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Oltre la pandemia.

Ripensare territori e città per una

OLTRE LA PANDEMIA. RIPENSARE TERRITORI E CITTÀ PER UNA CIVILTÀ DELLA CURA
civiltà della cura
models. It is certainly a propitious
Finalmente si accese il verde, le macchine partirono bruscamente, ma si moment to solicit necessary, open,
notò subito che non erano partite tutte quante. La prima della fila di mez- and transversal reflections, both
zo è ferma, dev’esserci un problema meccanico, l’acceleratore rotto, la leva on a thematic and disciplinary
del cambio che si è toccata, o un’avaria nell’impianto idraulico, blocco dei
level, at a time when urgency
freni, interruzione del circuito elettrico, a meno che non le sia semplicemen-
te finita la benzina, non sarebbe la prima volta. Il nuovo raggruppamento
makes us perhaps more sensitive,
di pedoni che si sta formando sui marciapiedi vede il conducente dell’auto- free and creative in grasping
David Fanfani mobile immobilizzata sbracciarsi dietro il parabrezza, mentre le macchine with dramatic contradictions È infatti chiaro che l’attuale pandemia
Dipartimento di Architettura,
Università di Firenze appresso a lui suonano il clacson freneticamente. Alcuni conducenti sono as compelling challenges for abbia un nesso diretto con la distruzione
Elena Tarsi già balzati fuori, disposti a spingere l’automobile in panne fin là dove non the future. The contributions degli ecosistemi, con la profonda
blocchi il traffico, picchiano furiosamente sui finestrini chiusi, l’uomo che
Centro de Estudos Sociais,
Universidade de Coimbra
collected by this special issue of alterazione dei sistemi naturali da parte
sta dentro volta la testa verso di loro, da un lato, si vede che urla qualche
david.fanfani@unifi.it
cosa, dai movimenti della bocca si capisce che ripete una parola, non una,
CONTESTI draw a polychrome delle attività umane e che sia maggior-
elenatarsi@ces.uc.pt
due, infatti è così, come si viene a sapere quando qualcuno, finalmente, map of reflections, born from the mente aggressiva in contesti con più alti
© 2021 Author(s).
This article is published riesce ad aprire uno sportello, Sono cieco. urgency to read, understand and tassi di inquinamento. Ed è altrettanto
with Creative Commons
license CC BY-SA 4.0
“Ensaio sobre a cegueria”, Josè Saramago, 1995 interpret the historical moment palese che questo rapporto di sfrutta-
Firenze University Press.
DOI: 10.13128/contest-12838
Trad. It. “Cecità”, ed. Feltrinelli 2018 we are experiencing but also to go mento indiscriminato del nostro ambiente
www.fupress.net/index.php/contesti/ “beyond the pandemic”, not only in naturale come semplice “merce” - come ci
La citazione è tratta a temporal sense, but in relation to ricordava già decenni fa Karl Polanyi (Po-
History sometimes presents dall’incipit del romanzo challenges that it poses to cities and
lanyi, 1974) - sia alla base del modello di
unexpected crossroads that, del premio Nobel per la territories and to the discipline of
sviluppo capitalista e del sopravvento
under the surface of an apparent letteratura Josè Sara- spatial planning and urban design.
keywords della “ragione economica” su quella della
covid-19 contingency, are the result mago, che racconta di
challenge
polis. La produzione massiccia di studi,
of long-lasting processes that una improvvisa pande-
cure manzo e quello che stiamo vivendo, che ricerche e riflessioni critiche che, a partire
transition
suddenly take shape, marking a mia che colpisce pro-
resilience richiamiamo questo testo, bensì perché dagli anni ’80, ha puntato il dito contro il
proximity
watershed line. The COVID-19 gressivamente tutta la
l’immagine descritta nelle poche righe ci- lato oscuro dello sviluppo, non è stata mai
outbreak and its consequences città e l’intero paese,
tate, ci sembra da un lato evocare il senso veramente “vista”. Solo per citarne alcu-
really seem to represent one of demolendo ogni forma
di rottura del flusso (quello del traffico nel ni, nel 1987 usciva il rapporto Brundtland1
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these events. Relating to that di convivenza civile. Non


racconto e quello della nostra quotidiani- che sottolineava la necessità di usare le
the debate involved not only the è per mettere in luce
tà) che abbiamo vissuto a marzo 2020 e risorse del pianeta in maniera più oculata,
domain of spatial planning but una qualche similitudine
il conseguente spaesamento; dall’altro introducendo il concetto di sostenibilità.
