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CE E SP CIVILISTICI

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DISPOSIZIONI COMUNI AI
DOCUMENTI CONTABILI DI SINTESI

Si dispongono di riferimenti univoci che


favoriscono un’agevole lettura, rendendo
possibile la comparabilità sia per una
medesima azienda che interaziendale.
Attenzione alla possibilità di adottare diversi
criteri di valutazione.

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DISPOSIZIONI COMUNI AI
DOCUMENTI CONTABILI DI SINTESI

Alcune conseguenze: si dispongono di


riferimenti univoci che favoriscono
un’agevole lettura, rendendo possibile la
comparabilità sia per una medesima
azienda che in chiave interaziendale.
Attenzione alla possibilità di adottare diversi
criteri di valutazione.

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DISPOSIZIONI COMUNI AI
DOCUMENTI CONTABILI DI SINTESI

Classificazione alfanumerica
gerarchicamente orientata:
¢ macroclassi (lettere maiuscole);
¢ classi (numeri romani);

¢ voci (numeri arabi);

¢ sottovoci (lettere minuscole).

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DISPOSIZIONI COMUNI AI
DOCUMENTI CONTABILI DI SINTESI

¢ nello stato patrimoniale tutti i livelli


gerarchici, solo alcune macroclassi sono
articolate in voci e sottovoci;
¢ nel conto economico mancano le classi e
non tutte le voci sono articolate in
sottovoci.

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DISPOSIZIONI COMUNI AI
DOCUMENTI CONTABILI DI SINTESI

Vincoli di adattabilità (art. 2423-ter):


Possibili solo per le voci precedute da numeri arabi è
prevista:
¢ suddivisione più particolareggiata senza eliminare
la voce;
¢ raggruppamento di voci – necessità di chiarezza;
¢ obbligatorietà di aggiunta;
¢ obbligatorio adattamento delle voci se lo esige la
natura dell’attività esercitata.

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LO STATO PATRIMONIALE – ART.
2424 -

Funzione informativa:
illustrazione della composizione quali-
quantitativa degli elementi componenti il
capitale di funzionamento al termine del
periodo amministrativo.

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SP – FUNZIONE INFORMATIVA -

Può essere organizzato secondo una pluralità


di criteri classificatori, ognuno dei quali
enfatizza una specifica valenza
informativa.
A fronte di una medesima situazione
contabile di sintesi, diversi stati
patrimoniali.

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SP – FUNZIONE INFORMATIVA -

Nell’ambito dell’attuale impianto civilistico


la funzione attribuita al documento è
quella di rappresentare la situazione
patrimoniale.

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SP – CIVILISTICO -
ATTIVO PASSIVO

A) CREDITI VERSO SOCI PER A) PATRIMONIO NETTO


VERSAMENTI ANCORA
DOVUTI
B) IMMOBILIZZAZIONI B) FONDI PER RISCHI ED
I – immateriali ONERI
II – materiali
III - finanziarie
C) ATTIVO CIRCOLANTE C) TRATTAMENTO DI FINE
RAPPROTO DI LAVORO
SUBORDINATO
D) RATEI E RISCONTI D) DEBITI

E) RATEI E RISCONTI 10
SP – CIVILISTICO –
Alcune osservazioni in merito alle scelte operate:
¢ il criterio classificatorio utilizzato non è il
medesimo per l’attivo e per il passivo;
¢ per l’attivo un criterio misto, di tipo destinativo-
finanziario, evidente solo per le macroclassi B) e
C);
¢ si discosta però dal più noto criterio finanziario
che classifica gli investimenti in atto in funzione
della loro attitudine a ritornare
convenientemente in forma liquida;
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SP – CIVILISTICO –
¢ si discosta anche dal criterio di “pertinenza
gestionale” che distingue gli elementi attivi in
funzione della loro inerenza all’attività
caratteristica piuttosto che accessoria;
¢ determinati elementi attivi (crediti e titoli) sono
iscritti nelle immobilizzazioni o nell’attivo
circolante in funzione delle previsioni di utilizzo
più o meno durevole;
¢ In questa classificazione si innesta solo
parzialmente quella finanziaria (richiesta di
iscrivere quanto esigibile, rispettivamente entro o
oltre l’esercizio successivo.

