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La microeconomia è lo studio delle modalità con cui i singoli agenti economici allocano
risorse scarse tra usi alternativi
Per la famiglia
Per il manager
-Ignoranza dei costi-opportunità: i costi-opportunità derivano dal fatto che fare una scelta implica
non avere più la possibilità di fare una scelta diversa
-Misurare costi e bene ci in valori % piuttosto che valori assoluti, dipende da caso a caso
-Di erenza tra costo/bene cio medio e costo/bene cio marginale (costo/bene cio marginale=
svantaggio o vantaggio in caso io decida di consumare una unità in più)
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Strumenti utilizzati dalla microeconomia
Questi tipi di problemi possono essere risolti grazie alla valutazione marginale, ovvero la
valutazione di come un variabile dipendente cambi come risultato di un incremento unitario di una
variabile indipendente.
2.Analisi dell’equilibrio: è uno stato/ condizione che permane nché un elemento esogeno non
non sposta il sistema dell’equilibrio.
3.Statica comparata: indica come un cambiamento in una variabile esogena possa in uire sul
livello di una variabile endogena in un modello economico.
E cienza paretiana
Se non è possibile migliorare il benessere di nessuno senza peggiorare nemmeno un pochino il
benessere di qualcun’altra
Nel mercato concorrenziale ciò viene ottenuto tramite la funzione allocativa dei prezzi
Analisi normativa : analizza gli e etti delle possibili politiche economiche e come appunto agire
per ottenere gli obiettivi preposti
Siamo un pastore, abbiamo una staccionata e vogliamo costruire un recinto che sia più grande
possibile
L=lenght
W=Width
Tipologie di mercati
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Curva di domanda
Quantità di un bene che i consumatori sono disposti ad acquistare avendo questo prezzi diversi, a
parità di altre condizioni (ceteris paribus)
Qd=Q(p)
Domanda inversa
Quando P è scritto come funzione di Q
Funzione D Q=a-bP
Funzione D inversa P=(a/b)-(1/b)Q
Curva di o erta(S)
E’ la quantità aggregata di un bene che i produttori sono disposti a vendere ai vari prezzi, generis
paribus.
Legge dell’o erta: la quantità o erta di un bene aumenta all’aumentare del prezzo del bene
Il punto E si può trovare sia gra camente che attraverso l’equazione che compara Qd e Qs
Ciò Crea una pressione al ribasso del P, quando P diminuisce, la Q domandata aumenta, la Q
o erta si riduce e il mercato si sposta verso il prezzo di equilibrio
Ciò Crea una pressione al rialzo del P, quando P aumenta, la Q o erta aumenta, la Q domandata
si riduce e il mercato si sposta verso il prezzo di equilibrio
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Spostamento della domanda
Fattori che determinano la forma e la posizione della curva di domanda:
-Fattori demogra ci
-Tecnologia
-n produttori
-Condizioni meteorologiche
Misura la variazione percentuale della quantità domandata determinata dalla variazione di prezzo,
a parità di altri fattori
-perfettamente elastica: ∞
-a alta E: <-1
-a E unitaria: = -1
-Anelastica: E=0
• Più la curva è piatta, più la domanda è elastica-> la curva di domanda inelastica invece è
sempre più verticale
Es: D inversa
90 95
Prezzo
5 10
Quantità
Da a a b l’elasticità sarà quindi = -9
->A fronte di una variazione del prezzo del 5.5% avrò una variazione della domanda del 50%
Es2:
90 95
area elastica
/\Q=-5
Prezzo
5 10
area anelastica
5 10 90 95
Quantità
E= (-5/95):(5/5)= -0,05 (5%)-> La curva è anelastica
->Un aumento del prezzo del 100% ha comportato una variazione della domanda del -5%
ln(a)=ln(a)-b*ln(P)
Es:
Quando una curva è elastica lo spostamento della curva di o erta determinerà una certa
riduzione di prezzo, se invece avviene in un mercato in cui D è inelastica la riduzione P sarà
ancora più marcata
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Cos’è che determina l’elasticità della domanda?