also the ways of reading and tra le conseguenze che
rimanda ad una certa presa di consapevo- Haraway (1985) riconosceva nei dualismi
interpreting the relationships l’autore descrive nel ro-
lezza che si è verificata contestualmente cultura/natura, uomo/donna, naturale/
between cities and territories e che si condensa nelle ultime due parole. artificiale, il principio del predominio di un
and underlying development Sono cieco. Il Covid-19 ha reso palese il no- elemento sull’altro e sosteneva la neces-
stro essere stati ostinatamente ciechi. sità di un loro superamento attraverso la
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potente figura del Cyborg. Beck descriveva mancati in questo lungo periodo, dalla fine disponiamo di conoscenze scientifiche, dare forza a quella transizione ecologica
il modello occidentale come “società del del secondo conflitto mondiale ad oggi, gli tecnologie, ricchezza e risorse finanziarie della nostra società che sappiamo di non
rischio” (1986), individuando una vasta eventi drammatici di portata globale, ba- senza precedenti. Abbiamo tanta buona poter più rimandare.
gamma di pericoli su scala globale prodot- sti accennare a Chernobyl, all’11 settem- volontà e innumerevoli persone pronte a Dalla risposta al Covid-19 possiamo per
ti dall’uomo, dal suo progresso tecnologi- bre o alla crisi economica del 2008 che ha fare qualunque cosa per dare una mano. esempio apprendere lezioni importanti su
co e dal suo modello di sviluppo: disastri messo in chiara evidenza la fragilità di un Quello che manca è coscienza, leadership come affrontare l’emergenza climatica: la
ambientali, cibo, acqua e aria contamina- modello di sviluppo basato su ricchezza e soprattutto tempo”. prima è che la comunità scientifica sia in
ti, attentati terroristici e così via. Eventi fittizia, diseguaglianze e polarizzazione Le parole di Greta Thunberg al Parlamen- grado di generare enormi quantità di nuo-
“cataclismatici”, a differenza di quanto si crescenti ed “estrattività” di capitali am- to Europeo, nella loro semplicità, mettono ve conoscenze in tempi record (si pensi
pensa, peraltro non nuovi nella storia am- bientali ed umani (Pikkety, 2014). Ma il Co- in luce gli aspetti maggiormente critici di ai vaccini); la seconda è che la politica si
bientale dell’umanità (Testot, 2017), fatto vid-19 ha avuto un impatto diverso, pare questo momento storico: la necessità di possa affidare alla scienza (Tonne, 2021)
salvo il loro livello di impatto ormai plane- davvero aver segnato il compimento di un prendere coscienza della situazione e di più di quanto non abbia fatto fino ad ora,
tario e cumulativo che li rende, alla prova processo non più sostenibile, l’ultimo ed agire di conseguenza, ma soprattutto la seppure nella consapevolezza che anche
dei fatti, ormai potenzialmente terminali. estremo avvertimento, di cui ancora forse necessità di farlo ora. in quel campo la ragione si deve confron-
Ciò che fa la differenza e rende questo non siamo in grado di capire la portata ed Il tempo è sicuramente una chiave inter- tare con l’incertezza e l’indeterminazione
passaggio epocale precipuo e dirimente è importanza. Tuttavia, si tratta di un im- pretativa efficace per comprendere que- della complessità. Ciò richiede comunque
di fatto la capacità o meno di uscire dalla patto che potrebbe essere determinante sto momento storico e le sfide che pone. uno sforzo cognitivo “ragionevole” ed in-
condizione di “cecità” della società globale per il processo di transizione che necessa- Come sottolinea Boaventura de Sousa formato ma pur sempre selettivo, e scelte
rispetto alle conseguenze di un rapporto riamente dobbiamo intraprendere. Santos (2021) l’immobilità che abbiamo comunque basate su ipotesi paradigma-
predatorio ed “invasivo” nei confronti del- Dalle riflessioni moltiplicatesi negli ultimi esperito durante i lockdown, ha messo tiche ed epistemologiche, come quella
