p&c
Concorso
per funzionari
allAgenzia delle Entrate
Breve vademecum per candidati
Come si svolgono
Cosa studiare
In appendice:
la dispensa di Diritto tributario
dellAgenzia delle Entrate
1.
Lautonomia dellAgenzia.................................................................... 2
2.
Compiti e funzioni............................................................................... 2
3.
Organi................................................................................................ 3
4.
5.
Strutture territoriali............................................................................. 5
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
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14.
15.
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1.
Lautonomia dellAgenzia
L'Agenzia delle Entrate, operativa dal primo gennaio 2001, una delle agenzie fiscali
istituite con il decreto di riorganizzazione dell'Amministrazione finanziaria (Decreto
legislativo n. 300 del 1999). Originariamente quattro, le agenzie sono attualmente tre
perch (in attuazione dellart. 23-quater del DL 95/2012) dal primo dicembre 2012
l'Agenzia dellEntrate ha incorporato lAgenzia del Territorio.
Le Agenzie (delle Entrate, del Demanio, delle Dogane e dei Monopoli), sono enti pubblici
non economici (solo lAgenzia del Demanio ente pubblico economico) soggetti alla
vigilanza del Ministero dellEconomia ed i cui compiti e la cui organizzazione sono stati
riformati con il D.Lgs. 3 luglio 2003, n. 173.
Per quanto specificamente riguarda lAgenzia delle Entrate, essa ha personalit giuridica di
diritto pubblico ed dotata di autonomia regolamentare, amministrativa, patrimoniale,
organizzativa, contabile e finanziaria. Ha un proprio Statuto e appositi regolamenti che
regolano l'amministrazione e la contabilit.
2.
Compiti e funzioni
In virt di quanto disposto dallo Statuto dellAgenzia delle entrate, emanato con delibera
del Comitato direttivo n. 6 del 13-12-2000 e successivamente aggiornato con delibera del
Comitato di gestione n. 11 del 21 marzo 2011, lAgenzia esercita, in particolare, le seguenti
funzioni:
assistenza ai contribuenti, assicurando linformazione, semplificando gli adempimenti,
riducendo gli oneri e fornendo servizi di consulenza ai contribuenti e agli altri enti
interessati dal sistema della fiscalit;
riscossione dei tributi, assicurando la gestione dellarchivio delle dichiarazioni, le
operazioni di riscossione, il controllo sulloperato dei concessionari e degli intermediari, i
rimborsi ai contribuenti, il controllo sulla regolarit e tempestivit della messa a
disposizione delle risorse finanziarie acquisite per lerario e gli altri enti impositori;
contrasto dellevasione fiscale, assicurando le attivit di controllo e di verifica, il controllo
sui concessionari e sugli intermediari;
gestione del contenzioso, assicurando la tutela degli interessi erariali nelle diverse sedi
giudiziarie, anche favorendo il ricorso agli strumenti di conciliazione;
fornitura di servizi, nella materia di competenza, ad altri enti, sulla base di disposizioni di
legge o di rapporti convenzionali;
promozione e partecipazione ai consorzi e alle societ che, secondo le disposizioni del
codice civile, abbiano ad oggetto la prestazione di servizi strumentali all'esercizio delle
funzioni pubbliche ad essi attribuite (art. 59, comma 5 D.Lgs. 300/1999).
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3.
Organi
Gli organi dell'Agenzia sono il Direttore dellAgenzia, il Comitato di gestione, il Collegio dei
revisori dei conti.
Il Direttore il legale rappresentante dellAgenzia, la dirige e ne responsabile. nominato
con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del ministro dellEconomia,
sentita la Conferenza unificata Stato-regioni-autonomie locali e resta in carica per tre anni.
Lincarico incompatibile con altri rapporti di lavoro subordinato pubblico o privato o di
lavoro autonomo, nonch con qualsiasi altra attivit professionale privata, anche
occasionale, che possa entrare in conflitto con gli scopi e i compiti dellAgenzia.
