Organismi
IASC/IASB
L’organismo che si occupa dell'emanazione dei principi contabili internazionali era fino al 2001 chiamato IASC
(International Accounting Standards Committee) ora è chiamato IASB (International Accounting Standards Board).
Tale organismo ha obiettivi di breve e di lungo periodo:
1) BREVE PERIODO: capire quali sono i punti di rottura tra US GAAP e IAS/IFRS per andare incontro a un
armonizzazione e eliminare le sovrapposizioni.
2) LUNGO PERIODO: individuazione delle aree contabili suscettibili di miglioramento -> ultimo grande sforzo:
LEASING
UE
Persegue gli obiettivi di armonizzazione contabile tramite regolamenti e direttive: la differenza tra i due è che le
direttive devono essere recepite dai singoli stati e adottate con mezzi idonei (che possono divergere da stato a stato)
mentre i regolamenti sono direttamente applicati.
L’UE tra i tanti obiettivi ha quello di emanare direttive per far si che tutti i sistemi convergano sia per quanto
riguarda internazionalizzazione sia per quanto riguarda i mercati finanziari.
Nel 2005 è stata prevista l’adozione obbligatoria degli IAS/IFRS per la preparazione del bilancio consolidato da parte
delle imprese quotate in Stati membri dell’UE, poi estesa alle imprese non quotate e al bilancio d’esercizio.
Divergenze disciplina nazionale e internazionale
DISCIPLINA NAZIONALE (codice civile e OIC)
Il bilancio d’esercizio viene redatto con 2 finalità
-> conoscitiva interna (principale differenza tra le due legislazioni)
-> informativa esterna (pubblicità informativa)
La normativa riguarda:
- Obbligo di depositare i bilanci delle società di capitali
- Principi generali (postulati) e i criteri per la redazione del bilancio
- Criteri di valutazione per le poste in bilancio
L’OIC non è una riserva di legge ed è un insieme di principi contabili che costituiscono un insieme di regole che
hanno origine nell’iniziativa privata.
Se adotto la disciplina internazionale DEVO ugualmente attenermi al codice civile (es devo depositare il bilancio) es:
se scelgo di adottare la disciplina degli ISFR e non siamo una società quotata il bilancio non è pubblico e di
conseguenza devo depositarlo per renderlo tale.
DISCIPLINA INTERNAZIONALE
per principi contabili internazionali si intendono quelli emanati dallo IASB che prendono il nome di
IAS(International Accounting Standard): se sono documenti ancora in vigore emanati in precedenza dallo IASC che
ora vengono aggiornati dallo IASB
IFRS (International Financial Reporting Standard): con riferimento ai nuovi documenti direttamente emanati dallo
IASB e ai vecchi IAS oggetto di una rielaborazione sostanziale.
Sintesi: Tutto ciò che è stato emanato dallo IASC prende il nome di IAS, tutto ciò che è stato emanato/rielaborato
dallo IASB viene chiamato IFRS.
Tali principi sono un punto di riferimento imprescindibile nel processo di aggiornamento della prassi contabile (sono
il faro che guida il processo di armonizzazione contabile) e per alcuni tipi di imprese sono obbligatori per dare
certezza ai mercati internazionale e finanziari.
In sintesi si può dire che le SOCIETÀ QUOTATE hanno l’obbligo di redigere il bilancio consolidato e il bilancio
d’esercizio secondo la normativa internazionale.
Le IMPRESE DI ASSICURAZIONE hanno l’obbligo di redazione del bilancio consolidato secondo la disciplina
internazionale, se non si redige il bilancio consolidato il bilancio d’esercizio viene redatto seguendo i principi
internazionali solo se l’impresa è quotata.
Le SOCIETÀ NON QUOTATE hanno la facoltà di seguire i principi contabili internazionali sia per il bilancio consolidato
sia per quello d’esercizio.
Le MICRO IMPRESE (società che possono redigere il bilancio in forma abbreviata) devono adottare i principi contabili
nazionali e sono di conseguenza escluse dall’adozione dei principi contabili internazionali.
Modelli di bilancio d’esercizio
BILANCIO CIVILISTICO: documento contabile redatto alla fine di ogni esercizio che consente di ricavare informazioni
circa la situazione patrimoniale, finanziaria ed economica.
È formato da 4 documenti obbligatori:
- STATO PATRIMONIALE -> equilibrio fra fonti e impieghi (equilibrio patrimoniale)
- CONTO ECONOMICO -> equilibrio economico
- RENDICONTO FINANZIARIO -> equilibrio finanziario
- NOTA INTEGRATIVA
La disciplina civilistica definisce la nomenclatura delle attività ed è pertanto basata su regole precise e sistematiche
BILANCIO IAS/IFRS
È formato da 5 documenti obbligatori:
- PROSPETTO DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA A FINE ESERCIZIO
- PROSPETTO DELL’UTILE D’ESERCIZIO E DELLE ALTRE COMPONENTI DI CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO
(unico documento o 2 documenti: a) conto economico complessivo b) altre componenti di conto
economico)
- PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DI PATRIMONIO NETTO: confronto tra situane iniziale e finale del PN con
specifica della variazioni
- RENDICONTO FINANZIARIO
- NOTE
Gli IAS/IFRS non definiscono voce per voce cosa solno le attività ma definiscono icriteri per cui tu puoi definire un
qualcosa un’attività
Secondo la disciplina nazionale il prospetto delle variazioni di PN è fortemente raccomandato all’interno della nota
integrativa -> ci si può aspettare che in futuro i documenti obbligatori per il bilancio nazionale diventino 5 e che il
conto economico italiano aggiunga un pezzetto per mostrare il reddito potenziale.
PRINCIPALI DIFFERENZE
1) DESTINATARI E CRITERIO DI VALUTAZIONE
- Tutte le informative nazionali hanno come obiettivo dare informazioni a tutti gli stakeholder (persone
interessate all’andamento dell’impresa) -> valutazione al costo storico
- Tutte le informative derivanti da principi contabili internazionali devono dare un’informativa utile a chi
conferisce capitale di rischio (soci) e di debito (banche) -> valutazione al fair value (valore vicino a quello
reale)
Unico caso in cui si adotta il fair value nella disciplina nazionale è la valutazione dei derivati -> non avevamo una
disciplina e abbiamo recepito quella internazionale
2) RISULTATO ECONOMICO
- Bilancio civilistico: reddito realizzato -> tiene conto di componenti positivi di reddito che si sono pienamente
realizzati (principio di prudenza) es: utile su cambio che fa parte del reddito di esercizio ma che non è
distribuibile (non è stato effettivamente realizzato) -> riserva utili su cambi non ancora realizzati
- Bilancio IFRS: reddito potenziale -> include tutti gli utili non ancora realizzati es: rivalutazioni fatta al fair
value
Il bilancio il conto economico IAS/IFRS si divide sempre in 2 sezioni (o due documenti separati)
- Prima sezione è molto simile al conto economico civilistico -> porta alla definizione del reddito effettivo
- Seconda sezione (OCI) -> trasforma il reddito effettivamente realizzato nel reddito potenziale
Caso immobilizzazioni: ho un’immobilizzazione che valeva 1000 (completamente ammortizzato) e oggi vale 1200:
nella disciplina nazionale ho un immobile che vale 0 e un reddito effettivo che vale 0, nella disciplina internazionale
ho un immobile che vale 1200, un reddito effettivo che vale 0 e un reddito potenziale che vale 200.
