Sei sulla pagina 1di 6

26/5/2020 Il bisturi della Scapigliatura

ADERISCI AL CICAP - ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Chi siamo Cosa Facciamo Indagini Archivio Cosa puoi fare tu Soci Sostienici Login

Il bisturi della Scapigliatura Categorie

Legami e simpatie letterarie tra il movimento artistico degli Scapigliati e


MISTERI E INSOLITO SALUTE
quello positivista dei pietri catori

In Articoli 02-08-2006 di Alberto Carli


Sullo stesso argomento

Nel clima culturale italiano della seconda metà del XIX secolo, l'impegno che la Scapigliatura e il I tre alchimisti
Verismo profusero nel ritrarre la cultura scientifica del Positivismo diviene sintomatico di un
dualismo sempre sospeso tra repulsione e attrazione nei confronti della scienza moderna e degli
studi anatomici in particolare.
MISTERI E INSOLITO

Accanto alle morgues, ai cimiteri di memoria ossianica e pre-romantica, accanto alla descrizione
degli ospedali, delle corsie, dei degenti e dei medici loro carnefici (in un'iperbole ben distante dal Il mistero dei corpi di pietra
vero, ma estremamente affascinante dal punto di vista letterario), si aprono addirittura le aule
delle Accademie di Belle Arti di Brera e le sale autoptiche dell'Ospedale Maggiore di Milano. Qui,
quotidianamente, si svolgevano infatti le lezioni di "anatomia estetica" destinate ai pittori e agli MISTERI E INSOLITO
scultori, che alcuni, nel corso della storia, hanno suggestivamente voluto più esperti degli stessi
medici in fatto di anatomia. Il nesso tra la figurazione artistica del vero, nella sua più concreta Ecco il mistero dei "corpi
fisicità, e la metafora mortuaria di un mondo percepito in disjecta membra circum da poeti e pietri cati"
scrittori è molto più saldo di quanto non si immagini.
Ai luoghi erotici tipici del legame romantico tra
MISTERI E INSOLITO
amore e morte, la Scapigliatura impone con
decisione le stimmate della modernità attraverso
l'esasperante e macabro ritratto della scienza
moderna. Il cuore umano, vero "guazzabuglio" Prometeo
dell'ispirazione poetica, resta anche qui il vero
protagonista, sebbene sotto mutate vesti: Arrigo
Fandonie - Flim-Flam!
Boito ne versifica la dissezione nella sua Lezione
di James Randi
d'anatomia; la distruzione, la scomposizione in
LIBRI 16.52 €
parti, la conservazione del muscolo cardiaco,
sempre carico di implicazioni affettive, rimandano
Collezione Spirito (Accademia dei Fisiocritici, Siena). metaforicamente alla scarnificazione dell'anima e
alle fasi dell'ipotetica preparazione del sentimento
in sé, richiamando, proprio nel gesto della
dissezione, una diversificazione in parti molteplici dell'unicità. Il sentimento irrazionale, cioè, così Avventure nel mistero (Q2)
scomposto, sopravvive solo come forma morta, sotto teca, in un mondo razionalmente scientifico di James Randi

e classificatore. LIBRI 9.90 €

Infatti, anche nel laboratorio del preparatore lodigiano Paolo Gorini, ritratto dal vero dalla penna
del suo caro amico Carlo Dossi e da altri esponenti della Scapigliatura, trova spazio, oltre a una
mano "aristocraticissima", un cuore preparato a secco: "Nella biografia di Gorini sarebbe degno
di descrizione il suo laboratorio [...]. Teste imbalsamate su busti di gesso: il cuore della fanciulla,
della durezza dell'agata; il glande del giovinetto; la mano aristocraticissima; il tavolino, dalla
tavola intarsiata a marmi animali e dai piedi di veri piedi".
È suggestivo Per una migliore
osservare esperienza
allora che di navigazione
tra i preparati questo
conservati presso sito usa
l'Ospedale dei cookies
Vecchio di Lodi si (Vedi Policy). Abilita i Cookies
distingue ancora una mano femminile, elegantemente allungata e dalle dita perfettamente
conservate, appartenuta un tempo a un'adolescente; poco lontano da essa riposa un cuore privo
Disabilita i Cookies X
di patologie. Si tratta forse degli stessi preparati descritti da Carlo Dossi nelle Note azzurre, ma

