Salute

Del sonno non

possiamo fare
a meno: serve
DORMIRE, FORSE SOGNARE... W. Shakespeare, Amleto, atto III

a ricaricare
l’organismo e
a conservare
la memoria 0:04 0:20

1:17 1:24 1:58 2:02

2:33 2:40 2:59 3:26

U
na cosa è certa: non pos-
siamo proprio farne a
meno. Il sonno ci vince
anche se non ce ne accor-
giamo, dopo ore di veglia volonta-
ria. Se non si dorme, ma succede
per fortuna raramente, e solo in se-
guito a gravi malattie organiche, l’
3:41 3:45 4:08 4:19 4:23 4:30 organismo deperisce fino alla mor-
te. E’ l’unico dato sicuro nelle ma-
ni dei ricercatori, che ancora non
sanno spiegare con precisione a
Cervello che cosa serva dormire e quali mec-
al lavoro canismi biologici entrino in gioco
La registrazione,
durante il sonno. «Anche durante
minuto per veglie forzate, come nel caso di di-
minuto, dell' sc-jockey che vogliono entrare nel
attività elettrica Guinness dei primati, non c’è mai
del cervello assenza totale di sonno, ma “mi-
4:42 durante una crosonni” che si ripetono. In realtà
notte di sonno. Si possiamo dormire anche in piedi.
possono notare Solo che non ce ne accorgiamo»,
le diverse fasi. In spiega il professore Elio Lugaresi,
quella Rem, più direttore della clinica neurologica
intensa verso
la fine del sonno, di Bologna e fondatore del primo
il tracciato è centro italiano del sonno.
simile a quello
che si ha nello 1. Perché dormiamo?
stato di veglia. «Dopo oltre trent’anni di studi,
ci sono soltanto teorie. Una di
queste parla di un adattamento
dell’organismo: si dormirebbe per
riposarsi e aumentare in questo
modo le possibilità di sopravvi-
venza. Poi c’è l’ipotesi di un ri-
sparmio energetico: grazie al son-
no la bilancia “spese-entrate” si
riequilibrerebbe in positivo», dice
Lugaresi. L’abitudine di dormire
di notte, poi, risalirebbe al tipo di
vita dei nostri antenati: alcuni ri-
cercatori hanno infatti ipotizzato
che l’uomo primitivo avesse una
pessima vista notturna e quindi
scegliesse le tenebre per riposare e
salvarsi dai predatori. Il leone, per
esempio, che nella savana è in ci-
ma alla piramide alimentare (e
dunque non è minacciato da altri
predatori), dorme quando vuole,
di giorno o di notte, mentre gli er-
bivori, continuamente minacciati
da pericoli di sopravvivenza, sono
quasi insonni.
2. Come funziona il sonno?
Quando ci corichiamo, in con-
dizioni normali, passiamo presto
in uno stato di pre-sonno di breve
durata. In questo momento l’elet-

▼
5:27 5:50 5:58
Focus 7
Nel sonno Rem
gli occhi si
muovono
come durante
la veglia
troencefalogramma
mostra le cosiddette
onde Alfa, caratteristi-
che della posizione di
riposo, ma non ancora
del sonno vero e pro-
prio. «Le fasi del son-
no cosiddetto ortodos-
so sono quattro: la pri-
ma, più leggera, rap-
presenta il 5 per cento del totale, la
seconda il 50 e le ultime due in-
sieme, le più profonde, circa il 20
per cento», dice il professore Sal-
vatore Smirne, direttore della sesta
clinica neurologica e del Centro
del sonno dell’ospedale San Raf-
faele di Milano. Durante il sonno
profondo, che gli inglesi chiamano
slow wave sleep, sonno a onde len-
te, le onde cerebrali, chiamate
Delta, si modificano e diventano
lente e più dense.
«Queste fasi servono al-
l’organismo per riposare, e
quando capita di passare una
notte in bianco, in quella suc-
cessiva vengono recuperate
per prime. Segno, probabil-
mente, che il sonno profondo
è quello che ci è più neces-
sario», afferma Smirne. Nel
corso del sonno ortodosso
cambia l’attività endocrina
dell’organismo e aumenta la
secrezione dell’ormone della
crescita (il Growth Hormo-
ne, GH), anche se non si co-
nosce la ragione. «L’alter-
nanza sonno-veglia è data
dall’attivazione dei centri po-
sti nel tronco cerebrale: il
prevalere dell’uno o dell’al-
tro causa l’insorgere dei due
fenomeni. All’interno dei
centri del sonno poi, altri centri
regolano l’arrivo del sonno orto-
dosso e del sonno Rem, che im-
mediatamente lo segue».
3. Quanto si dorme?
Un ciclo completo di sonno du-
ra un’ora e mezza: durante la not-
te se ne possono sommare fino a
cinque. In percentuale, man ma-
no che si avvicina il risveglio, le fa-
si 3 e 4 del sonno profondo si atte-
nuano e aumenta il sonno Rem.
Questo non è altro che un diverso
Focus 8
Se respirare è difficile
Con un sistema computerizzato si
controlla la respirazione di un
neonato affetto da apnea da sonno.
stadio, in cui il cervello mostra
un’intensa attività elettrica, del tut-
to simile a quella che si ha duran-
te la veglia. Per questo motivo il
Rem viene anche chiamato “sonno
paradosso”. «Rem significa rapid
eye movements, movimenti oculari
rapidi, poiché, durante questa fase,
chi dorme incomincia a sognare e
manifesta l’attenzione alle imma-
gini con la rotazione degli occhi.
Nel sonno Rem, però, vengono ini-
biti i movimenti muscolari, per evi-
tare che il sognatore dia corpo alle
fantasie, e magari si faccia male
camminando o correndo per la
stanza», spiega Smirne.
Le teorie più recenti e accredi-
tate sostengono che durante la fa-
se Rem venga stabilizzata la no-
stra memoria: in poche parole il
cervello sintetizzerebbe alcune
proteine indispensabili alle sue ba-
si biochimiche, mantenendola così
sempre efficiente. Non solo: in
questo momento del sonno il rit-
mo cardiaco e la pressione diven-
tano irregolari, la temperatura, che
si era abbassata nel sonno orto-
dosso, viene determinata da quel-
la ambientale, ci sono frequenti
erezioni del pene nell’uomo e del
clitoride nella donna.
4. Di quanto sonno abbiamo
bisogno?
Il bisogno di sonno varia da in-
dividuo a individuo. Invecchiando
si dorme meno, quasi solamente a
causa di disturbi organici. «Ci sono
persone che si alzano in forma do-
po quattro ore di sonno: sono i co-
siddetti “short sleepers”, definiti
anche insonni sani, che non sof-
frono di cali di attenzione durante
il giorno. I “long sleepers”, invece,
hanno bisogno di almeno un paio
d’ore in più della media normale
(che è di 7-8 ore): per loro riposa-
re meno è un dramma e si alzano
stanchi e di malumore, andando
incontro nel corso del giorno a cri-
si di sonnolenza», spiega Elio Lu-
garesi. I bambini, invece, devono
dormire dalle dieci alle dodici ore,
a seconda dell’età. ■ ro) sonno-veglia, imposta dal tipo
Mario Chiodetti
Cosa c'è dietro al meccanismo dell'insonnia?
Notti bianche
U
n terzo della popolazione
occidentale soffre di di-
sturbi del sonno, e nella
metà dei casi i problemi
sono complessi e persistenti. L’in-
sonnia è in aumento anche tra i
giovani fino a 30 anni e le cause
vanno spesso ricercate nell’altera-
zione dei ritmi circadiani (dal lati-
no circa-dies, un fenomeno che si
ripete con ritmo quasi giornalie-
di vita che conduciamo oggi.
A sinistra, nel laboratorio del sonno di Caen, in Francia, si studia il sonno Rem: il campo
rosso sul monitor indica l’emisfero cerebrale più attivo, il destro. Sotto, l’americano
Charles Czeisler modifica i ritmi sonno-veglia usando un simulatore di luce solare.
In Italia il fenomeno è piuttosto
evidente, anche se in misura mi-
nore rispetto ad altri Paesi euro-
pei. Da noi, infatti, il 14 per cento
della popolazione ha disturbi del
sonno di una certa entità: si tratta
soprattutto di adulti e anziani, in
maggioranza donne.
Il tipo di insonnia più diffuso,
secondo la Doxa, è quello serale,
con difficoltà ad addormentarsi,
presente nel 21 per cento dei casi,
mentre quello mattutino, con ri-
Chi russa è C’è anche chi
in pericolo
Il professore casca dal sonno
Salvatore Smirne:
«I più frequenti
disturbi del sonno
E’ una malattia ereditaria e si
chiama narcolessia. Si ma-
nifesta con improvvisi e invinci-
sono dovuti al bili attacchi di sonno nel corso
russamento, che
della giornata, e le cause che
a lungo andare la determinano sono del tutto
può provocare
sconosciute. Chi viene colpito
squilibri cardiaci si addormenta di colpo per una
piuttostro seri». decina di minuti, entrando subi-
to nella fase Rem, saltando tut-
to il sonno ortodosso o profon-
Terapia do. Un altro sintomo evidente è
d’amore la cataplessia, cioè la perdita
Elio Lugaresi, subitanea del tono muscolare,
direttore del parziale o totale. Nel primo ca-
Centro del sonno so, la testa incomincia a “cion-
di Bologna: «Una dolare” per poi cadere in avanti,
serena attività nel secondo il paziente casca
sessuale è tra addirittura per terra.
La malattia è dovuta a una man-
le terapie più
indicate per cata regolazione dell’attività ce-
favorire il sonno rebrale dei centri del sonno e di
e il rilassamento». controllo dei fenomeni associa-
ti. Il paziente che si sta addor-
mentando perde la capacità di
muoversi (come avviene nel nor-
male sonno Rem) e soffre di al-
lucinazioni visive. L’unica cura
finora sperimentata per la nar-
colessia, è quella con antide-
pressivi. Qualche risultato si è
ottenuto programmando alcuni
sonnellini durante la giornata, a
orari fissi.
sveglio precoce, colpisce il 17 per endocrino: scompare, per esem-
cento delle persone: il 13 per cen- pio, l’aumentata secrezione dell’
to, invece, presenta entrambi i fe- ormone della crescita che si nota
nomeni. Una discreta percentuale nel sonno ortodosso. Qualche vol-
poi, è colpita dalla cosiddetta “in- ta chi è costretto a stare sveglio,
sonnia psicofisiologica”, cioè lega- va incontro a comportamenti pa-
ta al solo problema del sonno: è il ranoici o a fobie. Ma sono casi li-
caso di chi va a dormire con la pau- mite. Quella del sonno è una ca-
ra di non riuscirci. renza che non viene accumulata:
Una veglia prolungata porta co- non si riesce a dormire più di 14
munque a squilibri a livello bio- ore di fila, anche se si è magari re-
chimico cellulare: ci sono modifi- duci da una serie di notti in bianco.
che al Dna, all’Rna e al sistema Ma quali sono le cause più fre-
▼
Focus 9
 Fate attenzione
ai microrisvegli:
sono centinaia!
quenti di insonnia? Secondo i ri-
▼

cercatori del Centro del sonno

Da Tokyo
dell’ospedale San Raffaele di Mi- agli Usa
lano, nel 45 per cento dei casi l’in- Uno studente si
sonnia ha causa psicologica (il 25 sottopone a una
serie di esami per
per cento per disturbi d’ansia, il lo studio delle
20 per depressione), mentre è li- conseguenze del
mitata al 12 per cento l’insonnia cambiamento
da stress. Una ricerca tedesca in- di fuso orario. Il
dica anche che la condizione di soggetto si trova
single influisce negativamente sul a Tokyo, ma è
sonno: l’instabilità affettiva, dun- collegato con un
que, sarebbe tra le principali cause apparecchio per
delle notti bianche. l'encefalogramma
che è alla Stanford
Per meglio capire i disturbi del university, in
sonno e le loro cause, nei centri California. La
specializzati si sottopone il pa- mancanza del
ziente alla polisonnografia: si regi- sonno può avere
strano cioè i movimenti oculari, il effetti anche
flusso aereo, la respirazione, il bat- sull'efficienza del
tito cardiaco e poi le attività mu- nostro sistema
scolari anomale. L’analisi detta- immunitario.
gliata del sonno ha portato gli stu-
diosi a scoprire che tra una fase e

Consigli per dormire meglio

Il controllo delle molle in una fabbrica americana di materassi.

P er chi soffre d’in-

sonnia da una vi-
ta, il consiglio è quello
dormire. No alla parti-
ta di tennis, va invece
bene una passeggiati-
dopo cena ed evitare il
fumo serale.
■ L’alcol, anche se dà l’altra del sonno ortodosso e Rem Questo spiegherebbe come, pur teleuchina-1, favorirebbe il sonno gna. E’ una malattia su base gene-
di imparare a convi- na serale distensiva. l’impressione di favo- avvengono repentini e brevissimi dormendo un numero di ore suffi- profondo. Quindi, chi può contare tica che incomincia con la degene-
verci, cercando alme- ■ Non utilizzare il letto rire il sonno, in realtà passaggi di stato che possono cau- ciente, una persona si svegli stanca su una buona quantità di sonno razione dei nuclei talamici cere-
no di eliminare la pau- per lavorare o man- provoca continui ri- sare disturbi. Queste oscillazioni e svogliata. profondo avrà una guarigione più brali. Si ha mancanza di sonno e
ra del non dormire, di- giare. La sua immagi- svegli.
cono gli esperti. Allo ne deve essere colle- ■ No ai sonnellini po- provocano una serie di microri- Chi è colpito da insonnia transi- rapida. Viceversa, la privazione di scomparsa dei ritmi endocrini fino
stato nascente, però, gata soltanto a quella meridiani: alterando il svegli di cui la persona non si ren- toria o da stress, avrà anche nota- sonno (ma si è ancora nel campo al coma irreversibile, da sette mesi
l’insonnia si può deca- del sonno. ritmo sonno-veglia fa- de conto. Spesso i cambiamenti to che durante una malattia, an- delle ipotesi) indebolirebbe il si- a tre anni dalla comparsa dei sinto-
pitare, con un’oppor- ■ Non svolgere atti- voriscono l’insonnia avvengono quando dall’esterno si che una semplice influenza, riesce stema immunitario, incapace di mi. Se ne conoscono un paio di ca-
tuna terapia a base vità intellettuale prima notturna. avverte un rumore oppure quando ad addormentarsi con facilità e ad sviluppare il ricordo dell’incontro si in Italia, altrettanti in Inghilterra
psicologica e con ac- di coricarsi: anche la ■ Se il sonno non vie- c’è la presenza di un dolore fisico. aumentare il proprio sonno, come con il virus e quindi di produrre e Francia, cinque negli Usa e uno in
corgimenti semplici partita a carte può es- ne, inutile continuare Gli studiosi del Centro del sonno se ciò lo aiutasse a guarire più in anticorpi per combatterlo. Giappone. La malattia è dovuta al-
che consentano il ri- sere pericolosa. a rigirarsi nel letto: dell’università di Parma hanno an- fretta. In realtà si è scoperto che le Di insonnia si può perfino mori- la modifica di una proteina di base,
lassamento. Eccone ■ Non assumere so- meglio alzarsi e legge- che scoperto che i microdisturbi si molecole implicate nei processi re: è il caso di chi è colpito dall’in- che di colpo diventa insensibile al-
alcuni. stanze eccitanti come re, oppure utilizzare Minuto per minuto tutti i disturbi del sonno
■ Evitare di compiere tè, caffè o bevande tecniche di rilassa- ripetono centinaia di volte nel cor- immunitari hanno anche un’azio- sonnia familiare letale, rarissima la sua proteasi (l’enzima che la di-
sforzi fisici prima di contenenti caffeina, mento. so della notte, fino a coprire il 30 ne sui centri del sonno. In parti- malattia scoperta qualche anno fa strugge) e si accumula nel cervello, Un ricercatore americano controlla sul monitor un paziente sottoposto
per cento del sonno complessivo. colare una di queste sostanze, l’in- dal professore Lugaresi di Bolo- generando gravi scompensi. ■

▼
a polisonnografia, tecnica che permette lo studio dei disturbi del sonno.

Focus 10 Focus 11
 Quando sognamo, il
cervello entra in
uno stato iperattivo
La psiche in libera uscita
R
▼

iposo? Niente affatto.

Quando sogniamo sia-
mo in uno stato di ipe-
rattività: il cervello fun-
ziona proprio come nello stato di
veglia, il metabolismo è elevato,
la pressione sanguigna alterata, c’è
anche un maggior consumo di os-
sigeno. Il tutto in un corpo com-
pletamente paralizzato. Infatti, an-
che se l’attività elettrica del cer-
vello è simile a quella della veglia, Gli occhi inseguono i capricci della mente
quella chimica varia moltissimo. Sopra, i movimenti oculari tipici della fase Rem del
Nel sonno Rem, fase in cui com- sonno, evidenziati, sotto, da speciali occhiali luminosi.
paiono i sogni, le cellule di alcune
zone cerebrali che utilizzano l’ace-
tilcolina come mediatore chimico,
sono attive, mentre quelle che usa-
no altri mediatori, come la la se-
rotonina, non si fanno sentire.
Le ultime ricerche hanno rile-
vato che alcune cellule, presenti
nella sostanza reticolare di una de-
terminata area cerebrale, detta
ponte di Varolio, diventano più
eccitabili mano a mano che si av-
vicina la fase Rem. Quando le cel-
lule presenti in questa area cere-
brale si attivano durante la veglia,
stimolano i neuroni della corteccia
che controllano i movimenti del
corpo; nel sonno Rem, invece, e
quindi nel corso di un sogno, no- Fantasie tempo destinato al riposo totale.
nostante le cellule reticolari del a tutto tondo Verso i quattro anni il bambino in-
ponte siano attive, i circuiti ner- “La vendetta comincia a raccontare i suoi sogni,
vosi che sovrintendono al movi- dei pesci rossi” fatti di immagini semplici, prese
mento di braccia e gambe sono è il titolo di dalla realtà quotidiana. Durante il
bloccati. Le ipotesi più accreditate quest’opera sonno profondo non-Rem, inve-
dell’americana
parlano di stimoli di base che, non Sandy Skogun, ce, sono piuttosto frequenti risvegli
potendo essere tradotti in azioni, che vuole incompleti, accompagnati da pau-
servono come piattaforma per co- evidenziare ra, con tachicardia e difficoltà re-
struire le immagini oniriche. le fantasie spiratoria: è il cosiddetto pavor
oniriche che si nocturnus, ed è dovuto a una par-
● Un ricordo che sfugge nascondono ziale desincronizzazione delle
Tutti sogniamo, anche se ricor- nella vita di ogni strutture, che si modificano du-
diamo con difficoltà i contenuti giorno. Secondo rante il sonno, e riprendono a fun-
dei sogni. Il ricordo è più facile se le ultime ricerche zionare come nella veglia. Il feno-
infatti, anche
ci si sveglia durante la fase Rem e E’ sogno durante la veglia meno è presente anche nell’adulto,
comunque con l’avvicinarsi del ri- o realtà ? cadiamo per e in questi casi si parla di incubi: è
sveglio. Nell’avvicendarsi delle di- Nelle prime due brevi istanti stato studiato a lungo, e si è arrivati
verse fasi del sonno, infatti, quella foto, dall’alto in in uno stato alla conclusione che buona parte
portatrice di immagini si allunga basso, il cervello di coscienza del degli incubi sono dovuti alla pre-
con l’approssimarsi del mattino. durante la fase tutto simile a senza di una sorta di epilessia not-
Sembra che la capacità di ricorda- del pre-sonno quello del sogno. turna, che si manifesta con risvegli
re sia legata all’equilibrio funzio- e del sonno improvvisi e forti crisi motorie: il
nale dei due emisferi cerebrali e profondo. Nelle focolaio epilettico, però, non viene
questo spiegherebbe una maggior altre due quasi mai individuato nell’elet-
facilità descrittiva da parte dei de- immagini, troencefalogramma.
il cervello è
strimani rispetto ai mancini e agli ripreso in stato
ambidestri. Anche i neonati so- di veglia e in fase ● Fantasie di gatto
gnano: anzi, la fase Rem è molto Rem: l’attività Il sogno non è tuttavia patrimo-
più lunga nel primo periodo della elettrica, intensa, nio esclusivo dell’uomo. Anche gli
vita e occupa quasi la metà del è assai simile. animali hanno un’attività onirica

▼
Focus 12 Focus 13
 Tra gli animali, il bradipo Buonanotte
ai sognatori
ha il record del sonno, Lo studioso
del sonno
Howard Roffwarg
con oltre 20 ore al gior- con il suo gatto.
Questo animale
sogna in media
circa tre ore,
e spesso, durante
▼

interessante. Molti di loro dormo- siamo in grado di sapere se faces-

no più di noi, come il bradipo, che
arriva a una media di venti ore di
sonno su ventiquattro, sognando
per oltre due ore e mezza. Altri
dormiglioni sono il pipistrello e lo
scoiattolo, con 19 e 14 ore di sonno
continuo. I migliori sognatori però
sono gli animali di piccola taglia: la
talpa, per esempio, dorme circa
otto ore, due della quali in fase
Rem, il gatto è il re dei sognatori,
con oltre tre ore di sogni, il doppio
dell’uomo. Meno fortunati sono
gli erbivori, destinati dalla natura a
stare sempre all’erta per difender-
si dai predatori: hanno un sonno
leggerissimo, di pochi minuti, op-
pure non dormono affatto. Non
tutti gli animali comunque dor-
mono allo stesso modo: c’è chi
dorme in piedi, come il cavallo, chi
sdraiato, come i grossi felini, op-
pure a testa in giù, come il pipi-
strello. Non riposano solo di notte:
i rapaci notturni passano la gior-
nata appollaiati su un ramo a son-
necchiare con gli occhi semichiusi.
Il sogno, però, non è da tutti. I
primi mammiferi, che comparvero
sulla Terra circa 180 milioni di an-
ni fa, dormivano di giorno, ma non
sero sogni. Tuttavia i mammiferi il sonno, emette
più primitivi che vivono ancor og- brontolii e versi,
come se lottasse.
gi, come l’echidna e l’ornitorinco,
hanno un sonno lungo e tranquil-
lo, ma assolutamente privo di fase Riposo verticale
Rem e quindi di sogni. Il fenome- I pipistrelli giganti della frutta,
no sogno sarebbe dunque una come tutti i loro simili,
conquista recente nell’evoluzione dormono a testa in giù e
soltanto durante il giorno
di uccelli e mammife-
ri, animali con una no-
tevole attività onirica.
Per l’uomo un’ipotesi
affascinante viene dal
neurobiologo france-
se Michel Jouvet, se-
condo il quale ogni
volta che chiudiamo
gli occhi facciamo par-
tire una macchina oni-
rica dotata di una sua
programmazione in-
nata, basata su una
precisa eredità psico-
logica. Il sogno, in-
somma, servirebbe a
rimettere a posto la
nostra mente, diso-
rientata dagli stimoli esterni, can- A prova di scienziato
cellando certi collegamenti, ma Durante il letargo, questo
programmandone altri, completa- scoiattolo di terra è
mente nuovi. ■ insensibile a stimoli esterni.

E alla fine, Freud svelò i misteri dell’inconscio

Icato,
l sogno, e il tentativo di
comprenderne in signifi-
hanno accompagnato
l’uomo attraverso tutta la
sua storia.
● Nell’antica Babilonia i so-
vrani chiedevano consiglio
all’interprete dei sogni, un
personaggio a metà tra pa-
gano e religioso, in grado di
decifrare i messaggi più o-
scuri della notte. Re Assur-
banipal scese in guerra con-
tro il rivale Te-Uman soltan-
to perché lo consigliò il suo
interprete preferito. Omero
racconta come Agamenno-
ne attaccò Troia in risposta
a un messaggio di Zeus che
gli comparve in sogno. Ma
già Aristotele rifiutò l’idea,
allora in voga, che i sogni
fossero influenzati dagli dei:
secondo la sua teoria di-
pendevano invece dalle im-
magini pensate e viste du-
rante il giorno, e che ritor-
navano di notte.
● Gli antichi romani dove-
vano comunicare al Senato
tutti i sogni che potevano
avere a che fare con possi-
bili pericoli per lo Stato. Una
voce scettica quella di Cice-
rone, che nel suo scritto
“Sopra l’arte divinatoria”, so-
stiene che «i sogni non me-
ritano alcun credito e consi-
derazione, ed è impossibile
con esperimenti oppure os-
servazioni legarli a una in-
terpretazione sicura».
● Nel Medioevo la Chiesa
accettava l’idea che Dio po-
tesse inviare messaggi ai
santi attraverso i sogni, ma
considerava ispirate dal de-
monio le visioni oniriche dei
comuni mortali.
● Ancor oggi, per
alcuni popoli il
sogno ha un
significa-
to
simbolico, oltre a rappre-
sentare un importante avve-
nimento che segna la vita
quotidiana. In Giamaica, per
esempio, molte donne non
sono certe della propria gra-
vidanza finché non hanno
sognato un frutto maturo
che si apre mostrando i suoi
semi.
● Fu Sigmund Freud a svela-
re in parte il mistero dei so-
gni, spiegandone il significa-
to nel suo “L’interpretazione
dei sogni”, pubblicato nel
1899. Interrogando i pazien-
ti, Freud si accorse che mol-
ti parlavano
spontaneamente di ciò che
vedevano in sogno. Il medico
viennese capì che ci doveva
essere un nesso tra nevrosi e
sogni, e che la chiave per
scoprirlo stava proprio nel-
l’analisi del mondo onirico.
Freud andò contro gli acca-
demici di allora, che studia-
vano il sonno soltanto sotto
l’aspetto fisiologico: fu il pri-
mo a dichiarare che le im-
magini oniriche sono mes-
saggi simbolici inviati dal no-
stro subconscio, e che attra-
verso la loro interpretazione
si possono risolvere parec-
chi problemi psicologici. In
seguito Freud diede a questi
messaggi soprattutto un
significato sessuale: se-
condo la sua teoria,
infatti, l’uomo tende
come massimo obietti-
vo all’ ottenimento del
Hypnos, il dio greco
del sonno, al
British museum.
piacere sessuale. Questo de-
siderio è però nascosto nella
vita reale e spinto nel sub-
conscio: il sogno è la valvola
di sfogo che permette all’in-
dividuo di manifestare le sue
voglie represse. Così, per
Freud, ogni oggetto appunti-
to, un palo, una matita, sono
la rappresentazione del
membro virile, mentre il ses-
so femminile è simbolizzato
da tutti gli oggetti cavi, dalla
bottiglia alla caverna.
● Freud venne criticato dai
colleghi per questo richiamo
ossessivo all’aspetto ses-
suale dell’individuo: oggi si
tende a dare più spazio,
nell’interpretazione dei so-
gni, all’aggressività, alla fa-
me di potere, che affiorano
nell’universo onirico. Per
Carl Gustav Jung, infine, i
sogni darebbero all’uomo
tutta una serie di informa-
zioni che provengono da
un’esperienza passata, e si-
mile per tutti, il cosiddetto

Focus 14
Patrimonio
Dopo quattro secoli, il più
grande affresco della storia è
stato restituito all'antico
splendore. Ecco come, e da chi
Il Giudizio
ritrovato
Sotto gli strati di colla e nerofumo sono apparsi i veri colori.
E con loro un nuovo, inatteso Michelangelo. Tutto da scoprire.
D
ov’è finito il cupo, terri-
bile, tormentato Miche-
langelo? Da quando il
suo Giudizio universale
è stato restaurato, non sembra più
lui. I nuovi colori dell’affresco so-
no accesi, intensi. Le luci trionfa-
Maestro insuperabile
Michelangelo Buonarroti. La sua
opera (architettura, pittura,
scultura, poesia) costituì il
culmine dell'arte rinascimentale.
Focus 16
no, su quello che era il regno del
buio e delle ombre. Una bella sor-
presa, anche se non tutti l’hanno
accolta serenamente. James Beck,
per esempio, storico dell’arte della
Columbia university di New York,
ha gridato allo scandalo. «Certo
che Michelangelo ora è un altro»,
ha detto, «insieme allo sporco i re-
stauratori hanno portato via anche
tutte le velature che il pittore ha
steso dopo l’affresco, a secco».
L’accusa di Beck, gravissima, è
di non aver rispettato l’opera ori-
ginale. «E invece Michelangelo, a
secco, ha dipinto molto poco: le
correzioni, qualche figura piccola.
Parti minime, insomma. Che so-
no state tutte conservate», replica
Gianluigi Colalucci, restauratore
capo dei Musei vaticani.
E’ lui che, per quattordici anni,
ha seguito il restauro della Cap-
pella Sistina (prima la volta, poi la
parete di fondo, con il Giudizio
universale), ultimato nell’aprile
scorso, e oggi visibile da tutti. An-
che prima, fin dagli anni Sessanta,
Colalucci si occupava personal-
mente dell’annuale spolveratura
del grande affresco. E lì, arrampi-
cato sui ponteggi e munito di pen-
nelli e piumini, ha potuto osserva-
re da vicino, e a lungo, ogni centi-
metro dell’opera. Così quando, nel
1979, nel fare il primo saggio di
pulitura vera e propria della volta,
sotto il marrone scuro della tunica
di Eleazar ha trovato un rosso
squillante, si è stupito. Ma un po’
meno degli altri. Perché già da
qualche tempo aveva notato sull’
enorme parete degli strati sospetti.
La tecnica dell’affresco consiste
nel dipingere con i colori puri sul-
l’intonaco bagnato. Questo resiste
al massimo sei ore, quindi si asciu-
ga. Gli interventi successivi, quindi,
vanno fatti “a secco” e in questo
caso il colore deve essere diluito
con colla animale. Sul Giudizio
universale in effetti erano visibili
tanti strati di colla e la tradizione
voleva, infatti, che fosse stato di-
pinto in gran parte a secco. Anche
perché era tipico dell’epoca: l’af-
fresco del Perugino, sempre nella
Cappella Sistina, è stato fatto così.
Ecco invece la sorpresa: la colla
del Giudizio universale è quasi
sempre posteriore all’epoca di Mi-
chelangelo. «Abbiamo scoperto
colla stesa sopra uno strato di pol-
vere; colla su ritocchi sicuramente
eseguiti nel Settecento; colla so-
pra gli strati di sale che, col tempo,
si formano sull’affresco. E’ evi-
dente che non le ha messe Miche-
langelo», spiega Colalucci. «A che
cosa servivano? A ravvivare i co-
lori, a togliere il bianco dei sali e ri-
dare, per un certo tempo, l’effetto-
Nippon Television Network Corporation Tokyo 1994
Benedetto dal papa
Giovanni Paolo II, l'8 aprile scorso,
mentre inaugura la Cappella
Sistina restaurata. La cerimonia è
stata ripresa in diretta televisiva.
Qualche polemica
Un altro momento della cerimonia
inaugurale. I lavori di restauro
sono durati 14 anni e hanno
suscitato non poche polemiche.
bagnato dell’affresco. Una tecni-
ca di restauro, insomma. Ma sba-
gliata, perché, a differenza dei qua-
dri che effettivamente prendono
lucentezza dalla vernice, l’affresco
acquista il cosiddetto “smalto” da Nella luce,
sé, attraverso l’ossidazione del ni- il Salvatore
trato di calcio dell’intonaco, che
Cristo giudice
diventa carbonato». e la Vergine,
le due figure
● Restauratori improvvisati centrali del
Del resto è naturale che un’ope- Giudizio. Per la
ra di questo valore sia stata più luce intorno al
volte affidata ai restauratori. Mi- Cristo il pittore
chelangelo iniziò a dipingere il suo ha usato un
capolavoro a 61 anni, trenta anni colore nuovo,
dopo aver finito il soffitto della il giallo lino. I
restauratori
Cappella Sistina. Fu papa Clemen- hanno scoperto
te VII a commissionargli l’opera, anche un altro
nel 1536. Poi, improvvisamente, colore insolito,
▼
morì, e il Giudizio universale ven- il rosso lacca.
 Il Giudizio universale
Com'era e come è oggi, dopo l'intervento degli esperti vaticani. Quattro anni, per far rinascere un
capolavoro di 280 metri quadrati.
❺

❶ ❸
❷

Nuovi dettagli anatomici, sguardi intensi, colori originali: è il trionfo del naturalismo
L'Apollo cristiano Dubbi dipinti di azzurro
❶ Nel Cristo la cultura classica
❸ Il gruppo degli angeli "tubicini".
di Buonarroti si esprime al Lo sfondo azzurro, tutto di
massimo. La figura richiama alla lapislazzulo, è tornato a
mente le sculture greche. splendere. Era, secondo il
pittore, il colore del mistero.

❷ ❹
❺
Corpi che sembrano vivi
Gruppo di angeli, con la colonna
Volti espressivi Muscolatura perfetta della flagellazione. Ascanio
Un gruppo di beati. Le Figura di beato alle spalle Condivi racconta, nel 1553, che
espressioni dei loro del Battista. Ora è visibile Michelangelo studiò anatomia
volti, prima della il bel modellato, che il sezionando cadaveri.
pulitura, erano quasi pittore realizzava con
indistinguibili. poche, precise pennellate.
Tutto quello che è stato rimosso era falso. E il restauro
Lo provano i raggi infrarossi e le stratigrafie diventa un film
Q uattordici an-
ni di restauro,
e quattordici anni
A volere tutto ciò
è stato il Vatica-
no, dopo aver vi-
di riprese filmate. sto i risultati stre-
Detergenti Nemmeno un mi- pitosi dei primi
delicati nuto della pulitu- saggi di pulitura:
Un momento ra della Cappella un cambiamento
della pulitura. Sistina è sfuggito così radicale do-
Con una spugna alle telecamere veva essere minu-
si tampona del network tele- ziosamente docu-
l'impacco di visivo giapponese mentato. Si è of-
carta di riso Ntv. Il produttore, ferta l’Ntv, che in
imbevuto due registi, tre o- cambio ha chiesto
di ammonio peratori hanno in- però l’esclusiva
carbonato. fatti registrato, in sulle immagini, fi-
tempo reale, ogni no a tre anni dopo
fase del lavoro, la fine del restau-
piazzandosi, sui ro. E l’ha ottenu-
ponteggi, alle spal- ta, per 4 milioni e
le dei restauratori. 100 mila dollari

Nippon Television Network Corporation Tokyo 1994

Questi, a loro vol- (circa 6 miliardi e
ta, hanno via via mezzo di lire). Una
programmato gli parte dei quali so-
interventi anche in no stati utilizzati
funzione delle esi- per coprire le spe-
genze della trou- se di restauro (due
pe di Tokyo. miliardi).

Non sapremo mai quante ma-

ni, in quattrocento anni di vita,
hanno toccato il Giudizio univer-
sale. In compenso abbiamo la cer-
tezza che tutto quello che oggi è
stato rimosso era falso. Lo prova-
no anche le analisi scientifiche
ne inaugurato da Paolo III. Quan- pio una pulitura molto economica, intervento, quanto rimaneva di o- condotte per oltre un anno, prima
▼

do i ponteggi vennero smontati, e
il papa vide la terribile Apocalisse,
un groviglio di corpi nudi (392, per
l’esattezza) che scendono negli in-
feri o salgono al cielo, cadde sulle
ginocchia, affranto. Il pittore ave-
va addirittura raffigurato Cristo
come un Apollo greco, gli angeli
con “mollica a baiocco”. Nel Set-
tecento, invece, Mazzuoli usò “vi-
no greco e panni di lino” per puli-
re, e grappe di bronzo (che ancora
ci sono) per fissare gli intonaci pe-
ricolanti.
Ricostruire la storia dei restauri
precedenti è stato fondamentale
riginale: nel 1825, anche Pietro Ca- dell’inizio dei lavori, su tutta la
muccini provò a pulire il grande grande parete (280 metri quadra-
affresco. Il risultato non fu soddi- ti). Con la lampada di Wood, per
sfacente, e allora decise di “rispor- esempio, che emette una gamma
carlo”. Ma lo fece da pittore, cioè particolare di raggi ultravioletti
tentando di imitare la pennellata che evidenziano la presenza di so-
di Michelangelo. stanze estranee all’affresco, ren-
dendole più opache o fluorescenti
● Un check up completo

▼
senza ali, i santi senza vestiti. Un anche per capire, prima del nuovo di tutto il resto. Stesso scopo ha la
abbraccio di Eros e morte, nell’im-
magine più drammatica e libera
che la pittura religiosa ortodossa Una vita in cammino, tra arte e politica
avesse mai concepito. 1475 1494 le opere di quest’ che si completerà 1534
Proprio in quegli anni, invece, Nasce a Caprese. Il Dopo la morte di Lo- epoca si afferma solo nel 1545). Si trasferisce defini-
stava nascendo nella Chiesa un’ padre, Ludovico, è il renzo lascia Firenze pienamente la per- 1508 tivamente a Roma,
anima diversa, l’integralismo della podestà di Chiusi e per Bologna. Qui sonalità di Michelan- Sempre da Giulio II dove ottiene l’inca-
Controriforma, che si è affermata Caprese. ammira i rilievi di Ja- gelo: "Tondo Pitti", è incaricato di affre- rico di dipingere il
pienamente con il Concilio di 1488 copo della Quercia "Madonna con Bam- scare la volta della "Giudizio universale".
Trento, iniziato nel 1543. Da allo- Entra a bottega dal sui portali di San bino", "Tondo Doni", il Cappella Sistina. Gli ultimi venti anni
ra i tentativi di “censura” sulle nu- Ghirlandaio, a Firen- Petronio e scolpi- "David" di marmo. In 1516 li dedica per lo più
dità del Giudizio universale, infat- ze. Le sue opere af- sce, nella stessa qualche caso si po- E’ a Firenze, dove all’architettura e al
ti, sono stati continui: racconta lo fascinano Lorenzo il chiesa, le figure di ne quasi polemica- progetta la Libreria progetto della nuova
Magnifico, che lo S.Petronio, S.Pro- mente in contrasto mediceo-laurenzia- Basilica vaticana .
scrittore francese Stendhal che, an- accoglie nella cer- colo, e un angelo. con Leonardo, ac- na. Le ultime opere
cora nel 1825, durante le cerimo- chia umanista me- 1496 centuando contorni 1527 ("Pietà" del Duomo
nie pontificie, l’affresco veniva in dicea. Arriva a Roma, do- e valori formali, con- I Medici vengono di Firenze, "Pietà
parte nascosto sotto un grande araz- 1490-92 ve si afferma come tro la morbidezza e cacciati da Firenze. Rondanini") sono an-
zo. Qualche papa ha proposto an- Nella "Madonna del- uno dei maggiori ar- lo sfumato. Assume un ruolo di che le più intense,
che di cancellarlo. Molti altri, per la Scala" e nella tisti del tempo. 1505 primo piano nel go- non subordinate alla
fortuna, hanno scelto di difender- "Battaglia dei Cen- Scolpisce la "Pietà" Di nuovo a Roma, verno repubblicano. bellezza formale. Ol-
lo. Anzi, di proteggerlo con inter- tauri" è evidente la (San Pietro), e il viene incaricato da 1530 tre a un epistolario,
venti di restauro. Alcuni sono do- continuazione della "Bacco" (Bargello, Giulio II di progetta- Cade la repubblica, e lascia anche tre-
tradizione toscana, Firenze) re il suo monumen- Clemente VII interce- cento componimen-
cumentati, in archivio, dalle rice- e il riferimento ai 1501 to funebre per San de per lui presso i se- ti poetici. Nel 1564
vute di pagamento dei materiali. Il modelli classici. Torna a Firenze. Nel- Pietro (un lavoro guaci dei Medici. Muore a Roma.
Lagi, nel Seicento, fece per esem-
Focus 20
Michelangelo voleva che L'antico scandalo delle "braghe"
durasse in eterno. Così alla Tunarecentonovanta-
duee corpi nudi, in
chiesa, erano
le sembianze di Mi-
nosse, con le orec-
chie da somaro (a de-
bandì dalle chiese tut-
te le figure ritenute
poco idonee).
calce unì polvere di marmo troppi. Così una qua-
rantina, quelli ritenuti
stra, in basso, nell’af-
fresco).
Delle braghe del Set-
tecento e Ottocento,
più “osceni”, sono Oggi le “braghe” rima- invece, non si cono-
stati rivestiti, dopo la ste sono 23. Scelte scono neppure i com-
morte di Michelange- con cura: San Biagio mittenti. Pertanto i re-
▼

fotografia a raggi infrarossi. La ri- crobiologiche, per conoscere il tipo

flettrografia, invece, si basa sulla di flora fungina e di batteri pre- lo, da pittori quasi e Santa Caterina, per stauratori le hanno
capacità, sempre dei raggi infra- senti sull’affresco. L’analisi chimi- sconosciuti. Il Buo- esempio, completa- cancellate. Dopo aver
rossi, di sfondare gli strati di colo- ca dell’intonaco, grazie alla quale è narroti in realtà si era mente rivestiti nel Cin- verificato, con strati-
sempre opposto alla quecento, sono con- grafie e analisi chimi-
re per evidenziare quello che si stata scoperta la cava, lungo il Te- censura. Anzi, si ven- siderati un vero docu- che, la loro effettiva
trova al di sotto (il disegno prepa- vere, che ha fornito la pozzolana. dicò di Biagio da Ce- mento storico. Ven- falsità. Solo alcune di
ratorio, per esempio). Altre inda- Una corposa cartella clinica. Che sena, cerimoniere di nero realizzati, infatti, queste sono rimaste:
gini sono state fatte “a campione”: ha confermato la prima diagnosi Paolo III, che lo aveva insieme ad alcuni al- per maggior sicurez-
la stratigrafia, per stabilire la com- degli studiosi: l’affresco è sanissi- aspramente criticato, tri, per ordine del Con- za, i censori avevano
posizione del colore. Le analisi mi- mo. Anzi, la polvere di marmo ag- rappresentandolo nel- cilio di Trento (che raschiato la pittura
giunta alla calce e alla pozzolana lo
rende ancora più resistente di zitutto, distinguere le parti a secco giapponese imbevuti di ammonio
Come nasce quello sulla volta. Un solo distur- originali e impermeabilizzarle (con carbonato e mantenuti sulla parte
bo: quello strato soffocante di col- del paraloid, una resina)», spiega dodici minuti». La pulizia, in que-
un affresco la e nerofumo di candela. Colalucci. «Un altro problema era sto modo, è avvenuta gradual-
l’enorme quantità di lapislazzulo mente, per “assorbimento”, come
Lloriastesull’intonaco
tecnica dell’affresco consi-
nello stendere via via i co-
bagnato. Que-
● Addio nerofumo
Rimuoverlo non è stato sempli-
con cui è stato dipinto il cielo. A
grana grossa, molto delicato, ri-
con una spugna.
Tutto qui. In più solo qualche
sto si prepara sovrapponendo a ce: «Mentre l’affresco si può ba- schiava infatti di essere rovinato iniezione di malte desalificate per
un primo strato di calce spenta e gnare, le parti a secco no, perché a da un lavaggio aggressivo. Alla fi- consolidare qualche zona dell’in-
sabbia impastate con acqua contatto con l’acqua la colla si scio- ne abbiamo scelto di utilizzare un tonaco. «Un lavoro esemplare, per
(l’arriccio), un secondo strato, li- glie. Dunque è stato necessario, an- impacco di quattro fogli di carta la cautela e l’attenzione posta in
scio, di calce spenta e sabbia fi-
nissima. ogni fase e sull’intera superficie. E
un risultato davvero sorprenden-
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I colori si fissano sul fondo non

appena la calce, combinandosi con te», commenta Pierluigi De Vec-
i gas dell’aria, si trasforma in car- chi, docente di Storia dell’arte all’
bonato di calcio, seccandosi. A Misure di università di Macerata. Insieme ad
questo punto la pittura non è più sicurezza altri diciassette tra storici, restau-
modificabile. Si possono fare sol- ratori e chimici, ha fatto parte di
tanto dei ritocchi a secco. Durante la
pulitura, le parti una commissione internazionale
■ Precedente alla stesura del chiamata dalla stessa Segreteria di
colore è ovviamente la sinopia, o a secco sono
disegno preparatorio, così chia- state rese stato del Vaticano a seguire e va-
mata perché si realizzava con impermeabili lutare, fin dall’inizio, il restauro
terra rossa di Sinope (Mar Nero). con il paraloid. della Cappella Sistina.
Nemica dell’affresco, invece, è
l’umidità: l’acqua, penetrando ● Un nuovo Michelangelo!
nell’intonaco, lo sbriciola. Per «Il nuovo Michelangelo andrà
questo lo si trova per lo più nei studiato per molti anni a venire»,
Paesi a clima secco. continua de Vecchi. «Ma non dal
■ I primi esempi di affresco ri- punto di vista del significato, che
salgono addirittura alla preisto-
ria, ma una tecnica di buon li- resta uguale. Dal punto di vista
vello è stata raggiunta dagli egi- tecnico: ha rivelato qui una varietà
ziani e dalle civiltà dell’Asia mi- figurativa e cromatica insospetta-
nore. I palazzi cretesi erano tutti bile, forse assimilata dalla pittura
dipinti ad affresco, e così le tom- veneta attraverso Sebastiano del
be etrusche. Con i romani questa Piombo. Nessuna sorpresa invece
tecnica ha raggiunto la perfezio- per la luminosità del cielo: infatti,
ne: basti pensare agli affreschi di se non avesse voluto ottenere un
Pompei e di Ercolano. effetto simile, non avrebbe usato il
■ Grande fioritura dell’affresco,
sempre in Italia, dal Duecento lapislazzulo. Che peraltro è costo-
al Settecento: vi si dedicarono sissimo e difficile da lavorare. Vo-
Giotto (basilica di Assisi e cap- leva creare nella Cappella Sistina
pella degli Scrovegni a Padova), un’apertura sul vuoto, sull’infini-
Masolino e Masaccio (cappella to. E ci è riuscito: prima il fondo
Brancacci a Firenze), Mantegna era appiattito, ora invece le figure
(Camera degli Sposi, Mantova), appaiono disposte su piani diversi.
Piero della Francesca (S. Fran- In un movimento coinvolgente. Lo
cesco, Arezzo). Capolavori rina- sporco e le colle avevano annulla-
scimentali sono le stanze vati-
cane di Raffaello e la Cappella to tutto», conclude De Vecchi. Ma
Sistina. Esempi mirabili quelli non l’identità di Michelangelo. A
manieristi (Paolo Veronese) e ro- dispetto dei nuovi colori, lui resta
cocò (Gian Battista Tiepolo). cupo, terribile, tormentato. Nell’
anima, però. ■
Focus 22
 Comportamento

