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www.Josdonzr.it .

Scientific American

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Sommario
l'intelligenza umana potrebbe essere giunta a un
limite evolutivo. In futuro però forse arriveremo a un
livello più elevato di intelligenza in torma collettiva
grazie alla lecnologia. (Foto cervetlo: Adam Voortles.
lJnivefsità del Texas ad Austin; grafica: 2FAKE)
settembre 2011 numero 517

ELROSCIE z ASTRO,",O
36 I limiti dell'intelligenza 66 Un osservntorio per l'infrarosso
di Oollf,r/as Far di PaoloSaracello f /1111/0 Di Giorgio
Le leggi della fIsica potrebbero impedire al cervello umano l'osservatorio spaziale Herschel dell'Agenzia spaziale europea
di evolvere in una macrhi.na pensante ancora più polente studia l'universo nella radiazione infrarossa con una defini-
zione senza precedenti
ASTR(
4.4- Il sistema periodico del cosmo A"T \-tlA
di 1\('11 CI'OS7lX!/ 72 L'universo invisibiJe di Uerschel
Un semplicC' diagramma. pubblic-alo esanamente un seco- di Paolo SaraceTlo
lo fa. è ancora oggi il più importante strumento concettuale Galassie lontane e antichissime. nubi da cui nascono le stel-
dell'astrofisica stellare le e molecole che compongono oggetti celesti sono i prota-
gonisti dei primi dati inviati daJrosservatorio nell'inFrarosso
CAMBI IO CLIMATICO dell·Agenzia spaziale europea
50 L'ultimo grande
MEDICINA
riscaldamento globale
di LA'f' R. Kllmp 78 Profumo di umlLDO
di Jo/m /l. (A,r/sofl e AI/iflOlI F. ClII-ey
Lo studio di un repentino riscaldamento climatico avvenuto
ncl passato remoto del pianeta offre una lezione sul cambia- Capire come fa una zanzara a identificare i suoi obiettivi uma-
mento climatico in atto, la cui velocità non ha eguali nella ni può aiutare a migliorare le armi contro la diffusione della
storia della Terra malaria

O>MOlOGIA FISICA DEI M~TERIALI

56 L'eufant terrible deUa fisica 82 Lnboratorio grafene


1"le17:;1$I(l di Peler Byme di I "il/orio Pellegri"i e Maf'CtJ lV/illi
Leonard Susskind iniziò a ribellarsi d.. ragazzo. e non ha più Questo materiale permene di studiare relatività e meccanica
smesso di farlo. Oggi sostiene che la realtà ci rimarrà sempre quantistica in un frammento di carbonio
incomprensibile
HA INFOR
~ BIOLOGI~ 90 Se l'ho.eker spegne lo. luce
~ 60 L'evoluzione dell'occhio di Dovici )"1. Nicol
~ di Tr'Pmr D. /Jamb I virus inFormatid hanno iniziato a colpire sistemi di coo-
La ricostruzione del processo evolutivo da cui e emerso l'oc-
! chio umano vani fica la tesi del4ldiscgno intelligente»
[TOllo industriali. D prossimo bersaglio potrebbe essere la rete
elettrica

www.lescienze-i( LA·Scienze 5
Sommario

Rubriche
9 Editoriale
di "farco CalJanro

lO In edicola
12 Concorso fotograneo
15 Lm'ori in corso
IO Intervista
L'ecologo al computer di Sih'in Bel1croelli

18 iUudc in Ilal)'
Tra automobili ~ biomroicina di ILIi:::ili Gahaglio

20 Scienza c filosofia
Viaggiare n~l tempo ,Ii E/Nla Castellani

21 Appunti di laborntorio
nVesuvio: una bomba innescata? diEJoof"(lo Ikmcùu:II"
22 Il matematico impertinente
Prendiamo il toro per le coma di PiergWrgwOdffrrdlli

Ast"i & Particelle


Il lusso dclrignoranza di Roberto Ball,:ç/on

Homo sapiens
Variabili e primitivi (liGiorgio/I/II1J=i

97 COOl'dinate
20 Il costo umano dell'encrgia di .Ilari.' Fischefli

98 Rudi matematici
T~ arrotine da Zanzibar
di Hodolfo (1('dro. Pù:ro J-àhbri ~ Fmm:"t'tro Orlm::io

100 Libri & leml)O libero


lO •. PO\'era scienza
Caccia alferrore di PaoloA/fir!issimo

105 Pentole & l)rOveltc


l due segreti del bolognese di f)ario l1rr.s,'jol/;lli

23

'<'
23 Qu~tioni di famiglia 'l8 ViOle dal mare l'antmato '2 Prn::ht: airone scimmie

.
2/1 L'origine dci nuclei galanici arrivi dei mitocondri sono immuni al SIV
26 Un buco nero cirrondato d'acqua 'm Un gene per la lerrafenna 3.'S Segreti della memoria ~ig~nmca
27 In viaggio v~ Giov~ .0 Pe.ricolose ~missioni dal fuoco l·in.sosprttabil~ astuzia
27 Nuove sorp~ dal quark top '0 la zanzara si controlla dal satellite de.lla lucenola
28 Sesso: lutto merito dei parassiti S!l li salto ddJ'adenovirus •• Brevissimt'

6 Le Scicll7..(, .'ili sctlcmbrc :l011


--
Editoriale Comjtato scientifico

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l.esIie C. AieIo

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di Marco Cattaneo ~,WlIr'r*' dIrMIl:lre, Pri:Ip'n lD'
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fIocll.l4X*llIJUl ~
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Dall'occhio al cervello
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Prodigi e limiti dell'evoluzione
a struttura dell'occhio è co- Un corvdlo piu grand. sarebb< util. fi-
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ni CocJitim.l.awntii
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co tempo fa è stata uno dei troppa energia e rallenterebbero le comu-

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deIa c:aIikIrM. SIn Clil9l

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principali cavalli di baru>glia nicazioni ua le divcrse altt. lo stesso vale
degli oppositori della teoria se aumcntasse il numero delle connessio- ............... u.a ........
~d lIIca. HIIfWl:I

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darwiniana dell·evoluzione.. Come avrebbe ni. Collegamcnti pio sottili farebbero inve- cb:en:l!.1..mn1Iii dm

potuto un organo cosi complesso evolve- ce aumentare pericolosamente il rumore. ......


Mar)tIm a CollIge PII'Il. e CorIo ...........

-- --
SC:tIlOI ~ P\tJIIC .....
re sotto la sola••debole- spinta delle muta- rendendo inaffidabili i segnali. cosi come
zioni casuali t della seleziont naturalt? accade con la miniaturizzazione dei com- -.. """"'._........ docente di c:mmoklgiIll
Ebbene. come racconta Trevor aslJ'OfiSICa. ~ di
ElI_
Lamb a p. 60. la documentazion. ~
dretUn.Cl!Inlllrb'

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fossile e la ricerca biologica han- InIormalion 'ectInl*llW
no ormai svelato i meccanismi ........,
PoIicy, P'rinol!kln docInl8 d KWIZI dii
ILIOO. wmrvm StaM
evolutivi che in appena un cen- - . . . . S. GazmnIga
ewetln. SIglI Centef Jeffr8y O. Sachs
tinaio di milioni di anni, tra 600 ili' hl S11.Qy ~ MInd. li"elttn, ThIl E8nfI
e 500 milioni di anni fa, hanno
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trasformato un primitivo sensore """'"~
Teny 5efnowstd
luminoso per la regolazione dei CIOl:llJlaI dl1IrsbIl8lrt:a.
lXlce1IlIll di'enore
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ritmi circadiani nclle due forme """'"
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Barbin fprl!l"lW:)
per ftsicI
la 20(4)
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più raffinate di occhio che co-

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Daniet M. Kammen
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nosciamo ai giorni nostri: quel-

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lo composto degli insetti e quello
_a fotocamera. dei venebrati. E ... C8IIomIa a BenIeIey CIlatQ d genetica.

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d'altra pane questo fondamenta- CIw1stDI""""
.........
Stw1bd U'Wersity SC:tIlOI

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le strumento degli esseri viventi
w ..... Ial .
cb::enla dI~.
è tutt'altro che una pe:rfena mac- CIIIiIIorM ~
dt8lb'I~. C8'In
china da visione. come vorreb-
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,-- _e._ --
t.m'I!lr1illdTrfJI'Ikl
bero i detranori dell'evoluzione.
.......
cnam.Ongn~
'"""_Hau
-
la retina è disposta al contra- cb::enla d fisica Ill1sica

_.-- ..- .....


rio. i vasi sanguigni fanno om- ewetbll. HlònI:

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bra ai recettori. c'è la macchia
GrNl,~d
cieca. Come ~ l'evoluzione. non
...,.,.
Oob1lIl~cI ....... _ e . -

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potendo costruire un dispositi-
vo animale per la visione panendo da zero, ponenti elettronici. Insomma. per ogni p0s- .... & EIwcmwal PoicJ.
...,

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tiwaIl . . . . . ao

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avesse dovuto accontentarsi del materiale sibile innovazione ci sono controindicazio-
messo a disposizione dalla natura.
C'" 0'-
ni di naturcl fisica e biologica che .sembrano

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_s.,---
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--
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All'altro capo ddrOct:hio un altro vanificame la potenziale utilità.

-...-
gana altrl"tlanto affascinante e sofisticato. Siamo dunque arrivati al massimo svi- EmosI~_

il cervello, dove i segnali inviati dagli or- luppo della nostra intelligenza? Cosi sem- aclAl.-I . . . . Nr:tJeI
'* II: ila 19791
gani di senso vengono elaborati e ricompo- bra indicare l'articolo di Fax, pur lasciando Jotw'l P. Moore
...- ...

-- --
sti nella nostra immagine del mondo. Quel- uno spiraglio nella nostra capacità di sfrut- Ol::IC*lIadawnae
''''''--
........
---
lo di noi esseri umani, in particolare. ci ha taTe il compl~ della nostra intelligen- Md;:aI CdIIge, CorneI
permesso SU30rdinari progressi sulla stra-
da dclla conoscenza. Ma. come' si diceva. la
natura ha i suoi limiti. o meglio i suoi vin-
coli. e - a quanto spiega Douglas Fax a p.
38 - il cervello umano potrebbe essere vi-
za come entità collettiva. un po. comc fan-
no le api. Oppure possiamo confidare che
in futuro l'evoluzione sappia trovare nuo-
ve. sorprendenti soluzioni. In fondo le .in-
finite forme bellissime- di Charles Darwin
M. _ _

Miguel

........, --
dooIr1le c.negie MeIon

NIcoIeIiI
c:cnhaonI, e..lcf
Nu....... ;"lI,OtN
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G,.IiWlIiSllca.UlMIrsilà

cino al suo limite evolutivo. sono qui a celebrarne la potenza.

www.1escienze.il Le Scienze 9
In edicola

Dove sono tutti quanti?


