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TESORERIA STATALE
Torino, 25 Ottobre 2003
In particolare:
• gli enti compresi nella tabella A (Comuni, Province, Camere di
commercio ed altri enti) hanno l’obbligo di detenere tutte le
risorse proprie su conti aperti presso le Sezioni di Tesoreria; le
entrate proprie dell’ente sono versate, dal tesoriere in un
“sottoconto” fruttifero di interessi con l’obbligo di essere
prioritariamente utilizzate per l’effettuazione dei pagamenti
(cosiddetto regime di t.u. “puro”);
• la tabella B, cui si applicano le disposizioni della L. n. 119/81, è
riservata a particolari enti come quelli previdenziali e, fino al
2001 alle Regioni, e prevede la possibilità di mantenere un
plafond di risorse presso il sistema bancario, sempre con
l’obbligo del prioritario utilizzo.
IL RUOLO DELLA TESORERIA
STATALE
L’ANTICIPAZIONE TECNICA
1. La Tesoreria mista
Il regime di Tesoreria mista, avviato nel luglio 1998 per i
comuni con popolazione inferiore a 1.000 abitanti ed esteso dal
gennaio 1999 ai comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti e
ai Dipartimenti universitari, prevede che detti enti non sono più
tenuti a riversare in tesoreria le entrate proprie, potendole depositare
presso i tesorieri bancari.
Siffatto regime conferma, tuttavia, la caratteristica di risorse di
“primo utilizzo” delle entrate proprie degli enti, disponendo che le
stesse devono essere prioritariamente utilizzate per i pagamenti
effettuati dai tesorieri e che solo ad esaurimento di tali disponibilità
si può ricorrere al prelievo dai conti di T.U.
Alla base della norma sta la considerazione del legame
intercorrente tra l’assetto dei conti pubblici (e della T.U., in
particolare) ed il progressivo attuarsi del decentramento
amministrativo (disciplinato dalla legge n. 59/97 e successivo D.
Lgs.). Di tale passaggio un aspetto non secondario è necessariamente
costituito dal maggior peso che, nei bilanci degli enti territoriali,
avranno le risorse proprie, sulla cui disponibilità, dunque, non
potranno che decidere discrezionalmente gli enti stessi.
2. La sperimentazione.
Il menzionato D. Lgs. n. 279/97 ha dettato anche la disciplina
della sperimentazione del totale superamento della T.U. (che si
concreta nel riconoscimento al tesoriere bancario di tutte le somme di
pertinenza dell’ente, ivi compresi i trasferimenti dal bilancio),
prevedendone l’avvio dal 1° gennaio 1999).
Il Tesoro, tuttavia, in sede di prima attuazione (nell’ottobre 1998
sono state individuate le regioni e le università assoggettate alla
sperimentazione – tra cui la Regione Piemonte ed il Politecnico di
Torino), ha implementato un meccanismo che non si fonda sul
previsto regime di “totale superamento”, ma su un sistema analogo a
quello della Tesoreria mista, che prevede il mantenimento in T.U.
delle somme relative ai trasferimenti statali. Il dicastero giustificò
tale sostanziale disapplicazione della norma adducendo difficoltà
tecniche.
Peraltro, nello mese di giugno 1999, il Tesoro avviò una seconda
fase della sperimentazione, disponendo che le citate università (per le
regioni il tutto veniva rimandato ad un momento successivo)
potessero trasferire ai tesorieri tutte le giacenze depositate nei conti
di T.U. (in tal modo azzerandoli) e, successivamente, ricevere
direttamente sui conti bancari i trasferimenti statali. In tal modo,
seppure limitatamente alle sole università, si realizza il pieno
superamento del sistema di T.U., in seno al quale, all’azzeramento
delle somme depositate in tesoreria, fanno seguito nuove modalità di
assegnazione dei trasferimenti statali.