Scienza
IL TERZO MONDO
IL DENARO
La Borsa di Tokio.
Per l’economia
il futuro è già
cominciato: oggi 1200
miliardi di dollari
(un trentesimo della
ricchezza mondiale)
sono gestiti in modo
istantaneo dai
movimenti
telematici di borsa.
Tutti insieme,
per indovinare
Umberto Colombo.
“Per costruire uno
scenario credibile
non bastano gli
scienziati: servono
anche economisti,
filosofi, sociologi”.
Focus 10
L’impressionante sbarco
degli albanesi in Puglia,
nel 1991. La velocità
di crescita della
popolazione del Terzo
mondo sta già
cominciando a ridursi.
LA CITTA’
Un insediamento
a Silicon valley, in
California. E’ molto
prevedibile che dal
panorama urbano
del futuro scompaiano
i massicci insediamenti
produttivi: ci sarà molto
decentramento, con lavoro
autonomo e a domicilio.
Un tempo c’erano
i maghi. Oggi invece
i futurologi lavorano
su basi scientifiche.
E se domani... ● Il punto di partenza? Ieri
B
aggianate! Le autostrade po europeo di “consulenza sul fu- lo senza investimenti. Dunque non
dell’informazione non sa- turo”. Da che cosa deriva il suo lo diventerà, e nel 2020 un miliardo Ha davvero senso cercare di pre-
L’ingegnere Tutto dipende
Con quali risultati? ranno uno strumento di
maggiore libertà. Al con-
pessimismo sulla funzione delle
grandi reti, tipo Internet, che inve-
di africani non avrà alcun accesso
alla società dell’informazione».
vedere il futuro con metodi scien-
tifici? «Non esiste una scienza chia-
trario potrebbero dar vita a una ce tanto entusiasmo stanno susci- Questa è una previsione. Questo mata futurologia», spiega l’ inge-
del domani dai dati vera e propria apartheid mondiale, tando? «Dal fatto che oggi prevale è un esempio di futurologia. La gnere e scrittore Roberto Vacca.
Roberto Vacca. Alvin Toffler. a meno che le politiche attuali non una diversa logica di mercato, de- conclusione di Petrella appare sa- «Esistono però modelli matema-
“L’Italia investe in “Il futuro si può cambino radicalmente». Riccardo regolamentata, privatizzata e libe- crilega rispetto al coro che inneg- tici che in determinati casi funzio-
ricerca solo l’1,4% prevedere solo se Petrella è stato, fino a qualche me- ralizzata, e ciò indirizza la tecnolo- gia alle meraviglie di Internet, ma nano bene. Molti fenomeni, infat-
del Prodotto interno si hanno in mano
lordo. Senza ricerca impressionanti se fa, direttore del programma Fa- gia soltanto verso i mercati solvi- il compito di chi guarda scientifi- ti, hanno un andamento di tipo
però non si possono quantità di dati st (Previsioni e valutazioni nella bili, cioè economicamente redditi- camente al futuro è proprio quello biologico, simile alla crescita di una
fare predizioni”. e informazioni”. scienza e nella tecnologia) della zi. Conseguenze? Tutta l’Africa, di delineare gli scenari di un do- coltura di batteri: prima si svilup-
Commissione europea: in pratica, per esempio, non è certo un mer- mani possibile, per quanto esso pano lentamente, poi più veloce-
era a capo del più importante grup- cato solvibile, e non può diventar- possa apparire sgradevole. mente, infine tornano a rallentare
▼
Focus 11
 Studiare
il passato
per costruire
la “curva”
La luce che
informa del futuro
Una fase della
produzione

▼
di fibre ottiche e cominciano a oscillare intorno a
in una fabbrica un massimo. E’ ciò che è accaduto,
della At&t, negli per esempio, per la costruzione di
Stati Uniti. La centrali elettriche in Italia, che è
possibilità già arrivata al massimo, e anche
di trasferire in
fretta enormi per la produzione di automobili».
quantità di dati Le “previsioni matematiche”, in-
condizionerà somma, affondano le radici nel pas-
senza dubbio sato. E i fenomeni nuovi? «In que-
il tipo di sti casi entrano necessariamente in
sviluppo futuro. campo l’intuizione e l’esperienza.
Nel caso dell’automobile, per e-
sempio, oggi siamo nelle condizio-
ni di fare una previsione ragione-
vole», commenta Vacca. «L’auto
tradizionale ha saturato il suo mer-
cato, quindi potrebbe essere il mo-
mento dell’auto elettrica. Ma sarà
un processo lento, e richiederà cin-
quant’anni almeno, per giungere a
sua volta al massimo».
Un altro modo di collaudare le
formule matematiche che consen-
tono di “prevedere” il futuro è
quello del backcasting, cioè la
“previsione del passato”: si scrive
un’equazione e la si applica a
eventi già avvenuti e dei quali so-
no già note le conseguenze. Poi si
verifica se l’equazione prevede ef-
fettivamente quello che è storica-
mente accaduto. «Non è affatto
facile come sembra: spesso, infat-
ti, il modello non riesce a rendere
conto di ciò che è davvero succes-
so, a posteriori», dice Ugo Fari-
nelli, direttore della divisione stu-
di e strategie di sviluppo dell’E-
nea, l’Ente per le nuove tecnolo-
gie, l’energia e l’ambiente.

▼
E se domani...
a
a distanz edicina si
Il medico iamo dire se la teletemmpo impie-
s
«Non pos in Italia, o quanotompetenze e le
affermeràer farlo, ma le c o già presenti»,
gherà p ità tecniche son ore dell’Istituto
possibil lo Bisogno, dirett ntazione scien- Nuove Nuove Nuova
dice Pao erca e la docume settore della ri-
per la ricl Cnr. Almeno nel Paesi più avan- energie biotecnologie fisica
tifica de Italia è oggi tra i nza, tanto che a Le celle Colture di batteri Un esperimento
cerca, l’ medicina a dista o noi (insieme elettrolitiche capaci di agire di levitazione
zati nellaomunitario siamsabili in questo preparate da sul petrolio: in magnetica con
livello c rancia) i respon dalle scelte del Fleischmann e futuro, all’interno superconduttori
con la FTutto ora dipendee nascano dap- Pons, nel 1989, dei pozzi, si a temperatura
settore. : è probabile ch er esempio per per i loro potrà produrre quasi d’ambiente:
governo ti specializzate: ppatici. esperimenti di petrolio del ittrio, bario e
prima redi Aids o i cardio fusione fredda. tipo preferito. ossido di rame.
i malati
Focus 13
 55

Prevedere gli sviluppi della

tecnologia è facile.

(°C)
mondiale (°C)
44 Peggior
Peggior
ipotesi
ipotesi

temperatura mondiale
Ma chi prevede l’uomo? 33 Stima
Stima

medio temperatura
media
media
● Equazioni o intuizioni? movimento di Solidarnosc in Po-
▼

L’economista russo Wassily lonia non era stato fermato con la

Leontief, premio Nobel 1973, ha forza, come invece era stato fatto 22

Aumento medio
Miglior
Miglior
elaborato un sistema a matrici in Ungheria nel 1956 e a Praga nel ipotesi
ipotesi
(cioè grandi tabelle numeriche) 1968. Ho sbagliato invece nel pre-

che permettono di fotografare lo
stato dell’economia, e quindi di in-
tuirne l’evoluzione, partendo dai
dati di produzione di ogni attività
economica e industriale. «Ma sono
tutti sistemi incerti, soggetti a er-
rore, e che comunque non per-
mettono di prevedere le grosse di-
scontinuità, gli eventi che invece
fanno la storia», precisa Vacca. «Il
crollo dell’impero sovietico, per
esempio, io l’ho previsto nel 1980
non per via matematica ma per in-
tuizione, basandomi sul fatto che il
E se domani... che il premio Nobel Carlo Rubbia.
po n e s e
Crisi giap oberto Vacca unonne: ma
R p
Secondoto colpirà il Giapnon la terra.
terremo ocietà a tremare, preso molto
s
sarà la onesi hanno com n efficienza
«I giapp me si produce co tti, come si
ben e c o i d ife
e si e lim inano non hanno ca-
(com a
qualità) mtale si ottiene an-
migliora la to
qualità umano. E l’ha i
la
p ito ch e
il fattoreiorno i giapponeta-
che con to . U n g oc cid e n
trascura o che nel mondodiritti azien-
capiranno libertà civili e o concessi.
le ci son a loro non son ueranno ad
dali chento tempo continno di un’in-
u a e g
Per q
a rl o ? Il s
primo ’è stato l’esta-
accett di tendenza c piegato ha
versione a, quando un im e!».
rs ri
te s c o
enti giorn
i d i fe
chiesto v
vedere che Andrej Sacharov sa-
rebbe stato eletto presidente della
Russia: è morto troppo presto».
Il sistema più ampiamente dif-
fuso per disegnare il domani, però,
è quello del gruppo interdiscipli-
nare di esperti. «Così ci siamo com-
portati dieci anni fa, quando ab-
biamo preparato per la Pirelli il
rapporto Scienza e tecnologia verso
il XXI secolo», spiega Umberto
Colombo, ex presidente dell’Enea.
Al gruppo partecipavano biochi-
mici, economisti, informatici, stu-
diosi di problemi energetici, e an-
Colombo, che fungeva da coordi-
uo v o natore, è soddisfatto delle conclu-
sioni. «Sotto il profilo tecnologico
oggi possiamo confermare le pre-
visioni fatte dieci anni fa. Lo sce-
nario è invece più incerto sotto il
profilo etico-politico: non è chia-
ro se questi sviluppi si riflette-
n no ranno in un accresciuto benes-
s sere per l’umanità, o piuttosto
in accresciuti divari». Ma è pro-
prio per questo che serve il fu-
turologo: identificare lo scena-
rio, e indicare la soluzione dei
problemi. «Oggi la variabile
fondamentale è l’energia: ser-
ve a realizzare materiali, a tra-
sformarli, a produrre cibo, a
desalinizzare l’acqua di ma-
re. Inoltre è collegata al problema
dell’ambiente e del clima, che non
devono essere alterati. Ed è lecito
prevedere un mondo futuro nel
quale l’energia da combustibili fos-
sili arrivi a essere il 10-20 per cento,
anziché l’80 per cento, ricorrendo a
energie rinnovabili come il solare o
alla fusione nucleare».
Aumento
11
DATI REALI
00
1860 1900 1940 1980 2020 2060 2100
1860 1900 1940 1980 2020 2060 2100
Anno
IL FUTURO RISCALDATO
A fianco, piante di miglio coltivate ai
limiti del deserto del Sahel (Niger).
Sopra, il grafico dell’aumento della
temperatura mondiale, nei prossimi
anni. Eppure i futurologi degli anni
Sessanta predicevano una glaciazione.
nel mezzo. «Si intravede un anda-
mento della popolazione che la-
scia prevedere un raddoppio e poi
una stabilizzazione», dice Colom-
bo. Sull’Italia, in particolare, l’au-
mento demografico avrà conse-
?
: si va a destra studioso dell’Ita
lia guenze solo indirette. La nostra
● La bomba demografica Politica italiana John Hopkins university, sue previsioni su l- prevede per la Terra, nel 2150, fino popolazione, infatti, avrà un lento
Ma le previsioni più complesse Richard Katz,ha della ntemente le nazionale. Secon- a un massimo di 28 miliardi di abi- declino fino al 2007. Negli anni
te rn o, pubblicato rece ra politica e
non sono quelle legate alla scienza da ll’es
uz ione della st ntro-destra andrà al poteresa
no tanti», dice Jacques Véron, vice- successivi potrebbe letteralmente
e alla tecnologia. Fra cinquant’an- la pr ob ab ile ev ol
ripeter à: il ce prof ezia si ba direttore del Comitato internazio- crollare: lo prevede la Fondazio-
ato si i. La
ni, infatti, potremmo essere alle do Katz il passeno per i prossimi vent’ann senso
a elettorale inrtiti non nale di cooperazione per le ricer- ne Giovanni Agnelli (specializzata
prese con un problema così dram- vi rimarrà almcompletamento della riform uzione di pa che demografiche. nello studio dei grandi temi del
matico da cancellare ogni altra sul mancato , e sul fatto che la prevista rid a proliferazione. Secondo altre ipotesi la popola- prossimo secolo) che aveva anche
mag gior ita rio
è av uta al co ntrario un
preoccupazione: il boom della po- a si zione potrebbe invece addirittura previsto l’attuale flusso migrato-
si è verificata, m E se domani...
polazione. «Uno studio dell’Onu calare. La verità probabilmente sta rio in entrata «E’ una tendenza de-

Le ultime parole famose...
G razie alla sua altissi-
ma velocità di commu-
tazione, il diodo a tunnel
rivoluzionerà l’industria
del calcolo automatico»,
si sosteneva nei primi
anni Sessanta. Effettiva-
mente il diodo a tunnel
era una grande scoperta:
fruttò infatti il premio
Nobel al suo inventore,
il fisico giapponese Leo
Esaki. Però non trovò
applicazione negli elabo-
ratori: al suo posto, si
affermarono invece
i dispositivi a base di
silicio. Non è sufficiente,
dunque, essere al corren-
te di tutti i progressi della
scienza e della tecnologia
per indovinare quale ruolo
avranno nella società del
futuro. E la storia è piena
di futurologi avventati.
Energia atomica?
Figuriamoci
Nel 1935, lord Ernest
Rutheford, illustre fisico
britannico, commentando
gli esperimenti con
materiali radioattivi,
dichiarò che l’immensa
energia che si credeva
immagazzinata negli ato-
mi apparentemente non
esisteva. O, quantomeno,
non sarebbe servita a fini
industriali, in quanto “per
ottenere ogni particella
di energia occorrono
milioni di altre particelle”.
I computer? Nessuno
li vorrà mai
«Non credo che in tutto
il mondo si riuscirebbero
a vendere più di cinque
computer», si dice abbia
affermato nel 1943
l’allora presidente della
Ibm, Thomas Watson.
L’affermazione non è
poi così incredibile,
considerando che il
computer era considerato
una supermacchina,
ingombrante e costosissi-
ma, destinata a crescere
sempre più. Seguendo
questa politica, la Ibm
lasciò che fosse una
piccola azienda creata
dal nulla, la Apple, a
sfruttare per prima
l’idea dei computer
personali, i veri artefici
del boom dell’informatica.
La luce elettrica?
Un’americanata
Nel 1878 il Parlamento
britannico costituì una
commissione per valutare
l’importanza della nuova
invenzione di Thomas
Alva Edison, la lampadina.
Nel rapporto che la
commissione presentò,
si legge: “Le idee di
Edison sono giusto buone
per i nostri amici di oltre
Atlantico. Nessuno che
abbia qualche cognizione
scientifica può prenderle
in considerazione”.
La televisione?
Verrà a noia
Forse il produttore Darryl
Zanuck aveva degli
interessi personali nel
dichiarare che la
televisione non avrebbe
avuto successo, dal
momento che dirigeva
la società cinematografi-
ca 20th Century Fox.
Ma il modo in cui lo disse
merita di essere ricorda-
to: «La gente si stancherà
▼
ben presto di passare le La popolazione? sarebbero diventati 64.
serate a guardare dentro Decine di miliardi Malthus però ebbe il
una scatola di legno». L’economista e demo- merito di intuire il futuro
grafo Thomas Robert problema demografico.
Viaggiare nello Malthus divenne famoso
spazio? Fantasie proprio per questa sua
A dirlo fu il britannico
Richard van der Riet
Wooley, astronomo reale,
predizione: la popolazione
mondiale sarebbe raddop-
piata ogni 25 anni. Nel
A lato, studi su isotopi
radioattivi a Detroit,
nel 1948. Sotto,
nel 1956. L’anno Duemila i miliardi calcolatore Ibm del 1946.
successivo l’Urss
lanciò lo Sputnik, il
primo satellite arti-
ficiale, e il governo
del Regno Unito
decise di istituire
una commissione
di studio sui viag-
gio spaziali. A
dirigerla fu chiama-
to proprio van
der Riet Wooley.

Focus 14
 E se domani...
tivù
Il cane daicholas Negroponates,-
N
Secondo del MediaLab delchno-
M della luce?
dir e tto re te of te
s institu nfor-
sachusettturo mondo dell’ii una
logy, il fu te rà d
ci tempes derci
mazione sa di dati da reniò che
le m a s sc e re c
ta
p o s s ibile ricono ssare. La so-
im e intere re da
ci potrebbPotrebbe arrivam i per
e ?
luzion o tipo di progra lligen- m analisi delle
un nuov r, gli “agenti inte e ca-
compute vorerebbero coml cavo
ti”, che laufo appostati su : s e -
ni da tart p u te r- te le v is o rete, fil-
d e l c o m istruzioni ricevu arrivo
condo lero tra le notizie in ile in-
trerebbe quelle di probabne”.
soltantoper il loro “padro
teresse
Andare dal
futurologo
è segno di
buona salute
stinata a farsi sempre più inten-
▼
sa», dice Marcello Pacini, presi-
dente della Fondazione. «Noi ab-
biamo cominciato a studiare il pro-
blema ben prima che esso portas-
se alle violenze a sfondo razziale
degli ultimi anni. E continuiamo
a studiarlo: soluzioni semplici non
esistono, ma soprattutto non esi-
stono soluzioni rapide».
● Una calda era glaciale
Negli anni Sessanta, i climato-
logi ritenevano imminente una
nuova era glaciale: se ne sarebbe-
ro avvertiti i primi segni entro due-
cento anni! Ne sono passati sol-
tanto una trentina, e tutti gli esper-
ti adesso sono d’accordo nel pre-
vedere un riscaldamento globale
della Terra. Come si spiega? Ov-
viamente la causa è l’effetto serra,
provocato dalle emissioni di ani-
dride carbonica e altri gas nell’at-
mosfera, e cresciuto a dismisura
negli ultimi decenni.
Responsabile dell’errata predi-
zione, però, è anche un’applica-
zione troppo fiduciosa dell’estra-
polazione, cioè della tecnica di
estendere al futuro una tendenza
carne
Il computer di ffler la prossima rivoluziofu
condo Alvin To nche se in un
Se ne, emergerà (a
dell’informazioll’unione tra genetica e info Questo porterà alla
prossimo) da microprocessore biologico.unge Toffler: saremo
base il primo i morale dell’umanità, aggi vita, e dovremo im-
più grave crisefinire il concetto stesso din umani.
costretti a rid ivere con i primi esseri no
parare a conv
osservata per un certo numero di
anni. Si tratta dello stesso errore
compiuto dal biologo Paul Ehrli-
ch, diventato famoso negli anni
Sessanta per il libro La bomba del-
la popolazione: estrapolando i da-
ti in suo possesso, Ehrlich era ar-
rivato a predire che nei primi anni
del prossimo secolo la popolazione
mondiale sarebbe cresciuta al pun-
to da ricoprire letteralmente il pia-
neta. I futurologi seri sanno bene
che è in realtà è un grave errore
proiettare semplicemente negli an-
ni a venire, senza correzioni, una
linea di tendenza. E dal 1965 do-
vrebbe saperlo anche il grande
pubblico: fu in quell’anno, infatti,
che uscì il primo libro di Alvin
Toffler, considerato oggi il mag-
gior esperto mondiale di futurolo-
gia. Il libro si intitolava Future
shock, lo shock del futuro, e prean-
nunciava la scomparsa dei punti di
riferimento tradizionali, la frene-
tica accelerazione della tecnologia
e il conseguente disagio che ne sa-
rebbe derivato.
● L’atomica personal
Toffler era andato abbastanza
vicino alla realtà. Ma oggi prevede
un prossimo shock, ancora peg-
giore: un periodo di tensioni mon-
diali e di conflitto generalizzato,
che come primo atto potrebbe ve-
dere la Cina frammentarsi in una
congerie di città-stato in guerra re-
ciproca. Un evento in qualche mo-
do simile alla drammatica guerra
E se domani...
ne, dopo quella
turo non molto
alla
rmatica e avrà
Cosa sarà
Il panorama
notturno di Los
Angeles. La
credibilità dei
futurologi è
condizionata
da una corretta
disponibilità
energetiche. In
Italia i consumi
sono avviati
verso i 350
miliardi di Kwh,
e la produzione
va verso i 250
miliardi. Cosa
accadrà allora?
Fisici ottimisti, biologi scettici
N el 1964 la rivista
inglese “New
Scientist” chiese a
dei progressi nel loro
settore. Una curiosità:
nessun medico aveva
trite reumatoide.
2, verranno creati ani-
mali-fabbrica per for-
centinaia di scienziati
e di ricercatori le loro
previsto il ritorno di
malattie come la tu-
nire organi e tessuti
impiantabili su esseri
previsioni per il 1984.
Ciascuno profetizzò
nel proprio campo di
bercolosi, ritenute de-
finitivamente sconfit-
te dagli antibiotici.
umani.
3, la teoria del Big
Bang subirà una revi-
specializzazione, e Pochi mesi fa il “New sione.
vent’anni dopo la rivi- Scientist” ha invitato 4, il pianeta riuscirà a
sta verificò errori e otto tra gli esperti in- sostentare fino a otto
successi, scoprendo tervistati nel 1964 a miliardi di persone.
che i fisici erano stati fare nuove predizioni. 5, entro un secolo ca-
troppo ottimisti, men- Eccone alcune, che piremo i segreti della
tre, al contrario, i bio- non sembrano prefi- gravitazione, e sare-
logi avevano sot- gurare un futuro trop- mo in grado di usare
tovalutato la po cupo: come fonte di energia
rapidità 1, aumenterà il nu- i buchi neri.
mero di malattie co- 6, i programmi televi-
muni curate con tera- sivi a richiesta, via ca-
pia genica, per esem- vo, rivoluzioneranno
pio la psoriasi e l’ar- l’industria televisiva.
nella ex Jugo- formato da oltre mille esperti dei
slavia. Come vari settori. Ma come mai anche
se non bastasse, secondo la gente comune è così affascinata
Toffler la tecnologia atomica di- da previsioni che spesso riguarda-
venterà così comune da permette- no un futuro che non potrà mai
re a ogni piccolo Stato, perfino ai vedere di persona? «In termini psi-
gruppi terroristici, di costruirsi la canalitici, i libri di futurologia dan-
propria microbomba atomica. no sicurezza: non rappresentano
Tutto questo sarà l’effetto del una fuga, ma, al contrario, danno il
passaggio da un’economia fondata senso di essere padroni del pro-
sulla produzione a un’economia prio destino», spiega la psicologa e
fondata sulla conoscenza e sulla psicoterapeuta Francesca Santa-
comunicazione. Alvin Toffler ne relli. «E poi offrono la sensazione
parla come della “rivolta dei ric- di superare il termine naturale del-
chi”: «Chi ne ha le possibilità è ben la nostra vita, di andare verso il
deciso a premere sull’accelerato- domani». Ma un meccanismo del-
re dello sviluppo economico-tec- lo stesso genere non scatta quando
nologico», dice Toffler. «E non è si consultano medium, cartomanti
disposto a lasciarsi fermare da o sensitivi? «No. Andare dal me-
chicchessia». dium o dal veggente mette piut-
Se questi sono gli scenari che ci tosto in luce una scarsa capacità
aspettano, è evidente che i re- di vivere il presente. Tanto è vero
sponsabili di un governo debbono che le stesse persone che vogliono
avere anch’essi qualche strumento conoscere l’avvenire, spesso par-
di previsione. Negli Stati Uniti, per lano anche di “vite passate”, e ne
esempio, esiste addirittura un or- chiedono notizie». ■
gano consultivo del Congresso, Mauro Gaffo
Speciale
30 ORE DOPO 8 GIORNI DOPO
Primi passi
di una cellula
Che cosa
A lato, l’ovulo
femminile,
avviene nei
fecondato, si
muove verso
l’utero, e la
nove mesi che
prima cellula
inizia a
precedono
moltiplicarsi.
A destra,
l’embrione si
la nascita di
è impiantato
nella parete
dell’utero.
ognuno di noi?

LA VITA PRIMA DELLA VITA

Q
Quindici uando nasce la vita? Non
è assolutamente facile ri-
settimane spondere a questa do-
L’ecografia di un manda. Eppure è impor-
feto di circa tantissimo, anche dal punto di vista
quindici settimane. etico e sociale: basta pensare alle
Il computer
elabora una polemiche relative alla legge sul-
immagine a colori l’aborto. Vediamo: nel corpo fem-
in base al ritorno minile ogni mese l’utero produce
degli ultrasuoni. un ovulo. Quando l’ovulo incon-
tra uno spermatozoo che riesce a
fecondarlo, cioè ne perfora la
membrana esterna, avviene lo
scambio tra il materiale genetico
maschile e quello femminile. Si
forma insomma l’embrione, una
microscopica struttura di due cel-
lule che si fondono in una sola. Per
molti studiosi la vita ha inizio pro-
prio nel momento dell’incontro tra
la cellula del padre e della madre,
giacché l’embrione possiede, fin
dal primo momento, tutte le ca-
ratteristiche genetiche dell’essere
umano futuro. Ma c’è anche una
seconda tesi. «Non basta che ovu-
lo e spermatozoo si incontrino. Oc-
corre che al loro primo incontro,
che avviene all’interno della tuba
uterina, il condotto che unisce l’o-
vaio all’utero, faccia seguito l’im-
pianto dell’embrione, ormai costi-
tuito da molte cellule, nell’utero»,
sostengono altri scienziati. Solo do-
po l’annidamento in utero si può
parlare di vita. E normalmente oc-
corrono diversi giorni perché l’o-
vulo fecondato, che continua a du-
I primi peli plicarsi, concluda la sua discesa
Un feto al sesto mese di lungo la tuba uterina e si stabili-
gravidanza: è coperto da una sca nella mucosa uterina. Poi co-
diffusa lanugine, destinata mincia un lungo, affascinante pe-
a scomparire prima del parto. riodo: la formazione di una nuo-
Resterà solo quella del cranio. va creatura. Seguiamola, momen-
to per momento. ■
Federico Mereta

▼
Focus 19
 I primi esami dopo dieci settimane di gravidanza
Che bel corredo!
E’ cromosomico
Analizzando
la placenta
si possono
scoprire gli eventuali
difetti genetici del
nascituro. Ma c’è
anche qualche rischio.
PRIMO MESE
Il cavalluccio marino
D all’incontro tra lo spermato-
zoo maschile e l’ovulo femmi-
nile, nella tuba uterina, si forma
l’embrione, che dopo una decina
di giorni si stabilisce nell’utero.
Alla fine del primo mese è lungo
circa 4 mm e assomiglia vaga-
mente a un cavalluccio marino.
Si sono formati i primi nuclei del
sistema nervoso, dell’orecchio
e dell’occhio, del cuore, dei
polmoni e dell’intestino. Inizia
la fusione dei due archi della
Focus 20
S
ono quasi quattromila le
▼
malattie genetiche fino-
ra individuate, e il loro
numero è destinato a cre-
scere. Fino a pochi anni fa era dif-
ficilissimo scoprirle prima della na-
scita. Poi, con l’avvento dell’eco-
grafia e gli studi di genetica cellu-
mandibola e compaiono le prime
tracce della tiroide, del fegato e
della parte dorsale del pancreas.
● La madre incomincia ad
adattarsi alla nuova situazione.
Si sente più stanca, ha nausea
e vomito a digiuno, suda di più
e produce più saliva. L’utero
comincia a ricevere un maggior
flusso di sangue, ma non si nota
ancora un accrescimento, che
diverrà visibile solo dopo
la sesta settimana di gravidanza.
lare e sul Dna, è diventato possi-
bile avere cellule fetali, fin dalle
prime settimane di gravidanza: si
possono quindi compiere indagini
specifiche sul corredo cromoso-
mico del nascituro, e su particola-
ri geni correlati con malattie. Si
tratta comunque di esami che van-
no effettuati solo in caso di neces-
sità, e quando esistano elemen-ti
di rischio (come l’elevata età ma-
terna oppure la presenza di pato-
logie genetiche nella famiglia).
Il primo esame che si può com-
piere è il prelievo dei villi coriali,
cioè piccole ramificazioni della
placenta in fase di formazione.
«Questo prelievo oggi viene effet-
tuato intorno alla decima, undice-
sima settimana di gravidanza»,
spiega il dottor Mario Lituania,
esperto di diagnostica prenatale
presso l’istituto Gaslini di Genova.
«In teoria l’esame può essere fatto
anche in precedenza, ma in questo
caso i rischi di aborto o di malfor-
mazioni possono essere più eleva-
ti». Attualmente il pericolo di a-
borto nel corso di prelievo è dell’1
per cento. Non poco. «Per quanto
SECONDO MESE
Il corpo inizia a plasmarsi
F inisce la fase embrionale.
Dopo 55 giorni di gravidanza
si comincia a parlare di feto.
Ormai il “cavalluccio marino”
misura poco meno di tre centi-
metri. Si sono formate le prime
placche del cervello e un primo
nervo, il nervo ottico, si spinge
dalle cellule delle retine (migrate
verso l’occhio) al cervello. Anche
il corpo della cornea è già
presente. La struttura interna
delle orecchie è quasi definita e
si sono formate le prime struttu-
re olfattive, il primo abbozzo di
naso e il palato. Sono comparsi
braccia e dita mentre il cuore
comincia ad assumere la sua
forma normale. Si intravvedono
Fare bene i conti
Mario Lituania, esperto
in diagnostica prenatale.
La durata media di una
gravidanza è di 270 giorni,
a partire dal momento della
fecondazione (in genere
fra 10 e 16 giorni dall’inizio
del flusso mestruale).
riguarda i difetti di formazione de-
gli arti, come per esempio la man-
canza di falangi, se la villocentesi è
eseguita intorno all’undicesima
settimana il rischio scende a circa
un caso su due mila», aggiunge Pier-
paolo Mastroiacovo, docente di
pediatria preventiva e sociale del-
l’aorta, l’arteria polmonare, le
valvole e il setto che divide i due
ventricoli. Appare la struttura
dell’albero respiratorio con
i bronchi principali collegati alla
trachea. Reni e uretere sono fusi
tra loro come nell’adulto e sono
già presenti il fegato, la coleci-
sti, la milza e l’intestino cieco.
Sulla pelle appaiono le prime
reti vascolari e si nota il primo
accenno di tessuto muscolare.
● Nella madre continuano i
disturbi del primo mese, l’utero
aumenta di dimensioni e la sua
muscolatura diviene sempre più
robusta. Cresce il fabbisogno
vitaminico e di sali minerali. Può
cominciare una certa irritabilità.
l’università cattolica di Roma.
L’indagine è tecnicamente sem-
plice. La sonda ecografica appog-
giata sull’addome guida un sottile
ago (il suo diametro è meno di un
decimo di millimetro) che viene
spinto fino alla placenta. I villi co-
riali hanno le stesse caratteristiche
TERZO MESE
Nove centimetri di uomo
Imediamente
l feto ha ormai assunto precise
caratteristiche umane e misura
8-9 centimetri. Si
sono formati i due emisferi
cerebrali, il cervelletto e i lobi
olfattori. L’occhio è praticamente
fatto. Ci sono persino i primi corpi
ciliari e le ghiandole lacrimali. La
bocca ha assunto la sua struttura
definitiva: c’è il palato in via
di formazione, la lingua e i primi
abbozzi dentali. Conclusa anche
la “produzione” dei vasi sanguigni,
mentre sul versante respiratorio
sono ormai pronti i bronchi più
periferici. Anche l’apparato
digerente è ormai concluso, men-
tre nell’apparato genitale, sotto la
spinta ormonale, sono già pronti
Aghi e ultrasuoni
Sopra, il prelievo del liquido
amniotico in cui galleggia
il feto. A lato, una ecografia,
al sesto mese di gravidanza.
genetiche del feto, e le loro cellule
vengono aspirate ed esaminate in
laboratorio. «Con il prelievo, che
non necessita di anestesia, si pos-
sono studiare il cariotipo, cioè il
corredo cromosomico del feto e,
nei casi a rischio (cioè quando i
genitori sono portatori di un difet-
utero e vagina. Le ossa si distin-
guono perfettamente (l’ossificazio-
ne avviene intorno alla nona o
decima settimana), e la pelle
è ormai ricoperta di cheratina. In
questo mese l’apparato ormonale
è ormai composto: inizia la
produzione di catacolammine
e di ormoni da parte della tiroide e
delle paratiroidi (piccole ghiandole
che regolano il metabolismo
del calcio). Comincia lo sviluppo
definitivo dell’ovaio.
● Per la madre comincia il perio-
do migliore. L’utero continua a
ingrandirsi e lo stesso avviene per
le mammelle (i capezzoli diventa-
no più sensibili agli stimoli)
ma scompaiono nausea e vomito.
to genetico collegato a malattie co-
me la talassemia, la fibrosi cistica o
il morbo di Duchenne, una grave
forma di distrofia muscolare) an-
che i geni. L’indagine può comun-
que essere indicata in tutte le don-
ne che hanno più di 35 anni».
Gli stessi risultati, ma in un pe-
riodo successivo della gravidanza
(intorno alle sedicesima-diciotte-
sima settimana) possono essere ot-
tenuti con l’amniocentesi. In que-
sto caso le cellule fetali vengono
ricuperate nel liquido amniotico
in cui “galleggia” il feto. Il rischio è
minore, e statisticamente l’aborto
si può verificare in un caso su due-
cento. «La tecnica è simile alla pre-
cedente: la sonda ecografica gui-
da l’ago che pesca nel liquido am-
niotico», dice ancora Lituania. «In
caso di carenza di liquido, comun-
que, anche in questo periodo si può
effettuare il prelievo tardivo dei
villi coriali». Prima dell’amniocen-
tesi viene effettuato un esame o-
stetrico accurato, e una ecotomo-
grafia (per localizzare la placenta e
registrare la vitalità del feto): poi
l’ago viene introdotto perpendico-
larmente alla parete uterina, a cir-
ca 8 centimetri al disopra del pube.
la cavità amniotica, dove si trova il
liquido da aspirare, si trova a una
“profondità”che va dai 4 ai 9 cen-
timetri dalla pelle.
Il prelievo di cellule fetali, e il
conseguente studio genetico, può
essere fatto invece, dopo la vente-
sima settimana, con la funicolo-
centesi, cioè il prelievo di sangue
direttamente dal cordone ombeli-
cale che lega la madre al feto. Que-
sto esame viene impiegato soprat-
tutto per sapere se c’è un’infezione
fetale. Nel funicolo, che corre al-
l’interno del cordone stesso, ci so-
no infatti una vena e due arterie,
che assicurano gli scambi di nutri-
mento e prodotti di scarto tra ma-
dre e feto e viceversa. Il feto non è
in grado di produrre anticorpi pri-
ma della ventesima o ventunesi-
ma settimana: se questi sono pre-
senti significa che è avvenuta un’
infezione, per esempio la rosolia
o l’infezione da citomegalovirus.
«L’iniezione diretta nel funicolo,
comunque, può rappresentare an-
che una valida via terapeutica», ri-
prende Lituania. «Per esempio, in
caso di isoimmunizzazione Rh,
una grave patologia del sangue in
cui la madre produce anticorpi
contro i globuli rossi del feto di-
struggendoli, si possono effettuare
trasfusioni di sangue direttamente
nel funicolo». ■
▼
Focus 21
 In nove mesi, una lunga serie di controlli
Madre e figlio
sott’occhio
Il nascituro
può essere
danneggiato
sia dalle
eventuali malattie della madre, sia dai farmaci presi per curarle.
Per questo è indispensabile un controllo continuo: ecco come.
D
urante la gravidanza è Pap-test (antitumorale) e un elet-
▼
necessario controllare trocardiogramma di controllo. Si
con assiduità lo stato di valuta il gruppo sanguigno. In la-
salute della madre, da boratorio, oltre all’esame delle uri-
cui dipende ovviamente quello del ne con urinocultura (per valutare
nascituro. Ecco gli esami che nor- la presenza di germi), si esegue un
malmente vengono effettuati nel check-up generale. Oltre all’emo-
corso dei nove mesi. cromo, che registra la situazione
● 6-10 settimane. E’ il momen- delle cellule del sangue, si control-
to della prima visita. Si misurano il lano il glucosio, il ferro, la tran-
peso e la pressione, si fanno un sferrina, gli indici di funzionalità
di fegato e reni, il
valore degli elettro-
liti (sodio, potassio,
calcio e così via), gli
indici di coagulazio-
ne. Il test di Coombs
va eseguito nelle
donne gravide se
Rh negative, e in chi
ha subito trasfusio-
ni: consente di pre-
vedere un’eventua-
le malattia da isoim-
munizzazione nei
confronti del feto.
Vengono anche ese-
guiti i test per sco-
prire le infezioni in
QUARTO MESE
Cuore, midollo e una mano di vernice
I l corpo fetale supera i venti
centimetri. Compaiono lo smal-
● L’utero materno ha ormai
perso la fisiologica forma a pera
to e la dentina. Il muscolo car- e ha assunto una conformazione
diaco è definitivamente costituito circolare. In questo periodo
e la segmentazione dei bronchi comincierà la trasformazione che
periferici è completa. Il corpo porta l’utero ad assumere la
comincia a coprirsi della “vernice definitiva forma ovoidale tipica
caseosa”, una sorta di “crema” dell’ultimo perioco della gravi-
biancastra molto densa, che a danza. Aumenta la produzione di
volte può permanere anche dopo urina e un’eventuale presenza di
la nascita, e il fegato smette albumina (una proteina normal-
di produrre il sangue, come ha mente non escreta dai reni) può
fatto fino a questo momento, indicare un’alterazione dell’equi-
sostituito dal midollo osseo. librio funzionale del’organismo.
Focus 22
atto, o passate (rosolia, citomega-
lovirus, toxoplasmosi, herpes, epa-
tite B, sifilide e, ma solo dopo con-
senso, il test per l’Aids). In questo
periodo, e comunque non oltre la
dodicesima settimana va fatta an-
che la prima ecotomografia.
● 12-16 settimane. Si ripetono i
test per rosolia, citomegalovirus e
toxoplasmosi. Solito controllo del
peso, di pressione e di urine.
● 18-22 settimane. Oltre agli e-
sami appena descritti, si ripete un
piccolo controllo generale (con l’e-
mocromo, la sideremia la tran-
sferrinemia e la glicemia). Entro
la ventesima settimana va eseguita
la seconda ecografia.
● 24-28 settimane. Termina il
pericolo della rosolia, ma perman-
gono i rischi per citomegalovirus
e toxoplasma. Oltre alla valutazio-
ne di peso, pressione e urine, si ri-
pete il test di Coombs, nelle donne
con sangue gruppo Rh negativo.
● 30-34 settimane. Entro la
trentaduesima settimana è utile
un’ecografia di controllo. Inoltre
occorre un esame del sangue per
QUINTO MESE
Che bel naso!
T ermina l’ossificazione del
naso e degli ossicini della
parete dell’orbita. I capillari
bronchiali si insinuano
nell’apparato respiratorio.
● Per la madre cominciano
i problemi per i normali movi-
menti respiratori del diafram-
ma. Si può accusare qualche
difficoltà respiratoria e la
respirazione diventa più “ma-
schile” perché la donna solleva
la gabbia toracica. Si può pre-
sentare una certa stitichezza.
Buon sangue
non mente
Un’analisi del
sangue. Alcuni
esami, come la
determinazione
del gruppo
sanguigno o la
reazione di
Wasserman
per la diagnosi
della sifilide,
vengono
compiuti una
volta sola. Altri
(per esempio
l’analisi
delle urine)
richiedono
invece verifiche
periodiche.
scoprire eventuali infezioni da er-
pes che possono passare al nasci-
turo durante il parto. oltre al con-
sueto check-up, cui bisogna ag-
giungere un’urinocultura perché
un’infezione batterica delle vie uri-
narie può passare in vagina e at-
taccare il feto.
● 36-40 settimane. Si ripetono
SESTO MESE
Attenzione
alla coda
Igrammi.
l feto misura ormai circa 32
centimetri e pesa 800
La cauda equina, una
sorta di coda che scende
lungo il canale vertebrale,
continua la discesa lungo la
spina dorsale. Si aprono le
narici e calcificano i primi
abbozzi dentali. Nei polmoni
appaiono gli alveoli, le piccole
formazioni entro cui avverran-
no, ma solo dopo la nascita,
gli scambi tra aria e sangue.
● Nella madre si intensificano,
anche per l’aumento del peso
fetale, i problemi per le vene
e si manifestano le strie
gravidiche, sulla pareti laterali
dell’addome e delle
mammella. Si tratta di strisce
rossastre dovute alla comparsa
dei capillari sotto gli strati
superficiali della pelle che
si lacerano per la tensione.
gli esami compiuti all’inizio della
gravidanza, a esclusione del Pap-
test, del gruppo sanguigno, dell’u-
rinocultura e del test per rosolia
ed herpes. Inoltre viene eseguito
un tampone vaginale e rettale per
identificare i germi presenti e pre-
venire infezioni, come per esem-
pio quella da streptococco, peri-
colose per il neonato.
Da aggiungere, a questi esami,
una attenta cura dell’igiene perso-
nale: bagni o docce giornaliere
(con acqua a 30-35 gradi). I capel-
li non richiedono cure specifiche
(ma sono da evitare le tinture). Per
i denti, consueta pulizia giornalie-
ra: meglio se integrata con un col-
luttorio astringente. ■ (l’esame dura circa un’ora), sono
▼
SETTIMO MESE
Vedere la luce!
Icentimetri.
l feto pesa poco più di un
chilo ed è lungo quasi 40
Negli emisferi
cerebrali si formano le fessure
e le circonvoluzioni tipiche
dell’adulto. Le palpebre si
aprono definitivamente e
il feto è in grado di percepire
la luce. L’intero sistema
vascolare è ormai in grado
di garantire una respirazione,
seppur parziale. I testicoli
scendono nel sacco scrotale.
● L’utero materno è ormai
risalito sopra l’ombelico.
OTTAVO MESE
Incomincia a
metter su ciccia
I l peso del feto aumenta
di 500 grammi. Ormai il
nascituro pesa 1600 grammi
ed è alto quasi 45 centimetri.
Sul suo corpo si accumula
il grasso. Si formano le
cartilagini dell’orecchio e
comincia a funzionare il senso
del tatto. Il numero degli
alveoli, pur se in aumento,
è ancora insufficiente.
● Il corpo materno, e in
particolare il cuore, si stanca
facilmente, per l’elevato sforzo
metabolico imposto dal feto.
Sarebbe utile frequentare
un corso di preparazione al
parto, con medici e ostetriche.
Il bebè
in rilievo
Qui sopra, e
a lato, un nuovo
tipo di ecografia:
quella in tre
dimensioni.
Consente
di effettuare
meglio alcune
misurazioni e di
valutare l’attività
del nascituro.
NONO MESE
Giorni di attesa
Isettimana.
l parto è prossimo, e avverrà
intorno alla trentottesima
Il feto pesa 2600
grammi ed è alto 46,5
centimetri. La cauda equina è
scesa fino alla terza vertebra
lombare. Le lacrime comincia-
no a scendere entro i canali
lacrimali. Si chiudono alcune
vie di comunicazione tra il
cuore destro e quello sinistro.
I valori di emoglobina fetali,
visto che si è ormai pronti
al parto, aumentano e cresce
il numero dei globuli bianchi.
● Per la madre si possono
verificare le prime contrazioni.
Pierluigi Bruschettini. “Con
l’ecografia comportamentale
si valuta la vitalità del feto”.
Che grinta! Da
grande sarà sano
C i sono malattie, come Il dia-
bete gestazionale, cioè quello
che compare durante la gravidan-
za, o l’ipertensione materna, che
possono creare qualche proble-
ma al feto. In generale, queste
malattie possono essere respon-
sabili di alcuni casi di ritardato ac-
crescimento intrauterino, un pro-
blema che si verifica nel 7-12 per
cento delle gravidanze.
Pur non essendo malato, in questi
casi il feto tende a svilupparsi più
lentamente e quindi a presentare
al momento della nascita, qual-
che leggero problema di tipo re-
spiratorio o neurologico (che po-
trebbe in seguito portare a un
quadro di ritardo mentale).
Oggi è possibile sapere in anticipo
quali sono i feti a maggior rischio
semplicemente valutando la loro
“vitalita’” all’interno dell’utero, gra-
zie all’ecografia comportamentale.
«L’esame viene ripetuto due vol-
te», spiega Pierluigi Bruschettini
dell’università di Genova. «La pri-
ma volta fra la 27esima e la
32esima settimana; la seconda
tra la 33esima e la 36esima. Con
esso si può valutare il comporta-
mento e lo stato di reattività del
feto. La presenza di movimenti fe-
tali, o lo stato protratto di riposo
infatti indici che consentono di sa-
pere se il feto potrebbe avere
qualche leggero problema al mo-
mento della nascita». In questi ca-
si si procede a una specie di elet-
trocardiogramma fetale, e all’e-
same doppler della circolazione
materno-fetale: si può così sape-
re se ci sono insufficienze circola-
torie della placenta, oppure la de-
viazione di grandi quantità di san-
gue legate a un’immaturità dell’
albero vascolare. «Se l’indagine
risulta positiva», dice Bruschettini,
«occorre controllare con attenzio-
ne lo sviluppo del bambino, e ri-
petere almeno tre o quattro eco-
grafie nel primo anno di vita, e
una negli anni successivi fino al-
l’età scolare, ovviamente metten-
do anche in atto i trattamenti spe-
cifici di riabilitazione, in caso di
verificati problemi neurologici».
Focus 23
 Quali regole di comportamento deve seguire una don na mentre, nel suo corpo, prende forma una nuova creatura?