• E è meno alta quando il consumatore crede un bene come bene di prima necessità
Bisogna però confrontare beni di lusso tra loro e beni non di lusso tra loro, poiché le auto
economiche sono sostitutive tra loro e le auto di lusso sono sostitutive fra loro
Ciò che distingue il breve dal lungo periodo è la possibilità di modi care determinate scelte e
variabili
• Curva D nel breve periodo: consumatore non può adattarsi a pieno ai cambiamenti di prezzo
• Curva D nel lungo periodo: consumatore può adattarsi a pieno ai cambiamenti di prezzo
• Curva O erta nel breve periodo: venditore non può adattare a pieno le decisioni di o erta al
cambiamento dei prezzi
• Curva O nel lungo periodo: venditore può adattare le decisioni di o erta al cambiamento dei
prezzi
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Es 2: curva di o erta dei semiconduttori
Beni durevoli: danno servizio per lungo periodo, la domanda è più elastica nel BP
meno elastica nel LP
Avendo Q e P e i modellini della domanda e o erta , per stimarle dobbiamo guardare il punto di
equilibrio, tuttavia ci ritroveremo con molti punti di equilibrio, una nuvola di punti, ognuno
corrispondente all’intersezione della D con l’o erta.
Per risolverlo dobbiamo trovare un sistema per distinguere gli spostamenti della D e dell’O e un
modo per farlo è individuare un tipo di shock che sposta solo una delle due curve
Se pensiamo che gli spostamenti che notiamo pensiamo siano principalmente spostamenti della
curva D allora i punti che osserviamo sono tutti punti lungo la curva O
Nella pratica si risolve trovando un set di variabili, chiamati strumenti che sono correlate
solamente con una di queste due curve
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3.LE FAMIGLIE
Perché studiare le scelte del consumatore?
-> Per derivarne la curva di domanda: è quindi rilevante per imprenditori, stato, consumatori
stessi,etc..
I panieri possono essere diversi tra loro, le preferenze del consumatore informano su come un
individuo valuta i panieri in ordine di desiderabilità, ipotizzando che entrambi abbiano costo 0
• Non sazietà: per il consumatore sarà sempre meglio avere un quantità maggiore di almeno un
bene
Ordinamento:
-Ordinale: ci da info su ordine secondo cui consumatore classi ca i panieri
Funzione Utilità
Funzione utilità: misura il grado di soddisfazione che ciascun consumatore trae da un paniere
U = U(y)
->Il numero che otterremo avrà la sola utilità di ordinare i panieri tra loro
MU
y = ΔU/Δy
fi
Es: Utilità totale e marginale nel caso di un solo bene (Hamburger)
U(Y)=√Y
Utilità marginale: corrisponde alla pendenza della funzione U totale, corrisponde alla derivata
prima -> Variazione utilità data una certa variazione di consumo di quel bene
Principio dell’utilità marginale decrescente: oltre un certo limite un ulteriore aumento del
consumo di un bene determina una riduzione dell’utilità marginale di quel bene
Es : Y vestiti, X cibo
U= √XY
Gra co funzione utilità due variabili
In questo caso l’utilità marginale per ciascun bene è pari al tasso al quale l’utilità totale
cambia all’aumentare di consumo di quel ben, mantenendo costante i livelli di consumo di
tutti gli altri beni
Possiamo però pensare di tenere a 0 un’unità dei due e vedere cosa succede (—)
Curva di indi erenza: curva che unisce l’insieme dei panieri che danno al consumatore lo stesso
livello di utilità
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Lungo questa curva il consumatore è indi erente
Mappa di indi erenza= l’insieme di tutte le curve, per farla possiamo proiettare sul “pavimento”
le curve di indi erenza
( - - -)
I punti che si trovano sulla stessa curva del paniere A devono trovarsi a nord-ovest o a sud-est
rispetto a A
• Due curve di indi erenza non possono intersecarsi perchè andrebbe a venir meno uno degli
assiomi delle preferenze, anche l’assioma della proprietà transitiva: ogni paniere si trova su una
e una sola curva di indi erenza
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Saggio marginale di sostituzione
Marginal Rate of Substitution: La quantità del bene y a cui si rinuncia per avere una unità in più
del bene x, U cost
Valuto l’incremento ∆x della funzione lungo una variabile partendo dall’utilità e calcolo la var totale
