Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
L’economia aziendale è la scienza che studia le condizioni di esistenza e le manifestazioni di vita delle aziende.
Caratteristiche di questa definizione:
scienza
aziende
L’economia aziendale è la scienza che osserva il comportamento economico dell’uomo nella sua manifestazione
organizzata in aziende e il comportamento economico nelle aziende e tra le aziende, al fine di costruire modelli di
conoscenza utili per spiegarne, prevederne e controllarne i processi. Il fine dell’economia aziendale è di costruire
modelli per la gestione aziendale.
1. L’organizzazione è la disciplina che si occupa del processo attraverso il quale le persone e i mezzi materiali e
immateriali dell’azienda che pongono in essere l’attività di produzione. Tra le attività più importanti decise in
quest’ambito:
o la forma giuridica;
o la dimensione aziendale;
o l’individuazione delle diverse funzioni aziendali;
o l’organizzazione della produzione e della vendita;
o l’eventuale forma di gruppo aziendale;
o le diverse localizzazioni ed eventuali delocalizzazioni;
2. La gestione (o tecnica amministrativa) è la disciplina che si occupa di analizzare e valutare la convenienza
dell’insieme coordinato delle operazioni economiche compiute per il raggiungimento. La ragioneria può essere
vista sotto due aspetti:
o nell’aspetto soggettivo essa consiste nell’attività svolta dagli organi aziendali al fine di raggiungere gli
obiettivi aziendali, che si concretizzano in una serie di decisioni da prendere e di controlli da effettuare
o nell’aspetto oggettivo essa consiste in una serie di operazioni (o fatti) che formano un sistema unitario e
continuo (ad. es per realizzare l’obiettivo profitto l’azienda acquista materie prime, servizi, energia
elettrica, e utilizza impianti e macchinari per produrre prodotti da collocare sul mercato.
3. La rilevazione (ragioneria) è la disciplina che studia i sistemi di rilevazione e registrazione in contabilità delle
operazioni di gestione d’impresa allo scopo di fornire informazioni utili per il controllo e le decisioni. Partendo
dalle operazioni aziendali, la ragioneria tramuta in cifre la dinamica aziendale per interpretare l’andamento
finanziario, economico e patrimoniale. Analizzando nel dettaglio le transazioni dell’azienda con i terzi è pertanto
possibile delineare i principali aspetti e predisporre documenti utili per la gestione.
1.2 Aziende
Definizioni di azienda:
Il sistema azienda
1- È sistema aperto rispetto all’ambiente esterno in quanto attua continui processi di scambio, acquisendo fattori di
produzione (INPUT) e vendendo le produzioni (OUTPUT).
2- Assume dall’ambiente in cui è inserito ed opera una serie di informazioni che occorrono per programmare le
decisioni aziendali da tradurre in operazioni. In quest’ambito i risultati sono controllati periodicamente al fine di
individuare eventuali scostamenti da correggere.
Stakeholder e l’azienda
STATO
SOCI FORNITORI
AZIENDA
MANAGEMENT CLIENTI
DIPENDENTI BANCHE
ALTRI FINANZIATORI
Le transazioni tra l’azienda e i terzi producono conseguenze economico-finanziarie che influiscono sui risultati della
gestione. Gli strumenti per la rilevazione dei risoltati sono:
Piano strategico
l processo di pianificazione strategica si esplica nella redazione di un documento detto Piano Strategico. Il piano
strategico aziendale si articola i quattro componenti principali:
Obiettivi aziendali,
Missione,
Strategie aziendali,
Portafoglio business.
Il piano strategico deve essere predisposto analizzando i dati finanziari prospettici (es. flussi di cassa futuri in
relazione alla previsione di costi e ricavi).
La gestione aziendale è il sistema di operazioni poste in essere dall’azienda-impresa al fine di raggiungere gli obiettivi
per i quali essa è stata istituita. La rivelazione delle operazioni, cioè le unità economiche fondamentali di
osservazione, della gestione richiede l’introduzione di due ipotesi semplificatrici.
Le ipotesi semplificatrici alla base della rilevazione che si assumono sono che:
1. la gestione sia osservata lungo un arco di tempo limitato. Si ha una suddivisione dell’intera vita dell’azienda in
periodi amministrativi
2. le operazioni di gestione siano classificate in sottoinsiemi omogeneo
2.2Periodo amministrativo
Il periodo amministrativo è il periodo temporale a cui riferire la gestione osservata e rappresentata per effetto dei
processi di rivelazione. Il periodo normalmente impiegato per definire il periodo amministrativo è l’anno di 12 mesi,
poiché:
2.3L’esercizio
La continuità della gestione aziendale e il mantenimento in vita dell’azienda sono connesse al verificarsi di
determinate condizioni. In particolare
1. L’equilibrio istituzionale si verifica una condizione di equilibrio istituzionale quando tutti i membri di
un’azienda condividono valori, obiettivi, strutture, modalità di governo, logiche organizzative e ricevono
ricompense e benefici giudicati equi. L’equilibrio istituzionale è raggiunto quando gli attuali e i potenziali
membri del soggetto d’istituto sono motivati a far parte dell’azienda.
2. L’equilibrio economico L’equilibrio istituzionale dipende dal conseguimento di uno stato di equilibrio
economico (o economicità). L’economicità è espressa dal grado di raggiungimento dei fini. L’equilibrio
economico si realizza con la produzione di remunerazioni monetarie e di altre specie in particolare per i
prestatori di lavoro e per i conferenti di capitale di rischio. Per sopravvivere l’impresa deve perseguire
simultaneamente due condizioni di equilibrio economico:
L’equilibrio reddituale
L’equilibrio monetario
Equilibrio reddituale
L’equilibrio reddituale attiene alla realizzazione del reddito, ovvero alla sistematica realizzazione di flussi di ricavi
superiori ai flussi di costi.
1. Una prospettiva temporale in grado di assicurare l’equilibrio reddituale sia nel breve che nel medio-lungo
periodo.
2. Una prospettiva di gruppo (valutazione individuale vs. di gruppo dell’equilibrio reddituale).
Equilibrio monetario
L’equilibrio monetario attiene al rapporto tra flussi di moneta in entrata e in uscita, e alla capacità dell’impresa di far
fronte agli impegni di pagamento in modo tempestivo. Raramente, tuttavia la dinamica di incasso e di pagamento
permette di realizzare un equilibrio monetario nel breve periodo.