Svolge tutti i compiti non espressamente assegnati dalle disposizioni di legge e in
particolare:
a) presiede il Comitato di gestione e propone allo stesso lo statuto, i regolamenti, gli atti
generali che regolano il funzionamento dellAgenzia, i piani aziendali, il budget aziendale, il
bilancio e le spese superiori allammontare di 2 milioni seicentomila euro, la costituzione o
la partecipazione ai consorzi e alle societ strumentali;
b) determina, anche in attuazione della convenzione triennale, le scelte strategiche
aziendali, previa valutazione del comitato di gestione;
c) stipula la convenzione triennale, sentito il Comitato di gestione e dopo aver consultato ,
le organizzazioni sindacali;
d) provvede, nei limiti e con le modalit previsti dalle norme e dai contratti collettivi, alle
nomine dei dirigenti sottoponendo quelle relative alle strutture di vertice alla valutazione
preventiva del comitato di gestione;
e) determina gli indirizzi e i programmi generali necessari per raggiungere i risultati previsti
dalla convenzione e attribuisce le risorse necessarie per lattuazione dei programmi e dei
progetti;
f) pone in essere gli atti di gestione ed esercita i relativi poteri di spesa e di acquisizione
delle entrate, fatte salve le competenze dei dirigenti;
g) determina le forme e gli strumenti di collaborazione diretta con le altre Agenzie fiscali e
con gli altri enti e organi che comunque esercitano funzioni in settori della fiscalit (sia
dello Stato che delle autonomie locali);
h) assicura lattivit di supporto dellAgenzia nei confronti del Ministero dellEconomia;
i) partecipa alla contrattazione del comparto delle Agenzie fiscali e sottoscrive i contratti
integrativi e gli accordi collettivi dellAgenzia.
Il Comitato di gestione nominato per la durata di tre anni, ed composto da quattro
membri, oltre al direttore dellAgenzia che lo presiede. Il Comitato:
a) delibera, su proposta del Direttore, sullo statuto, i regolamenti, gli atti generali che
regolano il funzionamento dellagenzia, i piani aziendali, il budget aziendale, il bilancio, le
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4.
Le Direzioni Centrali
LAgenzia delle Entrate si articola in strutture a livello centrale (10 Direzioni centrali), in
Direzioni regionali (provinciali per Trento e Bolzano) e locale.
Queste sono le Direzioni Centrali:
Catasto e Cartografia. Provvede alla definizione di metodologie, di regole, di
procedure per i servizi catastali e cartografici e ne coordina lapplicazione presso gli uffici
territoriali. Fra laltro provvede alla gestione dei rapporti con gli Enti Locali, anche
attraverso il processo di decentramento di funzioni catastali ai Comuni;
Direzione Centrale Pubblicit Immobiliare e Affari Legali; definisce le metodologie,
le regole e le procedure per i servizi di pubblicit immobiliare, coordinandone
lapplicazione presso gli uffici provinciali; studia ed elabora proposte normative nelle
materie di competenza, in coerenza con le linee strategiche evolutive dellAgenzia; inoltre,
cura gli affari legali nonch il monitoraggio del contenzioso civile, amministrativo e
tributario;
Direzione Centrale Osservatorio Mercato Immobiliare e Servizi estimativi, gestisce
lOsservatorio (OMI) curando la rilevazione e l'elaborazione delle informazioni di carattere
tecnico-economico relative al valore degli immobili, al mercato degli affitti e ai tassi di
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5.
Strutture territoriali
A livello territoriale lAgenzia organizzata in 19 Direzioni regionali (una per ciascuna delle
Regioni), 2 Direzioni provinciali (Trento e Bolzano) e circa 390 uffici locali.
Le Direzioni Regionali hanno sede nel capoluogo di ogni Regione e a Trento e Bolzano ed
esercitano funzioni di programmazione, indirizzo, coordinamento e controllo nei confronti
degli uffici, curano i rapporti con gli enti pubblici locali e svolgono attivit operative di
particolare rilevanza nei settori della gestione dei tributi, dellaccertamento, della
riscossione e del contenzioso, curando in particolare le verifiche e gli accertamenti nei
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confronti dei soggetti con volume daffari, ricavi o compensi non inferiori a cento milioni di
euro e il relativo contenzioso.
Le funzioni operative dellAgenzia sono svolte, salvo quelle demandate per specifiche
esigenze agli uffici centrali e regionali, dagli uffici periferici (art. 5 del Regolamento di
Amministrazione dellAgenzia):
a) direzioni provinciali; curano lattivit di informazione e assistenza ai contribuenti, la
gestione dei tributi, laccertamento, la riscossione e la trattazione del contenzioso. Sono
strutturate in uno o pi uffici territoriali, un ufficio controlli e un ufficio legale;
b) centri di assistenza multicanale; forniscono informazioni e assistenza ai contribuenti,
utilizzando (oltre al telefono) tutti gli strumenti di comunicazione resi disponibili dalle
nuove tecnologie;
c) centri operativi; svolgono in via esclusiva attivit specialistiche e a carattere seriale in
ordine alle quali ragioni di economia di scala ed esigenze di maggiore efficacia ed efficienza
nellutilizzo delle risorse disponibili rendano conveniente modalit di lavorazione
accentrata.
d) centri satellite, che curano la trattazione delocalizzata di attivit di controllo in carico a
direzioni provinciali caratterizzate da gravi carenze di organico.