LA BUGIA?
Da mezzo milione di anni aiuta
l’uomo a difendersi e sopravvivere.
A patto, però, di non esagerare

Fa bene alla salute ● Il catalogo delle frottole

S
ono utilissime quando si
arriva tardi a un appun-
tamento. Consolano quan-
do la realtà che ci sta di
fronte è troppo brutta per essere
accettata. Aiutano a nascondere
agli altri un dolore o una delusio-
ne. Divertono quando sono dette
per gioco. Senza di loro non si po-
trebbe vivere. Che cosa sono? Le
bugie, che la morale, però, di soli-
to condanna. «E invece sono in-
dispensabili alla sopravvivenza
Malattie
quotidiana», dice il professor As-
sunto Quadrio, docente di psico-
logia sociale all’università Cattoli-
ca, di Milano. «Che cos’è la bu-
gia? Una affermazione che non
corrisponde alla realtà, e che si di-
stingue dall’errore giacché pre-
suppone, in chi la dice, consape-
volezza e intenzionalità. E soprat-
tutto perché non è immediata-
mente riconoscibile».
E allora Pinocchio non era cer-
to un gran bugiardo, visto che ogni
volta che mentiva, puntualmente
gli cresceva il naso. «In realtà, la
capacità di fare affermazioni non
corrispondenti al vero è un ele-
mento fondamentale dello svilup-
po intellettuale», aggiunge Qua-
drio. «Anzitutto perché per nega-
re intenzionalmente la verità bi-
sogna essere prima stati in grado
di conoscerla. Poi perché, attra-
verso una bugia, ognuno di noi si
riappropria ogni volta del proprio
margine di libertà».
La vita di ogni giorno, dunque, è
costellata di piccole bugie volonta-
rie, caratterizzate da precise strut-
ture di linguaggio. Esistono cioè:
bugie di giustificazione, cioè le
classiche scuse;
bugie di negazione, che affer-
mano e negano contemporanea-
mente (“non vorrai farmi credere
che non ho il coraggio di farlo”, è
una tipica frase di questo tipo);
bugie di razionalizzazione, che
danno forza a giustificazioni fittizie
(la volpe che, non potendo rag-
giungere l’uva troppo alta, afferma
che essa è acerba);
bugie di rimozione, che servono
a eliminare dalla propria coscienza
un sentimento sgradevole.
«In realtà esistono anche bugie
non volontarie», aggiunge Qua-
drio. «La più evidente si ha nella
testimonianza». Si tratta di un fe-
nomeno molto studiato dalla psi-
Un esperto controlla il
funzionamento della
macchina della verità.
Lie detector:
a lei non si
può sfuggire
Inare,
battiti cardiaci accelerano,
aumenta la ventilazione polmo-
si riduce la temperatura
cutanea per vasocostrizione (da
qui il pallore e il senso di fred-
do), aumenta l’afflusso di san-
gue ai muscoli e la coagulabilità
del sangue, le pupille si dilatano,
si rallentano le secrezioni e
funzioni digestive. Questo acca-
de quando si mente. Ed è su
questo meccanismo che si fonda
la cosiddetta “macchina della
verità”, detta anche poligrafo
o lie detector, un apparecchio

▼
inventate utilizzato in particolar modo negli
Stati Uniti, da Cia e Fbi ma
Jole Baldaro anche da aziende private per la
Verde, psicologa: selezione del personale, che
“Il mitomane è segnala la variazione di indici
chi si inventa fisiologici dipendenti dall’azione
mali e disgrazie del sistema nervoso simpatico, e
per attirare su che il mentitore non può tenere
di sé l’attenzione sotto controllo. All’individuo ven-
degli altri”. gono applicati quattro sensori:
due bende attorno al petto e
allo stomaco (per controllare
la respirazione), un manicotto
al braccio per l’attività cardiaca,
ed elettrodi metallici attorno alle
dita che rilevano i minimi cam-
biamenti della traspirazione. Il
I falsi della tutto viene registrato dagli
spostamenti di punte scriventi su
cultura una carta graduata. Il sospetto
Antonino mentitore collegato alla macchi-
Buttitta, na viene sottoposto a un
antropologo: interrogatorio. In concomitanza
“Letteratura, di un’affermazione non corri-
teatro, pubblicità spondente al vero, la macchina
sono spesso Sotterfugi raffinati è in grado di segnalare variazioni
alterazioni In alto, due macachi del Giappone e, a destra, due rispetto allo stato di riposo. In
consapevoli babbuini nella savana africana: per appropriarsi questo modo, negli Usa, si fanno
della realtà”. del cibo, riescono a mentire in maniera elaborata. un milione di esami all’anno.

Focus 24 Focus 25
Fino a cinque anni favola e
realtà si confondono. Poi
la morale ha il sopravvento
cologia sociale. Nel momento in
▼
cui un testimone è chiamato a de-
porre su un certo fatto, la sua me-
moria presenta necessariamente
dei vuoti (la mente non è infatti
in grado di registrare ogni cosa):
questi vuoti vengono così riempiti
con deduzioni personali assoluta-
mente in buona fede, ma del tutto
inventate. Non a caso è difficilissi-
mo trovare due testimonianze
concordi in tutto e per tutto su uno
stesso fatto, o due identikit della
stessa persona che si somiglino
davvero.
● Quando è una malattia?
La bugia dunque rappresenta
un meccanismo difensivo della psi-
che, conosciuto e accettato. Quan-
do però questo meccanismo va a
sostituirsi del tutto alla realtà, si
entra nella patologia vera e pro-
pria. Una malattia. «Il classico ca-
so di bugiardo patologico è rap-
presentato dal mitomane», spiega
la psicologa Jole Baldaro Verde.
«Si tratta di una persona che non
può fare a meno di mentire, e che
si costruisce una realtà fantastica
non per trarne vantaggio, ma per-
ché ci crede. A caccia dell’atten-
zione e della comprensione degli
altri si inventa mali e disgrazie».
● Maschile o femminile?
Più in generale, chi dice più bu-
gie, gli uomini o le donne? In
realtà la differenza non starebbe
nella quantità delle frottole rac-
contate, ma nella loro qualità. «Se
si considera la menzogna come un
mezzo di prevaricazione, allora es-
sa è sempre stata una esclusiva
dell’universo maschile», aggiunge
Per seminare odio. O difendere il potere
La menzogna
in una stampa
allegorica
del Settecento:
ha una gamba
sostenuta da
una stampella e
porta un fascio
di rami accesi,
con i quali
provoca o
alimenta focolai
di discordia.
Jole Baldaro Verde.« L’uomo, in-
fatti, ha sempre detenuto il potere.
Alla donna rimaneva invece la
giustificazione difensiva, il sotter-
fugio, il piccolo inganno. La simu-
lazione femminile è in genere più
sfumata, e spesso si esercita sotto
forma di seduzione e di gioco».
● Mezzo milione di anni fa
A mentire però non sono sol-
tanto gli uomini. Fra le scimmie,
per esempio, si nascondono abili
bugiardi. Gli etologi inglesi Ri-
chard Byrne e Andrew Withen,
hanno studiato per anni i babbuini
nella savana africana. Ebbene,
hanno spesso registrato compor-
tamenti da bugiardo matricolato.
Un esempio tipico è quello di due
giovani scimmie che si contendono
una radice. La più piccola comin-
cia a urlare, anche se l’altra non le
ha fatto nulla. Accorre la madre
che allontana la scimmia “inno-
cente”, e consente a quella che ha
strillato di mangiare l’amata radi-
ce. Un altro esempio: due babbui-
ni litigano per un frutto, finché
non accorrono gli adulti, che pren-
dono le difese del più piccolo. L’al-
tro allora si immobilizza e fissa con
insistenza un oggetto: tutti volgono
lo sguardo in quella direzione, e
l’astuto babbuino può così arraf-
fare il frutto lasciato incustodito.
«Queste strategie, dettate dall’i-
stinto di sopravvivenza, dovevano
essere le stesse applicate dall’ ho-
mo erectus e poi dall’homo abilis,
due milioni e mezzo di anni fa»,
conferma l’antropologo Brunetto
Chiarelli. Le menzogne più sofi-
sticate sono venute più tardi,
quando l’uomo è diventato cac-
Testimoni inattendibili
Una deposizione in tribunale.
Spesso i ricordi vengono arricchiti
con deduzioni personali, che però
non hanno alcun riscontro reale.
ciatore e ha cominciato a rappre-
sentare per immagini la realtà, di-
pingendo le stesse sue prede. E si è
accorto che alla realtà ridotta a im-
magine se ne poteva opporre
un’altra, creata dalla fantasia. «E’
stato così che, circa mezzo milione
di anni fa, l’homo sapiens, già con-
cettualmente evoluto, e in grado
di parlare, si è trasformato in un
raffinato mentitore. E’ facile, per
esempio, immaginare i vecchi
maestri che nelle grotte, con l’aiu-
to delle pitture, insegnavano ai gio-
vani l’arte della caccia. Ma con
l’aggiunta di riti propiziatori in-
ventati da loro. Bugie? Probabil-
mente erano i primi a non creder-
ci, ma in caso di successo il merito
sarebbe stato anche il loro».
● Cultura vuol dire menzo-
gna
D’altra parte sembra proprio
che cultura voglia dire menzogna.
A sinistra, un
ritratto di Nicolò
Machiavelli: se
è utile e serve
a mantenere
il potere, il
principe può
anche mentire.
A destra,
allegoria della
menzogna in
un dipinto di
Salvator Rosa,
del 1651.
Sistemi di
autodifesa
Due bambini
che giocano.
Imparano
presto a negare
la realtà per
difendersi
dagli adulti.
Lo ribadisce l’antropologo cultu-
rale Antonino Buttitta, dell’uni-
versità di Palermo. «In senso an-
tropologico la cultura è come uno
specchio su cui l’uomo riflette la
realtà. La riduce, la schematizza,
impone criteri e regole, anche per
poterla cambiare». L’universo del-
le bugie si allarga così a dismisura:
sono “bugie” le finzioni degli at-
tori, le alterazioni consapevoli di
artisti, scrittori o addirittura gior-
nalisti e pubblicitari, gli stessi riti
religiosi che simulano eventi. Sono
“bugie” le simulazioni della realtà
che effettuano gli scienziati, per
poterla meglio conoscere.
● Si nasce bugiardi?
Ma in senso più stretto, a quale
età si impara a mentire? «Fino a
cinque anni non si può parlare di
vere e proprie bugie», dice la psi-
cologa dell’infanzia Daniela Zarri,
genovese. «Anche se i bambini, fin
Ma è un peccato grave?
N elle antiche civiltà
orientali la condanna
in processo di un uomo
ebbero i martiri), anche
se durante le persecuzio-
ni dell’imperatore Decio
dipendeva esclusivamen-
te dalla parola dei testi-
moni. Una veracità ne-
(250 dopo Cristo) alcuni
di loro, i “lapsi”, finsero
di abiurare, ottenendo
cessaria, che nella Bibbia un falso certificato
è raccolta nel settimo di culto agli dei.
■ La bugia fu materia
comandamento: “Non
pronunziare falsa testi- di dibattito fra i teologi.
monianza contro il tuo Per S. Agostino (“Contra
prossimo” (dove si mendacium”) la menzo-
inserisce anche il dovere gna è una “comunicazio-
di testimoniare Dio, che ne falsa, unita alla
è in se stesso "emeth", volontà di ingannare”.
cioè verità). Per S. Tommaso si ha la
■ Il rifiuto della menzo- bugia quando si esprime
gna passa poi al Vangelo, qualcosa di contrario al
dove Gesù Cristo si proprio pensiero. La dot-
definisce come “la via, la trina tradizionale concede
verità e la vita”. I cristiani una assoluzione parziale
furono chiamati alla alle bugie dette per
affermazione della verità divertimento, e a quelle
della loro fede fino al dette per bisogno, o per
sacrificio estremo (e si impedire un male.
Scopi
diversi
dai primi anni di vita, ricorrono a servire a creare una dimensione Una discussione
gesti per negare una verità scomo- da contrapporre a quella degli tra coniugi. La
da: per esempio fingendo di “ave- adulti. Spesso è solo un gioco», os- donna usa
re la bua” pur di evitare una puni- serva la Zarri. «Ma talvolta la bu- la bugia per
difendersi dalle
zione.Tuttavia fino ai cinque anni gia è una spia di un senso di infe- prevaricazioni
la realtà, il sogno e la favola si riorità, e del bisogno di amore. La del maschio,
confondono, in loro». Le fantasie, paura di un rifiuto porta, per e- per gioco o
cioè, hanno le stesse caratteristi- sempio, i bambini ad abbellirsi ar- seduzione.
che materiali della realtà esterna (è tificialmente agli occhi degli altri, o
quello che il celebre psicologo a simulare un malessere per evita-
dell’infanzia Jean Piaget chiamava re la scuola dove sentono di non po-
“realismo nominale”). Poi l’età ter raggiungere i risultati che i ge-
dell’innocenza finisce: è quando il nitori si aspettano da loro». ■
bambino comincia a distinguere i Fulvia Degl’Innocenti
sogni dalle cose, e si forma una co-
scienza morale dove le bugie rien- Per saperne di più:
trano nelle cose brutte da non fare. Paul Ekman, I volti della menzogna,
«Piccole menzogne possono però Giunti.
Attento alle bugie, ti si leggono in faccia
Lto ebedetto
bugie hanno le gam-
corte” recita un no-
popolare. E la
fa errori di grammatica,
incespica sulle parole
pronunciate con un ritmo
solitamente accade all’al-
tezza del viso ma al di
sotto della cintura.
le rughe e le pieghe del
volto. Accanto a queste
micro-espressioni, com-
conferma scientifica arri- accelerato, o si abbando- ■ Talvolta, quasi a cerca- paiono anche segnali più
va da uno psicologo ame- na a lunghe pause tra u- re di nascondere la fac- evidenti. Gli occhi sono
ricano, Paul Ekman, che
ha preso in esame tutti i
na frase e l’altra interca-
late da ripetizioni ed e-
cia, le mani toccano il na-
so, il mento, il lobo del-
sfuggenti, le pupille dila-
tate, lo sguardo è rivolto
piccoli segni rivelatori che sclamazioni. l’orecchio fino ad arrivare verso il basso e ruota
sono in grado di sma- ■ L’ansia per un imba- a racchiudere la testa. nervosamente da una
scherare anche il più abi- razzante smascheramen- Tutto il corpo, a partire parte all’altra, mentre le
le simulatore. to porta alla diminuzione dal capo, appare più rigi- ciglia sbattono con un rit-
■ I segni più evidenti ap- della saliva. Il bugiardo do e iper-controllato: il mo rallentato.
partengono alla sfera del comincia quindi a pas- mentitore cambia più vol-
linguaggio. Il tono della sarsi la lingua sulle lab- te posizione ed evita di
voce più acuto nasconde bra, a deglutire continua- toccare l’interlocutore.
la paura di essere sco- mente per schiarirsi la vo- ■ E’ nel viso che bisogna
perto, se invece è insi- ce. Il respiro è rapido, cercare i sintomi più sot-
stentemente monotono e quasi affannato, mentre tili. Il sorriso è frequen-
grave è indice di un esa- i gesti sono controllati: le te, asimmetrico e prolun-
sperato autocontrollo. mani tendono a rimanere gato oltre la media dei
Quando non incappa in ferme, e anche quando cinque secondi. I musco-
pericolosi balbettii e la- disegnano movimenti nel- li facciali sono legger-
psus freudiani, il bugiardo l’aria non lo fanno come mente sfalsati così come
Focus 27
Speciale
Prima di comprarne uno conviene chiederselo...

Serve davvero
il computer?
I
l 1993 è stato l’anno del sor- Nati dal
passo: per la prima volta sono
stati venduti più computer silicio
che automobili, e il fatturato Una serie di
mondiale della microinformatica “wafer”: sono
le fette di silicio
ha sfiorato i 500 mila miliardi di li- sulle quali si
re. Secondo gli esperti questo suc- stampano i chip,
cesso è dovuto soprattutto al crollo cioè le unità
dei prezzi: nel 1983, per esempio, di elaborazione
la Ibm vendeva il suo nuovo per- dei computer.
sonal computer Pc Xt a 4995 dol- Il costo di un chip
lari, mentre quest’anno il Ps1 varia da dieci
(sempre della Ibm, e anch’esso de- a mille dollari.
stinato alle famiglie, più che alle
aziende) costa circa 900 dollari.
Sembra accertato che quando i
prezzi scendono sotto la soglia psi-
Le parole dell’informatica
cologica del milione e mezzo di li- ● Byte viare dati (testi o nume- sono stampati i circuiti “periferiche” (modem,
re le intenzioni di acquisto si con- E’ un’unità di misura ri) in modo ordinato. Il e montati i chip). stampanti, eccetera).
cretizzano: il prezzo cioè è consi- della memoria, cioè la programma stesso ● KB (kilobyte) ● Ram
derato “giusto”. Se questo è vero, quantità di memoria ne- permette di predisporre Vedere Byte Si tratta della memoria
entro breve potrebbe aprirsi un cessaria per rappresen- una rapida ricerca ● MB (megabyte) “volatile”, quella
tare una lettera dell’ dei dati inseriti. Vedere Byte. che viene perduta
mercato di dimensioni enormi, so- alfabeto. I suoi multipli ● Frequenza di clock ● MHz quando il computer
prattutto in Europa. Secondo la sono il kilobyte (KB), Rappresenta il numero Vedere Frequenza si spegne. La memoria
federazione americana dei consu- che corrisponde a 1024 di operazioni elementari di clock. Ram è anche quella
matori, infatti, in Europa solo una byte, e il megabyte (MB) che il computer può ● MS-DOS ad accesso più rapido,
persona su dieci possiede un com- che corrisponde svolgere in un secondo, Sigla di “Microsoft Disk nella quale vengono
puter (mentre negli Usa questo a 1024 KB, cioè circa e dà quindi una misura Operating System”: è caricati i programmi.
rapporto sale a una su tre). un milione di byte. della sua velocità. il sistema operativo più ● Slot di espansione
L’esigenza di diminuire i prezzi ● Cd-Rom Si misura in diffuso, impiegato Presa situata sulla
ha però avuto un’allarmante con- Speciale compact disc megahertz (MHz). da tutti i computer scheda logica (o scheda
che contiene un’enorme ● Hard disk Ibm e compatibili. madre), nella quale si
seguenza: un’indagine realizzata quantità di dati (circa Disco metallico sigillato, ● Pixel può innnestare, come
dal giornale statunitense Pc World 500 MB) “leggibili” dal contenuto all’interno del Contrazione di “picture se fosse una spina, una
ha rivelato che un elaboratore su computer. Al contrario computer, nel quale si element”. E’ il più picco- scheda aggiuntiva per
quattro presenta difetti, guasti o degli altri dischetti possono memorizzare lo elemento che compu- aumentare la memoria
inefficienze. Per la precisione, il non vi si possono dati e programmi: con- ter e monitor sono in Ram o, per esempio,
30 per cento dei clienti insoddi- registrare nuovi dati. tiene da 40 a 500 MB. grado di visualizzare: per importare immagini
sfatti ha segnalato guasti già nel ● Coprocessore ● Hardware quanto più sono nume- da un videoregistratore.
primo mese, e il 7 per cento ha ad- matematico Letteralmente significa rosi tanto più alta è la ● Software
dirittura dovuto farsi sostituire il Chip ausiliario, al quale “ferramenta”: compren- definizione (cioè la niti- E’ il termine generico
il “cervello” del compu- de tutti gli elementi che dezza dell’immagine). per indicare tutti i tipi di Un nuovo reparto
computer nuovo perché non fun- ter ricorre per svolgere compongono fisicamen- ● Porta programma: per esempio Un negozio milanese di hi-fi
zionava. Le marche più inaffida- particolari operazioni te il computer, dall’hard Presa situata sul retro il sistema operativo che ed elettrodomestici. Accanto
bili, a quanto pare, sono le meno Per danneggiarli basta un granello di polvere di calcolo. disk alla scheda logica del computer, nella qua- guida il computer, un ai prodotti più tradizionali
note (Ambra, Contrade, Insight, Una fase di controllo: i tecnici indossano mascherine per limitare le impurità nell’aria. Durante la ● Database (un rettangolo di mate- le si inseriscono i cavi programma di scrittura, cominciano finalmente a comparire
Micron, eccetera): quindi per non “cottura” (il momento più critico), i “wafer” assorbono particolari gas alla temperatura di 1100 gradi. Programma per archi- riale isolante sul quale di collegamento per le un videogioco. anche i personal computer.
▼

correre rischi basterebbe affidarsi

Focus 28 Focus 29
 Con le schede di espansione
l’elaboratore può crescere.
E acquista nuove capacità
di tipo medico, che per
ogni paziente richie-
devano di descrivere
la storia clinica, le cure
effettuate, i medicina-
li prescritti, i risultati,
eccetera. Il tempo ne-
cessario per inserire
tutti i dati superava di
gran lunga il vantaggio
di poterli richiamare
velocemente sullo
schermo, e il compu-
ter si rivelava in defi-
alle aziende di maggior prestigio. nitiva del tutto inutile.
▼
Consigli per g li acquisti
Per non sbagliare computer è necessario sapere come lo useremo: ecco
qualche suggerimento. I modelli qui indicati sono esempi di macchine
adatte alle varie esigenze. Attenzione: i prezzi sono soltanto indicativi.
Archiviazione - Centomila Progettazione tecnica - Dallo Scrittura - Lettere, romanzi
schede in un disco magnetico schermo alla catena di montaggio e articoli diventano virtuali
D estinato a chi
desidera con-
servare dati di qua-
Acomputer
l di là dell’uso
professionale, il
può servire
Iusato
n molti casi il
computer viene
come sostituto
lunque tipo, con la anche a casa per della macchina
possibilità di ritro- “creare” oggetti per scrivere. Può
vare rapidamente le complessi, con la servire per esempio
singole voci. Esem- possibilità di ruotarli, a stilare relazioni,
pi: indirizzario dei colorarli, studiare tesi di laurea, rac-
clienti, catalogo l’effetto della luce conti, lettere o arti-
di una collezione, incidente, eccetera. coli. La sua superio-
raccolta di immagi- I principali campi rità rispetto ai siste-
ni, elenco di ricette, di applicazione sono mi meccanici o
archivio di libri, ec- l’architettura, l’arre- elettrici dipende
cetera. Per applica- almeno tre: FoxPro Bravo Lp (Ast) damento, le costru- di almeno 8 MB. Quadra 610 (Apple) soprattutto dalla ● Compatibilità (è Presario (Compaq)
zioni di questo tipo (Microsoft), File- L. 2.500.000 zioni meccaniche. ● Monitor a colori. L. possibilità di consigliabile il L. 2.200.000
sono consigliabili: MakerPro (Claris), Uno dei limiti di que- I programmi da pro- di impaginare il sistema operativo

Comunque, anche scegliendo Esperienze di questo genere ● Memoria Ram 4Dimension (Aci), sto tipo di impiego curarsi in questo testo, di usare carat- Ms-Dos).
bene la marca, c’è un pericolo al fanno parte delle regole del gioco, di almeno 4 MB. che esistono in è che generalmente caso sono di tipo teri diversi e anche, I programmi di scrit-
quale non si sfugge: quello di sco- perché il rapporto con il compu- ● Frequenza di varie versioni per i programmi da utiliz- “Cad/Cam”. Esempi: all’occorrenza, di tura si chiamano
prire, dopo qualche mese, che il ter si evolve a seconda delle esi- clock superiore ogni tipo di com- zare sono estrema- AutoCad (Graphsoft), realizzare grafici e “word processor”.
a 20 MHz. puter. Si consiglia mente complessi e MiniCad (Graphsoft), tabelle. Caratteristi- Ne suggeriamo tre:
nostro nuovo acquisto è rimasto genze e delle conoscenze di chi lo ● Un hard disk un monitor da 14 costosi, e richiedono Canvas (Daneba). che consigliate: Word, (Microsoft),
quasi totalmente inutilizzato. Ac- utilizza. All’inizio è molto facile da 80 MB. pollici, a colori. quindi una seria vo- Disponibili in ● Ottima tastiera WordPerfect (Word
cade per esempio quando il com- commettere errori e compiere In questo caso è Alcune ipotesi lontà di apprendere. versioni per ogni (i tasti devono rea- Perfect), MacWrite-
puter viene acquistato perché “ser- scelte sbagliate: in questa fase è indispensabile di computer: Caratteristiche tipo di sistema gire alla minima Pro (Claris).
virà all’istruzione dei bambini”, o probabilmente inutile procurarsi possedere anche 6472 (Ibm) consigliate: operativo. pressione). Alcune ipotesi di
per imitare il vicino di casa, o per- macchine troppo complesse. In se- un database (cioè L. 2.400.000 ● Frequenza Alcune ipotesi ● Hard disk da 40 computer:
ché si pensa che potrebbe essere guito, a mano a mano che la fami- un particolare tipo LC 475 di clock di almeno di computer: a 80 MB. 6472
utile. Il computer, però, non è un liarità aumenta, si diventa sempre di programma). Se (Apple) 30 MHz. 6482 (Ibm) ● Monitor in bian- (Ibm)
elettrodomestico. Al contrario di più esigenti e il vecchio computer ne possono citare L. 2.400.000 Modello 6472 (Ibm) ● Memoria Ram L. 3.100.000 Modello 6482 (Ibm) co e nero. L. 2.300.000 Presario (Compaq)
qualunque altro prodotto, infatti, di qualche anno prima comincia a
non ha una funzione specifica: è
come un foglio bianco sul quale si
sembrare superato. Al contrario
di quanto accade con le automo-
Gioco - Avventure, battaglie Scienza - Un chip per calcolare Creatività - Un modo diverso per
può scrivere qualunque cosa, da
una poesia al bilancio di un’azien-
bili, però, non è affatto indispen-
sabile cambiare modello: ogni
e simulazioni nel mondo digitale le orbite o per risolvere equazioni disegnare o per comporre musica
da. E’ dunque indispensabile sa-
pere fin dall’inizio come sfrutte-
computer, infatti, si può “espan-
dere”, aggiungendo parti di cer- L’ intrattenimento
è un settore
totalmente diverso
Ilancomputer
questo settore il
esibisce
sua qualità più
Iapplicazioni
n questa sezione
sono comprese
molto di-
remo il nuovo acquisto: dopo un’ vello (nuovi microprocessori per
attenta riflessione infatti, potrem- aumentarne la velocità), schede di dai precedenti. caratteristica: la verse: grafica, com-
Quando si usa capacità di far di posizione musicale,
mo addirittura scoprire che in real- memoria (per aumentare la capa- il computer per gio- conto. Un computer animazione, elabora-
tà non ci serve. cità di contenere dati), schede di care, infatti, il pro- “scientifico” permet- zione video e così
«Il computer non è uno stru- comunicazione (per esempio per gramma si impa- te di affrontare pro- via. Qui un’elevata
mento per migliorare la qualità utilizzare un modem) e così via. dronisce totalmen- blemi di grande com- potenza di calcolo
della vita dei cittadini», dice Ro- L’espansione può essere un modo te della macchina plessità come il cal- è assolutamente ne-
berto Bonino, caporedattore della per prevenire l’invecchiamento facendola diventare colo di orbite o la cessaria, oltre ovvia-
rivista d’informatica Linea Edp, dell’elaboratore, ma lasciarlo così l’equivalente di un soluzione di partico- mente a un monitor
che ha recentemente condotto come l’abbiamo comprato non è elaboratissimo flip- lari problemi mate- a colori e a un hard
un’inchiesta sulla “soddisfazione affatto vietato: il computer conti- per. Esistono addi- so in cui non è Un optional di matici. A questo disk particolarmente mière (Adobe). Per L. 4.800.000
rittura alcuni com- indispensabile lusso è il lettore di scopo è necessario ● Monitor a colori. capiente. E’ consi- animazione e disegno Amiga 4000
dei clienti” che si servono di ela- nuerà a svolgere egregiamente il puter dedicati, cioè disporre di un’eleva- ● Hard disk da 80 gliabile procurarsi 3D: Real 3D (Activa) (Commodore)
avere la stampante. Cd-Rom.
boratori professionali. «Infatti con suo lavoro per anni e anni (è ac- utilizzabili soltanto Conviene invece Alcune ipotesi di ta potenza di calcolo, MB. un lettore di Cd-Rom e Imagine (Impulse)
il computer si possono svolgere certato infatti che la maggior parte per i giochi: si chia- accertarsi che il computer: che si ottiene con un Tra i molti programmi (dischi ottici che solo per Amiga.
meglio lavori di tipo sedentario, dei computer che finiscono in sof- mano “console”, e computer sia dota- Amiga 1200 “coprocessore mate- esistenti segnaliamo: contengono raccolte Per la musica:
ma esistono molte attività nelle fitta sono ancora perfettamente i modelli di maggior to della scheda (Commodore) matico”, cioè un chip Satpath, Voyager, di immagini, suoni, Bars & Pipes profes-
quali il miglioramento, se pure c’è, funzionanti). In altre parole, dire successo sono Svga, richiesta da L. 1.100.000 specializzato che Cosmos, Mathemati- filmati utilizzabili dal sional (Blue Ribbon
è limitato». che il computer “è invecchiato” si- quelli delle giappo- molti giochi. Indus (Vobis) aiuta il cervello prin- ca, Systat, HiQ. computer). Caratteri- Sound Works). Grafi-
Poi c’è il rischio di sbagliare il gnifica solo accorgersi che sul mer- nesi Sega e Ninten- L. 1.600.000 cipale della macchi- Alcune ipotesi stiche consigliate: ca: Photoshop (Ado-
tipo di macchina, o di scoprire che cato sono arrivati nuovi modelli do. Caratteristiche na. Caratteristiche di computer: ● Come per la pro- be), Illustrator (Ado-
consigliate: consigliate: PCS 42 (Olivetti) gettazione tecnica. be), FreeHand (Al-
non esiste il programma giusto per più perfezionati, al cui confronto il ● Scheda video. ● Frequenza L. 3.300.000 Ecco alcuni program- dus), Oasis (Oasis).
il lavoro che vogliamo svolgere. nostro computer appare ormai un ● Memoria Ram di clock di almeno Quadra 610 (Apple) mi di buon livello. Alcune ipotesi di
Un caso tipico è quello del pro- dinosauro. ■ di almeno 4 MB. 30 MHz. L. 3.600.000 Per animazione e computer:
gramma supercompleto: è acca- a cura di Mauro Gaffo ● Monitor a colori. ● Memoria Ram di Bravo MT (Ast) Modello PCS 42 montaggio: Micro- Quadra 650 (Apple)
duto per esempio con applicazioni e Andrea Mastalli Questo è l’unico ca- Amiga 1200 (Commodore) almeno 8 MB. L. 4.500.000 (Olivetti) Mind (Director), Pre- (nella foto)

Focus 30

PRECAUZIONI Cosa controllare per non avere delusioni
Un buon cervello?
A volte non basta
U
n computer con-
ta essenzialmen-
te per il suo cer-
vello (cioè il suo
microprocessore), ma spes-
so il “corpo” è altrettanto
importante. La mancanza
o la scarsa qualità di alcuni
elementi secondari, infatti,
possono rendere un mo-
dello del tutto deludente.
Guardiamo dietro: a ogni cavo la sua porta
Porta telefono Ingresso
audio
Porta SCSI
per hard disk
o Cd-Rom
● La tastiera. Deve
ne fare un uso intensivo è
offrire una buona risposta consigliabile provarla per-
al tocco, altrimenti può ca- sonalmente.
pitare di trovarsi alle prese
con problemi di lettere ri- ● Le “porte”. Sono le
petute o mancanti. Dai co- prese che si trovano sulla
struttori non viene però parte posteriore del com-
fornita nessuna specifica puter. Quelle indispensa-
tecnica che permetta di co- bili (e sempre presenti) so-
noscere in anticipo la qua- no la porta seriale RS 232
lità della tastiera: dovendo- (che serve per la stampan-
Porta
Porta di Porta video
espansione Porta
modem
stampante
Alimentazione
te, per il modem e altre pe-
riferiche) e quelle per il
monitor e la tastiera. Quel-
le opzionali (e più ce ne so-
no meglio è) sono la presa
per il mouse, quella per il
modem (spesso segnalata
con il simbolo di un telefo-
no), quella per il lettore di
Cd-Rom o per un hard di-
sk esterno (si chiama SC-
SI), e infine la presa per la
connessione con un altro
computer (Ethernet o Lo-
calTalk). In genere la porta
seriale consente qualunque
collegamento, ma è sco-
modo dovere ogni volta
staccare l’apparecchio che
vi è collegato.
● Il lettore di dischet-
ti. Questa osservazione va-
le soprattutto per chi com-
pra un computer usato: og-
gi sono praticamente scom-
parsi i dischetti flessibili da
5,25 pollici, sostituiti da
quelli rigidi da 3,5 pollici.
Discarica
elettronica
Accanto,
computer fuori
uso. La foto
è stata scattata
alla Södertalde,
una società
svedese che
ricicla elaboratori
e apparecchi
elettrici. Sotto,
in alcune scuole
americane i
computer sono
già strumenti
didattici.
Un computer che conten-
ga solo un lettore (che tec-
nicamente si chiama “di-
sk drive”) per dischetti
flessibili rischia di non po-
ter utilizzare quasi nessun
programma.
● Il monitor. Un pre-
ventivo controllo-qualità
può essere fatto su tre pa-
rametri. (1) La definizione
(cioè il numero di punti):
un buon monitor da 14
pollici deve visualizzare al-
meno 640x480 punti. (2)
La messa a fuoco: l’imma-
gine non deve apparire
sfocata neanche ai bordi e
inoltre non deve presen-
tare tremolii. (3) Distor-
sioni: basta verificare che i
bordi siano paralleli. E’ in-
dispensabile inoltre che vi
siano controlli per regola-
re la luminosità e il con-
trasto, e che lo schermo
non rifletta le immagini
■ di elaboratori.
come uno specchio.
INFORMAZIONI
Ci sono cloni e doppioni...
e spesso il prezzo scende
1. Per usare un com-
puter bisogna saper
programmare?
No, questo poteva esse-
re vero prima dell’intro-
duzione delle “interfacce”
grafiche, che ora permet-
tono di dare comandi alla
macchina in modo intuiti-
vo. Per ordinare al com-
puter di svolgere un certo
compito (per esempio
stampare un testo o regi-
strare in memoria un do-
cumento) è infatti suffi-
ciente azionare il relativo
comando presente sullo
schermo.
2. Quanto dura un
computer?
Teoricamente un com-
puter ha una durata di
qualche decina di anni. In
realtà, nei casi più sfortu-
nati alcune sue parti mec-
caniche si possono guasta-
re anche nel giro di un an-
no: gli elementi più deli-
cati sono l’hard disk (cioè
la memoria centrale) e i
disk drive (cioè i lettori di
dischetti), che possono
però essere facilmente so-
stituiti.
3. Perché computer
con caratteristiche i-
dentiche a volte vengo-
no venduti a prezzi di-
versi?
Per ogni elemento di un
elaboratore esistono alcu-
Alcune risposte alle curiosità e ai dubbi dei meno esperti
ni produttori che detengo-
no (in pratica) il monopo-
lio: per esempio, la Intel
produce l’85 per cento dei
microprocessori, la Canon
e la Xerox producono la
maggior parte delle parti
meccaniche delle stam-
panti, Sony e Philips domi-
nano nel settore dei moni-
tor. In realtà, i produttori
di computer (anche i mag-
giori) si limitano a mettere
insieme elementi diversi
realizzati da vari costrut-
tori. La differenza di prez-
zo dipende quindi dalla
qualità dell’assemblaggio,
dai costi della manodopera
e dai materiali impiegati
per gli involucri e per i so-
stegni (che sono l’equiva-
lente della carrozzeria nel-
le automobili).
4. E’ vero che dopo
qualche mese il prezzo
di un nuovo modello ca-
la? Conviene quindi a-
spettare un po’ prima di
acquistarlo?
In genere sì: nel giro di
sei mesi sul mercato viene
lanciato un nuovo modello
e il prezzo di quello “vec-
chio” scende. Inoltre i
computer appena usciti
hanno spesso difetti che
possono essere indi-
viduati e corret-
ti soltanto
Una foto d’altri tempi: i primi computer da gioco
avevano i programmi registrati su cassetta.
dopo alcuni mesi di rodag-
gio, grazie alle segnalazio-
ni delle grandi aziende che
hanno incominciato a im-
piegare la nuova macchi-
na. E’ possibile, però, che
in futuro questa situazione
cambi, perché per i com-
puter più economici si stan-
no raggiungendo limiti di
prezzo che non permetto-
no ulteriori diminuzioni.
5. Si trovano compu-
ter usati? Dove?
Ci sono due modi. Pri-
mo, rispondere agli an-
nunci pubblicati dalle rivi-
Potenza
aggiunta
Una scheda di
espansione: serve
per collegare
il computer in
una “rete”
ste d’informatica e dai pe-
riodici specializzati in com-
pravendita tra privati, co-
me Secondamano o analo-
ghi giornali che si pubbli-
cano in ogni città. Esistono
inoltre catene di distri-
buzione e singoli negozi
che alla proposta di com-
puter nuovi affiancano il
ritiro (e quindi la vendita)
dell’usato. Un esempio in
questo senso è la catena
dei Computer Discount.
6. I nuovi programmi
vanno bene anche per
i vecchi modelli di com-
puter, ormai fuori pro-
duzione?
Di regola sì: la politica
più seguita dai program-
matori è quella di garanti-
re la “compatibilità verso il
basso”. In altre parole, i
programmi realizzati per i
nuovi microprocessori fun-
zionano anche su tutti i
precedenti modelli della li-
nea, anche se con presta-
zioni meno brillanti (mi-
nore velocità e grafica di
livello inferiore).
7. E’ vero che le ra-
▼
diazioni del monitor
Un problema:
la stampante
S ono rarissimi i casi
in cui se ne può fa-
re a meno, quindi con-
viene prevedere fin
dall’inizio anche l’ac-
quisto di una stampan-
te. A volte una piccola
stampante viene data
“in omaggio” insieme
con il computer, ma non
è consigliabile approfit-
tarne: si tratta in genere
di macchine lente, che
si surriscaldano dopo
pochi minuti.
Le caratteristiche fon-
damentali sono la velo-
cità e la compatibilità,
cioè la possibilità di
dialogare con il nostro
computer: è necessa-
rio quindi comunicare
al venditore marca e
modello del proprio
computer. Quanto alla
velocità, una buona
stampante “a getto
d’inchiostro” arriva a
stampare da 1 a 4 pa-
gine al minuto; una la-
ser da 4 a 10 pagine al
minuto. In molti casi
può essere utile una
stampante ad aghi, che
mette a disposizione
anche il modulo conti-
nuo (quello con i bordi
perforati): una buona
prestazione è di 4 pagi-
ne al minuto.
E’ indispensabile infine
poter usare fogli di for-
mato standard (A4).
Attenzione: nel valutare il
prezzo è bene informarsi
sul costo del materiale
di consumo, cioè le car-
tucce o i nastri inchio-
strati o, nel caso della
laser, della scatola di to-
ner (inchiostro in polve-
re), e procurarsi subito
qualche ricambio.
Focus 33

Dove comprarlo?
Aditorilcuni grandi produtto-
ri si affidano a riven-
specializzati, l’equi-
valente dei concessiona-
ri delle case automobili-
stiche, che oltre alla
vendita si occupano di
assistenza e manuten-
zione. In molte città si
possono quindi trovare
venditori fiduciari di Ibm,
Olivetti, Apple, Compaq
e altre marche, che pra-
ticano i prezzi consigliati
dalle case produttrici. Gli
indirizzi si trovano sulle
Pagine gialle alle voci
“Elaboratori elettronici”
e “Personal computer”.
Esistono inoltre negozi
che danno la possibilità
di scegliere tra marche e
Centrale
di controllo
Moduli di
microchip
in iridio, che
modelli concorrenti, an-
che di case minori, a
prezzi spesso inferiori a
costituiranno
l’elettronica
di base di un
quelli consigliati. Per satellite per
quanto riguarda i cloni, telecomunicazioni
nelle grandi città sono fabbricato nel
abbastanza diffusi i labo- Massachusetts.
ratori dove tecnici spe-
cializzati montano com-
puter “su misura”, utiliz-
zando componenti realiz-
zate da diversi costrut-
tori: può essere un’otti-
ma scelta, purché il labo-
ratorio garantisca anche
l’assistenza tecnica. Di
recente, poi, alcuni mo-
delli hanno cominciato a
trovare spazio anche nel-
la grande distribuzione,
per esempio nei grandi
magazzini Metro.