Il primo contatto
iamo veramente soli? Forse è questo il più grande interrogativo sull'univer-

S so. a cui è dedicato Alfa ricerca di ET. quinto DVD della serie Le meraviglie
dell'universo. in edicola con .Le Scienze- di senembrt':. Se consideriamo che nel
cosmo ci sono 200 miliardi di galassie. ciascuna con miliardi e miliardi di stelle
con i relativi pianeti. è difficile immaginare la Terra come unico pono per la vi-
la. Ed i:: per questo motivo che la ricerca di un qualsiasi tipo di essere vivente extraterrestre
(microrganismo o simile a noi) passa per strumenti diversi, dai radiotelescopi a terra alle
sondc spaziali. che vanno alla SCOpClt3 di indizi su mondi lontani e vicini.lnolrrc. ncl ten-
tativo di rispondere a una delle domande più profonde per la nostra specie ha un ruolo im-
pon(lnte anche la comprensione di come ha avuto inizio la vita sulla Terra.
Negli anni cinquanta i chimici statunitensi Stanley Miller e Harold Urey riprodussero in
laboratorio le condizioni della Terra primordiale (metano. ammoniaca. idrogeno. acqua e
scariche elettriche). onenendo amminoacidi. cioè le molecole che compongono le protei-
n libro di ottobre,
inedito in Unlin
ne. Da allora si è scoperto che le condizioni
dell'esperimento di Miller e Urey si trova- Cercatori di specie
no anche al di fuori della Terrd. su oggetti
celesti anche molto diversi tra loro. Tuno ebbe inizio nel 1735, Quando il botani·
Per esempio sia Europa, una luna di co svedese carlo Unneo ideò un sistema per
Giove. sia Titano, una luna di Sarurno, so- identificare e classifICare le specie. 0, per dire
no sono stretta osservazione di son- con le sue parole. per mettere Of'dìne nell'ap-
de spaziali che hanno verificato parente caos della natura. Unneo era svede·
la presenza di condizioni fa- se, e lavorava nella -periferica- Università di
vorevoli alla vita. Forse pe- Uppsala. Ma il suo metodo era così potente
rò la prima prova di vita ex- da essere adottato presto in tutta Europa, e la
traterrestre arriverà con UJl nascente passione per le bizzanie della natu-
segnale radio, inviato d.. ra. unita alle Imprese di esploraton del calibro
qualche essere intelligen- di James Cook, che portavano con sé stuoli
te di un pianela lontano. di studiosi, fece Il resto.
ed c per qUl"Sto che schiere In pochi decenni l'Europa, e in particolare l'ln-
di radiotelescopi nel mondo ghilterra, fu invasa da una sterminata schie·
cascollano. il cielo alle radio- ra di specie esotiche, e spesso anche piut-
frequenze. Forse. ancora. il pri- tosto pericolose, in una interminabile sfida
mo contano, arriverà da sonde alie- nella caccia all'animale più strano tra scien-
ne. Oppure chissà, siamo davvero soli ziati, galantoomini eccentrici e nobili in cerca
nell'universo. un ottimo motivo per avere di emozioni forti.
ancora più rispeno e attenzione per la vita Cercatori di specie, lo splendido racconto di
di rutti. senza distinzione. Richard Conniff che troverete in edicola con
il numero di ottobre, ricostruisce la storia da-
Rl!'ooLl ICI.I .\BHO \ gli anni in cui per le strade di Londra sfilavano
opossum, anguiHe elettriche, rinoceronti. yak
Gli abbonati possono nchiedere (02.39633433 da telef""i oppure i singoli DVD, al prezzo
e carrozze trainate da zebù. E di coloro che
l'intera collana La conquista pUbblici ocellulan). Con le di € 6,90 ciascuno.
a rischio della Vita spendevano decenni tra le
dello spazio, composta da 6 stesse modalità st può Sono inoltre disponibili. al
DVD, al prezzo di € 35,00 richiedere la collana prezzo di € 7.90, tutti I volumi giungle tropicali per dare il proprio nome a un
(anziché € 41 .401 OIlIlU'e i Mentimatematiche. I grandi della Biblioteca delle scienze, nuovo procligio della natura o magari anche
singoli DVD al prezzo di € 6,90 incontri del FestivaJ della che possono essere Iichiesti solo a un minuscolo Iombri<xl. Spalancando le
ciascuno. telefonando al Matematica al prezzo di sempre al sef'VIZlO dJeflti, agli porte alla meravigliosa rivoluzione scientifICa
servizio clienti: 199,700.721 € 59,00 (anziché 69,(0) stessi numeri. di Char1es llaIwin.

IO Le Scicm.e .'i17 scttembre 2011


Anteprima

«-Le Scienze» alza gli occhi al cielo


In edicola a ottobre e novembre, a richiesta con la rivista, «Le Scienze Astronomia»

ovità in caS;l .Le Scienze».

N A onobre e novembre, in
edicola a richiesta con la
rivista, è disponibile .Le
Scienze Astronomia., nu-
muo unico pensato sia per gli appassionati
dclJa ricerca che ha gli occhi puntati al cie-
lo sia per gli astrofili che non si stanche-
rebbero mai di andare a caccia di ogget-
ti celesti.
In 'ILe Scienze Astronomia. sono affron-
tati e approfonditi da espeni imernaziona-
li dci settore i temi più impananti dell'at-
tuale ricerca astronomica c astrofisica, ai
quali Cdedicata una corposa sl'Zione della
rivista. Nelle pagine di questa sezione po-
tele trovare, tra gli ailli. Ire articoli in cui
sono illustrati i primi sorprendenti risulta-
ti di telescopi spaziali - Herschel e Planck
dell'Agenzia spaziale europea e Keplcr del-
la NASA - grazie il cui si stanno compren-
dendo sempre meglio diversi aspetti della
nascita e dc:.ll"evoluzione dell'universo. e
della formazioni di pianeti e sistemi plane-
tari extraSOlari.
Un'altra sezione è dedicata al dinamico
mondo degli astrofili, In queste pagine c'è
spazio per .passeggiate tra le stelle- che è
possibile fare anche con semplici binoco-
li e telescopi amatoriali (compresi i consi-
gli per ottenere i risultati migliori dalle os-
servazioni), per gli appuntamenti da non
mancare nel cielo d'autunno e per la vi-
sione delle immagini più belle scaUale da
astrofili con la passione dello scatto.
In .le Scienze Astronomia. potete tro-
vare anche recensioni di libri che trattano
argomenti di ricerca e di testi pensati so-
prattuno per il mondo amatoriale delle os-
servazioni. Non manca. inolrre. una sezio-
ne dedicala alle notizie sulle scopene più
recenti in campo astronomico e astrof.lSico.
n tuno accompagnato da splendide imma-
gini e illustrazioni dettagliate per andare
alla scopena delle meraviglie e dei segreti
dell"universo in modo accessibile ma rigo-
roso dal punto di vista scientifico. Non re-
sta che augurarvi: buona lenum!

Le SciCI17"c Il
Lavori i n corso
acura di Giovanni Spataro

Verso la foglia artificiale


Passi avanti nei dispositivi per scindere
l'acqua grazie alla luce solare

Una sana competizione fa bene aJla ricerca. Lo dimosrrano due di-


versi srudi su tccnologie per foglie artificiali (si veda RnnJ,'rnlarr la
foglia. in .Le Scienze. n. 509. gennaio 2011) di due differenti gruppi
del Massachusens Institute ofTechnology. Entrambi i lavori. pub-
blicati sui .Procetdings of Lbe National Academy of Sciences» e su
.Energy & Environment ScienCOl. hanno prodono impananti novi-
tà ncUo sviJuppo di dispositivi che sfruttano la luce solare per one-
nere idrogeno e ossigeno dalla scissione di molecole d'acqua.
Seguendo strcnegie diverse. i due gruppi hanno coniugato la tec-
nologia fotovoltaica con un catalizzatore economico. in modo da
alimentare la reazione di lisi dell'acqua e proteggere le celJe solari
dalla distruzione causata all'ambiente corrosivo generato dalla rea-
zione. Ora si dovrà capire come rendere efficiente il dispositivo.

U genoma dci diavolo anailzzati da Stephen C. SChuster, Quunti di spazio


della Pennsylvania State University. La teoria quantis1ica suggerisce che a
I nsultati saranno utili sia per gli scale piccolissime lo spazio dovrebbe
sfOfZi di conseMZione (alcuni essere granulare, come la sabIlia (~
esemplan sani sono tenuti in cattività veda AJomi dello spazio 8 d8/ tempo,
e saranno liberati quando il cancro in -Le SCienze- n. 426, t_
sarà eliminato). sia per ricostrUIre ij 2006). Ealcune teorie hanno già
percorso temporale della malattia. proposto vaioli per la granulaJità
LanaJisl del genoma ha mostrato della struttura dello spazio, che
che la bassa _ genetica ora però sareblJero da _ I n
Genoma and-e5tlnzlone. Glpn"'_
Lo studio del genoma deI_ attuale della specoe sarebbe emersa Le migrll2l<ri di Giove nel SlSlema base .. dati raccoItt dal tetesalpio
delta Tasmanoa oI1ml dati utili un secolo prima dell'epodemia del solare In foonazione avrebbero spaziaIe integrai, dell'Agen2la
aevnare l'estilzole della speae tumore infetlM>.InoItre, ; genoma limitato l'accresamento di Malte. spaZJaIe europea, e analizzatj da
deI_ della Tasmama potrebbe Philiwe l.alnn~ dellaboralll<io di
Epassato appena un mese da tare chlarezza sulle basi genelJChe In patlJCOiare, graZIO a una seno di SacIay del Conmssanat il l'éneryoe
QUando ablloamo raccontato; nsc!l<> delta resrstenza al cancro osservata SllTlUIa2>oni WaJsh ha mostrato che alomQjf francese.
di estinzione che 1 1 _ della in alcuni esempIan. probabolmente dal suo onginario 1nsultati dell'analisi, putllJIIcati su
Tasma"'a (San:ophIIus _ I è loogo di foona2JOne Giove SI e -PhySlcaI _ 0-, 1rt'llfiCan<> che
costrenD ad affrontare a causa di 00
Giove ladro spostato fWima verso l'N'uerno la granulanta quantIS1JCa non superi
tufTlO(e contagiOSO emerso in cpJeSta Perché Marte ha massa e dlrnertSlOOi del SIStema solare per l ,5 UI1Ita Il ()-48 metri, mentre altre teorie
specoe (si veda Hcancro del c.ta","" rnoIti più piccole della Terrn, anche astronomiche (00' unità <bD OlIAI ilca indicano che la natura quanllStica
,,-Le Soenze- n. 516, IugIMl 2011). se si è formato nelto stesso pericKi) è pan alla distanza tra Terrn e dello spazio _ebbe mamfestarsl
Tomoamo subito sul'argomento IO Cli si sooo formati ~ nostro pianeta Sole) e poi verso l'esterno acausa alla COSIddetta -scala dl PIard<-:
perthè SUl -Proceedings ot the evenere? la nspo:sta a (JJeSt3 deI'anraziooe gr.M1a2lOnaIe di lll"'" melO. L.aurent ha analizzato
National Aca<lemy 01 SCiences- -.ma che da tempo asstllava Satumo Ouesto movimento del dati rilevati dallo strumento IBIS dl
e stato da poco putllJIocato ; astronomi e pia1etlliogi (SI veda La gJgante gassoso ha disperso una Integrai per cercare una differenza di
seQuenziamento del genoma di genest dei pianeti, in -Le Scienze. n. notevole quantità di malenaJe che poIanz2a2Jone nei raggi gamma ad
questo marsuiJl3le. 479, IugIMl 2008) è stata pubOllcala SI trovava oltre quella che sarebbe alta e bassa enerlJl'l (la granulaJità
I veri protagonisti della ricetta su -Natur.. da Kevin WaIsh, del dlventata 1'00000ta della Terra, dello spazio potanzza In modo
sono Gedric e Splri~ due diavoli Southwesl Researd1lnstiMe di San trenando nascita eaccrescimento di diverso radiazioni con enef'gia
che vivono in aree opposte della Antorno, in Texas, che ha dimostrato Marte nei successivi 3O-SO mMionl di differente) emeSSI durante uno dei
Tasmania (nord--ovest e sud-est che il responsabile della taglia di anni, durame 1Quali Venere e il nostro più potenti lampi di raggi gamma,
del 'isola), I cui genomi sono stati Marte è Giove. pianeta sono cresciuti indisturbati. verificalosi nei 2004.