Vendita dell’immobile: disciplina nazionale: realizzo effettivamente 1200 di plusvalenza, disciplina internazionale: il
reddito potenziale si sta effettivamente realizzando -> i 200 diventano reddito effettivo. L’operazione è
sostanzialmente identica ma cambia il tipo di informativa (informo stakeholder che ho acquisito liquidità per 1200 VS
informo prestatori di capitale che ho realizzato il reddito potenziale).
ATTIVITÀ E PASSIVITÀ in disciplina internazionale
La disciplina internazionale non fornisce regole strette , sarebbe impossibile definire il valore reale, e anche perché
se deve ispirare i principi contabili di tutti i paesi sarebbe impensabile dare delle regole precise, occorre dare delle
regole generali per consentire ai paesi di recepirle secondo le proprie caratteristiche.
Attività: risorse controllate dall’azienda risultato di eventi passati dalla quali sono attesi in futuro flussi di benefici
economici.
Risorsa: utilizzate nella gestione operativa
Controllare: posso limitarne a terzi l’utilizzo
Benefici economici futuri attesi: se compro qualcosa e non mi attendo benefici economici futuri non è un’attività
Condizioni per iscriverle in bilancio
1) È PROBABILE che i benefici economici futuri affluiranno all’azienda
2) Hanno un costo o un valore che può essere valutato ATTENDIBILMENTE -> stima di un criterio ragionevole
Passività: obbligazioni attuali dell’azienda derivanti da eventi passati, la cui estinzione comporterà l’uscita
dall’azienda di risorse che incorporano benefici economici. -> verrà sottratto patrimonio all’azienda per estinguere la
passività
Condizioni per iscriverle in bilancio:
1) È PROBABILE che per l’estinzione si manifesterà un flusso in uscita di risorse che incorporano benefici
economici
2) Si può quantificare in modo ATTENDIBILE l’importo al quale avverrà l’estinzione.
COSTI E RICAVI in disciplina internazionale -> significato più ampio rispetto al CC
Il PN cresce se R>C: ricavi concorrono all’aumento di PN e i costi alla diminuzione PN FINALE= (PN INIZIALE + R – C)
PN cresce se apporto capitale e diminuisce se distribuisco risorse.
Ricavi: componente positiva di competenza che genera un flusso che aumenta il PN escluso ciò che deriva da
contribuzioni di capitale -> afflusso o rivalutazione di attività o decrementi di passività
Costi: componente negativa di competenza che genera un flusso che diminuisce il PN escluso ciò che deriva da
distribuzione di risorse -> flussi finanziari in uscita o sostenimento di passività o decrementi di attività
-> principio di rilevanza ->per legittimare un periodo di introduzione di altri principi a ispirazione
internazionali (da forma a sostanza). Es: se applicando i principi internazionali il bilancio non risulta veritiero e
corretto disapplicali. Il principio di rilevanza quasi non esiste perché la prassi e l’OIC portano a delle soluzione
nell’applicazione di tali principi.
3) Nuovi criteri: fair value e costo ammortizzato (attualizzo il debito/credito e capitalizzo di anno in anno gli
oneri finanziari
FONDI PER RISCHI E ONERI
La disciplina nazionale consente di contabilizzare più poste tra i fondi rispetto a quelle consentite dalla disciplina
internazionale, per quanto riguarda il metodo di contabilizzazione con la riforma contabile non ci sono più
differenze. Questo è uno dei pochi casi dove la normativa nazionale risulta più ampia rispetto a quella internazionale
ma, essendo i fondi una posta passiva, ciò è pienamente coerente con il principio di prudenza.
L’iscrizione dei fondi è un’operazione contabile soggettiva.
NORMA CIVILE: secondo l’articolo 2424 i fondi sono poste di stato patrimoniale e sono passività di natura certa o
probabile relativi a eventi di cui sono indeterminati o l’ammontare o la data di sopravvenienza.
Vengono distinti due tipologie di fondi:
1) Per oneri: passività di natura determinata e esistenza certa, stimata nell’importo o nella data di
sopravvenienza.
2) Per rischi: passività di natura determinata ed esistenza probabile, i cui valori sono stimati (passività
potenziali)
Secondo la disciplina nazionale gli eventi futuri possono essere:
3) Certi -> rilevati fondo oneri
4) Probabili -> rilevati in fondo rischi (se l’onere non può essere stimato -> nota integrativa)
5) Possibili -> rilevati in nota integrativa senza scritture contabili
6) Remoti -> non rilevati
Nel conto economico vengono rilevati gli accantonamenti per rischi e oneri che sono destinati soltanto a coprire
7) Perdite o debiti di natura determinata (UGUALE PER INTERNAZIONALE)
l’accantonamento deve avere un evento di riferimento non possono esserci fondi a copertura di rischi
generici.
Imposte di competenza
- Imposte relative ad esercizi precedenti
(è una valorizzazione DARE la cui contropartita è il fondo imposte)
=IMPOSTE SUL REDDITO DELL’ESERCIZIO CORRENTI, DIFFERITE E ANTICIPATE -> iscritte in bilancio
-
Riporto a nuovo delle perdite fiscali
Se conseguo una perdita posso dedurla negli anni successivi -> genera un’ATTIVITÀ PER IMPOSTE ANTICIPATE
INTERNAZIONALE
Quando perdite fiscali o crediti di imposta non utilizzati sono riportati a nuovo, deve essere rilevata un’attività fiscale
differita nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possono
essere utilizzate le perdite fiscali e i crediti di imposta non utilizzati
NAZIONALE
Deve esserci ragionevole certezza che la perdita fiscale possa essere utilizzata negli esercizi successivi che è
comprovata da un business plan approvato dal consiglio di amministrazione (come per le imposte anticipate)
DEBITI
I debiti sono poste passive di SP. Vengono divisi in
DEBITI COMMERCIALI: viene contratto per alimentare flussi di gestione operativa -> compro fattori produttivi
DEBITI FINANZIARI: viene contratto per avere capacità di cassa -> alimento il ciclo finanziario (mutuo)
È importante stabilire la natura dei debiti perché cambiano i criteri con cui vengono contabilizzati i oneri correlati
alle operazioni.
Es: se ho costi di commissione relativi a debiti commerciali (pagare istruttoria), questi non vengono contabilizzati
insieme al debito.
Quando ho dei costi correlati all’accensione di un debito finanziario (commissioni per accensione mutuo) questi sono
inclusi nella valorizzazione del debito finanziario.
