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Contabilità
pubblica e
bilancio regionale
A CURA DEL DOTT. DANIELE GRAZIANI
Il sistema delle fonti in materia di 2

contabilità pubblica

La Costituzione. Legge Costituzionale n.


1/2012
• art. 81: introduzione del principio dell’equilibrio fra
entrate e spese cd pareggio di bilancio.
• art. 97: estensione a tutte le PPAA dell’obbligo di
concorrere alla sostenibilità del debito pubblico
• art. 117: armonizzazione contabile fra le materia di
legislazione esclusiva dello Stato
• art. 119: autonomia finanziaria rispettosa dei vincoli
derivanti dall’ordinamento comunitario

Le fonti di matrice comunitaria

La normativa nazionale di
settore
Excursus normativo 3

 Legge n. 196 del 2009: «legge di contabilità e di finanza pubblica» ha avviato un processo di riforma degli
ordinamenti contabili denominato «armonizzazione contabile» diretto a rendere i bilanci della P.A. OMOGENEI, CONFRONTABILI ed
AGGREGABILI, poiché la previgente normativa pubblica non esplicava a pieno la funzione conoscitiva

 Legge delega n. 42 del 2009: Legge per l’attuazione del federalismo fiscale.
 D.Lgs n. 118 del 23 giugno 2011: «Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli
schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42»
ha dato vita a un periodo di sperimentazione definendo i principi generali della riforma degli enti territoriali, ma rinviando
l’individuazione di contenuti specifici ( i cd principi applicati) della riforma ad un successivo Decreto Legislativo INTEGRATIVO da
emanare in considerazione delle risultanze del periodo di sperimentazione.

 D.Lgs n. 126 del 10 agosto 2014: integra e modifica il D. Lgs. 118/2011 attraverso l’enunciazione di
norme di dettaglio e degli allegati necessari per l’applicazione della riforma. Definisce anche l’ordinamento delle regioni nel titolo III.

In sostanza la riforma prevede l’applicazione di

PRINCIPI contabili GENERALI ed APPLICATI


SCHEMI di BILANCIO COMUNI
PIANO dei CONTI INTEGRATO
Principi di bilancio 4

 1. Principio della annualità: I documenti del sistema di bilancio, sia di previsione sia di rendicontazione, sono
predisposti con cadenza annuale e si riferiscono a distinti periodi o di gestione coincidenti con l'anno solare.
Nella predisposizione dei documenti di bilancio, le previsioni di ciascun esercizio sono elaborate sulla base di una
programmazione di medio periodo, con un orizzonte temporale almeno triennale.
 2. Principio dell’unità: La singola amministrazione pubblica è una entità giuridica unica e unitaria, pertanto,
deve essere unico e unitario sia il suo bilancio di previsione, sia il suo rendiconto e bilancio d’esercizio. E’ il
complesso unitario delle entrate che finanzia l’amministrazione pubblica e quindi sostiene così la totalità delle
sue spese durante la gestione. Le entrate in conto capitale sono destinate esclusivamente al finanziamento di
spese di investimento.
 3. Principio della universalità: Tutte le entrate e tutte le spese dell’ente devono essere rappresentate in bilancio.
Sono dunque incompatibili con tale principio, e pertanto vietate, le gestioni fuori bilancio consistenti in gestioni
poste in essere dalla singola amministrazione e/o da sue articolazioni organizzative che non transitano nel
bilancio.

 . Principio della integrità Nel bilancio di previsione e nei documenti di rendicontazione le entrate devono
essere iscritte al lordo delle spese sostenute per la riscossione e di altre eventuali spese ad esse connesse e,
parimenti, le spese devono essere iscritte al lordo delle correlate entrate, senza compensazioni di partite. Lo
stesso principio si applica a tutti i valori del sistema di bilancio, quindi anche ai valori economici ed alle
grandezze patrimoniali che si ritrovano nel conto economico e nel conto del patrimonio
 5. Principio della veridicità, attendibilità, correttezza, e comprensibilità Il principio della «veridicità» fa esplicito riferimento al principio del
«true and fair» ricerca nei dati contabili di bilancio la rappresentazione delle reali condizioni delle operazioni di gestione di natura
economica, patrimoniale e finanziaria di esercizio. Il principio della veridicità non si applica solo ai documenti di rendicontazione e alla
gestione, ma anche ai documenti di previsione nei quali è da intendersi come rigorosa valutazione dei flussi finanziari (e nel caso anche 5
economici) generati dalle operazioni che si svolgeranno nel futuro periodo di riferimento. Si devono quindi evitare le sottovalutazioni e le
sopravalutazioni delle singole poste che invece devono essere valutate secondo una rigorosa analisi di controllo. Una corretta
interpretazione del principio della veridicità richiede anche l’enunciazione degli altri postulati di bilancio (attendibilità, correttezza e
comprensibilità. Le previsioni e in generale tutte le valutazioni a contenuto economico – finanziario e patrimoniale, devono essere, inoltre,
sostenute da accurate analisi di tipo storico e programmatico o, in mancanza, da altri idonei ed obiettivi parametri di riferimento, nonché
da fondate aspettative di acquisizione e di utilizzo delle risorse al fine di rendere attendibili i documenti predisposti (principio
dell’attendibilità). Tale principio non è applicabile solo ai documenti contabili di programmazione e previsione, ma anche al rendiconto e
al bilancio d’esercizio, per la redazione dei quali occorre un processo di valutazione. Un’informazione contabile è attendibile se è scevra
da errori e distorsioni rilevanti e se gli utilizzatori possono fare affidamento su di essa. L’oggettività degli andamenti storici e dei suddetti
parametri di riferimento, ad integrazione di quelli eventualmente previsti dalle norme, consente di effettuare razionali e significative
comparazioni nel tempo e nello spazio e, a parità di altre condizioni, di avvicinarsi alla realtà con un maggior grado di approssimazione. Il
rispetto formale e sostanziale delle norme che disciplinano la redazione dei documenti contabili di programmazione e previsione, di
gestione e controllo e di rendicontazione deve, inoltre, caratterizzare la formazione dei citati documenti (principio della correttezza).
Infatti, il principio della correttezza si estende anche ai principi contabili generali e applicati che costituiscono i fondamenti e le regole di
carattere generale cui deve informarsi l’intero sistema di bilancio, anche non previste da norme giuridiche, ma che ispirano il buon
andamento dei sistemi contabili adottati da ogni specifica amministrazione pubblica.). Il principio della chiarezza o comprensibilità è
rafforzativo del principio base della veridicità .Al fine di consentire una rappresentazione chiara dell’attività svolta, le registrazioni contabili
ed i documenti di bilancio adottano il sistema di classificazione previsto dall’ordinamento contabile e finanziario, uniformandosi alle
istruzioni dei relativi glossari. L’articolazione del sistema di bilancio deve essere tale da facilitarne – tra l’altro – la comprensione e
permetterne la consultazione rendendo evidenti le informazioni previsionali, gestionali e di rendicontazione in esso contenute. . Il sistema di
bilancio deve essere corredato da una informativa supplementare che faciliti la comprensione e l'intelligibilità dei documenti. L’adozione
di una corretta classificazione dei documenti contabili costituisce una condizione necessaria per garantire il corretto monitoraggio e
consolidamento dei conti pubblici da parte delle istituzioni preposte al coordinamento e controllo della finanza pubblica