\\ \\ \\.k.'M.:iCIIi',c.il Ll' Sdcllzc 15


Intervista
diSiMa_1l

L'ecologo al computer
Per studiare struttura e dinamica degli ecosistemi, Ferenc Jordan, del COSSI
di Trento, usa strumenti informatici che integrano biologia, matematica e fisica

e il panda si estingue ci dà un grosso dispiacere. Ma

S la cosa finisct lì. Se inv~ si estingue la zanzara so-


no guai seri per rutti. La prospettiva di un ecologo dei
sistemi. un sys(~m ecologist, non è: facile da capire. Ci
hanno semp~ insegnato che un ecologo difende la
natura sporcandosi le mani. rncntn: lui Ferrnc Jorda". unghcrt:SC
di nascita e trentina di adozione. passa le sue giornate al computer.
e della difesa della natura sembra avere un'idea quanlOme:no ori-
ginale. Perché. ti dice. se la studi tutta insieme. come una rete simi-
le a quella dei siri web in cui ci sono siri cliccatissimi cbe ne con-
nettono tanti altri e siri che poLreb~ro scomparirr in silenzio. vedi
cbe non ha senso parlare di protezione di una sola specie. Del pan-
da. poi, meno che mai. E tutto questo le lo dice senza alzarsi dal-
Ia scrivania.

Che fine ha fatto l'ecologo con gli stivali fangosi, quello che la-
vora all'aperto e insegue per tutta la vita una rarissima specie di
farfalla?
Esiste ancora, ma con !'informatica è possibil~ anche un'eco-
logia diversa. Del resto. da decine di anni amai l'ecologia lavora
con la matematica e la fisica. Così oggi abbiamo un'enorme massa
di dati e il problema di imegrarli e coordinarli. quindi serve il com-
puter. A me piace il lavoro all'aperto. ma mi piace ancora di più
l"idea di uno sguardo globale sull'ecologia. Con la sysrem «010- siamo al panda. l'animale simbolo del rischio estinzione: non si può
gy si studiano interi ecosistemi e i loro comportamtnti dinamici. e dire: davvero che se morisse l'ultimo panda le conseguenze per il
in questo modo possiamo prevedere gli effetti di un'estinzione per pian.ta sarebbero gravi. Solo ch. non è facil. spiegarlo al pubbli-
determinare. per esempio. la sostenibilità della pesca nci mari O per co. Mentre si può dire che le specie più importanti. in generale. per
prevedere: che cosa accadrà se una nuova specie sarà re.introdotta l'equilibrio degli ecosistemi. sono gli invertebrati. Ma provati tu. a
ncl suo habitat naturaJe. dire in giro che e necessario difendere il venne piuttosto che il pan-
da. E chi è che darebbe fondi per la protezione della zanzara?
Per esempio, adesso a che cosa sta lavorando?
Sto lavorando all'ecosistema dello Stretto di Princc WilIiam. in D'accordo, ma allora dobbiamo capire perché proteggiamo le
Alaska. che è molto particolare. È li che avvenne il disastro della specie dall'estinzione ...
petroliera Euon Valda nel 1989. È stata raccolta una montagna Infatti, Possiamo farlo per interesse della natura o farlo per inte-
dì dati. su come l'incidente ha pe:nurbato l'ecosistema e su che co- resse dell'uomo. O vuole un compromesso. l'esempio della zanza-
sa è successo dopo: noi mettiamo tutto insieme e studiamo le con- ra è calzante: posso uccidere tune le zanzare per il bene dell'uomo.
seguenze del danno sulle popolazioni di pesci. che può aver af- ma avrò fano un danno globale agli ecosistemi.
flitto. per esempio. sopranutto le aringhe. Perché sappiamo che il
peuulio non danneggia tune le specie in uguale misura. Ma il dan- Però cl hanno sempre detto che proteggere la natura significa
no a una specie ricade sulle altre a cascata. anche proteggere l'uomo, che della natura fa parte ...
Ma non esempre vero: è un'afTamazione grossolana. E comun-
Ma c'è mai andato In Alaska,lel? que non è possibile proteggere la natura rutta intera. Dobbiamo
No. non ancora. Ma ci andrò. capi'" ch. si tratta di fare delle seclt.: se difendo illron•. danneg-
gio la gazzella. Facciamolo. ma STUdiamo bene le conseguenze pri-
Torniamo all'estinzione. Per come ci descrive il sistema, viene ma di partire. E qui arrivano gli studi a grande scala sugli ecosiste-
da pensare che esistano specie che si possono estinguere sen- mi. che sono quelli che faccio io con i miei strumenti infonnatici.
za conseguenze gravi...
Ecco. è difficile da dire. E anche da discutere apertamente. Pcn- Se proteggere una specie significa danneggiarne un'altra e se

16 LcScicnzc ~17 settembre 201 I


( III

Ferenc Jordan, classe 1973, si è spe- Dal 2003 al 2008 ha ottenuto Il soste- Dal 2DD8 guida Il gruppo di ecologia
cializzato in genetica ed eooIogia alI'Uni- gro della ~estigiooa londa2illre sW2efa dei sistemi al COS8I di Trento (The Mi·
_ E6tvOs l.orànd di Budapest. Le 11- Society in Soence. roIIegata aI_- Cfosott Research - Univetsity DI Trento
cen:he su Slrutll.<a e fl.w1zJonamentD deIe co di lungo (ETli), gl1lZJll a cui ha potu- centre lor Computational and Systems
reti l'homo por1alD a- . r e ron en- to applicare I risultati delle sue nce<t:he ElioIogy) 00ve SllJdia i meccanismi di fu>-
ti di tutto Hmondo, oome l'lndian InstitlJte a dtYerse discipline. dalle scienze soda· oonamento delle reti, da quelle alimen-
o! Science di Bangalore, in India. i alla sicurezza. tar1 a quelle sociali umane e animali.

consideriamo che siamo una specie vivenle anche noi, viene da


pensare che non dovremmo mal proleggere una specie che ci
possa creare danno. Non è un'oltica un po' egoista?
Beh, Don è nemmeno così semplice. Ptrché noi non siamo esat-
tamente come le altre specie: i nostri interessi possono essere tan-
ti e in conrrasto tra loro. Per esempio: se costruiamo una strada
abbiamo fano i nostri interessi nel senso che facilitiamo scambi e
trasporti. E quindi l'economia. Però abbiamo anche tagliato in due
un ecosistema, e con questo abbiamo danneggiato. per esempio. le
api e altri impollinatori. i quali. però, ci sono utili per l'agricoltu-
ra. Di nuovo economia. Ouindi per fare uno dci nostri int~i ne
abbiamo danneggiato un altro. E abbiamo danneggiato molte ~
de di insetti.

~ per questo che, prima di dedicarsi alle aringhe dell'Alaska, ha


studiato i bambini delle elementari?
Sì. i bambini e le vespe. In fondo ci sono gli stessi problemi e
le stesse soluzioni: le logiche dell'organizzazione di questi sistemi
sono spesso molto simili. quindi quel che impari in un sistema lo
puoi applicare agli alni. La novità, rispetto per esempio allo studio
delle mi, t che qui usiamo un'ottica dinamica. non stanca. Non ci
basta la descrizione del sistema. e non ci servt" nei minimi dettagli.
come fanno per esempio i fisici. Siamo bio-
Panda o &aIDIlI'a? logi: vogliamo il quadro completo di quel-
Spesso per t'equilibrio lo che succede. Quindi, se sei un pescatore e
degli ecosistemi vuoi sapere che pesci evitare di pescare per
sono pili importanti danneggiare meno i cuoi mari, è meglio che
sptcie con una cattiva chiami me.
fama. pc:r t5eD1pio
le~. rispf1to a Ma tutto questo, poi, esce dal laboratori e
icone ddla protaione diventa politica o siamo ancora alla spora-
ambientale, come il dica pubblicazione sulle rivista di settore?
panda. In basso. al Un po' esce. per il nostro impegno a dia-
lavoro in Alaska dopo logare col pubblico. Ma oneslaOlente la poli-
il disastro dclJa won tica europea non è ancora molto internsata
Valda dol 1989. a quest·ottica. Oggi. se stai cercando fondi, è
più conveniente concentrarsi sulla raccolta
di dari che sulla loro organizzazione. Negli Stati Uniti è div~, Li
sono i politici che cercano gli scienziati. Anche perc:ht hanno capi-
to che dagli studi dei sistemi ecologici possono venire ottimi spun-
ti per la comprensione dei sistemi sociali.

Allora perché non è andalo a lavorare n, dall'Ungheria?


Un po' per motivi personali. Un po' percht COSBI è un ottimo
posto per t'art: ricerca. E un po' perclté penso che per la vita scienti-
fica globale sia bene distribuirsi sul pianeta, È come per l'ecologia.
Se noi europei andiamo tuni negli Stati Uniti, rendiamo tuno un
po' troppo omogeneo, e finiamo per dannrggiare la scienza.

LcScicnzc 17
Made in Ital)'
di Letizia Gabaglìo

Tra automobili e biomedicina


L'azienda barese MA5MEC realizza macchine e sistemi automatici per settori
industriali diversi sfruttando e innovando tecnologie di base comuni

all'industria automobilistica al biomedicale. Per I \

D
l 1/" Il \
un'azienda che scommenc sulla ricerca diversifi-
MASMEC
care la produzione è abbastanza naturale. ma il
salto dalla componentistica per automobili alle
Fatturato Dipendenti/coIlabonltori
apparecchiature biomedicali è: comunque grande. 11 Oci cui 20 IUloen;:a
12 milioni di ....,
e neanche Michele Vinci. ingegnere classe 1941.10 pensava pos-
'SVlk.oPo
sibile quando fondò MASMEC. alla fine degli anni anallla. Oggi ..... Brevetti rilasciati
Inve:stimenti in ricerca
l'azienda barese r da una pane una delle principali realtà italiane
15 per cento del fatturato 2
od stttorr dell'automazione e delle tecnologie di prrcisione. pro-
gena e realizza macchine c sistemi automatici per assemblaggi c
U::SL destinati principalmente ai ~nori dell'indusoia automobilisti-
ca e delfluid powtT(oleodinamica); dall'altra una realtà emergen-
te nel senore deJringegneria biomedica grazie alla realizz.az.ione di
sistemi diagnostici per immagini e applicazioni per laboratori di ri-
cerca e di analisi.
Merito del fiuto imprenditoriale del fondatore. de.lla sua «in-
quietudine.. come la definisce Daniela Vinci. una delle figlie. a ca-
po del settore finanza. amministrazione e risorse umane dell'azien-
da. «che non gli ha pennesso di accontentarsi •. Prima di fondare
MA5MEC, Vinci ha lavorato in aziende quali Nuovo Pignone. (0-
me responsabile della progettazione. e Bridgcstone; esperienze che
hanno fano nascere in lui la voglia di menersi in proprio. Idea che
ha ~alizzato nel 1979 con una prima azienda, pa arriva~ a fon-
dare MASMEC nel 1988. Da allora è SlalO un susseguirsi di sfide.