Le operazioni di gestione possono essere classificate secondo criteri di omogeneità in processi produttivi. L’impresa
svolge continuamente processi produttivi:
I processi produttivi si ripetono continuamente durante la “vita” aziendale, si formano così i cicli di processi. Questi
cicli vanno a caratterizzare la gestione aziendale che sono classificabili in:
3. ciclo monetario individua il ripetersi del tempo di uscite monetarie connesse all’acquisizione dei fattori e
di entrate connesse alla realizzazione dei ricavi
4. ciclo finanziario
Le operazioni che le imprese continuamente pongono in atto, e sono connesse da relazioni sistemiche, si definiscono
combinazioni economiche. Le combinazioni economiche si distinguono in:
1. combinazioni di produzione: il soggetto che le mette in atto è un’impresa. Processi svolti per ottenere beni
dotati di valoreproduzione di ricchezza
2. combinazioni di consumo: il soggetto che vengono messe in atto dai consumatori. Sono processi svolti per
impiegare beni dotati di valoresoddisfare beni e aspirazioni
Normalmente in tutte le aziende si possono riscontrare le seguenti coordinazioni economiche parziali (funzioni):
Gestione
Organizzazione le operazioni di organizzazione riguardano la struttura organizzativa dell’azienda, i compiti
e le mansioni di tutti gli attori che vi operano, i sistemi e le modalità di remunerazione degli stessi.
Rivelazione serve per determinare il reddito, il capitale e il flusso di cassa dell’azienda. Serve anche agli
stakeholder se l’azienda è meritevole di rimanere nel mercato. Attraverso la rilevazione contabile si sta
facendo un’analisi della rappresentazione dell’azienda
L’analisi della gestione per fini di rilevazione è volta a classificare le operazioni di gestione. Le principali classificazioni
delle operazioni di gestione sono rappresentate dalle seguenti:
PROFILI MACRO-AREE
ECONOMICO CARATTERISTICA
MONETARIO ACCESSORIA
FINANZIARIO FINANIZARIA
PATRIMONIALE TRIBUTARIA
ISTITUZIONALE
FUNZIONI
PRODUZIONE
COMMERCIALE
R&D
AMMINISTRAZIONE E FINANZA
…
Macro-aree:
istituzionale in relazione degli interessi dei soci, ovvero sono ritenuti di primaria importanza all’interno
dell’azienda
Le operazioni di gestione interne sono quelle che avvengono all’interno dell’impresa senza scambi con soggetti terzi.
Le operazioni di gestione esterne sono quelle che vengono messe in atto dall’impresa con terzi. Le rilevazioni
contabili prendono in considerazione solo le operazioni di gestione esterna. Le operazioni di gestione esterne
possono essere di gestione:
caratteristica
finanziaria
patrimoniale
La gestione esterna è caratterizzata da operazioni molto diverse tra loro ma con un comune denominatore: lo
scambio. Lo scambio può avere per oggetto:
beni privati quando si acquistano o si alienano beni, servizi, o merci da soggetti diversi da quelli statali
beni pubblici (concessioni) quando si acquistano o si utilizzano beni o servizi pubblici a fronte di un
corrispettivo quali le imposte, le tasse, i tributi o altre forme di prelievo.
lavoro quando si acquistano prestazioni lavorative dei dipendenti
rischi particolari quando, a fronte di un corrispettivo generalmente rappresentato dal denaro, si acquisisce
una copertura assicurativa contro determinai eventi
capitale di prestito quando si acquisisce, a titolo di prestito o debito, un determinato ammontare di risorse
monetarie. L’oggetto di scambio è la moneta stessa
capitale proprio quando si acquisiscono risorse monetarie da parte di soggetti conferenti, ai quali spetta
un corrispettivo rappresentato dagli eventuali risultati generati dall’azienda e il potere di governo
dell’impresa.
3.3Area caratteristica
1. approvvigionamento dei fattori produttivi acquisto fattori produttivo per raggiungere l’oggetto sociale
2. ricerca e sviluppo attività volta al compimento di studi, ricerche, indagini scientifiche e tecniche
3. trasformazione fisico-tecnica
4. commercializzazione
5. logistica fanno riferimento allo stoccaggio, alle movimentazioni, all’inventario, al trasporto delle materie
prime, semilavorati, prodotti finiti che sono alienati dall’azienda o che sono acquisiti dall’azienda.
6. assicurazione sono tutte le operazioni relative alla copertura di rischi specifici d’impresa attraverso la
stipulazione di
L’approvvigionamento dei fattori produttivi include le operazioni di scelta dei fornitori, reperimento dei fattori
produttivi e il regolamento del rapporto amministrativo e finanziario. Le operazioni di approvvigionamento possono
essere distinte in funzione delle classi di fattori considerati:
La durata del ciclo produttivo non è discriminante per la definizione della velocità del ciclo di utilizzo.
L’approvvigionamento dei fattori a veloce ciclo di utilizzo (fecondità semplice, utilità immediata) attiene a beni e
servizi destinati alla produzione che saranno impiegati in un solo ciclo produttivo. Una volta entrati nel processo
produttivo i beni a veloce ciclo di utilizzo perdono il loro valore e non possono mettere in atto nessun processo che
mi permette di far tornare il bene alle proprietà iniziali. Si possono dividere in 4 categorie:
L’acquisto dei fattori produttivi avviene tramite uno scambio, normalmente a titolo oneroso, valorizzato dal costo di
acquisto.
