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Corso di Ragioneria

Canale A - L
Anno Accademico 2008 2009
Prof.ssa Sabrina Pucci
La riclassificazione del
conto economico civilistico
Sommario
1. Il conto economico per lanalisi della gestione
2. Il conto economico civilistico:
- caratteristiche e carenze informative
3. Le configurazioni di conto economico utilizzate
per le analisi di bilancio:
- la configurazione a valore aggiunto
- la configurazione a costo industriale del venduto
4. Esercizi riepilogativi
Il conto economico per lanalisi
della gestione
Riguardo la struttura che il conto economico deve assumere affinch possa essere utilizzato
per la valutazione delle performance aziendali, il principio contabile nazionale numero 12 (
di seguito OIC 12 ) afferma quanto segue:
- il conto economico deve fornire un'espressiva rappresentazione e dimostrazione delle
operazioni di gestione, mediante una sintesi dei componenti positivi e negativi di reddito che hanno
contribuito a determinare il risultato economico conseguito, raggruppati in modo da fornire
significativi risultati intermedi;
- il conto economico deve essere presentato in una forma che sia la pi
comprensibile per il lettore del bilancio. Si ritiene che la forma scalare, contrapposta a quella a
sezioni divise, sia attualmente quella di pi facile comprensibilit per il lettore e sia la pi idonea a
rappresentare ed a dimostrare il risultato economico conseguito in quanto consente di evidenziare
risultati (aggregati) intermedi ottenuti tramite significativi raggruppamenti.
- il conto economico dovrebbe evidenziare risultati intermedi significativi atti ad
assicurare l'obiettivo dell'organica conoscenza della gestione ordinaria
e straordinaria e nell'ambito di quella ordinaria della:
- gestione tipica caratteristica;
- gestione accessoria;
- gestione finanziaria:
Conto Economico per le analisi di bilancio struttura sintetica
Risultato della gestione caratteristica *
+/- Risultato della gestione accessoria (atipica, extra - caratteristica)
= Risultato della gestione ordinaria ante gestione finanziaria
+/- Risultato della gestione finanziaria
= Risultato della gestione ordinaria
+/- Risultato della gestione straordinaria
= Risultato prima delle imposte
- Imposte sul reddito desercizio
= Utile ( Perdita ) dellesercizio
* Il risultato della gestione caratteristica individuato anche denominato:
- Risultato operativo,
- Earning Before Interests and Taxes (EBIT),
- Margine operativo netto (MON).
Le gestioni in precedenza menzionate sono cos definite dallo standard setter nazionale:
- la gestione caratteristica comprendele operazioni che si manifestano in via
continuativa nello svolgimento della gestione e che esprimono componenti positivi e negativi di reddito
i quali identificano e qualificano la parte peculiare e distintiva dell'attivit economica svolta
dall'impresa, per la quale la stessa finalizzata.
- la gestione accessoria individuata nei proventi, oneri, plusvalenze e minusvalenze
da cessione, anche di origine patrimoniale, tutti relativi ad operazioni che fanno parte della gestione
ordinaria ma che non rientrano nella gestione caratteristica, in quella finanziaria ed in quella
straordinaria.
- la gestione finanziaria comprende i proventi, oneri, plusvalenze e minusvalenze da
cessione, svalutazioni e ripristini di valore tutti relativi a titoli, partecipazioni, conti bancari, crediti
iscritti nelle immobilizzazioni e finanziamenti di qualsiasi natura attivi e passivi e utili e perdite su
cambi.
- lOIC 12 non definisce la gestione straordinaria in quanto non esiste un criterio
univoco per lindividuazione delle componenti di reddito appartenenti a tale area.
