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LEZIONE 22/02/2023

INTRODUZIONE AL BILANCIO D’ESERCIZIO


L’impresa è un sistema socio-economico aperto che interagisce con i propri stakeholders. Gli
stakeholders possono essere:
- Stakeholders esterni: fornitori e clienti, competitors, banche e finanziatori (detentori del
CC), comunità, Stato.
- Stakeholders interni: dipendenti, manager, investitori/azionisti (detentori di Capitale
proprio).
Nei rapporti tra il soggetto economico e gli stakeholders, il bilancio assume un ruolo rilevante. Il
bilancio infatti è il principale strumento di informazione e rendicontazione sulle attività svolte e i
risultati ottenuti dall’azienda. L’obiettivo del bilancio: è fornire informazioni utili e rilevanti per
prendere decisioni. Il ruolo del bilancio: ha il punto di vista del soggetto economico (il bilancio è uno
strumento “attivo” di informazione, in mano al soggetto economico per influenzare le decisioni degli
stakeholders) e il punto di vista degli stakeholders (il bilancio è uno strumento neutrale di
informazione e rendicontazione).
Nel bilancio sono illustrati i risultati della gestione dell’anno:
● Il reddito d’esercizio;
● Il capitale netto.
Si tratta di due grandezze astratte, cioè variamente configurabili nel valore in virtù di ipotesi, stime e
congetture. Non si possono “calcolare” o “misurare” ma solo stimare. Il reddito d’esercizio non ha
quindi un valore vero, unico e verificabile. Il reddito d’esercizio è stimato in conto economico
mediante la differenza tra ricavi e costi di competenze dell'esercizio. Il reddito d’esercizio dipende
dai criteri di valutazione, i quali a loro volta dipendono dal fine assegnato al bilancio: significato
attribuito al reddito d'esercizio. L’importanza che assume il bilancio come strumento di informazione
ha sempre destato l’interesse del legislatore nazionale ed europeo; vi sono quindi regole da seguire per
la redazione del bilancio, dettato da leggi, in quanto il bilancio è un documento “ufficiale” che viene
pubblicato.
L’Unione Europea (UE) ha dettato norme volte a garantire un’armonizzazione dei bilanci a partire
dagli anni 70/80:
● IV direttiva
● VII direttiva sul bilancio d’esercizio e consolidato.
Queste direttive sono recepite in Italia con il DLgs 127/1991. A partire dal 2002, l’UE ha però avviato
un processo di aggiornamento della normativa:
● Regolamento 1606/2002: applicazione dei principi contabili International Accounting
Standards (IAS) e International Financial Reporting Standards (IFRS).
● Direttiva 34/2013: aggiorna le precedenti direttive recepite in Italia con il DLgs 139/2015.
● Direttiva 35/2014: informazioni non finanziarie da rendicontare in bilancio. Sono recepite in
Italia con il DLgs 254/2016.
Vi sono società quotate come banche e assicurazioni e società non quotate.
● Principi contabili IAS/IFRS: fonti normative >>> DLgs 139/2015 recepito negli articoli
2423 e seguenti del Codice Civile.
● Investitori (detentori del capitale proprio): stakeholder fondamentale >> creditori (detentori
del CC).
● Competenza economica: criterio generale/ postulato fondamentale >> prudenza
● Fair value (valore corrente o di mercato) >> criteri particolari>> costo storico (ragioneria).
Il Dlgs 139/2015 si applica alle società di capitali non quotate che vengono distinti in 3 categorie:
● Società che redigono il bilancio in forma ordinaria;
● Società che redigono il bilancio in forma abbreviata;
● Microimprese.
Le microimprese sono società di capitali che per 2 anni consecutivi non superano 2 dei seguenti
limiti:
- Ricavi ≤ 350.000 €
- Attività ≤ 175.000 €
- Numero dipendenti ≤ 5
Hanno semplificazioni sulla struttura.
Società che redigono il bilancio in forma abbreviata
Si tratta di società di capitali che per 2 anni consecutivi non superano 2 dei seguenti limiti:
- Ricavi ≤ 8.800.000€
- Attività ≤ 4.400.000€
- Numero dipendenti ≤ 50
Hanno semplificazioni sulla struttura.
Le società di persone e le imprese individuali non hanno l’obbligo di pubblicare il bilancio. Un
bilancio viene redatto per finalità interne e la rilevanza dal punto di vista fiscale.
Bilancio d’esercizio e bilancio consolidato
Al 31/12 ogni società redige il proprio bilancio. In presenza di gruppi, la holding:
- Oltre a redigere il proprio bilancio d’esercizio, redige anche il bilancio consolidato che è il
bilancio unico dell’intero gruppo.
Nel bilancio consolidato si “sommano” tutti i costi, i ricavi e le attività e le passività delle società del
gruppo (di H, di A e di B) eliminando le voci infragruppo (ad esempio un credito di H verso A che è
anche un debito di A verso H).

