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L’idea è che non c’è un diritto speciale della P.A ma è sottoposta alle regole
comuni della COMMOW LAW.
GIUDICE COMUNITARIO
UP TOP
BOTTOM DOWN
GIUDICE NAZIONALE
I giudici comunitari formano i loro principi traendo il punto dagli Stati membri,
DIRITTO GLOBALE
La CEDU è un trattato internazionale che prevede un giudice la CORTE EUROPEA
DEI DIRITTI DELL’UOMO che garantisce i diritti sanciti dalla Convenzione,ha sede
a Strasburgo,ed è una corte sovranazionale.
MODELLO FRANCESE:
-Il diritto amministrativo nasce come diritto per la P.A, quindi nasce come diritto
SPECIALE per la P.A;
MODELLO ANGLOSASSONE:
Differenza tra:
Nel 1819 a favore del professore GERARDO’ viene istituito il primo corso di
amministrativo all’università di Parigi, si insegnavano le decisioni del Conseil
d’etat.
Questa nuova scienza che nasce è una scienza che si basa sulle decisioni del
Conseil e lo sforzo di questi autori è quello di costruire un sistema autonomo,
una branca di diritto autonomo capace di differenziarsi dal diritto costituzionale
e da quello privato.
Nel 1831 era entrata in vigore la COSTITUZIONE BELGA che aveva alla sua base
i principi tipici del modello inglese, quindi lo studio di questa Costituzione era più
facile per gli studiosi francesi e diventa un modello di ispirazione più accessibile
per gli studiosi francesi, questo per la vicinanza territoriale tra Belgio e Francia.
Queste riflessioni sono ispirate a tendenze liberali.
Il Conseil d’etat è ancora organo amministrativo,l’istituto della garanzia del
funzionario viene visto come massima protezione della pubblica
amministrazione a danno del cittadino.
Vi sono altri autori che sostenevano invece che questo modello fosse perfetto:
Uno di questi è PORTALIS (1829) che pubblica un lavoro sul diritto
amministrativo francese dove secondo lui la sottrazione della P.A al giudice
ordinario sia una garanzia per il perseguimento di interesse pubblico,quindi una
prevalenza di interesse pubblico su quello privato.
La situazione si trascina cosi fino al 1870,con la Terza Repubblica si introducono
elementi correttivi degli elementi che erano stati criticati dalla corrente liberale:
nel 1870 la garanzia dei funzionari viene soppressa e si sviluppa il PRINCIPIO di
RESPONSABILITA’ per il funzionario negli atti compiuti nell’esercizio delle sue
funzioni.
Si passa da una giustizia ritenuta a una giustizia delegata, cioè il Conseil d’etat
diventa giudice,in quanto esercita la sua funzione giudicante a proprio titolo.
Viene istituito il TRIBUNALE DEI CONFLITTI, visto che il Conseil diventa giudice,
la Francia si trova con una doppia tutela giurisdizionale sia della Cassazione sia
del Conseil e quindi ci vogliono dei criteri per capire a chi vanno le controversie
e qualcuno che decida sull’applicazione di questi criteri.
Dal 1872 il Conseil d’etat acquisisce una nuova caratteristica cioè quella di ruolo
neutrale e cambia anche atteggiamento cioè non è più organo amministrativo di
consulenza della P.A ma acquisisce un nuovo ruolo di controllore della P.A e di
tutela dei cittadini di fronte alla P.A.
Quindi il Conseil ha una funzione creativa,e acquisisce un nuovo ruolo di
controllo e di tutela.
La data che segniamo come passaggio è il 1688, in cui si realizza una particolare
forma di risoluzione che portò il passaggio da monarchia assoluta a monarchia
parlamentare con il Bill of Rights.
Negli anni 1500 e 1600 troviamo dati comuni a quelli dell’Ancien Regime, quindi
un potere assoluto del Re e una totale commistione di poteri tra
esecutivo,giudiziario e legislativo.
Prima del 1688 accanto al Sovrano abbiamo un organo PRIVY CONSIL, che è una
sorta di Consiglio del Re con diverse funzioni.
All’interno del Privy Consil vi era un organo che è la STAR CHAMBER che aveva
funzioni di repressione sul piano criminale, funzioni di censura e poneva
procedimenti in cui la tortura era parte cruciale del procedimento. Quindi era un
organo odiato e temutissimo ed era emblema dell’assolutismo.
Nel 1688 vengono cancellati questi due organi e si pongono le basi del diritto
amministrativo, cioè l’amministrazione è sottoposta ai giudici quindi non vi sono
più organi speciali che applichino decisioni alle controversie, ma si sottopongono
le controversie della P.A ai giudici comuni.
Nel 1832 il Parlamento approva il RIFORM ACT. Questa è la prima legge con cui il
Parlamento allarga il suffragio elettorale maschile, quindi la proprietà terriera
non è più elemento base del diritto di voto.
Questo cambia totalmente il volto del Parlamento e l’equilibrio tra poteri del
Cabinet e del Parlamento, perché allargandosi il suffragio aumenta il numero
delle persone che possono votare e si formano delle correnti di pensiero che
formano i partiti politici, che influiscono sull’esito delle elezioni e si allarga la
rappresentanza all’interno del Parlamento, che influenza anche la formazione del
Cabinet. Il Cabinet non è più formato da funzionari nominati dal Re, ma diventa
espressione del partito di maggioranza. Abbiamo la figura del Cabinet con un
primo ministro e il Cabinet è organo che vuole attuare politiche sostenute
dall’elettorato della maggioranza ed è qui che nasce l’idea di governo perché
diventa organo politico.