Le principali problematiche connesse alla redazione del conto economico per le analisi di gestione
sono:
(1) LINDIVIDUAZIONE DEL CONFINE TRA GESTIONE ORDINARIA E
GESTIONE STRAORDINARIA: La dottrina e la prassi contabile hanno elaborato diversi criteri
per lindividuazione dei componenti straordinari di reddito. I principali sono:
- la frequenza dellevento (eccezionalit);
- limpatto sul reddito di esercizio (anormalit);
- lestraneit alla gestione tipica: si tratta del criterio quello dal legislatore nazionale per
la redazione del bilancio civilistico. Sul tema, la relazione accompagnatoria al D.Lgs 127/91:
l'aggettivo straordinario, riferito a proventi ed oneri, non allude all'eccezionalit o anormalit dell'evento,
bens all'estraneit, della fonte del provento o dell'onere, alla attivit ordinaria );
- la manifestazione di volont: appartengono alla gestione ordinaria, i costi e i ricavi che
si originano a seguito di eventi alla cui base vi la manifestazione di volont contrattuale
dellimpresa ( ad esempio, la svalutazione di un credito perch deriva dalla volont dellimpresa
di concedere un finanziamento ); al contrario qualora non sia riscontrabile alcuna manifestazione
di volont da parte dellazienda, il fatto di gestione e il correlato costo o ricavo sono di pertinenza
della gestione straordinaria ( incendio, furti, calamit naturali );
- limputabilit: secondo tale classificazione si qualifica ordinario un evento alla cui base vi
la manifestazione di volont contrattuale ed i cui effetti sono imputabili alle parti; un evento , invece,
straordinario se alla sua origine non c manifestazione di volont contrattuale oppure se c volont ma gli
effetti non sono imputabili ad alcuna delle parti. ( Marco Lacchini, I componenti straordinari di reddito,
Cedam, Padova, 1989 )
Eimportante sottolineare come non esista un criterio comunemente accettato per
distinguere i componenti ordinari da quelli straordinari. Sul punto, il Prof. Lacchini
sostiene: Gli eventi non sorgono nel mondo reale come ordinari o straordinari; essi sono eventi e
nullaltro; luomo che li classifica e li seleziona imponendo un suo metodo, un suo schema di
riferimento alla realt. Ciascun metodo dunque soggettivo. Un metodo ha valore in quanto sia
rispondente ad un fine. In presenza di una pluralit di metodi ha senso scegliere quello che
meglio assolve il fine preindicato.
(2) LINDIVIDUAZIONE DEL CONFINE TRA GESTIONE OPERATIVA,
FINANZIARIA E ACCESSORIA:
Larea accessoria si differenzia da quella operativa in quanto identifica un complesso di
operazioni che, anche se svolte con continuit, non riguardano direttamente il caratteristico
e prevalente oggetto dellattivit aziendale. Si tratta, in sostanza, di unarea ove si
raccolgono i risultati di gestioni aventi una natura complementare o collaterale rispetto
alla gestione operativa.
Possono rientrare nella gestione accessoria:
- i componenti di reddito positivi e negativi derivanti dalla gestione di un
patrimonio immobiliare ( plusvalenze e minusvalenze, svalutazioni e riprese di rettifica );
- la gestione dei cambi ( utili e perdite su cambi ), in quanto tendenza ora
sempre pi diffusa tra le imprese sviluppare una vera e propria consapevole gestione
speculativa dei cambi manovrandone i tempi, le piazze e le valute al fine di conseguire
risultati reddituali positivi;
- la gestione delle partecipazioni ( dividendi percepiti, plusvalenze e
minusvalenze da alienazione )
(3) IL METODO DI CLASSIFICAZIONE DEI COSTI OPERATIVI, che potr
essere:
- per natura, ossia in base alla causa economica dellevento che ha generato la
componente negativa di reddito ( costi per ammortamento, costo per acquisto di materie
prime; costi del lavoro, costi per servizi, etc)
- per destinazione, ossia in base allambito funzionale del costo. In questottica, si
distinguono:
(-) costi industriali: comprendono i costi riferiti allattivit produttiva
quali, ad esempio, quelli di utilizzazione delle materie prime, della manodopera diretta e
indiretta utilizzata negli stabilimenti industriali, lammortamento degli impianti e dei
macchinari.
(-) costi commerciali: vi appartengono tutte le voci di costo relative alla
collocazione del prodotto sul mercato ( ad esempio: stipendi dei venditori e oneri accessori;
provvigioni; spese di pubblicit; spese promozionali; spese di trasporto di vendita;
accantonamento per svalutazione crediti );
(-) costi amministrativi, rappresentati dalle spese sostenute per il
funzionamento quotidiano dellimpresa a prescindere dallo svolgimento dellattivit tipica
oggetto dellimpresa (ad esempio: le spese postali, le prestazioni professionali rese allimpresa
da commercialisti e avvocati, le assicurazioni, le spese per le pulizie dei locali, la cancelleria,
etc.)