Le sfide ,inte...
la prima è stata passare dalla sola progenazione alla realizza-
zione chiavi in mano di lUna iJ sistema di produzione. «All'inizio
ci appoggiavamo a officine esterne. poi abbiamo acquisito le ca-
pacità di seguire tune le fasi di sviluppo della macchina, dalla pro-
geltazione alla messa a punto del software all'assemblaggio•. spie-
ga Daniela Vinci. Già perché quando si trattil di montare e testare
componenti ad alta tecnologia, come inienori per mOlOri a benzi-
na, colonne sterzo. mni (' frizioni, è indispensabile offrire al cliente
macchine affidabili e a misura delle sue esigenze.
Ed ccco quindi la seconda sfida da cogliere:: pUnlarc sulla ricer-
ca. dI repano ricerca e sviluppo è nato nel )995 proprio per Stu-
diare soluzioni per le nostre macchi,ne e pr:r aprire nuovi campi di
ricerca•. spiega Piero Larizza, a capo della divisione.•Dal nostro
lavoro prima è "alO un repano ad hoc dcii 'azienda dedicato allc
strumentazioni di pl"Kisione. poi. anche grazie a input esterni. ab-
biamo pensato di sfnmart" il nostro know-hou, nel campo dell'elet-
tronica. dell"elaborazione delle immagini e dei segnali per pensa-
rt" a prodoni diversi •.
Ela fine del 2002. e MASMEC decide di lanciarsi nella terza sfi- lnDon.re per U C80Cre. Nella foto in alto. assemblaggio di iniettoTi
da: reinvestire nel biomtdicale le competenze acquisite nel campo alla MASMEC. Qui sopra una ricrrcatrict. sonpre dell'azienda baJt:s(:.
delle l'C'Cnologie meccarroniche, robotiche e dell'elaborazione del A fronte: in alto SIRIO. il sistema cht" pennette ai medici di agire ui
segnale. «Lo spunto ci fu dalO da un oncologo - ricorda Larizza - paziuti in modo piu rapido e preciso. Sono. un'unità VERSA

IU Le SciCIIZ(' 517 scllcmbrt' :l011


L'esperienza nel campo dell'automazione. poi. ha consentito di
reaH.zz~ un altro progeno al servizio della biomedicina: una sta-
zione di lavoro di diagnostica robotizzara.•Si rrana di un piccolo
laboratorio automatizzato. una piana forma che sta su una scriva-
nia. capace di manipolare e analizzare il DNA.. va avanti Larizza.
_Riesce a fare in poche ore quello che un essere umano esegue in
due giorni di lavoro. e lo fa con una precisione e livello di standar-
dizzazione ovviamente superioriIJ.

che ci raccontò le difficoltà che si •.. e queUe da ~incere


incontrano quando si devono eseguire La quana sfida è quella del futuro: continuare a innovare. Per
dete.rminati interventi senza poter controllare adeguatamente che questo MASMEC investe più del 15 per cento del fanurato in ricer-
cosa succede nd pazieme-. ca e sviluppo e sta per spostare in un nuovo stabilimento tutta la
Il problema era quello della biopsia o tennoablaziolle del rumo- divisione biomedkale per separare il lavoro di ricerca dalla produ-
re al polmone: quando cioè si deve inserire un ago nel torace di un zione. Tre i progetti in cantiere. Sul frame delnndustria aut'Omobi-
pazicnte per prelevare una porzione di cellule o si deve bruciare listica. sistemi di assemblaggio per componentistica d'iniezione per
la massa con onde radio. Come essere sicuri che si sta collocando rendere più efficienti i mOlori EURO 6. Sul fronte biomedicaJe. gra-
l'ago correttameme? .Per rispondere a questa necessità nel 2004 è zie alfespcricnza di 5IRlO. studiare un sistema di ncuronavigazione
nato un progeno nazionale che ha ponato alla realizzazione di SI- per la chirurgia mininvasiva sulrencefalo: !'idea è inserire micro-
RIO, un sistema che sfrutta la rtaltà vinuale ~rmenwdo al medi- sonde capaci di rilasciare farmaci o di generare stimoli elenriei.
co di vedere quello che sta facendoIJ. spiega Larizza. Ma i ricercatori MASMEC stanno lavorando anche a un altro
Grazie alle scansioni TAC e a sensori ottici posti sull'ago. la mac- progcno: un sistema tomografico di nuova generazione che si basa
china rirostJUisce spazi. volumi e organi interni. poi visualizzati su suJ rilevamento di nanoparricclle magnetiche.•Sarebbe una vera
uno schenna per pennenert al medico di agiR in maniera più rapi- rivoluzione nell·imaging. perché: consentirebbe di avere immagini
da e precisa: un sistmla naia per il polmone. ma adano a lavorare in tempo reale in maniera non pericolosa per il paziente.. condu-
anche in altre aree del corpo. SIRlO è stato spe.rimem.ato alrIstituto de Larizza. Fone della produzione nel senore auto - i suoi prodot-
oncologico di Bari e all1Jnivcrsita Campus Bio-Med.ico di Roma. ed ti si possono trovare dagli Srati Uniti alla Cina. dalla Germania alla
è valso all'azienda il terzo posto nella classifica dell'Italia degli In- Turchia - MASMEC si ta quindi lanciando nel serrare biomedi-
novatori. progetto promosso dal Ministero per la Pubblica Ammini- cale, in sicura crescita nei prossimi anni. con lo Stl"SSO spirito 41in-
srrazione e rInnovazione in occasione dell'Expo 2010 di Shanghai. quieto. che carancrizza il suo fondatore.

www.lcsciCI17.c.it
Scienza e filosofia
di Elena casteIIanl
P'Ofesscre as:socsaID, Dipa1a Ie110 di Noscfta.
UWersit\ dilfln2e

Viaggiare nel tempo


Perché muoversi tra presente, passato e futuro è (apparentemente) impossibile?

n famoso racconto si apre con la seguente discus- tra in una macchina del tempo e dopo un minuto è nel passato di

U sione tra il protagonista della storia e i suoi com- 2()(X) anni prima. ciò significa solo che l'uscita dalla macchina del
mensali. Il protagonista chiede: può esist~ un tempo è dopo un minuto nel tempo personaJe del viaggiatore, ma
solido (per ~mpio un cubo) che: sia _esteso.. so- 2()(X) anni nel passato nel tempo esterno.
lo nel senso della lunghezza. larghezza e spesso- Questa discrepanza è fisicamente possibile: una differenza tra
re? Sembrerebbe naruralc che i solidi siano descrivibili cosL ma la il tempo proprio di chi si muove e il tempo del sistema di rife-
vera domanda è: può essere ,reale- un cubo che sia solo istantaneo rimento rispetto a cui si muove è infatti prevista dalla fisica Te-
(cioè senza c(;5tensione. temporale)? lativistica. Ma basta per realizzart: davvero viaggi nel tempo?
La risposta ~ chiaramente negativa per quanti adottino una Muoversi liberamente avanti o indietro nel tempo, come ci si muo-
conct:zione quadridimensionale della rr:ahi. D protagonista t tra ve nello spazio. t un sogno condiviso. Chi non ha desiderato poter
questi. e afffima: .Ogni corpo rr:aJe d~ ave-
re estensione in quattro diru.ioni: d~e avert
Lunghezza. Larghezza. Spessore e Durata. [...1
G sono realmente quattro dimensioni. m: del·
le quali chiamiamo i tre piani dello Spazio. c
una quarta. il Tempo [...) Non c'è nessuna dif-
ferenza tra il Tempo e ognuna delle tre dirnen·
sioDi dello Spazio tranne il fatto che la nostra
coscienza si muove lungo la dimensione tem-
porale.• Uno dei commensali allora chiede: .Se
il Tempo è realmente solo una quarta dimen-
sione dello Spazio. perche viene considera-
to come: qualcosa di diverso? E perché non ci
possiamo muovert: nel Tempo come ci muo-
viamo nelle: aJtre dimensioni dello Spazio?.
AI che U protagonista risponde che l'obiezione
non regge perché i viaggi nel tempo sono pos-
sibili. come si accingerà a illustrare.
Queste argomentazioni sono del tutto at-
tuali, e: potTt'bbero figurare: in un'introduzio-
ne alla riflessione filosofica sulla realtà della
dimmsione temporale e la possibilità del muo-
versi lungo di essa. Ma siamo nel 1895 (dieci
anni prima della relativitil ristretta <ti Einstein).
e si tratta del racconto di fantascienza La macchina drl trmpo di tornare indietro nel passato e magari cambiare un co~ di ~enti
Herbert G. Wells. n protagonista è il .Viaggiatort: nel tempo., il negativo? O andare avanti nel futuro e vedere che cosa ci aspetta?
quale. poco dopo aver intrattenuto i suoi commensali. compirà il Eppu.re. a quanto part:o nessuno riesce a viaggiare nella dimensio-
viaggio temporale per poi raccontarlo in dettaglio aJ ritorno agli ne temporale. Se poi qualcuno davvero ci riuscisse. si potrebbe-
sressi ospiti. La macchina del Lempo che usa è proprio una macchi- ro creart: situazioni incresciose. a cominciare da quella nota come
na. fatta di metallo, avorio e materia cristallina. con un sedile e Ie:- .paradosso del nonno.: il nipote torna indietro nel tempo, ammaz-
vene per muoversi. za il nonno e impedisce così la propria nascita.
Questa è fantascienza. ma non vuoI dire che non ci si possa por- Queste situazioni apparentemente non si creano: sono impossi-
re in modo ragionevole la questione della rcalizzabilità di viaggi bili per qualche motivo? E questo motivo t di tipo logico (il ~i
nel tempo e di .macchine. con cui dfenuarli. Anzitutto. che cosa di situazioni paradossali). riguarda la mmlfisica (il carattere: reale
significa. p~ppone e implica un cviaggio nd tempo.? o meno di un futuro e di un passato in cui viaggiare) o un'impos-
La definizione consueta di viaggio nd tempo è quella che fa ri- sibilità di natura fisica (sono vietate da leggi ftsiche)? Di questo,
ferimento a una discrepanza tTa il tempo proprio del viaggiatort: e in una prossima rubrica (o subito. per gli eventuaJi viaggiatori nel
il tempo .esterno. del mondo in cui viaggia: se il viaggiatore en- tempo interessati al seguito).

2-0 Le Sdcnze .517 sellembre 2011


Appunti di laboratorio
di Edoardo Boncinelli
LniYersItà Vrta·Salute San Raffaele, Milano

Il Vesuvio: una bomba innescata?


