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Contabilità generale e bilancio


Contabilità generale

Illustra le regole di funzionamento dei conti secondo il metodo della partita doppia
applicato al sistema del patrimonio e del risultato economico.
I conti finanziari accolgono in Dare le variazioni finanziarie attive quali, per esempio, le
entrate di denaro, gli incrementi dei crediti, i decrementi dei debiti, e in Avere le
variazioni finanziarie passive quali le uscite di denaro, l’incremento dei debiti, il
decremento dei crediti.
I conti economici accolgono in Dare le variazioni economiche negative, ossia i costi, le
rettifiche dei ricavi, le diminuzioni del patrimonio netto, e in Avere le variazioni
economiche positive quali i ricavi, le rettifiche dei costi, gli incrementi del patrimonio
netto.

Quali sono gli “strumenti” per la tenuta della contabilità generale?


Anzitutto è necessario predisporre un piano dei conti che comprende l’elenco di tutti i
conti utilizzati nell’impresa per redigere le scritture contabili (detto quadro dei conti) e le
note illustrative di ciascun conto. La redazione vera e propria delle scritture avviene:
- in ordine cronologico, ossia in base alla data dell’operazione di gestione, sul libro
giornale;
- in ordine sistematico, cioè in base all’oggetto, nei conti di mastro.

Cosa caratterizza le immobilizzazioni?


Le immobilizzazioni sono elementi del patrimonio destinati ad avere un’ utilizzazione
durevole nell’attività dell’impresa o a permanere in essa per esigenze strategiche.

Come si classificano e dove sono collocate nel bilancio d’esercizio le immobilizzazioni?


Le immobilizzazioni si distinguono in:
- immobilizzazioni immateriali, che sono iscritte alla voce B.I dell’attivo dello Stato
patrimoniale;
- immobilizzazioni materiali, che sono iscritte alla voce B.II dell’attivo dello Stato
patrimoniale;
- immobilizzazioni finanziarie, che sono iscritte alla voce B.III dell’attivo dello Stato
patrimoniale.
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Come partecipano alla formazione del reddito d’esercizio le immobilizzazioni immateriali


e materiali?
Nel corso della loro vita utile, le immobilizzazioni immateriali e materiali devono essere
ammortizzate e pertanto partecipano alla formazione del reddito d’esercizio mediante il
costo delle quote di ammortamento. Le immobilizzazioni materiali, inoltre, devono essere
mantenute in efficienza e pertanto richiedono il sostenimento, più o meno frequente, di
costi di manutenzione. In alcuni casi la manutenzione deve essere effettuata con
periodicità prestabilita e pertanto l’impresa, per rispettare il principio di competenza
economica, in sede di scritture di assestamento procede all’accantonamento a un
apposito Fondo manutenzioni programmate. Nel caso in cui intervengano guasti riparabili
si rende invece necessario sostenere dei costi di riparazione. Tutti questi elementi di
costo fanno parte della gestione caratteristica dell’impresa.
Al termine della loro vita utile o in occasione di operazioni di ristrutturazione o in
conseguenza di calamità, le immobilizzazioni costituite da beni strumentali vengono
dismesse e possono quindi generare componenti di reddito positivi (le plusvalenze) o
negativi (minusvalenze e insussistenze passive).

Quando una società intende acquisire la proprietà dei beni strumentali, quali modalità di
acquisizione può utilizzare?
La società che intende acquisire la proprietà dei beni strumentali può:
- acquistarli;
- costruirli in economia;
- ricevere un conferimento in natura da parte di un socio;
- stipulare un contratto di leasing;
- locazione;
- noleggio.