L’ultima precauzione:
proteggersi dai virus
con un “vaccino”
possono essere dan- ter sarà illeggibile per il
▼

nose per la salute? secondo. Il più noto caso

Tutti i monitor, anche
quello del televisore, e-
mettono radiazioni (per
la precisione raggi X), e
oltre un certo livello le
radiazioni sono senz’al-
tro pericolose. Tuttavia
il livello di emissione è
basso, e viene tenuto sot-
to controllo da varie a-
genzie internazionali che
rilasciano i marchi di ga-
ranzia riportati sul retro
dei monitor (per esem-
pio CSA, FCC e GS,
UL). Ne sono dotati pra-
ticamente tutti i grandi
produttori.
8. Che cosa signifi-
ca dire che due com-
puter non sono com-
patibili?
Significa semplice-
mente che un program-
ma studiato per un certo
tipo di computer non
funziona su un computer
di tipo diverso. Tra due
computer incompatibili
non è nemmeno possibi-
le scambiare testi: in altre
parole, un dischetto rea-
lizzato dal primo compu-
di incompatibilità è quel-
lo tra Ibm e Apple, an-
che se esistono ormai
molti programmi di “tra-
duzione” (ma non per-
fetti) che funzionano da
ponte tra i due mondi.
9. Si può aumentare
la memoria di un com-
puter?
Sì. Si tratta della pro-
cedura chiamata “espan-
sione”: si possono inseri-
re in appositi alloggia-
menti interni (già previsti
in anticipo) una o più
schede che contengono
nuovi chip. La quantità
di aggiunte che si posso-
E domani? I computer ci ascolteranno
I n un futuro prossimo il
computer potrebbe an-
che aiutarci a svuotare gli
scaffali delle librerie. So-
no già stati prodotti, in-
fatti, alcuni dischi ottici
(Cd-Rom) che contengono
intere enciclopedie: la
consultazione è immedia-
ta e, in più, alcune voci
contengono oltre al testo
no effettuare dipende dal
numero di alloggiamen-
ti (o “slot”) lasciati liberi
dal costruttore.
10. Che cosa sono i
“cloni”?
Sono imitazioni (gene-
ralmente a basso costo)
dei computer costruiti
dalle società più note.
Tutti i computer che uti-
lizzano il sistema opera-
tivo Ms-Dos vengono
anche filmati e brani mu-
sicali. Richiamando la vo-
ce “balena”, per esempio,
si potrà vedere in un bre-
ve filmato l’accoppiamen-
to del più grande mam-
mifero marino, oppure
ascoltare la sua voce. In
italiano è già disponibile
l’enciclopedia Grolier-Ha-
chette, che però non ri-
chiamati “cloni Ibm”, o
Ibm-compatibili.
11. Come ci si pro-
tegge dai virus infor-
matici?
Il “contagio” avviene
con lo scambio di di-
schetti infetti: se si utiliz-
zano soltanto dischetti
nuovi il rischio è pratica-
mente nullo. Nel caso che
si debbano utilizzare di-
schetti altrui, l’unica pre-
chiede un computer per
essere letta, ma uno spe-
ciale apparecchio prodot-
to dalla Philips (nel prez-
zo, di circa 5 milioni, è
compreso il lettore.
Spingendoci un po’ più in
là nel futuro, invece, si
intravede la scomparsa
delle tastiere, che po-
trebbero essere sostitui-
venzione possibile è quel-
la di caricare nell’ hard di-
sk un programma-vacci-
no, come per esempio
“Antivirus” per Ibm e
compatibili (esistono al-
meno due programmi
con questo nome, pro-
dotti dalla Central Point
e dalla Symantec), oppu-
re “Disinfectant”, realiz-
zato dall’omonima so-
cietà, per i computer Ap-
ple Macintosh. ■
te dai comandi vocali.
Sono già disponibili com-
puter che riconoscono la
voce umana (ma soltanto
se parla in inglese, e a
un prezzo intorno agli 8
milioni), e possono ob-
bedire a comandi sem-
plici, come registrare una
lettera o cambiare nome
a un documento.

Focus 34
Animali

Ne esistono
circa 350
specie. E hanno
impiegato
280 milioni
Affilati
di anni per come rasoi
La dentatura
perfezionarsi dello squalo
elegante, una
specie dalle
abitudini
notturne, è
estremamente
specializzata:
i denti piccoli
e appuntiti,
sostituiti in
continuazione,
servono infatti
per catturare
e trattenere
le prede, di solito
crostacei e
pesci morti.

SQUALI
Pesci? Macché. Piuttosto una sofisticatissima macchina
biologica: l'aerodinamica di un aereo, l'elettronica
di un'astronave, le
La morte
in diretta
Un grande
mascelle di un bulldozer.
squalo bianco
ha appena
Le scoperte degli
divorato un
tonno. Il terrore
scienziati sono ormai
dei mari, che
in acqua
all'ordine del giorno.
raggiunge i 60
chilometri l’ora,
può pesare, in
media, fino a
700 chilogrammi.
Questa specie
è presente nelle
acque costiere
temperate di
tutto il mondo.
Pinne come Incontri
ravvicinati Denti da guerra
ali, per vincere Un grande
squalo bianco
si avvicina
Icorso
l dente dello squalo è sostitui-
to in continuazione per tutto il
della vita. I denti sono in-
la pressione al sub, protetto
dalla gabbia,
fatti inseriti in una membrana,
detta “letto dentale”, formati nel-
nel mare
dell'acqua australiano, tra
i più a rischio.
la parte interna della cartilagine
mascellare e spostati progressi-
vamente in avanti, fino a spun-
tare dalla mucosa che li ricopre.
Alcuni squali, nel primo anno di

U
na perfetta macchina da
guerra. Veloce, resisten- vita, arrivano a sostituire i denti
te, equipaggiata con i più ogni otto-quindici giorni. La den-
tatura poi varia da specie a spe-
sofisticati sistemi d’attac- cie, in funzione del tipo di preda
co, in grado di localizzare il nemi- cacciata. I palombi hanno denti
co a chilometri di distanza. E’ lo adatti a triturare gusci di crosta-
squalo. Un super-predatore, in ci- cei. Lo smeriglio e il mako denti
ma alla piramide alimentare del lunghi e stretti con profilo a dop-
mondo oceanico: soltanto l’orca, pio taglio, ideali per afferrare pre-
forse, è più temuta, ma sicuramen- de da inghiottire intere. I grandi
te ha un posto di minor rilievo nel- squali bianchi, invece, possiedo-
l’immaginario dell’uomo. Nel cor- no denti piatti e triangolari, affi-
lati come rasoi e con bordi se-
so dei millenni lo squalo è cambia- ghettati, per dilaniare facilmente
to pochissimo: è un pesce adatta- la preda. I superspecializzati, co-
bile, vive ai tropici, nelle acque tem- me lo squalo tigre, contano su
perate e in quelle più fredde, man- denti piatti e molto seghettati,
gia di tutto, ma è in grado di rima- che funzionano come vere e pro-
nere per giorni senza cibo. Può spo- prie cesoie e tagliano il guscio
starsi velocemente, e in continua- della tartarughe marine. Lo squa-
zione, ma spesso se ne sta immo- lo tagliatore, invece, grazie alle
bile sul fondale come se dormisse. labbra a ventosa e alla fila di
denti aguzzi affilatissimi, si attac-
Solo oggi, però, si comincia a co- ca alla pelle di balene, tonni o ad
noscere qualcosa di più sulla bio- altri squali e si nutre “ritagliando”
logia di questi straordinari predoni, un pezzo di carne.
e sono scoperte entusiasmanti.
Sotto, l’impressionante
● Coetaneo dei dinosauri bocca dello squalo tigre.
Gli squali comparvero sulla Ter-
ra 350 milioni di anni fa, e negli
ultimi 70 milioni sono rimasti qua-
si del tutto immutati. Fossili vi-
venti, dunque? Sicuramente, e mol-

Un mostro marino venuto dal passato
A sinistra, la ricostruzione dell’enorme mandibola del
Carcharodon megalodon, vissuto 25 milioni di anni fa e, sopra,
ti di loro, come lo squalo goblin o
il Megachasma pelagicus, scoperto
soltanto nel novembre 1976, sono
veri e propri “mostri marini”. Uno
tra i primi squali a comparire fu il
Cladoselache, rinvenuto fossile ne-
gli strati paleozoici del Kentucky.
Viveva quasi 400 milioni di anni
fa ed era lungo poco più di un me-
tro, ma possedeva già denti acu-
minati e una forma simile a quella
di veloci squali odierni, come per
esempio il mako.
I reperti fossili degli squali “mo-
derni” compaiono però soltanto
65 milioni di anni fa: sono i denti
taglienti dell’antenato del grande
squalo bianco e quelli più fine-
mente seghettati delle specie de-
stinate, in seguito, a raggiungere
dimensioni enormi. Come il leg-
gendario Carcharodon megalo-
don, vissuto nel Miocene (25 mi-
lioni di anni fa), i cui denti supera-
vano i 18 centimetri di lunghezza
in un corpo di oltre 12 metri. Una
cosa appare certa: gli squali si evol-
vettero dai Placodermi, pesci pri-
mitivi dotati di mascelle e inco-
minciarono a proliferare con la
comparsa dei mammiferi marini,
non più di 60 milioni di anni fa.
● Un pesce high-tech
Esistono circa 350 specie di
squali, di cui soltanto una ventina
pericolose per l’uomo. Non tutti
gli squali sono infatti predatori
sanguinari. Alcuni, come lo squa-
lo balena, un mostro di quaranta
tonnellate per 18 metri di lun-
ghezza, si nutrono di plancton, che
filtrano attraverso gli archi bran-
chiali, simili ai fanoni della balena.
Sono giganti buoni, che stanno
spesso immobili sul fondo del ma-
re o percorrono chilometri con
l’enorme bocca spalancata, per fa-
vorire il filtraggio della maggior
quantità d’acqua possibile.
«Una delle conquiste più impor-
tanti nell’evoluzione dello squalo è
stata però la sostituzione del tes-
suto osseo scheletrico con quello
cartilagineo, più leggero ed elasti-
co. Poi la forma allungata, decisa-
mente idrodinamica, che consente
alte velocità e rapidità di movi-
mento», dice Angelo Mojetta, ricer-
catore all’Acquario civico di Mi-
lano. «Gli squali, infatti, non pos-
siedono la vescica natatoria come
gli altri pesci, ma per ridurre la
densità corporea e il peso specifi-
co, e quindi facilitare il galleggia-
mento, hanno sviluppato un fega-
to voluminoso e di consistenza
oleosa. Inoltre le loro pinne pet-
torali, pur essendo meno mobili
rispetto alla media, agi-
scono come vere e pro-
prie “ali”: quando lo
squalo si muove in a-
vanti, le pinne gli dan-
no sostegno e lo spin-
gono verso l’alto, an-
nullando in gran parte
la pressione negativa dell’acqua».
Anche la pelle contribuisce a di-
minuire la densità corporea: in tut-
ti gli squali, in misura maggiore o
minore, è ricoperta dai cosiddetti
denticoli dermici (in realtà scaglie
che hanno un’origine simile a quel-
la dei denti), allineati in modo da
incanalare l’acqua, riducendo l’at-
trito durante il movimento. «Ci so-
no squali specializzati nel nuoto
veloce, come il mako, lo squalo
volpe, o il grande squalo bianco, e
altri più pigri, come i filtratori. Li si
distingue dalla forma: slanciata e a
siluro nei primi, più arrotondata e
tozza negli altri. La coda, poi, gra-
zie al rapporto tra lunghezza e al-
tezza, dà una grande spinta con
bassa resistenza, determinando in
gran parte la propulsione dell’ani-
male». Un altro accorgimento per
faticare meno negli spostamenti è
la capacità di mantenere la tem-
peratura corporea fino a 10 gradi
al di sopra di quella ambientale:
ciò facilita il lavoro muscolare e
consente di mantenere una velo-
cità di crociera costante. Anche i
denti (vedi box in alto), impiantati

▼
un suo dente, paragonato a quello del grande squalo bianco.

Focus 39
Percepiscono Il sosia
di Moby Dick
“tapetum lucidum”, e che, come
uno specchio, riflette le immagini,
aumentando il potere visivo.
animale. In mare, praticamente
ogni oggetto emana una debolissi-
ma corrente, e gli squali sono in
anche campi Uno squalo
balena, ripreso
a Ningaloo Reef,
Lo squalo può contare anche su
un buon udito e su tutta una serie
grado di percepire quella rilasciata
da una sogliola chiusa in una sca-
elettrici nell’Australia
dell’ovest. Si
di piccoli “bottoni” distribuiti lun-
go i fianchi, gli organi della linea
tola e sepolta sotto la sabbia», af-
ferma Irene Bianchi. Il sistema
nutre di plancton. laterale, che funzionano come un sensoriale elettrorecettivo si basa
debolissimi radar. Il pesce è in grado, infatti, di
avvertire le vibrazioni a bassa fre-
su delicatissimi canali, detti “am-
polle di Lorenzini”, posti tutto in-
Chi li difende quenza e conoscere in anticipo la torno alla testa, riempiti di una so-
▼

su mascelle capaci di esercitare nel Angelo Mojetta: presenza di un pericolo. «Il vero stanza gelatinosa e collegati ai po-
morso una pressione di tre ton- «Solo poche punto di forza dello squalo è il suo ri della superficie cutanea. Grazie
nellate per centimetro quadrato, specie attaccano “senso elettrico”, unico nel mondo a loro uno squalo è in grado non
si sono trasformati in funzione del l’uomo». soltanto di localizzare le prede, ma
tipo di preda da catturare, e pos- anche di orientarsi seguendo il
sono essere affilati e appuntiti, co- campo magnetico terrestre.
me nello squalo tigre, oppure piat- Forte di un sistema sensoriale
ti, come nello squalo nutrice, ma così perfezionato, il super-preda-
con seghettature più o meno evi- tore può attaccare qualsiasi viven-
denti per dilaniare muscoli e ossa. te gli capiti a tiro, uomo compreso.
In assoluto, però, al mondo si muo-
● Occhi come i gatti re di più per punture di vespe, e
Ma le meraviglie della “macchi- per trenta uomini uccisi in un anno
na-squalo” sono i suoi sensi, che vengono catturati quasi cinque mi-
gli permettono un’assoluta padro- lioni di squali. In realtà nella mag-
nanza dell’elemento acqua. «Man gior parte dei casi, lo squalo ag-
mano che si avvicina alla preda, lo Un pigro Censire gredisce per “saggiare” la preda e
squalo usa in successione i diversi fantasma gli italiani quasi sempre, accortosi dell’errore,
sensi: da lontano entrano in azione Sopra, la fine La biologa la rilascia, non senza aver lasciato
olfatto e udito, quindi la vista, ma dentatura del Irene Bianchi, un devastante ricordo dei suoi den-
soltanto se c’è un contrasto evi- palombo collaboratrice ti. Alcune specie, come lo squalo
dente, come quello dato da una d’Arabia, una dell'Istituto grigio, fanno precedere l’attacco
sagoma che galleggia in superfi- specie tipica Tethys per da una serie di movimenti anoma-
cie, e alla fine il “sesto senso”, la di fondale che il progetto li, che fanno pensare a un avverti-
capacità cioè di percepire campi popola le acque Baby shark: mento: l’animale, in realtà, vorreb-
della regione «Occorre censire
elettrici debolissimi», spiega la dot- indo-pacifica. gli squali italiani». be scacciare l’intruso che ha invaso
toressa Irene Bianchi, biologa del- il suo territorio. Insomma, l’uomo è
l’Istituto Tethys. Quasi i due terzi ben più pericoloso degli squali. A
del cervello dello squalo sono pre- causa della caccia, molte specie so-
posti all’olfatto: i predatori più no in diminuzione in tutto il mondo,
specializzati, come il grande squa- Predatore Barbigli tanto che Stati Uniti e Australia
lo bianco o lo squalo tigre, riesco- degli abissi da caccia hanno varato apposite leggi per li-
no a percepire gli amminoacidi A destra, il muso Il wobbegong, mitare la cattura del grande squalo
presenti nella carne dei mammi- di una razza squalo tropicale bianco e del tigre. ■
feri, disciolti nell’acqua in una par- spinosa, parente lungo fino a 4 Mario Chiodetti
stretta dello metri, possiede
te per milione. Questi animali ci squalo. Anche appendici
vedono infatti benissimo e, anzi, questo pesce, sensoriali di Per saperne di più:
il loro occhio è molto simile a quel- infatti, possiede fianco alla John D. Stevens, Squali, Rizzoli.
lo del gatto, con uno strato cellula- uno scheletro bocca: gli Gaetano Cafiero-Maddalena Jahoda,
re, posto dietro la retina, chiamato cartilagineo. servono Squali, gli dei del mare, White Star.

▼
per cacciare.
Questione Una famiglia
di naso cosmopolita Studiarli in Italia
Lo squalo di Il muso di un
Port Jackson.
Vive nei fondali
gattuccio,
appartenente
LMediterraneo
a prima ricerca su
una specie del
risale
duttiva e le preferenze
alimentari dello
squalo più comune
un foglietto colorato
con numero di serie,
indirizzo dell’istituto e
una “nursery-area”
dove nascono e
crescono i piccoli di
dell'oceano alla famiglia al 1988 e riguarda del Mediterraneo. Il istruzioni per inviare verdesca. Lo studio
Pacifico. Caccia degli Sciliorinidi. la biologia della verde- Tethys ha poi varato notizie utili in caso serve anche a sensibi-
al buio e ha Con 92 specie sca (Prionace glauca). altri due progetti: il di ricattura. Grazie a lizzare i pescatori
narici molto descritte, è la E’ nata dalla primo, chiamato Tag questo censimento dilettanti a non cattura-
sviluppate, che più numerosa collaborazione tra and release (“marca si è potuto osservare re giovani squali: la
gli servono da in assoluto. l’istituto Tethys, l’asso- e rilascia”), è basato come le verdesche verdesca, come quasi
sensori. I suoi I gattucci ciazione sportiva di su un censimento si spostino dall’alto tutti questi pesci, ha
denti sono si cibano pescatori d’altura Big numerico. Gli squali Adriatico fino al mare ritmi riproduttivi assai
adatti sia a soprattutto Game e il Noaa (Natio- vengono catturati e Egeo o a Malta. ampi e raggiunge
tagliare che a di pesci nal oceanic and marcati con una frec- L’ultimo progetto in la maturità sessuale
triturare gusci e crostacei. atmospheric associa- cetta metallica affilata, corso, denominato molto tardi. Un prelievo
di molluschi. tion) degli Stati Uniti. inserita sotto la Baby shark, si propone incontrollato di
E’ tuttora in corso e pelle, a cui è unito di studiare la zona giovani aumenterebbe
si ripromette di cono- un prolungamento in dell’alto e medio il potenziale rischio
scere la fisiologia ripro- plastica contenente Adriatico, considerata di estinzione.

Focus 40 Focus 41
Nella storia, nella letteratura e nell'arte lo squalo ha sempre avu to un ruolo importante
Un dio del mare che regala fo rtuna e potere
Questi sono i “mangiauomini”...
A
▼
mato e odiato, venerato
o cacciato con ferocia. Lo
squalo ha sempre avuto
E’
un posto controverso nel-
l’immaginario dell’uomo, che con-
tinua a considerarlo un insaziabile
predone. Nella cultura occidenta-
le, il grande pesce è quasi sempre
rappresentato come un pericolo
da eliminare o un avversario temi-
bile da affrontare con ogni mezzo.
Non è così, invece, nella tradi-
zione dei popoli del Pacifico, tra i
quali lo squalo incarnava spesso
la divinità. E’ il caso di Kauhuhu,
dio-squalo polinesiano che viveva
in una caverna, dalla quale nessu-
no era mai uscito dopo essere en-
trato. Gli indigeni delle isole Salo-
mone, invece, pensavano che le
anime dei defunti trovassero rifu-
gio nel corpo degli squali. Per gli
indiani della costa settentrionale
del nord America il pescecane era
un simbolo decorativo: illustrava la
leggenda secondo cui una donna
era stata rapita da uno squalo e si
era trasformata col tempo nello
stesso animale.
La cultura occidentale ha inco-
minciato a interessarsi al grande
predatore marino piuttosto tardi:
fu Plinio il vecchio a scriverne nel-
la sua Naturalis historia chiaman-
dolo pesce-cane, probabilmente
Conoscenza
approfondita
A destra, un
ricercatore
osserva un
piccolo squalo
Iago, una specie
innocua che vive
in profondità
nel mar Rosso.
...e questi gli scherzi di natura
Arizzano
lcune specie di e che serve all’a- ge i 4,5 metri di lun-
squali si caratte- nimale per aumenta- ghezza e vive nel Pa-
per la forma re la portanza nella cifico centrale e orien-
insolita, evoluta per ri- parte anteriore del tale. L’enorme bocca
spondere a precisi corpo, agendo come fa passare molta ac-
compiti o adattarsi a un’ala e consenten- qua che viene filtrata
particolari ambienti. dogli rapide virate e dagli archi branchiali.
per la sagoma appuntita Ecco le più curiose. movimenti verticali. Le
del muso e per la forte specie più grandi su- Squalo volpe. Rag-
dentatura, simili a quel- Squalo sega. Lungo perano i cinque metri giunge i sei metri e
le del mammifero do-
mestico. Da allora per
difficile stendere
un elenco delle
specie di squali più
poco più di un metro e
mezzo, è inoffensivo e
e sono potenzialmen-
te pericolose anche
deve il suo nome alla
lunghissima pinna cau-
lo squalo iniziarono pericolose per l’uomo: ha un muso piatto e per l’uomo. dale, che viene para-
tempi difficili: poco co- tra le oltre 350 allungato, contornato gonata alla coda di
conosciute, infatti, da denti aguzzi e sot- Squalo angelo. Simi- una volpe, e gli con-
nosciuto e studiato, tili, che lo fa assomi- le alla razza, ha grandi sente di nuotare ad
sempre demonizzato, una trentina ha
attaccato persone o gliare a un pesce se- pinne pettorali simili alta velocità e inse-
verrà spesso citato nei barche, altre dodici ga. Davanti alle narici ad ali, che si estendo- guire e “stordire” bran-
racconti e nei diari dei sono sospettate di questo squalo ha due no in avanti oltre le chi di sardine. Aggres-
balenieri come simbolo averlo fatto, mentre barbigli che funziona- branchie. La forma sivo, è presente an-
di morte. «Si azzanna- altre ventotto sono no come organi di piatta e la colorazio- che nei nostri mari.
vano con malvagità, potenzialmente a senso. Il lungo “bec- ne poco vistosa facili-
non solo mangiando rischio. Siamo co” serve probabilmen- tano il mimetismo tra Squalo elefante.
l’uno le viscere dell’al- abituati a considerare te per stanare più fa- la sabbia dei fondali, Raggiunge e supera i
il grande squalo cilmente le prede, pic- dove lo squalo vive e 12 metri, ma si nutre
tro, ma addentando an- coli pesci e crostacei. caccia crostacei e ca- di plancton, filtrando
che le proprie, fletten- Uno squalo limone nelle acque delle Bahamas. Ha un olfatto sviluppatissimo. bianco il più feroce
in assoluto, ma altre lamari. acqua con le fessure
dosi e ripiegandosi su se specie, in condizioni Squalo martello. Gli branchiali. Ha l’abitu-
stessi», scrive Herman Melville nel Lo stesso atteggiamento di ti- di panico tra i bagnanti: il grande particolari, possono Sphyrnidae, o squali Squalo dalla bocca dine di stare immobile
suo Moby Dick. Il capitano Wil- more per il nemico sconosciuto lo squalo bianco protagonista, ri- esserlo di più. Per martello, comprendo- grande. Fino a oggi a pelo d’acqua per
liam Young, instancabile cacciato- si riscontra in rari quadri. In Wat- creato dai maghi degli effetti spe- esempio lo squalo no nove specie. Han- sono stati catturati farsi riscaldare dai
re di squali, è invece il protagonista son e lo squalo, del pittore inglese ciali, misurava più di sette metri. tigre può aggredire no la testa larga e ap- soltanto cinque esem- raggi del sole. E' as-
del romanzo Squalo! Squalo!, di del Settecento John Singleton Co- Un messaggio di speranza, e di anche in acque poco piattita, che ricorda un plari di Megachasma sai comune nel Medi-
Horace Mazet, pubblicato nel pley, un incredibile mostro marino rispetto per lo squalo, viene invece profonde. Quelle che Bagnante su una tavola. Tipica situazione martello da calzolaio pelagios, che raggiun- terraneo.
presentiamo sono le che può attirare la curiosità degli squali.
1934. Alla fine Young arriva a ve- color della pece sta per aggredire dal racconto di Dino Buzzati Il co-
nerare lo squalo come simbolo to- Brook Watson, futuro sindaco di lombre. Il colombre è un enorme dieci specie maggior-
temico, l’idolo affascinante e terri- Londra, mentre è intento a nuo- squalo solitario che sembra passi la mente indiziate di at- ■ Squalo tigre di pesci e calamari. lo del Mediterraneo, largo, ma anche sotto- pericoloso per l’uomo.
tacchi all’uomo. Supera i cinque metri Compie spettacolari mangia piccoli costa. Potenzialmente ■ Squalo grigio
bile per cui rischiare la vita in ma- tare nel porto dell’Avana. sua vita a inseguire la vittima pre- ■ Grande squalo di lunghezza ma, se- balzi (fino a tre metri) pesci e attacca molto pericoloso. di scogliera
re. Dettagliatissimi e numerosi, Sui denti si sofferma Ernest He- scelta fino a divorarla. Così fa an- bianco condo alcuni, potreb- fuori dall’acqua, piuttosto facilmente ■ Squalo limone Raggiunge i due metri
poi, i libri dedicati alle aggressioni mingway in Il vecchio e il mare, de- che con Stefano Roi, figlio di un Chiamato dai be raggiungere i set- anche se non viene l’uomo. Viene pescata E’ una specie tropica- e mezzo ed è molto
degli squali all’uomo: tra i più ce- scrivendo quelli del mako: «Den- ricco armatore. Trascorrono gli an- pescatori “morte te. Si spinge a caccia- preso all’amo. per scopi commercia- le, assente nel Medi- territoriale. Non esita
lebri quello di Victor Coppleson, tro il doppio bordo delle mascelle ni e il ragazzo, ormai vecchio, va bianca”, si identifica, re in acque molto ■ Longimano li. Di colore azzurro terraneo. Diventa ad attaccare in
un chirurgo australiano che pub- chiuse, tutte le sue otto file di den- incontro al suo destino uscendo in oltre che per le basse e cattura uccel- Specie d’alto mare, è intenso, supera assai aggressivo se presenza di intrusi.
blicò Attacchi da squali nel 1958. ti erano inclinate verso l’interno. mare per incontrare lo squalo. La dimensioni, per il li marini, delfini e tra i più abbondanti di poco i tre metri viene provocato. Vive nel Pacifico e
Non erano come i soliti denti a pi- favola è amara, poiché il colom- colore chiaro del squali di altre specie. animali della Terra. E’ di lunghezza. ■ Squalo zambezi nell’Indiano.
ramide della maggior parte degli bre insegue gli uomini non per uc- ventre. Raggiunge i ■ Ossirina o mako molto pericoloso e ■ Squalo martello Molto diffuso anche ■ Squalo spinner
sei metri di lunghezza. dalle pinne corte aggressivo e attacca maggiore sotto costa, in acque Comune nelle acque
squali. Erano fatti come delle dita ciderli, ma per consegnare loro la Attacca l’uomo e le Squalo cosmopolita, facilmente i naufra- Inconfondibile per la tropicali, ma vive tropicali, non
umane e incurvati come artigli». favolosa Perla del mare, «che dà, a imbarcazioni. E’ stato agile e veloce, rag- ghi. Raggiunge i 4 testa appiattita a for- anche in acque dolci. raggiunge i tre metri
Ma fu il film Lo squalo, di Steven chi la possiede, fortuna, potenza, il protagonista del film giunge i quattro metri metri di lunghezza. ma di mazzuolo,supe- Aggressivo, si nutre e attacca raramente.
Spielberg, tratto dal romanzo di Pe- amore, e pace dell’animo. Ma or- di Steven Spielberg ed è estremamente ■ Verdesca ra i sei metri e vive in di altri squali ed è Si nutre di calamari
ter Benchley, a portare un’ondata mai è troppo tardi». ■ “Lo squalo”. aggressivo. Si nutre E’ il più comune squa- acque temperate. Al potenzialmente molto e pesci pelagici.
PRESENTI (E CACCIATI) IN TUTTI I MARI DEL MONDO
Non si butta Nuove armature
via niente a prova di fauci
Il mako, specie A destra, un subacqueo
assai richiesta al indossa una speciale
mercato del muta metallica. Sotto,
pesce di Bombay. l'immersione in mezzo
a un gruppo di
verdesche in California.
Anche lui abbocca
A sinistra, in California un pescatore
prepara le esche, a base di sangue
Pelle più giovane, grazie all’olio di fegato e frattaglie di mammiferi, per
Dal fegato degli squali si ricava lo squalene, sostanza attirare il grande squalo bianco.
utilizzata in cosmetica: serve a ringiovanire la pelle. Sopra, lo ha catturato all’amo.
 ✹
P R I S M A
■ Dizionari
Capire il computer?
Parla in questo modo
C omputer? E’ già una
parola vecchia. Tutti
dicono Pc (se è un Ibm) o
Mac (se è un Apple). Il
nuovo linguaggio frutto
dello sviluppo tecnologi-
co cambia tanto veloce-
mente che nemmeno gli
addetti ai lavori riescono
a stargli dietro. Nascono
così dizionari speciali, co-
me quello appena compi-
lato dai redattori del "Wall
Street Journal". E la tele-
matica di massa ha un
ruolo primario. Ecco alcu-
ne parole che, prima o
poi, ci troveremo davanti
agli occhi.
■ Air mouse. E’ una spe-
cie di telecomando che
può agire su singoli punti
dello schermo (di una tivù
o di un computer).
■ Atv. Sta per “advan-
ced television”: quella a
L’ufficio centrale di
una società finanziaria.
■ Cervello
Due neuroni si parlano. Ma anche i vicini ascoltano
Acomeltro che un computer: il
il cervello è organizzato
un network televisivo.
Uno studio condotto
all’università americana di
Stanford ha infatti rilevato
che in certi casi i neuroni
cerebrali possono lanciare
una sorta di segnale radio,
comunicando non solo con
i propri vicini ma addirittura
con tutta l’area cerebrale
circostante: un meccanismo
che forse interviene nella
formazione dei ricordi.
Focus 46
grandissimo formato o ad
alta definizione.
■ Blendo. Indica la combi-
nazione di più mezzi di co-
municazione, come video,
computer graphics, ecc.
■ Dark fiber. E’ quella
parte di un sistema a fi-
bre ottiche che non è u-
sata (attualmente si utiliz-
za meno dell’ 1 per cento).
■ Digital. E’ il sistema di
conservare o trasmettere
informazioni riducendole
a una serie di numeri 1 e 0.
■ Head end. Il punto di
origine, in una rete, da cui
partono i collegamenti via
cavo.
■ Navigator. E’ il softwa-
re che consente di muo-
versi all’interno di un ser-
vizio interattivo. “Naviga-
re” è anche il termine con
il quale si indica lo spo-
starsi in una rete di com-
puter (come Internet).
■ Signal compression.
I computer e i programmi
che consentono di com-
primere informazioni (con
questo termine si indica
qualsiasi cosa, un film o
un concerto registrato) e
poi trasmetterli. Il segnale
viaggia come se fosse
compresso in un conteni-
tore, e al punto d’arrivo
torna alle sue “dimensioni
elettroniche” normali.
Si sapeva già che quando
un segnale elettrico
viaggia attraverso un
assone (la lunga fibra
nervosa che fuoriesce da
ogni neurone) esso stimola
l’emissione di messaggeri
chimici nella sinapsi (il
punto di separazione tra
i neuroni), che a loro volta
innescano nel neurone
vicino un altro segnale
elettrico. Quando questo
stimolo viene ripetuto più
volte, il segnale diventa
Parte dall’Australia
la petizione di un
gruppo di scienziati
Arilla,nche loro hanno un so-
gno: riconoscere a go-
oranghi e scimpanzé
gli stessi diritti legali e mo-
rali degli uomini. Sono an-
tropologi, etologi, biologi
di tutto il mondo che han-
no dato vita al Progetto
primati, un’organizzazione
nata in Australia con il fine
permanente: è nato un
ricordo. I neuroscienziati
Erin Schuman e Daniel
Madison, lavorando su
campioni di cervello di
topo, hanno dimostrato
che questo “potenziamento
a lungo termine” avviene
anche tra neuroni non
collegati. L’esperimento è
stato eseguito inserendo
elettrodi in un neurone
trasmittente e in due
neuroni riceventi (collegati
entrambi al trasmittente
Sono così simili a noi,
diamogli i nostri diritti!
Un orango in
una riserva del
Borneo, dove
queste scimmie
“reimparano” a
vivere in foresta.
di inserire i pri-
mati nella categoria delle
persone, ovvero estendere
anche alle scimmie il dirit-
to alla vita, alla salvaguar-
dia della libertà individua-
le, al divieto alla tortura. «I
primati», scrivono due dei
promotori, Paola Cavalieri
e Peter Singer, nel libro
ma non fra loro). Per prima
cosa i ricercatori hanno
misurato la risposta dei
riceventi a un singolo
impulso elettrico, poi hanno
The great ape project: equa-
lity beyond, «hanno capa-
cità logiche ed emotive suf-
ficienti a giustificare la loro
inclusione nella comunità
degli uomini». E’ una pro-
vocazione o un dato scien-
tifico certo? «In realtà si
tratta di una semplice di-
chiarazione di principi»,
spiega l’antropologo dell’u-
niversità di Firenze Bru-
netto Chiarelli. «Però qual-
che riscontro scientifico
c’è». Dal punto di vista sto-
rico, d’altra parte, già nel
Due immagini
elettroniche
di un recettore
di acetilcolina:
è una molecola
che controlla
la trasmissione
degli impulsi
nervosi.
Settecento Carlo Linneo
aveva “catalogato” oranghi
e scimpanzé rispettivamen-
te come Homo sylvestris e
Homo trogloditis, affer-
mando di «non essere stato
capace di osservare alcuna
differenza tra uomo e scim-
panzé». Anche a livello pa-
leontologico la separazio-
ne tra scimmie antropo-
morfe e uomo è relativa-
mente recente, e risale a 6
milioni di anni fa. Infine sul
piano biologico risulta che
il Dna di alcune antropo-
indotto il potenziamento a
lungo termine (con una
serie di scariche a bassa
frequenza) su uno dei due
riceventi. Infine hanno
misurato la reazione a un
singolo impulso: nel neurone
potenziato l’intensità della
risposta è aumentata di
cento volte, ma è aumentata
(del 30 per cento) anche la
risposta dell’altro neurone.
«La nostra ipotesi è che
il neurone potenziato abbia
diffuso nell’area circostante
un altro messaggero
chimico, forse ossido
nitrico, ritrasmettendo
il messaggio ai suoi vicini»,
dice Madison.
Sfamare i parenti poveri
A sinistra, la celebre studiosa Jane
Goodall, con i suoi gorilla. Sotto,
ancora il centro di riabilitazione degli
oranghi a Sepilok, in Borneo: il cibo
viene portato su grandi piattaforme.
morfe è per il 98,8 per
cento identico al nostro.
L’idea di porre sullo
stesso piano uomini e scim-
mie suscita prevedibili op-
posizioni: a) I primati non
sono in grado di rivendica-
re i loro diritti; b) sono fon-
damentali per gli esperi-
menti di laboratorio; c)
non ha senso preoccuparsi
degli animali quando biso-
gna ancora combattere per
i diritti di milioni di uomini.
Pronta la risposta degli
“amici della scimmie”: a)
■ Spazzatura cosmica
Ecco il catalogo aggiornato dei rifiuti in orbita
I l rischio che, prima o poi,
ci cada in testa un “rifiuto
spaziale” è in aumento. Il
comando della Nasa, che
periodicamente fa la conta
di quanto c’è in orbita in-
torno a noi, ha reso noto il
numero di oggetti che tiene
sotto controllo: quelli con un
diametro superiore ai 20
centimetri sono ben 7550.
Sono frammenti di satelliti
o di razzi (3320 americani,
3672 sovietici e 558 tra eu-
gli uomini devono salva-
guardare gli interessi dei
primati così come si preoc-
cupano dei loro simili inca-
paci di difendersi (invalidi,
minorati, psichici, ecc.); b)
le scimmie sono usate co-
me cavie proprio perché si-
mili psicologicamente e fi-
sicamente alla specie uma-
na; c) attendere la totale
salvaguardia dei diritti
dell’umanità significa ri-
mandare all’infinito il pro-
blema della dignità degli al-
tri esseri viventi. ■ dello sviluppo intellettua-
ropei, cinesi, giapponesi) e
si trovano in orbite com-
prese tra i 700 e i 4 mila
chilometri di altezza. Qui
le collisioni sono piuttosto
frequenti, dato che gli og-
getti viaggiano a velocità
diverse (negli ultimi trent’
anni ci sono state 119 e-
splosioni di satelliti in or-
bita). Ognuno dovrebbe e-
liminare i suoi rifiuti, ma
sinora solo una ventina di
satelliti sono stati parcheg-
■ In pensione
Addio al Kalashnikov,
il più famoso dei mitra
E’ stato (ed è) il mitra
più famoso e diffuso
nel mondo. Perché? E’ ro-
busto, rozzo, indistruttibile.
A tutt’oggi, in Russia o
all’estero su licenza, dell’
Ak 47, più noto come Av-
tomat Kalashnikov, sono
state costruite ben 74 ver-
sioni, in milioni di pezzi.
L’hanno usato guerriglieri
e truppe regolari, banditi
e mafiosi, iraniani e irake-
ni, musulmani e cristiani.
Adesso però va in pensio-
ne: ci vorrà ancora un po’
di tempo (la produzione
continua soltanto in Cina e
in Egitto) ma l’ Armata ros-
Il progettista Mikhail
sa lo sostituirà con un Kalashnikov, con l’arma.
nuovo fucile mitragliatore,
l’Abakan. Il vecchio Ak 47
(calibro 7,62, inconfondi-
bile per il caricatore ricur-
vo e la canna corta, sormon-
stato disegnato, nel 1947,
dal progettista Mikhail Ka-
lashnikov, ispirandosi al fu-
cile d’assalto tedesco del-
tata dal tubo di sottrazione la Seconda guerra mon-
del gas d’esplosione) era diale Sturmgewer 44.
■ Fumo & salute
La mamma fumatrice
fa il figlio stupido?
L a mamma che fuma fa
del male al nascituro. I
medici lo sostengono da
le. E’ stato misurato il QI
(quoziente d’intelligenza)
di bambini di quattro anni
sempre. Una ricerca della le cui madri fumavano in
Cornell University ameri- media 10 sigarette al gior-
cana ha misurato ora an- no durante la gestazione:
che un altro tipo di danno ebbene, contro una media
che il bambino eredita dal- nazionale di 111.83, i figli
la madre fumatrice: quello di donne fumatrici hanno
uno sviluppo del 106.85.
giati in orbite più sicure, a
3600 chilometri di altezza.
Dal 1957 a oggi, inoltre, i
sure di protezione civile.
Finora non ci sono state
vittime (se si esclude una
rientri indesiderati sono mucca colpita a Cuba negli
stati oltre 15 mila, tra i qua- anni 60), ma gli esperti
li 2340 di satelliti. Almeno chiedono comunque una
una volta all’anno un “ri- soluzione per il problema.
fiuto” più grande degli al- Altrimenti nei prossimi
tri, del peso di alcune deci- dieci anni sarà sempre più
ne di chili, cade sulla Terra, difficile inviare sonde nello
seguito dagli osservatori di spazio, data la probabilità
mezzo mondo (in Italia se che esse si scontrino, appe-
ne occupa il Cnr di Pisa), na entrate in orbita, con u-
pronti a far scattare le mi- no di questi astrorifiuti.
Focus 47
✹ P R I S M A
Ritrovati dopo quarant’anni
I Faraoni in cantina
C e ne eravamo dimenti-
cati. Erano arrivate qui
negli anni Quaranta, sono
finite negli armadi e nes-
suno si è più ricordato di lo-
ro». Così Khayri al-Samra,
decano della facoltà di Me-
dicina del Cairo, ha com-
■ Solidarietà
Aiuti al Terzo mondo: ecco i generosi
1,2
1 Sangue umano ai topi.
0,8
AIUTI IN %PIL
0,6
0,4
0,2
0 sfuso sangue umano. «Si u-
GIA ZIA CA DA CIA DIA RA DA GIO NIA LO LIA LIA NA RIA NE DA GO NA ITI DA
RVE SVE IMAR OLAN FRAN NLAN VIZZE CANA BEL RMA TOGAL STRA ITA ETAG AUST IAPPO ZELAN MBUR SPAG ATI UNIRLAN
NO DA
N FI
D ove vanno a finire gli
aiuti al Terzo mondo?
Servono davvero a qualco-
sa? Nei giorni scorsi è sta-
to pubblicato a Londra uno
studio, intitolato “The rea-
lity aid”, dal quale risulta
che dei 60 miliardi di dol-
lari (circa 90 mila miliardi
di lire) che i Paesi più svi-
luppati affidano ogni anno
ai Paesi in via di sviluppo,
Focus 50
A lato, Edward Assad, della
facoltà di medicina del Cairo.
Sopra, il cranio sezionato
di una delle mummie ritrovate.
mentato una inusuale sco-
perta: quella di 528 mum-
mie di cui si erano perdute
le tracce. In realtà le mum-
mie erano state portate alla
facoltà da uno studioso in-
glese, Edwin Smith Derry,
specialista in anatomia, che
S GE POR AU
AN
GR
solo il 6,5 per cento serve
davvero a qualcosa. Quasi
un terzo della cifra, inve-
ce, viene elargita come
“tied aid”, cioè è vincolata
all’acquisto di beni nel
Paese che ha donato il
denaro: spesso a prezzi
superiori a quelli di merca-
to, tanto che, più che di
aiuto ai poveri, è un vero
sussidio alle esportazioni.
A destra, alcune
mummie scoperte
all’università del
Cairo. Appartengono
a faraoni e regine
di varie epoche.
voleva sezionarle per stu-
diare in maniera più ap-
profondita i segreti della
loro imbalsamazione. Pro-
venivano dal museo egizio,
e lì avrebbero dovuto tor-
nare. Invece finirono nel di-
menticatoio. Risalgono a
BR G VA
O LUSS
E ST
NU
Nella tabella in alto è raffi-
gurata, invece, la classifi-
ca dei donatori: più che
i valori assoluti abbiamo
indicato gli aiuti in propor-
zione al Prodotto interno
lordo dei singoli Stati. Ne
risulta che la Norvegia è
il Paese più generoso. Ma
anche l’Italia è oltre la
media, rappresentata
da una linea retta.
varie epoche, da 2600 a 850
anni avanti Cristo, e tra lo-
ro ci sono i resti di Netha,
moglie di Pepi II (circa 2400
a.C.), il faraone della VI di-
nastia che governò l’Egitto
per 96 anni, e quelli delle
regine Epout e Khout. I re-
sti di un feto provengono
forse dalla tomba di Tutan-
kamon. Ci sono anche le
mummie della famiglia di
Senemnut, l’architetto che
■ Esperimenti
Cosa avremo in cambio?
TgiàopiPerò
umani? Non del tutto.
in Italia ce ne sono
circa 120 che la scienza
ha “umanizzato” almeno in
parte. L’esperimento è stato
compiuto al Centro trapian-
ti dell’università La Sapien-
za, di Roma, dove “per per-
fusione” (cioè una introduzio-
ne lenta e continuata, goccia
a goccia) ai topi è stato tra-
sa sangue diluito in modo
da rispettare il rapporto fra
plasma e globuli,
e risolvere even-
tuali problemi le-
gati al volume dei
globuli rossi, che
A un gruppo
di topolini da
laboratorio,
a Roma, è stato
trasfuso sangue
umano. Stanno
ancora bene.
edificò il tempio funerario
della regina Hatsepsut
(1498-1453 a.C.), a Deir al
Bahri, quella del faraone
Dioser, al quale è dedicata
la piramide a gradini di Saq-
qara, e altre ancora. Al Cai-
ro si temeva che le mum-
mie ritrovate fossero ra-
dioattive, ma i primi test
hanno dimostrato il con-
trario. Tutte, presto, saran-
no riportate al museo. ■
potrebbero provocare visco-
sità nei vasi degli animali»,
ha spiegato il professor Raf-
faello Cortesini, direttore del
Centro. Perché? Per studia-
re i problemi del rigetto e la
possibilità di creare organi
transgenici da trapiantare
(soprattutto fegato e pan-
creas). Se i topi con il san-
gue umano hanno gli organi
che continuano a funzionare,
insomma, significherebbe
che si sono “umanizzati”.
La scienza
e l'anima
di Francis Crick
Rizzoli, 35 mila lire
■ Francis Crick, inglese, 78
anni (nella foto), è premio
Nobel per la medicina. In-
sieme con James Watson,
ha scoperto i meccanismi
del Dna. Una delle rivela-
zioni fondamentali, per la
scienza contemporanea.
Con questo libro, affronta
un problema che da sem-
pre affascina biologi e filo-
sofi: la coscienza. Dove si
“annida”? Quale correla-
zione c’è fra l’attività elet-
D A
trica del cervello (cioè la par-
L E G G E R E
■ Internet è una rete di cal-
te “materiale” della mente)
e l’intelletto,
colatori estesa su tutto il pia-
neta, che consente a chiun-
la fantasia, la que disponga di un compu-
creatività. In ter, di comunicare con milio-
parole povere, ni di altri utenti, e di usare
si può ricon- le risorse di macchine lonta-
durre il con- ne migliaia di chilometri co-
cetto di anima me se fossero nella stanza
alla chimica e accanto: si può ricevere po-
alla fisica dei sta elettronica, chiacchiera-
neuroni? Que- re, giocare, scambiarsi pro-
sto libro rap- grammi e foto, accedere a li-
presenta il punto della ricerca brerie elettroniche... come
contemporanea in materia. ben sanno i lettori di Focus n.
20. Ma basta un computer?
In realtà ci vuole altro, e so-
Nel ciberspazio prattutto istruzioni precise.
con Internet Questo libro (che è scritto in
di Gabriele Gianini
Apogeo, 35 mila lire
linguaggio chiaro e accessi-
bile a tutti) è la prima guida
davvero utilizzabile da chiun-
que, sul nostro mercato. Im-
portante: possono leggerlo
anche coloro che non voglio-
no”navigare” su Internet, ma
semplicemente saperne di
più su come funziona il no-
stro mondo.
Elogio della
inquisizione
di Jean-Baptiste Guiraud
Leonardo, 22 mila lire
■ “L’inquisitore deve esse-
re circospetto, non dare fa-
cilmente credito a ciò che
sembra probabile e che
spesso non è vero. Non deve
nemmeno rigettare ostenta-
tamente le opinioni contra-
rie, perché quel che sembra
improbabile finisce non di ra-
do per essere la verità”.
Parole tolleranti. Chi le di-
ceva? Addirittura Bernar-
do Gui, grandissimo cac-
ciatore di eretici. Ma allora
qual è stata la vera natura
dell’Inquisizione (che fu
creata nel Medioevo in ri-
sposta al proliferare delle
eresie)? Guiraud, nato nel
1866 e vissuto nel clima
di persecuzione dei catto-
lici della Terza Repubblica
francese, va controcorren-
te, opponendosi alla “leg-
genda nera” dell’Inquisi-
zione creata prima dai pro-
testanti, e rilanciata poi
dall’Illuminismo settecen-
tesco. Interessante.
✹ P R I S M A
Nei pigmenti manca il blu, eppure...
Chi ha dipinto le piume
del martin pescatore?
P erché certi uccelli sono
colorati di blu? E per-
ché, in determinate condi-
zioni di illuminazione, il
colore diventa più o meno
intenso? E’ un problema
che ha occupato i ricerca-
tori per un bel po’ di tem-
po, e solo di recente si è ar-
■ Traffico
Chiedi all’autoradio
qual è la strada sgombra
Una "highway" americana.
Il flusso del traffico è
severamente controllato,
ma paurosi ingorghi
si verificano ugualmente.
■ Inquinamento radioattivo
Il Mediterraneo sta bene. L'Atlantico no
I l Mediterraneo sarà an-
che inquinato, ma alme-
no non è radioattivo. Sono
arrivati a questa conclusio-
ne gli esperti del progetto
“Marina-med”, promosso
dalla Commissione euro-
pea in collaborazione con
Focus 52
rivati a una soluzione. Un
po’ complessa, però.
I colori degli uccelli sono
in effetti dovuti a mecca-
nismi che coinvolgono i
pigmenti, cioè particolari
sostanze che assorbono la
luce. I raggi luminosi inci-
denti, vengono in gran par-
Vzatissima
iaggiare in autostrada,
anche lungo l’organiz-
rete del traffico
americana, è talvolta un
incubo e gli automobilisti
rimangono spesso prigio-
nieri del traffico. Che
fare? Un consorzio che
include l’Ibm, la General
Motor’s Delco, la giappo-
nese Seiko e il Diparti-
mento per i trasporti dello
Stato di Washington, ha
messo a punto un sistema
informativo per gli auto-
mobilisti, basato sulla
ricezione di dati in tempo
reale attraverso segnali
da ricevere via radio. Il
servizio verrà offerto a
partire dal 1995. Intanto
si stanno testando i primi
apparecchi anti-ingorgo:
la Seiko ha in produzione
l’Enea, l’ente italiano per
le energie alternative: la sua
radioattività è un millesi-
mo rispetto a quella dell’
Atlantico settentrionale,
dove scaricano gli impianti
inglesi di Sellafield, nei
quali vengono riciclate sco-
te “catturati” da queste so-
stanze chimiche, e solo una
parte dello spettro lumino-
so viene riflessa. Questa
percentuale di radiazione
riflessa assume un deter-
minato colore in funzione
della qualità e della capa-
cità di assorbimento degli
un orologio da polso in
grado di fornire, attraverso
impulsi radio, messaggi
sul tempo, risultati
sportivi, perfino bollettini
sul traffico. La nuova
autoradio Delco GM,
invece, capta segnali dal
satellite e guida l’automo-
bilista in difficoltà attra-
verso strade meno battu-
te. Infine, con i computer
dell’ultima generazione si
potrà tenere sotto control-
lo la situazione del traffico
in ogni momento: una
mappa sullo schermo
permetterà di controllare
la propria posizione sulla
strada: un lampo rosso
indicherà la coda, mentre
il verde avvertirà che il
serpentone delle auto è
di nuovo in movimento.
rie nucleari di molti Paesi, e
la maggior parte delle cen-
trali nucleari francesi.
I ricercatori hanno misu-
rato nelle acque del Medi-
terraneo la concentrazione
del Cesio 137 (un elemento
particolarmente inquinante
Un martin pescatore. E’ lungo una 15 centimetri, pesa
45 grammi, vive fino a 15 anni, nutrendosi di pesce.
stessi pigmenti. Tra quelli
più conosciuti ci sono le
melanine, responsabili del-
le colorazioni grigie, bru-
ne, giallo-brunastre e ne-
re, tanto frequenti in vari
gruppi di uccelli. Il fatto
sorprendente è che non
esiste negli uccelli un vero
e proprio pigmento blu.
Come è dunque possibile
che specie come il martin
pescatore, alcuni gruccio-
ni, le ghiandaie marine, sia-
no dotati di blu così puri e
brillanti? La spiegazione
non è semplice. Questo co-
lore è dovuto a fenomeni
fisici di rifrazione, rifles-
sione, diffusione e assorbi-
mento della luce attraverso
la particolare struttura del-
le barbe, cioè i filamenti
principali, di piume alta-
mente specializzate.
Le barbe, osservate al
microscopio, appaiono co-
stituite da uno strato di
perché impiega molto tem-
po a scomparire): la frazio-
ne di Cesio proveniente da
attività umane, che deriva
soprattutto dall’incidente
cheratina rifrangente sotto
il quale sono disposte una o
più file di cellule, le cui pa-
reti sono perforate da un
gran numero di microva-
cuoli. Sotto lo strato di cel-
lule ve ne sono altre ricche
di melanina, capaci di un
ulteriore assorbimento di
radiazioni rosse parassite.
Lo spessore dello strato di
cheratina, il diametro delle
cellule e dei microvacuoli
e la loro disposizione spa-
ziale, sono responsabili del-
l’intrappolamento delle ra-
diazioni rosse dello spettro
luminoso. La luce residua
riflessa risulta quindi di un
bel blu, più o meno puro e
brillante. Il fenomeno è
analogo a quello che deter-
mina il colore azzurro del
cielo, dove la radiazione so-
lare viene assorbita e rifles-
sa dal pulviscolo cosmico
presente in quota. ■
Paolo Fioratti
Una
centrale
nucleare
inglese
in riva
al mare
del Nord.
di Cernobyl, è risultata pic-
colissima (circa 1 particella
su mille) rispetto a quella
già presente per radioatti-
vità naturale.
 DOS SIER
A cura di
Rossana Pessione