6.
Lordinamento del personale dellagenzia regolato fagli artt. 10-21 del Regolamento di
Amministrazione dellAgenzia. Occorre distinguere fra:
personale dirigente;
personale non dirigente.
I dirigenti sono responsabili degli obiettivi loro assegnati ed assicurano il rispetto degli
indirizzi e lattuazione delle direttive dei vertici dellAgenzia. Sono incaricati di funzioni
ispettive, di assistenza e consulenza allalta direzione, di studio e ricerca, di coordinamento
di specifici progetti. I dirigenti sono responsabili della gestione del personale e delle risorse
finanziarie e materiali finalizzate al conseguimento dei risultati sulla base degli obiettivi
loro assegnati, disponendo dei necessari poteri di coordinamento e di controllo.
I dirigenti sono inquadrati nel ruolo dellAgenzia in ununica qualifica articolata, ai fini
retributivi, in due fasce, e secondo le disposizioni del contratto collettivo nazionale. I
dirigenti della seconda fascia transitano nella prima dopo aver ricoperto incarichi di
direzione di uffici dirigenziali di vertice per almeno cinque anni, anche non consecutivi,
senza essere incorsi nelle misure previste dallarticolo 21 del decreto legislativo n.
165/2001, per le ipotesi di responsabilit dirigenziale.
Laccesso al ruolo di dirigente dellAgenzia avviene per concorso pubblico. Alle procedure
selettive sono ammessi a partecipare soggetti in possesso dei requisiti di professionalit ed
esperienza di volta in volta specificati in relazione alle posizioni da ricoprire. Tali procedure
prevedono una prima fase, consistente nello svolgimento di prove teorico-pratiche volte ad
accertare la preparazione professionale dei candidati e la loro capacit di applicare le
proprie conoscenze alla soluzione di problemi operativi inerenti allesercizio delle funzioni
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dirigenziali. Coloro che abbiano superato le prove partecipano, ove non abbiano gi
maturato unesperienza dirigenziale, a un periodo di applicazione presso gli uffici
dellAgenzia, della durata massima di sei mesi, finalizzato a verificarne le capacit
organizzative, gestionali e relazionali. Il periodo di applicazione termina con una prova
finale di idoneit allo svolgimento delle funzioni dirigenziali.
7.
8.
Lart. 15 del Regolamento disciplina il processo di selezione dei funzionari: anche in questo
caso, sono previste delle fasi di selezione seguite da un tirocinio teorico-pratico retribuito,
di regola della durata di un anno.
Per i funzionari amministrativo-tributari, gli ultimi concorsi (anni 2008, 2009, 2011) si sono
sempre svolti secondo questa procedura:
una prima prova oggettiva tecnico tecnico-professionale
una prova oggettiva attitudinale
un tirocinio teorico-pratico integrato dalla prova finale orale.
Vediamo le singole prove come si sono svolte negli ultimi anni.
9.
Per partecipare ai concorsi per funzionario necessario essere in possesso della laurea alla
data di scadenza del termine per la presentazione delle domande(se non diversamente
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decimale era arrotondata allintero per eccesso. I candidati che si collocavano a parit di
punteggio nellultimo posto utile in graduatoria erano comunque ammessi al periodo di
tirocinio.
Per convertire il punteggio in trentesimi, alla prova attitudinale svolta nel 2008, costituita
da 80 domande, alle risposte corrette attribuivano 10 punti, alle risposte non date 0 punti,
alle risposte errate 1,5 punti.
Per la conversione in trentesimi, occorreva applicare la formula seguente:
n. risposte corrette 10 n. risposte errate 1,5 450 6
punteggio
350
In questa prova non permesso utilizzare la calcolatrice: tutti i calcoli vanno fatti a
margine dei fogli forniti dallAgenzia delle Entrate al momento della prova.
