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Microeconomia: studia i mercati e come gli individui che vi operano interagiscono tra loro, studia

le famiglie e le imprese in quanto agenti economici.

La microeconomia è lo studio delle modalità con cui i singoli agenti economici allocano
risorse scarse tra usi alternativi

Ogni agente deve prendere le seguenti decisioni nell’ambito microeco

Per la famiglia

-Quali beni consumare e quante quantità

-Quanto risparmiare-> come allocare risparmio

-Quanto dedicare al lavoro e quanto al piacere

Per il manager

-Quali beni e servizi produrre e in quali quantità

-A che prezzo vendere e beni e servizi

-Come ridurre costi e massimizzare i pro tti

Sintesi del corso:

Gli errori più comuni nel momento della scelta sono:

-Ignoranza dei costi-opportunità: i costi-opportunità derivano dal fatto che fare una scelta implica
non avere più la possibilità di fare una scelta diversa

-Non ignorare i costi non recuperabili

-Misurare costi e bene ci in valori % piuttosto che valori assoluti, dipende da caso a caso

-Di erenza tra costo/bene cio medio e costo/bene cio marginale (costo/bene cio marginale=
svantaggio o vantaggio in caso io decida di consumare una unità in più)

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Strumenti utilizzati dalla microeconomia

Modello economico: descrizione formale dei problemi a rontati.Sono una rappresentazione


sempli cata della realtà, si compongono di variabili endogene (dipendenti) e esogene
(indipendenti).

Ogni modello si basa su

1.Ottimizzazione vincolata: strumento d’analisi per attuare le scelte migliori,tenendo conto


anche delle restrizioni.E’ formato da una funzione obbiettivo ovvero la funzione che il soggetto
dovrà massimizzare o minimizzare e dai vincoli ovvero le restrizioni o i limiti imposti ai decisori.

Questi tipi di problemi possono essere risolti grazie alla valutazione marginale, ovvero la
valutazione di come un variabile dipendente cambi come risultato di un incremento unitario di una
variabile indipendente.

2.Analisi dell’equilibrio: è uno stato/ condizione che permane nché un elemento esogeno non
non sposta il sistema dell’equilibrio.

3.Statica comparata: indica come un cambiamento in una variabile esogena possa in uire sul
livello di una variabile endogena in un modello economico.

E cienza paretiana
Se non è possibile migliorare il benessere di nessuno senza peggiorare nemmeno un pochino il
benessere di qualcun’altra

Quando invece è possibile, il benessere complessivo aumenterebbe, e vi sarebbe quindi un


miglioramento pareggiano

Nel mercato concorrenziale ciò viene ottenuto tramite la funzione allocativa dei prezzi

Analisi positiva: spiega ciò che accade all’interno del mercato

Analisi normativa : analizza gli e etti delle possibili politiche economiche e come appunto agire
per ottenere gli obiettivi preposti

Es: Modello di ottimizzazione vincolata

Siamo un pastore, abbiamo una staccionata e vogliamo costruire un recinto che sia più grande
possibile

L=lenght

W=Width

Tipologie di mercati

-Perfettamente competitivi: si basano su concezione atomistica, i venditori e i compratori sono


così numerosi, per la quale il prezzo diventa una variabile esogena, ad esempio il mercato del
ca è al bar

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Curva di domanda

Quantità di un bene che i consumatori sono disposti ad acquistare avendo questo prezzi diversi, a
parità di altre condizioni (ceteris paribus)

Qd=Q(p)

Domanda diretta: proviene direttamente dal desiderio di comprare quel bene

derivata: domanda derivante dalla produzione e vendita di altri beni

Legge domanda= Q domandata si riduce quando il prezzo aumenta

Mercato del mais negli USA nel 2009

Domanda inversa
Quando P è scritto come funzione di Q

Funzione D Q=a-bP
Funzione D inversa P=(a/b)-(1/b)Q

Curva di o erta(S)

E’ la quantità aggregata di un bene che i produttori sono disposti a vendere ai vari prezzi, generis
paribus.

Legge dell’o erta: la quantità o erta di un bene aumenta all’aumentare del prezzo del bene

Punto di equilibrio (E): punto in cui la


domanda e l’o erta si incontrano

E’ una situazione che permane


inde nitamente nché un fattore esogeno al
sistema rimane costante, ovvero nché un
agente esterno non sposta il sistema
dell’equilibrio

Il punto E si può trovare sia gra camente che attraverso l’equazione che compara Qd e Qs

Disequilibrio: eccesso di o erta


Quando i venditori non possono vendere tanto quanto vorrebbero al P corrente, si ha eccesso di
o erta.

Ciò Crea una pressione al ribasso del P, quando P diminuisce, la Q domandata aumenta, la Q
o erta si riduce e il mercato si sposta verso il prezzo di equilibrio

Disequilibrio: eccesso di domanda


Quando i compratori non possono acquistare tanto quanto vorrebbero al P corrente

Ciò Crea una pressione al rialzo del P, quando P aumenta, la Q o erta aumenta, la Q domandata
si riduce e il mercato si sposta verso il prezzo di equilibrio

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Spostamento della domanda
Fattori che determinano la forma e la posizione della curva di domanda:

-Reddito e i gusti dei consumatori

-P dei beni sostituti e/o complementari

-Aspettative sull’andamento futuro dei prezzi e del reddito

-Fattori demogra ci

• Se la disponibilità dei consumatori ad acquistare il bene aumenta, la curva di domanda si


sposta verso destra

• Se la disponibilità dei consumatori ad acquistare il bene diminuisce, la curva di domanda si


sposta verso sinistra

Es di statica comparata: spostamento della domanda dovuto a aumento reddito

Spostamento della curva di o erta


Fattori che determinano la forma e la posizione della curva di o erta:

-Tecnologia

-P dei fattori produttivi

-n produttori

-Aspettative sull’andamento dei prezzi

-Condizioni meteorologiche

• Se, a parità di prezzo, la disponibilità dei produttori a vendere il bene


aumenta, la curva di o erta si sposta verso destra

• Se, a parità di prezzo, la disponibilità dei produttori a vendere il bene


diminuisce, la curva di o erta si sposta verso sinistra

Leggi base dell’o erta e della domanda


1.Aumento D+ O invariata= P equilibrio più alto, maggiore Q equilibrio

2.Diminuzione O+D invariata=P equilibrio più alto, minore Q equilibrio

3.Diminuzione D+O invariata= P equilibrio più basso, minore Q equilibrio

4.Aumento O+D invariata= P equilibrio più basso, maggiore Q equilibrio


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2.ELASTICITA’ DELLA DOMANDA AL PREZZO
Domanda lineare

Misura la variazione percentuale della quantità domandata determinata dalla variazione di prezzo,
a parità di altri fattori

elasticità≠ pendenza (= variazione assoluta della Q domandata)

Caratteristiche dell’elasticità della domanda al prezzo:

• E’ sempre negativa però le curve possono essere

-perfettamente elastica: ∞

-a alta E: <-1

-a bassa E: 0>= E >-1

-a E unitaria: = -1

-Anelastica: E=0

• Più la curva è piatta, più la domanda è elastica-> la curva di domanda inelastica invece è
sempre più verticale

• Nella D lineare l’elasticità non è costante

Es: D inversa

90 95

Prezzo

a=100 /\Q=-5 Q=10

b=1 /\P=+5 P=90

5 10

Quantità
Da a a b l’elasticità sarà quindi = -9

->A fronte di una variazione del prezzo del 5.5% avrò una variazione della domanda del 50%

Es2:

90 95

area elastica

/\Q=-5

area unitaria /\P=+5 La pendenza è costante quindi la far

Prezzo

assoluta sarà uguale a precedente

5 10

area anelastica

5 10 90 95

Quantità
E= (-5/95):(5/5)= -0,05 (5%)-> La curva è anelastica

->Un aumento del prezzo del 100% ha comportato una variazione della domanda del -5%

La percentuale rimuove il ruolo dell’unità di misura

Nella domanda lineare la pendenza è costante ma l’elasticità no!