Latte, bistecche e una bella nuotata Musica

Niente fumo: la nicotina riduce l’afflusso di sangue alla prenatale Un tritest contro il mongolismo
placenta. Niente alcol: danneggia il sistema nervoso del feto. A lato, in una
clinica parigina,
musicoterapia
U n tempo si pensa-
va che la trisomia
21, meglio nota come
venire dalla combina-
zione dei valori del-
l’età (che rimane sem-
inferiore a quello sta-
tisticamente stimato
per una determinata
E non è affatto vero che “bisogna mangiare per due”. per il feto. Il sindrome di Down o pre un parametro fon- età (mediamente l’in-
piccolo comincia mongolismo, interes- damentale), del risul- cidenza di neonati
a percepire sasse soltanto i neo- tato dell’ecografia Down è di uno su 800,

U
n tempo si diceva che la i suoni intorno nati di madri in età (che ha il ruolo di sta- ma si può arrivare an-

▼
Immagine di una vigilia gestante “deve mangiare al quinto mese avanzata. Quindi, se bilire con certezza l’ef- che a uno su 35-40
Nel disegno a sinistra, per due”. Ma per lo svi- di gravidanza: e la madre aveva più di fettiva età gestaziona- quando la madre ha
le modificazioni avvenute la prima cosa 33-35 anni veniva le del nascituro) e di più di 42-44 anni), si
nel corpo femminile durante luppo del feto, secondo consigliato di effet- tre particolari esami può consigliare l’am-
gli studi più recenti, basta aumen- che ascolta è il
la gravidanza. Si tratta della battito del cuore tuare direttamente del sangue (l’alfa-feto niocentesi. Perché i ri-
situazione a poche settimane tare solo di poco la propria quota materno. In una amniocentesi. In proteina, la gonado- sultati del tritest siano
dalla nascita: la testa è calorica: mediamente tra il 10 e il alcuni ospedali tempi più recenti però tropina corionica e l’e- attendibili, tuttavia,
già rivolta verso l’imboccatura 25 per cento in più rispetto alla die- americani, si è visto che la pato- striolo non coniugato). occorre che l’esame
del canale del parto. ta normale. E’ anche dimostrato altoparlanti logia, pur risultando L’insieme di questi sia eseguito alla quin-
che i rischi di diabete materno, di trasmettono più frequente con il elementi consente di dicesima-sedicesima
problemi nel travaglio e di eccessi- un battito a 72 crescere dell’età ma- formulare un indice di settimana. Per que-
vo peso neonatale, crescono insie- colpi al minuto terna, poteva colpire rischio più o meno sto, visto che a volte
Polmoni me con l’aumento di peso della ge- nel reparto anche i figli di donne maggiore, rispetto a l’epoca della gravi-
neonati. giovani. Quando allora quello ipotizzabile in danza non è certa, oc-
stante. In linea più generale, si pen- effettuare l’amniocen- base all’età materna. corre anche una eco-
sa che nel corso della gravidanza la tesi? Una risposta può Se il rischio è invece tomografia.
Cuore donna debba aumentare da 8 a 11
Diaframma chili. L’incremento calorico è con-
sigliato perché il feto si sviluppi seo, non sono lattie potenzialmente gravi per il sono indicati: corsa, sci e tennis,
correttamente e perché la madre assicurati dal- feto, specie nelle prime settimane che inducono sforzi brevi e intensi,
Fegato
abbia sostanze sufficienti a soste- Macché voglie l’alimentazio- di gravidanza. E’ il caso della toxo- vanno eliminati. Lo stesso avviene
nere la crescita dell’utero, con la Una giovane incinta. Non è vero ne, le necessità plasmosi, un’infezione causata da per le attività che inducono un ac-
produzione di nuovo tessuto mu- che le “voglie” di cibo inappagate fetali possono un parassita (il toxoplasma), che cumulo di sangue in corrispon-
scolare, e l’aumento del sangue cir- si ripercuotono sul nascituro. indurre un de- passa dalle feci del gatto al terre- denza del bacino, come l’equita-
Stomaco colante, che assicura l’irrorazione pauperamento no, e che può mescolarsi agli ali- zione e il ciclismo. Vanno bene in-
della placenta. Il feto tende a “ru- tativo proteico è di circa 100 pro- è meglio mangiare carni, pesce, della struttura ossea materna. Lat- menti. Per questo alle future ma- vece gli sport che rendono più to-
bare” tutto ciò di cui ha bisogno al- teine al giorno e cresce ulterior- uova, formaggi e latte. Quest’ulti- te e derivati per il calcio, e carne dri che risultano negative al “toxo- nici i muscoli, senza far perdere
Intestino la madre, che risulta più esposta a mente nell’ultimo trimestre. Ge- mo, pur essendo ricco in calcio ne- per il fosforo, sono alimenti ne- test” (un esame del sangue che scioltezza. Ideale è il nuoto.
un’eventuale carenza nutrizionale. stante e feto hanno bisogno di un cessario per la formazione delle cessari in gravidanza, e spesso, se permette di evidenziare gli anti- ● Nemica sigaretta
● Quale dieta? elevato quantitativo di aminoacidi ossa fetali, è molto povero in ferro la dieta non è sufficiente, si ricorre corpi contro il germe e quindi l’av- Tra le cose da evitare, o almeno
Placenta La dieta della gestante prevede essenziali (che possono essere in- e vitamina C. Per questo una dieta a supplementi farmacologici. Lo venuta infezione) si consiglia di da limitare il più possibile, c’è il
anzitutto un incremento delle pro- trodotti solamente con l’alimenta- che preveda solo elevate quantità stesso avviene per il ferro, fonda- lavare con cura la verdura, e limi- fumo. Ogni sigaretta libera nel san-
teine, necessarie per formare i zione, perché il corpo non è in gra- di latte e derivati può risultare mentale perché si formino l’emo- tare carni o insaccati crudi. gue carbossiemoglobina, che si so-
nuovi tessuti. In media, nei primi do di produrli) di cui sono ricchi i squilibrata. Mentre per i carboi- globina, e quindi i globuli rossi del ● Lo sport ideale stituisce alla normale emoglobina
sei mesi di gravidanza, il quanti- cibi di origine animale. Per questo drati le limitazioni sono soprattut- feto, che tende ad accumulare fer- Quasi sempre in gravidanza si e può passare al feto attraverso la
to dovute al possibile incremento ro perché il latte materno ne con- consiglia di svolgere una regolare placenta: si provocano così transi-
di peso (si consigliano 7-8 gram- tiene pochissimo. II ferro è neces- attività fisica. Ma non tutti gli sport torie crisi respiratorie e leggere a-
mi di zuccheri per chilo di peso sario anche per la madre che, al ritmie, dimostrabili con l’esame
Attenzione a queste medicine corporeo al giorno, preferibil- momento del parto, può andare cardiotocografico (una specie di
mente complessi, come pasta, pa- incontro a emorragie. Da tenere Saperne di più elettrocardiogramma fetale).
Vescica M olti farmaci presi
dalla madre pos-
sono avere effetti
più grande perché al
suo interno c’è molto
liquido). Il betameta-
falo e atresia (manca-
to sviluppo di una par-
te dell’intestino). Il
ne e patate) è necessario che la ge-
stante abbia un sufficiente appor-
sotto controllo, ed eventualmen-
te limitare, è invece l’apporto di C’ è un “telefono rosso” per
chi vuol saperne di più
● Lontani dai farmaci
Attenzione alle medicine che,
molto gravi sul feto. sone potrebbe provo- diazepam, difetti car- to in grassi (più di 80 grammi al sodio, contenuto soprattutto nel sulla diagnostica prenatale, attraverso la placenta, possono
Ecco alcuni esempi. care ridotte dimensio- diaci e malformazio- giorno). Solo i lipidi infatti assicu- sale da cucina e negli insaccati, i problemi riproduttivi e l’uso di passare al feto. Molti ricordano an-
ANTITUMORALI: dau- ni craniche. ne della colonna ver- rano le vitamine liposolubili (cioè perché tende ad accentuare l’ac- farmaci in gravidanza. Il servi- cora le deformità causate dalla ta-
noribicina, fluoroura- BARBITURICI: l’amo- tebrale. solvibili esclusivamente nei gras- cumulo di liquidi tipico della gra- zio è fornito dall’Asm, Associa- lidomide, una sostanza che contie-
Retto cile o metotrexate barbital può provoca- ANTINFETTIVI: chinino si) come la A, la E e la D. vidanza e favorisce la comparsa di zione italiana studio malforma- ne 100 milligrammi di sedativo per
possono provocare re malformazioni car- e clorochina (antima- ● I minerali edemi. Inoltre l’eccesso di sodio zioni, che ha sede a Milano compressa, ma può indurre gravi
l’unione delle dita, diache, sviluppo ano- larici) possono causa- Durante la gravidanza occorre può favorire la comparsa di iper- in via Carducci (02/72010649) alterazioni di sviluppo nei neona-
cardiopatie o sposta- malo del capo (anen- re rispettivamente di- garantire anche un sufficiente ap- tensione, una delle complicanze e oggi raccoglie oltre 200 mila ti. E non si tratta dell’unico pro-
mento a destra del cefalia) deformità agli fetti al viso e alle ver- sostenitori. Per il “telefono
cuore (destrocardia). arti e stati interses- tebre, idrocefalo, alte- porto di sali minerali: debbono più temibili in gravidanza. rosso” si può chiamare dal dotto potenzialmente dannoso.
CORTISONICI: rischio suali. Il fenobarbital razioni e aumento del crescere le quote di calcio, fosforo ● Occhio al germe lunedì al venerdì dalle 9.00 alle Non a caso, sui foglietti illustrativi
di idrocefalo (cranio può provocare idroce- numero delle dita. e ferro. Se i primi due, necessari A volte nel cibo possono essere 16.30 al numero 06/3701898. di quasi tutti i farmaci c’è il divieto
per la costruzione del tessuto os- presenti germi responsabili di ma- di assumerli in gravidanza. ■
Focus 25
Animali

Carezze

Cacciare,
pericolose
Un bradipo
dalle unghie
lunghissime:
gli consentono
di vivere
appeso ai rami
nelle foreste
tropicali

scavare,
sudamericane,
dall’Honduras
all’Argentina.
Ha movimenti
lentissimi: è
rapido solo
nel masticare
le foglie.

camminare,
grattarsi
Le unghie sono state
“inventate” almeno 350
Sentieri nella foresta
milioni di anni fa. Senza Sotto, piede di tapiro, un
perissodattilo (dita
di loro, molte specie dispari: in questo caso tre).

non si sarebbero evolute

Memorie del Unghie di drago

S
ervono per uccidere, per
scavare, per arrampicar-
si, per pettinarsi e perfino
per fare l’amore. Di più:
se non ci fossero, camminare sa-
rebbe impossibile. Le unghie sono
infatti comparse proprio per risol-
vere questo problema: come muo-
versi sul terreno senza danneggia-
re le dita delle zampe. «Tant’è ve-
ro che sono antichissime: le hanno
“inventate” i primi anfibi, almeno
350 milioni di anni fa», spiega An-
na Maria Bolzern, docente di zoo-
logia dei vertebrati all’università
di Milano. E ancora oggi, infatti, le
unghie degli anfibi sono piuttosto
primitive: piccoli astucci cornei che passato Sopra, la zampa di un varano di Komodo,
rivestono la punta delle dita delle Anna Maria
salamandre e dei rospi, che passa- Indonesia. Il rettile cresce fino a 3 metri.
Bolzern, docente
no molto tempo sulla terra ferma. di zoologia.
Gli unici anfibi ad avere unghie “Alcuni rari uccelli
ben sviluppate sono le rane del ge- hanno conservato
nere Xenopus, che sulle zampe sulle ali (che un
posteriori portano robusti artigli tempo erano le
per rovistare nel fango degli stagni zampe anteriori)
tracce di unghie
a caccia di insetti. Tra i vertebrati preistoriche”.
terrestri, invece, la presenza di ve-
re e proprie unghie è la regola. Grandi camminatori
A lato, un’unghia di elefante.
● Uncini per scalare Un animale che si sposta
Ma cos’è un’unghia? Esatta- di continuo, cercando cibo.
mente come i peli, le penne e le
squame, è un insieme di cellule in-
▼
 Dall’artiglio del terribile Deinonycus
all’unghia del gatto di casa
durite, ripiene di cheratina, una
il basso, e si forma l’artiglio vero e
africano che passeggia sulle foglie
di ninfea di stagni e paludi. Gli ani-
mali che si arrampicano sui tronchi
degli alberi, invece, hanno bisogno
di unghie leggermente ricurve e
molto affilate. I rampichini, le sitte
o gli scoiattoli, per esempio, devo-
no la loro abilità di scalatori alle
delle loro dita è voltata all’insù.
Questo permette agli artigli di ac-
crescersi molto di più rispetto a
quelli degli altri carnivori, diven-
tando uno strumento efficace per
bloccare la preda».
Le unghie retrattili scattano fuo-
ri dalla guaina che le protegge

▼
proteina avvolta in sottili filamen- proprio. Se l’accrescimento si man- unghie sottili e potenti. I picchi quando l’animale stende le zam-
Con la testa ti. L’unghia viene continuamente tiene uniforme, resta piatta. hanno perfezionato ulteriormen- pe per afferrare qualcosa. E’ un
all’ingiù rinnovata dalla proliferazione del- La forma dell’unghia dipende te questa capacità: possiedono ar- gesto automatico, poiché gli artigli
Una volpe le cellule sottostanti, che seguitano strettamente dall’uso: gli uccelli tigli a mezzaluna che conficcano dei felidi vengono azionati dai mu-
volante (un a dividersi e a produrre questa re- camminatori, come le allodole, in profondità nella corteccia grazie scoli estensori dell’arto (come può
particolare sistente sostanza cornea. Quando hanno unghiette lunghe che li aiu- alla forza del muscolo flessore del- verificare chiunque veda un gatto
pipistrello) in la sua parte superiore si accresce tano a mantenersi in equilibrio sul l’ultima falange. Solo così si assi- stiracchiarsi). Anche i rapaci han-
riposo: è appesa più velocemente di quella inferio- terreno. Ancora più sviluppate so- curano la stabilità necessaria per no perfezionato le loro unghie:
grazie alle re, l’unghia tende a piegarsi verso no quelle della jacana, un uccello bucare il legno con il becco. quelle dei falchi pescatori e delle
unghie uncinate. Anche mammiferi di grosse di- chetupe sono perfino dentellate
Una ruspa mensioni come gli orsi e i bradipi per non far scivolare via i pesci cat-
animale usano le unghie per salire sugli al- turati. Le aquile, le arpie e i gufi
beri. Gli artigli dei bradipi, in par- reali hanno artigli potenti, che as-
Il muso e la ticolare, sono talmente specializ- sicurano una presa saldissima sul-
mano di una
talpa europea: zati che questi animali a terra sono le prede. L’aquila reale, che va a
può scavare quasi incapaci di muoversi: così la caccia di conigli e marmotte, ha
tane molto loro vita trascorre interamente tra l’unghia del pollice che raggiunge i
complicate, i rami, cui restano aggrappati per- sei centimetri di lunghezza.
nei prati di fino dopo la morte. Una misura modesta, comun-
pianura (ma que, se confrontata con quelle rag-
anche a quote ● Pugnali per cacciare giunte dai grandi rettili del Creta-
elevate) con Gli artigli, però, sono soprattut- ceo. Il Deinonycus (il cui nome si-
stanze rivestite to armi formidabili. Soprattutto i gnifica appunto “terribile un-
da muschio
e foglie. rapaci e i felidi li hanno perfezio- ghia”), un dinosauro predatore
nati al massimo, trasformandoli in simile al Velociraptor, ma grande
veri e propri pugnali da caccia. quasi il doppio, aveva sul secondo
«L’unghia dei felidi non tocca il dito di entrambe le zampe poste-
terreno, perché l’ultima falange riori un artiglio lungo ben 13 cen-

▼
Sesso, psicologia, salute, cultura: anche per gli esseri umani la punta delle dita ha un ruolo molto importante

L’unghia parla e dice che...

Iproprie
nsicurezza? Non esatta-
mente: chi rosicchia le
unghie, e la pelle
che le circonda, probabil-
mente desidera invece man-
tenere il contatto tra le dita
e la mucosa orale per ritro-
vare la soddisfazione, ormai
perduta, di succhiarsi il pol-
lice. «Portare le mani alla
bocca è un piacere sempre
disponibile che forse ricorda
al nostro inconscio il periodo
meno problematico dell’esi-
stenza, la vita prenatale. Il
feto, infatti, si succhia già il
pollice», spiega Corinna Cri-
stiani, docente di psicologia
dinamica all’università di Mi-
lano.
● «Mangiarsi le unghie,
quindi, è un modo per sfo-
gare l’aspetto infantile della
personalità. Non a caso,
molte persone in carriera
soffrono proprio di onicofa-
gia: nell’ambiente di lavoro
sono costrette a essere
sempre “adulte”, cioè sicure
e professionali, e confinano
la loro dimensione infantile
in questa piccola mania».
Ma c’è di più: in alcuni casi
rosicchiare le unghie può
anche essere un segno di
insoddisfazione sessuale.
Negli adulti, il bisogno inna-
to di contatto corporeo vie-
ne canalizzato nell’eros. «Se
questo viene a mancare, si
creano tensioni latenti che
possono essere sfogate in
tic o vizi come quello di mor-
dersi le unghie».
● Per i medici, inoltre, la la-
mina ungueale è una spia
della salute: la superficie
fragile, per esempio, può in-
Come prescrive
il Kamasutra
Finte unghie applicate
sulle dita. In India esiste
una vera e propria arte
tradizionale “del graffio”.
dicare una leggera anemia o
l’artrite, mentre l’unghia bi-
colore (metà bianca e metà
rosa) è il segno di un’insuf-
ficienza renale cronica. La
lamina, poi, si può staccare
dal dito sia per problemi cir-
colatori sia dermatologici,
come un eczema. Piuttosto
diffuse sono anche le mico-
si dell’unghia: i funghi uni-
cellulari “Trichophyton ru-
brum” e “Candida albicans”
attaccano la superficie infe-
riore della lamina, dove le
cellule sono meno compat-
te, e invadono tutta l’unghia. gno. Vengono usate, infat-
Per evitare le micosi (molto
complicate da guarire) biso-
gnerebbe non indossare mai
a lungo scarpe e guanti di
gomma.
● Le unghie, comunque, so-
no sempre state un simbolo:
L’immagine elettronica di un’unghia
in sezione. E’ formata dal
sovrapporsi di cellule epiteliali morte. per dimostrare
che non avevano bisogno di re un signifi-
lavorare. Quest’usanza è so- cato sessuale:
pravvissuta fino a oggi (im- «Lo smalto
portata anche in Occidente) rosso è sicu-
nella pratica di tenere lunga ramente un
solo l’unghia del mignolo. simbolo di ag-
● Non mancano i significati
come i capelli e la barba,
crescono anche sui cadave-
ri e quindi i maghi attribui-
sessuali. Gli indiani hanno da
sempre affidato alle unghie
gressività ero-
tica, mentre
quello rosa
scono loro un potere mali- un compito importante: man- sottolinea la
tenere viva la passione. Se- femminilità. L’ Un riflesso
ti, nelle fatture per far am- condo il Kamasutra, il libro unghia lunga, antico
malare o morire qualcuno. sacro scritto dal saggio Vat- poi, è aggres-
La religione persiana di Za- syayana circa 1500 anni fa, i siva di per sé. La psicologa
rathustra (lo zoroastrismo) segni lasciati con le unghie Non è neppu- Corinna Cristiani.
prescriveva addirittura di sul corpo del partner accre- re un caso “Già il feto si
seppellire le unghie tagliate scono la forza dell’amore. Ci che quasi tut- succhia il pollice.
lontano da casa. Altri popo- si graffia in occasione del pri- te le donne Mangiarsi le
li, invece, danno mo incontro, oppure parten- comincino a unghie è segno
loro valenze po- do o tornando da un viaggio. smaltarsi le di infantilismo”.
sitive: in Thailan- Anzi, ci sono moltissimi tipi di unghie duran-
dia sono gli stru- graffio: si va dal più semplice te l’adolescenza, oppure al
menti principali (quello lineare) al più com- loro ingresso nel mondo del
delle danze tra- plesso (la zampa del pavo- lavoro. E’ quasi un rito di ini-
dizionali, e ven- ne), che deve essere fatto ziazione», sottolinea Corinna
gono rese più con tutte e cinque le dita. In Cristiani. E aggiunge: «Ecco
evidenti da lun- India, chi ci riesce è consi- perché chi si mangia le un-
ghi ditali a pun- derato un artista, poiché fa- ghie compie un atto di auto-
ta. Anticamente re, e portare, questi segni mutilazione, si priva cioè di
in Cina, i nobili vuol dire avere molto fascino uno strumento di offesa.
se le lasciavano (ciò vale sia per gli uomini Questo talvolta può essere
crescere e le di- sia per le donne). inteso dalle altre persone
pingevano d’oro, ● Anche nella nostra società, come un segno di sottomis-
comunque, l’unghia può ave- sione e quindi di debolezza».

Focus 28
 Leone Muscoli rilassati Cavallo
3a falange 1a falange Muscoli
contratti
2 falange
a
Muraglia
3a falange
Uomo Runola
Aquila
Vallo Lamina 2a falange
Derma
Radice vivente sottounguenale 3 falange
a
1a falange
bero all’altro», dice Anna Maria
Bolzern. Attualmente c’è solo un
uccello che porta ancora le unghie
3a falange sulle ali: è il pulcino dell’hoatzin,
un gallinaceo dell’America centro-
meridionale. Le usa per salire sul
Le unghie tronco degli alberi, giacché non è in
grado di volare. Anche i pipistrel-
li, che hanno conservato l’unghia
migliori? Le del pollice, se ne servono per spo-
starsi tra i rami, mentre le unghie
hanno cavalli delle zampe posteriori, con le cin-
que dita tutte uguali e parallele,
sono ricurve per consentir loro di
e stambecchi appendersi all’ingiù.
Un impiego molto diffuso delle
unghie, uno dei più antichi, è quel-
timetri, che conficcava nel corpo lo di arnesi di scavo: il pangolino e
▼
delle sue vittime, causandone la l’oritteropo le usano per andare
morte per dissanguamento. in cerca di insetti, lo stesso fa la
talpa, che vive esclusivamente sot-
● Palette per scavare toterra, scavando lunghe gallerie.
Gli uccelli, che discendono pro- Molti uccelli terrestri (come balle-
prio dai dinosauri, hanno impiega- rine, gallinacei e alcuni corvidi) si
to milioni di anni per perdere gli servono degli artigli per frugare
artigli delle zampe anteriori, oggi tra le foglie in cerca di cibo. Alcu-
trasformate in ali. «L’antenato di ni rettili li usano per scavare il nido
tutti gli uccelli, l’Archaeopteryx, dove deporre le uova: il varano
nonostante le lunghe penne, aveva del Bengala, per esempio, smuove
infatti ancora tutte e cinque le dita la terra sopra il nido, appena rico-
con i relativi artigli. Probabilmente perto, e scava altre buche nella zo-
gli servivano per aggrapparsi alla na per disorientare i predatori.
corteccia e salire sugli alberi, men- Sulle dita dei lemming del genere
tre le ali potevano essere usate so- Dicrostonyx, che vivono nel Nord
lo per passare planando da un al- Europa, durante l’inverno cresco-
Focus 30
1a falange
2a falange
Cuscinetto
plantare
Sesamoide
Suola
A ciascuno
la sua
Nei disegni, la struttura
di piedi (e mani), dita e
unghie di alcuni animali
e dell’uomo. Lo zoccolo
degli ungulati è il tipo
d’unghia più specializzato,
e serve a garantire la
corsa veloce, perché
consente una diminuzione
dell’attrito con il terreno.
no unghie bifide, adatte a smuo-
vere la neve per scoprire l’erba di
cui si nutrono. Molti animali, poi,
usano le unghie per pulirsi il pelo o
le penne. Il barbagianni, per esem-
pio, per fare toeletta possiede un
artiglio dentellato come un petti-
ne. Altre specie se ne servono, in-
vece, per agevolare l’accoppia-
mento (vedi riquadro a destra).
● Scarpe per correre
L’unghia più caratteristica in as-
soluto è lo zoccolo. Il rivestimento
corneo sulla punta delle zampe di
ungulati come cavalli, stambecchi
e bovini è estremamente robusto:
l’unghia forma perfino la “suola”
dello zoccolo e un altro rivesti-
mento corneo, il fettone, comple-
ta la struttura posteriormente. La
morfologia è molto simile sia per i
perissodattili, come i cavalli, che
stanno in piedi, di fatto, sull’un-
ghia di un solo dito, sia per gli ar-
tiodattili, come gli ovini e i bovini,
che si reggono sulle unghie di due
dita. «Gli zoccoli si sono sviluppa-
ti per favorire la corsa veloce, poi-
ché riducono la superficie di con-
tatto con il terreno. Del resto an-
che i velocisti di atletica leggera
correndo appoggiano soprattutto
la punta del piede, per aumentare
la spinta. Lo stesso principio è sta-
UNA GRATTATINA
AFRODISIACA
M eglio di un afrodisiaco. A
volte le unghie sono
indispensabili all’accoppiamento:
per esempio, per i maschi delle
testuggini, che hanno bisogno di
robusti artigli per tenersi in equi-
librio, aggrappati allo scudo della
femmina, mentre ne mordicchia-
no il collo prima e durante il rap-
porto. Anche i coleotteri, come
le coccinelle, usano le unghiette
per lo stesso motivo. I camaleon-
ti, poi, afferrano saldamente
la femmina dietro il collo e sopra
le cosce, grazie alle loro “mani”
a pinza, e s’accoppiano. Ma gli
animali che hanno perfezionato
di più l’uso delle unghie come
strumenti di piacere sono le
tartarughe d’acqua “Pseudemys
scripta elegans” e “Crysemys
picta bellii”, che si esibiscono in
una vera e propria danza subac-
quea: il maschio nuota all’indie-
tro, seguito dalla femmina che
pone il muso a pochi centi-
metri dal suo. A un certo punto,
il maschio solletica la femmina
grattandola sotto la gola con i
suoi artigli. Se è stato abbastan-
za abile, la tartaruga corteggiata
si pone nella posizione di accop-
piamento e si lascia fecondare.
to seguito anche da altri animali cor-
ridori, come gli struzzi, che hanno ri-
dotto le dita delle zampe a due sol-
tanto, con forti unghie». Senza gli
zoccoli (o le grandi unghie degli
struzzi) la zampa non potrebbe sop-
portare il peso di un grosso animale
in corsa. Queste durissime forma-
zioni cornee sono nate circa 60 mi-
lioni di anni fa, quando gli antenati
degli ungulati hanno cominciato a
colonizzare pianure e terreni acci-
dentati. In ambienti così scoperti, la
velocità di fuga è diventata fonda-
mentale. Il successo evolutivo di
molti grandi erbivori, quindi, è di-
peso soprattutto dai loro zoccoli:
oggi gli stambecchi sono in grado di
afferrare, tra i due “unghioni”, an-
che le più piccole sporgenze di roc-
cia, arrampicandosi velocissimi su
pareti quasi verticali, mentre i ca-
valli al trotto possono percorrere
150 chilometri in un giorno. ■
Raffaella Procenzano
Comportamento

Solo chiacchiere? Niente affatto:

la scelta delle parole e il tono di
voce rivelano la nostra personalità Ciao, come stai?
e inizia la conversazione
Con gli occhi

L
o facciamo ogni giorno.
negli occhi Serve a rafforzare i legami
Un uomo e una con gli amici e i familiari, a
donna impegnati conoscere persone nuove,
in un discorso. a esprimere le nostre idee. Chiac-
La frequenza chierare, insomma, è più forte di
della voce noi: «Scambiare informazioni ed
femminile è di emozioni parlando con gli altri è
200-300 hertz, una tendenza innata, che ha per-
quella maschile
è un’ottava messo ai primi uomini di creare
più in basso. società complesse. Soltanto nella
conversazione, infatti, le molte vo-
ci che formano il nostro pensiero
diventano pubbliche», dice Carlo
Galimberti, coordinatore del
Gruppo di ricerca sull’interazione
comunicativa dell’università Cat-
tolica di Milano.
Il discorso, inoltre, è la base stes-
sa del pensiero. I bambini di quat-
tro anni, quando giocano, parlano
ad alta voce: imparano prima a
conversare con se stessi, e solo più
tardi a ragionare in silenzio. Le pri-
me conversazioni con gli altri
(adulti estranei e coetanei) sono
però più precoci. Cominciano tra i
due e i tre anni di vita, quando le
parole conosciute passano in pochi
mesi da 200 a 900, in media.
«Il bambino inizia a esplorare il
mondo attraverso i discorsi con la
madre. Ma anche gli adulti impa-
rano ogni giorno qualcosa parlan-
do con gli altri: la conversazione è
il meccanismo messo a punto dal-
l’evoluzione per correggere gli er-
rori nella comunicazione umana».
I malintesi, infatti, sono all’ordine
del giorno e il meccanismo della
comunicazione, quindi, va sempre
regolato con ripetizioni e chiari-
menti. Tant’è vero che, quando
parliamo, effettuiamo quasi auto-
maticamente questa regolazione,
magari tramite l’intercalare “vo-
glio dire”, comune a molte lingue.
E’ una vera e propria frase-avviso
e significa “guarda che potresti in-
terpretare male le mie parole”.
Ma perché è così facile non ca-
pirsi? La ragione sta nella com-
plessità della comunicazione ver-
bale: ogni conversazione, infatti,

▼
Area motrice Area di Wernicke
di Rolando

Chiacchierare
rende furbi
Carlo Galimberti,
Area di psicologo sociale:
Broca “La conversazione
è uno dei fattori
Il cervello che parla che permettono
lo sviluppo
L’area del cervello che organizza le frasi e i discorsi è quella dell’intelligenza”.
di Wernicke, che si trova nell’emisfero sinistro. L’area di Broca
(terza circonvoluzione frontale sinistra) guida invece l’espressione
linguistica vera e propria (intonazione, ordine sintattico). L’area
motrice di Rolando innerva i muscoli delle labbra, della
lingua, delle guance e ha una funzione puramente meccanica.

Focus 33
Quella più libera
è la discussione
tra amici: si fa solo
per divertimento
avviene su diversi
▼
piani contempo-
raneamente.
Chi ascolta, ol-
tre a dover capi-
re quello che l’in-
terlocutore sta di-
cendo, deve veri-
ficare la propria
opinione sull’ar-
gomento, prepa-
rare una risposta
coerente, mentre SHOW MAN
contemporanea-
mente controlla l’espressione del
viso e il tono dell’altro, per coglie-
re eventuali sfumature che possa-
no dare un altro significato alle
sue parole. E tutto questo prima
che l’altro finisca la sua frase.
E’ una delle operazioni cognitive
Così parlava
Neandertal
Iemessi
l primo discorso della storia?
Una serie di suoni gutturali,
al ritmo dei colpi inferti
per scheggiare i ciottoli e
trasformarli in armi. Secondo
i paleontologi, la conversazione
potrebbe avere oltre 2 milioni
di anni: si sarebbe sviluppata
contemporaneamente all’indu-
stria litica, aiutando i primi
uomini a tramandare di padre in
figlio l’arte di costruire strumen-
ti in pietra. Ma c’è chi non
è d’accordo. Dalle ricerche
condotte da Johanna Nichols,
linguista dell’università di
California, sulla diversificazione
delle circa 5 mila lingue e
dialetti del mondo, emerge che
la “madre” di ogni altra lingua
non è più antica di 100 mila
anni. Un’ipotesi confermata
dagli studi sui ritrovamenti
ossei: l’“Homo habilis” e il suo
successore “erectus” avevano
la laringe troppo alta (come gli
scimpanzé e i bambini che
hanno meno di 18 mesi) per
poter articolare bene i suoni. Un
fatto, comunque, sembra certo:
l’uomo di Neandertal, vissuto
circa 60 mila anni fa, parlava
come noi, discutendo anche di
concetti astratti. Lo testimonia-
no le tracce di riti funebri trovati
nelle sepolture neandertaliane.
Focus 34
POLITICO
MANAGER
più difficili in assoluto, eppure il
nostro cervello la fa centinaia di
volte ogni giorno. Basta sbagliare
nell’effettuare una pausa, o di-
strarsi un attimo, per non essere
compresi o per non capire. «L’in-
tonazione è particolarmente im-
portante perchè è l’elemento che
dà colore a una frase, ed esprime lo
stato d’animo di chi parla. In una
conversazione confidenziale, per
esempio, la frequenza fondamen-
tale della voce è più bassa, mentre
l’onda sonora presenta brevi inter-
ruzioni caratteristiche», spiega
Franco Ferrero, ricercatore del Cnr
presso il Centro di fonetica di Pa-
dova. A seconda della situazione
in cui avviene il discorso, infatti,
cambia il modo di modulare la vi-
brazione delle corde vocali, il vo-
Quando il tono di voce rivela l’intenzione
U no stesso dialogo,
se pronunciato in
diverse situazioni (anche
breve conversazione fra
un uomo e una donna:
Lui: “Posso toglierlo io?”.
dalle stesse persone), ha Lei: “Se ne sei capace”.
significati molto diversi. Lui: “Ne dubiti?”.
Ed è possibile analizzare Lei: “Visto che non
queste differenze. ci riesci, faccio io”.
Abbiamo scelto una Il dialogo potrebbe
Dall’alto:
l’oscillogramma
del dialogo
(in rosso); la
curva di
frequenza
fondamentale;
la curva di
intensità; lo
spettrogramma
(in verde).
CAMERIERE
COMMESSA
lume e il timbro di voce. La capa-
cità di distinguere le intonazioni si
sviluppa presto: i bambini di 18 me-
si sono già in grado di capire le fra-
si dette per scherzo e perfino la sin-
cerità dei complimenti che vengo-
no loro rivolti. Solo più tardi, però,
imparano a simulare i vari toni: co-
minciano con l’intonazione affer-
mativa, poi con quella interrogati-
va e di negazione. «Conoscendo i
toni di voce è possibile, osservando
la conversazione tra due scono-
sciuti, capire in che rapporti siano,
se siano vecchi amici o semplici co-
noscenti, oppure completamente
estranei. In questo caso, però, oltre
all’intonazione, intervengono an-
che altri fattori, come il modo di
parlare e intercalare, il vocabola-
rio usato e la sintassi».
essersi svolto fra due
amanti (e riferirsi per
esempio a un indumento
intimo), o fra due amici
(e riferirsi al tappo di
una bottiglia), o fra due
colleghi (e riferirsi
a un classificatore in un
AMANTI
VENDITORE
Nei disegni qui sopra
e a fianco alcuni abili
conversatori della
società moderna:
quando parlano, questi
individui devono anche
impersonare un ruolo,
restare coerenti
con esso e convincere
il potenziale elettore,
lo spettatore o il cliente
che sta loro di fronte.
Questa esigenza fa
nascere un particolare
tipo di conversazione
(per esempio un discorso
ricco di battute)
per attirare simpatie.
Proprio in base a queste carat-
teristiche, alcuni linguisti distin-
guono tre diversi tipi di conversa-
zione: quella “giocosa” (che av-
viene tra amici soltanto per diver-
timento), quella “personale” (tra
individui che si conoscono profon-
damente), e quella “non-persona-
le” (fatta per ricevere o dare infor-
mazioni, per mettersi d’accordo
oppure ordinare qualcosa). Ma
tutte hanno un elemento comune,
i cosiddetti “riti di cortesia”.
Ogni conversazione, infatti, si
apre solitamente con i saluti: «E’
un modo per segnalare che si sta
▼
archivio). L’analisi foneti-
ca rivela le diversità
di situazione (il tono con-
fidenziale è più basso).
L’esperimento è stato
svolto presso il Centro
di studio per le ricerche
di Fonetica, a Padova.
AMICI
A bocca chiusa
Gli occhi, le mani
e perfino le gambe
hanno la loro
lingua . E ognuno
di noi la conosce,
anche se non
se ne rende conto.
L
a chiamano “danza degli
sguardi”: durante una con-
versazione, chi prende la
parola guarda negli occhi
il suo interlocutore, poi distoglie
lo sguardo e torna a fissare le pu-
pille del partner solo alla fine del-
l’intervento. Intanto, l’ascoltatore
ha guardato l’altro negli occhi per
tutto il tempo, ma quando comin-
cia a parlare devia a sua volta lo
sguardo. E questa schermaglia in-
conscia si ripete ogni volta che
conversiamo a tu per tu (special-
mente tra estranei). La conversa-
zione “non verbale” ha regole pre-
cise, proprio come quella verbale.
● A me gli occhi
Per la precisione, chi parla fissa
un punto intermedio tra la guancia
e la spalla di chi ascolta in modo
che il corpo dell’altro rimanga al-
l’interno della sua visione periferi-
ca (e così possa essere controllato
L’orecchio
inganna
Franco Ferrero,
docente di
Fisica acustica:
“La sfumatura
delle intonazioni
varia a seconda
dell’ascoltatore”.
COLLEGHI
indirettamente). Solo gli individui
dominanti, come il capo di un’a-
ti, il corpo emette
segnali chiaris-
zienda o un comandante militare, simi, che ven-
guardano l’interlocutore negli oc- gono imme-
chi, dato che questo tipo di sguar- diatamente col-
do, secondo gli antropologi, è e- ti da tutti i pre-
stremamente aggressivo. Non a ca- senti. Chi vuole
so, è usato ogni volta che si dà un
ordine, e durante i litigi violenti.
intervenire in un di-
scorso, per esempio,
Ma c’è un’eccezione: questo tipo
di sguardo è impiegato anche nel
comincia a sporgersi
sulla sedia o a mettere
corteggiamento. Perché? E’ l’uni- un oggetto (una mati-
co che consente di notare, anche ta, una pipa) nello spa-
se inconsciamente, i cosiddetti “ri- zio davanti a sé. Al
flessi pupillari”. Chi vede qualcosa contrario, chi deside-
che ispira tenerezza, infatti, dilata ra non essere inter-
istintivamente le pupille, ed è que- pellato incrocia le
sto che gli innamorati cercano ne- braccia o le gambe,
gli occhi del partner. orientando il
proprio cor-
● La danza del corpo po in una di- Alla larga!
La classica posizione
Oltre allo sguardo, anche il resto rezione di-
del corpo parla: durante l’esposi- versa da quella di chi ha la parola. rilassata. Di solito
zione di un concetto, le palpebre e chi la adotta tace, ma gli
individui dominanti la
la testa restano ferme (a meno che ● Segnali di piacere adottano anche per discutere.
gli interlocutori siano più di due) e Ma ci sono anche altri tipi di se-
chi gesticola parecchio, alla fine gnali, che vengono compresi in- noltre, sarebbe in grado di leggere
della frase, lascia le mani sospese consciamente dai destinatari. alcuni comportamenti come quel-
in aria per qualche frazione di se- Quando qualcuno trova il proprio lo di “coalizione”: le coppie di ami-
condo. Inoltre, al termine di un in-
tervento, si cambia la posizione
interlocutore attraente, per esem-
pio, trattiene istintivamente lo
ci o di fidanzati, fianco a fianco da-
vanti a un terzo interlocutore, ten-
del corpo (per esempio si incro-
ciano le gambe). E’ una “danza”
sguardo negli occhi dell’altro qual-
che frazione di secondo in più del
dono ad assumere posizioni simili
e a fare gli stessi gesti. Il legame
totalmente inconscia, causata dal- necessario. Un altro modo, più na- di coppia è evidente perfino tra i
lo sforzo di concentrarsi su ciò che scosto, per coniugi più disinvolti che, durante
si sta dicendo, e dalla diminuzione manifesta- le riunioni sociali, si scambiano al-
della tensione quando si smette di re la pro- meno uno sguardo ogni mezz’ora.
parlare e ci si prepara ad ascoltare. pria di- Tant’è vero che, se questo com-
Durante una conversazione, infat- sponibilità portamento viene a mancare, scat-
è dare i co- ta la reazione risentita del partner
Pronti a partire siddetti “se- “ignorato”.
gnali eccessi-
La classica posizione che
si adotta per prendere la vi”, come abbas- ● Impossibile mentire
parola, oppure quando si sare di continuo Il linguaggio del corpo è così
viene interrotti a metà
del discorso.
una gonna corta
oppure incrociare
spontaneo e incontrollabile che
può rivelare anche le bugie conte-
strettamente le nute in un discorso. Le ricerche
gambe. Anche un condotte negli Stati Uniti tra le al-
estraneo che pas- lieve infermiere che avevano se-
sasse per caso, i- guito un corso di addestramento
alla menzogna (per essere in grado
di rassicurare anche i malati più
gravi) hanno però dimostrato che
nessun bugiardo è perfetto. Men-
tendo, infatti, si tende a gesticola-
re poco, a toccarsi molto il naso, a
coprire la bocca, a muoversi sulla
sedia. E’ un po’ come se il corpo ri-
fiutasse quello che si sta dicendo.
Attenzione, però: in realtà non è
sicuro che chi si comporta così stia
mentendo: è soltanto più probabi-
le che lo faccia. ■
Focus 35
Il tono di voce non può Con gli anni,
ingannare un bambino: è le parole
un ottimo ascoltatore si accumulano

entrando nel territorio dell’altro, bale. Ma non la si usa: farlo vor- 2600
▼

ma senza intenzioni ostili. Comu- rebbe dire rompere il patto comu- 2400
nicare, dal punto di vista psicolo- nicativo, smascherare l’avversa-

Ampizezza del vocabolario (n. di parole)

gico, è indispensabile ma perico-
loso, perché ci si mette in gioco.
Molte conversazioni, in effetti, ser-
vono soltanto per confermare a
noi stessi la nostra identità, dan-
doci sicurezza. E’ come se dicessi-
mo “io sono per te quello che tu
credi che io sia”, trattando l’altro
come uno specchio», aggiunge Ga-
limberti. Naturalmente c’è anche
chi usa la conversazione per co-
struirsi identità “false”.
La cortesia, in ogni caso, impo-
ne diverse leggi: anzitutto la scelta
degli argomenti (per esempio è
“proibito” auto-lodarsi perché sa-
rebbe un affronto alla dignità del-
l’interlocutore, mentre è cortese
fare complimenti) e la selezione
dei “piani” comunicativi. «Duran-
te un dibattito in pubblico, se uno
degli interlocutori fa un’osserva-
zione cattiva, o usa un tono ostile,
nessuno dei presenti fa capire di
averlo notato. In genere si rispon-
de a tono, magari con la stessa cat-
tiveria. Invece bisognerebbe chie-
dere “Perché mi stai attaccando?”,
che è la domanda più ovvia, quan-
do si subisce un’aggressione ver-
rio», osserva Silvano Petrosino, 2200
docente di Istituzioni di filosofia 2000
all’università di Cosenza ed esper-
to di teoria del linguaggio. Que- 1800
sto genere di domande, difatti, so- 1600
no ammesse soltanto in conversa- 1400
zioni particolari, come quelle che
avvengono tra l’analista e il suo 1200
paziente, oppure tra innamorati. 1000
La dichiarazione d’amore è l’esat-
to contrario del dibattito pubblico: 800
in questo caso la volontà di capire 600
fino in fondo il vero scopo dell’al- 400
tro è massima.
I patti comunicativi sono parti- 200
colarmente evidenti quando si 0
conversa con l’impiegato a uno 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5 5,5 6
sportello, o con il cameriere di un Età (in anni)
ristorante: in questi casi si parla
con un “ruolo” e non con una per- Il diagramma mostra il numero di parole conosciute durante i primi
sona (ogni argomento personale anni di vita. L’aumento più brusco si verifica tra i 2 e i 3 anni d’età.
è bandito dal discorso). Un caso
ancora più particolare è quello dei scredito sugli altri: quando non rie- versazioni più comuni. Ma il dia-
dibattiti-dispute televisive, nel cor- scono a imporsi con le argomen- logo è una lotta che deve svolgersi
so dei quali i contendenti abban- tazioni, attaccano direttamente ad armi pari, in modo che non ci
donano in parte la maschera della l’interlocutore, portando il discor- siano mai sconfitti», sottolinea Ga-
cortesia per smontare le idee del- so sul piano personale. «Il deside- limberti. Altrimenti, il discorso
l’avversario. Si servono cioè del- rio narcisista di convincere gli altri muore, oppure si finisce col parla-
l’antichissima arte della retorica della correttezza delle proprie idee re di sport. ■
per attirare simpatie e gettare di- sta dietro anche a molte delle con- Raffaella Procenzano

Paese che vai, discorso che trovi

■ Il tempo tra un
O rdine logico,
ritmo, pause:
basta superare
intervento e l’altro
varia con la cultura:
successive, e non
procedono se tutti
gli interlocutori non
Sotto, una donna
della tribù bambara,
una delle società più
i confini nazionali e è di 5 decimi di sono d’accordo ciarliere del mondo.
cambia tutto. secondo negli Stati su un dato punto.
■ Italiani, francesi e Uniti e solo di 3 deci- La conversazione tra
spagnoli, per esem- mi nei Paesi di lingua estranei in Giappone
pio, quando sono ve- neolatina. Perciò, gli e Corea non ammet-
ramente interessati anglofoni ritengono te domande sulla
all’argomento della i latino-americani salute, ritenute
conversazione, si frettolosi e invadenti indiscrete: tanto che
interrompono spesso quando parlano. il semplice “how do
tra loro (una disputa ■ I malintesi più you do?”, se preso Sopra, una discussione tra due anziani dogon.
in cui ognuno rispet- importanti tra popoli alla lettera, può Questo popolo parla molto: teme il silenzio.
tasse il proprio turno differenti si verifica- essere considerato
sarebbe considerata no a causa del fastidioso. I popoli se che offre dei
noiosa). I tedeschi, diverso ordine logico orientali, inoltre, dolci agli ospiti non
invece, giudicano dato agli argomenti. antepongono sempre dirà mai “ne prenda
questo comporta- Gli europei e i la modestia alla quanti ne vuole”,
mento estremamen- nordamericani generosità, anche ma “ne prenda
te maleducato anche dicono subito come nelle riunioni tra uno” (e se l’ospite
quando parlano in la pensano, e poi amici (mentre gli ne mangerà di più
altre lingue (in tede- chiariscono le ragioni occidentali fanno le farà onore), una
sco, infatti, è quasi delle loro opinioni. esattamente frase che un euro- A fianco, una donna
inevitabile conclude- I cinesi, al contrario, l’opposto). Questo peo interpreterebbe lappone: questo
re le frasi, visto che costruiscono le loro può creare incom- come una manife- popolo è molto
il verbo si trova tesi pian piano, con prensioni: una padro- stazione di imper- silenzioso e ama
alla fine del periodo). argomentazioni na di casa giappone- donabile avarizia. le lunghe pause.