Gli acquisti di fattori produttivi sono soggetti all’applicazione dell’imposta sul valore aggiunto (IVA). I presupposti di
applicazione dell’iva:
Modalità di funzionamento: il soggetto che cede i beni/servizi addebita l’IVA al soggetto cessionario. L’IVA deve poi
essere versata dal venditore all’Erario. Costo d’acquisto= base imponibile + Iva
Aliquote: l’aliquota ordinaria è il 22% (alcuni beni/servizi sono soggetti ad aliquote differenti)
1. Operazioni non imponibili: sono operazioni non assoggettate all’IVA per effetto di una particolare legge;
2. Operazioni esenti: Operazioni che presentano requisiti di applicabilità, ma non sono gravate da IVA per
motivazioni di carattere economico-sociale (operazioni di credito, prestazioni mediche, didattiche, …)
Operazioni con IVA indetraibile: sono operazioni in cui non è ammessa detrazione dell’imposta pagata al momento
dell’acquisto da quella dovuta in sede di vendita (aeromobili, autovetture e imbarcazioni di lusso, spese alberghiere,
spese di rappresentanza, …)
Operazioni fuori campo IVA (escluse): Sono operazioni in cui non sussiste uno dei requisiti di applicabilità
(tipicamente l’oggetto; valori bollati, diritti d’autore, prestazioni di lavoro subordinato, …)
L’acquisto dei fattori produttivi fa sorgere un debito di regolamento (sostituto della moneta) nei confronti dei
fornitori. I momenti che caratterizzano l’operazione di regolamento degli acquisti sono:
L’importo definito in sede di liquidazione può differire da quello effettivamente pagato per effetto di tre situazioni:
resi su acquisti Restituzione di fattori acquistati (errori nella consegna, difetti, …) che comporta:
o riduzione del costo di acquisto (e dell’IVA)
o riduzione del debito di regolamento
abbuoni Riduzione nel prezzo-costo concessa dal fornitore per difformità nei livelli quali-quantitativi dei
fattori. Si emette una nota di variazione.
sconti Riduzione del prezzo-costo concessa per il verificarsi di determinate condizioni, ad esempio
pagamento in contanti
1. regolamento anticipato
2. regolamento immediato
3. regolamento differito
Modalità di pagamento:
Il regolamento degli acquisti può avvenire impiegando diverse modalità (mezzi) di pagamento:
1. regolamento in contanti
2. regolamento a mezzo cambiali
3. regolamento a mezzo banca
L’approvvigionamento dei fattori a lento ciclo di utilizzo (fecondità ripetuta) attiene a beni e servizi destinati a essere
impiegati in più di un ciclo produttivo. Sono i beni che permangono nell’azienda per più processi produttivi. In
funzione della loro natura, i fattori a lento ciclo di utilizzo si classificano in:
Le modalità di acquisizione delle immobilizzazioni (materiali, immateriali, finanziarie) non sono sempre espressione di
modalità di scambio, infatti, è possibile acquisire le immobilizzazioni tramite:
Il lavoro è un fattore di produzione attivo. L’approvvigionamento del fattore lavoro avviene mediante rapporti di
lavoro di natura diversa:
Lavoro subordinato Svolto sotto la guida di un soggetto (imprenditore o manager). Le componenti di costo
contenuti nella retribuzione sono:
o la retribuzione diretta e indiretta
o contributi previdenziali e assicurativi
o TFR
o contributi integrativi (fondo pensione)
Lavoro autonomo Erogazione di una prestazione/opera senza il vincolo di subordinazione. Le componenti
di costo sono contenute nella parcella che è composta:
o onorario
o contributi previdenziali
o iva
o ritenuta d’acconto
Le operazioni di commercializzazione attengono alle operazioni di cessione degli output della trasformazione
produttiva e loro regolamento. La cessione dei prodotti o la prestazione di servizi a terze economie avviene sul
mercato ad un certo prezzo, che misura un ricavo di vendita, che l’azienda otterrà a seguito dell’alienazione del bene
o del servizio. Altre operazioni afferenti alle operazioni di commercializzazioni sono individuabili nelle seguenti:
La cessione delle produzioni avviene tramite uno scambio, normalmente a titolo oneroso, valorizzato dal ricavo di
vendita. Sorge un credito di regolamento.
Le operazioni dell’area accessoria (o patrimoniale) attengono alle operazioni di impiego di risorse monetarie in
eccesso in investimenti non caratterizzanti il core business dell’impresa. L’impresa ha delle risorse in più e decide di
effettuare delle operazioni che sono al di fuori dell’area caratteristica. L’area accessoria si compone in tre sub-aree:
a) immobiliare (beni mobili e immobili) Le operazioni della sub-area immobiliare attengono alle operazioni di
investimento in beni materiali, immateriali, immobili non caratterizzanti il core business dell’impresa. Alcuni
esempi di operazioni afferenti a quest’area sono rappresentati da:
terreni e fabbricati (costi= manutenzione, minusvalenze, svalutazioni; ricavi= fitti attivi, plusvalenze)
marchi, brevetti e licenze (costi=pubblicità, minusvalenze, svalutazioni; ricavi=royalties, canoni di
locazione)
rami d’azienda (costi=minusvalenze, svalutazioni; ricavi=flussi di reddito, partecipazione agli utili).
b) finanziamenti concessi a titolo di capitale di prestito Le operazioni della sub-area dei finanziamenti (a titolo
di capitale di prestito) attengono alle operazioni di concessione di prestiti a soggetti esterni all’impresa. I
valori che scaturiscono dalla sub-area dei finanziamenti sono: costi=minusvalenze, ricavi= interessi attivi,
cedole , plusvalenze. Le sub-area dei finanziamenti è volta ad acquisire:
titoli di stato (BOT, BTP, CCT, CTZ, ecc…)
titoli di stato di nazioni estere
obbligazioni societarie
obbligazioni di enti pubblici
c) finanziamenti concessi a titolo di capitale di rischio Le operazioni della sub-area dei finanziamenti (a titolo
di capitale di rischio) attengono alle operazioni di acquisto (o sottoscrizione) di quote di capitale di altre
aziende. costi= minusvalenze, ricavi=dividendi, plusvalenze. La sub-area dei finanziamenti (a titolo di capitale
di rischio) attiene alla sottoscrizione di:
titoli azionari
quote di capitale
Talvolta le operazioni afferenti la sub-area dei finanziamenti concessi a titolo di capitale di rischio
rappresentano operazioni strumentali al core business. Si possono sviluppare relazioni di collegamento e di
controllo.