LEZIONE 28/02
Disciplina contabile nazionale: la disciplina contabile nazionale sul bilancio d’esercizio è dettata dal
DLgs 133/2015 (che ha sostituito il DLgs 127/1991) contenuto negli articoli 2423 e seguenti del
Codice Civile. Oltre alle norme del Codice Civile vi sono i principi contabili nazionali emanati
dall’OIC (organismo Italiano di contabilità) che integrano il C.c ai sensi del DLgs 139/15. Nel nostro
studio del bilancio d’esercizio, affronteremo le seguenti tematiche:
● Il fine del bilancio: articolo 2423.
● I principi generali (postulati): articolo 2423 bis.
● I criteri di valutazione: articolo 2426.
● Forma e struttura del bilancio: altri articoli.
Con integrazione dell’OIC.
Articolo 1423 1: documenti del bilancio. Il bilancio d’esercizio è composto da:
➔ Stato Patrimoniale: in cui vi sono attività, passività e Patrimonio Netto.
➔ Conto economico: ricavi d’esercizio, costi d’esercizio, reddito d’esercizio.
➔ Nota integrativa: documento descrittivo e tabellare che contiene i criteri di valutazione
adottati e dettagli sullo Stato patrimoniale e sul Conto economico.
➔ Rendiconto finanziario: vi sono le entrate, le uscite e il flusso di cassa (cash flow).
Al bilancio si allegano 2 documenti:
➔ Relazione sulla gestione.
➔ Relazione sul collegio sindacale.
Il Dlgs 254/2016 ha recepito la direttiva 95/2014 sulle informazioni non finanziarie. Il decreto,
prevede per le aziende di grandi dimensioni l’obbligo di fornire nel bilancio una “dichiarazione non
finanziaria” riguardante:
- Impatto ambientale e sociale;
- Il personale;
- Il rispetto dei diritti umani;
- La lotta alla corruzione.
O anche il tema della Corporate Social Responsibility (CSR).
Generalmente, le società forniscono le dichiarazioni non finanziarie nella relazione sulla gestione
(allegato obbligatorio al bilancio) o nel bilancio di sostenibilità (il quale è un allegato facoltativo al
bilancio).
Art. 24232>clausola generale
Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve fornire una rappresentazione veritiera e
corretta (RVC) della situazione patrimoniale, finanziaria ed economica della gestione. L’articolo
24232 rappresenta la cosiddetta Clausola generale, la quale è una norma “sovraordinata” rispetto a
tutti gli altri principi di bilancio.

