DELL'AZIENDA
Luca De Gennaro
L'azienda una struttura composita formata da risorse di diversa natura, organizzata nelle sue varie parti, per conseguire, attraverso un processo di produzione di ricchezza, finalit ed obiettivi, strumentali al raggiungimento del suo scopo ultimo quale risulta dalla vision aziendale.
Nel formulare la propria Vision l'azienda definisce la sua meta specificando: ? il ruolo sociale che intende svolgere; ? i confini entro i quali intende muoversi; ? i principi etici a cui intende ispirare le sue scelte di governo ed i suoi comportamenti (mission).
Il tutto dev'essere finalizzato a garantire nel tempo una conveniente ed adeguata rimunerazione degli stakeholder.
Gli stakeholder sono tutti i portatori di interessi direttamente o indirettamente coinvolti nell'attivit d'impresa: ? Azionisti ? Lavoratori ? finanziatori reali e potenziali ? Clienti ? Fornitori ? Comunit sociale ? Pubblica Amministrazione
Il soddisfacimento degli interessi istituzionali pu realizzarsi solo se l'azienda in grado di svolgere la sua attivit economica in condizioni di tendenziale equilibrio economico. La durabilit di tale equilibrio legata alla capacit dell'azienda di aumentare il suo valore economico.
Il principio dell'economicit ed il principio del valore sintetizzano, dunque, le condizioni necessarie a soddisfare le attese degli stakeholder e rappresentano due parametri di riferimento alla luce dei quali valutare le modalit di svolgimento della combinazione produttiva.
Tali principi devono trovare applicazione nelle relazioni che si vengono ad instaurare tra l'impresa e l'ambiente circostante. Ci implica che le decisioni e le azioni poste in essere da chi governa lazienda devono essere volte a coniugare l'efficienza della combinazione produttiva con il soddisfacimento delle attese degli stakeholder ed in particolare con quelle del cliente.
In sintesi, il sistema aziendale dev'essere efficace ed efficiente, ossia deve rispondere alle esigenze del mercato e dell'ambiente utilizzando al meglio le risorse disponibili.
VISION AZIENDALE (meta e domini) MISSION AZIENDALE (principi) FINALITA (traguardi qualitativi)
Migliorare la tecnologia Aumentare la dimensione Migliorare il know-how, la coesione e la motivazione Migliorare la capacit relazionale e informativa
Reddito Valore
Per raggiungere i traguardi di lungo periodo lazienda deve propedeuticamente conseguire, nel breve periodo, target ed obiettivi quantitativi e qualitativi, che, pur nel loro continuo adattarsi ai cambiamenti delle variabili interne ed esterne, devono risultare coerenti rispetto alla meta prefissata.
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A seguito di queste circostanze gli obiettivi aziendali si distinguono a seconda della loro diversa dimensione temporale in: ? obiettivi di breve termine ? obiettivi di medio-lungo termine Le due tipologie di obiettivi delineano due differenti domini di riferimento delle scelte aziendali le quali, a seconda degli obiettivi cui si riferiscono si distinguono in decisioni di breve e di lungo periodo.
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Per facilitare il raggiungimento dei risultati e delle finalit aziendali occorre innescare un circuito virtuoso tra l'attivit di governo (volta a definire gli obiettivi, a decidere attraverso quali percorsi raggiungerli e come attuarli) e la creazione di un contesto lavorativo favorevole, in cui si condividano gli obiettivi e le scelte aziendali, si acquistino consensi e si attraggano risorse.
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Il meccanismo operativo che permette il funzionamento del circuito il sistema di controllo in quanto consente di svolgere in sequenza logica le tre fasi fondamentali in cui si articola l'attivit di direzione: ? Definire le condizioni per realizzare e mantenere lequilibrio economico-finanziario nel medio lungo periodo (pianificazione); ? determinare gli obiettivi di breve termine volti ad orientare il comportamento di chi detiene responsabilit direttive (programmazione); ? verificare il raggiungimento degli obiettivi stabiliti e la loro validit rispetto alle mutevoli situazioni di operativit generate dal dinamismo ambientale (controllo)
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Il controllo un meccanismo operativo finalizzato ad orientare i comportamenti individuali ed organizzativi verso il raggiungimento degli obiettivi aziendali.