Focus 36
Attualità
E’ il più grande missile intercontinentale mai costruito: poteva portare grappoli di atomiche a 16 mila chilometri di distanza

SATAN, l’incubo nella pattumiera

Miss per
Gli accordi Salt sul disarmo ne hanno l’apocalisse
causato la distruzione. Ma anche A lato, una
responsabile
quest’ultima provoca gravi problemi. della sala
controllo alla
base strategica
di Plisetsk: è

P
er vent’anni ha rappre-
sentato l’incubo del Pen-
tagono. Un razzo gigan-
tesco, alto quasi 37 metri,
pesante 220 tonnellate, capace di
alzarsi in cielo e attraversare i con-
La tana del tinenti, di raggiungere e annienta-
diavolo re New York o Washington con
Due immagini un grappolo di dieci bombe ato-
di un silo di miche. Il meglio della tecnologia
lancio di un militare sovietica. Soprattutto, il
Satan. Sopra, più grande missile balistico inter-
ufficiali delle
forze strategiche continentale mai costruito. Nelle
ritirano una sigle degli occidentali era l’ SS-18
testata, prima (dove SS sta per surface-surface,
“da superficie a superficie”) ma il
rod, quattrocento chilometri a est Olga Soloviova
di Mosca. A compierla è una squa- (miss Armata
dra di ufficiali delle forze strategi- rossa nel 1994).
che russe, protetti da maschere an-
tigas e tute di gomma, e con l’assi-
stenza dei ricercatori dell’istituto
di Biofisica di Mosca. «In effetti
soltanto ingegneri specializzati Svuotare
possono mettere le mani sul Sa- i serbatoi
tan», conferma il colonnello Vla- A lato, il primo
dimir Bessarab, capo dell’équipe. stadio un Satan
«La prima operazione da compie- viene privato
del carburante.
re è quella di estrarre il combusti- Sotto, la sagoma
bile dai serbatoi: acido nitrico e del missile.
geptil. Se inalato, il loro vapore è
mortale. Una volta svuotati i ser-

▼
che il razzo
venga portato nome in codice attribuitogli era batoi, le sostanze vengono fatte
alle officine ancor più significativo: Satan. Ne evaporare in speciali camere
dove verrà vennero schierati oltre 300. ad alta pressione». Se-
smantellato. Ora però Satan viene smantel- gue la seconda fase:
A lato, la lato e rappresenta la più illustre una vera e pro-
copertura di un
silo, in cemento vittima della fine della guerra fred- pria deca-
e acciaio. Ogni da e del disarmo nucleare avvia- pita-
mese ne viene to. Si tratta però di una operazione
verificato il delicata e complessa, che avviene
meccanismo nella base militare di Surova-
di apertura. tikha, presso Nijni Novgo-

Prove generali
Nella foto a tutta pagina,
un lancio di prova del SS-18
Satan avvenuto a Plisetsk:
la sperimentazione
riguardava il sistema di guida.
Che cosa resta di un missile atomico? Oro, argento, e metalli preziosi. Verranno venduti al mercato Il lancio? Ad aria compressa
nero, per pagare i soldati
zione del razzo, con la distruzio-
▼
ne dell’ogiva, dei motori e dell’ap-
parato di guida. Il resto non viene
però distrutto subito: «Di fatto re-
sta un lungo fuso alto una trentina
di metri, una specie di tubo gigan-
tesco. Sono proprio gli accordi Salt
1 e Salt 2 a prevedere il taglio di
due metri alle due estremità. Il cor-
po del razzo viene lasciato all’a-
perto, e i satelliti americani posso-
no controllare dall’alto che lo
smantellamento sia avventuto», ag-
giunge il tenente Sergei Ivanov, as-
sistente di Bessarab. Nel corso del
1994 sono già stati trattati in questo
modo 32 Satan. Nel 1995 la stessa
operazione avverrà per altri 44
esemplari anche se non è stato fa-
cile procurarseli tutti: i razzi che
erano stati schierati in Kazakhstan
sono, per esempio, stati a lungo
trattenuti da parte delle autorità
locali, che non intendevano rinun-
ciare a queste potentissime armi.
«In realtà tutta l’operazione va a
rilento per motivi economici. Di-
struggere questi missili costa più
che costruitrli. Anche perché, in
origine, non erano previste specia-
li procedure per farlo», dice Bes-
sarab. «Il costo del lavoro in Rus-
sia è oggi molto più elevato ri-
spetto ai tempi del comunismo,
quando i Satan furono costruiti e il
nostro Paese impiegava il 17 per
cento del suo prodotto nazionale
lordo in armi. Ingegneri, guardie
armate, tecnici, magazzinieri,
Alla fiera dei tubi
Segmenti di SS-18 Satan dopo lo smantellamento. Verranno ceduti
ai contadini della zona, che ne faranno cisterne o silos rudimentali.
Focus 40
L o sviluppo dei Satan co-
minciò alla fine degli an-
buzione prestabilita. Il si-
stema di lancio era “a fred-
ni Sessanta, e lo schiera- do”(lo stesso già impiega-
scienziati... intorno a ogni Satan mento operativo nel 1974. to per gli SS-9): per espel-
gira almeno un centinaio di per- Del razzo furono costruite lere il Satan dal silo si ri-
sone». Il problema è proprio quel- più versioni: la più potente correva cioè a un enorme
lo della mancanza di denaro: così portava una bomba atomi- “carica” di aria compres-
ca da 20 megaton a 16 sa, mentre i motori si ac-
le autorità militari sono costrette a mila km di distanza; la più cendevano in un secondo
finanziare la distruzione dei razzi “capiente” un grappolo di tempo (vedere il disegno
vendendoli a pezzi: diversi Satan 10 bombe da 500 chiloton sotto). Ciò consentiva di
sono così stati acquistati dai kol- a 11 mila km. La probabi- poter impiegare nuova-
koz (le fattorie collettive) dei din- lità di errore era di circa mente il silo a brevissimo
torni, dove sono usati come ma- 300 metri. Il missile era a termine, cosa impossibile
gazzino o come cisterna. Alcuni, due stadi, con un motore se i motori venivano acce-
pur spaccati a metà, sono ancora supplementare al “dispen- si all’interno della struttura.
così grandi che vengono impiega- ser” delle varie testate in- Altri dati: lunghezza m. 37;
dividuali, per la loro distri- diametro m. 3,20.
ti come ponti, su torrenti e piccoli
fiumi. I guadagni maggiori si fanno
però commerciando i metalli pre-
giati che ogni Satan contiene: di-
versi chili d’oro, d’argento e di pla-
tino vengono infatti recuperati do- Non si butta
po la distruzione di ogni missile, e via niente
rivenduti al mercato nero. Al mi- La discarica
nistero della Difesa lo sanno, ma presso la base
fanno finta di nulla. Anche perché di Surovatikha,
sono quattro mesi che il personale dove i Satan
della base non riceve lo stipendio, vengono
e riesce a sopravvivere anche gra- smantellati:
zie al mercato dei rottami, trovati soldati e ufficiali
nella pattumiera dei razzi. Altro cercano fra
denaro servirebbe per l’acquisto i rifiuti oggetti
di metallo
di materiali necessari allo sman- da rivendere
tellamentro stesso: reagenti chimi- ai ferrivecchi.
ci, compressori, strumenti di ogni
tipo. Ma il denaro non c’è. «Se le
cose vanno avanti così, ci vorranno
dieci anni, prima che il nostro Pae-
se riesca ad adempiere a tutti i suoi
obblighi internazionali. E il disar-
mo sia davvero effettivo». ■
Nanni Ruschena
Pronti per
la fine
A lato, la sala
101 della base
di Surovatikha,
a un’ora e
mezza di auto
da Nijni
Novgorod: qui
i razzi vengono
smembrati. I
missili venivano
invece costruiti
nella fabbrica
di Yuzhmach,
in Ucraina. Il
peso di ognuno
era di 220
tonnellate: il
più grosso
concorrente
americano,
l’MX, ne pesa
I giganti e la sentinella soltanto 88.
Base di Surovatikha. Una sentinella posta a guardia dei razzi
da smantellare. Al loro interno, anche cobalto e peltro.
Focus 41
Cultura
Venticinque La colonna sonora che ha cambiato il mondo
anni dopo A lato, una scena dal film “Blackboard jungle” (1955), il film
la cui colonna sonora segna la data di nascita del rock.
Raduno di Sotto, Bill Haley e i Comets, il complesso che eseguiva le
Woodstock canzoni, e soprattutto “Rock around the clock”.
1994: si replica
il più celebre
evento del rock
moderno, cioè
il raduno
del 1969.

Ritmo
personale
La personalizzazione
di chitarre elettriche
in un negozio di
Parigi. I marchi più
celebri sono anche
i più antichi: Fender
e Gibson, americani.

Che cos’è
il rock’n’roll?
E come funziona?
Tecnica e meccanismi
di una rivoluzione
che compie quarant’anni
e scritta effetto straordinario su centinaia ’n’roll, dondola e gira, che nel lin-
che non ha di ragazzi che affollavano la sala. guaggio dei neri allude all’atto ses-

L
a fantasia al
potere. Con queste parole
(più tardi riprese negli slo-
gan dei movimenti giova-
nili di fine anni Sessanta) partì,
quarant’anni fa, la più grande ri-
voluzione musicale della seconda
perso slancio nep-
pure oggi. La data di
nascita ufficiale del fenomeno
rock, infatti, è quella del 19 marzo
1955, quando alla prima, al teatro
Loew di Manhattan, di Black-
board Jungle, un film di Richard
Era Rock around the clock, di Bill
Haley, un chitarrista di Houston,
leader del gruppo dei Comets. Già
da qualche tempo quella canzone
circolava in disco, senza grande
successo: quella sera invece i ra-
gazzi ne batterono il tempo per
suale, viene invece da tutti attri-
buita ad Alan Freed, un disc-joc-
key di Cleveland, nell’Ohio, che
cominciò a pubblicizzare questo
genere di musica verso la fine del
1954. «Per capire l’esplosione e i
caratteri del fenomeno rock biso-

ROCK
metà del secolo: il rock’n’ roll. Una Brooks sulla delinquenza nelle quasi due ore. gna pensare al tipo di vita dei gio-
rivoluzione cantata, urlata, parlata scuole, la colonna sonora ebbe un L’invenzione del termine rock vani americani nel dopoguerra. I

▼
Focus 42
MUSICA RIBELLE Focus 43
 La voce
diventa uno
strumento,
e la chitarra
diventa voce
ragazzi cercavano a tutti i costi una
▼
maggiore libertà, dopo un periodo
di paure, e modelli di educazione
ormai antiquati. Avevano bisogno
di scaricare la loro energia, di spri-
gionarla, e lo fecero creando un
modello trasgressivo di facile pro-
pagazione, perché legato alla mu-
sica. Una musica che era, essa stes-
sa, trasgressiva, fuori dagli schemi
noti, che favoriva i raduni, l’an-
nullamento della personalità del
singolo e il ritrovarsi in una comu-
nità», dice Stefano Zecchi, docen-
te di estetica all’università di Mi-
lano. «Come in tutte le rivoluzioni
occorrevano anche dei miti: fino
agli anni Cinquanta in America
questi erano rappresentati dai divi
dello schermo. Con il rock nasce
invece il mito musicale, che è una
caratteristica anche dei nostri tem-
pi». La rivoluzione investì subito il
costume: i ragazzi portavano i blue
jeans, gli stivaletti, il giubbotto di
pelle nera: un’immagine di forte
rottura con la società del tempo.
Gli autori prediletti erano scritto-
ri come Jack Kerouac e Allen
Ginsberg, che parlavano di noma-
dismo, di vita “on the road”, sulla
strada, e della ricerca di nuove
esperienze attraverso la droga.
Ma che cos’è il rock, quali sono
le caratteristiche musicali che lo
rendono unico? Dal punto di vista
tecnico l’innovazione del rock’n’
roll fu più dovuta alle sonorità e ai
timbri che non alle strutture rit-
miche: la sua caratteristica princi-
pale era, ed è, la pulsazione ritmi-
ca in 4/4 con un andamento a ter-
zine, ovvero di figure ritmiche ba-
sate sulla suddivisione di un valore
di durata in tre parti uguali. La ter-
zina, nel tessuto musicale, porta
comunque movimento e passione,
rinforzando l’energia motrice del
brano, come ben sapevano i com-
positori operistici, che la usavano
nei crescendo.
La vera rivoluzione fu un’altra:
erano le parole delle canzoni, ur-
late quasi al limite dell’intonazio-
ne, con i “riff” di chitarra (frasi
musicali semplici usate di solito
come sottofondo di improvvisa-
zioni solistiche), messi in primo
Focus 44
I volti
piano a creare un tutt’uno con la
2, LITTLE RICHARD voce e con il corpo del cantante,
Ritmo e religione scosso da un’esplosione di vitalità.
Un altro dei grandi istrioni
che diedero la carica al
Tutt’altra cosa rispetto allo stile
sentimentale della canzone melo-
nascente rock’n’roll, Ri-
dica allora in voga in America: ba-
del mito
chard Wayne Penniman
nacque il 5 dicembre sta dunque con le voci calde e in-
sinuanti dei “crooner”, i cantanti
La galleria
1932 a Macon, in Geor-
gia, da una famiglia di
dodici figli. Il suo urlo
confidenziali che usavano toni bas-
si e dolci, sì al ritmo violento e
dei grandi «A wop bop a lu bop a
wop bam boom» all’at- 3, CHUCK BERRY
Il profeta nero
spezzato, favorito dal vocabolario
inglese e americano, pieno di pa-
del rock (la “hall of fame”, 1, ELVIS PRESLEY
tacco di “Tutti Frutti”
definì l’essenza del Cantante, chitarrista e compositore, na-
role tronche. Altrettanto rivolu-
zionari furono la fisicità dell’inter-
to nel 1931, è stato l’artefice di una
come dicono gli americani) Il primo fenomeno rock. Nel 1957, all’apice della prete, messa in pri-
Elvis Aron Presley nac- fama, abbandona la musica per la religione. musica di grande slancio ritmico e del
primo rock nero. Influenzò, tra l’altro, la mo piano, gli espli-
conta innumerevoli nomi que il 5 gennaio 1935
a Tupelo, nel Missis-
Ritorna più volte sul palcoscenico con scarso successo e
oggi, a oltre sessant’anni, compare come interprete di se produzione di Beatles e Rolling Stones. citi riferimenti ses-
Il suo successo più clamoroso, vero inno suali, l’accentuazio-
e ritratti.Alcuni, però, sono sippi. A undici anni incominciò a suonare la chi-
tarra e nel luglio 1954 incise il primo pezzo:
stesso in spot televisivi.
di una generazione, fu “Johnny B. Goo- ne dell’aspetto mi-
de”. La sua carriera è continuata con
forse più importanti di altri, “That’s All Right”. Il disco vendette 20 mila copie.
Il fenomeno Elvis, detto “the Pelvis” per il modo successo fino alla fine degli anni 70.
mico e della danza,
che in alcuni casi ar-
avendo segnato tappe di roteare il bacino, era incominciato. Fu il primo
a impiegare il corpo in maniera espressiva e
6, JIMI
HENDRIX
rivava al parossi-
smo. Da dove attin-
significative. Ecco i principali. lanciò il rock’n’roll come fusione tra il country
bianco e il blues nero. Morì il 16 agosto 1977.
Riti voodoo
James Hendrix, 7, BOB DYLAN
ge il rock queste ca-
ratteristiche dirom-
detto Jimi, nac- La voce acida penti? La nuova
que a Seattle Bob Zimmermann, ebreo di musica nasce in ef- Stefano Zecchi,
nel 1942 e morì, Duluth, nel Minnesota, è
ventottenne, nel stato, con Joan Baez, il me- fetti dall’incontro docente di
4, THE BEATLES 1970. Dopo un nestrello della generazione tra il “rhythm and estetica. “Con il
Musica nella storia periodo di rhythm pacifista degli anni 60. Na- blues” dei neri a- rock il mito entra
L’avventura dei “Fab and blues incomin- to nel 1941, ha sviluppato mericani e il “coun- nella musica”.
Four” è stata tra le ciò la sua allucinata un particolarissimo stile che try and western”
più entusiasmanti ricerca sonora, e- fonde moduli folk con un dei bianchi. Il “rhythm and blues”
della storia della splorando ogni pos- rock d’avanguardia, il tutto è musica popolare che deriva di-
musica. La forma- sibilità timbrica della proposto con l’inconfondi- rettamente dal blues, dal jump
zione storica del sua chitarra Fender bile voce nasale, “acida”. (uno stile jazzistico di Harlem) e
gruppo era: John Stratocaster. Nessuno come lui riuscì a Tra i suoi successi “Blowin’
evocare sul palco un’atmosfera strego- in the wind” e l’album “The dallo swing. Alla tensione ritmica
Lennon, chitarra di quest’ultimo, dovuta a continue
ritmica, armonica, nesca, quasi da rito voodoo. Il potere Times they are a changin”,
organo, e piano; 5, THE ROLLING STONES nero all’interno del rock’n’roll. del 1964. accentuazioni, anticipi e ritardi, il
Paul McCartney, basso, piano, Album maledetti rock deve molta della sua vitalità.
organo, e chitarra; George Harrison, chitarra I Rolling nacquero nel 1962 con Dalla musica nera eredita anche
solista; Ringo Starr, batteria. Con l’album “Sgt. Pepper’s Mick Jagger voce, mimo, armo- la tendenza all’improvvisazione e
Lonely Heart Club Band”, del 1967 (e loro capolavoro), il nica e chitarra; Keith Richard, 10, SEX PISTOLS 11, BRUCE gli strumenti: chitarra elettrica
rock diventerà ultramoderno e psichedelico. chitarra e voce; Bill Wyman, bas- Il punk dirompente SPRINGSTEEN (elettrica o no), basso, batteria e
so; Charlie Watts, batteria e «Non so cosa voglio, ma so Palco messianico voce. La componente melodica e
Brian Jones, chitarra e voce. Al- come averlo», è il motto di Il “Boss” entra nello pacifista gli deriva, invece, dal
ternativa ai Beatles, si sono ca- questo gruppo rock-punk, star system nel 1975 country bianco, la musica popola-
ratterizzati per una musica più che racconta storie di ordi- con “Born to run”, pro-
ritmica, ispirata al blues, e pro- ponendo una vena re delle campagne del sud, che in
naria emarginazione: po- origine si chiamava hillbilly e che si
vocatoria. Tra i successi “Sati- vertà, ignoranza, violenza di neoromantica nel mon-
sfaction” e l’album “maledetto” do allora acusticamen- irradiò da Nashville con l’uso di
piccole bande di quartiere. chitarre acustiche e poi elettriche,
“Beggar’s Banquet”, del 1968. Sfacciata arroganza e mu- te violento del rock.
sica pensata come visione Esempio unico di “rock banjo e violino.
apocalittica, una brevissi- da palco”, Springsteen racconta storie del vicino di porta, inventa Nel corso della sua evoluzione,
ma stagione bruciata nel gi- desideri, usa la musica come unica via verso la redenzione. E’ il il rock ha in effetti attinto le pro-
9, LED ZEPPELIN ro di due anni. Da ricordare rock messianico, che sogna la Terra promessa. prie componenti da molti generi
Gli stregoni della distorsione l’album “The Great Rock’n’ musicali, addirittura dal reperto-
Inventori dell’heavy metal, genere che fa della di- Roll Swindle”, pubblicato
storsione dei suoni la sua principale caratteri- rio sinfonico, e da culture musica-
nel 1970 e pieno di dirom- li straniere, come quella araba, in-
stica. I Led Zeppelin erano un derivato dell’e- pente frenesia. 12, U2
splosione rock-blues britannica della fine degli L’energia primordiale diana e sudamericana. Così oggi
8, VELVET UNDERGROUND anni Sessanta e il loro leader, assieme al can- Saliti alla ribalta alla fine si è arrivati a una musica funzio-
Musica sfrontata tante Robert Plant, il chitarrista Jimmy Page, del 1980, gli irlandesi Bo- nale, perfettamente inserita nella
«Il rock’n’roll per me ha sempre rappre- compiva assoli dagli effetti torbidi, spesso me- no, The Edge, Mullen e vita di ogni giorno, come le melo-
sentato la libertà», ha detto Lou Reed, scolati alla batteria. Da culto l’album “Led Zep- Clayton si presentano co- die del folklore o i canti tribali afri-
leader del gruppo newyorkese cresciuto pelin III”, del 1970, vera bibbia dell’hard rock. me un gruppo ottimista, cani. E un linguaggio profonda-
all’ombra di Andy Warhol, padre della spirituale e pieno di buoni mente sociale. ■
▼
pop art. Il rock dei Velvet è selvaggio e di- propositi. Interessante la Mario Chiodetti
sperato, con un suono stilettato e disso- loro ricerca musicale alle
nante. Tra loro, due donne: la decaden- radici del rock’n’roll, con
te tedesca Nico e Maureen Tucker, la la riscoperta di motivi jazz, Per saperne di più:
prima grande batterista della storia del country e blues, riversata Gino Castaldo, La terra promessa,
rock. Il loro capolavoro è l’album “Bana- soprattutto nell’album “The Joshua Tree”, del 1986, quarant’anni di cultura rock, Feltri-
na”, del 1967, sfrontato e ossessivo. ricco di suoni di primordiale energia. nelli. Anthony De Curtis, La grande
storia del rock, Arcana.
Focus 45
Tutti gli strumenti servono. Ma alcuni sono indispensabili

La fabbrica
Suono di
metallo
A lato, il primo
piano di una
chitarra
elettrica. Sotto,

del ritmo
plettri speciali.
La chitarra
elettrica nasce
con il jazz negli
anni Trenta,
ma la produzione
di serie si

I
l simbolo del musicista rock è
la chitarra elettrica, anche se
Elvis Presley agli inizi si pre-
sentava sul palco con una
grossa chitarra acustica, da folk
singer. Il rock è anche sperimen-
tazione e quindi, nel corso degli
anni, tutti gli strumenti musicali
hanno portato il loro contributo,
dal flauto, al sassofono, dagli archi,
al pianoforte, all’organo Ham-
mond, fino agli strumenti della tra-
dizione popolare. Ma gli strumen-
ti classici rimangono chitarra, bas-
so, batteria e tastiere. Ecco le ca-
ratteristiche di questi strumenti e i
loro interpreti più famosi.
● Chitarra elettrica,
mai più senza di lei
La chitarra elettrica è una chi-
tarra collegata a un amplificato-
re, con una forma diversa da quel-
la classica: è più piatta, poiché la
cassa armonica di risonanza serve
relativamente a poco in questo ca-
so. Ha sei corde in nylon (le tre
più gravi sono rivestite in acciaio),
che vanno sfregate con il plettro e
non con le dita, e ha la stessa ac-
cordatura dello strumento acusti-
co, mi-la-re-sol-si-mi. Le vibrazio-
ni delle corde vengo-
no captate dal pick-up, una sorta
di microfono, che le trasferisce,
mediante un cavo, all’amplificato-
re. Il timbro che ne risulta è me-
tallico e vibrante e con un’ampia
gamma di sonorità basse. Nel rock
la chitarra è lo strumento fonda-
mentale di sostegno alla voce e la
sua logica estensione: l’amplifica-
zione permette, infatti, di distor-
cere il suono e ottenere effetti di
particolare suggestione. La chitar-
ra elettrica risale al periodo fra le
due guerre mondiali. Fu infatti
Charlie Christian, ex bluesman e
collaboratore di Benny Goodman,
a inventarla portando così nel jazz
moderno passaggi virtuosistici su
una sola corda. Le prime chitarre
elettriche realizzate in serie da Leo
Fender nel 1948, erano invece de-
stinate alla musica country, ma dai
modelli Broadcaster e Telecaster
nasceranno i due strumenti chiave
della storia del rock, la Fender
Stratocaster e la Gibson ES-335.
La Stratocaster uscì nel 1954:
era caratterizzata da una forma
particolare, con due “corna” su-
periori, da tre pick-up e dall’allog-
giamento obliquo per il “jack”, lo
spinotto che la collegava all’am-
plificatore. Ebbe un successo stre-
pitoso, grazie anche all’uso che ne
dito, una tecnica che
prevede l’uso dell’indi-
ce e medio della destra
accanto alle dita della
sinistra per eseguire in-
tervalli che sarebbero altrimenti
impossibili con una sola mano.
● Basso elettrico,
“cuccia per il cane”
Il basso elettrico svolge nella
musica rock lo stesso ruolo del
contrabbasso nel jazz e nella mu-
sica sinfonica: quello di sostegno
alla melodia. I suoni gravi, otte-
nuti elettrificando le quattro corde
d’acciaio di uno strumento di gran-
di dimensioni (ma simile a una chi-
tarra elettrica), riempiono il tes-
suto sonoro di una band, esaltando
gli acuti di voce e chitarra.
Leo Fender lo chiamava “do-
ghouse”, cuccia per il cane, per il
suo eccessivo ingombro e, in real-
tà, i primi bassi elettrici impediva-
no quasi al musicista i movimenti
sul palco. Solo nel 1951 si arrivò a
un basso di dimensioni ridotte, con
quattro corde e un pick-up, da im-
bracciare come una chitarra un po’
più grande. Più avanti il basso Fen-
der assomigliò sempre più alla
Stratocaster, mentre anche la Gib-
son produceva un suo strumento
affermerà
soltanto dopo
la seconda
Guerra mondiale.
ricani Alembic, usati dai Grateful
Dead e da Jack Casady, bassista
dei Jefferson Airplane. Va ricor-
dato anche Larry Graham, bassi-
sta degli Sly & the Family Stone,
con il suo stile ribattezzato “pop-
ping e slapping”, consistente nel
colpire le corde con il pollice inve-
ce di pizzicarle con il plettro.
● Batteria,
il tessuto sonoro
La batteria è lo strumento che
segna il ritmo e crea, assieme al
basso, il tessuto sonoro su cui rica-
mano chitarra, voce e tastiere. Il
primo “drum set” risale agli anni
20: i tamburi rul-

fecero Eric Clapton e, so-
prattutto, Jimi Hendrix,
il più grande chitarrista
del rock. Altri nomi sto-
rici, sono Steve Vai per l’heavy
metal e Eddie Van Halen, inven-
tore del “finger tapping”: consiste
nel dare un colpo leggero con un
▼
dalle sonorità più cupe. Fu il bas-
sista dei Cream, Jack Bruce, a
esplorare a fondo le possi-
bilità di questo strumento
in forma solistica, ripren-
dendo alcune sonorità del
blues. La rivoluzione arrivò agli
inizi degli anni 70 con i bassi ame-
 Tamburi sempre Che voce! E’ maestra nel glissando
più grandi, e Qui sotto,
Tina Turner: Q uali caratteristiche
deve avere la voce
piatti più pesanti. una potenza
vocale quasi
da soprano.
di un cantante rock? An-
zitutto, come in ogni tipo
di musica, la voce deve
Poi arrivò l’elettronica A destra, David
Bowie, voce
essere in grado di fon-
dersi perfettamente con
più decadente. gli altri strumenti, ade-
guandosi al tipo di brano
lanti (piccoli e con cassa alta), era-
▼

no in pelle di vitello con tiranti in
legno, mentre le casse (per i suoni
più bassi), avevano dimensioni più
grandi delle attuali, e i fusti in le-
gno. I piatti non avevano che un
ruolo secondario e soltanto negli
anni 30, con il jazz, diventarono
indispensabili. Occorre invece ar-
rivare al 1957 per avere le prime
membrane in mylard, una fibra ar-
tificiale. I tamburi e i piatti si suo-
nano con bacchette di legno o sfre-
gando la membrana con una spaz-
zola in nylon o in metallo.
Alcuni gruppi rock, tra cui i
Beatles, montavano sulla batteria
il “chick ring”, che consiste in una
serie di piccoli piatti che imitano il
suono del tamburello. Nel corso
dell’evoluzione del rock, per bi-
lanciare lo sviluppo dell’amplifi-
cazione degli altri strumenti, i tam-
buri diventarono sempre più gran-
di, i fusti più sottili e i piatti più
pesanti. I primi rock’n’roll di Ha-
ley e dello stesso Presley avevano
il supporto di una batteria legata
alle sonorità della musica country
o ne erano addirittura privi.
Negli anni 60 la batteria è in pri-
mo piano, con Earl Palmer e Hal
Blaine, che ne ampliarono la strut-
tura dando alla cassa un ruolo non
soltanto ritmico ma anche di soste-
gno alla melodia. I primi veri bat-
teristi rock sono
però Ringo Starr e Charlie Watts,
anche se non inventarono tecni-
che particolari. Attualmente i suo-
ni elettronici sostituiscono anche
tamburi e piatti, ma negli ultimi
tempi la vecchia batteria è ritor-
nata in auge con nuovi virtuosi,
come Keith Moon dei Who.
● Tastiere, suoni
a piacimento
La tastiera elettronica,
che incominciò a interessare
gli artisti rock negli anni 70, offre
una campionatura di parametri so-
nori che si possono modificare a
piacimento. Anche se non per-
e al suo carattere. Un
elemento necessario è
la duttilità: il cantante
rock, proprio per la na-
tura della sua musica,
fatta di scale, arpeggi e
glissandi (cioè l’esecu-
zione rapida di più suoni
consecutivi) velocissimi,
deve essere in grado di
articolare velocemente
suoni diversi.
Il timbro vocale, così im-
portante nella musica li-
rica, nel rock viene del
tutto stravolto da conti-
nue distorsioni: e un
cantante che, magari, è
baritono naturale si può
trovare a cantare note
da tenore spinto, che co-
sì escono “sporcate” e
al limite dell’urlo.
E’ difficile classificare le
voci rock secondo i cri-
teri comuni della musi-
ca, lirica o anche soltan-
to leggera: nel rock esi-
stono infatti voci in gra-
do di coprire estensioni
di baritono e tenore, op-
Qui sopra, Joni pure di mezzosoprano e
Mitchell: soprano. Le voci ma-
dal folk al rock. schili ideali sono quelle
mette, a differenza del sintetizza- winul e Stevie Wonder, interprete
tore, di creare suoni dal nulla, la della tastiera Hohner Clavinet, che
tastiera più evoluta consente di av- ha un timbro simile a quello di un
valersi di molte timbriche diverse e clavicembalo elettrificato.
di aggiungere al sound orchestrale
vari effetti, come per esempio quel-
lo degli archi. Tra i primi a
usare le tastiere sono stati
Jean-Michel Jarre, i Tan-
gerine Dreams e, in Ita-
lia, la Premiata Forneria Mar-
coni e il Banco del Mutuo Soccor-
so. Grandi tastieristi sono Joe Za-
che arrivano senza fatica
oltre il do di petto del te-
nore, e prendono talvol-
ta il re e addirittura il mi
alto. Un esempio su tut-
ti è quello di Elvis Pre-
sley, capace di catturare
note quasi da basso non
perdendo di colore, e di
salire alla tessitura del
tenore e oltre. Tra le
donne anche Tina Turner
dimostra eclettismo:
possiede lo “scatto” del
jazz e la potenza, quasi
da soprano lirico, neces-
saria nei brani melodici.
Altre grandi voci rock: Ja-
nis Joplin, dalle splendi-
de venature blues; Joni
Mitchell; l’irlandese Van
Morrison, in grado di
spaziare dal folk-blues,
al rhythm and blues, al
rock elettrico; lo scom-
parso Freddy Mercury,
David Bowie; Sting, già
solista dei Police.
■
Mondo
E’ il più grande fiume della Terra (e ne condiziona Un fiume
nerissimo
perfino il clima). Attraversa il cuore del Il rio Negro, uno dei
maggiori affluenti del
rio delle Amazzoni,
Sudamerica dalle vette presso Manaus, dove
avviene la confluenza
delle Ande all’Atlantico. dei due fiumi. L’acqua
è molto scura, d’un
marrone intenso:
Ecco il suo ritratto è così, a causa dei
sedimenti, per tutto
il corso del fiume.

DALLA SORGENTE ALLA FOCE

Sopra, la sorgente del Carhuasanta, alle pendici del
Nevado Mismi, sull’altopiano del Perù. Qui nasce il rio
delle Amazzoni. A lato, pescatori nel porto di Belem,
alla foce del fiume. In tutto oltre 6280 chilometri.

Q uando nasce sulle Ande

peruviane a seimila me-
tri d’altezza, più in alto
delle nuvole, lo chiama-
no Carhuasanta. La sua acqua è
gelida, trasparente come vetro.
Nient’altro che un ruscello che si
unisce ad altri ruscelli, come il
Llactuema, o il Lloqueta. Sono no-
mi antichissimi, anche se la prima
spedizione scientifica salita fin qui
li ha fotografati, segnati, identifi-
cati soltanto pochi anni fa, nel
1971. Poi, precipitando nei valloni,
arricchendosi di affluenti, in una
discesa vorticosa che pochi grandi
fiumi al mondo conoscono, il suo
nome cambia: diventa Apurimac,
Ene, poi Tambo, poi Ucayali. E,
alla fine, rio delle Amazzoni.
Quando si getta nell’oceano

Rio delle Amazzoni

Atlantico è come se un mare in-
contrasse un altro mare: da una ri-
va all’altra il fiume è largo più di
350 chilometri, e la sua acqua si
inoltra nell’oceano per almeno 150

La grande
chilometri, e l’addolcisce (i navi-
ganti lo chiamano “mar dulce”) e
ne cambia perfino il colore come
se si fosse ancora nel ventre del
continente. Non solo: i sedimenti
che esso ha raccolto e che traspor-
ta mutano in continuazione il fon-
dale marino, l’alzano e l’abbassa-

▼
strada d’acqua
 PERU’: LE RIVE DELLA GUERRIGLIA I mercantili
risalgono
la corrente a
2 mila miglia
dall’oceano
no, creano dune e colline, e le navi

▼
che si addentrano nell’immenso
delta per raggiungere il cuore del
Sudamerica devono seguire rotte
ben precise e dragate, per non in-
cagliarsi e morire.
Certo, le navi: su per il rio delle
Amazzoni non vanno solo le piro-
Villaggio di Ponchoni, in Perù, lungo la parte più alta del fiume. In ghe, i rimorchiatori, le chiatte e i
primo piano, machete donati dal Rotary Club Pucallpa. Serviranno ai battelli a ruota. Ai moli del porto
contadini per difendersi dai guerriglieri maoisti di Sendero luminoso. di Iquitos, in Perù, a diverse mi-
gliaia di chilometri dall’Atlantico,
è consueto vedere il profilo e gli
alberi di cargo e portarinfuse, ve-
nute dall’altra parte dell’oceano:
le navi hanno risalito il fiume pro-
prio come se si trattasse di un altro La piscina più
mare, e i loro pennoni e i bighi si grande del mondo
sono sovrapposti spesso, durante Giovani “caboclos”
la navigazione, al profilo verde (cioè di origine mista,
scuro della più grande foresta del indio ed europea)
mondo. Così il rio delle Amazzoni giocano a tuffarsi
è proprio come una sterminata au- nel grande fiume:
tostrada che taglia in due il conti- siamo a Tefé, più
nente, e porta vita, traffici, ric- o meno a metà
chezza ma anche morte e disgrazie del corso del rio
a chi vive lungo le sponde. delle Amazzoni.
Molti studiosi ne hanno ideal-
mente diviso il corso in quattro LA FESTA DEL PESCE
parti. Dalla foce fino a Manaus; da
Villaggio di Poyene. Un gruppo di “ronderos”, cioè contadini armati, Manaus fino alla Colombia; dalla
che collaborano con l’esercito contro i terroristi. La guerriglia è Colombia fino all’altopiano peru-
viva soprattutto dove il rio delle Amazzoni ha ancora il nome di Ene. viano; da quest’ultimo fino alla
sorgente. Ogni tratto ha caratteri-
stiche diverse: le metropoli so-
vrappopolate, affacciate sul fiume
e divoratrici della vegetazione, nel-
la prima parte; il mondo selvaggio,
in molti tratti ancora da scoprire
nella seconda parte; la foresta e le
montagne percorse da trafficanti
di droga e guerriglieri nella terza
parte; il silenzio delle vette andine
dove sembrano ancora aleggiare
le presenze degli dei inca, nell’ul-
tima parte.

● Dalla foce a Manaus:

la lentezza
Anche se la sua portata è im-
mensa (il rio delle Amazzoni rifor-
nirebbe, in un solo giorno, tutti gli
acquedotti degli Stati Uniti per
quasi sei mesi), il grande fiume
Pastori lungo la parte più alta del fiume (che qui si chiama Apurimac): scorre lentissimo. A volte, perfi-
siamo a oltre 5 mila metri di altitudine. L’economia è da secoli di no, alla sua foce è il mare a rivol-
stretta sopravvivenza: le merci vengono barattate, non si usa denaro. targlisi contro, e a risalire il delta. Un ragazzino mascherato da pirarucu, un pesce. E’ il “giorno della Terra”, il carnevale di Iquitos (Perù).
▼

Iquitos.Un pescatore con un pirarucu vero e gigantesco: il pesce più grande del fiume.