la natura (Quammen, 2014) e dei popoli mesi infatti, emerge con chiarezza la ne- in profonda crisi il concetto di tempo che del limite nel rapporto fra natura e civiltà
che ha determinato la realtà che viviamo cessità di guardare al Covid-19 come ad un ispira il progresso della società occidenta- (Bodei, 2016). Dunque una scienza “non
oggi. campanello di allarme di una crisi ben più le, incalzante, secondo una direzione in cui sufficiente ma necessaria” che ci indica
Le ricche democrazie occidentali hanno catastrofica che ci attende se non sceglia- c’è chi arriva prima e chi arriva dopo. L’irru- per esempio una visione del mondo in cui
conosciuto ora, per la prima volta dopo mo di invertire la rotta. Ma per far questo zione del Covid-19 nella nostra normalità, l’uomo è inseparabile dagli altri “abitanti”
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più di settanta anni di pace e prosperità, dobbiamo uscire dalla condizione di cecità, con il suo esigere cambiamenti drastici, è (Haraway, 2019). Un vivente che fa parte di
i contorni concreti della parola crisi. Hanno abbiamo bisogno di vedere, di guardare stata capace di mettere in crisi i paradig- un sistema che deve mantenere un equili-
toccano con mano, non solo come indivi- alla complessità del mondo contempora- mi e di lasciare spazio ad alternative che brio per garantire la sopravvivenza di tutti
dui, ma come società, la paura, il dolore, il neo con sguardo rinnovato che ci permetta all’improvviso sono sembrate possibili gli altri viventi, l’obbligo di una comunità
senso di fragilità, le limitazioni alla libertà di mettere in crisi il paradigma attuale. come se lo fossero sempre state. È fonda- umana che deve nuovamente “toccare
personale, le difficoltà di affrontare tutto “Stiamo ancora vivendo una crisi, che non mentale evitare che le alternative appena terra” in una nuova e diversa comunità di
ciò senza perdere l’equilibrio, la speranza è mai stata trattata come crisi. Abbiamo citate siano quelle peggiori e che si impon- destino con il “non umano” (Latour, 2018).
e soprattutto la coesione. Non che siano tante soluzioni ipoteticamente brillanti, gano in maniera inesorabile, e al contrario
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Oltre la pandemia: questioni sulla città ed atterraggio” delle forme insediative e dello Una prima sottolineatura attiene alla ne- complesso, dove per esempio la presenza
il territorio spazio dell’abitare adeguate a ridefinire un cessità di ridefinire i parametri e principi di adeguate dotazioni ambientali degli
L’insorgere della crisi e gli orizzonti di sen- rapporto “sostenibile” – nella corretta origi- dello scambio e della produzione secondo spazi pubblici costituisca le condizioni per
so che richiama nel dibattito sul presente naria accezione anglofona del termine - fra forme di “prossimità possibile”, impostate un nuovo modello “biofilico” e salutare di
e sul futuro della comunità umana e del attività, presenza umana, valori della con- su principi di self-reliance regionale e bio- città (Beatley, 2011). Una dimensione del-
suo modo di “essere nel mondo” toccano vivialità, equità e “biocapacità” del pianeta. regionale (Scott Cato, 2013; Thayer, 2013). la “salubrità urbana” che si pone in forma
in maniera tutt’altro che tangenziale an- In questa direzione città e territori sono Forme insediative non solo più resilienti a “attiva” secondo un approccio di preventi-
che il dominio disciplinare della pianifica- stati palcoscenico di una crisi sanitaria che fronte di possibili shock dal punto di vista ve urbanism nella costituzione delle con-
zione spaziale e dell’urbanistica. Intesi, è diventata presto crisi economica, hanno dell’approvvigionamento di beni, dei con- dizioni del benessere e della cura in forma