 6. Principio della significatività e rilevanza: Per essere utile, un'informazione deve essere significativa per le esigenze informative connesse
al processo decisionale degli utilizzatori. L’informazione è qualitativamente significativa quando è in grado di influenzare le decisioni degli
utilizzatori aiutandoli a valutare gli eventi passati, presenti o futuri, oppure confermando o correggendo valutazioni da loro effettuate
precedentemente. Il procedimento di formazione del sistema di bilancio implica delle stime o previsioni. Pertanto, la correttezza dei dati di
bilancio non si riferisce soltanto all'esattezza aritmetica, bensì alla ragionevolezza, ed all’applicazione oculata e corretta dei procedimenti
di valutazione adottati nella stesura del bilancio di previsione, del rendiconto e del bilancio d’esercizio
 7. Principio della Flessibilità: Nel sistema del bilancio di previsione i documenti non debbono essere interpretati come
immodificabili, perché questo comporterebbe una rigidità nella gestione che può rivelarsi controproducente. Il principio di 6
flessibilità è volto a trovare all’interno dei documenti contabili di programmazione e previsione di bilancio la possibilità di
fronteggiare gli effetti derivanti dalle circostanze imprevedibili e straordinarie che si possono manifestare durante la
gestione, modificando i valori a suo tempo approvati dagli organi di governo. Per tale finalità la legge disciplina l’utilizzo di
strumenti ordinari, come il fondo di riserva, destinati a garantire le risorse da impiegare a copertura delle spese relative a
eventi prevedibili e straordinari. Un eccessivo ricorso agli altri strumenti di flessibilità, quali le variazioni di bilancio, va visto
come fatto negativo, in quanto inficia l’attendibilità del processo di programmazione e rende non credibile il complesso
del sistema di bilancio. Non è consentito l’utilizzo degli stanziamenti in conto capitale per finanziare spese correnti. Il
principio di flessibilità si applica non solo ai valori finanziari contenuti nel bilancio di previsione su cui transita la funzione
autorizzatoria, ma anche ai documenti di programmazione sui quali si fonda la gestione ed il relativo controllo interno. È
necessario che nella relazione illustrativa delle risultanze di esercizio si dia adeguata informazione sul numero, sull’entità e
sulle ragioni che hanno portato a variazioni di bilancio in applicazione del principio e altresì sull’utilizzo degli strumenti
ordinari di flessibilità previsti nel bilancio di previsione.
 8. Principio della congruità: La congruità consiste nella verifica dell’adeguatezza dei mezzi disponibili rispetto ai fini stabiliti.
Il principio si collega a quello della coerenza, rafforzandone i contenuti di carattere finanziario, economico e patrimoniale,
anche nel rispetto degli equilibri di bilancio. La congruità delle entrate e delle spese deve essere valutata in relazione agli
obiettivi programmati, agli andamenti storici ed al riflesso nel periodo degli impegni pluriennali che sono coerentemente
rappresentati nel sistema di bilancio nelle fasi di previsione e programmazione, di gestione e rendicontazione.
 9. Principio della prudenza Il principio della prudenza si applica sia nei documenti contabili di programmazione e del
bilancio di previsione, sia nel rendiconto e bilancio d’esercizio. Nel bilancio di previsione, più precisamente nei documenti
sia finanziari sia economici, devono essere iscritte solo le componenti positive che ragionevolmente saranno disponibili nel
periodo amministrativo considerato, mentre le componenti negative saranno limitate alle sole voci degli impegni sostenibili
e direttamente collegate alle risorse previste. Nei documenti contabili di rendicontazione il principio della prudenza
comporta che le componenti positive non realizzate non devono essere contabilizzate, mentre tutte le componenti
negative devono essere contabilizzate e quindi rendicontate, anche se non sono definitivamente realizzate. Il principio
della prudenza così definito rappresenta uno degli elementi fondamentali del processo formativo delle valutazioni presenti
nei documenti contabili del sistema di bilancio.
 10. Principio della coerenza Occorre assicurare un nesso logico e conseguente fra la programmazione, la previsione, gli atti di gestione e la
rendicontazione generale. La coerenza implica che queste stesse funzioni ed i documenti contabili e non, ad esse collegati, siano strumentali al
perseguimento dei medesimi obiettivi. Il nesso logico infatti deve collegare tutti gli atti contabili preventivi, gestionali e consuntivi, siano essi di carattere
strettamente finanziario, o anche economico e patrimoniale, siano essi descrittivi e quantitativi, di indirizzo politico ed amministrativo, di breve o di lungo
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termine. La coerenza interna implica: - in sede preventiva, che gli strumenti di programmazione pluriennale e annuale siano conseguenti alla
pianificazione dell’ente; - in sede di gestione, che le decisioni e gli atti non siano in contrasto con gli indirizzi e gli obiettivi indicati negli strumenti di
programmazione pluriennale e annuale e non pregiudichino gli equilibri finanziari ed economici; - in sede di rendicontazione, che sia dimostrato e
motivato lo scostamento fra risultati ottenuti e quelli attesi. La coerenza interna del sistema di bilancio riguarda anche i criteri particolari di valutazione
delle singole poste in conformità ai postulati e principi generali e concerne le strutture e le classificazioni dei conti nel bilancio di previsione, nel
rendiconto e nel bilancio d’esercizio. La coerenza esterna comporta una connessione fra il processo di programmazione, gestione e rendicontazione
dell’amministrazione pubblica, da un lato, e le direttive e le scelte strategiche di altri livelli di governo del sistema pubblico anche secondo i principi di
coordinamento della finanza pubblica.

