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Il bilancio 1
Bibliografia a supporto:
1
Dalla contabilità generale al bilancio di
esercizio
Il bilancio 1
Periodicamente i dati rilevati dalla Contabilità
Generale (CoGe) devono essere riassunti in quel
documento chiamato bilancio. Lo stesso mette in
evidenza la consistenza e la composizione
qualitativa del reddito conseguito in un dato
periodo amministrativo di riferimento e del capitale
disponibile al termine di tale periodo.
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Dalla contabilità generale al bilancio di
esercizio
Il bilancio 1
La costruzione del bilancio pone due fondamentali
ordini di problemi:
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Bilanci interni e bilancio pubblico: le regole
che ne disciplinano la redazione
Il bilancio 1
Ai fini interni si possono redigere diversi bilanci a
seconda delle esigenze gestionali senza nessun tipo
di vincolo, né formale, né sostanziale.
Quando, invece, il bilancio è rivolto all’esterno diviene
pubblico e la sua redazione deve essere sottratta
dalla discrezionalità, o peggio dall’arbitrio, degli
amministratori.
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Gli stakeholder
Il bilancio 1
altri soggetti pubblici
dirigenti poteri
BILANCIO concorrenti
dipendenti
consumatori
soci
creditori 5
Il bilancio pubblico
Il bilancio 1
Il bilancio rivolto all’esterno è un documento ufficiale.
Gli aspetti formali e sostanziali di tale documento
devono pertanto essere disciplinati da regole ben
precise. Quali sono queste regole?
6
Il bilancio pubblico
Il bilancio 1
Pertanto per le tipologie di aziende che interessano ai
nostri fini le regole sono quelle stabilite dal C.C e
dai principi contabili nazionali (OIC).
¢ D.P.R 600/73
¢ D.Lgs. 446/97
7
Le norme del Codice Civile
Il bilancio 1
Le norme che si occupano degli aspetti formali e
sostanziali del bilancio di esercizio sono contenute
negli articoli da 2423 a 2435 ter.
Tali norme non si applicano a tutte le imprese vi sono
dei limiti che riguardano:
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La prassi contabile
Il bilancio 1
In tema di bilancio di esercizio la dimensione tecnica
pervade profondamente la disciplina giuridica del
fenomeno; basti pensare alla stessa terminologia, il
cui significato è economico-aziendale prima ancora
che giuridico.
Il questa prospettiva si collocano la prassi contabile i
principi contabili.
Il Italia la stessa è rappresentata dall’Organismo
Italiano di Contabilità OIC.
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La prassi contabile
Il bilancio 1
L’OIC nasce nel 2001 (sostituisce il CNDCR); il suo
ruolo e le sue funzioni sono espressamente
riconosciuti dalla legge L. 11 agosto 2014 n. 116 che
lo riconosce quale “istituto nazionale per i principi
contabili” attribuendole le seguenti funzioni:
¢ emanazione dei principi contabili nazionali;
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La prassi contabile
Il bilancio 1
Alla prassi contabile nazionale è assegnata una
duplice funzione:
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La prassi contabile
Il bilancio 1
Sul piano internazionale la prassi contabile è
rappresentata dallo International Accounting
Standard Board (IASB).
Nel 2001 sostituisce lo IASC e ne eredita i principi
contabili già emanati IAS (International
Accounting Standards) iniziando da lì la definizione
del quadro attuale dove gli IAS sono stati sostituiti
dagli IFRS (International Financial Reporting
Standards).
Questi costituiscono un vero e proprio quadro
normativo autonomo e sganciato dal Codice Civile.
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La prassi contabile
Il bilancio 1
Il Italia il D.Lgs. 38/2005 ha esercitato le opzioni
previste dal Regolamento europeo 1606/2002
stabilendo che le società quotate, le banche e gli
intermediari finanziari, redigano il bilancio
consolidato e il bilancio di esercizio seguendo i
principi dello IASB.
E’ prevista inoltre la facoltà, sancita dalla Legge 11
agosto 2014 di far uso degli IFRS anche per le
società non quotate.