Fino alla seconda metà del 1900 abbiamo una forte prerogativa del potere
pubblico che è il principio dell’immunità della Corona, che comporta
Altro elemento che si può segnalare è la scarsa tutela del suddito verso la
pubblica amministrazione, c’è una difficoltà per il suddito inglese di accedere a
forme giurisdizionali per le controversie con la P.A. perché nel 1800 il sistema di
tutela è organizzato in tre diversi livelli, due livelli amministrativi e uno delle
corti, cioè livello giurisdizionale:
Dal 1832 si dedicano alle controversie tra P.A. e privati e se ne occupano con
rimedi limitati e applicati solo quando lo vogliano le corti ( PREROGATIVE WRITS)
che sono delle azioni che il suddito può avere nei confronti della P.A.
Questi Writs sono tre tipi di richieste che si possono fare verso la P.A. e che
possono dare accesso alla corte:
L’utilizzo di questi Writs era molto limitato per una serie di ragioni:
• Il passaggio dal secondo al terzo livello non era automatico, ma la scelta
se considerare o no la causa era totalmente discrezionale della Corte,
quindi esercitare un Writs era a discrezione della Corte. Era difficile
ottenere tutela e arrivare alle corti superiori.
COSTRUZIONI TEORICHE:
La iperproduzione legislativa da parte del Parlamento con questa serie di Acts,
attira l’attenzione degli studiosi: 2 stranieri (francese e tedesco) e soprattutto di
uno inglese.
Il francese è LAFERRIERE che è stato il primo studioso francese che tra il 1887 e
il 1888 ha fatto una sistematicizzazione del diritto amministrativo francese. Lui
studia anche questa iperproduzione legislativa, pensando che in Inghilterra si
stesse formando un diritto amministrativo.
Lo studioso inglese più famoso è DICEY che crea una nuova visione del diritto
inglese; scrive un’opera fondamentale “INTRODUCTION TO THE STUDY OF THE
LAW OF THE COSTITUTION”.
Quest’opera ebbe otto edizioni molte diverse tra loro, ma noi ne analizzeremo
solo 3:
Quello che dice Tocqueville lo prende tutto come oro colato e il problema è che
Tocqueville difendeva l’idea del diritto amministrativo come un insieme di regole
per il settore pubblico e la possibilità di impugnare gli atti della P.A. da parte del
cittadino davanti al Conseil d’etat.
Dicey leggendo Tocqueville arriva alla conclusione che il Droit Administratif è
come un diavolo mentre il principio della Rule of Law è tutto positivo, nel senso
che non ci sono nessun tipo di errori.
La prima versione del 1885 risente molto di questa posizione radicale ed è
l’edizione più dura.
Quindi il Droit Administratif nell’amministrazione inglese non esiste e dice che il
diritto inglese è regolato dal principio della Rule of Law, cioè tutti i soggetti sono
sottoposti alla legge indistintamente,accanto a questo principio,vi è il principio
di supremazia del Parlamento.
Nel Droit Administratif ha posizione preminente il potere esecutivo quindi il Droit
nasce per favorire il potere pubblico e che il Droit è il regno dell’ esecutivo.
Dicey dice che il Droit è un diritto di favore per la P.A. perché vi è una deroga e
la garanzia dei funzionari,ma in realtà non esisteva più da 15 anni.
Nel Rule of Law si andava invece direttamente alle Corti ordinarie quindi non vi
era garanzia dei funzionari,ed erano responsabili davanti alle Corti.
La versione del 1908 viene rimaneggiata,fa una parte aggiuntiva in questa
edizione dove ripercorre tutta la storia del diritto amministrativo francese
arrivando fino al 1870 cioè all’abolizione della garanzia dei funzionari.
Fff
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Lui precisa che nel caso inglese vi sia previsione di una responsabilità della P.A.
che prescinde dalla responsabilità del funzionario e questo elemento lui lo vede
come una garanzia per il cittadino.
Quindi tutti gli elementi che per Dicey erano negativi lui li trasforma in positivi.
Crea una contrapposizione tra il diritto amministrativo francese e il diritto
amministrativo inglese che lui chiama REGIME JUDICIARIE, dove dice che il
diritto amministrativo non esiste. Con questi due studiosi si vengono a creare
questi due modelli teorici.
L’immunità della corona viene abolita nel 1947 e si sviluppa anche in Inghilterra
Taft
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la costruzione di una responsabilità per la P.A. con regole molto speciali.
Nel 1865 viene emanata una legge, LA LEGGE ABOLITRICE DEL CONTENZIOSO
AMMINISTRATIVO, questa per dare un regime comune all’Italia e questa legge
aboliva il sistema di contenzioso amministrativo. Viene abolito perché
incomincia a prevedere all’ALLEGATO E all’ART 2 che ogni qualvolta ci sia una
controversia che riguardi una posizione di diritto soggettivo anche se quella
controversia riguarda l’applicazione di un provvedimento amministrativo, la
controversia deve essere trattata dal giudice ordinario. Quindi dove c’è un diritto
soggettivo c’è un giudice ordinario.
In questo periodo non esisteva ancora il giudice amministrativo che si formerà
poi nel 1889. Possiamo dire che questo è il primo passo che fonda il nostro
sistema.
L’ART 3 diceva che gli altri affari, cioè quelli non compresi nell’art 2, cioè nelle
controversie dove non c’è un diritto vanno a finire agli uffici della P.A.