 11. Principio della continuità e della costanza La valutazione delle poste contabili di bilancio deve essere fatta nella prospettiva della continuazione
delle attività istituzionali per le quali l’amministrazione pubblica è costituita. Il principio della continuità si fonda sulla considerazione che ogni sistema
aziendale, sia pubblico sia privato, deve rispondere alla preliminare caratteristica di essere atto a perdurare nel tempo. Pertanto le valutazioni contabili
finanziarie, economiche e patrimoniali del sistema di bilancio devono rispondere al requisito di essere fondate su criteri tecnici e di stima che abbiano la
possibilità di continuare ad essere validi nel tempo. L’eventuale cambiamento dei criteri particolari di valutazione adottati, deve rappresentare un’
eccezione nel tempo che risulti opportunamente descritta e documentata in apposite relazioni nel contesto del sistema di bilancio. Il principio della
costanza, insieme agli altri postulati, risponde alla logica unitaria di rappresentare nel sistema di bilancio, mediante i diversi valori contabili di tipo
finanziario, economico e patrimoniale, la coerenza, la chiarezza e la significatività delle scelte di programmazione, della gestione e delle risultanze finali
di esercizio.

 12. Principio della comparabilità e verificabilità: Gli utilizzatori delle informazioni di bilancio devono essere in grado di comparare nel tempo le
informazioni analitiche e sintetiche Gli utilizzatori, inoltre, devono poter comparare le informazioni di bilancio anche tra enti pubblici diversi, al fine di
valutarne la qualità di una sauna amministrazione. Il costante e continuo rispetto dei principi contabile è condizione necessaria per la comparabilità
spazio-temporale dei documenti del sistema bilancio sia per gli organi di governance interna sia per tutti coloro che vogliono ottenere informazioni sulla
gestione pubblica.

 13. Principio della neutralità: La redazione dei documenti contabili deve fondarsi su principi contabili indipendenti ed imparziali verso tutti i destinatari,
senza favorire gli interessi o le esigenze di particolari gruppi. L’imparzialità contabile deve essere considerata come l’applicazione competente e
tecnicamente corretta del processo di formazione dei documenti contabili del bilancio di previsione, del rendiconto e del bilancio d’esercizio.

 14. Principio pubblicità: Il sistema di bilancio assolve una funzione informativa nei confronti degli utilizzatori dei documenti contabili, che devono
assicurare ai cittadini la conoscenza attraverso le pubblicazioni obbligatorie.
 15. Principio dell’ equilibrio di bilancio: Tale principio non va interpretato come un mero equilibrio
finanziario cioè un solo pareggio fra entrate ed uscite. Tale principio richiede e comporta la 8
corretta applicazione di tutti gli equilibri finanziari, economici e patrimoniali che sono da verificare
NON solo in fase di programmazione, ma anche durante la gestione, in modo concomitante con
lo svolgimento delle operazioni di esercizio, riflettendosi pertanto anche nei documentai delle
rendicontazione. Le norme di contabilità pubblica impongono il raggiungimento dell’equilibrio di
bilancio che riguarda il pareggio complessivo di competenza e di cassa.
 16. Principio della competenza finanziaria: E’ uno dei più importanti principi della contabilità
pubblica, quello su cui si basa l’intero assetto innovativo previsto dal D. Lgs 118/2011. Si tratta del
principio che definisce il criterio di imputazione agli esercizi finanziari delle cd obbligazioni
giuridicamente perfezionate, attive o passive. ( accertamenti di entrata o impegni di spesa). In
base alla nuova configurazione di tale principio ( cd competenza finanziaria potenziata)le
obbligazioni attive o passive giuridicamente perfezionate devono essere registrate nelle scritture
contabili al momento in cui esse sorgono ( nel momento cioè del loro perfezionamento) ed
IMPUTATE all’esercizio nel quale andranno a scadenza ( cioè quando si manifesta la loro
esigibilità).
 17. Principio della competenza economica E’ il principio che definisce il criterio con cui sono
imputati gli effetti delle diverse operazioni contabili e attività poste in essere dall’amministrazione
pubblica nel corso dell’esercizio. E che si concretizzano in utilità economiche ( costi/oneri o
ricavi/proventi). L’effetto di tali attività e/o operazioni deve essere rilevato contabilmente e
contestualmente attribuito all’esercizio al quale si riferiscono e NON a quello in cui si manifestano i
relativi movimenti finanziari ( cioè gli incassi e o i pagamenti).
 18. Principio della prevalenza della sostanza sulla forma: principio secondo il quale tutte le
operazioni e i fatti che sono accaduti durante l’esercizio devono essere rilevati contabilmente in
relazione alla loro sostanza effettiva e quindi alla realtà economica che li ha generati.
Principio della programmazione di 9

bilancio - all. 4/1


 La programmazione è quel PROCESSO di analisi e di valutazione che consente di organizzare, in un
determinato arci temporale, le attività e le risorse necessarie a garantire gli obiettivi sociali e a promuovere
lo sviluppo economico e civile della comunità.
 Nel realizzare tale processo , occorre tener conto:
 del programma di governo dell’ente con il quale vengono definiti le finalità e gli obiettivi di gestione
dell’ente medesimo;
 degli indirizzi di finanza pubblica, ai sensi dell’art. 119 della Costituzione definiti sia in ambito nazionale
sia europeo.
La programmazione, nel pieno rispetto del principio di comprensibilità, deve chiaramente evidenziare:

i contenuti le responsabilità i portatori d’interesse le risorse (umane, finanz. e


strumentali)
Principio della Contabilità 10

finanziaria all. 4/2


 Costituisce il sistema contabile principale e fondamentale per la rilevazione dei
fatti gestionali.
 Fondamentale ai fini autorizzatori e di rendicontazione della gestione.
 Rileva le obbligazioni attive e passive, gli incassi e i pagamenti riguardanti tutte
le transazioni.
 Il principio della competenza finanziaria costituisce il criterio di imputazione
delle obbligazioni giuridicamente perfezionate attive e passive: esse saranno
imputate agli esercizi in cui saranno esigibili.
 Caratteristiche:
 Rilevanza della dimensione temporale
 Natura autorizzatoria del bilancio
 Rilevanza degli equilibri di cassa
 Obbligo della copertura finanziaria per gli Investimenti.
Principio della Contabilità 11

economico-patrimoniale all. 4/3


 Gli enti che adottano la contabilità finanziaria devono affiancare una
contabilità economico-patrimoniale al fine di garantire una rilevazione
unitaria dei fatti gestionali.
 Rileva costi/oneri – proventi/ricavi derivanti dalle transazioni dell’ente.
 Serve per la predisposizione del c/economico e dello stato patrimoniale
ai fini della rendicontazione.
 NON è una contabilità derivata, bensì autonoma ed integrata.
 Rappresenta l’equilibrio economico tra le risorse acquisite ed utilizzate.
 Il principio della competenza economica patrimoniale si fonda sugli
effetti delle transazioni contabili; effetti che saranno registrati ed imputati
all’esercizio cui si riferiscono, e non a quello dove si manifestano i
rispettivi flussi finanziari
Bilancio consolidato all. 4/3 12