Focus 52
 Legenda
Ogni tanto l’oceano si Varzea (ecosistema delle
foreste allagate) Oro

rivolta contro il fiume: è la Area deforestata

Area con probabili

Argento

Rame
“pororoca”, l’onda urlante miniere d’oro
Giacimento petrolifero Ferro

Aereoporto in progetto Altri minerali

Ciò accade in genere all’inizio del- boom del caucciù, fra il 1900 e il

▼
la primavera, quando, a causa del- 1910, quando metà della gomma
l’allineamento di Terra, Luna e prodotta al mondo veniva da que-
Sole, si verifica una marea straor- ste rive (che sono ancora distanti
dinaria: la pororoca (più o meno fra loro ben dieci chilometri). Og-
“grande urlo”). E infatti “il mare gi la città ha un milione di abitan-
grida”, dicono gli indio. E’ un’on- ti: ha conosciuto splendori e mi-
da alta quattro o cinque metri, che serie (soprattutto quando le resine
parte da lontano, in altura, e viene sintetiche hanno soppiantato il
Foreste e paludi avanti urlando, crestata di schiuma caucciù), ma dal 1967 è nuova-
L’immenso bacino del rio delle giallastra, su un fronte di decine e mente terra di guadagno e di spe-
Amazzoni occupa quasi metà decine di chilometri, come un dra- culazione, giacché un decreto go-
del territorio del Brasile, per circa go che inghiotte tutto ciò che in- vernativo l’ha dichiarata “free tra-
5 milioni di chilometri quadrati. contra: alberi, baracche, barche. de zone”. Risultato: i contadini po-
Le precipitazioni sono abbondanti La lentezza della corrente, d’altra verissimi sono affluiti in città, ma
(anche 3 mila mm annui).
Le regioni si dividono così in asciutte parte, ha una causa precisa: il fiu- non hanno fatto altro che gonfiare
(“tierrafirme”), paludi perenni me scorre su un piano quasi per- le schiere dei disoccupati. Secondo
(“igapò”) e allagate a periodi (“varzea”). fetto. Basta pensare che da Iquitos risultato: gli agenti dell’Ibama (l’a-
alla foce la differenza di altitudine genzia brasiliana per l’ambiente)
(la discesa, insomma) è appena di passano buona parte del loro tem-
cento metri, su un percorso di po a distruggere le baracche abu-
Un grande porto, nel cuore del continente quattromila chilometri. sive, ai margini della città, mentre
Altezza Un traghetto a Manaus, capitale dello stato di Amazonas. Qui si La lentezza, dunque. Lenta è paradossalmente altre agenzie go-
della sorgente producono caucciù, legname, cacao, pellami, birra. E inquinamento. l’acqua (sempre d’un colore mar- vernative spingono in Amazzonia
in metri Rio delle Amazzoni rone scuro, per tutto il corso), len- nuovi “coloni”, che distruggono
5.597
ti i ritmi. Durante la stagione delle l’ambiente ed entrano in feroce
piogge, da novembre a giugno, il competizione con i pochi indios
Congo (Zaire) livello di alza e l’acqua occupa la restanti.
1.417 varzea (la pianura verdissima, pe-
Media della portata
d’acqua alla foce, riodicamente sommersa). Poi si ri- ● Da Manaus alla Colombia:
Mississippi tira. Lentamente spingono le loro wilderness
447 in m3/sec.
pagaie gli indio in piroga. La vita è Ma Manaus è anche frontiera.
Nilo 201.000 come un fotogramma bloccato di Andando oltre, risalendo il fiume
2133
un film. Lenti vanno i battelli di (sempre con grande lentezza, ov-
Sorgente
linea: a bordo la cambusa offre ri- viamente), le città si fanno infatti
so e pollo. Il giorno seguente pesce più piccole e più distanti una dal-
1.500 e fagioli. Il terzo giorno riso e pol- l’altra, scompaiono fabbriche e fat-
Lungh 3.000 45.300 lo. Il quarto giorno pesce e fagioli. torie e la vegetazione pluviale, in
ezza Così è da decine d’anni. Sulle rive, parole povere la giungla, arriva a
del fiu 4.500
me in 18.400 aggrappati alle gomene che legano sfiorare la corrente. E’ la terra dei
Km 6.000
960 le barche più piccole, i caboclos ribeirinhos, il popolo del fiume.
Il re dei fiumi (brasiliani sangue misto, figli di in- Chi sono? Difficile stabilire pater-
Quattro grandi fiumi a confronto. Il rio delle Amazzoni è dio e di europei) si dondolano pi- nità e maternità: certo nelle loro
caratterizzato dalla enorme portata d’acqua, e dalla ripidissima gramente. La capitale di questo vene corre sia il sangue dei pio-
discesa nel primo tratto. Per il resto, invece, il fiume scorre Un fiume, un mondo, un confine mondo senza tempo è Manaus, nieri che parteciparono alla “corsa
praticamente in pianura. Alla sua foce i sedimenti si allungano Puerto Narinho, sulla sponda colombiana del fiume, che funge anche città leggendaria fiorita nel cuore al caucciù”, sia quello indio. Ma è
sul fondo dell’oceano Atlantico per un centinaio di chilometri. dell’Amazzonia al tempo del quest’ultimo ad averla vinta, og-

▼
da confine con il Perù. Le rive vengono periodicamente inondate.

Focus 55
 Ogni anno, a giugno, esplode il carnevale amazzonico
gi. I ribeirinhos vivono d’una agri- regatao, cioè un trafficante con la te organizzate: oggi, benché qui si no qui, il traffico della coca è ces-
▼

coltura molto primitiva: bonificano
piccoli appezzamenti di varzea,
sfruttano il terreno, poi l’abban-
donano per spostarsi altrove. Se-
condo molti studiosi questo com-
portamento, per anni e anni, ha di
fatto modificato la stessa natura
della foresta, anche se agli occhi
di un viaggiatore europeo essa
sembra ancora “giungla purissi-
ma”. I ribeirinhos allevano polla-
me e coltivano granturco e ma-
nioca: quando dal fiume arriva un
sua barca, scambiano i loro pro-
dotti con altri (sale, zucchero, me-
dicinali). I loro villaggi hanno sem-
pre la stessa struttura: un paio di
strade, una chiesa cattolica e una
protestante, il piccolo mercato, una
radio, un paio di pannelli solari.
Sulla porta delle baracche le don-
ne intrecciano cestini, o arrosti-
scono scimmie. In tutti gli spiazzi si
gioca a pallone, a piedi nudi. In un
passato neppure remoto queste zo-
ne erano abitate da tribù altamen-
parlino ancora 180 differenti dia-
letti, gli indio sono meno di 150
mila. E boscaioli e minatori bian-
chi continuano a decimarli. Di re-
cente è stato assalito un villaggio di
tikuna, il secondo gruppo indige-
no: 14 morti, donne e bambini get-
tati nel fiume.
● Colombia e Perù:
cocaina e guerriglia
Si risale ancora, e l’immenso fiu-
me diventa anche confine: da una
parte la Colombia, dall’altra il
Perù. Le città tornano a essere
città, con i loro traffici. La coca,
per esempio. Le strade di Leticia,
sulla riva colombiana, sono pattu-
gliate in continuazione: soldati gio-
vani, con i fucili automatici a tra-
colla. La tivù proclama che, alme-
sato, e che l’economia locale è tor-
nata a basarsi sulla pesca. Ma i pe-
sci, freschi o seccati, spediti a Bo-
gotà hanno spesso la pancia piena
di sacchetti di cocaina. Ogni tanto
un carico viene scoperto. Nel pic-
colo aeroporto, poi, l’appunta-
mento fisso è uno solo: un aereo
proveniente dagli Stati Uniti, due
volte alla settimana. Fa il carico e
riparte. Nessuno, ufficialmente, sa
di che cosa si tratti.
Siamo sull’Ucayali, ormai. Il
traffico dei traghetti è intenso: le
imbarcazioni hanno i vetri alle fi-
nestre, cuscini di plastica sulle se-
die, persino il videoregistratore.
Ma il resto è caos, e succede che i
ferry restino senza carburante, e i
capitani siano costretti a elemosi-
nare nafta e gasolio, di molo in

▼
Brividi fluviali TURISTI
Manaus. Un gruppo di manager americani in viaggio premio partecipa
a una finta iniziazione, imitando antichi riti nelle acque del fiume.

INDIGENI
Sopra, e a lato,
due immagini
del Boi Bumba,
il più celebre
festival
del folklore
amazzonico: si
tiene ogni anno
a Parantins,
nell’ultima
settimana di
giugno. Diverse
scuole di ballo
si affrontano,
sul modello del
carnevale di Rio:
ognuna può
contare fino
a 2500 ballerini.
Nelle strade
si espongono
statue e
maschere che
si ispirano a miti
indio, o d’origine
afroamericana.

Focus 56

Grattacieli nel fango
Sopra, Belem, la metropoli sul
delta, dove si mischiano il rio
delle Amazzoni e il Tocantins.
Nasce oltre
le nuvole,
va a finire
nella melma
molo. La disorganizzazione è to-
▼
tale: ci sono preti che fanno i den-
tisti, e dentisti operano di catarat-
ta. Il colera è endemico. Eppure,
più a monte, dove il trafficanti di
coca non arrivano, c’è un altro
dramma: la guerriglia di Sendero
luminoso, l’ultimo gruppo maoi-
sta della Terra.
Dal 1970 il conflitto ha fatto cir-
ca 30 mila vittime, dai ricchi turisti
stranieri ai contadini peruviani più
poveri. Sendero luminoso spara
nel mucchio: tanto che quando
l’Ucayali cambia ancora nome, e
diventa Tambo, si entra in una zo-
na proibita. L’esercito non garan-
tisce la protezione a nessuno, più
in là. A risalire il fiume (e più spes-
so a volarci sopra con piccoli aerei
da turismo) sono soltanto i missio-
nari e i soldati. Molti antichi vil-
laggi non esistono più, sono stati
assaliti e distrutti dai guerriglieri.
Altri ci sono ancora, ma trasfor-
mati in fortini, con le capanne cir-
Focus 58
Una casa a Vila Amazonia, con le mattonelle in stile portoghese. La prima
divisione amministrativa del Brasile fu di Giovanni III del Portogallo (1533).
condate da sacchetti di sabbia: li
abitano indio ashaninca, armati di
qualche fucile, e soprattutto di ar-
chi e frecce, come i loro antenati.
Contro gli ashaninca non c’è solo
Sendero luminoso, però: nemici
mortali sono anche il tifo, la mala-
ria, l’epatite. Ogni tanto un elicot-
tero militare porta cibo e medici-
ne, ma ce ne vorrebbero di più,
dell’uno e delle altre.
● Oltre le nuvole:
la sorgente sacra
Il grande fiume è uno straordi-
nario testimone: per migliaia di
chilometri vede gli uomini bian-
chi depredare la giungla e stermi-
Eredità portoghese
nare le popolazioni locali, vede la
lotta senza tempo dei ribeirinhos,
vede il caos della droga e la ferocia
del terrorismo. Ma in alto, verso la
sorgente, dove le rapide sono trop-
po irruente per poter essere risali-
te, e bisogna andare a piedi o in
camion lungo le sponde, c’è la an-
tichissima pace delle Ande. Qui il
tempo si confonde: i contadini usa-
no canali d’irrigazione scavati due-
mila anni fa, e le strade che rag-
giungono lo spartiacque fra Atlan-
tico e Pacifico hanno più di dieci
secoli. Nella roccia si addentrano
le miniere d’oro e d’argento sca-
vate dagli inca, e i pastori vivono
secondo abitudini e ritmi millena-
Cinque secoli
di storia
1500. Vicente Pinzon,
compagno di viaggio
di Cristoforo Colombo,
scopre la foce del fiume.
1542. Una spedizione
spagnola guidata da Fran-
cisco de Orellana percorre
per la prima volta il fiume,
in discesa: partita da Qui-
to, in Perù, la spedizione
arriverà al mare dopo otto
mesi di avventure e l’incon-
tro, avvenuto il 24 giugno,
con una tribù di “amazzo-
ni”, cioè donne guerriere.
1560. Lope de Aguirre,
oscuro sottufficiale
spagnolo, si autoproclama
“re d’Amazzonia”. In
seguito, verrà catturato e
condannato a morte.
1616. I portoghesi
iniziano la conquista dell’
Amazzonia, edificando
il forte Presepio, a Belem.
Comincia lo sfruttamento
dell’immenso territorio,
e le stragi degli indio.
1638. Il portoghese Pedro
Texeira risale per la prima
volta il fiume, raggiungen-
do Quito in otto mesi.
1745. Relazione del
geografo francese Charles
Marie de la Condamine,
che esplora il fiume
con botanici, astronomi e
altri scienziati. E’ il primo
grande rapporto
sul rio delle Amazzoni.
Ottocento. E’ il secolo
degli scienziati che
studiano la regione: Henry
Walter Bates (entomolo-
go), Auguste de Saint
Hilaire (botanico), Richard
Shomburgk (botanico),
e molti altri. A fine secolo
inizia lo sfruttamento
industriale dei caucciù.
ri. La lana dei lama non viene ven-
duta per denaro, ma portata più a
valle, e data in cambio di riso, fari-
na, zucchero. I pastori non hanno
mai usato denaro. Non gli serve.
Non gli è mai servito. Alzano lo
sguardo e vedono il Nevado Mi-
smi, la montagna della sorgente.
Lo chiamano Apu Mismi: e apu è
una parola che nell’antico que-
chua, la lingua degli inca, significa
“capo”, “comandante”, o “dio”. ■
Elizabeth Albani
Per saperne di più:
Alain Gheerbrant, Amazzonia, un gi-
gante ferito, Universale Electa Galli-
mard.
 ✹
■ Separazioni Mammiferi

P R I S M A Il lungo cammino
dei genitali
e del cervello
attuali

■ Salute sibilissima che ricopre il cer- C’è un rapporto antico

Mal di testa?
Colpa di un
minimuscolo
M al di testa? Potrebbe
dipendere da un mu-
scolo della cui esistenza
nessuno s’era mai accorto.
La notizia viene dall’univer-
sità di Baltimora, negli Usa,
dove tre scienziati hanno
identificato una nuova
“struttura”, lunga poco più
di mezzo centimetro, che fa
parte del muscolo che uni-
sce la base del cranio al
vertice della colonna verte-
brale. Questa “struttura” è
connessa con la dura ma-
dre, cioè la membrana sen-
vello. Ha dichiarato Gary
Hack, uno dei tre medici:
«Questo muscolo si contrae
spesso quando un soggetto
è in stato di tensione, e
contraendosi agisce sulla
dura madre, molto ricca di
terminazioni nervose. Qual-
siasi cosa provochi la tra-
zione della dura madre può,
in effetti, provocare un mal
di testa». Non ci sono anco-
ra prove specifiche, ma un
altro medico dell’équipe,
Walker Robinson, neurochi-
rurgo, è stato chiaro: «Du-
rante gli interventi sulla co-
lonna vertebrale, capita di
recidere proprio questo mu-
scolo. Spesso, trattandosi
di una struttura quasi insi-
gnificante, non viene ricon-
nesso, dopo l’intervento.
Ebbene, diversi pazien-
ti ci hanno dichiarato di
non aver più sofferto di
mal di testa, dopo l’in-
tervento». Incidental-
mente: erano 5 secoli
che la medicina non
identificava una strut-
e segreto fra il cervello
e l’apparato genitale
dei vertebrati, e si perde
nella notte dei tempi.
Osservando come
Lo schermo divorato s’è evoluta l’anatomia
L’effetto del virus “Venerdì 13” su un testo: dei vertebrati, infatti
(partendo da quelli
le lettere sono sostituite in modo casuale.
più arcaici e
arrivando fino ai
mammiferi d’oggi) gli Mammiferi primitivi:
scienziati hanno notato 200 milioni di anni fa
un progressivo aumento
della distanza che
separa i genitali
dalla struttura
cerebrale. E
sono arrivati a
formulare una teoria sul Vertebrati terrestri:
“rigetto” da parte del 350 milioni di anni fa
cervello nei confronti
delle ghiandole
riproduttive: quasi
rappresentasse una
contrapposizione
Il detective elettronico fra la parte dell’
Fulvio Berghella: “Le grandi aziende hanno organismo preposta
imparato a difendersi, i piccoli non ancora”. alla riproduzione e
quella preposta all’ Pesce arcaico:
Nel 1994 le “malattie” sono state più di 1300: e hanno contagiato le reti rus Junkie». L’incidente
più grave riguarda invece
autoconservazione. Nel
disegno accanto
450 milioni di anni fa

tura anatomica nuova! abbiamo rappresen-

Virus dei computer: l’epi demia continua

■ Onde radio
Che concime! Vicino all’antenna l’acero prospera
Lque,ealleonde radio fanno bene
piante o, comun-
le fanno crescere
meglio? E’ quanto si sono
chiesti i ricercatori della
Michigan technological
university, dopo aver
compiuto una serie di studi
Focus 64
Una termografia. In
blu le aree più fredde,
in giallo quelle calde.
sugli alberi posti intorno
a una grande antenna dell’
Us Navy. L’impianto serve
a mantenere i contatti con
i sottomarini in immersio-
ne, e funziona a frequenze
molto basse (circa 76
hertz). Quando fu costruito,
anni fa, suscitò le
proteste di molti
ambientalisti, ma
in realtà, a distanza
di anni, si è scoperto che
la vegetazione circostante
ha conosciuto una crescita
spettacolare. Si sono infit-
tite le chiome, e irrobustiti
i tronchi, di aceri, pioppi
e pini rossi. Per verificare
quella che sembrava una
semplice osservazione
superficiale, un gruppo di
botanici, guidati dal dottor
Dave Reed, ha confronta-
Qui a lato, antenne per
telecomunicazioni.
Più a sinistra, un “acer
pseudoplatanus”: cresce
con le basse frequenze?
to, a partire dal 1985, lo
stato di salute di piante
poste vicino all’antenna,
e quello di piante dello
stesso genere poste a una
cinquantina di chilometri.
Ebbene, gli alberi accanto
all’impianto sembrano aver
avuto gran giovamento
dai campi elettromagnetici
indotti dall’antenna. Ma
non si tratta di degenera-
zioni mostruose. «Il numero
di foglie prodotte da ogni
ramo resta quello medio
della specie, e la circola-
zione della linfa è normale.
Semplicemente, è come
se gli avessero dato il con-
cime», ha spiegato Reed.
N el 1994 le malattie so-
no state 1.324. Più o
meno come nell’anno pre-
cedente. L’epidemia dei vi-
rus nei computer si è dun-
que fermata? L’orrida cre-
scita dei programmi che si
insinuano nei calcolatori,
distruggono le memorie,
bloccano le macchine e
fanno piovere cifre e paro-
le dagli schermi, è stata ar-
restata? Gli hacker sono fi-
niti tutti in galera? «Non è
proprio così», spiegano a
Istinform-Securitynet, la
rete di sicurezza che con-
trolla banche, enti, indu-
strie e, più in generale, gli
utenti dei computer (e che
ha reso pubblici i dati del
1994). In effetti è la situa-
zione generale che è cam-
biata: in passato un virus
colpiva una singola mac-
china, oggi, a causa del cre-
scere delle reti, è una inte-
ra famiglia, un intero siste-
ma essere contagiato. Dun-
ATTENTI AL FORM
E AI SUOI FRATELLI
sono stati quasi 16 mila. La
perdita delle giornate la-
vorative, a causa dei danni
subiti dalle circa 500 azien-
Lnelapiù1994.
tabella indica i virus
diffusi in Italia de interessate all’epidemia
Quasi il 90
per cento degli incidenti
informatica, è salita in un
anno da 1.950 a 6 mila. «E
avvenuti è provocato da
questi. I computer
anche questi sono dati per
difetto», commenta Fulvio
colpiti usano quasi tutti Berghella, responsabile di
il sistema Dos (si tratta Securitynet. «Molte azien-
cioè di Ibm compatibili). de infatti, per timore di u-
Meno infettati gli Apple. na caduta d’immagine, non
denunciano l’infezione su-
FORM 561
YANKEE DOODLE 142 bita». A essere colpiti dai
virus informatici, oggi, non
STONED 129
NOVEMBRE 17 111 sono più le grandi banche
170X 55 o gli enti (che hanno prov-
UOMO INVISIBILE 47
veduto a proteggersi) ma
FLIP 35 industrie, aziende di servi-
JUNKIE 35
zi, singoli utenti di Pc.
PING PONG 32
«Spesso la diffusione dei
virus passa addirittura per
que: stesso numero di con- l’edicola: all’esame della
tagi, ma danni molto supe- pretura di Firenze c’è, per
riori. E in effetti mentre nel esempio, il caso delle die-
1993 erano stati circa 8.600 cimila copie di una rivista
i personal computer infet- che offriva un dischetto a
tati in Italia, nel 1994 essi sua volta contagiato dal vi-
un istituto di credito il cui
fornitore di programmi ha
incautamente contagiato i
circa 600 computer della
banca con il virus Dir-2.
In Italia i virus in circo-
lazione sono attualmente
130 (nel mondo si è arriva-
ti a 5.300, e ogni mese ne
vengono scoperti circa 300
che sono nuovi, o sono de-
rivazioni di un virus prece-
dente). Le zone più am-
malate sono la Lombardia
(con il 31% del totale), l’E-
milia Romagna (21%), il
Veneto (10%) e il Lazio
(9%). E’ cambiato anche
il periodo in cui i virus si
diffondevano con maggior
intensità: un tempo, infatti,
essi rappresentavano una
specie di influenza di tipo
autunnale o invernale. A-
desso gli incidenti avven-
gono tutto l’anno, anche se
gennaio e novembre sono
ancora i mesi più critici.
Ma nel 1994 sono stati con-
tagiati computer anche a
luglio (121 casi), che di so-
lito è un mese di quiete: le
aziende chiudono, i com-
puter riposano e gli hacker
vanno in vacanza! ■
tato alcune fasi
di questo processo
di separazione.
■ Crac
I megadebiti di
Eurotunnel:
21mila miliardi
Lleriaal’Eurotunnel
giornata più nera, per
(cioè la gal-
sotto la Manica, che
unisce la Francia all’Inghil-
terra (o meglio, Parigi e Lon-
dra) è stata mercoledì 13
aprile scorso: il locomotore
di Eurostar, il treno più mo-
derno del mondo, s’è gua-
stato nella campagna ingle-
se ancora prima di tuffarsi
nel tunnel, e così i duecen-
to passeggeri sono stati ca-
ricati sui traghetti. Un se-
gno del destino? In effetti
l’avventura finanziaria di Eu-
Cordato primitivo:
500 milioni di anni fa
rotunnel è in crisi: nel corso
del 1994 il consorzio franco
inglese che lo gestisce ha
accumulato un debito pari a
21 mila miliardi di lire,
creando grandi imbarazzi al-
le duecento banche credi-
trici. Il fatto è che non si in-
travvede una inversione di
tendenza: il traffico dei viag-
giatori che usano il tunnel
per trasportare l’auto dalla
Francia all’Inghilterra è il 20
per cento di quello maritti-
mo, e gli introiti sono molto
inferiori alle previsioni.
Soltanto per pagare gli in-
teressi sui debiti sarebbero
necessari, entro il 1995,
circa 1800 miliardi di lire,
ma le entrate difficilmente
supereranno i mille miliardi.
Dunque, il debito aumen-
terà ancora.
Stazione
di Waterloo,
a Londra:
il treno
imbarca il
pranzo per i
passeggeri.
Focus 65
 ✹ P R I S M A
Com’è la salute dell’industria dell’auto?