A PAG. 56
I misteri
dell'orgasmo
A PAG. 58
Meccanica
dell'amore
A PAG. 60
Fantasie o
afrodisiaci?

LA TECNOLOGIA
DEL
Cristalli di adrenalina.
E' uno degli ormoni
più attivi durante
i rapporti sessuali. SESSO
 DOSSIER
Il ritmo dell’amore
Un tempo la realtà dell’orgasmo veniva negata. Oggi si pensa per fino che abbia valore terapeutico PRELIMINARE
MANTENIMENTO PENETRAZIONE
IN QUESTO PERIODO
Nel grafico a fianco
160
EIACULAZIONE abbiamo rappresen-
ORGASMO
E ORGASMO tato l’andamento del
150 ORGASMO battito cardiaco dei
IL CERVELLO GLI OCCHI due partner durante
AREA GENITALE Le pupille si dilatano: 140
l’amore. Come si
Al momento dell’orgasmo vede, l’andamento

CONTO DELLE PULSAZIONI

il cervello produce le stesse C’è un maggior afflusso è l’azione del sistema RESPIRAZIONE è notevolmente
onde elettriche che compaiono di sangue, e aumenta nervoso simpatico, che 130 differente a seconda
nella fase del sonno profondo, governa i gesti Aumenta notevolmente.
IL SENO la concentrazione dell’
automatici. Per questo Si passa da una media
INIZIO
PENETRAZIONE
che si tratti dell’
quando l’attività di controllo ossigeno. Si pensa che uomo o della donna.
della corteccia cerebrale I capezzoli s’induriscono alcune persone non di 14 inspirazioni al 120
ciò favorisca la velocità minuto, a una di 30. Il rilievo è stato
è assente. Lo stesso tipo di a causa della contrazione con la quale si spostano sopportano la luce FINE effettuato nel corso
onde si registra anche in altri di muscoli lisci. Anche quando sono in stato Si crea così una 110 PENETRAZIONE
gli spermatozoi. Aumenta specie di iperventilazione di uno studio ingle-
stati alterati della coscienza, il seno aumenta di volume anche la temperatura: di eccitazione sessuale. se. Per comodità è
come meditazione e ipnosi. a causa del maggior polmonare. A volte
i batteri che naturalmente ciò provoca euforia. 100 stato scelto un rap-
afflusso del sangue si trovano nella vagina porto della durata di
(la crescita può essere agiscono con maggior un’ora: l’andamento
addirittura di un terzo). vigore sulle sostanze 0 6 12 18 24 30 36 42 48 54 60 generale non viene,
che vengono secrete. MINUTI
in genere, modifcato
UOMO DONNA
in caso di rapporti
di diversa durata.

risposta femminile
PRESSIONE ARROSSAMENTO
risposta maschile I battiti cardiaci e In almeno un terzo
la pressione delle donne si verifica
tendono ad aumentare il fenomeno del
fino al momento dell’orgasmo. “mottling”: un rossore
Poi tornano normali. diffuso soprattutto
sul viso e sul petto,
dovuto alla vasodilatazione.

Nel momento in cui

viene raggiunto
il piacere, nel nostro
corpo si verificano
una serie di complesse
modificazioni.
E di alcune non si sa
ancora abbastanza.
Cristalli di adrenalina. E’
l’ormone che, più degli altri,
scatena le risposte fisiche
di uomo e donna all’orgasmo.
Focus 56
LA SCIENZA DEL PIACERE
U
na scarica esplosiva delle
tensioni neuromuscola-
ri”. Questo era l’orgasmo
secondo Alfred Charles
Kinsey, pioniere degli studi sul ses-
so. Altri ricercatori lo hanno de-
scritto come una corrente elettrica
che attraversa il corpo. Ma che co-
sa avviene nel corpo degli uomini e
delle donne nel momento culmi-
nante dell’amore? A far chiarezza
sui misteri del piacere sono stati
due americani: il ginecologo Wil-
liam Master e la psicologa Virgi-
nia Johnson. I due ricercatori de-
cisero di filmare l’orgasmo “dall’
interno”, inserendo delle microte-
lecamere all’interno della vagina
delle donne che avevano accettato
di sottoporsi alla sperimentazione.
Al termine del loro studio, Master
e Johnson conclusero che, sia
nell’uomo che nella donna, il pia-
cere è prodotto da una serie di con-
trazioni ritmiche e costanti (una
ogni 0,8 secondi) della muscolatu-
ra dell’uretra, il canale che porta
l’urina all’esterno. E che la risposta
sessuale è divisa in quattro fasi.
● Nel maschio
Prima fase: l’eccitamento. Il fe-
nomeno più evidente in questa fase
è l’erezione: un riflesso involontario
apre le arterie del pene e ne chiude
le vene. I corpi cavernosi (le due
strutture spugnose che costituisco-
no il corpo dell’organo maschile)
così si riempiono di sangue, ren-
dendo il membro eretto.
Seconda fase: il plateau. La pro-
stata (una ghiandola dell’apparato
genitale) si contrae intorno all’ure-
tra, e si chiude lo sfintere interno
della vescica, in modo tale da im-
pedire una perdita di urina duran-
te l’orgasmo. Le vescicole semina-
li si contraggono.
Terza fase: l’orgasmo. Coincide
con l’eiaculazione (anche se in cer-
ti casi, per esempio in seguito a de-
terminate terapie) non si accom-
pagna all’orgasmo e viceversa. L’
orgasmo maschile è composto da
due fasi, una si svolge negli organi
riproduttivi interni e non produ-
ce particolari sensazioni: i musco-
li della prostata, dei dotti deferen-
ti, delle vescichette seminali si con-
traggono, convogliando il seme
nella parte posteriore dell’uretra.
La seconda fase, quella dell’eiacu-
lazione, segue di una frazione di
secondo: l’uretra si contrae a in-
tervalli regolari. E’ il piacere.
Quarta fase: la risoluzione. Il pe-
ne perde l’erezione e torna alle di-
mensioni normali. Si instaura il
“periodo refrattario” (la cui dura-
ta varia da un individuo all’altro
da pochi minuti a diverse ore) du-
rante il quale non è possibile rag-
giungere una nuova erezione.
● Nella femmina
Prima fase: l’eccitamento. Il san-
gue affluisce copiosamente ai ge-
nitali. I capezzoli si inturgidisco-
no, la vagina si lubrifica, il clitoride
si ingrossa, le grandi e le piccole
labbra si gonfiano e si aprono.
Seconda fase: il plateau. L’ute-
ro, che normalmente è inclinato, si
solleva, la parte iniziale della vagi-
na si restringe e il clitoride ha una
specie di piccola erezione.
Terza fase: l’orgasmo. Non è al-
tro che una serie di contrazioni tre funzioni. A scatenare il mecca-
muscolari ritmiche che provengo- nismo è l’adrenalina, un ormone
no dalla parte superiore dell’utero prodotto dalle ghiandole surrenali
e coinvolgono la vagina e il peri- (provoca la dilatazione delle pupil-
neo (il tratto che separa la vagina le e fa salire la pressione arteriosa
dall’ano), procurando una sensa- da 30 a 60 millilitri di mercurio).
zione di piacere molto forte. Inoltre la frequenza cardiaca au-
Quarta fase: la risoluzione. L’ menta del 20 per cento circa, se-
utero si rilassa, la vagina torna al- guendo le fasi di eccitamento. Si ha
le condizioni normali. Il corpo len- perfino una contrazione diffusa dei
tamente riprende i suoi ritmi. An- muscoli. In particolare l’alluce si
che la donna può essere refrattaria estende verso l’alto e tende ad ar-
all’amore. Ma se nell’uomo è una retrare rispetto alle altre dita del
costante, nella donna dipende piede. Nelle donne si verifica spesso
dall’intensità dell’orgasmo. il curioso fenomeno del “mottling”,
● Le altre reazioni cioè un arrossamento del petto do-
L’orgasmo influisce anche su al- vuto alla vasodilatazione. ■
Focus 57
 DOSSIER
Il piacere nasce dal la congiunzione di due organi sessuali del tutto compatibili
Perché alcune aree sorta di barriera di tessuti spugno- utero comincia a contrarsi fino a Le pagelle del sessuologo
si che avvolgono l’organo sessuale produrre un orgasmo molto parti-

PREFERIBILE IN
sono più sensibili

STIMOLAZIONE

STIMOLAZIONE

STIMOLAZIONE

STIMOLAZIONE
DEL PUNTO G

GRAVIDANZA
DEL GLANDE
maschile. Questo reciproco sfre- colare, che talvolta si accompagna

CLITORIDEA
LE POSIZIONI NEL RAPPORTO
di altre? E in quali gamento delle mucose con le con- alla produzione di una piccola SECONDO IL SESSUOLOGO

trazioni dei muscoli pelvici procu-
posizioni sono più ra il massimo piacere. La parte su-
periore della cavità vaginale inve-
stimolate? Non sempre ce, si dilata molto, quindi più l’
uomo entra profondamente, meno
ciò che funziona per lui il pene viene stimolato. Così in
teoria. Nella pratica succede di-
funziona anche per lei. versamente, almeno dal punto di
vista maschile.
«L’uomo ha un desiderio primi-
VISIVA
quantità di liquido chiaro. Le ana- DANESE LASSE HESSEL
lisi di laboratorio hanno rivelato
che questo fluido è simile alla
composizione del liquido prodotto
dalla prostata, che ha il compito
di proteggere gli spermatozoi. Pro-
prio per questa ragione, i ricerca-
tori hanno ipotizzato che il punto
G sia praticamente una versione
rudimentale della prostata.

L
e parti più sensibili? Ov- tivo di essere molto profondo», so- Il punto G in realtà resta uno
viamente quelle più ester- stiene Andrew Stanway, psicoses- degli aspetti più misteriosi del cor-
ne: il glande nel maschio, suologo inglese. «Alcuni conside- po femminile. Si è pensato anche
l’apertura vaginale, e la rano la penetrazione profonda co- che possa avere un ruolo nella ma-
parte immediatamente successiva me una dichiarazione di totale ternità. L’orgasmo profondo pro-
nella femmina. Se ne deduce che, accettazione. Altri la vivono come dotto dalla stimolazione del punto
durante l’amore, la miglior pene- una prova del controllo fisico e G è infatti spesso accompagnato
trazione non dovrebbe essere mol- mentale che esercitano sulla part- da una sensazione di spinta verso
to profonda. Anche perché, quan- ner. Eppure in profondità la vagina l’esterno. Poiché il punto può es-
do una donna si eccita, la parte in- si allarga, e la stimolazione diretta sere stimolato anche dalla discesa
feriore della vagina si riempie gra- sul pene diminuisce, ma ciò per il del feto durante il parto, sembra
dualmente di sangue, e forma una maschio non è un limite, anzi lo possibile che il punto G abbia una
aiuta a fare l’amore più a lungo». funzione di aiuto alla nascita. Per
strano che possa sembrare, ci sono
Il mistero del punto G:
Saperne di più: dove anche trovarlo
donne che malgrado i dolori del
travaglio, raggiungono un orga-
cercare un esperto è una impresa seria smo proprio durante l’espulsione
del bambino.
Iè nmedico
Italia, per fare il
del sesso,
sufficiente una lau-
74/A - Roma. Tel. 06/
68.41.25.31.
● American associa-
Qual è, invece, la posizione che
procura le sensazioni più piacevo-
E, infine, fare l’amore, nella po-
sizione corretta, fa bene anche alla
rea in medicina op- tion of sex educators li alle donne? Per i sessuologi non salute? Su questo i sessuologi sono
pure in psicologia. counselors end the- è certamente quella tradizionale, d’accordo. Addirittura, in passato,
Non esistono infatti rapists, piazza Man- con il maschio in posizione supe- un medico cinese (Tamba Yasu-
né la facoltà di ses- cini, 4 - Roma. Tel. riore. L’organo sessuale maschile yori, vissuto nel X secolo) scrisse
suologia né una spe- 06/32.33.301. infatti eccita la parete posteriore un trattato per consigliare le posi-
cializzazione universi- ● Società italiana della vagina, ma non quella ante- zioni più corrette per sconfiggere,
taria, come invece sessuologia clinica, riore, dove si trova il punto G (dal con l’amore appunto, alcuni di-
accade per le altre via Luigi Alamanni, 23 nome del suo scopritore, il gine- sturbi fisici. Per esempio? Come
branche della medici- - Firenze. Tel. 055/ cologo tedesco Ernest Grafen- ricostituente: la donna si accovac-
na. In compenso so- 21.26.18
no sempre più nume- ● Federazione nazio- berg). Si tratta di un piccolo fascio cia sull’uomo, e si muove su e giù
rose le scuole post- nale scuole di ses- di terminazioni nervose che, se 63 volte. Praticare per sette volte al
universitarie, organiz- suologia, via Angelo correttamente stimolato, produce giorno per 10 giorni. Si consigliava
zate da associazioni Ceppi 1/8 - Genova. un grado di soddisfazione inaspet- inoltre di orientare il corpo secon-
che raggruppano i Tel. 010/26.55.60 tato. Neanche a farlo apposta, il do l’armonia cosmica: in primave-
professionisti autoriz- ● Centro Italiano ses- punto G in effetti non è la parte ra le teste devono essere rivolte a
zati a occuparsi di suologia, via Della Pi- più agevole da rintracciare nel- est, in estate a sud, in autunno ver-
sessualità. Per saper- gna, 13 - Roma. Tel. l’anatomia femminile. Comunque so ovest e in inverno verso nord.
ne di più e farsi consi- 06/67.89.407. la sua stimolazione meccanica si Per finire: gli uomini possono fare
gliare ci si può rivol- ● Società italiana per
gere a uno di questi la ricerca e la forma- ha in tutte le posizioni in cui la l’amore solo nei giorni dispari, che
centri di studio. zione in sessuologia, donna sta sopra. Il punto G allora corrispondono alla magia numeri-
● Società italiana di corso Magenta, 51 - si gonfia e assume la forma di una ca favorevole al maschio. Per le
sessuologia scientifi- Brescia. Tel 030/ piccola massa che sporge, come donne vale il contrario, ma il saggio
ca, via Garigliano, 37.52.596. un bottoncino. non spiegava come ci si può met-
Se la stimolazione continua, l’ tere d’accordo... ■

La meccanica de ll'amore
Focus 58
buono molto buono

Focus 59

Nessun rapporto sessuale può riuscire, se non entra in gioco il cervello. Ecco l’insostituibile ruolo dell’immaginazione
La fantasia al pot ere
I
l più potente organo sessuale?
E’ nella nostra testa». John Mo-
ney, psicosessuologo ameri-
cano, non ha dubbi: la fanta-
sia è infatti la zona erogena per ec-
cellenza. Eppure, per la psicoana-
lisi ortodossa, il fantasticare è un
sintomo nevrotico, risultato di de-
sideri insoddisfatti, conflitti e re-
lative difese. Le fantasie sessuali,
cioè, rappresenterebbero un modo
di soddisfare bisogni primordiali e
inconsci. Chi, per esempio fanta-
stica un rapporto omosessuale, in-
consciamente lo desidera. L’indi-
viduo felice e soddisfatto sessual-
mente non ha alcun bisogno di so-
gnare a occhi aperti. Così almeno
per Freud. Tuttavia, il padre della
psicanalisi, diventò più tollerante
rispetto alle fantasie che nascono,
per esempio, durante la masturba-
zione quando si rese conto che era-
no talmente diffuse da non poter
essere considerate sintomo di una
nevrosi. Ma i sogni erotici che na-
scono durante il rapporto sessuale,
invece, vengono tuttora conside-
rati da alcuni specialisti segni che
rivelano un disagio psicologico, in-
dividuale e di coppia.
Ciò nonostante, da un recente
sondaggio condotto tra gli italiani
emerge che il 90 per cento degli
uomini, e l’80 per cento delle don-
ne, utilizzano fantasie mentre fan-
no l’amore. Non solo. E’ stato pro-
vato che fantasticare a luci rosse
rende gli uomini più estroversi, mi-
Ognuno a suo modo
Chiara Simonelli, sessuologa.
“L’immaginario maschile è più
aggressivo. Quello femminile
spesso più esibizionista”.
Focus 60
gliora la frequenza orgasmica, ga-
rantisce un numero superiore di
partner e rende più disinibiti. Le
donne che fantasticano di più sono
meno condizionate da certe norme
tradizionali: sono favorevoli ai rap-
porti anche durante il periodo me-
struale, all’autoerotismo e ai rap-
porti extraconiugali.
Per Claude Crepault, dell’uni-
versità del Quebec di Montreal, la
facoltà di erotizzarsi mentalmente,
insieme alle componenti biologi-
che, rappresenta il substrato su cui
nasce il desiderio. Insomma: pia-
cere è sinonimo di fantasia. Uo-
mini e donne però hanno tempi e
modi completamente diversi. Non
è una novità e lo conferma uno
studio italo-canadese organizzato
dall’Istituto di sessuologia clinica
di Roma, in collaborazione col Di-
partimento di psicologia dell’uni-
versità La Sapienza. «Abbiamo a-
nalizzato i contenuti e le frequen-
ze delle fantasie erotiche di un
campione composto di 68 uomini
tra i 20 e i 44 anni, e 76 donne tra i
23 e i 53 anni», spiega Chiara Si-
monelli, presidente dell’Istituto di
sessuologia clinica. «Per la raccol-
ta dei dati ci siamo serviti dei que-
stionari già utilizzati in Canada dal
professor Crepault. Poi abbiamo
confrontato la ricerca canadese
con quella italiana».
L’immaginario erotico del ma-
schio italiano è narcisistico e ag-
gressivo. E’ popolato da donne
che che si eccitano fino all’orga-
smo carezzando il protagonista del
sogno. Ma soprattutto è fatto di
sesso orale, di trame che esaltano
il potere maschile. «Probabilmen-
te rappresentano una rivalsa e un
risentimento che l’uomo si per-
mette sempre di più nel proprio
“teatrino mentale”, dichiarando
così il suo disagio verso le donne»,
precisa Chiara Simonelli. «In al-
tre parole la fantasia diventa il luo-
go alternativo dove recuperare un
potere che nella realtà l’uomo sen-
te diminuito e precario».
E le donne? Quando Shere Hi-
te intervistò 3.500 “volontarie” per
il suo celebre “Rapporto Hite sul-
la sessualità femminile”, scoprì che
durante il rapporto soltanto il 30
per cento delle donne aveva un
Ancora una volta, Tutto insieme,
però, maschi e femmine appassionatamente
Nella foto grande, le parti
sono profondamente del corpo maggiormente
stimolate durante un rapporto:
diversi. Questione le ghiandole e il cervello.
di cultura, oppure
...e se non bastasse: la
necessità fisiologica?
nitroglicerina!
Gli stimolanti sono
davvero efficaci?
Quelli preparati dalle
M
case farmaceutiche
sì. Ma attenzione
agli effetti collaterali.
Controllo medico
Riccardo Vaccari, andrologo.
“Attenzione al priapismo.
Alla lunga può compromettere
la funzione sessuale”.
orgasmo regolare, e che il 29 per
cento non lo aveva mai provato.
Eppure ci sono donne che posso-
no raggiungere il massimo piacere
senza la minima stimolazione ge-
nitale, utilizzando solo la fantasia.
D’altra parte la ricerca italo-cana-
dese dimostra che più aumenta
l’eccitazione sessuale, più la fan-
tasia si affievolisce. E’ come se con
la crescita del piacere si verificasse
un passaggio della staffetta tra la
mente e il corpo.
Fantasie femminili? La donna
andingo e Taurus. Due
prodotti dai nomi ine-
quivocabili, i cui effet-
ti venivano propagan-
dati, a tarda notte, in ambigui spot
televisivi. Questo prima che la ma-
gistratura di Lucca ne ordinasse il
sequestro. Secondo i giudici non
contengono nulla che garantisca
quanto promettono. Persino la pa-
paverina, derivato dell’oppio, che
fino a qualche anno fa era consi-
derata la risposta più adeguata all’
impotenza, oggi non è più così po-
polare. Iniettata direttamente nei
corpi cavernosi (le due strutture
spugnose che costituiscono il corpo
del pene), la papaverina induce un’
erezione, grazie al suo effetto mio-
rilassante sulla muscolatura liscia,
e vasodilatatorio. Nell’organo ma-
schile arriva cioè un maggior af-
flusso di sangue che ne provoca l’ir-
rigidimento. «Ma gli effetti collate-
rali sono tutt’altro che trascurabili»,
dice Riccardo Vaccari, andrologo
milanese. «Il più noto è il priapi-
smo: un’erezione dolorosa che per-
siste per ore. E non di rado porta al-
la fibrosi dei corpi cavernosi, che
diventano rigidi, anelastici, mentre
dovrebbero rimanere spugnosi, per
riempirsi e svuotarsi».
In realtà, oggi la papaverina è
stata soppiantata da nuove mole-
cole: la prostaglandina E 1, l’ista-
mina, la fentolamina, la nigercoli-
na. Tra queste, la più utilizzata è la
prostaglandina E1. Costa 25 mila
lire a fiala e viene venduta col no-
me di Prostatin. «Si inietta nel pe-
DOSSIER
è molto più stimolata all’idea di
essere desiderata, di avere un
enorme potere seduttivo. Ma che
cosa pensano solitamente le donne
mentre fanno l’amore? «Scene ro-
mantiche, piene di tenerezza, ma
anche esibizionistiche come il mo-
strarsi e sentirsi irresistibili. La no-
stra ricerca smentisce invece una
convinzione abbastanza diffusa se-
condo la quale le donne sognano
spesso di essere violentate, umilia-
te, addirittura picchiate. Questo
non è affatto vero».
ne, con una siringa da insulina,
qualche istante prima del rappor-
to. L’iniezione non è dolorosa per-
ché l’ago è sottile come un capel-
lo», spiega Vaccari. «Dopo pochi
minuti, nel 50-70 per cento dei ca-
si, si ha l’erezione».
Ma qual è il meccanismo d’azio-
ne del farmaco? «Le prostaglan-
dine hanno l’effetto di dilatare le
arterie (infatti vengono comune-
mente utilizzate per curare i mala-
ti di cuore). Iniettate nel pene han-
no tre effetti: una dilatazione delle
arterie, la distensione delle fibre
muscolari dei corpi cavernosi, una
moderata costrizione venosa. Il ri-
sultato comune è una buona ere-
zione». Controindicazioni? Nessu-
na. E’ una molecola naturale, pro-
dotta dall’organismo. Non ha con-
seguenze a patto che la terapia si
realizzarsi sotto il controllo dello
specialista che dovrà anche inse-
gnare al paziente il modo corretto
di farsi l’iniezione». Gli andrologi
però raccomandano di ricorrere
all’autoiniezione al massimo due
volte la settimana, e tra le due inie-
zioni ci deve essere un intervallo di
almeno 48 ore.
Per chi non vuole ricorrere a i-
niezioni esistono comunque cre-
me specifiche. Le più famose sono
quelle alla nitroglicerina. Miglio-
rano la circolazione locale, ma sic-
come dilatano istantaneamente le
arterie, possono dare un violento
mal di testa (anche alla partner,
perché passa attraverso la mucosa
vaginale). ■
Focus 61

? DOMANDE&RISPOSTE
Queste pagine sono a disposizione dei lettori. Poiché non è possibile
rispondere a tutti, daremo la preferenza alle domande di interesse più generale.
Le risposte sono preparate dalla redazione; nei casi in cui si è fatto ricorso
a un esperto, il suo nome è indicato. Non si danno risposte private. Scrivere a
FOCUS, Gruner und Jahr/Mondadori, Corso Monforte 54 - 20122 Milano.
Chi era Ishtar?
Domanda posta da
Barbara Bosetti di S.
Lazzaro di Savena (Bo).
Itante
shtar era la divinità
femminile più impor-
nella civiltà assiro-
babilonese. Era dea dell’
amore e della guerra, so-
rella gemella del Sole
(Samash) e figlia della
Luna (Sin), e nel culto
astrale si identificava con
Venere. I sumeri la assi-
milarono con la loro I-
nanna, dea della madre
terra e della fecondità, e
il culto di Ishtar si diffuse
poi anche fuori dalla Me-
sopotamia ai popoli vici-
ni: in tutta l’Asia occi-
dentale Ishtar divenne la
personificazione della
fertilità e della maternità.
Fu venerata da semi-
ti, ittiti, hurriti, fe-
nici, siriani; penetrò
anche nel mondo
greco-romano col
nome di Astarte.
Fu protagonista
di numerosi poe-
mi epico-mitolo-
gici, fra cui quello
della sua discesa agli
Inferi e quello dell’
epopea del semidio
Gilgamesh, vero e
proprio «best seller»
in tutta l’Asia occi-
dentale.
Statuetta di Ishtar,
della Mesopotamia.
Cosa sono le immagini subliminali?
Domanda posta da Sebastiano Leta di Mistretta (Me).
S ono dette subliminali
(da sub=sotto e li-
men=soglia) quelle im-
magini che recepiamo so-
lo inconsciamente perché
sono state sottoposte alla
nostra attenzione per un
tempo troppo breve (me-
no di un decimo di secon-
do) per restare fissate nel-
la memoria. La percezio-
Focus 70
Quali dimensioni ha
il calamaro gigante?
Domanda posta da Ornella Giusti di Zinola (Sv).
Un "Octopus dofleini" mentre divora uno squalo.
I l calamaro gigante, il cui
nome scientifico è Ar-
chiteuthis princeps, può ar-
rivare a misurare circa 16
metri di lunghezza totale: il
corpo raggiunge i 5 metri e
i tentacoli arrivano a 11
metri. E’ un mollusco ce-
falopode relativamente ra-
ro, che vive a grandi pro-
fondità nell’Oceano A-
tlantico e nel Pacifico. Ha
suscitato numerose leg-
gende di mare (molti lo ri-
corderanno nel romanzo
di Jules Verne 20 mila le-
ghe sotto i mari). Come gli
altri calamari, appartiene
all’ordine dei decapodi: ol-
tre agli otto tentacoli pre-
senti nei polpi, ne possiede
ne che ne abbiamo rima-
ne così subliminale, sotto
la soglia della coscienza.
Negli anni Sessanta al-
cuni pensarono che inse-
rendo dei fotogrammi su-
bliminali all’interno di un
filmato era possibile in-
viare agli spettatori un
messaggio che li condizio-
nasse ad agire o pensare
altri due più lunghi degli
altri. Tra i polpi, il più gros-
so è l’Octopus dofleini: nel
1957, al largo delle coste
occidentali del Canada ne
fu pescato un esemplare
con un’apertura dei tenta-
coli di dieci metri.
Nel Mediterraneo si tro-
vano il calamaro comune
(Loligo vulgaris), lungo fi-
no a 1 metro e 20 centi-
metri compresi i tentacoli,
che vive nella zona litora-
nea sui fondali sabbiosi, e
l’Ommastrephes bartrami,
specie affine che supera il
metro di lunghezza e vive
in alto mare compiendo o-
gni tanto spettacolari balzi
fuori dall’acqua.
in un determinato modo
(per esempio, ad acqui-
stare un prodotto o a sim-
patizzare per un uomo
politico). Tuttavia, diversi
esperimenti scientifici han-
no smentito questa ipote-
si, escludendo che un’im-
magine subliminale possa
influenzare qualcuno a
sua insaputa.
COME FUNZIONA La diga, uno dei primi sistemi inventati
dall'uomo per sfruttare le risorse naturali
bacino
DIGA A TERRAPIENO
Legenda
Forza di spinta
dell'acqua sulla diga
Forza di contrasto
all'acqua dalla diga
Forza esercitata dalla
DIGA A GRAVITA'
diga sul terreno e
sulle pareti della valle
Forza di contrasto
del terreno
al peso dellla diga
DIGA A CONTRAFFORTI Le rivestite
a diga a terrapieno, di
terra e pietre compresse
in muratura, fu
inventata 5 mila anni fa, in
Egitto: era lunga 100 me-
tri e sbarrava la valle Ga-
rawi, per regolare il flusso
stagionale del fiume. La di-
ga di Assuan, sempre in
Egitto, una delle più gran-
di del mondo, è lunga quat-
DIGA AD ARCO tro chilometri ed è basata
O A VOLTA essenzialmente sulla stes-
sa tecnica costruttiva.
paratoie sala controllo
griglie di
protezione
condotte
forzate
gallerie di
ispezione e
drenaggio
Quella ad arco, invece,
fu inventata oltre 2500 an-
ni fa da Chryses, un’inge-
gnere che lavorava per l’
imperatore Giustiniano:
ideò uno sbarramento ar-
cuato, con la parte conves-
sa rivolta verso la corrente.
Nonostante la sua funzio-
nalità, questo criterio fu
abbandonato per molto
tempo e solo alla metà del
secolo scorso se ne risco-
prirono i vantaggi.
paratoie di
troppo pieno
Il braccio di ferro
tra acqua e cemento
Tra la diga e l’acqua si
svolge un vero e proprio
braccio di ferro. La diga a
terrapieno, quella a gravità
e quella a contrafforti si op-
pongono alla spinta dell’ac-
qua puntando sul loro pe-
so. Quella a contrafforti,
addirittura, si fa aiutare
dall’acqua stessa: poiché il
lato verso monte è forte-
mente inclinato, il peso
dell’acqua che grava su di
esso contribuisce a tenere
centrale idroelettrica
trasformatori
generatori
turbine
valvole di
intercettazione
ancorata la costruzione al
fondo. La diga ad arco, in-
vece, punta sulla sua for-
ma: l’arco trasferisce la
spinta dell’acqua sulle e-
stremità della costruzione,
dove incontra la contro-
spinta dei fianchi della val-
le. Così, si può fare più sot-
tile e per costruirla occor-
rono meno materiali. Una
diga serve per raccogliere
l’acqua, e poterla adopera-
re in maniera razionale, e
per produrre elettricità. In
questo caso, una presa in-
canala l’acqua verso la tur-
bina e la forza di caduta la
fa girare. La turbina, a sua
volta, fa girare il generato-
re. Oggi per non sprecare ac-
qua, in molte dighe, du-
rante la notte, quando ser-
ve meno elettricità, una
parte viene usata per ri-
portare con le pompe nel
bacino superiore l’acqua
scesa a valle di giorno.
Come è composto
l’inchiostro
simpatico?
Domanda posta da Marco
Baiotto di Chieri (To).
L’ inchiostro simpatico
(dal greco: «influenza-
bile») è un inchiostro che
rimane invisibile finché
non viene sottoposto a un
trattamento particolare. Il
più semplice è quello fatto
di succo di limone, che di-
venta visibile esponendo il
foglio a una fonte di calore:
questo provoca la parziale
carbonizzazione del succo
di limone, che compare
quindi come una traccia
marrone. La stessa cosa si
può ottenere con acqua
zuccherata. Altri inchiostri
simpatici sono la soluzio-
ne acquosa di solfato ra-
meico, che, esposto a vapo-
ri di ammoniaca, assume
un colore azzurro e la so-
luzione acquosa di acetato
di piombo che, esposta a
vapori di acido solfidrico, si
trasforma in solfuro di
piombo (nero). Questi in-
chiostri simpatici dopo il
trattamento rimangono vi-
sibili. Invece la soluzione
acquosa di cloruro cobal-
toso esaidrato, che è resa
evidente col riscaldamen-
to (per disidratazione del
sale di cobalto, che diventa
azzurro) ha la particolarità
di poter scomparire di nuo-
vo se raffreddata in atmo-
sfera umida.
Cosa sono
i fuochi fatui?
Domanda posta da
Massimiliano Tomasi
di San Gavino (Ca).
Igasfuochi fatui sono fiam-
melle fugaci prodotte dai
emessi da materie or-
ganiche durante la loro de-
composizione. Queste e-
manazioni sono composte
da idrogeno e fosforo, che
si infiammano spontanea-
mente non appena entra-
no in contatto con l’ossige-
no dell’aria. E’ quindi pos-
sibile osservare questo fe-
nomeno soprattutto nei
cimiteri sopra le tombe o
anche nelle paludi e negli
stagni.
Focus 71

