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№657 

 / XV
    7 Febbraio 2023
 

RIVISTA APERIODICA RISORSE CONVIVIALI


DIRETTA DA E VARIA UMANITÀ
STEFANO BORSELLI ISSN2279–6924
iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Penetriamo nuovamente in epoche che non aspettano dal filosofo né una spiegazione né una trasformazione del mondo, ma la costruzione di rifugi contro l’inclemenza del tempo. Nicolás Gómez Dávila

Prosegue l’indagine sull’abolizione del TAEg: 3. Uno sguardo alle conseguenze.


Roberto Pecchioli
GEN E RAZIO N E F I O C C H I D I NEV E :
FRAGILE E GREGARIA
L
Fonte e ©: EreticaMente.

L’ esercito americano ha dovuto ab-


bassare i criteri fisici di reclutamen-
to. Le prestazioni degli aspiranti
peggiorano costantemente. Non è dato sapere
arte sino alla disidentificazione personale e in-
tima, non è responsabilità dei giovani.
Questi diventano vittime di un gigantesco
esperimento di ingegneria e antropologia socia-
quali siano le condizioni psicologiche e menta- le. Sono come il potere vuole che siano: flacci-
li, la tempra morale delle reclute. Uguale si- di, deboli, conformisti, impauriti, ignoranti (a
tuazione in Francia, dove il confronto tra i test parte l’addestramento strumentale) diseducati
fisici attuali e quelli del passato sono sconfor- alla discussione, incapaci di immaginare il cam-
tanti: l’ultima generazione ha perduto un quar- biamento. Il contrario del passato, in cui i gio-
to della capacità polmonare a causa di uno stile vani sono stati sempre motori di rinnovamento,
di vita sedentario, esito delle molte ore trascor- diversità, novità. Sudditi ideali perché inconsa-
se davanti agli schermi. Conseguenza: i giovani pevoli, addirittura sinceramente convinti di
francesi impiegano un minuto in piú dei loro fare le proprie scelte in autonomia, scimmie
padri per percorrere un chilometro. ammaestrate convinte che la vita sia una succes-
La prognosi è severa: tra dipendenze (al- sione di vacanze, diritti, desideri e capricci. Il
cool, droghe, farmaci e psicofarmaci, sballo, sistema vigente — il globalismo capitalista fin-
apparati elettronici) decadenza fisica e fragili- tamente libertario— li ha resi fiocchi di neve,
tà provocata dal disastro familiare, dalle follie freddi, liquidi, destinati a sciogliersi al primo
gender e politicamente corrette, narcisismo, calore, vestiti di costosi stracci, con vistosi ta-
mistica dei diritti senza doveri, il destino delle tuaggi, anelli tribali e bizzarre acconciature.
generazioni è preoccupante. Ancora piú disa- Fragili, centrati nell’attimo, destano grande
strosa è la condizione dei giovani maschi. De- preoccupazione.
virilizzati, educati prevalentemente da donne, Sbalordisce la loro sottomissione indifferen-
privi di modelli, indotti a colpevolizzare i loro te di anonimi soldatini, di cui abbiamo avuto
istinti, sono l’anello piú debole di una catena prova nel triennio epidemico: il trionfo del po-
decadente. Maschi e femmine — compresi i tere subdolo, seduttivo, ipnotico e narcotico.
«non binari» — sono la generazione «fiocchi Sono pietre le parole di Byung Chul Han, lu-
di neve». L’indebolimento progressivo delle cido osservatore del presente:
menti e dei corpi, la confusione alimentata ad

Il Covile , ISS N 2 279–6 9 2 4, è un a pu bb li c az i o ne n o n pe r io di c a e no n c om m e r- ☞ © 2021 S t ef a n o Bor s el li . L a rivista è l i ce n zi a t a so t t o C re a t i ve C ommo n s A t-


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r o s , A n d r e a G . S c i ff o , S t e f a n o S e r af i n i , S t e f a n o S i l ve s t r i . (c on E s t en si o n e Patina ), t r at t a me n to i mm ag i n i G IMP e Foto Sketc h er.
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il soggetto sottomesso non sa nemmeno reale o immaginato, a costo di convincere i