Curva di domanda con E costante

ln(a)=ln(a)-b*ln(P)

L’elasticità della curva è data da dln(Q)/dln(P)=-b


dln(Q)= ln(Q1)-ln(Q0) ≅ (Q1*Q0)/Q

Es:

Vi sono due modi per calcolare l’elasticità

1.Usare la formula E=-b(P/Q)

2.Trasformare le variabili in logaritmi e calcolarne la pendenza

Come E della curva di domanda in uisce su

Domanda elastica Domanda inelastica

In presenza di uno shock di o erta


Più la domanda è elastica, più le quantità scambiate si modi cheranno, se invece la
domanda è inelastica le quantità scambiate si modi cheranno meno

Quando una curva è elastica lo spostamento della curva di o erta determinerà una certa
riduzione di prezzo, se invece avviene in un mercato in cui D è inelastica la riduzione P sarà
ancora più marcata
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Cos’è che determina l’elasticità della domanda?

• E è più alta se esistono prodotti sostitutivi

• E è più alta se la quota spesa per acquistare un prodotto è più ingente

• E è meno alta quando il consumatore crede un bene come bene di prima necessità

Altri tipi di elasticità

• E dell’o erta rispetto al prezzo (sempre positiva)


• E della domanda rispetto al reddito

—> E’ un’elasticità negativa quando si tratta di beni inferiori (es margarina,Pasta)

• E incrociata della domanda rispetto a prezzo

Se E>0 allora i beni sono sostituti, se E<0 i beni sono


complementari
quando consideriamo al tempo stesso due beni, ad esempio se esistono beni

sostitutivi(elasticità D ca è al variare P del The)

In diagonale ho elasticità al prezzo dell’auto stessa

Bisogna però confrontare beni di lusso tra loro e beni non di lusso tra loro, poiché le auto
economiche sono sostitutive tra loro e le auto di lusso sono sostitutive fra loro

Elasticità nel breve e ne lungo periodo

Ciò che distingue il breve dal lungo periodo è la possibilità di modi care determinate scelte e
variabili

• Curva D nel breve periodo: consumatore non può adattarsi a pieno ai cambiamenti di prezzo

• Curva D nel lungo periodo: consumatore può adattarsi a pieno ai cambiamenti di prezzo

• Curva O erta nel breve periodo: venditore non può adattare a pieno le decisioni di o erta al
cambiamento dei prezzi

• Curva O nel lungo periodo: venditore può adattare le decisioni di o erta al cambiamento dei
prezzi

Es: acquisto di gas nel breve e nel lungo periodo al variare di p

Nel lungo periodo riesco ad adattarmi a pieno al


cambiamento

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Es 2: curva di o erta dei semiconduttori

Beni durevoli: danno servizio per lungo periodo, la domanda è più elastica nel BP
meno elastica nel LP

Questo perché i consumatori ne possono rimandare


l’acquisto

Es: Curva di domanda aerei nel B e L periodo

Stima della domanda lineare

Identi cazione della Domanda e dell’O erta

Avendo Q e P e i modellini della domanda e o erta , per stimarle dobbiamo guardare il punto di
equilibrio, tuttavia ci ritroveremo con molti punti di equilibrio, una nuvola di punti, ognuno
corrispondente all’intersezione della D con l’o erta.

Così però non siamo in grado di stimare una curva D o O separatamente

=Problema della identi cazione

Per risolverlo dobbiamo trovare un sistema per distinguere gli spostamenti della D e dell’O e un
modo per farlo è individuare un tipo di shock che sposta solo una delle due curve

Se pensiamo che gli spostamenti che notiamo pensiamo siano principalmente spostamenti della
curva D allora i punti che osserviamo sono tutti punti lungo la curva O

Nella pratica si risolve trovando un set di variabili, chiamati strumenti che sono correlate
solamente con una di queste due curve

Funziona però se una delle due curve rimane ssa.

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3.LE FAMIGLIE
Perché studiare le scelte del consumatore?

-> Per derivarne la curva di domanda: è quindi rilevante per imprenditori, stato, consumatori
stessi,etc..

Paniere= combinazione di beni e servizi acquistabili dal consumatore

I panieri possono essere diversi tra loro, le preferenze del consumatore informano su come un
individuo valuta i panieri in ordine di desiderabilità, ipotizzando che entrambi abbiano costo 0

Proprietà delle preferenze

• Completezza: quando il consumatore è in grado di stabilire l’ordine di preferenza

• Transitività: se il consumatore preferisce paniere A a B e B a C allora preferìrà paniere A a C

• Non sazietà: per il consumatore sarà sempre meglio avere un quantità maggiore di almeno un
bene

Es: Paniere A: 1 uovo, 2 arance, 3 biscotti

Paniere B: 1 uovo, 2 arance, 4 biscotti = B sarà sempre preferito!

Ordinamento:
-Ordinale: ci da info su ordine secondo cui consumatore classi ca i panieri

-Cardinale: ci da info su intensità di preferenza del consumatore ovvero di quanto preferisce un


paniere a un altro

Es: Combinazioni di cibo e abbigliamento settimanale

Funzione Utilità

Funzione utilità: misura il grado di soddisfazione che ciascun consumatore trae da un paniere

Essa prende un paniere, lo inserisce in una funzione e restituisce un numero.

U = U(y)

Confrontando i diversi panieri posti all’interno della funzione capiamo la preferenza

->Il numero che otterremo avrà la sola utilità di ordinare i panieri tra loro

Preserva la proprietà della preferenza

Utilità marginale: è il saggio a cui varia l’Utilità totale a seguito


dell’aumento nel livello di consumo.
->rappresentata dalla pendenza della retta tangente alla funzione
Utilità totale in un determinato punto.

MU
y = ΔU/Δy

fi
Es: Utilità totale e marginale nel caso di un solo bene (Hamburger)

Utilità totale Utilità marginale

U(Y)=√Y

Utilità marginale: corrisponde alla pendenza della funzione U totale, corrisponde alla derivata
prima -> Variazione utilità data una certa variazione di consumo di quel bene

Principio dell’utilità marginale decrescente: oltre un certo limite un ulteriore aumento del
consumo di un bene determina una riduzione dell’utilità marginale di quel bene

L’utilità è crescente ma cresce a tasso decrescente


Utilità dipendente da due beni

Es : Y vestiti, X cibo

U= √XY
Gra co funzione utilità due variabili

Paniere A,B,C hanno tutti e tre la stessa utilità

Questo consumatore è indi erente tra paniere


A,B,C e qualunque altro dia U=4

Possiamo considerare anche panieri che


hanno U=6, qualsiasi paniere che avrà U più
alta di 4 si troverà appunto più in alto di A,B,C

In questo caso l’utilità marginale per ciascun bene è pari al tasso al quale l’utilità totale
cambia all’aumentare di consumo di quel ben, mantenendo costante i livelli di consumo di
tutti gli altri beni

MUx = ∆U/∆x MUy = ∆U/∆y

Possiamo però pensare di tenere a 0 un’unità dei due e vedere cosa succede (—)

In entrambi i casi le MU sono decrescenti, e la U in


generale è sempre meno “ripida”

L’altezza della montagna in cui siamo ci da info sull’utilità

Curva di indi erenza: curva che unisce l’insieme dei panieri che danno al consumatore lo stesso
livello di utilità

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Lungo questa curva il consumatore è indi erente

Mappa di indi erenza= l’insieme di tutte le curve, per farla possiamo proiettare sul “pavimento”
le curve di indi erenza

Sono le curve proiettate sul pavimento del gra co

( - - -)

Proprietà fondamentali delle curve di indi erenza

• Se il consumatore gradisce entrambi i B (=entrambi i beni forniscono un utilità positiva) le


curve di indi erenza hanno una pendenza negativa

I punti che si trovano sulla stessa curva del paniere A devono trovarsi a nord-ovest o a sud-est

rispetto a A

• Due curve di indi erenza non possono intersecarsi perchè andrebbe a venir meno uno degli
assiomi delle preferenze, anche l’assioma della proprietà transitiva: ogni paniere si trova su una
e una sola curva di indi erenza

• Le curve di indi erenza non sono spesse (corrisponderebbe a un altopiano della


“montagna”), perchè è sempre e costantemente crescente (a un tasso decrescente)

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Saggio marginale di sostituzione

A che tasso stiamo sostituendo le unità di un paniere con l’altro?