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Le misurazioni utilizzate nell'ambito del controllo, inteso nella sua accezione pi ampia, possono essere: ? di natura economico-finanziaria di natura fisico-tecnica . e possono essere ? a supporto delle decisioni da prendere ? a supporto dei comportamenti umani ? a supporto delle valutazioni dei risultati
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Le misurazioni economico-finanziarie possono essere di tipo: ? quantitativo-monetario (es. reddito, capitale economico, costi, ricavi); ? quantitativo non monetario (es. rendimenti, tempi, difettosit di prodotti); ? qualitativo (es. soddisfazione del cliente, credibilit nei confronti degli interlocutori aziendali)
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Tra le varie tipologie di misurazioni che abbiamo ricordato particolare rilevanza riconosciuta a quelle: 1. di natura economico-finanziaria, 2. esprimibili in termini quantitativo -monetari 3. aventi come oggetto redditivit e valore
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Tali misurazioni risultano da due fondamentali modelli di determinazione quantitativa: 1. Il modello del bilancio 2. Il modello della creazione del valore
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Il bilancio
Il sistema informativo il principale mezzo di comunicazione delle informazioni economiche aziendali all'ambiente di cui l'impresa parte. Ogni informazione contenuta nel sistema bilancio-relazione trova la sua ragion d'essere nel rendere pi comprensibile l'evoluzione dell'assetto reddituale, finanziario e patrimoniale d'insieme. Il sistema bilancio-relazione l'occasione per presentare e diffondere: ? le linee ispiratrici del progetto strategico d'impresa, lo stile di comportamento, i tratti essenziali della sua attivit, i modi per realizzarla; ? il modo m cui sono state gestite le risorse acquisite da terzi e quelle proprie; ? la collocazione dell'impresa in prospettiva, sui mercati e nell'ambiente economico sociale, per ci che e per ci che si propone di essere
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PATRIMONIO UMANO
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EQUILIBRIO AZIENDALE
EQUILIBRIO ECONOMICO Capacit di remunerare tutti i fattori produttivi, compreso il capitale di rischio
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IMMOBILIZZAZIONI GIACENZE
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FONTI DUREVOLI
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Fabbisogno finanziario
rappresentato dal totale delle attivit nette dl bilancio ed esprime l'ammontare dei mezzi finanziari necessari per la vita di un'azienda Pu essere osservato sotto due aspetti: ? natura = aspetto qualitativo ? ammontare = aspetto quantitativo la sua entit dipende dalla natura e dall'entit delle operazioni in corso ? capacit produttiva fissa ? volume di affari annuo ? velocit di circolazione del capitale investito
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FONTI
PASSIVIT CORRENTI 600
CAPITALE DI TERZI
RIMANENZE 500
CAPITALE FISSO
ATTIVITA IMMOBILIZZATE
CAPITALE PROPRIO
=CAPITALE ACQUISITO
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C - P C.C.N.
ESEMPI
C=10.000 P=12.000
N + ? - F
> 0 = 0 < 0
C=10.000
P=7.000
F=15.000
?=8.000 N=5.000
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C=10.000
P=10.000
C=10.000
P=7.000
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d) Debiti (con indicazione separata dei debiti esigibili oltre lesercizio successivo) d) Ratei e risconti
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Attivit Immobilizzate Imm. Immateriali nette Imm. Materiali nette Imm. Finanziarie nette Attivit circolanti Scorte Liquidit differite Liquidit immediate TOTALE IMPIEGHI
Capitale netto Capitale sociale Riserve Reddito netto dellesercizio Debiti a medio lungo termine Debiti a breve termine
TOTALE FONTI
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Capitale investito nelle diverse aree IMPIEGHI K0 Ka K1 K FONTI DEBITI A BREVE DEBITI A MEDIO LUNGO CAPITALE NETTO K
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A) B)
= Valore della produzione Costi della produzione = Differenza fra valori e costi della produzione C) Proventi e oneri finanziari D) Rettifiche di valore di attivit finanziarie E) Proventi e oneri straordinari = Risultato prima delle imposte - Imposte sul reddito = Utile / Perdita dellesercizio
. . . . . . . . .
. . . . . . . . .
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Vendite Costo di fabbricazione del venduto Utile lordo Costi commerciali/amministrativi Reddito operativo C/R Finanziari C/R Atipici Utile ordinario C/R straordinari Utile netto ante imposte Imposte corrispondenti Utile netto desercizio
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TECNICHE DI ANALISI
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POSSIBILI IMPIEGHI ESEMPLIFICAZIONI Margine di tesoreria Esame istantaneo Confronti di tesoreria Margine di struttura Capitale circolante netto Esame retrospettivo Indici di liquidit Confronti nel tempo Indici di solidit Confronti nello spazio Indici di rotazione Indici di autofinanziamento Indici di efficienza Esame retrospettivo Flussi totale Programmazione Flussi di C.C.N. Definizione delle politiche Flussi di cassa finanziarie
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L'analisi
dei
flussi di
integra
con
informazioni
tipo
dinamico-
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N ? P
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N-F
(Li+Ld)-p
N F Li+Ld p (Li+Ld+RD) p
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SOLIDIT AZIENDALE capacit dell'impresa di perdurare nel tempo adattandosi alle mutevoli condizioni esterne ed interne; LIQUIDIT capacit dell'impresa di far tempestivamente ed economicamente ai impegni; RINNOVAMENTO capacit intrinseche (derivanti dalle risorse interne) di adeguarsi al mercato e di svilupparsi; REDDITIVIT capacit dell'impresa della produzione di remunerare tutti i fattori della produzione e quindi tutti i mezzi impiegati; EFFICIENZA capacit dell'impresa di utilizzare nel modo migliore disposizione i mezzi finanziari a disposizione.
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La solidit aziendale
La solidit
MISURA IL RISCHIO FINANZIARIO DELLIMPRESA
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La solidit aziendale
Dipende dalla correlazione tra la struttura degli investimenti e dei finanziamenti F/K+C/K=1 Pi vicino ad 1 il primo rapporto e pi sono rigidi gli investimenti
(N+?)/K+(p/K)=1 Pi vicino ad 1 il primo rapporto e minore il rischio di richieste di rimborso (N+?)/F >,<, =1 Pi alto lindice pi favorevole il giudizio sulla solidit N/K >0,66 possibilit di sviluppo tra 0,55 e 0,66 equilibrio strutturale tra 0,33 e 0,55 struttura finanziaria da controllare <0,33 struttura finanziaria pesante
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La solidit aziendale
Dipende dal grado di dipendenza da terzi
(P+?)/K+N/K=1
Se il primo indice vicino ad 1 si ha un notevole grado di dipendenza >0,50 situazione positiva tra 0,15 e 0,50 tendenzialmente negativa <0,15 negativa esistono riserve nellimpresa
(N/(P+?)
N/n>1
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Gli indicatori di liquidit denotano tensioni? ? L'andamento reddituale ne ha sofferto? ? L'evoluzione a breve termine va nel senso giusto? ? Il grado di fiducia accordato all'impresa elevato? ? I flussi di cassa che andamento hanno e quali sono i fatti che li alimentano? (Riserve di credito) ? La capacit finanziaria dell'impresa in sintonia con il ritmo di sviluppo?
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La liquidit
(Li+Ld+RD/p)
(Li+Ld)/p
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La liquidit
Quozienti operativi
Esprimono la mobilit o rotazione dei valori; ossia il numero di volte in cui il capitale investito si rinnova nellesercizio, attraverso i ricavi I loro reciproci, rapportati a 365 giorni, esprimono il tempo medio di investimento Esprimono inoltre la dinamica della gestione (Liq. Inv. Liq.)
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Ciclo monetario
E' un coordinato insieme di indici che si utilizza per misurare il periodo di tempo intercorrente tra l'uscita monetaria collegata all'acquisizione di fattori produttivi e l'entrata monetaria relativa alle vendite dei prodotti o delle prestazioni.
Consente di valutare eventuali crisi o tensioni di liquidit dovute a sfasamenti tra il periodo degli incassi e quello dei pagamenti.
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Ciclo monetario
PAGAMENTO
AC Q FA UIS TT TO OR I
MA GA ZZ IN O
PR OD UZ IO NE
MA GA ZZ IN O
VE PR ND OD IT OT A TI
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Ciclo monetario
+ + + + -
Giacenza media materie prime (R1 +R2)/2/consumi *365 giacenza media dei prodotti finiti (R1+R2)/2/Costi della produzione * 365 periodo di produzione (semilavorati ecc.) (R1+R2)/2/Costi della produzione * 365 periodo di giacenza media crediti v/clienti Crediti v/clienti/Ricavi delle vendite * 365 periodo di giacenza v/fomitori/Acquisti * 365 media debiti v/fomitori Debiti
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La situazione economica
La constatazione di un risultato economico positivo, capiente come remunerazione del capitale di rischio, non una condizione sufficiente a definire "positiva" la situazione economica. Occorre analizzare l'origine del reddito per stabilire il contributo delle "diverse" gestioni (caratteristica, finanziaria, atipica, straordinaria e tributaria).
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La redditivit:obiettivi conoscitivi
? Quale stato il trend reddituale dellimpresa ? ? Come ha operato il meccanismo di leva finanziaria ? ? In che misura hanno inciso sulla redditivit operativa le variazioni dei margini di guadagno (ROS) e le variazioni del grado di sfruttamento della struttura (VCC) ? ? Come si colloca limpresa rispetto ai livelli di redditivit del settore ? ? Quale politica degli investimenti viene seguita ?
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Esprime il tasso di redditivit del capitale proprio ossia la remunerazione del capitale di pieno rischio. E' rappresentata dal ROE (return on equity) Dipende da numerosi fattori, infatti: ROE = Rn/N = Ro/K * K/N * Rn/Ro Il segno algebrico dipende economico (prescindendo da deficit patrimoniale).
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La redditivit operativa
E' l'attitudine dell'impresa a remunerare in modo congruo gli investimenti utilizzati operativamente nell'impresa e al servizio della gestione caratteristica.
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La redditivit operativa
Segnala la capacit dell'impresa di remunerare il capitale totale acquisito (proprio e di terzi) basandosi esclusivamente sulla gestione caratteristica. Consente la formulazione di giudizi sull'operato degli organi di governo dell'impresa che utilizzano capitali nella gestione caratteristica, prescindendo dalle fonti di finanziamento utilizzate.
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ROI
Ro/Ko =Ro/V * V/Ko
Dipende da: ? condizioni di attivit aziendale che attengono il "che cosa" e il "quanto" produrre ? condizioni di efficienza che riguardano il "come" produrre il cosa e il quanto stabiliti in precedenza ? condizioni di elasticit dell'impresa.
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(Ro-Co)/V
Ro/Ko
V/Ko
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Esemplificazione
Caso A
ROS = 1,25%
DEBOLEZZA
Ro Ko V
ROS = 20%
FORZA
Vel = 0,5
DEBOLEZZA
60
61
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La leva finanziaria
La redditivit netta (ROE) dipende anche dalla composizione delle fonti di finanziamento; in particolare si pu notare che in determinate circostanze (ROI > i) possibile provocare aumenti di ROE semplicemente incrementando il capitale di credito (a parit di tutte le altre condizioni). La formulazione matematica la seguente:
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Esempio
Consideriamo due aziende A e B che abbiano un eguale utile operativo ed una diversa struttura finanziaria:
A Ro Of Rn N P K ROI ROE 360 150 210 1.000 1.000 2.000 18% 21% B 360 75 285 1.500 500 2.000 18% 19%
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La differenza del ROE dipende: dallutile operativo, dalla struttura finanziaria, dallincidenza dei costi e dei ricavi delle aree non caratteristiche.
La leva finanziaria
L'aumento del numeratore del rapporto (p+? )/K provoca una modificazione nella redditivit netta che assume segno positivo o negativo a seconda che ROI>i o viceversa. L'attuazione di una politica di "leverage" presuppone capacit di previsione delle variabili economiche ROI ed i. Esistono comunque limiti fisiologici all'applicazione di tale politica. una particolare
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La leva finanziaria
CONTO ECONOMICO Reddito operativo 200 - Oneri finanziari 50 = reddito netto 150
Emerge che: ROI =20%; i = 10%; ROE =30% Si pu osservare che un aumento degli investimenti di lit.100, ottenuto ricorrendo all'indebitamento, provoca un aumento della redditivit netta al 32% (a parit di altre condizioni).
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La leva finanziaria
La situazione risulta cos modificata
STATO PATRIMONIALE N= 500 ? +p= 600 K= 1.100 K= 1.100 CONTO ECONOMICO Reddito operativo 220 - Oneri finanziari 60 = reddito netto 160
Emerge che: ROI =20%; i = 10%; ROE =32% Lincremento di ROE (+ due punti percentuali) stato prodotto da un incremento dellindebitamento, a parit di altre condizioni.
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La leva finanziaria
CONTO ECONOMICO (3 ipotesi) Ro 200 100 150 Of 50 50 100 Rn 150 50 50 ROI I ROE 20% 10% 30% 10% 10% 10% 15% 20% 10%
Si valutino gli effetti di un incremento di lit.100 di finanziamenti (opportunamente investiti) nelle tre ipotesi (a parit di ROI ed i).
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La leva finanziaria
CONTO ECONOMICO (3 ipotesi) Ro 220 110 165 Of 60 60 120 Rn 160 50 45 ROI I ROE 20% 10% 32%
(+2pt)
15% 20% 9%
(-1pt)
La situazione migliora nellipotesi 1), resta costante nella 2) e peggiora nella 3).
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Roi I T Roe
Quale effetto si ottiene applicando la politica precedente? ROE = [ROI+(ROI-i)*(p+? )/n]*1-t) ossia: [20+(20-10)*(600/500)]*(1-0,4)=19,2%
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Poich K = 5.000 allora N = 1.250 e (p+? ) = 3.750 Tasso di sviluppo compatibile = ROE (1 - d) = 21 (1 - 18%) = 17,22%
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Effetto leva
Relazione tra ROE e ROI: Redditivit operativa (ROI) ROE: Onerosit del capitale di credito (i) Struttura finanziaria
EFFETTO LEVA
SE ROI > i
SE ROI < i
LEVA POSITIVA
LEVA NEGATIVA
Costo che lazienda sostiene per reperire i mezzi finanziari, quale che sia la loro provenienza.
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Costo del capitale proprio (ic) * Incidenza del capitale proprio su K + Costo del capitale di terzi (id) * Incidenza del capitale di terzi su K
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Esempio
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RISCHIO ESTERNO
RISCHIO INTERNO
RISCHIO SISTEMATICO
RISCHIO SPECIFICO
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Esempio
? Costo del capitale di terzi ? Costo del capitale proprio
? ? ? ? ?
5% 10,7%
3% 7% 1,1%
cos determinato: tasso di rendimento impieghi senza rischio premio medio per il rischio coefficiente di rischio sistematico Ke = 3% + 7% * 1,1 = 10,7%
? Debiti sul totale mezzi finanziari ? capitale proprio sul totale mezzi finanziari
40% 60%
= = =
2% 6,4% 8,4%
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Come variata la liquidit nellimpresa ? A quanto ammontano le fonti e gli impieghi ? A quanto ammonta il reddito spendibile ? Quali sono le componenti fondamentali del R.S. ? A quanto ammonta il flusso di cassa della gestione reddituale ? Quali sono le componenti fondamentali di tale flusso ? Quale la fonte di liquidit prevalente ? Quale limpiego di liquidit prevalente ? Come sono correlati gli impieghi e le fonti ?
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81
? Disponibilit liquide nette (al netto dei c/c bancari passivi) ? Disponibilit liquide nette + titoli disponibili ? Disponibilit liquide e differite nette ? Disponibilit liquide e differite al netto delle passivit correnti ? Attivo circolante al netto dei soli c/c bancari passivi ? Capitale circolante netto
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Fondo di liquidit
Liquidit iniziale Liquidit finale Variazione negativa di liquidit pari a Lit. 1.950 Lit. 2.490 Lit. 540
? ? ?
Quali sono le cause che hanno prodotto tale variazione e a quali classi di operazioni sono attribuibili ?
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Investimenti o disinvestimenti
relativi ad attivit non direttamente attinenti alla gestione reddituale
? ?
? Flusso
Flusso di cassa per rimborsi di finanziamenti a) Rimborso di debiti finanziari a MLT b)Rimborso di capitale proprio Altre operazioni
Flusso di cassa per il pagamento di dividendi
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400
INCREMENTO DI ATTIVO FISSO DIMINUZIONE DI PASSIVITA A M/L DIMINUZIONE DI CAPITALE PROPRIO E DISTRIBUZIONE DI UTILI
100
200
Composizione della variazione globale dei flussi di liquidit: cause che la determinano
FONTI FONTI REDDITUALI Ricavi finanziari > costi finanziari REDDITO SPENDIBILE
+ + + VARIAZIONE POSITIVA DEBITI VARIAZIONE NEGATIVA DEBITI VARIAZIONE NEGATIVA CREDITI VARIAZIONE POSITIVA CREDITI DECREMENTO RIMANENZE INCREMENTO RIMANENZE
IMPIEGHI ASSORBIMENTO REDDITUALE Ricavi finanziari < costi finanziari AREA GESTIONE CORRENTE
INCREMENTO DI ATTIVO FISSO DIMINUZIONE DI PASSIVITA A M / L DIMINUZIONE DI CAPITALE PROPRIO DISTRIBUZIONE DI UTILI
500
50 50
0 0 150
0 2.000 0
500
3.200
Utile della gestione = 1.100 Flusso di cassa generato dalla gestione reddituale = 3.200 Reddito spendibile = variazione in aumento del C.C.N. = 1.400
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? REGOLE GIURIDICHE ? IL RISCHIO ? VALORE FINANZIARIO DEL TEMPO ? VALORE DELLE RISORSE IMMATERIALI
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Il capitale economico il valore economico attribuibile al "capitale proprio" di un'azienda tenuto conto dei suoi risultati filtri Il capitale economico esprime un indicatore di riferimento della performance aziendale
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Impieghi del CE
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94
Tasso di attualizzazione
i = i' + s
Dove: i = tasso di rendimento atteso dall'azionista
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Il rischio
RISCHIO SISTEMATICO RISCHIO OPERATIVO RISCHIO SPECIFICO RISCHIO PER LINVESTIMENTO IN AZIENDA
RISCHIO FINANZIARIO
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WACC
rischio operativo e rischio finanziario
C
? allocazione capitale(portafoglio prodotti, portafoglio clienti, portaf.paesi); ? allocazione capitale(saturazione capacit, politiche di sost./rinnov./innovaz immob., incasso crediti, dilazione fornitori, riduzione scorte)
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Il controllo pu essere: ? Controllo strategico, verifica la validit delle strategie in conformit ai cambiamenti ambientali ? Controllo manageriale, verifica che l'organizzazione aziendale sia sufficientemente motivata, condivida le scelte aziendali e raggiunga i risultati desiderati; Effetti del controllo sull'organizzazione: ? Migliora l'informazione verso i dipendenti; ? Motiva i dipendenti ? Verifica che sussistano le capacit e le competenze necessarie per svolgere le funzioni assegnate
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Come evitare i problemi del controllo: ? eliminazione delle attivit aziendali (Outsourcing); ? automazione; ? centralizzazione; ? condivisione del rischio con soggetti esterni. La necessit di un controllo di gestione formalizzato nasce soprattutto nelle seguenti situazioni: ? crescita dimensionale (strutturale e/o operativa); ? aumento della turbolenza ambientale; ? passaggio da una direzione imprenditoriale ad una direzione manageriale
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? le
azioni:
gli
strumenti
utilizzati
agiscono
direttamente
su
? i risultati: gli strumenti utilizzati tendono a responsabilizzare i soggetti sugli esiti delle loro attivit e a gratificare coloro che migliorano le loro performance
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Il controllo dei risultati si identifica con il controllo di gestione e consiste nel responsabilizzare gli individui (o gruppi di individui) sugli esiti delle loro attivit. L'obiettivo quello di motivare i soggetti aziendali a perseguire i risultati indicati dall'alta direzione ( utile formalizzare un sistema di incentivazione legato ai risultati). Tali controlli incoraggiano i dipendenti ad intraprendere le azioni pi idonee per raggiungere i risultati desiderati
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Responsabilizzare significa: ? Far conoscere ai vari responsabili le aree di risultato critiche per l'azienda; ? Fornire elementi di motivazione affinch i soggetti raggiungano i risultati fissati dall'alta direzione ? assicurare un nesso tra la responsabilit assegnata al soggetto e le leve su cui esso pu esercitare il suo potere decisionale.
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Il controllo di gestione
il
processo
attraverso
il
quale
i in
responsabili ai vari livelli si assicurano che le risorse vengano acquisite ed impiegate modo efficace conseguimento degli obiettivi d'impresa ed efficiente per il
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Il controllo di gestione
Il sistema di controllo nel contempo: ? Un metodo di lavoro direttivo mediante il quale l'azienda si dota di strumenti idonei a migliorare la qualit decisionale. ? Un sistema di misura e valutazione delle performance aziendali in quanto gli obiettivi assegnati ai vari responsabili costituiscono i parametri per valutare la loro capacit.
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Il controllo di gestione
INTPUT
COME DA BUDGET
OUTPUT
PROCESSO
RISULTATI ATTUALI
REGOLATORE
FEEDBACK
confronto tra il budget e il consuntivo
FEEDBACK
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Il FEEDBACK CONTROL riguarda il monitoraggio delle differenze tra i risultati desiderati e risultati ottenuti. Su queste informazioni si fondano le azioni correttive da apportare al piano/programma.
Con il FORWARD CONTROL le previsioni e quindi il piano programma viene elaborato sulla base delle informazioni acquisite confrontando i risultati attesi con quanto si vorrebbe ottenere in un certo filtro. Gli interventi correttivi sono finalizzati a ridurre queste differenze.
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Confronto tra risultati raggiunti e programmati. Analisi delle cause di scostamento. Adozione di adeguati provvedimenti "correttivi".
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I soggetti coinvolti nel CG sono : ? LAlta Direzione (pianificazione, programmazione e controllo); ? tutti i manager, fino ai livelli inferiori della struttura, che necessitano di informazioni per prendere decisioni utili per il buon funzionamento dell'impresa (programmazione e controllo); ? gli specialisti del controllo (controller);
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STRUTTURA ORGANIZZATIVA
STRUTTURA TECNICOCONTABILE
STRUTTURA ORGANIZZATIVA
MODALIT DI DEFINIZIONE OBIETTIVI CONTABILIT GENERALE DISTRIBUZIONE E ASSEGNAZIONE DELLE CONTABILIT ANALITICA MODALIT DI CONTROLLO RESPONSABILIT LORO RAGGIUNGIMENTO ECONOMICHE ALLINTERNO BUDGET DELL'AZIENDA PREDISPOSIZIONE AZIONI CORRETTIVE COSTI STANDARD REPORTING
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Le dimensioni del controllo: ? ECONOMICO-FINANZIARIO E VALORE ? ORGANIZZAZIONE (COESIONE E MOTIVAZIONE) ? KNOW-HOW INTERNO ? CAPACIT RELAZIONALE CON L'ESTERNO ? CLIENTI ? FORNITORI ? AMBIENTE ? ETICA
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La struttura funzionale
DIREZIONE GENERALE
Direzione marketing
Direzione produzione
Direzione personale
Direzione amministrativa
Direzione finanza
Direzione ricerca
Stabilimento 1
Stabilimento 2
Officina 2.1
Officina 2.3
Reparto acquisti
Reparto assemblaggio.
Reparto coloritura
Reparto collaudo
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La struttura divisionale
Direzione generale
Divisione A
Divisione B
Divisione C
Marketing
Produzione
Amministrazione
Personale
Stabilimento A
Stabilimento B
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Non tutte le aree di risultato sono aree di responsabilit o centri di responsabilit, ossia degli insiemi di operazioni sottoposti alla responsabilit di un preciso soggetto nell'ambito della struttura organizzativa Sono aree o centri di responsabilit le funzioni aziendali o le sub-funzioni. Le aree di risultato possono essere centri di responsabilit solo se nell'ambito della struttura organizzativa sono previste delle figure che presidiano tali aree (project manager, product manager, process manager etc.)
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L'individuazione ed il monitoraggio dei sub-sistemi necessario per: ? ridurre la complessit dell'azienda ? risalire alle vere cause dei risultati aziendali e alle fondamentali "leve" per influenzarli ? individuare i soggetti a cui compete la responsabilit dei risultati stessi
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Centri di responsabilit
Centri di costo Sono le aree di responsabilit in cui i responsabili sono in grado di influenzare in modo diretto ed in misura significativa solo i costi. Centri di ricavo Sono i centri di responsabilit in cui le azioni dei rispettivi responsabili influenzano in modo diretto ed in misura significativa: A) ricavi di vendita; B) costi di funzionamento del centro stesso. Centri di profitto Sono unita' organizzative dotate di ampia autonomia decisionale nelle quali i managers con le loro azioni sono in grado e influenzare in modo diretto ed in misura significativa il risultato economico (ricavi-costi) di particolari combinazioni produttive (line.)
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REPORTING
RILEVAZIONI EXTRACONTABILI
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CONTABILIT GENERALE
CONTABILIT ANALITICA
BUDGET
SISTEMA DI REPORTING
ESTERNO
MANAGEMENT
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Orientare talune decisioni aziendali in base a calcoli di convenienza economica; permettere la programmazione ed il controllo di gestione valutare le rimanenze di magazzino per rendere possibile la compilazione del bilancio d'esercizio.
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Contabilit industriale
? Per contabilit industriale si intende un insieme di determinazioni economico-quantitative mediante le quali si calcolano i costi di particolari oggetti, individuabili all'interno del sistema aziendale. ? I tipici oggetti di attribuzione dei costi sono:
? i centri di costo ? i prodotti
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Contabilit industriale
I dati della contabilit industriale fanno parte gestione, del sub- sistema della
Presupposto: Ogni unit organizzativa, in quanto impiega delle risorse, influenza con il proprio operato il sostenimento di certi costi.
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Dal punto di vista economico, uno dei pi rilevanti problemi di costruzione del budget consiste nella programmazione dei costi.
A seconda del modo con cui si programmano, essi si distinguono in: ? Costi parametrici ? Costi discrezionali ? Costi vincolati
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Elementi di costo per i quali si pu determinare oggettivamente lammontare (cio nota a priori la quantit di input una unit di output) Dipende dal volume di produzione Pi bassi sono meglio . Lo scostamento un indice di efficienza Breve
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Costi discrezionali
Definizione
Elementi di costo il cui ammontare non vincolato a parametri tecnici, ma agli obiettivi che si vogliono raggiungere, senza un legame quantitativo preciso Dipende dalla decisione della Direzione Lo scostamento indica solo che ho speso +/- di quanto ero autorizzato a fare, non una misura di efficienza Breve/medio
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Costi vincolati
Elementi di costo che sono conseguenza di impegni assunti in passato dallazienda Dipende dalle decisioni prese in passato Non significativa nel breve termine. Variazioni di costo dipendono da variazioni di struttura Lungo
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Analisi prezzi-costi-volumi
Analisi propedeutica al budgeting Ricerca del volume di pareggio Ricerca del volume corrispondente ad un certo risultato economico Vera funzione dell'analisi: simulare l'impatto sul profitto delle sue variabili Analisi con produzione diversificata e ricerca del fatturato di pareggio Concetto di "rischio operativo" e di "leva operativa"
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Xp=
a (p-b)
Con e (p-b)
Xp=
(a+u) (p-b)
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133
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Esempio
? Costi fissi Lit.500 milioni ? Std fisico unitario Kg. 0,4/ unita di prodotto ? Std unitario di prezzo Lit. 200/ Kg. risorsa ? Prezzo unitario di vendita Lit. 180/unit Xp = 5001(180-80) = 5.000.000 di unit di prodotto necessarie per raggiungere il pareggio economico. ? Reddito atteso cos determinato: redditivit attesa del capitale=12%, valore medio del capitale unit di investito=lit.1000 prodotto necessarie mio; per Xu=(500+120)/100=6.200.000
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Esempio
? A quanto ammonta il volume di pareggio se lazienda peggiora la sua efficienza del 10%? Xp=500Mni/(180-88)=5.434.000 ? Che profitto ottiene lazienda se ridimensiona la sua capacit economica del 10% e produce 5 mio di unit di prodotto? 5000000=(450 Mni+U)/100=50 Mni ? Di quanto dovrebbe aumentare il prezzo di vendita per portare il volume di pareggio a 4.000.000 di unit? 4.000.000 = 500 M.ni / (p - 80) Lit.205 aumento del 13,9%
Cos' un budget
Si pu definire il budget come un programma coordinato delle attivit aziendali, a breve termine, che fissa gli obiettivi da raggiungere, espone i costi per realizzarli ed indica i risultati economici che devono essere conseguiti.
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Il budget
Si tratta di: ? un programma delle operazioni di gestione da compiere in un certo periodo ("breve"-> annuale) ? finalizzato al raggiungimento di certi obiettivi ? con una quantificazione delle risorse occorrenti.
Il budget
Il budget un programma di gestione, riferito all'esercizio futuro, che si conclude con la formulazione di un bilancio preventivo. Il budget non un programma qualsiasi, ma ha delle caratteristiche precise: ? ? ? ? la globalit, l'articolazione per centri di responsabilit, l'articolazione per intervalli di tempo infrannuali; la traduzione in termini economico-finanziari, cio in unit monetarie.
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Il budget
? La globalit: il budget abbraccia tutta l'impresa, cio in particolare:
? tutte le aree di attivit. ? tutti i livelli organizzativi, ? tutti i prodotti.
? L'articolazione per centri di responsabilit: il budget deve guidare non solo il comportamento dell'alta direzione, che amministra l'impresa nella sua globalit, ma anche quello delle varie unit organizzative della struttura aziendale. Ci significa che il budget aziendale deve essere scomposto in tanti "budget settoriali".
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Il budget
L'ARTICOLAZIONE PER INTERVALLI DI TEMPO INFRAANNUALI, significa che un programma di gestione, per essere efficace, deve essere in grado di guidare il comportamento delle persone anche nei vari periodi dell'esercizio futuro. E' per questa ragione che il budget annuale viene diviso in budget infraannuali (trimestrali, mensili, etc...). LA TRADUZIONE IN TERMINI ECONOMICO FINANZIARI, significa che l'insieme delle scelte che rappresentano il comportamento futuro dell'impresa viene sintetizzato in termini quantitativi e non solo descrittivi. In particolare tale quantificazione viene effettuata in unit monetarie, cosi da permettere, tra l'altro: ? Il consolidamento di budget settoriali ? la diffusione presso le diverse aree e livelli organizzativi di una mentalit economico finanziaria
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Il budget
Le funzioni del budget sono principalmente le seguenti: ? guida l'azione dei manager ai vari livelli; ? fornisce parametri economico-finanziari con i quali confrontare i risultati di gestione effettivamente ottenuti; ? permette il coordinamento a priori dei vari organi dell'azienda; ? consente di migliorare la programmazione; ? consente la comunicazione dei programmi; ? consente ai singoli manager la valutazione dei propri risultati.
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Il budget In sintesi, le funzioni del budget sono: ? GUIDARE ? VALUTARE ? COORDINARE ? MOTIVARE ? "FORMARE"
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? Negoziazione dei budget iniziando dai livelli pi bassi; ? Coordinamento e consolidamento dei budget; ? Preparazione e successiva approvazione del budget economico, patrimoniale e del cash-flow preventivo; ? Revisione periodica del budget. ? Esempio di elaborazione del budget della produzione:
? Responsabile degli acquisti: budget delle materie prime dirette; ? Capo stabilimento: budget dello stabilimento; ? Direttore della fabbricazione: budget della fabbricazione; ? Responsabile della produzione: budget della produzione.
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Budget economico
VENDITE COSTO PROD.VEN. UT.LOR. VENDITE COSTI DIST./VEN. COSTI AMM. UTILE CARATTER. ONERI E PROV.FIN. UTILE AL LOR.IMP IMPOSTE E TASSE UTILE NETTO 6.900.000 4.000.000 2.900.000 900.000 200.000 1.800.000 300.000 1.500.000 200.000 1.300.000
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BUDGET COMMERCIALE
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Il budget commerciale
? Ricavi e costi commerciali ? Ricavi: 3 variabili ? (Volume, prezzo, mix) ? Volume ? Quantit da vendere = ordini da acquisire/fatturato nelle produzioni di serie ? Prezzo: problema molto complesso a causa di
? Pluralit di variabili in gioco ? Interdipendenza tra le variabili ? Incertezza nel loro andamento futuro
? Risorse da acquistare
? Materie ? Lavoro diretto
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Sistema di reporting
Il sistema di reporting interno io strumento che serve per comunicare alla direzione, secondo i diversi gradi di responsabilit, le informazioni economico-finanziarie e fisico-tecniche rappresentative della gestione.
L'importanza dello strumento correlata alla sua capacit di valorizzare le informazioni raccolte; classificate, selezionate e elaborate
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Il sistema di Reporting deve soddisfare almeno tre fabbisogni direzionali: ? prevedere le tendenze evolutive dei rapporto azienda-ambiente per cogliere in via anticipata le opportunit e le minacce; ? controllare in modo tempestivo e continuo i risultati economici, competitivi e sociali, confrontandoli con gli obiettivi prestabiliti; ? disporre sempre di una base interattiva e flessibile, cos da consentire il supporto ai processi decisionali del management Le informazioni raccolte sono riconducibili a tre categorie: ? quantitativo monetarie ? quantitativo non monetarie ? qualitative
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Le informazioni che possono essere oggetto di report giornalieri: ? Indicatori del volume d'affari; ? volumi di vendita tendenziali e consistenza del portafogli ordini; ? andamento produttivo (ore lavorate, prodotti lavorati, indici di produttivit, in dici di qualit); ? indicatori sul personale (turnover, assenteismo); ? indicatori gestione liquidit; ? eventi esterni e loro effetti sulla produzione.
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Tra i modelli innovativi di Reporting troviamo la Balance scorecard, che consente un pi approfondito controllo sui risultati dell'attivit svolta in relazione alle strategie perseguite. Questa scheda di valutazione consente all'alta direzione di utilizzare una tavola sintetica che fornisce informazioni su: ? le performance economico-finanziarie ? il cliente e la sua soddisfazione ? i processi interni ? l'apprendimento
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CONTROLLO
? Orizzonte temporale: breve entro i
? Output del processo: ? Output del processo: ? politiche di gestione e relativi ? programma operativi piani di gestione confini gi delimitati ? Soggetti coinvolti: ? Top Management ? Staff Pianificazione
? Processo: irregolare, poco ? Processo: regolare e continuativo, formalizzabile, con largo uso di formalizzabile, con largo uso di informazioni da FONTI ESTERNE INFORMAZIONI INTERNE
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I costi standard
Sono valori, elaborati rigorosamente, che rappresentano i costi tipici di oggetti variamente definiti. Al costo standard possibile attribuire la nozione di:
? Costo medio ? Costo minimo ? Costo previsto ? COSTO NORMALE ? COSTO CONVENIENTE ? COSTO IDEALE
CONFIGURAZIONI DERIVANTI DA STUDI RIGOROSI DEI PROCESSI E DELL'AMBIENTE
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I costi standard
La determinazione del costo standard ha come punto di partenza l'analisi e lo studio delle condizioni di svolgimento dei processi dell'impresa, avendo riguardo alle esperienze passate ed ai vincoli strutturali. Particolare attenzione meritano le indagini relative a: ? livello di efficienza raggiungibile, ? contesto ambientale di riferimento (analisi di macro ambiente)
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I costi standard
L'analisi delle condizioni di efficienza assume un 'importanza fondamentale poich, con riguardo ai livelli raggiungibili dall'impresa, si possono formulare diverse ipotesi:
SVOLGIMENTO PROCESSI regolare miglioramento ottimale EFFICIENZA sufficiente buona ottimale STANDARD normali convenienti ideali
Ogni standard si riferisce comunque a "condizioni standard" dove il significato da attribuire alle condizioni sar diverso a seconda del livello raggiunto.
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I costi standard
Sono determinabili i seguenti standard: ? quantit STD delle materie prime dirette impiegate; ? tempi STD della mano d'opera diretta; ? prezzi STD delle materie prime dirette; ? remunerazione STD della mano d'opera diretta; ? STD dei costi indiretti. La determinazione dello standard implica la configurazione di classi elementari di costi in relazione alle quali gli standard devono essere con figurati.
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I costi standard
Gli standard sono raggruppabili in sistemi di costi standard. Le imprese possono utilizzare: ? il sistema dei costi standard correnti ? il sistema dei costi standard di base.
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Vengono standard
determinati
quando
il
sistema e
dei
costi
introdotto
nellimpresa
subiscono
modificazioni solo in caso di profonde mutazioni interne (processi o prodotto) ed esterne (ambientali).
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della contabilit
industriale;
? Utilizzo di procedimenti (calcolo, stima, diretto, confronto); ? Inserimento di rettifiche
Budget flessibilizzato
a) b) i costi variabili variano in relazione ai volumi i costi semivariabili vanno scomposti in: parte fissa e parte variabile, e questultima variet in relazione ai volumi. Esempio di budget flessibilizzato di stabilimento industriale.
Voci di costo Mano dopera diretta Materia 1 diretta Costi indiretti Mano dopera Energia elettrica Manutenzione e riparazione Materiali indiretti Ammortamento Formula budget L.6 per prodotto L.5 per prodotto 40.000 fisso + L.4 per prodotto 6.000 fisso + L.1 per prodotto 6.000 fisso + L.2 per prodotto L.0,5 per prodotto 10.000 fisso TOTALE 8.000 48.000 40.000 72.000 14.000 21.000 4.000 10.000 209.000 LIVELLI DI ATTIVIT 9.000 10.000 11.000 54.000 60.000 66.000 45.000 50.000 55.000 76.000 15.000 23.000 4.500 10.000 227.500 80.000 16.000 25.000 5.000 10.000 246.000 84.000 17.000 27.000 5.500 10.000 264.000 12.000 72.000 60.000 88.000 18.000 29.000 6.000 10.000 283.000
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Scomposizione e scostamenti
Con il calcolo e la scomposizione degli scostamenti si risponde a: ? perch si manifestata una differenza tra risultati attesi e risultati reali; ? chi il responsabile di tale differenza e deve intervenire per porvi riparo o per evitarla in futuro; ? come opportuno intervenire, cio con quali provvedimenti correttivi.
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RICERCA DELLE CAUSE CHE HANNO DETERMINATO GLI SCOSTAMENTI ED INDIVIDUAZIONE DEI CORRETTIVI DA APPORTARE
Gli scostamenti
SCOSTAMENTI DI RISULTATI
VARIAZIONE COSTI INDIRETTI VARIABILI VARIAZIONE COSTI FISSI VARIAZIONE PREZZO VARIAZIONE MIX VARIAZIONE VOLUME
VARIAZIONE PREZZO
VARIAZIONE EFFICIENZA
VARIAZIONE COSTO
VARIAZIONE EFFICIENZA
VARIAZIONE COSTO
VARIAZIONE EFFICIENZA
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Costi pieni
COSTI
COSTI DI FABBRICAZIONE
ALTRI COSTI
MATERIE
LAVORO
COSTI INDIRETTI
PRODOTTI IN LAVORAZIONE
PRODOTTI FINITI
CONTO ECONOMICO
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Costi variabili
COSTI
COSTI DI FABBRICAZIONE
ALTRI COSTI
MATERIE
LAVORO
COSTI INDIRETTI
PRODOTTI FINITI
CONTO ECONOMICO
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