Il mondo dell’uomo
è pieno di macchine Dati non
disponibili

I dieci più grandi U n salto indietro di sei

anni, a causa della
4,2% La classifica dei dieci
maggiori produttori
crisi economica: nel 1994
dalle fabbriche di tutto
mondiali di auto nel
1994: nell’illustrazione, il mondo sono uscite poco
HONDA più di 34 milioni di auto-
a sinistra le auto
1.511.000 prodotte, a destra mobili, tante quante ne
la quota di mercato. erano state prodotte nel
1988. E solo quest’anno
si dovrebbe tornare alla
RENAULT produzione del 1990:
1.612.000 4,5% quasi 36 milioni di vetture.
In Europa, il salto indie-
tro è stato di ben otto
anni: sono state costruite
CHRYSLER 12 milioni e mezzo di auto,
1.636.000 4,5% tante quante nel lontano
1986. Ma i costruttori,
PSA PEUGEOT-CITROEN
ormai, pensano a quello
che dovrebbe essere
l’anno del record, il 1997:
1.796.000 5,0% secondo gli esperti,
si venderanno 40 milioni
di auto. Dieci costruttori,
NISSAN
da soli, producono
tre quarti di tutte
2.000.000 5,7% le automobili. In testa il
gruppo americano (Gene-
ral Motors, Ford, Chry-
sler), seguito da quello
FIAT
giapponese (Toyota,
2.236.000 6,2% Nissan, Honda,
Mitsubishi), e infine
VOLKSWAGEN
gli europei (VW,
Fiat, Psa,
Renault). ■
2.700.000
7,5%
TOYOTA
3.500.000
9,8%
FORD
4.490.000
GENERAL MOTORS
5.800.000
in milioni di unità 1 2 3 4
Elaborazione: Centro studi Promotor
Focus 66
1 auto ogni
1-3 abitanti
1 auto ogni
4-10 abitanti
1 auto ogni
11-100 abitanti Nell’illustrazione, la diffusione dell’automobile
nel mondo, in rapporto al numero degli
abitanti di ciascun Paese. I dati sono del 1992.
1 auto ogni
100-1000 abitanti
1 auto ogni 1000
abitanti o più
■ Motorizzazione di massa Fabbriche
robot
Dove il prossimo boom? Un reparto dello
stabilimento
In Cina, nel Duemila Fiat di Cassino:
l’automazione
ha fatto sparire
gli operai
N el mondo circolano or-
mai mezzo miliardo di
automobili, una ogni dieci
no perso il primato di Paese
più motorizzato del mondo,
scendendo al terzo posto,
addetti alla
catena
abitanti, in media, natural- con un’auto ogni 1,8 abi- di montaggio.
mente. Qual è il Paese più tanti: dopo S. Marino, infat-
“ricco” di automobili? La re- ti, c’è il Lussemburgo, che
pubblica di S. Marino: ha 24 ne ha una ogni 1,7 abitanti. ■ Italia
mila abitanti e 22.159 auto Il prossimo boom dell’auto
(una ogni 1,1 abitanti). E il
più povero? Il Bangladesh:
ce ne sono 44 mila per 120
è previsto in Asia (escluso il
Giappone): da qui al Duemi-
la le vendite triplicheranno
Troppe tasse e prezzi in rialzo:
milioni di abitanti, una ogni
2700. Già da tempo, co-
e nella sola Cina passeranno
dalle 65 mila l’anno di oggi a meglio tenersi l’auto vecchia
munque, gli Stati Uniti han- un milione.
■ Prelievi
P er comprare automo-
bili nuove spendiamo
in Italia oltre 40 mila mi-
dell’aumento delle tasse,
e in primo luogo quelle
sull’automobile, abbiamo
aumenteranno ancora, gli
italiani acquisteranno cir-
ca 1 milione e 800 mila
Al fisco ogni anno liardi l’anno e spendiamo meno soldi da sborsare: auto. Soltanto nel 1997 si
90 mila miliardi 100 mila miliardi per far
camminare i 30 milioni di
la spesa per i consumi in
generale è diminuita in-
tornerà al punto in cui si
era nel 1992.
auto che circolano, una o- fatti di oltre il 2 per cento. L’ingresso dei robot in
P er ogni litro di benzina venduta,
lo Stato italiano incassa quasi gni 1,9 abitanti.
Nel nostro Paese, però,
A questo si aggiunga il
fatto che i prezzi delle au-
fabbrica a partire dai pri-
mi anni Ottanta e il calo
12,6% 1300 lire di tasse: in un anno sono
più di 40 mila miliardi. Per il fisco l’ la crisi degli ultimi anni è to negli ultimi due anni della produzione di questi
automobile è una fonte inesauribile stata molto più grave che sono aumentati e non di ultimi anni hanno invece
di risorse: si calcola che nel 1994 da altrove: nel 1994 abbiamo poco: dell’11,4 per cento ridotto il numero di per-
16,1% essa ha ricavato circa 91 mila miliar-
di (Iva, bolli, tassa di possesso, im-
acquistato solo 1.646.000 nel 1993 e ancora di oltre sone occupate nel setto-
auto, contro, per esempio, il 9 per cento nel 1994, re: per produrre le vetture
poste sulle assicurazioni, ecc.), corri- 2.370.000 del 1992. Per- cioè tre volte di più della del 1994 sono bastate cir-
spondenti a quasi il 20 per cento di ché gli italiani rinunciano media generale dei prezzi ca 150 mila persone: nel
tutte le entrate tributarie italiane. Nel
1993 il prelievo era stato di poco su- a comprare la prima auto delle altre merci. Poiché, 1973 per lo stesso lavoro
periore a 75 mila miliardi di lire. o a cambiare quella vec- secondo le previsioni, an- ce ne vollero il doppio,
5 chia? Anzitutto, a causa che quest’anno i prezzi quasi 300 mila.
✹ P R I S M A
■ Aids
Nuove idee
dagli Usa:
addio al sesso!
Lil comportamento
a diffusione dell’Aids
continua a mutare
della
gente. Gli ultimi dati ven-
gono dagli Usa, e sono
stati elaborati dal Natio-
nal opinion research
center survey, cioè un
centro ricerche sulla pub-
blica opinione: secondo
il sondaggio un americano
su tre ha cambiato
le proprie abitudini
sessuali, per timore del
contagio. In particolare:
■ Usano il preservativo
più di prima, il 29%
degli intervistati.
■ Sono diventati più
fedeli, e limitano i propri
contatti al partner, il 26%.
■ Sono molto più attenti
e selettivi nella scelta di
un nuovo partner, il 25%
■ Continuano ad avere
più partner, ma ne ridu-
cono il numero, l’11%.
■ Hanno deciso di rinun-
ciare al sesso, l’11%.
La tana del
Verme Bianco
di Bram Stoker
Mondadori, 8 mila lire
■ Perché leggere questo li-
bro? Le prime cinquanta pa-
gine sono noiose, il resto
abbastanza. La struttura del
romanzo è antiquata, i dia-
loghi sono prolissi e la nar-
razione procede talvolta a
balzelloni. La stessa intro-
duzione non chiarisce molto
(anzi confonde: attribuisce
infatti a Howard P. Lovecraft
un’opera che è di William H.
Hodgson). E allora? Anzitut-
to Stoker è l’inventore di
“Dracula” (romanzo scritto
in ben altra maniera) e que-
sto romanzo contribuisce
comunque a farcelo cono-
scere meglio. E poi perché,
in nuce, ci sono al suo in-
terno tanti temi sviluppati
dagli autori horror degli anni
a venire (lo stesso Lovecraft
compreso): i poteri della
mente, l’orrore che può an-
nidarsi all’interno di ciascu-
Focus 68
Sta in fondo all’intestino
l’origine dell’artrite?
Il batterio del
mal di schiena
M al di schiena? Potreb-
be essere colpa di al-
cuni batteri che vivono nel-
l’intestino umano, il più
delle volte senza provocare
danni. Due ricercatori del
Medical centre dell’uni-
versità del Texas, Joel Tau-
rog e Robert Hammer,
hanno infatti scoperto che
un intero gruppo di affe-
zioni della colonna verte-
brale, soprattutto i disturbi
noti come spondiloartro-
patie, è innescato dal con-
tatto con batteri intestinali.
Gli esperimenti condotti
sui topi hanno infatti mes-
so in luce un fatto: i sogget-
D A
no di noi, gli esseri che giac-
ciono “ab immemorabili”
nell’abisso e che non vedo-
no il momento di venir fuori.
Comunque: un libro solo per
gli appassionati del genere!
Sette esperimenti
per cambiare
il mondo
di Rupert Sheldrake
Corbaccio, 29.500 lire
■ Come fanno i piccioni
viaggiatori a ritrovare la stra-
da? Come fa un cane a ca-
pire che il padrone sta per
rientrare a casa? Come è
possibile che, a chi ha subi-
ti predisposti sviluppano i
sintomi tipici della malat-
tia soltanto quando vengo-
no in contatto con i batteri,
e invece stanno bene fin-
ché sono mantenuti in un
ambiente sterile. Il mecca-
nismo dell’infezione è però
ancora sconosciuto agli
scienziati. Si sa soltanto che
dovrebbe coinvolgere l’a-
zione di un particolare ti-
po di geni, chiamati Hla:
questi geni inducono la
produzione di proteine
che, “aggrappandosi” ai
globuli bianchi, vengono
usate per catturare i corpi
estranei (la distruzione ve-
L E G G E R E
to una amputazione, faccia
male un arto che non ha
più? E come possiamo di-
mostrare che la sensazione
che abbiamo di “essere os-
servati” corrisponde alla
realtà? Domande che fanno
spesso sorridere la scienza
ufficiale (e quelli che l’auto-
re del saggio definisce gli
Scettici), visto che a esse
non si può rispondere in mo-
do, appunto, scientifico. Ma
Sheldrake fa parte di quel
gruppo di pensatori che ani-
mano la cosiddetta New
Age, che tanta fortuna sta
conoscendo in America. E
crede che per scoprire certe
verità, e fare certi esperi-
menti, non ci sia bisogno di
laboratori. Un libro scientifi-
camente antiscientifico.
Una colonna vertebrale afflitta da artite e osteoporosi.
ra e propria degli invasori
viene effettuata in seguito,
da un altro tipo di globuli
bianchi: i linfociti T). Que-
sto meccanismo subisce
però un intoppo, che sa-
rebbe in qualche modo
causato dai batteri. La stra-
nezza è che la malattia si
manifesta principalmente
nelle persone che possie-
Emilio Salgari
di Silvino Gonzato
Neri Pozza, 28 mila lire
■ A Silvino Gonza-
to, giornalista e
scrittore, gli ap-
passionati di Emi-
lio Salgari (1862 -
1911) debbono
molto: già in pas-
sato, infatti, Gon-
zato ha curato “U-
na tigre in redazio-
ne”, cioè una antologia di
scritti sconosciuti del perio-
do in cui Salgari era giorna-
lista. Da molti anni, inoltre,
dono la variante B27 dei
geni Hla, ma sarà molto
difficile capire in breve
tempo gli intrecci tra geni,
batteri e malattia. Per ora,
quindi il primo obiettivo
dei ricercatori texani è
quello di isolare i batteri
responsabili dell’artrite,
nella speranza di trovare al
più presto un rimedio. ■
si occupa della rivalutazio-
ne critica del romanziere
che creò Sandokan e il Cor-
saro nero. Con questo libro,
Gonzato va oltre: siamo in-
fatti di fronte alla più docu-
mentata, completa e diver-
tente (pur con accenti a vol-
te tragici, a causa della tri-
ste fine dell’autore) rico-
struzione della vita di un
grandissimo
(per il pubbli-
co) e sfortu-
nato (visto
quello che gli
riservò la cri-
tica) narrato-
re. Uno che
se avesse vis-
suto e scrit-
to negli Stati
Uniti oppure
in Francia,
tanto per di-
re, sarebbe
entrato sen-
za problemi
nell’Olimpo degli eroi nazio-
nali. Se non altro per la sua
prolificità: scrisse in tutto 80
romanzi e 150 racconti
✹ P R I S M A
■ Astronomia
Deserto?
Marte è pieno
d’acqua
S e mai ci andrà,
l’uomo non dovrà
portarsi l’acqua su Mar-
te (foto sotto). Secondo
Thomas Donahue (dell’
università del Michigan)
infatti sotto le rocce del
pianeta rosso c’è acqua
in abbondanza, proprio
come tre milioni di anni
fa, quando il liquido
inondava anche la
superficie, e il pianeta
era più caldo e più umi-
do. Come si è arrivati
a queste conclusioni?
Analizzando la composi-
zione dei gas dell’attua-
le atmosfera marziana,
e quella di alcuni
frammenti del pianeta,
arrivati sulla Terra come
meteoriti. L’antica
acqua evaporò, sostiene
Donahue, (che ha
pubblicato le sue tesi su
“Nature”), ma dovrebbe
esserne rimasta molta
nel sottosuolo. E acqua
può aver significato
vita, almeno qualche
milione di anni fa!
■ Piante anticolesterolo
Una bella testa d’aglio al giorno...
Funaral’aglio
le piante medicinali,
ha sempre avuto
posizione di rilievo. Da
tempo lo si usa per “disin-
fettare” l’apparato gastroin-
testinale e tener sotto con-
trollo la pressione arteriosa.
Adesso sembra che sia l’in-
tero quadro dell’ateroscle-
rosi ad avere grandi benefi-
ci dall’assunzione di aglio.
La verifica viene dall’Inghil-
terra dove, all’università di
Oxford, sono stati presi in
esame 1400 pazienti (950
con gravi problemi di cole-
Focus 70
A lato, la
mummia del
Similaun
all’istituto
di medicina
legale di
Innsbruck.
A destra: lo
schema
della cella
frigorifera.
Avrà sede a Bolzano, per
conservare la mummia
Un superfrigo
per il vecchio Oetzi
P er Oetzi, l’uomo del Si-
milaun, sarà una specie
di ritorno all’antico: nel
senso che lo conserveran-
no nelle stesse condizioni
in cui si è trovato per più di
cinquemila anni. Solo che
queste condizioni verran-
no realizzate in laborato-
rio, in modo che la celebre
mummia possa essere stu-
diata e, perché no?, diven-
ti anche oggetto di visita
da parte di un pubblico più
ampio di quello scientifico.
Fra qualche mese in realtà,
Oetzi, che si trova attual-
mente all’istituto di medi-
cina legale di Innsbruck,
verrà trasferito in Italia, a
Bolzano: è qui che verrà
sterolo e trigliceridi, altri 450
con ipertensione media).
Tutti sono stati “curati” con
un confetto (fabbricato in
Germania e contenente i
principi attivi di una testa
d’aglio) al giorno: già dopo il
primo mese i tassi di cole-
Bulbi d’aglio.
Il sapore forte
è dovuto
al suo olio
essenziale,
molto ricco
di solfuri.
realizzata la nuova super-
cella frigorifera, dove sa-
ranno mantenute costanti
una temperatura di 6 gradi
sotto lo zero, e una umidità
del 98 per cento. Di fatto, le
stesse condizioni nelle qua-
li è mantenuto, in Argen-
tina, il corpo mummificato
e ghiacciato di una bambi-
na morta sulle Ande circa
duemila anni fa. A costrui-
re il superfrigo di Bolzano
sarà un consorzio interna-
zionale, con capofila la Sy-
remont (gruppo Montedi-
son) e altri partner italiani e
tedeschi (la Hereus). Le
condizioni della mummia
saranno controllate conti-
nuamente grazie a un “mo-
sterolo e di pressione erano
scesi in media del 12 per
cento! Gli effetti benefici ri-
guarderebbero soprattutto
la fluidità del sangue, e l’ag-
gregazione delle piastrine. I
dati sono stati pubblicati sul
“Journal of hypertension”.
visitatori? Probabilmente
grazie a occhiali o disposi-
tivi che amplificano la lu-
minosità di un ambiente, gli
stessi usati da piloti d’ae-
nitoraggio cromatico digi-
talizzato” (in sintesi: un
computer verificherà even-
reo o da guidatori di carro
armato per combattere al
buio. Sulla mummia saran-
tuali mutamenti di colore no compiuti rilievi diversi:
nella mummia, segno di fra questi, una analisi del
cambiamento delle sue suo Dna, che potrebbe ave-
condizioni). Oetzi, inoltre, re molto significato per la
starà al buio. Come po- ricerca sulla genetica delle
tranno vederlo studiosi e popolazioni italiche. ■
Un popolo di malati
Farmaco Produttore Migliaia
di pezzi
Tavor Wyeth 2.242
Voltaren Ciba Geigy 1.369
Aspirina C Bayer 1.272
Enterogermina Sanofi Winthrop 1.136
Tachipirina Angelini 970
Lanoxin Wellcome 959
Enapren
Rocefin
Merck Sharp Dome
Roche
959
952
Lexotan Roche 906
Ranidil Menarini 857
Un popolo di ansiosi, raffreddati, e con la sciatica?
Secondo le statistiche sui medicinali più venduti nel
1994, gli italiani sono così. Si tratta di una classifica
che rispecchia anche quelle degli anni precedenti,
e identifica i mali che la gente ha, o pensa di avere:
ansie e tensioni anzitutto, poi infiammazioni, febbre
(Tachipirina), problemi intestinali (Enterogermina).
Se la stessa classifica fosse però preparata in base
ai prezzi e non ai pezzi, sarebbero in testa gli
antiulcera a base di ranitidina (il Ranidil, che invece
è decimo, e il Zantac, undicesimo, non in tabella).
✹ P R I S M A
Arrivano i dizionari visuali
Guarda le figure
impara l’inglese
Avolve,ddio ordine alfabetico.
Anche il dizionario e-
e diventa visuale.
Che cosa significa? Che ci
sono immagini, invece di
parole, per definire altre
parole. Con questo siste-
ma, viene sfruttata la capa-
cità -presente soprattuto
nei giovani, ma sviluppata
in ciascuno di noi- di sta-
bilire con rapidità
Due pagine
del dizionario visuale
della Zanichelli.
un collegamento diretto
tra illustrazione e termino-
logia: un modo per acce-
dere con immediatezza ed
efficacia a informazioni
concise. E’ stato l’editore
Zanichelli a pubblicare
due anni fa il primo Dizio-
nario visuale italiano-ingle-
se. «Rispetto al testo scrit-
to», spiega Lorenzo Enri-
ques, responsabile delle re-
dazioni lessicografiche
della Zanichelli, «le figure
hanno su di noi un mag-
giore impatto emotivo. Le
immagini riescono a sti-
molare di più la curiosità.
E la loro osservazione, cat-
turando l’attenzione per
un tempo più lungo, dà co-
me risultato un tipo di ap-
prendimento più rapido e
articolato».
La versione italiana del
dizionario visuale Zani-
chelli nasce da un originale
bilingue francese/inglese,
pubblicato in Canada. Le
immagini non hanno do-
vuto essere adattate, per-
ché sono state concepite
dall’équipe canadese già
in funzione di una di-
stribuzione mondiale.
Non avendo ordine al-
fabetico, un diziona-
rio visuale è organiz-
zato in sezioni corri-
spondenti ad altrettanti ar-
gomenti, suddivisi in campi
e sottocampi: e di ogni og-
getto raffigurato nelle il-
lustrazioni -e di ciascun
suo particolare- sono in-
dicati sia i nomi italiani
che quelli inglesi. «In
effetti ciò è utile anche
per l’approfondimen-
to della lingua italia-
na: spesso infatti non
conosciamo il nome
esatto di tutte le par-
ti di cui è composto
un determinato oggetto».
I dizionari per immagi-
ni hanno tutti un caposti-
pite: gli Oxford Duden,
della Oxford University
Press. Le versioni in fran-
cese, tedesco, spagnolo,
russo, cinese, giapponese e
portoghese sono distribui-
ti nel nostro Paese da La
Nuova Italia. Anche Val-
lardi pubblica quattro di-
zionari per immagini: Iita-
liano/inglese, italiano/fran-
cese, italiano/tedesco e ita-
liano/spagnolo. ■
Cristina Mantelli
? DOMANDE&RISPOSTE
Queste pagine sono a disposizione dei lettori. Poiché non è possibile
rispondere a tutti, daremo la preferenza alle domande di interesse più generale.
Le risposte sono preparate dalla redazione; nei casi in cui si è fatto ricorso
a un esperto, il suo nome è indicato. Non si danno risposte private. Scrivere a
FOCUS, Gruner und Jahr/Mondadori, Corso Monforte 54 - 20122 Milano.
Di che cosa sono fatti i peli?
Domanda posta da Francesco Lopomo di Roma.
I peli sono costituiti da
una parte esterna, detta
scapo, e una radice infissa
nella pelle (nel follicolo
pilifero) che termina con
un bulbo. Le cellule ester-
ne dei peli sono di consi-
sitenza cornea e a forma
di lamelle sovrapposte.
All’interno ci sono le cel-
lule che danno il colore.
Di chi sono i volti
ritratti sulle
monete italiane?
Domanda posta da Giovanni
Di Milia di Calitri (Avellino).
Lso”ecompaiono
teste femminili che
sul “ver-
delle monete italiane
da 50, 100, 200 e 500 lire
non appartengono a nes-
sun personaggio in parti-
colare, e rappresentano
genericamente la Repub-
blica Italiana. Talvolta le
teste sono ornate con
simboli particolari: sulla
moneta da 50 lire il ramo
di quercia, segno di for-
za e saggezza, sulle 100 la
corona di alloro richiama
la vittoria, mentre nelle
500 lire le ali sulle tem-
pie significano intelligen-
za e libertà. Personaggi
particolari compaiono in-
vece in alcune monete
commemorative: per e-
sempio le 100 lire “Mar-
coni” portano ovviamen-
te il ritratto di Guglielmo
Marconi, mentre sulle
100 lire che ricordano la
“Fao” (Food and agricul-
tural organization, cioè
l’Organizzazione delle
Nazioni unite per l’agri-
coltura e l’alimentazione,
con sede a Roma) è rap-
presentata Cerere, anti-
ca dea dell’agricoltura,
che è ritratta con una spi-
ga fra i capelli.
Focus 86
Esistono tre tipi di peli:
“non sessuali” (come ca-
pelli, ciglia, sopracciglia),
minare definitivamente i
peli, occorre perciò neu-
tralizzare il follicolo e per
“ambisessuali” (quelli pu- questo si ricorre all’elet-
bici e ascellari), e infine i trocoagulazione: un ago
peli “maschili” che cre- sottilissimo viene intro-
scono sul viso, sotto l’om-
belico, su gambe, braccia,
torace e dorso. Un pelo,
dotto nel follicolo e con
una piccola scarica elet-
trica si brucia l’area pilife-
strappato, si riforma a par- ra. Si possono però elimi-
tire dal follicolo. Per eli- nare pochi peli per volta.
COME FUNZIONA Enterprise,
l’astronave di Star Trek
Fantascienza
o quasi!
P er gli appassionati non
è altro che il miglior pro-
dotto della tecnologia del
25esimo secolo. E a dire il
vero chi l’aveva immaginata
per la prima volta, una
ventina d’anni fa, era partito
da intuizioni tecnologiche:
e alcune di esse sono già
diventate realtà nel 1995 (lo
“spray ipodermico” al posto
della siringa con l’ago è usa-
to negli ospedali americani,
e il computer che riconosce
comandi vocali è già
prodotto dalla Apple).
Perché il
quadrifoglio
è raro?
Domanda posta da Marco
Amadori di Bertinoro (Fo).
Iglialdeterminato
dal fusto del trifoglio ladi-
no (Trifolium repens), una
L’attuale NCC-1701D (cioè
l’Enterprise di “Generazioni”)
è opera dell’art director Rick
Sternbach e del designer
Mike Okuda. «Questa volta
abbiamo lavorato solo
di fantasia, per non essere
superati dalla realtà», hanno
detto i due autori. Eppure
il grande fisico Stephen
Hawking, visitando l’astrona-
ve usata per le riprese, ha
riconosciuto che certi ritro-
vati (come la camera di rea-
zione materia-antimateria)
sono in teoria possibili.
A sinistra,
le estremità
di due foglie
emergono
dai meristemi
fogliari.
Sotto, un
quadrifoglio.
quadrifoglio è in realtà
da una fo-
“anomala”, che spunta
pianta molto comune che
viene anche utilizzata co-
me foraggio per il bestia-
me. Non è quindi una spe-
cie vegetale a se stante, e
2
6 realtà virtuale non
1 punto di perfezione:
1 Ilcentrale
cervello
L’astronave di Star
Trek ha tre computer
principali, collegati
fra loro da una rete
a fibre ottiche. Oggi
queste reti sono
sempre più diffuse.
“Non ci siamo
azzardati a indicarne
2Ildimeccanismo
teletrasporto
Dissolve e “ricompone”
la capacità, nel film”, esseri umani a distanza. E’
dice il designer Mike fantascienza, ma secondo
Okuda. “In pochi la meccanica quantistica in
anni sarebbe teoria si potrebbe verificare
stata superata qualcosa del genere
dalla realtà”. (però solo per le particelle).
neppure una mutazione
genetica: si tratta invece di
un disordine ontogenetico,
e cioè che avviene durante
lo sviluppo embrionale del-
la foglia. Durante lo svi-
luppo dei meristemi foglia-
ri, il gruppo di cellule che
presiede alla formazione
delle foglie, può infatti av-
venire un disturbo nella
trascrizione del materiale
genetico, e così dal picciolo
del trifoglio si possono svi-
luppare foglie a quattro,
oppure cinque o sei lobi.
Alcune piante sono più
predisposte, e cioè hanno
una più alta frequenza di
mutazione. Ecco perché i
quadrifogli si trovano più
facilmente in uno spazio ri-
stretto: infatti, dove ce n’è
uno, è più probabile tro-
varne un altro.
Perché le maree raggiungono altezze diverse?
Domanda posta da Ruggero Ferri di Caravaggio (Bergamo).
E’ l’attrazione gravita-
zionale dalla Luna (e
in parte del Sole) nei con-
fronti della Terra che pro-
voca le maree. Questa at-
trazione è maggiore sulla
parte del globo più vicina
alla Luna: così qui viene
richiamata acqua dalle al-
tre parti (onda di marea).
La presenza delle terre e-
4 è ancora a questo
5 di cinquant’anni ciò
5 che accade in Star
Sopra, Mont Saint Michel durante l’alta marea.
A sinistra, lo stesso centro “all’asciutto”.
merse influisce molto sul
comportamento di que-
insenatura, l’onda, proce-
dendo verso zone sempre
me nella baia di Fundy
(Canada orientale). Al
st’onda che si sposta da più strette, aumenta ulte- contrario, nei mari chiusi
una parte all’altra del glo- riormente in altezza. Così o collegati agli oceani sol-
bo. Quando l’onda di ma- al largo degli oceani la tanto da stretti passaggi,
rea giunge in prossimità
della costa trova una mi-
nore quantità d’acqua, e
marea è di circa 1 metro,
ma lungo le coste può ar-
rivare a 14 metri, come a
le maree non raggiungo-
no grandi altezze: nel Me-
diterraneo, in media è di
la sua energia viene con- Mont Saint Michel (Fran- mezzo metro, perché per
vogliata a generare un’on- cia nordoccidentale), o su- lo stretto di Gibilterra non
da più alta. Se poi c’è un’ perare addirittura i 19, co- passa molta acqua.
6Più veloce della luce, con
il motore ad antimateria
L’Enterprise viaggia più veloce della
luce, grazie a una reazione materia-
antimateria, e si infila nelle pieghe
dello spazio-tempo. Nella realtà
l’antimateria è già stata prodotta
al Fermilab, mentre le “pieghe”
sono ancora solo teoriche.
3
5Ilolografico
ponte
Gli ologrammi sono
regolarmente usati
sull’Enterprise, per
creare oggetti ed
effetti tangibili. La
si pensa che nel giro
Trek sarà norma.
4L’ospedale
di bordo
La medicina di Star
Trek è la parte del
film che invecchia
più rapidamente,
3Ilmortale
raggio
Il “phaser” dell’Enterprise
rispetto ai progressi
della scienza reale.
Gli scanner per le
diagnosi e per
emette un raggio di energia il controllo all’interno
elettromagnetica. Qualcosa di un corpo
del genere già si ottiene con i sono già usati.
laser a elettroni liberi. Fasci di
particelle sono regolarmente
“prodotti” al Cern o al Fermilab.
Focus 87
? DOMANDE&RISPOSTE
Perché il platino
è tanto prezioso?
Domanda posta da
Giuseppe Alde di Milano.
Cristalli di platino al
microscopio elettronico.
Iprietà
l valore di un elemento
dipende dalle sue pro-
chimico-fisiche (e
quindi dall’uso che se ne
può fare), dalla sua rarità,
dalla difficoltà di estrazio-
ne o di produzione. Il pla-
tino è un metallo di color
bianco argenteo, assai ra-
ro in natura (circa 10 milli-
grammi per ogni tonnella-
ta di crosta terrestre). No-
nostante sia due volte più
abbondante dell’oro, il suo
processo di estrazione è
molto più complesso per-
RADIOAMATORE
Due patenti
per l’etere
● Bisogna conseguire la
cosiddetta “patente”, che
autorizza il radioamatore
a trasmettere con una “sta-
zione radiantistica”. Vi so-
no due tipi di patente, su-
bordinate al superamento
di un esame. L’“ordinaria”
consiste in una prova scrit-
ta di radiotecnica e in una
pratica di telegrafia in co-
dice Morse. La “speciale”
prevede solo il test scritto,
ma consente di trasmettere
soltanto su bande di fre-
quenza superiori a 144
MHz e con apparati di po-
tenza fino a 10 Watt. La ”or-
dinaria”, invece, permette
l’impiego di tutte le bande
riservate dal ministero del-
le Poste ai radioamatori, da
Focus 88
Che cos’è la celebre
“boccia di Miller”?
Domanda posta da Giuseppe Longo di Siracusa.
I n mancanza di indica-
zioni più precise, imma-
giniamo che il lettore si ri-
ferisca all’apparato speri-
mentale realizzato da
Stanley Miller nel 1953.
In una boccia di vetro, e-
gli sottopose a scariche e-
lettriche e a raggi ultra-
violetti una miscela di me-
tano, ammoniaca, idroge-
no e vapore acqueo. In tal
modo Miller intendeva ri-
produrre le condizioni at-
mosferiche primordiali
esistenti sulla Terra. Le
ché, a differenza di que-
st’ultimo, non si trova qua-
si mai allo stato puro, ma
associato principalmente a
iridio, palladio, rodio, o-
smio o rutenio, e insieme
ad altri elementi quali oro,
ferro, rame e nichel. A
temperatura ambiente è
più inattaccabile dell’oro,
sciogliendosi solo in acqua
COME SI DIVENTA...
1830 kHz fino a 25 gHz).
Per sostenere gli esami, che
si tengono normalmente a
maggio e in ottobre, biso-
gna presentare domanda al
Circolo delle costruzioni
telegrafiche e telefoniche
del Ministero, competente
per la propria città. Inol-
tre, per possedere una sta-
zione occorre una “licen-
za”, valida cinque anni, che
dipende dal tipo di patente
conseguito e che si può
avere dopo i 16 anni di età.
Insieme alla licenza viene
rilasciato il nominativo al-
fanumerico di identifica-
zione. Non esistono scuole
per diventare radioamato-
ri. L’Associazione italiana
radioamatori (Ari), che ha
oltre 280 sedi, organizza
però corsi di preparazione.
Prima di ottenere la licenza
(per esempio se non si han-
no ancora16 anni), si può
scariche elettriche simu-
lavano i fulmini, mentre i
raggi ultravioletti rappre-
sentavano quelli prove-
nienti dal Sole, che un
tempo giungevano fino a
terra perché la fascia di
ozono era ancora troppo
sottile per fermarli.
Lo scopo dell’esperi-
mento era di verificare se
in tali condizioni si sareb-
be potuta originare la vi-
ta. In effetti Miller otten-
ne nella sua boccia la for-
mazione di alcuni compo-
regia (miscela di acido clo-
ridrico e acido nitrico). Ini-
zialmente disprezzato (il
suo nome è un diminutivo
dello spagnolo plata, “ar-
gento”) e poi considerato
semplice curiosità scienti-
fica, per le sue doti di cata-
lizzatore nei processi di
idrogenazione e ossigena-
zione, il platino cominciò
richiedere un “nominativo
di ascolto”: consente di a-
scoltare le gamme radian-
tistiche senza trasmettere.
Le informazioni si posso-
no avere direttamente dal-
l’Ari di Milano (via Scar-
latti 31, tel. 02/66.92.192).
ING. NUCLEARE
Tanto studio, per
poche persone
● Un corso di laurea in
ingegneria nucleare, si tie-
ne nelle università di Bo-
logna, Pisa, Roma La Sa-
pienza e Palermo, nel Poli-
tecnico di Torino e in quel-
lo di Milano. Dopo la lau-
rea si può concorrere a un
dottorato di ricerca, che
dura tre anni.
Sia a Pisa sia a Bologna
ci sono dottorati in inge-
gneria nucleare per due o
L’atmosfera primitiva
ricostruita in laboratorio.
sti organici, fra cui alcuni
amminoacidi, cioè gli ele-
menti base per la costru-
zione delle proteine, fon-
damentali per la vita.
Esperimenti successivi
hanno dimostrato che la
formazione di questi com-
posti organici avviene an-
che in atmosfere aventi
una diversa composizio-
ne gassosa (comprenden-
te, per esempio, ossido di
carbonio o azoto).
a essere molto richiesto
nell’800: fu anche usato co-
me moneta in Russia. Per
l’inattaccabilità e la facilità
di lavorazione, è oggi uno
dei tre metalli preziosi uti-
lizzati in oreficeria. In lega
trova ottimo impiego an-
che in odontotecnica e per
apparecchiature e conteni-
tori da laboratorio.
tre laureati. A Torino e a
Roma La Sapienza esisto-
no dottorati in energetica,
che comprendono una se-
zione di ingegneria nuclea-
re. A Roma, consorziata
con l’università di Palermo,
ci sono di solito cinque o
sei posti. La Statale di Mi-
lano offre infine un dotto-
rato in scienze e tecnolo-
gie nucleari per tre o quat-
tro persone all’anno. In al-
ternativa al dottorato o
dopo averlo concluso, si
può cercare di superare un
concorso di ricercatore uni-
versitario, ma i posti sono
molto limitati. Sulla Gaz-
zetta ufficiale compaiono i
bandi di concorso per bor-
se di studio di ricercatore
al Cnr e all’Enea. Si può
approfondire l’ingegneria
nucleare anche al Centro
comune di ricerche (Ccr)
di Ispra.
Formula Uno:
come avviene il
cronometraggio?
Domanda posta da Gianni
Mangiapane di Gorizia.
Risponde Franco Salvioni,
cronometrista.
P er registrare il pas-
saggio delle automo-
bili sulla linea di traguar-
do esistono due sistemi,
oltre al cronometraggio
manuale. In Formula
Uno viene usato un tra-
smettitore di impulsi elet-
tromagnetici, fissato allo
chassis delle singole vet-
ture. Al momento del
passaggio sul traguardo,
questi impulsi sono rac-
colti da un cavo interrato
nell’asfalto, generando
così un segnale che mette
in moto un cronometro,
che li traduce in tempi. Il
cronometro, a sua volta,
è collegato via cavo a un
computer, che memoriz-
za i dati e li elabora, cal-
colando a ogni giro il
tempo di ogni concor-
rente e, facendo una
semplice sottrazione, il
distacco fra le vetture.
L’altro sistema usato è
quello delle fotocellule,
cioè un fascio di luce che
viene interrotto dal pas-
saggio delle automobili.
Le fotocellule hanno
però un inconveniente:
possono rilevare i pas-
saggi soltanto se tra le
automobili che sono sul-
la linea c’è un distacco
minimo di sei centesimi
di secondo. Se le auto-
mobili sono più vicine o
addirittura accostate, al-
lora è il cronometrista
che deve stimare il di-
stacco a “occhio”.
I computer che, ai box,
elaborano i tempi di
passaggio delle auto
nel corso di una
gara di Formula Uno.
☞ H I G H T E C H
DALL' ITALIA E DAL MONDO
Supernotebook
leggero e veloce
P eso, dimensioni e autono-
mia sono le caratteristiche
da privilegiare in un notebook,
naturalmente senza penalizza-
re la potenza e la capacità
di memorizzazione di dati.
ThinkPad 701 pesa circa
2 chilogrammi, ma possiede
uno schermo a colori da 10,4
pollici e una nuova tastiera
che si espande sollevando
il coperchio ed è dotata di un
bottoncino rosso che sostitui-
sce il mouse. Tra le altre
caratteristiche, una memoria
di 4 o di 8 MB, un audio stereo
di alta qualità e una ricca
dotazione di software.
E’ prodotto dalla Ibm (tel. 02/
59.62.550) e il prezzo della
configurazione base è di circa
7 milioni e 300 mila lire.
Auto rubata? Pediniamola subito
Lve haanciato negli Stati Uniti nel luglio
del 1986 nel Massachusetts (do-
registrato una percentuale di
esiti positivi pari al 100%) il sistema
Lo Jack contro i furti d’auto è stato
creato secondo le tecnologie più
A cura di Mariella Sandrin
avanzate. Prevede l’installazione di
un piccolo ricetrasmettitore in un
punto nascosto dell’auto. Il codice
unico dell’impianto è correlato al
numero di identificazione del vei-
colo, che è inserito nel computer
della polizia. Inserendo il numero
di un’auto rubata, si attiva il siste-
ma d’informazione via radio della
polizia, che accende l’impianto in-
Focus 86
Studiate per giocatori
professionisti e amatori
Le scarpe giuste
per tennis e calcio
Lsportetantiscarpe sono molto impor-
quando si praticano
come il tennis e il calcio,
tanto per i giocatori professioni-
sti che per i dilettanti. Ecco
perché aziende come la Lotto
e la Diadora mettono sempre
una grande cura nella
realizzazione delle loro
scarpe da ginnastica,
offrendo soluzioni
avanzate in termini
di innovazione
tecnologica e
materiali, ma prestando
anche attenzione al design.
Basti pensare allo scafetto
Dove siamo? Chiedi al satellite
brevettato in Pebax della Lotto,
un polimero di nuova generazio-
ne che garantisce un perfetto
supporto e una totale fasciatura
G razie al Global positioning system
(GPS), un sistema di posiziona-
mento globale che copre tutta la terra
del piede, o alle calzature della
Diadora, con tomaie in pelle
con 24 satelliti attivi 24 ore su 24, è di canguro e suole in poliuretano
sempre possibile individuare la pro- e tacchetti fissi o intercambiabili.
pria posizione. Basta possedere un ri- Futura atleta, foto in alto,
cevitore come questo, della Lotto (tel. 02.48.19.52.78),
con 256 coordinate pro- costa 179 mila lire, mentre
grammabili e selezione
automatica dei satelliti.
Prodotto dalla Panasonic
i modelli della foto in basso, della
Diadora (tel. 049/65.73.11),
costano sulle 150 mila lire con
(tel. 06/67.881), costa 2
milioni e mezzo, Iva inclusa. i tacchetti fissi e sulle 160 mila
con i tacchetti avvitabili.
stallato sul veicolo rubato, più pic-
colo di un telefono cellulare. Le au-
to della polizia dotate di computer
di ricerca Lo Jack ricevono il se-
gnale dell’auto rubata e, seguen-
do la tecnica di avvicinamento al
segnale, possono rag-
Sopra, la spia
giungere il veicolo ricer-
cato. Distribuito dalla Lo elettronica
Jack Italia (tel. 051/ Lo Jack, da
55.33.55), questo dispo- installare in
sitivo è stato provato in auto (a sinistra)
anteprima a Bologna a e l’apparecchio
marzo e costa circa un ricevente
milione di lire, installa- (a destra).
zione compresa.
Una segreteria
avanzatissima
L a nuova segreteria telefonica
digitale TD 9361, della
Philips, ha una capacità totale
di registrazione di 14 minuti.
Funziona sia come segreteria
(con un messaggio in uscita
e registrazione dei messaggi in
arrivo), ma anche come rispon-
ditore, passando automatica-
mente a questa seconda fun-
zione quando la memoria è
piena. L’apparecchio è inoltre
predisposto per la registrazione
di messaggi personali tramite
la funzione “memo”. Un display
luminoso segnala il numero di
messaggi registrati e il tempo
a disposizione. L’apparecchio è
inoltre dotato di un sistema di
protezione che conserva i mes-
saggi in caso di interruzioni nel-
l’alimentazione. Prodotta dalla
Philips (tel. 02/33.10.48.39),
costa circa 185 mila lire.
La poltrona contro lo stress
R ealizzata in Giappone per com-
battere stress, stanchezza e mal
di schiena, la poltrona Kyoto è una
comodissima poltrona anatomica e
automassaggiante grazie a un mec-
canismo che simula lo shiatsu, l’an-
tichissima arte di massaggio orien-
tale basato sulla pressione delle di-
ta. Grazie a 3 differenti programmi e
In tenda a dispetto delle intemperie
L eggere, resistenti al vento e al-
l’acqua, facili da montare e da
smontare, le tende Coleman (a
destra il modello Sundome, circa
m 3x3, altezza centrale 1,8 m e
6,8 kg di peso) hanno pareti in
taffetà di nylon a dop-
pio rivestimento e tetto
in poliestere e canapa.
Il pavimento, realizza-
to in materiali anti-
strappo, consente un
perfetto isolamento.
Nella foto in basso a si-
Come riprendere i fondali
più affascinanti del mondo
Camera all’asciutto
per videoamatori sub
Vcustodia
iewcam, della Sharp, entra
in acqua. Grazie alla nuova
appositamente realizzata
per tutti i modelli di questa
videocamera, sarà infatti possibi-
le realizzare immersioni fino a 50
metri di profondità senza perde-
re una sola immagine tra quelle
offerte dal mondo sommerso. Lo
schermo a cristalli liquidi incor-
porato alla videocamera, da 3 o 4
pollici a seconda delle versioni,
permette al sub di controllare
sempre e facilmente tutto ciò che
sta riprendendo, con benefici
sicuri per la qualità delle registra-
a un sistema di dischi che si muove
a velocità regolabile lungo la colon-
na vertebrale. Sembra di avere die-
tro la schiena il proprio massaggia-
tore personale, disponibile 24 ore
su 24 stando comodamente seduti
in poltrona. Importata da Eve (tel.
02/66.91.715), costa circa 7 milio-
ni, Iva inclusa.
nistra, la particolare struttura del
tetto e, a destra, i paletti in fibra di
vetro collegati con corda anti-rot-
tura per il montaggio. Prodotta
dalla Coleman (tel. 030/ 99.9217),
costa circa 740 mila lire.
zioni effettuate. Di color arancio
fluorescente, per essere facilmen-
te visibile anche in profondità,
la custodia è dotata di una piastra
d’appoggio multiuso, di un
alettone stabilizzatore (utile,
tra l’altro, per l’installazione
di un impianto di illuminazione),
di una lente ottica
grandangolare e di tre filtri ottici.
Realizzata dalla Sharp
(tel. 02/ 48.01.37.71), la custodia
subacquea per una profondità
di 50 metri costa sui 3 milioni
e mezzo, mentre quella per soli
3 metri costa sulle 700 mila lire.
Scarpe lavabili
in lavatrice
Iall’aria
deali per la barca
e per la vita
aperta,
le scarpe
Wake per
uomo (nella
foto) sono le prime calza-
ture americane in pelle
lavabili come un paio di
calzini. Le istruzioni per il
lavaggio sono cucite all’interno
delle scarpe e sono tutt’altro
che difficili: lavare in lavatrice
in acqua fredda con un leggero
detersivo. Niente candeggina.
Anche dopo sei lavaggi non
ci sono restringimenti né defor-
mazioni. Prodotte dalla Bass
(tel. 02/48.01.21.51), queste
scarpe costano 114 mila lire.
Focus 87
✎ GIOCHI&CITAZIONI
CRUCINUMERI
Nelle caselle dello schema riprodotto qui sotto non vanno scritte lettere,
ma numeri che, per lo più, costituiscono gli anni degli avvenimenti indicati
nelle varie defini-
zioni. Per facilitar-
vi vi diamo, qui di
seguito e in ordine
progressivo, i nu-
meri da usare: 1 -
1 - 3 - 5 - 7 - 9 - 12
- 13 - 18 - 69 - 70 -
87 - 96 - 97 - 131 -
212 - 527 - 816 -
843 - 946 - 1380 -
1399 - 1515 -
1520 - 1586 -
1648 - 1688 -
1739 - 1817 -
1840 - 1867.
ORIZZONTALI: A. Muore in esilio
Ovidio - C. Francesco I sconfigge
nella battaglia di Marignano le trup-
pe svizzere di Massimiliano Sforza e
occupa il ducato di Milano - G. Il
numero dei cieli, secondo il sistema
tolemaico - H. Battaglia di Ponte Mil-
vio: Costantino sconfigge Massenzio
- I. Lutero brucia in pubblico la bol-
la papale di scomunica - L. Nerva
diventa imperatore, dopo l’uccisione
di Domiziano - M. La Russia vende
l’Alaska agli Stati Uniti per poco più
di sette milioni di dollari - N. I giorni
di vita dell’effimera - O. Il numero
delle provincie della Sicilia - P. La
Spagna riprende il controllo di Na-
poli dopo il fallimento della rivolta
guidata da Masaniello - Q. Nerva
adotta come successore il generale
spagnolo Ulpio Traiano - R. L’am-
miraglio veneziano Vittor Pisani scon-
figge i genovesi e riprende Chioggia -
S. Con il trattato di Verdun l’impero
dei Franchi viene diviso in tre parti -
T. I grammi di peso di una pallina
di ping pong - U. Il Cile è liberato
dall’intervento delle truppe argenti-
ne, guidate dal generale San Martin -
Z. Anno dei quatro imperatori: Gal-
ba, Ottone, Vitellio e Vespasiano.
IMAGE TEST
Sovrapponendo le tre figure, in quante parti viene ritagliato il rettangolo?
Focus 88
VERTICALI: A. Gian Galeazzo Vi-
sconti occupa Siena e Pisa, minac-
ciando Firenze - B. Ludovico il Pio,
figlio e successore di Carlo Magno,
viene incoronato imperatore a Reims
dal papa Stefano IV - C. Il numero
delle tribù di Israele - D. Il numero
della vertebre lombari dell’uomo -
E. La regina di Scozia Maria Stuart,
cacciata dal regno, si rifugia presso la
cugina Elisabetta, regina di Inghilter-
ra - F. Giustiniano diventa imperato-
re d’Oriente - G. Tito conquista e
distrugge Gerusalemme, ponendo fi-
ne alla prima guerra giudaica - I.
Muore il grande violinista e compo-
sitore genovese Niccolò Paganini -
M. Ha inizio la guerra della Lega di
Augusta: la Francia invade il Palati-
nato - N. Con il trattato di Belgrado si
conclude la guerra austro-russa con-
tro i turchi - P. Comincia la seconda
guerra giudaica, che durerà quattro
anni - Q. Ugo di Provenza è costret-
to ad abdicare in favore del figlio Lo-
tario II, di cui Berengario d’Ivrea di-
viene tutore - R. Il numero dei papi
che assunsero il nome di Leone - S.
Nasce a Verona il poeta Gaio Valerio
Catullo - V. I mesi di regno di Um-
berto II, ultimo re d’Italia.
MEMO TEST
In questo gioco viene messo alla prova il vostro colpo d’occhio:
osservate attentamente i particolari della cartina di una zona di
Londra pubblicata qui sotto, contando mentalmente fino a tren-
SEGUENZA
2 - 10 - 12 - 17 - 18 - 19
Con quale numero continua la serie?
ta, poi copritela e rispondete alle seguenti domande:
1) Nell’angolo in
100 anni 20 - 31 - 33 - 200
di cinema
alto a sinistra c’è
una stellina?
2) Quanti simboli ● La mia invenzione potrà essere Federico
CRUCI-FOCUS
della metropolita- sfruttata come curiosità scientifica Fellini
na si vedono (un per un certo periodo di tempo. ● Il cinema è il modo più diretto
cerchio attraversa- Dal punto di vista commerciale, per entrare in competizione con
to da una linea invece, è priva del minimo inte- Dio.
orizzontale)? resse. Federico Fellini (1920-1993), re-
Auguste Lumière (1862-1945), gista cinematografico.
3) Si possono leg- pioniere del cinema.
gere i nomi di due ● Il cinema è un alto artificio che
stati: quali? ● Da ogni spettacolo cinemato- mira a costruire realtà alternative a
grafico mi accorgo di tornare, per spese della vita vera, che gli prov-
quanto mi sorvegli, un po’ più stu- vede solo il materiale grezzo.
pido e un po’ più cattivo. Umberto Eco (1932), semiologo
REFLEX Theodor Adorno (1903-1969), so- e scrittore.
ciologo tedesco.
● Oggi tutto è cinema: l’unica co-
Dalla freccia ● Mi sembra che oggi il cinema ri- sa che praticamente cambia è do-
parte un rag- schi una vera e propria regressio- ve e come lo si vede.
gio che deve ne, trasformandosi in un intratte- Gore Vidal (1925), scrittore statu-
colpire, in nimento puramente infantile. nitense.
una sola vol- Sergio Leone (1929-1989), regi-
ta, tutti i ber- sta. ● Il cinema è una specie di pri-
sagli disponi- gione per gli occhi.
bili. Il raggio Franz Kafka (1883-1924), scritto-
si riflette re ceco.
quando col- Molte delle parole che sono contenute in questo cruciverba sono tratte, co-
pisce una pa- ● Credo che il cinema sia soltan- me vedrete, da articoli pubblicati negli ultimi numeri di “Focus”.
rete o uno to una moda passeggera
specchio con un angolo di 45°; in qualsiasi altro caso viene assorbito. Anche Charlie Chaplin (1889-1977), at- ORIZZONTALI: 1. Il dito che rap- VERTICALI: 1. La città di Galileo Ga-
i buchi neri assorbono il raggio. Quando il raggio colpisce un bersaglio, lo at- tore e regista inglese. presenta il 30 per cento della capacità lilei e del Campo dei miracoli - 2.
traversa continuando la sua corsa. Disporre lungo la traettoria del raggio un Sergio Leone lavorativa di una persona - 7. Nota Un tipo di farina - 3. Consentito dal-
altro specchio, in modo da deviarne il percorso e colpire tutti i quattro ber- ● Per un buon film, c’è bisogno di casa di mode parigina - 10. Luna di la legge e dalla morale - 4. Lo è una
sagli in un colpo solo. Tutti e due gli specchi andranno utilizzati. ● Il cinema è il mezzo d’espres- una buona sceneggiatura, una Giove - 11. La Cassa dello Stato - 12. persona che va facilmente in collera
sione più potente. Più potente an- buona sceneggiatura e una buona Simbolo chimico del sodio - 13. Pian- - 5. Costoso - 6. Sacerdotessa di Afro-
che della stampa, perché per poter sceneggiatura. ta erbacea diffusa nelle zone palu- dite, amata dal mitico Leandro - 7.
leggere bisogna imparare, mentre Howard Hawks (1896-1978), re- dose - 14. Stato attraversato dal Sono cavità delle regioni carsiche - 8.
TENTRIX non occorre imparare per guarda- gista statunitense. Mekong - 16. Avvertimento - 18. Lo Una volta si diceva che la barba lo
re e vedere. era il kalashnikov - 19. Fibra tessile era del mento - 9. L’arte di questa è
Georg Pabst (1885-1967), regista ● Il cinema sonoro non soppian- per sacchi - 20. Possono essere bian- detta pogonotomia - 13. Ottenuto,
Bisogna tedesco. terà mai il cinema muto. chi, rossi o rosati - 21. E’ un com- conseguito - 15. Una nostra linea ae-
collocare Thomas Alva Edison (1847- plesso di strumenti per studiare i tor- rea - 17. Il colore che in autunno
● Il cinema è la nuova letteratura. 1931), inventore statunitense. nado - 22. Rallenta il nostro meta- prendono le foglie dell’acero rosso -
nello schema Cecil B. De Mille (1881-1959), bolismo - 23. Prime nel mucchio - 18. Una carica... brillante - 20. In-
pubblicato
regista e produttore americano. 24. Infossatura del polmone - 25. determinato - 21. Il “piccolo” di un
qui sotto, a Stella della Lira - 26. Dipartimento ferocissimo felino asiatico - 22. Sono
destra, ● Se è vero che l’arte è pazienza, della Francia sud-orientale - 27. Il “vuoti” quelli delle renne, per ripa-
i cinque il cinematografo è la più sublime di gallio in chimica - 28. Si forma in rare dal gelo - 23. Il rivoluzionario
elementi che tutte le arti. bocca mangiando - 29. Nel 1862 di- francese ucciso nel proprio bagno
sono dati Emma Grammatica (1875-1965), venne l’unità monetaria del regno da Charlotte Corday nel 1793 - 25.
sopra, in attrice Howard Hawks d’Italia - 30. Quelli di bario colorano Quello battuto è praticato dai pipi-
modo da di verde i fuochi artificiali - 31. Fiume strelli - 26. Battute, sconfitte - 28. Il
completarlo. della Siberia - 32. Viene estratto dai lago più grande del mondo - 29. Il
E’ permesso LOGIK frutti del papavero bianco - 34. Son- russo, primo “pedone” nello spazio -
da lanciata il 2 luglio 1985 - 36. Al- 30. Città termale belga - 31. Città
ruotare I docenti di Eloquenza dell’Università di Logik si bero dell’Asia tropicale - 37. Satellite della Francia, del dipartimento del
i pezzi, tramandano un quesito che da sempre sottopongono di Urano - 38. Toro senza vocali - 39. Rhône - 33. Porto fluviale sul Kama -
ma non Era considerato dagli antichi il vesti- 34. Si fanno in pista - 35. Quello
rovesciarli. ai loro studenti: si fa prima a contare cinque
bolo dell’oltretomba - 40. Pubblica bruno è un animale da salvare - 37.
volte fino a tre o tre volte fino a cinque? Gli studenti sicurezza - 41. Si pescano nel lago Preposizione articolata - 40. Simbo-
più scaltri si tramandano la risposta. Baikal - 42. Manca nel pane azzimo. lo chimico del platino.
Focus 89
 SOLUZIONI DEI GIOCHI
TENTRIX
Trattandosi di Eloquenza, bisogna consi-
derare il valore verbale dell’esercizio, e
non quello numerico. La risposta esatta è
dunque la prima, perché le cifre quattro e
cinque sono più lunghe da pronunciare.
CRUCINUMERI
MEMO TEST
1) Sì.
2) Due.
3) Canada e Africa.
SEQUENZA
200. La sequenza prende infatti
in esame soltanto le cifre
che iniziano con la lettera D.
Fotografi e illustratori
COPERTINA: P.Kennedy/F.Speranza, SPL/G.Neri,
Curtsinger/Overseas, Zefa.
FUTURO: pag.10-11 I.C.P., P.V.Riel/G.Neri, Sig-
ma/G.Neri, G.A.Rossi/Image Bank, B.Cannarsa,
L.Cendamo; pag.12-13 A.States/Ag.Contrasto,
SPL/G.Neri; pag.14-15 S.McCurry/Magnum, Syg-
ma/G.Neri, Farabolafoto, S.E.I. Servizi editoriali
infografici; pag.16 SPL/G.Neri, J.Freis/Image
Bank.
FETO: pag.18-19 P.Saada/Eurelios, L.Nilsson;
pag.20-21 Marka, M.Rossi, L.Nilsson, Plailly/Eu-
relios; pag.22-23 L.Nilsson, P.Allard/Rea, K.To-
metek/GLMR, Castro/GLMR, M.Rossi; pag.24-
25 E.Sulle/Image Bank, P.Allard/Rea, D.Costa.
UNGHIE: pag.26-27 M.&P.Fodgen, J.Azel/Con-
tact Press, M.Fodgen/OSF, G.I.Berbard/OSF,
C.Testa/G.De Bellis; pag.28-29 C.Dani/Overseas,
T.Tilford/OSF, Ag.Speranza, SPL/G.Neri, C.Testa/
G.De Bellis; pag.30 C.Dani/Overseas, D.Costa.
CONVERSAZIONE: pag.32-33 W.Bibikow/Image
Bank, G.Olivari, D.Costa; pag.34-35 L.Tomasin,
D.Vittimberga, Porro & Dalia; pag.36 Grujart/Ma-
gnum, S.Renis.
SATAN: servizio Moscoop, G.Paulli.
ROCK: pag.42-43 P.A.Simon/Stock Market, Gam-
ma/Olympia, Shooting Star/G.Neri, Publifoto;
pag.44-45 Camera Press/G.Neri, S.Double/Ret-
na, G.Neri, London Features/G.Neri, Marka, G.
Harari, Sygma/G.Neri, Marka, G.Giovannetti/Ef-
figie; pag.46 H.P.Merten/Ag.Contrasto, Marka,
Lomonaco/Granata Press; pag.48 G.Harari,
Shooting Star/G.Neri, Marka.
AMAZZONIA: servizio A.Webb/Magnum, pag.54-
55 G.Pomella.
PRISMA: pag.64-65 SPL/G.Neri, Sygma/G.Neri,
Kooren/G.Neri, M.Siragusa/Ag.contrasto, E.To-
remo/Granata Press, L.Galperti/Granata Press,
A.Molino; pag.66-67 V.Sabatini/Granata Press,
A.Molino; pag.68 Stock Market/Ag.Contrasto;
pag.70 Sygma/G.Neri, SPL/G.Neri, Overseas,
S.E.I. Servizi editoriali infografici; pag.72 D.Vit-
timberga.
DOSSIER: pag.76-77 P.Cipelli/Marka, C.Doglia-
Focus 152
LOGIK
REFLEX IMAGE
TEST
13
CRUCI-FOCUS
ni/Marka, M.Martino/Marka, Granata Press, A.Ge-
scheidt/Image Bank; pag.78-79 B.Valsec-
chi/CMS; pag.80-81 SPL/G.Neri, Granata Press,
G.Romano/Ag.Sintesi; pag.82 Stock Market/Ag.
Contrasto, F.Reglain/L.Volpe, S.Occhibelli/Il da-
gherrotipo.
DOMANDE & RISPOSTE: pag.86-87 Lomona-
co/Granata Press, OSF/Overseas, A.Pistolesi/Ima-
ge Bank, S.Krongard/Image Bank, D.Müller; pag.
88 Fabbri Photo Service, SPL/G.Neri, Olympia.
GIOCHI: pag.94-96 E.Scalfari/L.Volpe, Fabian/
Sigma, Tullio/Sigma.
ASSICURAZIONI: pag.100-101 Image Bank, Lo-
monaco/Granata Press, Marka, Machado/L.Vol-
pe; pag.102-103 Lomonaco/Granata Press, V.
Sabatini/Granata Press, Di Girolamo/Marka, E.To-
rello/Granata Press, D.Simon/L.Volpe; pag.104
Granata Press.
PRISMA ECONOMIA: PAG.106 Image Bank,
G.B.Gardini/Ag.Contrasto, P.Perrin/Sygma, C.Ca-
rino/Ag.Contrasto.
CROCIATE: pag.110-111 Fototeca Storica, I.P.S.,
B.Cannarsa; pag.112-113 A.Molino, pag.114-
115 I.P.S.; pag.116 Fototeca storica, A.Molino;
pag.118 Publifoto, Fototeca Storica, A.Molino;
pag.120 Fototeca storica, A.Molino.
MALATTIE SESSUALI: pag.122-123 De Lafar-
gue/Explorer, SPL/G.Neri, CNRI/Overseas, OSF/
Overseas; pag.124-125 Rapho/G.Neri, CNRI/
Overseas, SPL/G.Neri, C.Vioujard/Ag.Speranza,
E.Bersani.
GEOTERMIA: servizio Marco Capovilla; pag.128-
129 F.Tovoli.
SPAZIO: pag.132-133 J.Sanford/SPL, J.Balm/
SPL, P.Siccardi, Skyline/G.Neri, M.Russo, Porro
& Dalia.
GELATO: pag.134-135 Image Bank, A.Viscon-
ti/Olympia, F.Tovoli, Image Bank; pag.136 A.Vi-
sconti/Olympia.
INCONTRO E ARCHEOSUB: pag: 140-141 Curt-
singer/Overseas; pag.142-143 I.Saglietti, Ad Com-
pany, F.Sbrana; pag.144-145 Curtsinger/Over-
seas, G.Lattanzi, S.E.I. Servizi editoriali infografi-
ci; pag.146-147 F.Sbrana, G.Lattanzi, M.Russo;
pag.148 L.Psihoyos/Matrix, G.Lattanzi, M.Russo.
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Hanno collaborato a questo numero
Elizabeth Albani, Marco Casareto, Laura Di Pillo, Mario Chiodetti,
Massimo Ferrari, Laura Gonano, Giovanni Lattanzi, Michela Longo,
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Olga Noel Winderling, Walter Obert, Rossana Pessione, Raffaella
Procenzano, Nanni Ruschena, Dino Sargentini, Paolo Volpato.
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 ℡ FOCUS ECONOMIA
FURTO
Ritardo
fatale
Dizionario
Un ladro all’ ASSICURATO
Gli italiani opera: in caso
di furto, se
la casa è
E’ la persona protetta
dall’assicurazione. Nelle
assicurazioni contro i danni
diffidano delle disabitata da
un numero
è chi riceve l’indennizzo,
se si verifica il sinistro.
Nelle assicurazioni sulla
polizze: patti di giorni
superiore
a quanto
vita è la persona alla cui
vita si riferisce la polizza.
poco chiari stabilito nella
polizza,
la compagnia
ASSICURATORE
Impresa che esercita
l’attività di assicurazione.
e costi elevati. non paga. Deve essere autorizzata
all’esercizio con decreto
del ministro dell’Industria.
Vediamo se CARENZA
E’ il periodo di tempo
hanno ragione INCIDENTI
che passa tra la firma
della polizza e la sua
effettiva entrata in vigore.
Promesse CID
mancate E’ la “convenzione inden-
Un incidente nizzo diretto”. Si riferisce
stradale. Le alla Rc-auto, ed è un
tariffe della Rc- accordo tra le compagnie
auto, un tempo di assicurazione per snelli-
fissate dallo re i tempi di liquidazione
Stato, dal 1994 del danno: gli automobili-
sono libere. sti coinvolti in un incidente
Nonostante le fanno per iscritto la
promesse delle constatazione amichevole
compagnie, dei danni e ottengono il
questo non ha risarcimento direttamente
portato a un calo dalla propria compagnia
delle tariffe per di assicurazione anziché
gli automobilisti da quella della
meritevoli. controparte responsabile.
FRANCHIGIA
Quota del danno, o
percentuale della somma
INCENDIO assicurata, che non viene
coperta dalla polizza
Attenti assicurativa, ma è
alle rivolte a carico dell’assicurato.
GARANZIE
Una casa in Gli impegni che assume
fiamme. Le l’assicuratore con
polizze contro la polizza nei confronti

Assicurazioni:
di danno alle persone e al- gli incendi dell’assicurato.
escludono MASSIMALE
le cose (per esempio, l’as- sempre il
sicurazione relativa all’uso E’ la somma massima
pagamento che la compagnia
dell’automobile) e si chia- di danni può pagare per
ma “ramo danni”; provocati da indennizzare un danno.
B, quello che garantisce “sommosse e RENDITA DIFFERITA
la vita umana, nel quale l’ atti di guerra”. Formula che garantisce,

dov’è il trucco?
indennizzo dipende dalla
morte o meno dell’assicu-
rato.
Ogni compagnia può fa-
re assicurazioni in uno o in
entrambi i rami. Alcune si
specializzano soltanto in
settori particolari (per e-
● Che cos’è?
spendiamo il 200 per cento
in meno degli inglesi, e la
metà di quello che spendo-
no tedeschi e francesi. In
generale esiste, ma non so-
lo in Italia, una specie di
diffidenza psicologica ver-
la ragione per la quale le
compagnie di assicurazio-
ni dispongono di grandi
quantità di denaro, e pro-
prio per il fatto che incas-
sano prima i soldi, la loro
attività e i loro conti sono
zione denuncia il fatto che
le compagnie italiane han-
no costi di gestione altissi-
mi, che sono poi pagati da-
gli assicurati (vedi servizio
sulle polizze vita), e che i
contratti sono poco chiari.
nel ramo vita, il
pagamento di una certa
somma a partire da
una data determinata.
RENDITA VITALIZIA
Forma di contratto che,
nel ramo vita, prevede
il pagamento di una
somma a decorrere da

O
ltre 56 mila miliardi per togliersi
un po’ di preoccupazioni. Tanto
hanno speso gli italiani l’anno
scorso per sottoscrivere polizze
di assicurazione: più o meno un milione a
testa, in media. Tutti questi soldi sono finiti
nelle casse di 275 compagnie, italiane e
straniere. Per pagare gli indennizzi previsti
dalle polizze, nel 1993 (non ci sono dati
più recenti) le compagnie hanno pagato
agli assicurati oltre 31 mila miliardi: hanno
risarcito danni alle persone e alle auto,
gioielli rubati, appartamenti andati a fuoco
o allagati, raccolti rovinati dalla grandine
o dall’alluvione, cure mediche e perfino
navi affondate. Quasi 5 mila miliardi sono
stati pagati solo per le polizze sulla vita,
cioè indennizzi all’assicurato che, allo
scadere della polizza, era ancora vivo
(oppure ai suoi parenti, in caso di morte).
Una scommessa
L’assicurazione non è al-
tro che una scommessa: da
una parte l’assicurato, che
paga una somma (il pre-
mio) per liberarsi di una
preoccupazione (il furto, la
malattia, l’incidente); dal-
l’altra la compagnia, che
spera che non succeda nul-
la, così si terrà i soldi. La
polizza è il contratto nel
quale vengono stabilite le
clausole che regolano la
scommessa. Le assicura-
zioni si dividono in due
grandi gruppi:
A, quello che garantisce
l’assicurato contro il rischio
sempio, le navi), altre ad-
dirittura hanno come unico
scopo quello di riassicurare
le compagnie di assicura-
zione stesse. Nonostante
tutto, però, gli esperti so-
stengono che in realtà gli
italiani non amano le assi-
curazioni, e lo dimostrano
con le cifre: per assicurarci,
so le assicurazioni. Essa na-
sce dal fatto che in tutti i
settori economici prima si
riceve una merce o un ser-
vizio, e poi si paga, mentre
in questo accade il contra-
rio: si paga prima per qual-
cosa che si avrà, ma non è
neppure certo, magari do-
po molto tempo. Questa è
sottoposti in tutto il mondo
a una sorveglianza e a re-
gole particolari.
● C’è da fidarsi? Non
tanto, non sempre
Gli italiani comunque
diffidano delle assicurazio-
ni più degli altri. Perché?
«Da anni la nostra associa-
Un esempio? In caso di as-
sicurazioni sulla vita non
specificano chiaramente
quale percentuale del pre-
mio pagato dall’assicurato
viene intascata dalla com-
pagnia, e quale viene inve-
stita a vantaggio dell’assi-
curato», fa notare Mauro
Novelli, dell’ufficio studi
una certa data, e per
l’intera vita dell’assicurato.
RISCATTO
Possibilità di interruzione
volontaria di una polizza
vita da parte dell’
assicurato, con diritto
di rimborso di parte della
somma versata, in base
alle condizioni definite.