Uno studio ha fatto il punto sulla nostra capacità di affrontare un'eruzione
a scena porrebbe essere delle più terrificanti. Tutto arrivo, pronto per esplosioni a larga scala del tipo di quelle del 79

L comincerebbe con un'immane esplosione capace di


far salire in cielo una colonna di pietre e cenere per
un'altezza di 40 chilometri. I detriti ricadrebbero poi
al suolo crivellandolo con frammenti arroventati di
descritte da Plinio il Giovane e perciò dene .pliniane-.
Le prime awisaglie della ripresa dell'attività pouebbero pre-
sentarsi settimane o anni prima dell'eruzione vera e propria, per
la quale non ci saranno segnali premonitori affidabili. E le regi-
pomice e ricoprendo ii tuno con uno spesso strato di ceneri. J tetti strazioni di eventi precedenti mostrano che la lava può salire in
degli edifici collasserebbero e i veicoli si bloccherebbero all'istan- modo estremamente veloce. una questione di ore. dalla sua sede
te, E sarebbe ancora niente, Qualche istante dopo, colate di cene- profonda alla superficie. Oggi sappiamo che un episodio eruttivo si
re fusa, pomice e gas scenderebbero con grande strepiTO sui fian- verificò anche 3800 anni fa. e le ceneri e gli altri detriti viaggiaro-
chi dci vulcano polverizzando le case e seppellendo tuno sul loro no per oltre 20 chilometri coprendo !'intera area metropolitana di
cammino. Nel giro di una none Napoli con uno strato di materia-
una metropoli temacolare si tra- le spesso quanro metri. È quindi
sformerebbe in un deserto di ro- ragionevole concepire un piano
vine vulcaniche. Questa metro- d'emergenza che si estenda per
poli porrebbe essere Napoli, nella un raggio di circa 20 chilometri
morsa di un 'eruzione vulcanica intorno al vulcano. anche se non
del Vesuvio paragonabile a quel- tUtti concordano su una previsio-
la che distrusse Pompei nell'anno ne tanto catastrofica.
79 della nostra era. Fin dal 1995 la Protezione
Questa vivida, sinistra descri- Civile ha sviluppato un piano
zione apre un arricolo pubblica- d·eme.rgenza adano a fronlcggia-
lO di recente su .Nature- (Barnes re un'eruzione di media gravità,
K., VoI. 473, pp. 140-141), che ha come quella che nel 1631 fece
fatto il punto sulla situazione at- circa 6000 vittime distribuite Sll
tuale di quello che viene definito un'area più contenuta, Il piano
il più pericoloso vulcano esisten- prevede la divisione dell'area
te. In efferri, tuno questO potreb- circostante il vulcano in ne
be efTerrivamente accadere da un zone: rossa. gialla e blu. La ros-
momento all'alrro. Ma saremmo sa. abitata oggi da non meno di
preparati? Questa è essenzial- 600.000 persone. è quella mag-
mente la domanda che si pone gionnente a rischio di una cola-
l'autrice. che ha condono lIna ta piroclastica. Questa zona va
breve inchiesta tra le varie aUlo- evacuata alle prime awisaglie di
rità preposte. in sede scientifica e un'eruzione. La gialla. dal canto
politica. suo. è minacciata dalla ricaduta
Il vulcano è inattivo a panire Vbta aerea.. Case costruite a breve distanza dal cratere dci di pietre e ceneri. e converreb-
da un piccolo episodio erunivo Vesuvio, uno dci segni dciI'intensa urbanizzazione del territorio. be attendere l'inizio dell'eru-
del 1944, ma alcuni dati recenti zionc vera e propria e osservare
sembrano suggerire una possibiJe ripresa dcIJ'arrività che porrebbe al momento la direzione dei vemi. prima di evacuarla. La zona
avere conseguenze non secondarie. Il problema è l'entità di una blu, infine. a rischio di inondazioni di acqua e fango consegue.nti
potenziale evacuazione. che porrebbe rappresentare un evento all'eruzione, verrebbe evacuata con modalità analoghe, Da notare
senza precedenti. fa notare Giuseppe Masuolorenzo. dell'Osserva- che Napol.i sarebbe esclusa da questo panorama, perché di solito i
torio Vesuviano, che aggiunge: .Per questo il Vesuvio è il vulcano venti spirano verso est. e quindi allontanerebbero le ceneri dalla
più pericoloso del mondo., metropoli.
Il gigante addonnentato non rimarrà così per sempre. e i rileva- Si tratta, come si vede, solo di previsioni. ma il tutto è certa-
menti sismici mostrano una suatificazione inusuale a 8-10 chilo- mente del massimo interesse. anche concettuale. In fondo turto il
metri sotto la superficie. Mastrolorenzo e la collega Lucia Pappa- significato della civiltà e dell'evoluzione culturale risiede nel co-
lardo interpretano la srratificazione come un serbatoio di magma noscere per provvedere.

\\ ww.lcsciem'..c.it Le SciC't17,c 21
Il matematico impertinente
di Piefglo<gio Odifreddi
professore ordinario di loQoca matemauea ,,'lkM<siIà di Tomo
e Yislbng proIessor alla ComeIlToNersity di Itllaca (New Yo1<l

Prendiamo il toro per le corna


Viaggio geometrico in una superficie che ha tanti esempi in oggetti di uso quotidiano
ià ai tempi di Platone. un pitagorico di Taranto di posti in modo da onenere un toro, Volendo. si può considerare il

G nome Archila aveva scopeno una superficie in-


teressante, a cui i greci diedero il nome di SP(+
ra• •spira., c che noi invece chiamiamo toro, dal
latino corus, _cordone.. Si tratta di una specie di
ciambella (riuscita. cioe col buco), che si ottiene dalla rivoluzio-
ne di un cerchio attorno a un asse che sta sul suo piano. e che può
essere esterno, tangente o interno al cerchio stesso. A seconda dci
rettangolino stesso come una mappa del toro, identificando ap-
puma le coppie di lati opposti: come nella grafica computerizza-
ta. un punlO che uscisse da un lato dello schermo rientrerebbe da
quello opposto nella stessa posizione e proseguendo nella stes-
sa di.rezione.
In un lavoro del 1890. Percy Heawood dimostro che per il tO-
ro vale un .tromna dei sette colori., In panicolare. sette colori so-
tre casi. il toro è 3Pf:rtO ad anello. appuntito a como o autointerse- no nectsSari perché, diversamente dal piano e dalla sfera (dove
C3.Dtcsi a fuso. di colori ne bastano quattro), su un toro è possibile che seue pae-
E già ai tempi di Apollonia un matematico menz.ionato da Pro- si confinino ciascuno ron gli altri sei. Un esempio si ricava facil-
cio e di nome Perseo aveva studiato le se'.lioni spirichc o {ariche. mente arrotolando una piasrrcllazione esagonale del piano su se
onenute imerxcando un toro con un piano in maniern analoga stessa. in modo da far ricoprire Il lOro da serre piastrelle che con-
alle sezioni coniche. che si otten- finano ciascuna con le sei che la
gono invece intersecando un co- circondano.
no. Si generano cosi varie curve Ancora diversamente dal pia-
interessanti e complicale (di quar- no e dalla sfera. su un toro non
to grado. diremmo oggi. menlJ'e le è vero che una curva chiusa che
sezioni coniche sono solo di se- non si autointcrscca divide la su-
condo grado): esse dovenero sod- perficie in due parti. una esterna
disfare Perseo. visto che Proclo c l'altra i.nterna: un'osservazione
afferma che dopo la loro scopena apparentemente banale. ma nien-
tgli scrisse un epigramma in cui te affatto ovvia da dimostrare,
.~t grazie agli dèi•. le piu fa- enunciata per la prima volla nd
mose di queste curve sono l'ippo- 1887 da Camille Jordan nel suo
pede, a forma di piedt di cavallo, COU1S d'Allalyn dr l'Ecolr Po-
c gli ovali di Cassini. tra i quali la Iyr«hnique. e noia appunto come
Itmniscata di Bc:moulli. etrore:ma di Jordan•.
Il toro si può semplicemen- Sul toro, invece. ci sono due ti-
te descrivere come una superficit pi di curve chiuse che non lo di-
chiusa c con un buco: in ah:n: pa- vidono affano in due pani. ma in
role. il buco non sta sulla super- una sola: una gira attorno al bu-
ficie. ma nello spazio in cui essa co, e l'altra si avvolge acromo al
si trova. Se ne trovano esempi più corpo del toro. Se le si fanno par-
o meno regolari, ma tutti topolo- tire entrambe da uno stesso pun-
gicamente equivalenti, in manufatti quali le vere matrimoniali. le to. si ha un grafo con un vertice. due lati e una sola faccia, E si
camere d'aria dei pneumatici. i salvagenti. le guarnizioni ad ami- scopre che se si considera la caraneristica di Eulero, che si calco-
lo. le mele senza torsolo. i ba~/. i doughnul e gli ollion li1lg. la sommando il numero dei vertici e delle facce e sottnlendo quel-
Ma anche in fenomeni naturali. quali i vonici di sangue prodot- lo dti lati. si ottiene non più li valore 2. come per il piano e per la
ti nel venlIicolo sinistro del cuore dal flusso che tnt:ra attraverso la sfera. bensì O.
valvola mitrale. O di aria. generati dalle pale di un elicottero. D di la caraneristica di Eulero permene dunque di distinguere: ma-
acqua. soUevati dai microbursl di pioggia e vento che colpiscono tematicamente fra loro una sfera da un toro. Cioè una palla da
il suolo in verticale. D di plasma. causati dal campo magnetico di un salvagente. o una pagnona da una ciambella. Cosa appartnte-
Giove attorno all'orbita dci proprio satellite lo. o da quello del Sole
attorno al proprio equatore.
Un modo semplice e istruttivo di ottenere un toro ronsiste nel
mente banale, ma che ceno sarebbe servita a Eulero: il quale. es-
sendo cieco. non poteva accorgersi di cent rose a occhio. Ma, so-
pranuno, un risultato che diede ai matematici di fine Dnocento i
prendere un rettangolino di cana. incollare due lati opposti in mo-
do da ottenere un cilindro. e poi incollare i rimanenti due lati op-
l'idea per classificare le superfici a due dimensioni in base alla lo-
ro caratteristica. i
22 Le Scienze 317 scllembre 2011
Astri & particelle
di Roberto Ilattistoo
ProI'essore ordinario di fisica sperimentale all'lXliYefsità di Perugia
WrINI.robertobattiston.ìt

Il lusso dell'ignoranza
Ragioni - e conseguenze - delle scelte sugli investimenti in ricerca e innovazione

i telefona dagli Stati Uniti uno dei capi inge- ca. Per costruire la NASA ci sono volute decisioni politiche foni