Non è un tasso costante ma cambia

Marginal Rate of Substitution: La quantità del bene y a cui si rinuncia per avere una unità in più
del bene x, U cost

E’ il rapporto tra le singole utilità marginali dei due beni.

Se dal punto B che ha f(x;y) voglio spostarmi al punto D che ha f(x+∆x;y+∆y)

Valuto l’incremento ∆x della funzione lungo una variabile partendo dall’utilità e calcolo la var totale
della funzione di utilità che è uguale a ∆x(f?(x)) (recupera appunti)

Immaginiamo ora che lo spostamento avvenga sulla stessa curva di di erenza,(recupera appunti)

Esempio di calcolo MRS

->U=xy ->MU(x)= y

->MU(y)=x il saggio marginale di sostituzione sarà quindi : MRS (x,y) = y/x

Particolari funzioni di Utilità

1.Beni che sono perfetti sostituti (es frittelle =F e


cialde=C in USA)

MU(F)=1

MU(C)=2 (cialda è più grande)

Il tasso in questo caso è costante, sarò sempre


disposto a sostituire una C con due F, le curve di
indi erenza sono delle linee rette in questo caso

2.Beni che sono perfetti complementari


Es paniere con scarpa sinistra e scarsa destra

U(S,D)=10+MIN(S,D)

I due panieri sono sulla stessa curva di indi erenza

Nel paniere (2;2) U:10(2)=20

Nel paniere (3;2) U:10(2)=20

MRSx,y= ∞

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3.Funzione Cobb-Douglas
Si colloca a metà tra le due precedenti

Abbiamo una costante A e il bene X^ e il bene Y^

Tutte le funzioni (tranne le 2 prec) viste no ad ora lo sono

Le utilità marginali si calcolano usando le derivate parziali

Quando alfa e beta sono uguali l’utilità che ci deriva dai due beni cresce in modo uguale
lungo gli assi, li preferiamo in modo uguale

Proprietà delle funzioni Cobb-Douglas:

-Le MU sono positive per entrambi i beni

-Le loro curve di indi erenza hanno pendenza verso basso

-La funzione presenta un MRS decrescente

4.Utiltà quasi-lineare

Una parte ha tasso decrescente e una parte è costante

Quando ci spostiamo verso nord il MRS è costante

<-Curva di indi erenza con utilità quasi lineare

Rappresenta un consumatore che acquista la stessa Q di un


prodotto indipendentemente dal suo reddito

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𝛼
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𝛽
4.TEORIA DELLA SCELTA DEL CONSUMATORE
Il vincolo di bilancio

Supponendo che esistano solo due beni: X e Y

Prezzo di x=Px, prezzo di Y=Py

Reddito: I

Spesa totale per il paniere = PxX+PyY

->Paniere può essere acquistato se la spesa totale non eccede il reddito

PxX+PyY<= I

Il vincolo di bilancio è quindi insieme dei panieri che il consumatore può acquistare

Linea di bilancio: è il vincolo di bilancio ma con solo l’uguale e non il minore/uguale, è utile
perchè possiamo trasformarla come una Y in funzione di X e quindi rappresentarlo in un gra co

Rappresenta l’insieme dei panieri che il consumatore è in grado di acquistare se spende tutto il
suo reddito disponibile

Ponendo x=0/y=0 troviamo i punti che toccano gli assi e non dobbiamo fare altro che congiungerli

La pendenza del vincolo di bilancio misura il rapporto dei prezzi dei beni sul mercato

Es:

Reddito 800

Bene x 20

Bene y 40

20x+40y=800

Y=20-x/2

All’aumento del reddito questo è ciò che si veri ca

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E etto di un aumento del prezzo sulla linea di bilancio

-aumento del prezzo Px-


Supponendo che il P del cibo aumenti, l’intercetta sulle asse delle x cambia perché il prezzo è
salito da 20 a 25, la pendenza aumenterà

La pendenza del nuovo vincolo di bilancio sarà uguale a -25/40= 5/8-> siccome il prezzo del cibo
è aumentato ora quando rinuncio a un unità di bici posso permettermi un po’ più di abbigliamento

-aumento del prezzo Py-

Se invece aumenta il prezzo Py la curva di bilancio ruoterà in senso anti orario e la nuova
pendenza sarà inferiore

E etto di una riduzione del prezzo sulla linea di bilancio

In questa situazione succede esattamente l’inverso dell’aumento

Problema di scelta ottima

Assumiamo che il consumatore sia razionale e che i beni siano consumati in quantità non negative

Problema del consumatore: max U(X,Y) sotto il vincolo PxX+PyY<= I

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->La scelta ottima del consumatore: dobbiamo scegliere la funzione di utilità che tocchi il vincolo
di bilancio in unico punto, il p di tangenza, dove si ha la condizione di ottimo

Il punto di Ottimo è un p in cui il Mrs è uguale al rapporto di scambio dei prezzi

Ottimo interno= p in cui la curva di indi erenza e la linea di bilancio sono tangenti

Si può anche riscrivere con

Es: problema di ottimo interno

Il problema di scelta del consumatore si può anche scrivere così

Immaginiamo di voler raggiungere un dato livello di utilità, come possiamo raggiungerlo con la più
piccola spesa possibile?

Posso farlo così diventare un problema di minimizzazione della spessa

E’ un problema duale, posso scrivere l’uno o l’altro indi erentemente

Es:Rappresentazione gra ca del problema di minimizzazione

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Soluzione d’angolo

Non è sempre detto che esista una soluzione di ottimo interno, la soluzione di ottimo interno o il
paniere che scelgo dipende in modo cruciale dalle curve di indi erenza, è possibile esista una
soluzione chiamata ‘’soluzione d’angolo’’, in cui consumiamo solo uno dei due beni, ove non è
veri cata la condizione di tangenza.

Per capirlo bisogna disegnare le curve di indi erenza o veri care che la condizione di tangenza
non è mai soddisfatta per valori positivi di x e y

Guardando le curve di indi erenza notiamo che non esiste nessun punto in cui il Mrs è uguale al
rapporto dei prezzi, sono sempre più inclinate di quanto lo sia il vincolo di bilancio

Probabilmente c’è un p della curva di


indi erenza U2 in cui x e y rientrano nel vincolo
di bilancio ma è impossibile considerarlo perché
vorrebbe dire che vengono consumate q
negative del bene y

Algebricamente possiamo risolvere così il


problema

1.Usiamo l’equazione della linea di bilancio

2.Usiamo la condizione di tangenza, richiede


che il MRS si uguale al rapporto dei prezzi

->MRS= MUx/MUy

D Ux/ D Uy= (y+10)/x

-> la pendenza del vincolo di bel è il rapp 1/2-


>X=2y+20

La soluzione non è accettabile perché prevede


una Q negativa di Y, se però non posso cons
-2,5 sarò disposto a consumare 0

La soluzione d’angolo si ha quando la soluzione prevede che uno dei due beni sia
consumato in Q negativa
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Rappresentazione gra ca della soluzione d’angolo

Es: Sara considera il gelato al cioccolato e alla vaniglia come beni perfettamente sostituibili, è
sempre disposta a rinunciare a una pallina di gelato al cioccolato per due palline di quello alla
vaniglia.-> MUc/MUv= 2

Se il prezzo di una pallina di gelato al cioccolato Pc è tre volte il prezzo di una di gelato alla
vaniglia Pv,Sara comprerà un cono di gelato con entrambi i gusti?Sennò quale gusto comprerà

Nel p A Sara compra solo gelato alla vaniglia.

Scelta intertemporale

Perviene quando un individuo deve scegliere come ripartire il proprio reddito tra periodi di erenti

In che modo deve utilizzare il proprio reddito?Quanto risparmio e quanto consumo?

