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Appunti Bilancio

Bilancio d'Esercizio (Università degli Studi di Firenze)

Studocu non è sponsorizzato o supportato da nessuna università o ateneo.


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LEZIONI
15 settembre – 6 dicembre
lunedì 12.00 – 13.30
giovedì 14.30 – 16.00
venerdì 14.30 – 16.00

INTRODUZIONE
Il bilancio si rivolge agli stakeholder:

- Finanziatori
- Investitori
- Dipendenti, clienti, fornitori
- Consumatori e associazioni ambientaliste
- Amministrazione finanziaria

Ognuno di questi si aspetta un bilancio che rispecchia i propri interessi quindi si è introdotto un bilancio
neutrale, relativo ad una specifica norma.

Il bilancio coinvolge vari sogget nella redazione e revisione:

- Responsabile amministrativo
- Amministratori
- Organo di controllo
- Analisti finanziari
- Agenzie di rating

Si creano conflitti di interesse:

- Stock option per manager


- Compensi agli altri attori

Il BILANCIO una introduzione


Il bilancio (contabile) :
Stato patrimoniale (SP)

 Consistenza patrimoniale
 Investimenti (attività), finanziamenti (passività) e patrimonio netto
 Grandezze stock al 31.12
 Fotografia ad una certa data, misura la consistenza del patrimonio( investimenti finanziamenti e pn)

Conto economico (CE)

 Misura la performance dell’azienda


 Variazione del patrimonio netto attraverso il reddito (ricavi – costi)
 Grandezze flusso 1.1. – 31.12, che misurano il periodo amministrativo.
 Mi racconta ciò che è passato

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Il bilancio:

tre dimensioni:

o Patrimoniale
o Economica (ricavi e costi)
o Finanziaria ( so che si trasforma in entrate e in uscite)

… in contabilità

 Libro giornale (ordine cronologico)


 Libro mastro (ordine sistematico)

Mi permettono di fissare i documenti e riesco a leggere queste 3 dimensioni

Finalità

 da strumento conoscitivo interno a informativo esterno


 da informazione quantitativo-monetaria a rapporto sul ruolo dell’azienda nel contesto economico-
sociale e ambientale

Il bilancio d’esercizio secondo il Codice Civile (cenno)


Il codice civile impone un modello di bilancio:

 Stato patrimoniale (SP)


 Conto economico (CE) Documenti «contabili»
 Rendiconto finanziario (RF)
 Nota integrativa (NI) mi commenti come sei arrivato ai numeri dei primi tre documenti

«Gli amministratori devono redigere il bilancio di esercizio, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto
economico, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa» (art. 2423 comma 1 c.c.)

documenti che accompagnano il bilancio

 Relazione sulla gestione (art. 2428 c.c.) rapporti ambiente, risorse umane….
 Relazione del Collegio sindacale (art. 2429 c.c.) nelle aziende più grandi accanto agli amministratori
abbiamo il collegio sindacale, da 1 a 3 membri con professionisti
 Relazione del soggetto incaricato della revisione legale (art. 2429 c.c.)

le Fonti del bilancio


 Il Codice Civile Inquadramento generale e linee di fondo (schemi e criteri di valutazione)
 I Principi Contabili (OIC) Interpretazione e integrazione della normativa
 Il Fisco Individuazione del reddito imponibile

Il Codice Civile
Artt. 2423 – 2435 ter -Composizione del bilancio ( i 4 punti e quelli di
Accompagnamento)
-Principi generali ( per riempire i documenti quali sono i criteri guida)
-Schemi di SP e CE
- Contenuto della NI

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- Criteri di valutazione
forma giuridica: a chi si rivolge
Società di capitale (SpA, SRL, SApA,
Soc. Cooperative, Soc. consortili,
Consorzi) (NB. Soc. di persone solo per le
Valutazioni)
Settore di appartenenza: Industriale e
commerciale No! Enti creditizi e
finanziari No! Enti assicurativi
gli enti finanziari hanno modelli di bilancio imposti diversamente
dettati dalla banca centrale.
Evoluzione storica
 Codice di commercio (1882)
 Codice Civile (1942) fino a qui non c’era un obbligo di un conto economico specifico
 L. 216/1974
 D. Lgs. 127/1991
 D. Lgs. 6/2003
 D. Lgs 139/2015

Riforma importante
- fissa il contenuto minimo del CE (allora profitti e perdite) e della relazione sulla gestione
(allora relazione degli amministratori) - definisce i criteri di valutazione - Introduce il concetto di
partecipazione in altre società e il bilancio consolidato, non guarda più ad una impesa singola.

Bilanci “europei” attraverso il recepimento delle direttiva UE, le regole per i bilanci in Europa
devono essere le stesse, standardizzazione bilancio a livello europeo

-Avvicinamento alle regole internazionali (PC internazionali)


- Obbligo di Rendiconto finanziario

Principi contabili nazionali


 resi necessari con DPR 136/1975 (certificazione bilanci) e richiamo Consob 1982
 prima stesura a cura del Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti
 con D. Lgs. 127/1991 riconoscimento ufficiale del ruolo interpretativo e integrativo

Organismo italiano di contabilità (OIC) www.fondazioneoic.eu

disciplinano:

“la necessaria declinazione pratica, ivi compresa la descrizione delle possibili casistiche, di norme di
carattere generale che, per loro intrinseca natura e finalità (quali ad esempio quelle relative ai principi della
rilevanza e della sostanza economica), recano criteri generali e non una descrizione di dettaglio che,
inevitabilmente, non potrebbe essere esaustiva delle diverse fattispecie e dei fatti gestionali a cui sono
rivolte. Analogamente, i principi contabili nazionali potranno fornire elementi applicativi ed indicazioni per

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aspetti specifici di carattere tecnico riguardanti, ad esempio, le operazioni di copertura, il costo


ammortizzato e l’attualizzazione”.

Principi contabili internazionali (IAS – IFRS) (non trattati)


 Elaborati dallo IASB (dal 1986) per
 Società quotate
 Società con strumenti finanziari diffusi presso il pubblico
 Banche e intermediari finanziari
 Imprese di assicurazione

Il Fisco (DPR 917/1986 – TUIR)


principio di derivazione rafforzata (art. 83, c. 1 TUIR)
Ai fini della determinazione del reddito imponibile, assumono rilevanza gli
elementi reddituali e patrimonil così come rappresentati in bilancio in base al
principio di prevalenza della sostanza sulla forma declinato dai singoli principi contabili

limiti

• le disposizioni che limitano il riconoscimento fiscale di ammortamenti, valutazioni e accantonamenti;

• le disposizioni che, per motivi di carattere prettamente fiscale, derogano al bilancio (redatto in base ai
principi contabili nazionali o in base agli IAS/IFRS).

 Irap (3,9%)
 Ires (24%)

c.d. valore aggiunto individuato all’interno dell’area operativa (Valore e costi della produzione)

c.d. reddito imponibile individuato applicando al reddito di competenza ante imposte la variazioni in
aumento o in diminuzione conseguenti all’applicazione dei criteri “fiscali”

Un esempio … Le spese di manutenzione, riparazione, ammodernamento e trasformazione, che dal bilancio


non risultino imputate ad incremento del costo dei beni ai quali si riferiscono, sono deducibili nel limite del
5 per cento del costo complessivo di tutti i beni materiali ammortizzabili quale risulta all'inizio dell'esercizio
dal registro dei beni ammortizzabili (art. 102, comma 6)

La redazione del bilancio secondo la forma prevista dagli articoli 2423 c.c. e ss. non è obbligatoria per:

o Società a Responsabilità Limitata


o Società per Azioni
o Società in Nome Collettivo
o Società in Accomandita per Azioni

Quale tra i seguenti enti si è occupato sin dall’inizio della statuizione dei principi contabili?

o Banca d’Italia
o Consob
o Consiglio nazionale dei dottori commercialisti

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o Associazione delle società di revisione contabile

Se sono stati effettuati accantonamenti eccessivi al fondo svalutazione crediti si realizza:

o una sottovalutazione di attivo e un annacquamento del capitale


o una sottovalutazione di attivo e una saturazione del capitale
o una sopravalutazione di attivo e un annacquamento del capitale
o una sopravalutazione di attivo e una saturazione del capitale

saturazione capitale: il capitale è più pieno rispetto a quello che risulta contabilmente

LA DISCIPLINA DEL BILANCIO CIVILISTICO (artt. 2423 - 2435ter)


Cosa studiare
 le slide
 artt. 2423 e 2423-bis c.c.
 in vista delle prossime lezioni:
- leggere OIC n. 12 (fino al punto 105)
- prendere gli schemi di SP e CE (disponibili sulla piattaforma)
 una lettura facoltativa:
- OIC n. 11

Le dimensioni dell’analisi
A. CHI deve redigere il bilancio “civilistico”

B. PERCHÉ viene redatto

C. COSA deve rappresentare

D. COME lo rappresenta

A - CHI
CHI è obbligato a redigere il bilancio civilistico

 spa, srl, sapa, coop, mutue, consorzi e società consortili, sedi secondarie di società estere
 le società di persone con soci illimitatamente responsabili tutti rappresentati da società di capitale.

CHI non è obbligato

 società quotate, banche, assicurazioni, grandi gruppi (seguono gli IFRS)


 le società di piccole dimensioni (bilancio abbreviato ex art. 2435-bis, micro imprese ex art. 2435-
ter)
 gli enti che non hanno forma di società di capitale
 NB. Le società di persone sono assoggettate alle sole norme sulle valutazioni

B - Perché
Art. 2423 comma 2, C.C. Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo
veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico
dell'esercizio.

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c.d. Quadro fedele (true and fair view di derivazione UE)

funzione informativa erga omnes – neutrale e intellegibile

comunicare il nostro equilibrio in modo neutrale ( lo stesso per tuti) e intellegibile (comprensibile)

C – Cosa
Art. 2423 comma 2, C.C.

Situazione patrimoniale

Situazione finanziaria

Risultato economico dell’esercizio

D – Come: il sistema
1. Le Finalità e i Principi generali del bilancio (art. 2423 C.C.)

2. I Postulati (OIC 11) ovvero norme di carattere generale in materia di redazione del bilancio (art. 2423,
2423-bis e 2423-ter)

3. Regole in tema di strutture formali

4. Regole in tema di criteri di valutazione

1. Le Finalità e i Principi generali del bilancio (art. 2423 C.C.)


art. 2423 C.C. / 1 la «composizione» del bilancio

1. comma Gli amministratori ( organo di giverno) devono redigere il bilancio di esercizio, costituito dallo
stato patrimoniale, dal conto economico, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa.

Allegati :

Relazione sulla gestione, relazione del collegio sindacale e del revisore legale (se previsto), copia dei bilanci
delle società controllate, il prospetto riepilogativo dei dati di bilancio delle società collegate, il verbale
assembleare (o del consiglio di sorveglianza) di approvazione del bilancio (NB nel deposito anche l’elenco
soci per le SPA)

art. 2423 C.C. /2 la c.d. «Clausola generale»

2. comma Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la
situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell'esercizio.

Chiarezza

Il bilancio deve essere:

 comprensibile a tutti gli interessati


 trasparente nel processo di formazione e rappresentazione ( racconto come decido i criteri di
valutazione… nella nota integrativa)

Veritiero

 Non verità oggettiva bensì stime corrette

Corretto

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art. 2423 C.C. /3 L’«Informativa complementare»

3. comma Se le informazioni richieste da specifiche disposizioni di legge non sono sufficienti a dare una
rappresentazione veritiera e corretta, si devono fornire le informazioni complementari necessarie allo
scopo.

 contenuto aperto della nota integrativa, non ci si limita a cosa dice la norma
 mobile la valenza prescrittiva della norma

art. 2423 C.C. /4 la «Rilevanza»

4. comma

Non occorre rispettare gli obblighi in tema di rilevazione, valutazione, presentazione e informativa quando
la loro osservanza abbia effetti irrilevanti al fine di dare una rappresentazione veritiera e corretta.
Rimangono fermi gli obblighi in tema di regolare tenuta delle scritture contabili. Le società illustrano nella
nota integrativa i criteri con i quali hanno dato attuazione alla presente disposizione.

 rimangono gli obblighi di corretta contabilità


 obbligo di illustrazione in NI

avvolte posso anche arrotondare, es. pulizie ateneo: l’inventario si può fare uguale tutti gli anni tanto non è
rilevante.

art. 2423 C.C. /5 la «Deroga obbligatoria»

5. comma

Se, in casi eccezionali, l'applicazione di una disposizione degli articoli seguenti è incompatibile con la
rappresentazione veritiera e corretta, la disposizione non deve essere applicata. La nota integrativa deve
motivare la deroga e deve indicarne l'influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale,
finanziaria e del risultato economico. Gli eventuali utili derivanti dalla deroga devono essere iscritti in una
riserva non distribuibile se non in misura corrispondente al valore recuperato.

 Oggetto
 origine
 effetti su reddito e capitale
 accantonamento a riserva
 informativa complementare

se ho un obbligo di deroga, devo renderlo chiaro e trasparente a chi legge, mi dici l’oggetto, l’origine e
l’impatto su reddito e capitale, se ho più utili accantoni a riserva non distribuibile e mi racconti tutto nella
nota supplementare.

art. 2423 C.C. /6 i «Dati in euro»

6. comma

Il bilancio deve essere redatto in unità di euro, senza cifre decimali, ad eccezione della nota integrativa che
può essere redatta in migliaia di euro.

 arrotondamenti/troncamenti

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2. I Postulati (OIC 11) ovvero norme di carattere generale in materia di redazione


del bilancio (art. 2423, 2423-bis e 2423-ter)
Postulati (art. 2423-bis C.C)
 Prudenza
 Prospettiva della continuità aziendale
 Rappresentazione sostanziale
 Competenza
 Costanza nei criteri di valutazione
 Rilevanza
 Comparabilità

Nella redazione del bilancio devono essere osservati i seguenti princìpi:

1) la valutazione delle voci deve essere fatta secondo prudenza e nella prospettiva della continuazione
dell'attività

 prudenza ( nel dubbio i costi li inserisco i ricavi no)


 continuità aziendale (natura dinamica della gestione, arbitrariamente scissa in periodi
amministrativi) ( devo essere sicuro che la mia impresa nei prossimi 12 mesi sia attiva, se viene
meno l’azienda i criteri di valutazione cambiano)

1-bis) la rilevazione e la presentazione delle voci è effettuata tenendo conto della sostanza
dell'operazione o del contratto; Rappresentazione sostanziale il c.d. «principio di prevalenza della
sostanza sulla forma»

Rappresentazione sostanziale il c.d. «principio di prevalenza della sostanza sulla forma»

Un esempio: il leasing finanziario

Io compro e il passaggio di proprietà viene alla fine, qui compro un qualcosa non lo affitto, quindi nella
nota integrativa scrivo cosa sarebbe successo se il bene lo avessi comprato in quanto la sostanza prevale
sulla forma

Ogni volta che ho un operazione non devo guardare come la chiamo ma cosa mi porta a realizzare.

2) si possono indicare esclusivamente gli utili realizzati alla data di chiusura dell'esercizio;

3) si deve tener conto dei proventi e degli oneri di competenza dell'esercizio, indipendentemente dalla data
dell'incasso o del pagamento;

4) si deve tener conto dei rischi e delle perdite di competenza dell'esercizio, anche se conosciuti dopo la
chiusura di questo;

 competenza
 Prudenza reddito prodotto

5) gli elementi eterogenei ricompresi nelle singole voci devono essere valutati separatamente;

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 considerazione distinta delle singole operazioni, in ragione del loro specifico futuro atteso
 individuazione di valori limiti prudenziali

6) i criteri di valutazione non possono essere modificati da un esercizio all'altro.

(2. comma) Deroghe al principio enunciato nel numero 6) del comma precedente sono consentite in casi
eccezionali. La nota integrativa deve motivare la deroga e indicarne l'influenza sulla rappresentazione della
situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economico.

 costanza dei criteri di valutazione


 comparabilità dei valori di bilancio (comparare le voci dei bilanci precedenti, se non sono
comparabili deve dirlo nella nota integrativa)
 evtl. deroghe sono facoltative e meno “rigide” di quelle relative alle circostanze eccezionali di cui
all’art. 2423 c.c.

Postulati (art. 2423-ter C.C.) …


5) per ogni voce dello stato patrimoniale e del conto economico deve essere indicato l'importo della voce
corrispondente dell'esercizio precedente. Se le voci non sono comparabili, quelle relative all'esercizio
precedente devono essere adattate; la non comparabilità e l'adattamento o l'impossibilità di questo devono
essere segnalati e commentati nella nota integrativa

 comparabilità dei valori di bilancio

Quale configurazione di reddito?


 Il reddito distribuibile è il reddito che ragionevolmente si può dichiarare in bilancio senza ledere, in
caso di sua distribuzione, l’equilibrio finanziario e patrimoniale dell’azienda (politiche di bilancio)
 Il reddito prodotto è l’espressione in termini quantitativi della ricchezza creata dall’azienda nel
periodo amministrativo (performance)
 Il bilancio civilistico produce una configurazione “spuria” che si avvicina al reddito prodotto ma
risente pesantemente del principio di tutela dei terzi affidatari, della prudenza intesa come
anticipazione delle perdite e del costo come criterio base delle valutazioni.
 É accettabile parlare di una tendenza al reddito prodotto perché esistono eccezioni alla prudenza e
al criterio del costo per alcune valutazioni: prodotti in corso su ordinazione, partecipazioni con il
mth del PN, rivalutazioni economiche e monetarie, utili stimati su cambi…

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Postulati: una sintesi

Le società di persone sono obbligate alla redazione del bilancio civilistico

o se sono controllate da altre società di persone


o se sono controwllate da persone fisiche
o se i soci illimitatamente responsabili sono tutti costituiti da società di capitali
o sempre, purché siano iscritte al Registro delle imprese

Secondo l’art. 2423 c.c., il bilancio di esercizio è costituito da

o lo stato patrimoniale, il conto economico, il rendiconto finanziario e la nota integrativa


o lo stato patrimoniale, il conto economico, la nota integrativa, la relazione sulla gestione
o lo stato patrimoniale, il conto economico, la nota integrativa, la relazione sulla gestione, gli allegati
o lo stato patrimoniale, il conto economico, la nota integrativa, la relazione sulla gestione, gli allegati,
la relazione dell’organo di revisione legale dei conti

Secondo l’art. 2423 c.c., se le informazioni richieste da specifiche disposizioni di legge non sono sufficienti a
dare una rappresentazione veritiera e corretta

o si devono fornire le informazioni complementari necessarie allo scopo


o si devono fornire le informazioni complementari solo nel caso in cui queste permettano di
modificare il reddito di periodo
o si devono fornire le informazioni complementari solo nel caso in cui queste permettano di
modificare il capitale di funzionamento
o è rimesso alla discrezionalità degli amministratori valutare se e quali informazioni aggiuntive
fornire

Aspet formali del bilancio (documenti contabili)


Cosa studiare
 le slide artt. 2423-ter, 2424 e 2424-bis, 2425 e 2425-bis, 2425-ter c.c.
 OIC n. 12
• SP punti dal 24 al 33
• CE punti dal 39 al 101
 a portata di mano: schemi di SP e CE

Una struttura formale «rigida»

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Stato patrimoniale (SP) schema obbligatorio (art. 2424)

Conto economico (CE) schema obbligatorio (art. 2425)

Rendiconto finanziario schema obbligatorio (art. 2425-ter e OIC 10)

Nota integrativa (NI) contenuti minimi obbligatori (art. 2427 C.C.)

Gli schemi
• la IV direttiva CEE dava la possibilità agli Stati membri di scegliere fra molte opzioni: due schemi di SP e
ben quattro di CE

• l’Italia ha scelto uno SP a sezioni contrapposte e un CE scalare con classificazione delle voci per natura

• rigidità, omogeneità, comparabilità

Stato patrimoniale

 schema obbligatorio
 sezioni contrapposte
 art. 2424 c.c.