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SP – CIVILISTICO –
Alcune conseguenze:
¢ il criterio destinativo è in larga misura
soggettivo, l’inserimento tra le immobilizzazioni
piuttosto che tra l’attivo circolante dipende dalla
discrezionalità degli amministratori;
¢ questo implica effetti sostanziali, possono mutare
i criteri valutativi da adottarsi;
¢ emerge così l’importanza del principio di
correttezza;
¢ il criterio finanziario non è esteso a tutte le
macro-classi dell’attivo – es. ratei e risconti -.
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SP – CIVILISTICO –
Per il passivo il criterio classificatorio
prevalente pare essere quello soggettivo
(provenienza dei finanziamenti), anche se
il patrimonio netto non è stato distinto dal
passivo.
Il sub-criterio finanziario emerge soltanto
per la macro-classe relativa ai debiti.

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SP – CIVILISTICO –
Il documento proposto pertanto non pare
essere pienamente idoneo ad assolvere la
funzione informativa attribuitagli, specie
per quanto attiene la rappresentazione
della situazione finanziaria.
E’ necessario procedere ancora alla sua
riclassificaizone al fine di rendere leggibili
le informazioni finanziarie in esso
contenute.
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SP – CIVILISTICO –
ATTIVO:

A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti, con separata indicazione della
parte già richiamata.
B) Immobilizzazioni, con separata indicazione di quelle concesse in locazione
finanziaria:
I- Immobilizzazioni immateriali:
1) Costi di impianto e di ampliamento
2) Costi di ricerca, sviluppo e pubblicità;
3) Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere
dell’ingegno;
4) Concessioni, licenze, marchi e diritti simili;
5) Avviamento;
6) Immobilizzazioni in corso e acconti;
7) Altre.
Totale.

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SP – CIVILISTICO –
II- Immobilizzazioni materiali:
1) Terreni e fabbricati
2) Impianti e macchinario;
3) Attrezzature industriali e commerciali;
4) Altri beni;
5) Immobilizzazioni in corso e acconti.
Totale.
III- Immobilizzazioni finanziarie, con separata indicazione, per ciascuna voce
dei crediti, degli importi esigibili entro l’esercizio successivo:
1) Partecipazioni in:
a) Imprese controllate;
b) Imprese collegate
c) Imprese controllanti;
d) Altre imprese;
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SP – CIVILISTICO –
2) crediti;
a) Verso imprese controllate;
b) Verso imprese collegate;
c) Verso imprese controllanti;
d) Verso altri;
3) Altri titoli.
Totale
Totale immobilizzazioni (B);

C) Attivo circolante:
I – Rimanenze;
1) Materie prime sussidiarie e di consumo;

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SP – CIVILISTICO –
2) Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati;
3) Lavori in corso su ordinazione;
4) Prodotti finiti e merci;
5) Acconti;
Totale.
II – Crediti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi
esigibili oltre l’esercizio successivo:
1) Verso clienti;
2) Verso imprese controllate;
3) Verso imprese collegate;
4) Verso imprese controllanti;
4-bis) crediti tributari;
4-ter) imposte anticipate;
5) Verso altri
Totale
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SP – CIVILISTICO –
III – Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni:
1) Partecipazioni in imprese controllate;
2) Partecipazioni in imprese collegate;
3) Partecipazioni in imprese controllanti;
4) Altre partecipazioni;
5) Altri titoli.
Totale.
IV – Disponibilità liquide:
1) Depositi bancari e postali;
2) Assegni;
3) Denaro e valori in cassa.
Totale.
Totale attivo circolante (C).

D) Ratei e risconti.
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SP – CIVILISTICO –
PASSIVO:

A) Patrimonio netto:
I- Capitale.
II – Riserva da sovrapprezzo azioni.
III – Riserve di rivalutazione.
IV – Riserva legale.
V – Riserve statutarie.
VI – Altre riserve, distintamente indicate.
VII – Riserve per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi
VIII - Utili (perdite) portati a nuovo.
IX – Utile (perdita) dell’esercizio.
X – Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio
Totale. 21
SP – CIVILISTICO –
B) Fondi per rischi ed oneri:
1) Per trattamento di quiescenza ed obblighi simili;
2) Per imposte, anche differite;
3) Strumenti finanziari derivati passivi
4) Altri.
Totale.

C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato.

D) Debiti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili
oltre l’esercizio successivo;
1) obbligazioni;
2) Obbligazioni convertibili;
3) Debiti verso soci per finanziamenti;
4) Debiti verso banche;
5) Debiti verso altri finanziatori;
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6) Acconti;
SP – CIVILISTICO –
7) Debiti verso fornitori;
8) Debiti rappresentati da titoli di credito;
9) Debiti verso imprese controllate;
10) Debiti verso imprese collegate;
11) Debiti verso controllanti;
11 – bis) Debiti verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti
12) Debiti tributari;
13) Debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale;
14) Altri debiti.
Totale.

E) Ratei e risconti.