della funzione di utilità che è uguale a ∆x(f?(x)) (recupera appunti)
Immaginiamo ora che lo spostamento avvenga sulla stessa curva di di erenza,(recupera appunti)
->U=xy ->MU(x)= y
MU(F)=1
U(S,D)=10+MIN(S,D)
MRSx,y= ∞
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3.Funzione Cobb-Douglas
Si colloca a metà tra le due precedenti
Quando alfa e beta sono uguali l’utilità che ci deriva dai due beni cresce in modo uguale
lungo gli assi, li preferiamo in modo uguale
4.Utiltà quasi-lineare
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𝛼
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𝛽
4.TEORIA DELLA SCELTA DEL CONSUMATORE
Il vincolo di bilancio
Reddito: I
PxX+PyY<= I
Il vincolo di bilancio è quindi insieme dei panieri che il consumatore può acquistare
Linea di bilancio: è il vincolo di bilancio ma con solo l’uguale e non il minore/uguale, è utile
perchè possiamo trasformarla come una Y in funzione di X e quindi rappresentarlo in un gra co
Rappresenta l’insieme dei panieri che il consumatore è in grado di acquistare se spende tutto il
suo reddito disponibile
Ponendo x=0/y=0 troviamo i punti che toccano gli assi e non dobbiamo fare altro che congiungerli
La pendenza del vincolo di bilancio misura il rapporto dei prezzi dei beni sul mercato
Es:
Reddito 800
Bene x 20
Bene y 40
20x+40y=800
Y=20-x/2
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E etto di un aumento del prezzo sulla linea di bilancio
La pendenza del nuovo vincolo di bilancio sarà uguale a -25/40= 5/8-> siccome il prezzo del cibo
è aumentato ora quando rinuncio a un unità di bici posso permettermi un po’ più di abbigliamento
Se invece aumenta il prezzo Py la curva di bilancio ruoterà in senso anti orario e la nuova
pendenza sarà inferiore
Assumiamo che il consumatore sia razionale e che i beni siano consumati in quantità non negative
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->La scelta ottima del consumatore: dobbiamo scegliere la funzione di utilità che tocchi il vincolo
di bilancio in unico punto, il p di tangenza, dove si ha la condizione di ottimo
Ottimo interno= p in cui la curva di indi erenza e la linea di bilancio sono tangenti
Immaginiamo di voler raggiungere un dato livello di utilità, come possiamo raggiungerlo con la più
piccola spesa possibile?
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Soluzione d’angolo
Non è sempre detto che esista una soluzione di ottimo interno, la soluzione di ottimo interno o il
paniere che scelgo dipende in modo cruciale dalle curve di indi erenza, è possibile esista una
soluzione chiamata ‘’soluzione d’angolo’’, in cui consumiamo solo uno dei due beni, ove non è
veri cata la condizione di tangenza.
Per capirlo bisogna disegnare le curve di indi erenza o veri care che la condizione di tangenza
non è mai soddisfatta per valori positivi di x e y
Guardando le curve di indi erenza notiamo che non esiste nessun punto in cui il Mrs è uguale al
rapporto dei prezzi, sono sempre più inclinate di quanto lo sia il vincolo di bilancio
->MRS= MUx/MUy
La soluzione d’angolo si ha quando la soluzione prevede che uno dei due beni sia
consumato in Q negativa
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Rappresentazione gra ca della soluzione d’angolo
Es: Sara considera il gelato al cioccolato e alla vaniglia come beni perfettamente sostituibili, è
sempre disposta a rinunciare a una pallina di gelato al cioccolato per due palline di quello alla
vaniglia.-> MUc/MUv= 2
Se il prezzo di una pallina di gelato al cioccolato Pc è tre volte il prezzo di una di gelato alla
vaniglia Pv,Sara comprerà un cono di gelato con entrambi i gusti?Sennò quale gusto comprerà
Scelta intertemporale
Perviene quando un individuo deve scegliere come ripartire il proprio reddito tra periodi di erenti
Poniamo che non esista un sistema pensionistico, l’individuo ha un reddito di 100 nei suoi 40 anni
lavorativi, però a ne carriera non percepirà alcun reddito, allora dovrà calcolare come distribuire il
reddito (Consumption Smoothing)
Stiamo scegliendo che livello di consumo voglio avere nel primo periodo (C1) e quanto nel
secondo (C2), avrò poi I1 (I= income) e I2 e il consumo C.