Conto economico

 schema obbligatorio
 scalare
 art. 2425 c.c.

lo Stato patrimoniale (SP)

 quantità di ricchezza (PN) e la sua qualità (investimenti o attivo, finanziamenti o passivo)


 sezioni contrapposte

possibili criteri di classificazione dell’ATTIVO


finanziario

Il criterio: facilità a trasformarsi in moneta

► Attivo circolante (Ac)

► Immobilizzazioni (I)

Esempi

 un credito comm.le (AC) (durata di breve termine)

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 un impianto (I) ( in base alle continuità aziendale l’impianto non lo vendo, lo recupero con
l’ammortamento)
 un credito incagliato (I) ( non lo riscuoto subito)

destinazione

Il criterio: funzione svolta durante il ciclo operativo acqtrasf-scambio ( si esaurisce in un ciclo o più cicli)

► Attivo circolante (Ac)

► Immobilizzazioni (I)

Esempi

 le materie prime (AC)


 un impianto (I)
 un credito incagliato (AC) ( non lo riscuoto ma lo esaurisco in un ciclo produttivo)

Criteri di classificazione dell’ATTIVO nel C.C. la regola generale: DESTINAZIONE


1. comma, art. 2424-bis C.C., Gli elementi patrimoniali destinati ad essere utilizzati durevolmente
devono essere iscritti tra le immobilizzazioni:

… ne conseguono due macro-classi …

 Immobilizzazioni
 Atvo circolante

ATTIVO:

 Crediti vs soci per versamenti


 Immobilizzazioni
 Attivo circolante
 Ratei e risconti

Attività finanziarie :
BOT

la regola
generale:
destinazione e
in subordine,
per i crediti, il
criterio
finanziario
prima si fa riferimento alla destinazione e dopo al criterio finanziario

Immobilizzazioni

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 Immobilizzazioni finanziarie, con separata indicazione, per ciascuna voce dei crediti, degli
importi esigibili entro l'esercizio successivo

Atvo circolante
 Crediti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l'esercizio
successivo

Un esempio

La società Alfa vanta un credito verso la controllata, società Beta, per complessivi euro 100.000, di cui euro
60.000 in scadenza entro il prossimo esercizio. Come deve essere iscritto questo credito in bilancio?

I crediti verso società controllate possono essere iscritti alternativamente:

1. nelle immobilizzazioni finanziarie (B.III.)

2. nell’attivo circolante (C.II.).

… sempre con la distinta indicazione

Il criterio discriminante è
dunque la destinazione del
credito, per capire la quale
occorre conoscere la
motivazione della nascita del
credito.

Qual è la possibile
collocazione delle
seguenti voci?
 ACCONTI A FORNITORI
 PARTECIPAZIONI
 TITOLI DIVERSI DALLE PARTECIPAZIONI

possono essere presenti sia

o nella macroclasse “B” IMMOBILIZZAZIONI


 ACCONTI A FORNITORI – se fornitori di fattori produttivi immobilizzati
 PARTECIPAZIONI – se partecipazioni destinate a durare (1. comma, art. 2424-bis)
 TITOLI DIVERSI DALLE PARTECIPAZIONI - se titoli destinati a durare (1. comma, art. 2424-
bis)
o nella macroclasse “C” ATTIVO CIRCOLANTE
 ACCONTI A FORNITORI – se fornitori di fattori produttivi di esercizio
 PARTECIPAZIONI – se partecipazioni destinate alla vendita
 TITOLI DIVERSI DALLE PARTECIPAZIONI - se titoli destinati alla vendita o comunque a breve
scadenza

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Criteri di classificazione del PASSIVO


Criterio finanziario
In base alla scadenza ( in base ai 12 mesi)

► Passività correnti

► Passività consolidate

esempi

 debiti vs fornitori (Pc)


 un mutuo (Pcns)

Secondo l’origine
In base alla provenienza

► Capitale proprio

► Capitale di terzi

esempi

 le riserve (cap. proprio)


 il TFR (cap. di terzi)

Codice Civile

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Lo Stato patrimoniale (SP) la gerarchia delle poste

(esempio)

B – IMMOBILIZZAZIONI

I – Immobilizzazioni immateriali

II – Immobilizzazioni materiali

1. Terreni e fabbricati
2. Impianti e macchinario
3. Attrezzature industriali e commerciali
4. Altri beni
5. Immobilizzazioni in corso e acconti

III – Immobilizzazioni finanziarie

1. Partecipazioni in
a) Imprese controllate
b) Imprese collegate
c) Imprese controllanti
d) Imprese sottoposte al controllo delle controllanti
d-bis) altre imprese
2. Crediti …

v. art. 2424 C.C.

C) Attivo circolante:

I - Rimanenze:

1. materie prime, sussidiarie e di consumo;


2. prodotti in corso di lavorazione e semilavorati;
3. lavori in corso su ordinazione;
4. ) prodotti finiti e merci;
5. acconti.

V - Disponibilità liquide:

1. depositi bancari e postali;

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2. assegni;
3. danaro e valori in cassa.

D) Debiti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l'esercizio successivo:

1) obbligazioni;
2) obbligazioni convertibili;
3) debiti verso soci per finanziamenti;
4) debiti verso banche;
5) debiti verso altri finanziatori;
6) acconti;
7) debiti verso fornitori;
8) debiti rappresentati da titoli di credito;
9) debiti verso imprese controllate;
10) debiti verso imprese collegate;
11) debiti verso controllanti;
11-bis) debiti verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti;
12) debiti tributari;
13) debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale;
14) altri debiti.
Lo Stato patrimoniale (SP)
► MACROCLASSI e CLASSI sono rigide

► VOCI e SOTTOVOCI sono elastiche (possono essere accorpate, suddivise, adattate)

► per ogni posta deve essere indicato anche l’importo relativo all’esercizio precedente

► sono assenti nel passivo le poste rettificative (fondi ammortamento, fondi svalutazione) in quanto
collocate a diretta rettifica dell’attivo

alcune regole: art. 2424-bis C.C.


I. Gli elementi patrimoniali destinati ad essere utilizzati
durevolmente devono essere iscritti tra le immobilizzazioni.
II. Le partecipazioni in altre imprese in misura non inferiore a
quelle stabilite dal terzo comma dell'articolo 2359 (20% (10% se quotata) )si presumono
immobilizzazioni.
III. Gli accantonamenti per rischi ed oneri sono destinati soltanto a
coprire perdite o debiti di natura determinata, di esistenza
certa o probabile, dei quali tuttavia alla chiusura dell'esercizio
sono indeterminati o l'ammontare o la data di sopravvenienza.
IV. Nella voce: "trattamento di fine rapporto di lavoro
subordinato" deve essere indicato l'importo calcolato a norma dell'articolo 2120.
V. Le attività oggetto di contratti di compravendita con obbligo di
retrocessione a termine devono essere iscritte nello stato patrimoniale del venditore.
VI. Nella voce ratei e risconti attivi devono essere iscritti i proventi di
competenza dell'esercizio esigibili in esercizi successivi, e i costi sostenuti
entro la chiusura dell'esercizio ma di competenza di esercizi successivi.
Nella voce ratei e risconti passivi devono essere iscritti i costi di
competenza dell'esercizio esigibili in esercizi successivi e i proventi
percepiti entro la chiusura dell'esercizio ma di competenza di esercizi

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successivi. Possono essere iscritte in tali voci soltanto quote di costi e


proventi comuni a due o più esercizi, l'entità dei quali vari in ragione del tempo.
VII. Le azioni proprie sono rilevate in bilancio a diretta riduzione del
patrimonio netto, ai sensi di quanto disposto dal terzo comma dell'articolo 2357-ter.

RIEPILOGO

ll Conto economico (CE)


… come si forma il reddito d’esercizio …

Gestione:

 caratteristica ( fare comodini)


 accessoria (affitti)
 finanziaria (proventi e oneri)
 Tributaria (imposte)

OIC n. 12 punti da 39 a 46
L’atvità caratteristica identifica i componenti positivi di reddito generati da operazioni che si manifestano
in via continuativa e nel settore rilevante per lo svolgimento della gestione, e che identificano e qualificano
la parte peculiare e distintiva dell’attività economica svolta dalla società, per la quale la stessa è finalizzata.

L’atvità accessoria è costituita da operazioni che generano componenti positivi di reddito che non
rientrano nell’attività caratteristica e finanziaria.

L’atvità finanziaria è costituita da operazioni che generano: proventi e oneri; plusvalenze e minusvalenze
da cessione; svalutazioni e ripristini di valore tutti relativi a titoli, partecipazioni, conti bancari, crediti iscritti
nelle immobilizzazioni e finanziamenti di qualsiasi natura attivi e passivi; utili e perdite su cambi; e variazioni
positive e negative del fair value degli strumenti finanziari derivati attivi e passivi

Da integrare co OIC

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Il Conto economico (CE) ex C.C.

… caratteristiche…
►poste suddivise per macroclassi, voci e sottovoci

►NB.: classificate per natura ( Si guarda alla natura del bene acquisito)

►per ogni voce anche l’importo dell’anno precedente (comparazione)

art. 2425 C.C.

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l Conto economico
(CE) ex C.C.

alcune regole: art. 2425bis C.C.

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I. I ricavi e i proventi, i costi e gli oneri devono essere indicati al netto dei
resi, degli sconti, abbuoni e premi, nonché delle imposte direttamente connesse con la vendita
dei prodotti e la prestazione dei servizi.
II. I ricavi e i proventi, i costi e gli oneri relativi ad operazioni in valuta
devono essere determinati al cambio corrente alla data nella quale la relativa operazione è com
piuta.
III. I proventi e gli oneri relativi ad operazioni di compravendita con obbligo di retrocessione a
termine, ivi compresa la differenza tra prezzo a termine e prezzo a pronti, devono essere iscritti
per le quote di competenza dell'esercizio.
IV. Le plusvalenze derivanti da operazioni di compravendita con locazione finanziaria al venditore
sono ripartite in funzione della durata del contratto di locazione.

Il rendiconto finanziario (art. 2425ter) la struttura


Disponibilità liquide (SP C.IV) all’1/1

Flussi finanziari da atvità

 operative (riscuoto clienti, pago il fornitore)


 di investimento (compro il capannone, vendo il capannone)
 di finanziamento (mutuo)

Disponibilità liquide (SP C.IV) al 31/12


Rinvio al PC OIC n. 10

Semplificazioni per le società di dimensioni minori


l bilancio in forma abbreviata (art. 2435-bis)
X società

► che non abbiano emesso titoli negoziati in mercati regolamentati

► che per due esercizi consecutivi (o nel primo esercizio) non abbiano superato due dei seguenti limiti:

 totale dell’attivo dello stato patrimoniale: 4.400.000 euro;


 ricavi delle vendite e delle prestazioni: 8.800.000 euro;
 dipendenti occupati in media durante l’esercizio: 50 unità.

SI CONSIDERI LA SEGUENTE SITUAZIONE:

2016 – superamento di due dei tre limiti NO

2017 – mancato superamento di due dei tre limiti NO

2018 – mancato superamento di due dei tre limiti SI

2019 – superamento di due dei tre limiti NO

Per quali anni può essere redatto il bilancio in forma abbreviata?

… caratteristiche…

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 SP:
• solo le voci contrassegnate con lettere maiuscole e con numeri romani;
• le voci A e D dell’attivo possono essere comprese nella voce CII;
• la voce E del passivo può essere compresa nella voce D
 CE: raggruppamento voci
 NI: adattata
 NO! Relazione sulla gestione
 NO! Rendiconto finanziario

Il bilancio delle micro imprese (art. 2435-ter)


X società che per due esercizi consecutivi non abbiano superato due dei seguenti limiti:

 totale dell’attivo dello stato patrimoniale: 175.000 euro;


 ricavi delle vendite e delle prestazioni: 350.000 euro;
 dipendenti occupati in media durante l’esercizio: 5 unità.

… caratteristiche…
 SP:
• solo le voci contrassegnate con lettere maiuscole e con numeri romani;
• le voci A e D dell’attivo possono essere comprese nella voce CII;
• la voce E del passivo può essere compresa nella voce D
 CE: raggruppamento voci
 NO! Nota integrativa
 NO! Relazione sulla gestione
 NO! Rendiconto finanziario

N.B. vedi dal 01.01.2022 deroghe per enti di investimento e imprese di partecipazione finanziaria (comma
IV)

Domande
In prima approssimazione lo schema di stato patrimoniale civilistico è basato sui seguenti criteri di
classificazione di attivo, da una parte, e passivo e patrimonio netto, dall’altra:

o criterio finanziario per le attività e criterio della destinazione per le passività e il netto;
o criterio finanziario per le attività e criterio della durata per le passività e il netto;
o criterio della destinazione per le attività e criterio dell’origine o natura per le passività e il netto
o criterio dell’origine o natura per l’attivo e criterio della destinazione per le passività e il netto.

Fra i soggetti ammessi alla redazione del bilancio in forma abbreviata si annoverano:

o Società che hanno emesso titoli negoziati in mercati regolamentati


o Società soggette alla disciplina dei bilanci IAS/IFRS secondo il D.Lgs. n. 38/2005;
o Imprese attratte nelle discipline speciali relative ai bilanci a schema obbligatorio imposti a
particolari settori produttivi
o Nessuna delle precedenti affermazioni è vera

Secondo quale principio i beni in leasing finanziario dovrebbero essere iscritti tra le attività:

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o Prudenza
o Competenza economica
o Continuità della gestione
o Prevalenza della sostanza sulla forma

In tema di rappresentazione dei crediti nello stato patrimoniale civilistico, l’interpretazione prevalente è
che:

o nelle immobilizzazioni finanziarie debbano comprendersi i crediti di funzionamento a medio lungo


termine e nell’attivo circolante i crediti di finanziamento a breve termine
o nelle immobilizzazioni finanziarie debbano comprendersi i crediti di funzionamento e nell’attivo
circolante i crediti di finanziamento
o nelle immobilizzazioni finanziarie debbano comprendersi i crediti di finanziamento e nell’attivo
circolante i crediti di funzionamento
o la classificazione deve essere operata secondo la scadenza

La classificazione delle poste del conto economico è per natura:

o generalmente senza eccezioni


o ad eccezione delle poste del costo della produzione
o ad eccezione delle poste per rettifica di attività finanziarie
o ad eccezione dei proventi ed oneri straordinari

Le valutazioni civilistiche e fiscali (cenni)


Cosa studiare

 le slide
 art. 2426 c.c.
 da leggere: artt. 83, comma 1, TUIR

La disciplina civilistica

 Prudenza (costi si, ricavi no e stimare le perdite e rischi)


 Prospettiva della continuazione dell’attività (criteri di valutazione
uguali e commisurati ad un’impresa in continuità)
 Valutazione separata degli elementi eterogenei

L’art. 2426 C.C. riguarda:

►immobilizzazioni, partecipazioni, costi di impianto e ampliamento, costi di sviluppo, avviamento,


aggio e disaggio su prestiti, crediti e debiti, attività e passività in valuta, rimanenze, titoli e attività
finanziarie non immobilizzate, lavori in corso su ordinazione, strumenti finanziari derivati

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I criteri di valutazione civilistici

1) produzione=lo fo da me
2) Valore d’uso= quanto vale per dopo che l’ho usato, presunto valore di utilizzo= quanto ci guadagno
se lo vendo.
3) Esempio= credito di 100 mila euro, ti pago tra 18 mesi, devo attualizzare il credito ad oggi e
ripartisco il credito per i 18 mesi.

Se il costo non è più attendibile( se lo ricompro mi costa meno) uso il secondo criterio.

I criteri di valutazione non possono essere modificati da un esercizio all’altro. Sono ammesse deroghe, a
condizioni che siano motivate in NI indicando l’influenza sulla rappresentazione della situazione
patrimoniale-finanziaria e del risultato economico (art. 2423-bis, comma 1)

NB.: tali criteri saranno approfonditi in relazione alla singola posta da valutare, anche attraverso la lettura
dei relativi OIC

un esempio
 Le immobilizzazioni sono iscritte al costo di acquisto o di produzione.
 Nel costo di acquisto si computano anche i costi accessori.
 Il costo di produzione comprende tutti i costi direttamente imputabili al prodotto.
 Può comprendere anche altri costi, per la quota ragionevolmente imputabile al prodotto,
relativi al periodo di fabbricazione e fino al momento dal quale il bene può essere utilizzato;
con gli stessi criteri possono essere aggiunti gli oneri relativi al finanziamento della
fabbricazione, interna o presso terzi.
 Le immobilizzazioni rappresentate da titoli sono rilevate in bilancio con il criterio del costo
ammortizzato, ove applicabile.
 Le rimanenze (…) sono iscritte al costo di acquisto o di produzione,
 ovvero al valore di realizzazione desumibile dall'andamento del mercato, se minore
 tale minor valore non può essere mantenuto nei
 successivi bilanci se ne sono venuti meno i motivi
 i costi di distribuzione non possono essere computati nel costo di produzione

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I criteri di valutazione «alternativi»

1) Segui la vita dell’impresa dando il valore dell’impresa in base al suo patrimonio netto. Lo uso in
alternativa al costo storico.
2) Fungibili= tutti uguali. Come alternativa al costo storico, faccio una media.
3) Se produco su commessa, prodotto con una durata pluriennale valuto al costo di produzione oppure
stimo la percentuale di completamento e trovo il ricavo di quel pezzetto.
4) Valore di mercato.

NB.: tali criteri saranno approfonditi in relazione alle poste da valutare, anche attraverso la lettura dei
relativi OIC

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Riepilogo sulle valutazioni


Articolo 2426 c.c.

Criteri di valutazioni

[I]. Nelle valutazioni devono essere osservati i seguenti criteri:


1) – 4) le immobilizzazioni
5) i costi di impianto e di ampliamento e i costi di sviluppo aventi utilità pluriennale
6) l'avviamento
7) il disaggio e l'aggio su prestiti
8) i crediti e i debiti
8-bis) le attività e passività monetarie in valuta
9) le rimanenze, i titoli e le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni
10) i beni fungibili
11) i lavori in corso su ordinazione
11-bis) gli strumenti finanziari derivati

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I criteri di valutazione per il Fisco


Articolo 83 Tuir
(Determinazione del reddito complessivo)

1. Il reddito complessivo è determinato apportando all'utile o alla perdita risultante dal conto
economico, relativo all'esercizio chiuso nel periodo d'imposta), le variazioni in aumento o in
diminuzione conseguenti all'applicazione dei criteri stabiliti nelle successive disposizioni … (…) … per
i soggetti, diversi dalle micro-imprese di cui all'articolo 2435-ter del codice civile, che redigono il
bilancio in conformità alle disposizioni del codice civile, valgono, anche in deroga alle disposizioni
dei successivi articoli della presente sezione, i criteri di qualificazione, imputazione temporale e
classificazione in bilancio previsti dai rispettivi principi contabili.

Articolo 109 Tuir


(Norme generali sui componenti del reddito d’impresa)

1. I ricavi, le spese e gli altri componenti positivi e negativi, per i quali le precedenti norme della
presente sezione non dispongono diversamente, concorrono a formare il reddito nell’esercizio di
competenza; tuttavia i ricavi, le spese e gli altri componenti di cui nell’esercizio di competenza non
sia ancora certa l’esistenza o determinabile in modo obiettivo l’ammontare concorrono a formarlo
nell’esercizio in cui si verificano tali condizioni.