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La prassi contabile
Il bilancio 1
Emerge quindi come in Italia coesistano due quadri
normativi che disciplinano la redazione dei bilanci
di esercizio; è evidente però che i due sistemi non
possano presentare differenze rilevanti.
Da qui la necessità/volontà di armonizzare il
contenuto della normativa civilistica.
Da ultimo il D.Lgs. 139 del 18 agosto 2015 che ha
recepito la Direttiva UE 34/2013 apportando
numerose modifiche.
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Le norme fiscali
Il bilancio 1
Le norme fiscali non riguardano specificamente la
redazione del bilancio di esercizio, bensì la
determinazione del reddito imponibile da sottoporre
a tassazione.
Le imposte dirette nel sistema italiano sono:
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Le norme fiscali
Il bilancio 1
Il rapporto tra norme fiscali e norme contabili è
sempre molto delicato.
In genere può essere improntato a due logiche:
doppio binario: nessun rapporto di “dipendenza”
tra imponibile fiscale e reddito civilistico;
binario unico: esiste una “dipendenza” tra
imponibile fiscale e reddito civilistico.
La situazione italiana è orientata alla logica del
binario unico.
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Le norme fiscali
Il bilancio 1
Art.83 comma 1 TUIR “il reddito complessivo è
determinato apportando dall’utile o dalla perdita
risultante dal conto economico, relativo all’esercizio
chiuso nel periodo di imposta, le variazioni in
aumento o in diminuzione conseguenti
all’applicazione dei criteri stabiliti nelle successive
disposizioni….”
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Le norme fiscali
Il bilancio 1
Renano contro anglosassone: due modelli di bilancio a
confronto.
Anglosassone: molte public company finanziamento
attraverso il mercato dei capitali – bilancio libero
da interferenze fiscali, doppio binario.
Renano: poco azionariato diffuso le aziende
reperiscono denaro da finanziatori terzi (le banche)
che spesso entrano già in maniera diretta o
indiretta nella compagine sociale accedendo
all’informativa interna; così il fisco diviene uno dei
principali soggetti terzi – binario unico.
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Le norme del Codice Civile
Il bilancio 1
Le principali tappe che hanno fin qui contraddistinto
l’evoluzione legislativa in tema di bilancio sono:
¢ Codice di commercio 1882;
¢ D.Lgs. 127/1991;
¢ D.Lgs. 503/1994;
¢ D.Lgs. 394/2003;
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Le norme del Codice Civile
Il bilancio 1
Le norme del Codice Civile si sviluppano su due livelli:
1. Postulati
2. Criteri specifici
Il bilancio 1
Perché questi due livelli?
A partire dagli anni 70 il bilancio ufficiale è l’unico
strumento obbligatorio di comunicazione verso
l’esterno.
Deve assumere come oggetto di rappresentazione:
¢ il patrimonio aziendale di funzionamento;
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L’ art. 2423 c.c., II° comma, indica
Il bilancio 1
Lo “SCOPO”
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tale “clausola generale “ indica il “come” ed il
“cosa”:
Il bilancio 1
La rappresentazione
del RISULTATO ECONOMICO
Il bilancio 1
La COMPOSIZIONE STATO PATRIMONIALE
CONTO ECONOMICO
BILANCIO D’ESERCIZIO
RENDICONTO FINANZ.
Il bilancio 1
seguenti tre “livelli gerarchici”:
“CLAUSOLA GENERALE”
PRINCIPI DI REDAZIONE
ALTRE NORME
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CLAUSOLA GENERALE, CHE IMPONE:
Il bilancio 1
La RAPPRESENTAZIONE
DELLA SITUAZIONE
DELLA SOCIETA’
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la CHIAREZZA
Il bilancio 1
si riferisce al fatto che il bilancio deve essere redatto in
modo tale che il lettore possa capire, senza
ambiguità, la natura e il contenuto delle varie poste
nonché i criteri seguiti per determinarne il valore.
In altre parole si fa riferimento alla trasparenza, il
bilancio deve essere intellegibile, tanto nella
sostanza quanto nella forma.