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SP – CIVILISTICO –
Con l’art. 2424-bis il legislatore ha inoltre chiarito:
• che gli elementi patrimoniali destinati ad essere utilizzati
durevolmente devono essere iscritti tra le
immobilizzazioni (I comma);
• che le partecipazioni in altre imprese in misura non
inferiore a quelle stabilite dal III comma dell’art. 2359 si
presumono immobilizzazioni (II comma)
• che gli accantonamenti per rischi ed oneri sono destinati
unicamente a “coprire perdite o debiti di natura
determinata, di esistenza certa o probabile, dei quali,
tuttavia alla chiusura dell’esercizio sono indeterminati
l’ammontare o la data di sopravvenienza” (III comma);
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SP – CIVILISTICO –
2359. Società controllate e società collegate.
Sono considerate società controllate:
1) le società in cui un'altra società dispone della maggioranza
dei voti esercitabili nell'assemblea ordinaria;
2) le società in cui un'altra società dispone di voti sufficienti per
esercitare un'influenza dominante nell'assemblea ordinaria;
3) le società che sono sotto influenza dominante di un'altra
società in virtù di particolari vincoli contrattuali con essa.
Sono considerate collegate le società sulle quali un'altra società
esercita un'influenza notevole. L'influenza si presume
quando nell'assemblea ordinaria può essere esercitato
almeno un quinto dei voti ovvero un decimo se la società ha
azioni quotate in borsa.
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La riclassificazione dello stato patrimoniale

La funzione informativa dello stato patrimoniale


dovrebbe essere quella di illustrare la

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composizione quali-quantitativa degli elementi
“attivi” e “passivi” che costituivano il capitale di
funzionamento dell’impresa al momento di
chiusura del periodo amministrativo.
Lo stato patrimoniale fornisce quindi una
rappresentazione statica della situazione
aziendale.
Lo schema riclassificatorio tradizionalmente utilizzato ai fini
delle analisi si ispira ad un criterio finanziario, che
tende a vedere gli elementi patrimoniali:
- “attivi” come investimenti in attesa di realizzo:
- entro i successivi dodici mesi;

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- oltre i successivi dodici mesi;
- “passivi” come finanziamenti in attesa di rimborso:
- entro i successivi dodici mesi;
- oltre i successivi dodici mesi;
Posto peraltro che:
- fra gli “investimenti” figureranno impropriamente le
disponibilità liquide;
- Fra i finanziamenti compariranno anche i finanziamenti
propri , non destinati (almeno nel loro complesso) al
rimborso.
Sulla base di tale logica si perviene alla seguente
articolazione:

disponibilità

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investimenti

immobilizzazioni

da terzi di breve
finanziamenti
da terzi di medio-lungo

Propri (permanenti)
La riclassificazione dello stato patrimoniale
La richiamata modalità riclassificatoria consente di
evidenziare:
La composizione “quali-quantitativa” dei finanziamenti

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-
e degli investimenti;
- La composizione “temporale” di tali investimenti e
finanziamenti;
- Ideali correlazioni fra macroaggregati di finanziamenti
ed investimenti;
- Grandezze differenziali di particolare valore
segnaletico.
La rappresentazione grafica dello stato patrimoniale
riclassificato

Investimenti finanziamenti

Liquidità immediate (l) Finanziamenti da terzi di breve (p)

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Liquidità differite (L) Finanziamenti da terzi
di medio-lungo (P)
Rimanenze (M)

Immobilizzazioni tecniche materiali


(Fm) Finanziamenti propri
(permanenti)
Immobilizzazioni immateriali (Fi) (N)

Immobilizzazioni finanziarie
e varie (Fa)
CE – CIVILISTICO –
La funzione informativa del CE è duplice, da un lato
quantificazione del risultato economico di
periodo, dall’altro illustrazione delle modalità
attraverso le quali lo stesso è stato ottenuto con
particolare enfasi al contributo fornito dalle
diverse aree gestionali.
Per questo i diversi schemi di
riclassificazione/interpretazione di presentano in
forma scalare.

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CE – CIVILISTICO –
I risultati parametrici intermedi così ottenuti è
associabile un particolare significato segnaletico,
utile alla comprensione delle cause che, nel corso
del periodo analizzato, hanno portato l’azienda
a generare il risultato netto esposto in bilancio
ed alla conseguente formulazione di un giudizio
circa la performance economica così ottenuta.