Poniamo che non esista un sistema pensionistico, l’individuo ha un reddito di 100 nei suoi 40 anni
lavorativi, però a ne carriera non percepirà alcun reddito, allora dovrà calcolare come distribuire il
reddito (Consumption Smoothing)

Stiamo scegliendo che livello di consumo voglio avere nel primo periodo (C1) e quanto nel
secondo (C2), avrò poi I1 (I= income) e I2 e il consumo C.

Il reddito è la variabile esogena

Formalizzazione del problema:

Per formalizzare il problema è fondamentale anche tenere conto del tasso di interesse r

( real, tasso di interesse al netto di in azione) e dell’in azione (fenomeno monetario) ma per il
momento, in questo corso, non la consideriamo

Scelta di consumo <—C1(1+r)+C2=I1(1+r)+I2—>Reddito permanente


oppure C1+C2/(1+r)=I1+I2/(1+r)
o C2=I2+(I1-C1) (1+R) —> (I1-C1) = risparmio

Nel punto E l’individuo sta mettendo tutti i soldi


in banca: s positivi (s=savings)

Nel punto G l’individuo invece sta consumando


tutto nel periodo 1 e nel periodo 2 dovrà restituire
tutto

Nel punto A consuma I1 nel periodo 1 e I2 nel


periodo 2, ne prende in prestito ne presta

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Considerando ora le preferenze del consumatore , il primo ha la preferenza U1, nel punto A non
sta massimizzando la propria utilità, l’ottimo è invece il punto B che si trova più in basso e più a
destra, ciò signi ca che vuole consumare di più oggi, quindi prenderà in prestito la quantità

C1B-I1, e consumerò poi meno domani perché dovrò restituire

Supponiamo che vi sia un altro consumatore con preferenze diverse, anche in questo caso nel
punto A non massimizza la propria utilità, cosa che fa nel punto B, dove sto consumando di
meno, e poi nel periodo successivo avrà invece un guadagno che è più di quanto messo in banca
per via del tasso di interesse, domani consumerà quindi di più

Questo problema di scelta intertemporale ha una soluzione che dipende esclusivamente dalla
pendenza della curva di idi erenza.Ciò che contraddistingue i due consumatori è la pazienza,
ovvero la preferenza a consumare subito oppure dopo.

Se il problema è standard il punto di ottimo lo si trova eguagliando l’inclinazione del vincolo di


bilancio , data da -(1+r), al MRS delle curve di indi erenza.

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Se esiste un settore nanziario (banca) , gli individui sono in grado sia di prendere in prestito sia
dare in prestito, la banca a livello macroeconomico permetterà di fare questa trasformazione: ciò
si chiama intermediazione nanziaria.
Per rendere il modello più realistico si può inserire la diversità dei tassi di interesse, tipicamente r a
cui prendo in prestito è superiore a r a cui do in prestito. Questa distinzione dei r comporta una
perdita di utilità.

Un consumatore riceve un reddito di €20000


quest'anno e €24150 il prossimo. Se non prende a
prestito né presta il suo paniere di consumo è A.
Supponiamo che possa risparmiare (prestare
denaro alla banca) ad un tasso di interesse del
1,5%. Ogni euro che risparmia quest'anno gli dà
un reddito addizionale di €1015 il prossimo anno.
La pendenza del vincolo di bilancio tra E e A è
quindi -1015. Allo stesso modo, se sceglie di
prendere a prestito un euro dalla banca
quest'anno, dovrà restituire €1,15 l'anno prossimo.
La pendenza del vincolo tra A e G è quindi -1,15.

Es: sconto sui grandi volumi

Preferenze rilevate

Nella realtà è complesso capire le preferenze dei consumatori, noi non sappiamo quale sia la loro
funzione utilità.

Per risolvere ciò: tecnica delle preferenze rilevate-> osservando ciò che gente compra, fa e dice

In base all’osservazione su che paniere il compratore sta acquistando cercare di fare ipotesi e
trarre conclusioni su quali siano le sue preferenze

De nizioni di preferenza

• Se A e B hanno parità di costo e il consumatore sceglie A: A è debolmente preferito a B


• Se C costa più di D e il consumatore sceglie C: C è strettamente preferito

Attraverso ciò possiamo veri care se alcune preferenze di alcuni consumatori siano razionali o no,
senza conoscere la mappa di indi erenza.Ci serve però avere almeno due linee di bilancio.

-Il paniere A è debolmente preferito


rispetto ai panieri F,C,E,

-Il paniere C si trova a n-est rispetto


a B= C è strettamente preferito a B

Conclusione: A è strettamente
preferito rispetto a B (e a tutti i
panieri su BL2)

Non sarebbe una conclusione ovvia


ad ogni modo

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Es: consumatore che non massimizza la propria utilità (è irrazionale)

Considerando i beni X e Y

Prezzi nel primo periodo (Px,Py)= €(4,2)

Prezzi nel secondo periodo (P’x,P’y)= €(3,3)

Acquisti consumatore nel primo periodo (in quantità)


X1,Y1= (5,2) -> paniere A

Acquisti consumatore nel secondo periodo (in quantità)


X2,Y2= (2,6) -> paniere B

Primo periodo: Consumatore preferisce strettamente A a B


(qui A è più costoso)

Secondo periodo: Consumatore preferisce strettamente B a


A (qui B è più costoso)

BL1 ha pendenza 2

BL2 ha pendenza 1

Il consumatore non è ovviamente razionale poiché

Linea BL1: A è debolmente preferito rispetto a C, C però è strettamente preferito B, ciò implica
che A è strettamente preferito a B ( A≥C>B -> A>B )

Linea BL2: B è debolmente preferito rispetto a D, d è strettamente preferito a A, quindi B


dovrebbe essere strettamente preferito a A (B≥D>A -> B>A)

Poiché le due cose non possono coesistere, il consumatore non sta scegliendo in maniera
ottimale, dunque non è razionale

5.LA TEORIA DELLA DOMANDA


La curva Prezzo-Consumo

Essa congiunge i panieri ottimi in corrispondenza dei diversi livelli di prezzo del bene X
(mantenendo costanti PY e il reddito)

Gra co 1 (BL1: I=40,Px=4,PY=4)

A: (2,8)-> registro info nel gra co sotto

Se X passa da 4 a 2 avrò

B: (10,5)-> registro nel gra co

Se X passa da 2 a 1 avrò

C: (16,6)->registro nel gra co

Aumenta ulteriormente utilità

Per ogni variazione di prezzo avrò un vincolo di bilancio, un p di ottimo diverso, e posso
congiungere ogni punto nella curva-prezzo consumo, che rappresenta l’insieme di panieri che
massimizzano l’utilità del consumatore al variare del prezzo di uno dei beni (generis paribus)

Unendo i punti A,B,C ottengo la curva di D, che è


declinata negativamente e cioè decrescente

Possiamo a ermare che

-Lungo la curva D, il consumatore sta massimizzando la sua Utilità

-Lungo la curva D, il MRS si riduce

-Più ci spostiamo verso destra, più l’Utilità aumenta

La curva Reddito-Consumo

Congiunge tutti i panieri ottimi per diversi livelli di reddito


(mantenendo costanti i prezzi dei beni)
Descrive come la D di X cambia al variare del reddito

Il vincolo di bilancio in questo caso si sposta tutto verso dx e posso


ottenere un’utilità più alta.

In ciascuno di questi tre punti, giacciono su una curva D, quando il


prezzo è uguale a 2, A,B,C sono alla stessa altezza, se
congiungiamo i punti otteniamo la curva Reddito-Consumo

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fi
fi
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La curva di Engel

E’ un altro modo per mostrare come varia la scelta del consumatore al variare del reddito, mette
in relazione la Q consumata con il reddito.
Mettiamo invece del prezzo sull’asse Y mettiamo il reddito.

E’ generalmente inclinata positivamente

Bene normale e bene inferiore


Il primo è il bene tale per cui all’aumentare del reddito il consumatore tende ad acquistare una Q
maggiore.