di esserlo, e anzi crede di essere libero; giovani di vivere in una giungla inestricabile.
non esiste una moltitudine collaborativa Le cattive idee sono i pensieri instillati dal
ed interconnessa in grado di elevarsi a sistema. Haidt ne elenca tre: ciò che non ti uc-
protesta globale, a massa dedita alla rivo- cide ti rende piú debole (la menzogna della
luzione.
fragilità); fídati sempre dei tuoi sentimenti (la
In una massa di individui esausti, che si menzogna del ragionamento emotivo); la vita
autosfruttano nell’illusione di realizzar- è una battaglia tra buoni e cattivi (la menzo-
si, fino a collassare depressi e isolati, non gna di «noi contro loro»). Questa combinazio-
può sorgere alcuna scintilla antagonista. ne letale di buone intenzioni e cattive idee
Come accade nella Corea del Sud [Han condanna al fallimento una generazione, avve-
è coreano (N.d.R.)] che ha il piú alto tas- lenando l’insieme della società. L’ansia, la
so di suicidi al mondo: si fa violenza a se depressione, la paura, il suicidio sono saliti
stessi invece di cercare il cambiamento alle stelle, la cultura è diventata uniforme, ciò
nella società. Io non vengo sfruttato, dal che impedisce di apprendere, confrontare, for-
mio padrone, mi sfrutto da solo. Sono al marsi un’opinione. I social network e i nuovi
contempo servo e padrone. Il regime media consentono di rifugiarsi in bolle dove si
neoliberista cosí isola le persone: nella semina il nulla e impera la polarizzazione.
società della prestazione, non si può mai
Preoccupa che i disturbi psicologici si stia-
formare un collettivo, un Noi capace di
no moltiplicando con picchi per gli atti di au-
ribellarsi al sistema.
tolesionismo. Manca la preparazione ad af-
È evidente che la fragilità, la decostruzione frontare la realtà, gli inevitabili insuccessi, di
di ogni identità e principio condiviso, unita elaborare i no ascoltati per la prima volta
alla debolezza psicofisica delle generazioni — dopo i sí dei genitori e del blando sistema
processo iniziato negli anni Sessanta giunto a educativo. La data cruciale, per Haidt, è sta-
maturazione con moto accelerato — è volontà to il 2010, la anno dello smartphone, parallelo
precisa delle oligarchie al potere. Un’analisi al fulmineo sviluppo dei nuovi media.
impressionante proviene dallo psicologo ameri-
La vita sociale degli adolescenti cambiò
cano Jonathan Haidt, ne La trasformazione
radicalmente. Nel 2008 i ragazzini anda-
della mente moderna. La sua tesi è che alcune vano a casa degli amici o stavano all’aria
pessime idee stanno condannando un’intera ge- aperta. Nel 2010, divenne normale che
nerazione al fallimento. Persino statistiche che si rinchiudessero nelle loro stanzette
sembrerebbero confortanti possono essere in- con il telefono cellulare.
terpretate come segnali di introversione, di in-
sicurezza generazionale. Bambini e ragazzi hanno bisogno del gioco
per completare il processo di sviluppo neuro-
La percentuale di chi ha provato l’alcool,
nale. Se si limita la fase ludica, arrivano meno
il fumo e il sesso prima dei sedici è scesa in
forti all’età adulta, fisicamente e socialmente,
America di alcuni punti. Nessun vero sospiro
meno resistenti al rischio e piú vulnerabili.
di sollievo: anziché imparare ad assumere ri-
schi senza la rete protettiva degli adulti, trop- Se sei un giovane che si è agganciato alle
pi vivono rinserrati in casa, attaccati agli appa- reti sociali dal 2010, il tuo cervello fun-
rati informatici. La catastrofe è che nessuno li ziona diversamente dal mio
educa alla vita reale, malgrado le «buone» in- conclude amaramente Haidt.
tenzioni dei genitori (quando ci sono…). La L’alternativa è smontare le tre grandi men-
tendenza è proteggere da qualsiasi trauma, zogne indicate. La debolezza è maggioritaria