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I. Dal Ministero delle finanze alle agenzie fiscali. - 1. Riforma tributaria e riforma
organizzativa. - 2. Lobsolescenza del modello ministeriale. - II. La riforma delle regole. - 3. Le
esperienze estere e il caso italiano. - 4. Le agenzie fiscali. - III. LAgenzia delle entrate. - 5.
Funzioni e compiti. - 6. La struttura organizzativa. - 6.1. Gli uffici locali. 6.2. I centri di assistenza
multicanale. 6.3. I centri operativi. - 7. Le modalit di selezione delle risorse umane (cenni). - 8.
Lordinamento professionale.
I TRIBUTI: I PRINCIPI
CONTRIBUENTE
COSTITUZIONALI
LO
STATUTO
DEL
SOMMARIO:
1. I tributi come copertura delle pubbliche spese - 1.1. La misurazione giuridica della
capacit economica. - 1.2. Il diritto tributario nel modello giuridico del diritto amministrativo. - 1.3.
La diversa individuabilit e determinabilit della capacit economica.- 1.4. Lart. 53 della
costituzione e la determinazione della capacit economica.- 2. Il controllo della Corte costituzionale
sulle scelte di politica tributaria e la c.d. discrezionalit legislativa. - 3. Applicazioni del principio
di capacit contributiva. - 4. La riserva di legge di cui allart. 23 Cost. 4.1. La relativit della
riserva di legge, le fonti normative secondarie e le ricadute sulla attivit amministrativa in materia
tributaria.- 5. Lo Statuto del contribuente e codificazione. - 6. Le leggi regionali e quelle statali in
materia di tributi locali. -7. Le fonti comunitarie e i trattati internazionali.- 8. Le circolari
dell'Amministrazione finanziaria.
http://www.salfi.it/index.php?option=com_docman&task=doc_download&gid=5728
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IL DIRITTO DINTERPELLO
SOMMARIO: 1. Il diritto di interpello e lo Statuto dei diritti dei contribuenti. - I. Interpello ordinario. 2. Presupposti, finalit ed oggetto dellinterpello. - 2.1. Soggetti abilitati alla presentazione delle istanze. 2.2. Modalit di presentazione dellistanza. - 2.3. Competenza. - 2.4. Documentazione integrativa. 2.5.Risposta (espressa/silenzio assenso). - 2.6. Inammissibilit. - 3. Effetti dellinterpello ordinario. - 4.
Impugnabilit del parere reso a seguito di istanza di interpello. - 5. Ulteriori tipologie di interpello
riconducibili alla procedura prevista dallarticolo 11 della legge n. 212 del 2000. II. Interpello
antielusivo. -6. Presupposti, finalit ed oggetto dellinterpello antielusivo. - 6.1. Soggetti abilitati alla
presentazione delle istanze. - 6.2. Modalit di presentazione dellistanza. - 6.3. Documentazione
integrativa. - 6.4. Risposta. - 6.5. Inammissibilit e improcedibilit. - 7. Comitato consultivo per
lapplicazione delle norme antielusive. - 8. Effetti dellinterpello antielusivo. - 9. Impugnabilit del
parere. - 10. Interpello per la deducibilit dei componenti negativi di cui allart. 11, comma 13, della
legge n. 413 del 1991. III. Interpello per la disapplicazione della normativa antielusiva. 11.
Presupposti, finalit ed oggetto dellinterpello disapplicativo. - 11.1. Soggetti abilitati alla presentazione
delle istanze. - 11.2. Modalit di presentazione dellistanza. - 11.3. Preventivit dellistanza. -11.4.
Documentazione integrativa. - 11.5. Provvedimento del Direttore regionale. - 11.6. Inammissibilit e
improcedibilit. 12. Effetti del provvedimento. 13. Impugnabilit del provvedimento. - IV. Interpello
C.F.C. (controlled foreign company). 14. La disciplina C.F.C. - 14.1 Soggetti abilitati alla
presentazione dellistanza. - 14.2. Modalit di presentazione dellistanza. - 14.3. Documentazione da
allegare allistanza e documentazione integrativa. - 14.4. Risposta. - 14.5. Inammissibilit. - 15. Effetti
dellinterpello. - 16. Impugnabilit del parere. - 17. Interpello ai sensi dellarticolo 168 del TUIR.
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26. Fonte del reddito dimpresa. 27. Rinvio allIres- - VII. Redditi diversi. - 28. Carattere
residuale della categoria dei redditi diversi- soggetti passivi. - 29. Plusvalenze immobiliari. - 30.