Condizioni per l’iscrizione in bilancio
Acquisto di BENI: si è verificato il passaggio sostanziale del titolo di proprietà (trasferimento di rischi e benefici)
Il passaggio di proprietà avviene alla consegna per i beni mobili e alla firma dell’atto notarile per i beni immobili
Acquisto di SERVIZI: la prestazione è stata effettuata
Operazioni di FINANZIAMENTO: quando sorge l’obbligazione dell’impresa al pagamento verso la controparte ->
quando arriva il danaro in banca
Eccezione: sottoscrizione -> quando sottoscrivo (sottoscrivo azioni di terzi)
Criteri di valutazione
NAZIONALE
Rilevazione iniziale: costo storico (i principi internazionali mi concedono di utilizzare un tasso di attualizzazione
faccio in modo che coincida con il costo storico)
Valutazioni successive: criterio del costo ammortizzato tenendo conto del fattore temporale
(il costo ammortizzato può non essere adottato dalle micro imprese e da quelle che redigono il bilancio in forma
abbreviata ->VALORE NOMINALE)
Per criterio del costo ammortizzato si fa riferimento ai principi contabili internazionali
NB: il codice civile non disciplina come internazionale, ma fa riferimento a criteri internazionali
INTERNAZIONALE:
Rilevazione iniziale: fair value
valutazioni successive: criterio del costo ammortizzato: capitalizzo di anno in anno gli interessi al netto di quanto
viene rimborsato.
CRITERIO DEL COSTO AMMORTIZZATO: ha come obiettivo ripartire nel tempo la differenza tra valore iniziale e il
valore a scadenza -> dare giusta competenza al valore. ->rilevazione oneri/proventi finanziari
È la massima espressione del principio della competenza -> pienamente coerente con la normativa nazionale
Il costo ammortizzato: il valore iniziale
INTERNAZIONALE
Nell’applicazione del criterio del costo ammortizzato il valore di rilevazione iniziale è dato da:
1) FAIR VALUE: valore oggi del bene 10.8
2) VALORE ATTUALE: se il fair value non è determinabile si può rilevare il valore attuale dei pagamenti futuri
La normativa nazionale determina il fair value per il costo ammortizzato in questo modo
2) Debito finanziario in cui ho costi per ottenere il finanziamento e interessi espliciti (vedi esercizio 10.10)
Se l’impresa deve sostenere dei costi per ottenere un finanziamento, in sede di rilevazione iniziale i costi
dell’operazione vanno dedotti dall’ammontare del debito, per poi essere attribuiti ai diversi esercizi in base
al tasso di interesse effettivo.
- Rilevo finanziamento
- Deduco le commissioni e trovo l’importo netto del debito iniziale (non passano per CE -> no oneri finanz)
- Calcolo interessi maturati con il TIR (rilevo oneri finanziari) li sommo al debito iniziale
- Tolgo interessi pagati (nominali)
- A scadenza ottengo l’importo finanziato al lordo delle commissioni
- La differenza tra i due importi degli interessi (nominali ed effettivi) è la distribuzione nel tempo delle
spese di istruttoria. Le spese di istruttoria vengono ripartite nel tempo.
L’ammortamento è un metodo di valutazione successiva rispetto alla prima iscrizione che è ammesso sia dalla
disciplina nazionale che internazionale: è l’unico messo dalla disciplina nazionale ma non l’unico ammesso da quella
internazionale.
Il COSTO STORICO è il prezzo che si paga in un determinato momento per acquisire un bene, il prezzo che si paga a
una determinata data per acquisire un bene è anche detto FAIR VALUE: nel momento dell’acquisto c’è totale
coincidenza tra disciplina nazionale e internazionale è dopo che si differenziano.
VALORE CONTABILE ≠ FAIR VALUE ≠ VALORE ECONOMICO
FAIR VALUE – VALORE CONTABILE = RIVALUTAZIONE
VALORE ECONOMICO – FAIR VALUE = AVVIAMENTO= capacità di generare sovra redditi futuri
Perché l’avviamento sia iscrivibile è importante che sia stato pagato (altrimenti da cosa lo calcolo?!)
GRANDI DIFFERENZE TRA NAZIONALE E INTERNAZIONALE
1) AVVIAMENTO
Secondo la disciplina nazionale l’avviamento è un’IMMOBILIZZAZIONE IMMATERIALE e come le altre attività
immateriale è soggetto ad ammortamento.
La disciplina internazionale non disciplina l’avviamento come imm. Immat. ma ne riserva una trattazione
separata come vero e proprio AVVIAMENTO, che è una ricchezza che dura nel tempo (ogni anno verifico la
tenuta di questo valore -> impairment test) e che non è soggetta ad ammortamento.
Se impairment test risulta negativo l’avviamento viene svalutato e tale valore non può più essere
ripristinato.
2) VITA UTILE
Sia la disciplina nazionale che internazionale accettano l’ammortamento come metodo.
La disciplina nazionale prevede che l’ammortamento sia in funzione della sua VITA UTILE.
La disciplina internazionale prevede che le immobilizzazione immateriali abbiano una VITA INFINITA salvo
che non ci sia un contratto che prevede diversamente: le immobilizzazioni immateriali secondo la disciplina
internazionale non si ammortizzano.
3) VALUTAZIONI SUCCESSIVE
Disciplina nazionale: dai esposizione del VALORE CONTABILE NETTO (costo storico – fondo ammortamento –
fondo svalutazioni)
Disciplina internazionale: valorizza al FAIR VALUE -> trovo i prezzi di mercato alla fine di ogni anno.
CRITERIO DELLA RIDERMINAZIONE: i principi internazionali disciplinano l’uso del fair value per determinare il
valore iscrivibile delle immobilizzazioni ma occorre ricordare quale sia il costo storico perché tutto ciò che
avviane sottosoglia intacca il reddito effettivo (si registra in conto economico). Tutte le valutazioni al fair
value soprasoglia intaccano il reddito potenziale (si registrano in OCI).
La soglia di riferimento è il valore contabile netto (diminuisce ogni anno) per tutto ciò che viene
ammortizzato, ed è l’investimento iniziale per tutto ciò che non può essere ammortizzato (immobilizzazioni
immateriali e terreni)
Può essere che alla fine del 1° anno l’immobile valga di meno e si deve procedere a svalutazione, se alla fine
del 2° anno l’immobile vale di più -> si registra una componente positiva di reddito suddivisa in effettiva->
recupero del valore precedentemente perso e potenziale -> l’aumento di valore rispetto al valore soglia.
Le immobilizzazioni sono costi pluriennali che cedono utilità in più esercizi.
Vale la pena capitalizzare e patrimonializzare per
1) Far si che attraverso il meccanismo dell’ammortamento si possano ripartire gli effetti della cessione
dell’utilità del cesto nei diversi anni di competenza
2) Se sto comprando un fattore produttivo a medio lungo non sto spendendo soldi ma li sto investendo. Questo
è il motivo per qui l’esborso a titolo di investimento richiede che la valorizzazione sia nella mia ricchezza
(aumentano la consistenza del PN)
A fine esercizio vengono sottoposte a un processo di ammortamento, ovvero che se e soltanto se cedono utilità (se
non cedono utilità non si ammortizzano) calcola la quota di ammortamento relativa a quell’esercizio.
