Lo studio delle forme di mercato indispensabile per comprendere i principi che regolano la
determinazione dei prezzi.
Infatti il comportamento delle imprese diverso a seconda del contesto in cui operano, ovvero a
seconda della forma di mercato.
Le principali forme di mercato sono: concorrenza perfetta o pura, il monopolio, la concorrenza
imperfetta e loligopolio.
CONCORRENZA PERFETTA
CARATTERISITICHE PRINCIPALI:
Secondo i classici (Smith- Ricardo- Say) lequilibrio del sistema economico e del pieno impiego
dei fattori produttivi potevano essere raggiunti automaticamente, attraverso il libero gioco delle
forze di mercato (cio della D e dellO).
Lo Stato quindi non doveva intervenire nelleconomia attraverso interventi di politica economica,
perch avrebbero fuorviato il comportamento dei soggetti economici e allontanato il sistema dalla
sua posizione di equilibrio.
Quindi in sintesi, in un sistema concorrenziale attraverso il movimento dei prezzi le quantit
offerte dei beni tendono ad eguagliare le quantit domandate.
La grande crisi del 1929-32 segn il fallimento dellanalisi classica, perch ci si rese conto che il
pieno impiego dei fattori produttivi e la massimizzazione del reddito nazionale non erano obiettivi
raggiungibili automaticamente.
Una critica sistematica fu mossa da Keynes, il quale aveva rilevato che nei paesi industrializzati il
reddito nazionale effettivo era inferiore a quello che si sarebbe potuto ottenere con il pieno impiego
delle risorse disponibili (reddito potenziale) e questo perch una parte dei fattori produttivi
rimanevano inutilizzati (es. lavoratori disoccupati, capitali non investiti ecc.), quindi non poteva
parlarsi di equilibrio di piena occupazione ma semmai di equilibrio di sotto-occupazione.
Secondo Keynes lequilibrio di piena occupazione e la massimizzazione del reddito nazionale
potevano essere garantiti dagli interventi Statali di politica economica e cio per es. attraverso la
spesa pubblica, la quale determina, come abbiamo visto, un incremento della domanda globale che
a sua volta consente il pieno impiego dei fattori produttivi.
In definitiva la grande crisi conferm quanto fosse infondata la fiducia nella capacit
autoregolatrice del mercato.
MONOPOLIO
Vi una situazione di mercato in cui vi un solo venditore, quindi vi solo unimpresa che detiene
lintera offerta di una data merce. Pu essere:
Monopolio naturale: quando una sola impresa possiede una sorgente di acqua minerale con
particolari propriet terapeutiche;
Monopolio di fatto: quando unimpresa introduce una innovazione o invenzione che di fatto
solo lei detiene, tale tipo di monopolio temporaneo, perch col tempo altre imprese
possono imitarla;
Monopoli di Stato:
- Monopoli sociali: quando lente pubblico gestisce in esclusiva dei servizi di
pubblica utilit allo scopo di renderli accessibili a tutta la collettivit: Si tratta di
monopoli piuttosto insoliti, poich la loro finalit non il conseguimento di
unentrata, ma di impedire che il servizio possa essere prodotto dai privati, perch
avrebbe un prezzo troppo alto (es. la scuola pubblica);
- Monopoli fiscali: quando lo Stato si riserva la produzione e la vendita di una merce
per far pagare unimposta compresa nel prezzo.
LEQUILIBRIO NEL REGIME DI MONOPOLIO
Anche in regime di monopolio, limpresa tende a organizzare la produzione in modo da rendere
massimo il profitto netto. Per realizzare ci il monopolista pu fissare indifferentemente:
- Il P di vendita della merce, in tal caso la quantit domandata della merce
risulter determinata dai gusti e dal reddito dei consumatori;
- La quantit di merce: in tal caso, per, dovr accettare di fissare il P in base alla
capacit dacquisto dei consumatori.
Ma quale P o Q deve stabilire per realizzare il massimo ricavo?