 Il Consiglio regionale approva il Bilancio consolidato entro il 30


settembre di ogni anno.
 Usato al fine di rappresentare in modo veritiero ed uniforme la
situazione finanziaria, economica e patrimoniale dell’attività
complessiva svolta dall’ente anche attraverso le sue articolazioni.
 Composto da:
 C/economico consolidato
 Stato patrimoniale consolidato

Sono allegati al bilancio consolidato:


 Relazione della gestione consolidata
 Relazione del collegio di revisori
SCHEMI di BILANCIO COMUNI 13

 L’art. 11 del D.Lgs. 118/2011 dispone che le Regioni adottino comuni schemi di bilancio finanziari,
economici e patrimoniali nonché i comuni schemi di bilancio consolidato con i propri enti e
organismi strumentali, aziende, società controllate e partecipate.
 Allegato 9- Schema di bilancio di previsione: comprendente le previsioni di entrata e di spesa di
competenza e di cassa del primo esercizio, e delle entrate e delle spese di competenza degli
esercizi successivi, nonchè i relativi allegati;
 Allegato 10 – Schema del rendiconto della gestione: che comprende il c/bilancio ( comprensivo
del QUADRO generale RIASSUNTIVO e la verifica degli EQUILIBRI di BILANCIO), lo stato
patrimoniale ed il c/economico;
 Allegato 11 – schema del bilancio consolidato

Oltre a tali documenti le Regioni devono redigere un rendiconto semplificato per il cittadini da
divulgare sul proprio sito Internet in cui sono illustrati sinteticamente i dati di bilancio, le risorse umane,
finanziarie e strumentali che sono state utilizzate ed i risultati conseguiti, in termini di livello di
copertura e di qualità dei servizi pubblici forniti ai cittadini.
PIANO dei CONTI INTEGRATO 14

 Piano dei conti previsto solo per le Amministrazioni che sono in contabilità
finanziaria;
 Consente di trasformare la contabilità finanziaria in economico-
patrimoniale attraverso una MATRICE di CORRELAZIONE che mette in
correlazione i conti finanziari con quelli economico-patrimoniali, attraverso i
capitoli di bilancio sia in entrata sia in uscita;
 Definito in modo da consentire una visione unitaria dei fatti gestionali.
 Strumento di monitoraggio della finanza pubblica.
Il Bilancio di previsione 15
 Il bilancio di previsione finanziario è un documento nel quale sono rappresentate contabilmente le previsioni di
natura finanziaria riferite a ciascun esercizio comprensivo nell’arco temporale, attraverso il quale gli organi di
governance nell’esercizio delle loro funzioni di indirizzo e di controllo provvedono al trasferimento delle risorse
finanziarie per la realizzazione dei programmi stabiliti.
 Svolge le seguenti finalità:
POLITICO –AMMINISTARTIVA: in quanto consente l’esercizio delle prerogative di indirizzo e di controllo esercitate dagli organi politici;

PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA: in quanto grazie al bilancio si attua l’intero processo di decisione politica;

DI DESTINAZIONE DELLE RISORSE: attraverso la funzione AUTORIZZATORIA connessa alla natura finanziaria del bilancio;

VERIFICA DEGLI EQUILIBRI FINANZIARI: in quanto deve prevedere la copertura finanziaria delle spese di funzionamento e di investimento;

INFORMATIVA: fornisce informazioni agli utilizzatori interni ed esterni in merito ai programmi da realizzare e all’andamento finanziario
dell’amministrazione.

La Funzione politico – amministrativa di indirizzo e di controllo è svolta dal CONSIGLIO tramite l’approvazione del bilancio autorizzatorio.

La Funzione di ripartizione delle risorse è invece svolta dalla GIUNTA. Contestualmente all’approvazione del bilancio da parte del
Consiglio, la Giunta nella prima seduta utile successiva provvede all’approvazione del Documento tecnico d’accompagnamento (DTA)
attraverso il quale approva la ripartizione delle Tipologie in CATEGIRIE ( per la parte E) e dei Programmi in MACROAGGREGATI ( per la
parte S) per ciascuno degli anni considerati in bilancio. Contestualmente al DTA approva anche il BILANCIO FINANZAIRIO GESTIONALE
con il quale ripartisce le categorie e i macroaggregati in capitoli, e eventualmente, in articoli.

Con il Bilancio finanziario gestionale si attua la ripartizione delle risorse a favore dei Centri di Responsabilità Amministrativa.
 Nel rispetto del principio dell’ANNUALITA’ è necessario aggiornare annualmente il bilancio di
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previsione. Entro il 31/10 di ogni anno la GR approva lo schema di approvazione del bilancio
finanziario da sottoporre all’approvazione del Consiglio. Presenta anche la proposta del DTA che
poi sarà approvata dalla GR dopo l’approvazione del bilancio di previsione da parte del CR.
 Entro il 31/12 il Consiglio approva con Legge il bilancio di previsione.
 Il bilancio di p. è redatto in termine di competenza finanziaria e di cassa il primo esercizio del
periodo considerato, mentre in termini di sola competenza finanziaria per gli esercizi successivi.
 Sono allegati al bilancio di previsione:
a. Prospetto esplicativo del risultato presunto di amministrazione
b. Prospetto sulla composizione per missioni e programmi del FPV
c. Prospetto sulla composizione del FCDE
d. Prospetto dimostrativo del rispetto dei vincoli di indebitamento
e. Elenco dei capitoli per spese obbligatorie
f. Elenco delle spese che possono essere pagate con il Fondo di riserva per spese impreviste
g. Nota integrativa
h. Relazione del collegio dei revisori dei conti
 Nel pieno rispetto del principio di PUBBLICITA’ il bilancio di previsione, il DTA e il bilancio finanziario gestionale 17
devono essere pubblicati sul sito Internet istituzionale.
 Le previsioni di entrata rappresentano quanto l’amministrazione ritiene ragionevolmente di poter accertare in
ciascun esercizio in cui è articolato il bilancio, nel rispetto dei principi contabili dell’attendibilità e della congruità;
 Le previsioni di spesa sono predisposte secondo i principi di veridicità e delle coerenza e rappresentano quanto
si prevede di impegnare nell’arco di tempo considerato in bilancio.