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CHIAREZZA
Il bilancio 1
Questo modo di intendere la chiarezza viene codificato
nella prassi contabile in un principio detto di
“verificabilità dell’informazione”.
Secondo tale principio “l’informazione patrimoniale,
economica e finanziaria fornita dal bilancio di
esercizio deve essere verificabile attraverso
un’indipendente ricostruzione del procedimento
contabile, tenendo conto anche degli elementi
soggettivi” (OIC 11).
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CHIAREZZA
Il bilancio 1
Altri due principi si inseriscono nel perseguimento
della chiarezza:
¢ Significatività e rilevanza
¢ Topica legale dell’informazione
29
CHIAREZZA
Il bilancio 1
Significatività: si devono esporre in bilancio solo
quelle informazioni che possono influenzare le
decisioni economiche degli utilizzatori.
Qui assume importanza anche la rilevanza da
intendersi come la soglia dimensionale minima al di
sotto della quale un’informazione difficilmente può
dirsi significativa.
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CHIAREZZA
Il bilancio 1
Questo affiora ad esempio:
Art 2423 comma 4: “non occorre rispettare gli obblighi
in tema di rilevanza, valutazione, presentazione e
informativa quando la loro osservazione abbia effetti
irrilevanti al fine di dare una rappresentazione
veritiera e corretta”.
Art 2324 ter: “le voci precedute da numeri
arabi….possono essere raggruppate quando il loro
raggruppamento è irrilevanti ai fini....”.
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CHIAREZZA
Il bilancio 1
Topica legale: principio giuridico ma riaffiora in
quanto il bilancio è costituito da vari documenti e la
normativa mi indica con precisione “il luogo” in cui
devono essere fornite determinate notizie.
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CHIAREZZA
Il bilancio 1
Per garantire la chiarezza abbiamo:
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la CHIAREZZA
Il bilancio 1
concerne la comprensibilità (l’intelligibilità)
delle informazioni contenute nel bilancio di
esercizio.
Il bilancio 1
Si sviluppa su due punti di vista:
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la VERIDICITA’
Il bilancio 1
In ogni caso le stime e le congetture non devono essere
il frutto dell’arbitrio dei redattori del bilancio.
Non devono esprimere una soggettività assoluta e,
come tale, incompressibile e insindacabile.
Devono esprimere una soggettività razionale, ossia
devono essere il risultato di un ordinato e rigoroso
processo “logico-applicativo”.
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la VERIDICITA’
Il bilancio 1
Tale processo presuppone:
¢ La definizione di premesse congrue, ipotesi fattibili e
obiettivi conoscitivi ben precisi;
¢ La consapevolezza che le grandezze da misurare non
sono espresse da un numero ma da un in intervallo
di numeri;
¢ La costante verifica della coerenza e della
compatibilità tra le ipotesi, i criteri e le conclusioni
alla quali si perviene.
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la VERIDICITA’ (e non la “verità”)
Il bilancio 1
concerne l’attendibilità dei valori contenuti nel
bilancio di esercizio.
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la CORRETTEZZA
Il bilancio 1
Proiettata nella costruzione del bilancio può assumere
significati e contenuti specifici.
Due sono i piani sui quali si gioca la correttezza
dell’informazione:
¢ il piano tecnico, da cui il concetto di correttezza
tecnica;
¢ il piano comportamentale, dal quale deriva l’idea di
correttezza comportamentale.
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la CORRETTEZZA
Il bilancio 1
correttezza tecnica: rispetto delle regole di corretta
contabilità ed esattezza dei valori
correttezza comportamentale: rispetto pieno e leale
delle regole del Codice Civile e della prassi contabile.
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la CORRETTEZZA
Il bilancio 1
Interpretare la correttezza in termini tecnici è
riduttivo. Accanto alla dimensione tecnica entra in
gioco quella “deontologica”, la buona fede.
Il redattore deve applicare le norme di redazione
sforzandosi di comprenderne lo spirito più autentico
alla luce delle finalità assegnate all’informazione di
bilancio.