La contropartita naturale dell’ammortamento è il fondo ammortamento, che è una posta ideale che tiene memoria
delle quote già ammortizzate e che in sommatoria al valore lordo determina il valore contabile netto (VCN = VL–FDO)
Es: se ho pagato un’immobilizzazione 100.000 e quest’anno l’ho ammortizzato del 10%, per 10.000, vuol dire che ho
investito 100.000 in un fattore produttivo pluriennale e mi aspetto che 10.000 siano stati consumati. In conclusione
mi aspetto che quel cespite abbia ancora valore per 90.000 -> VCN
A fine esercizio si procede alla redazione del bilancio d’esercizio ed è importante confrontare il VCN con il valore di
mercato del bene; possono verificarsi 3 casi:
1) VALORE DI MERCATO = VCN
2) VALORE DI MERCATO > VCN -> iscrivo il VCN
3) VDM < VCN -> iscrivo il VALORE DI MERCATO -> svaluto il bene in aderenza con il principio di prudenza.
In sostanza iscrivo il minore fra i due.
NB: è importante tenere conto delle svalutazioni perché se le cause che hanno portato a questa svalutazione
venissero meno posso ripristinare il valore (≠ rivalutare). Il massimo valore che posso ripristinare descritto dal fondo
svalutazione precedentemente iscritto.
Nel caso di vendita del cespite in un sistema nazionale possono verificarsi 3 casi:
1) VALORE DI MERCATO = VCN -> caso molto raro
2) VALORE DI MERCATO > VCN -> contabilizzo una plusvalenza
3) VALORE DI MERCATO < VCN-> contabilizzo una minusvalenza
Tipi di immobilizzazioni
I principi nazionali e internazionali prevedono che le immobilizzazioni possano essere: MATERIALI , IMMATERIALI e
FINANZIARIE, i due principi divergono per la trattazione delle immobilizzazioni materiali e immateriali.
IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI
NAZIONALE: sono immobilizzazioni intangibili: es: costi di impianto, avviamento (solo per disciplina nazionale), diritti
di brevetto, immobilizzazioni in corso e acconti
INTERNAZIONALE: le attività immateriali (avviamento escluso), per essere definite tali, richiedono 3 requisiti:
1) IDENTIFICABILITÀ: l’attività deve essere distinguibile o deve derivare da diritti contrattuali o legali (es:
acquisto)
2) CONTROLLO: possibilità di operare scelte strategiche su queste risorse (ottenere benefici e escludere altri da
questi)
3) ESISTENZA DI BENEFICI ECONOMICI FUTURI: devono essere probabili e il costo dell’attività deve essere
stimabile (il costo dell’attività coincide con il fair value al momento della prima iscrivzione)
La disciplina internazionale prevede che le immobilizzazione immateriali abbiano una VITA INFINITA salvo che non ci
sia un contratto che prevede diversamente: le immobilizzazioni immateriali secondo la disciplina internazionale NON
si ammortizzano (principio che si ispira al valore corrente e da rilevanza al reddito potenziale).
La disciplina nazionale determina la vita utile basandosi su leggi e principi contabili (danno una vita utile massima).
MATERIALI
Sono immobilizzazioni tangibili: fabbricati, terreni, macchinari, attrezzature..
Riflessi in CE
1) AMMORTAMENTI: quota del costo pluriennale che entra di competenza in ciascun anno che va indicata nella
voce dei costi della produzione (B.10.a immateriali) (B.10.b materiali)
2) PLUSVALENZE (+) E MIINUSVALENZE (-): nel momento di dismissione/vendita devo valutare il suo VCN (costo
storico – f.do ammortamento) utilità che quel bene deve ancora cedere e confrontarla con il valore di
cessione e confrontarlo con il prezzo di mercato dello stesso. Rilevare di conseguenza una plusvalenza
(componente positiva di reddito) o un minusvalenza (componente negativa di reddito) a seconda dei casi
Presenti rispettivamente nelle voci: altri ricavi e proventi/oneri diversi di gestione
3) SVALUTAZIONI: Presenti alla voce: ammortamenti e svalutazioni (B.10.c) ->VALORE DUREVOLE < VCN
4) RIPRISTINI DI VALORE: (ripristino della svalutazione) Presenti alla voce: Altri ricavi e proventi
Valutazioni delle immobilizzazione materiali e immateriali
NAZIONALE:
- Le immobilizzazioni sia materiali che immateriali sono iscritte al costo di acquisto o di produzione
- Il costo deve essere sistematicamente ammortizzato in ogni esercizio in relazione con la residua possibilità di
utilizzo
- L’immobilizzazione che alla data di chiusura dell’es abbia un valore durevole < VCN deve essere iscritta al
valore durevole. (svaluto e eventualmente ripristino dopo)
INTERNAZIONALE
- Accetta il criterio del costo ammortizzato
- Introduce il modello della rideterminazione: verifico periodicamente il fair value e alla data di bilancio
iscrivo il bene al suo fair value e opero la rispettiva svalutazione/rivalutazione
Esiste un valore soglia (sempre valore di prima iscrizione) : tutto ciò che succede sotto tale valore (sia
svalutazione che rivalutazione) vanno in conto economico, tutto ciò che succede sopra va in OCI.
Specificità nella valutazione
1) IMBALLAGGI DA RIUTILIZZARSI
Se di ammontare rilevante vanno capitalizzati e ammortizzati
2) PEZZI DI RICAMBIO
- Acquisti normali: sono di uso ricorrente e vengono contabilizzati come acq. Materie prime
- Rilevante costo unitario uso ricorrente: capitalizzo (carico il prezzo sul costo del bene)
- Rilevante costo unitario e uso molto ricorrente: rimanenze -> ciò che consuma sarà rilevato il CE, il resto
lo trovo capitalizzato.
Determinazione costo di acquisto/produzione
NAZIONALE
Il COSTO DI ACQUISTO è quello che rilevo sulla fattura + eventuali costi accessori. Se ci sono costi che si riferiscono
all’acquisto di quell’immobilizzazione li posso capitalizzare ad una condizione: la loro capitalizzazione non ecceda il
fair value di quel bene.
Il COSTO DI PRODUZIONE: quando mi realizzo il macchinario internamente: può comprendere tutti i costi
direttamente imputabili al prodotto e altri costi per la quota ragionevolmente imputabile al prodotto.
INTERNAZIONALE
Nel caso di pagamento differito: valuto al costo ammortizzato utilizzando i flussi finanziari futuri al tasso di interesse
di mercato più gli oneri accessori
Trattamento degli oneri finanziari
È possibile che per produrre un’obbligazione io debba sostenere un’immobilizzazione.
Gli oneri finanziari sono un costo correlato all’acquisto? La risposta è diversa nel caso di trattamento internazionale o
civilistico
INTERNAZIONALE (IAS 23): si devono capitalizzare gli oneri finanziari che sono direttamente imputabili
all’acquisizione, alla costruzione o alla produzione di un bene che giustifica una capitalizzazione in quanto parte del
costo del bene stesso. Condizioni:
1) Probabilità di benefici economici futuri
2) Possono essere attendibilmente determinati
NAZIONALE (OIC 16): è possibile capitalizzare gli oneri finanziari purché siano direttamente imputabili alla
produzione. Condizioni:
1) Oneri effettivamente sostenuti, oggettivamente determinabili e entro il valore recuperabile del bene
(criterio prudenza)
2) Riconoscimento di una quota di un indebitamento generico destinata a finanziare le produzione di
quell’immobilizzazione
3) Sono capitalizzabili solo gli interessi maturati su beni che richiedono un periodo di costruzione
significativo (correlazione tra tempo di produzione e scadenza del debito)
Conviene capitalizzare gli oneri finanziari perché li spalmo su un arco temporale maggiore.