Il requisito sostanziale è la rappresentazione veritiera e concreta, mentre il requisito formale è la


chiarezza, che riguarda la forma e la struttura dei conti di bilancio.
RVC: rappresentazione veritiera e concreta
La RVC deriva dall’espressione “true and fair view” contenuta nelle IV direttive comunitarie. La RVC
è un attributo che riguarda la sostanza delle informazioni da fornire nel bilancio; ma quando un
bilancio fornisce una RVC? Vi sono due risposte, una “teorica” e una “pratica”:
- Teorica: un bilancio fornisce una RVC quando è conforme al suo fine.
- Pratica: un bilancio fornisce una RVC se è conforme ai criteri di valutazione dettati dal
legislatore.
In merito a ciò, il legislatore italiano non ha dettato in modo esplicito il fine del bilancio, ha
direttamente individuato criteri: di valutazione, generali e particolari, ispirati alla buona prassi, al
sommo empirismo e alla buona ragioneria. Come già detto, la RVC è un principio fondamentale e,
affinchè sia rispettato, il legislatore ha dettato altri 3 punti:
● Art 2423 3: informazioni complementari;
● Art 2423 4: deroghe facoltative;
● Art 2423 5: deroghe obbligatorie.
Esse garantiscono la RVC.
Articolo 2423 3: informazioni complementari
Se le informazioni richieste dal C.C non sono sufficienti per garantire la RVC, si devono fornire le
informazioni complementari (integrative, aggiuntive). La norma precisa che si tratta di un obbligo ma
non dà dettagli né sulla tipologia di informazioni, né sul documento nel quale inserirle. Si tratta di una
valutazione che deve essere fatta dal redattore del bilancio.
Articolo 2423 4: deroghe facoltative
Il DLgs 139/2015 ha inserito questo comma, introducendo il principio di “rilevanza”. E’ possibile
derogare a criteri di valutazione, quando il loro effetto è irrilevante ai fini della RVC. La rilevanza
NON riguarda la registrazione/rilevazione, ma i criteri di valutazione. In funzione di tale disposizione,
è possibile non applicare un criterio di valutazione specifico specifico per la voce e applicarne uno
“semplificato” se l’effetto sulla RVC è irrilevante (se i valori ottenuti da 2 criteri sono simili). ES:
costo ammortizzato, si tratta di una deroga facoltativa.
Articolo 2423 5: deroghe obbligatorie per casi eccezionali
Se, in casi eccezionali, l’applicazione di una disposizione del C.C è incompatibile con la RVC, la
disposizione NON deve essere applicata. Si tratta di un obbligo e non di una scelta discrezionale. Le
deroghe riguardano il criterio del “costo storico”, il costo d’acquisto.
—------------ —--------------- | |
Asset a Rivalutazione | | X

Il legislatore detta un regime derogatorio ben preciso. In nota integrativa occorre:


- Motivare la deroga;
- Indicare gli effetti sulla situazione patrimoniale, finanziaria ed economica.
Gli eventuali utili non possono essere distribuiti e devono essere accantonati in una riserva non
distribuibile.
ESEMPI DI “CASI ECCEZIONALI”
La società Alfa è in trattativa per cedere un impianto con valore contabile pari a 100 ad un prezzo di
150. Al 31/12 è stato stipulato un accordo di vendita per 150 euro. In questa situazione, il costo
storico (100) non fornisce una RVC del valore del bene e dell’introito che Alfa otterrà dalla sua
vendita. Occorre rivalutare il bene di 50.
--—---------- —------------| |
Impianti a Rivalutazione | | 50
CHIAREZZA
La chiarezza è il requisito formale della clausola generale che riguarda la forma e la struttura dei conti
di bilancio.
FORMA: forma scalare oppure a sezioni contrapposte.
STRUTTURA: ordine, aggregazione, numerazione e denominazione delle voci.
Un bilancio soddisfa il requisito della chiarezza se i conti sono redatti applicando i seguenti articoli:
- SP: articolo 2424, 2424 bis, 2423 ter.
- CE: articolo 2425, 2425 bis, 2423 ter.
- Rendiconto finanziario: articolo 2425 ter + OIC n.10
- Nota integrativa: articoli 2427, 2427 bis, altri articoli 2423 e seguenti.