Lo scopo di questa legge era di dare maggiore tutela al cittadino, ma
nell’applicazione di questa legge ci si accorge che le controversie che erano
della P.A erano molto numerose e ci si accorse che il contenzioso amministrativo
non era poi stato abolito del tutto.
Quindi in qualche maniera si cerca di trovare una soluzione per abolire
definitivamente questo contenzioso amministrativo.
La soluzione arriva nel 1889 (data da vedere come la nascita vera e propria del
nostro diritto amministrativo), viene istituita la QUARTA SEZIONE DEL CONSIGLIO
di STATO, e le vengono attribuite funzioni giurisdizionali: nasce cosi il GIUDICE
AMMINISTRATIVO.
Questo giudice amministrativo viene creato per dare risposta al problema
dell’art 3, e il suo compito è di occuparsi degli altri affari.
Gli anni seguenti al 1889 sono gli anni della formazione dei c.d CRITERI
DISCETIVI che sono dei criteri elaborati per capire la differenza tra interesse
In totale sono 4, i primi due sono fondati sulla distinzione tra amministrazione
autoritaria e paritaria:
1. Atti di imperio e atti di gestione, i primi sono gli atti in via autoritaria della
P.A in via unilaterale che incidono sulla posizione del soggetto privato e di
fronte a questi abbiamo interessi legittimi; i secondi invece sono atti dove
la P.A. agisce in veste paritaria con il cittadino e di fronte a questi abbiamo
diritti soggettivi.
2. Norme di azione e norme di relazione, di fronte alle prima abbiamo
interessi legittimi e di fronte alle seconde diritti soggettivi.
3. Criterio fondato sulla tipologia dell’attività della P.A discrezionale e
vincolata, la prima è dove vi è un margine di scelta per l’attività della P.A
e troviamo interessi legittimi, mentre la seconda è dove la P.A è vincolata
e troviamo diritti soggettivi.
4. Carenza di potere e cattivo uso di potere, il primo si riferisce alla
mancanza del potere della P.A per agire in quel determinato caso (diritti
soggettivi) e il secondo è il potere di incidere sul soggetto, cioè un potere
esercitato in maniera errata (interesse legittimo).
Ci sono ipotesi dove non si riesce a districare questa matassa tra interessi e
diritti.
AAAAA
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Nel 1993 un decreto legislativo 29 avvia un processo di riforma per la
privatizzazione del pubblico impiego quindi da materia pubblicistica diventa
materia regolata dal diritto civile.
Questo processo porta al trasferimento della maggior parte delle controversie
del pubblico impiego dal giudica amministrativo al giudice ordinario.
Il Governo quindi emana un decreto legislativo 80/’98 e agli art 33, 34, 35
decide di fare qualcosa in più della legge delega.
All’art 33 dà ipotesi di giurisdizione esclusiva in materia di servizi pubblici, all’art
34 ipotesi di giurisdizione esclusiva nell’edilizia e urbanistica e all’art 35 nelle
materie di servizi pubblici, edilizia ed urbanistica il giudice amministrativo può
risarcire il danno.
Il problema era che l’atto del governo prevedeva qualcosa in più di quello che
prevedeva la legge delega, infatti il governo aveva previsto due nuove ipotesi di
giurisdizione esclusiva.
Quando uscì questo decreto legislativo tutti gli studiosi di diritto amministrativo
avevano esultato, perché il sistema si stava evolvendo e stava andando verso
un sistema per blocchi di materie.
Agli inizi del 900 cambia tutto, questo criterio viene abbandonato dal Tribunale
dei conflitti in quanto cambia il volto dell’amministrazione pubblica, perché
assume compiti di rilievo sociale e quindi cambia il concetto di P.A che viene
vista come P.A che eroga un servizio, cioè un AMMINISTRAZIONE di
PRESTAZIONE, quindi un amministrazione a sevizio del cittadino.
ASTON
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A partire dal 1900 il Tribunale dei conflitti applica un nuovo criterio che è il
criterio del SERVICE PUBBLIC (criteri del servizio pubblico), per i francesi è il
“cuore” del diritto amministrativo.
Questo servizio pubblico nasce come criteri di riparto, in due casi TERRIER e
THEROND (1910) è spiegato cos’è il service public.
Questo criterio ha un’applicazione ampissima all’interno del Tribunale dei
conflitti.
Il Tribunale dei conflitti dice che affinché ci sia service public servono 3 elementi:
1. L’attività amministrativa deve essere svolta con fini di interesse generale;
• La P.A nel gestire questi compiti di servizio pubblico non utilizza sempre
strumenti di diritto pubblico ma utilizza strumenti di diritto privato,
incomincia a capitare che la gestione dei service public viene gestita come
accordo in regime privatistico. A questo punto la categoria del service
public viene a biforcarsi in due categorie:
• La P.A incomincia ad avere tanti compiti nei settori dei servizi pubblici, e
non riuscendo a gestire a livello locale l’erogazione di tutti i servizi
pubblici, capita che il servizio pubblico venga dato in mano ad un privato.
Si pone il problema dell’erogazione da parte di un privato del servizio: ci si
domanda se è ancora service public. Es. caso APREI del 2007 dove il
Conseil d’Etat ha dato le linee di quello che può essere service public.
GEGE
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Il diritto francese usa il concetto di service public per capire dove applicare le
regole di diritto amministrativo aldilà delle funzioni di riparto.