3.5Le operazioni dell’area finanziaria
Le operazioni dell’area finanziaria riguardano le operazioni di reperimento dei mezzi monetari necessari per
sostenere le operazioni di gestione. L’area finanziaria attiene esclusivamente alle operazioni inerenti capitale di
prestito:
1. previsione e analisi del fabbisogno
2. Scelta del miglior rapporto D/E
3. negoziazione del capitale di prestito
4. gestione dei contratti di prestito
banche
istituti di credito
altri finanziatori
famiglie
altre imprese
soci
Modalità:
mutuo
apertura di credito
emissione di obbligazioni
sconto di effetti
anticipi su fatture e ricevute bancarie
Le operazioni dell’area tributaria riguardano le operazioni di accertamento, liquidazione e versamento delle imposte
dirette. Le principali imposte dirette riguardano:
Le operazioni dell’area istituzionale riguardano le operazioni legate alle motivazioni istituzionali per cui è stata
costituita e opera l’impresa (interessi istituzionali degli stakeholders). Le principali operazioni dell’area istituzionale
riguardano:
Le operazioni connesse alla gestione economica esterna sono individuabili da un comune denominatore: lo scambio
(o negoziazione). Lo scambio che l’azienda pone in essere con terze economie riguarda generalmente relazioni
interaziendali:
scambi con terze economie Scambi posti in essere con soggetti giuridicamente ed economicamente
indipendenti
scambi intragruppo Scambi posti in essere con soggetti giuridicamente indipendenti ma appartenenti allo
stesso gruppo aziendale
Lo scambio è caratterizzato da un insieme eterogeneo di azioni che possono essere classificate in tre aree (o fasi)
dello scambio:
L’oggetto dello scambio è definito da qualsiasi elemento che può essere suscettibile di valutazione economica. Sono
oggetto di scambio:
beni materiali
beni immateriali (servizi)
lavoro
moneta
Quando l’oggetto di scambio è rappresentato dalla moneta, l’azienda che ottiene il finanziamento riceverà moneta e
in contropartita avrà un debito di finanziamento nei confronti del finanziatore.
I valori che scaturiscono dallo scambio monetario possono essere distinti in due fondamentali categorie:
valori numerari (anche denominati finanziari) i valori numerari sono direttamente connessi alla
controprestazione monetaria. Sono direttamente connessi alla controprestazione monetaria, descrivono
movimenti di denaro e di risorse finanziarie.
valori non numerari (economici) I valori economici sono direttamente connessi alla prestazione principale.
Evidenziano la causa o la spiegazione economica della movimentazione di denaro registrata nella prima serie
di conti.
I valori numerari rappresentano la manifestazione degli strumenti di regolamento degli scambi (funzione principale
della moneta). I valori numerari possono essere classificati in:
I ratei esprimono valori numerari presunti connessi a quote di costo (passivi) o di ricavo (attivi) di competenza
economica dell’esercizio in chiusura ma di futura manifestazione numeraria.
I fondi per costi futuri esprimono valori la cui manifestazione numeraria futura è certa ma l’ammontare è
indeterminato.
I fondi per rischi esprimono valori la cui manifestazione numeraria futura è incerta e l’ammontare è indeterminato
I valori economici (o non numerari) esprimono i valori economici delle condizioni produttive (attive e passive) della
gestione aziendale (funzione di unità di misura del valore della moneta). In funzione della loro correlazione con i
orezzi, i valori non numerari possono essere classificati in:
certi I valori economici certi esprimono i valori direttamente correlati ai prezzi formati negli scambi di
passata manifestazione
stimati I valori economici stimati esprimono i valori direttamente correlati ai prezzi di futura
manifestazione (scambi futuri o liquidazione futura)
congetturati (ammortamento) I valori economici congetturati esprimono i valori NON direttamente
correlabili ai prezzi (relazione solo lontanamente mediata). I valori economici congetturati:
Il momento di formazione dei valori attiene alla concreta realizzazione degli scambi da cui i valori si originano.
Il momento di rilevazione dei valori attiene all’esigenza conoscitiva dei fatti che interessano la gestione aziendale ed è
riconducibile al processo di rilevazione quantitativa d’azienda.
Un approccio alternativo alla classificazione dei valori rispetto a quella sin qui analizzata (numerari vs economici)
distingue i valori in:
economici Valori finalizzati alla determinazione del reddito (costi, ricavi, variazioni di capitale proprio)
finanziari Valori inerenti alla moneta, debiti e crediti (di regolamento e di finanziamento)
5.1Reddito e capitale
I processi di rilevazione sono finalizzati alla determinazione del reddito e del capitale. Il reddito e il capitale sono
espressioni di valutazioni soggettive.
Reddito Rappresenta la ricchezza prodotto dall’azienda per effetto della gestione in un determinato periodo
Capitale rappresenta la ricchezza dell’azienda in un determinato istante, normalmente misurata all’inizio e alla fine
del periodo considerato.
5.2Il capitale
Il capitale è un insieme di beni qualitativamente e quantitativamente individuati, dotati di valore, sui quali gravano
vincoli di varia natura. L’analisi del capitale di un'azienda si può condurre in senso qualitativo o quantitativo:
aspetto qualitativo s’indagano le caratteristiche degli elementi che compongono la ricchezza aziendale
aspetto quantitativo si attribuisce a questi elementi un valore, ovvero si formula un giudizio su di essi
5.3L’aspetto qualitativo
Sotto l’aspetto qualitativo, il capitale è un complesso coordinato di risorse (positive negative) di produzioni pertinenti
all’azienda in un certo istante. Le risorse positive si denominano attività e sono tutti i mezzi utilizzabili dall'azienda per
lo svolgimento della propria funzione. Le passività invece spesso assumono la forma di obbligazioni verso terzi. Per
comprendere se un’attività o una passività si possa attribuire al capitale di un’azienda si possono utilizzare vari criteri.
disponibilità un’attività deve essere disponibile, ovvero utilizzabile e/o controllabile dal soggetto azienda,
la disponibilità può essere:
o di diritto: quando la disponibilità deriva da una fattispecie giuridicamente tutelata (un contratto, un
diritto reale, ec…); spesso la disponibilità di diritto si associa alla proprietà del bene
o di fatto: quando, indipendentemente dal rapporto giuridico sottostante l’attività è comunque
controllabile dall’azienda, anche senza averne la proprietà
pertinenza In dottrina si è così sviluppato il concetto di pertinenza per indicare se un’attività o passività
possa essere attribuita all’azienda o meno, lasciando alle valutazioni specifiche le decisioni in merito
all’afferenza al capitale. Un’attività è qualificabile come una risorsa controllata e dalla quale siano attesi dei
benefici economici futuri, mentre una passività è un’obbligazione attuale da eventi passati, la cui estinzione è
attesa essere in un’uscita dall’entità di risorse che incorporano benefici economici.