Se fissa il prezzo troppo alto, diminuisce la domanda e questo fa s che il monopolista non
ottiene il massimo guadagno. Se invece aumenta la quantit prodotta, ci pu determinare una
diminuzione del prezzo, con la conseguenza che neppure vendendo una maggiore quantit di
merce il monopolista ottiene il massimo guadagno.
La regola che al monopolista conviene seguire per stabilire il P di vendita di confrontare il
Ricavo Marginale con il Costo Marginale in modo che siano uguali (punto di equilibrio o di
Cournot) che procura al monopolista il massimo profitto.
Quindi deve cercare di raggiungere il punto di equilibrio, che procura al monopolista il
massimo guadagno, e ci dato quando il Ricavo Marginale = Costo Marginale, quindi
raggiunge il cosiddetto punto di COURNOT.
GRAFICO: occorre aggiungere rispetto al grafico della concorrenza perfetta:
1. La retta dei prezzi, che a differenza di quella del regime di concorrenza ha un andamento
decrescente con laumentare della quantit venduta, perch limpresa pu vendere di pi
solo se riduce il prezzo, e quindi il ricavo marginale;
2. La retta dei ricavi marginali, che si ottiene sottraendo ai P i CMA (costi marginali).
OLIGOPOLIO
Il termine deriva dal greco oligoi=pochi, quindi una forma di mercato caratterizzata dalla
concentrazione della produzione di una merce nelle mani di pochi produttori, mentre i
consumatori sono molto numerosi.
E un regime di mercato piuttosto diffuso nella moderna realt economica, e si pone in una
posizione intermedia tra concorrenza perfetta e monopolio: si differenzia dalla concorrenza
perfetta dove le piccole imprese non possono influire sul prezzo, si differenzia dal monopolio
dove il controllo dellofferta di un dato bene totale.
CARATTERISTICA PRINCIPALE
Lofferta del bene concentrata in pochi grandi produttori
Ogni produttore esercita una influenza sui prezzi
Tale influenza per condizionata dalle reazioni (reali o potenziali) delle altre
imprese: per es. se unimpresa aumenta il prezzo e le altre non la seguono, rischia di
perdere la propria quota di mercato, se diminuisce il prezzo e le altre imprese non la
seguono, si vanifica il tentativo di conquistare nuove quote di mercato.
CARATTERISTICHE SECONDARIE
Coloro che richiedono il bene sono molteplici
Difficolt di accesso al mercato da parte di nuove imprese, sia per ragioni tecniche,
limpossibilit di disporre di impianti tecnologicamente avanzati che comportano
limpiego di ingenti capitali, che per problemi inerenti alla diversificazione dei prodotti,
che devono battere quelli gi noti e pi pubblicizzati delle imprese che si sono gi
consolidate nel mercato
Loligopolio pu essere:
- Concentrato/omogeneo: quando le imprese producono lo stesso prodotto o
prodotti con caratteristiche molto simili es. lacciaio, la benzina ecc.
- Differenziato: quando le imprese producono prodotti simili, ma diversi per
alcune caratteristiche secondarie, es. autoveicoli, elettrodomestici ecc.
COMPORTAMENTO DELLE IMPRESE
La strategia delloligopolista si basa su un attento studio del comportamento dellavversario, che
pu essere paragonato allatteggiamento di un giocatore di scacchi, cio fanno delle mosse
prevedendo la risposta delle altre imprese, con lintento di superare in qualche modo i propri
avversari.
Nel 1944 il matematico Von Neumann e leconomista Morgenstern formularono la cosiddetta
teoria dei giochi, che suggeriscono alloligopolista le tecniche attuabili per battere lavversario.
Osservando il comportamento reale, si rileva che:
1. Le imprese si fanno concorrenza (guerra), ribassando i prezzi con campagne pubblicitarie
intense, migliorando la qualit del prodotto. Il fine di estromettere dal mercato le imprese
pi deboli.
2. Le imprese stabiliscono accordi impliciti o espliciti, con lintento di:
- Mantenere il proprio mercato (clientela)
- Impedire lingresso nel mercato ad altre imprese.
