggia incessante
Personaggi: Virgilio, Dante, Cerbero, Ciacco

è il custode di questo cerchio (dal verso 13):
- animale crudele e strano (come Caronte e Minosse)
- un cane a tre teste con artigli
- la sua funzione è quella di contribuire ad aggravare la pena dei golosi, graffiandoli
Cerbero è il simbolo della voracità insaziabile, gli occhi rossi, le mani unghiate e il ventre largo
sono le conseguenze del vizio della gola (golosi)

Ciò che fa Cerbero porta i dannati ad urlare come cani, diventando simili al torturatore (il peccato
li disumanizza) per cercare di difendersi.

Quando Cerbero vede D. e V. si arrabbia ma subito Virgilio riesce a calmarlo lanciandogli della terra in
bocca ↓
la facilità con cui lo calma indica la facilità con cui, tramite la ragione di può dominare il vizio della
golosità

CIACCO → chiamato così dai fiorentini per il suo vizio della gola
- personaggio stimato da Dante che deriva anche dal comune destino (Ciacco allontanato da
Firenze per la morte e Dante per colpa dell'esilio)
- denuncia la situazione di Firenze, dilaniata dalla lotte senza fine

Dante fa una richiesta a Ciacco, vuole sapere cosa succederà a Firenze in futuro → le anime
dannate hanno una visione confusa del presente ma conoscono il futuro per il riflesso della luce
divina che arriva anche all'inferno.
L'unica cosa che Ciacco chiede a Dante alla fine del loro dialogo → vuole essere ricordato

Temi:
radici della genesi del poema, va alle motivazione dietro la decisione di scrivere la divina commedia
cioè riportare il mondo nella via del bene tra cui molti della classe politica

Cerchio: 6° cerchio, città di Dite



sembra una città fantasma, circondata da una cerchia di mura con dei diavoli. All'entrata c'è una
spianata di tombe
Chi: eretici → coloro che hanno avuto idee contrarie alla chiesa (non credevano nell'immortalità
dell'anima “che l’anima col corpo morta fanno”)
Pena per analogia: anime in tombe aperte, circondate da fuoco e colpite una costante tempesta

Personaggi: Virgilio, Dante, Farinata degli Uberti, Cavalcante de Cavalcanti


discussione sull'interpretazione delle lotte tra le fazioni di guelfi e ghibellini
Farinata si rivolge a Dante e lo riconosce per l’accento toscano → anche in questo caso la comune
lingua e la patria sono sufficienti per avvicinare due anime estranee al colloquio
- il suo interesse è subito rivolto a firenze
- disprezza l'inferno, indifferente
- molto interessato di politica → ghibellino nemico di Dante
Nonostante ciò Dante lo stima molto per il suo amore per Firenze che lo rende grande agli occhi di
Dante che lo colloca come esempio per i cittadini incapaci di operare per il bene comune
- chiede degli antenati per collegarlo politicamente

Il loro dialogo viene interrotto da Cavalcante che vuole sapere perché suo figlio non è insieme a
Dante in questo viaggio e teme che sia morto.
Successivamente il discorso tra Farinata e Dante continua come se non fosse successo niente:
→ viene ripresa la parola “arte” per creare collegamento dopo l’interruzione
- 2^PROFEZIA → Farinata predice l’evento drammatico dell’esilio
- Farinata gli domanda perché sono stati contro di lui (battaglia di Montaperti)

Cerchio: 7° cerchio, 2° girone


Chi: violenti contro se stessi (suicidi) e scialacquatori (coloro che hanno sprecato il loro patrimonio)
Pena: i suicidi sono trasformati in alberi, gli scialacquatori sono costretti a correre fra gli arbusti per
sfuggire ai morsi famelici di insaziabili cagne
Personaggi: Virgilio, Dante, Pier delle Vigne