Costi successivi all’acquisizione
Manutenzioni
ORDINARIA o che serve a rispristinare la normale vita del bene va contabilizzata in CE -> non si capitalizza
STRAORDINARIA:
NAZIONALE: va capitalizzata se aumenta almeno uno tra:
1) Vita utile
2) Utilità
3) Condizioni di sicurezza
IAS: il costo sia iniziale che successivo va rilevato tra le attività che sono presenti i soliti due requisiti: benefici futuri e
costo attendibilmente determinato
Le rivalutazioni
NAZIONALE: Non sono ripristino di valore. Consentono di aumentare il valore del cespite in virtù di una legge che ti
consente di farlo (solitamente di natura tributaria)
I maggiori ammortamenti che derivano da questa rivalutazione sono deducibili se la manovra è espansiva in altri casi
può essere richiesto di pagare un’imposta sostitutiva per rendere quella differenza fiscalmente riconoscibile ->
affranco il maggior valore del bene IMPOSTE CORRENTI = IMPOSTE DI COMPETENZA
L’aumento di valore di un cespite (dare SP) in contropartita è RISERVA DI RIVALUTAZIONE (avere SP). Le rivalutazioni
non transitano per CE.
INTERNAZIONALE: modello della rideterminazione del valore
- Dopo la rilevazione iniziale, possono essere iscritti in bilancio al fair value alla data di rideterminazione del
valore (da applicare all’intera classe di immobilizzazioni)
- Le rideterminazioni devono essere effettuate con una regolarità per garantire che il valore di fine esercizio
sia molto simile al fair value
- Tutto ciò che accade sotto il valore soglia viene rilevato in CE (sia positivo-> rivalutazioni che negativo->
svalutazioni)
- Tutto ciò che accade sopra il valore soglia va rilevato in OCI e è correlato all’utilizzo di una RISERVA DI
RIVALUTAZIONE: se sto rivalutando creo/incremento la riserva, se sto riducendo il valore, e avevo creato una
riserva, la svuoto-> questa operazione non viene rilevata in CE perché opero comunque sopra soglia.
Nb: le riserve di rivalutazione sono UTILI POTENZIALI.
Ammortamento
l’ammortamento è un metodo sistematico e razionale per ripartire nel tempo il costo pluriennale attraverso la
contabilizzazione di quote -> indipendentemente dal risultato di esercizio (anche se sono in perdita)
L’ammortamento è funzionale
- a dare una rappresentazione veritiera e corretta
- a dare una giusta valutazione delle immobilizzazioni (creare un sistema di ammortamento che mi consenta a
fine anno di rilevare un VCN simile al valore di mercato
- il fondo ammortamento assume un secondo significato: ciò che dovrei pagare per ripristinare il valore
iniziale
IAS: dicono sostanzialmente la stessa cosa ma fatto riferimento a quanta utilità è stata tratta per generare benefici
economici futuri
Valore da ammortizzare
CODICE CIVILE: il costo delle immobilizzazioni (valore iniziale + costi accessori o costi direttamente imputabili) va
sistematicamente ammortizzato
OIC 16:
IAS 16: il valore residuo è il valore stimato che si potrebbe ricevere in quel momento (fair value) dalla dismissione. Il
valore attuale della stima dei costi di smantellamento e una componente del costo da ammortizzare
Periodo
NAZIONALE: Il codice civile indica che il periodo di ammortamento è pari alla residua possibilità di utilizzazione
(cessione di utilità o durata economica) non si fa riferimento alla durata fisica.
DURATA ECONOMICA < DURATA FISICA
INTERNAZIONALE: per le attività immateriali la vita utile è da ritenersi indefinita in assenza di contratto/limite
temporale
Anche l’avviamento non viene ammortizzato.
Determinazione delle quote
Il costo delle immobilizzazioni deve essere sistematicamente ammortizzato in relazione con la loro residua possibilitù
di utilizzazione
1) proporzionalmente all’utilizzo
2) in base al tempo
Valore durevole di fine esercizio
Alla fine di ogni anno si deve confrontare il VCN con il VALORE DUREVOLE di fine esercizio, quest’ultimo è il valore
che mi aspetto di poter recuperare a fine esercizio da quell’immobilizzazione e pertanto contabilmente si tratta di un
VALORE RECUPERABILE se dismettessi o vendessi il bene.
Il VALORE RECUPERABILE è il maggiore tra il FAIR VALUE e il VALORE D’USO
Confronto il VCN con il VALORE RECUPERABILE se
- VCN < VR -> non faccio nulla
- VCN > VR -> procedo a svalutazione
Il problema che mi dorò porre a fine anno è stimare il valore d’uso e trovare il valore corrente (fair value) poi
mettere a confronto con il valore contabile netto il più alto dei due.
Il VALORE D’USO è il valore attuale dei flussi di cassa che l’unità generatrice dei flussi di cassa sarà in grado di
generare.
La CASH GENERATING UNIT (definizione IFRS): è il perimetro più piccolo all’interno dell’azienda a cui posso
ricondurre la generazione di un flusso di cassa. Es uno stabilimento
NB: una CGU non può mai essere più grande di un settore operativo
Il valore d’uso perciò non verrà mai stimato per un singolo bene ma per un insieme di beni (all’interno della CGU
sono presenti molti beni). Poi si dovrà confrontare il fair value di quell’insieme di beni con il valore d’uso di quello
stesso insieme di beni.
Questo viene chiamato IMPAIRMENT TEST, questo test è di fondamentale importanza perché mi consente di capire
le discrepanze tra il fair value e il valore d’uso. Se il valore corrente è molto basso attraverso questo test riesco a
comprendere se il mio valore d’uso è più elevato grazie alla mia capacità di generare flussi. Se questa capacità non è
testata stiamo ricadendo in una delle cause che porta alla svalutazione
IMPAIRMENT TEST È LA VERIFICA DI TENUTA DI DETERMINATE POSTE TRA CUI L’AVVIAMENTO è considerato
superato se il valore d’uso > prezzo
Sia l’OIC che gli IAS trattano di ATTIVITÀ o CGU.
Se il VCN > VALORE RECUPERABILE dovrò precedere a svalutazione, prima di tutto si svaluta l’avviamento poi per
l’eventuale parte residua svaluto gli altri beni.
Una volta svalutato l’avviamento non può più essere ripristinato mentre gli altri beni si.