Per formalizzare il problema è fondamentale anche tenere conto del tasso di interesse r
( real, tasso di interesse al netto di in azione) e dell’in azione (fenomeno monetario) ma per il
momento, in questo corso, non la consideriamo
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Considerando ora le preferenze del consumatore , il primo ha la preferenza U1, nel punto A non
sta massimizzando la propria utilità, l’ottimo è invece il punto B che si trova più in basso e più a
destra, ciò signi ca che vuole consumare di più oggi, quindi prenderà in prestito la quantità
Supponiamo che vi sia un altro consumatore con preferenze diverse, anche in questo caso nel
punto A non massimizza la propria utilità, cosa che fa nel punto B, dove sto consumando di
meno, e poi nel periodo successivo avrà invece un guadagno che è più di quanto messo in banca
per via del tasso di interesse, domani consumerà quindi di più
Questo problema di scelta intertemporale ha una soluzione che dipende esclusivamente dalla
pendenza della curva di idi erenza.Ciò che contraddistingue i due consumatori è la pazienza,
ovvero la preferenza a consumare subito oppure dopo.
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Se esiste un settore nanziario (banca) , gli individui sono in grado sia di prendere in prestito sia
dare in prestito, la banca a livello macroeconomico permetterà di fare questa trasformazione: ciò
si chiama intermediazione nanziaria.
Per rendere il modello più realistico si può inserire la diversità dei tassi di interesse, tipicamente r a
cui prendo in prestito è superiore a r a cui do in prestito. Questa distinzione dei r comporta una
perdita di utilità.
Preferenze rilevate
Nella realtà è complesso capire le preferenze dei consumatori, noi non sappiamo quale sia la loro
funzione utilità.
Per risolvere ciò: tecnica delle preferenze rilevate-> osservando ciò che gente compra, fa e dice
In base all’osservazione su che paniere il compratore sta acquistando cercare di fare ipotesi e
trarre conclusioni su quali siano le sue preferenze
De nizioni di preferenza
Attraverso ciò possiamo veri care se alcune preferenze di alcuni consumatori siano razionali o no,
senza conoscere la mappa di indi erenza.Ci serve però avere almeno due linee di bilancio.
Conclusione: A è strettamente
preferito rispetto a B (e a tutti i
panieri su BL2)
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Es: consumatore che non massimizza la propria utilità (è irrazionale)
Considerando i beni X e Y
BL1 ha pendenza 2
BL2 ha pendenza 1
Linea BL1: A è debolmente preferito rispetto a C, C però è strettamente preferito B, ciò implica
che A è strettamente preferito a B ( A≥C>B -> A>B )
Poiché le due cose non possono coesistere, il consumatore non sta scegliendo in maniera
ottimale, dunque non è razionale
Essa congiunge i panieri ottimi in corrispondenza dei diversi livelli di prezzo del bene X
(mantenendo costanti PY e il reddito)
Se X passa da 4 a 2 avrò
Se X passa da 2 a 1 avrò
Per ogni variazione di prezzo avrò un vincolo di bilancio, un p di ottimo diverso, e posso
congiungere ogni punto nella curva-prezzo consumo, che rappresenta l’insieme di panieri che
massimizzano l’utilità del consumatore al variare del prezzo di uno dei beni (generis paribus)
La curva Reddito-Consumo
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La curva di Engel
E’ un altro modo per mostrare come varia la scelta del consumatore al variare del reddito, mette
in relazione la Q consumata con il reddito.
Mettiamo invece del prezzo sull’asse Y mettiamo il reddito.
I beni inferiori invece sono quelli cui all’aumento del reddito la domanda di esso cala. Ciò
corrisponde a una curva di Engel inclinata negativamente.Esempi di beni inferiori sono la farina o
le patate, cibi che vengono normalmente sostituiti all’aumentare del reddito.