 Se tutte le entrare e le spese esigibili venissero riscosse e pagate nel corso dell’esercizio le previsioni di
competenza coinciderebbero con le previsione di cassa e non si formerebbero né residui attivi né residui passivi.
Considerando però che le obbligazioni scadute possono non venire né pagate né riscosse a causa di ritardi
tecnici, gli stanziamenti di competenza possono essere diversi da quelli della cassa. L’adozione del principio
della competenza finanziaria potenziata richiede l’imputazione delle obbligazioni giuridiche all’esercizio in cui
essere saranno esigibili.
 Nel bilancio di previsione prima di tutte le E e prima di tutte le S sono iscritte:
 In E gli importi del FPV di parte corrente e di parte capitale

 In E l’importo dell’utilizzo dell’avanzo di amministrazione presunto con l’indicazione della «quota vincolata» del risultato utilizzata
anticipatamente l’approvazione del rendiconto.

 In E il fondo di cassa presunto dell’esercizio precedente

 In S l’importo del disavanzo di amministrazione presunto.


Classificazione Entrate e Spese 18

ENTRATE SPESE
 TITOLI: secondo la fonte di provenienza;  MISSIONI: individuano le funzioni istituzionali e gli
obiettivi strategici in base all’art. 117 della Cost.ne;
 TIPOLOGIE: indicano la natura delle entrate e
costituiscono l’unità minima di voto.  PROGRAMMI: individuano i complessi
omogenei di attività finalizzate al
 CATEGORIE: rappresentano l’oggetto delle
entrate e si raccordano al IV livello del piano raggiungimento della finalità istituzionali
dei conti.  MACROAGGREGATI: secondo la natura
TITOLO 1- Entrate correnti di natura tributaria economica della spesa. Si raccordano al
contributiva e perequativa IV livello del piano dei conti.

TITOLO 2 – Trasferimenti correnti TITOLO 1- SPESE CORRENTI

TITOLO 3 - Entrate extratributarie TITOLO 2 – SPESE IN C/CAPITALE

TITOLO 4 - Entrate in c/capitale TITOLO 3 - SPESE PER INCREMENTO ATTIVITA’


FINANZIARIE
Titolo 5 - Entrate per riduzione attività finanziaria
TITOLO 4 - RIMBORSO PRESTITI
TITOLO 6 - Accensione prestiti
Titolo 5 - SPESE PER CHIUSURA ANTICIPAZIONI DI
TITOLO 7 – Anticipazione di tesoreria TESORERIA

TITOLO 9 – Entrate per conto terzi e partite di giro TITOLO 7 - SPESE PER CONTO DEI TERZI E PARTITE DI
GIRO
Le fasi dell’ entrata 19

Le entrate sono costituite


da tutti i redditi, proventi e
crediti di qualsiasi natura
che l’ente ha il diritto di
riscuotere in virtù di leggi,
regolamenti o altri titoli.

Tutte le entrate devono


essere iscritte nel bilancio
di previsione.

Le fasi dell’entrata sono: ACCERTAMENTO RISCOSSIONE VERSAMENTO


 L’ACCERTAMENTO costituisce la prima fase dell’entrata attraverso la quale vengono verificati i
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seguenti elementi tutti essenziali:
i. La ragione del credito
ii. Il titolo giuridico che supporta il credito
iii. L’esatta individuazione del soggetto debitore
iv. L’ammontare del credito
v. La scadenza del credito ( con l’avvento del d.Lgs 118)
 l’accertamento presuppone idonea documentazione e si perfeziona mediante l’atto gestionale
( decreto dirigenziale) nel quale vengono verificati ed attestati i suindicato requisiti detti
essenziali.
 Due aspetti peculiari:
 L’iscrizione dell’accertamento avviene in relazione alla scadenza del credito rispetto a ciascun esercizio
finanziario;
 Con la fase dell’accertamento è possibile individuare la portata delle risorse finanziarie disponibili sulla base
delle quali è possibile far fronte agli impegni di spesa.

Questi due concetti sono basilari in quanto le entrate costituiscono LIMITE agli impegni di spesa!!!
 La fase della RISCOSSIONE rappresenta il momento in cui l’ente incassa la somma dovuta in modo diretto presso il
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tesoriere ( la banca) o in modo indiretto presso un agente di riscossione.
 La fase di riscossione rappresenterà il momento in cui si ha la certezza dei mezzi monetari, se la riscossione avviene in
modo diretto si avrà anche l’effettiva e concreta disponibilità delle somme riscosse.
 Il settore Bilancio emetterà le reversali d’incasso con cui dispone la riscossione attribuendole all’esercizio in cui l’incasso è
stato effettuato.
 La reversale d’incasso deve contenere:

 l’indicazione del debitore


 l’ammontare della somma da riscuotere
 la causale
 l’indicazione del titolo e della tipologia di bilancio cui è riferita l’entrata
 il numero progressivo
 l’esercizio finanziario e la data di emissione
 la codifica SIOPE

Il tesoriere deve accettare la riscossione di ogni somma versata in favore della Regione, comprese le entrate derivanti
da accensione di prestiti, anche senza la preventiva emissione della reversale d’incasso ( o chiamata anche ordinativo
d’incasso). In tale ipotesi, però, ne deve dare immediata comunicazione alla Regione richiedendo la regolarizzazione
che dovrà avvenire entro i successivi 60 gg.
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 La fase conclusiva delle E è rappresentata dal VERSAMENTO che rappresenta il momento in cui il denaro affluisce
materialmente nelle casse dell’ente.
 Questa fase è separata dalla precedente solo nel caso in cui sia presente un agente di riscossione esterno che si
interpone fra l’ente ed il soggetto debitore. In tal caso l’agente addetto alla riscossione dovrà versare le somme
raccolte nelle casse dell’ente entro 15 gg secondo le modalità fissate dall’ordinamento contabile regionale.