I beni inferiori invece sono quelli cui all’aumento del reddito la domanda di esso cala. Ciò
corrisponde a una curva di Engel inclinata negativamente.Esempi di beni inferiori sono la farina o
le patate, cibi che vengono normalmente sostituiti all’aumentare del reddito.

Es: consumo settimanale di Hot dog all’aumentare del reddito

->Se un bene è un bene normale, la sua elasticità della domanda al reddito è positiva =

Se l’elasticità della domanda al reddito è positiva, allora si tratta di un bene normale

->Se un bene è inferiore, la sua elasticità della domanda al reddito è negativa =

Se l’elasticità della domanda al reddito negativa, allora si tratta di un bene inferiore


E etto di sostituzione
E’ dato dalla q maggiore o minore di un bene che il consumatore domanda per raggiungere il
medesimo livello di utilità che aveva prima , in base allo spostamento di prezzo.L’e etto
sostituzione è sempre di segno opposto rispetto al cambiamento.

E etto di reddito
E’ la variazione che sia nella quantità consumata di un bene al variare del potere di acquisto
del consumatore, mantenendo costanti tutti i prezzi

Ora vogliamo scomporre il cambiamento del paniere ottimale del consumatore in seguito a un
aumento di prezzo, in questi due e etti

Es: Prezzo di X si riduce, quindi succederà che il cibo diventa più conveniente, e il BL si sposterà
ruotando intorno all’intercetta in senso antiorario.

Nel punto C consumiamo più cibo.

Vogliamo ora scomporlo nei due e etti, l’e etto reddito e l’e etto sostituzione.

Per farlo creo un paniere teorico, prendendo il BL2 ovvero il BL dopo il cambiamento di prezzo e
lo sposto parallelamente verso il basso, nché non incontro la curva di utilità che ottenevo prima
del cambiamento del prezzo, arrivo quindi al punto B

Il punto B è un punto in cui MRS= pendenza BL dopo cambiamento del prezzo, lo spostamento
da A a B (e etto sostituzione) deriva semplicemente dal cambiamento dei prezzi relativi.

Sto sostituendo il bene Y con bene X nché non mi trovo sul p di ottimo, rimanendo sull’utilità
iniziale

Paniere B

-Ha stessa utilità di prima

-Ri ette la diminuzione di prezzo del bene X

Per e etto del nuovo rapporto, io mi sposto da A


a B sostituendo la mia scelta di consumo, ora è B
che mi o re il p di ottimo

Nel punto B ci manteniamo nella stessa curva di


indi erenza, e ha un BL che è lo stesso BL nale

Abbiamo due e etti allo scendere del prezzo di X, che sono:

Da xA a xB -> e etto sostituzione: Misura da cambiamento di proporzione del consumo X e Y


Da xB a xC -> e etto reddito: Deriva dal bene cio indiretto che ho perché aumenta il potere
d’acquisto
Ogni volta che vi è una modi ca del prezzo si hanno entrambi questi e etti
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Caso di un bene inferiore
Nei beni normali due e etti vanno verso la stessa direzione, nel caso di un bene inferiore però,
l’e etto reddito non sarà positivo, se un bene è inferiore o no dipende dalle curve di indi erenza.

Bisogna andare a scomporre il cambiamento totale, e Il cambiamento dovuto alla di erenza dei
prezzi relativi è il cambiamento dovuto alla di erenza del potere di acquisto.

Prima individuiamo il paniere intermedio B, e


notiamo che ha un MRS e un rapporto di
prezzi identico al punto C, l’unico motivo per
cui mi sposto da B a C è per via di un e etto di
reddito.

Ciò che mi porta da A a B è l’e etto di


sostituzione, lo spostamento A-C misura
l’e etto di reddito.

Caso di un bene ne normale ne inferiore


Qui l’e etto di reddito sarà zero, all’aumentare del reddito il bene verrà acquistato nella stessa
identica quantità

Beni di Gi en
Sono talmente inferiori che se viene ridotto il prezzo viene ridotto il suo consumo, la loro domanda
non è pertanto inclinata negativamente.

E’ possibile in linea teorica concepirlo, succede quando l’e etto di reddito è negativo ed è
comunque più grande dell’e etto di sostituzione.l’e etto di reddito è talmente negativo da
rendere negativo anche l’e etto totale.

E’ però un ipotesi abbastanza surreale.

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Il comportamento del consumatore è basato su due diverse ragioni

1.Le ragioni di scambio sul mercato

2.Il cambiamento di prezzo rende il consumatore relativamente più ricco

Spesso non siamo certi dell’e etto nale, tranne nel caso di bene di Gi en, qualunque tipo di
cambiamento di prezzo fa veri care entrambi questi e etti, e il risultato nale dipenderà quindi
dalle curve di indi erenza.

Calcolo algebrico degli e etti

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E etto sostituzione con utilità quasi-lineare

Ricordando la funzione utilità quasi lineare: U(x,y)=v(x)+by


Per questo tipo di funzione utilità, l’e etto reddito per il bene x è pari a zero.

Confronto e etto sostituzione di Hicks vs e etto sostituzione di Slutsky

Quello visto no a ora è stato l’e etto sostituzione di Hicks, il reddito usato per il paniere
intermedio è quello che garantisce la stessa utilità del paniere iniziale.

Nel concetto di Slutsky quando sostituisco il bene x per il bene y lo faccio sullo stesso vincolo di
bilancio teorico che potrei avere se avessi lo stesso potere di acquisto che ho oggi e Il vincolo di
bilancio che interseca il p teorico mi consente di avere un utilità più alta.

Nella pratica però non vi è mai una grossa di erenza, e solitamente è il primo il più usato.

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Surplus del consumatore

Dobbiamo interpretare la curva di domanda come una disponibilità a pagare del consumatore.

E’ l’area al di spora del prezzo e al di sotto della curva D

Rappresenta quanto il consumatore sarebbe disposto a


pagare per quel determinato bene.

Man mano che mi sposto verso la curva di domanda la mia


disposizione a pagare si riduce, questo perché il MRS è
decrescente

Quanto sono disposto a pagare si riduce perché il MRS è decrescente.


Se io vado al circolo tennis per 8 ore pago 80€ ma sarei stato disposto a pagare 64€ in più (15 per
la prima, 13 per la seconda,etcc..)

Tutta la parte “scura” è il bene cio che otteniamo.

E’ il bene cio economico netto derivante dall’acquisto, cioè l’ammontare massimo che si è
disposti a spendere meno ciò che si è e ettivamente speso

Un modo per capire cos’è il surplus partendo dalla scelta ottima è capire la variazione
compensativa e equivalente.

Variazione compensativa: misura monetaria di quanto reddito un consumatore rinuncerebbe


o esigerebbe dopo un cambiamento di prezzo per mantenere lo stesso livello di benessere
iniziale (prima del cambio di prezzo)
-> mantiene costante il livello di Utilità prima dell’aumento del prezzo

Variazione equivalente: misura di quanto denaro un consumatore rinuncerebbe/esigerebbe


prima del cambiamento per mantenere lo stesso livello di benessere nale (dopo il cambio di
prezzo)

->Mantiene costante l’Utilità dopo il cambiamento del prezzo

Quando l’e etto di reddito è uguale a zero : coincidono tra loro (solo in questo caso)

coincidono con il surplus del consumatore

Passiamo da BL1 a BL2, abbiamo un aumento del


prezzo, e quindi BL si sposta in senso antiorario, e passo
dal punto di ottimo A con utilità U1 al punto C con utilità
U2

La var compensativa si trova considerando il paniere


intermedio( l’e etto di sostituzione è da A a B, e etto
reddito non c’è ) la distanza LK è quella al quale sono
disposto a rinunciare per essere indi erente da C a B

Per trovare la variazione equivalente dobbiamo partire dal vincolo BL2 e arriviamo a BL1, il prezzo
così sta calando, troviamo il così il paniere intermedio E che è sulla curva di utilità U2 ma al
contempo ha tangente J parallela alla tangente del punto A (MRS(A)=MRS(E)), la distanza KJ da
la misura della distanza tra le due fU, sarà questa la variazione equivalente

fi
ff
ff
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ff
ff
ff
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Variazione compensativa e equivalente se ER=0

LK=KJ

E’ possibile dimostrare che il surplus del consumatore coincide con le variazioni


compensative e equivalenti quando l’e etto reddito è=0.Se proviamo a calcolare l’area in blu
otterremo che è uguale a 3€

Variazione compensativa e equivalente se ER≠0:

Qui le due variazioni non saranno equivalenti

Una volta che il prezzo passa da 9 a 4 il BL passa da -9 a


-4, il nuovo p di ottimo sarà il punto C, l’e etto sarà un
aumento del consumo di cibo.