LEZIONE 1/03
STATO PATRIMONIALE CIVILISTICO
Lo Stato Patrimoniale civilistico è un prospetto a sezioni contrapposte. Le voci dello SP sono
articolate secondo una gerarchia con 4 livelli:
● Le voci del dare e dell’avere dello SP sono articolate in macroclassi, distinte con lettere
maiuscole (A, B..)
● Queste macroclassi sono articolate a loro volta in classi, le quali sono distinte in numeri
romani (II,III)
● A loro volta le classi sono articolate in voci contraddistinte in numeri arabi (1,2)
● Sottovoci con lettere minuscole (a,b).
Ai sensi dell’articolo 2423 ter, le voci precedute da numeri arabi e lettere minuscole possono essere:
● Suddivise
● Accorpate
● Integrate
● Adattate
Tutte per fornire la chiarezza. Invece, le categorie precedute da lettere maiuscole e numeri romani non
possono essere modificate.
L’articolo 2424 bis del Codice Civile prevede infatti che siano iscritti tra le immobilizzazioni i beni
utilizzati “durevolmente” dall’impresa. Se un bene è tra le immobilizzazioni, io mi aspetto che un
bene ci sia quest’anno ma anche gli anni prossimi, beni che l’azienda vuole tenere per più anni, vuole
utilizzare per più anni.
Titoli di Stato BTP: destinazione durevole, l’azienda li acquista con l’obiettivo di tenerli fino a
scadenza. Dunque li classifica nell’aggregato B III, quello delle immobilizzazioni finanziarie. Essi
possono avere anche destinazione non durevole: l’azienda intende rivendere i titoli a breve termine, è
temporaneo. Li inserisco dunque nella categoria C III= attività finanziarie.
Il criterio finanziario si applica ai crediti e ai debiti per i quali è specificato l’importo con scadenza
oltre l’esercizio.
Breve analisi delle poste di Stato Patrimoniale
ATTIVO:
● Crediti vs soci: si riferiscono esclusivamente a crediti per conferimenti ancora da effettuare, è
quella parte di capitale sociale che ancora non è stata versata. Comprende i mastrini:
- Azionisti c/sottoscrizione
- Soci c/apporti
- Azionisti c/soci
- Azionisti c/somme richiamate
● Immobilizzazioni: comprende i beni destinati durevolmente all’attività aziendale, distinti in 3
classi:
- Immobilizzazioni immateriali;
- Immobilizzazioni materiali;
- Immobilizzazioni finanziarie: titoli e crediti destinati durevolmente all’interno
dell’azienda.
Soffermiamoci sulle categorie B III e in particolare sulle partecipazioni e sui crediti.
Partecipazioni: sono classificate per destinazione. Nell’aggregato B III ci sono quindi le
partecipazioni che l’azienda pensa di detenere nel tempo. Vi è però una presunzione: il codice
presume che le partecipazioni in società controllate e collegate siano immobilizzate (articolo 2359).

I crediti sono classificati esclusivamente per natura:


CREDITI: possono essere finanziari o commerciali. I finanziari si inseriscono nelle
immobilizzazioni (B III), quelli commerciali nelle attività circolanti (C II). In entrambe le categorie è
distinta eventualmente la parte con scadenza oltre l’esercizio.
GLI ACCONTI
Gli acconti dell’attivo di Stato Patrimoniale comprendono il mastrino “anticipi a fornitori”.

Anticipi a fornitori a Banca C/C 100

Anticipi a fornitori= conto numerario assimilato attivo. E’ un credito e si classifica per natura.
Se gli acconti riguardano l’acquisto o produzione di immobilizzazioni, allora la inserisco tra le
immobilizzazioni, possono essere o in B I 6 o in B II 5.
Se invece, gli acconti riguardano l’acquisto di un bene a fecondità semplice si classificano in attivo
circolante ( C I 5).