 Se l’imputazione di incassi e pagamenti dell’esercizio è stata fatta


correttamente, alla chiusura dell’esercizio, il FONDO di CASSA FINALE coincide
con quello risultante dalle scritture della banca, senza necessità di
riconciliazione. Le amministrazioni pubbliche allegano al rendiconto una
dichiarazione firmata dal tesoriere attestante il fondo di cassa all’inizio
dell’esercizio, il totale degli incassi, il totale dei pagamenti e il fondo di cassa
finale al 31/12 dell’esercizio di riferimento.
Le fasi della spesa 23

Ogni procedimento
ammnistrativo che comporta
spese deve trovare, fin
dall’avvio, la relativa
attestazione di copertura
finanziaria ed essere così
prenotato nelle scritture
contabili dell’esercizio.

• Impegno
• Liquidazione
LE FASI DELLA SPESA sono:
• Ordinazione
• Pagamento
I FASE
24
 La fase dell’impegno costituisce la prima fase del procedimento di spesa nella quale viene
registrata nelle scritture contabili la spesa e si costituisce un’obbligazione giuridicamente
perfezionata, avendo determinata la somma da pagare ed il soggetto creditore e avendo,
inoltre, indicato la ragione del debito. Si costituisce così un vincoli sulle previsioni di bilancio
nell’ambito della disponibilità finanziaria accertata con l’apposizione del visto di regolarità
contabile attestante la copertura finanziaria.
 Come per l’accertamento esistono anche per l’impegno alcuni elementi essenziali. Essi sono:

i. La ragione del debito

ii. La somma da pagare

iii. Il soggetto creditore

iv. La scadenza dell’obbligazione

v. La specificazione del vincolo costituito dallo stanziamento di bilancio

L’impegno si perfeziona mediante l’atto gestionale (decreto dirigenziale) che verifica ed


attesta la sussistenza dei cd elementi essenziali e la copertura finanziaria e con il qual si dà atto
degli effetti di spesa in relazione a ciascun esercizio finanziario compreso nel bilancio di
previsione.
II fase
25
La seconda fase del procedimento di spesa è rappresentata dalla liquidazione.
 Consiste nella determinazione dell’esatto ammontare della spesa o del debito con contestuale individuazione
dell’esatto creditore. La somma da versare dovrà essere contenuta entro i limiti della spesa impegnata.
 La liquidazione va corredata da documenti comprovanti il diritto di credito di terzi redatti nelle modalità stabilite
dalla lege di contabilità generale. La liquidazione è registrata contabilmente quando l’obbligazione diviene
effettivamente esigibile, a seguito della completezza della documentazione prodotta, corrispondente ad una
spesa legittimamente posta a carico del bilancio regolarmente impegnata.
 Va segnalato che la fase della liquidazione presenta una sua autonomia rispetto alla successiva fase
dell’ordinazione della spesa: la liquidazione è registrata quando l’obbligazione è esigibile.

III fase
La terza fase consiste nell’ordinazione che si concretizza nella disposizione impartita al tesoriere di provvedere
al pagamento ad un soggetto ben specificato. L’atto che contiene l’ordinazione si chiama mandato di pagamento
emesso dal settore Bilancio e firmati dal dirigente del Settore. La documentazione della spesa è allegata al mandato
ed è conservata agli atti per non meno di 10 anni.

IV fase
la quarta fase ed ultima è il pagamento e rappresenta l’effettivo pagamento a favore del creditore e la
contestuale estinzione dell’obbligazione. Il pagamento è imputato contabilmente all’esercizio in cui il tesoriere ha
effettuato il pagamento, anche se la comunicazione al tesoriere è pervenuta all’ente nell’esercizio successivo. Il
tesoriere è tenuto a effettuare i pagamenti che derivano da obblighi tributari e da obblighi di legge anche in
assenza del mandato di pagamento preventivo. Entro 30 gg la Regione deve provvedere alla regolarizzazione
emettendo il mandato stesso.
Riaccertamento ordinario dei 26

residui
 E’ un’invenzione del D.lgs 118 per dare piena attuazione al principio della competenza finanziaria potenziata;
 Approvato con delibera di GR con parere dell’organo di revisione dei conti;
 Azione preliminare al Rendiconto;
 Esclusi dal riaccertamento ordinario dei residui: le partite di giro e il perimetro sanitario;
 Annualmente si procede al riaccertamento ordinario dei residui prima del rendiconto valutando le ragioni del loro
mantenimento (pagamento a residuo), valutando la loro reimputazione oppure procedendo a dichiarare la loro
insussistenza.
 Possono essere conservati tra i RESIDUI ATTIVI tutte le somme che sono state accertate e che sono esigibili, ma
non ancora riscosse; analogamente possono essere conservati tra i RESIDUI PASSIVI le somme impegnate ed
esigibili, ma che non sono state ancora pagate; OBBLIGAZIONI GIURIDICAMENTE PERFEZIONATE ESIGIBILI
 Tutte le entrate accertate e tutte le spese impegnate che non sono esigibili devono essere reimputate
nell’esercizio in cui lo diventeranno, in cui cioè andranno in scadenza; OBBLIGAZIONI GIURIDAMENTE
PERFEZIONATE non ESIGIBILI
 Al termine del riaccertamento NON possono essere conservati fra i residui tutte le poste in entrata e in uscita
che corrispondono ad obbligazioni giuridicamente NON perfezionate. Tutte quelle poste contabili iscritte in
entrata che non sono state accertate e tutte quelle poste iscritte in uscita che non sono state impegnate
saranno cancellate poiché non sono obbligazioni giuridicamente perfezionate. I cd minori accertamenti e le cd
economie di bilancio concorrono alla determinazione del risultato di esercizio. OBBLIGAZIONI GIURIDICAMENTE
non PERFEZIONATE.
Con quale strumento si concretizza la reimputazione ? FPV Il 27
FONDO PLURIENNALE VINCOLATO

 FPV è un saldo finanziario costituito da ENTRATE ACCERTATE ed INCASSATE destinato a


finanziare obbligazioni passive giuridicamente perfezionate ( cioè impegnate) ma esigibili in
esercizi successivi rispetto a quelli in cui si è accertata l’entrata.
 FPV rende evidente la distanza temporale fra l’acquisizione della risorsa e il suo effettivo utilizzo;
 IL FPV è costituito solo da entrate accertate e vincolate, non si trova nella missione 20 e non può
essere oggetto di impegni.