(-) costi di ricerca e sviluppo, espressione di oneri pluriennali sostenuti per
lo studio e la successiva implementazione di progetti specifici che contribuiranno ad
accrescere le prospettive reddituali dellimpresa. Possono riguardare sia prodotti che processi
produttivi.
4) IL METODO DI DI DETERMINAZIONE DEL REDDITO OPERATIVO. Il
reddito operativo pu essere determinato come:
- (a) differenza tra ricavi ( valori ) e costi della produzione ottenuta
- (b) differenza tra ricavi ( valori ) e costi della produzione venduta.
REDDITO OPERATIVO (A) (B)
= COSTI DELLA PRODUZIONE VENDUTA (B)
- rimanenze finali prodotti
+ rimanenze iniziali prodotti**
+ altri costi operativi
- rimanenze finali materie
+ acquisti materie
rimanenze iniziali materie*
= VALORE DELLA PRODUZIONE VENDUTA (A)
Ricavi delle vendite
B) Conto Economico a valore della produzione venduta
REDDITO OPERATIVO (A) (B)
= COSTI DELLA PRODUZIONE OTTENUTA (B)
+ altri costi operativi
- rimanenze finali materie
+ acquisti materie
rimanenze iniziali materie
= VALORE DELLA PRODUZIONE OTTENUTA (A)
+ rimanenze finali prodotti
- rimanenze iniziali prodotti
Ricavi delle vendite
A) Conto Economico a valore della produzione ottenuta
* Nel termine materie sono comprese le rimanenze di fattori produttivi: materie prime, sussidiarie, di consumo e
merci.
** Nel termine prodotti sono comprese le rimanenze di produzione: prodotti in corso di lavorazione, semilavorati
e finiti; lavori in corso su ordinazione; incrementi per immobilizzazioni costruite in economia ( costi capitalizzati ).
Sostanzialmente i due prospetti si differenziano per il collocamento delle rimanenze di
produzione: nel primo schema questa voce , di fatto, assimilata ai ricavi di esercizio, nel
secondo la variazione delle rimanenze di produzione realizza il passaggio dal costo della
produzione ottenuta ( costo di utilizzazione delle materie prime + altri costi operativi ) a
quello della produzione venduta.
costo materie
utilizzate
costo materie
utilizzate
Il conto economico civilistico
Lo schema di conto economico previsto dalla legislazione civilistica ( articolo 2425,
introdotto con il D. Lgs 127/91 ) pu essere cos riassunto:
A - Valore della produzione
B - Costi della produzione
Differenza tra valori e costi della produzione (A - B)
C - Proventi e oneri finanziari
D - Rettifiche di valore di attivit finanziarie
E - Proventi e oneri straordinari
Risultato prima delle imposte (A - B +/- C +/- D +/- E)
Imposte sul reddito dell'esercizio;
23 - Utile (perdita) dellesercizio.
Le caratteristiche del conto economico ex- articolo 2425 sono:
a) forma scalare;
b) classificazione dei costi operativi per natura;
c) presentazione di quattro (cinque) risultati intermedi:
- nel saldo fra valori e costi della produzione ottenuta ( la variazione
delle rimanenze di prodotto concorre alla formazione del valore della produzione ) sono
inseriti i proventi e oneri appartenenti alla gestione operativa ed alla gestione accessoria. In
particolare, il risultato della gestione accessoria dato dalla differenza tra la voce A-5 (altri
ricavi) e la voce B-14 ( oneri diversi di gestione );
- le lettere C e D si riferiscono alla gestione finanziaria;
- la lettera E si riferisce alla gestione straordinaria. Nel bilancio civilistico
si considerano componenti straordinari di reddito:
- plusvalenze e minusvalenze derivanti da fatti per i quali la
fonte del provento o dell'onere estranea alla gestione ordinaria;
- sopravvenienze e insussistenze attive e passive derivanti da
fatti per i quali la fonte del provento o dell'onere estranea alla gestione ordinaria;
- componenti positivi o negativi relativi ad esercizi precedenti,
inclusi gli errori di rilevazione di fatti di gestione o di valutazione di poste di bilancio;
- effetti di variazioni dei criteri di valutazione adottati.