Plusvalenze da cessioni di attivit finanziarie. - 31. Redditi derivanti da attivit non esercitate
abitualmente. - 32. Altri redditi diversi.
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particolari per i soggetti IRPEF. - 22. Imprese minori. - 23. Attivit di allevamento e altre attivit
agricole.- 24. Regime delle nuove iniziative imprenditoriali o di lavoro autonomo. - 25. Regime dei
contribuenti minimi. - 26. La tassazione separata prevista dalla legge Finanziaria 2008.
LIMPOSTA SUL REDDITO DELLE SOCIETA - Il regime fiscale degli enti non
commerciali residenti
SOMMARIO:
1. Reddito complessivo. - 1.1. Redditi fondiari. - 1.2. Redditi di capitale. - 1.3. Redditi
diversi. - 1.4. Redditi di impresa. - 2. Determinazione dei redditi. - 2.1. Non imponibilit. - 2.2. Enti
religiosi. - 2.3. Enti soggetti alla contabilit pubblica. - 3. Regime forfetario degli enti non
commerciali. - 3.1. Associazioni sportive dilettantistiche. - 3.2. Associazioni senza fine di lucro e pro
loco. - 4. Oneri deducibili. - 5. Detrazione di imposta per oneri. - 6. Enti di tipo associativo. - 7.
Perdita della qualifica di ente non commerciale. - 8. Organizzazioni non lucrative di utilit sociale. 8.1. Onlus di diritto ed esclusioni. - 8.2. Beneficiari delle attivit delle Onlus. - 8.3. Attivit
connesse. - 8.4. Agevolazioni ai fini delle imposte dirette.
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1. Determinazione della base imponibile. - 2. Operazioni escluse dalla base imponibile. 3. Operazioni particolari. - 3.1. Le operazioni permutative e le dazioni di pagamento. - 3.2. Le
cessioni e le prestazioni accessorie. - 3.3. Prestazioni e sostituzioni in garanzia. - 4. Aliquote Iva. 4.1.
Disposizioni particolari in materia di aliquote. - 4.2. Momento di applicazione dellaliquota. - 4.3.
Operazioni ad aliquota ridotta. - 5. Il volume daffari.
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associazioni senza fine di lucro e pro-loco. - 4. Rottami, materiali da recupero e semilavorati non
ferrosi. - 5. Il regime dellagricoltura. - 5.1. Presupposto soggettivo.- 5.2. Presupposto oggettivo.5.3. Regime speciale di determinazione dellimposta.- 5.4. Separazione delle attivit.- 5.5. Opzione. 5.6. Mutamento di regime. - 5.7. Regime di esonero (art. 34 comma 6).- 5.8. Regime semplificato
(art 34 comma 6). - 5.9. Cooperative ed altri organismi associativi. - 5.10. Operazioni non
imponibili.- 5.11. Iva forfetaria sulle attivit connesse. - 6. Regime del margine per i beni usati. - 6.1.
Tipologia di beni e condizioni dacquisto. - 6.2. Operatori interessati.- 6.3. Ambito territoriale.- 6.4.
Metodi di calcolo.- 6.5. Obblighi contabili.- 6.6. Disposizioni comuni. - 6.7. Opzioni. - 6.8. Regime
speciale per le case dasta. - 7. Agenzie di viaggio e turismo. - 7.1. Ambito di applicazione. - 7.2.
Base imponibile e determinazione dellimposta. - 7.3. Adempimenti. - 7.4. Agenzie di rivendita. - 8.
LIva nel commercio elettronico. - 8.1. Il commercio elettronico indiretto. - 8.2. Il commercio
elettronico diretto.
LE DICHIARAZIONI FISCALI
1. Aspetti generali. 2. Principali tipi di dichiarazione. 2.1. La dichiarazione dei
redditi. 2.2. La dichiarazione Irap. 2.3. La dichiarazione Iva. 2.4. La dichiarazione dei sostituti
dimposta. 3. Modalit di trasmissione telematica e obblighi di conservazione. 4. Emendabilit
della dichiarazione.
SOMMARIO:
I RIMBORSI IVA
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SOMMARIO:
controllo formale Art. 36 ter) 4. Rimborsi a seguito delle decisioni delle commissioni Tributarie 5.
Rimborsi eseguiti su richiesta dellinteressato (su istanza). - 6. Procedure e controlli per lerogazione dei
rimborsi. 7. Fasi e procedure per lemissione dei rimborsi. 8. Rimborsi automatizzati. - 9. Rimborsi
semi-automatizzati. 10. Lerogazione dei rimborsi. 10.1. Laccredito del rimborso su conto corrente.