• Caso APREI del 2007 dove c’era un centro di collocamento gestito da una
società privata, il problema era se si voleva sapere se si potesse o no
esercitare il diritto d’accesso ai documenti amministrativi. Il Conseil d’Etat
in questa decisione ne fa un passo ulteriore perché dice che non è
necessario che ci siano prerogative di puissance public e dice che anche in
assenza di queste prerogative il soggetto privato deve essere considerato
come un soggetto che assicura l’erogazione di un servizio pubblico quando
ci sono materie di indici di servizio pubblico che devono riguardare la
creazione del soggetto privato, l’organizzazione e il funzionamento del
soggetto e questi elementi devono essere condizionati dall’attività
pubblica.
figo
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Per creare queste figure il giudice amministrativo ha, partendo dall’atto,
allargato il suo controllo.
L’ART 1 quando enuncia i principi a cui si deve conformare la P.A aggiunge anche
che si deve conformare ai principi derivanti dall’ordinamento comunitario quindi
la P.A quando opera nel diritto italiano deve conformare la sua attività ai principi
derivanti dal diritto comunitario, tra questi ovviamente spicca il principio di
proporzionalità.
INGHILTERRA
In Inghilterra non hanno la nozione di atto amministrativo e non hanno neppure
i vizi per l’atto amministrativo.
Per gli inglesi è difficile capire che cosa sia un atto amministrativo perché non vi
è concetto giuridico di atto amministrativo.
Hanno solo la differenza tra ATTI QUASI GIURISDIZIONALI che sono gli atti che la
P.A adotta all’esito di un procedimento amministrativo in contradditorio e gli ATTI
QUASI LEGISLATIVI che assomigliano ai regolamenti legislativi e hanno carattere
generale e portata generale.
Vi sono anche dei rimedi tra privati (PRIVATE LAW REMENDIES) che sono 2:
- INJUCTION dove il privato deve adottare certi comportamenti;
Non posso sempre accedere alla JUDICIAL REVIEW , per accedere il privato deve
avere un LEAVE o PERMISSION per esercitare l’order, che viene rilasciato dal
giudice che guarda i presupposti dell’azione: deve esserci interesse sufficiente
del soggetto per il rilascio di questo leave.
Viene rilasciato da ogni giudice e i termine per agire in giudizio sono molto più
brevi rispetto a quelli di diritto comune, infatti l’azione si può esercitare entro 3
mesi dal rilascio del leave.
Per quanto riguarda i vizi si fa riferimento ad un caso specifico del 1985 “GCHO”
dove il Lord Diplock dà una costruzione di 3 tipi di vizi.
(Bisogna ricordare che le sentenze inglesi non hanno una motivazione unica ma
of
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ogni lord da la sua opinion o speech).
Le tre tipologie di vizio sono:
Lo human rights act consta di due parti:nella prima vi sono sezioni dirette a
spiegare quali sono le regole per applicare questi diritti e nella seconda vi sono i
diritti portati da casa, quindi i diritti che facevano già parte del loro diritto
nazionale (=RIGHTS BROUGHT AT HOME).
CASO INGLESE: caso Smith and Grandy vs UK (1999) sentenza della corte
europea dei diritti dell’uomo.
In questo caso vi erano queste due persone che volevano entrare a fare parte
dell’esercito ma essendo omosex non potevano entrare. Questo caso trattava di
una direttiva che vietava l’entrata di omosex nelle forze armate.
Smith e Grandy impugnano questa decisione esecutiva davanti alle corti
La Bbc rifiuta con una disposizione legislativa della Section 6 della Broadcasting
Act 1999 che disciplina che la trasmissioni di programmi che tocchino argomenti
troppo emotivi e offensivi per la morale pubblica erano vietati.
La BBC sosteneva che la presenza di questo act sottraeva la decisione stessa da
un possibile controllo della Judicial Rewiev.
Questo problema è un rapporto sofferto ed è nato dalla ratifica con lex ordinaria
perché ci si è posta la domanda su che rango dare alla cedu rispetto alle nostre
leggi.
Con la sentenza della corte di cassazione penale con il caso Medrano del 1993 si
segue l’impostazione che aveva dato la corte costituzionale cioè che la cedu era
fonte atipica.
Nella legge PINTO del 2004 c’è un riferimento all’art 6 della cedu così come
interpretato dalla giurisprudenza della corte europea.
La cedu qui viene utilizzata per la durata irragionevole del processo: questo è un
primo passo verso la cedu perché l’Italia è stata sempre sanzionata per la durata
irragionevole del processo.
FAI
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Il giudice amministrativo non si occupa della cedu perché non deve decidere per
l’equo indennizzo ma avrebbe avuto motivo di preoccuparsi, perché dal 2000
sorgono problemi sotto il profilo dell’incompatibilità dell’art 1 protocollo I della
cedu per quanto riguarda l’indennità di esproprio e l’occupazione acquisitiva.
Il risultato pratico su questo criterio era che l’indennizzo dei terreni edificabili
girava intorno al 30% (massimo il 50% in caso di accordo bonario) del valore
effettivo del mercato del terreno.
L’art 37 della riforma del 2001 ricalca lo stesso criterio di calcolo dell’indennizzo
del 1992, quindi l’indennizzo era molto al di sotto del valore del mercato dei
terreni edificabili.