M gneri della NASA con cui collaboro da venfan- su programmi come Apollo, la Stazione spaziale o gli space shut-
ni. Sta cercando lavoro: è uno delle migliaia di tle, con investimenti durati almeno una generazione, che hanno
ingegneri e tecnici NASA che con la fine del formato gli ingegneri e gli scienziati che sono alla base del tessu-
programma shunle stanno lasciando ristituzio- to culturale, economico e scientifico degli Stati Uniti. Disperde-
ne che rappresenta ride3 stessa di spazio. Apro il computer e ri- re queste enormi energie intellenuali e tecniche è un risparmio dal
cevo una petizione per salvare il James Wcbb Telescopc. il mega- costo altissimo.
progetto destìnato a sostituire lo Hubble Spacc Telescope. che la Che si tratti di prestigio nazionale, di espansionismo militare
NASA dovrà forse cancellare dopo i recentissimi tagli approva- o, come più spesso accade oggi, economico. un paese che investe
ti dal Congresso degli Stati Uniti per evitare la bancarotta. Per fa- molto in ricerca e innovazione tecnologica lo fa con una strategia
re largo a quel progetto. su cui sono stati già spesi J miliardi di che risponde a interessi collettivi e di lunga prospettiva. che si n-a-
dollari, la NASA aveva concentrato moltissime risorse. cancellan- lizza nel corso di decl"nni. Investimenti. che, per quanto derivino
do altri prestigiosi programmi: Ofa di progetti impananti non ce da una decisione politica, non sono efficaci se non accompagnati
ne sono più.
È la crisi. direte. Può darsi; ma se fosse co-
si come mai ci sono tanti segnali in controten-
denza? Il mese scorso il presidente della quarta
più importa.nte università cinese mi chiede-
va, come ogni anno, se avevo candidati da se-
gnalare per il programma di 1000 assunzioni
di professori universitari stranieri che la Cina
bandisce annualmente per rispondere alla ne-
cessità del suo sistema di formazione e ricer-
ca. Il Ministro della ricerca di Taiwan. dal can-
to suo. mi ricorda che il loro paese ha lo stesso
numero di ricercatori dell'Italia: sarebbe una
cosa normale, se non fosse che Taiwan ha un
terzo degli abitanti del Bel Paese.
Il mondo sembra dividersi in due catego-
rie: i paesi che investono in ricerca c forma-
zione e quelli che stanno disinvestendo. Tra i
primi troviamo economie trainanti come Cina,
India. Taiwan, Corea, ma anche alcune nazio-
ni del Golfo Persico. Tra i secondi, sarà un ca-
so, ci sono le economie in crisi di buona parte
dci paesi europei. Regno Unito e Italia in lesta,
ma anche Spagna, Ponogallo e Grecia (ma non
la Germania), oppure la Russia. dove per far-
si finanziare un'università o un laboratorio di Vittima ecxelJente. Alcuni segmenti dello specchio primario del James Webb
ricerca ormai occorre l'appoggio della finanza Tclescopc. probabile vittima dci tagli imposti dal Congresso al budget della NASA.
degli oligar<:hi.

l
Cause ed effetti della crisi sembrano awitarsi: ma se si analiz- da un profondo rispeno deJrautonomia della dimensione scientifi-
zano i {empi lunghi investire poco sulla conoscenza sembra es- ca: della libertà di indagine. del rigor<: del metodo, della qualità del
sere una causa piunoslo che un effeno delle crisi economiche. La lavoro, delJa necessaria ripetibilità dei risultati onenuti. dello stan-
questione è un'altra: chi consiglia il decisore? Non ci vuole mol- dard internazionale nella valutazionc dci risultati.

i to a capire che se le strategie sulla ricerca vengono suggerite dal-


Ia finanza o dai mercati, quindi sulJa base di una visione di ritorno
a breve termine, non c'è molto spazio per investimenti in ricer-
Enrico Fermi diceva che l'ignoranza non è mai meglio della co-
noscenza: forse potremmo aggiungere che !'ignoranza è un lusso
che non ci possiamo pennettere. se non vogliamo soccombere.

"'ww.lcscienzc.it Lt· Sdenze 23


Homo sapiens
di Giorgkl Manzi
Insegna paleoantropologia presso il Dipartlmento di biologia ambientale dell'Università
-La Sapienza- di Roma. dove dirige il Museo di antropologia -GIuseppe Sergi.

Variabili e primitivi
I primi ominidi usciti dall'Africa erano meno avanzati di quanto si pensasse
i siamo lasciati un mese fa parlando del sito di lavano più est verso l'Estremo Oriente. È probabile che barriere

C Omanisi. sulle falde meridionali del Caucaso. in


Georgia: una finestra aperta su una delle fasi cru-
ciali c più interessanti ddl'evoiuzione umana; alle
origini del genere Homo. ma annai fuori daIJa cul-
la africana; al crocicchio di tre continenti (Africa, Asia ed Europa)
c con una datazione che si aggira intorno a 1.800.000 anni fa, cioè
ulla delle più antiche fuori daJrAfrica. Forse la più antica, o quan-
geografiche. fattori dimatici e limiti biologici - caratteristici di
questi ominidi. originari della savane africane - abbiano influ-
ito sulla tendenza dell'onda di diffusione a muoversi dapprima
lungo i paralleli, piuttosto che lungo i meridjani. Solo in seguito
l'uomo arriverà anche in Europa.
Un altro aspetto di grande interesse riguarda la diversità dci
fossili umani rinvenuti a Dmanisi. con individui dei due sessi e di
TO meno la più solida. varia età. Quei crani, le mandibole e gli altri resti dello scheletro
Vale senz'altro la pena di parlame ancora, percllc si rrana di forniscono un raro quadro di variabilità, probabilmente interna
uno dei siti migliori in tuno il panorama della paleoantropo- a una stessa popolazione di primi Homo: qualcosa che sarebbe
logia di ieri. di oggi e. con ogni probabilità. anche di domani. estremamente interessante (favare in Africa. L'area d'origine del
Anzi. l"importanza del sito. dei fossili e
dei manufatti chc vi vengono ritrovati
è destinata a crescere. grazie agli stu-
di sul materiale raccolto negli ultimi
vent'anni e alle ricerche che sono tutto-
ra attivamente in corso nel sito. E chissà
che proprio mentre scrivo (a Omanisi si
scava per lo più in agosto) non stiano
tornando alla luce nuovi reperti e altre
importanti tracce preistoriche.
Quando si dice che i fossili umani di
Ornanisi sono un rebus paIeoamropolo-
gico - dato che racchiudono in se ca-
ratteristiche di diverse specie estinte del
genere Homo (H. habilis, H. ergasrer, H.
ereclus, eccetera) - non si sbaglia. né si
esagera. E c'è di più.
Dalle caratteristiche dei fossili di
Dmanisi è principalmente emerso che i
protagonisti della prima diffusione ex-
tra-africana del genere Homo non erano
.. ... .
ominidi dal cervello voluminoso e dal-
le notevoli capacità tecnologiche o ad- Un plecolo cenweUo. Uno dei crani ritrovati Cl Dmanisi. in Georgia, datalO a 1.800,000 anni
dirittura _cultuIa.lil, visto che il volume fa. Uvolume endocranico medio dei Fossili si aggira intorno ai 700 millilitri.
endocranico dei fossili georgiani è deci-
samente modesto (siamo intorno a 700 miUilitri) c considerata la nostro genere - cioè l'Africa orientale, ma c'è chi guarda con at-
tecnologia arcaica dci loro manufatti. Piuttosto, sembra sempre tenzione anche al Sudafrica - ha infatti restituito diversi siti con
più probabile che a diffondersi fuori dell'Africa siano state forme fossili riferibili alle prime specie del genere Homo. ma nessuno
primordiali dci genere Homo, con elementi che richiamano omi- di essi fornisce un quadro di variabilità interna come quello di
nidi ancora in pane scimmieschi. come Auslralopitllecus. Dmanisi. Ciò campana che, al momento, ci sia incertezza sul
Su queste (e altre) basi si è inclini a ritenere che la prima dif- numero delle specie africane esistite fra 2.5 e 1.5 milioni di anni
fusione del genere Homo abbia avuto una natu.ra eminentemente fa e su quali resti attribuire a ciascuna di cssc.
ecologica (non culturale), dettata dai nuovi adattamenti di questi Anche per qucsto. le origini dci genere Homo sono ancorn
nostri remoti antenati, tra cui un incremento ncl consumo di avvolte. almeno in pane. dalla nebbia. Chissà che Dmanisi. come
carne e l'uso di manufatti in pietra. Una traiettoria aVT'Cbbe così un _regolai palcontologico, non ci aiuti a dissolvere un po' di
toccato le pendici meridionali del Caucaso, mentre altre si orien- quella nebbia africana ...

21. 1.(.' 'i('IlZ(' 517 scllclIlbr(' 2011


Scienza news
Ricerca, tecnologia e medicina dai laboratori di tuno il mondo

PROBLEMI DELLA RICERCA

Questioni di famiglia
Un metodo per misurare la diffusione del nepotismo nelle Università italiane

Sfogliando le riviste scientifiche internazionali. gli anicoli con bilita di diffusi comportamenti nepotistici. Ceno, a volte ambiente
3umo italiani non sono affatto pochi. ma sempre più spesso la loro intellettuale, passioni. legami sociali possono spingere a seguire le
affiliazione non è a Università del nostro paese. Il fenomeno è cer- onne dei genitori. Ma se fosse questa la spiegazione generale i figli
lO dovuto in primo luogo alle note difficoltà di rare ricerca in Ita- si dislribu.irebbero in tune le discipline che richiedono competenze
lia. ma un fanore non trascurabile è la sensazione che sul merito affini, più che. come avviene, nello stesso identico ambito. Inoltre.,
prevalga spesso la parentela. Si trana solo di un'impressione,lega- il metodo sconta in partenza una fone sonostima dei casi di nepo-
ta a pochi clamorosi casi di cronaca, o c'è di più? tismo, non potendo rilevare quelli basati sui rapporti madre-figli o
Per rispondere. Stefano Allcsina. italiano e docente di meto- mariro-moglie.
di matematici applicati aJrecologia all'Università di Chicago. ha Così testato il metodo. Allesina ha tracciato una mappa della
condono uno srudio. pubblicato di recente su .PlaS ONE•. Non diffusione del nepotismo per aree disciplinari e area geografica, in-
potendo mappare puntualmente le relazioni di parentela. anche dividuando come più colpite 9 discipline sulle 28 prese in esame.

per problemi di privacy. Allesina ha pensato di sfruttare un da- e in panicolare ingegneria industriale, giurisprudenza e medicina.
to più rozzo, ma più accessibile: la frequenza delle ripetizioni di osservando inoltre un progressivo aumento del fenomeno da Nord
cognomi fra i 61.342 docenti censiti dal Minislero dell·lstruzione. a Sud. (Per i particolari si può consuJtaJt" l'articolo originale. Iibe-
deJrUniversità c della Ricerca. suddivisi per aree disciplinari. ramenre accessibile on Hne.)
Il fano che i cognomi differenti siano solo 27.220 è di per sé po- Di fronte a questi risultati può essere d'incoraggiamento pensa-
co indicativo, a causa deUe possibili omonimie. ma acquista signi- re che un freno al fenomeno dovrebbe venire daU'anicolo 18 del-
ficato se lo si cpondera. confrontando le frequenze dei cognomi la Legge 240/10 entrata in vigore a gennaio, che vieta l'assunzione
uguaU con quelle che si avrebbero da un campione casuale di co- in un Dipartimento dei p3renti. fino al quano grado. di un docente
gnomi (operazione simulata dal ricercatore un milione di volte): e che già vi appanenga: meno incoraggiante è che nel mondo acca-
ancor più quando le identita si concentrano in una stessa discipli- demico vi sia stato chi. per prima cosa. ha attaccato Allesina.
na. Il risuhata. osserva Allesina, indica alla fine un'elevata proba- Gillllbruno GllerTNio

ww\\.lcsciCIl'l.('.it Lt· Sden;1(' 25


Scienza news

ASTROFISICA
Un buco nero
L'origine dei nuclei galattici attivi circondato
Ad alimentarli sarebbero processi interni alle galassie, e non collisioni d'acqua
Ll1'enorme riserva di vapore
acqueo, p;ri a 140.000 miliardi
di YOIte l'acqua di tutti gli llC8lO1i
dola Temi. Duesto Immerso
serbatoio, il più grande e
più lontano mal osseMllO, è
stato SCC4lO'lO nel cuore del
"""'" APM 08279+5255
a 12 miliardi di aMI kx:e da
noi. intr:ml a lJl tu::o nero
Sl..4)ellllaSSicdo. la scqlelta
è discussa su <AslnlphysicaI
JoLmaJ Letters-.l.a luce del
quasar, che ci mostra come
appariva l'universo 1,6 miliardi
dopo il big bang, pennette di