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Domande
Sono esempi di componenti positivi di reddito che confluiscono nella voce A5 del Conto Economico “Altri
ricavi e proventi, …”:

o i ricavi delle vendite di prodotti finiti al netto degli eventuali resi da clienti, abbuoni, premi, sconti
di natura commerciale
o i proventi da partecipazioni finanziarie
o gli affitti attivi di fabbricati, terreni, impianti e macchinari ( non c’entrano con il business)
o i costi capitalizzati per l’esecuzione di lavori interni

Nella valutazione delle rimanenze di magazzino:

o costo medio ponderato, LIFO e FIFO sono alternativi al costo specifico nei soli beni fungibili
o costo medio ponderato, LIFO e FIFO sono alternativi al valore di presunto realizzo nei soli beni
fungibili
o costo medio ponderato, LIFO e FIFO sono una possibile applicazione del costo specifico nei beni
infungibili
Gli eventuali utili derivanti dalla deroga ex art. 2423, co. 5:
o sono interamente distribuiti
o possono essere utilizzati solo per far fronte alle perdite di esercizio
o vengono distribuiti solo se la riserva legale è pari a 1/5 del capitale sociale
o devono essere iscritti in una riserva non distribuibile

Ai fini della determinazione del reddito fiscale imponibile, quale delle seguente è una variazione “in
aumento” del risultato economico d’esercizio:
o ricavo non imponibile
o ricavo di competenza ed anche imponibile
o costo non deducibile
o costo non iscritto in bilancio, ma deducibile

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Le immobilizzazioni materiali e il loro valore di iscrizione


Cosa studiare
 le slide
 artt. del C.C.
 OIC n. 16
• da 31 a 55
• in appendice, esempio illustrativo di calcolo degli interessi
 da leggere:
• OIC n. 12 – appendice A
Con questa lezione iniziamo l’analisi delle singole poste di bilancio. Diventa importante poter consultare gli
schemi contabili di SP e CE

La disciplina civilistica: art. 2424-bis, comma 1, C.C.

«Gli elementi patrimoniali destinati ad essere utilizzati durevolmente devono essere iscritti tra le
immobilizzazioni»

Le immobilizzazioni materiali corrispondono a FP (fattori produttivi) a utilità pluriennale per destinazione


dotati di consistenza materiale

Cosa sono le immobilizzazioni materiali? (i principi contabili: OIC 16)


Le immobilizzazioni materiali sono (in base alla loro destinazione)

 beni tangibili di uso durevole


 parte dell’organizzazione permanente delle società
 beni la cui l’utilità economica si estende oltre un esercizio
 normalmente impiegate come strumenti di produzione della gestione caratteristica
 non sono destinate alla vendita, né alla trasformazione per l’ottenimento dei prodotti della società

La disciplina civilistica: art. 2424 C.C.

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i principi contabili: OIC 16


Dettaglio di BII - 4
La voce BII4 “altri beni” può comprendere:

 mobili (ad esempio: mobili, arredi e dotazioni di ufficio, mobili e dotazioni di laboratorio, di
officina, di magazzino e di reparto, mobili e dotazioni per mense, servizi sanitari ed assistenziali);
 macchine d’ufficio (ad esempio: macchine ordinarie ed elettroniche); computer
 automezzi (ad esempio: autovetture, autocarri, altri automezzi, motoveicoli e simili, mezzi di
trasporto interni);
 imballaggi da riutilizzare;
 beni gratuitamente devolvibili

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Per sapere il dettaglio di queste voci lo trovo nella nota integrativa.

Come «entrano» in contabilità le immobilizzazioni materiali?


… in altri e più corretti termini: la «rilevazione iniziale» l’ingresso del bene da un punto di vista contabile.

La disciplina civilistica: art. 2426, comma 1, n. 1 C.C.


 Le immobilizzazioni sono iscritte al costo di acquisto o di produzione.
 Nel costo di acquisto si computano anche i costi accessori.
 Il costo di produzione comprende tut i costi direttamente imputabili al prodotto.
 Può comprendere anche altri costi, per la quota ragionevolmente imputabile al prodotto,
relativi al periodo di fabbricazione e fino al momento dal quale il bene può essere
utilizzato; con gli stessi criteri possono essere aggiunti gli oneri relativi al finanziamento
della fabbricazione, interna o presso terzi.
 Le immobilizzazioni rappresentate da titoli sono rilevate in bilancio con il criterio del costo
ammortizzato, ove applicabile

i principi contabili: OIC 16


Le immobilizzazioni materiali possono consistere in:

 beni materiali acquistati o realizzati internamente;


 beni materiali in corso di costruzione o produzione;
 ovvero somme anticipate a fronte del loro acquisto o della loro produzione.

Le immobilizzazioni materiali (BII da 1 a 4) sono rilevate inizialmente alla data in cui avviene il
trasferimento dei rischi e dei benefici connessi al bene acquisito
NB.: dal valore dei fabbricati deve essere scorporato quello dei terreni, se incluso

Rilevazione iniziale
Costo di acquisto
 costo effettivamente sostenuto per l’acquisizione
 inclusa iva indetraibile ( lo aggiungo al costo del bene)
 sconti incondizionati in fattura sono portati a riduzione del costo.
 NB.: se costo ammortizzato e pagamento differito, si utilizza il valore attuale dei futuri pagamenti
(OIC 19 “Debiti”).
 inclusi costi accessori d’acquisto.

Un esempio per i fabbricati: i costi notarili per la redazione dell’atto di acquisto; le tasse per la
registrazione dell’atto di acquisto; i costi riferibili alla stipula dell’eventuale preliminare di acquisto; gli
onorari per la progettazione dell’immobile; i costi per opere di urbanizzazione primaria e secondaria
poste dalla legge obbligatoriamente a carico del proprietario; i compensi di mediazione

Costo di produzione

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 costi diretti (materiale e mano d’opera diretta, costi di progettazione, forniture esterne, ecc.);
 costi generali di produzione, per la quota ragionevolmente imputabile al cespite per il periodo
della sua fabbricazione fino al momento in cui il cespite è pronto per l’uso;
 con gli stessi criteri possono essere aggiunti gli oneri relativi al finanziamento della fabbricazione.
 costi legati a scioperi, inefficienze o altre cause estranee all’attività di costruzione non sono
capitalizzabili e sono addebitati al conto economico dell’esercizio in cui si sostengono.
La capitalizzazione è qualcosa che forza il conto economico, va contro la prudenza

Oneri finanziari sostenuti per la fabbricazione interna o presso terzi possono essere
capitalizzabili
Condizioni

 oneri effettivamente sostenuti, oggettivamente determinabili, entro il limite del valore recuperabile
del bene, al netto degli eventuali proventi finanziari derivanti dall’investimento temporaneo dei
fondi presi a prestito;
 periodo di costruzione significativo (la capitalizzazione degli oneri finanziari è sospesa durante i
periodi, non brevi, nei quali la costruzione del bene è interrotto).

Esempio: la capitalizzazione oneri finanziari (esempio da OIC 16 p.25)

Appalto per la costruzione di un immobile,


valore complessivo = 1.500 euro
Pagamenti all’appaltatore
• 31 gennaio 120 euro
• 31 marzo 80 euro
• 30 settembre 350 euro
• 31 dicembre 200 euro
acquisizione finanziamenti, tut al 01 gennaio
• di scopo, 150 euro al 6% (9)
• generico, 100 euro al 7% (7)
• generico, 300 euro al 8% (24)

Come si determinano gli OF capitalizzabili?

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Il costo di costruzione «ponderato» = 257,5

Gli oneri finanziari capitalizzabili?

Finanziamento di scopo per 150 al 6% Finanziamenti generici per 400 (100+300) al 7,75%

Il costo di costruzione «ponderato» = 257,5

150 al 6% 107,5 (257,5-150) al 7,75%

OF = 9 OF = 8,33

OF capitalizzabili complessivi = 9+8,33 = 17,33

sintesi
1. OF (interessi passivi dell’esercizio) = 40
• 150X6%= 9
• 100X7%= 7
• 300X8%= 24
2. OF capitalizzabili complessivi = 9+8,33 = 17,33

Contabilizzazione pagamenti all’appaltatore

… idem per il 31 marzo (80), il 30 settembre (350) e il 31 dicembre (200) … totale 750

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Rilevazione iniziale
Immobilizzazioni che costituiscono una unità economico-tecnica

occorre determinare i valori dei singoli cespiti che la compongono

Immobilizzazioni acquisite a titolo gratuito iscritte nell’attivo dello SP in base al presumibile valore di
mercato e nella voce A5 “Altri ricavi e proventi” del CE

imballaggi da riutilizzarsi Gli imballaggi da riutilizzarsi, se di ammontare rilevante, sono capitalizzati ed


ammortizzati in base alla loro stimata vita utile. Nel calcolo del valore recuperabile degli imballaggi iscritti
nell’attivo dello stato patrimoniale si tiene conto anche delle situazioni in cui si prevede di non recuperare il
costo dalla clientela.

Gli aspet contabili


Modalità di acquisizione di immobilizzazioni materiali

 da terzi
 (conferimento soci)
 a titolo gratuito
 costruzione in economia
 leasing
• operativo
• finanziario
 contributi (rinvio)

l’acquisto da terzi

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Scritture successive (date per conosciute) …

 regolamento debito vs fornitori


 liquidazione e regolamento iva
 ammortamento impianto

acquisizione a titolo gratuito


Si riceve un impianto a titolo gratuito. Il presumibile valore di mercato alla data di acquisizione,
comprensivo dei costi sostenuti per l’effettivo inserimento nel processo produttivo, è pari a 70 mila euro.

costruzione in economia/1
Al 31.12.20xx per la costruzione in economia di un impianto si capitalizzano i seguenti costi:

 materiali per 20 mila euro


 spese personale per 30 mila euro
 ammortamenti per 10 mila euro

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Al 31.12.20xx+1 si completa la costruzione in economia dell’impianto capitalizzando i seguenti costi:

 Materiali per 20 mila euro


 Spese personale per 50 mila euro
 Ammortamenti per 10 mila euro

Leasing operativo
Assimilato a un normale noleggio

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leasing finanziario
 compravendita con riserva di proprietà
 finanziamento per l’acquisto di beni strumentali

La società di leasing nella veste di locatore concede il bene al locatario per un tempo determinato e in
contropartita di un canone periodico. Il bene locato appartiene alla società di leasing fino al riscatto da
parte del cliente. la contabilizzazione - metodo patrimoniale (C.C) - metodo finanziario (informazione
recuperata in Nota integrativa)

la contabilizzazione

- metodo patrimoniale (C.C)

- metodo finanziario (informazione recuperata in Nota integrativa)

Leasing fin in bilancio


Metodo patrimoniale

 Maxicanone iniziale tra i risconti attivi


 Il valore del contratto tra i conti d’ordine (abolito)
 Canoni periodici e quota del maxicanone nel B8 del CE
 Al termine del contratto, il costo d’acquisto (se si riscatta il bene)

Metodo finanziario (prassi int.)

 Costo di acquisizione del bene e debito di finanziamento


 Rimborso periodico del debito più interessi passivi
 Ammortamento del costo del bene

Leasing fin in bilancio (C.C.)

Nello SP

D. Ratei e risconti attivi:


- Maxicanone riscontato

Nel CE

B) Costi della produzione: …

8) Godimento beni di terzi:


- Canoni di leasing di competenza
- Quota del maxicanone

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in NI
Art. 2427 - Contenuto della nota integrativa La nota integrativa deve indicare, oltre a quanto stabilito da
altre disposizioni: …

22) le operazioni di locazione finanziaria che comportano il trasferimento al locatario della parte prevalente
dei rischi e dei benefìci inerenti ai beni che ne costituiscono oggetto, sulla base di un apposito prospetto dal
quale risulti il valore attuale delle rate di canone non scadute quale determinato utilizzando tassi di
interesse pari all'onere finanziario effettivo inerenti i singoli contratti, l'onere finanziario effettivo attribuibile
ad essi e riferibile all'esercizio, l'ammontare complessivo al quale i beni oggetto di locazione sarebbero stati
iscritti alla data di chiusura dell'esercizio qualora fossero stati considerati immobilizzazioni, con separata
indicazione di ammortamenti, rettifiche e riprese di valore che sarebbero stati inerenti all'esercizio;

Un esempio (No! maxicanone)

Tasso interesse 7,96%

Metodo patrimoniale

alla fine del terzo anno …

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Metodo finanziario
Valore del bene 35.000 euro

Valore dei flussi finanziari pagati

12+12+12+2 = 38 mila euro

tasso di interesse = 7,96%

l leasing x il fisco Art. 102 Tuir – ammortamento dei beni materiali …


 Per l'impresa utilizzatrice che imputa a conto economico i canoni di locazione finanziaria, a
prescindere dalla durata contrattuale prevista, la deduzione è ammessa per un periodo non
inferiore alla metà del periodo di ammortamento (coeff DM);
 in caso di beni immobili, la deduzione è ammessa per un periodo non inferiore a dodici anni;
 Per auto, motoveicoli e ciclomotori (art. 164, comma 1, lettera b), la deducibilità dei canoni è
ammessa per un periodo non inferiore al periodo di ammortamento (coeff DM)

Le immobilizzazioni materiali: valutazione e rilevazioni successive


Cosa studiare

 le slide
 artt. del C.C.
 OIC n. 16
• da 56 a 88
 facoltativo e non oggetto di esame
• OIC n. 9, Svalutazioni

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• OIC n. 29, Cambiamenti di principi contabili


• OIC interpretativo n. 7, Aspetti contabili della rivalutazione dei beni d’impresa e delle
partecipazioni

Valutazione e rilevazioni successive


 l’ammortamento
 svalutazioni e rivalutazioni
 cessioni e cespiti obsoleti
 perdite
 contributi pubblici in c/impianti
 manutenzioni
 plus- e minusvalenze

L’ammortamento nella disciplina civilistica

Art. 2426 - Criteri di valutazione, comma 1 Nelle valutazioni devono essere osservati i seguenti criteri: …

2) il costo delle immobilizzazioni, materiali e immateriali, la cui utilizzazione è limitata nel tempo deve
essere sistematicamente ammortizzato in ogni esercizio in relazione con la loro residua possibilità di
utilizzazione. Eventuali modifiche dei criteri di ammortamento e dei coefficienti applicati devono
essere motivate nella nota integrativa;

Ammortamento sul costo

 sistematicamente
 in ogni esercizio
 in base alla residua utilità (futura)

Ammortamento in bilancio
Nel CE

B) Costi della produzione:

10) ammortamenti e svalutazioni:

a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali;

b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali;

c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni;

d) svalutazioni dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilità liquide.

Nello SP

B.II. Immobilizzazioni materiali:

1) terreni e fabbricati Al netto dei fondi ammortamento e dei fondi svalutazione (che non costituiscono
distinta posta di rettifica nel passivo ma sono iscritti a diretta correzione del saldo di bilancio)

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I principi contabili: OIC 16


 la quota di ammortamento imputata a ciascun esercizio si riferisce alla ripartizione del costo
sostenuto sull’intera durata di utilizzazione
 l’ammortamento è calcolato anche sui cespiti temporaneamente non utilizzati
 tutti i cespiti sono ammortizzati
 i fabbricati civili si possono non ammortizzare se rappresentano un investimento di mezzi
finanziari; se accessori a quelli strumentali devono essere ammortizzati
 le opere d’arte e i terreni non sono oggetto di ammortamento salvo nei casi in cui questi ultimi
abbiano un’utilità destinata ad esaurirsi nel tempo (es. cave, discariche)
 l’ammortamento decorre dal momento in cui l’immobilizzazione è disponibile e pronta per l’uso

La determinazione del piano di ammortamento presuppone la conoscenza dei seguenti elementi:

 valore da ammortizzare, ovvero valore iniziale meno valore residuo (tenendo conto di eventuali
costi di rimozione, per i quali può essere opportuno accantonare un fondo ripristino)
 residua possibilità di utilizzazione, vale la c.d. “durata economica”, ovvero il periodo in cui si
prevede che il cespite sarà utile. Il cambiamento della vita utile dei cespiti per avvenuti mutamenti
nelle condizioni originarie di stima è un cambiamento di stime contabili e non un cambiamento di
principio contabile (cfr. OIC 29)
 metodo di ammortamento – per prassi si applica il metodo a quote costanti, più facile e garante
della comparabilità dei bilanci. In alternativa si possono utilizzare il metodo a quote decrescenti e
quello per unità di prodotto, mentre è vietato quello a quote crescenti per il principio della
prudenza.

Un esempio
Acquistato un impianto per 600.000 euro

 Valore residuo al netto di eventuali costi di rimozione = 0


 Vita utile 5 anni
 Produzione complessiva stimata pari a 800.000 unità (200 mila anno 1; 180 mila anno 2; 170 mila
anno 3, 150 mila anno 4, 100 mila anno 5)

Possibili piani di ammortamento?

– Quote costanti

– Quote decrescenti

– Quote per unità di prodotto

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L’ammortamento nella disciplina fiscale/1

Art. 102 Tuir – ammortamento dei beni materiali

 Le quote di ammortamento di beni materiali strumentali sono deducibili a partire dall'esercizio di


entrata in funzione
 La deduzione è ammessa in misura non superiore (!!!) a quella risultante dall'applicazione al costo
dei beni dei coefficienti stabiliti con DM
 Nel primo esercizio i coefficienti sono ridotti alla metà
 Se il bene ha valore unitario non superiore a 516,46€ è ammortizzabile interamente nel primo
esercizio (c.d. ammortamento immediato)
 In caso di eliminazione di beni non ancora completamente ammortizzati dal complesso produttivo,
il costo residuo è ammesso in deduzione

I coefficienti sono stabiliti per categorie di beni omogenei in base al normale


periodo di deperimento e consumo nei vari settori produtvi (DM 31.12.1988)

NB. Le spese e gli altri componenti negativi non sono ammessi in deduzione se e nella misura in cui non
risultano imputati al conto economico relativo all'esercizio di competenza (Art. 109 Tuir).

L’ammortamento è deducibile

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 se contabilizzato in CE
 per un importo non superiore a quello stabilito dai coeff ministeriali

Svalutazione e ripristino nella disciplina civilistica

Art. 2426 - Criteri di valutazione, comma 1 Nelle valutazioni devono essere osservati i seguenti criteri:

3) l'immobilizzazione che, alla data della chiusura dell'esercizio, risulti durevolmente di valore inferiore a
quello determinato secondo i numeri 1) e 2) deve essere iscritta a tale minore valore. Il minor valore non
può essere mantenuto nei successivi bilanci se sono venuti meno i motivi della rettifica effettuata; questa
disposizione non si applica a rettifiche di valore relative all'avviamento. …

Art. 2427 - Contenuto della nota integrativa La nota integrativa deve indicare, oltre a quanto stabilito da
altre disposizioni:

3-bis) la misura e le motivazioni delle riduzioni di valore applicate alle immobilizzazioni materiali e
immateriali

Svalutazione in bilancio

Nel CE

B) Costi della produzione:

10) ammortamenti e svalutazioni:

a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali;

b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali;

c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni;

d) svalutazioni dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilità liquide.

Nello SP

B.II. Immobilizzazioni materiali:

1) terreni e fabbricati al netto dei fondi ammortamento e dei fondi svalutazione (che non costituiscono
distinta posta di rettifica nel passivo ma sono iscritti a diretta correzione del saldo di bilancio)

I principi contabili: OIC 9

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Svalutazione x perdite durevoli

 Si definisce perdita durevole di valore la diminuzione di valore che rende il valore recuperabile di
un’immobilizzazione, determinato in una prospettiva di lungo termine, inferiore rispetto al suo
valore netto contabile.
 Le perdite durevoli di valore sono rilevate nel conto economico nella voce B10c) “altre svalutazioni
delle immobilizzazioni”. I ripristini di valore sono rilevati nella voce A5 “altri ricavi e proventi”.
 La società valuta a ogni data di riferimento del bilancio se esiste un indicatore che
un’immobilizzazione possa aver subito una riduzione di valore. Se tale indicatore dovesse
sussistere, la società procede alla stima del valore recuperabile dell’immobilizzazione ed effettua
una svalutazione soltanto nel caso in cui quest’ultimo sia inferiore al corrispondente valore netto
contabile.

Maggiore tra fair value e valore d’uso (flussi di cassa)

Un esempio: svalutazione e ripristino

La rivalutazione

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Monetaria

• soprattutto in presenza di tensioni inflazionistiche il costo storico si presta ad essere rivalutato

• normalmente attraverso leggi speciali

• comporta l’iscrizione di una riserva di rivalutazione nel PN (A.III. Riserve di rivalutazione) (v. OIC 16, 74-78)

Economica

• in presenza dell’aumento del valore intrinseco di un bene

• deroga ai sensi dell’art. 2423 comma 5 C.C.

• comporta l’iscrizione di una riserva indisponibile nel PN (A.VI. Altre riserve distintamente indicate)

Quella favorita dal legislatore è quella monetaria.