Il bilancio 1
Muovendosi nella prospettiva “comportamentale” la
correttezza tocca direttamente il problema della
“verità in senso soggettivo”. Nell’esercizio della
soggettività valutativa, infatti, chi opera le stime e le
congetture non deve in alcun modo perseguire
finalità particolari che siano incompatibili con quelle
che il sistema dei principi, generali e specifici,
assegna al bilancio.
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la CORRETTEZZA
Il bilancio 1
Il bilancio è un documento “unico” che deve valere per
tutti, il comportamento reale implica che non devono
essere ”privilegiati” gli interessi degli uni a scapito di
altri.
Si legge così implicitamente il divieto di perseguire
finalità “di parte”.
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la CORRETTEZZA
Il bilancio 1
La clausola della correttezza si traduce, dunque, nella
imparzialità o neutralità, contribuendo così a
completare il concetto di verità in senso soggettivo.
Il richiamo alla correttezza è un fermo divieto alla
pratica delle cosiddette politiche di bilancio.
Accorta manovra delle stima dalle quali nascono i dati
di bilancio in modo da fornire una determinata
immagine dell’azienda a “precisi” interlocutori.
44
la CORRETTEZZA
Il bilancio 1
concerne l’attitudine del bilancio di esercizio a
rispecchiare sostanzialmente l’effettiva
situazione aziendale.
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E’ opportuno sottolineare che la richiesta
formulata dal legislatore con la “Clausola
generale” è tassativa ed inderogabile.
Il bilancio 1
L’art. 2423 prevede infatti:
- al III° c. l’obbligo di fornire ulteriori
informazioni se quelle espressamente previste
non consentono di conseguire l’esito della
“rappresentazione veritiera e corretta”;
- al IV° c. non occorre rispettare gli obblighi in
tema di rilevazione, valutazione, presentazione
e informativa quando la loro osservanza abbia
effetti irrilevanti al fine di dare una
rappresentazione veritiera e corretta.
46
- Al V° c. (seppure in casi eccezionali e con
precise cautele) l’obbligo di non applicare uno
dei successivi disposti, se questo risulta
Il bilancio 1
incompatibile con la predetta
“rappresentazione veritiera e corretta”.
47
IL BILANCIO DI ESERCIZIO CIVILISTICO.
Il bilancio 1
Bibliografia a supporto:
1
Il secondo livello
è dato dai “PRINCIPI DI REDAZIONE DEL
Il bilancio 1
BILANCIO” (art. 2423 bis c.c.), cioè dai principi
generali che dovrebbero costituire una sorta di
“ponte” fra la “clausola generale” e le altre
norme, con particolare riferimento a quelle
concernenti i criteri di valutazione.
Il bilancio 1
annacquamento del capitale, cioè comportamenti
da cui scaturiscano situazioni contabili atte a
rappresentare ai terzi una situazione aziendale più
favorevole (o meno sfavorevole) di quella effettiva.
3
Il principio di COMPETENZA
è sostanzialmente collegato alla necessità di
Il bilancio 1
esplicitare criteri idonei a rilevare
opportunamente i “costi” ed i “ricavi” di
periodo, al fine di pervenire alla corretta
quantificazione del risultato economico del
medesimo.
Il bilancio 1
Semplificando potremmo dire che la competenza
richiede la ricerca di una opportuna
correlazione fra i ricavi ed i costi.
Il bilancio 1
- che in alcuni casi la correlazione è evidente e
diretta, in quanto risulta supportata da una
associazione di causa-effetto;
- che in altri casi la correlazione opera in modo
indiretto, per ripartizione di un costo sulla base
della supposta distribuzione della utilità
pluriennale ad esso associata;
- che in altri casi non vi sarà correlazione alcuna,
dovendosi imputare al periodo componenti
economici (tipicamente “straordinari”) unicamente
sulla base della loro manifestazione nel periodo
amministrativo di riferimento.
6
Gli altri principi di redazione
Continuità gestionale going concern,
azienda in funzionamento.