Questo istituto funziona in Italia quasi come meccanismo di regola, questo non
ESTESE
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piace alla corte europea sotto tre profili:
• Per la violazione dell’art 1 protocollo I cedu perché di per sé contrasta con
il diritto del rispetto dei beni privati, perché dice anche la P.A non può
beneficiare di un’ acquisto illegittimo perché avviene senza un giusto
procedimento;
• Contrasta con l’art 1 anche sotto il profilo del quantum risarcibile perché
commisurato sull’indennizzo cioè con lo stesso calcolo con cui si calcola
l’indennizzo di esproprio per pubblica utilità. Quindi il calcolo del
risarcimento del danno non corrispondeva mai al valore di mercato del
bene;
• Terza cosa che diceva la corte europea era che questo istituto era stato
creato dalla giurisprudenza e non era disciplinato per legge e quindi
mancava la certezza giuridica di questo istituto. Questo profilo fu superato
con la riforma del 2001 con il testo unico, il quale all’art 43 introduce una
disciplina che normativizzava l’occupazione acquisitiva e cambia
leggermente. L’art 43 è rubricato “utilizzazione di un bene privato per
scopi di pubblica utilità” e in gergo viene chiamato istituto dell’
OCCUPAZIONE SANANTE.
È previsto, in questo istituto, che la P.A può senza decreto di esproprio utilizzare
un bene privato per scopo di pubblica utilità per ragioni di necessità. Questa
utilizzazione può avvenire anche prima della dichiarazione di pubblica utilità.
PRIMA
Occupazione acquisitiva
Trasformazione irreversibile
Risarcimento
Cos’è peggiorato? Che dentro c’è anche l’occupazione usurpativa quindi nel
meccanismo peggiora la tutela del cittadino.
Con due sentenze della corte costituzionale cambia la situazione perché fino ad
allora per il giudice amministrativo la CEDU non esisteva ancora.
24 ottobre 2007 n°348 e 349 della corte costituzionale : queste 2 sentenze
segnano un evoluzione per quanto riguarda il rapporto tra CEDU e ordinamento
italiano.
In queste sentenze le corte cambia il suo punto di vista per quanto riguarda il
rango della CEDU a livello nazionale.
Nel 2004 la cassazione comincia in una serie di sentenze una nuova soluzione
per contrasto tra una norma nazionale e la CEDU, cioè propone la soluzione della
disapplicazione del diritto interno alla stregua, come modello, del diritto
comunitario.
Se la norma legislativa contrasta con la CEDU, vìola il 117.1 art perché vìola il
rispetto degli obblighi internazionali. Quindi una norma nazionale che contrasta
con la CEDU deve essere disapplicata o dichiarata incostituzionale per la
violazione dell’art 117 in quanto non rispetta gli obblighi internazionali? La corte
cost. vuole applicare il 117.
Con queste 2 sentenze si utilizza l’art 117 per attribuire il rango alla CEDU che
diventa parametro di costituzionalità e una norma che contrasterà con essa
verrà dichiarata incostituzionale. La CEDU quindi diventa norma interposta e non
ha valore costituzionale.
In queste due sentenze risalta la teoria dei controlimiti, sono molto diverse tra di
loro: la n°348 ha una motivazione molto più nazionalistica mentre la n°349 ha
una motivazione più europea.
GITA
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Il Conseil de Costitutional rimanda il controllo ai GIUDICI COMUNI che possono
essere sia giudici amministrativi che ordinari per il controllo sul contrasto tra
norma nazionale e internazionale.
La Corte europea in un caso: “KRESS VS FRANCIA” del 2001 mette in crisi questa
figura del commissario di governo.
La signora Kress era ricoverata in ospedale per un’operazione, ma dopo
l’intervento accusa complicazioni vascolari e mentre è ricoverata l’infermiera le
porta una tisana bollente che rovescia addosso alla signora provocandole ustioni
gravissime, con il tempo viene dimessa e fa causa x danni alla clinica.
Alla fine del processo le conclusioni chiudono il dibattito e il commissario si ritira
insieme ai giudici nella camera di consiglio e la signora vedendo che il
commissario si ritira insieme ai giudici crede che possa influenzare la loro
flesso
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decisione.
Infatti i giudici pronunciando la sentenza danno torto alla signora Kress per
mancanza di colpa.
Allora a questo punto la signora fa ricorso alla Corte europea per violazione
dell’art 6 CEDU per il ruolo giocato dal commissario davanti al Conseil e la
signora dice che le conclusioni del commissario difendono la clinica e anche
perché le conclusioni violano il giudizio imparziale del giudice.
GARDEDIEU ARCELOR
Che riguarda la CEDU. Che riguarda il diritto
comunitario.
• GARDEDIEU
Si pone un problema con l’art 6 CEDU, quindi il problema sta nel contrasto
della lois de validation con l’art.6 nel momento in cui la lois interviene in una
procedura di ricorso.
La corte europea dice che la lois de validation è uno strumento che può
servire al parlamento qualche volta per ragioni di necessità ma la corte
europea la vive come ipotesi assolutamente eccezionale perché richiede
come causa giustificativa di una lois de validation l’esistenza di motivi gravi
e straordinari d’interesse generale per bloccare i ricorsi giurisdizionali con la
trasformazione di un atto amministrativo in legge. Nella sua prima fase
giurisprudenziale su questo punto il Conseil d’etat per giustificare una lois de
validation richiedeva solo una motivazione di interesse generale.
Ma presto il Conseil si accorge che c’è una differenza tra la sua giustificazione
e quella della corte europea.
Il Conseil d’etat nel 2005 con l’AVIS PROVIN (parere) si allinea alla
giurisprudenza della corte europea modificando la clausola della sua
giustificazione per la lois de validation.