Il conto economico civilistico non pu essere utilizzato ai fini dellanalisi delle
performance aziendali per le seguenti ragioni:
(1) mancata evidenza del risultato operativo: il saldo tra valori e costi della
produzione ottenuta influenzato anche da proventi e oneri appartenenti alla gestione
accessoria;
(2) la distinzione tra componenti ordinari e straordinari di reddito realizzata dal
legislatore nazionale non risulta compatibile con le esigenze dellanalista finanziario.
La prassi contabile tende a ridurre lambito della gestione straordinaria al fine di evitare
che gli amministratori si sbarazzino di costi scomodi, non computandoli nel calcolo del
reddito operativo. Per questo motivo si considerano ordinari:
- valori derivanti da fenomeni eccezionali, valori, cio,
generati da eventi di gestione rari come frequenza di manifestazione, ma sempre pertinenti
allambito della gestione ordinaria: un esempio illuminante dato dal trattamento contabile dei
costi che le imprese hanno sostenuto alla fine del 2001 per il passaggio alleuro;
- componenti di reddito di entit particolarmente elevata
rispetto al consueto. Si consideri, ad esempio, una perdita su cambi particolarmente
gravosa e dovuta ad una improvvisa e sfavorevole variazione di questi sostenuta da
unimpresa che opera regolarmente scambi commerciali con lestero.
Ai fini dellanalisi di bilancio, appartengono alla gestione straordinaria anche quelle
componenti di reddito derivanti da un particolare modo di manifestarsi di eventi od operazioni
riconducibili alle attivit ordinarie dellimpresa. Da questo punto di vista, dunque, si considerano
prevalentemente come appartenenti alla gestione ordinaria i costi e i ricavi che derivano dalle
operazioni svolte in modo ricorrente; di contro, si considerano come appartenenti alla gestione
straordinaria i costi e i ricavi che hanno un basso grado di ripetibilit. La nozione di reddito
ordinario che cos ne risulta pertanto quella di misura dellattitudine dellimpresa a riprodurre, nel
futuro, i redditi passati.
(3) nelle analisi di bilancio , si ritiene che il risultato della gestione finanziaria
debba comprendere esclusivamente la differenza tra costi e ricavi attinenti la struttura
finanziaria dellazienda ( interessi passivi su prestiti ottenuti e interessi attivi su crediti
commerciali ) mentre i proventi e oneri derivanti da operazioni su titoli e dalla concessione
di crediti finanziari appartengono, al pari delle componenti di reddito generate dagli altri
investimenti estranei al core business dellimpresa, alla gestione accessoria.
(4) ai fini dellanalisi delle performance aziendali, necessario procedere alla
scomposizione dei ricavi e costi operativi al fine di determinare ulteriori risultati parziali.
**Marco Doria, Le aree di gestione di CE nelle analisi di bilancio e la questione degli oneri pluriennali. Un caso
aziendale; articolo consultabile dal seguente sito:
- http://venus.unive.it/mdoria/pubblicazioni_file/analisi%20bilancio.pdf
Le configurazioni di conto
economico utilizzate per le analisi
di bilancio
Una volta riassunte le ragioni che rendono necessaria la rielaborazione del conto
economico civilistico, procediamo a descrivere i due schemi maggiormente utilizzati
dagli analisti finanziari:
la riclassificazione a valore della produzione e valore aggiunto, ( di qui innanzi
anche solo a valore aggiunto o per natura );
la riclassificazione a costo industriale del venduto, ( nel seguito anche solo a
costo del vendutoo per destinazione)
Prima di procedere allanalisi opportuno premettere:
per riclassificazione del bilancio, si intende loperazione di predisposizione dei dati del
bilancio di esercizio per lanalisi economico finanziaria della gestione ( Carlo Caramiello,
Indici di bilancio, Giuffr, 1993, Milano)
a prescindere dal prospetto utilizzato, un conto economico rielaborato per lanalisi di
bilancio deve evidenziare i risultati delle quattro aree gestionali in precedenza
descritte. I vari schemi impiegati dagli analisti finanziari si differenziano solamente
per la modalit con la quale si perviene al reddito operativo. In altri termini, il valore
dellEBIT non varia al mutare dello schema prescelto.