Quali elementi del patrimonio di funzionamento costituiscono immobilizzazioni


finanziarie?
Sono immobilizzazioni finanziarie:
− i crediti finanziari;
− le partecipazioni detenute per finalità strategiche, tipicamente quelle in società
controllate e collegate;
− le obbligazioni e i titoli di Stato a medio-lungo termine destinati a permanere
durevolmente nel patrimonio aziendale;
− gli strumenti finanziari derivati attivi.
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Per quanto riguarda il personale dipendente, quali operazioni di gestione rileva l’impresa?
Le operazioni registrate in contabilità dall’impresa sono:
− la liquidazione e il pagamento degli stipendi dei dipendenti;
− la liquidazione dei contributi previdenziali e il regolamento delle posizioni debitorie e
creditorie nei confronti dell’INPS e dell’INAIL;
− la liquidazione e il versamento delle ritenute fiscali;
− la liquidazione annuale delle quote TFR e il loro versamento ai Fondi pensione o
all’INPS, a seconda delle scelte dei dipendenti;
− la liquidazione e il pagamento del TFR alla cessazione del rapporto di lavoro.

In presenza di un contratto di subfornitura, quali scritture contabili rileva il subfornitore?


Il subfornitore rileva nei conti d’ordine il valore dei beni consegnati dal committente in
quanto ha un obbligo di custodia. Questa scrittura viene stornata all’atto della
restituzione al committente dei beni lavorati. Il prezzo della prestazione fornita al
committente costituisce un ricavo e viene fatturato con conseguente rilevazione di un
credito verso clienti, che sarà poi riscosso con le modalità pattuite con il committente.

Quali operazioni di smobilizzo crediti conosci e perché l’impresa vi fa ricorso?


L’impresa ricorre alle operazioni di smobilizzo dei crediti commerciali per poter
finanziare il ciclo produttivo ogni volta che le liquidità generate dalla gestione
caratteristica non sono sincronizzate con i pagamenti da effettuare a favore dei fornitori.
Lo smobilizzo di crediti si realizza mediante:
- sconto di cambiali commerciali;
- incasso di Ri.Ba. s.b.f.;
- anticipi su fatture;
- factoring con accredito anticipato.

Che cos’è un contributo in conto impianti e quali rilevazioni contabili richiede?


L’ottenimento di un contributo in c/impianti costituisce una forma di sostegno pubblico
all’impresa.
Si concretizza nella concessione, da parte dello Stato o di un altro ente pubblico, di un
finanziamento a fondo perduto a fronte di investimenti in immobilizzazioni materiali e
immateriali.
I principi contabili prevedono due modalità alternative di contabilizzazione:
- portare il contributo a riduzione del costo storico dell’immobilizzazione a cui si
riferisce;
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- rilevare il contributo come ricavo pluriennale e, in sede di scritture di assestamento,


rilevare un risconto passivo per sospendere la parte di ricavo di competenza futura.
Questa seconda modalità è da preferirsi.
Entrambe le modalità consentono di far partecipare il contributo in c/impianti al reddito
d’esercizio parallelamente all’utilizzo dell’immobilizzazione a cui si riferisce.

Qual è la funzione delle scritture di assestamento?


Le scritture di assestamento si redigono al termine del periodo amministrativo per poter
effettuare il passaggio dai valori di conto ai valori di bilancio. Esse consentono di
completare, integrare e rettificare i valori contabili così da quantificare il risultato
economico dell’esercizio e il patrimonio di funzionamento.

Cosa sono i fondi rischi e dove sono collocati in bilancio questi fondi e i relativi
accantonamenti?
I fondi rischi sono passività potenziali e hanno lo scopo di tener conto dei rischi che
derivano da operazioni in corso ma per le quali, alla data di redazione del bilancio, sono
incerti sia il manifestarsi dell’evento sia la data e l’importo dell’eventuale manifestazione
finanziaria futura. Costituiscono una forma di assicurazione interna. Ne sono esempi il
fondo responsabilità civile e il fondo rischi per cause legali in corso.
Nel bilancio d’esercizio:
- i fondi per rischi sono iscritti nel passivo dello Stato patrimoniale alla voce B 3) Altri
fondi;
- i relativi accantonamenti sono iscritti nel Conto economico alla voce B12)
Accantonamenti per rischi.