▼
Focus 100 Focus 101
 ℡ FOCUS ECONOMIA
Ci sono scorrettezze
assicurative? Una
piccola multa, e via
dell’Adusbef, l’associazio-
▼
ne che tutela gli utenti dei
servizi bancari e finanzia-
ri. E’ vero che nessuna leg-
ge obbliga le società a co-
municare quelle percen-
tuali, ma se il cliente non
le conosce difficilmente
può valutare e confrontare
la convenienza della poliz-
za. Le compagnie di assicu-
razione italiane sono anche
accusate in generale di fare
contratti “ingiusti”, troppo
vantaggiosi per loro stesse
e troppo sfavorevoli agli
assicurati. Un caso fra tutti:
spesso la compagnia si ri-
serva il diritto di interrom-
pere la polizza, anche se la
scadenza è lontana, dopo
ogni incidente, ma all’assi-
curato è negata questa pos-
sibilità. Inoltre ci sono ac-
cuse specifiche: per esem-
pio eccessivi ritardi nel pa-
gamento degli indennizzi,
difficoltà per i clienti a di-
scutere con gli addetti del-
la compagnia le questioni
controverse, e perfino il
fatto che spesso la risposta
è: “la pratica non si trova”.
Per queste “disfunzioni”
del sistema assicurativo, l’
Isvap ha ricevuto oltre 11
mila reclami di assicurati
nel 1991, e 13 mila nel
1992. Quasi tutti per il ra-
mo automobilistico.
● Chi le fa?
Tre tipi di società
Per legge, in Italia pos-
sono svolgere l’attività as-
M olti contratti di as-
sicurazione sono
estremamente com-
plessi, e il linguaggio è
difficile. Ecco le regole
minime per non sba-
gliare al momento del-
la firma.
1. Indicare con chia-
rezza le persone da as-
sicurare, identifican-
dole con nome, cogno-
Focus 102
Le grandi
compagnie
ETra cco i principali gruppi
assicurativi italiani.
parentesi viene
indicata la rispettiva
quota di mercato.
1 Generali (oltre il 17 per
cento): le azioni sono
distribuite tra un grandissi-
mo numero di azionisti.
2. Ras (con il 13,7
per cento): posseduta
dalla tedesca Allianz,
che comprende anche
il Lloyd Adriatico.
3. Ina-Assitalia (10,9 per
cento): posseduta per
metà dal Tesoro e per
metà da azionisti privati.
4. Sai (6,2 per cento):
è controllata
da azionisti privati.
5. Fondiaria (oltre 6 per
cento): posseduta da
privati, comprende anche
le compagnie Milano,
Previdente, Polaris.
6. Toro (3,1 per cento):
è del gruppo Fiat.
7. Unipol (2,9 per cento):
fa parte della Lega
delle cooperative.
sicurativa soltanto le so-
cietà per azioni, le coope-
rative e le mutue, con al-
cune differenze. Le prime
possono stipulare polizze
per chiunque; le cooperati-
ve devono farlo prevalen-
temente per i soci; le mu-
tue devono accogliere au-
P E R N O N L I T I G A R E C O N L A C O M PA G N I A
me e data di nascita.
2. Controllare che tut-
ti i rischi assicurati sia-
4. Verificare che l’as-
sicurazione sia valida
non solo in Italia, ma
no indicati nel contrat- anche per tutti i Paesi
to o nelle appendici. dell’unione europea.
3. Attenzione alle e- 5. Verificare la sca-
sclusioni, cioè a tutti denza, cioè la data dal-
quei casi in cui l’assicu- la quale la polizza non
razione non ha validità: è più valida.
per esempio, se cam- 6. Informarsi con pre-
biano le condizioni di cisione sulle regole di
salute dell’assicurato. annullamento della po-
tomaticamente come socio
chi stipula con loro una po-
lizza, fino a quando questa
è in vigore. Al primo tipo
di impresa, per esempio,
appartengono le Generali,
al secondo tipo l’Unipol, al
terzo la Reale Mutua. Per
tutte vale comunque una
lizza: preavviso alla
compagnia, penali e
rimborsi previstI.
7. Verificare se è previ-
sta una franchigia. In
questo caso l’assicura-
to pagherà da sé le
spese fino alla somma
stabilita come franchi-
gia: un danno da un mi-
lione coperto da una
polizza con una fran-
Solidità patrimoniale
Sopra, un palazzo della Fondiaria, a Genova.
A sinistra, l’Unipol a Bologna. Le compagnie
investono molto denaro in immobili.
regola: non possono svol-
gere altre attività oltre
quella assicurativa.
Si vuole così evitare che,
per le difficoltà o il falli-
mento di altre iniziative, la
compagnia di assicurazio-
ne arrivi a non poter paga-
re gli indennizzi agli assi-
chigia del 20 per cento,
dà diritto a un rimborso
di 800 mila lire.
● A chi rivolgersi, infi-
ne, in caso di dubbi
sulla correttezza delle
compagnie?
Adusbef: Associazio-
ne difesa utenti dei
servizi bancari e finan-
ziari, via Farini 62, Ro-
Prestigio
d’una volta
Il Lloyd
Triestino, a
Trieste: una
delle società
italiane
più antiche.
curati. Inoltre, esse devo- le, di poter indennizzare
no tenere da parte riserve contemporaneamente tut-
(denaro liquido, proprietà ti i danni accertati ma non
immobiliari, azioni di altre ancora definiti (queste ul-
società, obbligazioni, titoli time si chiamano “riserve
di Stato) in proporzione ai tecniche”). L’insieme di
rischi che assicurano, e tali tutte queste riserve delle
da permettere, al momen- compagnie di assicurazioni
to di fare il bilancio annua- supera ormai complessiva-
mente i 100 mila miliardi.
● Chi sorveglia?
Il ministero
ma. Tel. 06/4818632.
Ania: Associazione ita-
liana tra le imprese as-
Chi vigila sul rispetto
delle leggi in materia? An-
sicuratrici, piazza S. zitutto il ministero dell’In-
Babila 1, Milano. Tel. dustria: esso controlla che
02/77641. le società che vogliono ven-
Isvap: Istituto per la vi- dere assicurazioni abbiano
gilanza sulle assicura- tutti i requisiti, e soprattut-
zioni di interesse priva-
to la solidità economica,
to e collettivo, via Vit- necessari per farlo. Poi c’è
toria Colonnna 11, Ro-
ma. Tel. 06/36192452. l’Isvap, l’Istituto di vigilan-
za sulle assicurazioni priva-
Straniera è meglio? Non è detto
D al 1 luglio 1994 sono 3 mila: in teo- nei prossimi mesi. gruppo tedesco Al-
la Comunità eu- ria, più compagnie ci ■ Molte compagnie lianz, per esempio,
ropea ha liberalizzato sono sul mercato, straniere potrebbero ha acquistato la
compagnie italiane»,
fanno notare all’Adu-
sbef, l’associaziopne
anche il mercato del-
le assicurazioni e gli
maggiore dovrebbe
essere la concorren-
disertare il mercato
italiano, trovandolo
Ras). «In parte que-
sto già accade: alcu-
di difesa degli utenti.
■ Le compagnie stra-
italiani hanno dunque za, e maggiori quindi non conveniente, e ne compagnie stra- niere potrebbero de-
la possibilità di stipu-
lare una polizza con
i vantaggi per gli as-
sicurati: in teoria
questo ridurrebbe
inevitabilmente la
niere hanno costi in-
feriori a quelli delle
cidere di entrare sul
mercato italiano. Ciò,
qualunque compa- vende più polizze chi concorrenza. compagnie italiane, in ogni caso, richie-
■ Le compagnie stra-
gnia della Cee. Qua- fa prezzi minori, più ma non ne fanno derà tempo per orga-
lunque compagnia
della Cee può cioè
chiari e con più van-
taggi per i clienti.
niere potrebbero
mettersi d’accordo
molta pubblicità, co-
me invece sarebbe
nizzare gli uffici, re-
clutare il personale e
vendere polizze an- Ma le cose andranno con le compagnie logico: che cosa vuol organizzare le reti di
che in Italia. In tutta
Europa, le compa-
davvero così? Vedia-
mo che cosa potreb-
italiane, o comprar-
le, per non farsi la
dire? Che non voglio-
no fare una concor-
vendita. I vantaggi,
quindi, se ci saranno,
gnie di assicurazione be accadere in Italia guerra dei prezzi (il renza eccessiva alle verranno col tempo.
Il colosso delle polizze Nella costellazione Fiat
Le Assicurazioni Generali, a Milano: La sede della Toro Assicurazioni,
Gli inizi è la principale compagnia italiana. a Torino: fu fondata nel 1833.
sul mare
Il Lloyd
Adriatico:
in origine
trattava
I “grandi rischi”: navi e satelliti
soprattutto
polizze
assicurative
G li scienziati non sastri aerei e ma- compagnie italia- cio. Il secondo, se il
credono ai mi- rittimi) è molto li- ne? C’è un consor- satellite, pur partito
steri del triangolo mitato: e il 60 per zio di compagnie regolarmente, si
nel ramo delle Bermude, ma cento, per un im- che assicura le colloca poi su un’
marittimo. le compagnie di as- porto di circa 150 centrali nucelari. E orbita diversa da
sicurazione sì: le miliardi di lire, è si assicurano an- quella prevista op-
te: controlla i conti e i bi- navi che passano in controllato dalle che i satelliti artifi- pure non funziona
lanci delle compagnie, il quella zona di ma- Assicurazioni Gene- ciali. «Un satellite come dovrebbe»,
re, infatti, per assi- rali. I colossi, assi- si può assicurare spiega Benito Pa-
modo in cui amministrano curarsi devono pa- curativi che copro- sia per il danno to- gnanelli, vice diret-
il loro patrimonio e le ri- gare un premio più no i grandi rischi tale sia per quello tore della Generali.
serve, i prezzi che pratica- alto. Così anche le sono in realtà le parziale. Il primo Il premio da pagare
no, il rispetto da parte loro navi che attraver- compagnie inglesi, caso si verifica se per assicurare un
delle norme di legge, la re- sano il braccio di americane e olan- il satellite, per e- satellite? Si può ar-
golarità delle polizze. Fun- mare tra Corsica e desi. Che cosa as- sempio, esplode al rivare anche a 400
zionano questi controlli? Sardegna e quelle sicurano, allora, le momento del lan- miliardi di lire.
Secondo l’Adusbef, i con- che navigano nei
trolli dell’Isvap potrebbero mari tra le Filippine
essere più efficaci. L’istitu-
e la Malesia: nel
primo caso, la col-
to può anche multare le pa è dei forti venti
compagnie che non rispet-
tano le regole ma si tratta
che soffiano nella
zona, nel secondo
in genere di sanzioni molto dei pirati, che non
blande: nel 1992 sono state esitano ad assalire
riscontrate 400 irregolarità anche navi di gros-
e date multe per 637 milio- so tonnellaggio e le
ni, poco più di un milione superpetroliere.
In Italia il mercato A sinistra, i Lloyds, a Londra:
per ogni irregolarità. ■ dei grandi rischi sono pronti a coprire
Lorenzo D. Mariani
(terremoti e altri di- qualsiasi rischio. Sopra, una
(ha collaborato sastri naturali, di- nave in fiamme, sulla Senna.
Laura Di Pillo)
Focus 103
℡ FOCUS ECONOMIA
Il boom delle polizze
vita, per garantirsi una
pensione. Funzionano?
Il futuro
assicurato
O
ggi si vive, in me-
▼
dia, più a lungo
di venti anni fa.
E’ certo un van-
taggio, ma c’è anche un
prezzo da pagare: le com-
pagnie di assicurazione vo-
gliono premi più alti per
quelle polizze sulla vita che
alla scadenza danno la co-
siddetta “rendita vitalizia”.
Le donne vivono più a lun-
go degli uomini, e allora il
premio che pagano è an-
cora più alto: oppure rice-
vono una rendita più bas-
sa, perché la compagnia
dovrà pagare la rendita per
più anni. Tutto il contrario
(cioè premi più bassi) av-
viene con le polizze che
prevedono soltanto un in-
dennizzo ai parenti se chi
l’ha sottoscritta muore pri-
ma della scadenza.
Su questi meccanismi si
basano le assicurazioni sul-
la vita. In questo settore
negli ultimi anni in Italia si
è verificato un vero boom:
dal 1980 al 1993 la spesa
degli italiani per queste as-
sicurazioni è passata da
900 a 15 mila miliardi.
Perché questa corsa?
Perché ormai in Italia ci so-
no più persone che ricevo-
no la pensione che lavora-
tori che pagano i contributi
agli enti pensionistici. Que-
sto vuol dire che gli istituti
di previdenza (soprattutto
l’Inps) già ora non hanno
soldi a sufficienza per pa-
gare le pensioni, e proba-
bilmente ne avranno sem-
pre meno in futuro. Perciò,
Focus 104
per avere una pensione
adeguata, è meglio co-
struirsela personalmente
con le polizze vita.
■ Come sono fatte
le polizze?
1) L’assicurato paga
ogni anno un premio, per
un certo numero di anni
(10, 20, 30 anni). Alla sca-
denza, la compagnia gli
verserà una certa somma
tutta in una volta, oppure,
a scelta dell’assicurato, una
cifra mensile, come ap-
punto una pensione. E’ la
polizza tradizionale.
2) Un altro tipo di assi-
curazione prevede che la
somma sia pagata soltanto
se l’assicurato muore pri-
ma della scadenza prevista.
I soldi andranno a chi sarà
indicato come beneficiario
della polizza. Questa vie-
ne chiamata “assicurazio-
ne per il caso morte”.
3) E’ un’assicurazione
formata dall’unione delle
due precedenti: se alla sca-
denza l’assicurato è ancora
vivo, riceverà la rendita, se
invece muore prima della
scadenza, i soldi andranno
ai beneficiari. E’ la polizza
“mista”.
■ Dove finiscono
i soldi?
Ma dove vanno i soldi
che paga l’assicurato? Lo
Stato preleva il 2,5 per cen-
to del premio, come impo-
ste. Da quello che rimane,
la compagnia preleva una
somma molto variabile (fi-
no al 25 per cento) per co-
prire le spese che afferma
di sostenere. Questa voce
si chiama “caricamento” e
molte compagnie evitano
di comunicarla agli assicu-
rati. La parte del premio
che rimane costituisce il ri-
sparmio vero e proprio, e
viene investito dalla com-
pagnia, insieme a quello di
tutti gli altri assicurati, in
azioni, obbligazioni, titoli
di Stato, immobili. Questi
investimenti producono
degli utili, e da essi la com-
pagnia preleva ancora una
percentuale (che può an-
che arrivare al 25 per cen-
to) per le spese di ammini-
strazione del fondo.
Quello che rimane degli
utili si chiama “quota di re-
trocessione”, costituisce il
rendimento di quanto gli
assicurati hanno versato,
viene aggiunto al fondo e
ne fa crescere con il tem-
po il valore.
■ E’ un affare?
«Chi sottoscrive una po-
lizza vita non deve illuder-
si di aver vinto la lotteria:
tutto quello che otterrà è
un risparmio protetto dal-
l’inflazione», fa notare Cri-
stina Conti, esperta del
mercato italiano delle as-
sicurazioni. Vediamo per-
ché. Quando una compa-
gnia dice, per esempio, che
i premi raccolti nel suo fon-
do di investimento rendo-
no il 10 per cento, in realtà
si riferisce sempre al pas-
sato e nulla garantisce che
otterrà gli stessi risultati in
futuro: dipende dalla bra-
vura dei suoi dirigenti e
dall’andamento generale
dell’economia. Tanto è ve-
ro che nel periodo 1989-
1993 ci sono state compa-
gnie che hanno fatto frut-
tare i loro investimenti il
13,80 per cento, e altre che
non sono arrivate nemme-
no all’8 per cento. Ma ci
sono anche altri aspetti da
non sottovalutare. E’ vie-
tato pentirsi, anzitutto. Se
dopo un certo numero di
anni si decide di interrom-
pere il contratto, la perdita
è notevole: soprattutto per
i primi anni, non si riesce a
riavere che una parte dei
soldi versati.
Inoltre il futuro è ignoto.
Quando si calcola la ren-
dita o il capitale che si avrà
alla scadenza della polizza,
si parla sempre di lire al
“valore di oggi”. Ma, fra
dieci, venti o trenta anni,
cosa si potrà comprare con
quelle stesse lire? Per e-
sempio, versando un mi-
lione l’anno per venti an-
ni, con l’inflazione al 5 per
cento l’anno, alla fine si ha
un capitale nominale di ol-
tre 51 milioni, ma il cui va-
In buona
salute
Sopra, una fila
di pensionati
davanti alla sede
dell’Inps. A
sinistra, una
visita medica:
molte compagnie
richiedono per
alcune polizze
del tipo “caso
morte” un
certificato
sulla salute
dell’assicurato.
lore reale sarà poco meno
di 20 milioni di lire.
■ Le alternative?
In banca
Per approfittare del ric-
co mercato delle polizze vi-
ta, negli ultimi anni sono
arrivate le banche e, per
battere la concorrenza del-
le compagnie, hanno abo-
lito molti dei vincoli che
queste ultime impongono
agli assicurati. «Agli spor-
telli, le banche vendono ai
clienti polizze vita che, in
realtà, sono un mezzo di ri-
sparmio più flessibile e me-
no costoso rispetto alle po-
lizze tradizionali», spiega
Cristina Conti.
Quali sono le differen-
ze? Le polizze “bancarie”
prevedono solo la possibi-
lità di avere, alla scadenza,
un capitale e non una ren-
dita diluita nel tempo: per-
ciò, i premi sono uguali per
tutti, indipendentemente
dall’età e dal sesso e, a pa-
rità di premio, uguale per
tutti è il capitale finale. I
“caricamenti”, cioè i costi,
sono molto inferiori (al
massimo il 10 per cento) e
vengono tutti chiaramente
comunicati al cliente. ■
℡ FOCUS ECONOMIA
Mestieri di domani - Così
l’elettronica cambia il modo
di realizzare i sondaggi
Intervistare
con il computer
A
ddio carta e pen- marca di biscotti, di una
na. L’intervistato- campagna pubblicitaria, di
re per sondaggi e un personaggio politico».
ricerche di merca- Ma sarà fatto in un modo
to dovrà presto conoscere nuovo. Già oggi, infatti, cir-
l’inglese, usare il computer ca 130 intervistatori, invece
e, possibilmente, possedere di leggere le domande e
un diploma di perito infor- trascrivere le risposte su
matico. «Il lavoro in realtà carta, svolgono tutte le o-
non cambia», spiega Luisa
Anganuzzi, vicepresidente
perazioni su computer.
«Per le interviste telefoni-
dell’Abacus. «Si tratta pur che si usa il programma
sempre di intervistare un
campione di persone ba-
Cati (computer aided te-
lephone interview), che
sandosi su un questionario viene installato su un com-
prestampato, per capire puter all’interno dell’a-
che cosa pensano di una zienda: l’operatore legge le
QUANTO COSTA?
Un chilometro di autostrada
L’ Italia ha 6.344 chilome-
tri di autostrade. Ma
quanto costa costruirne un
strada ipotetica con tre cor-
sie per ogni senso di marcia,
con gallerie, viadotti, ponti
chilometro? Da 60 a 20 mi- e piazzole di sosta. I 60 mi-
liardi di lire, a seconda del liardi sono così ripartiti: 5,4
territorio interessato (mon- per i lavori di progettazione
tagna o pianura). (cioè il 9 per cento), di or-
ganizzazione e direzione dei
■ Montagna. Consideriamo lavori, e per i collaudi finali.
la costruzione di un’auto- Per pagare l’esproprio dei
terreni su cui
deve passare la
strada bastano
600 milioni,
perché in mon-
tagna questi
valgono poco. I
rimanenti 54
miliardi (il 90
per cento del
totale) servono
per la costruzio-
ne vera e pro-
pria: in partico-
lare per i mate-
riali (cemento,
Lavori di costruzione lungo ferro, eccetera)
l’autostrada Milano-Genova, in ci vogliono 34
prossimità del ponte sul Po. miliardi, e 20
Focus 106
domande sul video e batte
sulla tastiera le risposte,
che vengono inviate auto-
maticamente nel computer
centrale». Per chi, invece,
svolge le interviste di per-
sona, in strada o in un’abi-
tazione, sta arrivando il
programma Capi (compu-
ter aided personal inter-
view), analogo al prece-
dente, da installare sul per-
sonal computer portatile.
Per imparare a utilizzare
questi programmi basta
frequentare i corsi orga-
nizzati dagli stessi istituti di
miliardi sono le spese per la
manodopera. I lavori più co-
stosi sono per la parte in gal-
leria (27 miliardi sui 54 pre-
visti), mentre la costruzione
di viadotti, ponti, piazzali di
sosta assorbe 7 miliardi. I
lavori di sbancamento e mo-
vimento di terra richiedono
6,5 miliardi e 2,7 miliardi so-
no necessari per opere mi-
nori come muri di protezio-
ne, tombini, fognature. Infi-
ne, ci vogliono 10,8 miliardi
per le finiture: pavimenta-
zione, segnaletica, barriere
di protezione, barriere contro
il rumore.
■ Pianura. La progettazio-
ne, la direzione dei lavori e i
collaudi costano 1,8 miliar-
di (ancora il 9 per cento),
ma l’esproprio dei terreni
costa di più. Per la costru-
zione vera e propria bastano
invece 16 miliardi (l’80 per
cento del totale).
Laura Di Pillo
ricerca. All’interno di que-
sti, saranno necessari anche
programmatori esperti in
informatica e statistica: i
operano circa 50 istituti,
ciascuno dei quali occupa
da 100 a 120 intervistatori.
Questi ultimi sono pagati
programmi Cati e Capi, in- “a intervista”: 12 mila lire
fatti, devono sempre essere per quelle telefoniche, da
modificati, a seconda delle 16 mila a 50 mila per quelle
esigenze della singola inda- in strada o a domicilio. ■
gine. Attualmente in Italia Olga Noel Winderling
■ Denaro
Nasce la megabanca
U n milione di miliardi
di fondi e depositi. E’
quanto si troverà in
cassa, fra qualche mese,
la più grande banca del
mondo, risultato della
fusione fra due altri co-
lossali istituti di credito:
la Mitsubishi Bank e la
Bank of Tokyo, entrambe
giapponesi. L’attivo del
nuovo gruppo supererà
da solo la somma dei
primi dieci gruppi banca-
ri italiani (dal San Paolo
Il grattacielo della
Bank of Tokyo.
di Torino al Banco di
Sicilia). Una dimensione
gigantesca, superiore
a quella della Sakura
Bank, che fino a oggi era
il più grande istituto del
mondo, non a caso
frutto di un’altra fusione,
avvenuta nel 1990, fra
Mitsui e Taiyo Kobe
Bank. Attualmente la
Mitsubishi è al terzo
posto nella classifica
(per depositi) giapponese
delle city bank, e la Bank
of Tokyo “solo” al decimo
(ma è l’unica a potersi
finanziare emettendo
obbligazioni, mentre
le altre possono contare La sede centrale della
solo sui propri depositi). Mitsubishi Bank.
«Perché la fusione?
Perché solo in questo mo secolo», si è limitato
modo gli istituti di credi- a dichiarare Tasuku
to possono sopravvivere Takagaki, presidente
alle sfide del ventunesi- della Bank of Tokyo.
Storia

DIO LO VOLLE?
Le crociate non liberarono il sepolcro di Cristo, non salvarono
Bisanzio cristiana, non portarono cultura. Ma arricchirono
le repubbliche marinare e misero l’Europa al centro della storia.
Novecento
D
eus le volt. «Dio lo vuo- no II aveva scelto per emanare ta di partenza: la festa dell’Assun-
anni fa le». A gridare queste pa-
role, martedì 27 novem-
quel bando straordinario) dovette
affrettarsi a stabilire i piani per la
zione, cioè il 15 agosto dell’anno
seguente. Appuntamento per tutti,
iniziò uno bre 1095, in un campo
aperto fuori dalla porta orientale
condotta della spedizione. Fra l’al-
tro: i beni terreni dei partecipanti
a Costantinopoli.
Era l’inizio della prima crociata.
scontro tra di Clermont, non fu papa Urbano
II. Fu invece la folla di ecclesiasti-
ci e di laici che si era riunita intor-
sarebbero stati posti sotto la pro-
tezione della Chiesa, e restituiti ai
guerrieri al loro ritorno; per tutti
«In realtà il termine crociata affio-
ra timidamente soltanto nel XIII
secolo, e in sordina, a qualificare la
Occidente e no alla piattaforma sulla quale era
stato rizzato il trono papale. Ur-
coloro che, con pie intenzioni, aves-
sero preso parte alla guerra santa ci
bolla pontificia con la quale si ban-
diva la spedizione», spiega lo sto-
Oriente che bano II aveva appena terminato
un discorso pieno di passione: la
sarebbe stata la remissione delle
pene temporali per i peccati com-
rico Franco Cardini. «In prece-
denza si parlava più semplicemen-
cristianità orientale aveva bisogno piuti; ogni membro della spedizio- te di iter, di peregrinatio, più tardi
continuò poi di aiuto perché i turchi stavano
avanzando nel suo territorio; Co-
ne doveva portare una croce rossa
cucita sulla veste, e chi non fosse
di passagium». E’ stato, in ogni ca-
so, un periodo che ha segnato
per diversi stantinopoli era in pericolo; i pel-
legrini in viaggio verso Gerusa-
partito, o non avesse raggiunto Ge-
rusalemme come promesso, sareb-
profondamente la storia e la cul-
tura europea, e a proposito del
secoli. Chi lemme soffrivano in modo indici-
bile. Dunque, la cristianità doveva
mettersi in marcia!
be stato scomunicato. Ma non do-
veva trattarsi di una guerra di con-
quista: nelle città tolte agli infedeli
quale gli studiosi hanno a lungo
dibattuto: in principio venne infat-
ti offerta delle crociate una rap-
fece il primo L’appello suscitò un entusiasmo
che neppure il papa si attendeva, e
i beni che erano appartenuti in pas-
sato alla Chiesa avrebbero dovuto
presentazione agiografica, in chia-
ve puramente filo occidentale. In
passo? E il concilio di Clermont (che Urba- essere restituiti a quest’ultima. Da- seguito la situazione s’è ribaltata, e
alcuni storici hanno preferito ac-
creditare una interpretazione anti
perché? Armati solo
della fede occidentale, che raffigurava i bar-
bari europei alla conquista del ci-
I crociati sulla
strada di vilissimo islam.
Gerusalemme, in In realtà le crociate sono state
un’illustrazione entrambe le cose: un lungo perio-
di Gustavo Doré. do di confronto, di scontro, di or-
Giunsero alla ride stragi con nobili motivazioni,
città in condizioni di persecuzioni ma anche di con-
miserande, tatti fra culture. Un periodo dura-
senza viveri, to cinque secoli, se vogliamo. An-
senza acqua, cora Cardini: «Una storia di questo
senza strumenti
di assedio. fenomeno che volesse presentarsi
come totale dovrebbe arrivare ad
abbracciare anche la fase delle
guerre contro i turchi fra il Quat-
trocento e il Settecento». Che cosa
Un’impresa accadde, dunque?
diversiva
Il concilio di IL MONDO DOPO
Clermont, nel L’ANNO MILLE: TUTTI
La scoperta delle quale Urbano II CONTRO TUTTI
grandi culture proclamò la Il mondo alla vigilia delle cro-
Lo storico Franco prima crociata. ciate era in realtà diviso in quat-
Cardini. Le crociate Il suo scopo era tro grandi zone d’influenza.
hanno avuto il merito anche quello
di distogliere 1. L’Europa (cristiana) appena
di mettere l’Occidente emersa dalla barbarie in cui era
barbaro a contatto i signori della
con le grandi culture cristianità dalle stata spinta dalle invasioni e dalla
bizantina e araba. reciproche crisi economica: vi dominavano
rivalità. franchi, tedeschi e normanni.

▼
Focus 111
 BUGLIONE
METZ RATISBONA

Per i padri della Chiesa, la La lunga marcia verso Gerusalemme

cristianità è una patria che Nella cartina, i percorsi seguiti
da otto crociate attraverso
l’Europa e il Mediterraneo. Ogni LIONE MILANO
VENEZIA BUDAPEST

va difesa dagli aggressori spedizione era composta da

armate di più Paesi, che
partivano da varie città e porti
PORTO ARLES
MARSIGLIA
GENOVA
BELGRADO
dell’Europa continentale.
2. L’impero bizanti- LISBONA TOLEDO
no (cristiano): com- BISANZIO
ROMA
prendeva i Balcani
e parte dell’Asia minore, ed era Pietro l’Eremita
▼

Sacerdote ed eremita, nacque CORDOBA

una società complessa e raffinata.
Costantinopoli era la città più
grande e più bella del mondo, con
quasi mezzo milione di abitanti.
3. L’impero turco (musulma-
no). I turchi provenivano dall’A-
sia centrale, avevano abbracciato
l’islam e occupato la Mesopota-
mia. Avevano più volte sconfitto i
bizantini, riducendo il loro terri-
torio in Asia minore a una stretta
striscia di terra.
4. L’Egitto arabo dei califfi fati-
midi (musulmano). Già nell’anno
638 il califfo Omar era entrato in
Gerusalemme.
I rapporti fra i quattro blocchi
erano complessi, e non determi-
nati solo dall’antagonismo fra cri-
stianesimo e islam. «Turchi ed egi-
ziani si erano più volte scontrati
fra loro, pur essendo musulmani,
mentre i bizantini avevano buoni
rapporti culturali e commerciali
con gli arabi, con i quali avevano
in comune una eredità: quella del-
la civiltà greco romana», ha scritto
lo storico inglese Steven
Runciman. «Un bizanti-
Urbano II
Ottone di Lagery, papa
dal 1088 al 1099,
ad Amiens verso la metà
del XI secolo e fu il grande propa-
gandista dell’ideologia della
crociata. Cominciò la sua predica-
zione in Francia, subito dopo
l’appello di Urbano II, passando poi in Germania,
a Colonia. Qualche anno prima era stato a
Gerusalemme in pellegrinaggio e aveva visto in
quali condizioni fosse il santo Sepolcro e come
venissero trattati i cristiani che vi si recavano.
Pare che in quell’occasione fosse stato fatto
prigioniero dai turchi e che, di fronte alla
minaccia della tortura, non avesse esitato a
convertirsi all’islamismo pur di ritornare libero.
Lo fece, dissero poi i suoi seguaci, per poter tornare in Occidente
e portare al papa una richiesta di aiuto del patriarca cristiano
di Gerusalemme. Partecipò alla prima crociata e a Gerusalemme
ebbe la carica di vicario generale. Morì in Francia nel 1115.
no, pur essendo cristiano, si sentiva manni avevano liberato la Sicilia. Il
certo più a casa propria al Cairo o Mediterraneo, poi, era infestato dai
a Bagdad che non a Parigi o a Ro- pirati. Insomma, una vera e pro-
ma». I rapporti fra Costantinopoli pria marea montava intorno al-
e l’Europa erano invece freddi, e l’Europa: specialmente nella peni-
spesso contrastati. Fra gli abitanti sola iberica lo scontro era evidente
di molte città della Siria, dell’Asia e sanguinoso. San Giacomo di
minore e della Palestina (come la Compostela, terza meta dei pelle-
stessa Gerusalemme) vi erano tal- grinaggi cristiani (dopo Roma e
volta più cristiani o ebrei che mu- Gerusalemme) era stata conqui-
sulmani. E fra di essi regnava buo- stata e data alle fiamme. La guerra
na armonia: lo stesso Maometto santa, qui, era insomma già scop-
aveva prescritto che, mentre ai pa- piata da tempo.
gani andava lasciata la scelta fra la I pellegrinaggi, proprio, rappre-
conversione o la morte, a cristiani sentarono un secondo stimolo che
ed ebrei, cioè il “popolo del Li- effettivamente portò alle crociate.
bro” (la Bibbia) doveva essere A partire dal V secolo erano di-
vano al Santo Sepolcro come i mu-
sulmani andavano alla Mecca. Ci si
spostava soprattutto a piedi, e il
viaggio era abbastanza sicuro fin-
ché si svolgeva in Europa, o nel-
l’impero bizantino: ma quando i
pellegrini si addentravano in terri-
torio turco (e ciò rappresentava
quasi la metà del viaggio) vessa-
zioni, pedaggi e persecuzioni nei
loro confronti erano quotidiani.
Terzo elemento, quello econo-
mico. Partecipare alle spedizioni
outremer (cioè oltremare, come si
diceva allora) consentì alle repub-
bliche marinare (soprattutto Ge-
nova, Pisa e Venezia), che pure già
PALERMO
TUNISI
TRIPOLI
non meno importante, fu lo sti-
molo religioso. La crociata venne
genuinamente vissuta da molti co-
me una guerra di liberazione dei
luoghi santi. E se frequenti furono
i massacri, altrettanto frequenti fu-
rono gli scontri con le autorità re-
ligiose che seguivano le spedizioni:
e i legati papali ebbero spesso i lo-
ro problemi nel tenere a bada l’in-
tolleranza dei guerrieri franchi o
dei normanni.
IL CORSO DELLA
STORIA VA VERSO
L’OCCIDENTE
Come andò a finire? Chi ci gua-
BARI
BRINDISI
DURAZZO
CANDIA
1. Le folle, per non dire le mas-
se, entrarono per la prima volta
nella storia. «Una moltitudine di
povera gente partì dalle zone cen-
trali dell’Europa e si avviò verso
Oriente. Erano senza provviste,
armati soltanto di forcone e di fe-
de», commenta Sergio Noja, sto-
rico dell’islam. «Fu uno dei raris-
simi casi della storia a vedere pro-
tagonista le folle». Parte di que-
sta gente assalì le comunità e-
braiche tedesche, le costrinse a
fuggire verso la Polonia e la Rus-
sia, dando così origine al grande
ebraismo dell’est europeo.
2. Se si guarda agli scopi
NICEA
DORILEO
ICONIA
TARSO
RO
CIP
DAMIETTA
GIAFFA
CAIRO
salvare la cristianità orientale dai
musulmani, finirono lasciando tut-
te queste comunità sotto lo stesso
dominio. Anzi, quando papa Pio II
predicò l’ultima crociata i turchi
stavano addirittura avanzando in
Europa, oltre il Danubio.
3. Non ci fu alcuna fusione di
culture. Tutto ciò che è arrivato in
Occidente dagli arabi è pervenuto
attraverso la Spagna.
4. La decadenza dell’impero
bizantino cominciò proprio con
la presa e il saccheggio di Costan-
tinopoli nel corso della quarta
crociata.
5. Nell’immediato, a otte-
EDESSA MOSSUL
ALEPPO
ANTIOCHIA BAGDAD
ACRI
GERUSALEMME
cero il resto. Cominciò una deca-
denza culturale alla quale corri-
spose invece,la presa di coscienza
e il risveglio dell’Europa. Con le
crociate, pur perdenti in campo
militare, il baricentro della storia
cominciò a spostarsi inesorabil-
mente verso Occidente. ■
Lorenzo D. Mariani
Per saperne di più:
Steven Runciman, Storia del-
le crociate, Einaudi.
Georges Tate, Le crociate, cro-
nache dall’Oriente, Uni-
versale Electa/Galli-
mard

era un nobile
francese. Dopo
le lotte che
avevano
contrapposto
il suo prede-
cessore
Gregorio VII
all’imperatore
Enrico IV, cercò
di restaurare
il prestigio della Chiesa. Proclamò
la “tregua di Dio” tra i principi
europei, sempre in lotta tra di loro,
spingendoli invece a liberare il
santo Sepolcro. Tentò di migliorare
i rapporti con i cristiani ortodossi
bizantini, promettendo loro aiuto
contro i turchi, e questa fu un’altra
delle ragioni per cui organizzò
la crociata. Era un ottimo oratore
e non gli fu difficile suscitare nella
gente che ascoltò il suo appello,
il 27 novembre 1095, odio contro
turchi ed entusiasmo per la guerra.
Focus 112
consentito di frequentare libera-
mente i propri luoghi di culto. Sal-
vo pagare una tassa in più, e qual-
che altra limitazione (per esempio
portare armi o andare a cavallo).
FAME DI TERRE E DI
DENARO. MA ANCHE
FEDE AUTENTICA
Perché le crociate, allora? In ef-
fetti una notevole pressione l’islam
continuava a esercitarla sull’Eu-
ropa: basta pensare che a metà del
X secolo i territori alle dipendenze
di una autorità musulmana non
abbracciavano solo l’Oriente (fi-
no alla Persia) ma comprendevano
quasi tutta la Spagna e la Sicilia, e
incursioni arabe erano arrivate fi-
no alle porte di Roma. Nel 732, a
Poitiers, Carlo Martello era riu-
scito a fermarne l’espansione ver-
so la Francia, e solo nel 1091 i nor-
ventati una pratica di massa: i cri- avevano regolari commerci con il
stiani (nobili, re, imperatrici o sem- mondo arabo, di consolidare la lo-
plici contadini che fossero) anda- ro presenza nei porti d’Oriente, ol-
tre che di arricchirsi no-
leggiando le navi ai cro-
ciati. Inoltre, molti par-
tecipanti alla prima
spedizione erano cava-
lieri privi di feudo, e cer-
cavano in Oriente terri-
tori nei quali stabilirsi
(non a caso partivano
per la guerra con mogli,
figli e servitù). Fu così,
per esempio, che nac-
quero gli “stati latini
d’Oriente”: la contea di
Edessa, quella di Tripoli
e il principato di Antio-
Il principio e la fine chia, destinati a durare
Pianta di Gerusalemme al tempo delle circa un secolo e spesso
crociate: per i teologi la città era il in contesa fra di loro.
centro del mondo, che qui sarebbe finito. Ultimo, e ovviamente
▼
dagnò? Secondo il medievalista iniziali, le crociate nere benefici oltre alle re-
francese Jacques Le Goff l’unico furono un pubbliche marinare (vedere
effetto positivo per l’Occidente di colossale il riquadro a pagina 112) fu Boemondo
tre secoli di crociate è stata l’albi- fallimento: la Chiesa di Roma. «La d’Altavilla
cocca. In realtà si ebbe una serie di erano state crociata fu un movimen-
conseguenze di grande portata. lanciate per to cristiano internazionale, Visse dal 1051
al 1111 ed era
sotto la guida dei pon- figlio di Roberto
tefici», sostiene Run- il Guiscardo
Goffredo di Buglione ciman. «In ogni parte (detto anche
Duca della Bassa Lorena, aveva 36 anni del mondo cristiano le “Roberto l’astuto”), creatore del
quando partì per la prima crociata. E’ stato comunità riconobbero la loro ducato normanno nell’Italia meridio-
sempre descritto come il perfetto cavaliere autorità spirituale. La cancel- nale. Lasciava tutti stupefatti per il
ma i soldi per la spedizione se li fece leria papale dovette organiz- suo aspetto imponente e per la sua
dare, con le buone o con le cattive, dagli ebrei zarsi su una nuova base inter- forza fisica. Già da tempo progettava
delle sue terre. Rifiutò di prestare giuramento nazionale, e si sviluppò il codice di farsi un impero personale a spese
all’imperatore bizantino Alessio e, poiché questo dei bizantini. Arrivato a Bisanzio,
fece interrompere i rifornimenti ai crociati, di diritto canonico». giurò fedeltà all’imperatore Alessio.
non esitò ad attaccare la città e i ”fratelli 6. L’islam, pur avendo resistito Però, appena Antiochia fu tolta ai
cristiani” nel giorno di venerdì santo. Non gli andò bene: la cavalleria ai crociati, entrò in crisi. Esso era turchi, pretese che fosse data a lui
bizantina mise in fuga l’esercito crociato. Quando Raimondo di Tolosa concepito come una unità politi- invece di restituirla ai bizantini. Per
rifiutò il titolo di “re” di Gerusalemme, sostenendo che la città non co-religiosa, ma si trovò invece di- questo litigò aspramente con l’altro
poteva avere altro re dopo Cristo, si fece avanti lui, dicendo che voleva sgregato dagli scismi (le cui origini capo della crociata, Raimondo
solo chiamarsi “Difensore” del santo Sepolcro. Ed ebbe il trono. erano, ovviamente, precedenti). di Tolosa, ma alla fine l’ebbe vinta.
Le invasioni turche e mongole fe-
Focus 113
Salute
Un’avventura, un
rapporto insicuro... e
il contagio si diffonde.
Oggi le malattie veneree
sono in aumento:
così si riconoscono
e si sconfiggono
L’
allarme viene dall’Orga-
nizzazione mondiale della
sanità (Oms): in tutto il
mondo aumentano le ma-
lattie veneree, cioè contratte attra-
verso i rapporti sessuali. Le cause?
Gli scambi di migliaia di persone
da un Paese all’altro e la libertà
sessuale, cresciuta in quasi tutte le
società. Più colpiti gli uomini, se-
condo le statistiche. Ma è un dato
apparente: si basa sulle segnalazio-
ni dei medici e gli uomini ricorrono
più spesso alle cure perché, avendo
gli organi genitali esterni, più facil-
mente scoprono i segni del conta-
gio. Germi e virus entrano nell’or-
ganismo attraverso micro lesioni
che possono verificarsi sulle mu-
cose, per lo sfregamento durante
il rapporto. «Se la carica batterica è
limitata, può essere vinta dal siste-
ma immunitario. Ma se questo è
indebolito per una malattia o un
deperimento, essa può diffondersi
con grande facilità», spiega Anto-
I RISCHI DEL PIACERE
nino Di Pietro, dermatologo e spe-
cialista in malattie veneree. Ovvia-
mente, quasi sempre basta una cor-
retta igiene a fermare virus e bat-
teri: lavarsi con un sapone debol-
mente acido (ph 5,6) senza versarlo
sulla pelle direttamente, ma di-
luendolo, lavare con cura le pieghe
della cute, eliminare con l’acqua
ogni residuo di sapone e asciugarsi
senza strofinare, per non provoca-
re abrasioni. Ci sarebbe anche una
relazione tra sistema nervoso e im-
munitario. «Chi ha un rapporto po-
co sereno con il sesso è più facil-
mente soggetto a malattie ve-
neree» affermano alcuni psicologi :
disagi e complessi di colpa potreb-
bero cioè innescare reazioni bio-
chimiche che bloccano le difese na-
turali. Vediamo dunque le malattie
sessuali più diffuse. Il termine di
tempo indicato per ognuna di esse
è quello massimo entro il quale do-
vrebbe manifestarsi il contagio. ■
Rossana Pessione
8 TRICHOMONAS
giorni dopo...
E CANDIDOSI
Trichomonas. E’ do-
vuta a un protozoo
(animale unicellula-
re), il “Trichomonas
vaginalis” (nella foto
a destra in alto). E’
poco frequente negli
uomini (provoca solo
il due per cento delle
infiammazioni dell’u-
retra), mentre conta-
gia facilmente la va-
gina. Si manifesta da
tre a otto giorni dopo
il contagio.
Sintomi. Bruciore dif-
fuso, più intenso du-
rante il rapporto ses-
suale e mentre si uri-
na. Nella donna ci so-
10 GONORREA
giorni dopo...
E URETRITE
Gonorrea. E’ un’infe- Uretrite. E’un’infiam-
zione dell’uretra (il ca- mazione dell’uretra do-
nale che dalla vescica vuta a un microrgani-
porta l’urina all’esterno) smo intermedio tra bat-
dovuta a un batterio, la teri e virus, la “Clami-
“Neisseria gonorrhoeae” dia Trachomatis” (nella
(nella foto a destra in foto a destra in basso).
alto). Si manifesta da Compare da cinque a
tre a dieci giorni dopo
il contagio, talvolta an-
che dopo 12 ore.
dieci giorni dopo il
rapporto contagio-
so ma talvolta già
Sintomi. Prurito e bru- il giorno succes-
ciore, arrossamento sivo.
dell’apertura dell’uretra, Sintomi. Sen-
abbondanti secrezioni sazione di pru-
biancastre. Tuttavia, nel rito all’uretra,
40 per cento dei casi bruciore e dolo-
non ci sono sintomi. re mentre si uri-
Esami. Ricerca del bat- na, bisogno fre-
terio nella secrezione quente di urinare.
per mezzo del micro- Nell’uomo si manifesta
scopio. anche bruciore intenso
Cura. Antibiotici (cef- durante l’eiaculazione. scopio del batterio nella
triaxone, spectinomici- Dopo qualche giorno secrezione uretrale.
na, ciprofloxacina). compare una leggera Cura. Antibiotici (tetra-
Guarisce in un giorno secrezione chiara e vi- ciclina, eritromicina).
con una sola sommini- scosa. Guarisce in una decina
strazione. Esami. Ricerca al micro- di giorni.
no anche perdite di li- Sintomi. Prurito e de-
quido giallo-verdastro. squamazione della
Esami. Prelievo per mucosa. Nella donna
mezzo di tampone del si verificano abbon-
liquido dell’uretra per
rilevare la presenza
danti perdite di liqui-
do bianco, sul glande
del protozoo. dell’uomo di formano
Cura. Antibiotici (me-
tronizadolo). La gua-
punti rossi legger-
mente rilevati.
rigione si ha in otto-
dieci giorni.
Esami. Ricerca del
fungo nelle secrezioni
per mezzo del micro-
Candidosi. E’ dovuta
a un fungo, la “Candi-
scopio.
Cura. Antimicotici
da albicans” (nella fo- (nistatina) e la-
to a destra in basso),
che attacca le muco-
vaggi con acqua
e bicarbonato,
se. Si manifesta da
quattro a otto giorni
dopo il contagio.
perché il fungo
non sopravvive in
presenza di alcali.
12 SCABBIA
giorni dopo...
Scabbia. E’ una ma- Esami. Basta una visi-
lattia della pelle, do- ta medica, con even-
vuta a un piccolo pa- tuale esame al micro-
rassita (“Sarcoptes scopio per confermare
scabiei”, nella foto in la presenza dell’acaro.
basso) che si annida Cura. Crema al ben-
nell’epidermide, sca- zoato di benzile per tre
vando minuscole gal- giorni. Dopo una setti-
lerie. Il contagio av- mana si ripete l’appli-
viene attraverso le cazione, per elimina-
femmine fecondate. re le uova.
Si manifesta da otto
a dieci giorni dopo il
contagio.
Sintomi. Forte pru-
rito, soprattutto di
notte, nelle zone
dove di solito si
annida il paras-
sita: ascelle,
mani, genitali.
Successivamen-
te si formano
piccole pustole
rosse, coperte da
crosticine sierose.