questi, come ambiti teorici ed operativi visto svuotare di senso intere parti di cit- sumi energetici e della dimensione endo- pro-attiva e non compensativa, “from cure
fondamentali nel determinare modi di tà, trasformare profondamente gli usi degli gena dello sviluppo urbano nella forma to care” (Dorato, 2020). Una interpretazio-
uso delle risorse, forme della aggregazio- spazi pubblici. Vi è inoltre stato uno “scar- del city regionalism (Jacobs, 2001; Jonas, ne questa che sembra peraltro riproporre
ne umana, relazioni e rapporti fra natura, to lessicale di termini che non vogliono più 2012), ma adeguate anche a ricostituire l’idealtipica contrapposizione, lungo il filo
tecnica e cultura fra ecosistemi e dimen- dire quel che dicevano solo qualche tempo modi di (ri)abitare i luoghi consapevoli e generativo della storia, fra un’urbanistica
sione antropica. L’ultimo anno è stato un fa (urbanità, pubblico, intimità, densità, ma misurati nell’uso delle risorse secondo un funzionalista-compensativa ed una “rifor-
momento propizio per la riflessione sulle anche borghi, soglie, balconi…)” (Bianchetti “principio territoriale” (Magnaghi, 2020) mista” (Choay, 1974), polarità in perenne
contradizioni del presente e sulla necessità et al., 2020) e che richiedono una riflessio- determinato da una relazione co-evolutiva tensione.
di immaginare un futuro diverso. Si sono ne interna agli studi urbani. La responsa- fra insediamento ed ambiente. Ma la lettura delle relazioni fra sollecita-
moltiplicati i contributi che hanno tentato bilità della pianificazione e dell’urbanistica Letture, peraltro, non tanto orientate a zioni pandemiche può spingersi anche
di leggere questo momento storico e di in- è quanto mai centrale e richiede un forte ridefinire una “modellistica” dell’inse- oltre, su elementi e categorie di maggior
dicare strade possibili. In maniera specifica ripensamento a cominciare dalle basi della diamento, quanto a cogliere la rilevanza dettaglio che attengono per esempio alle
è stata interpellata la disciplina urbanistica disciplina. L’obiettivo è infatti oggi profon- e complessità dell’interazione fra deter- condizioni della prossimità e della co-pre-
e la cultura del progetto spaziale, mostran- damente mutato rispetto alle origini, ma minanti socio-economiche ed ineludibi- senza nello spazio pubblico, della mobilità
do con chiarezza l’urgenza di riorganizzare la portata delle trasformazioni necessarie le peso delle forme “resistenti”, non solo e dell’accesso. Qui sovente, come giusta-
città e territori non solo in risposta alla crisi è altrettanto rivoluzionaria. naturali, ma anche culturali e costruite mente osservato, si è fatto confusione fra
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ambientale e per adeguarsi all’esigenza di Una domanda che si pone alle diverse scale del territorio. Una lettura integrata che un generico diritto alla libertà di “affolla-
contenere il contagio, ma per ripensare in e che intercetta, di fatto e per lo più, cam- può costituire anche un’importante pun- mento”, ormai esito, molto spesso, di una
generale le forme e i patterns (Alexander et pi di riflessione già attivi nel dominio degli to di riferimento per una reinterpreta- compulsiva o indotta esigenza prossemica
al., 1977) dello spazio pubblico e privato in studi urbani e regionali, ma che nella con- zione della resilienza urbana non solo e -prevalentemente diretta al consumo an-
una prospettiva di durata e secondo forme tingenza pandemica rivelano tanto più la non tanto come nuova dotazione pre- che di spazio pubblico- e una legittima esi-
più resilienti. Ciò secondo la possibilità di loro rilevanza e che, in parte, sono anche stazionale dell’ambiente urbano, magari genza di “densità” di relazioni e rapporti
coniugare l’accesso a soluzioni emergen- toccati nei contributi di questo numero di con l’aggiunta di qualche “optional” sa- sociali in presenza che, seppure non facile