IL CONTO ECONOMICO A VALORE AGGIUNTO
Questa configurazione di conto economico si caratterizza per i seguenti aspetti:
- analogamente al conto economico civilistico, un modello a ricavi e costi della
produzione ottenuta. Rispetto allo schema ex. articolo 2425 c.c. prevede una classificazione
dei costi operativi in esterni ed interni al fine di ottenere due ulteriori grandezze intermedie
- il valore aggiunto e il margine operativo lordo - particolarmente utili ai fini dellanalisi
reddituale;
- come sostenuto dal Caramiello la distinzione tra costi interni ed esterni basata
su una finzione. Secondo lAutore, infatti, si suppone che nel momento dellinizio dei cicli
produttivi lazienda abbia predisposto le strutture tecniche rappresentate dagli impianti; e le strutture
organizzative, rappresentate dal personale dipendente. Questi due tipi di fattori, pertanto sono
considerati fattori preesistenti rispetto alla produzione, ovvero fattori interni....Ci posto, per iniziare
i cicli di produzione lazienda ha necessit di approvvigionarsi di tutti gli altri fattori complementari:
le materie prime e tutti gli altri servizi operativi. Questi due tipi di fattori sono considerati fattori
esterni poich acquisiti dallesterno della combinazione aziendale.
Riassumendo:
- i costi per fattori interni sono rappresentati da tutti i fattori strutturali
( ammortamenti ) nonch i fattori correnti relativi al lavoro del personale dipendente;
- i costi per fattori esterni sono costituiti da tutti i fattori correnti di
esercizio fatta eccezione del lavoro dipendente ( costi delle materie utilizzate, costi per
servizi, costi per godimento beni di terzi, oneri diversi di gestione appartenenti allarea
caratteristica )
Lo schema di determinazione del reddito operativo nel conto economico a valore
aggiunto il seguente:
= RISULTATO OPERATIVO
- altri costi della produzione interni
= MARGINE OPERATIVO LORDO (EBITDA)**
- costi del personale
= VALORE AGGIUNTO*
- costi della produzione esterni (materie prime utilizzate e servizi)
valore della produzione civilistico al netto dei ricavi accessori
C. E. A VALORE AGGIUNTO
( reddito operativo )
IL VALORE AGGIUNTO* esprime la differenza tra il valore della produzione e i costi esterni.
Laggregato in esame identifica la parte del prodotto di esercizio che, coperti i costi esterni,
consente la copertura dei costi operativi interni nonch degli eventuali oneri delle altre aree di
gestione. In altri termini il valore aggiunto riflette la ripartizione della ricchezza generata
dallimpresa tra i vari stakeholder:
- personale dipendente ( retribuzioni )
- finanziatori ( interessi passivi )
- Stato ( imposte )
- soci (dividendi )
- impresa ( autofinanziamento: ammortamenti, accantonamenti, utili non distribuiti ).
IL MARGINE OPERATIVO LORDO ( MOL EBITDA* ) calcolato sottraendo al
valore aggiunto i costi del personale. Si tratta di un indicatore parziale che riveste una
particolare rilevanza in quanto, rispetto allEBIT, non risulta influenzato da componenti
di reddito non monetari. Per questo il MOL impiegato come base per il calcolo del
flusso di cassa della gestione tipica poich rappresenta lindicatore reddituale pi
assimilabile ad una grandezza finanziaria.
IL CONTO ECONOMICO A COSTO INDUSTRIALE DEL VENDUTO
Questa configurazione di conto economico si caratterizza per i seguenti aspetti:
- rispetto al modello civilistico, si tratta di un conto economico a ricavi e costi
della produzione venduta ( la variazione delle rimanenze di prodotti portata a rettifica
del costo della produzione ottenuta );
- rispetto al modello civilistico, i costi operativi sono classificati per destinazione;
- la costruzione di questo conto economico richiede la ripartizione dei costi
operativi diversi dal costo delle materie utilizzate tra costi industriali, costi commerciali,
costi amministrativi e costi di ricerca e sviluppo. I costi delle materie prime utilizzate non
sono oggetto di ripartizione perch appartenenti alla categoria dei costi industriali.
- dalla differenza tra i ricavi di vendita e il costo industriale del venduto, si
ottiene il Margine industriale lordo.