5.4L’aspetto quantitativo
Sotto l’aspetto quantitativo, il capitale è una grandezza che esprime il valore delle risorse di pertinenza dell’azienda in
un certo istante. L’analisi quantitativa avviene mediante l’attribuzione di valori alle singole condizioni positive e
negative di reddito.
La valorizzazione quantitativa permette di effettuare analisi comparative tra elementi che costituiscono il capitale. La
grandezza che esprime il valore del capitale deriva dal valore attribuito alle condizioni attive (attività) e passive
(passività).
Il capitale di funzionamento
Il capitale di funzionamento (o di bilancio o di gestione) esprime un sistema di valori attribuito in un certo istante (di
solito alla fine del periodo amministrativo) ad un’azienda funzionante. Si fanno delle ipotesi per rappresentare il
capitale di funzionamento:
prospettiva di funzionamento
della durata di 12 mesi
Capitale netto= attività – passività ricchezza netta di pertinenza dell’azienda in un certo istante.
5.3Il reddito
Il reddito rappresenta l’incremento o il decremento subito dal capitale per effetto delle operazioni di gestione. La
valorizzazione quantitativa permette di effettuare analisi comparative tra elementi che costituiscono il reddito. Il
reddito presuppone l’esistenza di un capitale, che combinato con latri fattori, prima di tutto il lavoro, permetta lo
svolgimento della produzione e quindi l’ottenimento di un reddito.
Il reddito si forma continuamente nel tempo per effetto delle operazioni di cessione delle produzioni e di acquisizione
dei fattori produttivi. Il reddito si produce quando il valore della produzione è superiore al costo della stessa.
Reddito totale=
Il reddito di periodo rappresenta l’incremento o il decremento subito dal capitale per effetto delle operazioni di
gestione di competenza dell’esercizio.
Reddito=
I costi e i ricavi di competenza dell’esercizio sono quelli che contribuiscono alla formazione del reddito del periodo
considerato, e come tali sono attribuiti o imputati all’esercizio.
5.4Principio di competenza
Il principio di competenza definisce i criteri di imputazione dei costi e dei ricavi all’esercizio ai fini della
determinazione del reddito di periodo. Il principio di competenza deve essere analizzato nelle sue componenti
fondamentali:
principio di realizzazione Per il principio di realizzazione competono all’esercizio i soli ricavi realizzati
ovvero i ricavi derivanti da operazioni concluse nel corso del periodo amministrativo per le quali l'azienda che
ha conseguito tali ricavi non ha più nessuna garanzia o impegno nei confronti del soggetto acquirente. Il
momento di pagamento non è determinante ai fini del principio di realizzazione.
ricavi di competenza sono quelli imputati all’esercizio e pertanto rappresentati nel conto
economico
ricavi conseguiti sono quelli rilevati nel periodo amministrativo corrente, al momento
dell’esecuzione dello scambio, indipendentemente dall’effettivo incasso o pagamento
ricavi rinviati sono quelli rilevati nel corso del periodo amministrativo, ma che dovranno essere
imputati ad esercizi futuri e come tali vanno sospesi e rilevati quali passività nello stato patrimoniale
(es. risconti passivi).
ricavi ripresi sono i ricavi rinviati in esercizi precedenti, che ora sono di competenza dell’esercizio
corrente e quindi vanno ripresi ed imputati al conto economico
principio di correlazione Secondo il principio di correlazione, i costi di competenza dell’esercizio sono quelli
che si correlano – partecipano, sono funzionali - ai ricavi di competenza.
costi di competenza sono quelli imputati all’esercizio e pertanto rappresentati nel conto
economico. Si ritengono di competenza dell'esercizio:
o i costi relativi ai fattori produttivi consumati dell’esercizio che hanno generato ricavi, ovvero
correlati agli stessi
o i costi relativi fattori produttivi non consumati ma che non sono ritenuti più utili per la
gestione futura, ovvero tutti quei costi ritenuti non recuperabili
o costi di futura manifestazione numeraria, anche se solamente presenti
costi sostenuti sono quelli rilevati nel periodo amministrativo corrente, al momento
dell’esecuzione dello scambio, indipendentemente dall’effettivo pagamento.
costi rinviati sono quelli rilevati nel corso del periodo amministrativo ma che dovranno essere
imputati a esercizi futuri e come tali vanno sospesi e rinviati allo stato patrimoniale (es. rimanenze
finali, risconti attivi)
costi ripresi sono quelli rilevati in esercizi precedenti, ma che non erano di competenza degli stessi
e cono stati così rinviati, essendo ora di competenza dell’esercizio corrente sono ripresi ed imputati al
conto economico (es rimanenze iniziali, risconti attivi).
Costi sospesi
fattori acquisiti ma non ancora pienamente utilizzati, si definiscono rimanenze finale, che si distinguono in:
o rimanenze in senso stretto -> rimanenze finali di materie, merci, materiali. Le rimanenze finali di
materie, merci, materiali costituiscono dei costi sospesi e quindi rettifiche di costo rilevate
nell’esercizio in chiusura
o immobilizzazioni tecniche usate in più di un periodo amministrativo -> risconti attivi e
immobilizzazioni
fattori acquisiti e utilizzati, ma per i quali non vi è ancora correlazione con i ricavi.
Rimanenze
Le rimanenze sono beni per i quali sono stati sostenuti durante l’esercizio costi di acquisto virgola di trasporto, di
scarico, di conservazione virgola di produzione e che saranno venduti o consumati nell’esercizio successivo.
Costituiscono quindi componenti di reddito dell’esercizio futuro, da stornare dal reddito del presente esercizio. Le
rimanenze di fattori produttivi possono essere di materie prime, sussidiarie, di consumo, merci e altri beni destinati
alla vendita. Le rimanenze si rilevano così in bilancio:
situazione patrimoniale
attività passività
C) Attivo circolante
I. rimanenze
1. materie prime, sussidiarie e di consumo
2. prodotti in corso di lavorazione e semilavorati
3. lavori in corso su ordinazione
4. prodotti finiti e merci
5. acconti
Conto economico
Conto economico
A) Valore della produzione
2) variazione delle rimanenze di prodotti in coso di lavorazione, semilavorati e finiti (E finali – Einiziali)
B) costi della produzione
11) variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci (se rf> ri segno meno)
scritture in partita doppia
Ammortamento
L’ammortamento è un procedimento tecnico che suddivide l’intero costo sostenuto per l’acquisizione dei fattori a
lento ciclo di utilizzo nei diversi periodi d’uso imputandone una quota di competenza agli esercizi in cui i fattori
erogano utilità. L’ammortamento si rileva per quote da attribuire agli esercizi in cui l’immobilizzazione presta la
propria utilità.