FONDI RETTIFICATIVI: nello SP civilistico non ci sono i fondi rettificativi (fondi ammortamento
e fondi svalutazione). Tutte le attività sono infatti esposte al valore netto.

CONTO ECONOMICO: ha una forma scalare. Le voci sono articolate secondo una gerarchia a 3
livelli:
- Macroclassi con lettere maiuscole (A,B)
- Voci con numeri arabi (1,2)
- Sottovoci con lettere maiuscole (a,b)
Ai sensi dell’articolo 2423 ter le categorie precedute da numeri arabi e lettere minuscole possono
essere suddivise, accorpate, integrate e adottate per favorire la chiarezza.
A. Valore della produzione
B. Costi della produzione
——-------------------------------
Differenza A-B
C. Proventi e oneri finanziari
D. Rettifiche di valore di attività finanziarie
—--------------------------------------------------------
Risultato prima delle imposte
20. Imposte
—--------------------------------------------------------
21. Reddito netto
Prima del DLgs 133/2015 c’era anche la macroclasse E Proventi e oneri straordinari, che è stata
eliminata dal decreto. Le componenti straordinarie sono quindi classificate nelle altri voci in base alla
loro natura. Il CE classifica ricavi e costi in funzione della natura.
Nel bilancio civilistico, sia per B SP sia per il CE, oltre alla colonna con il valore dell’anno, c’è
un’altra colonna con il valore dell’anno precedente.
Commento di alcune voci
A2: variazione delle rimanenze di prodotti in lavorazione e finiti (semilavorati);
Le rimanenze nel conto economico civilistico sono distinte in due categorie: prodotti finiti o in
lavorazione oppure materie e merci (costi della produzione B 11).

A4 INCREMENTI DI IMMOBILIZZAZIONI PER LAVORI INTERNI: la voce si riferisce alle


immobilizzazioni che sono realizzate internamente mediante costruzioni in economia (o costruzioni
interne). Se al 31/12 la costruzione non è terminata (è ancora in corso), si rileva la scrittura:

—----------------------------------- —-------------------------------- —--- —---


Impianti in costruzione a Costruzioni in economia 100
—--------------------------------- -—--------------------------------
Impianti in costruzione: immobilizzazioni
Costruzioni in economia: A4 di CE

A5 altri ricavi e proventi


Comprende gli altri ricavi che possono essere operativi oppure non operativi.
B11 variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie.
B14: oneri diversi di gestione: comprende tutti gli altri oneri sia operativi sia non operativi.
D: rettifiche di valore di attività finanziarie: comprende svalutazioni, ripristini di valore e
rivalutazioni degli investimenti finanziari.

NOTA INTEGRATIVA (2427, 2427 bis)


Non è prevista una struttura predefinita, il Codice fornisce la lista delle informazioni da inserire senza
una struttura, né un ordine. Generalmente, nella prassi, le società seguono il seguente ordine:
- Criteri di valutazione;
- Informazioni sullo Stato Patrimoniale;
- Informazioni sul CE;
- Altre informazioni.