15 giorni dopo...
HERPES E PEDICULOSI
Herpes genitale. E’
provocato da un virus
(“Herpes simplex”,
nella foto in basso), lo
stesso che causa la
cosiddetta” febbre”
che compare sulle
labbra. Si manifesta
da 10 a 15 giorni do-
po il contagio.
Sintomi. Bruciore e
Ogni infezione ha sintomi
inconfondibili e
facilmente riconoscibili
La minaccia più grave: sterilità
Lcheesono
malattie veneree
un rischio an-
per l’apparato uri-
nario e per quello ripro-
duttivo.
«I batteri possono rag-
giungere la vescica,
provocando, per esem-
pio, una cistite», spie-
ga Graam Watson, uro-
logo del Whittington ho-
spital di Londra. «In
questo caso i sintomi
sono: stimolo frequente
a urinare, sensazione di
peso sopra il pube, do-
lore all’addome e all’al-
tezza dei reni, febbre,
malessere generale,
perdite di sangue con
le urine. Ma questi stes-
si sintomi possono rive-
lare qualcosa di anco-
ra più grave, una pielo-
nefrite, infiammazione
degli ureteri, i canali
20 LINFOGRANULOMA
giorni dopo...
E ULCERA MOLLE
30 SIFILIDE
giorni dopo...
Linfogranuloma venereo. ta un’ulcera. Nell’arco di Sifilide. E’ un’infe- dopo circa dieci gani in cui si trova.
E’ un’infezione dovuta alla
“Clamidia trachomatis” sie-
ro tipo L1, L2, L3 (nella foto
due o tre giorni i linfonodi
inguinali si ingrossano e si
ulcerano, contemporanea-
zione dovuta a un
batterio (“Trepone-
ma pallidum”, nel-
giorni il nodulo
scompare e i germi
entrano nel sangue.
Esami. Ricerca del
germe nel sangue:
si può scoprire an-
in basso). Si manifesta da mente compaiono nausea, la foto a destra), Seconda fase: do- che solo 15 giorni
prurito in una zona cir- farmaco (aciclovir), 15 a 20 giorni dopo il con- vomito, dolori alle articola- molto contagioso. po circa 60 giorni il dopo il contagio.
coscritta. Poche ore che blocca la replica- tagio. zioni, mal di testa, febbre. Si manifesta da 20 corpo si copre di Cura. Penicillina.
dopo, nello stesso zione del virus. Sintomi. All’inguine compa- Esami. Analisi al microsco- a 30 giorni dopo il pustole. Dopo altri
punto, compaiono pic- re un nodulo dolente se vie- pio del liquido emesso dal contagio. La malat- 20 giorni anche
cole vesciche a grap- Pediculosi del pube. ne toccato e compresso, nodulo e dai linfonodi. tia ha tre fasi e se queste manifest-
polo che dopo un paio E’ l’infestazione di un che dopo un periodo di 24- Cura. Antibiotici (doxicicli- Sintomi. non si interviene zioni scompaio-
di giorni si rompono e parassita, il pidocchio 48 ore diven- na, tetraciclina). Guarisce in Sono gli stessi entro le prime due, no, ma il germe
si forma una crosta del pube (“Phtirus pu- circa due settimane. del linfogranuloma venereo. è mortale. raggiunge cuo-
sierosa. bis”, nella foto a de- Sintomi. Prurito inten- Esami. Analisi al microsco- Sintomi. Prima fa- re, cervello,
Esami. Per l’accerta- stra), che si annida tra so. Ulcera molle. E’ un’infezio- pio del liquido espulso dal se: nel punto del- fegato, mu-
mento è sufficiente la peluria dei genitali. Esami. E’ sufficiente ne dovuta a un bacillo (“Hae- nodulo o dai linfonodi, per l’infezione si forma scoli, ossa.
una visita medica. In Ha le dimensioni di un la visita del medico. mophilus Ducrey”, nella foto l’identificazione del bacillo. un nodulo elastico, Terza fase:
caso di dubbi, si può millimetro e quindi è Cura. Polveri a base in alto a destra), che com- Cura. Antibiotici (doxicicli- non doloroso. Può subito, o dopo
esaminare il sangue difficilmente visibile a di benzoato di benzile pare da 10 a 15 giorni dopo na, tetraciclina). Guarisce essere in qualun- molto tempo,
per scoprire l’anticor- occhio nudo: per ren- o esaclorocicloesano. il contagio. nell’arco di due settimane. que parte del cor- il germe co-
po del virus. dersi conto del conta- E’ necessaria una se- po. I linfonodi ingui- mincia a di-
Cura. Applicazio- gio occorrono da 10 a conda applicazione nali si ingrossano e struggere gli or-
ni locali di un 15 giorni. dopo una settimana.
3 CONDILOMI,
mesi dopo...
MOLLUSCHI ED EPATITE VIRALE
Condilomi acuminati. Sono ze rotondeggianti con una
detti comunemente creste depressione al centro. Se
6 mesi dopo...
AIDS
di gallo e sono provocati da
un virus, il “Papilloma virus”.
vengono premute, fuoriesce
materiale biancastro, infetto.
L’infezione si manifesta da Senza cure, in pochi mesi si
Aids. E’ l’infezione del tia vera e propria pas- uno a tre mesi dopo il rap- moltiplicano.
virus Hiv (nella foto in sano da 6 mesi a 15 porto contagioso. C’è una Esami. Basta soltanto una
basso). Da quando en-
tra nell’organismo al
anni.
Sintomi. Stanchezza,
correlazione tra condilomi e
cancro dell’utero.
Sintomi. Sulle mucose geni-
visita medica.
Cura. Vanno asportati con il
laser ad anidride carbonica e
momento in cui si pos- dimagrimento, diarrea
sono scoprire gli anti-
corpi nel sangue (sie-
per lungo periodo sen-
za causa apparente,
tali, e talvolta su quelle a-
nali, si formano escrescenze
mai incisi, per evitare che
l’infezione si propaghi.
ropositività) passano
da 2 settimane a 3
mesi. Dal contagio al-
ingrossamento dei
linfonodi del collo e
delle ascelle, difficoltà
rosa-grigio, che col tempo
aumentano di numero e di
volume.
Epatite virale. E’ dovuta a
uno dei virus A, B e C. Il con-
la malat- respiratoria, febbre, li- Esami. Si passa una solu- tagio può essere scoperto
vidi sulla pelle. zione di acido acetico sulle da due a tre mesi dopo il
Esami. Ricerca nel mucose: se le escrescenze rapporto.
sangue degli anticorpi diventano bianche, si tratta Sintomi. Dopo alcuni mesi
del virus Hiv.
Cura. Azitodimidi-
di condilomi.
Cura. Eliminazione con la-
dal contagio si possono a-
vere urine scure, colorito
na (Azt) o dida- ser ad anidride carboni- giallastro del volto e delle
che collegano i reni alla
vescica». Queste infe-
zioni di solito colpiscono
prostata e a tutto il te-
sticolo, colpendo anche
le vescicole seminali:
nosina (Ddi). I
farmaci non e-
ca o elettrobisturi. sclere (la parte bianca del-
l’occhio). Ma il più delle vol-
le donne, ma anche i sono stati trovati germi liminano il vi- Molluschi. E’ un’in- te non ci sono sintomi.
testicoli dell’uomo pos- “nuovi”, come l’“Ureo- rus, ma solo le fezione virale dovuta Esami. Ricerca nel sangue
sono essere infettati. plasma urealyticum” e sue replicazio- al Mollusco conta- dei marcatori dei virus epa-
«Se i germi arrivano agli la “Clamidia trachoma- ni. Se si inter- gioso, virus del grup- tici A, B e C.
epididimi, due strutture tis” nel sangue e nel li- rompe la cura, po dei Papillomi. Si Cura. Non c’è cura radicale e
che si trovano sopra i quido seminale di gio- questa riprende. manifesta da uno a tre la malattia ha un decorso na-
testicoli, l’infezione è vani affetti da sterilità mesi dopo il contagio. turale: gammaglobuline e
molto dolorosa», conti- altrimenti inspiegabile. Sintomi. Sui genitali o sul vaccini servono a rallentare
nua Watson. I testicoli pube compaiono escrescen- la replicazione del virus.
si gonfiano, la zona po- Ospiti
steriore dello scroto ap- abituali
pare tumefatta e si in- L’urologo Graam
durisce, arriva la febbre.
Da infezioni come que-
Watson:
infezioni all’
Tre strade, in laboratorio, per sconfiggere l’Hiv
ste si guarisce con al-
cune settimane di ripo-
so assoluto e con cure
apparato urinario
possono essere
provocate
Ldebellare
a ricerca medica sta ten-
tando diverse strade per
l’Aids. Ecco le
virus dall’inizio. Si usano an-
che farmaci diversi contem-
poraneamente, per indebo-
leghi a esse, trascurando le
proteine delle cellule umane.
Il vaccino. E’ la strada più
cino tradizionale provoca
nell’organismo un’infezione
simile a quella naturale: co-
ceppo un elemento costan-
te, che può sempre essere
riconosciuto. «Il virus del-
a base di fluorochinolo- anche da germi principali. lirlo e rendere più difficile la difficile. «Perché il virus del- sì il sistema immunitario ri- l’Aids, invece, ha meccani-
nici e antibiotici deriva- presenti di solito Colpire subito. Consiste in selezione di ceppi resistenti. l’Aids è molto variabile», conosce il virus, si crea la smi che gli permettono di
ti dall’eritromicina. Ma nella vagina una somministrazione il più Ingannare il virus. E’ in fase spiega Gianpietro Cadeo, “memoria immunitaria” e in- adattarsi alle circostanze:
se sono trascurate, di- o nell’intestino. anticipata possibile dell’Azt, sperimentale: si iniettano nel- primario della divisione ma- terviene ogni volta che lo in- cambia la sua struttura, e il
ventano croniche e si anche ai sieropositivi, per l’organismo proteine sinteti- lattie infettive dell’ospeda- contra. Ma a condizione che vaccino risulta efficace sol-
estendono anche alla bloccare la replicazione del che, in modo che il virus si le civile di Brescia. Un vac- il virus abbia in ogni suo tanto contro alcuni».
Ecologia

Qui è tutto un bollore

A Larderello la
Dal profondo, terra scotta:
con calore
Un campo
geotermico: il
sotto il suolo
vapore, che si
trova intrappolato
c’è un mare
sotto la crosta
terrestre, esce
dai boccapozzi a
di vapore, che si può
una temperatura
di 300 gradi. trasformare in elettricità

S
buffi di vapore, laghi di
acqua bollente, un terre-
no marrone, bruciato dal
calore, sul quale le piante
non riescono a crescere. E’ l’infer-
no? Quasi: è la valle di Larderello.
Si trova tra Siena e Grosseto, ma il
suo fascino non è dovuto alle dol-
ci colline tipiche della Toscana.
L’attenzione cade piuttosto sui tu-
bi di acciaio che si allungano a zig
zag per decine di chilometri. Sono
i “vapordotti” e portano il calore
che arriva dalle profondità della
terra, sotto forma di vapore, alle
centrali geotermiche. Qui verrà
trasformato in elettricità. «In que-
sto modo, ogni anno, produciamo
3,5 miliardi di chilowattora: l’1,5
per cento dell’energia elettrica
consumata in Italia. In effetti il no-
stro Paese è stato il primo al mon-
do a scoprire la possibilità di uti-
lizzare il calore terrestre per gene-
rare elettricità. Come? Sfruttando
“serbatoi” che hanno accumulato
enormi quantità di calore nella ter-
ra, calore in grado di vaporizzare
grossi quantitativi d’acqua», dice
Giovanni Allegrini, direttore del
settore geominerario dell’Enel.
La prima volta fu nel 1904: a Lar-
derello, grazie al vapore, vennero
▼

1 2 3 4

Geotermia: patate lesse ed energia pulita

1, la serra Bulera di Pomarance, Pisa: riscaldata con il vapore, ospita piante tropicali. 2, le piscine naturali
di acqua termale, a Saturnia. 3, una fumarola viene usata al posto del forno, per scaldare le patate. 4, un
vapordotto convoglia il vapore alla centrale elettrica di Larderello: è questo l’impiego più importante del vapore.

Le turbine che producono elettricità, nella sala macchine della centrale di Larderello.
Tubi di acciaio rivestito da alluminio
e bitume: il vapore viaggia così
accese cinque lampadine. Il getto
▼
faceva muovere un motore alter-
nativo a stantuffo, che accoppiato
con una dinamo generava elettri-
cità. Le centrali geotermiche mo-
derne funzionano nello stesso mo-
do: il vapore, che proviene da un
pozzo profondo fino a 3 mila metri,
e ha una temperatura di 300 gradi,
risale in superficie attraverso un
condotto. Poi percorre, nel vapor-
dotto, la distanza che separa il poz-
zo dalla centrale elettrica: qui viene
inviato a una turbina. La turbina si
mette in movimento e causa, a sua
volta, la rotazione di un alternatore,
che genera corrente elettrica. Nel
nostro Paese ci sono venticinque
centrali del genere, che generano
in tutto 500 megawatt di potenza.
Poca cosa, se raffrontati con i 2 mi-
la megawatt prodotti negli Stati
Uniti. «E ancora meno rispetto agli
8 mila megawatt che verranno in-
stallati nei prossimi anni in Indo-
nesia. Siamo stati i primi, è vero,
ma i Paesi emergenti, per esempio
Filippine e Messico, sperano molto
in questa forma di energia: gli im-
pianti hanno un costo elevato, ma
in compenso la materia prima è
completamente gratuita e rende il
Paese indipendente dall’estero»,
sottolinea Allegrini.
Sottoterra c’è un mare di fuo-
co: il nostro pianeta è un grande
serbatoio di calore, e le sorgenti
di acqua calda sono state utilizza-
te fin dai tempi antichi per ali-
mentare le terme. Altro calore è
Focus 128
emesso dalle eruzioni vulcaniche,
e dai geyser. Una prova si può ave-
re scavando nel terreno: se si mi-
sura la temperatura all’interno di
un pozzo molto profondo, si può
proprio verificare l’esistenza di un
gradiente termico, e cioè un au-
mento della temperatura.
La temperatura
si alza? Il “mantello”
è troppo vicino
Ogni cento metri, si sale in me-
dia di tre gradi centigradi. «Che
origine ha il calore della Terra? In
parte si tratta proprio di calore pri-
mordiale, e cioé che era presente
al momento della formazione del
pianeta. In parte è calore generato
più tardi, a seguito di processi ra-
dioattivi che si sono verificati al-
l’interno della Terra. Il contributo
delle due sorgenti è praticamente
alla pari», dice Enrico Barbier,
dell’Istituto internazionale per le
ricerche geotermiche di Pisa .
Il nostro pianeta è formato da una
serie di gusci concentrici.
1. La crosta è la parte più su-
perficiale: ha uno spessore medio
di 33 chilometri, che si assottiglia a
soli sette chilometri sotto gli ocea-
ni, ma può arrivare a 65 chilometri
sotto alle catene montuose.
2. Più internamente si trova il
mantello, una fascia larga 2.900
chilometri, composta a sua volta
da due strati: uno esterno, la lito-
sfera, rigida e discontinua; e uno
Dall’inferno
al paradiso
La torre di
raffreddamento
di una centrale
geotermoelettrica:
il vapore, dopo
l’utilizzo, deve
essere riportato
a temperatura
Incontro al futuro ambiente. Solo a
questo punto può
Enrico Barbier: “Il essere liberato.
fabbisogno di energia
è destinato a crescere”.
Sopra, un vapordotto: il tubo viene sagomato per
evitare le dilatazioni dovute all’alta temperatura.
Dove la terra fuma
Icie.llecalore della Terra sa-
spesso in superfi-
Raramente però l’e-
nergia disponibile può
essere utilizzata, perché
si tratta di fenomeni na-
turali a periodicità va-
Esperienza antica
Giovanni Allegrini: “La
riabile, e incontrollabili.
Vediamo quali sono.
geotermia è nata in
Italia nel secolo scorso”.
■ Geyser
Si tratta di condotti, per
esempio antichi coni
vulcanici ormai spenti,
che restano in contatto
più interno, l’astenosfera, costitui-
con una massa magma-
to da rocce ultrabasiche allo stato tica solidificata, ma an-
plastico. cora calda, o con vapo-
3. Al centro infine c’è il nucleo: ri e gas vulcanici. Emet- Sopra, le pozze di un
ha un raggio di 3500 chilometri ed tono getti di acqua mi- lago boracifero: l’acqua
sta a vapore, che pos- contiene acido borico.
è formato da una parte esterna li- Sotto, cristalli di
quida e da una parte interna, que- sono raggiungere 100
metri di altezza, a ritmo zolfo a Sasso Pisano.
sta volta solida, e costituita proba-
bilmente da ferro e nichel, che si intermittente: il tempo
necessario perché l’ac-
trovano a una temperatura di oltre qua riempia il condotto,
4 mila gradi centigradi. e si riscaldi fino al punto
In alcune zone le rocce fuse, e di ebollizione (che è
quindi il magma, possono avvici- maggiore di cento gradi
narsi alla superficie attraverso i a causa della pressione
punti di discontinuità dello strato nel condotto). I geyser
superiore. E’ ciò che avviene nelle più potenti si trovano in
aree vulcaniche. In altre regioni il Islanda, negli Stati Uniti
magma invece non raggiunge la (a Yellowstone) e in
Nuova Zelanda.
superficie, ma il gradiente termico ■ Fumarole
può diventare nettamente supe- Sono emissioni di vapo-
riore a quello medio: temperature re ricco di anidride car-
di 400, e persino 700 gradi, si regi- bonica e di composti di
strano a profondità inferiori ai die- zolfo, che risalgono dal
ci chilometri. Significa che in quel- sottosuolo attraverso di calcio contenuto nel-
la zona la massa magmatica è più spaccature del terreno. l’acqua si deposita for-
vicina alla superficie e quindi “scal- A provocare il calore so- mando terrazze e ca-
no fenomeni vulcanici. scate solidificate.
da” di più il suolo. In questa situa- ■ Sorgenti termali ■ Vulcani
zione si trovano Larderello e tutta Sono sorgenti di acqua Il magma esce di conti-
la Toscana meridionale. Questa profonda, che una vol- nuo (vulcani hawaiani)
enorme fonte di calore però, non è ta raggiunta la superfi- o a ritmo intermittente
direttamente utilizzabile. Per tra- cie hanno una tempera- e con manifestazioni
sportarne una parte in superficie tura superiore ai 20 gra- esplosive (come avvie-
è necessario un veicolo: l’acqua. di centigradi. Possono ne, in Italia, per l’Etna).
Essa penetra nel sottosuolo, si ri- contenere minerali di- I principali vulcani an-
scalda a contatto con le rocce cal- sciolti, che si deposita- cora in attività sono di-
no quando l’acqua si sposti lungo una fascia
de, e si raccoglie nelle fratture del- raffredda. E’ quanto av- che percorre i margini
la roccia, il “serbatoio geotermi- viene a Saturnia e a Ba- continentali, la “cintura
co” dove raggiunge la temperatura gni San Filippo, in To- di fuoco”, sede anche
di 300 gradi centigradi. L’acqua scana, dove il carbonato dei terremoti profondi.
poi può ritornare spontamente in
▼
Focus 129
 Rifornimento Campania, Tracce
illimitato tangibili

V engono chiamate ener-

gie rinnovabili: utilizzan-
Toscana e Un vecchio
vapordotto
incrostato.
dole, cioè, non vengono
consumati materiali che
Veneto: ecco L’acqua
geotermica
contiene fino
prima o poi potrebbero finire
(come avviene nel caso
del petrolio). I combustibili
l’Italia calda a 300 grammi
per litro di
utilizzati inoltre sono a buon sostanze
prezzo, se non gratuiti. Il superficie attraverso il camino di chimiche

loro contributo al fabbiso-
gno energetico nazionale
è per ora irrisorio. Con una
capillare diffusione di piccoli
impianti, potrebbero
diventare importanti.
■ Energia da biomasse
Quando si brucia legno
in un camino, si utilizza
una biomassa come fonte
di energia. Ci sono però
altre biomasse che possono
essere utilizzate, con una
notevole convenienza
economica, per alimentare
i bruciatori: i rifiuti urbani,
gli scarti di produzione, le
deiezioni di alcuni animali.
Entro l’anno Duemila
il Piano energetico
nazionale prevede di
risparmiare, tramite questa
fonte di energia, 18 milioni
di barili di petrolio.
■ Energia solare
Viene catturata da cellule
fotovoltaiche (due strati
di silicio disposti su un
supporto di vetro) che
trasformano direttamente
l’energia solare in energia
elettrica. I pannelli fotovol-
taici occupano molto posto
e quindi l’applicazione
migliore, in Italia, non sono
le grandi centrali. In
compenso però l’energia
solare consente l’utilizzo
di piccoli impianti, per
alimentare case isolate,
piccole fabbriche, pompe,
oppure boe marine. Attual-
mente la potenza installata
in Italia fa risparmiare circa
un milione e mezzo di
barili di petrolio ogni anno.
■ Energia eolica
La fonte di energia è il ven-
to, che fa ruotare le pale
di un generatore. Il principio
è lo stesso dei mulini a
vento, ma in questo caso
viene azionato un rotore
che genera energia elettri-
ca. Perché possa funziona-
re è necessaria la presenza
di un vento costante.
Secondo il Piano energetico
nazionale, se verranno
installate nuove centrali eo-
liche, si potranno risparmia-
re in futuro circa tre milioni
di barili di petrolio all’anno.
Focus 130
▼
un geyser, o le sorgenti di acque
calde. «Se invece il serbatoio è co-
perto da uno strato di terreni im-
permeabili, l’acqua rimane confi-
nata in profondità, e può restare
allo stato liquido a causa della
pressione esercitata dagli strati su-
periori: diventerà vapore solo
quando avrà la possibilità di rag-
giungere la superficie. Per esempio
attraverso piccole fratture natura-
li che, come le fumarole, hanno un
diametro di pochi millimetri ap-
pena, o tramite un pozzo perfora-
to appositamente. Stare a Larde-
rello quindi, è come essere su una
pentola a pressione: il fuoco del
fornello è rappresentato dal mag-
ma; la pentola è il serbatoio geo-
termico, e contiene il “brodo” (e
cioé i fluidi caldi); il coperchio so-
no le rocce impermeabili. Quando
si apre la valvola, e cioé il pozzo,
l’acqua esce violentemente sotto
forma di vapore», spiega
Barbier.
Il vapore allo stato pu-
ro viene estratto, oltre
che in Toscana, anche in
una località californiana
(The Geyser), e in Giap-
pone, a Matsukawa. La
maggior parte delle cen-
trali geotermiche esisten-
ti al mondo, lavorano in-
vece con miscele di acqua
mista a vapore, e ciò ren-
de il processo della pro-
duzione di elettricità un
po’ meno efficiente. Proprio le ca-
ratteristiche chimico fisiche del-
l’acqua consentono di cercare i
serbatoi geotermici ideali: «Que-
sto vapore è formato da molecole
d’acqua, cioè ossigeno e idrogeno.
I due elementi però si presentano
sotto varie forme di isotopi, cioé
varietà di ossigeno e idrogeno che
hanno masse atomiche diverse. Lo
studio dei rapporti tra i vari isoto-
pi presenti nelle acque fornisce in-
teressanti informazioni: per esem-
pio se l’acqua ha raggiunto in
profondità temperature elevate,
indipendentemente dal valore del-
la temperatura di superficie, op-
pure se l’acqua ha un’origine mag-
matica o deriva dalle infiltrazioni
meteoriche», dice Costanzo Pani-
chi, geochimico del Cnr.
Un tecnico controlla
il funzionamento di un
pozzo geotermico. A
Larderello si estraggono
circa 4000 tonellate
di vapore all’ora.
Fu un chimico francese a lanciare l’idea, e il vapore diventò energia
La chiamavano valle dell’inferno
Sopra, la valle di Larderello in una incisione
ottocentesca. A destra, Francesco
de Larderel, scopritore della geotermia.
Le possibilità di utilizzo dell’e-
nergia geotermica non finiscono
tuttavia qui.
«I serbatoi geotermici hanno
una durata limitata: l’acqua prele-
vata dal bacino, viene in genere
reintegrata dalle piogge, ma il rit-
mo di estrazione del vapore è più
veloce. Così spesso per eliminare
l’acqua calda che esce dalle cen-
trali, senza danneggiare l’ambien-
te, la si “inietta” di nuovo nel sot-
tosuolo. In futuro però, soprattut-
to negli Stati Uniti, si sfrutterà in
un nuovo modo il calore terrestre:
si creeranno cioè serbatoi geoter-
mici artificiali», dice Giancarlo Ste-
fani, geologo dell’Enel. In alcune
aree della crosta terrestre, carat-
terizzate da rocce impermeabili e
assenza totale d’acqua, ci sono
punti nei quali la temperatura è
molto più alta del previsto: sono
le rocce calde “secche”. Qui c’è un
forte flusso conduttivo, che fa sali-
re il calore dal profondo. Per po-
terlo mettere a frutto, si è pensato
di rendere artificialmente per-
meabili le rocce, e consentire così
la penetrazione dell’acqua. «L’i-
dea è semplice e geniale. E’ suffi-
ciente perforare una coppia di poz-
Si produceva elettricità per estrarre sale e boro
L’apertura di un pozzo, agli inzi del Novecento. La prima centrale
fu costruita nel 1912: riforniva Larderello, Pomarance e Volterra.
zi, distanti un centinaio di metri in
profondità. Attraverso il primo
viene pompata acqua a una pres-
sione elevatissima, tale da aprire
delle fessure nelle rocce. Il secon-
do pozzo serve invece a riportare
alla superficie l’acqua, che nel frat-
tempo si è riscaldata circolando
nelle fratture artificiali», aggiunge
Enrico Barbier.
In mancanza d’altro però, anche
le sorgenti di acqua calda posso-
no essere sfruttate. In questo caso
non si produce elettricità, ma il ca-
lore viene usato in modo ancora
più efficiente. L’acqua viene in-
estranee: per
esempio
solfati e cloruri.
I cacciatori di vapore
P er raggiungere il
serbatoio di vapo-
re sotto la crosta di
che, oppure eruttive
(magma solidificato)
entrambe molto più
rocce impermeabili, dure. Ecco perché il
occorre perforare il costo della perfora-
suolo con una trivella. zione può rappresen-
Gli impianti sembra- tare anche più del 50
no quindi simili a per cento del costo
quelli utilizzati per i totale di un impianto
pozzi petroliferi, ma geotermico. Per riu-
la ricerca degli idro- scire a forare lo stra-
carburi è più sempli- to roccioso (il pozzo
ce. Le rocce in cui so- è lungo, in media, 3
no contenute le riser- chilometri) viene uti-
ve di petrolio sono lizzato uno scalpello
sedimentarie, e cioè in acciaio, rinforzato
si sono formate in se- con carburo di tung-
guito alla deposizio- steno, con denti par-
ne di strati di mate- ticolarmente acumi-
riali che provenivano nati. La velocità di
da lontano, poi ricri- perforazione va da
viata direttamente negli impianti stallizzati e cementa- una decina di metri
di riscaldamento, e circola nei ter- ti insieme. Il vapore all’ora, per le rocce
mosifoni. La dispersione di calore geotermico invece è più tenere, a qualche
è ridotta e già ad Abano Terme, coperto da uno strato centimetro per quelle
di rocce metamorfi- più resistenti.
per esempio, 74 alberghi utilizzano
le acque termali tra 65 e 87 gradi Meccanica
per il riscaldamento degli ambien- di precisione
ti, e a Ferrara 14 mila apparta-
A sinistra, uno
menti del centro storico possono scalpello per
contare sull’acqua a 102 gradi, rin- la trivellazione.
venuta a quattro chilometri dalla I denti rotanti
città in un pozzo perforato dall’A- permettono
gip. In Italia si potrebbero riscal- una maggiore
penetrazione.
dare così tutte le regioni del centro,
la Campania, e il nord est. ■ Sopra, un pozzo.
Mariella Bussolati
Focus 131
Tecnologia
Senza Pillole

L’eredi tà della
Microinfusori filo fredde
per diabetici La Black & Hanno la
Si tratta di vere Decker inventò funzione di
e proprie pompe un trapano abbassare,
che iniettano senza fili per all’interno
insulina di continuo: la raccolta del corpo, la
sono composte Documenti di rocce lunari. Oggi temperatura. L’effetto dura
da una siringa, da un catetere Le tecnologie Nasa tali attrezzi sono finché il principio attivo

Luna
e da un meccanismo che eroga per il trattamento ampiamente disponibili transita nell’organismo.

Q
l’insulina. L’apparecchio delle immagini uando, nel luglio del 1969, numero di bit - 32, 48 o 64 - che sul mercato.
lavora ventiquattro ore al giorno. è stata usata per
controllare lo
Che cosa ha l’Apollo 11 discese sulla
Luna, si trattava del più
l’elaboratore tratta come una singola
unità). Circa 310 K, nel linguaggio
avanzato oggetto mai dei computer. Molto, ma molto me-
Esplorazioni
stato di celebri
documenti, come
la dichiarazione
portato, nella prodotto dalla tecnologia umana.
Aveva a bordo un computer, natu-
no, della memoria d’un videogioco
o d’un telefonino d’oggi. Ne ha fatta
dall’alto
Grazie alle foto
d’indipendenza
degli Stati Uniti. vita di tutti ralmente, che serviva soprattutto
al controllo della navigazione. Tutto
di strada la scienza, da allora: e
moltissimi oggetti d’uso quotidiano
Mangiare
sano
scattate dallo
spazio, ed
elaborate dai
i giorni, la conquista dello il resto, compreso il pilotaggio
dell’astronave, era fatto a mano.
Quel computer aveva una memoria
devono il loro sviluppo proprio alla
ricerca della Nasa, e delle aziende
collegate, mirata alla conquista
La ricerca per
produrre cibo
sterile per
tecnici della Nasa,
gli archeologi hanno potuto spazio? Una infinità di nuovi di 38912 words (“parole”, cioè un dello spazio. Ecco qualche esempio. gli astronauti
dell’Apollo Palloncini
scoprire città perdute come arteriosi
Ubar, nel deserto dell’Oman. prodotti LO SHUTTLE
ha portato a nuovi sistemi
di cottura e di packaging
(il confezionamento): oggi
Alcune tecnologie
per il trattamento di
sono usati ampiamente immagini dallo spazio
A lato, lo Shuttle dall’industria alimentare. vengono usate per
odierno, o Sts guidare i medici durante
Controllare (Space transport interventi di angioplastica,
le ustioni system). Si tratta o per inserire palloncini
di un sistema nelle arterie, con i quali
La tecnologia composto dal
degli ultrasuoni, rimuovere ostruzioni.
sviluppata per
Pacemaker veicolo vero e
scoprire lesioni d’avanguardia proprio, l’Orbiter
All’inizio serviva (45 metri di
nello scafo lunghezza, 14,4
di aerei e astronavi, è anche a controllare le Proteggere
comunicazioni fra metri di apertura
usata per controllare lo stato L’APOLLO
(e la guarigione) di cicatrici i satelliti e la Terra: alare, equipaggio La tuta “fredda” la lente
ora questa tecnologia fino a 8 persone); E’ una specie
da ferite e ustioni. Qui sopra, il vecchio modulo un serbatoio a Sviluppata per
è usata per fabbricare lunare dell’Apollo 11. assicurare forme di vernice che
stimolatori cardiaci perdere che protegge e
Era agganciato al modulo contiene fino a 700 tonnellate di di raffreddamento
avanzati, programmabili di comando, e due dei tre TUTA & GUANTI IL SATURNO carburante e alimenta i motori all’interno delle tute irrobustisce
e regolabili all’esterno membri dell’equipaggio vi si spaziali, è oggi le superfici
Termometri del corpo nel quale trasferivano, al momento Impressionante A portare l’uomo dell’Orbiter; due razzi laterali
ampiamente usata plastiche nello spazio. Ma si
a infrarossi sono impiantati. della discesa sulla Luna. è stata, anche, sulla Luna fu il (“booster”) recuperabili per
da pompieri, piloti di usa anche per gli occhiali, e
più potente razzo mezzo di un paracadute. per tutto ciò che ha bisogno
Sono stati Nel modulo lunare si stava l’evoluzione delle tute Il sistema è alto circa Formula 1, e nell’industria.
inventati per in piedi, e gli astronauti spaziali. Quelle usate mai costruito, di trattamenti antigraffio.
il Saturno V. la metà del vecchio
controllare dormivano in un’amaca. per il progetto Apollo Saturno V.
lo stato di erano fatte su misura. Realizzato a
partire dal 1967
salute degli Termografie Oggi vengono prodotte era alto 109 metri
astronauti. Inseriti nel canale multicolori in piccole serie,
auricolare, possono misurare in taglie standard, (cioè la lunghezza Vernici anti
la temperatura corporea Permettono di eventualmente di un campo di corrosione
in due secondi soltanto. rappresentare adattate. Le prime erano abbastanza calcio), e aveva un
a colori il corpo, diametro massimo Servivano a
rigide, e consentivano un uso ininterrotto di 10 metri. Peso ridurre i costi di
secondo la sua per 4 ore al massimo. Quelle di oggi manutenzione al
temperatura : in sono più leggere e flessibili, soprattutto totale a pieno Disinfezione
questo modo è possibile scoprire carico: 3 mila Johnson Space
nel busto e nei guanti (dal momento tonnellate. Tre Ospedali, industrie Center: sono
con esattezza aree infiammate, che gli astronauti sono chiamati stati usati anche per ridipingere
sorgenti di dolore e stadi. Potenza dei farmaceutiche e ad alta
spesso a operazioni delicate, che motori del primo tecnologia (per esempio la Statua della Libertà, il Golden
problemi di circolazione. richiedono l’articolazione perfetta Gate a San Francisco e varie
stadio: 100 per la produzione di chip)
delle dita) e hanno una milioni di cavalli. usano gli stessi sistemi strutture del canale di Panama.
Monitoraggio autonomia di 8 ore. di disinfezione elaborati
cardiaco Potabilizzatori per i voli spaziali.
I monitor per il Angioplastica e purificatori
controllo a distanza All’inizio il laser
delle pulsazioni servivano, in origine, veniva impiegato Coperte Risparmiare A bordo delle navette Respirare meglio
a verificare in tempo reale lo stato per effettuare test a distanza, spaziali energia spaziali servono a Partendo dal sistema
di salute degli astronauti. Adesso sui satelliti. Adesso è largamente purificare e riciclare di sopravvivenza degli
Una copertura La Nasa ha l’acqua da bere. Gli
vengono usati nella medicina usato in chirurgia: per metallica “spruzzata” sviluppato astronauti (il “life support
generale, e anche durante esempio, per togliere i depositi stessi principi vengono system”) il Johnson
su un film di plastica: una tecnologia applicati ai sistemi
gli allenamenti degli atleti. di grasso nelle arterie. serviva a riflettere per tenere Space Center ha prodotto
urbani e domestici apparecchi respiratori
segnali radio sotto controllo di potabilizzazione
e a isolare i veicoli spaziali. Riesce il flusso di elettricità ai motori molto più leggeri e più efficaci.
delle acque.
a trattenere l’80% del calore dei satelliti, ed evitare così enormi
di un corpo umano. Una coperta sprechi. Lo stesso dispositivo
Focus 132 ingombra quanto un mazzo di carte. si applica a frigoriferi e trapani. Focus 133
Alimenti

Nel gelato convivono i tre stati fisici della

materia: solido, liquido e gassoso.
A tenerlo insieme provvedono poi
acqua, emulsionanti e stabilizzanti.
Ecco come viene fabbricato
Consumatori Speciale per

E’
astronauti arrivata l’estate? Non
moderati c’è niente di meglio di
Sergio Barsanti, Sopra, una una coppa piena di un
tecnico dei gelati. fabbrica di
gelati in Italia. sistema trifasico, che è
Gli italiani come dire un’emulsione di acqua,
mangiano in media A sinistra, un’
operaia controlla grassi e aria. Per la chimica il gela-
ogni anno oltre
sei chili di gelato la produzione to è proprio questo: una miscela
a testa. Nella di ghiaccioli in di latte, zuccheri, acqua, uova, frut-
graduatoria una fabbrica ta e grassi, congelata “sotto agita-
mondiale sono solo americana. Per zione” in modo da farle incorpo-
al settimo posto. gli astronauti è rare aria. Il risultato? Una soffice
stato addirittura crema che comprende i tre stati fi-
inventato il
gelato liofilizzato: sici della materia: liquido (l’ac-
il sapore è quello qua), solido (grassi, zuccheri, frut-
giusto, ma manca ta), e gassoso (l’aria). Il ruolo prin-
la sensazione cipale è però quello dell’acqua,
di freddo. che deve inglobare e tenere insie-
me tutto il resto: in essa le sostan-
ze solide ma solubili come gli zuc-
cheri, si sciolgono. Quelle che non
si sciolgono, come i grassi, riman-
gono sospese.
Tutto il sistema, cioè il gelato, si
regge su un equilibrio molto deli-
cato. Infatti, per loro natura alcuni
ingredienti tenderebbero a sepa-
rarsi dagli altri: l’acqua durante il

Caldo?
congelamento può formare grossi
cristalli di ghiaccio. I grassi hanno
tendenza a raggrumarsi e a forma-
re stratificazioni. L’aria, infine, più
leggera degli altri elementi, tende a
concentrarsi nella parte più super-
ficiale del gelato. Soltanto con l’ar-
te del gelataio e con tecniche di
fabbricazione e ingredienti parti-
colari si può ottenere un gelato che
abbia una consi-
stenza omoge-
nea, cremosa e

Una leccata al
stabile.