? DOMANDE&RISPOSTE
Perché lo specchio rovescia la destra
e la sinistra e non l’alto e il basso?
Domanda posta da Matteo Vidali di Novara.
Lconononlaspecchio, in realtà,
scambia la destra
sinistra e tantomeno
l’alto e il basso. Compie in-
vece un altro inganno, ve-
rificabile con un piccolo
esperimento. Se una per-
sona, normalmente, ruota
su se stessa di 180 gradi,
cioè inverte la sua posizio-
ne, rivolgendo ora il viso a
ciò che prima era alle sue
spalle, tutto quello che pri-
Imbottigliamento
dell’acqua minerale.
SCIENZIATO DEI CIBI e tecnologie alimentari,
Da agraria,
o da medicina
● La laurea in scienze e
tecnologie alimentari fa ca-
po alle facoltà di agraria.
Sono all’università di Mi-
lano (la sede più impor-
tante), di Udine, Parma,
Bologna, Napoli e Catania.
Ci si può anche iscrivere a
medicina e seguire, dopo
la laurea, una scuola di spe-
cializzazione, triennale, a
numero chiuso. A Parma
ce n’è una, in chimica e tec-
nologia degli alimenti. A
Roma, Milano e Pavia ce
ne sono con due indirizzi:
dietologico, basato sulla
dietoterapia (o nutrizione
clinica) e riservato ai lau-
reati in medicina; nutrizio-
nistico, che si occupa di pa-
tologie come obesità o ate-
rosclerosi. E’ aperto ai lau-
reati in medicina, scienze
Focus 74
ma si trovava alla sua de-
stra ora si troverà alla sua
sinistra. Se la stessa perso-
na si pone davanti a uno
specchio, noterà che l’im-
magine guarda nella dire-
zione in cui guarderebbe la
persona reale se avesse
ruotato su se stessa di 180
gradi: l’immagine guarda,
cioè, verso ciò che si trova
alle sue spalle. Lo specchio
ha dunque ruotato l’imma-
Perché l’acqua in bottiglia scade?
Domanda posta da Claudio Sireos di Bolzano.
Itamente
n realtà, l’acqua minera-
le, se conservata corret-
e al riparo da con-
taminazioni, non “scade”
e rimane sempre potabile,
anche se, con il passare del
tempo, può perdere alcu-
COME SI DIVENTA...
scienze biologiche, farma-
cia, chimica. A Napoli c’è
una scuola di specializza-
zione in scienze dell’ali-
mentazione presso la fa-
coltà di medicina. L'aspi-
rante ricercatore, dopo la
laurea può iscriversi a un
dottorato, che prevede po-
chissimi posti. A Milano,
presso la facoltà di medici-
na, ce n’è uno in nutrizione
clinica e sperimentale, men-
tre ad agraria c'è il dotto-
rato in biotecnologie degli
alimenti. Ce ne sono anche
a Udine, a Bologna e a Na-
poli. Per informazioni: di-
partimento di scienze e tec-
nologie alimentari e mi-
crobiotiche (Distam) della
facoltà di agraria di Milano
(tel. 02/70.60.20.63) o Istitu-
to di industrie agrarie di
Napoli (tel. 081/25.61.028).
Infine, c’è il diploma uni-
versitario (triennale) in tec-
nologie alimentari, con due
gine di chi gli sta di
fronte di 180 gradi, ma
con una differenza: gli
oggetti che nella realtà
sono a destra di chi si
specchia, anche “dentro”
lo specchio continuano a
trovarsi alla sua destra rea-
le. E’ questo che fa dell’
immagine nello specchio
un’immagine falsa.
Per non essere tale, per
essere cioè un’immagine
ne caratteristiche e qualità
(perdita di anidride carbo-
nica, deposito di sali mine-
rali). Trattandosi di un ali-
mento, e con lo scopo di ga-
rantire i consumatori, la
legge stabilisce che le sostan-
orientamenti: in viticoltu-
ra ed enologia. E’ a Mila-
no, a Roma (La Sapienza),
a Pavia e, da novembre, a
Napoli e a Torino.
PILOTA MILITARE
La strada giusta
è l'Accademia
● Si diventa piloti mili-
tari frequentando l’acca-
demia aeronautica oppure
il corso per ufficiali di com-
plemento. In entrambi i ca-
si bisogna superare un con-
corso. Ancora concorsi per
i piloti, soprattutto di eli-
cottero, di esercito, polizia,
guardia di finanza, marina
militare. Per informazioni,
rivolgersi ai distretti mili-
tari o ai comandi locali dei
vari corpi.
Per fare il pilota civile,
invece, basta iscriversi a un
Aeroclub. Il corso in gene-
re costa da 3,5 a 7 milioni e
"La riproduzione vietata".
perfettamente uguale a
quella reale, lo specchio
dovrebbe fare una cosa im-
possibile: riprodurre la
schiena della persona, co-
me in un celebre quadro di
René Magritte.
ze destinate all’alimenta-
zione umana devono esse-
re soggette a un termine
massimo di conservazione.
Norme di questo tipo sono
in vigore in tutti i Paesi del-
la Comunità europea.
dopo dodici ore di lezioni
si può affrontare l’esame.
In questo modo si può vo-
lare da soli, per due anni.
Per poter trasportare altre
persone occorre il brevetto
di pilota privato che si ot-
tiene dopo un corso che
costa da 10 a 20 milioni.
Per diventare piloti profes-
sionisti occorre il brevetto
di pilota commerciale: il
corso costa circa 30 milioni
e bisogna aver già fatto al-
meno 200 ore di volo.
GENETISTA
Le basi sono:
biologia e chimica
● Per specializzarsi in in-
gegneria genetica bisogna
laurearsi in scienze biolo-
giche con indirizzo biomo-
lecolare (corsi a Pavia, Mi-
lano e Roma La Sapienza),
oppure in chimica o in me-
dicina, preparando la tesi
Cosa accade
durante la
fermentazione
del vino?
Domanda posta da Renato
Polimeni di Reggio Calabria.
N el mosto che si forma
dalla pigiatura dell’uva
sono presenti molti mi-
crorganismi, tra i quali un
lievito chiamato Saccha-
romyces ellipsoideus. Que-
sto secerne un enzima, la
zimasi, con il quale, per a-
limentarsi e riprodursi,
scompone gli zuccheri con-
tenuti nell’uva, cioè frutto-
sio e glucosio, in alcol etili-
co e anidride carbonica.
Quest’ultima provoca il ca-
ratteristico gorgoglio del
mosto. Perché la fermen-
tazione abbia inizio, il lie-
vito, che è composto per il
70-80 per cento di acqua,
deve trovarsi in un am-
biente altrettanto ricco di
acqua. Inoltre, la tempera-
tura deve essere tra i 20 e i
22 gradi centigradi. Indica-
tivamente, da un chilo di
zucchero di uva si forma-
no circa 600 grammi di al-
col e circa 400 di anidride
carbornica.
in un laboratorio di studi
sul patrimonio genetico. A
Milano entro il 1995 (e poi
anche a Bologna, Torino e
Genova) inizierà un corso
di laurea in biotecnologie
chimiche, mediche, farma-
ceutiche e agrarie). Dopo
la laurea si può scegliere
una scuola di specializza-
zione di tre anni a numero
chiuso. A Pavia ce n’è una
in genetica molecolare
(0382/50.55.48), a Milano
due, presso la facoltà di
scienze: quella in applica-
zioni biotecnologiche per
l'industria (02/26.68.03.21)
e quella in genetica appli-
cata, per i settori agrario e
biomedico (02/26.60.52.26).
Esistono anche scuole di
specializzazione nella fa-
coltà di medicina: quella in
genetica medica di Milano
(02/26.68.03.56) è aperta ai
laureati in medicina o in
scienze biologiche e dura
quattro anni.
✎ G I O C H I & C I T A Z I O N I Realtà &
CRUCI-FOCUS
fantasia Luis Buñuel
● La realtà non si
forma che nella
memoria.
Marcel Proust
(1871-1922),
scrittore francese.
● La razza umana
non può soppor-
tare troppa realtà.
Salman Rushdie Thomas S. Eliot
(1888-1965),
● La fantasia non fa drammaturgo sta-
castelli in aria, ma tunitense.
trasforma le baracche
in castelli in aria. ● Una forte fantasia
Karl Kraus (1874- è conservatrice.
1936), scrittore Hugo von Hofmann-
austriaco. sthal (1874-1929),
drammaturgo
● Non necessaria- austriaco.
mente ciò che è reale
Molte delle parole contenute in questo cruciverba sono tratte, come
e ciò che è vero sono ● Tutto è un perico-
vedrete, da articoli pubblicati negli ultimi numeri di “Focus”.
la medesima cosa. loso stupefacente;
Orizzontali: 1. Forma la corazza degli Verticali: 1. Lo Stato nel quale ven- Salman Rushdie tranne la realtà, che
scarafaggi - 7. E’ un tipo di leva il cui gono fumate un terzo delle sigarette (1947), scrittore è insopportabile.
fulcro è nell’acqua - 10. Le iniziali di prodotte nel mondo - 2. Sta per “ca- indiano. Cyril Connolly
Pindemonte - 11. Si manifestano con vallo vapore” - 3. Fu un leader della (1903-1974), scrittore
● Noi viviamo in inglese.
quantità anormali di scorie azotate nel “sinistra” italiana - 4. Imperatrice bi-
circolo sanguigno - 12. Il principio zantina, madre di Costantino VI - 5. un mondo di fantasie
e illusioni. Il nostro ● La realtà esercita
d’Archimede... - 13. Lettere papali, E’ costituita da cristalli di ghiaccio - 6.
meno solenni delle bolle - 14. Grande Ne ha molti la tirlindana - 7. Riveste compito più arduo sempre un fascino
è trovare la realtà. irresistibile sulla
lago dell’Etiopia - 16. Missile vettore la parete interna del bulbo oculare -
europeo - 18. Militari... senza coda - 8. Era il re del Congo - 9. L’arte di Ci- Iris Murdoch (1919),
19. Salite ripide - 20. Un amico cerone e di Demostene - 13. Viene scrittrice inglese.
dell’uomo - 21. La città dove ha sede aromatizzata con il luppolo - 15. Pin-
l’Istituto del germoplasma - 22. La co- ne dei pesci - 17. Azioni commesse ● La fantasia è pura
struì Alessandro Volta - 23. Simbolo in violazione di norme penali - 18. irrealtà, mentre
chimico del cromo - 24. E’ sempre di- Lo Stato africano il cui nome vuol l’immaginazione è
versa - 25. L’eroe della stampella - 26. dire “ippopotamo” - 20. Prefisso che creazione attiva
In nessun tempo - 27. Particella pro- vuol dire “cellula” - 21. Ha scritto e finalizzata
nominale - 28. Famoso quello di Ve- “Dei delitti e delle pene” - 22. Piccoli a uno scopo.
nezia - 29. Ognuno dei capitoli del orifizi della cute - 23. Nome di due Carl Gustav Jung
Corano - 30. Il motore della Bugatti da re di Romania - 25. La costellazione (1875-1961),
competizione del 1913 raggiunse i di Aldebaran - 26. Quello della seta psichiatra svizzero. Leo Longanesi
2000 al minuto - 31. Combinazione si trova a Garlate (Como) - 28. Ma-
della vita - 32. Gli antichi romani lo uti- lattia prodotta da funghi patogeni -
lizzavano per far di conto - 34. Famo- 29. Regione storico-geografica del-
LOGIK
sa torre biblica - 36. Pianta originaria l’Italia centrale - 30. Li studiò Robert
dell’India - 37. Metallo del gruppo Boyle - 31. Colpisce i denti - 33. Pro- Il pianeta Logik ha delle
delle terre rare - 38. Articolo - 39. Uo- getto di legge inglese - 34. L’inven- strane regole, e i suoi
mo politico sovietico - 40. Preposizio- tore del telefono - 35. Il simbolo na- abitanti sono ancora
ne - 41. Annibale le attraversò nel 218 poleonico - 37. Nel 1483 scoprì il più strani.
a.C. - 42 Famiglia di piante, com- territorio del Congo - 40. Scritte sen- Nelle scuole materne
prendenti frassino e gelsomino. za consonanti! logikiane, per esempio, viene
spesso usato come test di accesso
questo quesito: spostare due monete,
in modo da avere un gruppo il cui
SEQUENZA valore sia equivalente alla metà di
RADUNO, TREMITO, CASEINA, BASETTE... un altro gruppo e al doppio del
Con quale parola concludere la serie? terzo. I numerosi tagli della zecca
GENOVESE - PITTORE - STEREO - MARINAIO logikiana facilitano il compito.
Focus 78
TENTRIX
Bisogna collocare
nello schema
pubblicato qui
di fianco i cinque
condotta dell’uomo, elementi che
che opera sempre sono dati sopra,
come pensa. in modo da
Giovanni Gentile completarlo. E’
(1875-1944), filosofo. permesso ruotare
i pezzi, ma non
● Non c’è realtà ribaltarli.
all’infuori di quella
racchiusa in noi.
Hermann Hesse
(1877-1962), scrittore
tedesco.
● La fantasia è CRUCINUMERI
la figlia diretta della
libertà.
Leo Longanesi
(1905-1957), scrittore
ed editore.
● La realtà è molte-
plice e può avere
mille significati
differenti per uomini
differenti.
Luis Buñuel (1900-
1983), regista
spagnolo.
Nelle caselle dello schema riprodotto qui sopra non vanno scritte lette-
re ma numeri che, per lo più, costituiscono gli anni degli avvenimenti in-
● La fantasia umana
è immensamente più dicati nelle definizioni. Per facilitarvi vi siamo, qui di seguito e in ordine
progressivo, i numeri che dovrete usare: 2 - 3 - 6 - 7 - 8 - 9 - 18 - 48 - 60
povera della realtà.
Cesare Pavese - 62 - 64 - 70 - 106 - 168 - 313 - 360 - 423 - 476 - 493 - 622 - 643 - 697
- 800 - 872 - 1621 - 1787 - 1791 - 1823.
Orizzontali: A. Costantino pub- Verticali: A. Le truppe romane di
blica l’editto di Milano, che lega- stanza in Gallia proclamano Au-
lizza il cristianesimo - D. Alla mor- gusto il loro generale Giuliano - B.
te del padre Cosimo, Ferdinando II Morte in esilio di Publio Ovidio
diventa granduca di Toscana - H. Nasone - C. Il numero perfetto -
Battaglia di Pidna: i Romani, gui- D. Nasce ad Arpino Marco Tullio
dati dal console Lucio Emilio Pao- Cicerone - E. Gli anni di vita di
lo, sconfiggono Perseo, re di Ma- Dostoevskij - F. Il numero dei sa-
cedonia - I. Carlo Magno è inco- telliti di Marte - G. Alla conven-
ronato imperatore da papa Leone zione di Filadelfia viene votata la
III - L. Il numero dei re di Napoli di Costituzione degli Stati Uniti d’
nome Carlo - M. Tito conquista e America - H. L’Austria, con la pace
distrugge Gerusalemme - N. Fine di Sistova, chiude la guerra contro
dell’Impero romano d’Occidente - la Turchia - I. La Norvegia è unifi-
O. A Farsalo, in Tessaglia, Pompeo cata dal re vichingo Aroldo I Bella-
è sconfitto da Cesare - P. Il nume- chioma - N. Muore Onorio e gli
ro delle Muse - Q. Trasferimento di succede Valentiniano III che, per la
Maometto dalla Mecca a Medina e sua giovane età, viene guidato dal-
inizio della cronologia musulma- la madre Galla Placidia - O. Temi-
na - R. Data tradizionale dell’ele- stocle viene eletto arconte ad Ate-
zione del primo doge di Venezia, ne - Q. Catilina muore presso Pi-
Paoluccio Anafesto - S. Guatema- stoia nello scontro tra i ribelli e
la, Nicaragua, El Salvador e Hon- l’esercito romano - R. Sospettato
duras si proclamano indipendenti dell’incendio di Roma, Nerone ac-
sotto il nome di Province unite cusa i cristiani e avvia la prima per-
dell’America centrale - U. L’anno secuzione - T. Gli anni di pontifi-
dell’editto di Rotari, la prima rac- cato di Benedetto XV - U. I giorni
colta scritta di leggi longobarde. di vita della mosca della frutta.
 SOLUZIONI DEI GIOCHI
CRUCINUMERI
SEQUENZA
GENOVESE
Le parole contengono
infatti un numero
in ordine crescente.
LOGIK
Fotografi e illustratori
COPERTINA:
Imapress/G.Neri, L.Psiloyos/G.Neri,
J.Rotman, SPL/G.Neri.
SONNO & SOGNI:
pag.6-7 T.Spagna/G.Neri; pag.8-9 Li-
tran, L.P.Matrix/G.Neri, P.Roli, D. Vit-
timberga; pag.10-11 L.P.Matrix/G
.Neri; pag.12-13 S.Skoglund, A.Hob-
son/G.Neri, L.P.Matrix/G.Neri; pag.14
L.P.Matrix/G.Neri.
GIUDIZIO UNIVERSALE:
pag.16-17 Fototeca Storica, Ag.
Contrasto; pag.18-19 Scala, NTV
Nippon Televion.
BUGIE:
pag.24-25 D.Vittimberga, G.Giova-
netti/Effigie, P.S.Ongaro/L.Ronchi,
Ag.Girella, Granata Press, C.Dani/
Overseas; pag.26-27 J.Pickerell/
Marka, U.Torromacco, Granata
Press, Fototeca Storica, D.Vittim-
berga.
COMPUTER:
pag.28-29 Olympia, Visum/G.Neri,
C.Dogliani/Marka; pag.30-31 Stock
Market/Ag.Contrasto, Visum/G.Neri,
A.Vergani; pag.32-33 Maillac/ Rea,
J.Wilson/All Rights Reserved, SPL/Ne-
ri, M.Lodi/Ubik; pag.34 Stock
Market/Ag.Contrasto.
SQUALI:
servizio Jeff Rotman, pag.42-43
C.Testa/G.De Bellis, L.Tomasin
PRISMA:
Focus 124
CRUCI-FOCUS
pag.46-47 G.Angri/G.Neri, Granata
Press, E.Solinas, SPL/G.Neri, M.
Demma/Murzio Editore; pag.48-49
Gamma/Olympia, G.Gay/Image Bank,
SPL/G.Neri, M.Casalini; pag.50 P.Fio-
ratti, SPL/G.Neri;
DOSSIER:
pag.53 C.Godly/T.D.R., SPL/G.Neri;
pag.54-55 G.Plessl/marla, SPL/
G.Neri, P.Croci; pag.56-57 C.Godly/
T.D.R.,W.Sangiovanni; pag.58-59
Stern, E.Bersani, D.Vittimberga.
APPOGGIO POSTER:
pag.63 SPL!G.Neri, pag.64-65 P.
Menzel/G.Neri, R.Ressmeyer/Starli-
ght; SPL/G.Neri.
POSTER: lato A: Michelangelo Miani,
Medial. lato B: Antonio Molino,
SPL/G.Neri, R.Ressmeyer/Starlight.
DOMANDE & RISPOSTE:
pag.68-69 F.Bavendam, A.Molino,
G.Pomella; pag.70 Scala, B.S.I.P./
Marka, Mondadori Press, E.Mini.
GIOCHI:
pag.74-75 G.Neri, Farabola Foto.
GRATTACIELI:
pag.78-79 R.Wolf/Bilderberg, A.Ver-
gani; pag.80-81 R.Wolf/Bilderberg,
S.Seitz/G.Neri, C.Testa/G.De Bellis;
pag.82-83 M.Mencarini/G.Neri;
pag.84-85 A.Vergani, Nacivet/Gra-
nata Press, D.W.Hamilton/Image
Bank, P.Croci, G.Pomella.
OSHKOSH:
pag.86-87 A.Normandin/Image
Bank, M.Maggiore, L.Jones/Image
TENTRIX
Bank; pag.88-89 J.Kelly/Image Bank,
M.Maggiore.
TECNOSCALATE:
pag.92-93 G.L.Coreno, G.Rowell;
pag.94-95 G.L.Coreno, G.Rowell.
LAPAROSCOPIA:
pag.96-97 B.Donatello/Ag.Contra-
sto, SPL/G.Neri, D.Vittimberga;
pag.98-99 B.Donatello/Ag.Contra-
sto, SPL/ G.Neri, D.Vittimberga, N.
Spreafico.
ECONOMIA:
pag.100-101 G.Martelli/Marka, Black
Star/G.Neri, Olympia, Gilardini/BPD;
pag.102 Camerapress/ G.Neri, Esa.
SUDORE:
pag.104-105 Stock Market/Ag.Con-
trasto, SPL/G.Neri, Overseas, G.Neri,
N.Spreafico.
GRAFOLOGIA:
pag.106-107 D.Vittimberga, Ist.
Grafologico G.Moretti; pag.108-109
D.Vittimberga; pag.110-111 L.N.S./
G.Neri, D.Vittimberga, Fototeca Sto-
rica, D.Farach/G.Neri, S.Camazi-
ne/Photo Reserchers.
INTERVISTA:
pag.112-113 L.Baldelli/Ag.Contrasto,
Cecoux/Rea, SPL/G.Neri; pag. 114-
115 L.Baldelli/Ag.Contrasto, C.Anti-
nozzi/G.Neri, Image Bank, Action
Press, G.Neri, M.Polverelli/ Overseas.
ANGKOR:
servizio Yves Gellie/G.Neri, pag. 122-
123 G.Pomella/Viedelmondo/Touring
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Focus: Pubblicazione mensile registrata presso il
Tribunale di Milano n. 552 del 16/10/92
Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati.
Tutto il materiale ricevuto e non richiesto (testi e
fotografie), anche se non pubblicato, non sarà restituito.
Direzione, redazione, amministrazione:
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Telefono 02/76009645.
Fax amministrazione: 02/76013439.
Fax redazione: 02/76013379.
Accertamento Diffusione Stampa Certificato
n. 2501 del 15. 12. 93.
Patrimonio
Il palazzo più alto del mondo
è la Sears Tower di Chicago,
443 metri. Ma i giapponesi
hanno un ambizioso progetto:
un gigante di 4 chilometri
PIANI ALTI
I Sono scomodi e costosi.
In caso di incendio o
terremoto diventano
trappole micidiali.
Perché allora i grattacieli
hanno tanto successo?
Le stanze
del potere
Nella foto
a piena pagina,
i grattacieli
del Rockefeller
Center, di New York.
Sono 19 palazzi,
per uffici e locali
pubblici. Il più
alto è l’Rca
Building, 70 piani.
francesi hanno conquistato il
diciannovesimo secolo con la
torre Eiffel. Gli americani il
ventesimo, con l’Empire Sta-
te Building. «Ora tocca a noi la-
sciare il segno», dicono al ministe-
ro dell’Industria del Giappone. E
hanno preso molto seriamente la
sfida edilizia, tanto da istituire una
commissione speciale per esami-
nare tutte le “proposte per il Due-
mila”. La più ambiziosa è quella
dell’impresa Taisei, che vorrebbe
innalzare, su un’isola artificiale di
sei chilometri quadrati “ancorata”
nella baia di Tokyo, un gigantesco
edificio di vetro e acciaio alto 4 mi-
la metri, con la stessa forma del
monte Fuji, e capace di ospitare, in
800 piani, ben 700 mila abitanti.
Più modesto il piano dell’archi-
tetto Keizo Shimizu: la sua Aero-
polis sfiorerebbe i 2 mila metri di
altezza, per un totale di 500 piani e
300 mila abitanti. Ci sono anche
altri concorrenti, ma i loro edifici
non vanno oltre gli 800 metri di al-
tezza. Che è comunque il doppio
della Sears Tower di Chicago, fino
a oggi il grattacielo più alto del mon-
do con i suoi 443 metri.
Peccato che, per il momento, i
progetti giapponesi non siano rea-
lizzabili (il Fuji d’acciaio sarà fat-
tibile soltanto fra cinquanta anni,
almeno). Le ragioni sono tecniche:
«Per sostenere edifici così alti, per
esempio, servirebbe un cemento
armato molto resistente. Quello
attuale, in grado di sostenere 850
chili per centimetro quadrato, non
basta. Ne servirebbe uno da due-
La Babele
di fango
I palazzi di Shibam,
nello Yemen. Sono
costruiti con mattoni
di fango e paglia e
mila», spiega Leo Finzi, docente
di Scienza delle costruzioni al Po-
intonacati con terra
bruna e calce. Arrivano
litecnico di Milano.
«Sopra i trecento metri di altez-
fino a 30 metri e
risalgono al XVI secolo.
za, inoltre, i costi di realizzazione Una foresta
di pietra
degli impianti (climatizzazione,
ascensori, rete idrica, fognaria) di- Le torri medievali
ventano così spropositati da an- di San Gimignano
nullare il risparmio che si effettua (Siena): la pietra
sull’acquisto del terreno, che è ri- è il materiale più
dotto», aggiunge Fulvio Irace, do- resistente per
gli edifici alti, ma
cente di storia dell’Architettura al è pesante e poco
Politecnico di Milano. «E poi, co- flessibile. A quel
me obiettava lo stesso architetto tempo si usava
Frank Lloyd Wright (che progettò anche il legno,
il famoso “grattacielo alto un mi- ma ricoperto di
glio”, mai realizzato): dove è il piombo. Oggi
vantaggio, se poi mi serve un’ora prevale l’acciaio.
per salire fino in cima? Oppure,
aggiungo io, se aspettare un ascen-
sore diventa più impegnativo che
aspettare l’autobus?».
Per i giapponesi però non esi-
ste alternativa: su un territorio
grande quanto quello italiano vi-
vono già 124 milioni di persone. Il
prezzo del terreno, di conseguen-
za, è tra i più alti del mondo, al
punto che, secondo alcuni calcoli, il
suolo del piccolo Giappone oggi
vale quanto quello degli interi Sta-
ti Uniti (che sono trenta volte più
grandi). Costruire in altezza, dun-
que, diventa per loro, oltre che una
▼
Focus 83
Sul tetto, un peso di centinaia di tonnellate,
per impedire che il vento lo faccia oscillare
smania avveniristica, soprattutto
▼
una necessità.
«Anche il grattacielo america-
no è nato per necessità. Non di
spazio, ma di radici culturali: non
trovandone in basso, nella sua sto-
ria, New York è andata a cercarle
in alto, aggrappandosi al cielo»,
dice il sociologo Roberto Guiduc-
ci. «Per assistere a un fenomeno
simile bisogna andare indietro fino
alle ziggurat dei sumeri, torri che
svettavano nel deserto anche a chi-
lometri di distanza, o alle piramidi
degli egizi: entrambe nacquero co-
me simboli del potere religioso e
politico. Anche i primi grattacieli
americani, dal Chrysler al Rocke-
feller, sono simboli: ma del potere
industriale».
E quando l’economia america-
na è passata dal primato della
grande industria al primato del sin-
golo prodotto, anche il grattacielo
ha subito una trasformazione. Da
“scatola di vetro”, anonima ma
grandiosa, è diventato, negli anni
Ottanta, una potente immagine
pubblicitaria. Come il Pennzoil
Place di Houston, costruito da Phi-
lip Johnson e John Burgee nel
1976: una “scatola nera”, dal ta-
glio asimmetrico, di tale successo
visivo che il valore immobiliare
dell’edificio è salito immediata-
mente e la Pennzoil corporation
ha registrato addirittura un au-
mento di richieste di lavoro.
«Si faranno sempre grattacieli
negli Stati Uniti», dice Guiducci.
«Ma l’impulso commerciale si è
esaurito. Oggi il modello di svi-
luppo urbanistico più avanzato
viene dai parchi tecnologici e dai
Ogni stagione,
uno stile
L’architetto
Fulvio Irace:
“Lusso, austerità,
stravaganza: ogni
grattacielo esprime
una fase storica”.
Focus 84
grandi centri di ricerca: piccoli nu-
clei, nel verde, lontano dalle me-
tropoli. Perché in futuro si pro-
durrà sempre meno, e si innoverà
sempre più, mentre l’orizzontalità
(al contrario della verticalità dei
grattacieli) favorisce i rapporti di
comunicazione e la creatività».
Una Manhattan
italiana?
E’ a Genova
«In Europa invece abbiamo an-
cora un concetto idealistico del
grattacielo, perché lo associamo al
campanile gotico», spiega Irace.
Una torre isolata, da ammirare e
rispettare, più che un oggetto che
reclamizza se stesso. Lo dimostra
anche il più recente progetto nel
quartiere della Defénse parigina,
la Tour sans fin di Jean Nouvel, il
cui cantiere verrà aperto l’anno
prossimo. Sarà la più sottile del
mondo (diametro di 43 metri) e la
più alta d’Europa (426 metri). E
sarà “senza fine” perché il basa-
mento, di marmo nero, emergerà
dal terreno per sfumare poi, via
via, in pietra grigia e perdersi infi-
ne tra le nuvole, con gli ultimi pia-
ni di cristallo: un’immagine quasi
“metafisica”, come ha detto Nou-
vel, per la nuova sede del terziario
parigino.
Anche l’Italia ha trovato la sua
strada verso il cielo. Partendo dal
mare. E’ a Genova, infatti, che so-
no stati costruiti i grattacieli più
recenti, proprio dove un tempo
sorgeva la collina di san Benigno,
alle spalle del porto. Ci sono il
World Trade Center, la Shipping
Con i piedi
per terra
Roberto Guiducci,
sociologo: “L’era
dei grattacieli è
finita. Le nuove città
avranno uno
sviluppo orizzontale”.
Tower e la North Tower. Quest’
ultima (118 metri di altezza, rive-
stiti di granito e vetro), chiamata
familiarmente Matitone per la sua
forma caratteristica, è già diven-
tata il simbolo della città. «Un ef-
fetto voluto: non c’era alcuna in-
tenzione di adeguarsi alla realtà
urbana, semmai proprio di supe-
rarla», spiega l’architetto Marco
Lanata. Non a caso il Matitone è
stato realizzato in joint venture
con lo studio Skidmore, Owings
& Merrill di New York (lo stesso
che ha progettato la Sears Tower
di Chicago). «Per gli americani co-
struire grattacieli è diventato un
fatto di design. Ci si limita a stu-
diare solo alcuni elementi distinti-
vi, che colpiranno l’occhio: il tetto, Una casa
la facciata, l’atrio», continua La- superdinamica
nata. «Il loro modello deve Le Majestic Towers
comunque essere adattato alla no- di New York (1930),
stra realtà», continua Emanuele sono tra i pochi
Romanengo, presidente del con- grattacieli ideati
sorzio che ha realizzato il centro per abitazioni. Una gara
direzionale. «A Genova per esem- Il profilo, ad archi, di eleganza I numeri
si ispira al design di un mito
pio i grattacieli seguono il profilo tedesco degli anni Due esempi di
della collina preesistente, che solo Venti, semplice Art Deco (anni L’Empire State
di recente è stata sbancata. Nes- e funzionale, Trenta). Sopra, Building (381
suno dei nuovi edifici soffoca però espressione della la cima del Fuller metri), del 1931.
la Lanterna, l’antico emblema del- nuova civiltà (149 metri). Per lo scheletro
la città». delle macchine. A sinistra, in furono necessarie
grande, la guglia 60 mila tonnellate
«Qualunque sia la spinta filoso- del Crysler di acciaio, dodici
fica a costruire edifici alti, la pos- (318 metri). mesi di lavoro e
sibilità concreta è però arrivata do- 40 milioni di
po una svolta tecnologica, alla fine dollari. Per pulire
dell’Ottocento: l’impiego del ferro tutte le 6500
al posto della muratura in pietra, e finestre, sono
l’invenzione dell’ascensore (il pri- necessari due
mo è stato installato nel 1885 nel- mesi. Produce
l’Home Insurance Building di Chi- cento tonnellate
cago)», spiega lo storico Irace. di rifiuti alla
settimana.
Oggi la costruzione di grattacie-
li è standardizzata, e non si disco-
sta molto da quella di qualunque effetti del vento, che fa letteral- re una ruota, una sorta di spatola
altro edificio: possono bastare an- mente oscillare i grattacieli (la girevole, oppure a costruire delle
che 7 settimane con il metodo che 500 camere punta del World Trade Center di molle di gomma e acciaio che as-
gli americani chiamano slide for- con vista New York pare si sposti anche di sorbano le oscillazioni. Tutti siste-
ming e che consiste nel riempire tre metri). La soluzione, a tutt’og- mi validi anche in caso di terre-
un’armatura di acciaio (progressi- Lo stile Art deco di gi, è quella di apporre un peso sul- moto. Contro gli incendi gravi, in-
una delle due punte
vamente saldata e imbullonata) del Waldorf Astoria la cima che, muovendosi a una fre- vece, non c’è molto da fare: oltre i
con calcestruzzo. Le fondamenta Hotel, di New York quenza diversa da quella impressa trecento metri di altezza non esiste
più sicure, profonde anche una (190 metri). E’ stato dal vento all’edificio, assorba ener- speranza nell’aiuto tempestivo dei
quarantina di metri, sono quelle uno dei primi, nel 1931, gia e quindi contrasti la vibrazione. pompieri e dunque non resta che
che affondano in banchi di roccia. a essere concepito Il “bilanciere” più recente, quello costruire dei rifugi a tenuta stagna.
La ricerca è continua invece per come una doppia sulla cima del Citycorp di New Come nelle astronavi. ■
quanto riguarda i materiali di ri- torre. Il più celebre York, pesa 410 ton- nellate e scivo- Cristina Mochi
“doppio” è il World
vestimento, la cui resistenza deve
Trade Center,
la da una parte all’altra su sfere
essere verificata nelle gallerie del sempre a New York. d’acciaio, comandato da un com- Per saperne di più:
vento, perché non accada come al puter. Fulvio Irace, La città che sale, Arcadia
grattacielo dell’Amoco Oil di Chi- Ma all’Università di Richmond edizioni.
cago, dove lastre di marmo di Car- (California), si sta pensando an- Piera Scuri, I grattacieli degli anni Ot-
rara si sono sbriciolate, precipi-
tando da oltre 300 metri di altezza.
E continua anche la ricerca sugli
I gioielli degli anni Trenta che ad altri sistemi: per esempio a
riempire, nel sottosuolo, una va-
sca di silicone nel quale immerge-
tanta, Franco Angeli.
AA.VV., Il mondo delle Torri da Ba-
bilonia a Manhattan, Mazzotta.
▼
Focus 85
Il più prezioso? Quello a guglie gotiche. Il più originale? Quello a forma di rossetto. Ecco alcuni degli edifici più celebri

L’
hanno definito flambo- progettisti americani, riassumen- una delle più famose: il Seagram sione economica e quindi edilizia cisco, di William Pereira, a forma americani resta l’Empire State grattacielo si è trasferita in Orien- 315 metri di altezza, completa-
▼

yant. E’ l’ultimo stile dei
grattacieli americani, or-
namentale e decorativo,
quanto quello precedente (il mo-
dern degli anni Sessanta) era es-
senziale e anonimo. «Abbiamo in-
ventato i grattacieli per diverti-
mento e continueremo a farlo, an-
che se sono costosi e scomodi»,
dice Philip Johnson, decano dei
do la nuova filosofia architettoni-
ca. Suo infatti è il palazzo della so-
cietà dei telefoni AT&T, a New
York: in granito rosa, culmina con
un “ricciolo” che ricorda il tem-
pio di Adriano a Efeso. Nessuno
prima di lui aveva osato imprime-
re tanta originalità a un grattacie-
lo: negli anni Sessanta trionfavano
infatti le cosiddette “scatole di ve-
tro”, e lo stesso Johnson ne ha fir-
mata, con Mies Van der Rohe,
Building (sempre a New York).
Un’altra molto celebre, quella che
ospita la sede dell’Onu, è stata fir-
mata da Le Corbusier (1953).
Sono edifici, questi ultimi, cui
gli americani portano comunque
molto rispetto: forse perché risal-
gono alla fase di maggior espan-
del Paese. La Lever House di Ski-
dmore, Owings e Merrill (1952),
per esempio, è stata salvata dalla
demolizione grazie a una petizione
popolare: oggi è landmark, cioè
monumento nazionale.
Gli anni Ottanta, dunque, costi-
tuiscono il boom della creatività
architettonica: insieme all’AT&T
risalgono infatti a questo periodo il
Transamerica Building a San Fran-
di piramide, il Citycorp Center di
Hugh Stubbins a New York, con la
punta spezzata e il Republic Bank
Place a Houston, sempre di John-
son, fatto a cuspidi come un duo-
mo gotico. Da allora non c’è stato
più alcun limite alla sperimenta-
zione architettonica: l’ultima crea-
tura di Johnson si chiama addirit-
tura Lipstick, e si avvolge su stessa
a imitazione, appunto, della con-
fezione di un rossetto.
Ma il grattacielo più amato dagli
Building (1931): fino al 1973 ha de-
tenuto, con i suoi 381 metri, il pri-
mato in altezza. Non è la sua bel-
lezza ad affascinare i newyorkesi,
ma il significato: l’Empire è il sim-
bolo stesso del miracolo america-
no, perché il suo committente,
John Raskob, ha conquistato le
vette di Wall Street dal nulla e da
allora chiunque può nutrire la spe-
ranza di imitarlo.
Oggi che la crisi economica ha
frenato l’edilizia negli Stati Uniti e
non c’è più una gru che disturbi la
te. Con messaggeri illustri come il
sino-americano Ieoh Ming Pei, lo
stesso della John Hancock Tower
di Boston e della Piramide del
Louvre di Parigi. A lui è stata affi-
data la realizzazione della Bank of
China di Hong Kong, niente meno
che il simbolo della marcia della
Cina comunista verso l’economia
di mercato. Ispirato al tradizionale
simbolo cinese del fusto di bambù,
il grattacielo di Pei si leva fino a
mente rivestito di vetro azzurro.
Ma la lontananza dal Paese d’ori-
gine ha giocato un brutto scherzo a
Pei: ha dimenticato l’antica arte ci-
nese del fung-shui, che consiste nel
costruire edifici e disporre gli am-
bienti secondo regole che ne ga-
rantiscano la buona sorte. Secondo
il fung-shui sono vietate le croci e
le antenne. La Bank of China, in-
vece, è talmente piena di spigoli,
che i cinesi di Hong Kong hanno
dovuto proteggere le loro case col-
locando specchi che ne riflettano le
■

▼
skyline di Manhattan, l’epopea del “emanazioni maligne”.

Tra i canyon
di cemento

Mister
Panorama
di Manhattan.
Il vento è un
problema serio:
si incunea
tra i palazzi
creando vortici,
che a volte
investono

grattacielo
i passanti. Anche
per questo si
scelgono per i
grattacieli
forme sagomate:
indeboliscono
le correnti,
spezzandole.