Calcoliamo nuova pendenza, troviamo B cercando nella


vecchia curva di indi erenza il punto con nuova pendenza.

Da A a B stiamo scambiando un bene con altro, da B a C


invece lo spostamento è dovuto dall’e etto di reddito.

ff
ff
ff
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La var compensativa la troviamo prolungando BL no a incontrare l’asse Y, metteremo a sistema il
BL con il MRS che ha pendenza uguale a -4.La vai compensativa è 72-48=24.Vuol dire che per
raggiungere il livello di Utilità U1 dopo che il prezzo è diminuito, il consumatore dovrà avere
un reddito di 48.

Per trovare quella equivalente invece ci dobbiamo spostare da C a A, e etto di sostituzione ci


porta nel punto E, prolungando il punto E no all’asse delle Y e qui Y sarà uguale a 108, la
variazione equivalente in questo caso sarà 108-72=36.Notiamo che non sono uguali e infatti ER è
diverso da 0.

Anche in questo caso c’è una relazione con il surplus del consumatore.Possiamo infatti calcolare
la D di cibo per lui

-> Prendiamo MRS= y/x e lo uguagliamo al rapporto dei prezzi, quindi in questo esempio a Px e
da qui derivo la funzione D di cibo.Disegnandola sono in grado di capire il consumo del
consumatore al variare dei prezzi.Quest’area di colore azzurro rappresenta il surplus del
consumatore e ha una misura di 29,20€.

La var equivalente è sempre più grande della variazione compensativa e a metà c’è il
cambiamento del surplus del consumatore (tutte e tre però possono essere uguali se ER=0)

E etto sostituzione e e etto reddito con bene di Gi en

Se e etto reddito è talmente forte da diventare più forte dell’e etto di sostituzione

Qui il potere di acquisto in più mi spinge a


comprare più dell’altro bene e meno del bene
inferiore (di Gi en) , l’e etto complessivo è una
riduzione del consumo di quel bene.Tutto il mio
potere di acquisto lo impiego nel bene
alternativo.

Nel caso di una funzione Cobb-Douglas le variazioni sono le une diverse dalle altre.Ciò accade
perché la var compensativa la calcoliamo tenendo come U ferma quella dopo la variazione del
prezzo, mentre quella equivalente la calcoliamo tenendo ferma la U prima della variazione di
prezzo. La variazione del surplus invece aumenta di ∆S

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La domanda di mercato

La domanda di mercato E’ la somma delle curve di domanda dei singoli consumatori.


Es: succo d’arancia

Otteniamo la domanda di mercato facendo la somma orizzontale,

Possiamo estendere il concetto di surplus del consumatore anche per la domanda di mercato

Esternalità di rete
E’ il caso in cui la D individuale di un bene non è indipendente dalla domanda degli altri in dividi.

Può veri carsi

-esternalità di rete positiva: D aumenta se anche per altri consumatori aumenta


-esternalità negativa di rete: D diminuisce se anche per altri consumatori diminuisce

Es: Esternalità positive per internet

E etto traino: prezzo scende e non solo mi


sposto su curva D ma è la curva D stessa che si
sposterà verso destra, e quindi la curva totale
sarà quella ottenuta congiungendo AC

Al contrario vi è l’e etto snob quando l’esternalità di rete è negativa, qui la curva D è meno
elastica.
ff
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La scelta tra lavoro e tempo libero

Oltre al capitale anche il lavoro è un input ovvero un fattore produttivo.

Possiamo determinare l’o erta di lavoro attraverso il modello di o erta ottima.

Il bene Divertimento D è composto da tot ore, e il lavoro è 24-D.Noi guadagnamo w, che è il


nostro salario.

-L’utilità del consumatore dipenderà dal divertimento e da quanto può costare di bene composito,
che a sua volta dipende dal prezzo del bene composito (=1 per semplicità) e da quanto guadagna
(dipende da w(24-D)

-BL è in questo caso da Y=0 a D=0-> pendenza=5€

• Quando aumenta il salario: il BL ruota verso l’alto, e cambieranno quindi i panieri di scelta ott.

E’ necessario meno lavoro per avere un unità di Y

->E etto sostituzione: aumenta, il cons è indotto a divertirsi meno e lavorare di più

->E etto reddito: generalmente il divertimento è un bene normale per livelli di reddito piccoli, ma
tende a ridursi man mano che il reddito aumenta, ha una curva di Hengel che si piega su sé
stessa.

ff
ff
ff
ff
6.TEORIA DELLA PRODUZIONE
Funzione di produzione

La tecnologia determina la quantità di output che è possibile ottenere da una data combinazione
di input.

La funzione produzione ci dice la quantità massima di output che può essere prodotta con una
qualunque combinazione degli input disponibili

-Q=f(L) [Q=quantity, L=labor, K=Capital]


-Q=f(L,K)
-F di produzione inversa: L=g(Q)
Se la combinazione è in grado di realizzare l’output massimo possibile: tecnologicamente
e ciente
Es:

Punto A e B sono tecnologicamente ine cienti

Insieme di produzione:Sono i punti in corrispondenza o al di sotto della funzione di produzione

In generale la maggiore competizione stimola e cienza, sarà quindi in queste condizioni più facili
arrivare da A a C.

Caves e Barton: “imprese americane producono solo il 63% di ciò che la tecnologia
consentirebbe loro”

Una forma classica della funzione di produzione è quella che

-prima cresce a un tasso crescente (es sotto: L=0 - L=12)

-da certo punto a un altro cresce a tasso decrescente (L=12-24)

-da altro punto in poi decresce (si arriva a un punto di saturazione del personale) (L>24)

Funzione di prodotto totale: funzione di produzione dipendente da un solo input

Prodotto medio: media di produzione per un’ora di lavoro Q/L


è la pendenza della semiretta che congiunge l’origine con il prodotto TOT

ffi
ffi
ffi
Prodotto marginale: misura la variazione di prodotto totale in ragione della variazione della
quantità di lavoro ∆Q/∆L
Legge dei rendimenti decrescenti: da un certo punto in poi, il prodotto marginale si riduce
all’aumentare della quantità di fattore impiegato

Prodotto TOT Prodotto medio e prodotto marginale

Quando il prodotto medio è massimo, è il punto il cui si equivale al prodotto marginale


Ciò avviene sempre confrontando grandezze medie con grandezze marginali

In generale:

• Quando la funzione media aumenta, la funzione marginale è maggiore di quella media


• Quando la funzione media diminuisce, la funzione marginale è minore di quella media
• Quando la funzione media rimane costante, la funzione marginale è uguale a quella media

Prodotto marginale e prodotto medio per più input

P. Marginale di un input: variazione del tasso dell’output al variare dell’input, tenendo sse le
quantità di tutti gli altri input = MPk= ∆Q/∆K ->P. Marginale del capitale

= MPl = ∆Q/∆L ->P. Marginale del lavoro

Isoquanto

E’ una curva che mostra tutte le combinazioni di input che forniscono lo stesso output

Per un generico output Q, l’equazione sarà

->Q^2=KL

->K=Q^2/L o L=Q^2/K

Tutte queste curve sono isoquanti


fi
Se guardiamo le curve dall’alto le vediamo così->Gli isoquanti sono lo stesso tipo di oggetto delle
curve d’indi erenza

Superato un certo p. di produzione massimo cominceremo a vedere che l’aggiunta di input farà
decrementare l’output

Se gli isoquanti invertono la loro naturale pendenza negativa è perché il capitale o il lavoro stanno
diventando ine cienti