Stato patrimoniale
attività passività
B) immobilizzazioni
Inserisco l’importo delle immobilizzazioni al netto del
fondo ammortamento
Conto economico
Risconti
I risconti sono quote di costi o di ricavi non ancora maturate ma che hanno già avuto la loro manifestazione
finanziaria.
I risconti attivi esprimono quote di costo relativi a operazioni per cui si è già verificata la manifestazione monetaria
ma di competenza del futuro esercizio. Riguardano quindi costi da rinviare ai prossimi esercizi
esempio risconto attivo: Un premio assicurativo un canone di locazione pagato in anticipo rispetto al periodo di
fruizione di tali servizi. Nel caso in cui tale periodo si estende anche l'esercizio successivo è evidente che una quota
del costo totale sarà di competenza dell'esercizio in chiusura e la restante parte di quello successivo. La quattro non
di competenza dell’esercizio dovrà essere rinviata all’esercizio successivo e denominata risconto attivo.
esempio risconto passivo: Un canone di locazione incassato in via anticipata rispetto al periodo di erogazione del
servizio, perché il ricavo è già rilevato per competenza temporale, la quota non di competenza dell'esercizio in
chiusura dovrà essere rinviato l'esercizio successivo e denominata risconto passivo.
Ratei
Un rateo è una quota di uscita o di entrata futura che misura un costo o un ricavo già maturato ma non ancora
liquidato perché la relativa manifestazione finanziaria avrà luogo in esercizi futuri.
Il rateo è passivo quando misura un comportamento negativo di reddito a manifestazione finanziaria futura, maturato
ma non ancora rilevato. Esprimono debiti di formazione, associati a costi di competenza dell’esercizio, ma che
avranno manifestazione numeraria futura
Il rateo è attivo quando misura un componente positivo di reddito a manifestazione finanziaria futura, maturato ma
non ancora rilevato.
esempio: esempio, che la tua impresa abbia concesso un prestito ad un’altra società e che il pagamento avvenga su
base quadrimestrale. In questo caso la tua azienda a fine esercizio avrà un rateo attivo corrispondente alla quota di
interessi corrispondenti, il cui incasso però avverrà solo negli esercizi successivi rateo attivo
Al contrario, se la tua impresa avesse contratto un mutuo bancario con interessi pagati semestralmente, in tal caso a
fine esercizio avrai necessità di contabilizzare un rateo passivo corrispondente alla quota interessi già maturata ma
non ancora versata all’istituto di credito. rateo passivo
Accantonamenti
Gli accantonamenti esprimono costi di competenza dell’esercizio in cui momento di manifestazione (data) o il cui
ammontare è incerto.
Il generale PRINCIPIO DI PRUDENZA postula che le valutazioni di bilancio e in particolare delle componenti positive e
negative di reddito debbano essere compiute secondo due fondamentali regole:
Dal punto di vista economico le operazioni di gestione possono essere osservate sotto il profilo:
reddituale
patrimoniale
monetario
Il profilo reddituale indaga il formarsi dei componenti positivi e negativi di reddito che scaturiscono dalle operazioni
di gestione al fine di determinare il reddito di periodo.
Componenti positivi – componenti negativi= reddito (utile o perdita). Il reddito misura la ricchezza prodotta
dall’azienda nel periodo temporale osservato. Tale ricchezza scaturisce dall’aver prodotto o realizzato degli output
Macro-aree
caratteristica
accessoria
finanziaria
tributaria
istituzionale
L’area caratteristica e l’area accessoria comportano operazioni orientate alla produzione di un risultato positivo; l’area
tributaria e finanziaria invece sono per loro natura della gestione passive, poiché comportano generalmente solo il
formarsi di costi e di altri componenti positivi di reddito quali gli oneri finanziari, gli interessi passivi e le imposte
dirette.
Il profilo patrimoniale indaga le modalità di formazione del capitale e le sue variazioni. Il profilo patrimoniale riguarda
il formarsi delle attività e delle passività e, per differenza, del capitale netto.
Le attività sono le condizioni positive produttive, ovvero gli elementi economicamente utili per il futuro svolgimento
della gestione. Le passività sono le condizioni negative rappresentate normalmente da obbligazioni verso terzi e sono
vincoli che gravano sull’azienda. Studiare gli effetti delle operazioni della gestione sul profilo patrimoniale significa
individuare se l’operazione in esame comporta:
Il profilo monetario analizza le disponibilità di moneta dell’azienda e le altre classi di valori che attengono a variazioni
di moneta
Il profilo reddituale, patrimoniale e monetario rappresentano tre aspetti dello stesso fenomeno: la gestione
aziendale.
valori numerari:
o crediti di regolamento
o disponibilità liquide
o debiti commerciali
Le immobilizzazioni
Le immobilizzazioni (immateriali, materiali, finanziarie) sono valori economici destinati a partecipare alla produzione
del reddito di più esercizi. Le immobilizzazioni sono espressione di cicli di processi produttivi non conclusi all’epoca di
redazione del bilancio.
scambio
contratti di utilizzo
costruzioni interne I costi di produzione di tali beni vengono rilevati tra le immobilizzazioni in immobilizza
rincorso al momento del completamento della messa in funzione diverranno immobilizzazioni vere e proprie
e saranno sottoposti al processo di ammortamento.
Bisogna tener conto che l'acquisizione di immobilizzazioni comporta spesso sostenimento di oneri accessori come per
esempio il costi di trasporti o i costi di installazione, questi costi dovranno essere oggetti di riflessione in merito alla
loro capitalizzazione unitamente al costo d'acquisto della stessa.
Le immobilizzazioni sono iscritte nell’attivo di Stato Patrimoniale al netto del FONDO AMMORTAMENTO e FONDO
SVALUTAZIONE.