Focus 86 Focus 87
 L’imitazione più riuscita La regina Un colosso
Un grattacielo di Francoforte. Lo sviluppo delle vette tropicale
moderno della città è avvenuto con un La Sears Tower Grattacielo
evidente riferimento al modello americano. di Chicago: nove sull’Avenida
parallelepipedi, Marina Nacional:
Colore e fantasia per lo shopping dei portoghesi uno sull’altro, da qui si gode
pure immagazzinare l’aria natura- per un totale il panorama su
Le torri di un centro commerciale alle porte di Lisbona, progettate dall’architetto Tomas Taveira. le per poi distribuirla periodica- di 110 piani. Mexico City.
mente», spiega l’architetto Luigi
Mangano della Degw, azienda spe- è inutilizzato il 17 per cento dello
Le tappe della scalata

Ma è vita?
cializzata nello space planner, con spazio disponibile (circa 3 milioni
Sentinelle sulla baia sedi in tutta Europa e clienti del di metri quadrati). Il 22 per cento
Il City Hall di Tokyo. Il
calibro della Microsoft e della
Walt Disney. «Un requisito fon-
a Chicago, addirittura il 34 per
cento a Dallas. Forse è arrivato il
Vil Vecchio
olevano arrivare
fino al cielo», dice
Testamen-
rat, alti anche alcune
decine di metri, e che
l’iconografia più dif-
sto), racconta Mar-
ziale, c’erano già pa-
lazzi di quattro o cin-
Giappone, con Hong Kong,
è il Paese che costruisce il damentale del nuovo ufficio è inol- momento di convertirlo a uso abi- to. E per questo gli fusa raffigura la Torre que piani.
maggior numero di grattacieli. tre la flessibilità, cioè la possibilità tativo, finora molto raro. abitanti di Sennaar di Babele proprio co- Fino a 30 metri di al-
di continui riadattamenti. L’eco- In tal caso il problema principa- vennero puniti da Dio, me una di esse. Fin tezza arrivano invece
che confuse le loro dall’antichità, dun- ancora oggi le case-
Finestre tutte
I
grattacieli sono espressione Gli uffici americani, infatti, sono biente lavorativo) con il pavimen- nomia, sempre più informatizza- le resta la sicurezza: l’anno scorso,
▼

lingue e li disperse per que, si costruivano torri di fango essiccato

del potere delle multinazio-
nali, come le chiese lo sono
sigillate, del potere religioso, e i ca-
stelli di quello aristocratico», so-
ascensori stiene Piera Scuri, autrice del li-
bro I grattacieli degli anni Ottanta.
Ecco perché nella progettazione
superveloci, ci si occupa tanto dell’immagine
esterna e quasi per nulla dell’am-
quasi tutti open space (privi, cioè,
di pareti divisorie): infatti, secondo
i ricercatori dell’università di Har-
vard, vedere i colleghi lavorare
“eccita la propria disponibilità al
lavoro”. Se poi le esigenze azien-
dali richiedono anche un surplus di
creatività, si prepara una “stanza
per pensare”. Realizzata nel quar-
to ricoperto da un grande cuscino
ad acqua (calda), le pareti inclina-
te di 45 gradi, luci regolabili e un
apparecchio chiamato “misurato-
re di onde alpha”, quelle cioè che
il cervello emette durante il pen-
siero creativo.
«In Europa c’è una diversa at-
tenzione alla pianificazione dello
ta, ha prodotto una riduzione del-
la forza lavoro, e nuove modalità
produttive: oggi, per esempio, è
sempre più diffuso il “posto con-
diviso”: un tavolo basta per tre
persone. Alla Arthur Andersen
(società di consulenza finanziaria)
sono già arrivati a un posto per set-
te: l’economia telematica non ri-
durante l’attentato al World Trade
Center, ci sono infatti volute oltre
due ore per evacuare i 50 mila im-
piegati attraverso le scale antin-
cendio. Per il resto, assicurano gli
esperti, l’unico fastidio quotidia-
no nel vivere in un grattacielo può
venire dall’ascensore, che accelera
e si ferma più bruscamente di
il mondo. La loro col- edifici alti, ma non dello Yemen, a Sana’a
pa si chiamava Torre
di Babele, un edificio
altissimo, simbolo del-
erano mai riservati ad
abitazioni. Anzi, so-
vrastavano le case
e a Shibam (risalgono
al XVI secolo).
Nel Seicento, anche
la vanità e dell’ambi-
zione umana.
Ancora non si sa se
comuni per simboleg-
giare il potere religio-
so o politico (così co-
in Italia, proprio a Ge-
nova, si trovano pa-
lazzi di sei-sette pia-
la Torre di Babele sia
stata davvero costrui-
me le piramidi egizia-
ne, quelle precolom-
ni: ma vivere ai piani
alti era ancora sco-

e la salute? biente interno. Che è standardiz-

zato, identico piano per piano, fun-
tier generale della McDonald’s, è
un piccolo locale (cui si accede at-
spazio all’interno. In Scandinavia,
per esempio, è allo studio il grat-
chiede una presenza costante in
ufficio», spiega Mangano.
quanto una donna in gravidanza
(ma anche chiunque altro, a sto-
ta. Certo invece è che
già nel III millennio
avanti Cristo gli abi-
biane, i templi greci,
le chiese gotiche...).
Non mancano tutta-
modo. Soltanto verso
la fine dell'Ottocento,
con l’invenzione del-
zionale al suo utilizzo: il lavoro e la traverso un corridoio lungo e stret- tacielo “verde”, nel quale si po- Il futuro del grattacielo è dun- maco vuoto) può sopportare senza tanti della Mesopota- via le eccezioni: a O- l’ascensore, la casa-
produttività. to, che aiuta a estraniarsi dall’am- tranno aprire tutte le finestre, op- que segnato. Già oggi a New York provare fastidio. ■ mia elevavano i loro stia antica (quindi nei torre diventa un fat-
Milano templi-torri, le ziggu- primi secoli dopo Cri- to consueto.
Pirelli
127 metri Genova
La piccola Manhattan italiana Genova
Matitone World Trade Genova
Center Piacentini
Alcuni fra i principali grattacieli costruiti nel nostro Paese. 124 metri
100 metri 131 metri
Milano Livorno
Torre Velasca Milano Piazza Matteotti
Bologna 80 metri
87,50 metri Torri di Porta Genova Le Torri
Garibaldi Corte Bologna 70 metri
91,80 metri Lambruschini Fiera District
90,50 metri 80 metri
Avventura

Nell’ora
di punta Il cacciatore
Il parcheggio in rosa
Sotto il segno allestito
dell’aquila nell’aeroporto La particolare
Questo aquilotto di Oshkosh. verniciatura
di stoffa è la rosa e la bocca
mascotte dell’ di squalo dipinta
Experimental sul muso
aircraft indicano che
association. E’ questo caccia
anche il simbolo fece parte delle
del raduno Tigri volanti,
di Oshkosh. i volontari
americani che
difesero la Cina
dall’invasione
giapponese, nei
primi anni della
Seconda guerra
mondiale.

Un volo
Destina zione Oshkosh
D
odicimila atterraggi al
senza età giorno, gestiti da 50 con-
Sopra, una
Uccello trollori di volo supple-
signora ai da guerra mentari. Quarantamila
comandi del Un P-40, uno persone che campeggiano sotto le
suo biplano da dei più diffusi ali dei 20 mila aerei parcheggiati a
wing-walking. caccia dell’
Soprattutto inizio della spina di pesce. Tra questi, 350 war-
donne, anche Seconda guerra birds, aerei della Seconda guerra
non più giovani, mondiale, mondiale amorevolmente restau-
affrontano la restaurato rati, e 700 homebuilt, velivoli co-
“passeggiata e rimesso struiti nel garage, in mostra per un
sull’ala”, una in efficienza concorso di bellezza.
specialità in da un gruppo Siamo a Oshkosh, una cittadina
voga negli di appassionati. del Wisconsin a poche decine di
anni Venti. chilometri dal Canada, dove nella
seconda metà di luglio si svolge il
maggior raduno aeronautico degli
Stati Uniti e forse del mondo. Ma
qui non si celebra la “grande aero-
nautica” dei caccia e dei Jumbo:
E’ la grande festa Oshkosh è la fiera del volo popola-
re. Tra le carlinghe variopinte degli Cittadini
dell’aeronautica aerei in sosta sciamano quasi un
milione di appassionati e curiosi,
del cielo
Un tempo li
popolare: piloti, che in una settimana scattano al-
meno 50 milioni di fotografie men-
tre visitano gli stand dove si insegna
chiamavano “i
temerari delle
macchine
mostre, acrobazie a realizzare un sogno tutt’altro che
impossibile: volare su un aereo rea-
volanti”: i “wing-
walker” nella
prima metà
e lezioni per chi lizzato con le proprie mani.
La manifestazione è organizza- del secolo già
giravano per
ta dall’Experimental aircraft asso-
vuole farsi un ciation (Eaa), che fu fondata nel
1953 da Paul Poberezny per favo-
le campagne
esibendosi
in spettacoli
aereo in garage rire lo sviluppo degli sport dell’aria
e aiutare gli associati a costruire o
acrobatici
come questo.
▼

Focus 90 Focus 91
Un aereo da addestramento della marina americana, risalente agli anni Trenta: categoria “warbirds”.
Aerei in scatola? Esistono, e volano davvero.
Ma per montarli occorrono fino a 5 mila ore
▼
restaurare in casa il proprio aereo:
oggi conta 125 mila membri in 92
Paesi. «Dal 1972 l’Eaa è rappre-
sentata anche in Italia» racconta
Mario Puppi, presidente del Club
aviazione popolare di Venegono,
Varese. «E il primo autocostruito
italiano ha spiccato il volo già nel
1976». Anche gli appassionati ita-
liani hanno il loro raduno (a Ozza-
no, il 3 e 4 settembre), ma andare
a Oshkosh significa immergersi in
un’atmosfera che non ha paragoni
in Italia, anche per la diversa dif-
fusione della cultura aeronautica:
gli statunitensi usano molto gli ae-
rei, e l’idea di costruirne uno non li
spaventa, li affascina. «Inoltre, poi-
ché i prezzi degli aerei industriali
sono aumentati a dismisura, que-
sta è anche una strada più econo-
mica per soddisfare la passione del
volo», commenta Angelo Faré,
tecnico dell’Agusta, che ha parte-
cipato alla realizzazione del primo
elicottero autocostruito in Italia.
Non sempre però gli obiettivi
sono così ambiziosi: chi si accon-
tenta di volare a 100 chilometri all’
ora a bassa quota, magari parten-
do dal prato sotto casa, può pun-
tare sugli ultraleggeri. Si tratta di
piccoli velivoli, pilotabili senza bre-
vetto, che per legge devono pesa-
re meno di 350 chili (450 per i bi-
posto) e avere una velocità di de-
collo inferiore ai 60 chilometri al-
l’ora. Così la costruzione è sempli-
ficata al massimo: bastano un traliccio
di tubi di alluminio per la fusoliera,
un altro per l’ala (ricoperta da tes-
suti sintetici simili a quelli delle
vele moderne), un motore da mo-
tofalciatrice o da motosega, un se-
dile e un casco. Il tutto costa tra i
15 e i 30 milioni, oltre al tempo di
Focus 92
Fantasmi del passato
Un Hispano HA112. E’ la versione spagnola del tedesco
Messerschmitt 109, “truccata” come l’originale.
costruzione, un migliaio di ore. ogni anno un centinaio di kit di
Gli autocostruiti propriamente montaggio nei quali si trovano tut-
detti sono più pesanti e più veloci. ti (o quasi) i pezzi da cui emergerà
Lo scheletro delle ali e della fuso- un nuovo aereo. Coloro che non
liera è spesso di legno, come nel possono affrontare la spesa o l’im-
Volksplane, oppure di tubi metal- pegno del bricolage aeronautico,
lici, e in entrambi i casi viene poi invece, si accontentano di assistere
ricoperto di tessuto per ottenere alle esibizioni dei “wing-walker”
una forma aerodinamica. (i coraggiosi che durante il volo
passeggiano sulle ali di vecchi bi-
Costano la metà plani), o di ammirare i candidati
di un aereo dei concorsi di bellezza aeronauti-
“industriale” ca: aerei vivacemente colorati, lu-
cidati a specchio, o addobbati co- Il jet
Negli aerei più moderni la strut- me carri di carnevale con pupazzi e in miniatura appassionati arrivano in gruppo
tura è in lega d’alluminio o in ma- cartelli. Si può perfino visitare un su un Jumbo preso a nolo, mentre
teriali compositi, fibra di vetro, kev- museo dell’aviazione popolare do- Un Bede BD 5: dall’Inghilterra si muovono addi-
progettato da un
lar e carbonio: spesso superano le ve sono esposti pezzi unici come appassionato di rittura su un Concorde. Ovvia-
prestazioni degli aerei da turismo il Baby Bird, il più piccolo aereo autocostruzione, mente ci sono anche gli avventu-
costruiti in serie. «Ma costano la che abbia volato con un pilota a è stato per rosi che giungono con mezzi pro-
metà», sottolinea Faré, «anche se bordo (soltanto un metro e 83 di molto tempo il pri, come il tedesco Eppo Numan,
richiedono tra le mille e le cinque- apertura alare). jet più piccolo che attraversa l’Atlantico con un
mila ore di lavoro, nelle quali oc- Ecco perché centinaia di mi- del mondo. ultraleggero fatto di tubi e tela,
corre trasformarsi in falegnami, car- gliaia di persone convergono su oppure Charlie Stobbart, che ha
pentieri, saldatori e meccanici». Oshkosh da ogni parte del mon- portato a Oshkosh un biplano
A Oshkosh vengono venduti do: dall’Australia, per esempio, gli Fairchild del 1941 partendo da
Johannesburg e attraversando
Arrivano anche gli italiani l’Africa, il Mediterraneo, l’Europa
e l’Atlantico, per un totale di
18.130 chilometri.
L’ Italia è stato l’ulti-
mo Paese indu-
strializzato ad avere
riscosso un buon suc-
cesso: due modelli
sono già funzionanti
di navigabilità specia-
le riservato ai velivoli
fai-da-te. Per volare,
Questa è Negli Stati Uniti il fenomeno
una normativa che e altri quattro sono in poi, dovrà procurarsi i
America degli autocostruiti è tanto diffuso
Un Pitts (biplano che le nuove immatricolazioni di
autorizzasse la co- corso di costruzione. normali brevetti e ave- aerei industriali sono meno nu-
struzione amatoriale La strada più seguita, re un’esperienza di al- da acrobazia),
di aerei. Oggi il Club comunque, è quella meno 150 ore di volo decorato dal merose di quelle dei velivoli fai-
aviazione popolare della scatola di mon- su altri aerei. proprietario con da-te. Gli esperti assicurano addi-
conta già quasi 300 taggio, completa di Per gli autocostruiti i colori della rittura che tra poco sarà possibile
soci, 200 dei quali istruzioni, che contie- restano però alcune bandiera fabbricare in casa un aereo super-
hanno partecipato al- ne tutti i pezzi neces- proibizioni: non pos- americana. sonico, sul modello di un piccolo
la realizzazione di un sari alcuni dei quali sono sorvolare zone Questo aereo jet attualmente allo stato speri-
aereo fai-da-te. già montati: l’impor- abitate, né essere u- viene venduto mentale, il Bede BD 10. ■
C’è anche chi proget- tante è che al costrut- sati per svolgere atti- sia nel modo
normale, sia Maurizio Maggiore
ta l’aereo personal- tore resti almeno il 51 vità a scopo di lucro,
mente, come il mila- per cento del lavoro, né essere rivenduti a sotto forma di kit
nese Pietro Terzi, che altrimenti non potrà chi non sia a sua volta di montaggio, Per saperne di più:
con il suo Katana ha ottenere il certificato un autocostruttore. completo Club aviazione popolare. Via Roma
di istruzioni. 22, Venegono (Varese).
Focus 93
Economia
Anche nello spazio, piccolo è bello
Nei prossimi anni saranno messi in orbita
centinaia di microsatelliti, militari
e commerciali. E ci vorranno decine
di piccoli razzi vettori. Un
buon affare, anche per l'Italia.
I
l primo microsatellite com-
merciale italiano è in orbita
già da un anno. Si chiama Te-
misat, e pesa soltanto 42 chili.
L’ha costruito una piccola azienda
di Livorno, la Kayser Italia (20 di-
pendenti, 6 miliardi di fatturato), e
serve a ricevere da terra, e ritra-
smettere a terra, dati acquisiti da
sensori automatici, installabili
ovunque. Ancora più piccolo è
l’Itamsat: 12 chili in tutto, valore
220 milioni. E’ stato prodotto e
lanciato recentemente per esperi-
menti di comunicazione digitale,
a cura dell’associazione italiana
dei radioamatori.
E’ la nuova frontiera dell’esplo-
razione, e del business spaziale.
Non più stazioni complesse, pe-
santi, costose, difficili da gestire e,
in caso di fallimento del lancio, di-
sastrose dal punto di vista econo-
mico. Al loro posto una nuvola di
minisatelliti specializzati, di basso
costo, agili (spesso vengono lan-
ciati addirittura a grappoli) e nello
stesso tempo, grazie ai progressi
della miniaturizzazione, tecnolo-
gicamente sofisticati.
● Grappoli di satelliti
Quanti sono? Una infinità. «En-
tro il Duemila gli americani do-
vrebbero lanciare 84 piccoli satel-
liti per telecomunicazioni, 4 per
l’osservazione della Terra, 6 scien-
tifici e altrettanti per lo studio del-
la microgravità, senza contare
quelli militari», osserva l’economi-
sta Carlo Maria Guerci. Ci sono
poi i grandi programmi privati, de-
stinati alle comunicazioni com-
merciali, che porteranno alla crea-
zione di autentiche costellazioni
artificiali. Il progetto Globalstar
della Loral prevede 56 satelliti, tut-
ti uguali, e l’Iridium della Moto-
rola (destinato soprattutto a servi-
re i telefonini) altri 66.
Si tratta, fra l’altro, di imprese
alle quali partecipano anche indu-
Focus 96
Un Sax verso il cosmo
A ll’inizio il suo lan-
cio era previsto
con lo shuttle. Ades-
ciato nel 1993), sia
perché i costi sono
saliti a dismisura (e-
co dell’iniziativa: il
Sax è infatti un sa-
tellite molto sofistica-
so l’appuntamento è rano previsti 90 mi- to, per l’osservazione
stato spostato al di- liardi, siamo quasi a astronomica ai raggi
cembre del 1995, e 700, in quattordici X. E’ capace di os-
il vettore sarà un raz- anni), tanto che della servare nello stesso
zo Atlas Centaur. Il parte gestionale del tempo più sorgenti di
satellite Sax rappre- progetto s’è occupa- raggi X celesti in ban-
Tutti
senta il progetto ita- ta anche la Corte dei de di energia molto
insieme liano più ambizioso, Conti. Polemiche a ampie, alcune delle
L'economista nel campo della ri- parte (un incremento quali mai del tutto
Carlo Maria cerca spaziale, ma è di 100 miliardi nei esplorate. Alcune
Guerci. "L'attività anche quello che ha costi sarebbe stato tecnologie, sviluppa-
spaziale ha fatto più discutere. causato dal fatto che te per Sax, sono già
bisogno di Sia perché il pro- s’è dovuto rinuncia- state sfruttate in
coordinamento gramma è in sensi- re all’uso dello shut- missioni russe
fra università bile ritardo (fu varato tle, dopo l’incidente (Spectrum X-gam-
e imprese". nel 1981 e avrebbe del Challenger), re- ma) ed europee
dovuto essere lan- sta il valore scientifi-
strie italiane: l’incarico di assem- analoghi, ed è pronto anche il riane, e potrebbe porta-
blare i Globalstar, costruire le loro Giappone. D’altra parte i prezzi re in orbita fino a una
antenne e caricarli sui vettori di rappresentano un buon affare, per tonnellata di carico.
lancio, è stato per esempio affida- i lanciatori: negli ultimi anni le ta- Non è un progetto solo
to alla Alenia-Spazio. Un affare riffe sono aumentate notevolmen- sulla carta: il motore
da 270 miliardi di lire. te, e ormai si parla di 500 milioni di Zefiro (che rappresenta
Anche nel cosmo, insomma, lire per il lancio di un satellite da un elemento dell’intero
piccolo è bello. I microsatelliti pos- 50 chili (che è comunque molto sistema) è già volato in
sono avere impieghi di ogni tipo: meno, in proporzione, di quanto Sardegna nel 1992, e al-
nel settore difesa (comunicazioni, costi, al chilo, lanciare un satellite tre prove a terra sono
ascolto, osservazioni radar, navi- molto grosso). Finora, cioè, i mi- state effettuate l’anno
gazione, meteorologia, identifica- crosatelliti venivano lanciati a scorso.
zione missili, e così buon prezzo, quasi in offerta spe- Ma quanto vale il si-
via), in quello ciale. Adesso non è più così. stema Vega? «Quello
scientifico puro E l’Italia? Il problema è com- della Bpd sarà forse un
(studio dei campi plesso. L’Agenzia spaziale italia- piccolo progetto, che
elettrici e magneti- na ha un bilancio di circa 800 mi- può valere complessi-
ci, del Sole, del pla- Fuoco e fiamme, verso il futuro liardi all’anno, ma quasi tutto il de- vamente poco più
sma, oltre che os- Il collaudo dei booster di Ariane, prodotti dalla Bpd, del gruppo naro (oltre 500 miliardi) è rivolto di 400 miliardi.
servazione della Gilardini-Fiat. E' da questi che sarà sviluppato il nuovo razzo Vega. alla partecipazione ai programmi Una inezia, ri-
Terra e dell’atmo- dell’Esa, l’agenzia spaziale euro- spetto alle mi-
sfera stessa) e in di dodici o quindici anni. Al mas- te, quello dei lanciatori», spiega pea. Lo sviluppo di un lanciatore è, gliaia di miliar-
quello ovvio delle simo tre anni ciascuna, e 200 mi- Guerci. Per i minisatelliti, cioè, fino a oggi, avvenuto su un dop- di che il nostro
telecomunicazioni liardi. E poi, libertà di gestione: non c’è bisogno di razzi superpo- pio binario: da una parte ci si è im- Paese ha getta-
e del controllo am- questa spetterà a università e tenti, e ovviamente supercostosi, pegnati nel San Marco Scout (cioè to in inutili
bientale. Si tratta aziende private, con poca buro- né di navette spaziali: bastano in- il miglioramento made-in-Italy del sforzi di difesa
inoltre di program- crazia, molta autonomia, e un con- fatti vettori più piccoli, facili da co- vettore americano Scout, 90 mi- di settori come
mi flessibili e gesti- trollo ferreo su tempi e costi». Lo struire e da lanciare. liardi di investimento), dall’altra la siderurgia e
bili da organizza- si è già visto con la sonda Clemen- nello sviluppo del razzo Vega (che l’alluminio»,
▼
zioni ridotte. Lo tine, 160 chili, lanciata con un raz- ● A buon prezzo significa “vettore europeo genera-
stesso Daniel Gol- zo Titan “di seconda mano” (era E' in questo settore che si stan- zione avanzata” e fa capo alla Bpd, Un vettore
din, amministrato- destinato a portare bombe atomi- no muovendo molti Paesi, e non del gruppo Gilardini-Fiat, 120 mi- per la Fiat
re della Nasa, che che) che ha raggiunto e fotogra- soltanto quelli che da sempre par- liardi). Ed è proprio il Vega a de- Un modello del
pure quest’anno ha fato l’altra faccia della Luna. Altre tecipano alla corsa allo spazio stare maggiore attenzione, giacché Vega: 400
incrementato del 7 sonde saranno lanciate verso Plu- (cioè Usa e Russia) o sono comun- di fatto con il San Marco Scout si miliardi, per lo
per cento i fondi tone: e piccole come sono, ci arri- que attivi nel settore (Francia, Ci- finirebbe per migliorare con dena- sviluppo del
per i programmi veranno in 7 anni invece che in 18! na). La Spagna, per esempio, sta ro italiano un veicolo che reste- razzo italiano
spaziali, l’ha annunciato pubblica- Leggerissimi, ma indispensabili Un grande mercato, insomma, si sviluppando il suo razzo “Capri- rebbe sostanzialmente americano. (forse con
mente:«Basta con le missioni da Il motore di un satellite. Ormai vengono lanciati in orbita oggetti sta aprendo. «E al business dei sa- cornio” per satelliti da 200 chili, l’ Il Vega deriva invece dai razzi au- partecipazione
mille miliardi, e tempi di sviluppo del peso di poche decine di chili, ma con funzioni molto sofisticate. telliti si contrappone, ovviamen- India e il Brasile hanno progetti siliari prodotti dalla Bpd per l’A- europea).
Focus 97
Brasile, India, Spagna... sono tutti Spie dall'orbita
in corsa per lanciare i microsatelliti Asul nche i satelliti
spia finiranno
sione della fillos-
sera nei vigneti. Gli
mercato. La occhi di questi sa-
notizia arriva da Li- telliti sono in gra-
vermore, in Califor- do di distinguere
nia, dove hanno oggetti della gran-
sede o filiali molte dezza di 15 centi-
industrie aerospa- metri, e i primi a
ziali che, dopo ave- interessarsi a essi
re ottenuto i per- sono stati gli Emi-
messi federali, han- rati Arabi Uniti, che
no deciso di co- hanno richiesto al-
struire satelliti per la Litton optical sy-
uso commerciale, stem di realizzare
identici a quelli mi- un satellite per te-
litari. A che cosa nere d’occhio l’Iran
serviranno? A pro- e il Golfo Persico
gettare e dirigere in generale. Sul
dall’alto lavori di mercato ci sono
urbanizzazione, a anche i russi (rap-
tracciare strade, a presentati però da
controllare l’inqui- due aziende a-
namento e perfino mericane, la Cen-
a svolgere ricerche tral trading sy-
archeologiche. Già stems, texana, e la
oggi, d’altra parte, Space liaison in-
le immagini scat- ternational corpo-
tate dai satelliti ration, california-
spia per uso civile na) che offrono sa-
hanno un mercato telliti appena un
Conto alla rovescia di circa 300 miliar- po’ meno sofistica-
sostiene Guerci. «Ma è comunque mia e a prezzi vantaggiosi: ne gua- di di lire all’anno. ti: dallo spazio rie-
▼

La nuova sala controllo Grazie a esse, per scono a identifica-

un progetto che mobilita molte ri- dagnerebbe il progetto stesso e gli per i lanci di Ariane 5,
sorse, da quelle relative alla pro- stessi imprenditori italiani nel set- esempio, in Cali- re “solo” un ogget-
a Kourou, nella Guayana fornia si sta con- to delle dimensioni
pulsione, agli scudi termici, alla tore spazio. Che ci sono. «L’Agen- francese. Il razzo sarà trollando la diffu- di una utilitaria!
guida e controllo». Si tratta inoltre zia spaziale italiana dovrebbe pre- pronto fra un anno.
della produzione di un sistema stare più attenzione alle nostre pic-
completo, che potrebbe alzare, cole realtà. Noi abbiamo compe-
una volta tanto, il prestigio tenze, capacità ed elasticità che FIAR
dell’Italia in materia spaziale. Ma spesso invece mancano nelle gran- Scatola dei relais BPD
non è soltanto una questione di di aziende», dice Valfredo Zolesi, Motori di
prestigio. amministratore delegato della separazione
Un programma nazionale di Kayser Italia. «Ma fino a questo ALENIA
vettori per minisatelliti può infatti momento è sempre stato più faci- Valvole
consentire di lanciare quando e le lavorare all’estero». E infatti il
quanto si vuole, in totale autono- suo Temisat l’ha fatto lanciare dai FBM
Gomme di MONTEDISON
adattamento Liquidi idraulici
Questo Ariane fa discutere Adattatore
metallico
P er la prima volta do-
po quattro anni, qual-
che mese fa, un lancio
tutti i Paesi europei, ol-
tre che quelli dell’ex U-
nione Sovietica) ha firma-
za. Tanto che la stessa
Agenzia spaziale italia-
na (Asi) ha previsto di
BPD
Motori ausiliari
BPD
Motori di
di Ariane è fallito, e il to un contratto del va- lanciare il proprio satel- separazione
razzo (che aveva a bordo lore di circa 150 miliardi lite Sax proprio con un
un satellite turco per te- di lire per il lancio di un Atlas e non con Ariane.
lecomunicazioni, il Turk- altro Eutelsat da parte 2. Una seconda obiezio- FIAT-CIEI
sat 1A, e un analogo sa- della società americana ne riguarda la gestione Supporti
tellite europeo, l’Eutel- General Dynamics, che di Ariane. Lo sviluppo del aerodinamici ALENIA
sat-II) è andato distrut- costruisce e commer- razzo è sostenuto dall’A- Serbatoi
to. Il disastro (dopo 26 cializza il razzo Atlas. In genzia spaziale europea
lanci riusciti consecutivi) realtà intorno alla poli- (cui fa capo anche l’Asi), ALENIA
è stato causato dal man- tica commerciale di A- ma i ritorni economici Valvole
cato funzionamento dei riane c’è, in questi gior- vanno alle singole indu-
motori del terzo stadio. ni, un po’ di polemica. strie, in particolare quel- AERMACCHI
Ariane detiene il 70 per 1. I clienti europei, in- le francesi. Un esempio: Parafiamma
cento del mercato dei fatti, contestano le ta- per la nuova versione
satelliti commerciali, e riffe di Ariane, che sa- del razzo, l’Ariane 5, so-
il fallimento non va cer- rebbero molto basse in no stati investiti circa 6
to a insidiare questa Nord America e in Estre- mila miliardi. La quota
leadership. Tuttavia nei mo Oriente (per attirare italiana è stata di 900,
giorni successivi proprio nuovi ordini), e più alte ma il ritorno industriale Le industrie italiane impegnate nella costruzione di Ariane 4.
il consorzio Eutelsat (in in Europa, proprio per di 720. Insomma, ci ab-
cui sono rappresentati compensare la differen- biamo rimesso.

Focus 98
Medicina

Guarire A
ddio al bisturi, alle cica-
Niente bisturi: trici, alle lunghe degenze
e ai dolori post-operatori.
attraverso La chirurgia tradizionale
sembra aver fatto il suo tempo, al-
la pelle micro meno per buona parte delle ope-
razioni più diffuse. Merito di una
tecnica che consente di operare il
telecamere e paziente senza doverlo “aprire”,

dentro
senza cioè che sia necessaria alcu-
sonde. Ora la na incisione sulla pelle, e attraver-
so i tessuti. In questo modo oggi è
già possibile asportare un rene e
chirurgia è a togliere i calcoli della cistifellea,
risolvere un’ernia inguinale, libe-
"porte chiuse" rarsi di un ernia jatale o di una ci-
sti ovarica. Ma il ventaglio di in-
terventi possibili si fa più ampio, di
Gli esploratori giorno in giorno. Anche perché la
del corpo nuova tecnica - chiamata “laparo-
Tre tipi di trocar, scopia” per gli interventi nella zo-
punteruoli cavi na addominale e “toracoscopia”
per introdurre per le operazioni in sede toracica -
nel corpo del è poco più che neonata. La sua na-
paziente gli scita risale infatti al 1987, quando
strumenti a Lione (in Francia) il dottor Phi-
chirurgici e per lippe Mouret eseguì la prima cole-
“gonfiare” e cistectomia (asportazione della ci-
“sgonfiare” stifellea e dei calcoli in essa conte-
la parte nuti) per via laparoscopica. Nel
interessata.
1988 c’è stato il primo intervento
negli Stati Uniti, nel 1989 si è
avuto il debutto in Italia. Con
gli anni Novanta, la revisione
della tecnica chirurgica si è
fatta generale.

● Una telecamera
Un foro per nell’ombelico.
fibre ottiche Quando si usa la laparoscopia Ma come può avvenire
Per mezzo del ■ Chirurgia generale anche per la gran par- ■ Ginecologia il miracolo? Come posso-
laparoscopio Il 95 per cento dei te delle malattie fun- Asportazione di una no essere estratti un rene o
a fibre ottiche calcoli della cistifellea zionali dell’esofago cisti ovarica con un una cistifellea, per esempio,
inserito nel (colecistectomia) tro- (dal reflusso gastro- giorno di degenza, senza che sia necessario “ta-
corpo del va ormai un’indicazio- esofageo all’ernia ia- mezz’ora di sala ope- gliare” il paziente? Primo passo
paziente ne sicura nell’inter- tale al mega-esofago). ratoria, tre giorni di di un intervento di laparoscopia è
il chirurgo vento per via laparo- Toracoscopia invece convalescenza e una l’inserimento di uno strumento
studia la zona scopica. L’operazione per il pneumotorace e cicatrice quasi invisi- della forma di una matita (laparo-
nella quale tradizionale rimane l’asportazione dei no- bile: sono i risultati scopio) nell’ombelico del paziente,

▼
si dovrà preferibile soltanto duli polmonari benigni. più brillanti della la-
intervenire. Lo per le donne in avan- ■ Urologia paroscopia in campo
strumento zato stato di gravi- «Si utilizza la laparo- ginecologico, se solo
può anche danza e per alcuni pa- scopia per l’asporta- si pensa che, con la
trasmettere zienti che soffrono di zione di grosse cisti chirurgia tradizionale,
le immagini gravi disturbi della renali, di ghiandole lo stesso intervento
ingrandite su coagulazione del san- surrenali, di calcoli comporta sei giorni di Emorragie ridotte al minimo
un monitor. gue. L’operazione di nell’uretere che non si degenza, un’ora e L’intestino tenue visto con l’endoscopio. La
ernia inguinale si pre- possono frantumare mezza di sala opera- laparoscopia riduce di molto le perdite di sangue.
ferisce per via laparo- con il litotritore», dice toria, 20 giorni di con- Andata e
scopica in casi sele- il dottor Giorgio Guaz- valescenza e una ci- ritorno
zionati, quando per zoni, aiuto presso la catrice di una decina
esempio l’ernia è bi- divisione di Urologia di centimetri. Altri in- Una fase di un
laterale, oppure è re- dell’ospedale San terventi: asportazione intervento di
cidiva. Per l’appendi- Raffaele di Milano. di polipi e tumori be- colecistectomia
cectomia si ricorre al- «Chirurgia a cielo nigni dell’ovaia, gravi- con la tecnica
l’operazione soprat- chiuso anche per la danze extrauterine, laparoscopica.
tutto nei casi dubbi plastica del giunto ostruzione o anoma- Se necessario,
(sono frequenti le “fal- pielo-uretrale e per lie delle tube, insemi- in qualsiasi
se appendiciti”, spe- l’abbassamento della nazione tubarica, chiu- momento il
cie tra le giovani don- vescica nelle donne sura delle tube, miomi chirurgo può
ne) e in quelli più ur- che hanno appena dell’utero, aderenze tornare alla
genti. Laparoscopia partorito». pelviche. chirurgia
tradizionale.

Focus 100 Focus 101

 Ma è una tecnica nuova, e occorre molta preparazione
A B
attraverso una mini incisione di un
▼
centimetro (nel caso della toraco-
scopia l’inserimento avviene sul
fianco). Questa sorta di matita, che
contiene una serie di speciali mi-
cro-lenti e che viene spinta nella
sede dove si ha intenzione di ope-
rare, è collegata a una mini-teleca-
mera esterna.
Quest’ultima trasmette il segna-
le a un grande monitor presente
nella sala operatoria: è su questo
video che il chirurgo controlla tut-
ta l’operazione, agevolato da un’
immagine che ingrandisce la realtà
di quattro volte. In primo piano,
insieme con il rene o l’ernia sulla
quale si interviene, sono gli stru-
menti (pinze, forbici, bisturi mi-
Il professor
Marco Montorsi,
con alcuni
strumenti per
la laparoscopia.
Quattro vie
d’accesso
Nell’illustrazione,
le parti interessate
in interventi con
la laparoscopia:
A, le “porte” di
entrata degli stru-
menti in una
colecistectomia.
B, le “porte” e gli
strumenti per
l’intervento di
ernia jatale: al
centro, all’altezza
dell’ombelico,
l’ingresso del
laparoscopio
per seguire
l’intervento
sul monitor.
niaturizzati) che vengono intro-
dotti attraverso alcune “porte”, da
due a cinque a seconda del tipo di
intervento, create nell’addome.
Per aprire una “porta” - in pra-
tica un buchetto di 3-5 millimetri
di diametro - si penetra in profon-
dità con un punteruolo cavo (chia-
mato trocar): quando il punteruo-
lo è arrivato in corrispondenza
dell’area su cui bisogna interveni-
re, ne viene tolta la punta e al suo
interno viene inserito un sondino,
che reca all’estremità la pinzetta,
oppure il minibisturi, o ancora un
minuscolo paio di forbici. Il chi-
rurgo vede allora entrare “in cam-
po”, sullo schermo, gli strumenti e
comincia a operare: taglia, lega,
cauterizza, sutura, sposta, aspira.
Al termine sfila gli strumenti dai
punteruoli cavi, tira via anche que-
sti ultimi, toglie il laparoscopio,
applica un paio di punti di sutura
al taglietto fatto nell’ombelico. Ciò
non è neppure necessario per i bu-
chetti lasciati dai trocar, sui quali è
sufficiente mettere un cerottino.
● Tanti vantaggi
Rispetto alla chirurgia tradizio-
nale i vantaggi sono tanti. Anzi-
tutto si abbassano nettamen-
te i tempi di ricovero:
se per togliere
una cisti renale ci vogliono nor-
malmente 5-6 giorni, con la lapa-
roscopia ne bastano un paio. Per
asportare colecisti e calcoli biliari si
scende da una settimana a due
giorni. «Si riducono poi i tempi di
convalescenza e il paziente può
tornare presto alle sue attività»,
dice il professor Marco Montorsi,
docente di patologia chirur-
gica presso l’Istituto di chi-
rurgia generale e oncolo-
gica dell’università di Mi-
lano. «Sempre nel caso della
colecistectomia (in assoluto
uno dei più diffusi interventi
di questo tipo), i tempi di re-
cupero lavorativo scendono da
un mese a poco più di una setti-
mana. Sotto il profilo estetico si
eliminano le cicatrici, sotto quello
del dolore si cancella la sofferenza
post-operatoria legata a qualsiasi
incisione, e si riduce quindi la dose
necessaria di farmaci anti-dolorifi-
ci. Svantaggi? Solo la relativa ine-
sperienza dei chirurghi, che da po-
co tempo sono entrati in contatto
con la nuova tecnica. Non tutti
sanno eseguirla con sicurezza: per
quanto prima di passare all’inter-
vento sull’uomo il chirurgo si al-
leni a lungo su simulatori e su ani-
mali, esiste il rischio di essere ope-
rati da équipe che non hanno an-
cora un’ampia casistica alle spalle».
Negli Stati Uniti, per questo, so-
no state sviluppate campagne di
stampa al fine di arrivare a dare al
paziente una corretta informazio-
ne sui rischi dell’operazione, e
sull’esperienza specifica del chi-
rurgo. Nel nostro paese la Società
italiana di chirurgia ha di recente
dettato regole precise sia sull’infor-
mazione da dare al paziente, sia
sull’identità del chirurgo: che
dovrebbe prima di tutto
essere un medico
Alta
precisione
Sopra, forbici e una
pinza; sotto, un bisturi
e un’altra pinza.
Il chirurgo non guarda più direttamente il corpo del paziente, ma il teleschermo.
Tutto sotto controllo
L’apparecchiatura esterna:
dall’alto, il monitor, il video
registratore e gli strumenti per
controllare la telecamera.
specializzato in chirurgia; che do-
vrebbe essere capace di eseguire
anche l’intervento tradizionale (nel
4-5 per cento dei casi capita di do-
ver rinunciare all’ intervento lapa-
roscopico quando si è già in sala
operatoria); e che, come è ovvio,
dovrebbe aver maturato una buo-
na esperienza con la nuova tecnica
e con la manualità del tutto diver-
sa che comporta.
«In questi interventi il chirurgo
controlla un monitor, posto di la-
to,e non guarda in basso,
direttamente nell’ad-
dome del paziente:
In futuro, la realtà virtuale
Ltutt’altro
e frontiere della chirur-
gia endoscopica sono
la laparoscopia “gas-less”,
senza gas: attualmente,
che esplorate. I
passi avanti più rilevanti so-
all’inizio dell’intervento vie-
ne soffiato nella parete ad-
no due: la visione tridimen- dominale del paziente un
sionale e la “laparoscopia gas (anidride carbonica) al-
senza gas”. Attualmente il lo scopo di gonfiare, di sol-
chirurgo opera guardando levare l’addome e di ren-
uno schermo, sul quale ha dere possibile l’azione del
ovviamente una visione bi- chirurgo. La presenza del
dimensionale degli organi gas comporta però alcuni
e dei tessuti del paziente. problemi tecnici (in parti-
Ebbene, sono già pronte te- colare, nella sua fuoriusci-
lecamere miniaturizzate, in ta) che potranno essere su-
grado di dare una realistica perati grazie all’introduzio-
visione tridimensionale a ne nel paziente di fili di me-
un chirurgo che, per perce- tallo, o di elementi in pla-
pirla, dovrà però andare in stica rigida che, azionati da
sala operatoria indossando un martinetto idraulico,
casco e occhialini, modello permetteranno di sollevare
realtà virtuale. L’altro pos- ugualmente la parete ad-
sibile grande progresso è dominale.
Dove si pratica la nuova chirurgia
● Milano, ospedale Fate-
Eturatocco alcuni tra i centri
italiani che hanno ma-
la maggiore casistica
benefratelli, Divisione di
chirurgia generale.
rurgia generale, ospedale
Sant’Agostino.
● Pisa, Clinica chirurgica
nel campo della chirurgia ● Milano, cattedra di Chirur- d’urgenza dell’università.
laparoscopica e toracosco- gia generale dell’università, ● Ancona, Istituto di pato-
pica. ospedale San Giuseppe. logia chirurgica dell’univer-
● Torino, Clinica chirurgi- ● Padova, Istituto di chi- sità. Una speciale telecamera darà la visione tridimensionale.
ca generale dell’università rurgia generale II dell’uni- ● Roma, Istituto di patolo-
di Torino. versità. gia chirurgica, università La
● Milano, Istituto di chirur- ● Schio (Vicenza), Divisio- Sapienza.
gia generale e oncologia chi- ne di chirurgia generale ● Roma, Istituto di patolo-
rurgica dell’università presso presso l’ospedale. gia chirurgica, università
l’ospedale Policlinico. ● Modena, Divisione di chi- Cattolica.
così si perde la sensibilità tattile,
solo in parte mediata attraverso i
mini-ferri chirurgici», dice Mon-
torsi. «Si tratta comunque di diffi-
coltà momentanee, connaturate
all’avvento di una tecnica rivolu- Dimensioni
zionaria: poi laparoscopia e tora-
coscopia diventeranno del tutto ridottissime
abituali, e saranno probabilmente L’estremità di vari
accorciati anche i tempi necessari strumenti, lunghe
in sala operatoria. Questi, al mo- solo un centimetro.
mento, rimangono in genere di un
terzo superiori a quelli previsti con
la chirurgia tradizionale. Una du-
rata più lunga dell’operazione si-
gnifica, tra l’altro, anche una dose
più alta dei farmaci che assicurano
l’anestesia generale».
Focus 103
Scienza
Socialità, avarizia, egoismo
o altruismo. La grafia
dice di noi questo, e altro

Dimmi
I segreti
del cervello come
scrivi
Alberto Magni,
psicoterapeuta
e medico. Nella
scrittura sono
impegnate aree
cerebrali che
presiedono al
linguaggio, alla
vista, all’udito
e al moto. Se
in queste zone
si verificano

P
er muovere spalla, brac-
alterazioni, la cio, avambraccio e mano
scrittura è in entrano in funzione 24
grado di rivelarle.
muscoli. Se la mano è im-
pegnata a scrivere, tutti insieme
Identikit arrivano a compiere da tre a cin-
personale que milioni di movimenti. E’ que-
sto il meccanismo che dà vita alla
Il frate francescano
Girolamo Moretti. scrittura, “riproduzione su carta,
All’inizio di questo in una successione di parole, frasi e
secolo impostò le periodi, di concetti e idee elabo-
tecniche di analisi rati dalla mente umana”, come la
della scrittura. definiscono gli esperti. Questo,
Tuttavia, credeva però, non dice ancora quanto
che da essa si stretto sia il legame tra la scrittura
potessero perfino e il cervello dell’uomo.
ricavare informazioni «Se una persona che ha sempre
sulle caratteristiche
somatiche scritto con la mano destra ne per-
delle persone. de l’uso, e impara a scrivere con la
sinistra, dopo un po’ di tempo, e
senza volerlo, riprenderà a scrive-
re con la stessa grafia di prima. Ciò
accade addirittura anche quando,
perso l’uso di entrambe le mani,
la persona impara a scrivere con la
bocca o perfino con il piede», spie-
ga Alberto Magni, medico e psi-
coterapeuta.
Dove nasce, e come nasce la
scrittura? Il motore principale è la
corteccia cerebrale, lo strato
di “sostanza grigia”, il
più esterno del
cervel-
lo,
spesso pochi millimetri ma com-
posto da 15 miliardi di cellule che
hanno il compito di percepire le
informazioni e di elaborarle. Qui
lo stimolo a scrivere può arrivare
da un pensiero autonomo, o an-
che da vie esterne: l’occhio, che
vede un testo da copiare, e l’orec-
chio, che sente una parola. I re-
cettori contenuti negli occhi e nel-
le orecchie trasformano gli stimo-
li in impulsi. Questi viaggiano lun-
go le fibre nervose, e arrivano
dalla periferia alla corteccia cere-
brale, che li trasforma in sensazio-
ni coscienti.
«A questo punto, però, perché
si possa scrivere, il cervello deve
tradurre il linguaggio da orale in
scritto», spiega Adriana Guareschi
Cazzullo, direttore dell’Istituto di
scienze neurologiche e psichiatri-
che dell’università di Milano. «Per-
ciò, compie due operazioni: scom-
pone la parola nei singoli suoni
che la costituiscono e, contempo-
raneamente, trasforma ogni suono
in un’immagine grafica». In rispo-
sta all’impulso iniziale, il cervello
invia così l’ordine di scrivere. Que-
sto ordine percorre a ritroso la via
compiuta in precedenza, e arriva
fino ai neuroni del midollo spinale.
Da qui la sollecitazione ai musco-
li, che vengono eccitati e permet-
tono alla mano di vergare le pa-
role sulla carta.