 FPV: entrate accertate e vincolate destinate a dare copertura a spese già impegnate
 AVANZO: entrate accertate e vincolate destinate a dare copertura a spese che NON sono
ancora state impegnate.
Fondi regionali 28
Fondi speciali
FCDE Fondi di riserva
( art. 49)
( art 48)
 Secondo il principio 3/3 le entrate di
dubbia esigibilità sono accertate per
l’intero importo del credito anche se non  FONDI DI RISERVA PER SPESE
 Sono destinati a far fronte ad ONERI
è certa la loro riscossione ad esempio: OBBLIGATORIE: stipendi, pensioni, derivanti da provvedimenti legislativi
interessi passivi, spese derivanti da regionali che si perfezionano dopo il
 Le sanzioni amm.ve al codice della strada:
obblighi comunitari e internazionali, bilancio.
 Oneri di urbanizzazione
mutui, ammortamenti, spese  Non sono utilizzabili per l’imputazione
 Proventi derivanti dalla lotta all’evasione. obbligatorie per espressa disposizione
di atti di spesa, ma solo ai fini del
normativa. I prelievi sono disposti con
 Due tipologie di FCDE: un prelievo di somme da iscriversi in
DECRETO DIRIGENZIALE.
accantonamento che viene fatto sulla aumento alle autorizzazioni di spesa
competenza del bilancio di previsione e  FONDO DI RISERVA PER SPESE di nuovi programmi dopo l’entrata in
in sede di rendiconto trasformando quella IMPREVISTE : si può accedere a questo vigore di provv. legislativi che ne
previsione in vincolo sull’avanzo di fondo per fondo per far fronte a autorizzano la spesa.
amministrazione
eventuali deficienze delle
 DEROGHE: assegnazioni di bilancio. I prelievi di  Sono tenuti distinti a seconda che
questo fondo sono disposti con siano destinati a finanziamento di
 Crediti provenienti da altre amm.ne
DELIBERAZIONI di GIUNTA REGIONALE. spese correnti o spese in c/capitale.
 Crediti assistiti da fidejussioni  Fondi di riserva PER le ASSEGNAZIONI  I prelievi dal fondo speciale sono
 Entrate tributarie accertate per cassa di CASSA: iscritto nel solo bilancio di disposti dalla Giunta ( art. 19, c. 4, L.R.
cassa il cui importo è definito in 1/2015)
 Entrate sanitarie
rapporto alla complessiva
autorizzazione a pagare e comunque
IL FCDE si trova nella missione 20 non
in misura non superiore a 1/12. i
impegnabile in nessun modo. E’ prelievi di questo fondo sono disposti
cautelativo ed evita il formarsi del con DECRETO DIRIGENZIALE.
disavanzo.
Assestamento al bilancio ( art. 50) 29

 La legge di assestamento dà atto del permanere degli equilibri di


bilancio e, in caso di accertamento negativo, assume i necessari
provvedimenti di riequilibrio.
 Entro il 31/07 di ogni anno la Regione approva con LEGGE del CR
l’assestamento al bilancio sulla base della:
 consistenza dei Residui attivi e dei Residui passivi
 del Fondo Pluriennale vincolato
 del Fondo dei crediti di dubbia esigibilità

E’ allegata una NOTA INTEGRATIVA nella quale sono indicati:


 destinazione del risultato economico dell’esercizio precedente;
 destinazione della QUOTA LIBERA dell’avanzo di amministrazione
 le modalità di copertura del disavanzo.
Rendiconto generale: è l’atto in cui sono rappresentati i risultati 30
di gestione, finanziaria, economica e patrimoniale nel corso dell’esercizio cui il rendiconto si riferisce.
Al rendiconto sono allegati:
-l’elenco delle delibere di GIUNTA del prelievo del Fondo di riserva per spese impreviste, indicandone
le motivazioni:
- prospetto della gestione del perimetro sanitario

Conto bilancio Conto economico Stato patrimoniale

Dimostra i risultati della gestione Evidenzia i componenti positivi e Rappresenta la consistenza del
finanziaria di competenza e di cassa negativi della gestione economica patrimonio al termine dell’esercizio.
dell’esercizio considerato.
Per ciascuna tipologia di entrata e per Prima di inserire nel rendiconto i residui
ciascun programma di spesa il conto E’ possibile confrontare il valore della attivi o passivi devono essere riaccertati
bilancio comprende distintamente residui ricchezza consumata con quello della
e competenza. ricchezza prodotta nel corso della E’ composto da due sezioni
gestione. contrapposte: ATTIVITA’ e PASSIVITA’
E’ dotato di alcuni allegati + il quadro
generale riassuntivo + quadro sugli
Determina il RISULTATO ECONOMICO di
equilibri di bilancio.
ESERCIZIO incremento o decremento
Contiene: del patrimonio netto, dato dalla
differenza fra ricavi e costi.
per la parte ENTRATA, le somme
ACCERTATE distinte fra riscosse e da Consente di conoscere la gestione nel
riscuotere suo divenire approfondendo le ragioni
economiche che hanno determinato
per la parte di USCITA, le somme una variazione al patrimonio netto
IMPEGNATE distinte fra pagate e da dell’ente.
pagare + FPV
Il risultato di amministrazione 31
E’ accertato e verificato a seguito dell’approvazione del rendiconto dell’esercizio precedente : Fondo di cassa esistente al 31/12 + RA-RP al netto
del FPV

Composizione del risultato di amministrazione:


FONDI ACCANTONATI :
 FCDE
 Accantonamento per residui perenti
 Accantonamenti per passività potenziali ( fondo rischi e contenzioso)

FONDI DESTINATI agli INVESTIMENTI : costituiti da entrate in c/capitale senza vincoli di specifica destinazione.

FONDI VINCOLATI: costituiscono quota vincolata del risultato di amministrazione le entrate accertate e le economie di bilancio

FONDI LIBERI: la quota libera dell’avanzo di amministrazione dell’esercizio precedente può essere usata per le seguenti finalità:
 per la copertura dei debiti fuori bilancio;
 per l’adozione di provvedimenti necessari alla salvaguardia degli equilibri di bilancio ove non si possa provvedere con mezzi
ordinari;
 finanziamento di spese correnti a carattere NON permanente;
 estinzione anticipata di prestiti
Esercizio e gestione provvisori 32

 Si ha GESTIONE PROVVISORIA ogni qualvolta il  Si ha esercizio provvisorio quando il Consiglio l’autorizza


bilancio no è approvato al 31/12 e non sia stato con propria legge. L’esercizio provvisorio non può
autorizzato l’esercizio provvisorio. superare 3 mesi determinando i limiti di spesa.