La consistenza del fondo ammortamento è data dalla somma delle quote ammortamento rilevate sino
all’epoca di redazione del bilancio.
La consistenza del fondo svalutazione è data dalla somma delle svalutazioni operate sino all’epoca di
redazione del bilancio.
Le immobilizzazioni materiali
Le immobilizzazioni materiali sono valori economici che rappresentano fattori di produzione pluriennali dotati di
materialità, come per esempio terreni, fabbricati, impianti.
Le immobilizzazioni immateriali
Le immobilizzazioni finanziarie sono valori economici che rappresentano investimenti non temporanei in strumenti
finanziari. Alcune di queste risorse sono dei veri e propri bene come per esempio i marchi, i brevetti, i diritti d'autore;
altre sono invece dei costi che si ritengono avere un’utilità pluriennale e come tali sono capitalizzabili come, per
esempio, i costi di ricerca virgola di sviluppo, d'impianto eccetera.
L’avviamento
L’avviamento è una particolare immobilizzazione immateriale che esprime l’incremento di valore che l’insieme dei
valori aziendali subisce per effetto del coordinamento dei beni in un sistema efficiente.
Le rimanenze
Le rimanenze sono valori economici comuni a più esercizi espressione di cicli di processi di produzione in corso
all’epoca di redazione del bilancio.
Le rimanenze di beni destinati al mercato avranno realizzo diretto, tramite vendita e generazione di ricavi, le
rimanenze di beni destinati a entrare nel processo produttivo avranno realizzo indiretto perché saranno incorporate
gli altri beni destinati alla vendita punto. Sono rimanenze le merci, materie, prodotti finiti e in corso su ordinazione e i
risconti.
I crediti commerciali
I crediti commerciali sono valori numerari o finanziari che sostituiscono temporaneamente la moneta, derivano da
dilazione di pagamento, totali parziali, concessa agli acquirenti in occasione di transazioni commerciali e formalmente
rappresentano il diritto di credito dell'azienda nei confronti di altri soggetti. I crediti sono rilevati al valore nominale,
ma, nel caso in cui siano si siano manifestate o siano presumibili delle perderete, devono essere svalutati. La
svalutazione comporta l’imputazione all'esercizio di un componente negativo di reddito che misura il valore del
credito che non potrà essere più esigibile, il credito originariamente scritto nello stato patrimoniale al valore
nominale viene rettificato indirettamente dal fondo svalutazione.
Le attività finanziarie sono costituite da valori relativi a immobilizzazioni finanziarie, crediti e disponibilità liquide
destinati allo scambio.
Le disponibilità liquide sono costituite da denaro, valori in cassa, assegni, conti correnti bancari e postali, valori bollati
Ratei e risconti
I ratei e i risconti attivi sono valori di Stato Patrimoniale che derivano da un giudizio di competenza economica
espresso con riferimento a costi e/o ricavi.
I ratei attivi sono valori numerari espressione di crediti di regolamento in fase di formazione connessi a ricavi di
competenza dell’esercizio la cui manifestazione numeraria è futura. (es. prestazione erogata dall’azienda, in parte
nell’esercizio in chiusura e in parte in quello successivo, per la quale il ricavo e il correlato incasso o credito si
manifesterà solo nell’esercizio successivo).
I risconti attivi sono valori economici espressione di quote di costi di competenza del futuro esercizio la cui
manifestazione numeraria è già avvenuta. (es. un premio di assicurazione pagato nel periodo amministrazione in
chiusura, ma di competenza anche di quello successivo).
Le passività sono valori numerari e non numerari afferenti allo Stato Patrimoniale che esprimono i vincoli che gravano
sulla gestione futura, sono principalmente rappresentate da obbligazioni verso terzi. Il patrimonio netto è costituito
dai valori non numerari espressione della ricchezza netta dell’azienda.
I debiti
I debiti sono valori numerari (se di regolamento) o non numerari (se di prestito) che svolgono diverse funzioni.
Secondo la natura del debito possiamo distinguere in:
Il Trattamento di fine rapporto è un debito verso i lavoratori dipendenti che viene erogato nel momento di cessazione
del rapporto di lavoro. Esso ha una scadenza incerta che dipende da elementi propri della posizione lavorativa del
dipendente; l’esistenza e l’ammontare invece sono certi.
I fondi
I fondi rischi esprimono un debito destinato a coprire un costo probabile e indeterminato nell’ammontare. I fondi
oneri futuri esprimono un debito destinato a coprire un costo certo ma indeterminato nell’ammontare. Questi due
fondi hanno un’autonoma rilevazione rispetto ai debiti.
I ratei e i risconti passivi sono valori di Stato Patrimoniale che derivano da un giudizio di competenza economica
espresso con riferimento a costi e/o ricavi.
I ratei passivi sono valori numerari espressione di debiti di regolamento in fase di formazione connessi a costi di
competenza dell’esercizio, la cui manifestazione numeraria è futura. (es. prestazione di cui l’azienda usufruisce, in
parte nell’esercizio in chiusura e in parte in quello successivo, per la quale il costo e il correlato pagamento o debito si
manifesterà solamente nell’esercizio successivo).
I risconti passivi sono valori economici espressione di quote di ricavi di competenza del futuro esercizio la cui
manifestazione numeraria è già avvenuta. (es. canone di locazione, incassato nel periodo amministrativo in chiusura
ma di competenza anche di quello successivo).
Il patrimonio netto individua, per differenza tra attività e passività, il valore attribuibile ai mezzi propri dell’azienda.
Esso è formato da:
1. Capitale sociale Il capitale sociale esprime il valore nominale attribuito ai conferimenti promessi (o eseguiti
dai soci) in sede di costituzione della società o per effetto di aumenti di capitale. Le variazioni di capitale
sociale sono riconducibili a fattispecie diverse:
a. aumenti di capitale (reali o gratuiti)
b. riduzioni volontarie
c. recesso del socio
d. perdite operativi (che ridono il capitale sociale)
e. conversione di obbligazioni convertibili
2. Riserve Le riserve sono quote di patrimonio netto poste a garanzia (come per il capitale) nei confronti dei
terzi. Le riserve si distinguono in:
a. riserve da utili (legale, statutaria, facoltativa)
b. riserve da capitale (sovrapprezzo, rivalutazione)
3. Utile (perdite) di esercizi precedenti
4. Utile (perdite) di esercizio L’utile esprime la ricchezza prodotta per effetto della gestione aziendale nel
periodo di riferimento del bilancio
secondo origine
per natura
per destinazione
La riclassificazione delle voci di Stato Patrimoniale per natura è finalizzata a osservare l’aspetto finanziario relativo alla
liquidabilità delle voci nel breve vs medio-lungo periodo.