*EBITDA - Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization
Lo schema di determinazione del reddito operativo nel conto economico a costo industriale
del venduto il seguente
MARGINE INDUSTRIALE LORDO(A) (B)
- Costi commerciali
- Costi amministrativi
- Costi di ricerca e sviluppo
= REDDITO OPERATIVO
= COSTI INDUSTRIALE DELLA PRODUZIONE VENDUTA (B)
- rimanenze finali prodotti
+ rimanenze iniziali prodotti
+ altri costi operativi industriali
- rimanenze finali materie
+ acquisti materie
rimanenze iniziali materie
= VALORE DELLA PRODUZIONE VENDUTA (A)
Ricavi delle vendite
B) Conto Economico a costo industriale del venduto
Il conto economico a costo industriale del venduto pu essere costruito solo da un
analista interno a meno che limpresa oggetto di valutazione non presenti in nota
integrativa un prospetto contenente la suddivisione dei costi per destinazione.
ESERCIZI RIEPILOGATIVI
Sulla base dei dati di seguito presentati si proceda alla determinazione del reddito
operativo attraverso sia lo schema a valore aggiunto sia il modello a costo del
venduto integrando gli importi mancanti con valori a scelta.
- ricavi caratteristici 15.000
- rimanenze iniziali materie 1.000
- rimanenze finali materie 3.000
- rimanenze iniziali prodotti 7.000
- rimanenze finali prodotti 8.500
- costo di acquisto materie 4.500
- altri costi operativi esterni 1.000
- costo del personale 3.500
- altri costi operativi interni 4.200
ESERCIZIO N1
SOLUZIONE ESERCIZIO 1 SCHEMA A VALORE AGGIUNTO - separata indicazione delle rimanenze iniziali e
finali
ricavi caratteristici 15.000
- rimanenze iniziali "prodotti" -7.000
rimanenze finali "prodotti" 8.500
VALORE DELLA PRODUZIONE OTTENUTA (A) 16.500
rimanenze iniziali "materie" 1.000
costi d'acquisto "materie" 4.500
- rimanenze finali "materie" -3.000
altri costi operativi esterni 1.000
COSTI DELLA PRODUZIONE ESTERNI (B) 3.500
VALORE AGGIUNTO (C) = (A) - (B) 13.000
- costi del personale -3.500
= MARGINE OPERATIVO LORDO 9.500
- altri costi operativi interni -4.200
= RISULTATO OPERATIVO 5.300
CONTO ECONOMICO A VALORE AGGIUNTO
SCHEMA A VALORE AGGIUNTO - separata indicazione della variazione delle rimanenze
ricavi caratteristici 15.000
variazione rimanenze finali "prodotti" 1.500
VALORE DELLA PRODUZIONE OTTENUTA (A) 16.500
costi d'acquisto "materie" 4.500
- variazione rimanenze "materie" -2.000
altri costi operativi esterni 1.000
COSTI DELLA PRODUZIONE ESTERNI (B) 3.500
VALORE AGGIUNTO (C) = (A) - (B) 13.000
- costi del personale -3.500
= MARGINE OPERATIVO LORDO 9.500
- altri costi operativi interni -4.200
= RISULTATO OPERATIVO 5.300
CONTO ECONOMICO A VALORE AGGIUNTO
SCHEMA A COSTO INDUSTRIALE DEL VENDUTO. Dato che il testo dellesercizio non riporta la
classificazione dei costi per destinazione, procediamo alla ripartizione con dati a scelta.
Ovviamente la somma tra i costi industriali, commerciali, amministrative e di ricerca e sviluppo deve
coincidere con la somma dei costi operativi interni ed esterni.
Si rammenta che le spese delle materie non sono oggetto di ripartizione perch classificate interamente come
costi industriali.