Contrariamente a quanto ritenuto finora, i nu- maggior pane di essi emene solo quantità mode- capire la oomposIzlone delle
clei galattici attivi (AGN) che emenano più in- rate di raggi X. Tuttavia. la stragrande maggio- galassie nel cosmo primordiale.
tensamente raggi X non nascono principalmente ranza di AGN - anche i più antichi, che si sono 1noItre,Ie osseMl2iooi
da coilisioni fra galassie. Anzi secondo uno SlU- fonnati quando l'universo era più piccolo ed era- spet!roSCOpietl mostrano che
dio pubblicato sull' oAstrophysical Joumal. que- no quindi molto più vicini rispetto a quanto sono i gas intImo al bual nero è lino
sto modo di trasformare i massicci buchi neri al adesso - non e associata a collisioni intergalani- a 100 YOIte più denso di ~
ce.ntro delle galassie in AGN non sarebbe nem- che: i nuclei galattici che emettono più intensa- che si troYa in galassie o:me la
meno il più diffuso. mente raggi X sono stati trovati in galassie mas- VIa Lattea. infine la temperatua
Solo alcuni tra i buchi neri supermassicci al sicce che includono grandi quanùt.:i di materia di -50 gradi GeIsius, cftlue
centro delle grandi galassie splendono fino al oscura. E il buco nero al centro di una galassia. YOIte più alta del vaIOli tipici
punto di diventare un tnucleo galattico attivo». secondo lo studio. sarebbe alimentato da proces- nella nostra galassia, mica che
L'jpotesi prevalente era che questi corpi celesti si interni alla galassia stessa. c non da collisioni il gas è riscaldato da raggi Xe
sorgessero in seguiro a collisioni fra galassie. che con ammassi di stelle simili. infrarossi.
facevano precipitare immense quantità di gas. e Una de1Je ipot~i degli studiosi è che una ga- SILdando l'allboodanza del
addirittura intl"It' stelle. all"intemo dei buchi neri lassia aC'CJ"eSC3 gradualmente la sua massa finché noiOSSOJ di cartxno, 91
centrali. Ma un'indagine quinquennale condol- le orbite ddle sue stdle divmtano instabili e fini- scien2iaIi hamo poi IOOSlrato
ta da Viola Allevato, del Max-Planck-Institut lùr scono per dare luogo a una cascata di materiale che il gas dìsponillite potrebbe
Plasmaphysik di Garching. e da un team inter- nel buco nero centrale. innescando gli immensi far crescere il buoo nero
nazionale del gruppo COSMOS suggerisce che i lampi di raggi X. In altri casi, invece, potrebbe- fino a sei ~te la sua massa
processi coinvolti sarebbero divmi. ro essere le collisioni minori con piccoli gruppi atluale. Ma non tutto sarà
Il team ha studiato 600 galassie attive nella di stelle che si muovono nella galassia principa- inghiottito, e for.;e da quel gas
costellazione del Sestante. che si trova a una di- le. come fanno le Nubi di Magellano nella nostra lJ1 gono nascerà una l'l.IOY3
stanza di circa 11 miliardi di anni luce dalla Ter- Via Lattea. a innescare l'attivazione del buco ne- generalione di stelle.
ra. Come ci si aspenava. gli scienziati banno sco- ro centr.L1e. MassmIiano_
peno che i nuclei galattici attivi sono rari e che la StrJano Pisa"j

26 Le Scienze 517 scttembre 2011


Scienza news
SPAZIO

In viaggio verso Giove


È partita la sonda luna della NASA; a bordo, due strumenti scientifici realizzati in Italia
Durerà cinque anni il viaggio li di Juno, infine, effenueranno
della sonda Juno della NASA le prime rilcvazioni in alta defi-
verso il più grande pianeta del nizione del campo magnetico di
sistema salaTt". Partita lo scor- Giove. il più pote.nte delrinrero
so 5 agosto dalla base dell'Aie sistema solare,
Force a Cape Canaveral a bordo Per le sue osservazioni. Juno
di un vettore AtJas V-551. nel userà ono strumenti scientifici.
2016 Juno si inserirà nell'orbi- due dei quali realizzati in Italia:
ta di Giove. attorno a cui ruole- JIRAM (Jovian InfraRed Auro-
rà passando sopra i poli. primo ral Mapper), uno spenrometro
tra i velivoli terrestri che han- sviluppalO dall'Istituto naziona-
no visitato il pianeta a sorvolare le di astrofisica (INAF) di cui è
quelle regioni. La sua missione responsabile scientifico Angio-
durerà circa un anno terrestre. letta Coradini. e !CaT (!Ca-Band
durante il quale compirà 33 or- Translator) uno strumento di ra-
bite intorno a Giove. coprendo- dioscienza realizzato all'Univer-
ne il globo per intero. sità .La Sapienza_ di Roma.
Gli obiettivi scientifici di Ju- JIRAM. in panicolarc, fa
no sono molti. (' molto impor- pane di una famiglia di spettro-
lanti. a cominciare da una mi- metri tutta italiana, una serie di
gliore comprensione delle variazioni dello stesso modello
origini del gigantesco pianeta gassoso. che a sua volta può dare adattate a seconda delle esigenze di missione, che con il lancio di
indicazioni più di ogni altro sui meccanismi di formazione del si- Juno sarà l'unico strumento di telerilevamento a funzionare con-
stema solare. La sonda sludierà inollre la strultura inlerna dci pia- temporaneamente su cinque missioni spaziali diverse. Sia KaT che
neta, cercando confenne della presenza di un nucleo solido, e la JIRAM avranno degli analoghi su un'altra sonda, la missione Bepi-
sua complessa e coloratissima atmosfe.ra, di rui mapperà le dina- Colombo, in panenza tra due anni verso Mercurio,
miche con un dettaglio senza precedemi. I magnetometri gemel- Claudia Di Giorgio

Nuove sorprese dal quark top


Nuove osservazioni del qua", top potretlbero mettere in crisi ii modello standard delle particelle elementari. Recenti
analisi condotte all'esperimento OZero al Fermilab hanno infatti rivelato un'asimmetria nel decadimento dei quark
top prodotti nelle collisioni fra protoni e antiprotoni all'acceleratore Tevatron.ll risultato, presentato alla Europhysics
Conference on High-Energy Pi1ysjcs che si è svolta a Grenoble a luglio, conferma un ~te studio presentato
da COF, l'attro esperimento al Tevatron, e potrebbe svelare un'interazione sconosciuta mediata da una nuova
particella, detta -giuone top·.
Caslmmetrla si man~esla con un verso di propagazione prMleglato per itop qltari< creati alTll'I3tron. Poict'é i fasci
di protonj e antiprotoni si scontrano frontalmente, i top quaJI< prodotti nelle coIlis1OO _ propagarsi " uguale
quarrtiIil nei due versi di percorrenza del fasci, mentre pare che il verso di percorrenza del proloni sia p<Mlegiato.
Il fenomeno, basato sull'analisi di otto anni di dati. sembra richiedere nuovi modelli teorici. 5econdo lXlO di essi,
proposto dai fisico Chris10pher Hin, l'asimmetria sarebbe doYuta a una particella, battezzata -gluone top.. che lega
il qua", top alla sua antiparticella. Queste otop-<:oppte. sarebbero analoghe alle copp;e di elettroni alla base del
feoorneoo della superconduttMtà. S~luppando il modello, come suggerito da Matthew SChwar1Z della Harvard
lk1lverslty, si può mostrnre che queste COllPie top-antitop potrebbero persioo dare massa alle particelle, con un
meccanismo aItemaliYo al bosone di Higgs.Tuttavla,comericorda il IJ(l<1lMlCedi OZero, Dmitri Denisov, Umodello
standard presenta Incertezze teor'dle ancora moJto grandi, che po_o inglobare questa asimmetria.
t però possibile mettere alla prova la teoria di SChwartz, secondo la Quale il gluone top può essere osservato al
Large Hadron CoIllder (lHC). Ma dal CERN finora non ci sooo conferme nemmeno dell'asimmetria, secondo una
recente oota del Compact Muon SoIeroid (CMS). Forse ciò è dovuto alla diversa composizione dei fasci in collisione,
ma sicuramente studiare questa asimmetria potrà aiutarci a svelare indizi di nuova fisica, oltre il modello standard.
Massimiliano Razzano

www.lescienzc.it LeScicnze 2ì
Scienza news

BIOLOGIA

Sesso: tutto merito dei parassiti


Dimostrati i vantaggi della riproduzione sessuata nella battaglia evolutiva tra ospite e parassita

Perché facciamo sesso? Una delle possibi- levato 30 generazioni di vermi nemator- ni riproduttive ed evolutive fosse la miglio-
li risposte arriva da uno studio pubblicato di (Caellorhabdilis rlegans) e di loro batteri re per i nematodi.
su .Science-: è la migliore strategia di dife- patogeni (Sermlia marct'scens). una specie «Abbiamo visto che se ai parassiti veni-
sa contro i parassiti. parassita altamente infettiva. Dal momen- va data la possibilità di evolvere con i loro
li sesso. per i biologi. è un rompicapo tO che la suscettibilità alI'infezione ha una ospiti le popolazioni di C. e/egatlS soccom-
evolutivo. Benché sia la strategia riprodut- base genetica, quCSlo binomio si i:: rivelato bevano quando si riproducevano solo ascs-
tiva più diffusa nel mondo animale c vcge- prezioso per studiare in che modo il sesso suaJme.ntC't, ha spiegato Levi Morran. uno
[aIe. ha una controindicazione: fa nascere (e quindi la variabilità genetica) influisce degli autori. «Al contrario, il sesso permet-
i maschi. incapaci di generare direttamen- sulle dinamiche tre! ospite e parassita, teva ai nematodi di adattarsi ai parassiti,
le. n cosiddetto .costo del maschio_ sareb- Lo studio ha sfruttato il fano che i ne- grazie alla nascita di una progenie che svi-
be però ampiamente ripagato dai vantaggi, matodi della specie C. c/egalls sono sia ma- luppava resistenz3 all'infezione•. In effet-
perché assicura alla progenie la variabilità schi (in perccnruale minuscola, circa lo 0,5 ti. se i parassiti non potevano l'Devolvere-
genetica necessaria ad adattarsi ai cambia- per cento) sia ennafroditi, e quindi. mani- con i loro ospiti, la riproduzione asessua-
menti ambientali. E l'ambienle. secondo la polandoli geneticamente. è possibile co- ta diventava per i nematodi la modaJità ri-
cosiddetta teoria della Regina Rossa. non è stringerli a riprodursi solo per via sessua- produttiva dominante.• Lo studio dimostra
altro che !'insieme di più specie che intera- le oppure asessuata. Aggiungendo a questo che è la coevoluzione COIl i parassiti, Ilon la
giscono. in continua t'oevoluzione, per far microscenario evolutivo il parassita, cui presenza dei parassiti in se. a promuovere
fronte alle rispettive mutazioni. veniva data la possibilità di evolvere pa- il sesso. Ed è proprio questa barraglia evo-
l'ipotesi è stata verificata sperimen- rallelamente al suo ospite oppure di rima- lutiva tra aspiri e parassiti a spiegare l'esi-
talmente per la prima volta da ricercatori nere immut.ato. i ricercatori hanno cercato stenza dei maschi ...
dell'Università dell'Indiana che hanno al- di capire quali tra le possibili combinazio- Manina Saporiti