https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=102110 1/6
26/5/2020 Il bisturi della Scapigliatura
ciò che qui soprattutto importa sottolineare è
quanto, nella forma dell'organo conservato -
quando non dell'intero corpo - il preparato
anatomico diventi la rappresentazione più
concreta, il vero "documento umano", della
morte di una leggiadria in dissoluzione, fosse
anche solo per il particolare che il cuore
conservato da Gorini, "duro come l'agata", è
un cuore di fanciulla, sorella in cattiva sorte
del "fiore languente" sezionato dall'anatomista
di Arrigo Boito in Lezione d'anatomia, della
Busto di giovanetta pietrificato da Segato (Universitá di
sfortunata modella Carlotta nella novella
Firenze).
Un corpo di Camillo Boito, fratello di
Arrigo, e dell'altrettanto malcapitata
giovane crestaia di Bernardino Zendrini, più esplicito cantore, nella sua La lezione di
anatomia, della distanza tra cuore romantico e cuore scientifico. Ed è naturale, dunque,
che alla figura letteraria della bella defunta si leghi, peraltro, un sentore di erotismo
mortuario:

""Vieni a vedere il bel pezzo" dissemi allegramente il dottore Martini, di sulla porta del
luogo, che, sì, temuto dai poveretti, noi chiamiamo il teatro [...] e, traendomi seco mi
addusse a una marmorea tavola sulla quale giaceva, nudo e bianchissimo, il corpo di una
giovine morta".

Si tratta di un erotismo noir che ancora oggi, a voler tentare una rapida ma dovuta
incursione nella contemporaneità, in alcuni suoi romanzi, non sembra abbandonare la
penna di Giorgio Todde. Lo scrittore sardo, che nelle sue opere più note ha saputo ritrarre
con successo la figura di Efisio Marini (anch'egli pietrificatore e contemporaneo di Paolo
Gorini), non lesina certo scene simili a quelle immaginate da certa Scapigliatura:
"Con l'aiuto di Dehonis ha calato il corpo della ragazza in
una vasca piena d'acqua, e ha sciolto i suoi sali
consumando tutti quelli che ha portato. Ogni due ore
controlla gli effetti cristallizzanti e il colore bruno della pelle
[...]. Le apre le palpebre perché la soluzione ci arrivi più
facilmente. Gli occhi devono stare così, aperti, è una delle
cose che ha imparato all'inizio. Diventano di pietra meglio
che con le palpebre abbassate; non sono al mondo, questo
no, almeno non in quello in cui lui li vuole trattenere, ma
deve fare così se vuole che Graziana sia la continuazione di
Graziana".

Al di là dei romanzi, tuttavia, è leggendo i due testamenti


olografi lasciati da Paolo Gorini che si intuisce chiaramente
Catalogo del Museo Gorini di Lodi.
quanto fosse veritiera la penna della Scapigliatura nel
descrivere il laboratorio dello scienziato.

Date le abitudini, dunque, Gorini non poteva che pizzicare la corda macabra di una
letteratura non ancora approdata al "romanzo sperimentale", proprio del Verismo, e
ancora attenta, invece, a cogliere l'eco di ritratti scientifici più suggestivi che realistici. In
uno dei due testamenti Gorini scriveva: "C'è in una stanza a pian terreno, collocata vicino
alla porta d'ingresso, un tal cumulo spaventoso di materie animali in disfacimento quale
non si sarebbe mai creduto potere esistere. Pochi reggono all'orrendo spettacolo [...] Di
tutta questa roba non c'è da salvare che un coso verde tutto impolverato, infilzato in
un'acuta bacchetta di ferro, che ad esaminarlo da vicino pare qualche cosa come un
giovine conservato. E infatti questo è il famoso Pasquale, il primo morto che azzardai
preparare per intero".