8.700 235 365 1.200 6.900 Totale
4.200 50 90 560 3.500 altri costi operativi interni
3.500 120 180 500 2.700 costi del personale
1.000 65 95 140 700 altri costi operativi esterni
Totale costi R & S c. amministrativi c. commerciali c. industriali
ricavi caratteristici 15.000
VALORE DELLA PRODUZIONE VENDUTA (A) 15.000
rimanenze iniziali "materie" 1.000
rimanenze iniziali "prodotti" 7.000
costi d'acquisto "materie" 4.500
costi industriali 6.900
- rimanenze finali "prodotti" -3.000
- rimanenze finali "materie" -8.500
COSTO INDUSTRIALE DELLA PRODUZIONE VENDUTA (B) 7.900
MARGINE INDUSTRIALE LORDO 7.100
- costi commerciali -1.200
- costi amministrativi -365
- costi di ricerca e svliluppo -235
= RISULTATO OPERATIVO 5.300
CONTO ECONOMICO A COSTO INDUSTRIALE DEL VENDUTO
Il conto economico 2008 della societ Alfa, operante nel campo delle telecomunicazioni,
composto dalle seguenti voci:
- ricavi delle vendite 55.000
- sopravvenienze attive 1.200
- proventi derivanti dalla gestione immobiliare 11.000
- incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 4.500
- costi per servizi 9.500
- rimanenze iniziali materie prime e di consumo 7.000
- rimanenze finali materie prime e di consumo 3.000
- rimanenze iniziali prodotti finiti e semilavorati 11.000
- rimanenze finali prodotti finiti e semilavorati 8.000
- costi del personale 12.500
- accantonamenti per rischi operativi 2.000
- interessi passivi 3.700
- ammortamento immobilizzazioni strumentali 9.500
- costi per acquisto materie prime e di consumo 18.000
- imposte a carico dellesercizio 6.500
Sulla base dei dati dianzi indicati, il candidato proceda alla redazione del conto
economico a valore aggiunto.
ESERCIZIO N2
SOLUZIONE separata indicazione delle rimanenze iniziali e finali
ricavi delle vendite 55.000
- rimanenze iniziali prodotti finiti e semilavorati -11.000
rimanenze finali prodotti finiti e semilavorati 8.000
incremento di immobilizzazioni per lavori interni 4.500
VALORE DELLA PRODUZIONE OTTENUTA (A) 56.500
rimanenze iniziali materie prime e di consumo 7.000
costi per materie prime e di consumo 18.000
- rimanenze finali materie prime e di consumo -3.000
costi per servizi 9.500
COSTI DELLA PRODUZIONE ESTERNI (B) 31.500
VALORE AGGIUNTO (C) = (A) - (B) 25.000
- costi del personale -12.500
= MARGINE OPERATIVO LORDO 12.500
- ammortamento delle immobilizzazioni -9.500
- accantonamenti per rischi -2.000
= RISULTATO OPERATIVO (EBIT) - 1 - 1.000
proventi della gestione immobiliare 11.000
RISULTATO DELLA GESTIONE ACCESSORIA - 2 - 11.000
interessi passivi e altri oneri finanziari -3.700
RISULTATO DELLA GESTIONE FINANZIARIA - 3 - -3.700
sopravvenienze attive 1.200
(4) RISULTATO GESTIONE STRAORDINARIA - 4 - 1.200
REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE = (1) + (2) + (3) + (4) 9.500
- Imposte di competenza dell'esercizio 6.500
UTILE DELL'ESERCIZIO 3.000
CONTO ECONOMICO A VALORE AGGIUNTO
SOLUZIONE con indicazione della variazione delle rimanenze
ricavi delle vendite 55.000
- variazione rimanenze prodotti finiti e semilavorati -3.000
incremento di immobilizzazioni per lavori interni 4.500
VALORE DELLA PRODUZIONE OTTENUTA (A) 56.500
costi per materie prime e di consumo 18.000
variazione rimanenze finali materie prime e di consumo 4.000
costi per servizi 9.500
COSTI DELLA PRODUZIONE ESTERNI (B) 31.500
VALORE AGGIUNTO (C) = (A) - (B) 25.000
- costi del personale -12.500
= MARGINE OPERATIVO LORDO 12.500
- ammortamento delle immobilizzazioni -9.500
- accantonamenti per rischi -2.000
= RISULTATO OPERATIVO (EBIT) - 1 - 1.000
proventi della gestione immobiliare 11.000
RISULTATO DELLA GESTIONE ACCESSORIA - 2 - 11.000
interessi passivi e altri oneri finanziari -3.700
RISULTATO DELLA GESTIONE FINANZIARIA - 3 - -3.700
sopravvenienze attive 1.200
(4) RISULTATO GESTIONE STRAORDINARIA - 4 - 1.200
REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE = (1) + (2) + (3) + (4) 9.500
- Imposte di competenza dell'esercizio 6.500
UTILE DELL'ESERCIZIO 3.000
CONTO ECONOMICO A VALORE AGGIUNTO

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