ziali con la definizione di condizioni di “ri- Contesti. nitario”, ma come esito di un ecosistema da distinguere dalla prima, è altra cosa e
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rispetto alla quale il progetto urbano può post-pandemici quanto nel cogliere l’occa- compongono un framework delle respon- proposito sottolinea come i processi di ne-
certamente giocare un ruolo importante sione di rileggere la società, le sue confor- sabilità della disciplina, dei principali limiti ocolonialismo, che affliggono anche le te-
(Florida, 2020). Ma non è solo l’estrema mazioni spaziali e la responsabilità della e delle questioni aperte. orie urbane, impediscano il riconoscimen-
riduzione, ridotta latitudine d’uso e pover- nostra disciplina. Il primo articolo, di Thayer, risale a giugno to della complessità del fenomeno urbano
tà degli spazi pubblici che la pandemia ha Nella pluralità delle sollecitazioni di que- 2020 e si confronta con l’entrata in crisi nel mondo. L’uscita dalla crisi, che non è
messo in evidenza. Sono gli stessi spazi sto passaggio epocale, e anche nello scon- delle certezze e con il senso di destabiliz- quindi solo quella pandemica, richiede vi-
privati che hanno mostrato limiti signi- certo che provoca, contributi raccolti dise- zazione provato in seguito al primo lock- sioni e progetti condivisi in uno scenario
ficativi. Dalla drammatica situazione, in gnano una mappa policroma di riflessioni, down: che significato hanno i concetti di che però sembra più orientato a strategie
molti contesti, dell’accesso ad un alloggio nate dal bisogno di leggere, comprendere globale e locale alla luce degli stravolgi- di marketing a discapito delle pratiche di
dignitoso, anche in termini di affollamen- e interpretare il momento storico che stia- menti causati dal Covid-19? Le città dense governance.
to, in un paese in cui, pure, l’80% della po- mo vivendo. La consueta struttura della e il trasporto pubblico che dovevano sal- Annese, aggiunge a queste riflessioni una
polazione è proprietaria di alloggio, alla ca- rivista, che prevede una sezione di sag- vare l’ambiente sono improvvisamente di- critica alla tendenza della produzione teo-
renza di dotazioni e spazi comuni anche in gi, una di ricerche e una di letture è stata ventate un problema alla luce del conteni- rica in campo urbanistico di “brandizzare”
situazioni, almeno apparentemente, più mantenuta pur adattandosi all’esigenza mento dei contagi. Il terreno teorico cede i concetti attraverso gli –ismi, tendenza
“affluenti”. Ciò interroga non solo il misero di maggiore libertà e creatività necessaria sotto i nostri piedi aprendo però una pos- che si è verificata anche nelle risposte alla
livello quantitativo e qualitativo dei nostri per cogliere le contraddizioni del presente sibilità di un cambiamento di rotta reale. pandemia. L’autrice al contrario, sostiene
programmi di edilizia pubblica ma, più in e le potenzialità di futuro. Gli articoli sono Il contributo di Pavia, pone invece l’atten- l’importanza di considerare le misure an-
generale, le stesse capacità e possibilità stati raccolti in un periodo di tempo che va zione sull’impatto distruttivo che l’uomo ti-contagio come terreno fertile per il pro-
di praticare quella innovazione proget- dal giugno 2020 al febbraio 2021 (di volta ha avuto sull’ambiente e sul suo fragile getto: la sua proposta si concentra sullo
tuale che ha caratterizzato alcuni periodi in volta pubblicati online nella sezione just equilibrio fin dalla prima rivoluzione indu- spazio pubblico e sugli elementi di innova-
molti vitali, sperimentali, oseremmo dire accepted della rivista) mostrando come le striale. Ricostruendo il dibattito relativo zione che possono scaturire da una rinno-
“felici”, dell’urbanistica e dell’architettura riflessioni e i posizionamenti rispetto alla alla perdita di un rapporto armonioso tra vata concezione della prossimità.