E Dossi non mancava di sottolineare: "Gorini convisse coi soli morti per dei mesi di
seguito. Lavorava di notte - dormiva di giorno. E sull'alba ritornandosene egli a casa dal
laboratorio, allorché incontrava qualche persona viva si tirava - diceva lui - contro il muro
Per una migliore esperienza di navigazione questo sito usa dei cookies (Vedi Policy). Abilita i Cookies
con quella stessa paura che avrebbe avuta quel vivo alla vista di un morto. A Torino,
quando fu per sottoporre al giudizio di una Commissione accademica i suoi preparati
Disabilita
tenea nella sua stanza da letto pezzi di gambe e di braccia i Cookies
nei cassettoni X
e nel comodino.
Sotto il letto avea poi un bimbo essiccato - nella saccoccia dita, nel taschino del gilet
https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=102110 2/6
26/5/2020 Il bisturi della Scapigliatura
bottoni scolpiti in carni impietrite ecc.".

Già nel 1870, era stata allestita dal Comune di Lodi un'esposizione agricola, di risonanza
almeno lombarda, dedicata, in alcune sue parti, ai preparati di Gorini: "All'Esposizione di
Lodi la statua fatta col cadavere intero dell'uomo, statua a cui aspirava da tanti anni, non
potè, è vero, ancor figurare, ma i pezzi che io vi presentai bastarono a dimostrare che
ormai mi era possibile l'attuarla e che non vi si opponeva più alcuna difficoltà che non
fosse d'indole puramente economica".
Non è allora difficile immaginare quanto Paolo Gorini
apparisse agli occhi della Scapigliatura come profeta
non riconosciuto in patria, affossato in una miseria
ancora una volta simile, per dirla con un altro noto
autore della "compagnia brusca" di Milano, Cletto
Arrighi, a quella "di un duca, a cui tocca di licenziare
una dozzina di servitori, vendere molte coppie di
cavalli, e ridurre a quattro le portate della sua tavola".
Inoltre, a voler sancire ancora maggiormente il
legame tra Gorini e la Scapigliatura, nel gennaio del
1874, a Milano, veniva a mancare Giuseppe Rovani.
Preparato di Segato (Universitá di Firenze).
Gli amici e i congiunti del romanziere decisero di
eternarne le fattezze terrene avvalendosi dell'opera di
Paolo Gorini. Ed è proprio al cadavere di Rovani e al
metodo con cui venne eseguita la preparazione che si riferisce il documento recentemente
rinvenuto da chi scrive presso l'Archivio Storico di Lodi. Qui lo scienziato annota: "Poi
versai dentro il liquido uguale a soluzione di 5 Kg. Di sublimato corrosivo e 2 etti di acido
arsenioso in 15 litri di spirito di vino e 15 litri di acqua. Verso le tre ore cominciai a versare
il liquido e alle 5 ore ne aveva già adoperato 20 litri. Il giorno dopo verificai che l'injezione
[sic] vascolare era andata dappertutto meno che nella gamba sinistra e che l'injezione
extravascolare arrivava da una parte al collo e alle spalle e dall'altra parte ai ginocchi.
Versai altri 6 litri di liquido ed il giorno dopo (30 gennajo 1874) vidi l'injezione
extravascolare essere penetrata dappertutto fuorché nella gamba sinistra".

In particolare, Gorini, così come ha già ricordato Sergio Luzzatto, divenne particolarmente
celebre all'indomani della morte di Giuseppe Mazzini, occorsa nel 1872. Lo scienziato, in
quell'occasione, era stato chiamato precipitosamente a Pisa; il processo era stato lungo e
difficile. La mummia di Mazzini avrebbe dovuto rappresentare una vera e propria reliquia
laica nell'idea del suo più acceso sostenitore, quello stesso Agostino Bertani che
convinse uno scettico Gorini a continuare il lavoro già parzialmente intrapreso a Pisa. La
reliquia di una fede laica, mummificata alla stregua di un faraone, di un santo o di un
pontefice, secondo Bertani, avrebbe rappresentato in quel momento un'arma se non
efficace, almeno di sicuro impatto nella lotta culturale e politica, accesissima, fra parte
dello Stato laico e parte della Chiesa.

