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LE NORME CHE DISCIPLINANO LA REDAZIONE DEL BILANCIO D’ESERCIZIO

Per redigere il bilancio le aziende devono seguire delle regole generalmente chiamate principi
contabili.
Le società di capitali che hanno rilevanza pubblica sono obbligate a redigere il bilancio d’esercizio e
quello consolidato secondo i principi contabili elaborati dall’International Accounting Standard
Board (IASB).
Le altre società di capitali redigono il bilancio d’esercizio secondo le regole del Codice Civile e dei
principi contabili nazionali dell’OIC (in Italia la maggioranza), ma possono utilizzare i principi
contabili internazionali.
Il bilancio civilistico: i soggetti obbligati
La disciplina civilistica (artt. 2423-2435bis) si applica a:
 Società a responsabilità limitata;
  Società per azioni;
 Società in accomandita per azioni;
 Società cooperativa, mutue assicuratrici, consorzi e società consortili.
  e alle imprese individuali e alle società di persone ,limitatamente ai criteri di valutazione e
NON per gli schemi obbligatori.

Il codice civile prevede infatti per gli imprenditori commerciali NON PICCOLI l’obbligo di tenere il
libro giornale e il libro degli inventari.
Questo obblugo ricade anche su tutte le società commerciali e quindi anche sulle società di
persone, ad eccezione delle società semplici.

REDAZIONE DELL’INVENTARIO
L'inventario deve redigersi all'inizio dell'esercizio dell'impresa e successivamente ogni anno, e deve
contenere l'indicazione e la valutazione delle attività e delle passività relative all'impresa, nonché
delle attività e delle passività dell'imprenditore estranee alla medesima. L'inventario si chiude con
il bilancio e con il conto dei profitti e delle perdite, il quale deve dimostrare con evidenza e verità
gli utili conseguiti o le perdite subite. Nelle valutazioni di bilancio l'imprenditore deve attenersi ai
criteri stabiliti per i bilanci delle società per azioni, in quanto applicabili. L'inventario deve essere
sottoscritto dall'imprenditore entro tre mesi dal termine per la presentazione della dichiarazione
dei redditi ai fini delle imposte dirette.

GERARCHIA NELL’APPLICAZIONE DI NORME E REGOLE:

1. CODICE CIVILE

2. PRINCIPI CONTABILI NAZIONALI

3. PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI


PRINCIPI CONTABILI = Insieme di regole emanate da organi professionali.
In Italia le regole sono emanate dall’Organismo Italiano di Contabilità.
I principi contabili offrono criteri, procedure, metodi di applicazione per individuare i fatti
da registrare, le modalità di contabilizzazione degli eventi gestionali, i criteri di valutazione
e di esposizione dei valori del bilancio.
I principi contabili hanno due funzioni:
1.  Interpretare in chiave tecnica le norme di legge in materia di bilancio
2.  Integrare le norme di legge laddove insufficienti.

PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI = questi intervengono quando mancano


indicazioni per una situazione specifica. (International Accounting Standards Board).

LA COMPOSIZIONE DEL BILANCIO DI ESERCIZIO

L’art 2423 dice che il bilancio d’esercizio è composto da:


 STATO PATRIMONIALE
 CONTO ECONOMICO
 RENDICONTO FINANZIARIO
 NOTA INTEGRATIVA

STATO PATRIMONIALE E CONTO ECONOMICO


Lo STATO PATRIMONIALE  evidenzia le forme di finanziamento e di impiego delle risorse
finanziarie acquisite dall’impresa.

Il CONTO ECONOMICO  riassume in via analitica e progressiva tutte le operazioni relative alla
creazione di reddito.

La Nota integrativa integra le informazioni in forma descrittiva.

Il Decreto legislativo del2015 ha innovato l’art. 2423 introducendo il rendiconto finanziario.


Ciò in applicazione della direttiva 2013/34/UE che consente agli stati membri di imporre alle
imprese diverse dalle piccole la redazione di ulteriori documenti di bilancio.

Prima del recepimento della direttiva europeo la presentazione del rendiconto finanziario era già
obbligatoria per le società quotate, tenute come si è visto alla redazione del bilancio secondo i
principi contabili internazionali (IAS/IFRS)

La redazione del rendiconto finanziario non è invece obbligatoria per le società che redigono il
bilancio in forma abbreviata e per le micro-imprese di cui al nuovo articolo 2435-ter.
FINALITA’ DELLE NORME CIVILISTICHE
Il codice mira a tutelare il sistema di rapporti economici tra impresa e soggetti esterni coinvolti nel
suo funzionamento.
Il codice civile vuole evitare le “politiche di bilancio”.