In che cosa consiste il processo di valutazione dei crediti commerciali al termine


dell’esercizio?
Secondo il criterio tradizionale, cioè quando non si applica il criterio del costo
ammortizzato, al loro sorgere i crediti commerciali sono rilevati al valore nominale
mentre in bilancio devono comparire al presunto valore di realizzo. Alla fine dell’esercizio
è quindi necessario quantificare le perdite manifestatesi e stimare quelle che si ritengono
probabili. La valutazione delle perdite probabili può essere condotta analiticamente sui
singoli crediti o globalmente a livello di portafoglio crediti.
La valutazione dei crediti commerciali comporta quindi le seguenti rilevazioni:
- lo stralcio dei crediti sicuramente inesigibili, che richiede l’utilizzo del Fondo
svalutazione crediti esistente e/o la rilevazione di una perdita su crediti;
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- la svalutazione di singoli crediti significativi e la svalutazione globale del portafoglio


crediti, che comportano l’accantonamento al Fondo svalutazione crediti.
L’iscrizione in bilancio del valore di presunto realizzo si ottiene esponendo il valore dei
crediti al netto del Fondo svalutazione crediti.

Cos’è un risconto attivo? Formula anche un esempio con la relativa scrittura contabile.
Un risconto attivo è una quota di costi rilevati nell’esercizio in corso che però devono
essere rinviati a esercizi futuri perché non ancora maturati. La rilevazione di un risconto
attivo è una scrittura di rettifica.
Esempio: un’impresa ha pagato in data 1/10 un canone di locazione annuo di 12.000
euro. Al 31/12, in Dare deve rilevare il risconto attivo e in Avere deve sospendere la parte
del canone di locazione di competenza futura per 9.000 euro, per il periodo 1/01-30/09.

Come si rileva in P.D. l’ammortamento delle immobilizzazioni immateriali e materiali? E


come lo si espone nel bilancio di esercizio?
In Dare si rileva il costo delle quote di ammortamento di competenza dell’esercizio e in
Avere si accredita il relativo fondo ammortamento.
Le quote di ammortamento delle immobilizzazioni immateriali sono esposte nel Conto
economico alla voce B10a), mentre quelle delle immobilizzazioni materiali alla voce
B10b).
I fondi ammortamento, invece, non compaiono in bilancio in quanto nell’attivo dello Stato
patrimoniale il valore delle immobilizzazioni immateriali e materiali è esposto al netto dei
fondi ammortamento.

Quali scritture contabili redige una società di capitali in relazione all’IRES?


Relativamente al reddito prodotto in ciascun esercizio, la normativa tributaria in materia
di IRES prevede il versamento di un acconto (articolato in due rate) nel corso dell’esercizio
stesso e di un saldo nel corso dell’esercizio successivo.
Nel corso dell’esercizio si rileva in Dare il credito verso l’Amministrazione finanziaria per
la prima e la seconda rata di acconto versato, in contropartita dell’addebito del c/c
bancario o postale.
Al 31/12, in sede di scritture di assestamento, si registrano più articoli in P.D.:
− si quantifica l’IRES dell’esercizio e se ne rileva in Dare il costo in contropartita del
sorgere di un debito tributario;
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− se nel corso dell’esercizio la società ha subìto ritenute fiscali, queste costituiscono un


credito nei confronti dell’Amministrazione finanziaria che viene chiuso in Avere per
essere portato a riduzione del debito per IRES;
- anche il credito sorto in relazione al pagamento delle due rate di acconto viene
chiuso e portato a riduzione del debito per IRES;
- lo stesso vale per eventuali crediti d’imposta.
A questo punto il conto Debiti per imposte, che è esposto nel passivo dello Stato
patrimoniale in apposita voce, accoglie l’ammontare del saldo IRES. Nel corso
dell’esercizio successivo tale debito verrà estinto contro addebito del c/c bancario o
postale.

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