Paradossalmente, a legare i due poli in opposizione su un comune terreno di scontro, in


questo caso, è proprio il concetto di reliquia, intesa come perpetuazione del ricordo nella
sua forma più tangibile. Nel capitolo XXXII dei Promessi sposi, Alessandro Manzoni
ricordava la lugubre processione dei milanesi radunati intorno al reliquiario di san Carlo
che Federigo Borromeo, riluttante e compreso in una fede molto lontana da quella
popolare di un povero e pestilenziale "volgo disperso", acconsente ad esporre "per otto
giorni, sull'altar maggiore del duomo": "Dai cristalli traspariva il venerato cadavere,
vestito di splendidi abiti pontificali, e mitrato il teschio; e nelle forme mutilate e
scomposte, si poteva ancora distinguere qualche vestigio dell'antico sembiante, quale lo
rappresentano l'immagini, quale alcuni si ricordavan d'averlo visto e onorato in vita".
La conservazione di un vero martire della
causa italiana come Mazzini, "beatificato" dai
suoi seguaci, non avveniva attraverso un
miracolo, ma secondo le logiche di formule
chimiche, certamente segrete, ma
teoricamente riproducibili e verificabili,

Per una migliore esperienza disecondo i desiderata di una religione laica e


navigazione questo sito usa dei cookies (Vedi Policy). Abilita i Cookies
scientifica. Se poi, in tempi di materialismo, è
uno scienziato a occuparsi dell'importante
Disabilita
mummificazione, i Cookies
assumendo attraversoXla
segretezza della formula con cui opera le vesti
https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=102110 3/6
26/5/2020 Il bisturi della Scapigliatura
di un sacerdote, ciò accresce il valore della
Collezione Spirito (Accademia dei Fisiocritici, Siena).

reliquia stessa, facendone un'icona della


modernità scientista capace di vincere la
morte (o di perpetuarla in una sua continua parodia) attraverso una tecnica che diviene
"mistero" e, contemporaneamente, illusorio lume scientifico.

L'apoftegma baconiano scientia et potentia humana in idem coincidunt, nella seconda


metà del XIX secolo, dunque, rivisto e rivoluzionato alla luce della modernità, sembra
mutare il proprio significato più intimo e la scientia, intesa in origine nel suo significato
più vasto di conoscenza, per il positivismo diviene scienza sperimentale, legandosi così al
concetto di applicazione. Tale applicazione comporta necessariamente un suo contatto
con la sfera del sociale, tramite l'ambito politico, così come, altrettanto, implica
l'assunzione di un vero potere ideologico, oltre che conoscitivo. In un'Italia in cui medici e
scienziati diventano personaggi pubblici e protagonisti ufficiali della vicenda nazionale,
capaci di modificare concretamente la realtà con l'affermazione delle loro idee, la
saldatura tra teoria e prassi, o meglio, tra ricerca scientifica e impegno politico, è certa.

La tecnica scientifica svolge quindi una funzione pratica, strumentale e accessoria al


significato filosofico ben più profondo che alcuni attribuirono all'agire di Paolo Gorini,
legandolo - probabilmente al di là della consapevolezza dello scienziato stesso - a luoghi e
simboli di natura esoterica. La pietrificazione di Giuseppe Mazzini vive allora di un gesto
duplice e bifronte che sa comprendere ed esaltare la potenza di un processo scientifico
"miracoloso" quanto controllabile e capace di vedere nel segreto della formula adottata il
mistero che le fedi, anche se laiche, spesso richiedono.