 Equivale a una gestione commisariale: possono


 Nel corso dell’esercizio provvisorio:
essere effettuate solo le cd spese obbligatorie.  Sono impegnate nel limite dei dodicesimi le spese che
possono essere frazionate in dodicesimi
 E’ consentita una gestione provvisoria nei limiti degli
 Sono invece impegnate al di fuori della gestione dei
stanziamenti di spesa dell’ultimo bilancio di dodicesimi solo le spese:
previsione approvato.
 Tassativamente regolate da legge;
 Casi in cui si ha la gestione provvisoria:  Quelle spese che non possono essere pagate frazionandole in
dodicesimi;
 Quando il bilancio di previsione NON sia  Spese a carattere continuativo necessarie a mantenere il livello
approvato dal CR entro il 31/12 e il Consiglio qualitativo e quantitativo dei servizi
stesso non abbia autorizzato con legge
l’esercizio provvisorio;
 Possono essere impegnate solo spese correnti;
 Quando il bilancio di previsione Non sia stato
approvato entro il termine dell’esercizio  Non è consentito il ricorso all’indebitamento;
provvisorio;  E’ consentito il ricorso al fondo di riserva solo per:
 Nelle more dell’approvazione del bilancio di  Fronteggiare obbligazioni che derivano da provvedimenti
previsione, se nel corso dell’esercizio provvisorio giurisdizionali;
risulti un disavanzo presunto d’amministrazione  Obblighi tassativamente previsti dalla legge;
derivante dall’esercizio precedente.  Per garantire la prosecuzione di attività soggette a scadenza il
cui mancato svolgimento comporterebbe un danno per l’ente
( personale, imposte e tasse, mutui, sanità).
Variazioni di bilancio - art. 51 33

 Sono effettuate con legge da parte del CR e dalla Giunta regionale con provvedimento
amm.vo a seconda delle grandezze che si devono variare.
 Nel corso dell’esercizio la GR può variare il DTA e il bilancio di previsione ma solo relativamente:
 Istituzione di nuove TIPOLOGIE per l’iscrizione di ENTRATE derivanti da assegnazioni vincolate
o per l’iscrizione di SPESE tassativamente previste da legislazione vigente;
 Variazioni compensative tra le dotazioni di missioni e programmi riguardanti l’utilizzo di risorse
comunitarie vincolate;
 Variazioni compensative tra le dotazioni di missioni e programmi limitatamente alle spese per
il personale, conseguenti a provvedimenti di trasferimento del personale all’interno
dell’amministrazione;
 Variazioni compensative tra le dotazioni di cassa delle missioni e programmi;
 Variazioni del FPV;
 Variazioni riguardanti il FONDO di RISERVA per SPESE IMPREVISTE;
 Variazioni necessarie per l’utilizzo della QUOTA ACCANTONATA dell’AVANZO di
AMMINISTRAZIONE riguardante i residui perenti.
34
 Il Dirigente titolare del potere di spesa può effettuare:
 Variazioni al bilancio gestionale compensative fra capitoli di entrata appartenenti alla
medesima categoria e fra capitoli di spesa appartenenti al medesimo macroaggregato;
 Variazioni al FPV, escluse quelle di competenza della GR
 Variazioni di bilancio in termini di competenza e di cassa, relative a stanziamenti riguardanti
entrate da contributi a rendicontazione;
 Istituzione di tipologie di entrata a stanziamento 0 e variazione alle partite di giro;

Sono vietate:
 variazioni compensative tra macroaggregati appartenenti a titoli diversi;
 variazioni tra residui e competenza.
35
 NON può ESSERE approvata alcuna variazione di bilancio dopo il 30
NOVEMBRE
Ad eccezione:
 Istituzione di nuove tipologie di entrata derivanti da assegnazioni
vincolate a scopi specifici;
 Variazione al FPV
 Variazione al fondo di riserva ( sia per spese impreviste sia per spese
obbligatorie)
 Variazione per la quota accantonata dell’avanzo di amministrazione
riguardante i residui perenti

 Le variazioni di bilancio sono trasmesse al tesoriere; sono altresì trasmesse:


le variazione dei residui a seguito del riaccertamento ordinario dei residui;
le variazioni al FPV effettuate nel corso dell’esercizio.
Collegio dei revisori dei conti – art. 36

72
 E’ un organo di controllo interno e di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed
economica della gestione esercitando il controllo sulla correttezza amministrativo- contabile
degli atti gestionali;
 Vigila sull’osservanza delle disposizioni di legge, regolamenti e statuti incluso sul monitoraggio
della spesa pubblica;
 Verifica la corrispondenza dei dati riportati nel conto consuntivo con quelli desunti dalla
contabilità generale tenuta durante la gestione;
 Verifica l’attendibilità delle valutazioni di bilancio, la correttezza dei risultati finanziari economici e
patrimoniali;
 Acquisisce informazioni in ordine alla stabilità dell’equilibrio di bilancio e in caso di disavanzo
acquisisce informazioni sulle prospettive di riassorbimento;
 Esprime parere preventivo sul bilancio di previsione;
 Effettua a cadenza TRIMESTRALE controlli e verifiche sulla CASSA, sui valori e sui titoli di proprietà,
sui depositi.
Debiti fuori bilancio - art.73 37
 I debiti fuori bilancio sono riconosciuti con LEGGE del Consiglio Regionale. Derivanti da:
 sentenze esecutive;
 copertura dei disavanzi di enti, società dipendenti dalla Regione;
 ricapitalizzazione, secondo le procedure del codice civile delle suddette società.
 procedure espropriative per OPERE di PUBBLICA UTLITA’
 acquisizione di beni e/o servizi senza il preventivo impegno di spesa.

Per il pagamento la Regione può convenire con i creditori un piano di rateizzazione della durata di 3
esercizi finanziari, comprendente quello in corso;
La Regione può qualora nel bilancio non vi siano sufficienti disponibilità finanziarie per far fronte alle
spese conseguenti al riconoscimento dei debiti fuori bilancio, deliberare un aumento dei tributi ( fino
al limite massimo stabilito dalla legislazione vigente), un aumento delle aliquote, addizionali.
La LR 1/2015 prevede che il riconoscimento dei debiti fuori bilancio possa avvenire con DELIBERE di
GR solo per le sentenze esecutive e solo se le risorse sono state accantonante nel «Fondo rischi e
contenzioso»
38

Grazie per
l’attenzione
Mail to: d.graziani@consiglio.regione.toscana.it

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