7
ALCUNI PRINCIPI DI REDAZIONE
Prevalenza della sostanza sulla forma:
deve prevalere l’aspetto sostanziale
rispetto alla forma giuridica prescelta per
“rivestire” l’operazione stessa
8
ALCUNI PRINCIPI DI REDAZIONE
¢ valutazione separata degli elementi
eterogenei: volto garantire maggior
trasparenza, evitando fenomeni capaci di
contrastare la “chiarezza”;
¢ costanza dei criteri di valutazione: volta a
garantire la comparabilità dei bilanci nel
tempo.
9
Postulati OIC 11
Rilevanza
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Il terzo livello
Il bilancio 1
è dato dalle altre norme, ed in particolare da
quelle concernenti:
13
Prima di passare all’analisi specifica dei
singoli documenti, riteniamo opportuno
ricordare che, con tale “modello di bilancio” :
Il bilancio 1
al CONTO ECONOMICO
spetta il compito di evidenziare (seppure in
modo convenzionale) la valorizzazione
economica di quanto l’azienda ha prodotto ed
ha consumato per produrre nel periodo,
al fine di illustrare le modalità di
rispetto/mancato rispetto dell’obiettivo
economico-reddituale.
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allo STATO PATRIMONIALE
Il bilancio 1
spetta il compito di evidenziare la composizione
quali-quantitativa del patrimonio aziendale
esistente alla fine del periodo medesimo,
al fine di permettere l’apprezzamento delle
operazioni di investimento e di finanziamento in
essere a tale data.
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al RENDICONTO FINANZIARIO
Il bilancio 1
spetta il compito di evidenziare le variazioni
intervenute in una precisa risorsa finanziaria di
riferimento,
per prima cosa quindi diviene necessario
scegliere in fondo..
16
alla NOTA INTEGRATIVA
Il bilancio 1
spetta il compito di illustrare le logiche di
quantificazione dei valori contenuti nei
documenti precedenti e di integrare tali dati con
altre informazioni rilevanti,
al fine di permettere la piena comprensione
della dinamica economica e della situazione
patrimoniale riflesse nei prospetti contabili.
17
IL BILANCIO DI ESERCIZIO CIVILISTICO.
Il bilancio 1
Bibliografia a supporto:
1
5. LA NOTA INTEGRATIVA
Il bilancio 1
la funzione di illustrare i principi e le logiche
di quantificazione dei valori contenuti nei
documenti contabili e di integrare tali dati
con altre informazioni rilevanti, al fine di
permettere la piena comprensione della
dinamica economica e della situazione
patrimoniale riflesse nel conto economico e
nello stato patrimoniale.
2
Il codice civile disciplina il contenuto della nota
integrativa attraverso più norme:
¢ l’art. 2427 definisce il “contenuto standard”, del
Il bilancio 1
documento, subordinando peraltro la presentazione
di alcune informazioni alla valutazione di rilevanza
da parte degli estensori del bilancio;
¢ una serie di altre disposizioni civilistiche impongono
di fornire attraverso la nota integrativa ulteriori
informazioni specifiche al verificarsi di predefinite
situazioni;
¢ il III° comma dell’art. 2423 richiede la
presentazione di ulteriori (ma non predeterminate)
informazioni al fine di garantire il rispetto della
“clausola generale”.
3
Punto 1: criteri di valutazione
In sintesi si tratta di esplicitare le scelte operate dagli
amministratori in sede di valutazioni di bilancio
Il bilancio 1
specie in presenza di alternative opzioni offerte dalla
legge o di non accettazione di criteri e metodi
valutativi esplicitamente previsti.
Punto 2: movimentazione delle immobilizzazioni
Poiché è previsto che nello stato patrimoniale siano
contenute le immobilizzazioni a valore netto di libro,
il legislatore ha imposto la ricostruzione di tutti i
componenti elementari che hanno determinato il
valore inserito.
Punto 3: immobilizzazioni immateriali speciali
4
Punto 3-bis: riduzione di valore immobilizzazione
immateriali di durata indeterminata
Punto 4: variazioni delle consistenze dei fondi
Il bilancio 1
elementari
Si devono indicare le modifiche intervenute nei valori
iniziali degli elementi dell’attivo e del passivo, con
particolare riferimento ai fondi ed al trattamento di
fine rapporto (escludendo quelle di cui al punto 2, 3 e
7).