italiana, in particolare nell’immediato se- realtà mutata dal Covid-19, in un primo uomo e ambiente che ha accompagnato Infine, Baldeschi, commenta le prime so-
condo dopoguerra, abdicando, in genere, momento caratterizzati dall’urgenza, con lo sviluppo capitalistico, l’autore mostra luzioni elaborate dal nostro paese per ri-
alle asfittiche esigenze di un mercato edi- il passare dei mesi si siano andati strut- come la consapevolezza dei limiti di que- spondere alla crisi. Dalle analisi relative al
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lizio/immobiliare anch’esso in realtà piut- turando in veri e propri percorsi di ricerca. sto modello di sviluppo sia nata conte- documento prodotto dal governo italiano
tosto morente. stualmente, senza però riuscire a limitarlo nel giugno 2020 per presentare le inizia-
Saggi o trasformarlo. tive di rilancio dopo il pesante periodo del
Proprio in coerenza con gli argomenti ap- Nella sezione saggi, troviamo cinque con- Farinella ricorda che i problemi sollevati lockdown (conosciuto come Piano Colao),
pena accennati, CONTESTI è nato con l’o- tributi che hanno la caratteristica comune dalla crisi pandemica sono stati oggetto di risultano chiari i limiti di approccio e stra-
biettivo di dare spazio ad analisi e valuta- di presentare delle riflessioni generali su- discussione fin dalle radici della disciplina tegia relativi alle tematiche che interes-
zioni che guardassero “Oltre la pandemia”, gli impatti della pandemia, sulle sue cause e affronta il rapporto tra pandemia, crisi sano il territorio e le città. Ne è forse una
non solo nell’immaginare possibili scenari e su possibili prospettive future. Insieme ambientale e disuguaglianze. A questo causa l’assenza di un urbanista, un archi-
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tetto o un ecologo all’interno del gruppo di pubblico e privato e una re-interpretazio- rante il periodo del lockdown si sono at- chiamento della popolazione all'interno di
esperti chiamati a elaborare la strategia, o ne degli spazi che possono diventare base tivate per contrastare la crisi sociale ed una dimensione spazialmente, socialmen-
più probabilmente la difficoltà di cambiare per il progetto. economica innescata dalla pandemia. At- te e giuridicamente “privata”. Storicamen-
realmente direzione. La ripresa economica Rossi e Perrone, in continuità con il con- traverso il racconto del caso di Catania, gli te, infatti, lo spazio pubblico è stato abi-
infatti, secondo la strategia presentata, tributo procedente, presentano HOMING autori guardano al mutualismo come ad tato unicamente dai soggetti cosiddetti
dovrebbe basarsi ancora una volta sulle CITY, un progetto di ricerca sulla gestione un’“arma” per contrastare tanto la diffu- “paradigmatici”, ossia socialmente domi-
infrastrutture, sottendendo una visione degli spazi minimi di prossimità nel welfa- sione del virus, quanto le rovine del neo- nanti. Si contrappone a questa visione l’i-
dell’ambiente e del territorio riduttiva e re per il superamento delle crisi pandemi- liberismo e come ad una “performance di dea di una caring democracy, al cui interno
speculativa. che. Il punto di partenza è ancora il perio- cambiamento” per costruire una strategia le istituzioni avrebbero la responsabilità di
do di lockdown, che ha mostrato un’altra di uscita dalla crisi. Riemerge in questo rimuovere le diseguaglianze esistenti tan-
Ricerche faccia delle città – il negativo della città modo lo spazio pubblico, inaccessibile fisi- to nello spazio pubblico quanto in quello
I contributi della sezione ricerche si orga- pubblica (o semipubblica) e accessibile dei camente nelle sue modalità comuni, come privato, favorendo così una maggiore giu-
nizzano attorno a tre macro-tematiche percorsi ordinari. Una faccia fatta di re- esito di una mobilitazione quotidiana di stizia sociale e il riconoscimento delle di-
che hanno spontaneamente stimolato tri, di cortili, di aree verdi condominiali, di individui e organizzazioni che hanno stret- verse soggettività, che avrebbero un ruolo
l’interesse degli autori: l’isolamento, la enormi recinti, di spazi privati isolati e ap- to una rete di rapporti solidali. di primo piano in questo nuovo assetto, in
cura e la partecipazione. parentemente inutili. Questi spazi urbani base ad una logica di tipo partecipativo.