->Se un bene è un bene normale, la sua elasticità della domanda al reddito è positiva =
E etto di reddito
E’ la variazione che sia nella quantità consumata di un bene al variare del potere di acquisto
del consumatore, mantenendo costanti tutti i prezzi
Ora vogliamo scomporre il cambiamento del paniere ottimale del consumatore in seguito a un
aumento di prezzo, in questi due e etti
Es: Prezzo di X si riduce, quindi succederà che il cibo diventa più conveniente, e il BL si sposterà
ruotando intorno all’intercetta in senso antiorario.
Vogliamo ora scomporlo nei due e etti, l’e etto reddito e l’e etto sostituzione.
Per farlo creo un paniere teorico, prendendo il BL2 ovvero il BL dopo il cambiamento di prezzo e
lo sposto parallelamente verso il basso, nché non incontro la curva di utilità che ottenevo prima
del cambiamento del prezzo, arrivo quindi al punto B
Il punto B è un punto in cui MRS= pendenza BL dopo cambiamento del prezzo, lo spostamento
da A a B (e etto sostituzione) deriva semplicemente dal cambiamento dei prezzi relativi.
Sto sostituendo il bene Y con bene X nché non mi trovo sul p di ottimo, rimanendo sull’utilità
iniziale
Paniere B
Bisogna andare a scomporre il cambiamento totale, e Il cambiamento dovuto alla di erenza dei
prezzi relativi è il cambiamento dovuto alla di erenza del potere di acquisto.
Beni di Gi en
Sono talmente inferiori che se viene ridotto il prezzo viene ridotto il suo consumo, la loro domanda
non è pertanto inclinata negativamente.
E’ possibile in linea teorica concepirlo, succede quando l’e etto di reddito è negativo ed è
comunque più grande dell’e etto di sostituzione.l’e etto di reddito è talmente negativo da
rendere negativo anche l’e etto totale.
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Il comportamento del consumatore è basato su due diverse ragioni
Spesso non siamo certi dell’e etto nale, tranne nel caso di bene di Gi en, qualunque tipo di
cambiamento di prezzo fa veri care entrambi questi e etti, e il risultato nale dipenderà quindi
dalle curve di indi erenza.
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E etto sostituzione con utilità quasi-lineare
Quello visto no a ora è stato l’e etto sostituzione di Hicks, il reddito usato per il paniere
intermedio è quello che garantisce la stessa utilità del paniere iniziale.
Nel concetto di Slutsky quando sostituisco il bene x per il bene y lo faccio sullo stesso vincolo di
bilancio teorico che potrei avere se avessi lo stesso potere di acquisto che ho oggi e Il vincolo di
bilancio che interseca il p teorico mi consente di avere un utilità più alta.
Nella pratica però non vi è mai una grossa di erenza, e solitamente è il primo il più usato.
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Surplus del consumatore
Dobbiamo interpretare la curva di domanda come una disponibilità a pagare del consumatore.
E’ il bene cio economico netto derivante dall’acquisto, cioè l’ammontare massimo che si è
disposti a spendere meno ciò che si è e ettivamente speso
Un modo per capire cos’è il surplus partendo dalla scelta ottima è capire la variazione
compensativa e equivalente.
Quando l’e etto di reddito è uguale a zero : coincidono tra loro (solo in questo caso)
Per trovare la variazione equivalente dobbiamo partire dal vincolo BL2 e arriviamo a BL1, il prezzo
così sta calando, troviamo il così il paniere intermedio E che è sulla curva di utilità U2 ma al
contempo ha tangente J parallela alla tangente del punto A (MRS(A)=MRS(E)), la distanza KJ da
la misura della distanza tra le due fU, sarà questa la variazione equivalente
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Variazione compensativa e equivalente se ER=0
LK=KJ
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La var compensativa la troviamo prolungando BL no a incontrare l’asse Y, metteremo a sistema il
BL con il MRS che ha pendenza uguale a -4.La vai compensativa è 72-48=24.Vuol dire che per
raggiungere il livello di Utilità U1 dopo che il prezzo è diminuito, il consumatore dovrà avere
un reddito di 48.