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CE – CIVILISTICO –

= Risultato operativo Globale


+ Ricavi caratteristici “ordinari”
- Oneri finanziari

= Risultato ordinario
- Costi caratteristici “ordinari”
+/- Componenti straordinari

= Risultato operativo caratteristico = Risultato ante imposte

+/- Componenti accessori “ordinari” - Imposte sul reddito

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= Risultato operativo Globale = Risultato Netto
CE – CIVILISTICO –
Lo schema generico proposto indica
l’opportunità di separare gli esiti:
- dell’impatto fiscale;
- degli eventi straordinari;
- delle scelte connesse con il reperimento di
finanziamenti espliciti da terzi;
- della “ordinaria” gestione degli investimenti
accessori;
- della “ordinaria” gestione degli investimenti
caratteristici. 34
CE – CIVILISTICO –
Peraltro i “ricavi” ed i “costi” ordinari
caratteristici possono essere organizzati
con diverse modalità, che riflettono diverse
concezioni di “ricavo” e di “costo”.
Da ciò derivano diverse strutture di
riclassificazione del conto economico, ed in
particolare quelle:
- a PILc e VALc di matrice tedesca;
- a “costo del venduto” di matrice
anglosassone.
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CONTI ECONOMICI A (PILC) E. (VALC).

Questa tipologia di conto economico si basa su una


impostazione che collega il “ricavo” non al momento
della vendita ma al momento della produzione.

In altri termini i “ricavi” aziendali sono dati dalla


valorizzazione economica del complessivo out-put
produttivo caratteristico (il PILc), il quale esprime il
valore della nuova ricchezza lorda prodotta
dall’impresa.

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CONTI ECONOMICI A (PILC) E. (VALC).
Peraltro la produzione di nuova ricchezza implica il
consumo di ricchezza preesistente e dunque al PILc
devono essere contrapposti i consumi che l’azienda
ha sostenuto per poter produrre.
Dalla differenza fra il valore economico della nuova
ricchezza prodotta e quello della preesistente
ricchezza consumata per produrre emerge il Valore
Aggiunto, valore questo che esprime la nuova
ricchezza (lorda o netta) generata dall’impresa.
Il valore aggiunto è poi destinato ad essere “distribuito”
fra i diversi soggetti che hanno permesso
l’espletamento del processo produttivo, dipendenti,37
terzi finanziatori, Stato e impresa/soci.
Schema logico di riferimento:

Consumi:
Valore economico
PILc: della
Preesistente ricchezza
Valore economico Consumata
della (Input)
nuova ricchezza lorda
Prodotta Valore Aggiunto:
(Output) Nuova ricchezza netta
(differenza
fra Output ed Input)

Costo del lavoro

Oneri finanziari

imposte
Reddito netto 38

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CE – CIVILISTICO –
Lo schema di CE scelto dal legislatore civilistico
deriva da quello di matrice tedesca.
Pertanto si intende come “costo” il consumo o la
perdita di valore; mentre come “ricavo” il
reintegro o aumento di valore.
I principali risultati parametrici che ci si prefigge
di misurare sono:
• il prodotto interno lordo;

• valore aggiunto netto.

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CE – CIVILISTICO –
A) Valore della produzione
B) Costi della produzione
Differenza tra valore e costi della produzione (A-B)
C) Proventi e oneri finanziari
D) Rettifiche di valore di attività finanziarie
E) Proventi e oneri straordinari
Risultato prima delle imposte (A-B+/-C+/-D+/-E)
22) Imposte sul reddito
23) Utile (perdita) dell’esercizio.
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CE – CIVILISTICO –

A) Valore della produzione


1) ricavi delle vendite e delle prestazioni
2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione,
semilavorati e finiti;
3) variazione dei lavori in corso su ordinazione;
4) incrementi di immobilizzazione per lavori interni;
5) altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi in
conto esercizio.
Totale

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CE – CIVILISTICO –
B) Costi della produzione
6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci;
7) per servizi;
8) per godimento di beni di terzi;
9) per il personale;
10) ammortamenti e svalutazioni;
11) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di
consumo e merci;
12) accantonamenti per rischi;
13) altri accantonamenti;
14) oneri diversi di gestione.
Totale

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CE – CIVILISTICO –

C) Proventi e oneri finanziari


15) proventi da partecipazioni, con separata indicazione di quelli
relativi ad imprese controllate e collegate;
16) altri proventi finanziari;
17) Interessi e altri oneri finanziari, con separata indicazione di quelli
da imprese controllate e collegate e di quelli da controllanti;
17-bis) utile
e perdite su cambi.
Totale (15+16-17+/-17 bis)

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CE – CIVILISTICO –
D) Rettifiche di valore di attività finanziarie
18) rivalutazioni;
19) svalutazioni;
Risultato prima delle imposte (A-B+/-C+/-D);
20) Imposte sul reddito dell’esercizio;
21) Utile (perdita) dell’esercizio.

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