▼
Focus 103

Le lettere che scrivono le
vittime dei sequestri rivelano
rabbia e ansia incontrollata
«Come si è visto, la scrittura coin-
▼
volge numerose funzioni, da quel-
le del linguaggio, a quelle uditive,
visive, motorie ed emotive. Pro-
prio per questo può rivelare se esi-
stono anomalie in queste aree del
sistema nervoso», dice Magni. Per
esempio, può rivelare l’afasia. E’
un disturbo che comporta l’inca-
pacità di esprimere e comprende-
re il linguaggio scritto e parlato.
Non è facile da diagnosticare e si
presenta in varie forme, a seconda
della zona del cervello coinvolta.
Se la lesione colpisce l’area di Bro-
ca, che è il centro del linguaggio, il
soggetto ha difficoltà a parlare pur
comprendendo relativamente be-
ne il significato delle parole, e non
è in grado di scrivere, se non co-
Errori da evitare
La grafologa Evi Crotti: l’analisi
della scrittura richiede un
attento esame di tutti i segni.
Impulsi guidati
Adriana Guareschi Cazzullo: il
cervello trasforma la parola
in singoli suoni e questi in segni.
Focus 104
piando: può al massimo firmare.
Ancora, l’analisi della scrittura
può rivelare prima che si manife-
stino apertamente (di solito, tra i 7
e i 10 anni) i sintomi della disgrafia
e della dislessia. Questi disturbi
comportano rispettivamente dif-
ficoltà nello scrivere e nel leggere:
il bambino confonde le lettere che
hanno un suono o una forma si-
mile, inverte l’ordine di alcune let-
tere o parole, ne omette altre. All’
origine possono esserci anomalie
del sistema neurologico ma anche
problemi di tipo psichico. «Già an-
ni prima che la disgrafia si presen-
ti, la scrittura mostra le difficoltà
del soggetto, per esempio con un
ritmo inceppato e poco scorrevole,
con lettere dalle dimensioni molto
variabili e inclinate ora a destra o-
ra a sinistra; e con continue varia-
zioni dell’allineamento delle let-
tere rispetto alla riga di base e de-
gli spazi tra parole e tra lettere. Di
Dove si impara
N ella facoltà di Magistero
dell’università di Urbino c’è
una scuola diretta a fini speciali
di studi grafologici (tel. 0722/
305263) che dura tre anni: è a
numero chiuso (30 posti) ed è
l’unica struttura pubblica ricono-
sciuta, se si esclude la scuola
del Centro operativo regionale
(che dipende dalla Regione Lom-
bardia, tel. 02/67652082). Il cor-
so di Urbino sarà probabilmente
trasformato in “laurea breve”
mentre anche l’università di Ge-
nova e quella di Roma hanno
chiesto l’istituzione di un diploma
universitario in grafologia. Nu-
merose sono le scuole private
che organizzano corsi di varia du-
rata. Tra le altre quella di Evi
Crotti e Alberto Magni a Milano
(tel. 02/29521407), che propone
un metodo personale basato su
quello morettiano. Ci sono scuo-
le anche a Trieste, a Roma, a Bo-
logna, a Foggia. Altri punti di ri-
ferimento: l’Istituto grafologico
Moretti di Ancona (tel. 071/
201759), che prosegue l’attività
scientifica iniziata dal suo fon-
datore e pubblica la rivista “Scrit-
tura”; e l’Associazione grafologi-
ca italiana di Ancona (tel. 071/
206100), che ha molte sezioni re-
gionali, organizza convegni e corsi
e ha favorito la costituzione del
Sindacato nazionale grafologi.
Gli 83 segni che dicono tutto
Si dividono in "sostanziali", "fuggitivi",
e "accidentali". Ognuno di essi
ha un preciso significato. E alla
fine il falso viene sicuramente fuori.
I
l metodo più utilizzato
in Italia per l’analisi della
scrittura è quello inventato
da Girolamo Moretti. Si
basa su 83 segni grafologici. Le
categorie principali prese in
esame sono: la curvilineità,
l’angolosità, la pressione, le
larghezze e gli spazi tra lettere
e parole, la dimensione della
scrittura (calibro), l’inclinazione
delle lettere, la chiarezza, il ritmo
della scrittura (lenta, veloce,
fluida), la forma delle aste delle
lettere, il mantenimento del rigo
di base, i ricci finali (le gambette
delle a per esempio). I segni
vanno misurati in decimi di
millimetro (da 0 a 10), ognuno
dei quali è chiamato grado.
«L’analisi inizia con il
rilevamento dei singoli segni per
numero e grado (in decimi) e
con la loro classificazione in tre
gruppi: i “sostanziali”, che
individuano gli aspetti
fondamentali su cui si basa la
personalità; i “modificanti”, che
possono accentuare o attenuare
le caratteristiche principali
indicate dai sostanziali; gli
“accidentali”, che includono
i gesti più personali e le
manifestazioni esteriori della
Un testo scritto da una persona intossicata da ossido di carbonio.
persona», spiega Ambra
Fossati, grafologa.
Tra i segni sostanziali ci sono
le curve e tutti i tipi di angolo,
la pressione la triplice larghezza
(delle lettere, tra lettere e tra
parole), l’orientamento del rigo
di base (diritto, ascendente,
discendente), il calibro, i segni
di chiarezza (leggibilità delle
lettere prese singolarmente).
Sono invece modificanti tutti
i segni del ritmo, così come le
aste letterali e i ricci. Questi sono
anche detti “segni fuggitivi” e
sono quasi automatismi
incontrollati: sono quelli che
possono tradire il falsario se si
mette a confronto il documento
artefatto con una scrittura
autentica del presunto autore.
Dopo aver rilevato tutti i segni
dello scritto, si evidenziano quelli
sostanziali di grado più alto:
questi danno l’impronta della
persona. Si procede poi al
compito più complicato, cioè la
combinazione dei sostanziali con
gli altri segni, a partire dai
modificanti per finire con gli
accidentali. Ogni abbinamento
può confermare, rafforzare
o modificare il significato
originale del segno.
In soccorso
del medico e
del giudice
R
ecentemente, l’operato
di un grafologo si è
rivelato essenziale per
risolvere il giallo
giudiziario legato al ritrovamento
di un biglietto indirizzato dall’ex
presidente della Montedison,
Raul Gardini, ai suoi familiari.
Dal contenuto se ne dedusse che
lo aveva scritto come lettera di
addio, poco prima di suicidarsi.
Poiché, però, in un primo
momento non era stato notato,
qualcuno sostenne che poteva
essere falso, o che era stato
tenuto nascosto per chissà quali
oscure ragioni. L’analisi
grafologica e della carta invece,
stabilì che il biglietto era stato
scritto effettivamente da
Gardini, ma molto tempo prima,
e che non era perciò una lettera
di addio, ma solo un biglietto
di ringraziamento indirizzato
ad alcuni parenti.
In questa pagina vediamo
alcuni esempi di impiego della
grafologia non solo in campo
giudiziario, ma anche medico
e psicologico.
● Il quindicenne timido e
indeciso. E’ quello che ha scrit-
to
il testo riprodotto in alto,
sopra il titolo. Le variazioni
notevoli verso destra e verso
sinistra nel normale assetto
verticale delle lettere, indicate
dal cerchietto verde, mostrano
il timore di prendere decisioni,
le “lettere ripassate” indicate
dal cerchietto rosso, indicano
paura di sbagliare.
● Il falso testamento. E’ il
testo riprodotto accanto al
titolo. E’ stato scritto da un
ultraottantenne: le parti cerchiate
in verde mostrano il classico
tremore senile, il tratto incerto,
la difficoltà di rispettare il rigo e
lo spazio tra un rigo e l’altro. Le
parti cerchiate in rosso, invece,
mostrano un tratto più sicuro e
deciso, senza tremori, e
un uso
dello spazio più pre-
ciso, infatti le lette-
re sono
perfettamente
collocate nei
quadretti: so-
no
tutti segni,
questi,
che quel-
le parti
sono sta-
te
solito la scrittura è anche più in-
fantile rispetto all’età, denuncian-
A sinistra, un
do il ritardo nello sviluppo. Se il pa-
ziente migliora, magari in seguito a
una psicoterapia efficace, la grafia
si modifica e indica che si è sulla
strada giusta», spiega Silvio Lena,
docente di grafologia dell’età evo-
testo scritto da
un ragazzo con
lutiva a Urbino e presidente dell’
Associazione grafologica italia-
problemi di
insicurezza. Sotto,
na.L’analisi della scrittura è utile
perfino per evitare dosaggi dan-
un testamento
falsificato con
nosi di alcuni farmaci. In Germa-
nia si analizza la scrittura di chi
l’aggiunta di
alcune parole: al prende neurolettici, farmaci con
contrario di forte azione sedativa: in quantità
quelle originali, troppo elevate possono portare al-
sono ben la depressione e al suicidio, ma se
sistemate negli la dose è troppo bassa non hanno
spazi delle righe. alcun effetto. «Se, dopo la sommi-
nistrazione, la dimensione della
grafia si riduce non oltre il 10 per
cento e il tratto resta abbastanza si-
curo, senza spezzettarsi, il dosaggio
è ottimale; al di sotto di questo li-
mite suona il campanello d’allar-
me», aggiunge ancora Lena.
Lo scritto non può
rivelare i tratti
fisici di chi lo ha fatto
La scrittura è dunque legata alle
aggiunte funzioni cerebrali che presiedono
da altri. alla formazione dei concetti, e alla
● L’intossicato. loro espressione per mezzo del lin-
Chi ha guaggio, e alle emozioni. Allora,
scritto il è legata anche al carattere, al com-
testo
riprodotto a sinistra in basso è
portamento, alla personalità di chi
scrive? «I segni che compongono
un uomo giovane, che presenta la grafia hanno un contenuto in-
lesioni di carattere neurologico. conscio che la grafologia può por-
Si vede dal fatto che è incapace tare alla luce. La scrittura può ri-
di scrivere in corsivo, ha un velare la personalità perché è
tratto lento e incerto e pensieri un’attività simbolica e il simbolo
scoordinati. In verde è indicata nasconde sempre un altro signifi-
l’assenza di cato», sostiene Lena. «La grafolo-
gia può esplorare il carattere, il
temperamento, l’intelligen-
za», aggiunge Lucia
Benedos, presi-
dente dell’As-
sociazione
▼
grafologica
I segni che noi tracciamo sono anche dei simboli, e possono por tare alla luce le componenti più segrete del nostro inconscio

▼
Beethoven lombarda.

Timidi, maniaci, focosi

Van Gogh
Poco duttile
La scrittura del pittore
Van Gogh è priva
di ritmo e costellata
di macchioline:
personalità impulsiva
e poco adattabile.
Girolamo Moretti, frate france-
scano e fondatore, all’inizio di que-
sto secolo, della grafologia scienti-
fica italiana, nel suo libro Grafolo-
gia somatica sosteneva molto di
più, cioè che dalla scrittura si può
ricavare il ritratto fisico di una per-
sona, compresa la forma degli oc-
chi, il colore dei capelli, la voce e il
colore delle labbra. I suoi stessi se-
guaci, riconoscono però che questo
è troppo: «Non esiste una speri-
mentazione sufficiente per soste-
nere questa tesi», precisa Evi Crot-
ti, psicopedagogista e grafologa.
Una forte Vediamo allora dove può arri-
emotività vare questa scienza che, però,
Pressione ben qualcuno ancora non accetta di ri-
calibrata, buona conoscere come tale. Su un fatto
distanza tra le tutti gli esperti sono d’accordo: con Una sezione del cervello umano.
Jung lettere, legamenti Nel cerchio è indicata l’area di
originali e la
la scrittura non si può mentire, sia Broca, che controlla il linguaggio.
Leonardo che si cerchi di imitare quella di
Bravo psicanalista presenza di alcune macchie nella scrittura sono segni di forte
un’altra persona, sia che si cerchi di la grafia di una persona prima di
Gustav Jung scriveva emotività e focosità e mostrano un temperamento contraddittorio.
Il genio falsificare la propria, soprattutto pronunciarsi. Tuttavia, è possibile
in maniera chiara e se chi esamina lo scritto ha a di- fare accostamenti tra certi aspetti
mancino fluida, segno di sposizione campioni di scrittura di del carattere e la scrittura. L’al-
La scrittura di intelligenza raffinata.
Leonardo da diversi periodi, senza i quali si cor- truismo si manifesta con una scrit-
Vinci è re il rischio di sbagliare. «Chi cerca tura rotonda, con largo spazio tra
armoniosa e di modificare la propria grafia non le lettere. La socialità si vede da
mostra senso può evitare che compaiano varia- una scrittura mediamente curva e
estetico. zioni da lui non volute, e che sono che ha distribuite con equilibrio le
Leonardo segno dello sforzo, come inceppa- cosiddette tre larghezze: quella
scriveva da menti o mancanza di fluidità». E’ delle singole lettere, quella tra una
sinistra verso la ragione per la quale alla fine, se lettera e l’altra e quella tra una pa-
destra, e la un documento è falso molto diffi- rola e l’altra. La vitalità comporta
precisione
dimostra D'Annunzio cilmente la cosa può sfuggire all’ una scrittura nella quale i tratti di-
conoscenza analisi di un bravo perito grafolo- scendenti sono più marcati di quel-
della fisiologia.
Onnipotenza go. Ed è anche la ragione per la le ascendenti. Se il calibro (la di-
Le analisi Scrittura elegante quale un numero sempre maggio- mensione) delle lettere è alto, la
della scrittura Leopardi e ampia, firma sottolineata, giusto spazio tra le parole, re di aziende fa analizzare la scrit- vitalità è indirizzata verso cose
dei personaggi legamento continuo tra le lettere indicano in Gabriele tura dei candidati alle assunzioni concrete, se invece è piccolo è in-
di questa Poeta perfezionista D’Annunzio un carattere forte, dinamico, estetizzante. nei posti di responsabilità: non sol- dirizzata verso una ricerca di tipo
pagina sono Grafia controllata ma con qualche tanto se ne possono ricavare mol- concettuale. E l’egoismo? Produce
state fatte titubanza nelle ‘d’ e nelle ‘t’: te informazioni sul carattere di una una scrittura prevalentemente an-
dalla grafologa carattere timido, perfezionista, persona, ma difficilmente un timi- golosa e con poco spazio tra le let-
Evi Crotti. ma ripiegato su se stesso.
do introverso e irresoluto riuscirà a tere. ■
Manie di crearsi la grafia di un capo deciso e Lorenzo D. Mariani
Freud aggressivo.
persecuzione I grafologi si preoccupano di Per saperne di più:
La scrittura di precisare che hanno sempre biso- Pacifico Cristofanelli, Grafologia, Cal-
Mozart è piccola, gno di analizzare molti aspetti del- derini.
ineguale
e illeggibile:
carattere
suggestionabile. Le tariffe per test e perizie
Einstein S econdo le tariffe
del Collegio lom-
bardo periti esperti
professionale o per la
selezione di personale
è di 300 mila lire; 350
scritture. Gli onorari
minimi per una peri-
zia o per la ricerca di
Una mentalità consulenti, che fa par- mila lire è valutata la falsi prevedono 130
molto aperta te di una confedera- collaborazione fornita mila lire orarie per un
zione di collegi regio- da un grafologo a me- lavoro che richieda
Scrittura minuta, nali, uno studio grafo- dici psichiatri o psico- strumenti fotografici o
Energia vitale che mantiene il logico della persona- logi e 500 mila lire so- indagini tecniche, un
Grafia angolosa rigo, ma con lità e del profilo intel- no previste per il com- compenso a partire
e con lettere una leggera lettivo costa 250 mila plicato studio della da 400 mila lire per
allungate: senso di ascendenza: lire. Il prezzo di una coppia, che richiede un parere verbale e da
Mozart autoaffermazione mentalità creativa. consulenza per l’orien- l’interpretazione e la 700 mila lire per uno
e del sensazionale. tamento scolastico o correlazione di due scritto.

Focus 106 Focus 107

L'incontro - Emanuele Djalma Vitali
Non parlatemi di diete
“Spesso chi decide
di seguirle non sa
nemmeno di che
cosa sta parlando”.
Lo dice uno dei più
famosi nutrizionisti
italiani. Ed è
subito polemica.
U
no dei suoi libri ha un ti-
tolo che è tutto un pro-
gramma: L’imbroglio
dietetico. Per il professor
Emanuele Djalma Vitali, nutri-
zionista, esperto di dietetica, e fu-
stigatore da quarant’anni del mal-
costume alimentare nostrano, l’ali-
mentazione è infatti una scienza.
Nobile, anzi nobilissima. Così co-
me è famosa la sua indignazione
contro tutti coloro che «sparano
inesattezze dietetiche» attraverso i
mezzi di comunicazione, e contro i
«mistificatori della Scienza dell’ali-
mentazione».
Professor Vitali, chi decide
di mettersi a dieta, sa di che
cosa sta parlando?
Purtroppo no. Mentre in Inghil-
terra il vocabolo “diet” è sinonimo
di alimentazione, in Italia usiamo
questa parola soltanto per indica-
re la dieta dimagrante e questo la
dice lunga sulla generale disinfor-
mazione in campo nutrizionale.
Proviamo invece a dare una defi-
nizione scientifica: la dieta è “un’
alimentazione ben circoscritta sul
piano quantitativo e qualitativo,
attuata a scopo preventivo e tera-
peutico”. Questo vuol dire che
non deve essere una moda, ma un
modello di alimentazione da se-
guire costantemente, per preveni-
re o curare le malattie. Una dieta
opportunamente ricca di calcio
può prevenire l’osteoporosi, per
esempio, e non c’è terapia contro il
diabete che possa avere successo
senza un’alimentazione corretta.
La dieta serve per stare bene in
salute, insomma, e solo in un caso
su mille per dimagrire.
Focus 108
logo, è che quest’ultimo studia i
problemi della nutrizione degli a-
nimali e dell’uomo, mentre l’a-
spetto terapeutico viene affronta-
to dal nutrizionista clinico, o die-
tologo che dir si voglia. Quasi sem-
pre, in Italia questa funzione viene
mortificata e il dietologo è un im-
provvisatore. In parte perché sono
davvero poche le scuole che pre-
parano i medici in modo serio e in
Tutta una vita per una tavola più giusta
parte anche per colpa del pubbli-
co: perché quando andiamo dall’
oculista o dal dermatologo pre-
Estamanuele Djalma Vita-
li, 70 anni, nutrizioni-
clinico, è specialista
dica dell’università di Ro-
ma, dove ha avuto come
maestri Cesare Frugoni e
todologico e clinico. Pa-
rallela a quella di clinico
la sia attività divulgativa: è
na Treccani. I suoi libri più
importanti sono: "Guida
all’alimentazione", Editori
tendiamo medici ultraspecializza-
ti, mentre quando ci affidiamo a
un dietologo non controlliamo
in malattie dell’apparato
digerente e del ricambio
Giovanni Di Guglielmo. Ha
conseguito due libere do-
stato direttore delle rivi-
ste trimestrali "Acta diete-
Riuniti, 1988, tradotta in
spagnolo e portoghese; nemmeno che sia laureato in Me-
e in scienza dell’alimenta-
zione e dietetica. E’ stato
cenze: in Storia della me-
dicina e in Scienza dell’ali-
tica" e "Medicina nei se-
coli", ed è collaboratore
"La fame nel mondo", Edi-
tori Riuniti, 1985; "L’im-
dicina e specializzato in Scienza
dall’alimentazione?
assistente fino al 1957
nell’Istituto di clinica me-
mentazione, privilegiando
l’indirizzo nutrizionale, me-
per la medicina dell’Istitu-
to dell'enciclopedia italia-
broglio dietetico", Arman-
do editore 1990. Parliamo delle diete “pre-
fabbricate”. Sono affidabili?
Quando dietro alla parola dieta
compare un aggettivo, c’è sicura-
mente da diffidare. Prendiamo la
cosiddetta “dieta punti”, importa-
ta dagli Stati Uniti: è semplice-
Sotto mente assurdo che la gente la se-
inchiesta gua senza nemmeno sapere che i
Sopra, analisi “punti” altro non sono che la tra-
Traditori del gusto? del cibo in un duzione grossolana dei grammi di
Qui sopra, e a lato, Djalma Vitali laboratorio. Non carboidrati presenti negli alimenti.
a Roma, dove vive e lavora. sempre il cibo E senza nemmeno sapere che se-
“Non bisogna rinunciare ai sapori”. “genuino” è condo questa dieta, assolutamente
perfetto dal punto squilibrata e pericolosa, bastereb-
Ma come si fa a riconoscere di vista igienico. be ridurre pane, frutta e perfino
i nostri bisogni alimentari? ortaggi per dimagrire,
Dovrebbero insegnarceli a scuo- continuando ad abbuf-
la, ma la nostra istruzione continua farsi magari di por-
a ignorare totalmente il problema. chetta, salsicce, burro,
Con il risultato che diventa diffici- olio e alcolici! Altro in-
lissimo anche diffondere informa- ganno per addormen-
zione in campo nutrizionale, co- tare l’appetito con la
me fa per esempio l’Istituto na- monotonia è la cosid-
zionale della nutrizione. Poi ci sa- detta “dieta dissocia-
rebbe il livello della medicina di ta”, che oltretutto è
base: ma chi insegna la dietetica condannabile perché
al nostro medico di famiglia? Non ogni pasto deve avere
certo il corso di laurea, che non la sua completezza e
comprende esami specifici. Non non limitarsi a uno
resta quindi che rivolgersi a uno stesso alimento. Gli or-
specialista, e sarebbe buona nor- rori prefabbricati or-
ma farlo almeno una volta nella mai non si contano più:
vita, per avere un’impostazione la dieta Scarsdale, la
corretta della propria alimenta- Il colesterolo? dieta del fantino, e via
zione, così come andiamo dal sar- Un amico elencando. Per fortuna il nostro
to per farci prendere le misure. Cristalli di
organismo, nove volte su dieci rie-
colesterolo al sce a difendersi dagli insulti, ma
Chi deve essere allora, se- microscopio c’è anche chi ha finito per rimet-
condo lei, il dietologo? elettronico. E' una terci la pelle, come è successo ne-
Sono costretto ancora una volta sostanza gli Stati Uniti con certe diete li-
a essere critico. In Italia sono tutti essenziale al quide a base di pappe e bustine a
“dietologi”. Gli abusivi non si con- funzionamento colazione, pranzo e cena.
tano. Invece il dietologo deve es- dell’organismo: è
sere un nutrizionista clinico e cioè una componente Sono utili i prodotti che do-
una persona laureata in medicina essenziale della vrebbero ridurre l’assorbi-
membrana delle
e chirurgia, che abbia poi conse- cellule, e ha un mento dei grassi o indurre un
guito una specializzazione in scien- ruolo nella sintesi senso di sazietà?
za dell’alimentazione. La diffe- degli ormoni Anche queste sono mode, co-
renza con la figura del nutrizioni- steroidei. Solo se me quella della crusca. Entro cer-
sta, che può essere medico o bio- è troppo, fa male. ti limiti questi prodotti possono es-
▼
Focus 109
 caccia di diete. Come fare per
Andiamo incontro giudicarle?
Non si può. La sola spiegazio-
alla desertificazione ne di una dieta prescritta da uno
del nostro gusto
specialista richiede almeno venti
minuti, perché i quesiti e i frain-
tendimenti possibili sono tanti: tra-
dotto in righe tipografiche fareb-
bero 3 o 4 pagine di giornale. Sen-
sere utili, ma se si esagera finisco- invece, esiste la moda dei galotto- za contare, poi, che non esistono
▼
Mangiavamo poco. Adesso mangiamo troppo
Iultimi
l modo di alimentarsi degli
italiani è molto cambiato, negli
trent’anni. Ci sono stati
mutamenti qualitativi ma anche
quantitativi. Ecco le principali
tendenze, che pongono a
a quasi 13. Latte: da 49 litri a 84.
Uova: da 7 a 12. Solo per pochi
alimenti c’è stata una leggera
diminuzione (frutta secca, riso,
legumi secchi). Insomma non ci
sono stati spostamenti nel gusto,
tavole giungano sempre più
alimenti non locali, prodotti molto
lontano. Manca cioè sempre più
il “cibo tipico”, a vantaggio di
quello esotico. Ciò a volte provoca
perfino la nascita di inedite
casa che fuori. In casa si ricorre
sempre più a cibi conservati (
sviluppo di frigorifero e freezer)
e preconfezionati (forno a micro
onde). Fuori casa il ritmo di lavoro
ha portato allo spostamento da
Radicali liberi:
basta la carota
Vlezzaiviamo in pieno clima di guerra
ai “radicali liberi”. Crema di bel-
contro l’invecchiamento, com-
plessi vitaminici “antiossidanti”,
integratori alimentari ricchi di mi-
nerali “riparatori” come il selenio.

confronto i primi anni Cinquanta, ma un aumento in quantità. tendenze produttive: in pochi anni, mezzogiorno alla sera del pasto Dobbiamo preoccuparci? «E’ un pro-
no per ostacolare l’assorbimento mannani, cioè il guar e il tara, e diete per la collettività, ma diete e gli ultimi anni Ottanta 2. Mangiamo diversamente per esempio, visto il successo del principale, e alla valorizzazione
di sostanze nutritive importanti co- cioè sostanze ricavate da alcune per gli individui, con i loro proble- 1. Mangiamo di più Rispetto al passato c’è stato un kiwi, l’Italia è diventata il secondo degli snack. Sono anche evidenti blema serio», spiega Vitali. «Se ne
me il ferro e il calcio. Fibre e cru- piante che si gonfiano nell’intesti- mi clinici particolari. In termini assoluti la quantità di sensibile aumento dei cibi prodotti produttore mondiale di questo le differenze fra le città parla tanto perché solo da pochi
cibo è aumentata. Frumento: industrialmente: non si passa cioè frutto, d’origine ben lontana. burocratizzate (le capitali anni possiamo studiarli con appa-
sca vanno anche bene, e possono no. Ma perché ingannare in questo recchiature sofisticate, dal mo-
combattere forme leggere di stiti- modo il nostro intestino? Meglio Un aggettivo spesso asso- siamo passati da 160 chili annui a quasi più dalla produzione al 3. Mangiamo fuori casa amministrative), dove i ritmi mento che i radicali hanno una vi-
chezza, ma qualche volta hanno educarlo a sentirsi sazio senza es- ciato alla dieta è “disintossi- testa a 163. Ortaggi: da 106 chili consumo, ma c’è sempre il La trasformazione del nostro alimentari sono condizionati ta fulminea (frazione di secondo) e
anche portato chi le ha ingerite sul sere dilatato a dismisura. cante”. Ha qualche fondamen- a 207. Frutta: da 60 chili a 118. momento della trasformazione. Paese da rurale in industriale dal ritmo del lavoro in ufficio rimangono pochissimo nel sangue.
tavolo operatorio, per occlusione to scientifico? Zucchero: da 15 chili a 28. Carne: La dimensione internazionale dei ha provocato una nuova (orario unico, con chiusura alle Si possono paragonare a schegge
da 19 chili a 78. Pesce: da 7 chili mercati fa inoltre sì che sulle organizzazione dei pasti, sia in 14), e le città industriali. biochimiche, frammenti di una mo-
intestinale. Da cinque o sei anni, I giornali sono alla perenne No. Si tratta di una parola abu-
sata, impiegata per indicare situa- lecola che si spezza, che trovan-
zioni soggettive di malessere, che all’incolore, alla frigidità gustati- E che cosa vuol dire esatta- l’intestino le vitamine liposolubili, le nostre cellule e molti ormoni dosi “liberi” vanno a far danni alle
Trippa e carbonara: l’ideale! hanno cause molto varie e posso- va. Fare una dieta invece non si- mente “pesante”? che si sciolgono appunto nei gras- importanti si formano dopo essere cellule. Risultato: invecchiamen-
to precoce, malattie cardiovasco-
● Bucatini alla no dipendere, per esempio, dal gnifica rinunciare a far funzionare Pesante e leggero sono due pa- si: cioè le vitamine A, D, E e K. Il passati per lo stadio di colesterolo.
U na persona in
sovrappeso, ma
sana, può dimagrire
liberi. I circa 100
grammi di fagioli
(peso a secco)
carbonara
100 grammi di pasta
nervosismo oppure dalla depres-
sione. Si parte dal presupposto che
le nostre papille gustative. Insom-
ma i prodotti “light” possono an-
role che proibirei. Riflettono più
che altro atteggiamenti psicologici,
problema è quello della quantità:
poche massaie sanno che 10 gram-
Tanto fondamentali che, anche se
restiamo digiuni, il nostro organi-
lari, perfino tumori. Ma non c’è da
drammatizzare. Se infatti i radica-
li possono essere generati da so-
gradualmente senza contengono 23 (370 calorie), 1 uovo alimentarsi intossichi, ma è sba- che entrare a far parte di una die- la convinzione di digerire meglio o mi di olio, che sono una razione smo fabbrica da solo circa un stanze esterne come lo smog, il
rinunciare a qualche grammi di proteine (80 calorie), 20 gliato. Sono solo gli eccessi che co- ta, ma io sento comunque il peri- peggio qualcosa. Ma la pesantezza, giusta per condire un piatto, sono grammo di colesterolo al giorno. fumo delle sigarette e i farmaci, è
gioia del palato: la vegetali, 5 milligrammi grammi di guanciale stringono il nostro organismo a un colo del rifiuto della ragione. Non cioè la difficoltà di digestione di veramente pochissimo a vedersi Va chiarito come non sia il cole- anche vero che si producono nel
dietetica può avere di ferro, fibre e amidi. (130 calorie), 20 superlavoro. Il concetto di disin- è forse meglio mangiare una ca- un alimento, non dipende dalle ca- ma fanno già 90 calorie. Occorre sterolo presente negli alimenti a nostro organismo nel corso dei
anche un volto umano. Condiremo con 20 grammi di pecorino tossicante, insomma, è usato so- prese fatta con 100 grammi di lorie, dipende dal volume che in- quindi fare attenzione: per non essere dannoso di per sé, anche se normali processi metabolici. Il che
Ecco due esempi di grammi di pecorino (73 calorie), 5 grammi prattutto come uno strumento mozzarella di bufala, che pure con- troduciamo nello stomaco: se man- mettere a repentaglio le nostre ar- eccediamo nella quantità: la cole- significa che il nostro organismo
piatti molto “pesanti” (quasi 6 grammi di olio (45 calorie): possiede le armi per difendersi da
e trasgressivi, ma di proteine e 230 totale 698 calorie. commerciale ed è combattuto da tiene il 22 per cento di grassi? Non giamo in eccesso un alimento con- terie, limitiamo i grassi del condi- sterolemia aumenta solo in pre- solo grazie alle sostanze antiossi-
in realtà perfetti milligrammi di calcio), Un piatto che non anni dalla scienza: l’unico vero di- potrò mangiarne un piatto enor- siderato leggero, la digestione è mento. Anche perché dobbiamo senza di un eccesso di calorie nel- danti (i radicali più dannosi con-
dieteticamente. pomodoro e un po’ è ipercalorico e che, sintossicante è l’acqua fresca. me, ma sarò ricompensato sul pia- difficile lo stesso. E poi è anche calcolare i “grassi invisibili” e cioè la nostra alimentazione, perché le tengono ossigeno) contenute in
● Trippa e fagioli d’olio. Se aggiungiamo accompagnato da no del gusto. E poi dietro il pro- normale che alcuni alimenti ri- quelli già contenuti negli alimenti calorie in più si trasformano, tra frutta e verdura: e cioè la vitamina
Nel nostro piatto come “secondo piatto” verdure all’agro, può Ha un senso parlare di cibi dotto “light” è in agguato l’ingan- chiedano tempi di digestione più (per esempio i 35 grammi di gras- l’altro, in colesterolo. Questo si- C, i caroteni, ossia i precursori del-
troveremo 150 spinaci all’agro, costituire un pasto leggeri? Oggi si usa spesso il no: esso infatti è più leggero di ca- lunghi: altrimenti mangeremmo in si di un etto di parmigiano). Detto gnifica che si può andare incontro la vitamina A, il selenio. E un aiuto
grammi di trippa, che avremo onorato la completo. Anche così termine “light”... lorie rispetto a una alimento na- continuazione. ciò, è bene però mettersi in testa a ipercolesterolemia nel sangue concreto viene dal flavonoidi, con-
forniscono 23 grammi regola dei sette avremo buona Gli alimenti”alleggeriti” tecno- turale, ma a parità di peso. Così, che senza grassi non si può vivere, anche senza mangiare un solo ali- tenute ancora nelle verdure, ma
di proteine animali, gruppi di alimenti digestione e avremo logicamente da zuccheri o grassi confortati dalla leggerezza, finia- Ma bisogna proprio aver pau- così come non si può vivere senza mento che contenga colesterolo. anche nel tè, nel vino e nei frutti co-
6 milligrammi di ferro, fondamentali, e ingerito amidi, me mora, mirtillo e uva nera. Ecco
e un po’ di selenio acquisito una proteine vegetali e sono anche alimenti impoveriti, mo per mangiarne il doppio, e il ra dei grassi? colesterolo, che è stato demoniz- Se vanno avanti a forza di fritti di la vera guerra contro i radicali li-
per combattere ragionevole dose animali, grassi soprattutto nel sapore. Ormai stia- conto delle calorie è sempre quel- Una piccola quantità di grassi è zato oltre misura. Il colesterolo è carciofi e zucchine, nemmeno i ve- beri, che nessun prodotto commer-
l’azione dei radicali di proteine. quanto basta. mo andando incontro alla deserti- lo. Evidentemente è soltanto il no- indispensabile, perché altrimenti un elemento fondamentale per la getariani si salvano. ■ ciale potrà mai eguagliare».
ficazione dei sapori, all’inodore e stro portafoglio a perderci. non possono venire assorbiti dal- fabbricazione della membrana del- Federica Mango

COME GIUDICARE UNA DIETA? OCCHIO AI 6 GRUPPI

G iudicare se una dieta è e derivati (soprattutto amidi).
squilibrata non è facile, ■ Il quarto gruppo è formato
ma esiste una regola appa- dai legumi (proteine, ferro,
rentemente banale, che
Emanuele Djalma Vitali chia-
ma la “prova del sette”. Esi-
stono cioè sette gruppi di
alimenti che si integrano a
vicenda e che devono esse-
re presenti ogni giorno nella
nostra alimentazione, con al-
meno un componente: in
questo modo saremo sicuri
di aver pagato tutti i debiti
nutrizionali nei confronti del
nostro organismo.
■ Il primo gruppo è quello
che comprende le carni, le
uova e il pesce (proteine
pregiate, ferro, vitamine del
complesso B e iodio nel pe-
sce, da mangiare almeno u-
na volta a settimana).
■ Il secondo è quello del lat-
te, latticini e formaggi (pro-
teine e calcio).
■ Il terzo è quello dei cereali
complesso B, amidi).
■ Il quinto è il gruppo dei gras-
si da condimento, vegetali e
animali, da usare con parsi-
monia ma non da abolire.
■ Il sesto e il settimo gruppo
sono formati dai vegetali ric-
chi di vitamina A (carote, spi-
naci, broccoletti, albicocche,
melone estivo) e dai vege-
tali ricchi di vitamina C (agru-
mi, fragole, radicchio verde,
peperoni). I legumi possono
essere facoltativi e quindi
andrà bene anche la “prova
del sei”. Pur se grossolana,
questa è la prima norma da
seguire quotidianamente, e
insegna anche un’altra co-
sa: nelle diete è importante
variare. Infine, cerchiamo di
media nazionale
usare alimenti il più possi-
bile naturali, eliminando bu-
stine o barattoli.
Latte e formaggi. Il latte
contiene acqua (87 %) e
Legumi. Si tratta, in realtà,
dei semi delle leguminose.
Seccati, hanno elevato
4
Frutta e verdura. Danno il
maggior apporto di vitamine.
La frutta in particolare è
proteine (3,5 %), soprattutto potere calorico (i fagioli 310 ricca d’acqua, contenuto
caseina, indispensabile chilocalorie per etto) e proteico. medio di zuccheri e basso
alla di proteine e grassi. Con una
2 eccezione: l’avocado, che
ha addirittura il 20 %
di grassi, ed è invece
povero di zuccheri.
6
1
Pesce, carne e
uova. Il pesce Olio d’oliva.
è consumato
soprattutto nel
5 Estratto dalle
olive è composto
Mezzogiorno al 99 % da lipidi (cioè
(16 chili pro grassi), anzi l’olio d’oliva
capite all’anno, è il grasso
contro una più indicato
di 12).La carne
3 Cereali e derivati. Il consumo
per la
nutrizione. L’
invece in di pasta è di circa 32 chili all’anno a testa. Italia è il maggior
Italia centrale. Le punte massime si hanno nel Mezzogiorno. produttore
La pasta fornisce energia immediata. mondiale.