La rivalutazione nei principi contabili: OIC 16


 Le immobilizzazioni materiali possono essere rivalutate solo nei casi in cui la legge lo preveda o lo
consenta.
 Il limite massimo è il valore recuperabile ( quanto vale sul mercato oppure quanto mi vale se la uso
nella mia gestione= valore d’uso) il maggiore dei due
 La rivalutazione non modifica la stimata residua vita utile
 L’effetto netto della rivalutazione non costituisce un provento ed è accreditato tra le riserve di
patrimonio netto, alla voce AIII “Riserve di rivalutazione”

Aumento il valore dell’attivo del netto

La rivalutazione monetaria: un esempio/1


In azienda è presente un impianto del costo storico pari a 100.000€ ammortizzabile in 10 anni a quote
costanti con fondo amm.to attuale pari a 50.000€ (siamo dunque al 6° anno)

NB.: Le modalità di rivalutazione

Nel caso dei beni ammortizzabili materiali ed immateriali, la società può eseguire la rivalutazione adottando
tre distinte modalità:

A. rivalutazione del solo costo storico ( aumento il valore lordo)

B. riduzione del fondo ammortamento

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C. rivalutazione del costo storico (valore lordo) e del relativo fondo ammortamento

quello prescelto da noi perché semplifica le successive procedure di ammortamento

 In data 1/6, in seguito alla emanazione di una normativa per la rivalutazione degli impianti
industriali, sulla base di apposita perizia si stima un valore dell’impianto pari a 75.000 euro (VC
50.000) e dunque si procede alla rivalutazione
 Si procede a rivalutare del 50% sia il costo storico del bene sia il fondo ammortamento

 Il recupero della rivalutazione avviene gradualmente sulla base del processo di ammortamento

In bilancio

Un esempio di rivalutazione (facoltativo)

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Con l'art. 1 co. 889 ss. della legge di stabilità 2016 è stata nuovamente riproposta una disciplina di
rivalutazione dei beni d'impresa

 riguarda beni materiali e immateriali, nonché partecipazioni in società controllate o collegate


 riservata ai soggetti che redigono il bilancio secondo i principi contabili nazionali
 il riconoscimento fiscale dei maggiori valori iscritti è subordinato al versamento di un'imposta
sostitutiva del 16% (per i beni ammortizzabili), ovvero del 12% (per i beni non ammortizzabili);
 prevede che i valori iscritti in bilancio a seguito della rivalutazione non possano superare quelli
attribuibili ai beni in base:
• alla loro consistenza, capacità produttiva, effettiva possibilità di utilizzazione economica
nell'impresa (criteri di valore "interni");
• ai valori correnti (criterio di valore "esterno").

esempio
 Supponiamo in bilancio fabbricati industriali per 500.000€ ammortizzati in 40 anni a quote costanti
(2,5% l’anno). Il fondo amm.to oggi, dopo 24 anni (siamo dunque nel 25° anno), è pari a 300.000€
(VNC = 200.000). La legge n. 2/2009 consente una rivalutazione monetaria. Si stima che oggi il
fabbricato valga il doppio del VNC ossia 400.000€ (incremento del 100%).
 Il procedimento più semplice consiste nell’aumentare della % di rivalutazione monetaria (nell’es.
100%) sia il costo storico sia il relativo fondo amm.to e registrare per la differenza una riserva da
rivalutazione monetaria.
 L’imposta sostitutiva è pari al 16%

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La rivalutazione economica
 La Società Alfa possiede un terreno agricolo valorizzato in bilancio per 50 mila euro
 Tale terreno viene dichiarato edificabile, acquisendo un valore di 120.000 euro

 La riserva può essere liberata al momento della realizzazione del plusvalore attraverso la
cessione del terreno
 Nel caso di rivalutazione di immobilizzazioni soggette a ammortamento la riserva viene
gradualmente liberata attraverso il processo di ammortamento del valore rivalutato

Cespiti destinati alla vendita e beni obsoleti OIC 16


 le immobilizzazioni materiali nel momento in cui sono destinate all’alienazione sono riclassificate
nell’attivo circolante e quindi valutate al minore tra il valore netto contabile e il valore di
realizzazione
 i beni destinati alla vendita non sono più oggetto di ammortamento
 la disciplina in tema di cespiti destinati alla vendita si applica anche ai cespiti obsoleti

Perdite e danni per eventi estranei all’atvità imprenditoriale e relativi rimborsi -


OIC 16
 Le immobilizzazioni materiali perdute per eventi estranei allo svolgimento della normale attività
imprenditoriale sono considerate come dismesse e la sopravvenienza passiva che emerge da tale
evento è rilevata nella voce B14 “Oneri diversi di gestione”

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 L’eventuale rimborso del danno da parte di terzi è rilevato come sopravvenienza attiva nella voce
A5 “Altri ricavi e proventi

I contributi
a) in conto esercizio

b) In conto capitale

c) In conto impianti

a) in conto esercizio
 a integrazione di ricavi
 a copertura di costi

 Es. un contributo in c/ interessi passivi

 ricavi per il codice civile (CE, A5)


 ricavi per il fisco (art. 85, comma 1, lett. g) e h), TUIR)

b) in conto capitale
 finalizzati al generico finanziamento aziendale, sono di natura residuale
 incremento di PN per il codice civile (SP, altre riserve)
 sopravvenienze attive per il fisco (art. 88, TUIR) imponibili:
 per cassa
 in quote costanti per max 5 esercizi
 NO! Se finanziamento soci

c) in conto impianti - OIC 16


Contributi pubblici commisurati al costo delle immobilizzazioni materiali

rilevati a CE gradualmente lungo la vita utile dei cespiti.

a) con il metodo indiretto, portati indirettamente a riduzione del costo in quanto imputati al conto
economico nella voce A5 “altri ricavi e proventi”, e quindi rinviati per competenza agli esercizi successivi
attraverso l’iscrizione di “risconti passivi”;

b) con il metodo diretto, portati a riduzione del costo delle immobilizzazioni materiali cui si riferiscono.

Un esempio

 Acquistato in data 2 gennaio 20xx un fabbricato industriale per un costo complessivo pari a 900.000
euro
 Valore del terreno stimato in euro 300.000
 Ottenuto un contributo in conto impianti regionale per 200.000 euro
 Ammortamento 5% annuo

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1. L’acquisto e lo scorporo del terreno

2.a. Il metodo indiretto

Su 600 il 5 per cento

2.b. Il metodo diretto

5 per cento su 400

Manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria - OIC 16

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 i costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico nell’esercizio in cui sono
sostenuti.
 i costi di manutenzione straordinaria rientrano tra i costi capitalizzabili nei limiti del valore
recuperabile del bene.
 dopo la capitalizzazione dei costi, l’ammortamento si applica in modo unitario avendo
riguardo al nuovo valore contabile del cespite tenuto conto della sua residua vita utile.

Un esempio
Acquistato un impianto per 500.000 euro

 Valore residuo al netto di eventuali costi di rimozione = 0


 Vita utile 5 anni
 Ammortamento quote costanti
 al termine del 3. anno capitalizzate spese di manutenzione straordinaria per 120.000

piano di ammortamento pre- e post capitalizzazione

Capitalizzazione spese di manutenzione in bilancio (se fatte internamente)

Nello SP B.II. Immobilizzazioni materiali:

1) terreni e fabbricati a) Fabbricato XY

Nel CE A) Valore della produzione:

4) incrementi di immobilizzazioni per lavori interni

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(se fatte esternamente)

NB.: non vi è passaggio da CE

Le spese di manutenzione x il fisco


Art. 102 Tuir – ammortamento dei beni materiali

 Le spese di manutenzione, riparazione, ammodernamento e trasformazione (non capitalizzate)


sono deducibili nel limite del 5 per cento del costo complessivo di tut i beni materiali
ammortizzabili all’1/1;
 L'eccedenza è deducibile per quote costanti nei cinque esercizi successivi.
 Resta ferma la deducibilità nell'esercizio di competenza dei compensi periodici dovuti
contrattualmente a terzi per la manutenzione di determinati beni, del cui costo non si tiene conto
nella determinazione del limite percentuale sopra indicato

Un esempio
 Sostenute spese di manutenzione per 100.000 euro durante l’anno
 Beni strumentali materiali all’1/1, 1,5 milioni di euro

Deducibilità delle spese di manutenzione

Plus- e minusvalenze da dismissione

 la dismissioni può avvenire con corrispettivo (una vendita, il risarcimento assicurativo, l’esproprio,
etc.) o senza corrispettivo (furto, incendio, etc.)
 la dismissione ha effetto sul reddito (plus- o minusvalenza), attraverso la differenza tra valore di
realizzo e valore contabile residuo
 plusvalenze nella voce A5) altri ricavi e proventi del CE
 minusvalenze nella voce B14) oneri diversi di gestione del CE
 NB è stata eliminata l’area E) Proventi e oneri straordinari per effetto del D.Lgs 139/2015

un esempio

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Supponiamo di avere un impianto di valore storico 130.000, con un fondo amm.to di 70.000 (VNC=60.000),
venduto a:

 Hp 1: 80.000+IVA 22%
 Hp 2: 50.000€+IVA 22%

Le plusvalenze per il fisco


Art. 86 - Plusvalenze patrimoniali

 Le plusvalenze concorrono a formare il reddito:


a) se sono realizzate mediante cessione a titolo oneroso;
b) se sono realizzate mediante il risarcimento, anche in forma assicurativa, per la perdita o il
danneggiamento dei beni;
c) se i beni vengono assegnati ai soci o destinati a finalità estranee all'esercizio dell'impresa.
 Le plusvalenze realizzate concorrono a formare il reddito, per l'intero ammontare nell'esercizio in
cui sono state realizzate ovvero, se i beni sono stati posseduti per un periodo non inferiore a tre
anni, o a un anno per le società sportive professionistiche, a scelta del contribuente, in quote
costanti nell'esercizio stesso e nei successivi, ma non oltre il quarto.

Esercitazione

Un approfondimento: il valore recuperabile nelle svalutazioni per


perdita di valore durevole
Svalutazione e ripristino nella disciplina civilistica
Art. 2426 - Criteri di valutazione, comma 1 Nelle valutazioni devono essere osservati i seguenti criteri:

3) l'immobilizzazione che, alla data della chiusura dell'esercizio, risulti durevolmente di valore inferiore a
quello determinato secondo i numeri 1) e 2) deve essere iscritta a tale minore valore. Il minor valore non
può essere mantenuto nei successivi bilanci se sono venuti meno i motivi della rettifica effettuata; questa
disposizione non si applica a rettifiche di valore relative all'avviamento. …

I principi contabili: OIC 9 ( non da studiare)

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Svalutazione x perdite durevoli

 Si definisce perdita durevole di valore la diminuzione di valore che rende il valore recuperabile di
un’immobilizzazione, determinato in una prospettiva di lungo termine, inferiore rispetto al suo
valore netto contabile.
 La società valuta a ogni data di riferimento del bilancio se esiste un indicatore che
un’immobilizzazione possa aver subito una riduzione di valore. Se tale indicatore dovesse
sussistere, la società procede alla stima del valore recuperabile dell’immobilizzazione ed effettua
una svalutazione soltanto nel caso in cui quest’ultimo sia inferiore al corrispondente valore netto
contabile.

Si ricorda che:

 si definisce valore recuperabile di un’attività il maggiore tra il suo valore d’uso e il suo valore equo
(fair value), al netto dei costi di vendita;
 si definisce valore d’uso il valore attuale dei flussi di cassa attesi da un’attività;
 il valore equo (fair value) è l’ammontare ottenibile dalla vendita di un’attività in una transazione
ordinaria tra operatori di mercato alla data di valutazione.

La determinazione del valore d’uso nella svalutazione: un approfondimento


a) Metodo del valore attuale dei flussi di cassa attesi da un’atvità

b) Metodo (semplificato) della capacità di ammortamento, solo nel caso delle società ammesse al bilancio
abbreviato (art. 2435-bis)

a) Valore attuale dei flussi di cassa


Un esempio:

 Impianto di produzione, valore netto contabile 850 mila euro, vita utile residua 5 anni
 si rilevano indizi di possibile perdita di valore per effetto della maggior competitività (prezzi più
bassi) di concorrenti che stanno utilizzando impianti diversi e innovativi
 …si procede alla stima del valore recuperabile:
i. dall’analisi del mercato si rileva un fair value pari a 650 mila euro
ii. si procede alla stima del valore d’uso attraverso il metodo dei flussi di cassa

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i. valore netto contabile 850 mila euro


ii. dall’analisi del mercato si rileva un fair value pari a 650 mila euro
iii. attraverso il metodo dei flussi di cassa si stima un valore d’uso pari a 748.554 euro
iv. il valore recuperabile (il maggiore tra fair value e valore d’uso) è pari a 748.554 euro e
l’impianto presenta una perdita di valore durevole per 101.446 euro (850mila – 748.554)
v. si effettua la svalutazione in bilancio

b) capacità di ammortamento
Un esempio:

 Impianto di produzione, valore netto contabile 850 mila euro , vita utile residua 5 anni
 si rilevano indizi di possibile perdita di valore per effetto della maggior competitività (prezzi più
bassi) di concorrenti che stanno utilizzando impianti diversi e innovativi
 …si procede alla stima del valore recuperabile:
i. dall’analisi del mercato si rileva un fair value pari a 650 mila euro
ii. ii. si procede alla stima del valore d’uso attraverso il metodo della capacità di
ammortamento

i. valore netto contabile 850 mila euro


ii. dall’analisi del mercato si rileva un fair value pari a 650 mila euro
iii. attraverso il metodo della capacità di ammortamento si stima un valore d’uso pari a 740 mila
euro
iv. il valore recuperabile (il maggiore tra fair value e valore d’uso) è pari a 740 mila euro e
l’impianto presenta una perdita di valore durevole per 110 mila euro (850mila – 740 mila)
v. si effettua la svalutazione

Svalutazione in bilancio

Nel CE

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B) Costi della produzione: …

10) ammortamenti e svalutazioni:

a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali;

b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali;

c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni;

d) svalutazioni dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilità liquide.

Nello SP

B.II. Immobilizzazioni materiali:

1) terreni e fabbricati al netto dei fondi ammortamento e dei fondi svalutazione (che non costituiscono
distinta posta di rettifica nel passivo ma sono iscritti a diretta correzione del saldo di bilancio)

Le immobilizzazioni immateriali
Cosa studiare
 le slide
 artt. del C.C.
 OIC n. 24
• da 36 a 87
• appendice A

Le immobilizzazioni immateriali corrispondono a FP a utilità pluriennale per destinazione non dotate di


consistenza materiale

La disciplina civilistica: art. 2424-bis, comma 1, C.C.

Gli elementi patrimoniali destinati ad essere utilizzati durevolmente devono essere iscritti tra le
immobilizzazioni

… identico alle immob materiali …

La disciplina civilistica: art. 2424 C.C.

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comma 1, n. 1 C.C.
 Le immobilizzazioni sono iscritte al costo di acquisto o di produzione.
 Nel costo di acquisto si computano anche i costi accessori.
 Il costo di produzione comprende tutti i costi direttamente imputabili al prodotto.
 Può comprendere anche altri costi, per la quota ragionevolmente imputabile al prodotto, relativi al
periodo di fabbricazione e fino al momento dal quale il bene può essere utilizzato; con gli stessi
criteri possono essere aggiunti gli oneri relativi al finanziamento della fabbricazione, interna o
presso terzi.
… identico alle immob. materiali…

La disciplina civilistica
 Per ciascuna voce delle immobilizzazioni immateriali è indicato nell’attivo dello stato patrimoniale il
valore al netto degli ammortamenti e delle svalutazioni
 Gli ammortamenti sono iscritti nel conto economico, tra i costi della produzione, nella voce B10a)
“Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali”
 Le plusvalenze o le minusvalenze derivanti da alienazioni di immobilizzazioni immateriali sono
iscritte nel conto economico rispettivamente nella voce A5 “altri ricavi e proventi”, o nella voce B14
“oneri diversi della gestione”

L’ammortamento

Art. 2426 - Criteri di valutazione, comma 1

Nelle valutazioni devono essere osservati i seguenti criteri:

3) il costo delle immobilizzazioni, materiali e immateriali, la cui utilizzazione è limitata nel tempo deve
essere sistematicamente ammortizzato in ogni esercizio in relazione con la loro residua possibilità di
utilizzazione. Eventuali modifiche dei criteri di ammortamento e dei coefficienti applicati devono
essere motivate nella nota integrativa;
… identico alle immob materiali …

Aspet contabili

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I principi contabili: OIC 24

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Le immobilizzazioni immateriali comprendono:

 oneri pluriennali (1. costi di impianto e di ampliamento; 2. costi di sviluppo);


 beni immateriali (3. diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno; 4.
concessioni, licenze, marchi e diritti simili);
 5. avviamento;
 6. immobilizzazioni immateriali in corso e acconti;
 7. Altre

NB. Si veda APPENDICE A Sintesi di alcune tipologie di immobilizzazioni immateriali

Le immobilizzazioni immateriali sono ben rappresentate nell’OIC 24

Vediamo alcuni casi particolari:

 Avviamento
 7. Altre

5– Avviamento - OIC 24
Iscritto se:

 è acquisito a titolo oneroso


 è costituito all’origine da oneri e costi ad utilità differita nel tempo, che garantiscano quindi benefici
economici futuri (ad esempio, conseguimento di utili futuri, e non si è semplicemente in presenza
di un cattivo affare).
Il valore dell'avviamento si determina per differenza fra il prezzo complessivo sostenuto per
l'acquisizione dell'azienda o ramo d’azienda ed il valore corrente attribuito agli altri elementi
patrimoniali attivi e passivi che vengono trasferiti

Aspet contabili

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7 – altre ( spese di manutenzione su beni di terzi)


 eventuali costi capitalizzabili che non trovano collocazione in altre voci appartenenti alla voce BI.
 il costo corrisposto per acquisire l’usufrutto su azioni
 il costo per la realizzazione interna di un software applicativo “non tutelato”
 i costi sostenuti per migliorie e spese incrementative su beni di terzi (ossia senza una autonoma
funzionalità)
 i costi per il trasferimento e per il riposizionamento di cespiti

La disciplina civilistica: art. 2426, comma 1, n. 5 C.C.


Nelle valutazioni devono essere osservati i seguenti criteri:…

5) i costi di impianto e di ampliamento e i costi di sviluppo aventi utilità pluriennale possono essere iscritti
nell'attivo con il consenso, ove esistente, del collegio sindacale. I costi di impianto e ampliamento devono
essere ammortizzati entro un periodo non superiore a cinque anni. I costi di sviluppo sono ammortizzati
secondo la loro vita utile. Nei casi eccezionali in cui non è possibile stimarne attendibilmente la vita utile,
sono ammortizzati entro un periodo non superiore a cinque anni. Fino a che l'ammortamento dei costi di
impianto e ampliamento e di sviluppo non è completato possono essere distribuiti dividendi solo se
residuano riserve disponibili sufficienti a coprire l'ammontare dei costi non ammortizzati

Un esempio …
In bilancio al 31.12.x vi sono:

- Costi di impianto per 50 mila euro

- Costi di sviluppo per 30 mila euro

- Diritti di brevetto per 40 mila euro

- Concessioni per 20 mila euro Per un totale immobilizzazioni immateriali pari a 140 mila euro

In bilancio al 31.12.x vi è:

- un patrimonio netto pari a 450 mila euro

- di cui riserve disponibili per 60 mila euro

Dato un utile dell’esercizio pari a 70 mila euro, quanta parte ne può essere distribuita agli azionisti?

 Immobilizzazioni immateriali = 140

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 di cui oneri pluriennali = 50 + 30 = 80


 riserve disponibili = 60
 quota vincolata = 80 - 60 = 20
 utile d’esercizio = 70
 utile distribuibile = 70 - 20 = 50

La disciplina civilistica: art. 2426, comma 1, n. 6 C.C.