Nel 2007 il Conseil d’etat con il caso Gardiedieu riconosce che la lois de
validation in quel caso non era stata mossa da motivi straordinari di interesse
pubblico e anche la responsabilità dello Stato legislatore per colpa per aver
emanato una lois de validation contraria all’art 6 CEDU. Qui il Conseil d’etat
riconosce un risarcimento dei danni per violazione dell’art 6 CEDU.
• ARCELOR
Qui il Conseil d’etat recepisce le stesse opinioni che erano state date dal
Conseil de costitutional nel 2004 sul rapporto del controllo costituzionale
della legge e il diritto comunitario.
eff
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direttiva riproducendola totalmente e leggi che attuano la direttiva con
margine di apprezzamento/manovra da cui il legislatore statale può
discostarsi.
Qual è la differenza? Nel caso in cui la legge riproduce totalmente la direttiva
il Conseil costitutional non si è sentito di fare il controllo di costituzionalità
sulla legge perché dice che il controllo spetta alla Corte di giustizia in sede di
rinvio pregiudiziale; mentre nel secondo caso in cui la legge attua la direttiva
con margine di manovra dice che può fare il controllo di costituzionalità
perché la legge non è la fotocopia della direttiva ma è una legge nazionale
anche se è ispirata dal diritto comunitario.
Mentre nel caso del 2007 si pone il problema se il Conseil d’etat può o meno
svolgere il suo controllo nell’ambito di ricorso per eccesso di potere quindi se
può o no controllare quel regolamento anche sotto il profilo della sua
compatibilità con la costituzione.
Il Conseil d’etat applica la diversificazione del caso del 2004, cioè bisogna
guardare se il regolamento traspone fedelmente la direttiva oppure se c’è un
margine di manovra. Se il regolamento traspone fedelmente la direttiva il
Conseil d’etat non può controllare il regolamento di eccesso di potere perché
sottoporrebbe al controllo un atto che è formalmente nazionale ma di
contenuto comunitario, invece se il regolamento lascia margine di manovra il
Conseil d’etat applica il concetto del Conseil costitutional cioè può fare il
controllo ma si discosta dalla disciplina comunitaria distinguendo:
Qui abbiamo una direttiva comunitaria la n°97/2001 che prevede una serie di
misure antireciclaggio del denaro e tra queste misure la direttiva degli obblighi
di informazione a carico degli avvocati.
Nel senso che gli avvocati che siano venuti a conoscenza dai loro clienti di
notizie relative al riciclaggio di denaro hanno l’obbligo di informare determinate
autorità, il problema è la violazione del segreto professionale in ragione di
fast
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queste misure di antireciclaggio. Questa violazione riguarda sia i casi in cui
l’avvocato venuto a conoscenza di questi fatti durante lo svolgimento di una
procedura giurisdizionale sia nel caso in cui l’avvocato ne sia venuto a
conoscenza nella sua attività di consulenza del cliente.
Questa direttiva è stata trasposta con legge nazionale nel 2004 e poi vi era stato
un decreto di applicazione della legge nel 2006.
In questo caso accade che una serie di ordini nazionali impugnano il decreto e di
conseguenza la legge dinnanzi al giudice amministrativo denunciando tra i
motivi di ricorsi per eccesso di potere il contrasto di questa normativa nazionale
che trasponeva la direttiva comunitaria con gli art 6 e 8 della CEDU.
DIRETTIVA ART 6
LEGGE VS CEDU
DECRETO ART 8
ART 8 è il diritto al rispetto della vita privata e quindi viene invocato sotto il
profilo dell’attività di consulenza in quanto in quel caso divulgare il segreto che
si è appreso nell’attività di consulenza violerebbe questo articolo.
Il Conseil d’etat in questo caso non fa quello che ci si aspetterebbe
normalmente, cioè il controllo di convenzionalità per la legge e per il decreto
rispetto alla CEDU, qui invece controlla la convenzionalità della direttiva:
• Verifica che la direttiva sia conforme agli art 6 e 8 CEDU;
• In rapporto all’art 6: prima di questo caso del 2008 vi era stato un caso
analogo in Belgio nel 2006 e la corte belga aveva avuto caso analogo di
incompatibilità della direttiva con l’art 6 CEDU. La corte costituzionale
belga per fronteggiare questo problema fece rinvio alla corte di giustizia,
che riteneva che non vi fosse contrasto tra le due norme in quanto
l’obbligo di informazione si poneva come eccezione al segreto
professionale dettagliatamente descritta nella direttiva e quindi nell’ottica
di un giudizio di proporzionalità queste eccezioni erano convenzionali. Il
Sulla base di questi due elementi i Conseil d’etat decide che non vi è contrasto
tra direttiva e art 8 CEDU.
Il decreto quindi non è conforme alla legge e a sua volta non è conforme alla
direttiva e il decreto viene annullato nelle parti in cui ha eccessivamente
allargato gli obblighi di informazione.
GATES
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RIFORMA COSTITUZIONALE FRANCESE DEL 23 LUGLIO 2008
ART 61 comma 1 prevede dopo questa riforma la possibilità di proporre un
eccezione di incostituzionalità al Conseil costitutional nel caso in cui la
disposizione legislativa possa presentare una violazione di diritti e libertà
fondamentali garantiti dalla costituzione, questa eccezione deve essere proposta
da un giudice a quo quindi sia da un giudice ordinario che un giudice
amministrativo.
La situazione qui si complica perché si ha un doppio binario di controllo da un
lato il controllo di convenzionalità diffuso e dall’altro laddove vi sia un principio
costituzionale vi è rinvio pregiudiziale al Conseil costitutional da parte dei giudici
a quo.