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tra i nati dopo il 1995, la iGen, i nativi digitali emozionale. Si deve tornare a crescere sce-
ossessionati dalla sicurezza, fisica ed emotiva. gliendo tra tesi contrastanti, sostenute da prin-
Il dramma è che cipi saldi, premessa della capacità di decisio-
credono di doversi mettere in salvo dagli
ne. I giovani trascorrono in una Disneyland
incidenti automobilistici o dagli attacchi virtuale l’età piú importante della vita. Ragaz-
sessuali nei campus universitari, ma an- zi che non diventano uomini e ragazze che
che della gente che ha idee diverse dalle senza l’approvazione dei «mi piace» piangono
loro. sperdute. Serve ripristinare la forza delle idee
e l’idea della forza, intesa come tenuta mora-
È la chiusura della mente prodotta dal politi- le, resistenza alle avversità. Basta con l’enfa-
camente corretto, che si rivela sempre piú un tizzazione confusa delle emozioni di bambole
potente fattore di guerra cognitiva contro la e burattini manipolabili, preda di ogni timo-
persona, espropriata delle parole e separata re, facili obiettivi di propaganda e falsità.
dalla realtà.
La maggioranza dei Millennials è debo-
La seconda menzogna è emozionale: confi- le, ipersensibile, manichea. Non è preparata
da sempre nei tuoi sentimenti. Si insegna che a guardare in faccia la vita, che è conflitto,
se qualcosa dà fastidio, si tratta di un male. Di né la democrazia tanto esaltata, che è dibatti-
qui nasce la pratica dei boicottaggi a coloro to. Corre verso il fallimento a testa in giú.
che sostengono «idee erronee», nonché l’as- Generazioni che temono il linguaggio, im-
surdo concetto che le università debbano pro- pauriti da parole o significati, ignari della
teggere gli studenti dal confronto. L’attuale realtà: è la neo cultura dell’ultra sicurezza
deriva è la prova della facilità con cui attecchi- (safetysm) che rende gregge docile, cieco, fe-
scono le pessime idee. Ciò vale anche per l’ap- lice nella sequela del pastore. I cuscinetti
parente scontro buoni/cattivi, che finisce nel protettivi dinanzi a ogni disagio creano fra-
pregiudizio e nella violenza, fisica o morale, gilità esistenziale: di qui l’ansia e la depres-
per togliere la parola a chi non piace, «offen- sione di ragazzi che traferiscono alla reti so-
de» in quanto dissenziente, non conformista. ciali le loro emozioni e interazioni vivendo
La vita, piaccia o no ai fiocchi di neve, è nel paragone dell’aspetto fisico, dello status
una cosa seria. Il futuro è nero non solo per la sociale, nella sindrome «fomo», fear of mis-
fragilità, l’assenza di passione e il senso malin- sing out, la paura di essere esclusi da eventi o
teso della libertà delle ultime generazioni, ma contesti collettivi. Il carnevale perenne ha
perché si estenderanno l’impreparazione e la pesanti conseguenze: si desidera il gruppo,
bassezza morale delle classi dirigenti, l’infanti- la moda. Chi non utilizza certi termini o
lismo di massa, la sindrome di Peter Pan che non partecipa a determinati riti e abitudini,
annega nella futilità, nel vuoto, nell’impero è deriso, bullizzato, isolato come deviante.
dell’effimero. I giovani cercano seguaci, non amici, man-
Si vive in una sorta di assenza protratta cano di vera libertà e non saprebbero utilizzar-
all’infinito. Abbondano i titoli accademici ma la; i superstiti genitori e nonni fanno da su-
mancano i colti e i preparati. Molti frequenta- pervisori permanenti a soggetti che non arri-
no l’università come un gregge addormentato veranno alla condizione di adulti. La carota è
senza capacità critica né franchezza nella di- la condiscendenza permissiva, ma anche il vi-
scussione. La vita va affrontata a viso aperto, deogioco stupido o violento offerto a navigli
allenati alla fatica del fare e della conoscenza, portati dal vento che il mare dell’esistenza fa-
lontani dalla pomata emolliente dell’iper- rà naufragare. La fragilità è il primo passo,
protezione, alieni al frastuono della discoteca poi arrivano insicurezza, ansia, irritazione, de-

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bolezza fisica. Finiranno per diventare pessi- ta. Troppi cervelli in formazione sono occu-
mi cittadini. Senza colpa, non sanno che cosa pati solo dai social network, il cui rumore in
siano la vocazione, la passione. Si limitano a cui tutti cercano approvazione manca di
muovere compulsivamente le dita sullo scher- profondità oltreché di motivazioni personali:
mo come sonnambuli senza capire che cosa cosí fan tutti. Sono scomparsi i giochi esterni,
leggono o vedono. Li dispensiamo dalla burra- fisici, c’è meno tempo per uscire, socializzare,
sca, ma se proteggiamo i giovani da ogni espe- presi dalla febbre degli schermi, dalla dipen-
rienza potenzialmente perturbatrice, li ren- denza da ciò che gli altri dicono attraverso lo
diamo incapaci di combattere, quando usciran- schermo. Tutti giudicano tutto in una babilo-
no dal cono protettivo. nia superficiale intrisa di perfidia. Non ci
Non c’è autorevolezza, autocontrollo, te- sono idee proprie, ma si trema dinanzi alla di-
nuta interiore, tensione a migliorarsi. La sapprovazione o al temuto «non mi piace», il
protezione amniotica genera depressione, insi- pollice verso nel nuovo Colosseo.
curezza, sino ai disturbi psichici e alla piaga L’osservazione dei piú giovani, privi di
dei suicidi. Troppi sono incoscienti della vio- filtri culturali ed esperienze consolidate, con-
lenza che vivono e qualche volta praticano. vince che la società occidentale vive in tempo
Attraversare esperienze difficili e traumi raf- sospeso, irreale, dove il presente è un attimo
forza il carattere. La dinamica dell’ipersicu- inerziale, freddo, entropico. Il mondo che of-
rezza, l’incultura della bambagia si basa su er- friamo a chi sta entrando nella vita è un falso
rori fondamentali: la saggezza popolare sape- paradiso farmaco-pornografico di individui in-
va che «quel che non strozza, campa», tempra comunicabili che trascinano esistenze fanta-
e permette di separare la sfera emozionale dal- smatiche. Lo sguardo sulle generazioni degli
la reazione matura, dalla presa di distanza, evanescenti, precocemente estenuati fiocchi
premessa dell’equilibrio personale. di neve, ci porta a un sentimento autunnale,
I nati dopo il 1982 mostrano tassi di suici- la malinconia. Cadono le foglie, non solo sul
dio via via piú elevati in base all’anno di nasci- capo della generazione «fiocchi di neve».

Vedi Il Covile nn. 654 e 655 gennaio 2023.

dIl Covilef Wehrlos, doch in nichts vernichtet / Inerme, ma in niente annientato (Konrad Weiß Der christliche Epimetheus) №657

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