Nelle valutazioni devono essere osservati i seguenti criteri: …

6) l'avviamento può essere iscritto nell'attivo con il consenso, ove esistente, del collegio sindacale, se
acquisito a titolo oneroso L'ammortamento è effettuato secondo la sua vita utile Altrimenti è
ammortizzato entro max 10 anni

Il fisco Norme generali sulle valutazioni, art. 110 Tuir


Agli effetti delle norme del presente capo che fanno riferimento al costo dei beni senza disporre
diversamente:

a) il costo è assunto al lordo delle quote di ammortamento già dedotte;

b) si comprendono nel costo anche gli oneri accessori di diretta imputazione, esclusi gli interessi passivi e le
spese generali. Tuttavia per i beni materiali e immateriali strumentali per l'esercizio dell'impresa si
comprendono nel costo gli interessi passivi iscritti in bilancio ad aumento del costo stesso per effetto di
disposizioni di legge. Nel costo di fabbricazione si possono aggiungere con gli stessi criteri anche i costi
diversi da quelli direttamente imputabili al prodotto; per gli immobili alla cui produzione è diretta l'attività
dell'impresa si comprendono nel costo gli interessi passivi sui prestiti contratti per la loro costruzione o
ristrutturazione;

c) …. …

identico alle immob materiali …

Il fisco, art. 103 Tuir Ammortamento dei beni immateriali


 Le quote di ammortamento del costo dei diritti di utilizzazione di opere dell'ingegno e dei brevetti
industriali (…) sono deducibili in misura non superiore al 50 per cento del costo
 quelle relative al costo dei marchi d'impresa sono deducibili in misura non superiore ad un
diciottesimo del costo
 Le quote di ammortamento del costo dei diritti di concessione e degli altri diritti iscritti nell'attivo
del bilancio sono deducibili in misura corrispondente alla durata di utilizzazione prevista dal
contratto o dalla legge.
 Le quote di ammortamento del valore di avviamento iscritto nell'attivo del bilancio sono deducibili
in misura non superiore a un diciottesimo del valore stesso

Il fisco, art. 108 Tuir Spese relative a più esercizi


 Le spese di rappresentanza sono deducibili nel periodo di imposta di sostenimento se rispondenti
ai requisiti di inerenza e congruità e commisurate ai ricavi/proventi della gestione caratteristica
risultanti dalla dichiarazione dei redditi :
• a) all'1,5 per cento dei ricavi e altri proventi fino a euro 10 milioni;
• b) allo 0,6 per cento dei ricavi e altri proventi per la parte eccedente euro 10 milioni e fino a 50
milioni;
• c) allo 0,4 per cento dei ricavi e altri proventi per la parte eccedente euro 50 milioni.

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• Sono comunque deducibili le spese relative a beni distribuiti gratuitamente di valore unitario non
superiore a euro 50.

Il fisco, art. 108 Tuir Spese di rappresentanza: un esempio

Le immobilizzazioni finanziarie e il metodo del PN


Cosa studiare
 le slide

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 artt. del C.C.


 OIC n. 21
• da 21 a 43, escluso il 30
 facoltativo:
• OIC n. 17, da 150 a 183

Le imm. finanziarie negli OIC

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La disciplina civilistica: art. 2424 C.C

Le partecipazioni
Azioni o quote del capitale di società

 di controllo
 di collegamento
 in imprese controllanti
 in imprese sottoposte al controllo delle controllanti
 Altre

di controllo e collegamento (art. 2359 C.C.)

Sono considerate società controllate:

 se maggioranza dei voti


 se voti sufficienti per esercitare un'influenza dominante
 se influenza dominante x vincoli contrattuali Le partecipazioni di controllo e collegamento (art.
2359 C.C.)

Sono considerate società collegate quando si esercita un'influenza notevole attraverso:

 almeno 1/5 dei voti


 almeno 1/10 se la società ha azioni quotate

Art. 2359 bis Acquisto di azioni o quote da parte di società controllate

garanzia:

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• costituzione di una riserva indisponibile (A.VI “Altre riserve, distintamente indicate” - Riserva azioni
(quote) della società controllante)

• soltanto azioni interamente liberate

• nessun diritto di voto

• l'acquisto autorizzato dall'assemblea (art. 2357, 2. c.)

tet:

 nei limiti degli utili distribuibili e delle riserve disponibili risultanti dall'ultimo bilancio approvato
 1/5 (a livello di gruppo) se controllante quotata

acquisto azioni proprie


Art. 2357 e 2357 bis
garanzia:

• soltanto azioni interamente liberate

• il diritto agli utili e il diritto di opzione sono attribuiti proporzionalmente alle altre azioni

• acquisto autorizzato dall'assemblea

• Il diritto di voto è sospeso, ma le azioni proprie sono tuttavia computate x calcolo delle maggioranze e
delle quote richieste per costituzione e deliberazioni assembleari.

• iscrizione di una riserva negativa nel PN

Tet:

• nei limiti degli utili distribuibili e delle riserve disponibili risultanti dall'ultimo bilancio approvato

• 1/5 del capitale tenendo conto a tal fine anche delle azioni possedute da società controllate, se quotata

La valutazione delle imm. finanziarie (art. 2426, comma 1, n. 1 e 3 C.C.)


 iscritte al costo di acquisto o di produzione (NdR. sottoscrizione) + i costi accessori
 svalutazione per perdite durature di valore

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 ripristino
… identico alle immob materiali …
 se rappresentate da titoli (di credito) sono rilevate in bilancio con il criterio del costo ammortizzato,
ove applicabile

partecipazioni
svalutazione e rivalutazione

La valutazione delle partecipazioni


il metodo del Patrimonio netto

… criterio di valutazione con il quale il costo originario di acquisto della partecipazione si modifica negli anni
per tener conto delle quote di pertinenza degli utili e delle perdite e altre variazioni del patrimonio netto
della partecipata

… il valore della partecipazione corrisponde alla frazione di patrimonio netto della partecipata, e
conseguentemente il primo anno (rilevazione iniziale) il costo di acquisto deve essere adeguato… … negli
anni successivi il valore di carico della partecipazione si modifica per tener conto delle quote di pertinenza
degli utili e delle perdite e altre variazioni del patrimonio netto della partecipata

(art. 2426, comma 1, n. 4 C.C.)


partecipazioni in imprese controllate/collegate

 possono essere valutate in base alla frazione del patrimonio netto (detratti i dividendi ed operate le
rettifiche di consolidamento)
 in sede di prima applicazione del metodo del patrimonio netto, l’eventuale costo di acquisto di
valore superiore può essere iscritto nell'attivo, ma va motivato in NI
 la differenza, per la parte attribuibile a beni ammortizzabili o all'avviamento, deve essere
ammortizzata.
 negli esercizi successivi le plusvalenze, derivanti dall'applicazione del metodo del patrimonio netto
sono iscritte in una riserva non distribuibile

(art. 2426, comma 1, n. 3 C.C.)


partecipazioni in imprese controllate/collegate

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 in genere, se iscritte per un valore superiore a quello derivante dal metodo del PN o, se non vi sia
obbligo di redigere il bilancio consolidato, al valore corrispondente alla frazione di patrimonio
netto risultante dall'ultimo bilancio dell'impresa partecipata, la differenza dovrà essere motivata
nella NI

il metodo del Patrimonio netto


Iscrizione iniziale (prima applicazione)

- anni successivi
Utile/perdita d’esercizio della partecipata

 rettificato
 iscritto nel CE della partecipante
 Iscrizione della plusvalenza in una riserva non distribuibile

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All’insorgere del diritto ai dividendi

devono essere eliminati dal CE della partecipante in quanto già rilevati portandoli a riduzione
del valore della partecipazione

e liberando al contempo parte della riserva non distribuibile

Le partecipate in NI
4) l'elenco delle partecipazioni in imprese controllate e collegate (indicando denominazione, sede,
capitale, PN, risultato d’es, quota posseduta e valore attribuito in bilancio)

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9) ... impegni, garanzie e passività potenziali non risultanti dallo SP assunti nei confronti di imprese
controllate, collegate, nonché controllanti e imprese sottoposte al controllo di quest'ultime

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Il metodo del PN: un caso


Il caso

 nel corso del 20XX la Alfa spa, catena di grande distribuzione di abbigliamento, acquista una
partecipazione del 100% nella società Beta, produttore di abbigliamento, per 500 mila euro
 al 31.12.XX Beta presenta un PN pari a 400 mila euro
 la differenza, pari a 100 mila euro, corrisponde al maggior valore di un brevetto dalla vita utile
residua pari a 4 anni
 nel 20XX+1 Beta realizza un utile per 60 mila euro
 nel 20XX+2 Beta procede alla distribuzione di utili per 15 mila euro
 Nel corso del 20XX la Alfa spa, catena di grande distribuzione di abbigliamento, acquista una
partecipazione del 100% nella società Beta, produttore di abbigliamento per 500 mila euro

 Al 31.12.XX Beta presenta un PN pari a 400 mila euro


 La differenza, pari a 100 mila euro, corrisponde al maggior valore di un brevetto dalla vita utile
residua pari a 4 anni

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 Nel 20XX+1 Beta realizza un utile per 60 mila euro

 Utile = 60
 Ammortamento brevetto = 25 (maggior valore da ammortizzare)
 Rivalutazione netta = 35

La partecipazione in Beta viene valutata 535 mila euro In NI si tiene memoria del maggior valore del
brevetto, attualmente pari a 75 mila euro

 Partecipazione = 535.000
 Valore residuo da ammortizzare = 75.000
 PN di Beta = 460.000

 Nel 20XX+2 Beta procede alla distribuzione di utili per 15 mila euro e Alfa rileva:

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Le immobilizzazioni finanziarie e il costo ammortizzato


Cosa studiare
 le slide
 artt. del C.C

La valutazione di titoli, crediti e debiti (art. 2426, comma 1, n. 1, 7 e 8 C.C.)


 le immobilizzazioni rappresentate da titoli sono rilevate in bilancio con il criterio del costo
ammortizzato, ove applicabile
 i crediti e i debiti, così come aggio e disaggio su prestiti, sono rilevati in bilancio secondo il criterio
del costo ammortizzato, tenendo conto del fattore temporale
 per i crediti si tiene conto del valore di presumibile realizzo

Il metodo del costo ammortizzato


 novità assoluta per il bilancio civilistico italiano
 particolare tipologia di costo storico che tiene conto della differenza tra tasso di interesse
nominale e effettivo
 solo per titoli che hanno una scadenza e «immobilizzati», vale a dire detenuti per un periodo che
va oltre l’esercizio successivo a quello di riferimento
 ammortizzare il costo storico di un titolo immobilizzato significa suddividere tale costo, o una parte
di esso, per la sua durata (fino a scadenza)

Acquisto titoli obbligazionari in data 2 gennaio xx

 Costo 550.000
 Valore nominale 600.000
 Rendimento 4%
 Godimento 31.12
 Durata 5 anni (xx – xx+4)

Al 31.12

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 interessi attivi espliciti 24.000 euro

Ma quanto rende veramente questo investimento?

 in uscita 550 mila


 in entrata 720 mila
• 4% su 600 mila per 5 anni = 120 mila
• rimborso capitale = 600

Il tasso interno (di rendimento) È il tasso di interesse effetvo, costante lungo la durata del credito, che
rende uguale il valore attuale dei flussi finanziari futuri derivanti dal credito e il suo valore di rilevazione
iniziale

Al 31.12

 considerazione del maggior rendimento per l’acquisto a un valore inferiore a quello nominale

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Al 31.12

 considerazione del maggior rendimento per l’acquisto a un valore inferiore a quello nominale
 Credito 550 mila
 Tasso 5,98%
 Interessi di competenza 32.874 euro
 Riscossi 24 mila (4% di 600 mila)
 Credito a fine anno 550 mila + interessi residui (32.874-24.000) = 558.874

Al 31.12.xx (vediamo soltanto il primo anno)

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 interessi attivi espliciti 24.000 euro


 Interessi attivi impliciti 8.873,88 euro

Il costo ammortizzato: un caso


La società Alfa in data 2 gennaio 2017 acquista titoli obbligazionari ENI

 Costo 910 mila euro


 Valore nominale 1.000.000
 Rendimento 1%
 Godimento 31.12
 Durata 3 anni (2017-2019)
 Rimborso 31.12.2019
 Tasso interno di rendimento (TIR) = 4,2591%

Si proceda a rilevare contabilmente tutte le operazioni continuative e di assestamento necessarie (non


considerando le scritture di riepilogo a CE e di chiusura finale dei conti a SP) relative al suddetto fatto di
gestione per i tre anni considerati.

Al 31.12.2017

 Interessi effettivamente ricevuti = 1 milione * 1% = 10.000


 Interessi di competenza = 38.757,81 (910mila X TIR)
 La differenza, pari a 28.757,81 euro, si aggiunge al credito iniziale (si otterranno al momento del
rimborso finale)
 Credito finale = 938.757,81

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Al 31.12.2018

 Interessi effettivamente ricevuti = 1 milione * 1% = 10.000


 Interessi di competenza = 39.982,63 (credito 2017 X TIR)
 La differenza, pari a 29.982,63 euro, si aggiunge al credito iniziale
 Credito finale = 938.757,81 + 29.982,63 = 968.740,44

Al 31.12.2019

 Interessi effettivamente ricevuti = 1 milione * 1% = 10.000


 Interessi di competenza = 41.260 (credito 31.12.2018 X TIR)
 La differenza, pari a 31.260 euro, si aggiunge al credito iniziale
 Credito finale = 968.740 + 31.260 = 1.000.000

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Domande
Nel rendiconto finanziario, la vendita di un bene ammortizzabile è origine di:

o impiego di flussi finanziari della sezione operativa


o fonte di flussi finanziari della sezione investimenti
o fonte di flussi finanziari della sezione operativa
o impiego di flussi finanziari della sezione investimenti

La riforma del bilancio del D.lgs. 139/2015 prevede l’eliminazione dallo schema di conto economico delle
poste relative alle componenti:

o accessorie
o finanziarie
o straordinarie
o della produzione

Nel predisporre il rendiconto finanziario, quale tra le seguenti non dovrebbe essere considerato un impiego
di fondi:

o pagamento dividendi
o acquisto di immobilizzazioni
o rivalutazione di un’immobilizzazione
o rimborso di un mutuo

Nella configurazione di costo di acquisto prevista dal codice civile gli oneri accessori

o sono sempre inclusi


o sono esclusi nel caso di acquisto di beni immateriali
o sono esclusi nel caso di acquisto di attività finanziarie
o sono inclusi solo nel caso di acquisto di beni materiali

Secondo l’art. 2423 quarto comma del Codice Civile quali delle seguenti fattispecie di eventi NON giustifica
l’applicazione della deroga per casi eccezionali?

o La rivalutazione di un terreno agricolo di proprietà divenuto nel frattempo edificabile


o La rivalutazione di un immobile per compensare l’effetto dell’inflazione
o La rivalutazione di un terreno a seguito della scoperta di un giacimento petrolifero nel sottosuolo

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o La rivalutazione di una miniera o di una cava a seguito della sua riapertura dopo essere stata
completamente ammortizzata

Secondo i principi contabili OIC nelle costruzioni in economia abituali NON sono capitalizzabili i seguenti
elementi:

o I costi straordinari
o Le spese generali di fabbricazione per la quota parte
o I costi diretti di manodopera e materie prime
o Gli ammortamenti diretti

Spese di sviluppo precedentemente iscritte nell’attivo vengono ritenute e non aventi ulteriore utilità futura.
Questo comporta nel bilancio un incremento:

o .dei costi capitalizzati


o delle riserve
o .dei costi di esercizio
o dei ricavi di esercizio

La svalutazione dei beni ammortizzabili produce i seguenti effetti sul conto economico civilistico:

o . riduce i costi rettificandoli


o nessun effetto, la svalutazione deve essere portata a riserva
o incrementa i costi
o nessuna delle precedenti risposte è corretta

Qualora si valutasse una partecipazione con il metodo del patrimonio netto, il maggior valore del costo
rispetto alla quota di netto acquistata deve:

o essere portata a riserva


o essere iscritta nell’atvo
o essere iscritta tra i ricavi
o portata con un risconto al futuro esercizio

Il metodo del patrimonio netto:

o deve essere applicato a tutte le partecipazioni di controllo o collegamento iscritte


tra le immobilizzazioni
o può essere applicato a tutte le partecipazioni di controllo o collegamento
o deve essere applicato a tutte le partecipazioni di controllo o collegamento .
o può essere applicato a tutte le partecipazioni di controllo o collegamento iscritte
tra le immobilizzazioni

Un’impresa valuta la propria partecipazione con il metodo del patrimonio netto.


Durante l’esercizio la controllata ha distribuito dividendi. Tale operazione comporta:

o . una riduzione del valore della partecipazione


o . un aumento del valore della partecipazione
o nessun effetto sul valore della partecipazione
o nessuna delle precedenti è corretta

Le rimanenze di magazzino e i lavori in corso su ordinazione


Cosa studiare

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 le slide
 artt. del C.C.
 Per una utile consultazione
• OIC n. 23, punti da 40 a 84
• OIC n.13, esemplificazioni applicative

La rimanenze: beni destinati alla vendita o che concorrono alla loro produzione
nella normale atvità della società
tipologie:

 le materie prime, ivi compresi i beni acquistati soggetti ad ulteriori processi di trasformazione (cd.
semilavorati di acquisto);
 le materie sussidiarie e di consumo (costituite da materiali usati indirettamente nella produzione);
 i prodot in corso di lavorazione (materiali, parti e assiemi in fase di avanzamento);
 i semilavorati (parti finite di produzione interna destinate ad essere utilizzate in un successivo
processo produttivo);
 le merci (beni acquistati per la rivendita senza subire rilevanti trasformazioni);
 i prodot finiti (prodotti di propria fabbricazione).

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Valore della produzione rimanenze che hanno già creato un po’ di ricavo

Costo della produzione rimanenze che sono solo costi

Le rimanenze di valori che retficano i costi materie prime, sussidiarie, di consumo e merci

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Le rimanenze di valori che retficano i ricavi prodot in corso di lavorazione, semilavorati e finiti

L’iscrizione (valutazione)
1) INVENTARIO
 La valutazione presuppone l’individuazione delle quantità fisiche delle diverse tipologie di
scorte
 Ciò è il risultato di un processo di “inventario ”
2) VALUTAZIONE (2426 comma 1, n. 9) «Le rimanenze sono iscritte al costo di acquisto o di
produzione, ovvero al valore di realizzazione (…), se minore; tale minor valore non può essere
mantenuto nei successivi bilanci se ne sono venuti meno i motivi”

1) COSTO

a) costo di acquisto + oneri accessori (es. i costi di trasporto, dogana, altri tributi direttamente imputabili a
quel materiale)

(NB se metodo del costo ammortizzato, iscrizione al valore attuale dei futuri pagamenti contrattuali)

b) costo di produzione

 costi diretti
 costi indiretti
 compresi oneri finanziari
 no! costi di distribuzione

2) VALORE DI REALIZZAZIONE SE MINORE

 tale minor valore non può essere mantenuto nei successivi bilanci se ne sono venuti meno i motivi

L’iscrizione: costi di produzione (dettagli per una miglior comprensione)

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Il valore di realizzazione
Prodot finiti

 Prevedibile prezzo di vendita – costi diretti di vendita

Prodot in corso di lavorazione

 Prevedibile prezzo di vendita – costi di ultimazione – costi diretti di vendita

Materie prime

 Valore/costo di sostituzione

La valutazione (art. 2426, comma 1, n. 10) Criteri alternativi al costo specifico


il costo dei beni fungibili può essere calcolato:

 media ponderata
 «primo entrato, primo uscito» - cd Fifo
 «ultimo entrato, primo uscito» - cd Lifo

se il valore così ottenuto differisce in misura apprezzabile dai costi correnti alla chiusura dell'esercizio, la
differenza deve essere indicata in NI

NB.: si tratta sempre di criteri di valutazione basati sul costo storico. Pertanto quanto risultante dalla loro
adozione dovrà essere confrontato con il valore di realizzazione e, se inferiore, dovrà essere adottato
quest’ultimo

La valutazione: RF merci

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La contabilizzazione: RF merci

… e se le RF fossero state 35 mila?

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La contabilizzazione: RF prodot finiti

… e se le RF fossero state 110 mila?