Si pongono problemi di coordinamento tra questi due livelli di tutela dei diritti e
libertà fondamentali:
• Bisognerà identificare quali sono i diritti e le libertà fondamentali garantite
dalla costituzione e quanto questi differiscano da quelli della CEDU.
• Se per esempio c’è coincidenza tra il diritto sancito dalla CEDU e quello
sancito dalla costituzione, dovrà prevalere il valore convenzionale rispetto
al valore costituzionale perché vi è l’art 55 che dà precedenza alla fonte
convenzionale; quindi il controllo dovrà essere diffuso alla luce della
convenzione.
SATA
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salvo che questo propositore si opponga. Il Consiglio di Stato acquisisce una
competenza consultiva rispetto al Parlamento.
STATI UNITI
Il diritto amministrativo statunitense è basato sul procedimento, è analogo a
quello inglese cioè è un sistema di commow law.
Il diritto amministrativo qui è basato sul principio di DUE PROCESS OF LAW, cioè
il principio dell’equo processo.
Qui troviamo le AGENCIES che sono degli apparati distaccati completamente dal
governo e sono agenzie che si sviluppano già dalla fine del 1700 (una delle
prime fu l’UFFICIO BREVETTI). Accanto a queste agenzie abbiamo il CONGRESSO
che produce atti amministrativi. Qui si parla di fase mista in quanto abbiamo il
Congresso con accanto le agencies.
Anche negli USA, come in Inghilterra si costituiscono delle BOARDS, cioè delle
commissioni che assumono un ruolo indipendente dal governo (es. ufficio
postale con compiti di autonomia).
Questa situazione viene stoppata dalla Corte suprema nel 1935 quando annulla
un act che aveva istituito un agency, il National Recovery Act, che aveva istituito
la National Recovery Administration; l’act venne ritenuto contrario al principio
fondamentale costituzionale del Due Process of Law, in quanto non dava
adeguata tutela al privato o adeguate garanzie procedurali tra P.A. e il privato.
Oggi anche nella nostra idea di diritto amministrativo sentiamo parlare di queste
due forme ma non si parla di procedimenti ma di differenza tra procedimento a
carattere generale e procedimento a carattere particolare.
Sfoggio
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JUDGES che sono organi amministrativi che gestiscono la fase di
partecipazione e hanno caratteristiche giurisdizionali;
Entrambe le procedure sono ispirate alla clausola del due process of law e
prevedono la partecipazione orale del privato (FAIR HEARING).
Gli orders prevedono solo la procedura FORMAL in realtà, ma la maggior parte
dei casi vi sono anche procedure INFORMAL disciplinate dalla agencies stesse.
Le procedure INFORMAL sono ritenute legittime purché seguano la fase del due
process of law in particolare che ci sia NOTICE, RIGHT TO BE HEARD e
imparzialità delle autorità che decidono.
Il privato partecipa al procedimento in funzione di difesa mentre nella
rulemaking l’idea di partecipazione viene vista come un ausilio all’attività
decisionale della P.A. (= IDEA di CODECISIONE), che per noi è la nuova visione di
partecipazione.
L’idea di partecipazione come ausilio è stata sviluppata dal professore Richard
Stewart, dove definisce il modello di partecipazione come il modello
dell’INTEREST RAPRESENTATION MODEL. Questo modello viene definito anche
con il nome di DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA.
Hanno aspetti di democrazia rappresentativa:
• FREEDOM OF INFORMATION ACT 1967, riformato poi nel 1974, che
prevede il diritto di accesso alle informazioni, anche obblighi di
informazione attiva da parte della P.A. verso il cittadino. Questo diritto è
riconosciuto a chiunque (TO ANY PERSON);
3. ACCESSO
FATTE
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Per questa comparazione ci servono i procedimenti di rulemaking e di
adjudication che si useranno per dire che la rulemaking porta alle decisioni di
carattere collettivo mentre l’altra porta ad una decisione individuale. Questa
differenza è importante perché nel caso della partecipazione nel rulemaking c’è
e ha come valore aggiunto quello della partecipazione in funzione di codecisione
e questo procedimento assomiglia di più a procedimenti legislativi e in quanto
le agenzie emanano atti che danno regole giuridiche mentre l’adjudication è più
paragonabile a un procedimento paragiurisdizionale per l’emanazione di orders.
Vedremo che ci saranno paesi che avranno più attenzione al procedimento e
altri con più attenzione agli atti amministrativi. Il paese che fa più attenzione
all’atto amministrativo tenderà ad accentuare le garanzie della motivazione e
l’accesso sarà ai documenti mentre il paese con più attenzione al procedimento
avrà come elemento importante nella sua disciplina quello della partecipazione
al procedimento e per quanto riguarda l’accesso sarà un accesso
all’informazione.
1. STATI UNITI:
PARTECIPAZIONE
È disciplinato dal FREEDOM OF INFORMATION ACT che nasce nel 1967 e poi
ITALIA :
Sono figli della legge 241/90 che costituì una grande rivoluzione perché il
cittadino può interagire con la P.A. e la P.A. non si trovava più su un piedistallo
quindi era molto contraria a questa legge. Ci fu poi importante riforma nel 2005.
Questa legge è la legge generale sul procedimento amministrativo.
PARTECIPAZIONE
offe
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P.A. e presentare le proprie memorie. A quel punto la P.A. può cambiare idea
oppure persevera nella sua decisione ma il provvedimento di diniego finale
dovrà tener conto di quelle ragioni presentate alla luce del 10 bis
dall’interessato e quindi dare motivazione del perché non accetta le memorie
dell’interessato. Questa è una ipotesi di partecipazione scritta.