Motivi di svalutazione delle immobilizzazioni
INTERNAZIONALE: suddivide in fenomeni
- di natura interna
riduzione valore di mercato
aumento tassi di interesse (effetto su attualizzazione)
VCN > capitalizzazione di mercato
- di natura esterna
obsolescenza
prestazioni inferiori alle aspettative
NAZIONALI: sostanzialmente gli stessi indicatori ma non distingue fenomeni di natura interna/esterna
Ripristino del precedente svalutazione
Qualora vengano meno le cause che hanno determinato la precedente svalutazione (es: riduzione valore di mercato,
aumento tassi di interesse, sotto prestazioni…) posso procedere al ripristino di valore.
PER L’AVVIAMENTO NON È CONSENTITO NESSUN RIPRISTINO DI VALORE.
Il limite entro al quale si può procedere al ripristino è il valore che quell’attività avrebbe avuto se quella svalutazione
non avesse mai avuto luogo.
L’importo massimo ripristinabile = precedente svalutazione.
È importante nel caso di svalutazione tenere in memoria extra contabilmente del piano di ammortamento originario
che mi servirà se viene meno la causa della svalutazione.
Modalità:
1) il valore non deve superare il valore contabile netto che si sarebbe ottenuto in assenza di svalutazione
3) nel caso di unità generatrice di flussi di cassa il ripristino va attribuito ai beni diversi dall’avviamento in modo
proporzionale al loro valore contabile.
La cessione
OIC 15: con riferimento alla cessione dei crediti (anche in forma di cambiali):
1) Il credito può essere cancellato solo quando la titolarità dei diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti
dal credito è traferita e con essa sono trasferiti sostanzialmente tutti i rischi inerenti
2) Se la cessione del credito non comporta la sua cancellazione dal bilancio perché la società non a trasferito
sostanzialmente tutti i rischi, il credito che rimane iscritto in bilancio è assoggettato alle regole generali di
valutazione
3) Nel caso di anticipazione di una parte del corrispettivo pattuito da parte del cessionario, in contropartita
dell’anticipazione ricevuta di iscrive un debito di natura finanziaria
4) I crediti (non ceduti ma) traferiti solo per la riscossione vanno mantenuti nell’attivo fino a scadenza (es:
ricevute bancarie)
È possibile distrarre un credito dalla nostra contabilità solo quando trasferisco tutti i rischi legati all’incasso di quel
credito. Se io rimango in solido rispetto all’incasso di quel credito, cioè alla solvibilità di chi mi deve questi soldi, non
posso stralciare il credito.
Meccanismo salvo buon fine prevede che nonostante vi sia un incasso sia necessario tenere iscritto il credito
fintanto che non sia stato completamente estinta anche da parte che chi interviene tra me e il mio debitore (rivedo
quando è possibile eliminare un credito dal mio piano contabile)
Principi generali di valutazione
CODICE CIVIE:
I crediti sono rilevati in bilancio secondo il criterio del costo ammortizzato, tenendo conto del fattore temporale e
del valore di presumibile realizzo.
NB: Le società che redigono il bilancio in forma abbreviata e le microimprese, in deroga¸ hanno la facoltà di iscrivere
in bilancio i crediti al valore di presumibile realizzo. (valore originario del credito al netto di eventuali svalutazioni)
NB: il criterio del costo ammortizzato deve tenere in considerazione anche il principio di rilevanza: pertanto può non
essere applicato se gli effetti sono irrilevanti; ciò è presumibile se i crediti sono a breve
Condizione per applicare questo criterio:
1) Non ci siano interessi espliciti
2) Scadenza medio-lunga del credito
3) Che ci sia un prezzo a pronti: vale solo per gli OIC, la disciplina nazionale applica il punto successivo
4) Ci sia un tasso di mercato ragionevole per operare l’attualizzazione del credito
Per la definizione di costo ammortizzato il CC rimanda ai principi contabili internazionali.
IFRS 9:
Rilevazione iniziale: al fair value (+ i costi dell’operazione direttamente attribuibili) salvo i crediti commerciali che
non hanno una significativa componente di finanziamento da valutare al prezzo dell’operazione
Rilevazioni successive: con il criterio del costo ammortizzato
il criterio del costo ammortizzato ha la capacità di attribuire per competenza gli effetti economici delle eventuali
differenze tra il valore iniziale e il valore a scadenza del credito.
Valutazione successive
valore contabile del credito + interessi effettivi (TIR) maturati – incassi ricevuti – eventuali svalutazione
Il costo ammortizzato: applicazione ai crediti finanziari (esercizio 8.8)
Lo stesso procedimento si applicata anche ai crediti finanziari a media/lunga scadenza con interessi impliciti
OIC 15: la differenza tra il valore a scadenza e il valore di oggi del credito è rilevata tra gli oneri finanziari del conto
economico al momento della prima rilevazione. -> accetto di rinunciare agli interessi finanziari perché mi tolgo
momentaneamente la disponibilità ad averli ma mi aspetto che mi tornino di anno in anno sotto forma di proventi.
1) erogo finanziamento -> diminuisce la banca per l’importo finanziato ma tra i crediti posso iscrivere sono il
valore attuale di quel credito, la differenza tra i 2 importi viene rilevata tra gli oneri finanziari
2) al 31/12 rilevo i proventi maturati
Crediti e debiti in valuta estera
Ogni qualvolta io tenga rapporti commerciali - finanziari con un soggetto che non utilizza la mia stessa valuta vengo
assoggettato al rischi di cambio.
Bisogna distinguere i componenti economici da quelli finanziari.
Sia per la disciplina nazionale che per quella internazionale tutto quello che viene classificato come valore
economico una volta iscritto non verrà più aggiornato con riferimento ai tassi di cambio
Tutto quello che riguarda valori finanziari dovrà essere aggiornato
Valutazione iniziale
VALORI ECONOMICI
CODICE CIVILE
I ricavi e i proventi, i costi e gli oneri relativi a operazioni in valuta devono essere determinati al cambio corrente
alla data nella quale la relativa operazione è compiuta -> vengono registrati in conto economico con il cambio
corrente e non vengono più aggiornati
INTERNAZIONALE
Un’operazione in valuta estera deve essere registrata, al momento della rilevazione iniziale nella valuta funzionale,
applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio a pronti in vigore alla data dell’operazione, che va intesa
come la data in cui l’operazione si qualifica per la prima volta per la rilevazione.
Per motivi pratici viene spesso utilizzato il cambio medio settimanale o mensile per le operazioni in valuta estera
avvenute nello stesso periodo.
La valuta funzionale è la valuta dell’ambiente economico prevalente in cui l’azienda opera. (di fatto è ciò che chiama
il codice civile come valuta estera)
Valutazioni successive
VALORI FINANZIARI
La disciplina nazionale e quella internazionale disciplinano che le attività e le passività in valuta devono essere iscritte
in SP con dati aggiornati secondo il tasso al 31/12.