7/03 lezione
I postulati (principi generali) di bilancio sono dettati dall’articolo 2423 bis e dall’OIC 11. La
continuità (going concern) è definito nel punto 1 dell’articolo 2423 bis e nei paragrafi 21-24 del’OIC
11. Questo principio è il principio cardine, la continuità è fondamentale (primo principio), se non
c’è continuità l’azienda sta fallendo, denominato proto principio: in assenza di continuità, non si può
parlare di bilancio d’esercizio, ma di bilanci straordinari. Chiaramente per un’azienda fallire non è
immediato e vi sono tante operazioni che essa deve fare prima di fallire. Le norme del Codice Civile
si applicano pertanto solo alle aziende che si trovano in condizioni di rispettare il postulato della
continuità, non è sufficiente presumere la continuità, essa va accertata da parte degli amministratori
responsabili del bilancio. Come si fa ad accertarla? Né il Codice né l'OIC danno indicazioni per
verificare che ci sia continuità, non forniscono indicazioni per verificare la continuità. In merito alla
continuità, il principio di revisione ISA 570 individua alcuni indicatori:
● Indicatori finanziari: assenza di deficit, assenza di flussi di cassa negativi;
● Indicatori gestionali: esempi come dimissioni di amministratori con funzioni strategiche,
perdita di clienti importanti;
● Altri indicatori: come una forte riduzione di capitale sociale a causa di perdite o nel caso della
pandemia, o eventi catastrofici e imprevedibili.
Secondo principio: competenza economica: definita nel punto 3 dell’articolo 2423 bis e nei
paragrafi 29-32 dell’OIC 11. Il bilancio d’esercizio è redatto attivando il principio della competenza
economica a prescindere dalla manifestazione numeraria degli eventi di gestione. Si applica dunque
una competenza economica e non numeraria. Un ricavo è di competenza dell’esercizio se:
- Il bene o esercizio è stato prodotto e ne è stata trasferita la proprietà.
Un costo è di competenza dell’esercizio se:
- Il bene/servizio è stato utilizzato o il bene/servizio non è più utilizzabile. (ES: acquisto merci
nel 2022, esse le ho vendute e dunque al 31/12 non ci sono più perchè le ho utilizzate).
In virtù del principio della competenza economica, le società redigono al 31/12 di ogni esercizio le
scritture di assestamento.
Il terzo principio è quello della prudenza: è dettata dai punti 1,2 e 4 dell’articolo 2423 bis e dei
paragrafi 16-20 dell’OIC 11. E’ il postulato più antico e più pervasivo. Dal punto di vista contabile,
non è importante definire cosa significa ma ciò che implica per le componenti negative e per le
componenti positive.
- La prima implicazione è valutare le attività e i ricavi al minore tra i valori possibili;
- Valutare le passività e i costi al maggiore tra i valori possibili;
L’obiettivo è quello di garantire l’integrità del patrimonio netto. In ogni momento, il capitale netto di
bilancio deve risultare inferiore (o uguale) al capitale economico. Il capitale economico è il capitale in
ipotesi di trasferimento dell’azienda, cioè è un valore di mercato di un'azienda.
CN ≤ W
CN: capitale netto
W: capitale economico
Nella pratica, il principio della prudenza si traduce nel principio di “asimmetria delle stime”:
● Divieto di contabilizzare attività utili potenziali, ma solo realizzate;
● Obbligo di contabilizzare le passività potenziali, se probabili e quantificabili.
ESEMPIO: l’azienda Beta cita in giudizio l’azienda Alfa per danni causati dal loro prodotto. Al
termine dell’esercizio, la causa è ancora in corso, ancora non è chiusa. Entrambe le aziende, Alfa e
Beta, ritengono molto probabile che Beta vinca la causa.
SCRITTURE SUL QUADERNO
La prevalenza della sostanza sulla forma è contenuto nel punto 1 bis dell’articolo 2423 bis e nei
paragrafi 25-28 dell’OIC 11. E’ stato introdotto con il DLgs 6/2003 con l’espressione infelice
“funzione economica” sostituita con il DLgs 139/2015. Generalmente forma e sostanza coincidono,
ma in ipotesi di contrasto tra la sostanza dell’operazione (natura, significato) e la forma giuridica, i
redattori del bilancio devono privilegiare la sostanza e non sulla forma giuridica: la sostanza prevale.
ES: pronti contro termine >>>>> esercizio sul quaderno