C’è un’ipotesi simile a questa del doppio contradditorio nella quale si prevede
una partecipazione ORALE. Questa ipotesi si trova nel codice degli appalti, il
decreto legislativo 163/2006 recepisce due direttive comunitarie la 17 e la 18
del 2004.
Nella procedura di gara vi è una fase eventuale che è la valutazione delle offerte
anomale, cioè quelle offerte troppe basse per essere vere.
C’è un procedimento di verifica per queste offerte anomale e la commissione di
gara deve attuare un principio di verifica in contradditorio con l’impresa che ha
presentato l’offerta anomala. Questo contraddittorio inizialmente è scritto ma
prima di escludere l’offerta deve comunicare le ragioni della decisione
all’impresa che ha presentato l’offerta, in questo caso il contraddittorio è
espressamente per legge deve essere ORALE, questo solo se non accetta le
memorie dell’impresa.
MOTIVAZIONE
L’art 3 prevede 2 eccezioni all’obbligo di motivazione: tutti gli atti devono essere
motivati tranne gli atti con carattere normativo (regolamenti) e gli atti a
contenuto generale (es. bando di concorso pubblico).
La motivazione è sempre servita come elemento principale per svolgere il
sindacato giurisdizionale (controllo) sull’attività della P.A.
FRANCIA :
Nella riforma del 2002 nell’ambito dei servizi pubblici locali si prevede
l’istituzione a livello locale di una commissione di informazione e
valutazione dei servizi pubblici locali, cioè un organo che raccoglie le
informazioni dei cittadini e di valutare l’efficienza e l’efficacia della qualità
del servizio pubblico reso a livello locale.
MOTIVAZIONE
Non vi è previsione normativa dell’obbligo di motivazione degli atti
amministrativi come invece vi è nel nostro ordinamento.
È disciplinato dalla legge 587/1979 con le sue successive modifiche, vi sono
ipotesi in cui c’è obbligo di motivazione ma non un obbligo generalizzato di
motivazione; in particolare questa normativa distingue tra:
• Decisioni individuali sfavorevoli per un privato: per queste decisioni è
prevista una motivazione soltanto per una determinata categoria di atti
indicati tassativamente dalla legge stessa (es. sanzioni amministrative o
atti che concernono un rifiuto di un’autorizzazione). Infatti presso le P.A. ci
sono emanazioni di circolari applicative per orientare la P.A.
nell’applicazione di questa lista di atti;
ACCESSO
Come struttura è molto simile a quello italiano, vi è un accesso ai documenti
amministrativi (non all’informazione), cioè qualcosa che già preesiste presso la
P.A.
È disciplinato dalla legge 17 luglio 1978, che prevede un diritto di accesso
generalizzato, vi sono più limitazioni che nella nostra disciplina nazionale,
perché la nozione di documento è più ristretta. La nozione di documento
amministrativo comprende solo i documenti completi con rilevanza esterna.
Ha una disciplina molto rigida sulle esclusioni sul diritto di accesso, infatti per
loro la privacy è un limite forte per il diritto di accesso.
Il diritto di accesso non è riconosciuto a chiunque ma solo all’interessato che
deve dimostrare un suo interesse giuridico, cioè un interesse rilevante per
l’ordinamento che è legato alla possibilità di azionare quell’interesse in giudizio.
Per quanto riguarda l’applicazione della disciplina c’è una Commissione per
l’accesso ai documenti amministrativi, che è un’autorità amministrativa
indipendente e ha il compito di vigilare sulla corretta applicazione della
disciplina del diritto di accesso.
È la commissione che dà pareri sulla legittimità del diniego di accesso e ha
anche il potere di emanare sanzioni in caso di violazione del diritto di accesso e
non ha il potere di obbligare la P.A. a concedere l’accesso al documento cioè non
ha potere coercitivo sulla P.A.
Vi è anche un diritto di accesso alle informazioni ambientali è riconosciuto a
chiunque ne abbia interesse.
INGHILTERRA:
Questo sistema si differenzia dall’Italia e dalla Francia perché loro sono figli della
cultura dell’atto amministrativo mentre l’Inghilterra è figlia di una cultura del
procedimento amministrativo.
PARTECIPAZIONE
MOTIVAZIONE
GAGA
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diritto ad essere ascoltati, che si trasforma in DUTY TO DISCLOSURE, che è
qualcosa di simile al nostro art 10 bis, cioè è l’obbligo che la P.A. ha di
comunicare all’interessato i motivi di una decisione sfavorevole prima
dell’adozione della decisione stessa. È più importante che esista questo obbligo
che non necessariamente ci sia una motivazione super completa nella decisone
finale. Questo obbligo avviene anche con una fase di contraddittorio orale
perché è un diritto ad essere ascoltati.
ACCESSO
Il FOIA segna nel sistema inglese un passaggio netto tra un sistema di grande
segretezza che c’era prima ad un grande sistema di pubblicità.
Entra in vigore nel 2005, quindi ha dato tempo 5 anni alle P.A. per organizzarsi
ed adeguarsi all’attuazione del diritto di accesso, quindi formulano mediante
regolamenti quelle che sono le tipologie di informazione accessibili, quali sono le
ipotesi di segretezza e quali sono le modalità concrete per garantire l’accesso.
Risultato pratico è che all’entrata in vigore nel 2005 le P.A. erano perfettamente
in grado di gestire questa procedura.