Alberto Carli 'Direttore della "Collezione Anatomica Paolo Gorini", Lodi

Bibliografia'

Boito C., Un corpo, in Id., Storielle vane (1971), a cura di M. Guglielminetti, Roma: Selva, p.
122.
L'Accademia di Belle Arti milanese vantò una celebre scuola di anatomia di cui furono docenti
illustri Gaetano Strambio e Alessandro Lanzillotti Buonsanti (fratello del più celebre Nicola). Cfr.
A. Carli, Anatomie scapigliate. L'estetica della morte tra letteratura, arte e scienza (2004),
Novara: Interlinea.

Allegri A., Il Museo Paolo Gorini (1981), Lodi: USSL; Stroppa A., "Gorini, scienziato e patriota.
Il genio lodigiano che andava a braccetto con la morte", in Il Cittadino, 28 gennaio 2003;
AAVV, Storia di uno scienziato. La Collezione anatomica "Paolo Gorini" (2005), a cura di A.
Carli, Azzano San Paolo: Bolis.

Dossi C., Note azzurre(1964), a cura di D. Isella, Milano: Adelphi, n. 2739.

Dossi C., Ritratti umani. Dal calamajo di un medico (1992), a cura di L. Della Bianca, Milano:
Istituto Propaganda Libraria, p. 81.
Gli esperimenti dei pietrificatori ottocenteschi hanno ispirato numerosi poeti e scrittori. Questi, nei
tentativi spesso riusciti di molti scienziati lontani dal mondo della ricerca istituzionalizzata, hanno
ravvisato spunti di sicuro interesse per la realizzazione di opere spesso di matrice popolare e
legate alla produzione di genere. Il filone prende le mosse proprio dalla Scapigliatura e dal
Verismo, ma è capace di approdare fino ai giorni nostri con il ciclo mariniano di Giorgio Todde,
che contempla ben quattro titoli dedicati al pietrificatore sardo, e con il romanzo Corpi di pietra,
dell'esordiente Luigi Garlaschelli, già noto, comunque, per la sua attività di ricerca. Non si
dimentichi, comunque, che Paolo Gorini, con i suoi preparati anatomici, a testimonianza del
fascino morboso del personaggio, compare tra gli albi di Sergio Bonelli, il celebre editore di Dylan
Dog, in A. Castelli, Martin Mystère. Almanacco del mistero 1995, Milano: Bonelli.

Todde G., Lo stato delle anime (2001), Milano: Frassinelli, pp. 69-70.

Gorini P., Autobiografia (1881), Roma: Dossi, Perelli e Levi editori, p. 77.
Per
Dossi C.,
una
Note
migliore
azzurre,
esperienza
cit., n. 3324.
di navigazione questo sito usa dei cookies (Vedi Policy). Abilita i Cookies
Gorini P., Autobiografia, cit., p. 38.
Disabilita i Cookies X
Arrighi C., La Scapigliatura e il 6 febbrajo (1988), a cura di R. Fedi, Milano: Mursia, p. 28.

https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=102110 4/6
26/5/2020 Il bisturi della Scapigliatura

Tweet di @cicap
CICAP
@cicap

Torna il Giandujotto scettico che ci narra di come si


pensava all'essere umano del #futuro in piena Era
Fascista: meccanico e molto simile ad un #robot.
Curiosi? Nell'articolo del @cicap_piemonte trovate
immagini, testi e materiale d'epoca!
cicap.org/piemonte/cicap…