Focus 110 Focus 111

Salute
Che sudata !
Se occorre, anche
dieci litri al giorno:
per battere il caldo,
lo stress, o la paura.
E
state. Caldo. Sudore. Sem-
bra una catena destinata
a non interrompersi mai,
e che a sua volta innesca
altre catene, più commerciali: bi-
bite, deodoranti, cosmetici. Ma co-
me nasce il sudore? E si può com-
battere in qualche modo?
Il corpo umano, in realtà, deve
mantenere una temperatura co-
stante, che si aggira intorno ai 37
gradi. Questa situazione termica,
però, spesso tende a modificarsi:
uno sforzo fisico intenso o un cli-
ma molto caldo fanno infatti in-
nalzare la temperatura corporea.
Quando ciò avviene la funzione
degli organi si può alterare. Per e-
sempio il cuore batte più veloce-
mente e gli atti respiratori aumen-
tano. C’è rimedio? Certo. E’ pro-
prio grazie al sudore che si può eli-
minare il calore in eccesso, sotto
forma di liquido che evapora at-
traverso la pelle: per ogni gram-
mo di liquido evaporato si perde
poco più di mezza caloria.
● Quando il corpo si scalda, le
ghiandole sudoripare “eccrine”, in
contatto con i capillari sanguigni,
“aspirano” liquido e lo portano
sulla cute, in forma di minuscole
goccioline. Ovviamente il mecca-
nismo viene controllato dal siste-
ma nervoso, che coglie l’incre-
mento della temperatura. In che
modo? Davanti all’ipotalamo, una
ghiandola che si trova all’interno
del cranio, c’è la zona “preottica”,
dove nasce lo stimolo alla sudora-
zione. Da qui i segnali sono tra-
smessi al midollo spinale, e attra-
verso i nervi vanno a stimolare le
ghiandole sudoripare.
● Ma il sudore non serve solo a
questo. Esso forma infatti anche
il film idrolipidico (un misto di ac-
qua e grassi) che protegge la pelle
e, in caso di insufficienza renale,
Focus 110
alcune zone corporee come per
esempio le ascelle, la zona che cir-
conda il capezzolo, il pube, le gran-
di labbra, lo scroto. In altre parti
del corpo ci sono inoltre ghiando-
le “apocrine modificate”, che svol-
gono funzioni determinate. Sono
ECCRINE: quelle della mammella, della zona
diffuse ovunque che circonda l’ano, e quelle che
Epidermide producono cerume nelle orecchie.
Derma Sono più grandi di quelle eccrine e
Ipoderma iniziano a “produrre” soltanto do-
po la pubertà, sotto l’impulso degli
ormoni sessuali che ne favoriscono
lo sviluppo.
Ghiandole e odori APOCRINE: solo
● Ma quando si suda? La se-
crezione da parte delle ghiandole
Sopra, apparecchiatura
per analizzare gli odori
nelle aree indicate “eccrine” avviene sotto l’azione
dell’acetilcolina, una sostanza pro-
del corpo, in un istituto di
Chicago. A destra, le zone
La fabbrica dotta nel sistema nervoso. Un au-
Milioni di mento della sudorazione si ha in
goccioline
del corpo umano con
la maggior concentrazione
del sudore caso di intensi stimoli emotivi
di ghiandole sudoripare. (stress o paura, e in questo caso
Un volto imperlato sudano di più le mani, i piedi, la
di sudore. Il fronte e le ascelle) oppure quando
liquido è prodotto
dalla ghiandole
eccrine, che Contro gli eccessi, il chirurgo aumenta la temperatura corporea.
Se ciò avviene, a produrre più su-
sono distribuite dore sono invece le ghiandole del-
in tutto il corpo,
è composto al
Ichiperidrosi. Si chiama
così la malattia di
suda troppo. Spie-
cioè all’ipertrofia, del-
le ghiandole apocrine.
Il disturbo interessa
tratta di una operazio-
ne abbastanza sem-
plice», spiega Berrino.
la fronte, del collo, e del torace. Il
caldo non ha alcun effetto sulla se-
98-99 per cento ga il chirurgo plastico quasi esclusivamente «Dapprima si eviden- crezione delle ghiandole apocri-
di acqua e genovese Pietro Berri- le persone stressate, ziano con una specia- ne, che vengono invece stimolate
contiene varie no: «Si tratta di un’af- perché sembra che le polverina a base dalla paura dalla rabbia e da emo-
sostanze: cloruro fezione caratterizzata sia la sollecitazione di iodio ed amido (so- zioni violente.
di sodio, urea, dall’eccessiva produ- nervosa continua sul- stanze che reagiscono
acido urico, acido
zione di sudore da le ghiandole a provo- con il sudore) le ● Normalmente il corpo libera
lattico e solfati. parte delle ghiandole care il loro ingrossa- ghiandole troppo in-
apocrine, in mento, e quindi l’in- grossate. Poi, ma solo poco meno di mezzo litro di liqui-
particolare da quelle cremento della sudo- se il processo non è do al giorno attraverso la “perspi-
dell’ascella. Chi è razione. Negli ultimi generalizzato, si inci- ratio insensibilis”, cioè la traspira-
affetto da questa tempi è però stato de la cute fino a rag- zione, di cui nemmeno ci rendia-
patologia quindi suda messo a punto un giungere l’ipoderma e mo conto. In generale la produ-
molto più del norma- intervento chirurgico si asportano i centri di zione di sudore è però collegata
le, e soprattutto pro- chiamato intervento produzione del sudo- alle condizioni ambientali, e in ca-
duce un odore spesso di Skoog, dal nome re. Dopo alcuni giorni si estremi per assicurare all’orga-
fastidioso». Attual- del chirurgo che l’ha di bendaggio, l’iperi- nismo la temperatura fisiologica
mente si pensa che ideato, e che consen- drosi ed il cattivo odo-
l’iperidrosi sia dovuta te di risolvere in molti re delle ascelle sono si possono perdere con il sudore
all’aumento di volume, casi il problema. «Si solo un ricordo». anche più di 10 litri di liquido ogni
giorno. Perché l’azione del sudore
sia efficace occorre comunque che
favorisce anche l’eliminazione di 2. Il secondo tipo di sudore vie- dole sudoripare per ogni centime- l’evaporazione sia assicurata. Se
alcune sostanze tossiche (soprat- ne invece prodotto dalle ghiando- tro quadrato. Alcune parti del cor- non si indossano indumenti che
Come l’uomo c’è solo il cavallo tutto prodotti a base di azoto, che le “apocrine” ed è di colore simile po non possono però sudare: la consentono la traspirazione, il su-
il rene non espelle con l’urina e al latte. Al suo interno ci sono li- parte interna del padiglione auri- dore può non bastare per mante-
A nche gli animali su-
dano, ma in modo
diverso dall’uomo. Nei
dalle ghiandole apocri-
ne ci sono infatti i fe-
rormoni, particolari com-
che si accumulano nel sangue). pidi, proteine, zucchero e ferro.
Pur non avendo alcuna importan-
colare, il glande, la zona interna
del prepuzio e delle piccole lab-
nere la temperatura corporea.
carnivori e negli ungu- posti che servono co- ● Il corpo umano produce in za sotto il profilo della termore- bra, sono completamente sforni- ● Quando si suda si perdono
lati, ma anche nel cane me segnali di richiamo realtà due tipi di sudore. golazione, è questo il sudore che te di ghiandole eccrine. sia liquidi, sia sali minerali. Per
e nel gatto, le ghian- olfattivo, sessuale e 1. Il secreto sudorale vero e pro- dà maggiori preoccupazioni dal Queste ghiandole sono situate questo è importante reintegrare le
dole sudoripare apocri- per delimitare il territo- prio, che viene emesso dalle ghian- punto di vista estetico perché, pur nel derma (lo strato medio della perdite. Se la sudorazione non è
ne sono in effetti pre- rio. Cani e gatti, sem- dole “eccrine” è un liquido tra- essendo inodore, non appena e- cute), e hanno la forma di un go- eccessiva può bastare la semplice
senti su tutto il corpo. pre per rimanere nel-
La loro funzione più im- l’ambito degli animali sparente che ha caratteristiche si- messo viene attaccato dagli enzimi mitolo, da cui si diparte un canale acqua minerale, ma quando si per-
portante non è però domestici, hanno an- mile alla componente liquida del dei batteri presenti sulla pelle, e detto dotto escretore che porta il dono con il sudore 3-4 litri di li-
quella della termore- che una piccola quan- sangue (plasma). E’ però meno assume un odore tipico, e variabi- sudore verso l’esterno. Le ghian- quido ogni giorno, è meglio im-
golazione, che negli a- tità di ghiandole sudo- concentrato rispetto a questo, per- le da individuo a individuo. dole cominciano a funzionare sol- piegare integratori idrico salini.
nimali domestici viene ripare eccrine sui cu- ché all’interno delle ghiandole vie- tanto al momento della nascita, Quando si suda aumenta la sete e
assicurata da un au- scinetti plantari e pal- ne riassorbito sodio (un minerale ● Sulla pelle ci sono circa quat- anche se in realtà si formano tra le bevendo molta acqua si corre il ri-
mento degli atti respi- mari delle zampe (nella normalmente presente in quantità tro milioni di ghiandole “eccrine”. decima e la quattordicesima setti- schio di aumentare solo la com-
Le vie di uscita ratori, ma la diffusione foto, una zampa di gat- copiosamente: il secre- relativamente elevate nel sangue). Nelle zone di maggior concentra- mana di vita fetale. ponente liquida del sangue, dimi-
delle sostanze odoro- to). Più simile all’uomo to in questo caso è pro- Il sudore contiene anche glicopro- zione (palmo della mani, pianta nuendo al contempo i sali mine-
In alto, termografia di ghiandole se specifiche della spe- è invece il cavallo, che dotto proprio dalle
sudoripare sulla punta del dito. cie. Nei liquidi secreti dopo una corsa suda ghiandole eccrine. teine (composti misti di proteine e dei piedi, ascelle e fronte) ci pos- ● Le ghiandole “apocrine” so- rali presenti. ■
Sopra, un poro al microscopio. zuccheri). sono essere anche più di 60 ghian- no nel derma o nell’ipoderma di Federico Mereta
Focus 111
Sport

Fibre sintetiche, I ferri del

mestiere
leghe speciali, Gli alpinisti Todd
Skinner e Paul
Piana all’attacco
istruzioni via satellite: della “Grande
lama”, nel Nord
ovest del
così cambia il mestiere Canada. Portare
con sé tanti
dell’alpinista attrezzi in
realtà non
richiede grande
sforzo, perché
ognuno pesa
poche decine
di grammi.

L’
Funi alpinismo romantico? Scar- mentari alla scelta di una piccozza
sottili poni pesanti come sassi, 10 grammi più leggera di un’altra,
funi di canapa e piccozze al grado di traspirazione del sac-
L’alpinista sottratte ai cantieri edili, co letto», dice Hans Kammerlan-
Rudy Buccella chiodi strappati alle traversine fer- der, altoatesino della valle Aurina,
sulla cresta
est del monte roviarie, un occhio al cielo per giu- 37 anni, appena tornato dal K2, e
Bianco. Le funi dicare il tempo e poi via, all’attacco che ha all’attivo 1300 ascensioni e
che si usano della parete. L’alpinismo tecnolo- otto montagne da 8 mila metri.
oggi pesano gico? Leghe metalliche superleg-
circa 70 grammi gere e altrettanto resistenti, fibre ● Elettronica in parete
al metro, ma sintetiche, bussole satellitari, ali- Messner o Kammerlander oggi

Le tecnoscal ate
possono menti bilanciati al milligrammo.
reggere quasi Così spesso un'arrampicata è il
due tonnellate frutto di lunghi studi a tavolino e di
e mezza.
lunghe discussioni tra il capo cor-
data e dietologi, fisiologi, prepa-
ratori atletici e tecnici delle azien-
de che forniscono abbigliamento
e attrezzatura. «Tutto è preparato
nei minimi particolari, dal mate-
riale utilizzato per le scorte ali-
partono con meno di dieci chilo-
grammi addosso, tra abbigliamen-
to, zaino, sacco a pelo, corda, im-
bragatura, casco, piccozza, ram-
poni, moschettoni, chiodi, plac-
chette e cordini. Cesare Bonatti
negli anni Sessanta portava con sé
un peso almeno doppio. «La vera
rivoluzione nei materiali e nelle
forme delle attrezzature per gli al-

▼
Focus 113
Presto la Comunità europea Pareti di
Di notte? Un’amaca sospesa nel nulla
controllerà la qualità degli cristallo
Ramponi e
Istrelte:bivacco in pare-
sonno, mine-
e caffè prepa-
aver appianato il
terreno e ancorato
gli attrezzi, si infila
sull’amaca. Fissa
l’amaca alla roccia
con qualche chio-
Una volta aggan-
ciata l’amaca, lo
scalatore appende
attrezzi prodotti per gli alpinisti piccozze
sono gli
rati su una amaca
sospesa nel vuoto
nel sacco a pelo o
sotto un telo termi-
do, poi vi si adagia
dentro e si chiude
tutto il materiale
che non serve a dei
strumenti Se arriva la notte co alluminizzato e, nel sacco a pelo, chiodi di servizio.
principali per mentre è ancora dallo zaino, sfila sospeso nel vuoto. Esiste anche il por-
pinisti è avvenuta negli ultimi negli superare in arrampicata, lo lampada elettrica, Esistono amache ta-ledge: una sor-
▼

ultimi due decenni», dice Antonio
Codega, responsabile tecnico del-
la Camp, azienda che fornisce gran
parte dell’attrezzatura tecnica a
Kammerlander. «L’avvento delle
leghe metalliche è stato decisivo:
nella piccozza, per esempio, il ma-
nico prima era fatto di legno. Ora
è in lega d’alluminio superleggera
e resistente ai colpi. Venti anni fa
pesava oltre un chilogrammo, og-
gi soltanto 250 grammi. Le funi di Bricolage ad alta quota
canapa avevano un diametro di un Quando non c’è una fessura, si
centimetro e mezzo e si sfibravano ricorre all’aiuto del trapano
contro le rocce. Oggi le funi sono a batteria per piantare i chiodi.
in fibra poliammidica, resistentis-
sime alla trazione meccanica, han- me, rifugi). E c’è la bussola satelli-
no un diametro di un centimetro e tare: pesa soltanto pochi etti, com-
pesano due chili e mezzo ogni 50 presa la batteria, ed è collegata
metri. L’imbragatura (bretelle e con i 24 satelliti artificiali del Gps
cinture di sicurezza) prima era fat- (Global positioning system). I se-
ta con nodi e incroci di fune, ora gnali trasmessi dai cinque satelliti
invece è in fibra poliammidica re- più vicini rivelano, in pochi secon-
sistente, alle abrasioni, alle altera- di di consultazione, insieme alla
zioni prodotte dai raggi ultravio- posizione (latitudine, longitudine,
letti e pesa appena 300 grammi. altitudine) con un’approssimazio-
Le cuciture sono fatte con fili che ne di 15 metri, la distanza percor-
sopportano un carico di rottura di sa dalla partenza, la velocità me-
1.350 chilogrammi e le fibbie con dia, la stima dell’ora di arrivo.
leghe d’acciaio».
In acciaio al carbonio sono i ● Più emoglobina
chiodi “a lama” da infilare nelle «Salire a 8 mila metri senza
fessure della roccia, mentre i chio- bombole una volta era impossibi-
di “a espansione” (si allargano all’ le», dice Enrico Arcelli, medico
interno della roccia quando l’alpi- sportivo e consulente di Messner.
nista tira) si infilano in fori fatti «Oggi, dopo un buon allenamento,
con il trapano a batteria. L’alpini- può riuscirci chiunque abbia buo-
sta deve anche orientarsi. Per que- na capacità di sfruttare l’ossigeno
sto ci sono l’altimetro e le carte inspirato: Messner ha un consu-
topografiche, che forniscono infor- mo massimo di ossigeno di 70 (la
mazioni sull’altitudine e sui punti cifra indica i millilitri di ossigeno
di riferimento (passi, forcelle, ci- per chilogrammo di peso corpo-
Una tecnologia che costa molto
● Un sacco a pelo da
L’ alpinismo è uno
sport che costa.
● Mezzo milione biso-
sole a totale assorbi-
mento dei raggi UV,
berretto, guanti. Il ca-
alpinista non costa
meno di mezzo milio-
gna stanziarlo per due sco costa dalle 80 al- ne, uno zaino da 200
paia di scarpe, il pri- le 100 mila lire. mila a 300.000 lire.
mo per il trekking di ● Un’imbragatura “bas- Non basta: da mettere
avvicinamento, il se- sa” che si rispetti va in conto c’è ancora
condo per la scalata. da 80 mila a 90 mila li- tutta l’attrezzatura da
● Un milione di lire re. La corda principale campeggio specializ-
occorre per l’abbiglia- costa da 5 mila a 6 mi- zata per il bivacco, leg-
mento: capi in pile e la lire al metro e si com- gera e miniaturizzata:
goretex, magliette tra- pra a matasse di 50- torcia, posate, pentoli-
spiranti che non as- 200 metri. Decine di no, fornello. Se infine
sorbono umidità, in migliaia di lire occorro- si va sul ghiaccio, ram-
capilene o transtex, no per moschettoni, di- poni e piccozza richie-
copripantaloni imper- scensori, placchette, dono da 300 mila a
meabili, occhiali da piastre frenanti. 400 mila lire.
reo consumati per minuto) contro
un valore di 80 di maratoneti e
sciatori di fondo olimpionici e di
50-60 del calciatore medio». Tutto
merito dei progressi che la medici-
na sportiva ha fatto negli allena-
menti a base di discipline aerobi-
che, come corsa o nuoto.
Su un dato, comunque, gli scien-
ziati ormai concordano: alla mon-
tagna bisogna avvicinarsi molto
lentamente. «Per salire dai 2 mila
ai 5 mila metri di altitudine l’alpi-
ghiacciai.
▼ ▼
Ramponi da ghiaccio. La
struttura è spessa solo pochi
millimetri, ma la forma è
studiata in modo da conferire
a essa grande resistenza.
nista deve impiegare settimane, e
usare le proprie gambe», spiega
Arcelli. «Soltanto così l’organismo
ha tempo e modo di adattarsi. In-
fatti, ci vogliono settimane per fa-
re aumentare nel sangue il numero
dei globuli rossi e la concentrazio-
ne di emoglobina (la sostanza che
trasporta l’ossigeno alle cellule), e
compensare almeno in parte la ra-
refazione dell’aria che si registra
man mano che si sale».
In cima all’Everest l’ossigeno è
scalatore ha poche cibo e fornellino in rete e in tessuto ta di brandina sen-
scelte: se può, ri- per il caffè o per ri- di nailon. Le se- za gambe, rettan-
discende o sale scaldare le mine- conde pesano di golare e pieghevo-
quanto basta per stre in bustina. più ma sono più le, con un’armatura
per raggiungere Se invece non c’è confortevoli, e pos- in tubi di alluminio
una terrazza di roc- altro che roccia a sono essere anco- e un telo in nailon.
cia, per bivaccare strapiombo, deve rate alla roccia gra- E’ pesante, ma in
su una superficie ricorrere a un bi- zie a un unico pun- parete offre un buon Ancorati a uno strapiombo gli alpinisti mangiano,
orizzontale. Dopo vacco in parete to centrale. comfort. bevono il caffè e dormono sonni tranquilli.
● La dieta degli 8 mila
Per mettere l’organismo uma-
no nelle condizioni di resistere al-
l’estremo stress psico-fisico di una
scalata da 8 mila metri esistono
oggi diete mirate per ogni fase
dell’impresa: menù diversi per il
periodo di acclimatamento, per i
giorni da passare al campo base,
▼ per la scalata vera e propria. «Una
Materie plastiche volta c'era bisogno di centinaia di
Il casco per proteggere portatori soltanto per il trasporto
la testa dai sassi pesa
meno di tre etti ed è del cibo e per ogni alpinista c’era
fatto di polieste- un certo numero di sherpa. Oggi ci
re sono prodotti di volume e peso ri-
e polistirolo. dottissimi che danno all’uomo
tutti i nutrienti che servono», di-
ce Lorenzo Somenzini, dietolo-
go della Also e consulente nelle
imprese di Messner e di altri al-
Acciaio e alluminio
▼ pinisti. Si tratta essenzialmente di
alimenti disidratati, liofilizzati e
Una piccozza dentata. Il più tradizionale precotti, confezionati sottovuoto
degli attrezzi viene oggi realizzato in buste speciali di alluminio-poli-
con particolari leghe metalliche. ▼
Attrezzo tene, in modo da resistere a tem-
tuttofare perature di 100 gradi sotto zero.
▼ Freno da discesa Un moschettone Sono composti di fruttosio, cacao,
in alluminio. fiocchi di frumento integrale, fioc-
Un discensore del tipo Durante la chi di avena, uvette, nocciole to-
“tubers”. Lo scorrimento scalata serve
della fune nel tubo state, malto, proteine del latte. Il
per agganciarsi tutto viene versato dall’alpinista
consente di alla fune, ma
rallentare in acqua ricavata dal ghiaccio o
anche per
Forme resistenti la discesa. Tra l’alpinista assicurare dalla neve: dopo una rapida cot-
e il vuoto gli attrezzi più tura, si ottengono brodi e mine-
Un discensore a otto. diversi: quello
nella foto può
stre dalle buone qualità organo-
lettiche e capaci di soddisfare le
In questo caso è
l’attrito nell’anello
grande a far da freno.
reggere fino a
tre tonnellate.
speciali esigenze nutrizionali. Og-
gi lo scalatore difficilmente si al-
lontana per più di una decina di
tre volte inferiore ri- nerci layana di Messner si è addirittura giorni dal campo base e in questo
spetto al livello del il me- scoperta una correlazione tra l’au- periodo gli servono 2000-2500 ca-
mare. E ci vogliono no possi- mento dell’altitudine e il numero lorie al giorno. Quando ritorna in-
settimane anche per bile: i cin- degli errori ortografici (lettere sba- dietro è un po’ dimagrito, ma in
consentire un buon adat- que mila metri di gliate, vocali invertite) fatti in un questo modo evita di portarsi die-
tamento ventilatorio: a causa della quota sono infatti un limite oltre il diario dell’impresa, ed è emerso tro troppe scorte di cibo». ■
rarefazione dell’aria e dell’ossige- quale l’organismo umano può su- anche un legame tra incremento Alessandro Mazzucchelli
no, l’organismo aumenta il ritmo bire danni più o meno permanen- della quota e progressiva diminu-
respiratorio: a 3500 metri già da 2 a ti: diminuzione della massa mu- zione della memoria a breve ter- Per saperne di più:
4 volte in più che a livello del mare. scolare, perdita di memoria, estre- mine, dimostrata con alcuni gio- Franco Perlotto, Il manuale dell’alpi-
«Grande rapidità, invece, nell’at- ma disidratazione, aumento ec- chi di carte», aggiunge Aldo Sassi, nismo, Sperling & Kupfer.
tacco decisivo alla vetta», spiega cessivo della densità del sangue. esperto in fisiologia e scienza del- Roman Zink, Guida medica per l’al-
ancora Arcelli. Lì bisogna rima- «Durante una spedizione hima- l’alimentazione. pinista, Zanichelli.

Focus 114 Focus 115

Mondo

Ritorno ad Angkor
In Cambogia
tuona ancora
il cannone,
ma il tempio
più grande
del mondo
sta risorgendo
Campo di
battaglia

G
Un gruppo di soldati li dei sono salvi? «Forse.
dell’Onu francesi Avanti con il calcestruz-
impegnato nelle zo», sorride Jacques Du-
operazioni di sminamento marcay, francese, archi-
all’interno di un edificio, tetto. E la betoniera comincia a gi-
presso il tempio di rare lentamente: al suo interno l'
Banteay Srei. Fra queste impasto grigio si mescola, traboc-
mura si sono annidati ca. Im Mar, il capomastro cambo-
a lungo i guerriglieri giano, lo controlla con un basto-
khmer rossi.
ne. Poi l’ordine: «Versare».
Si riempiono le grandi ceste, e il
calcestruzzo viene portato a spalla
verso la Terrazza del re lebbroso,
sul lato nord di Angkor Thom: sarà
colato su un reticolo di tondini di
ferro, e servirà a tirar su un muro di
sostegno per i bassorilievi che stan-
no disgregandosi. E’ una terrazza
lunga trecento metri, dalla quale il
“dio re” assisteva alle parate mili-
tari. Dopo otto secoli le mura sono
però franate, anche perché chi le
aveva costruite, fra il 1219 e il 1243
non aveva usato la malta e con il
tempo fra le pietre si sono formate
grosse spaccature. Quello diretto
da Jacques Dumarcay non è un la-

▼
voro iniziato da poco: l’architetto

Antichissime memorie
Bonzi nella pagoda del tempio
Bayon, nel complesso di Angkor
Thom, il più vasto della zona. Presepio buddista
Gli edifici sono di origine induista, Un’immagine del tempio di Angkor
e solo nel XIII secolo furono Vat. Ci sono complessivamente 72
“ereditati” dal buddismo. edifici religiosi maggiori nella zona.

Focus 121
 Una immensa rete di canali per allagare le risaie Il regno delle acque
Una immagine di Angkor Vat vista
Thailandia
anche nella stagione secca: in passato
Laos
0 100 Km
dall’aereo. Il periodo delle piogge dura
quattro mesi, e si allagano campi e
foreste. Il vicino lago Tonle Sap
Angkor
Siem Reap questa era la zona più ricca dell’Asia quadruplica le proprie dimensioni.
Gli antichi khmer crearono i “baray”
Tonle CAMBOGIA (bacini artificiali) per conservare
Sap le acque durante tutto l’anno.

M
NA
Phnom Penh

ET
VI
Golfo Mar Cinese
del Siam meridionale PREAH KHAN NEAK PEAN
TA SOM

La continua
lotta per
PHIMEANAKAS MEBON ORIENTALE
sopravvivere
BAPHUON Bacino orientale 1 L’eterna
BAYON TA KEO inondazione
BANTEAY SAMRE La prima cinta di
MEBON OCCIDENTALE Angkor Vat. Ogni anno,
ANGKOR THOM tra giugno e settembre,
Bacino occidentale PRE RUP
cadono 1600 mm
d’acqua. Ma l’antico
TA PROHM SRAS SRANG sistema di irrigazione
non ha mai avuto una
BANTEAY KDEI vera manutenzione.

2 La giungla
PHNOM BAKHENG che avanza
PRASAT TA NOREAY Il tempio di Ta Prhom.
PRASAT KRAVANH Radici di ceiba (una
specie arborea tropicale)
ricoprono le antiche
ai mura. Ovunque crescono
tem anche fichi e kapok.
PRASAT TRAPEANG ROPOU pli
di Residui
Pr 3
ea di guerra
hK
ANGKOR VAT oB
ak Il tempio di Banteay.
on Caschi blu dell’Onu
g a caccia di mine: nel
complesso i campi
minati sono almeno otto.

4 Il saccheggio
archeologico
Il tempio di Preah Khan. Un
guardiano sorveglia una
statua decapitata. I furti
d’arte sono quotidiani:
i khmer rossi hanno per
anni barattato statue
I nemici? L’acqua, la giungla, la guerra e i ladri contro armi e munizioni.

1 2 3 4
Dopo vent’anni
torna a girare
la betoniera:
è cominciata
la ricostruzione
ha infatti in tasca un tesserino con
▼
una sua foto ormai vecchia. E’ il
patentino dell’Ecole française
d’extreme orient, che si occupa di
questi restauri da oltre sessant’an-
ni. E Dumarcay era qui 23 anni fa,
quando i khmer rossi presero il po-
tere, e iniziò per la Cambogia il
più truce periodo di terrore della
sua storia. «Fra restauratori, mu-
ratori, scalpellini e operai erava-
mo in ottocento. Dovemmo ab-
bandonare la città sacra, perché
ne andava della vita. L’importante
allora era salvare la popolazione,
gli dei potevano aspettare. Ma sa-
pevo che saremmo tornati».
Angkor Vat sta lentamente ri-
nascendo. Le squadre di restauro
sono tornate, si aprono i cantieri, e
ci sono i primi investimenti: met-
tere in ordine la terrazza costerà
circa un miliardo e 200 milioni, ma
è solo l’inizio di un colossale pro-
getto, cui partecipano 30 Paesi
(Francia e Giappone sono i prin-
cipali finanziatori) e che costerà
almeno 30 miliardi di lire. Intanto
tornano i turisti, i monaci thailan-
desi con la videocamera in spalla, i
reduci americani, i viaggiatori eu-
ropei. D’altra parte questa è la co-
struzione religiosa più imponente
di tutta l’Asia, forse del mondo:
un complesso monumentale di 200
chilometri quadrati, grande tre
volte Manhattan, con 72 templi
(almeno contando quelli maggio-
ri). Ed è la culla della storia cam-
bogiana, l’antica capitale dell’im-
pero khmer fondata mille anni fa
da Yasovarman I, con il nome di
Yasodharapura, conquistata, di-
strutta e ricostruita più volte.
Angkor è da sempre terra con-
tesa, al centro di combattimenti, e
raramente il territorio compreso
tra le colline Phnom Kulen e il lago
Tonle Sap ha visto regnare la pace.
Nel X secolo, i khmer hanno com-
battuto contro la vicina popolazio-
ne Cham; nel XII e nel XV secolo
contro i siamesi, nel XX secolo
contro gli americani e i vietnamiti.
E infine i khmer rossi. Così, in que-
sto luogo di preghiera, artisti sco-
nosciuti hanno sempre scolpito nel-
la pietra scene di guerra. Nei bas-
sorilievi che risalgono a 800 anni
Focus 124
Antiche grandezze
Ad Angkor Thom un pastorello
pascola la sua mucca all’ombra
di statue vecchie di 800 anni.
Per la costruzione del
tempio furono impiegati
migliaia di schiavi, e almeno
60 mila elefanti da lavoro.
Filo spinato come antifurto
A Siem Reap, la città cambogiana più vicina ad Angkor,
l’Istituto per la conservazione di Angkor raccoglie oltre
3500 reperti: per proteggerli si usa anche il filo spinato.
Al museo, come in un fortino
Sharon Fernandez, una studiosa dell’Ecole française
d’extreme Orient, a Siem Reap. Nel maggio del 1993
il deposito è stato addirittura attaccato dai guerriglieri.
fa, e decorano le gallerie di Ang-
kor Vat, il tempio più imponente
dell’intero complesso, compaiono La carica dei turisti
elefanti in assetto di guerra, solda-
ti travolti da carri d’assalto o tra-
fitti da lance, giustizieri che pian-
G uerra, giungla, mi-
ne? Anche. Ma l’
ultimo rischio per An-
potabile, spesso an-
che l’elettricità. Ma
ben 14 catene alber-
in Thailandia è previ-
sta la costruzione di
un aeroporto vicino
tano chiodi nei corpi dei prigio- gkor si chiama turi- ghiere internazionali, alla frontiera con la
nieri impiccati. Sembrano visioni smo. Già alla fine del- hanno fiutato l’affare: Cambogia, proprio per
premonitrici. Ma a ornare le pare- l’Ottocento un viaggio fra dieci anni, se le servire Angkor.
ti del tempio ci sono anche le apsa- ad Angkor era propo- cose vanno avanti co- E dire che, secondo
ras, le danzatrici celesti. Il mito sto dalle principali sì, nella zona potreb- l’Unesco, nel com-
agenzie di viaggio eu- bero esserci impianti plesso non dovrebbe-
indù della creazione racconta che ropee, ma dalla fine per 4 mila camere ro entrare più di 500
esse sono nate da un mare di latte, della guerra, nel 1991, complessive, mentre turisti alla volta.
mentre gli dei e i demoni lo agita- il fenomeno va gon-
vano per trasformarlo in burro. fiandosi a dismisura.
Volevano ottenere l’elisir della vi- Nel 1992 i visitatori
ta ma, per la gioia degli dei, nac- erano già più di 10
quero prima le meravigliose ninfe. mila. Secondo l’Une-
Visnù, l’antica divinità indù del- sco (l’ente dell’Onu
l’armonia, vigila su di esse. Gli edi- per i beni culturali)
potrebbero diventare
fici religiosi di Angkor sono infat- addirittura un milione,
ti prevalentemente di origine in- nei prossimi cinque Un cantiere senza fine Per adesso, in deposito
duista: furono alcuni commercianti anni! Attualmente man- Operai sulla Terrazza del re lebbroso: blocchi di cemento Pik Kheo, direttore del museo nazionale di Phnom Penh. I locali
indiani a diffondere in Indocina, cano strade e acqua vengono trasportati per creare nuovi muri di sostegno. sono colmi di teste e parti di statue di Angkor, rubate e poi
▼
nel primo secolo dopo Cristo, il Qui i primi lavori sono cominciati addirittura negli anni Trenta. recuperate. In seguito verranno riportate nella loro sede naturale.
Focus 125
Nei bassorilievi vecchi L’ultimo
oracolo
di otto secoli una storia Giovani bonzi,
al tempio di
Angkor Vat. Il
fatta soprattutto termine “vat”
indica la dimora
di battaglie e invasioni di Buddha. Qui
vengono anche
i cambogiani che
hanno perso
culto della triade divina induista: pe di scale ripidissi- i parenti nella
▼

guerra civile, per

Visnù, Shiva, e Brahma. Si trattò me: gli scalini sono conoscere dagli
di un’opera di conversione pacifi- così alti da costrin- oracoli “se essi
ca della società agricola preesi- gere a inchinarsi e a potranno mai
stente. I khmer si convertirono de- farsi piccoli piccoli. tornare a casa”.
finitivamente al buddhismo sol- Tutto ciò stava
tanto nel XIII secolo, e fu una tra- andando in rovina, a causa del Guerra nella
sformazione che avvenne senza tempo, dell’inarrestabile avanza- pietra
spargimenti di sangue: il santua- re della vegetazione, della guerra, Un bassorilievo
rio induista divenne “vat”, cioè di- della rituale inondazione dovuta nella galleria
mora del Buddha, l’Illuminato. Di- ai monsoni. Ora la ricostruzione è esterna del
vinità vecchie e nuove hanno con- cominciata, anche se a soli 50 chi- tempio Bayon.
vissuto in armonia: e ancora oggi lometri da qui, ogni tanto, si ode il Ha circa otto
all’ingresso occidentale è colloca- rombo dei cannoni dei khmer ros- secoli, e
ta la statua di bronzo con otto si, ancora impegnati nella guerri- riproduce scene
braccia del dio Visnù. glia. A minacciare Angkor ci sono di guerra,
La divinità è ornata da drap- però, adesso, i contrasti fra gli stu- come quasi
tutti gli altri.
peggi colorati; anche davanti a diosi. L’Ecole française continuerà
questa statua ardono bastoncini i lavori ad Angkor Thom; il World
d’incenso e vengono portati in of- monuments fund (Usa) ha messo
ferta frutta, fiori e monete. Sembra mano al tempio di Preah Khan; un I libri
quasi che anche gli uomini d’oggi gruppo giapponese restaurerà sul muro
vogliano inchinarsi davanti alle di- Bayon. Per ragioni di prestigio cia- Tempio Bayon:
vinità a cui il sovrano Suryavar- scuno tenta di assicurarsi una gros- scene di vita
man II dedicò il più grande tempio sa fetta di questa torta. E mentre quotidiana.
di Angkor, costruito per suo vo- gli esperti bisticciano tra loro, i la- Nella pietra
lere tra il 1113 e il 1150. La costru- dri d’arte continuano a saccheg- sono incisi
zione fu un’impresa ciclopica: de- giare i templi, decapitano le sta- autentici “libri
cine di migliaia di schiavi scavaro- tue e staccano pezzi di bassorilievi. illustrati”, come
no i fossati ed eressero i muri. So- Non sono al sicuro nemmeno i quello (49 metri)
lo per il trasporto della pietra a- 3500 reperti custoditi nei tre de- sulla nascita
renaria dalle colline Kulen, venne- positi dell’Istituto per la conserva- delle “apsaras”
(le ninfe
ro impiegati niente meno che 60 zione d’Angkor. Nonostante il filo tradizionali).
mila elefanti da lavoro. spinato che li circonda e i sacchi
Pietre che valgono
di sabbia posti a protezione di por- I guerrieri
te e finestre, nel maggio del 1993 del sud
tanto oro un gruppo di malviventi ha infatti Tempio Bayon:
quanto pesano fatto irruzione nei magazzini dopo scena di una
aver fatto esplodere il portone con battaglia
Il progetto di edificazione del bombe a mano e tenendo i custodi contro i cham
luogo sacro di forma rettangolare sotto la minaccia delle mitraglia- (guerrieri che
si ispirava alla cosmologia indù; trici, è riuscito a fuggire con undi- venivano dal
con la sua estensione di circa 2000 ci pezzi. Secondo la versione uffi- Sud, dove più
metri quadri, è una metafora ter- ciale, i khmer rossi finanziano l’ac- o meno oggi
rena dell’universo. Chi decide di quisto di armi con i furti di opere si trova il
percorrerlo, intraprende un viag- d’arte, ma ci sono forti sospetti che Vietnam).
Risale al XII
gio simbolico: sopra una passerel- in questo grosso traffico siano secolo.
la attraversa il mare primigenio, coinvolti anche funzionari corrot-
rappresentato da un fossato largo ti del governo. Antichissimi
duecento metri. Sale sulle catene Il bottino ha come destinazione nemici
montuose delle tre gallerie e si la- iniziale la Thailandia e da qui, con
Tempio Bayon:
scia alle spalle i continenti. Questi documenti falsi, viene immesso sul ancora la
paesaggi immaginari abbracciano mercato internazionale. «Ormai guerra contro i
come cerchi concentrici il centro mezzo chilo di pietre provenienti cham. Nel 1177
del mondo: il monte Meru, monte da Angkor vale mezzo chilo d’oro», furono loro i
sacro della religione indù. E’ il ful- conclude rassegnato Oum Vong, primi a invadere
cro dell’universo e le sue cinque presidente dell’Istituto per la con- Angkor. La
torri simboleggiano la dimora de- servazione d’Angkor. E Buddha, storia del
gli dei. Ancora oggi gli uomini si Visnu, Shiva e Brahma sono costretti complesso è
avvicinano in tutta umiltà ai si- a portare pazienza. ■ anche storia
di grandi
gnori del cielo salendo alcune ram- Stefano Randa saccheggi.
Focus 126
Uno sguardo sull'universo

1 Come è
iniziato? 2 Quanto
durerà? 3 E' proprio
infinito? 4 Quanto
ce n'è? 5 Perché
è buio?
Due o tre cose che sappiamo di lui...
L'universo. Per studiarlo è stata fondata
un'intera scienza: la cosmologia. Ecco
ciò che finora è stato scoperto sulla sua
nascita, la sua evoluzione e il suo destino.
A
bbiamo spinto il nostro
sguardo fino ad abissi lon-
tani miliardi e miliardi di
anni luce, eppure le no-
stre conoscenze sull’universo so-
no spesso incerte, provvisorie, con-
traddittorie. D’altra parte, sarebbe
presuntuoso e antiscientifico affer-
mare con certezza di avere rag-
giunto la verità. Ecco quali sono,
secondo le osservazioni possibili
oggi, le risposte della scienza alle
principali domande sull’universo.
1 Come è
iniziato?
Fino a tutto l’Ottocento si pen-
sava che l’universo fosse “stazio-
nario”, cioè che non avesse avuto
inizio e che fosse eternamente u-
guale a se stesso. Oggi, invece, gli
astronomi sono concordi nel so-
Un’eco
dal cielo
L’antenna di un
radiotelescopio
scruta l’universo
appena nato. I più
lontani oggetti
cosmici, infatti,
sono invisibili
ai normali
telescopi, ma
emettono potenti
“ruggiti” di onde
radio. Sono
le quasar, nuclei
di galassie
appena formate.
stenere che un inizio c’è stato: il
Big Bang, un’immensa esplosione
nella quale, contemporaneamen-
te, si sono formati lo spazio, il tem-
po e la materia (per la precisione,
la materia così come la conoscia-
mo si è formata circa un secondo
dopo il Big Bang). Da quel mo-
mento l’universo ha continuato a
espandersi. Le galassie hanno con-
tinuato ad allontanarsi reciproca-
mente con una velocità propor-
zionale alla distanza, e poiché la
luce emessa da un oggetto in al-
lontanamento è “spostata verso il
rosso”, basta misurare questo spo-
stamento (o “redshift”) per stima-
re la distanza e quindi l’età degli
oggetti più lontani. Le osservazio-
ni più recenti suggeriscono l’esi-
stenza di oggetti lontani circa 20
miliardi di anni luce, per cui l’uni-
verso dovrebbe avere un’età di al-
meno 20 miliardi di anni.
2 Quanto
durerà?
Ancora non esiste una risposta,
perché il futuro dell’universo di-
pende dalla quantità di materia in
esso contenuta. La materia, infatti,
esercita una forza d’attrazione (la
gravità) che potrebbe contrastare
l’attuale espansione delle galassie:
se la quantità di materia è suffi-
ciente, a un certo punto l’espan-
sione rallenterà e si fermerà, e co-
mincerà il processo inverso, la con-
trazione (come se un elastico co-
smico fosse arrivato alla massima
tensione). Le galassie si avvicine-
ranno sempre di più e infine si in-
contreranno in un catastrofico im-
patto: il Big Crunch.
Insomma, i casi sono due: o l’
universo continuerà a espandersi
eternamente (perché non contiene
abbastanza materia), oppure si ri-
piegherà su se stesso fino a con-
trarsi in un punto. Una cosa però è
certa: l’espansione dura già da cir-
ca venti miliardi di anni, e l’even-
tuale periodo di contrazione non
potrà essere più breve. L’universo,
in altre parole, non è ancora arri-
vato alla mezza età.
3 E' proprio
infinito?
No, però è illimitato. Per com-
prendere questa apparente con-
traddizione si può pensare alla dif-
ferenza che esiste tra una sfera e
la sua superficie: la sfera ha un cen-
tro, un volume ben preciso e un
confine che separa interno ed e-
sterno. La sua superficie, invece,
non ha né centro né confini, anche
se è possibile misurarne le dimen-
sioni. Per l’universo valgono le stes-
se considerazioni: ha dimensioni fi-
nite (20 miliardi di anni luce), ma
contemporaneamente è illimitato
poiché non possiede né un centro,
né un inizio, né un confine.
4 Quanto
ce n'è?
Fare una stima della massa del-
l’universo è un azzardo, ma gli a-
stronomi ci hanno provato ugual-
mente: grazie a considerazioni sta-
tistiche hanno calcolato che esista-
no in tutto 200 miliardi di galassie,
ciascuna delle quali conterrebbe
l’equivalente di 100 miliardi di so-
li: in totale, 20 mila miliardi di mi-
liardi di stelle. Dal momento che
una stella pesa in media due mi-
liardi di miliardi di miliardi di ton-
nellate, la massa totale dell’uni-
verso risulterebbe di 4x1049 ton-
nellate (cioè 4 seguito da 49 zeri).
Si ritiene inoltre che esista una
quantità equivalente di materia
oscura, ovvero pianeti, gas e pol-
veri interstellari, invisibili perché
non emettono luce propria. In tut-
to, l’universo “peserebbe” quindi
80 mila miliardi di miliardi di mi-
liardi di miliardi di miliardi di ton-
nellate: una massa che, per una cu-
riosa combinazione, coincide qua-
si esattamente con quella che sa-
rebbe necessaria per innescare la
contrazione delle galassie. Se que-
sto calcolo è corretto, quindi, l'u-
niverso finirà prima o poi per ri-
dursi a un punto.
5
Perché
è buio?
Il fenomeno è noto come “para-
dosso di Olbers”, dal nome dell’a-
stronomo tedesco Heinrich Olbers
che lo rese famoso nel secolo scor-
so: se davvero l’universo fosse in-
finito e punteggiato ovunque di
stelle, disse Olbers, allora il cielo
notturno dovrebbe avere una lu-
minosità pari a quella che si misu-
ra sulla superficie di una stella me-
dia. E poiché le stelle più nume-
rose sono le nane rosse (circa il 70
per cento del totale), il cielo do-
vrebbe apparire rosso. Invece è
nero, il che dimostra che l’univer-
so non è infinito.
Le stelle, però, sono molto nu-
merose. E allora perché il cielo
non è almeno debolmente lumi-
noso? Per due motivi. Primo, per-
ché l’universo si espande, e la luce
delle galassie più lontane è spo-
stata verso il rosso e quindi appare
più debole. Secondo (e più impor- Cosmo
tante), perché nel tempo trascorso elettronico
dalla nascita dell’universo nessun
raggio di luce può aver percorso Sopra, la sala
di controllo del
più di 20 miliardi di anni luce, dun- radiotelescopio
que nessun oggetto che si trovi al
Max Planck,
di là di questo “orizzonte” può
in Germania.
contribuire alla luminosità del cie- Accanto, la
lo. Aggiungendo la vastità dell’uni- radio-immagine
verso e la presenza di nubi di pol- di una stella
vere che assorbono la luce, si può simbiotica:
confermare anche matematica- due corpi tanto
mente la scarsissima luminosità vicini da
condividere la
del cielo notturno. ■ stessa atmosfera.
Mauro Gaffo
 Gruner und Jahr-Mondadori SpA.
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