CODICE CIVILE: REGOLE E A TUTELA DEI SOGGETTI ESTERNI


Per le società di capitali c’è l’obbligo di deposito nel registro delle imprese.
-Formulazione di principi generali e criteri di redazione.
-Struttura e contenuto predefiniti
-Definizione criteri di valutazione delle poste in bilancio > costo storico
-Per le società quotate, obbligo di revisione

Struttura piramidale dei principi di REDAZIONE DEL BILANCIO: LA DEROGA


(Redazione del bilancio).
Gli amministratori devono redigere il bilancio di esercizio, che è costituito dallo Stato Patrimoniale,
dal conto economico e dalla nota integrativa.
Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la
situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risulato economico dell’esercizio.

Se in casi eccezionali, l’applicazione di una disposizione degli articoli ( Art. 2423 c.c., 2° com. Il
bilancio d’esercizio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto
la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell’esercizio)
è incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta, la disposizione non deve essere
applicata. La nota integrativa deve motiare la deroga e deve indicarne l'influenza sulla
rappresentazione della situazione patrimoniale, finanziaria e del risultato economico.
Gli eventuali utili derivanti dalla deroga devono essere iscritti in una riserva non distribuibile se
non in misura corrispondente al valore recuperato.

Clausola generale : IL PRINCIPIO DI CHIAREZZA


Allora l’art 2423 dice che Il bilancio d’esercizio deve essere redatto con chiarezza e deve
rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e
il risultato economico dell’esercizio.
•  Nell’aspetto sostanziale: Chiarezza significa neutralità e imparzialità dell’informativa di bilancio
> principio della correttezza.
•  Nell’aspetto formale: Chiarezza implica la comprensibilità del bilancio mediante la
composizione di schemi analitici rigidi.
•  Nell’aspetto informativo: Chiarezza implica completezza dell’informativa fornita, specie della
nota integrativa e della relazione sulla gestione

Clausola generale: IL PRINCIPIO DI VERITA’


Art 2423 cc dice che Il bilancio d’esercizio deve essere redatto con chiarezza e deve
rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e
il risultato economico dell’esercizio.
La   Verità del bilancio va intesa come veridicità, ossia: come esatta espressione delle quantità
oggettive e come Attendibilità/verificabilità dei valori soggettivi stimati e congetturati >
soggettività razionale.

La clausola generale: IL PRINCIPIO DELLA CORRETTEZZA


Art 2423 cc dice che Il bilancio d’esercizio deve essere redatto con chiarezza e deve
rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e
il risultato economico dell’esercizio.
La Correttezza implica il richiamo:
-  ai corretti principi contabili;
- all’imparzialità e lealtà da parte degli amministratori nell’elaborazione del bilancio: divieto
di politiche di bilancio.

IL PRINCIPIO DELLA RILEVANZA


Art 2434: “Gli amministratori devono redigere il bilancio di esercizio, costituito dallo stato
patrimoniale, dal conto economico, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa. Il bilancio
deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione
patrimoniale e finanziaria della societa' e il risultato economico dell'esercizio. [….] Non occorre
rispettare gli obblighi in tema di rilevazione, valutazione, presentazione e informativa quando la
loro osservanza abbia effetti irrilevanti al fine di dare una rappresentazione veritiera e corretta.
Rimangono fermi gli obblighi in tema di regolare tenuta delle scritture contabili. Le società
illustrano nella nota integrativa i criteri con i quali hanno dato attuazione alla presente
disposizione.
Non occorre rispettare gli obblighi in tema di rilevazione, valutazione, presentazione e informativa
quando la loro osservanza abbia effetti irrilevanti al fine di dare una rappresentazione veritiera e
corretta. Rimangono fermi gli obblighi in tema di regolare tenuta delle scritture contabili. Le
società illustrano nella nota integrativa i criteri con i quali hanno dato attuazione alla presente
disposizione.”

Cosa significa “non occorre rispettare”?


o Non si tratta di una «deroga ai principi» per ottenere una rappresentazione veritiera e
corretta;
o Si tratta di non applicare le ordinarie regole di valutazione, presentazione e informativa
anche se esse sono di per sé utili a fornire una rappresentazione veritiera e corretta;
o Si tratta, dunque, di una semplificazione concessa dal legislatore, ma solo se gli effetti
sono irrilevanti.

Cosa significa “irrilevante”?


Ø Il c.c. e gli OIC non entrano nel merito della definizione di rilevanza;
Ø Per la declinazione operativa del concetto di rilevante si può ricorrere al concetto degli errori
applicato nella revisione.
Ø In particolare secondo il principio internazionale di revisione ISA 320 sono da considerare
significativi gli errori quando ci si può “regionalmente attendere che essi considerati singolarmente
o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori
sulla base del bilancio.
Ø la rilevanza non può essere valutata soltanto dal punto di vista quantitativo:
Ø “non consiste semplicemente nel valutare gli errori, considerati singolarmente o nel loro
insieme, di importo inferiore a tale soglia e non corretti dalla società, come non significativi. Infatti,
le circostanze relative ad alcuni errori possono indurre il revisore, grazie alla sua sensibilità tecnica,
a valutarli comunque come significativi sebbene essi siano quantitativamente al di sotto della
soglia della significatività”-