Anche in questo caso c’è una relazione con il surplus del consumatore.Possiamo infatti calcolare
la D di cibo per lui
-> Prendiamo MRS= y/x e lo uguagliamo al rapporto dei prezzi, quindi in questo esempio a Px e
da qui derivo la funzione D di cibo.Disegnandola sono in grado di capire il consumo del
consumatore al variare dei prezzi.Quest’area di colore azzurro rappresenta il surplus del
consumatore e ha una misura di 29,20€.
La var equivalente è sempre più grande della variazione compensativa e a metà c’è il
cambiamento del surplus del consumatore (tutte e tre però possono essere uguali se ER=0)
Se e etto reddito è talmente forte da diventare più forte dell’e etto di sostituzione
Nel caso di una funzione Cobb-Douglas le variazioni sono le une diverse dalle altre.Ciò accade
perché la var compensativa la calcoliamo tenendo come U ferma quella dopo la variazione del
prezzo, mentre quella equivalente la calcoliamo tenendo ferma la U prima della variazione di
prezzo. La variazione del surplus invece aumenta di ∆S
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La domanda di mercato
Possiamo estendere il concetto di surplus del consumatore anche per la domanda di mercato
Esternalità di rete
E’ il caso in cui la D individuale di un bene non è indipendente dalla domanda degli altri in dividi.
Al contrario vi è l’e etto snob quando l’esternalità di rete è negativa, qui la curva D è meno
elastica.
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La scelta tra lavoro e tempo libero
-L’utilità del consumatore dipenderà dal divertimento e da quanto può costare di bene composito,
che a sua volta dipende dal prezzo del bene composito (=1 per semplicità) e da quanto guadagna
(dipende da w(24-D)
• Quando aumenta il salario: il BL ruota verso l’alto, e cambieranno quindi i panieri di scelta ott.
->E etto sostituzione: aumenta, il cons è indotto a divertirsi meno e lavorare di più
->E etto reddito: generalmente il divertimento è un bene normale per livelli di reddito piccoli, ma
tende a ridursi man mano che il reddito aumenta, ha una curva di Hengel che si piega su sé
stessa.
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6.TEORIA DELLA PRODUZIONE
Funzione di produzione
La tecnologia determina la quantità di output che è possibile ottenere da una data combinazione
di input.
La funzione produzione ci dice la quantità massima di output che può essere prodotta con una
qualunque combinazione degli input disponibili
In generale la maggiore competizione stimola e cienza, sarà quindi in queste condizioni più facili
arrivare da A a C.
Caves e Barton: “imprese americane producono solo il 63% di ciò che la tecnologia
consentirebbe loro”
-da altro punto in poi decresce (si arriva a un punto di saturazione del personale) (L>24)
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ffi
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Prodotto marginale: misura la variazione di prodotto totale in ragione della variazione della
quantità di lavoro ∆Q/∆L
Legge dei rendimenti decrescenti: da un certo punto in poi, il prodotto marginale si riduce
all’aumentare della quantità di fattore impiegato
In generale:
P. Marginale di un input: variazione del tasso dell’output al variare dell’input, tenendo sse le
quantità di tutti gli altri input = MPk= ∆Q/∆K ->P. Marginale del capitale
Isoquanto
E’ una curva che mostra tutte le combinazioni di input che forniscono lo stesso output
->Q^2=KL
->K=Q^2/L o L=Q^2/K
Superato un certo p. di produzione massimo cominceremo a vedere che l’aggiunta di input farà
decrementare l’output
Se gli isoquanti invertono la loro naturale pendenza negativa è perché il capitale o il lavoro stanno
diventando ine cienti
MRTSl,k= - ∆K/∆L
Quando mi sposto nel punto A se riduco il capitale K di una certa quantità, devo aumentare il
lavoro L non di molto
Viceversa se sono più a destra nel gra co e riduco il capitale della stessa quantità dovrò
aumentare di molto per sopperire alla riduzione del capitale
Passando da A a B cambiamo il mix di input, possiamo però calcolare la var % di questo rapporto
Più è alta l’elasticità, meno è curvo l’isoquanto, viceversa meno è alta l’elsticità, più sarà
curvo l’isoquanto
𝝈
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Possibili funzioni di produzione CES (Constant Elasticity Substitution)
• Funzione di produzione lineare: l’output è una funzione lineare del K e del L che vengono
sommati dopo essere stati moltiplicati per dei coe cienti. Questo tipo di funzione ha un MRTS
costante (sarà a/b) e di conseguenza l’elasticità di sostituzione sarà in nità
• Funzione di produzione a porzioni sse: riguarda input che sono perfetti complementi.Gli
isoquanti avranno una forma a L, il MRTS sarà impossibile da calcolare e l’elasticità di
sostituzione sarà pari a 0
• Funzione Cobb-Douglas: se calcoliamo gli isoquanti notiamo che hanno pendenza negativa,
MRTS è variabile lungo gli isoquanti e l’elasticità sarà dunque pari a 1
fi
ffi
fi
I rendimenti di scala
Sono una misura di quanto aumenta l’output in % al crescere degli input.Gli input qui crescono
tutti quanti contemporaneamente.
