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CANTO 1
Nella concezione dell’UNIVERSO di Dante (deriva dall’astronomia tolemaica):
la Terra (sferica) è al centro dell’Universo e attorno ad essa si irradiano in cerchi concentrici i 9 cieli
che corrispondono ai pianeti del sistema solare
PROTASI→ dichiarazione dell’argomento della cantica = salita attraverso le 9 sfere celesti fino
all’Empireo (elevazione) e la visione di Dio
INVOCAZIONE → invoca aiuto alle Muse e chiede l’ispirazione poetica di Apollo (dio della poesia)
Mezzogiorno del mercoledì dopo Pasqua (13 aprile 1300) → ambientato in primavera, descritta nel canto
attraverso una perifrasi astronomica:
Il sole (“la lucerna del mondo”) sorge per gli uomini da diversi punti dell’orizzonte (“foci”)
Inizia con una perifrasi per indicare Dio: “La gloria di colui che tutto muove” (primo motore immobile
dell’universo)
Non riesce a descriverlo e non lo ricorda→ quindi descrive nel canto solo quello che ricorda
Dalla cima del purgatorio Beatrice sta fissando il sole e a Dante, imitandola, il cielo gli appare come un
fuoco incandescente
Fenomeno della rifrazione della luce (descritto in una similitudine dantesca = usa 2 terzine)
Dante non riesce a sostenere a lungo la vista del sole, e si rivolge verso Beatrice - nel far questo sente
realizzarsi dentro di sé il fenomeno del:
o = crescita della propria condizione e delle proprie percezioni oltre i limiti umani
o Avviene il passaggio dal paradiso terrestre al Paradiso grazie a Beatrice (sta ascendendo
verso Dio) → passaggio che crea estasi (non riesce a spiegarlo)
Dante è tormentato da DUBBI → es: come può elevarsi attraverso l’aria avendo ancora un corpo!
Beatrice, come una madre affettuosa nei confronti di un figlio che sta delirando, gli risponde che :
o L’ordine fisico delle cose rispecchia il volere di Dio → tutte le cose si dispongono ad
obbedire alle leggi da lui stabilite ed ogni cosa ha un suo posto nell’ordine universale
Ma all’uomo è stato anche donato il libero arbitrio, col quale può scegliere una
direzione diversa da quella del suo bene
Si apre con Beatrice descritta attraverso la metafora del sole (“Quel sol”) che aveva rivelato a Dante
le macchie solari (= “dolce aspetto della bella verità" - utilizzo frequente della parola dolce)
Dante incontra la prima schiera di anime del Paradiso → però non hanno una corporeità (= sono immagini
evanescenti, come fantasmi)
Dante a causa della loro non corporeità si rivolge dietro di lui, convinto che sia un’immagine
specchiata (riflesso), ma non era così e si volta verso Beatrice che gli sorride (= donna stilnovistica)
o Gli spiega che erano delle vere anime → “spiriti mancanti ai voti” = anime che avevano
preso i voti, ma non li avevano completati (es: suore, frati…) → infatti sono all’interno del
cielo dell’INCOSTANZA
Dante si rivolge ad uno spirito nella schiera con “O ben creato spirito” (atteggiamento dolce, in
contrapposizione con le presentazioni all’inferno) che è:
PICCARDA DONATI (sorella di Corso Farese), amica di gioventù di Dante → descritta come una
donna stilnovistica (“occhi ridenti”)
o In terra fu una monaca, però si trova in questa sfera siccome ha trascurato le sue voci
(però, nonostante siano nella sfera più distante, godono comunque della beatitudine
divina)
Dante chiede a Piccarda se le anime non desiderino stare più vicini a Dio… però la donna ribatte dicendo
che:
La prima legge del Paradiso è la CARITA’, che fa desiderare solo quello che si ha → ed è dunque
essenziale accettare completamente il volere divino
Piccarda racconta che da fanciulla era entrata in monastero, ma in seguito fu strappata a forza da
Corso, e fu costretta ad andare in sposa → violenza così forte che la portò ad una morte precoce
o Piccarda indica un’altra anima che ebbe una sorte simile alla sua quella di Costanza
d’Altavilla, madre di Federico II
CANTO 6 (Giustiniano)
CANTO POLITICO → dove vi è la riflessione sull’impero a cui Dante aspirava (canto politico dell’Inferno:
Firenze - Purgatorio: Italia)
Viene esposta la TEORIA DEI 2 SOLI → per Dante l’impero era una condizione necessaria per
realizzare pienamente il Regno di Dio
o L’impero porta alla felicità terrena e il Papa porta alla felicità eterna
