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Distinzione tra possesso (mero rapporto materiale con la cosa) e diritti reali (diritto sulla
cosa giuridicamente riconosciuto).
Il progetto di una tutela giurisdizionale del possesso in quanto tale si delineò alquanto tardi,
sul finire del 3 secolo a.c., realizzato ad opera del pretore. L’origine della tutela possessoria
risale a una particolare contingenza storica, perché collegata al problema delle frequenti
contestazioni del possesso non di beni privati, ma di terre pubbliche, che spesso erano
occupate dalle più potenti famiglie romane. Furono proprio questi episodi di violenza a
indurre i pretori a introdurre particolari strumenti di tutela GLI INTERDETTI POSSESSORI.
= Erano ordinanze di urgenza, intimazioni, che il magistrato rivolgeva all’autore di
determinate turbative o atti di spossessamento, su richiesta dell’interessato.
Pero attraverso gli interdetti possessori non si accertavano le pretese giuridiche vantate dal
richiedente, ma si tendeva solo a mantenere o a ripristinare lo stato di fatto relativo alla
materiale disponibilità della cosa.
Quindi ai fini della tutela possessoria era indifferente se la persona che lamentava atti di
aggressione al suo possesso fosse o meno proprietario o titolare di altri diritti reali sulla
cosa.
Per questo la vittima di turbative o spogli se era oltre che possessore, anche proprietario,
per far cessare le molestie o ottenere la restituzione del bene usurpatogli poteva scegliere se:
a) Chiedere un interdetto, x ottenere la tutela della sua disponibilità di fatto
b) Agire con la specifica actio in rem, per conseguire la tutela del diritto reale del quale
fosse titolare. Il semplice possessore invece non aveva altra scelta se non la
protezione interditale.
Il pretore concedeva una protezione differente a seconda che il possessore fosse stato
semplicemente molestato nell’esercizio del suo rapporto materiale con il bene, oppure se
fosse stato spossesato.
Però tutto questo a condizione che il richiedente non avesse ottenuto il possesso del
bene??
Se il destinatario dell’ordine, dopo essere stato intimato di far cessare le turbative
mediante interdictum uti possidetis continuava comunque a molestare il possessore, la
vittima delle turbative poteva esercitare l’actio ex interdicto, che era un actio in
personam ed era un vero e proprio giudizio di accertamento tipico del processo
formulare.
Infine, una tutela interdittale del possesso ‘anomala’, in quanto riservata dal pretore ad
alcune tipologie di possesio pro alieno, in considerazione della vastità dei poteri esercitati
sui beni, pur ritenendo di non potere estendere la protezione interdittale normale, il
pretore riservò interdetti simili a quelli ordinari. (P.es.) All’usufruttuario fu consentito di
difendere il proprio rapporto materiale con il bene erga omnes, mediante l’interdictum
quem usumfructum, al superficiario l’interdicum de superficiebus, etc. In considerazione
della natura ibrida di tali situazioni possessorie e della particolare tutela offerta, ricorre la
terminologia di quasi posessio per designare le fattispecie ora menzionate.