I primi tre contributi hanno preso spunto interstiziali, parte del DNA della città ita- Il secondo tema attorno al quale ruotano Camerin, attraverso una prospettiva sto-
dal periodo di confinamento per approfon- liana e della città europea, possono diven- altri tre contributi è quello della cura. Un rica, intende rilanciare il progetto di cit-
dire gli aspetti legati a una diversa forma tare una risposta specifica e situata alla tema fondamentale per guidare il proces- tà europea oltre la crisi. L’articolo mette
di concepire l’accessibilità, e alla reinter- crisi pandemica. La tesi della ricerca è che so di transizione, per la sua dimensione a fuoco come le epidemie e l’insalubrità
pretazione degli spazi pubblici e del loro tali spazi, se opportunamente e tempora- politica ed etica intrinseca (Tronto, 1993) delle città dell’Ottocento abbiano dato la
uso che si è verificata durante il lockdown. neamente regolati, possano diventare una che diventa lente analitica attraverso cui spinta per lo strutturarsi delle disugua-
De Biase, Charron e Leray esplorano il risorsa sia durante le fasi di espansione guardare alle domande e ai territori di ri- glianze che oggi contraddistinguono le
concetto di accessibilità attraverso un della pandemia, sia nelle fasi della ripresa, cerca (Bellacasa, 2017). città europee. Per superare questa con-
esercizio di mappatura nella città di Parigi andando a costituire uno spazio minimo di Dorato e Bernardini riflettono sulla con- dizione e le sfide che la pandemia ha po-
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che mira a capire come una nuova forma prossimità, che garantisce i diritti di base dizione anziana e come essa definisca sto, Camerin propone gli approcci del mo-
di abitare la città possa riemergere dalla al movimento, alla salute, alla città, i dirit- un’importante sfida non solo sanitaria, dello parigino della "città dei 15 minuti" o
trascrizione spaziale delle restrizioni im- ti dei bambini al gioco e all’apprendimento sociale e politica, ma anche e soprattutto quello dei "Superblock" di Barcellona, che,
poste dal governo. L’operazione cartogra- esperienziale. urbana. Il dibattito disciplinare predilige nonostante non siano nuovi, permettono
fica, come la definiscono le autrici, si ispira Privitera e Lo Re descrivono l’altro aspet- infatti, il tema dell'abitare inteso nel sen- l’organizzazione di una città più sana, più
al metodo di Giambattista Nolli, ideato to innovativo sviluppato durante la qua- so più stringente dell'alloggio e delle sue sicura e più equilibrata dal punto di vista
per mappare la città di Roma nel 1748, e rantena: il potenziale trasformativo delle caratteristiche tecnico-adattive (Dorato, ecologico e socioeconomico.
mette in luce un’inversione dei rapporti tra reti di solidarietà e mutuo-aiuto che du- 2019), confinando le riflessioni sull'invec-
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Masiani, riflette su come il tema della sa- il periodo di sospensione di molti processi narrazioni dove il virtuale, ancorato al rea- in India, protrattasi dal 1915 al 1919, in cui
lute pubblica possa essere, oggi come in partecipativi non ha coinciso con un disim- le, permette di immaginare futuri alterna- il tema della salute si lega a quello della
passato, occasione per ripensare la rela- pegno nei confronti della partecipazione tivi e auspicabili. partecipazione civica. “Planning for Heal-
zione tra scuola e città. L’urbanistica dun- comunitaria. Piuttosto, pare aver offerto Rossi, Perrone e Pillon concludono la se- th” racconta della processione di Indore
que dovrebbe concentrarsi sul ripensare i l’opportunità di guardarla da una prospet- zione ricerche con un contributo che si in- del 1918 che Geddes trasforma in occasio-
luoghi fisici di questa interazione, così che tiva più “olistica”, basata sulla valorizza- terroga sulle conseguenze delle strutturali ne per attuare la sua strategia di salute
i percorsi, le piazze, i giardini che anima- zione congiunta delle diverse forme di trasformazioni subite dalla partecipazio- pubblica. Anche se da un momento e un
no il disegno urbano, siano luoghi sem- protagonismo civico; ossia capace di sma- ne pubblica in epoca pandemica, sia per contesto storico diversi, il testo di Geddes