Se la funzione di riferimento è una Cobb-Douglas, è possibile fare una tassonomia dei casi in cui
abbiamo rendimenti di scala costanti, decrescenti o crescenti
fi
Progresso tecnologico modi ca la funzione di produzione consentendo all’impresa di ottenere
un maggior output da una data combinazione di input (o lo stesso output con una minore quantità
di input).
E’ molto più facile però che uno dei due fattori produttivi diventi più vantaggioso dell’altro, ma ciò
non può avvenire in una semplice Cobb-Douglas
Ciò signi ca che la produttività del lavoro è aumentata, e questo progresso conduce a un
risparmio di capitale, L produce di più-> risparmio K
fi
7.I COSTI
Costo opportunità
E’ legato a una valutazione prospettica, e dipende dalle circostanze, cambia a seconda della
possibilità di scelta alternativa che ho
Risoluzione del problema : la pendenza dell’isocosto dovrà essere uguale alla pendenza
dell’isoquanto(=MRTSl,k)
Appartiene alle Cobb-Douglas
1.-Troviamo tangenza alla cond che isocosto e isoquanto abbiano la stessa pendenza
-A questo punto tramite le derivate otteniamo MPl e MPk, le dividiamo e uguagliamo il valore a
La cond di tangenza ci dice il lavoro dev’essere quattro volte quanto il capitale, perché MRTS è
=k/l, il peso che K e L hanno all’interno della produzione è uguale, però il lavoro costa 1/4
rispetto al capitale, quindi L dovrà essere 4 volte superiore rispetto a K
2.La seconda condizione da rispettare è che devo trovarmi sull’isoquanto desiderato, scriviamo
quindi l’equazione dell’isoquanto
Soluzioni d’angolo quando gli isoquanti hanno una forma tale che la condizione di tangenza non
possa essere rispettata nel quadrante nord-est del piano cartesiano.L’isoquanto ha una pendenza
molto ripida e nessun punto ha un MRTS uguale a quello dell’isocosto.
Notiamo che uno dei due è sempre più grande dell’altro, scrivendo
l’equazione nell’altro modo ci dice che il lavoro rende molto di più
Statica comparata
Una variazione dei prezzi relativi degli input (w e r) modi ca la pendenza dell’isocosto.
• Con il prezzo del capitale e l’output costante con un MRTSL,K decrescente, un aumento di w
comporta una diminuzione della quantità ottima (cioè quella che minimizza i costi) di lavoro e un
aumento della quantità di capitale->tangenza si veri ca più in alto su IsoQ
• Con il prezzo del lavoro e l’output costante e con un MRTSL,K decrescente, un aumento di r
comporta una diminuzione della quantità ottima di capitale e un aumento della quantità ottima
di lavoro.-> tangenza si veri ca più in basso su IsoQ
Sentiero di espansione: le combinazioni congiunte di input che minimizzano i costi quando varia
Q0, ovvero mano a mano che si sposa da un isoquanto a un altro
Avendo derivato il sentiero di espansione possiamo derivare la curva di domanda dei f. produttivi,
Curva di domanda di lavoro (Ql) : mostra quanto lavoro richiede l’impresa che minimizza i costi,
al variare del prezzo del lavoro.