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La valutazione delle rimanenze: un esercizio

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I lavori in corso su ordinazione (commesse)


Un lavoro in corso su ordinazione (o commessa) si riferisce a un contratto, di durata normalmente
ultrannuale, per la realizzazione di un bene (o una combinazione di beni) o per la fornitura di un progetto
(beni o servizi) non di serie.

I lavori su ordinazione sono eseguiti su ordinazione del committente secondo le specifiche tecniche da
questi richieste. (OIC 23)

… edilizia, impiantistica, costruzioni stradali o ferroviarie, la cantieristica navale …

La valutazione dei lavori in corso su ordinazione


Le rimanenze sono iscritte al costo di acquisto o di produzione,
ovvero al valore di realizzazione (…), se minore; tale minor
valore non può essere mantenuto nei successivi bilanci se ne
sono venuti meno i motivi ” (2426 comma 1, n. 9)

I lavori in corso su ordinazione possono essere iscritti sulla base


dei corrispettivi contrattuali maturati con ragionevole certezza
(art. 2426, comma 1, n. 11)

La valutazione dei lavori in corso su ordinazione


Il criterio della commessa completata
• Implica una valutazione al costo di produzione

• Alla fine di ogni esercizio, la commessa in lavorazione è valorizzata in base a:

o somma dei costi direttamente riferibili alla commessa


o quota (eventuale) di spese generali di produzione
o oneri finanziari specifici della commessa (eventuali)

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Un esempio

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La valutazione dei lavori in corso su ordinazione Il metodo della % di


completamento
 L’utile di commessa viene imputato in ogni esercizio in % sul completamento dei lavori
 Può essere contrario al principio di prudenza, per cui devono essere previste alcune condizioni:
• esistenza di un contratto vincolante che definisca chiaramente gli obblighi, ivi compreso il prezzo
• possibilità di misurare attendibilmente lo stato avanzamento lavori (SAL)

Un esempio

Il confronto

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Primo prudente

Secondo competenza economica

I crediti
Cosa studiare
 le slide
 artt. del C.C.
 OIC, principio n. 15:
• punti da 20 a 27;
• punti da 29 a 33;
• Esempi illustrativi, esempio 1A

I crediti
rappresentano diritti ad esigere a scadenza un certo ammontare di disponibilità liquide (o di beni/servizi
equivalenti) da terzi (clienti o altri) NB. Vi rientrano cambiali attive e ricevute bancarie

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I crediti nel CE (art. 2425 C.C.)


I CREDITI DELL’ATTIVO CIRCOLANTE
 le svalutazioni nella voce CE B. 10.d. svalutazioni dei crediti compresi nell'atvo circolante e delle
disponibilità liquide
 le rivalutazioni e i maggiori importi incassati nella voce CE A. 5. Altri ricavi e proventi
 le perdite che superano le svalutazioni nella voce CE B. 14. oneri diversi di gestione
 eventuali interessi attivi si iscrivono nella voce CE C.16.d. Proventi finanziari diversi dai precedenti

I CREDITI DELLE IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE


 gli accantonamenti e le svalutazioni dei crediti finanziari immobilizzati sono iscritti alla voce D19.b
svalutazioni di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni
 le rivalutazioni dei crediti finanziari immobilizzati sono iscritti alla voce D18.b rivalutazioni di
immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni
 le perdite che superano le svalutazioni nella voce CE C. 17 interessi e altro oneri finanziari
 eventuali interessi attivi si iscrivono nella voce C16.a. Proventi finanziari da crediti iscrit nelle
immobilizzazioni

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La rilevazione iniziale (OIC 15)


I crediti originati da ricavi per operazioni di vendita di beni e servizi sono rilevati in base al principio della
competenza

I crediti incassabili con un’attività diversa dalle disponibilità liquide (in natura) sono valutati al valore
corrente realizzabile sul mercato di tali attività.

La valutazione
art. 2426, comma 1, n. 8

i crediti sono rilevati in bilancio:

1. secondo il criterio del costo ammortizzato

2. tenendo conto

a) del fattore temporale (confronto tra tassi nominali e tassi di mercato)

b) del valore di presumibile realizzo

Il costo ammortizzato: un esempio


 In data 30/06/x la società Alfa cede merci alla società Beta per un importo (no IVA x semplicità) pari
a 400 mila euro.
 In deroga alle politiche commerciali standard che prevedono la concessione di credito mercantile
per 60gg, al fine di sostenere finanziariamente il nuovo cliente Beta si concede una dilazione
complessiva di 24 mesi.
 Il credito verrà rimborsato in 4 rate semestrali di 100 mila euro ciascuna.
 Determinare, tenendo conto di un tasso di interesse di mercato per le dilazioni commerciali pari al
4% annuale (2% semestrale):
• il valore iniziale del ricavo e del relativo credito per la vendita secondo il criterio del costo
ammortizzato
• le operazioni contabili fino a scadenza

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 In data 30/06/x la società Alfa cede merci alla società Beta per un importo (no IVA x semplicità) pari a 400
mila euro

 Il ricavo e il credito per la vendita sono valutati al costo ammortizzato per euro 380.772,87

 In data 31/12/x la società Alfa riscuote la prima rata di pagamento per 100 mila euro

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 In data 30/06/x+1 la società Alfa riscuote la seconda rata di pagamento per 100 mila euro

 In data 31/12/x+1 la società Alfa riscuote la terza rata di restituzione per 100 mila euro

 In data 30/06/x+2 la società Alfa riscuote la quarta e ultima rata di restituzione per 100 mila euro

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La valutazione secondo il criterio del costo ammortizzato


• significa tener conto di ogni differenza tra valore nominale a scadenza e valore attuale di un credito

• e procedere a ammortizzare tale differenza lungo la vita del credito stesso

• in presenza di IVA si procede come illustrato nel PC OIC n. 15, esempio illustrato 1°

La valutazione: quando non si applica il criterio del costo ammortizzato


 quando gli effetti sono irrilevanti (es. crediti a breve termine)
 per i bilanci abbreviati (2435bis)
 per i bilanci delle micro-imprese (2435ter)

La svalutazione crediti (NB.: diversa dalla perdita su crediti)


Al fine di stimare il fondo svalutazione crediti una società deve valutare se sussistano degli indicatori che
facciano ritenere probabile che un credito abbia perso valore

Alcuni esempi di indicatori:

 significative difficoltà finanziarie del debitore;


 mancato pagamento degli interessi o del capitale;
 sussiste la probabilità che il debitore dichiari fallimento o attivi altre procedure di ristrutturazione
finanziaria;
 crisi economica relative al settore della clientela.

aspet contabili

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un esempio
L’impresa Alfa vanta crediti commerciali per 3 milioni di euro e un fondo svalutazione crediti pari a 130 mila
euro.

In data 15 aprile un credito dal valore nominale di 450 mila euro si riscuote per:

 Hp a) 380 mila euro


 Hp b) 200 mila euro

La svalutazione crediti per il Fisco (art. 106, comma 1 e 2, Tuir)


 deducibile annualmente nel limite dello 0,50 % del valore nominale dei crediti commerciali in
bilancio
 finché il relativo fondo ha raggiunto il 5% del valore nominale dei crediti commerciali in bilancio

Se in un esercizio l'ammontare complessivo delle svalutazioni eccede il 5 per cento del valore nominale dei
crediti, l'eccedenza concorre a formare il reddito dell'esercizio stesso (variazione in aumento).

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La svalutazione crediti tra Codice Civile e Fisco


il fondo svalutazione crediti si divide in:

 fondo dedotto, per la parte di accantonamenti che rientrano nei limiti di cui all'art. 106;
 fondo non dedotto, pari alla differenza tra accantonamenti civilistici e accantonamenti deducibili
ex art. 106.

NB.: Il fondo non dedotto, in caso di successivo utilizzo a copertura di perdite su crediti, genera una
variazione in diminuzione in dichiarazione dei redditi, onde evitare di perdere definitivamente la quota di
accantonamento non dedotta al momento dello stanziamento.

un esempio
L’impresa Alfa al 31.12.X

 vanta crediti commerciali per 10 milioni di euro.


 stima un rischio di perdite su crediti per 80 mila euro

In sede di dichiarazione dei redditi viene effettuata una variazione in aumento (da utile a reddito
imponibile) per 30 mila euro, riferita alla parte di accantonamento non deducibile in quanto superiore allo
0,50% ammesso dal TUIR

L’anno successivo, in data 31.03, l’impresa Alfa riscuote un credito del VN di 350 mila euro per 260 mila
euro, rilevando una perdita per 90 mila euro

In sede di dichiarazione dei redditi viene effettuata una variazione in diminuzione (da utile a reddito
imponibile) per 30 mila euro, riferita alla parte di perdita assorbita dal fondo svalutazione crediti non
dedotto

Le perdite su crediti per il Fisco (art. 101, comma 5, Tuir)


Le perdite sui crediti sono deducibili

 limitatamente alla parte che eccede l'ammontare complessivo delle svalutazioni e degli
accantonamenti dedotti nei precedenti esercizi.

Condizioni

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 se risultano da elementi certi e precisi


 in ogni caso, se il debitore è assoggettato a procedure concorsuali
 in ogni caso, quando
• il credito è di modesta entità ed è decorso un periodo di sei mesi dalla scadenza del pagamento
• o il diritto alla riscossione del credito è prescritto
• o i crediti sono cancellati dal bilancio in applicazione dei principi contabili.

Interessi di mora
Il D.Lgs. n. 231/2002 ha introdotto una disciplina legale di tutela del creditore, in particolare:

• maturazione degli interessi di mora - essi “decorrono automaticamente, dal giorno successivo alla
scadenza del termine per il pagamento”, termine che, di norma, viene fissato dalle parti al momento della
conclusione del contratto

un esempio
La Alfa S.p.A. vanta crediti commerciali per 300 mila euro scaduti in data 30/09/x verso la Beta S.r.l.;

Il tasso per interessi di mora è pari all’8% In data 31/12/x:

- si rilevano interessi di mora di competenza

- si svalutano tali interessi del 50%

Interessi di mora e fisco (art. 109, comma 7, Tuir)


In deroga ai principi generali( per competenza) gli interessi di mora concorrono alla formazione del reddito
imponibile nell'esercizio in cui sono percepiti o corrisposti.

Operazioni in valuta LA RILEVAZIONE INIZIALE ARTICOLO


N.2425 bis, comma 2

 I ricavi e i proventi, i costi e gli oneri relativi ad operazioni in valuta devono essere determinati al
cambio corrente alla data nella quale la relativa operazione è compiuta.

UN ESEMPIO

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VALUTAZIONE E RILEVAZIONI SUCCESSIVE


ARTICOLO N.2426, comma 1, 8-bis)

 le attività e passività monetarie in valuta sono iscritte al cambio a pronti alla data di chiusura
dell'esercizio
 i conseguenti utili o perdite su cambi devono essere imputati al conto economico e l'eventuale
utile netto è accantonato in apposita riserva non distribuibile fino al realizzo.
 Le attività e passività in valuta non monetarie devono essere iscritte al cambio vigente al momento
del loro acquisto

UN ESEMPIO

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Atvità finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni, disponibilità


liquide e ratei e risconti
Cosa studiare
 le slide
 artt. del C.C.
 OIC n. 14 punti da 4 a 9 e da 14 a 19
 OIC n. 18, punti da 3 a 10 e da 12 a 24

Le atvità finanziarie (non immobilizzazioni) nello SP (art. 2424 C.C.)

La valutazione art. 2426, comma 1, n. 9

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«Le rimanenze, i titoli e le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni sono iscritti al costo di
acquisto o di produzione, ovvero al valore di realizzazione (…), se minore; tale minor valore non può essere
mantenuto nei successivi bilanci se ne sono venuti meno i motivi»

La valutazione (art. 2426, comma 1, n. 10)


Criteri alternativi al costo specifico

il costo dei beni fungibili può essere calcolato:

 media ponderata
 «primo entrato, primo uscito» - cd Fifo
 «ultimo entrato, primo uscito» - cd Lifo

se il valore così ottenuto differisce in misura apprezzabile dai costi correnti alla chiusura dell'esercizio, la
differenza deve essere indicata in NI

La valutazione: un confronto

Come si compra un titolo


Acquisto BTP (Buoni del Tesoro Poliennali)

 Emissione 1.04.2015
 Durata 5 anni (31.03.2020)
 Tasso di interesse fisso = 3% lordo
 Commissioni 0,2%

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Acquisto in sede di emissione

 100 mila euro in data 01.04.2015


 Commissioni 0,2%

Acquisto in data 01.08.2018

 100 mila euro + interessi maturati alla data dell’acquisto


 Commissioni 0,2%

Acquisto in data 01.08.2018

 Assestamento e riscossione interessi nel 2019

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Un approfondimento: il «corso» di un titolo


Il costo di un titolo fa normalmente riferimento al suo CORSO SECCO

Prezzo di negoziazione di un titolo che non tiene conto del valore dei diritti accessori (il rateo di interesse
nel caso delle obbligazioni o i dividendi maturati nel caso delle azioni)

CORSO TEL QUEL = CORSO SECCO + RATEO INTERESSI/DIVIDENDI

Le disponibilità liquide nello SP (art. 2424 C.C.)

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Le disponibilità liquide possono comprendere moneta, assegni e depositi bancari e postali espressi in valuta.
In mancanza di indicazioni specifiche, le disponibilità liquide esposte nello stato patrimoniale si presumono
essere immediatamente utilizzabili per qualsiasi scopo della società.

I depositi bancari e postali sono disponibilità presso il sistema bancario o l'amministrazione postale, aventi
il requisito di poter essere incassati a pronti.

Gli assegni sono titoli di credito bancari (di conto corrente, circolari e simili) esigibili a vista, nazionali ed
esteri.

Il denaro e i valori in cassa sono costituiti da moneta e valori bollati (francobolli, marche da bollo, carte
bollate, ecc.).

Banca e posta
È proibita la compensazione tra conti correnti bancari/postali a saldi atvi e conti correnti bancari/postali
a saldi passivi

I saldi dei conti bancari (e postali) devono tenere conto di:

 assegni emessi entro la data di chiusura dell’esercizio;


 bonifici disposti entro la data di chiusura dell’esercizio;
 incassi effettuati dalle banche o da Poste Italiane S.p.A. ed accreditati nei conti accesi all’azienda,
prima della chiusura dell’esercizio, anche se la relativa documentazione bancaria perverrà
nell’esercizio successivo

I componenti negativi e positivi di reddito derivanti da c/c e dai depositi devono essere imputati
nell’esercizio di riferimento

Si tratta, in particolare, dei componenti derivanti da:

 addebito degli interessi passivi


 accredito degli interessi attivi
 addebito delle spese tenuta conto, delle commissioni, dell’imposta di bollo, della commissione di
massimo scoperto

Banca e posta: la riconciliazione


 Nel mese di gennaio 20x1 la società Alfa riceve l’E/C bancario relativo al IV trimestre 20xx.
 Tale E/C riporta un saldo attivo di 153.635 euro, mentre la scheda contabile del c/banca riporta un
saldo attivo di 149.530
 Risulta una differenza, pari a 4.105 euro, che deve essere riconciliata
 I motivi sono i seguenti

1. un assegno emesso a favore della società Beta, fornitore, per 4.500 euro in data 30 dicembre, non è
ancora rientrato e pertanto risulta non rilevato nell’E/C bancario

2. competenze bancarie relative al IV trimestre per euro 395 contabilizzate nell'E/C ma non dalla Società

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assegni
 sono mezzi di pagamento bancari (di conto corrente, circolari e simili) esigibili a vista, nazionali ed
esteri
 sono valutati in base al presumibile valore di realizzo

Nb.: devono essere datati (No! Data futura) in quanto strumenti di pagamento a vista

Denaro e valori in cassa


 Sono rappresentati da moneta a corso legale nello Stato e valori bollati (francobolli, marche da
bollo, foglietti bollati, etc.) nonché disponibilità in valuta valutate al cambio corrente
 Sono valutati al valore nominale

Limiti alla circolazione (D.Lgs 231/2007, DL 124/2019)


• è vietato il trasferimento di denaro contante per importi pari o superiori a 2.000,00 euro

• gli assegni bancari e postali emessi per importi pari o superiori a 1.000,00 euro devono recare
l'indicazione del nome o della ragione sociale del beneficiario e la clausola di non trasferibilità

Ratei e risconti nello SP (art. 2424 C.C.)

Ratei e risconti (art. 2424bis, comma 6, C.C.)

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 Nella voce ratei e risconti attivi devono essere iscritti i proventi di competenza dell'esercizio esigibili
in esercizi successivi, e i costi sostenuti entro la chiusura dell'esercizio ma di competenza di esercizi
successivi.
 Nella voce ratei e risconti passivi devono essere iscritti i costi di competenza dell'esercizio esigibili
in esercizi successivi e i proventi percepiti entro la chiusura dell'esercizio ma di competenza di
esercizi successivi.
 Possono essere iscritte in tali voci soltanto quote di costi e proventi, comuni a due o più esercizi,
l'entità dei quali vari in ragione del tempo

Possibili esempi …
 interessi attivi
 interessi passivi
 contributi in conto impianti
 maxicanone leasing
 etc.

Un esercizio
 La Alfa S.p.A., al 31/12/n matura verso il cliente Beta S.r.l. (verso il quale si vantano crediti per euro
60.000) crediti per interessi di mora su partite già scadute pari a euro 2.000 dei quali si stima di
poter incassare solo euro 1.700.
 Al termine dell’esercizio n si rileva il credito e il ricavo per interessi di mora per euro 2.000, nonché
l’accantonamento a Fondo svalutazione crediti per interessi di mora.
 Nell’esercizio n+1 gli interessi di mora sono effettivamente riscossi soltanto per euro 1.500, per la
parte restante sono considerati irrecuperabili.
 Si riportino i riflessi sullo stato patrimoniale e sul conto economico nell’esercizio n e sul solo conto
economico per l’esercizio n+1.

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Un esercizio
 Un’azienda ha acquistato il 01/05/20xx 3.000 BTP, destinati a rimanere durevolmente investiti in
azienda, al corso secco di 101 (più oneri accessori per euro 100 e rateo interessi) ed aventi le
seguenti caratteristiche:
• v.n. 100
• tasso interesse semestrale posticipato 2%, date godimento 01/03 e 01/09
 Si proceda alla valutazione dei titoli immobilizzati e alla rappresentazione nel bilancio dell'esercizio
20xx degli effetti dell’operazione.

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Il Patrimonio netto
Cosa studiare
 le slide
 art. 2430 C.C.
 OIC n. 28
• punti da 8 a 18
• Esempi relativi alle altre riserve di Patrimonio netto
 di utile consultazione
artt. 2343, 2445, 2446 e 2447 C.C.

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I – Capitale sociale
 è il capitale sottoscritto dai soci
 è pari alla somma dei valori nominale dei conferimenti operati dai soci nel corso del tempo e del
valore delle riserve convertite in capitale fino a quel momento
 il capitale versato è pari alla differenza tra il capitale sociale e il valore della macroclasse A) Crediti
verso soci per versamenti ancora dovuti

alcune informazioni
• SpA e SApA, minimo legale: 50.000 euro

• SRL min. legale: 10.000 euro (ammesso in deroga importo inferiore, minimo: 1 euro)

• SRL semplificata: capitale sociale incluso tra 1 euro e 10.000 euro

• il capitale sociale deve essere integralmente sottoscritto

• se non diversamente disposto, i conferimenti si intendono in denaro

• Nelle SpA/SApA non possono formare oggetto di conferimento le prestazioni di opera o di servizi

 alla sottoscrizione dell’atto costitutivo deve essere versato il 25% dei conferimenti in denaro in
apposito c/c vincolato bancario (per le SRL: versamento all’organo amministrativo) e la totalità dei
conferimenti in natura o dei crediti nonché dell’eventuale sovrapprezzo
 il C.C. (artt. 2445) consente la riduzione del capitale sociale mediante:
• liberazione dei soci dall’obbligo dei versamenti ancora dovuti
• rimborso del capitale

la suddivisione
Nelle SPA e nelle SAPA è diviso in AZIONI:

 le azioni sono parti uguali del valore nominale del capitale


 attribuiscono ai loro possessori uguali diritti (artt. da 2346 a 2348 C.C.)

