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I BENEFICI DI UNA MONETA COMUNE

Una nota teorica

31/07/2014

MAURIZIO STANIC

mailto:maurizio.stanic@gmail.com


1

I vantaggi di una moneta comune sono soprattutto di tipo microeconomico. Ci si
attende un aumento dellefficienza economica, ossia una migliore allocazione delle
risorse esistenti a livello di unione.
La crescita dellefficienza in ununione monetaria rispetto ad unarea caratterizzata
da paesi con monete distinte ha tre origini:

1. Eliminazione dei costi di transazione legati allacquisto e alla vendita di
valute;
2. Riduzione dellincertezza sul tasso di cambio futuro e quindi un minor
rischio sistemico;
3. Vantaggi dinamici legati alla riduzione dei tassi di interesse.

Benefici legati ai costi di transazione

Leliminazione delle commissioni bancarie nella compravendita di valute
sicuramente un beneficio direttamente quantificabile.
Nel 1990 la Commissione della CEE stimava questi guadagni a una cifra compresa
tra i 13 e i 20 miliardi di ECU (dallo 0,25% all1% del PIL dei paesi CEE di allora).
Questi benefici per gli operatori sul FOREX hanno, ovviamente, come
contropartita una perdita per il settore bancario.
Il beneficio ottenuto degli agenti tuttavia superiore al costo sopportato dalle
banche, perch i costi di transazione sono come una tassa pagata da chi acquista o
vende valute al sistema bancario senza che riceva nulla in contropartita. Coloro che
cambiavano monete verranno riallocati verso attivit pi produttive, questo per dire
che il guadagno di benessere sicuro.
Bisogna osservare che questi guadagni si hanno solo in ununione monetaria
completa (unica moneta) e non nel caso di monete nazionali con tassi di cambio
irrevocabilmente fissi. Anche se i corsi sono rigidamente fissati, possono sorgere
problemi di credibilit che portano gli operatori a preferire una valuta piuttosto che
unaltra, ossia le monete continuerebbero ad essere scambiate tra loro con i relativi
costi di transazione. Si noti che studi condotti in passato hanno dimostrato che i costi
di intermediazione valutaria (differenza tra la quotazione lettera e quella denaro) non
sono molto sensibili alle fluttuazioni dei cambi: al ridursi della variabilit dei tassi di
cambio gli spread tendono a permanere quasi inalterati.
La rimozione dei costi di transazione porta anche a guadagni indiretti. Essendoci
una moneta comune i prezzi diventano pi trasparenti e si riducono quindi le politiche
di discriminazione dei prezzi praticate dagli oligopolisti per accrescere i loro profitti.
I mercati vengono, infatti, segmentati in base allelasticit della domanda. I costi di
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intermediazione permettono quindi una maggior segmentazione dei mercati nazionali
(non dimentichiamo che esistono anche i costi di trasporto per i beni fisici e gravami
fiscali). Non c dubbio che, eliminando le monete nazionali, le opportunit di
acquistare sul mercato pi conveniente aumenterebbero e questo sicuramente un
vantaggio in termini di efficienza.

Benefici derivanti dalla riduzione dellincertezza

Passiamo ora al problema dellincertezza.
Le fluttuazioni del tasso di cambio introducono incertezza sui ricavi futuri delle
imprese esportatrici che ricevono pagamenti in valuta estera e quindi incertezza sui
profitti. Questo genera una perdita di benessere poich le imprese sono avverse al
rischio: a parit di ricavo atteso viene preferito quello meno incerto. Le imprese sono
cio disposte ad accettare un ricavo pi incerto solo se esso maggiore
1
.
Quanto appena affermato potrebbe, a dire il vero, essere contraddetto dalla teoria
dellimpresa price-taker che massimizza il profitto di lungo periodo in condizioni di
incertezza sul prezzo di vendita (prezzo in moneta interna che pu variare al variare
del cambio se i prezzi di riferimento sono fissati in valuta estera come avviene per
molte merci il cui prezzo internazionale stabilito in dollari USA).
Facciamo un esempio per spiegare il concetto. Assumiamo che il prezzo fluttui
simmetricamente attorno al suo valore medio di lungo termine. Con un prezzo basso
il profitto minore e con un prezzo alto maggiore; tuttavia il guadagno di profitto
nei periodi di prezzo elevato supera la perdita di profitto nei periodi di prezzo
contenuto, in quanto, per mantenere luguaglianza costo marginale=prezzo varia
anche il livello produttivo e con costi marginali crescenti il maggior beneficio di
lungo periodo e quindi inequivocabile.
Consideriamo ora i consumatori e le tradizionali curve di domanda lineari, In
termini di rendita, essi guadagnano quando il prezzo basso e perdono quando il
prezzo alto. Anche in questo caso il surplus medio aumenta poich i benefici
superano i costi. C quindi un aumento del benessere rispetto al regime della
certezza del prezzo, in quanto al variare dei prezzi varia anche la quantit domandata
(postulato dellutilit marginale decrescente).
Anche dal lato del consumatore bisogna considerare il fattore rischio e lavversione
allo stesso che porta a preferire guadagni minori ma certi.
In sintesi, il risultato netto non prevedibile: i guadagni statici complessivi di una
valuta comune in termini di surplus del produttore e del consumatore sono cio
alquanto incerti.