pre più aperti. Ecco allora che, i percorsi terializzare la nettezza dell’opposizione quanto riguarda le pratiche istituzionali ci ricorda come la salute pubblica sia stret-
casa-scuola divengono esperienze sicure tra forme di partecipazione “per invito” e di coinvolgimento delle comunità locali tamente legata alle abitudini culturali e
di autonomia di movimento, le aree di ac- forme “reattive” dal basso “per irruzione” nella costruzione di strumenti di gover- non possa essere perseguita con azioni e
cesso agli istituti si trasformano in piazze, (Blas & Ibarra, 2006). L’autore sottolinea no del territorio e di politiche pubbliche, tecniche indotte -perlopiù coercitivamen-
i giardini pubblici in spazi dell’educazione inoltre come il periodo di confinamento sia per ciò che concerne la pluralità delle te- dall’esterno, oltre che alla corretta pia-
all’esterno. Dalla scuola si può quindi usci- abbia evidenziato una propensione diffu- esperienze di auto-organizzazione collet- nificazione della città. La transizione eco-
re, investendo sulla dimensione relaziona- sa a discutere di questioni in passato ab- tiva. Gli autori riflettendo intorno all’espe- logica che dobbiamo intraprendere come
le data da connessioni e flussi, aprendosi bastanza marginali nel dibattito pubblico, rienza Fare Milano, promossa nell’ottobre società globale è infatti prima di tutto una
alla città, una città sempre più ‘aperta’ che come la destrutturazione dei servizi pub- 2020 dall’amministrazione comunale, questione di cambiamenti comportamen-
si fa carico in modo corale dell’educazione blici (dalla scuola alla sanità) operata dagli nella forma di un grande forum cittadino, tali.
della cittadinanza. approcci neoliberali negli ultimi decenni; finalizzato a una riflessione collettiva sul Per questo numero speciale abbiamo rite-
l’impossibilità di differire ulteriormente futuro della città post-covid, a restitui- nuto interessante ampliare questa sezio-
Il terzo gruppo di contributi infine riflette un ripensamento del rapporto tra gli uo- re alla stessa una direzione strategica di ne con due contributi di diversa natura: il
attorno al tema della Partecipazione dei mini e la natura; la necessità di ripensa- crescita e a disegnare uno scenario per la primo raccoglie alcune immagini fotogra-
cittadini alla definizione delle politiche re “l’abitare” intorno a nuovi standard di sua ripartenza. Ne emergono prospettive fiche scattate del fotografo Davide Virdis
urbane. Cura e partecipazione emergono strutturazione dello spazio domestico, e sfide significative per una riprofilazione per le strade della città di Firenze durante
come strategie per guidare la transizione esigenze molteplici e funzioni diverse. dei confini della partecipazione civica in il periodo del lockdown e nei primi giorni
CONTESTI CITTÀ TERRITORI PROGETTI

ecologica, oltre la pandemia, espandendo De Andrade e Queiroz Filho esplorano epoca post-pandemica. di riapertura. Accompagna le immagini
quindi il progetto spaziale al suo legame il potenziale dei serious geogames come un testo di Iacopo Zetti che attraverso un
con la governance e le politiche. strumenti di progettazione di scenari con- Letture esercizio di comparazione tra definizioni
Allegretti ricostruisce lo scenario degli divisi per un futuro sostenibile e resiliente. La sezione letture presenta, come di con- classiche di cosa sia una città, riflette sulla
impatti della pandemia sulla partecipa- All’interno di una visione del futuro urba- sueto, un’opera delle radici della discipli- sua natura sempre più “incerta”.
zione dei cittadini nella definizione delle no ispirato alla cura e alla partecipazione, na. Ci è sembrato quanto mai pertinente Il secondo è una recensione di David Fan-
politiche pubbliche e si interroga su quali le opportunità date dallo sviluppo digitale ripubblicare uno dei testi di Patrick Geddes fani dell’ultimo libro curato da Anna Mar-
insegnamenti si possa trarne. Emerge che rappresentano mezzi per elaborare nuove relativi alla sua esperienza di pianificatore son, Urbanistica e pianificazione nella pro-
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OLTRE LA PANDEMIA. RIPENSARE TERRITORI E CITTÀ PER UNA CIVILTÀ DELLA CURA
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