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 è però possibile emettere categorie di azioni fornite di diritti diversi rispetto a quelli delle azioni
ordinarie (art. 2348 C.C.)

Nelle SRL è suddiviso in QUOTE:

 il numero delle quote corrisponde a quello dei soci


 il loro valore è uguale a quello assegnato ai conferimenti dei singoli soci (art. 2474 C.C.).

il conferimento
NB.: il richiamo deve essere evidenziato nello SP

II - Riserva da soprapprezzo delle azioni


Il sovrapprezzo azioni

 è normalmente legato alla presenza di riserve patrimoniali o alla redditività aziendale


 deve essere integralmente versato in sede di sottoscrizione
 è contabilizzato in apposita posta del netto (A.II)
 tale riserva è disponibile (per copertura perdite, aumenti di capitale nonché della riserva legale)
ma non distribuibile finché la riserva legale non ha raggiunto il quinto del capitale sociale

III - Riserve di rivalutazione


si iscrivono le rivalutazioni di attività previste dalle leggi speciali in materia, alcune delle quali possono
prevedere una specifica evidenza in bilancio.

IV - Riserva legale
 si iscrive la quota dell’utile dell’esercizio che l’assemblea ha destinato a tale riserva.
 L’articolo 2430 del codice civile obbliga ad accantonare in tale riserva almeno il 5% dell’utile
dell’esercizio fino a quando l’importo della riserva non abbia raggiunto il quinto del capitale sociale.
1/5
 Nel caso in cui, per qualsiasi ragione, l’importo della riserva legale scenda al di sotto del limite del
quinto del capitale sociale occorre provvedere al suo reintegro con il progressivo accantonamento
di almeno un ventesimo degli utili netti.

V - Riserve statutarie

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 si iscrivono tutte le tipologie di riserve previste dallo statuto della società


 le condizioni, i vincoli e le modalità di formazione e movimentazione di queste riserve sono
disciplinate dallo statuto

VI - Altre riserve, distintamente indicate


Vi rientrano, a titolo esemplificativo (viste a lezione):

 la “Riserva da deroghe ex articolo 2423 codice civile”, che si costituisce nei casi eccezionali in cui
l’applicazione di una disposizione del codice civile sia incompatibile con il principio di
rappresentazione veritiera e corretta. Vi devono essere iscritti gli eventuali utili derivanti
dall’applicazione della deroga. Non è distribuibile se non in misura pari al valore recuperato;
 la “Riserva azioni (quote) della società controllante”, indisponibile e destinata a accogliere
l’importo delle azioni o quote della società controllante possedute ;
 la “Riserva da rivalutazione delle partecipazioni”, non distribuibile, che accoglie le plusvalenze,
derivanti dall’applicazione del metodo del PN, rispetto al valore delle partecipazioni indicato nel
bilancio dell’esercizio precedente;
 la "Riserva per utili su cambi non realizzati”, che accoglie l’utile netto derivante dall’iscrizione al
cambio a pronti alla fine dell’esercizio delle attività e passività monetarie in valuta e non è
distribuibile fin tanto che l’utile netto non è realizzato

VII - Riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi


accoglie le variazioni di fair value degli strumenti finanziari derivati generatesi nell’ambito di coperture di
flussi finanziari attesi.

NB.: i derivati non rientrano nel programma dell’insegnamento

VIII - Utili (perdite) portati a nuovo


si iscrivono i risultati netti di esercizi precedenti che non siano stati distribuiti o accantonati ad altre riserve
e le perdite non ripianate

tale voce accoglie altresì le rettifiche derivanti dalle correzioni di errori commessi in esercizi precedenti e le
rettifiche derivanti da cambiamenti di principi contabili (qualora l’imputazione ad un’altra voce di
patrimonio netto non sia più appropriata).

Per la rilevazione di tali rettifiche si rinvia all’OIC 29 “Cambiamenti di principi contabili, cambiamenti di
stime, correzioni di errori e fatti intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio”.

IX - Utile (perdita) dell'esercizio


si iscrive il risultato dell’esercizio che scaturisce dal conto economico

X - Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio


accoglie, in detrazione del patrimonio netto, il costo di acquisto delle azioni proprie secondo quanto
disciplinato dall’articolo 2357 – ter C.C.

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In Nota integrativa (art. 2427 c.c., comma 1)


 al numero “7) (…) la composizione della voce «altre riserve»”;
 al numero “7bis) “l’indicazione in modo analitico delle voci di patrimonio netto, con specificazione
in appositi prospetti della loro origine, possibilità di utilizzazione e distribuibilità, nonché della loro
avvenuta utilizzazione nei precedenti esercizi”.

Le riserve: classificazioni

La distribuzione dell’utile d’esercizio


 a riserva legale (ex art. 2430 C.C.), in misura pari al 5% degli utili netti annuali, fino al
raggiungimento di un quinto del capitale sociale;
 alla riserva statutaria, secondo gli obblighi eventualmente previsti dallo Statuto.
 se si verifica una perdita del capitale sociale, non può farsi luogo a ripartizione di utili fino a che il
capitale non sia reintegrato o ridotto in misura corrispondente.
 No! ripartizione di utili nel caso in cui nell’attivo dello Stato Patrimoniale della società siano iscritti
costi di impianto e di ampliamento e di sviluppo non coperti da riserve disponibili

Fondi rischi e oneri


Cosa studiare
 le slide
 artt. del C.C.
 Sole24ore 18.11.2019 (articolo su moodle)

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di utilissima consultazione

 OIC n. 31
• punti da 4 a 20
• punti da 23 a 48

Classificazione di un evento futuro (passivo)

I fondi nello SP (art. 2424 C.C.)

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I fondi rischi (OIC 31)


rappresentano passività

 di natura determinata (ben individuata)


 esistenza probabile
 dai valori stimati

Si tratta, quindi, di passività potenziali connesse a situazioni già esistenti alla data di bilancio, ma
caratterizzate da uno stato d’incertezza il cui esito dipende dal verificarsi o meno di uno o più eventi in
futuro.

I fondi oneri (OIC 31)


rappresentano passività

 di natura determinata
 esistenza certa
 stimate nell'importo o nella data di sopravvenienza

Si tratta si passività connesse a obbligazioni già assunte alla data di bilancio, ma che avranno manifestazione
numeraria negli esercizi successivi.

Accantonamenti ai fondi nel CE (art. 2425 C.C.)


OIC 31 19.

Gli accantonamenti ai fondi rischi e oneri sono iscritti prioritariamente nelle voci di costo di conto
economico delle pertinenti classi (B, C o D), dovendo prevalere il criterio della classificazione “per natura”
dei costi. Tutte le volte in cui non è attuabile questa correlazione tra la natura dell’accantonamento ed una
delle voci alle suddette classi, gli accantonamenti per rischi e oneri sono iscritti alle voci B12 e B13 del conto
economico.

Pertanto, la contabilizzazione dell'accantonamento deve avvenire, ove possibile, tenendo conto della natura
del costo che ha dato origine allo stanziamento.

È il caso, ad esempio, di una impresa che ha un contezioso con un proprio dipendente per il quale,
ritenendo probabile la soccombenza in giudizio, stanzia un fondo rischi. Nella fattispecie, l'accantonamento
va imputato, per natura, alla voce B9 delle spese per il personale.

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(Sole24ore 14.12.2017)

I fondi nello SP – esemplificazioni


La voce B1 “per trattamento di quiescenza e obblighi simili” accoglie i fondi previdenziali integrativi, diversi
dal trattamento di fine rapporto ex articoli 2120 codice civile

La voce B2 “per imposte, anche differite” accoglie:

 le passività per imposte probabili, aventi ammontare o data di sopravvenienza indeterminata,


derivanti, ad esempio, da accertamenti non definitivi o contenziosi in corso e altre fattispecie
similari;
 le passività per imposte differite determinate in base alle differenze temporanee imponibili.

La voce B3 “strumenti finanziari derivati passivi” accoglie gli strumenti finanziari derivati con fair value
negativo alla data di valutazione (NB.: NON TRATTATO)

La voce B4 “altri” accoglie le tipologie di fondi per rischi e oneri diverse da quelle precedenti, quali ad
esempio:

 fondi per cause in corso;


 fondi per garanzie prestate;
 fondi per eventuali contestazioni da parte di terzi;
 fondi per manutenzione ciclica;
 fondi per manutenzione e ripristino dei beni gratuitamente devolvibili e dei beni d’azienda ricevuti
in affitto;
 fondi per operazioni e concorsi a premio;
 etc.

I fondi rischi e oneri: la rilevazione iniziale


art. 2423-bis comma 1, numero 4, c.c.
si deve tener conto dei rischi e delle perdite di competenza dell'esercizio, anche se conosciuti dopo la
chiusura di questo.

art. 2424-bis, comma 3, c.c.


gli accantonamenti per rischi e oneri sono destinati soltanto a coprire perdite o debiti di natura
determinata, di esistenza certa o probabile, dei quali, tuttavia, alla chiusura dell’esercizio sono indeterminati
o l’ammontare o la data di sopravvenienza.

I fondi per rischi e oneri accolgono, quindi, gli accantonamenti destinati a coprire perdite o debiti aventi, alla
chiusura dell’esercizio, le seguenti caratteristiche:

 natura determinata;
 esistenza certa o probabile;
 ammontare o data di sopravvenienza della passività indeterminati;
 ammontare della passività attendibilmente stimabile.

Un esempio/1
L’impresa Alfa al 31.12. stima:

 in 150 mila euro la potenziale passività derivante da una causa per danni intentata dal cliente Beta;

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 in 230 mila euro il costo per eventuali interventi di garanzia sui prodotti finiti venduti nell’anno.

Inoltre, su consiglio del commercialista si accantonano 60 mila euro quale rischio legato all’accertamento in
corso da parte dell’amm.ne finanziaria sul reddito degli esercizi precedenti.

NO! per

 rettifiche
 rischi generici
 eventi successivi alla data di bilancio
 passività ritenute probabili, ma il cui ammontare non può essere determinato se non in modo
aleatorio ed arbitrario
 passività soltanto possibili o remote

I fondi rischi e oneri: la valutazione successiva


 la valutazione della congruità dei fondi rientra nelle normali operazioni da effettuare alla fine di
ciascun esercizio
 i fondi per rischi e oneri iscritti in un periodo precedente sono quindi oggetto di riesame per
verificarne la corretta misurazione alla data di bilancio

I fondi rischi e oneri: l’utilizzo


 l’utilizzazione del fondo è effettuata in modo diretto e solo per quelle spese e passività per le quali
lo stesso fondo era stato originariamente costituito
 al momento del sostenimento dei costi si impiega direttamente il fondo senza passare da conto
economico
 nel caso in cui il fondo iscritto non sia sufficiente a coprire l’ammontare degli oneri effettivamente
sostenuti la differenza negativa è rilevata nelle voci di conto economico in coerenza con
l’accantonamento originario.

I fondi rischi e oneri: eventuali eccedenze

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 la sopravvenuta risoluzione o il positivo evolversi della situazione che aveva generato rischi ed
incertezze, può determinare l’eccedenza di un fondo.
 tale riduzione/eliminazione del fondo eccedente è contabilizzata fra i componenti positivi del
reddito nella stessa area (della produzione o finanziaria) in cui era stato rilevato l’originario
accantonamento.
 ad esempio, se l’originario accantonamento era stato rilevato fra i costi della produzione,
l’eccedenza del fondo è rilevata tra i componenti del valore della produzione (voce A 5 “Altri ricavi e
proventi”).

I fondi rischi e oneri


In sintesi negli esercizi successivi si possono verificare diversi casi:

 manifestazione dell’evento per l’importo previsto (utilizzo integrale del fondo)


 manifestazione dell’evento per un importo maggiore di quello previsto e quindi fondo insufficiente
(utilizzo integrale del fondo e ulteriore costo d’esercizio da aggiungere)
 manifestazione dell’evento per un importo inferiore a quello previsto e quindi fondo eccedente
(componente positivo di reddito)

Un esempio/3
Nell’anno successivo:

• si conclude con una transazione per 100 mila euro la causa di Beta

Nell’anno successivo:

• i costi per interventi di garanzia appaltati a una società esterna ammontano a 250 mila euro (no iva per
semplicità)

Nell’anno successivo:

• l’accertamento fiscale si chiude con un importo complessivo di 70 mila euro che viene ritenuto congruo e
pagato.

Il Fondo Trattamento di fine rapporto (TFR)


Il trattamento di fine rapporto (TFR) rappresenta la prestazione cui il lavoratore subordinato ha diritto in
ogni caso di cessazione del rapporto di lavoro, ai sensi dell’articolo 2120 c.c.

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Il TFR spettante costituisce onere retributivo certo da iscrivere in ciascun esercizio con il criterio della
competenza economica.

Il TFR si calcola

 sommando per ciascun anno di servizio una quota pari alla retribuzione dovuta divisa per 13,5
 e aggiornando tale importo, con esclusione della quota maturata nell'anno, al 31 dicembre di ogni
anno con l'applicazione di un tasso costituito dall'1,5 per cento in misura fissa e dal 75 per cento
dell'aumento dell'indice dei prezzi al consumo ISTAT

NB.: nelle imprese con più di 50 dipendenti dal 2007 gli accantonamenti TFR vengono versati al Fondo
Tesoreria Inps. In questo caso il Fondo TFR in bilancio evidenzia esclusivamente il debito netto dell’impresa
verso i dipendenti.

Al momento della liquidazione l’impresa versa il dovuto al dipendente comprensivo di quanto in realtà a
carico del Fondo Tesoreria Inps e recupera tale importo compensandolo rispetto ai versamenti all’Inps.

Debiti
Cosa studiare
 le slide
 artt. del C.C.
 OIC n. 19 punti da 21 a 36

I debiti
sono passività di natura determinata ed esistenza certa, che rappresentano obbligazioni a pagare
ammontari fissi o determinabili di disponibilità liquide, o di beni/servizi aventi un valore equivalente, di
solito ad una data stabilita

differiscono dai fondi per rischi ed oneri che, invece, accolgono gli accantonamenti destinati a coprire
perdite o debiti aventi natura determinata, esistenza certa o probabile ed il cui ammontare o data di
sopravvenienza è indeterminato alla chiusura dell’esercizio

differiscono dagli impegni che rappresentano accordi per adempiere in futuro a certe obbligazioni assunte o
a svolgere o eseguire determinate azioni o attività.

I debiti verso i propri debitori non possono essere compensati e sono rilevati tra le passività in coerenza con
quanto disposto dall’articolo 2423-ter, comma 6, che vieta la compensazione tra partite.

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I debiti nello SP (art. 2424 C.C.)

I debiti in NI (art. 2427 C.C.)


6) distintamente per ciascuna voce, l'ammontare (…) dei debiti di durata residua superiore a 5 anni e dei
debiti assistiti da garanzie reali su beni sociali…;

6-ter) distintamente per ciascuna voce, l'ammontare dei (…) debiti relativi ad operazioni che prevedono
l'obbligo per l'acquirente di retrocessione a termine;

18) (…) le obbligazioni convertibili in azioni, i warrants, le opzioni e i titoli o valori simili emessi dalla s1.

Obbligazioni e 2. obbligazioni convertibili;


Le voci D1 e D2 dello stato patrimoniale passivo accolgono rispettivamente i debiti per obbligazioni e per
obbligazioni convertibili in azioni.

Le obbligazioni possono essere emesse sopra o sotto la pari, a tasso fisso, a tasso variabile o indicizzate,
possono offrire interessi corrisposti periodicamente o essere di tipo zero-coupon.

I debiti verso gli obbligazionisti includono gli interessi maturati.

3. debiti verso soci per finanziamenti

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Tutti i finanziamenti concessi dai soci sotto qualsiasi forma, con obbligo di restituzione, fruttiferi o meno.
Nella voce D3 sono iscritti i finanziamenti effettuati da un socio che è anche una società controllante.

NB.: un eventuale passaggio a PN necessita della preventiva rinuncia dei soci al diritto alla restituzione,
trasformando così il finanziamento in apporto di capitale.

4. debiti verso banche


La voce D4 ricomprende i debiti contratti nei confronti delle banche indipendentemente dalla loro forma
tecnica.

Sono ricomprese nella voce gli scoperti di conto corrente, le anticipazioni a scadenza fissa, anticipi su fatture
o ricevute bancarie, i finanziamenti a diverso titolo.

5. debiti verso altri finanziatori


Nella voce D5 sono iscritti i debiti finanziari contratti con finanziatori diversi dagli obbligazionisti, soci,
banche, imprese controllate, collegate, controllanti e imprese soggette a comune controllo

(e.g. i prestiti da terzi (non banche) fruttiferi ed infruttiferi; i prestiti da società finanziarie quali società di
factoring)).

6. acconti
La voce D6 accoglie i debiti per anticipi ricevuti dai clienti per forniture di beni o servizi non ancora
effettuate; inoltre accoglie i debiti per acconti, con o senza funzione di caparra, su operazioni di cessione di
immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie

7. debiti verso fornitori


La voce D7 accoglie i debiti originati da acquisizioni di beni o servizi.

I debiti verso i fornitori rappresentati da imprese controllate, collegate, controllanti o sottoposte al


controllo delle controllanti sono iscritti rispettivamente nelle voci D9, D10, D11 e D11 bis.

8. debiti rappresentati da titoli di credito


La voce D8 rileva tutti i debiti che sono rappresentati da titoli di credito, siano essi commerciali o finanziari.

Non sono rilevate le cambiali rilasciate a fornitori, banche ed altri creditori esclusivamente a titolo di
garanzia, utilizzabili dagli stessi qualora si rendesse necessario smobilizzare i propri crediti, in quanto il
debito è già esposto in bilancio.

9. debiti verso imprese controllate, 10. debiti verso imprese collegate, 11. debiti
verso controllanti, 11-bis. debiti verso imprese sottoposte al controllo delle
controllanti
accolgono i debiti verso imprese controllate, collegate e controllanti e verso imprese sottoposte al controllo
delle controllanti.

La voce D11 accoglie anche i debiti verso le controllanti che controllano la società, indirettamente, tramite
loro controllate intermedie.

La voce D11-bis accoglie i debiti verso imprese soggette a comune controllo (cd. Imprese sorelle), diverse
dalle imprese controllate, collegate o controllanti.

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12. debiti tributari


La voce D12 accoglie le passività per imposte certe e determinate, quali i debiti per imposte correnti
dell’esercizio in corso e degli esercizi precedenti (dirette ed indirette) dovute in base a dichiarazioni dei
redditi, per accertamenti definitivi o contenziosi chiusi, per ritenute operate come sostituto d’imposta e non
versate alla data di bilancio, nonché i tributi di qualsiasi tipo.

13. debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale


La voce D13 accoglie i debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale derivanti da obblighi
contributivi, previdenziali o assicurativi, derivanti da:

i) norme di legge;
ii) contratto collettivo di lavoro;
iii) accordi integrativi locali o aziendali. Sono inclusi in questa voce anche gli importi dei contributi
previdenziali e assistenziali trattenuti a carico dei dipendenti.

14. Altri debiti


La voce D14 costituisce una posta residuale in cui confluiscono tutte le voci di debito che non hanno trovato
una specifica collocazione nelle precedenti voci. A titolo esemplificativo, debiti nei confronti:

 degli amministratori e dei sindaci


 dei soci per dividendi deliberati ma non ancora distribuiti, per restituzioni di capitale sociale e per
distribuzioni di altre riserve deliberate ma non ancora eseguite
 dei dipendenti per retribuzioni.

La rilevazione iniziale
I debiti originati da acquisti di beni sono rilevati in base al principio della competenza quando si verificano
entrambe le seguenti condizioni:

 il processo produttivo dei beni è stato completato;


 si è verificato il passaggio sostanziale e non formale del titolo di proprietà assumendo quale
parametro di riferimento, per il passaggio sostanziale, il trasferimento dei rischi e benefici.

I debiti originati da acquisti di servizi sono rilevati in base al principio della competenza quando il servizio è
stato ricevuto, cioè la prestazione è stata effettuata.

