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7 Febbraio 2023
tra i nati dopo il 1995, la iGen, i nativi digitali emozionale. Si deve tornare a crescere sce-
ossessionati dalla sicurezza, fisica ed emotiva. gliendo tra tesi contrastanti, sostenute da prin-
Il dramma è che cipi saldi, premessa della capacità di decisio-
credono di doversi mettere in salvo dagli
ne. I giovani trascorrono in una Disneyland
incidenti automobilistici o dagli attacchi virtuale l’età piú importante della vita. Ragaz-
sessuali nei campus universitari, ma an- zi che non diventano uomini e ragazze che
che della gente che ha idee diverse dalle senza l’approvazione dei «mi piace» piangono
loro. sperdute. Serve ripristinare la forza delle idee
e l’idea della forza, intesa come tenuta mora-
È la chiusura della mente prodotta dal politi- le, resistenza alle avversità. Basta con l’enfa-
camente corretto, che si rivela sempre piú un tizzazione confusa delle emozioni di bambole
potente fattore di guerra cognitiva contro la e burattini manipolabili, preda di ogni timo-
persona, espropriata delle parole e separata re, facili obiettivi di propaganda e falsità.
dalla realtà.
La maggioranza dei Millennials è debo-
La seconda menzogna è emozionale: confi- le, ipersensibile, manichea. Non è preparata
da sempre nei tuoi sentimenti. Si insegna che a guardare in faccia la vita, che è conflitto,
se qualcosa dà fastidio, si tratta di un male. Di né la democrazia tanto esaltata, che è dibatti-
qui nasce la pratica dei boicottaggi a coloro to. Corre verso il fallimento a testa in giú.
che sostengono «idee erronee», nonché l’as- Generazioni che temono il linguaggio, im-
surdo concetto che le università debbano pro- pauriti da parole o significati, ignari della
teggere gli studenti dal confronto. L’attuale realtà: è la neo cultura dell’ultra sicurezza
deriva è la prova della facilità con cui attecchi- (safetysm) che rende gregge docile, cieco, fe-
scono le pessime idee. Ciò vale anche per l’ap- lice nella sequela del pastore. I cuscinetti
parente scontro buoni/cattivi, che finisce nel protettivi dinanzi a ogni disagio creano fra-
pregiudizio e nella violenza, fisica o morale, gilità esistenziale: di qui l’ansia e la depres-
per togliere la parola a chi non piace, «offen- sione di ragazzi che traferiscono alla reti so-
de» in quanto dissenziente, non conformista. ciali le loro emozioni e interazioni vivendo
La vita, piaccia o no ai fiocchi di neve, è nel paragone dell’aspetto fisico, dello status
una cosa seria. Il futuro è nero non solo per la sociale, nella sindrome «fomo», fear of mis-
fragilità, l’assenza di passione e il senso malin- sing out, la paura di essere esclusi da eventi o
teso della libertà delle ultime generazioni, ma contesti collettivi. Il carnevale perenne ha
perché si estenderanno l’impreparazione e la pesanti conseguenze: si desidera il gruppo,
bassezza morale delle classi dirigenti, l’infanti- la moda. Chi non utilizza certi termini o
lismo di massa, la sindrome di Peter Pan che non partecipa a determinati riti e abitudini,
annega nella futilità, nel vuoto, nell’impero è deriso, bullizzato, isolato come deviante.
dell’effimero. I giovani cercano seguaci, non amici, man-
Si vive in una sorta di assenza protratta cano di vera libertà e non saprebbero utilizzar-
all’infinito. Abbondano i titoli accademici ma la; i superstiti genitori e nonni fanno da su-
mancano i colti e i preparati. Molti frequenta- pervisori permanenti a soggetti che non arri-
no l’università come un gregge addormentato veranno alla condizione di adulti. La carota è
senza capacità critica né franchezza nella di- la condiscendenza permissiva, ma anche il vi-
scussione. La vita va affrontata a viso aperto, deogioco stupido o violento offerto a navigli
allenati alla fatica del fare e della conoscenza, portati dal vento che il mare dell’esistenza fa-
lontani dalla pomata emolliente dell’iper- rà naufragare. La fragilità è il primo passo,
protezione, alieni al frastuono della discoteca poi arrivano insicurezza, ansia, irritazione, de-
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bolezza fisica. Finiranno per diventare pessi- ta. Troppi cervelli in formazione sono occu-
mi cittadini. Senza colpa, non sanno che cosa pati solo dai social network, il cui rumore in
siano la vocazione, la passione. Si limitano a cui tutti cercano approvazione manca di
muovere compulsivamente le dita sullo scher- profondità oltreché di motivazioni personali:
mo come sonnambuli senza capire che cosa cosí fan tutti. Sono scomparsi i giochi esterni,
leggono o vedono. Li dispensiamo dalla burra- fisici, c’è meno tempo per uscire, socializzare,
sca, ma se proteggiamo i giovani da ogni espe- presi dalla febbre degli schermi, dalla dipen-
rienza potenzialmente perturbatrice, li ren- denza da ciò che gli altri dicono attraverso lo
diamo incapaci di combattere, quando usciran- schermo. Tutti giudicano tutto in una babilo-
no dal cono protettivo. nia superficiale intrisa di perfidia. Non ci
Non c’è autorevolezza, autocontrollo, te- sono idee proprie, ma si trema dinanzi alla di-
nuta interiore, tensione a migliorarsi. La sapprovazione o al temuto «non mi piace», il
protezione amniotica genera depressione, insi- pollice verso nel nuovo Colosseo.
curezza, sino ai disturbi psichici e alla piaga L’osservazione dei piú giovani, privi di
dei suicidi. Troppi sono incoscienti della vio- filtri culturali ed esperienze consolidate, con-
lenza che vivono e qualche volta praticano. vince che la società occidentale vive in tempo
Attraversare esperienze difficili e traumi raf- sospeso, irreale, dove il presente è un attimo
forza il carattere. La dinamica dell’ipersicu- inerziale, freddo, entropico. Il mondo che of-
rezza, l’incultura della bambagia si basa su er- friamo a chi sta entrando nella vita è un falso
rori fondamentali: la saggezza popolare sape- paradiso farmaco-pornografico di individui in-
va che «quel che non strozza, campa», tempra comunicabili che trascinano esistenze fanta-
e permette di separare la sfera emozionale dal- smatiche. Lo sguardo sulle generazioni degli
la reazione matura, dalla presa di distanza, evanescenti, precocemente estenuati fiocchi
premessa dell’equilibrio personale. di neve, ci porta a un sentimento autunnale,
I nati dopo il 1982 mostrano tassi di suici- la malinconia. Cadono le foglie, non solo sul
dio via via piú elevati in base all’anno di nasci- capo della generazione «fiocchi di neve».
dIl Covilef Wehrlos, doch in nichts vernichtet / Inerme, ma in niente annientato (Konrad Weiß Der christliche Epimetheus) №657