La cosa che cambia è che secondo la disciplina nazionale le differenze tra il valore originario e il valore aggiornato al
tasso di chiusura vanno iscritte in un’apposita riserva non distribuibile fino a che non si realizza (reddito effettivo)
CODICE CIVILE
Le attività e le passività monetarie in valuta sono iscritte il SP al cambio a pronti alla data di chiusura dell’esercizio;
i conseguenti utili o perdite su cambi -> devono essere imputati al conto economico
l’eventuale utile netto -> è accantonato in apposita riserva NON distribuibile fino al realizzo
INTERNAZIONALI
Tutti gli elementi monetari in valuta vanno valutati al cambio di chiusura; le differenze di cambio vanno rilevate in
conto economico. (reddito potenziale)
Variazioni dei cambi dopo la chiusura dell’esercizio
CODICE CIVILE
La nota integrativa deve indicare eventuali effetti significativi delle variazioni nei cambi valutari verificatesi
successivamente alla chiusura dell’esercizio. Non posso cambiare i dati del 31/12 (SP è una FOTO)
Le perdite derivanti dalla variazione dei cambi verificatesi successivamente alla chiusura dell’esercizio e prima della
formazione del bilancio non vanno contabilizzate, in quanto di competenza dell’esercizio successivo, ma devono
essere indicate in nota integrativa le fluttuazioni anomale significative nei tassi di cambio.
INTERNAZIONALE
La variazione di cambio dopo la chiusura dell’esercizio non rappresenta un fatto che fornisce evidenze circa una
situazione già esistente alla data di chiusura, ma un fatto indicativo di una situazione sorta dopo la data, che
richiede una specifica informativa nei casi rilevanti
Rilevazione di utili e perdite su cambi al moneto dell’incasso/pagamento (es: 8.9)
Si rilevano gli utili o le perdite nei casi in cui i tassi di cambio sono variati rispetto ai valori vigenti:
- al momento della contabilizzazione (per i crediti e debiti sorti nello stesso esercizio)
- alla fine dell’esercizio precedente (per i crediti e i debiti sorti in precedenti esercizi)
il cambio è PIÙ FAVOREVOLE il cambio è meno FAVOREVOLE
- definitiva realizzazione degli utili già contabilizzati - rilevazione in CE di una perdita su cambi che
- liberazione di una parte corrispondente della indipendentemente compensa gli utili non
riserva realizzati rilevati nel precedente esercizio
- realizzazione di ulteriori utili da iscrivere in conto - va liberata la parte della riserva corrispondente agli
economico utili non realizzati precedentemente contabilizzati.
Riserva per utili su cambi non realizzati
Mobilitare una riserva significa prendere quote di un utile precedentemente realizzato e destinarle a una riserva.
Procedimento esercizio:
1) Registro la vendita estera (il conto vendita estero non verrà più aggiornato perché è un valore economico)
2) Al 31/12 aggiorno il valore della attività e delle passività in valuta estera -> rilevo gli utili su cambi e aumento
valore del credito
3) In n+1 devo destinare la parte degli utili su cambi dell’esercizio precedente(che non sono distribuibili perchè
non effettivamente realizzati) a riserva -> RISERVA UTILI SU CAMBI NON ANCORA REALIZZATI
4) In n+1 incasso il credito ma non modifico il valore della riserva, verrà aggiornato nel momento in cui rilevo
l’utile per il risultato netto tra gli utili e le perdite su cambi.
Funzionamento movimentazione della riserva utili su cambi non ancora realizzati
1) Prendo tutti i cred/deb in valuta che ho iscritto in origine e li confronto con il val. aggiornato a fine esercizio
3) valore complessivo netto di fine esercizio > valore originario -> utile
-> la differenza rappresenta un UTILE SU CAMBIO NON ANCORA REALIZZATO
4) nel caso 3) confronto l’utile su cambio NAR con l’ammontare della riserva per utili su cambi NAR
5) UTILE NETTO SU CAMBI < RISERVA -> diminuisco la riserva girando l’importo a RISERVA DISPONIBILE
6) UTILE NETTO = RISERVA -> non effettuo alcuna rilevazione
7) UTILE NETTO > RISERVA -> aumento la RISERVA UTILI SU CAMBI NAR
NB: la riserva DEVE in ogni caso essere dello stesso valore degli utili su cambi NAR.
Le movimentazioni della RISERVA UTILI SU CAMBI NON ANCORA REALIZZATI avvengono una e una sola volta all’anno
e non avvengono nell’esercizio in cui avvengono gli utili/perdite su cambi, ma si eseguono contabilmente
nell’esercizio successivo, quando si va a destinare l’utile dell’esercizio precedente.
La riserva per utili NAR:
- Si forma per effetto della destinazione dell’utile d’esercizio (se c’è)
- L’importo che va accantonato non coincide con il valore che va esposto il conto economico
- Il primo accantonamento va determinato in ragione pari agli utili netti sulla valutazione delle attività e passività
monetarie in valuta considerando però il segno e l’importo del risultato d’esercizio
b) A fronte di specifici debiti e/o crediti in moneta estera (stipulato successivamente) (con reggente)
La variazione del cambio nel periodo non coperto genera utili o perdite su cambi
NB: i titoli derivati di copertura devono essere valutati simmetricamente al reggente (SE PRESENTE A BILANCIO): il
mio credito non realizza nessuna perdita su cambi al 31/12 perché ho una valutazione simmetrica col derivato che si
sta apprezzando (invece di registrare una perdita su cambi registrerò la svalutazione del derivato).
Quando contraggo un finanziamento o un forward che si riferiscono alla copertura di flussi futuri (impegno
contrattuale) in bilancio non è presente nessun reggente e pertanto tutte le variazioni che intervengono non
passano mai per CE, ma vanno direttamente a costituire la RISERVA PER LA COPERTURA DEI FLUSSI FINANZIARI
ATTESI.
Solo nel momento il cui emetterò la fattura quell’effetto si registrerà in CE.
Fondo di valori dato dalla differenza tra attività e passività. (PN =ATTIVO - PASSIVO)
In quanto differenza, è un valore di natura astratta, unico e inscindibile.
È possibile distinguere le sue parti ideali sulla base:
- Della modalità attraverso le quali il patrimonio si è formato
2) RISERVA SOVRAPPREZZO PER AZIONI -> posta dove inserisco le differenze di valore che potrebbero
intervenire in futuro in caso di conferimenti straordinari o di aumento di capitale sociale.
Il capitale sociale ha come espressione contabile il suo valore nominale, ma economicamente il suo valore
potrebbe essere diverso (quando entra un nuovo socio gli chiedo di pagare il capitale nominale ma anche un
sovrapprezzo per giustificare il fatto che quel valore nominale rappresenta un valore economico maggiore) -
> RISERVA SUVR. PER AZIONI
3) All’interno del PN devo valorizzare anche le RISERVE NEGATIVE PER AZIONI PROPRIE IN PORTAFOGLIO:
secondo i principi internazionali tutti i titoli partecipativi in se stessi devono essere portate in diminuzione
del PN (se ho capitale si 1000 ma di questo sono riuscito ad acquistarmi 200 di azioni proprie il PN vale 800)
Il capitale
Porzione di PN che ha origine dalla sottoscrizione dei soci cui ammontare viene riportato nell’atto costitutivo.
Ha una funzione di tutela dei terzi -> codice civile
- Se si verifica una perdita di capitale, on possono essere distribuiti gli utili fino a che il capitale non sia stato
reintegrato o ridotto in misura corrispondente
- Le variazioni in aumento o in riduzione del capitale sono sottoposte a specifici obblighi di comunicazione.