10.2. Il rimborso in conto fiscale. 10.3. Compensazione dei rimborsi con debiti da cartella esattoriale.
10.4. Interessi ed erogazione dei rimborsi dimposte dirette. 11. Rimborso non effettuato per vaglia
estinto. 11.1. Accredito non effettuato. 11.2. Mancata riscossione presso Poste Spa. 11.3. Perdita
del modello di riscossione del rimborso alle poste 11.4. Destinatario del rimborso deceduto 11.5.
Rimborsi che il beneficiario dichiara di non aver riscosso 11.6. Mancata coincidenza dei dati anagrafici
del titolare del rimborso e dei dati presenti nel modulo di riscossione - 11.7. Crediti da modello 730 per
rimborsi non effettuati dal sostituto. 12. Minor rimborso 13. Maggior credito.
IL PROCESSO TRIBUTARIO
SOMMARIO:
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9. Eccezioni allobbligo di assistenza tecnica. - 10. Conferimento della procura alle liti. - 11.
Rappresentanza ed assistenza degli enti impositori. - 12. Proposizione del ricorso alla commissione
tributaria provinciale. - 12.1 Notifica del ricorso. - 12.2 Costituzione in giudizio del ricorrente. - 13.
Le parti del processo tributario. - 14. Costituzione in giudizio del resistente. - 15. Esame preliminare
del ricorso. - 16. Deposito di documenti e memorie. - 17. Trattazione della controversia. - 18. La
sentenza. - 18.1 Forma e contenuto della sentenza. - 19. Condanna alle spese di giudizio. - 20.
Interruzione, sospensione ed estinzione. - 21. La sospensione giudiziale dellatto impugnato. - 22.
Riscossione frazionata. - 23. Esecuzione delle sentenze. - 24. Le impugnazioni. - 24.1. Lappello. 24.2. Appello principale ed appello incidentale. - 24.3. Domande ed eccezioni non riproposte
nellappello. - 24.4. Proposizione in appello di prove e documenti nuovi. - 24.5. Conclusione del
giudizio dappello. - 24.6. Il giudizio innanzi alla Corte di cassazione (cenni). - 25. Giudizio di
ottemperanza. - 26. Ricorso in revocazione. - 27. Formulari.
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deroga alla responsabilit personale della sanzione per le societ ed enti dotati di personalit
giuridica. - 2.7 (segue). La deroga quale mera distinzione tra soggetto in base al quale irrogare e
determinare la sanzione. - 2.8 (segue). Ambito di applicazione della responsabilit per le persone
giuridiche, tra principio di legalit e favor rei. - III. I principi legati alla personalit della sanzione
tributaria. - 3. I principi afferenti alla personalit e la loro applicazione alle persone giuridiche. 3.1. La trasmissibilit dellonere della sanzione amministrativa per violazioni commesse dai
dipendenti: la stipula di polizze assicurative. - 3.2. Il concorso di persone nella commissione della
violazione. - 3.3. Il concorso dei consulenti fiscali: il caso delle consulenze prestate dai Caf o dai
sostituti dimposta. - 3.4. La responsabilit nelle obbligazioni solidali. - 3.5. Lautore mediato quale
ipotesi estrema di concorso morale difficilmente comprovabile. - 3.6. Imputabilit, colpevolezza ed
intrasmissibilit della sanzione tributaria. - 3.7. La responsabilit esclusiva delle persone giuridiche e
sua incompatibilit con i principi generali legati alla personalit. - IV. Il ravvedimento quale
autoliquadazione di sanzioni ridotte.- 4. Aspetti generali ed ambito di applicazione.- 4.1. La
regolarizzazione delle violazioni formali: tra ravvedimento operoso e causa di non punibilit. - 4.2. Il
ravvedimento operoso delle violazioni sostanziali: i tre momenti essenziali per lefficacia. - 4.3. Il
ravvedimento operoso nei tributi liquidati dallufficio. - 4.4. Cause di inapplicabilit: contestazione
della violazione e linizio degli accessi, ispezioni o verifiche. - 4.5. Il concorso di violazioni e la
definizione agevolata nel ravvedimento operoso: valutazioni di convenienza. - 4.6. Applicazione di
sanzioni penali ed effettuazione della regolarizzazione della violazione finalizzata al ravvedimento.
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