La riclassificazione delle voci di Stato Patrimoniale per destinazione è finalizzata a osservare la connessione delle voci
con l’area caratteristica vs altre aree della gestione.
Il conto economico è il modello di sintesi che offre rappresentazione quantitativa del reddito di periodo. I valori
accolti nel conto economico sono valori non numerari (economici) reddituali I valori che formano il conto economico
sono imputati all’esercizio in base al principio di competenza.
Conto economico
Componenti negativi Componenti positivi
Rimanenze iniziali Ricavi delle vendite
Costi per materie prime e servizi Ricavi della prestazione di servizi
Ammortamenti e accantonamenti Rimanenze finali
Ec…. Proventi finanziali
Utile d’esercizio Ecc…
Il Rendiconto Finanziario è il modello di sintesi che offre la rappresentazione quantitativa della dinamica finanziaria
nel periodo di riferimento. Permette di evidenziare informazioni su:
1. Liquidità prodotta;
2. Modalità di impiego del surplus monetario della gestione caratteristica;
3. Fonti di finanziamento del fabbisogno monetario;
4. Scelte di finanziamento e impiego;
5. Cause delle differenze tra flussi reddituali e finanziari.
In generale, il rendiconto finanziario offre informazioni sulle voci di Bilancio non immediatamente disponibili dal
Conto Economico e dallo Stato Patrimoniale.
Il rendiconto finanziario deve analizzare le cause delle variazioni delle risorse finanziarie che si sono verificate nel
periodo, quindi, può essere costruito ponendo come oggetto d’analisi una delle seguenti risorse finanziarie di
riferimento:
la liquidità è rappresentata dal denaro in cassa (cash) e altre grandezze equivalenti al denaro (cash
equivalents)
LIQUIDITA’ variazione
+ depositi bancari e postali N-(N-1)
+ denaro e valori in cassa (assegni, vaglia, bolli…, titoli a breve termine) N-(N-1)
=liquidità immediate N-(N-1)
- liquidità negativa (debiti verso banche, cioè debiti a breve) N-(N-1)
= liquidità netta N-(N-1)
la posizione finanziaria netta La posizione finanziaria netta è rappresentata dall’indebitamento netto
connesso all’area finanziaria
+ disponibilità liquide
+ attività finanziare
- debiti finanziari a breve termine
= posizione finanziaria netta a breve
- posizione finanziaria netta a medio/lungo termine
= posizione finanziaria netta
il capitale circolante Il capitale circolante netto esprime un astratto fondo di valori riferiti a un determinato
istante che serve per misurare il flusso di cassa (cash flow) o reddito spendibile. Può essere visto in due
aspetti:
o criterio finanziario: capitale circolante finanziario netto= attività e passività a breve termine
o criterio funzionale: capitale circolante operativo netto= attività e passività della gestione caratteristica
(correnti)
impieghi fonti
Incrementi dell’attivo incrementi del passivo
Decrementi del passivo decrementi dell’attivo
Decrementi di capitale netto: incremento di capitale netto:
dividenti e rimborsi aumenti di capitale
costi ricavi
E’ necessario individuare le cause delle variazioni delle fonti e degli impieghi riclassificare per aree e per gestione
corrente vs non corrente.
Gestione caratteristica
impieghi fonti
Corrente flusso finanziario negativ flusso finanziario
Gestione patrimoniale
impieghi fonti
corrente Sostenimento di costi Conseguimento di ricavi
Non corrente Investimenti non strumentali Disinvestimenti non strumentali
Gestione finanziaria
impieghi fonti
corrente Oneri finanziari
Non corrente rimborso finanziamenti accensione finanziamenti
rimborso capitale aumento a pagamento di
dividendi capitale sociale
acquisto azioni proprie cessione azioni proprie
Gestione tributaria
impieghi fonti
corrente Pagamento imposte Rimborso imposte
Non corrente
Gestione straordinaria
impieghi fonti
corrente
Non corrente Flusso negativo Flusso positivo
L’afferenza alla gestione straordinaria non deriva dall’entità o dalla frequenza ma da criteri di competenza e di
pertinenza con l’attività ordinaria.
Utile netto
+ tfr
+ ammortamento
+ svalutazioni
+ accantonamenti a fondi non del circolante
+/- minusvalenze/plusvalenze
+ oneri finanziari
- proventi finanziari
+ imposte sul reddito
+/- oneri/proventi straordinari
= FLUSSO FINANZIARIO DELLA GESTIONE CARATTERISTICA CORRENTE
CAPITOLO 10 IL BILANCIO
Il Bilancio è un sistema di modelli che devono essere analizzati congiuntamente per offrire il massimo potenziale
informativo.
1. Ordinario
2. Straordinario
a. di liquidazione
b. di trasformazione
c. per la determinazione del rapporto di cambio
d. per la determinazione del sovrapprezzo azioni
e. di cessione
f. per la determinazione della quota del socio recedente
g. per il conferimento d’azienda
h. per le procedure concorsuali
“Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in termini veritieri e corretti la situazione
finanziaria e patrimoniale della società e il risultato economico d’esercizio.”
Oltre alla clausola generale sono stati individuati i seguenti principi per la redazione del bilancio:
Principio di competenza
Valutazione separata degli elementi eterogenei
Valutazione dei rischi e perdite di competenza
Continuità dei criteri di valutazione
Le ipotesi per una corretta rappresentazione delle operazioni di gestione nel bilancio d’esercizio sono:
Le operazioni di gestione sono correttamente espresse nei documenti amministrativi (es. fatture)
La contabilità sistematica è idonea a rilevare le operazioni indicate nei documenti amministrativi
I valori di bilancio sono correttamente dedotti da un idoneo sistema di rilevazioni (val. certi e stimati)
I valori congetturati sono determinati in modo 4 coerente con le ipotesi di gestione