- Non può essere eseguito un aumento di capitale fino a che le azioni precedentemente emesse non siano
interamente liberate
- La società non può sottoscrivere azioni proprie, se non in seguito ed autorizzazione dell’assemblea ad
esercitare il diritto di opzione spettante alla azioni proprie possedute e rispettando i vincoli previsti
- La società non può accordare, né fornire garanzie per l’acquisto o la sottoscrizione della azioni proprie
- I sottoscrittori della azioni di nuova emissione devono, all’atto della sottoscrizione, versare alla società
almeno il 25% del valore nominale delle azioni sottoscritte; se è previsto un sovrapprezzo, questo deve
essere integralmente versato all’atto della sottoscrizione
- Fino a che non viene pubblicata nel registro delle imprese l’attestazione da parte degli amministratori
dell’avvenuta sottoscrizione, l’aumento di capitale non può essere menzionato negli atti della società.
- Le azioni di nuova emissione devono avere le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, e devono essere
assegnate gratuitamente agli azionisti in proporzione di quella da essi già possedute
- L’aumento di capitale può attuarsi anche mediante aumento del valore nominale delle azioni in circolazione
Rilevazione contabile dal momento dell’iscrizione della delibera assembleare nel registro delle imprese.
Riduzione di capitale
CODICE CIVILE:
- Riduzione sia mediante liberazione dei soci da parte dell’obbligo dei versamenti ancora dovuti, sia mediante
rimborso del capitale ai soci, nei limiti imposti dal rispetto dell’ammontare minimo.
- Da effettuarsi con modalità tali che le azioni proprie eventualmente possedute dopo la riduzione dalle
società che fanno ricorso al mercato del capitale non eccedano la quinta parte del capitale
- La deliberazione può essere eseguita soltanto dopo 90 giorni dal giorno dell’iscrizione nel registro delle
imprese, purché entro questo limite nessun creditore sociale anteriore all’iscrizione abbia fatto opposizione
- Il tribunale, quando ritenga infondato il pericolo di pregiudizio per i creditori oppure la società abbia
prestato idonea garanzia, dispone che l’operazione abbia luogo nonostante l’opposizione
- Se, per la perdita di oltre 1/3 del capitale, questo si riduce al disotto del minimo legale (50.000€ per le SpA),
gli amministratori o il consiglio di gestione e, in caso di loro inerzia, il consiglio di sorveglianza devono senza
indugio convocare l’assemblea per deliberare la riduzione del capitale ed il contemporaneo aumento del
medesimo ad una cifra non inferiore al detto minimo, o la trasformazione della società
- Valore nominale delle obb convertite > valore azioni emesse -> eccedenza a RISERVA SOVRAPPREZZO AZIONI
- Valore nominale > valore contabile delle obbligazioni convertite -> differenza a PATRIMONIO NETTO
NB: La contabilizzazione di un prestito obbligazionario convertibile è diversa da quella di uno ordinario perché
all’interno del prestito obbligazionario convertibile di fatto si trova un titolo derivato passivo (diritto di opzione di
convertire un titolo di debito in un titolo di rischio) che deve trovare separata indicazione con tutte le regole di
contabilizzazione dei titoli derivati.
NB: le riserve possono essere di CAPITALI o di UTILI
RISERVE DI CAPITALI: tutte quelle che derivano da raccolte di capitale/rivalutazioni
RISERVE : tutte quelle che vanno a formarsi a seguito di una destinazione di utili precedenti
Riserve di rivalutazione
Accolgono il maggior valore che viene assegnato alle poste patrimoniali in sede di rivalutazione fuori esercizio ->
RISERVE DI CAPITALE
La rivalutazione non è ammessa in via ordinaria, ma solo attraverso:
1) l’emanazione di leggi speciali (rivalutazione monetaria) che normalmente prevedno l’indisponibilità delle
riserve di rivalutazione, se non in seguito a specifici adempimenti legali e tributari
2) il ricorso ai casi eccezionali (rivalutazione economica) -> non deve essere effettuata se incompatibile con una
rappresentazione veritiera e corretta
Riserva legale
CODICE CIVILE: dagli utili netti annuali deve essere dedotta una somma corrispondente al 5% di essi per costituire un
riserva, fino a che questa non abbia raggiunto 1/5 del capitale sociale -> RISERVA DI UTILI
- la riserva deve essere reintegrata se viene diminuita per qualsiasi ragione
- alcune leggi speciali prevedono per alcune categorie di imprese accantonamenti di diverso ammontare.
Riserve statutarie
Vanno accantonate in esecuzione degli obblighi di destinazione dell’utile previsti dallo statuto -> RISERVE DI UTILI
Se lo statuto prevede delle destinazioni specifiche si avranno una o più riserve specifiche, la cui destinazione (salvo
che per la copertura delle perdite) può essere mutata solo attraverso una modifica statutaria.
Il loro dettaglio dovrà essere fornito in nota integrativa.
Modalità di utilizzo contabile delle riserve statutarie (oppure accantonate per volontà dell’assemblea) destinate:
- a coprire perdite
- alla distribuzione di utili ai soci
- al rinnovamento degli impianti
Altre riserve
1) Riserve di utili formate per decisione dell’assemblea
- Riserva facoltativa (o riserva straordinaria)
- Per utili derivanti dall’applicazione del metodo del patrimonio netto per la valutazione delle partecipazioni
CODICE CIVILE: se dalla fusione emerge un avanzo, esso è iscritto ad apposita voce del PN, ovvero, quando
sia dovuto a previsione di risultati economici sfavorevoli, in una voce dei FONDI PER RISCHI ED ONERI.
- Una società non può acquistare azioni proprie se non nei limiti degli utili distribuibili e delle riserve
disponibili risultati dall’ultimo bilancio regolarmente approvato
- L’acquisto deve essere autorizzato dall’assemblea, la quale ne fissa le modalità, indicando in particolare il
numero massimo di azioni da acquistare, la durata, non superiore ai 18 mesi, per la quale l’autorizzazione è
accordata, il corrispettivo minimo ed il corrispettivo massimo.
- L’acquisto di azioni proprie comporta una riduzione del PN di ugual importo, tramite iscrizione nel passivo
del bilancio di una rispettiva voce, con segno negativo
SCRITTURE CONTABILI: (es: 9.6) Operazioni di annullamento delle azioni o operazioni di realizzo delle azioni
NB: la disciplina contabile sia nazionale che internazionale prevede che tutte le variazioni reddituali (variazione + /-
di reddito) derivanti da negoziazione o realizzazione di titoli rappresentativi del proprio capitale vale a dire azioni
proprie NON PASSINO MAI PER CE ma trovino direttamente una valutazione nel conto UTILI PORTATI A NUOVO, se
non esistesse il conto RISERVE DISPONIBILI
IAS 32:
- Qualora un’azienda acquisti gli strumenti rappresentativi del capitale proprio, quegli strumenti devono
essere dedotti dal capitale -> si iscrivono all’interno di una riserva negativa