Si può notare come il punto A usi lo stesso


capitale ma più ore di lavoro al giorno di E e
sia però ine ciente

• Se IsoQ ha pend pos: MPl<0

• Se lsoQ cambia orientam. nel piano: MPk<0

area ine ciente->almeno un input ha MP<0

Tasso marginale di sostituzione tecnica: Tra lavoro L e capitale K. Misura la pendenza


dell’isoquanto e ci dice il tasso al quale la quantità di K può essere diminuita per ogni unità di
aumento nella quantità di L tenendo costante il livello di output

MRTSl,k= - ∆K/∆L

Relazione tra MRTSl,k e i prodotti marginali di L e di K

-> Questa è la formula generale , se invece la pongo uguale a 0


trovo il MRTSl,k

-Se i p.Marginali sono positivi, pendenza degli isoquanti è negativa


-Se esistono rendimenti decrescenti, il MRTS è decrescente e quindi gli isoquanti sono
convessi verso l’origine
ffi
ffi
ff
ffi
Es:

Quando mi sposto nel punto A se riduco il capitale K di una certa quantità, devo aumentare il
lavoro L non di molto

Viceversa se sono più a destra nel gra co e riduco il capitale della stessa quantità dovrò
aumentare di molto per sopperire alla riduzione del capitale

Elasticità di sostituzione ( ) : è la variazione percentuale nel rapporto capitale-lavoro (K/L) per


una variazione dell’1% del MRTSl,k, muovendosi lungo l’isoquanto

Passando da A a B cambiamo il mix di input, possiamo però calcolare la var % di questo rapporto

E possiamo calcolare anche il MRTSl,k

Facendo il rapporto tra le due variazioni otteniamo l’elasticità di sostituzione

Più è alta l’elasticità, meno è curvo l’isoquanto, viceversa meno è alta l’elsticità, più sarà
curvo l’isoquanto
𝝈
fi
Possibili funzioni di produzione CES (Constant Elasticity Substitution)

• Funzione di produzione lineare: l’output è una funzione lineare del K e del L che vengono
sommati dopo essere stati moltiplicati per dei coe cienti. Questo tipo di funzione ha un MRTS
costante (sarà a/b) e di conseguenza l’elasticità di sostituzione sarà in nità

• Funzione di produzione a porzioni sse: riguarda input che sono perfetti complementi.Gli
isoquanti avranno una forma a L, il MRTS sarà impossibile da calcolare e l’elasticità di
sostituzione sarà pari a 0

• Funzione Cobb-Douglas: se calcoliamo gli isoquanti notiamo che hanno pendenza negativa,
MRTS è variabile lungo gli isoquanti e l’elasticità sarà dunque pari a 1

fi
ffi
fi
I rendimenti di scala

Sono una misura di quanto aumenta l’output in % al crescere degli input.Gli input qui crescono
tutti quanti contemporaneamente.

Aumentando dell’1% tutti gli input:

• Se comporta un aumento dell’output maggiore dell’ 1%,= rendimenti di scala crescenti


• Se comporta un aumento dell’output esattamente dell’ 1%=rendimenti di scala costanti
• Se comporta un aumento dell’output minore dell’ 1%= rendimenti di scala decrescenti

Rendimenti marginali decrescenti, non signi cano necessariamente che il rendimento di


scala sarà decrescente

E’ possibile che a diversi livelli di produzione i rendimenti di scala siano diversi

Se la funzione di riferimento è una Cobb-Douglas, è possibile fare una tassonomia dei casi in cui
abbiamo rendimenti di scala costanti, decrescenti o crescenti

fi
Progresso tecnologico modi ca la funzione di produzione consentendo all’impresa di ottenere
un maggior output da una data combinazione di input (o lo stesso output con una minore quantità
di input).

Total factor Productivity: è la parte di output “residua”, in una Cobb Douglas è la A

->E’ una approssimazione della “bontà” della tecnologia

Progresso tecnologico neutrale: sposta verso l’origine l’isoquanto corrispondente ad un dato


livello di output, ma lascia invariato il MRTSl,k lungo ogni raggio dall’origine

E’ molto più facile però che uno dei due fattori produttivi diventi più vantaggioso dell’altro, ma ciò
non può avvenire in una semplice Cobb-Douglas

Il progresso tecnologico può essere


• Neutrale: MRTS è inalterato
• A risparmio di L MRTS diminuisce (MPl1/MPK1 < MPL2/MPK2)
• A risparmio di K MRTS aumenta (MPl1/MPK1> MPL2/MPK2)
fi
Esempio

Ciò signi ca che la produttività del lavoro è aumentata, e questo progresso conduce a un
risparmio di capitale, L produce di più-> risparmio K

fi
7.I COSTI

Costo opportunità

E’ il guadagno associato alla migliore, tra le alternative non scelte


->Il più alto tra i guadagni alternativi

E’ legato a una valutazione prospettica, e dipende dalle circostanze, cambia a seconda della
possibilità di scelta alternativa che ho

Costi economici = costo opportunità= costi espliciti+costi impliciti

Costi contabili= somma dei costi espliciti presenti e passati

Costi non recuperabili = sunk cost-> inevitabili per ogni decisione

Minimizzazione dei costi

Massimizzazione utilità=minimizzazione costo-> per la teoria della produzione è meglio pensarlo


in termini di minimizzazione

Linee di isocosto: linee lungo le quali la spesa totale è identica

La pendenza dell’isocosto sarà : w/r

Risoluzione del problema : la pendenza dell’isocosto dovrà essere uguale alla pendenza
dell’isoquanto(=MRTSl,k)
Appartiene alle Cobb-Douglas

Alfa e beta sono uguali e sono 0,5

Il Qo, il p del L e di K sono esogeni

Dobbiamo trovare K e L che ci consentano di produrre 1000

1.-Troviamo tangenza alla cond che isocosto e isoquanto abbiano la stessa pendenza

-A questo punto tramite le derivate otteniamo MPl e MPk, le dividiamo e uguagliamo il valore a

w/r che è uguale a 5/20

La cond di tangenza ci dice il lavoro dev’essere quattro volte quanto il capitale, perché MRTS è
=k/l, il peso che K e L hanno all’interno della produzione è uguale, però il lavoro costa 1/4
rispetto al capitale, quindi L dovrà essere 4 volte superiore rispetto a K

2.La seconda condizione da rispettare è che devo trovarmi sull’isoquanto desiderato, scriviamo
quindi l’equazione dell’isoquanto

Soluzioni d’angolo quando gli isoquanti hanno una forma tale che la condizione di tangenza non
possa essere rispettata nel quadrante nord-est del piano cartesiano.L’isoquanto ha una pendenza
molto ripida e nessun punto ha un MRTS uguale a quello dell’isocosto.

Es: risoluzione analitica della soluzione d’angolo

Partendo dalla funzione produzione, che è lineare (input sono


perfetti sostituti), è facile calcolare le produttività marginali

Notiamo che uno dei due è sempre più grande dell’altro, scrivendo
l’equazione nell’altro modo ci dice che il lavoro rende molto di più

E concludo che la soluzione di ottimo è L=20

Statica comparata

Una variazione dei prezzi relativi degli input (w e r) modi ca la pendenza dell’isocosto.

• Con il prezzo del capitale e l’output costante con un MRTSL,K decrescente, un aumento di w
comporta una diminuzione della quantità ottima (cioè quella che minimizza i costi) di lavoro e un
aumento della quantità di capitale->tangenza si veri ca più in alto su IsoQ

• Con il prezzo del lavoro e l’output costante e con un MRTSL,K decrescente, un aumento di r
comporta una diminuzione della quantità ottima di capitale e un aumento della quantità ottima
di lavoro.-> tangenza si veri ca più in basso su IsoQ

Il punto più in alto o più in basso su IsoQ dipende da rapporto w/r

Un aumento di Q0 sposta l’isoquanto verso nord-est (facciamo spostare la Q desiderata)

Sentiero di espansione: le combinazioni congiunte di input che minimizzano i costi quando varia
Q0, ovvero mano a mano che si sposa da un isoquanto a un altro

• Se le quantità ottime di lavoro e capitale aumentano all’aumentare dell’output.