Punto 5: partecipazioni collegamento/controllo
Punto 6: crediti e debiti ultraannuali
Si integra, in qualche modo, l’informativa contenuta
nello schema di SP.
5
Punto 6-bis: effetti significativi delle variazioni nei
cambi valutativi successivi alla chiusura
dell’esercizio
Il bilancio 1
Punto 6-ter: crediti e debiti che prevedono l’obbligo per
l’acquirente di retrocessione a termine
Punto 7: ratei e risconti – altri fondi e altre riserve
Si tratta di rendere esplicito il contenuto di alcune voci
che, per loro natura, sono tendenzialmente residuali,
ma comunque fortemente eterogenee per natura.
Punto 7-bis: appositi prospetti che indichino
analiticamente le voci del patrimonio netto
specificando la loro natura, la possibilità di
utilizzazione futura e l’avvenuta utilizzazione
precedente.
6
Punto 8: oneri finanziari capitalizzati
Indicando i motivi che hanno determinato la
capitalizzazione e anche gli effetti.
Il bilancio 1
Punto 9: conti di memoria
Punto 10: categorie di ricavi
Se significativa, categoria di attività ad area geografica
di collocamento.
Punto 11: proventi derivanti da partecipazioni (voce C
15 del conto economico)
Punto 12: suddivisione degli oneri finanziari (voce C 17
del conto economico)
Punto 13: proventi ed oneri straordinari
Punto 14: situazione fiscale (imposte differite,
anticipate, etc.) 7
Punto 15: numero medio dei dipendenti ripartito per
categoria
Punto 16: compensi ad amministratori e sindaci
Il bilancio 1
Punto 17: composizione del capitale sociale
Punto 18: azioni di godimento ed obbligazioni
convertibili
Punto 19: altri strumenti finanziari emessi
Punto 19-bis: finanziamenti effettuati dai soci ripartiti
per scadenza
Punto 20: art. 2447 patrimoni destinati ad uno specifico
affare
Punto 21: art. 2447-decies (indicazione della
destinazione dei proventi e dei vincoli relativi ai beni)
8
Punto 22: operazioni di locazione finanziaria
Si deve indicare: il valore attuale delle rate non scadute
ed il valore al quale i beni sarebbero stati iscritti in
Il bilancio 1
bilancio qualora fossero stati considerati
immobilizzazioni.
9
Nel codice esistono infatti svariati articoli che
prevedono un rinvio alla nota integrativa:
• influenza delle deroghe alle disposizioni stabilite
Il bilancio 1
dagli articoli 2423 e seguenti (IV comma art. 2423);
• deroghe alla costanza dei criteri di valutazione (II
comma art. 2423-bis);
• raggruppamento di voci dello stato patrimoniale e del
conto economico (II e V comma art. 2423-ter);
• appartenenza di un elemento anche a voci diverse
rispetto a quelle nelle quali è stato inserito (II comma
art. 2424);
• modifiche dei criteri e dei coefficienti di
ammortamento (punto 2 art. 2426);
10
• motivi di maggior valutazione partecipazioni
collegamento e controllo (punto 3 art. 2426);
• iscrizione al costo di una partecipazione collegamento
Il bilancio 1
e controllo anche se superiore al valore di patrimonio
netto (punto 4 art. 2426);
• ammortamento avviamento per un periodo superiore
ai 5 anni (punto 6 art. 2426);
• per le rimanenze di beni fungibili, differenza tra
valore utilizzato e valore corrente (punto 10 art.
2426).
11
LA NOTA INTEGRATIVA
Il bilancio 1
In sintesi, assolve funzioni di tipo:
Il bilancio 1
La relazione sulla gestione è l’allegato al
bilancio con cui gli amministratori
illustrano l’andamento della società.
Essa è dunque un “documento di parte” che
esprime le valutazioni dei soggetti che
hanno la responsabilità della gestione.
Il contenuto minimo obbligatorio è stabilito
dall’art. 2428 c.c.