Lobiettivo di lungo periodo delloligopolista la massimizzazione delle vendite e dei profitti.
Esso pu essere raggiunto con la differenziazione del prodotto e tramite una politica di prezzi
competitivi. Il regime di bassi prezzi scoraggia lentrata di nuove imprese (prezzi di esclusione) nel
mercato ed eliminer quelle gi esistenti (prezzi di eliminazione).
Tutto questo nel lungo periodo, consentir alloligopolista di consolidare la propria posizione a
danno degli avversari, e i margini di profitto potranno essere adeguatamente aumentati, una volta
eliminata la concorrenza pi agguerrita.
Il prezzo in regime di oligopolio stabilito con la tecnica del MARK-UP (sistema del costo
diretto pi margine). Il prezzo per ogni prodotto, composto da:
1. Costo diretto (del lavoro dei materiali, dellenergia ecc)
2. + una quota che deve coprire lincidenza dei costi fissi
3. + un margine di profitto, che stabilito dallimpresa in relazione allelasticit della domanda
del bene e in rapporto al potere di mercato dellimpresa.
DUOPOLIO: solo due imprese controllano lofferta di un dato bene.
Nessuna delle due imprese pu ignorare le reazioni dellaltra, quindi i cambiamenti nei P o nelle Q
di una impresa, determinano necessariamente cambiamenti nei P o nelle Q dellaltra impresa.
Quindi il comportamento delle imprese pu essere:
1. O unimpresa cerca di estromettere laltra, diventando monopolistica
2. Oppure raggiungono una tacita intesa per spartirsi il mercato.
LE COALIZIONI INDUSTRIALI
Quando alcune grandi imprese si mettono daccordo per svolgere una politica di mercato comune, si
ha il regime di coalizione.
Le coalizioni industriali possono essere orizzontali e verticali:
- Orizzontali: accordi tra imprese dello stesso ramo produttivo
- Verticali: accordi tra imprese che producono beni appartenenti a differenti fasi
dello stesso ciclo produttivo, es. accordi tra imprese che producono automobili e
imprese che producono motori, impianti elettrici, pneumatici ecc.
Tali accordi possono prendere la forma dei cartelli oppure dei trust.
1. Cartelli: sono accordi che prevedono per le imprese aderenti:
- Di mantenere autonomia amministrativa e tecnica
- Di coordinare le loro politiche commerciali, cio stabilire prezzo di vendita,
quantit prodotte e quote di mercato.
Quando il cartello prevede anche la creazione di un ufficio centrale che controlli e
coordini lattivit delle imprese aderenti, si ha il pool.
I cartelli per legge hanno durata temporanea a differenza dei trust.
2. Trust: una forma di concentrazione industriale, dove pi imprese o unit operative si
coalizzano sotto la direzione di un unico organismo che agisce in nome di tutto il gruppo,
perch ha poteri deliberativi. Tale organismo si chiama Consiglio dei trustees, i quali sono
gli amministratori fiduciari e detengono il pacchetto azionario di maggioranza, quindi le
strategie aziendali vengono adottate da loro, perch le imprese che ne fanno parte non hanno
autonomia economica.
Le coalizioni possono dare origine a situazioni monopolistiche, con tutti gli svantaggi economici e
sociali gi esaminati.
Quindi per uniformare la nostra legislazione ai principi comunitari, stata emanata la L. n 287 del
1990 (L. anti-trust) che vieta intese tra imprese che hanno lobiettivo di impedire, restringere e
falsare il gioco della concorrenza
CONCORRENZA IMPERFETTA O MONOPOLISTICA
E un regime di mercato molto diffuso nella realt, in numerosi settori produttivi: es. industria dei
mobili, settore tessile e dellabbigliamento, artigianato ecc.
Sono presenti gli stessi caratteri della concorrenza perfetta (trasparenza, libert di entrata nel
mercato ecc) tranne lomogeneit del prodotto e la possibilit di influenzare il prezzo.
CARATTERISTICHE
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