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Ragazzi, in materia di bilancio dello Stato è importante che ricordiate bene la legge
n. 94/1997. Essa è stata emanata con lo scopo di classificare in modo più chiaro e
più snello (soprattutto per il CONTROLLO POLITICO DEL PARLAMENTO nei confronti
del governo) le ENTRATE e le SPESE di bilancio e quindi con queste finalità, ha
introdotto le c.d. UPB (unità previsionali di base).
Vediamo di cosa si tratta.
Le UPB non sono altro che UNITA’ ELEMENTARI DI BILANCIO (sia per le spese che
per le entrate) e si riferiscono ad aree omogenee di attività e di risorse. Esse sono
gestite da un unico CENTRO DI RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA.
A loro volta i CENTRI DI RESPONSABILTA’ AMMINISTRATIVA esprimono la gestione,
per ciascun ministero, delle attività degli uffici dirigenziali per la realizzazione degli
obiettivi di propria competenza.
Le UPB sono costituite dalla previsione del totale delle entrate che dovranno essere
accertate da ciascun CENTRO DI RESPONSABILITA’.
Esse si suddividono in:
TITOLI (entrate tributarie; extratributarie; per alienazione di beni patrimoniali e
per riscossione crediti; per accensione di prestiti provenienti dall’emissione di titoli
del debito pubblico). I titoli nel loro complesso sono quattro.
CATEGORIE (rispetto alla natura del cespite: imposte sul reddito; imposte sul
patrimonio).
CAPITOLI: secondo l’oggetto (imposte sul reddito delle persone fisiche; imposte sul
reddito delle persone giuridiche; ecc…).
CLASSIFICAZIONE DELLE SPESE
RISPARMIO PUBBLICO
Emerge dalla differenza tra il totale delle entrate tributarie ed extratributarie e il
totale delle spese correnti. Se il saldo è positivo, esso indica il risparmio pubblico da
investire nelle spese in conto capitale. Invece, se il saldo è negativo bisognerà agire
sul fronte del risparmio nazionale.
Emerge dal confronto tra il totale delle entrate finali e il totale delle spese finali, con
l’esclusione di tutte le operazioni di finanziamento. Espone il risultato positivo o
negativo, delle operazioni di bilancio di natura economica.
RICORSO AL MERCATO
Emerge dal confronto tra il totale di tutte le spese ed il totale delle entrate finali. Se
tale saldo è negativo, rappresenta il disavanzo di bilancio che dovrà essere coperto
attraverso il ricorso al mercato, cioè con l’emissione di prestiti pubblici.
Di particolare rilievo è l’art. 81 Cost. It. che è stato modificato nel 2012 per
introdurre il PRINCIPIO DEL PAREGGIO DI BILANCIO. Inoltre, è da ricordare che esso
è composto da sei commi che dovete esaminare con attenzione.
Con l’occasione ripassate la teoria del pareggio del bilancio.