5h

CICAP
@cicap

A che punto è la notte 21 – Altre foto di paura


queryonline.it/2016/01/20/a-c… 🦠Quale tempo fa vi avevamo proposto un
post riguardo la matematica dietro la
trasmissione di una malattia infettiva. Giulio
Incorpora Visualizza su Twitter
#Gallera, assessore al Welfare della regione
Lombardia ha affermato: “L’indice Rt a 0,51
vuole dire che per infettare me bisogna trovare
due persone nello stesso momento infette.
Questo vuol dire che non è cosi semplice
trovare due persone infette nello stesso
momento per infettare me”. • 🦠Ribadiamo
che Rt misura la velocità di diffusione del virus
mentre l’R0 che vi abbiamo spiegato la scorsa
volta indica il numero che misura la potenziale
trasmissibilità di una malattia infettiva, cioè
quante persone riesce a contagiare
potenzialmente un individuo infetto in una
popolazione in cui nessuno è immune. Se ogni
persona ne contagia un’altra, R0 equivale a 1.
Se il numero è superiore a 1 signi ca che ogni
persona ne può infettare più di un’altra. L’R0
del SARS-CoV-2 è stato stimato essere a
marzo tra 2 e 2,5, cioè ogni persona infetta
può contagiarne altre 2 o 2,5. Per semplicità,
consideriamo che R0 valga 2: il paziente zero
ne contagia due, i quali ne infettano altri
quattro, questi quattro ne infettano otto, che
ne infettano sedici, e così via in maniera
esponenziale. Se R0 è uguale a 1 —> ogni
infetto in media ne contagia un altro, che ne
contagia un altro a sua volta e così via. Se R0
è minore di uno —> è probabile che un infetto
non trasmetta la malattia a nessun altro. Se ci
sono 10 infetti e R0 è 0,7 potranno contagiare
7 persone che, a loro volta, potranno
contagiarne 5, che potranno infettarne circa 3
e così via. La catena di contagio si ferma e
l’epidemia si spegne da sola

Notizie Bookshop Corsi Convegni FAQ Top

© Copyright 2020 CICAP - Associazione di Promozione Sociale - Cod. Fisc e P.IVA 03414590285 Chi siamo Contatti Policy Privacy

Per una migliore esperienza di navigazione questo sito usa dei cookies (Vedi Policy). Abilita i Cookies

Disabilita i Cookies X

https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=102110 6/6
26/5/2020 Il bisturi della Scapigliatura

Cfr. Carli A., "I manoscritti inediti di Luigi Rovida e le formule segrete di Paolo Gorini", in Studi
Tanatologici, I, 1, 2005, pp. 161-177.

Manzoni A., I promessi sposi (1995), Milano: Mondadori, p. 608 (volume anastatico
dell'edizione Guglielmini e Redaelli).

Luzzatto S., La mummia della Repubblica. Storia di Mazzini imbalsamato (2000), Milano:
Rizzoli, p. 22: "perciò i medici pontifici avevano spesso tentato di imbalsamare i cadaveri dei
papi: per offrirli alla devozione dei fedeli durante la novena funebre, che coincideva con il
regime di sede vacante, ma anche per suggerire - in assenza di esalazioni pestilenziali - che
fossero morti in odore di santità. Quanto ai corpi dei principi, tra Medioevo e Rinascimento si
era provato a imbalsamarli con analoghe intenzioni: per favorire l'ordinato svolgersi della
successione, e inoltre per alimentare leggende agiografiche sugli effluvi delle loro spoglie. A
dispetto di tali propositi, per secoli le imbalsamazioni di papi e sovrani erano
immancabilmente fallite".

Colombo G., La scienza infelice. Il museo di antropologia criminale di Cesare Lombroso


(1975), Torino: Bollati Boringhieri.

Tratto da: Scienza & Paranormale N. 66

Share:   Tweet
Share
Mi piace Condividi

Mummificazione

Ti potrebbero interessare anche

La chimica delle mummie Quei corpi imbalsamati tra Le mummie di Roccapelago


Francia ed Italia e di Palermo

Chi Siamo Twitter Instagram

Il CICAP è un'organizzazione educativa e senza


finalità di lucro, fondata nel 1989 per promuovere
un'indagine scientifica e critica sul paranormale e le
pseudoscienze. Fa parte dell'European Council of
Skeptical Organizations. [...]

Recapito Postale Tel. Fax & email

Casella Postale 847 Tel.: 049 68 68 70


35100 Padova PD, Fax: 049 68 68 70
Italy email: info@cicap.org
Per una migliore esperienza di navigazione questo sito usa dei cookies (Vedi Policy). Abilita i Cookies

Altri contatti Disabilita i Cookies X

https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=102110 5/6

Potrebbero piacerti anche