Nonostante l’introduzione di questo principio, il leasing finanziario continua ad essere contabilizzato


in Italia con la prevalenza della forma, come un tradizionale contratto di locazione. VALUTAZIONE
ATOMISTICA: è contenuto nell’articolo 2423 bis (punto 5). Gli elementi eterogenei ricompresi in
un’unica voce devono essere valutati atomisticamente (separatamente).
ESEMPIO QUADERNO
L’ultimo postulato è la COSTANZA: è contenuto nel punto 6 dell’articolo 2423 bis e nei paragrafi
33-35 dell’OIC 11.
I criteri di valutazione devono rimanere costanti nel tempo, al fine di garantire la comparabilità dei
bilanci. Il principio della costanza è l’unico postulato che può essere derogato. Il principio della
costanza è l’unico postulato che può essere derogato. In ipotesi di deroga, la nota integrativa deve:
- Motivare la deroga;
- Indicare gli effetti sulla situazione economica patrimoniale e finanziaria.
Vi sono altri due postulati; la OIC n.11 introduce altri 2 postulati di bilancio che sono la rilevanza e
la comparabilità.
- Rilevanza: contenuta nei paragrafi 36-42. Come già detto in merito all’articolo 2423
un’informazione è rilevante se è utile alle decisioni del lettore di bilancio. CFR: rinvio alla
lezione del 28/2
- Comparabilità: l’OIC 11 quando definisce la comparabilità richiama l’articolo 2423 ter CC
che prevede che per ogni voce di SP e di CE sia inserito anche il valore dell’anno principale.
La comparabilità è garantita anche dal postulato della costanza.
Domanda teorica che può capitare: illustri postulati di bilancio.

LEZIONE 8/03 RAGIONERIA


Matematica finanziaria
L’investimento di una somma di denaro genera interessi. Gli interessi sono stimati con una formula,
che può essere espressa in anni, mesi o giorni (con anno civile si intende 365gg o commerciale
365gg). In ipotesi di anni, la formula è

—-------------------------------------------------------------------------------

ESEMPIO: investimento di capitale pari a 100 euro per un anno ad un tasso del 10%
I= 100x 0,1x1= 10 euro
Se investo la somma per un periodo più lungo, ad esempio 5 anni, gli interessi complessivi non sono
pari a 50 (10x5). Gli interessi maturati, infatti, si cumulano al capitale e maturano anche i loro
interessi. La formula dunque deve cambiare. E’ necessario adottare la formula del montante: il
montante è il capitale alla fine del periodo.

C0= capitale al tempo 0.


C5= quanto ammonta il montante al tempo 5?
CN= C0 + (1+ i)

ESERCIZIO: La società Gulp investe 20.000 euro per 3 anni e un tasso del 5%. Stimare il montante.
Esercizio sul quaderno.

Criteri particolari di valutazione: art. 2426 C.C


L’articolo 2426 disciplina:
● Immobilizzazioni materiali> punti 1, 2 e 3.
● Immobilizzazioni immateriali> sono sempre disciplinate dall’articolo 2426, punti 1-2-3-5-6
● Immobilizzazioni finanziarie>punti 1, 3 e 4.
● Crediti: punto 8.
● Rimanenze: punti 9 e 10.
● Lavori in corso: punto 11.
IMMOBILIZZAZIONI
Sono iscritte all’aggregato B dell’attivo di SP che comprende:
● BI immobilizzazioni immateriali;
● BII immobilizzazioni materiali; beni a fecondità ripetuta che l’azienda pensa di continuare a
tenere.
● BIII immobilizzazioni finanziarie;
Ai sensi dell’articolo 2424 bis sono immobilizzazioni i beni destinati durevolmente all’attività
aziendale (criterio della destinazione). Questo significa che i beni che l’azienda decide di vendere, di
cedere, anche se a fecondità ripetuta, non sono classificati tra le immobilizzazioni ma nell’attivo
circolante. Inoltre, per le partecipazioni c’è una presunzione in quanto si considerano infatti
immobilizzate le partecipazioni in imprese controllate e collegate:
- Maggiore o uguale del 10% del CS per società partecipate quotate;
- Maggiore o uguale dle 20% del CS per società partecipate non quotate;