- Dante e Virgilio entrano in una foresta senza sentiero, sentono lamenti provenire da non si sa
dove e quindi V gli dice di spezzare un ramo. Un’anima risponde al dolore che gli è stato
inflitto da Dante

coloro che uccidono se stessi privandosi di una vita vegetativa umana sono costretti per punizione ad
avere un’altra vita vegetativa all’inferno → la parola è l’unica cosa umana che conservano e la
sensibilità che li condanna a soffrire
- Dante è dispiaciuto e quindi Virgilio gli dice di rivelargli la sua identità → CAPTATIO
BENEVOLENTIAE
- inizia il discorso con Pier della Vigna che è diventato curioso

è stato segretario alla corte di Federico II (scuola siciliana), fu sospettato di tradimento a favore del
papa ai danni del re che lo fece arrestare. Non sopportando questa situazione si suicidò

→ utilizzo di un registro stilistico adeguato all'incontro con Pier


- nonostante l’accusa Pier vuole sottolineare di essere sempre stato fedele al suo signore e
chiede a Dante di farlo sapere al mondo
- Dante vuole sapere come le anime si trasformano in piante, i corpi vengono appesi agli alberi
(impiccati) → le Arpie si cibano delle foglie provocandogli dolore

Cerchio: 7°cerchio, 3°girone


Chi: violenti contro dio, arte e natura (sodomiti → peccato dell'omosessualità, si sono fatti
trasportare dalla passione) ↓
Pena per analogia: sono costretti a camminare senza sosta, mentre la pioggia di fuoco cade
impietosa e incessante (anche i loro volti sono irriconoscibili perché sono bruciati)
Personaggi: Virgilio, Dante, Brunetto Latini

Dante e Virgilio si trovano nel 3°girone e accanto a loro passa una schiera di anime, uno di loro
riconosce Dante e richiama la sua attenzione tirandogli un lembo del vestito: è il maestro Brunetto.
Brunetto si rivolge a Dante con un tono affettuoso e il suo atteggiamento ci spiega il loro rapporto:
- di rispetto
- Dante si sente a disagio nel trovarsi in un punto superiore rispetto al maestro ("capo chino")

nonostante Dante scopra la vergognosa colpa del maestro, non per questo viene meno la sua
considerazione verso di lui. Per Dante personaggi come Brunetto, Francesca, Farinata, Pier sono
condannati nonostante la fama, data dalle opere letterarie, infatti per lui il merito non ha valore se non
finalizzato e indirizzato a Dio.

- PROFEZIA DI BRUNETTO → come i fiorentini lo tratteranno. Dante scrive in sua difesa e


anche questa diventa l'occasione per continuare la polemica contro Firenze
Secondo un'antica leggenda i romani distrussero Fiesole perché covo dei seguaci di Catilina e
quindi molti abitanti dovettero sposarsi nella città vicina, cioè Firenze (componente non autoctona).
Questo sarebbe il motivo delle divisioni interne:
- dai romani discenderanno i fiorentini di aristocrazia morale
- dai fiesolani i fiorentini malvagi e "ciechi"

Dante non rimane spaventato dalla profezia di Brunetto, anzi è pronto ad affrontare il destino
perché sa di avere la coscienza onesta

Come ultima cosa Brunetto gli raccomanda la sua opera con la quale continua a vivere → Dante
preumanista ↓
oltre la salvezza esiste una sopravvivenza molto più umana che rende eterni: la fama della letteratura
e delle nostre azioni

CANTO XXVI
Cerchio: 8°cerchio, 8°bolgia

iniziamo dal verso 19


nella letteratura occidentale Ulisse è diventato l'esempio di persona troppo curiosa, che vuole
scoprire, eroe della conoscenza
nel mondo antico Odisseo è un ladro, abile nella parola per persuadere. agisce sempre per uno scopo
e obiettivo. la sua arma sfida con l'arco che non è valoroso perché si colpisce da lontano

Odisseo è diventato Ulisse grazie al canto di Dante

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