1
A dire il vero, lesportatore pu coprirsi sul mercato a termine.
3

Lincertezza dei prezzi futuri dovuta alla fluttuazione del cambio influenza in
maniera percettibile le decisioni di consumo e di investimento, rendendole meno
efficienti
2
. Il sistema dei prezzi il mercato diventa quindi un meccanismo che pu
condurre ad unallocazione delle risorse non ottimale, stante la non ottimalit delle
scelte di produzione, investimento e consumo, giudicabile solo a posteriori.
Rammentiamo che ci che conta, se non vi illusione monetaria, il tasso di
cambio reale
3
e non quello nominale.
I disallineamenti del cambio monetario rispetto alla parit dei poteri di
acquisto, basata sui differenziali inflazionistici, introducono ulteriore incertezza e
quindi portano a scelte che possono poi rivelarsi sbagliate. In termini formali (p il
tasso di cambio reale) il disallineamento implica che



Ununione monetaria, fissando i cambi riduce lincertezza dei prezzi relativi,
rendendo cos il mercato pi efficiente, anche se tali guadagni non sono facilmente
quantificabili.
Da non dimenticare poi leffetto dellincertezza sul tasso di interesse: esso cresce
perch cresce il premio per il rischio voluto dai finanziatori per compensare la pi
elevata incertezza dei rendimenti attesi.
Sottolineiamo poi che allaumentare dellincertezza e del tasso di interesse si pu
innescare un circolo vizioso: con laumento del rischio sistemico aumenta anche la
rischiosit dei progetti di investimento e gli enti finanziatori sono portati a chiedere
un ulteriore premio per il rischio che fa ulteriormente aumentare il rischio sistemico,
ecc.
Operano cio fenomeni come lazzardo morale
4
e la selezione avversa
5
.
In sintesi, una valuta comune, rendendo i prezzi pi stabili, non pu che ridurre il
rischio sistemico e aumentare lefficienza del meccanismo dei prezzi. Questo un
beneficio inconfutabile.

Unione monetarie e crescita economica


2
Nelle considerazioni precedenti si proponeva implicitamente lipotesi che le decisioni si fondassero sui prezzi
correnti.
3
EP*/P con E tasso nominale, P* prezzi esterni e P prezzi interni.
4
In una societ di capitali i soci ottengono gli utili generati da un progetto di investimento finanziato con il credito
qualora esso vada a buon fina, in caso di fallimento del progetto sar la societ a sopportare le perdite.
5
Vengono estromessi i progetti di investimento pi sicuri in quanto meno profittevoli.
4

Per discutere largomento utilizziamo il celebre modello neoclassico di Solow
integrato dalle cosiddette economie di scala dinamiche (riduzione dei costi medi al
trascorrere del tempo).
Nel modello di Solow statico il prodotto per lavoratore una funzione crescente, a
rendimenti marginali decrescenti, del rapporto capitale-prodotto. Lequilibrio si
colloca nel punto di tangenza tra la retta del saggio dinteresse e la funzione di
produzione, punto dove il tasso di mercato uguale alla produttivit marginale del
capitale.
Nel modello, il tasso di crescita naturale dipende solo dalla crescita della
popolazione e dal progresso tecnologico (variabili esogene). Il saggio garantito si
adegua a quello naturale tramite un meccanismo automatico.
Esaminiamo ora gli effetti sulla crescita di ununione monetaria. Il rischio di
cambio e quindi quello sistemico si riducono e con essi flette il tasso di interesse
reale. Nel nuovo punto di equilibrio aumenta il rapporto capitale/prodotto e il
prodotto per occupato. Nel processo di aggiustamento, avremo investimenti di
capitale e quindi un tasso di crescita maggiore (saggio garantito) che per converger
sul valore del tasso naturale iniziale. Laumento della crescita economica quindi, in
questo modello, solo temporaneo.
Introduciamo ora le economie di scala dinamiche.
Con laccumulazione del capitale per addetto nel tempo cresce il prodotto per
lavoratore in corrispondenza di ogni rapporto capitale/lavoro in quanto si verificano
fenomeni di apprendimento di conoscenze.
Il saggio di crescita diventa cos endogeno e dipendente dalle condizioni di
partenza.
La creazione di ununione monetaria, riducendo il rischio sistemico, riduce il tasso
di interesse e porta il sistema verso un sentiero di crescita pi elevato: viene
accumulato capitale per addetto e, grazie alle economie di scala dinamiche, questo
porta ad un cambiamento tecnologico endogeno con effetti virtuosi.
Inoltre, in ununione monetaria possono essere implementate politiche di sviluppo
del capitale umano che fanno aumentare il saggio naturale (si pensi al Fondo Sociale
Europeo ed ai suoi obiettivi).

Benefici di ununione valutaria e grado di internazionalizzazione dei paesi

Intratteniamoci su unultima questione: la correlazione tra benefici come
percentuale del PIL e grado di apertura espresso dal rapporto esportazioni/PIL o
importazioni/PIL.
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E molto probabile che in un unico mercato integrato il grado di apertura dei paesi
aumenti perch cresce la domanda estera.
Tutti i benefici di cui sopra sono ovviamente legati al livello di apertura di un
sistema economico e crescono allaumentare di esso.

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