Criteri che riguardano le immobilizzazioni materiali


Il contenuto è dettato dall’articolo 2424, ai sensi dell’articolo 2424, la voce BII dell’attivo di SP,
comprende:
1. Terreni e fabbricati;
2. Impianti e macchinari;
3. Attrezzature industriali e commerciali;
4. Altri beni;
5. Le immobilizzazioni in corso e gli acconti.
DISCIPLINA CONTABILE
- Iscrizione articolo 2426 punto 1; l’iscrizione è la prima rivelazione, è l’apertura del mastrino.
Il punto 1 dell’articolo 2426 ci dice che il valore dell’iscrizione deve essere pari al costo, che
può essere di due tipologie. Il costo può essere il costo di acquisto, se acquistate da terzi
oppure costo di produzione se realizzate/costituite internamente.
- Ammortamento articolo 2426 punto 2;
- Svalutazione articolo 2426 punto 3;
Costo di acquisto: il costo di acquisto comprende il prezzo fatturato del bene + l’eventuale IVA
indetraibile. Inoltre, in questo valore del mastrino dobbiamo scrivere gli oneri accessori. Sono invece
da decurtare gli sconti commerciali.
+Iva indetraibile;
+Oneri accessori;
-Sconti commerciali

Ai sensi dell’OIC 16, comprendono tutti i costi sostenuti per rendere l’immobilizzazione utilizzabile
(spese di trasporto, di montaggio, di collaudo, spese del notaio, etc).

Costo di produzione: vi sono costi direttamente imputabili alla produzione del bene, costi indiretti di
produzione per la quota ragionevolmente imputabili alla realizzazione del bene + oneri finanziari+
oneri finanziari relativi e finanziamenti richiesti per finanziare la produzione del bene (dunque si tratta
di oneri finanziari specifici, vale a dire diretti.)
“Può comprendere”> non si tratta di una scelta libera e arbitraria del redattore del bilancio, ma di
un’opzione finalizzata a fornire una rappresentazione veritiera e corretta del costo di produzione.
Ammortamento articolo 2426 2
In questo punto 2, l’ammortamento è effettuato per le immobilizzazioni materiali con vita utile
limitata, non per tutte ma solo per quelle con vita utile limitata (sono i terreni e le opere d’arte), i
terreni e le opere d’arte non sono soggetti ad ammortamento. L’ammortamento è rilevato
contabilmente con la seguente scrittura di assestamento:
—--------------------- —--------------------------
Ammortamento a Fondo ammortamento 100

Ammortamento: si trova nel B10 del Conto economico.


Fondo ammortamento: si trova solo nel bilancio contabile, non in quello civilistico, dove è sottratto al
valore dell’immobilizzazione.
In virtù del punto 2 dell’articolo 2426, l’ammortamento deve essere effettuato:
- Sistematicamente: l’ammortamento è effettuato sulla base di un piano di ammortamento
redatto al momento dell’entrata in funzione del bene.
- In ogni esercizio;
- In relazione alla residua possibilità di utilizzazione;
L’OIC 16 stabilisce che il piano di ammortamento può essere:
- A quote costanti;
- A quote decrescenti: acquisto un impianto, nei primi anni l'utilizzo di più rispetto agli ultimi
anni.
- A quote variabili: in funzione della produzione
L’OIC 16 esprime una preferenza per il piano a quote costanti. In ogni esercizio l’ammortamento
deve essere rilevato, ogni anno. L’ammortamento deve essere effettuato ogni anno in relazione al
piano e non ai risultati aziendali. In relazione alla residua possibilità di utilizzazione. L’ammortamento
è effettuato in relazione alla “vita utile” del bene che tiene conto del:
- Logorio (logoramento) fisico;
- Deperimento tecnologico;

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