-> lavoro e capitale = input normali.

• Se la qualità ottima di un input diminuisce all’aumentare dell’output.


-> input= inferiore

Qui gli input sono normali

Avendo derivato il sentiero di espansione possiamo derivare la curva di domanda dei f. produttivi,

Curva di domanda di lavoro (Ql) : mostra quanto lavoro richiede l’impresa che minimizza i costi,
al variare del prezzo del lavoro.

Curva di domanda di capitale (Qk) : mostra quanto capitale richiede l’impresa che minimizza i
costi, al variare del prezzo del capitale

fi
fi
fi
Derivazione analitica delle curve di domanda degli input

Notiamo quindi che entrambe le domande


aumentano all’aumentare di Q

Equilibrio di mercato del lavoro

E’ il punto in cui la curva o erta di lavoro (che abbiamo visto precedentemente) si congiunge con
la curva di domanda del lavoro e dunque dei fattori

ff
Statica comparata quando il lavoro è inferiore (lungo sentiero di espansione comincerà a ridursi)

Supponiamo di partire da A in cui per produrre 100 usiamo L1 e K1, ci spostiamo da 100 a 200 e i
costi totali aumentano, se il lavoro è un input inferiore, la nuova combinazione di input (B) si
troverà più in alto e a sinistra rispetto a A , la pendenza del segmento AB sarà negativa

Elasticità delle curve di domanda

Di erenza tra breve e lungo periodo

Supponendo che un fattore (K per esempio) sia sso poiché non si può modi care
immediatamente, così L diventa l’unica variabile di scelta

Se K dev’essere sso, L verrà del da quantità K che ho e


dall’isoquanto.

Nel breve periodo l’impresa ha dei costi totali più alti,

Nel lungo periodo invece posso tranquillamente raggiungere il


punto A

Ciò sta a signi care che il sentiero di espansione è diverso se considero il breve periodo e il
lungo periodo

Nel bp se K è sso il sentiero sarà orizzontale

Nel lp invece il sentiero di espansione

Quando i due si intersecano abbiamo l’uguaglianza tra


il costo totale di breve periodo e quello di lungo
periodo signi ca che il punto B è tangente allo stesso
isocosto

Il punto D sta su un isocosto più alto rispetto al punto A


e il punto E sta su un isocosto più alto rispetto a C

->D costa più di A e E costa più di C

TCs (s= short run, breve p) ≠ TCl (l= long run, lungo p) (TC= total costs)

Nel breve periodo, se K è sso:

• la domanda di lavoro è indipendente dal prezzo degli input

• la domanda di lavoro varia, in ogni caso, in ragione della quantità di output

Es

ff
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fi
fi
fi
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8.LE CURVE DI COSTO
Curva del costo totale di lungo periodo mostra come varia il costo totale minimo per diversi
livelli di quantità prodotta, supposti costanti i prezzi degli input e che l’impresa scelga gli input in
modo da minimizzare i costi

Ci dice in corrispondenza delle combinazioni ottimali che abbiamo scelto quanto è il costo

Per costruire una curva di costo, prendiamo una curva di scelta ottima, far variare determinate
variabili, e tenere conto di come la curva di scelta ottima muti al variare delle variabili

Possiamo quindi vedere per ciascun


punto sul sentiero di espansione,
quanto costa produrre quella quantità

Esercizio svolto

Cosa succede all’aumentare di r se w rimane costante?

Se voglio mantenermi sullo stesso isoquanto di prima dovrò però aumentare il mio isocosto,
passerò quindi da A a B, la mia curva di costo quindi al cambiamento del prezzo di K (ovvero r) si
sposterà verso l’alto.Ogni curva di costo ovviamente parte da zero

Cosa succede se entrambi gli input cambiano il prezzo dello stesso ammontare?

In questo caso il gra co dell’ottimo resta invariato, perché se voglio mantenere costante l’output e
i prezzi sono aumentati della stessa percentuale, la pendenza dell’isocosto rimane costante, il
TC si sposta verso l’alto della stessa percentuale

Es: costo trasporto su strada

Quando aumenta il prezzo degli input, il costo totale aumenta, ma come facciamo a scomporre
l’e etto dei costi?

Se aumenta il p di carburante da tcp ci spostiamo su TC(Q)F, se consideriamo l’aumento del


costo del capitale ci sposteremo su TC(Q)k

Notiamo che il costo complessivo è soprattutto dovuto a cambiamenti di r e w piuttosto che del
costo del carburante, possiamo così capire quali sono gli input più costosi all’interno di una
determinata tecnologia

Come fare:

1.Prendiamo scelta ottima

2.Facciamo variare scelta ottima per vari livelli di quantità desiderata (ci da sentiero di espansione)

3.Calcoliamo la produzione in corrisi del sentiero d’espansione ci da la curva di domanda di L e K

4.Calcolando il costo per questi livelli di L Ee K ci da la curva dei TC

5.Questa curva rappresenta il costo minimo che dobbiamo pagare per produrre una Q che
abbiamo scelto in modo ottimale

ff
fi
Costo medio di lungo periodo (AC) : Costo tot/ Q prodotta

Costo marginale di lungo periodo (MC) : è il saggio di variazione del costo totale di lungo
periodo al variare dell’output:

MC(Q) = [ΔTC(Q)]/ΔQ

Il costo marginale è dunque pari alla pendenza del costo totale.

E’ la variazione dei costi totali se aumento Q di una piccola quantità

Vi è una relazione tra costi medi e costi marginali, ovvero il costo medio è uguale al costo
marginale nel punto minimo del costo medio

• Se il costo medio diminuisce all’aumentare della quantità prodotta, il costo medio è


superiore al costo marginale: AC(Q) > MC(Q).

• Se il costo medio aumenta all’aumentare della quantità prodotta, il costo medio è inferiore
al costo marginale: AC(Q) < MC(Q).

• Se il costo medio né aumenta nè diminuisce al crescere della quantità prodotta, il costo


medio e il costo marginale coincidono: AC(Q) = MC(Q).

Elasticità del TC rispetto alla Q prodotta: E’ la variazione % del TC in ragione di una variazione
dell’1% della quantità prodotta -> MC/AC
Economie e diseconomie di scala

Se il costo medio diminuisce all’aumentare della quantità prodotta= economie di scala.


Se il costo medio aumenta all’aumentare della quantità prodotta = diseconomie di scala.

scala minima e ciente (MES) =La più piccola quantità per la quale il costo medio di lungo
periodo è minimo =

Fino a Q’ = eco di scala

Tra Q’ E Q’’ = ne eco ne diseconomie di scala

Da Q’’= diseconomie di scala

Signi ca che esiste un incentivo da produttore a espandere produzione, no a raggiungere


il MES perché appunto potrei tenere così i costi più bassi

• Se il costo medio diminuisce all’aumentare dell’output-> economie di scala e rendimenti


di scala crescenti (es. Q = L2).

• Se il costo medio aumenta all’aumentare dell’output-> diseconomie di scala e rendimenti


di scala decrescenti (es. Q = L1/2).

• Se il costo medio rimane costante all’aumentare dell’output-> nè economie né


diseconomie di scala, e i rendimenti di scala sono costanti (es. Q = L).
fi
ffi
fi
STC: Curva di CT di breve periodo [TVC + TFC]

Costo minimo totale per produrre Q quando almeno un input è sso

TVC: Curva CT variabile

TFC: Curva CT sso, è parallela all’asse orizzontale

SAC: Costo medio di breve periodo. [ STC(Q)/Q]

E’ il costo TOT per unità di output in presenza di uno o più input ssi

->Scomponibile in AVC e AFC

AVC: Costo variabile medio [TVC/Q]

AFC: Costo sso medio [TFC/Q]

(diventa sempre più piccolo al crescere di Q-> AVC e SAC saranno sempre più vicini)

SMC: Costo marginale di breve periodo. [∆STC/∆Q]

->Pari alla pendenza del Costo Tot di breve periodo (STC)


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