Ambientazione nel cielo di Mercurio (2) → dove sono presenti gli "spiriti attivi” (coloro che hanno
raggiunto la gloria terrena)
Il Canto V si era concluso con una domanda che Dante aveva rivolto ad un’anima del cielo di Mercurio
Nel Canto VI si presenta, è l’imperatore GIUSTINIANO che inizia un LUNGO MONOLOGO, narra:
La sua VITA:
L’ascesa al potere imperiale, 200 anni dopo Costantino (che aveva spostato la capitale dell’impero
da Roma a Costantinopoli)
o Cerca di riunificare l’impero = impero universale con sede in Italia, e che garantisca la pace
nei vari regni
La conversione al Cristianesimo dal monofisismo (distingueva le 2 nature divine), da cui si ispira per
attuare la sua missione, cioè:
o La riforma le leggi dell’impero e realizza la stesura del “Corpus Iuris Civilis” (la
fondamentale sistemazione normativa e giuridica del diritto romano) = elimina le leggi
vane e inutili
L’impero rimase per 300 anni presso Albalonga (fondata dal figlio di Enea) → poi passò a Roma
(avviene la nascita della “Res Pubblica”)
Narra le numerose vicende e conquiste di Cesare (fu colui che preparò il mondo alla venuta di
Cristo) e l’opera di pacificazione di Augusto
Sotto Tiberio morì Cristo → la cui morte viene "vendicata" dalla distruzione di Gerusalemme ad
opera di Tito nel 70 d.C
Fino alla fondazione del Sacro Romano Impero con Carlo Magno
Guelfi → sostenitori del papa e della monarchia francese, che vogliono sostituire l’aquila con il
giglio giallo, simbolo dei re francesi (Angioini)
Ghibellini → adoperano per i loro interessi e non universali, distruggendo così il concetto base
dell’Impero
Era servo fedele del suo signore, che lo aiutò ad aumentare i suoi guadagni → condannato poi
dall'invidia altrui ad andare mendicando per strade straniere
Descritti come numerose luci in movimento in cerchio che si avvicinano cantando l’inno Osanna
Inizia con una rievocazione mitologica della dea Venere (dea dell’amore) → che veniva venerata in modo
sbagliato in antichità (siccome l’amore era considerato in modo diverso)
Dante non si accorge di ascendere → se non per il fatto di vedere Beatrice più bella/luminosa
Dante guarda spesso Beatrice (occhi = stilnovo) = gli occhi della donna amata portano alla salvezza
Una delle anime inizia a dialogare con Dante (l’anima approccia l’autore → infatti le anime del paradiso
sono disponibili, non come quelle dell’inferno)
Spiega il 3 cielo si muove grazie alle intelligenze angeliche dei Principati (= tipi di angeli), che a loro
volta si muovono per volere di Dio (= primo motore immobile)
L’anima si presenta è → CARLO MARTELLO (Dante e Carlo erano amici), figlio di Carlo II d’Angiò
Carlo descrive la sua morte prematura e i territori su cui avrebbe dovuto regnare → come in
Francia, vicino al Danubio e al Sud Italia (soprattutto la Sicilia)
Infatti, C.Martello critica il comportamento dell’impero angioino → che ha portato alle rivolte in
Sicilia (= Vespri Siciliani, soprattutto a Palermo) che scacciarono gli Angioini dal Sud Italia
o Ricordo dal quale nasce la rabbia contro l’avarizia dei sovrani, come il fratello Roberto,
avaro e corrotto (nonostante la generosità degli antenati - infatti il padre era liberale)
Carlo dice che Roberto dovrebbe prendere esempio da ciò che è successo in Sicilia
e comportarsi diversamente in Catalogna, dove sta imponendo numerose tasse
Dante, dunque, si chiede da dove possano nascere queste inclinazioni negative dell’uomo e da cosa
dipendono? “Come fa a nascere da un seme buono, un frutto cattivo?”
Martello spiega che l'ordine universale è garantito dalla PROVVIDENZA DIVINA, che emana e distribuisce
equamente le virtù attraverso il moto delle sfere celesti
Dunque, Dio concepisce una creatura volgendola sempre verso il BENE (= salvezza)
Inoltre, l’uomo si unisce in SOCIETÀ CIVILE, basata sulla suddivisione e specializzazione dei compiti
(= ognuno dovrebbe svolgere il lavoro per il quale è portato)
Ognuno nasce con il proprio talento dettato dalla divina provvidenza → ma questa provvidenza
NON agisce sulle famiglie (= non è detto che un figlio debba essere uguale al padre o debba avere
lo stesso talento → es biblico: Esaù e Giacobbe)
Anche l’ambiente circostante può condizionare l’umanità in modo negativo → portandola lontana da Dio