13
Soggetti obbligati:
• società di capitali ad eccezione art. 2425-
Il bilancio 1
bis 6 comma ai sensi del quale “le società di
capitali non quotate possono redigere il bilancio
in forma abbreviata quando nel primo esercizio o,
successivamente, per due esercizi consecutivi,
non abbiano superato due dei seguenti limiti:
• totale dell’attivo dello stato patrimoniale:
€4.400.000
• ricavi delle vendite e delle prestazioni:
€8.800.000
• dipendenti occupati in media durante
l’esercizio:50 unità
14
Altri importanti riferimenti “normativi”
• D.Lgs 32/2007 ha introdotto il nuovo
Il bilancio 1
comma 2 dell’art. 2409-ter, c.c., dove alla
lettera e), è previsto che l'organo di
controllo deve pronunciarsi anche sulla
coerenza della Relazione sulla Gestione
con il bilancio;
• la circolare CNDCEC del 14/01/2009
ipotizza due livelli di Relazione sulla
Gestione:
• il primo, più semplice, riservato alle società di minori
dimensioni;
• il secondo, più articolato, riservato a quelle di maggiori 15
dimensioni
I° livello di richieste – dati necessari
Il bilancio 1
Analisi della situazione reddituale
• oltre ad alcuni “aggregati di tendenza”
tipo andamento dei ricavi; si rende
necessaria una riclassificazione del CE
con l’esplicitazione dei principali
indicatori economico-reddituali.
Indicatori di solidità
• esplicitare la capacità di mantenere
l’equilibrio finanziario nel medio-lungo
periodo; calcolo dei principali indicatori. 16
II° livello di richieste – dati facoltativi
Società di grandi dimensioni
Il bilancio 1
Analisi della situazione reddituale
• schema CE di pertinenza gestionale, ROI
e ROS per settore di attività.
Analisi della situazione finanziaria
• riclassificazione SP in chiave finanziaria.
17
Altre informazioni ritenute necessarie:
• indicatori non finanziari: dati di natura
Il bilancio 1
non monetaria capaci di spiegare in via
sintetica i fattori che influenzano la
situazione aziendale;
• descrizione dei principali rischi ed
incertezze: si devono esplicitare in
maniera “discorsiva” eventuali rischi
espliciti, specifici, corsi dalla società;
• informazioni attinenti all’ambiente e al
personale
18
RELAZIONE SULLA GESTIONE (art. 2428 c.c.)
Il bilancio 1
• descrizione dell’andamento della gestione
dell’azienda
nel suo complesso e dei settori in cui ha operato
• illustrazione della strategia aziendale e di gruppo
• attività di R&S
• rapporti con imprese controllate collegate e
controllanti
• operazioni su azioni proprie e di società controllanti 19
Il bilancio 1
siano allegati:
¢ la relazione del collegio sindacale (ove
esistente) o dell’organo cui spetta il controllo
contabile;
¢ La relazione della società di revisione (ove
obbligatoriamente o volontariamente prevista);
¢ Le copie dei bilanci delle società controllate;
¢ Un prospetto riassuntivo con i dati principali
delle società controllate.
20
IL BILANCIO DI ESERCIZIO CIVILISTICO.
LE VALUTAZIONI
SOMMARIO:
1. Le valutazioni analitiche di bilancio: la rete concettuale;
2. Il quadro di riferimento normativo;
3. Le immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie;
4. Le partecipazioni di collegamento e controllo;
5. Le rimanenze e i titoli ricompresi nell’attivo circolante;
6. Costi di impianto e ampliamento, costi di ricerca, di sviluppo
e di pubblicità, l’avviamento;
7. I crediti;
8. I debiti
9. I fondi per oneri e rischi.
1
1. LE VALUTAZIONI ANALITICHE DI
BILANCIO:
LA RETE CONCETTUALE
5
3. LE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI
ED IMMATERIALI
¢ le svalutazioni e le rivalutazioni.
6
Per quanto concerne la determinazione del valore di iscrizione in
contabilità, l’art. 2426 prevede che: