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Quindi bilancio preventivo annuale, il focus viene dato all'aspetto finanziario, al contrario del bilancio delle imprese che si focalizza
su tre aspetti (aspetto finanziario, aspetto economico, aspetto patrimoniale).
1) “Carattere a autorizzatorio” del bilancio di previsione→ l'organo volitivo politico o di libera i limiti di spesa degli organi
amministrativi/esecutivi. Nel bilancio previsionale, tali limiti riguardano l'entità complessiva delle risorse spendibili per una certa
unità organizzativa o per un certo servizio, senza prevedere vincoli in termini di risultato o performance.
Inoltre, sempre secondo il carattere autorizzatorio del bilancio di previsione, non si possono incassare somme se non sono state
precedentemente accertate e non si possono pagare somme che non siano state precedentemente impegnate.
La funzione di autorizzazione viene quindi intesa come determinazione di limiti di spesa quantitativi e di specie, assegnata al
bilancio di previsione annuale.
2) Mediante “rendiconti consuntivi”, gli organi volitivi controllano che gli organi amministrativi/esecutivi abbiano rispettato i vincoli
di spesa posti con il bilancio preventivo.
Il sistema dei bilanci che deriva dalla contabilità finanziaria permette di effettuare un controllo giuridico-formale sulle modalità di
attuazione del piano di spesa approvato dall’organo deliberante.
- Gli obiettivi di spesa non vengon espressi in termini di risultato dell’azione amministrativa, ma soltanto definendo un limite di
spesa
- Si può controllare che non vi siano abusi da parte degli amministratori pubblici rispetto alla norma fissata mediante il bilancio
previsionale
La contabilità finanziaria pubblica ha una visione giuridico-formale e non economico-aziendale-sostanziale delle quantità d'azienda.
Il Bilancio di Previsione (bilancio previsionale)
Il sistema di rilevazione, dunque, per adempiere la funzione autorizzativa che caratterizza la contabilità pubblica, assume il ruolo di
strumento di regolazione ex ante dei rapporti tra i diversi poteri e i diversi organi aziendali. A questo scopo, lo strumento tecnico
fondamentale è rappresentato dal bilancio previsionale.
Attraverso l’approvazione del bilancio di previsione l’organo rappresentativo definisce le scelte relative alla natura e provenienza
delle entrate e impone un vincolo ex ante alla natura e alla destinazione delle spese che l’azienda pubblica potrà sostenere
nell’esercizio di riferimento.
Il bilancio di previsione, inteso come sintesi a preventivo dei valori che prefigurano l’andamento della gestione, acquisisce così
rilevanza giuridica esterna e rappresenta il documento contabile fondamentale dell’azienda. A esso è riservata dalle norme e dalla
prassi la denominazione di bilancio per antonomasia.
I valori esposti in un bilancio di previsione sono previsti e, quindi, costituiscono la risultante di una volontà di governo che ancora
non ha trovato concreta traduzione in operazioni gestionali; da ciò deriva che tali determinazioni esprimono un piano di condotta
aziendale mirato al perseguimento di specifici obiettivi per conseguire i quali bisogna porre in essere, in un futuro arco di tempo,
specifici atti di gestione, le risultanze dei quali troveranno, al termine del periodo considerato, traduzione contabile nel consuntivo.
Da quanto scritto deriva che risultati di sintesi esposti nel bilancio di previsione hanno carattere probabilistico.
- Il carattere autorizzatorio del bilancio di previsione delle amministrazioni pubbliche fa sì che esso sia la sintesi di decisioni di
governo che devono ancora avere concreta manifestazione gestionale.
- Il bilancio di previsione è uno strumento di controllo legato alla suddivisione delle responsabilità tra organi diversi delle AP
rispetto alle quali vi è una specifica esigenza di responsabilità, sanzionata:
- per gli amministratori “tecnici”→ con modalità di incentivo/punizione.
- per gli amministratori “politici”→ viene verificata periodicamente attraverso il meccanismo democratico delle elezioni.
Pareggio finanziario → bisogna vedere come è stato raggiunto questo pareggio, intendiamo dire che anche se il dato riesce ad
essere un dato ottimo, bisogna vedere come lo abbiamo raggiunto questo risultato (se ad esempio l’Italia per raggiungere il
pareggio vendesse l’arena, il colosseo, ecc… sicuramente questo pareggio non sarebbe un risultato ottimale).
Disavanzo finanziario → il caso di uno stato che ad esempio eroga tantissimi servizi, oppure uno stato che ha una pressione fiscale
inadeguata, oppure uno stato dove molti evadono le tasse. Vedendo un risultato finanziario di questo tipo, possiamo pensare che il
fisco non sia stato organizzato in modo efficiente. Un altro caso potrebbe essere uno stato che ha un forte indebitamento e quindi
riutilizza le entrate derivanti da pressione fiscale , per ripagare i debiti con altri stati.
1) Bilancio di cassa→
Il bilancio di previsione di cassa considera tutti e soli i flussi che si prevede di incassare e pagare nell'anno finanziario di riferimento;
parleremo quindi di incassi previsti e di pagamenti previsti.
I risultati possibili:
- Avanzo di cassa: prevediamo di incassare di più rispetto a quanto prevediamo di pagare
- Pareggio di cassa: prevediamo di incassare tanto quanto prevediamo di spendere
- Disavanzo di cassa: risultato impossibile (le previsioni in termini di pagamenti non possono eccedere quelle degli incassi. Il disavanzo di cassa è
tecnicamente verificabile solo in presenza di anticipi da parte del tesoriere)
2) Bilancio di competenza→
Il bilancio di previsione di competenza considera tutti i flussi che si prevede di accertare ed impegnare nell'anno finanziario di
riferimento; parleremo quindi di accertamenti previsti e impegni previsti.
I risultati possibili:
- Avanzo finanziario di competenza
- Pareggio finanziario di competenza
- Disavanzo finanziario di competenza
Il risultato di amministrazione rappresenta un risultato finanziario dove troviamo la somma algebrica delle disponibilità presenti
nel fondo cassa al termine dell’anno e dei residui attivi e passivi (sia quelli “in essere” alla fine del periodo, cioè quelli formatisi nel
periodo, e quelli provenienti da anni precedenti).
- Se si rileva un avanzo di amministrazione, esso viene indicato come prima voce tra le entrate, in quanto rappresenta un valore di
risorse aggiuntive impiegabili
- Se si rileva un disavanzo di amministrazione, esso va ad aggravare l'uscita di competenza
Secondo le previsioni normative in materia, dopo un certo numero di esercizi, i residui non incassati/pagati vengono stornati con il
meccanismo della perenzione.
NB sui residui:
Residui attivi → le somme (flussi monetari in entrata) accertate, ma non riscosse entro un anno finanziario.
Residui passivi → le somme (flussi monetari in uscita) impegnate, ma non pagate entro un anno finanziario.
Il Bilancio consuntivo
Alla fine di ogni periodo amministrativo si procede alla composizione di sintesi che consentano di:
- determinare i risultati effettivi della gestione;
- verificare se la gestione si è svolta nei termini prefigurati in sede di preventivo e, in caso contrario, quali sono stati gli scostamenti
e quali fenomeni e fatti di gestione li hanno causati.
Il sistema dei documenti di sintesi della contabilità pubblica è detto “conto consuntivo” o “rendiconto”.
Il rendiconto presenta innanzi tutto gli accertamenti (impegni) e le riscossioni (pagamenti) effettuati nel corso dell’esercizio per ogni
capitolo o altra voce elementare di entrata e/o uscita.
Presenta inoltre altre due tipologie di valori:
- i residui (iniziali e finali);
- le economie o diseconomie.
Il bilancio consuntivo espone valori riferiti a operazioni di gestione riguardanti un periodo già trascorso e consente di confrontare i
risultati conseguiti con quelli previsti, al fine di verificare se gli obiettivi programmati siano stati effettivamente raggiunti e se i
vincoli posti dall'organo volitivo, con l'approvazione del bilancio di previsione, siano stati rispettati dall'organo esecutivo che ha
gestito il bilancio.
I valori esposti nel rendiconto costituiscono la base informativa per lo svolgimento di ulteriori indagini sull'efficacia, l'efficienza e
l'economicità della gestione condotta mediante l'ausilio delle tecniche di analisi di bilancio da cui corretta applicazione permette di
ottenere utili indicazioni economiche finanziarie e patrimoniali per la predisposizione dei futuri programmi pieni aziendale.
In altri termini, il consuntivo permette di individuare gli scarti o le varianti se fra ciò che si era prevista di realizzare e quanto risulta
effettivamente compiuto; inoltre offre dati utili per cercare di individuare eventuali responsabilità o meriti della dirigenza per il
mancato d'ottenuto perseguimento degli obiettivi posti e, dall'altro, per formulare preventivi futuri in modo che in formato
relazionale
Conclusione sui bilanci previsionali & bilanci consuntivi
I bilanci preventivi e consuntivi hanno la medesima struttura per far si che possano venire accostati e confrontati adeguatamente.
Per quello che riguarda la forma del bilancio degli enti pubblici, il riferimento è il DPR 194 del 1996, che presuppone una struttura a
sezioni divise e contrapposte (entrate contrapposte alle uscite).
La struttura di questo tipo di bilancio è connotata da “verticalità”, ovvero ci sono dei capomastri che contengono dei valori che
vengono suddivisi in sottoconti.
La terminologia specifica di queste suddivisioni sono:
- Per quanto riguarda le entrate → si distingue verticalmente in “titoli – categorie – risorse”
- Per quanto riguarda le uscite → si distingue verticalmente in “titoli – funzioni – servizi – interventi
Nata come Imposta straordinaria sugli immobili, ha preso la forma attuale con il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, l'ICI si
è rapidamente evoluta divenendo una delle entrate più importanti nel bilancio dei comuni italiani, sostituendo trasferimenti di
fondi dallo Stato centrale.
L'ICI è un'imposta sul patrimonio immobiliare; non è progressiva come le imposte sul reddito, ma grava sul valore del fabbricato
con una percentuale fissa decisa dal Comune con una apposita delibera del Consiglio Comunale, da emanarsi entro il 31 dicembre
di ogni anno con effetto per l'anno successivo. Un elenco aggiornato di queste delibere è disponibile sul sito dell'ANCI (Associazione
Nazionale Comuni Italiani).
Nella campagna elettorale 2008, Berlusconi (in seguito nominato Presidente del Consiglio) aveva inserito l'abolizione dell'ICI sulla
prima casa tra i primi provvedimenti del nuovo governo, attuandola con l'emanazione del decreto legge 93/2008, entrato in vigore
il 29 maggio 2008, poi convertito in legge 126/2008 pubblicata sulla G.U 174 del 26 luglio 2008.
IRPEF
L'Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, abbreviata con l'acronimo IRPEF, è regolata dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi, il
D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917. Si tratta di un'imposta italiana diretta, personale, progressiva, generale.
È stata istituita con la riforma del sistema tributario del 1974 e fornisce circa un terzo del gettito fiscale per lo Stato italiano. Col
D.P.R. n. 917/1986 si è racchiusa la disciplina IRPEF in un unico testo che ha sostituito i Decreti presidenziali nn. 597, 598 e 599 del
1973.
E’ un’imposta che in Italia si paga sui redditi, e che costituisce una delle principali fonti di entrate per le casse dello Stato. L’Irpef è
un’imposta personale e progressiva sui redditi, ovverosia calcolata in base al reddito percepito sia dal lavoratore dipendente, sia dal
pensionato o dal lavoratore autonomo. Per i lavoratori subordinati, con un contratto di lavoro a tempo determinato o
indeterminato, il prelievo dell’Irpef è alla fonte, ovverosia prelevato mensilmente direttamente dalla busta paga; lo stesso dicasi
per i pensionati, mentre il lavoratore autonomo ogni anno, in sede di dichiarazione dei redditi, andrà a pagare l’imposta calcolata
sempre in maniera progressiva in funzione dell’imponibile maturato e conseguito nel corso dell’anno precedente. L’ultima revisione
Irpef è quella avvenuta con la Finanziaria 2007, quando sono stati definiti cinque scaglioni di applicazione dell’Irpef, e cinque
corrispondenti percentuali di applicazione dell’imposta.
L'Irpef è nata con la riforma tributaria del 1974. Un'altra riforma approvata nel 2003 stabilisce la sua sostituzione con l'Ire (imposta
sul reddito): in realtà però il cambiamento di nome non è mai divenuto effettivo e tutti documenti ufficiali, compresi i modelli di
dichiarazione, continuano a parlare di Irpef. Sono soggette all'Irpef le persone fisiche e in alcuni casi le società, che però la versano
attraverso i soci. Chi risiede in Italia paga sui redditi prodotti in patria o all'estero, mentre i non residenti pagano per i redditi
prodotti nel territorio italiano. Il gettito Irpef complessivo è di circa 130 miliardi di euro l'anno, oltre un terzo del totale delle entrate
tributarie complessive.
Nel linguaggio corrente, i concetti di “tributo”, “imposta” e “tassa” sono utilizzati indifferentemente come sinonimi. In dottrina,
però, esistono delle precise distinzioni
Tributo
La categoria generale, in cui rientrano le altre, è quella dei tributi (dal latino tribùere, cioè “dare”).
Si definisce tributo ogni forma di prestazione patrimoniale imposta dagli enti pubblici. Il carattere dell’imposizione è fondamentale,
e distingue i tributi da altre forme di incassi pubblici, come la vendita di prodotti sul mercato o gli utili provenienti da investimenti
finanziari.
Il tributo è una prestazione patrimoniale coattiva, consistente in beni in denaro o in natura, che deve essere corrisposta allo Stato o
ad un altro ente pubblico, per effetto dell'esercizio della potestà impositiva da parte dello Stato o altro ente pubblico, per il
soddisfacimento della spesa connessa ai bisogni pubblici.
All’interno dei tributi, troviamo le due sottocategorie delle imposte e delle tasse. La differenza è la seguente: il gettito proveniente
dalle imposte va a finire in un mare magnum da cui, indistintamente, lo Stato pesca per erogare i servizi pubblici, pagare gli stipendi
dei suoi dipendenti, realizzare le infrastrutture eccetera. Dunque, il gettito dell’IRPEF dell’impiegato di Bergamo e dell’industriale di
Bari si sommeranno e concorreranno insieme a coprire le spese generali dello Stato.
Nelle tasse, invece, alla somma versata dal contribuente corrisponde un vantaggio riservato a lui solo. Per esempio, l’imprenditore
che paga annualmente la tassa di concessione per il chiosco costruito sulla spiaggia ottiene il diritto di portare avanti la sua attività
sul terreno demaniale, un beneficio che ovviamente riguarda lui solo
Imposta
L'imposta è un prestazione coattiva di ricchezza finalizzata al soddisfacimento di bisogni pubblici indivisibili (quali secondo la
dottrina classica la difesa dello Stato, la giustizia e l'ordine pubblico) ed è prelevato in relazione ad un fatto economico che esprime
capacità contributiva, come il reddito nell'Imposta personale, il consumo nell'imposta sul valore aggiunto, ecc.. secondo il c.d.
principio del sacrificio.
- Imposte indirette
Le imposte indirette sono contributi economici percepiti dallo Stato in occasione di una determinata azione o comportamento. Ad
esempio, l'IVA è una imposta indiretta in quanto si attua soltanto nel momento in cui un bene o servizio viene venduto.
Tassa
La tassa è una prestazione che viene richiesto per la fruizione anche potenziale di un servizio pubblico divisibile, come ad es.
l'istruzione (tassa universitaria) o la sanità (ticket sanitario) in base al principio del beneficio. Solitamente, la tassa non copre
totalmente il costo del servizio pubblico, che quindi viene in parte finanziato anche da imposte.
Contributo
Il contributo è una categoria non ben definita dalla dottrina, in quanto secondo parte di essa è possibile ricondurlo nei casi concreti
alla tassa (es. contributo di utenza stradale) o all'imposta (contributo al servizio sanitario nazionale).
Tariffa
Complesso dei prezzi stabiliti per determinati beni o servizi non suscettibili di libera contrattazione ma fissati da un'autorità
pubblica o privata: tariffe postali, ferroviarie, tranviarie, telefoniche; tariffe doganali, daziarie; tariffe salariali, professionali; t.
ridotta, preferenziale; viaggiare a prezzo di t.
I bilanci di previsione finanziari
Gli Enti Locali (Comuni, Province, Comunità montane, Unioni di comuni, ecc.) redigono:
1. il bilancio di previsione finanziaria di competenza pluriennale (Art. 171 TUEL; di durata pari a quello della regione e comunque non inferiore ai tre
anni, con osservanza dei principi di bilancio escluso l’”annualità”);
2. il bilancio di previsione finanziaria di competenza mista annuale.
Le Regioni redigono:
1. il bilancio di previsione finanziaria di competenza pluriennale
2. il bilancio di previsione finanziaria di competenza mista annuale;
3. il bilancio di previsione finanziaria di cassa annuale.
Accertamento →
Fase di diritto, in cui si verificano la ragione del credito, il soggetto debitore, l’importo e la scadenza.
Definisce l’ammontare della somma ma anche la data di scadenza per il pagamento.
Riscossione →
Il debitore paga la propria obbligazione alla tesoreria o al concessionario.
Il processo potrebbe fermarsi qui, ma se invece non si paga direttamente il tesoriere, ma si paga ad un ufficiale incaricato
(es: si paga in banca, o in posta, ma comunque non in un diretto conto dell’ente) di riscuotere quelle somme, il processo
non si ferma perché l’ufficiale deve poi procedere al versamento al tesoriere.
Versamento →
La somma viene versata al tesoriere.
Impegno →
Fase di diritto, in cui si verificano: l’obbligazione a pagare, la ragione del debito, il soggetto creditore, l’importo e si
instaura il vincolo sullo stanziamento.
Liquidazione →
Viene accertata definitivamente la somma da pagare (sulla base di un documento).
Ordinazione →
Viene trasmessa al tesoriere la disposizione di pagare una certa somma ad un certo soggetto.
Pagamento →
Fase dell’effettivo pagamento da parte del tesoriere
Le forme di elasticità del bilancio
Data la rigidità di un sistema di bilancio previsionale di carattere autorizzatorio, sono necessari strumenti per rispondere alle
eventuali esigenze finanziarie impreviste dovute mutamenti interni o esterni all'amministrazione pubblica.
1) I fondi di riserva:
Si tratta di voci di spesa generiche, dalle quali possono essere attinte (mediante il meccanismo dello storno) le somme necessarie
da destinare a voci di spesa specifiche.
Se per lo Stato sia per le amministrazioni pubbliche locali, l'utilizzo dei fondi di riserva deve essere autorizzato l'apposito atto
dell'autorità competente.
2) Le variazioni di bilancio:
Si tratta di provvedimenti di modifica di alcune voci del bilancio tali da renderle aderenti alle effettive esigenze gestionali verificate.
Abbiamo:
- Storno di fondi: modifica quantitativamente l'entità della spesa, ma si ridistribuiscono le risorse da diverse voci (dove possibile).
Utilizzo di nuove o maggiori entrate: vengono stanziate somme derivanti da entrate maggiori rispetto a entrate previste oppure da
entrate impreviste.
Quindi i “fondi di riserva” e le “variazioni di bilancio” sono voci/strumenti che servono in caso di modificazioni e mutamenti interni
o esterni alla Pubblica Amministrazione e che portano a dover rivalutare le esigenze finanziarie
Annualità
Il bilancio di previsione finanziario assolve alla funzione di autorizzazione ad accertare (incassare) ed impegnare (pagare) somme
entro l'anno finanziario di riferimento.
Superata tale scadenza, non è possibile accertare od impegnare somme in conto dell'esercizio concluso; il bilancio di previsione
deve necessariamente essere approvato dai competenti organi politici (Parlamento, consiglio comunale, consiglio provinciale,
ecc...) prima dell'inizio dell'anno finanziario.
Nel caso in cui tale scadenza non venga rispettata (es: bilancio provato dopo l'inizio dell'esercizio finanziario) è possibile ricadere in
uno dei seguenti casi:
1) Esercizio provvisorio (è previsto per lo Stato dall'art. 81 co. 2 Cost; per le AP locali dall’ art. 163 TUEL)
Il regime dell'esercizio provvisorio ha la finalità di garantire la continuità della gestione dell’ AP anche nel caso in cui non si sia
concluso in tempo l'iter del bilancio di previsione, comunque approvato dall'organo politico.
L'esercizio provvisorio consente di accertare ed impegnare somme per ogni mese fino ad un massimo di 1/12 delle previsioni del
bilancio approvato (ma non ancora pienamente esecutivo), ad eccezione delle spese previste esplicitamente per legge e per le
spese non ripartibili pro quota.
Può durare al massimo 2 mesi per gli enti locali e 4 mesi per lo Stato.
Integrità
Il principio di integrità afferma che sono vietate le compensazioni di partite.
Le spese devono essere scritte al lordo degli oneri di riscossione.
Le entrate devono essere scritte al lordo di eventuali riduzioni.
Pareggio finanziario
Al momento della sua approvazione, il bilancio deve presentarsi in pareggio contabile.
Il bilancio preventivo deve prevedere la sostanziale parità tra entrate ed uscite.
L’art. 81 Cost. Prevede: "con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove spese.
Qualora la situazione corrente risulti positiva, l'avanzo determinatosi si rende disponibile quale ulteriore fonte di finanziamento
delle spese di investimento.
Pubblicità
Il bilancio delle api deve essere pubblico e cioè accessibile a chiunque abbia interesse a conoscerne i contenuti.
Questo principio espresso soltanto formale, in quanto ad esso non corrisponde un'effettiva disponibilità di informazioni per gli
stakeholder.
Unità
Il processo di copertura della spesa mediante le entrate e unitario.
Entrate ed uscite sono intese come quantità unitarie che si contrappongono nella loro entità complessiva.
Non è di norma possibile accostare singole spese a single entrate.
Universalità
Nel bilancio devono essere accolte tutte le entrate tutte le spese del AP.
Gestione finanziaria e unica come è unico il bilancio.
Sono vietate le contabilità fuori bilancio delle contabilità separate.
Veridicità
Le entrate e le uscite iscritte nel bilancio devono essere realisticamente realizzabili e i rispettivi valori monetari devono risultare
attendibili. Sono quindi vietate sopravvalutazioni e/o sottovalutazioni di entrate di spese.
Specializzazione
con il termine "specializzazione" si fa riferimento alla classificazione delle entrate e delle uscite tale da evitare un'esposizione
eccessivamente sintetica delle voci, che potrebbe portare ad una sostanziale indeterminatezza delle previsioni; inoltre va evitato
anche l'estremo dettaglio, al fine di mantenere la leggibilità del bilancio.
La classificazione delle voci di bilancio, quindi, deve consentire un effettivo controllo antecedente.
Chiarezza
La le strutture alla compilazione delle voci del bilancio devono tendere alla comprensibilità delle informazioni immesse riportate.
"Chiarezza" vuol dire comprensibilità e costituisce obbligo non solo giuridico ma anche etico, rendendo l'informazione contabile
chiara al maggior numero di soggetti.
Il processo di rendicontazione nelle AP prevede la redazione di tre documenti (Art. 227, co. 1 TUEL)
1) Il Conto di Bilancio (Rendiconto Finanziario):
Il Conto di Bilancio è il documento che permette il confronto tra l'entità delle risorse in entrata ed uscita previste nel bilancio
previsionale e l'entità delle somme effettivamente accertate (incassate) ed impegnate (pagate).
Il rendiconto finanziario ha la funzione di permettere il controllo dell'andamento della gestione finanziaria in rapporto alle
previsioni contenute nel bilancio di previsione annuale (è dunque finalizzato al controllo ex post).
Esso è redatto in analogia al bilancio previsionale e contiene, per ogni voce:
- l'entità delle risorse previste e delle somme accertate o impegnate
- le variazioni intervenute nel residui degli anni precedenti
- i residui attivi generati nell'anno
- i residui passivi generati nell'anno
3) Il Conto Economico:
La redazione del conto economico (e delle relativo prospetto di conciliazione) è previsto solo per le amministrazioni pubbliche
locali.
il conto economico evidenzia componenti positivi e negativi dell'attività dell'ente secondo i criteri di competenza economica.
Il conto economico è redatto in forma scalare e di componenti positivi e negativi sono raggruppati secondo la loro natura.
- Componenti positivi → tributi, trasferimenti correnti, plusvalenze dell'inazione, sopravvenienze attive, insussistenze del passivo, proventi.
- Componenti negativi → minusvalenza dell'inazione, sopravvenienze del passivo, insussistenza dell'attivo, ammortamenti, spese di personale,
acquisti di materie prime e beni di consumo, prestazione di servizi, godimento di beni di terzi, imposte e tasse.