I debiti di finanziamento e quelli che si originano per ragioni diverse dallo scambio di beni e servizi sono
iscrivibili in bilancio quando sorge l’obbligazione della società al pagamento verso la controparte, da
individuarsi sulla base delle norme legali e contrattuali.

e.g. l’iscrizione di un debito di finanziamento avviene all’erogazione del finanziamento.

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Un esempio
Il 1° gennaio X la società Alfa emette un prestito obbligazionario del valore nominale di €1.000.000 sotto la
pari con un disaggio di emissione di €15.000 sostenendo spese di emissione del prestito (spese legali e
commissioni) per €5.000. Le obbligazioni danno diritto a ricevere interessi al tasso di interesse nominale del
2% annuo con pagamento al 31 dicembre di ogni anno. Il rimborso del prestito è previsto per il 31 dicembre
dell'anno 20X4

valore nominale

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costo ammortizzato

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… tenendo conto, oltre che degli interessi nominali, anche del disaggio di emissione (€ 15.000) e dei costi di
transazione iniziali (€ 5.000), il tasso di interesse è pari al 2,4296% (formula del TIR) invece che al 2% … …
tale tasso deve essere applicato al valore del prestito all’inizio del periodo …

NB: nel caso in cui il tasso di interesse effettivo del 2,4296% non si discosti significativamente dai tassi di
mercato, il prestito obbligazionario sarà iscritto nel passivo al valore di €980.000 in sede di rilevazione
iniziale e la tabella che segue fornisce le informazioni circa il costo ammortizzato, gli interessi passivi e i
flussi finanziari del debito in ogni periodo di riferimento secondo le previsioni effettuate alla data di
rilevazione iniziale

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I debiti finanziari (DF) non vengono chiesti (leggere)

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 Apertura di credito in c/c (conosciuta)


 Sconto effetti e riba (v. lezione sui crediti)
 Standard factoring
 Mutuo passivo
 Anticipazione bancaria garantita
 Riporto passivo
 Prestito obbligazionario

DF – il prestito obbligazionario
 forma di finanziamento a m-l termine
 la società può emettere obbligazioni per max il doppio del capitale sociale, della riserva legale e
delle riserve disponibili risultanti dall'ultimo bilancio approvato (2412 C.C.)
 le obbligazioni sono titoli rappresentativi di quote del prestito, esse conferiscono il diritto a
percepire un interesse e il rimborso del capitale

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Il costo ammortizzato x la valutazione di un debito di finanziamento: alcuni casi

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Le imposte sul reddito


Cosa studiare
 le slide
 gli articoli del Codice Civile
 OIC, principio n. 25
o punti 4-29
o punti 47-51
 a portata di mano: schemi di SP e CE
 Leggere (su moodle)
o Imposte anticipate e differite (Sole24ore 30.12.19)
o Covid, sospensione ammortamenti e imposte differite (NT Plus Sole24ore)

Il Conto economico (CE) ex C.C

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NB.: leggere MOLTO bene l’OIC 12 punti 47-101 (allegato alla lezione n.3). Tale principio riporta, voce per
voce, il contenute delle poste di CONTO ECONOMICO

Le imposte
Alla fine dell’esercizio, in sede di redazione del bilancio, la società determina l’ammontare delle imposte

In realtà è previsto il versamento di acconti durante l’anno (attualmente due, a fine giugno e fine novembre)

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E solo successivamente, al 31.12., avviene la determinazione delle imposte x competenza, rilevando i debiti
a fronte degli acconti già versati)

Infine, entro giugno dell’anno successivo (salvo rinvii) avviene il pagamento delle imposte, compensando gli
acconti

Nb.: nella stessa data si


versa anche il primo
acconto sulle imposte che
saranno dovute sull’anno
in corso

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Le imposte: riepilogo

Le imposte: un primo esempio semplificato


 A marzo 20X2 la Alfa spa riceve la bozza del bilancio dal suo commercialista. Il risultato ante
imposte è pari a 100.000 euro.
 Fatte le opportune verifiche con il direttore amministrativo si procede nel calcolo delle imposte. Gli
acconti versati durante il 20X1 ammontano a 20.000 euro.
 Descrivere il percorso amministrativo fino al definitivo pagamento delle imposte sul reddito 20X1,
ipotizzando la presenza della sola IRES pari al 24%.

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In realtà le cose sono un po’ più complicate. Questo perché le imposte calcolate sul reddito di esercizio
(imposte di competenza) possono essere diverse da quelle dovute all’Erario (imposte correnti).

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Spesso le regole fiscali in tema di considerazione di ricavi e costi sono diverse da quelle civilistiche. Dunque,
mentre il bilancio segue le regole civilistiche e quindi porta alla determinazione di imposte di competenza e
risultato netto di esercizio, la dichiarazione dei redditi segue le regole fiscali e porta alla determinazione di
un reddito imponibile e delle conseguenti imposte correnti (dovute).

Le imposte anticipate: un esempio

Ammortamento civilistico e fiscale


L’ammortamento

 calcolato su un’immobilizzazione materiale acquistata all’inizio dell’anno per 500.000 euro


 aliquota di ammortamento = 20%
 ammortamento civilistico = 100.000
 aliquota di ammortamento riconosciuta a fini tributari = 15%
 ammortamento fiscale = 75.000

NB.: siamo in presenza di diversi criteri di valutazione tra C.C. e Fisco

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Imposte d’esercizio 127.200, da dare al fisco 133.200

Si negli esercizi nei quali terminato l’ammortamento civilistico continua quello tributario.

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negli anni successivi

• Le norme fiscali hanno imposto l’anticipazione della tassazione di redditi dagli esercizi X5 e X6, per un
totale di 125.000 euro (75.000 + 50.000)

• Le relative imposte, pagate negli anni da X a X4 per i redditi degli anni X5 e X6, sono “anticipate”

NB.: Si tratta di disallineamento temporaneo. Le maggiori imposte pagate dovute al minor ammortamento
fiscale vengono compensate con un credito per imposte anticipate che andrà a riassorbirsi gli ultimi due
anni

Le imposte anticipate nell’anno X5

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Le imposte anticipate nell’anno X6 (x semplicità gli stessi dati civilistici del X5)

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Le plusvalenze (art. 86, comma 4, TUIR)


Le plusvalenze realizzate concorrono a formare il reddito per l'intero ammontare nell'esercizio in cui sono
state realizzate ovvero, se i beni sono stati posseduti per un periodo non inferiore a tre anni, in quote
costanti nell'esercizio stesso e nei successivi, ma non oltre il quarto.

La predetta scelta deve risultare dalla dichiarazione dei redditi; se questa non è presentata la plusvalenza
concorre a formare il reddito per l'intero ammontare nell'esercizio in cui è stata realizzata.

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Plusvalenza civilistica e fiscale negli anni successivi


Le norme fiscali hanno permesso la posticipazione della tassazione del reddito derivante dalla plusvalenza
dall’esercizio X agli esercizi da x1 a x4, per un totale di 80.000 euro

Le imposte di competenza di X sono in parte – quella corrispondente alla plusvalenza «rinviata» - differite,
in quanto si trasformano in correnti negli anni successivi.

Una ulteriore complicazione …


Nel caso dell’ammortamento abbiamo evidenziato imposte anticipate – vi è una differenza temporanea tra
reddito imponibile (più alto all’inizio) e risultato d’esercizio - perché si pagano più imposte di quelle dovute
per competenza e quindi si genera un credito che viene ri-assorbito negli esercizi successivi.

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Nel caso delle plusvalenze abbiamo evidenziato imposte differite – vi è una differenza temporanea tra
reddito imponibile (più basso all’inizio) e risultato d’esercizio - perché si pagano meno imposte di quelle
dovute per competenza e quindi si genera un debito (fondo) che viene riassorbito negli esercizi successivi.

E quando le differenze tra reddito imponibile e risultato di esercizio non si riassorbono perché si tratta di
differenze permanenti? Es. una multa per divieto di sosta, una sanzione per ritardato pagamento di
imposte, le spese di rappresentanza?

Imposte di competenza e correnti: dopo gli esempi, le regole generali

Le imposte correnti (da pagare)

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Le imposte: variazioni fuori bilancio

reddito civilistico e reddito imponibile: la differenza

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Le imposte differite e anticipate (differenze temporanee)

Le imposte anticipate e differite (e le correlate attività e passività) sono rilevate nel conto economico (e
nello stato patrimoniale) nell’esercizio in cui emergono le differenze temporanee. Il calcolo delle attività e
passività differite tiene conto delle specificità delle diverse normative fiscali in materia di imponibilità e
deducibilità.

NB.: Le attività per imposte anticipate e la passività per imposte differite non sono rilevate in bilancio in
presenza di una differenza permanente.

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Le imposte in CE e SP

Qualche ulteriore esempio


Imposte anticipate: AMMORTAMENTI
La Alfa S.p.A. produce letti in ottone e detiene un grande impianto automatico del costo di euro 418.000.
Prevede di ammortizzare civilisticamente l’impianto, dal 2008, ad aliquote costanti del 20%. L’aliquota
ordinaria di ammortamento fiscale, secondo le tabelle ministeriali, è il 15,5%.

• Nei primi 5 esercizi si ha una variazione fiscale in aumento e una differenza temporanea pari a 18.810
euro che dà luogo a imposte anticipate e crediti per imposte anticipate

• Negli ultimi due esercizi le differenze temporanee vengono assorbite e i crediti per imposte anticipate
vengono ristornati

• I riflessi su SP e CE 2008 sono i seguenti:

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Imposte anticipate: manutenzioni


La società Alfa sostiene nel corso dell’esercizio X1 costi di manutenzione ordinaria per 46 mila euro. Il costo
all’1.1. dei beni ammortizzabili è pari a 620 mila euro, per cui le manutenzioni deducibili sono pari a 31 mila
euro (5%). Si ha una differenza temporanea per 15 mila euro (46-31).

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Imposte anticipate: fondo garanzia prodot


La A&L S.p.A. ha stimato, al termine dell’esercizio X1, un accantonamento a fondo garanzia prodotti per
euro 300.000. Nel corso dell’esercizio X2, la garanzia scade e si sostengono costi per euro 320.000. Alla fine
dell’anno X1, si ha:

 una ripresa fiscale in aumento per euro 300.000 (ex art. 107, comma 4, del TUIR) e una differenza
temporanea che si origina;
 uno storno di imposte anticipate per: 300.000 × 24% = 72.000 euro

I riflessi sullo stato patrimoniale civilistico al 31/12/X1 sono i seguenti:

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Imposte anticipate: fondo svl. Crediti


La società Alfa al 31.12.X1 vanta crediti commerciali per 1.000.000 euro. Ha stimato un rischio perdite e
quindi una svalutazione civilistica per 25 mila euro. Ai fini fiscali non vi è fondo pregresso e si determina una
svalutazione massima deducibile pari a 5 mila euro (0,50%, art. 106 TUIR) Nell’anno X1 si ha: Una variazione
fiscale in aumento per 20 mila euro Imposte anticipate per 4.800 euro (24%)

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Imposte anticipate: perdite presunte su cambi


La società Alfa ha stimato, al termine dell’esercizio X1, perdite presunte su cambi per 100 mila euro. Si ha:

 una variazione fiscale in aumento per 100 mila euro (il costo compare nel CE ma non è fiscalmente
deducibile)
 imposte anticipate e crediti per imposte anticipate pari a 24.000 euro (100 mila x 24%) I riflessi su
SP e CE sono i seguenti:

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Imposte differite: utili presunti su cambi


La Alfa S.p.A. ha stimato, al termine dell’esercizio X1, utili presunti su cambi su crediti in valuta per euro
10.000. Tali crediti sono riscossi nel corso dell’esercizio X2. Alla fine dell’esercizio X1, si ha:

 una variazione fiscale in diminuzione per euro 10.000 (il ricavo compare nel conto economico
civilistico, ma non è imponibile fiscalmente) e una differenza temporanea imponibile che si origina;
 un’imputazione di imposte differite IRES per: 10.000 × 24% = 2.400 euro

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Imposte differite: plusvalenze


La Alfa spa dismette una immobilizzazione (costo storico 50.000, f.do amm.to 40.000) al prezzo di 17.000
euro oltre iva 22%. Si consideri la dinamica delle imposte.

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Le perdite fiscali
Le perdite fiscali (OIC 25)
le attività (crediti) per imposte anticipate derivano, oltre che dalle differenze temporanee deducibili, anche
dal riporto a nuovo di perdite fiscali.

una perdita fiscale per un periodo d’imposta può essere portata in diminuzione del reddito imponibile di
esercizi futuri

una perdita fiscale ha natura di beneficio futuro di incerta realizzazione, dato che per utilizzare tale
beneficio è necessaria l’esistenza di futuri redditi imponibili.

La società valuta, dunque, se esiste la ragionevole certezza che una perdita fiscale possa essere utilizzata
negli esercizi successivi.

La ragionevole certezza è comprovata quando:

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a) esiste una proiezione dei risultati fiscali della società (pianificazione fiscale) per un ragionevole periodo di
tempo in base alla quale si prevede di avere redditi imponibili sufficienti per utilizzare le perdite fiscali;

b) vi sono imposte differite relative a differenze temporanee imponibili, sufficienti per coprire le perdite
fiscali, di cui si prevede l’annullamento in esercizi successivi. Il confronto è fatto tra perdita fiscale e
differenze imponibili in futuro

Il riporto delle perdite fiscali (art. 84 TUIR)


perdite subite nei primi tre esercizi. La deduzione può avvenire lungo tutta la durata della vita dell’azienda
e per l’intero importo del reddito imponibile che si va a compensare;

perdite subite negli esercizi successivi al terzo. La deduzione può avvenire lungo tutta la durata della vita
dell’azienda, ma solo per l’80% del reddito imponibile.

Il riporto delle perdite fiscali: un esempio

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Il Rendiconto finanziario
Cosa studiare
 le slide
 gli articoli del Codice Civile
 di utilissima lettura: OIC n. 10 punti 9-40
 per chi vuole approfondire: OIC n. 10 appendice – esempio di redazione di rendiconto finanziario

OIC 10 - Il rendiconto finanziario


9. Il rendiconto finanziario è un prospetto contabile (.. come SP e CE ..) che presenta le variazioni, positive o
negative, delle disponibilità liquide avvenute in un determinato esercizio.

10. I flussi finanziari rappresentano un aumento o una diminuzione dell’ammontare delle disponibilità
liquide. I flussi finanziari presentati nel rendiconto finanziario derivano dall’attività operativa, dall’attività di
investimento e dall’attività di finanziamento.

11. Le disponibilità liquide sono rappresentate dai depositi bancari e postali, dagli assegni e dal denaro e
valori in cassa.

NB.: fornisce informazioni per valutare la situazione finanziaria della società nell’esercizio di riferimento e la
sua evoluzione negli esercizi successivi

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Il rendiconto finanziario (art. 2425ter) la struttura

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flussi operativi (gestione)


L’attività operativa comprende generalmente le operazioni connesse all’acquisizione, produzione e
distribuzione di beni e alla fornitura di servizi, anche se riferibili a gestioni accessorie, nonché le altre
operazioni non ricomprese nell’attività di investimento e di finanziamento (es. incasso dividendi, interessi
attivi e passivi).

vendite e acquisti

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 Metodo diretto
presentando i flussi finanziari positivi e negativi lordi derivanti dalle attività incluse nell’attività
operativa (incassi e pagamenti)
 Metodo indiretto
Rettificando il risultato d’esercizio per tenere conto di:
1. elementi di natura non monetaria (es. ammortamenti)
2. variazioni del capitale circolante netto (crediti e debiti commerciali, rimanenze) connesse ai costi
o ricavi dell’attività operativa
3. operazioni i cui effetti sono ricompresi tra i flussi derivanti dall’attività di investimento (es.
plusvalenza) e finanziamento.

Le rettifiche hanno lo scopo di trasformare i componenti positivi e negativi di reddito in incassi e pagamenti
(cioè in variazioni di disponibilità liquide).

vendite, acquisti e rf

vendite, acquisti, rf e amm.ti

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crediti vs clienti

clienti e fornitori

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flussi da investimenti
L’attività di investimento comprende le operazioni di acquisto e di vendita delle immobilizzazioni materiali,
immateriali e finanziarie e delle attività finanziarie non immobilizzate.

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flussi da finanziamenti
L’attività di finanziamento comprende le operazioni di ottenimento e di restituzione delle disponibilità
liquide sotto forma di capitale di rischio o di capitale di debito.

Flussi da investimenti: dismissioni

flussi da investimenti: un esempio

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flussi da inv/fin: un esempio

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Un esercizio

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1. Il confronto

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2. Le variazioni grezze

3. Le retfiche: area investimenti

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4. La rappresentazione del RF

la Nota integrativa, l’iter di approvazione del bilancio e le semplificazioni


Cosa studiare
 le slide
 gli articoli del del Codice Civile

La NOTA INTEGRATIVA: le finalità


 descrittiva (oltre il linguaggio contabile)
 informativa (altri dati)
 esplicativa (in merito ai criteri adottati)

le fonti

L’art. 2427 C.C.

2) tutta la storia delle voci che compongono lo stato patrimoniale ed economico

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1) quale criterio ha scelto l’azienda

1. La nota integrativa deve indicare, oltre a quanto stabilito da altre disposizioni:

1) i criteri applicati nella valutazione delle voci del bilancio, nelle rettifiche di valore e nella conversione dei
valori non espressi all'origine in moneta avente corso legale nello Stato

2) a 22-septies) LEGGERE BENE L’ART. 2427 C.C.

L’iter di approvazione del bilancio


1. la redazione del PROGETTO di bilancio

2. la presentazione agli organi di controllo

3. il deposito presso la sede sociale

4. l’approvazione assembleare

5. il deposito presso il Registro delle imprese

1. La redazione del PROGETTO di bilancio


L’organo amministrativo deve predisporre (approvazione in CdA), alla fine di ogni esercizio sociale, il
progetto di bilancio composto da :

–stato patrimoniale

–conto economico

–nota integrativa*

–rendiconto finanziario*

–oltre alla relazione sulla gestione*

* non sempre ci sono

2. La presentazione agli organi di controllo


il progetto di bilancio deve essere comunicato dagli amministratori (art 2429) all’organo di controllo (se
esistente) (cioè collegio sindacale, soggetto incaricato della revisione legale dei conti), con la relazione
almeno 30 giorni prima di quello fissato per l’assemblea che deve discuterlo;

l’organo di controllo ha poi 15 giorni per effettuare le verifiche, redigere la relazione e indicare
all’assemblea se approvare, non approvare o modificare il bilancio

3. Il deposito presso la sede sociale


per consentire ai soci di prenderne visione, durante i 15 giorni che precedono l’assemblea (art. 2429 ),
l’organo amministrativo deve depositare presso la sede sociale:

 il progetto di bilancio;
 la relazione sulla gestione;
 la relazione dei sindaci e/o del soggetto incaricato della revisione legale (se previsti);
 le copie integrali dell’ultimo bilancio delle società controllate e un prospetto riepilogativo dei dati
essenziali dell’ultimo bilancio delle società collegate

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4. L’approvazione assembleare l’assemblea


ordinaria per l’approvazione del bilancio deve essere convocata entro (art. 2364):

 il termine ordinario di 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio sociale;


 il termine straordinario di 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio, per ipotesi particolari
specificamente previste dall’articolo 2364 del cod. civ., (società tenute alla redazione del bilancio
consolidato; e/o presenza di particolari esigenze connesse con la struttura e l’oggetto della società)

5. Il deposito presso il Registro delle imprese


Una volta approvato il bilancio, questo deve essere depositato dagli amministratori entro 30 giorni dalla
data di approvazione presso il Registro delle Imprese della Camera di Commercio competente:

 il bilancio d’esercizio;
 la relazione sulla gestione (se presente);
 la relazione del collegio sindacale e dell’eventuale soggetto incaricato del controllo contabile (se
presente);
 il verbale di approvazione del bilancio

I tempi

Semplificazioni per le società di dimensioni minori


Il bilancio in forma abbreviata (art. 2435bis)

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Il bilancio delle micro imprese (art. 2435ter)

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