FINO A SLIDE 32

STATO PATRIMONIALE
Forma: sezioni divise e contrapposte
Struttura: le poste sono organizzate (in macro classi, classi etc..)
e distribuite secondo un determinato ordine: una precisa logica di
rappresentazione del patrimonio aziendale

In particolare, nell’attivo ritroviamo le seguenti macro-classi:


A. CREDITI VERSO SOCI PER VERSAMENTI ANCORA DOVUTI
B. IMMOBILIZZAZIONI
C. ATTIVO CIRCOLANTE
D. RATEI E RISCONTI

CONTO ECONOMICO

Lo schema di Conto economico secondo l’art.2425 c.c.


Forma scalare = risultati intermedi
classificazione dei costi per natura distinzione aree di
gestione:
 area operativa (inclusa accessoria)
 finanziaria
 l’area straordinaria eliminata dal D.Lgs 139/2015

STRUTTURA DEL CONTO ECONOMICO


a) VALORE DELLA PRODUZIONE
b) COSTI DELLA PRODUZIONE
c) PROVENTI ED ONERI FINANZIARI
d) RETTIFICHE DI VALORE ATTIVITA’ FINANZIARIE

A) VALORE DELLA PRODUZIONE:


Esprime il valore della complessiva produzione ottenuta indipendentemente dalla vendita della stessa.
1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni: ricavi delle vendite e delle prestazioni della
gestione caratteristica dell'impresa e i correlati ricavi accessori (ad esempio, addebiti per
imballaggi). I ricavi devono essere indicati al netto dei resi, degli sconti, abbuoni e premi,
nonché delle imposte direttamente connesse con la vendita dei prodotti e la prestazione
dei servizi
2) Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti:
differenza tra rimanenze finali e rimanenze iniziali.
3) Variazioni dei lavori in corso su ordinazione: incremento di valore delle commesse a
seguito dell’avanzamento della produzione.
4) Incrementi d’immobilizzazioni per lavori interni. Il valore della posta di bilancio è
determinato dai costi sostenuti nell’esercizio per realizzare in economia immobilizzazioni
5) Altri ricavi e proventi. È una voce residuale in cui ricomprendere:
o i proventi da gestioni accessorie (fitti attivi di terreni, fabbricati, canoni attivi per
la concessione dell'utilizzo di brevetti, marchi, formule, etc.);
o proventi patrimoniali, quali plusvalenze da alienazione di beni strumentali;
o i contributi in conto esercizio;
o i ricavi e i proventi non iscrivibili altrove , come ad esempio, risarcimenti
assicurativi, provvigioni attive, penalità addebitate ai clienti.

B) I COSTI DELLA PRODUZIONE


In questa macro classe di valori sono riportati i costi dei fattori produttivi sostenuti per l’attività
caratteristica, classificati per natura del costo.
B) Costi della produzione:
6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci;
7) per servizi;
8) per godimento di beni di terzi;
9) per il personale:
10) ammortamenti e svalutazioni:
11) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci;
12) accantonamenti per rischi;
13) altri accantonamenti;
14) oneri diversi di gestione.
Totale.

C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI:


15) proventi da partecipazioni, con separata indicazione di quelli relativi ad imprese controllate e collegate e
di quelli relativi a controllanti e a imprese sottoposte al controllo di queste ultime;
16) altri proventi finanziari:
a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni, con separata indicazione di quelli da imprese controllate
e collegate e di quelli da controllanti e da imprese sottoposte al controllo di queste ultime;
b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni;
c) da titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni;
d) proventi diversi dai precedenti, con separata indicazione di quelli da imprese controllate e
collegate e di quelli da controllanti e da imprese sottoposte al controllo di queste ultime;
17) interessi e altri oneri finanziari, con separata indicazione di quelli verso imprese controllate e collegate e
verso controllanti;
17-bis) utili e perdite su cambi.
D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA’ FINANZIARIE
D) Rettifiche di valore di attivita' e passivita' finanziarie:
18) rivalutazioni:
a) di partecipazioni;
b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni;
c) di titoli iscritti all'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni;
d) di strumenti finanziari derivati;
19) svalutazioni:
a) di partecipazioni;
b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni;
c) di titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni.
d) di strumenti finanziari derivati;
Totale delle rettifiche (18 - 19).

Risultato prima delle imposte (A-B+-C+-D);


20) imposte sul reddito dell'esercizio, correnti, differite e anticipate;
La voce accoglie tutte le imposte dirette di competenza dell’esercizio, indipendentemente dal fatto che si tratti
di imposte correnti, ovvero dovute a differenze temporanee, che originano imposte differite imposte
anticipate.
21) utile (perdite) dell'esercizio

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