▼
sistema trifasico...
In America è una bomba Come una
calorica: oltre 18 per
cento di grasso, per legge pastasciutta
E’ nutriente, e fa bene anche agli
Aiuti anziani. Ma in certi casi è vietato.
europei
A sinistra, la Fbisogna
a bene, in tutte le
stagioni, ma non
esagerare: il
In quali casi si deve
limitare al massimo
o addirittura abolire
Maggior
leggerezza
lavorazione
del gelato al gelato fornisce infatti il consumo di gelati? Renzo Pellati,
biscotto. Alcune da 200 a 250 calorie 1) Quando si sta nutrizionista. L’aria
aziende, che ogni 100 grammi. seguendo una dieta rende il gelato
prima usavano La differenza dipende a causa del sovrappe- più digeribile.
per i gelati dal tipo di gelato: so, soprattutto per i
grassi vegetali, quello alla frutta bambini. «E’ sufficien- dell’organismo, che si
ora usano burro in genere contiene te non aggiungere chiama gastrocolico»,
e panna: meno latte, panna il gelato al pasto, ma puntualizza Pellati.
costano meno e grassi rispetto al sostituirlo a un’altra Quando lo stomaco
grazie agli gelati di crema. Di pietanza, per esem- avverte una sensazio-
aiuti della Cee. solito, circa il 4 per pio la pasta condita». ne intensa di freddo,
cento di un gelato al 2) Quando si ha invia un segnale ai
latte è fatto di protei- allergia alle proteine nervi che a loro volta
ne di origine animale del latte o anche stimolano l’attività
(il tasso scende nel semplice intolleranza. muscolare dell’
gelato alla frutta, di La prima è dovuta intestino tenue:
Tutto comincia con la miscela- «Gli emulsionanti sono sostan- solito più ricco d’ac- a una vera e propria l’intestino si muove
▼

zione degli ingredienti. In tutti i ze che permettono all’acqua e ai qua), il 13 o 14 per reazione scatenata più rapidamente e
gelati ci sono alcuni ingredienti di grassi di coesistere senza separar- cento è costituito da dalle proteine (per in chi soffre di diarrea
base, ai quali poi vengono aggiun- si», spiega Franco Bray, presiden- grassi e il 20 per cen- esempio la caseina) si può avere un
to è fatto di zuccheri. con conseguente peggioramento della
ti i componenti tipici del gusto che te dell’Associazione italiana tec- Il resto è acqua. innalzamento situazione.
si vuole ottenere: per i gelati alla nologie alimentari. «Le molecole Il gelato è quindi un dei valori delle IgE, Inoltre, il gelato può
crema la miscela di base compren- degli emulsionanti hanno infatti alimento nutriente. avere effetti nega-
de latte, panna, uova (fresche o in un “polo lipofilo”, che attira mo- «Gli studi più recenti tivi sulla colecisti,
polvere), zuccheri e grassi, mentre lecole di grasso, e un “polo idrofi- hanno dimostrato che ma in effetti ciò
il gusto viene dato per esempio lo”, che attira molecole di acqua. può essere particolar- sembra dipendere
dalla vaniglia, dalle nocciole, dal Così, intorno alla molecola dell’e- mente utile per gli dalla quantità:
cacao, dal caffè. mulsionante si raggruppano sia anziani», dice il nutri- uova, cioccolato
Nel gelato alla frutta non ci sono molecole di acqua sia di grasso. zionista torinese e panna, spesso
Renzo Pellati. «Lo è abbondanti so-
uova, e il latte e la panna sono fa- In questo modo si forma un’e- soprattutto quando la prattutto nei gelati
coltativi: rimangono acqua e zuc- mulsione stabile». Gli emulsio- dieta rischia di essere artigianali, stimo-
cheri, ai quali si unisce la frutta de- nanti utilizzati per il gelato sono i povera di calorie e lano l’attività della
siderata sotto forma di purea, di mono e digliceridi degli acidi gras- di calcio, e perciò cistifellea, fino
succo o di concentrato. «Per rinfor- si. Il latte e le uova, inoltre, con- occorre un alimento alla comparsa
zare o correggere il sapore si ricor- tengono sostanze emulsionanti che li possa fornire e di coliche in chi
re agli aromi, che possono essere naturali come le lecitine e alcune sia allo stesso tempo Il gelato nutre e fa soffre di calcoli.
estratti naturali oppure di sintesi», proteine del latte. facilmente assimilabi- bene, ma non si deve Infine, un’avvertenza
dice Sergio Barsanti, direttore del- le: infatti, bastano aggiungerlo al pasto. per il ghiacciolo, con-
l’assicurazione-qualità della Sam- Cinque fasi di pochi minuti per
digerire il gelato alla le immunoglobuline
fezionato con acqua
trasformata in ghiac-
montana. «In genere vengono pre- fabbricazione: frutta, e poco di più specifiche per l’aller- cio e contenente
feriti gli aromi naturali e quelli “na- riposo compreso per quelli che conten- gia. La seconda è zucchero dal 10 al 12
tural-identici”, ottenuti ri- gono crema di latte legata all’incapacità per cento. A questi
producendo artificialmen- Gli stabilizzanti servono invece o panna». Anche dell’organismo di prodotti sono aggiunti
te le molecole dell’aro- a trattenere l’acqua contenuta nel quando si ha la feb- scindere e assorbire coloranti che, seppur
ma naturale». Poi ci gelato, impedendole sia di forma- bre, se non è causata i costituenti del latte, non tossici e perfet-
sono i coloranti, re grossi cristalli di ghiaccio al mo- da disturbi gastroin- che quindi creano tamente conformi
usati soprattutto mento del congelamento, sia di li- testinali, una coppa disturbi come diarrea alla legge, possono
di gelato può essere e dolori addominali. scatenare fenomeni
per i gusti i cui in- berarsi al momento dello sciogli- un valido sistema per 3) In caso di diarrea. allergici come riniti,
gredienti non so- mento. «Gli stabilizzanti si trova- risolvere il problema «Il fresco stimola orticaria e asma.
no sufficiente- no anche in natura, come per dell’alimentazione. un particolare riflesso Federico Mereta
mente colorati, per esempio la pectina nella frutta, che
esempio la menta e fa sì che la polpa, fatta per il 90
il pistacchio. Fon- per cento di acqua, rimanga com- percentuali minime, tra lo 0,1 e lo ste nel portare la miscela a una
damentale invece patta», chiarisce Bray. «Un tempo 0,5 per cento, e così non alterano il temperatura tra i 75 e i 90 gradi
è il ruolo degli si adoperava come stabilizzante la sapore del gelato». per pochi minuti, e in questo modo
additivi chimi- farina o l’amido, mentre oggi esi- La fabbricazione del gelato si di- viene eliminato il 90 per cento cir-
ci: emulsionan- stono diverse sostanze più efficaci vide in cinque fasi: pastorizzazione, ca dei microrganismi. «La fase del-
ti e stabilizzan- come le gelatine (proteine anima- omogeneizzazione, maturazione, la pastorizzazione viene sfruttata
ti, senza i quali li), la farina di semi di carrube, di congelamento, indurimento. anche per un altro scopo: far scio-
il gelato non sta- guar e le carragenine (estratte da 1. La pastorizzazione serve a ri- gliere bene gli ingredienti solidi,
rebbe insieme. un’alga), che vengono usate in durre la quantità di batteri: consi- come gli zuccheri», aggiunge Bray.
▼
 L’industria può tenere
i gelati in frigo anche
per due anni. E
il sapore non cambia
2. Segue im-
mediatamente,
alla stessa tem-
peratura, l’omo-
geneizzazione, per
ottenere la disper-
sione omogenea di
tutte le particelle e in
particolare del grasso, che al-
trimenti tende a formare dei
grumi. «Per questo la miscela
viene introdotta in una macchi-
▼
na a pistoni che la costringe a pas-
sare attraverso fori del diametro
di qualche millesimo di millime-
tro, cosicché le particelle aggru-
mate vengono disperse».
3. Il composto ancora liquido
viene raffreddato fino a una tem-
peratura di quattro o cinque gradi,
e per qualche ora (normalmente
circa quattro) viene lasciato ripo-
sare. In questo periodo di matu-
razione avvengono alcuni cambia-
menti: il grasso solidifica parzial-
mente, aumentando la cremosità
della miscela, e le proteine del lat-
te e gli stabilizzanti si idratano,
cioè assorbono l’acqua, rendendo
la massa più viscosa.
4. Segue il congelamento: «Con
una pompa la miscela viene fatta
passare nel congelatore, un cilin-
Non tolleri il latte?
Ora c’è la soia
P er chi non tollera il latte
esiste una sorta di gelato
vegetale, prodotto con latte
di soia. E’ simile al gelato fatto
con il latte normale, ma
presenta alcune caratteristiche
specifiche. Non contiene grassi
e proteine di origine animale,
è privo di lattosio, lo zucchero
del latte non tollerato da molte
persone, e non apporta
colesterolo. Cento grammi
di gelato forniscono circa 160
calorie, due grammi di proteine
vegetali, 22 di zuccheri e 7 di
grassi. La presenza della soia,
comunque, può risultare utile
anche dal punto di vista nutriti-
vo perché le proteine dei semi
di soia, da cui viene tratto il
gelato, contengono aminoacidi
essenziali, cioè quelli
che il corpo non è in grado di
produrre autonomamente.
Focus 138
dro posto orizzontalmente intorno
al quale scorre una sostanza refri-
gerante. All’interno del cilindro
c’è un albero centrale, munito di
pale trasversali, che ruota», spiega
Sergio Barsanti. Insieme con la mi-
scela, viene pompata nel congela-
tore anche aria e la miscela viene
sbattuta in modo da fargliela in-
corporare, per ottenere una consi-
stenza più soffice e leggera. Il con-
gelamento deve essere molto ra-
pido per impedire all’acqua libera
di formare cristalli di ghiaccio
troppo grandi che sarebbero fasti-
diosi al palato: nel giro di uno o
due minuti il gelato esce dal free-
zer a una temperatura di circa 6-8
gradi sotto zero.
5. A questa temperatura il ge-
lato è dosato nelle confezioni, e
viene indurito portandolo alla
temperatura di conservazione: da
20 a 25 gradi sotto zero.
L’aria fa la differenza
tra il gelato industriale
e quello artigianale
Occorre però sempre fare una
distinzione importante tra la pro-
duzione industriale e la produzio-
ne artigianale: la prima riguarda
infatti grandi quantità di gelato di-
stribuite su un vasto territorio, che
devono poter essere conservate a Controllori elettronici
lungo (le industrie possono tenere Macchinari per la lavorazione industriale del gelato. Il controllo della
il gelato nei propri superfrigorife- produzione, anche per evitare errori, ora è affidato ai computer.
ri anche per due anni), mentre la
seconda riguarda generalmente
piccole quantità destinate a pochi
punti di vendita. «Il gelataio arti- Ai batteri ci pensa il freddo
gianale utilizza materie prime fre-
sche: latte, panna, uova arrivano
giornalmente o settimanalmente,
Itolariguarda
gelato può andare
male? Per quan-
il gelato
stati puliti e disinfet-
tati perfettamente).
Una volta che
sempre intorno ai 10
gradi sotto zero. In
questi casi possono
mentre la frutta viene comprata industriale, normal- il gelato è pronto, i solo cambiare le
in stagione», spiega Anselmo Pi- mente la pastorizza- microrganismi rima- caratteristiche
goli, dirigente di una importante zione della miscela sti vengono neutra- chimiche e fisiche
elimina i microrgani- lizzati dalle tempera- del gelato, che per-
gelateria artigianale a Milano. smi patogeni presen- ture di conservazio- de così la sua tipica
«Inoltre la quantità di aria incor- ti nelle materie ne: 20-25 gradi consistenza schiu-
porata può portare, nella produ- prime (stafilococco, sottozero. Se poi il mosa per diventare
zione industriale, a un aumento in salmonella, colifor- gelato viene sconge più compatto. I
volume del 100 per cento, mentre mi) che possono lato per essere rischi legati alla
nel gelato artigianale è sempre in- causare intossicazio- consumato, non sale contaminazione
feriore al 50 per cento». Infine l’ar- ni alimentari. Tutta- comunque mai a sono invece più alti
tigiano, non dovendo conservare il via il gelato può temperature tali da per quanto riguarda
gelato per lunghi periodi, può li- essere contaminato permettere una il gelato artigianale,
anche dopo la pasto- proliferazione dei nella cui lavorazione
mitare l’uso degli additivi chimici rizzazione (per esem- batteri: anche quan- manca la fase
che servono a mantenerne la strut- pio se i macchinari e do diventa morbido, di pastorizzazione a
tura. ■ gli attrezzi non sono infatti, rimane pur livello industriale.
Laura Gonano
Archeologia

Alla ricerca Il porto

di Erode
Anfore sul
fondale dell’
antica Cesarea

delle navi
Maritima,
sulla costa di
Israele, a metà
strada fra le
odierne Haifa e
Tel Aviv. Duemila
anni fa era uno
dei porti più
attivi del
Mediterraneo:

perdute
anello di
congiunzione
commerciale
Anfore, armi, fra l’Oriente
e Roma.
gioielli, porti,
città intere.
I fondali del Mediterraneo sono
ricchissimi di tesori. Come
si scoprono e si recuperano?

I
l piede di un uomo spunta tra
le rocce del fondo marino di
Punta del Serrone, a Brindisi.
Il carabiniere, che sta facendo
un’immersione, pensa subito al
peggio: un delitto di mafia. Invece
no. E’ iniziato così, tinto di giallo, il
più importante rinvenimento ar-
cheologico italiano degli ultimi an-
ni, quello dei bronzi di Brindisi. Il
piede si è presto rivelato infatti
parte di una statua che, insieme
con altri 300 frammenti di bronzo,
è stata poi recuperata: oggi tutto il
materiale è in fase di studio, diviso
tra i centri statali di restauro di Ro-
ma, Firenze, e il museo di Brindisi.
Per gli storici è una scoperta perfi-
no più importante di quella dei
Bronzi di Riace: in quel caso si
trattava di sole due statue, per
quanto straordinarie dal punto di
vista artistico, provenienti dalla
Grecia e dirette al mercato anti-
quario di Roma antica. Qui invece
siamo di fronte a statue che spa-
ziano, per cronologia, dal IV se-
colo avanti Cristo al IV secolo do-
po Cristo. Che cosa ci facesse tutto
quel materiale su una nave (della
quale, peraltro, non è rimasta trac-
cia), è difficile dirlo. Di certo il
naufragio è avvenuto dopo il IV
secolo e l’ipotesi più probabile è
▼

SECOLI DI STORIA

Gioielli e monete rinvenuti a Cesarea Maritima. I primi risalgono probabilmente al periodo delle crociate.
L’incontro - Claudio Mocchegiani Carpano
“Si sa, ma non si dice”
Sta nascendo l’anagrafe elettronica dei
relitti segnalati nei nostri mari. Sarà
riservata e consentirà di tenere sotto
controllo un patrimonio inestimabile.
L’
ultimo relitto avvistato si
trova ancora laggiù, a 45
metri sul fondo del Tirre-
no, davanti alle coste della
Toscana meridionale. L’hanno se-
gnalato, come sempre, pescatori e
turisti subacquei: è carico di mi-
gliaia di anfore, impilate l’una sul-
l’altra, come le stivavano i romani
sulle loro navi nel I secolo avanti
Cristo. «Abbiamo fatto una im-
mersione di controllo. Non abbia-
mo rilevato attività di clandestini,
anche perché la profondità è no-
tevole, quindi torneremo al più
presto per fare le riprese video,
dopodiché installaremo una co-
pertura di salvaguardia». Chi par-
la è l’archeologo subacqueo Clau-
dio Mocchegiani Carpano, 43 an-
ni, romano, vicedirettore dello
Stas (Servizio tecnico per l’ar-
cheologia subacquea). Sorto nel
1986, lo Stas è in pratica l’unica
struttura competente, a livello isti-
tuzionale (fa capo al ministero dei
Beni culturali), per intervenire sul
patrimonio sommerso italiano. Le
singole soprintendenze archeolo-
Non solo
classici
Piero Gianfrotta.
“Non c’è più solo
l’archeologia
classica: oggi ci
si occupa anche
di giacimenti
sottomarini
medievali e
rinascimentali”.
Navi
speciali
Giuliano Volpe.
“Bisognerebbe
poter disporre
di navi attrezzate
apposta per
l’archeologia
subacquea”.
giche, infatti, non dispongono nel
loro organico di tecnici qualificati
per questo tipo di ricerche.
Dunque la nave romana re-
sterà sul fondo?
Sì. Coperta con una serie di reti
elettrosaldate e di sacchetti di sab-
bia. Lo stesso abbiamo fatto, già
una quindicina di anni fa, con un
relitto romano carico di anfore se-
gnalato a Santa Caterina di Nardò,
in Puglia. Non ci sono infatti i mez-
zi, economici e logistici, per ripor-
tare in superficie tutto quello che
troviamo. Lo Stas è stato concepi-
to come un servizio di pronto soc-
corso. Interviene sulle segnalazio-
ni che arrivano da ogni parte d’I-
talia, e si avvale anche del suppor-
to di reparti speciali di carabinieri,
finanza, vigili del fuoco. Dal 1987
abbiamo fatto almeno duemila so-
pralluoghi. Ma se si tratta di fare
uno scavo vero e proprio (e questo
avviene soltanto in casi speciali,
come il ritrovamento dei bronzi di
Brindisi, nel 1992) dobbiamo chie-
dere l’intervento di ditte specializ-
Un aspirapolvere subacqueo per frugare nella
che la nave avesse caricato una
▼
raccolta di sculture di bronzo (for-
se frutto di una rapina, e alcune
già ridotte a pezzi) per riciclarne il
prezioso metallo. Dopo il naufra-
gio, le maree hanno sparpagliato
gli oggetti sul fondale adriatico.
1 COME
SI SCAVA
Ma il ritrovamento di Brindisi
è stato fondamentale anche per-
ché ha permesso agli archeologi
di effettuare uno scavo nel pieno
rispetto della metodologia richie-
sta da questa disciplina. In primo
zate nella ricerca subacquea. Tutto
allora viene diretto dalla soprin-
tendenza della regione interessata.
In un certo senso, si può dire che
l’archeologia subacquea in Italia,
intesa come attività di ricerca vera
e propria, e non di emergenza, de-
ve ancora nascere.
Quali problemi pone lo sca-
vo subacqueo?
La metodologia di base è la stes-
sa di uno scavo a terra: prima si fa
luogo, infatti, tutti i pezzi sono sta-
ti individuati per mezzo di un me-
tal detector subacqueo. Quindi si è
passati allo scavo vero e proprio,
cioè alla ripulitura dei singoli pez-
zi per mezzo di una sorbona, cioè
una specie di aspirapolvere subac-
queo, una pompa ad aria alimen-
tata da un compressore sulla barca
d’appoggio. Inoltre, prima di ri-
portare tutti i pezzi a bordo, l’a-
rea è stata filmata e rilevata grafi-
camente, e ogni oggetto contras-
segnato da un cartellino di plastica
sul quale veniva descritta la sua
posizione nell’area di scavo. I pez-
una quadrettatura, cioè la suddi-
visione dell’area in settori me-
diante una serie di paletti, poi il ri-
lievo grafico, la fotografia, e quin-
di il prelievo dei singoli pezzi. Lo
svantaggio è che tutto avviene
sott’acqua, dove si può lavorare
soltanto per poche ore al giorno
(quante, con esattezza, lo si stabi-
lisce in relazione alla profondità) e
con costi maggiori (la prestazione
quotidiana di un tecnico subac-
queo costa tre volte quella di un
sabbia dei fondali
zi più piccoli sono stati recuperati
con cassette di plastica agganciate
a palloni (gonfiati con le stesse
bombole dei subacquei), e accom-
pagnati dai sub stessi fino alla su-
perficie. Invece i pezzi più grandi
(il busto di un togato è quello più
famoso) sono stati adagiati su ba-
relle di legno, avvolti in pannelli
di gommapiuma, e infine issati,
sempre grazie ai palloni, fino alla
barca d’appoggio.
Quello dell’archeologo subac-
queo non è un lavoro semplice. A
Brindisi, per esempio, i sub non
scendevano più di due volte al
Prima archeologo, poi subacqueo
Sopra, Claudio Mocchegiani Carpano nella sede dello Stas
(Servizio tecnico per l’archeologia subacquea) e, a lato,
nel cantiere di scavo al Lungotevere Testaccio, a Roma.
operaio per un can-
tiere a terra). Recu-
perare un relitto inte-
ro, in definitiva, costa
da un miliardo e mez-
zo a due miliardi di li-
re. Inoltre manca per-
sonale specializzato:
in Italia esiste solo un corso uni-
versitario di archeologia subac-
quea, a Viterbo. Per il resto, chi
opera è per lo più autodidatta. Il
caso più frequente è di archeologi
di superficie che hanno preso il
brevetto sub. Come ho fatto io.
Eppure le scoperte non sono
certo mancate...
Il nostro è uno dei mari più ric-
chi in assoluto. I reperti più fre-
quenti sono navi commerciali ro-
giorno, anche se il fondale era ap-
pena a sedici metri di profondità,
lavoravano un’ora e quindi risali-
vano. Scavare a profondità mag-
giori è ancora più impegnativo: a
cinquanta metri, per esempio, si
può lavorare al massimo per una
decina di minuti, e bisogna quindi
risalire effettuando le rituali soste
di decompressione (per evitare le
embolie provocate dalla presenza
di azoto sciolto nel sangue). E’ per
questo che bisogna sempre avere a
disposizione, per un pronto inter-
vento in caso di incidenti, una ca-
mera iperbarica e un medico a
mane, perché l’Italia in età impe-
riale era al centro delle maggiori
rotte del Mediterraneo. Di questi
naufragi restano molte tracce per-
ché il carico, fatto per lo più di
anfore, resiste nei secoli. Delle na-
vi da guerra, invece, che spesso pri-
ma di affondare bruciavano, non
restano che poche tracce di metal-
lo: a Camarina, in Sicilia, dopo la
battaglia cui partecipò la flotta di
Pompeo sono rimaste solo 250 mo-
nete e qualche pezzetto di metallo,
forse appartenuto a una corazza.
I ritrovamenti sembrano av-
venire tutti nel Tirreno. E il ma-
re Adriatico?
E’ una zona che non ha fornito
molto, finora. Ma non è detto che
non racchiuda tesori. Basti pensa-
I container
del passato
Il recupero, da
parte del nucleo
di carabinieri
subacquei, di
un’anfora nelle
acque di Ponza,
nel mar Tirreno.
L’anfora faceva
parte del carico
di una nave
olearia romana
del primo secolo
dopo Cristo.
▼
re alla statua bronzea di Li-
sippo, che venne trovata di
fronte a Fano e poi trafugata
(oggi si trova in California,
al Paul Getty museum di
Malibu). Ma voci insistenti,
non ancora provate, dicono
che perfino i Bronzi di Riace
verrebbero dall’Adriatico.
Sarebbero stati trovati da al-
cuni pescatori calabresi che
frequentavano l’Adriatico, e
che se li portarono a casa,
nascondendoli sotto la sab-
bia in attesa di rivenderli. La
lo scopritore ci è inciampato
sopra, per caso, e l’affare è
sfumato. Bronzi a parte, an-
che quello di Venezia era un
importante mercato anti-
quario: così è indubbio che
un gran traffico di oggetti d’arte
transitasse nelle sue acque.
Quale peso ha l’attività dei
cercatori clandestini?
Fino a poco tempo fa in Italia
esisteva una cultura diffusa secon-
do la quale quel che è sepolto in
mare è proprietà di chi lo trova.
Così i turisti subacquei non si sono
mai fatti scrupolo di portarsi a ca-
sa anfore o pezzi di àncora. Per
fortuna le cose sono cambiate, sia
perché c’è una maggiore sensibi-
lità, sia per il maggiore controllo da
parte delle forze dell’ordine. Resta
il fatto che oggetti preziosi come il
Lisippo di bronzo o l’elmo deco-
rato del VI secolo avanti Cristo
trovato a Giglio Campese da pri-
vati inglesi, e trafugato, non tor-
neranno certo più indietro.
Che cosa si può fare, per
l’immediato futuro?
Stiamo compilando una mappa
computerizzata di tutti i relitti se-
gnalati o individuati nei nostri ma-
ri. Ogni sito verrà indicato con le
sue coordinate geografiche, in mo-
do che finanza, carabinieri e guar-
dia costiera abbiano sotto mano il
quadro delle zone a rischio di fur-
ti archeologici. Lavorando me-
diante satellite si potrà dare la po-
sizione del reperto con uno scarto
di cinque metri, che in mare è ec-
cezionalmente basso. La mappa
resterà ovviamente segreta.
Gran parte del patrimonio
sommerso sarà dunque inac-
cessibile al pubblico...
In effetti non è possibile lasciare
aperto al pubblico dei subacquei
un relitto carico d’anfore. Tutta-
via altri siti possono essere invece
adibiti a parco archeologico. Un
esperimento di questo tipo sta at-
tualmente avvenendo a Ustica,
nell’ambito della riserva marina.
Qui si trovano ancore e anfore
concrezionate, cioè ormai attacca-
te alle rocce: per ognuna è stato
preparato un cartellino descritti-
vo, quindi i reperti sono stati col-
legati in un itinerario attraverso
una sagola-guida (un cavo). Lo
stesso potrebbe essere fatto in fu-
turo in altre riserve marine: a Cro-
tone (Catanzaro) per esempio, do-
ve a poca profondità si trovano
due relitti che trasportavano mar-
mi. Un altro relitto di questo tipo si
trova in Puglia, a Punta Bevanga
(Taranto) a duecento metri dalla
riva e otto di profondità. Traspor-
tava sarcofagi di marmo bianco
greco, lisci, che dovevano essere
decorati nelle officine di Taranto.
In quel punto metteremo addirit-
tura una boa segnaletica per atti-
rare i turisti. ■
 43
N e r o
42
Naufragi 41 r
omerici Marsiglia
12
13
15
14 40
a
5 7 9 M
A lato, il più 8 11
antico tesoro 4 6
10 16
3
subacqueo mai 2 17 18 39
rinvenuto: una 64 19 20 Roma
21 38
nave risalente 65 63 22 23
26
al XIV secolo 1 66 25 36 37
prima di Cristo, 67 68 24
naufragata 48
a Ulu Burun, 61 62 29 Atene
presso Kas, in Malaga M a r 28 27
35
30 47 49
Turchia. Sotto, M
31 34
il recupero di 60 e 44
Algeri 33 46 Beirut
un’anfora a Ulu d 32 45
Burun. La nave, i 50 51
lunga 18 metri, t
giaceva a 52 53
e 54 55
circa 50 metri Relitti r r o
di profondità. a n e 56
Città porto 58
Tripoli 59 57
Opere d’arte Alessandria

Che cosa c’è sotto? Il Mediterraneo racconta...

1, Palma di Maiorca. 2,
cabo de Begur. 3 cabo de
Creus. 4, Port Vendres. 5,
SPLENDORI DELL’ETA’ DEL BRONZO Grand Coglou. 6, Fos-sur-
Mer. 7, Marsiglia. 8, La
Madrague. 9, St. Tropez.
10, Pointe Lequin (isola
di Porquerolles). 11, Vil-
lefranche-sur-Mer. 12,
cap Dramont. 13, Diano
Marina. 14, Albenga (più 25, Baia. 26, Ercolano. 41, Comacchio (nave ro- 55. Athlit. 56, Cesarea
grande nave oneraria mai 27, isole Eolie. 28, Lipari. mana in ottime condizioni, Maritima. 57, Alessandria.
ritrovata). 15, Varazze. 29, Ustica. 30, Marsala. nel fango). 42, Malamoc- 58, Apollonia. 59, Leptis
16, Follonica. 17, isola del 31, capo Granitola. 32, co. 43, Grado. 44, Meto- Magna. 60, Cartagine. 61,
Giglio e isola di Giannu- Camarina. 33, Marzame- ne. 45, capo Spitha. 46, Nora. 62, isola dei Cavoli
tri. 18, golfo di Baratti. mi. 34, Siracusa. 35, Ria- capo Malea. 47, il Pireo. (Villasimius). 63, isola di
19, isola di Montecristo. ce. 36, Taranto. 37, Brin- 48, capo Artemisio. 49, U- Spargi. 64, Bonifacio. 65,
20, Santa Severa. 21, disi. 38, Egnazia. 39, iso- lu Burum. 50, Sidone. 51, capo Testa. 66, Alghero.
Ostia. 22, Ladispoli. 23, le Tremiti. 40, Pesaro (na- Tiro. 52, Haifa. 53, Tel Dor. 67, isola di Mal di Ventre.
Pozzuoli. 24, Ventotene. ve da battaglia del ‘700). 54, Ma’agan Michael. 68, Tharros.

reno. Ma fu soltanto con l’impero
romano che tutto il Tirreno venne
Oggetti da Ulu Burun. Il disegno del falco dorato ad ali aperte era probabilmente caananita (Israele). solcato dalle navi che partivano
dai porti a sud di Roma e dalla
Campania. Di questo periodo è la
nave più grande mai ritrovata nel
Grazie ai relitti è stato possibile ricostruire Mediterraneo, quella di Albenga.
Risale al 90 avanti Cristo ed era
racotta, dopo il naufragio è pro- me con tutta la nave. Restano sol- (Israele), lungo più di due metri e
prio questo a tenere salda, sul fon- tanto le parti metalliche», aggiun- largo ottanta centimetri. Un’ecce-
dale, almeno la parte sottostante ge Pallares. Per lo stesso motivo è zione che William Murray, docen-
della nave. A partire dal Medioe- molto difficile ritrovare navi da te alla South Florida university, ha
vo, invece, il carico delle navi è battaglia. L’unica possibilità è che tentato di confermare, andando
fatto soprattutto di botti di legno si conservi il rostro metallico di cui alla ricerca dei resti della battaglia
che sott’acqua, per l’effetto degli
agenti marini, scompaiono insie-
erano dotate, ma l’unico finora ri-
trovato è quello bronzeo di Athlit
di Azio, avvenuta nel 31 avanti
Cristo nel golfo di Ambracia (mar

le rotte commerciali del mondo romano
bordo della nave appoggio.
▼
per far arrivare aria fino a 60 metri
tichità, a causa del forte vento da
▼
lunga 60 metri e larga una dozzi-
na». Trasportava vasellame di pro-
duzione campana e un migliaio di Laghi e fiumi: le sorprese dell’acqua dolce
anfore. Queste, per tutta l’epoca
romana, vennero utilizzate come
Imilalpiùvillaggio

di palafitte Queste ricerche confer-

Un Tir dell’antichità
Sopra, ancora Ulu Burun. In
tutto sei tonnellate di oggetti
in rame, di sette diverse
culture, dall’egizia alla micenea.
Focus 144
Il recupero di Brindisi è stato
effettuato dagli uomini dello Stas
(il Servizio tecnico per l’archeolo-
gia subacquea, che fa capo al mi-
nistero per i Beni culturali), con il
supporto della cooperativa Ac-
quarius di Milano. Di solito lo Stas
viene supportato dalle navi dell’I-
stituto idrografico della Marina
militare. «In Francia invece esiste
una nave equipaggiata proprio per
la ricerca archeologica subacquea,
ed è in dotazione al Drasm (l’e-
quivalente dello Stas italiano). Si
chiama Archeonaute», spiega
Giuliano Volpe, ricercatore del-
l’università di Bari. Lunga trenta
metri, è dotata di un compressore
per la ricarica delle bombole, di
un narghilé (un lunghissimo tubo)
di profondità, di una camera di de-
compressione, di palloni per il sol-
levamento del materiale, di picco-
li propulsori per spostarsi sott’ac-
qua, di un sofisticato sistema vi-
deo e fotografico, e di un sistema
di collegamento telefonico tra l’e-
quipaggio di bordo e i subacquei
(che sono dotati di una maschera a
tutta faccia, con applicato un mi-
crofono interno).
Volpe, che da anni collabora
con il Drasm, ha sperimentato di-
rettamente le funzioni dell’Ar-
cheonaute durante la campagna di
scavo di Pointe Lequin, vicino a
Porquerolles. «Ci trovammo in
presenza di un vero e proprio cimi-
tero marino. Un punto nel quale la
navigazione è difficile fin dall’an-
nord est e di alcuni spuntoni di roc-
cia. Qui, a quindici metri di profon-
dità, abbiamo trovato quattro navi:
la più antica è del VI secolo, greca,
quindi una massaliota del V seco-
lo, e due romane».
2 CHE COSA
SI TROVA
I relitti navali sono il ritrova-
mento più frequente. «E’ stato il
loro recupero a consentirci di ri-
costruire le principali rotte com-
merciali dell’antichità», spiega
Francisca Pallares, docente di Ar-
cheologia subacquea all’università
di Viterbo. «Quelle principali era-
no due: una fenicia, che da oriente
costeggiava l’Africa settentrionale;
un’altra greca, che arrivava nel Tir-
contenitori per il trasporto di vino grande d’Italia, 30
e olio. «In età augustea apparvero metri quadrati, si
invece a bordo delle navi i dolia, trova immerso nelle ac-
cioè contenitori di terracotta fissi e que del lago di Viverone.
alti due metri, per due metri di dia- Nessuno può avvicinarvi-
si, perché la Soprinten-
metro» Siamo con ciò alle prime denza del Piemonte lo ha
navi cisterna dell’antichità. dotato di un sistema di
Un’altra fase ben documentata
è quella del II secolo, quando le
allarme elettronico. E’
fatto di capanne costrui-
grandi famiglie senatorie romane te su tronchi di quercia e
cominciarono ad acquistare pro- ha restituto materiale di
prietà in Africa (a quel tempo era uso quotidiano che risale
un’area molto ricca). Da allora fu- al tardo neolitico e alla
rono i prodotti africani a invadere prima età del ferro. Ma
altri laghi italiani conser-
le rotte commerciali, sostituendo- vano sul fondo i resti dei
si a quelli locali. villaggi palafitticoli prei-
«Il fatto che sui fondali si trovi- storici: il Garda, il Mona-
no soprattutto navi antiche dipen- te (Varese), Bolsena (Vi-
de proprio dal tipo di carico. Se il terbo), Bracciano (Roma).
carico è fatto di contenitori di ter-
mano un’ipotesi già avan-
zata dai geografi: tremila
anni fa i laghi erano mol-
to meno profondi, e le lo-
ro sponde più popolate.
Altre informazioni sulla
storia delle acque interne
italiane arrivano dalla
perlustrazione dei fiumi,
benché in essi il continuo
movimento dell’acqua e
la costruzione di argini,
ponti, complessi indu-
striali e fognari abbia no-
tevomente alterato la delle Eolie, che fornisce zio, Toscana, Umbria, e
realtà antica. Non man- un esempio di commer- che prevede ricognizioni
cano i rinvenimenti im- cio già di epoca preistori- anche sulle rive, per in-
portanti: nelle acque del ca. Attualmente tutto il dividuare il sistema por-
Tevere a Roma, il reperto corso del fiume rientra in tuale antico. Nella foto,
più antico (fossili a parte) un progetto di studio che il recupero di una piroga
è un pezzo di ossidiana coinvolge tre regioni, La- nell’Oglio (Lombardia).
Focus 145
COSI’ LAVORANO GLI ARCHEOLOGI SUBACQUEI
High tech
Alla fine del II secolo dopo Cristo una nave
negli abissi: un
oneraria romana naufragò nell’Adriatico, davanti
alla laguna di Grado. Il relitto, carico di anfore,
è stato individuato nel 1987, su un fondale
magnetometro
di quindici metri. Il recupero è avvenuto nel 1990.
per scoprire
Raccolta e
Nave appoggio
oro e bronzo
crivello per
Boa materiali aspirati
Ionio) tra le flotte di Ottaviano e

▼
quella di Cleopatra e Antonio, e
durante la quale colarono a picco
60 navi. Murray ha esplorato la zo-
na con una nave dotata di un ma-
gnetometro a protoni (che indivi-
dua masse metalliche) e un side
scansonar (che indica la profon-
dità e la forma degli oggetti). Ri-
sultato: in una zona di appena un
Decompressione chilometro quadrato Murray ha Attenti
trovato, a circa 50-60 metri di ai piedi!
profondità, diciotto “bersagli”. A destra, ancora
Che siano effettivamente le navi è la ricerca di
ancora tutto da dimostrare, anche reperti, sui
perché il piccolo robot con teleca- fondali di Ponza.
mera che è stato inviato apposita-
mente sul fondo si è guastato (e I BRONZI DI BRINDISI Destinati
Sollevamento così pure i suoi rapporti con il go- alla fornace
dei reperti verno greco). Il Progetto Azio, per Frammenti L’esame, a
(sacco e gabbia) il momento, è dunque fermo. diversi Brindisi.
Non di sole navi, comunque, si Sopra, il La scoperta
nutre la ricerca archeologica su- busto in risale al 1992.
bacquea. In Italia, anzi, abbiamo bronzo ritrovato, Si trattava di
un esempio unico al mondo di città con altri reperti, una nave del IV
sommersa. E’ Baia, la località di a Punta del secolo dopo
villeggiatura preferita da quasi tut- Serrone, presso Cristo, carica
Narghilè per ti gli imperatori romani da Cesare Brindisi. A lato, di pezzi di varie
respirazione in poi, nella zona dei Campi Fle- un altro reperto, epoche (una
senza bombola grei, vicino a Napoli. Piero Gian- dopo il recupero. decina di secoli
Si tratta, in diversi) destinati
frotta, docente di Topografia anti- tutto, di oltre a essere fusi.
ca all’università di Viterbo, è uno 300 frammenti.
dei protagonisti di questa ricerca.
«Nel corso dell’antichità gran par-
te della fascia costiera è sprofon-
data, a causa dell’intenso bradisi-
Abbiamo trovato una nave. Come la conserviamo?
Ancoraggi Ancoraggio
smo. Così anche Baia, che oggi si
trova tra i due e i dieci metri di Iteredine,
l nemico più terribile per
le navi sommerse è la
un mollusco che
perché protetta da una
coltre di strati sedimentari).
In questo caso, come la si
da un paio di mesi a due
anni) vanno fatti anche a
metalli e ceramiche. Per il
una specie di cera solubile
in acqua. Il primo relitto
trattato in questo modo fu,
Operatore video profondità». La cittadina era fre- si attacca al fasciame in conserva una volta riportata legno però occorre anche nel 1961, il Wasa ritrovato
quentata per le sue terme, nume- legno, e lo divora. Ma in all’asciutto? E’ necessario procedere al consolidamen- nelle acque svedesi: oggi
Fotocamera rose e molto simili, nell’architet- mare ci sono anche altri anzitutto farle lunghi bagni to, in modo che non si alteri è perfettamente restaurato
per mappatura Divisione dell’area a quadri tura, a quelle di Caracalla, a Ro- microorganismi che attac- di acqua dolce, per la forma della nave né che e visibile nel museo
per rilievi grafico/fotografici ma. «Vi si trovano enormi am- cano le sostanze organiche, eliminare il sale assorbito si questa essicchi troppo, di Stoccolma. In Italia sono
bienti con copertura a volta, che e riducono in polvere i resti nei secoli. Asciugando, spaccandosi. In genere si due i centri di restauro che
furono costruiti qui prima ancora di un naufragio. Qualche infatti, il sale si cristallizza e sostituisce a poco a poco attuano questo trattamen-
che nella capitale. Spesso le terme volta tuttavia accade di provoca fratture nel legno. tutta l’acqua assorbita dal to: l’Icr di Roma e l’Istituto
Sorbona per trovare intatta la carena Gli stessi bagni di acqua legno con una sostanza, del restauro della
aspirazione venivano ornate con statue, e in-
fatti ne sono state ormai trovate di una nave (per esempio, dolce (che possono durare il glicol polietilenico (peg), soprintendenza di Firenze.
sedimenti
una sessantina», spiega Gianfrotta.
Archeologo Ora si sta cercando di favorire la A destra, oggetti
disegnatore visita di queste rovine sommerse di vario tipo
in azione anche al pubblico, con la costitu- rinvenuti nel corso
senza bombole Cabina telefonica zione di parchi archeologici su- di scavi lungo
a vuoto d’acqua bacquei. Oltretutto, la visibilità è il Tevere, a Roma.
(utile anche come L’archeologia
molto buona d’inverno, meno d’e- subacquea, in
rifugio d’emergenza) state (dieci metri) a causa dell’alta Italia, è nata
temperatura dell’acqua, che favo- negli anni 50.
risce la produzione di plancton.
▼

Focus 146 Focus 147

 Il geologo
americano
Robert Ballard,
specializzato
in esplorazioni
a grande profondità.
Ha scoperto,
fra l’altro, il
relitto del
Titanic.
Braccio meccanico
Così si diventa
archeosub
■ Attualmente in Italia esiste sol-
tanto un corso di Archeologia su-
bacquea, presso la facoltà di Con-
servazione dei beni culturali di Vi-
terbo.
■ Nel resto d’Italia, l’iter per di-
ventare archeologi subacquei se-
gue invece una procedura diver-
sa: ci si laurea in archeologia
(presso la facoltà di Lettere oppu-
re quella di Conservazione dei be-
ni culturali), meglio se con una te-
si mirata (sulla navigazione nel-
l’antichità, per esempio). Nel frat-
tempo si consegue, privatamente,
un brevetto subacqueo sportivo
presso gli enti riconosciuti ufficial-
mente (è necessario quello a due
stelle, che consente di immerger-
si senza bisogno di accompagna-
tori fino a 40 metri).
■ Per fare attività archeologica
pratica, ci si può iscrivere al team
subacqueo dell’Archeoclub d’Ita-
lia (via Sicilia 235, Roma. Telefono
06/4881821), associazione di vo-
lontari che fornisce un supporto
tecnico allo Stas e alle Soprinten-
denze.
■ In un futuro molto prossimo, la
figura dell’archeologo subacqueo
dovrebbe però essere riconosciuta
ufficialmente da una legge dello
Stato (sollecitata dallo Stas e già
depositata presso il ministero dei
Beni culturali) e quindi comparire
nelle Soprintendenze.
Periscopio Compartimento per il reattore
e telecamera Sala macchine
Ruota posteriore
Zavorra Da Roma a Cartagine
Scompartimento
per l’equipaggio
come il capitano Nemo
Lo schema del sottomarino atomico
Ruota anteriore americano Nr-1. E’ stato varato 26 anni
fa, è lungo 46 metri, e naviga a circa
3 nodi e mezzo: può restare in
immersione anche cinque giorni di seguito.
E presto un Nautilus con il cuore atomico
traccerà la mappa dei fondali mediterranei
3 IL FUTURO?
E’ NEGLI ABISSI
«Resta un’ultima frontiera da e-
▼
splorare: le grandi profondità», di-
ce Volpe. «Fino ai 50-60 metri ab-
biamo avuto molti ritrovamenti,
ma anche molti depredamenti.
Non ci aspettiamo più alcuna no-
vità strepitosa. Più giù, invece, nes-
suno è mai andato: a grande pro-
fondità non c’è moto ondoso, non
c’è luce, le temperature sono bas-
se e il fondo è sabbioso. Condizio-
ni che favoriscono la perfetta con-
servazione dei relitti».
Proprio nei nostri mari è così
avvenuto uno dei primi avvista-
menti: durante le ricerche ordina-
te dalla magistratura per rintrac-
ciare l’areo tragicamente precipi-
tato nelle acque di Ustica il 27 giu-
gno 1980, sono infatti state av-
vistate, a 3200 metri di profondità,
alcune navi antiche. Un robot fi-
loguidato le ha fotografate: sono
visibili cannoni, ancore in ferro,
vasellame, mattoni per edilizia e
oggetti di vetro. Secondo la lettura
delle immagini fatte dallo Stas si
tratterebbe di tre navi: una roma-
na e due rinascimentali.
Ma a prefiggersi addirittura di
rivoluzionare il panorama delle Sott’acqua, un vero e proprio cantiere
conoscenze archeologiche sotto- Rilievi lungo la costa francese. In primo piano, la sorbona, cioè il tubo
marine è il geologo Robert Bal- aspirante. Ogni reperto viene anche numerato e fotografato.
lard. Nel corso dell’estate prossi-
ma, infatti, Ballard perlustrerà la quei tempi il cammino più seguito sommergibile può muoversi a qua-
rotta Roma-Cartagine, una delle non era quello lungo le coste, ma si mille metri di profondità, por-
più frequentate dell’antichità, a che le navi attraversavano già il tando un equipaggio di 13 uomini.
bordo di un sottomarino nuclea- mare aperto. Ovviamente grazie Non si potrebbe immaginare cro-
re cedutogli della Marina militare ai relitti che troveremo». Dotato di ciera più esclusiva. ■
americana, l’Nr-1. «Vorremmo di- bracci meccanici per i recuperi, te- Cristina Mochi
mostrare», dice Ballard, «che già a lecamere, proiettori luminosi, il (ha collaborato Giovanni Lattanzi)
 Gruner und Jahr-Mondadori SpA.
Corso Monforte, 54 - 20122 Milano Gruner und Jahr-Mondadori Spa

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Elaborazione ELEVER SRL

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