Curva di domanda di capitale (Qk) : mostra quanto capitale richiede l’impresa che minimizza i
costi, al variare del prezzo del capitale
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Derivazione analitica delle curve di domanda degli input
E’ il punto in cui la curva o erta di lavoro (che abbiamo visto precedentemente) si congiunge con
la curva di domanda del lavoro e dunque dei fattori
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Statica comparata quando il lavoro è inferiore (lungo sentiero di espansione comincerà a ridursi)
Supponiamo di partire da A in cui per produrre 100 usiamo L1 e K1, ci spostiamo da 100 a 200 e i
costi totali aumentano, se il lavoro è un input inferiore, la nuova combinazione di input (B) si
troverà più in alto e a sinistra rispetto a A , la pendenza del segmento AB sarà negativa
Supponendo che un fattore (K per esempio) sia sso poiché non si può modi care
immediatamente, così L diventa l’unica variabile di scelta
Ciò sta a signi care che il sentiero di espansione è diverso se considero il breve periodo e il
lungo periodo
TCs (s= short run, breve p) ≠ TCl (l= long run, lungo p) (TC= total costs)
Es
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8.LE CURVE DI COSTO
Curva del costo totale di lungo periodo mostra come varia il costo totale minimo per diversi
livelli di quantità prodotta, supposti costanti i prezzi degli input e che l’impresa scelga gli input in
modo da minimizzare i costi
Ci dice in corrispondenza delle combinazioni ottimali che abbiamo scelto quanto è il costo
Per costruire una curva di costo, prendiamo una curva di scelta ottima, far variare determinate
variabili, e tenere conto di come la curva di scelta ottima muti al variare delle variabili
Esercizio svolto
Se voglio mantenermi sullo stesso isoquanto di prima dovrò però aumentare il mio isocosto,
passerò quindi da A a B, la mia curva di costo quindi al cambiamento del prezzo di K (ovvero r) si
sposterà verso l’alto.Ogni curva di costo ovviamente parte da zero
Cosa succede se entrambi gli input cambiano il prezzo dello stesso ammontare?
In questo caso il gra co dell’ottimo resta invariato, perché se voglio mantenere costante l’output e
i prezzi sono aumentati della stessa percentuale, la pendenza dell’isocosto rimane costante, il
TC si sposta verso l’alto della stessa percentuale
Quando aumenta il prezzo degli input, il costo totale aumenta, ma come facciamo a scomporre
l’e etto dei costi?
Notiamo che il costo complessivo è soprattutto dovuto a cambiamenti di r e w piuttosto che del
costo del carburante, possiamo così capire quali sono gli input più costosi all’interno di una
determinata tecnologia
Come fare:
2.Facciamo variare scelta ottima per vari livelli di quantità desiderata (ci da sentiero di espansione)
5.Questa curva rappresenta il costo minimo che dobbiamo pagare per produrre una Q che
abbiamo scelto in modo ottimale
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Costo medio di lungo periodo (AC) : Costo tot/ Q prodotta
Costo marginale di lungo periodo (MC) : è il saggio di variazione del costo totale di lungo
periodo al variare dell’output:
MC(Q) = [ΔTC(Q)]/ΔQ
Vi è una relazione tra costi medi e costi marginali, ovvero il costo medio è uguale al costo
marginale nel punto minimo del costo medio
• Se il costo medio aumenta all’aumentare della quantità prodotta, il costo medio è inferiore
al costo marginale: AC(Q) < MC(Q).
Elasticità del TC rispetto alla Q prodotta: E’ la variazione % del TC in ragione di una variazione
dell’1% della quantità prodotta -> MC/AC
Economie e diseconomie di scala
scala minima e ciente (MES) =La più piccola quantità per la quale il costo medio di lungo
periodo è minimo =
E’ il costo TOT per unità di output in presenza di uno o più input ssi
(diventa sempre più piccolo al crescere di Q-> AVC e SAC saranno sempre più vicini)