Viene dal mare l'antenato dei mitocondri


un recente studio condono da ncercatori dell Untversità delle Hawaii
a Manca e della Oregon State University ha o.-.sentito di indMduare il
batterio marino da cui discendono i mitocond1, gli organelU presenti nel
CItoplasma delle cellule eucariote, che svolgo'lO il compito di -centrali
energetiche· cellulari
Una delle teorie oggi più coosoiidate sostiene :Ile l'origine del mitocondri
risalga a un fenomeno evolutivo avvenuto mil~)rdi di anni fa, quando alcuni
batteri, per """"wivere, penetrarono all'imemo di alcune cellule, dando
il via a una catena di eventi che li trasformò in QUeSti organeUi. Quale Sia
esattamente questo batterio era però una questione ancora aperta, a cui
la _ del biologi americanl- publll""ta 00 llne su .Nature SCief1tiflC
Repor1s. - potretlbero aver dalO linalmenle ri;posta.
Usando un soIisticato metodo bioinfoonatioo, gli scieoziati ritengono di aver
individuato nel dada SARl1 l'antenato comune a tutte le cellule eucariote.
l)] odade· è un gruppo di organismi che deriva da un unlco~; in
particolare, SARl 1 costituisce un 1ignaggK> della classe AIp/IaproIedJaceria.
i batteri mari"; più alJtlondanti sulla Terra. Proprio ClJfSto aspetto rappresenta
una delle ""esi più solide su cui ~ basa la _ .
Come spiega MichaeI Rappe, uno degli autori, ·Ia grande quantità di SAR11
che si riscontra oggi dà ragione di pensare che la sua diftuSiooe fosse
altrettanto grande negli antichi oceani e pertanto aumenta la prooabilità che
sia stato proJJfio QUeSto batterio a o1ginare il primo evento simbiotico,ln più,
la sua fISiologia lo rende particolarmente adatto aessere dipendente da un
altro organisfnc>., Le analisi effettuate hanno inottre mostrato che il gruppo
SARl1 ha una signIfiCativa diversilà genetica, e ciò potrebbe portare alla
definizione di una """'" famiglia di batteri, i Pelagibar:reraca>e.
Marina S8miglia

28 Le SciCII1.(' til7 settembre 2011


Scienza news

BIOLOGIA

Un gene per la terraferma


Scoperto un gene fondamentale per la conquista delle terre emerse da parte delle piante

Quali adattamenti hanno consentito alle piante dea una piama di orzo selvatico molto più picco-
di compiere il passaggio dall'acqua alla terrafer- la dci nonnale. Un esame più accurato rivelò che
ma? Una delle sfide più ardue è stata senza dub- si ltaltava di un mutante in cui la produzione di
bio la difesa dalla disidratazione, un problema di cutina era cessata. Di conseguenza, la pianta su-
vitale importanza superato con l'evoluzione di biva una perdita anomala di acqua che la faceva
ulla cuticola che limita l'evaporazione. Cf'CS('('rT stentata.
Le basi genetiche di una conquista cosi fon- Rientrato in Cina. Ch~n ha continuato lo stu-
damentale. runavia. sono una scoperta recente. dio sull'orzo selvatico mutante. coinvolgendo un
A effettuarla è stato un team coordinato da Guo- team internazionale di studiosi provenie.nti da
xiong Chen. che. come si legge sui ,Proceedings Cina. Giappone, Svizzera e Israele. che dopo cir-
of tbe National Academy of Sciences., è riusci- ca OltO anni di ricerche ha individuato un gene
tO a isolare un gene completamente nuovo. che finora sconosciuto, chiamato Eibi 1.
insie.me ad altri è responsabile della produzione OItTe all'imponanza scientifica. la scoper-
di cutina, una componente della cuticola se<:re- ta promette utili applicazioni nel miglioramento
la daUe cellule epidenniche. Presente in rune le delle colture cere:aricole. Una volta compreso ap-
piante terrestri. in quelle acquatiche la cutina è pieno il meccanismo che consente la produzione
assente, o si trova solo in piccole quantità. di cutina e rese note le varianti genetiche di Ei-
~ l'inizio di questa ricerca risale al 2000, quan- bil, infatti, si potrà incrementare la fonnazione
~ do Chen stava effettuando il donorato di ricerca di cuticola di grano e orzo, per renderli più resi-
i all'lsTituto di evoluzione dell'Università di Haifa. stenti a siccità c salinità.
~ Durante i suoi studi. scopri nel dcscno delJa Giu- Eugenio Me/atli

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Scienza news

CAMBIAMENTO CLIMATICO

Pericolose emissioni dal fuoco


Due studi sottolineano il ruolo degli incendi nell'aumento della concentrazione di gas serra

Fino a oggi nello studio del cambiamen-


toclimatico si sono considerati soprattut-
to oceani e atmosfera. ghiacci ed emissioni
naturali e umane. Ma presto porrebbe es-
serci un nuovo protagonista: il fuoco. Lo
afferma uno studio pubblicato su ..Criti-
caI Reviews in Environmental 5cience and
Technology. da Melita Keywood. ricercatri-
ce dell'australiano Commonwealth Scienti-
tic and Industriai Research Organisation.
Secondo Kcywood. temperature e livelli
di CO 2 più alti favoriscono la crescita della
vegetazione. AI tempo stesso, pero, perio-
di di siccità sempre più frequenti faranno
di questo materiale vegetale l'esca ideale
per gli incendi. n risultato sarà che il fuo-
co penetrerà in foreste e praterie dove nor-
e
malmenrt:~ non arrivava, come accaduto

I
in Russia ncl 2010. o colpirà ancora più in-
tensamente luoghi gia abituati a questi fe- si nel 2001 lungo il fiume Anakruvuk. oel E c'è anche un effetto indiretto degli in-
nomeni. come è avvenuto io. Australia nel nord dell'Alaska ("ella foro}. dove probabil- cendi nella tundra: il muschio che va io. fu-
2009, ponando a un aumento complessi- menle da secoli non si verificavano even- mo isolava tennicamenle il permarrost. il
vo dei gas serra e quindi delle temperature.
ren.dendo gli incendi ancora più probabi-
ti di questo genere, Quel solo incendio ha
bruciato 900 chilometri quadrati di uno
terreno perennemente gelato sottostan-
te.•Nel perrnafrost artico - fa notare Mack I
li. Una delle aree più a rischio per gli effet- spesso strato di muschi accumulatosi nei - si è accumulata. nel corso dei millenni,
ti di questo jrfdback climatico è l'Artico. Lo cinquant'anni precedenti. liberando sette un'enorme massa di materia organica con-
rivela una ricerca di Miche:lIe Mack. ecolo- milioni di tonnellate: di CO 2, Punroppo in- gelata. che. se si sciogliesse e si decompo-
ga dell'Università della Florida. pubblicata cendi analoghi sono onnai diventati possi- nesse farebbe salire drammaticamente il li-
su _Nature». bili ogni estate anche nelle immense diste- vello di gas serra io. atmosfera_.
Mack ha studiato l'incendio verificato- se artiche di Canada o Siberia. Alex Saragosa

La zanzara si controlla dal satellite


Prevenire le malattie grazie ai satelliti. Lo si cerca di fare in Africa, per
combattere la malaria contrastando l'avanzata dell'~es. ma ~ fa
anche in ltaha per prevenire l'insediamento della zanzare tigre. A mettersi
sulle tracce delle zone più favorevoli all'annIdamento alla eproIilerazione
di questi insetti sono stati i ricercatofi dell'lstituto agrario di san Mk;hele
all'AdIge, che sono riuscitl a disegnare una mappa del rischio. lo. Trentina,
le condiZioni climatiche più favorevoli per la zanzara sono valle dell'Adige,
valle 00; Laghi, zooa del lago d'klro e Valsugana meridionale.
Le zone -pelicolose- sono state individuate grazie all'elaborazione del dati
satellitari su temperatura, umidità, insediamenti umani e delle informazioni
che gli scienziati hanno sulle abitudini della zanzara tigre: un modello che
si vorrebbe adattare a diverse altre aree sia montane sia marine. L'idea
è mettere a punto uno strumento utile per le amministrazioni locali. In
più, \o stesso metOOo si potrebbe usare anche per monitorare altri insetti
pericolosi per l'uomo, come le zecche: basta conoscere le condiZiooi
climatiche più adatte a loro, le loro esigenze ecologiche e poi incrociare i
dati con quelli che provengono dai satelliti. Eil gioco è fatto.
Letizia Gabaglio

30 Le Scienze 517 setlemhre 2011


Scienza news

BIOLOGIA

Il salto dell'adenovirus
Scoperto un ceppo che ha saltato la barriera di specie tra scimmia e uomo

Perché alcune
scimmie sono
immuni al SIV
Le scimmie africane cercocebo
moro (Gerr:ocebus atySj sono
da anni oggetto di studio
perché hanno durosnato di
resistere alle infezioni da S1V.
virus responsabile dell'<AlOS
delle scimmie~, considerato
il più probabile antenato
dell'HIV. Ora ricercatori dello
Yerkes Natiooal Pnmate
Resean;h Ge<rter alla Emory
University di Atlanta, guidati
dall'ltaliaoo Mìr1<o Paiardini,
ha fatto luce sui meccanismi
di questa resistenza: le cellule
del sistema immunitario
del cercocello chiudono
le porte in faccia al virus,
grane alla ridUZìone di una
particolare molecola situata
sulla superticte delle cellule,
necessaria al SN per infettaf1e.
Gli adenovirus sono una famiglia di microrgani- vastanti: ha provocato una polmonite che ha uc- Nelle scimmte e nell'uomo, il
smi parogeni che causano comunemente mlfred- ciso 19 dci 23 esemplari del Calirornja National virus dell'immurw:deficienza
dare e infezioni respiratorie negli umani. Ora, per Primate Research Center dcll'Universiril della Ca- anacca le cellule ~nfodtarie T
la prima volta. un adenovirus avrebbe saltato la lifornia a Davis. tra cui scimmie giovani ed esem- servendosi di due corecettori.
barriera di specie. trasferendosi da una scimmia a plari adulti sani. .Dato il rasso di mortalità insoli- C04 e CCRS. che funzionano
un essere umano. tamente alto nei calliccbi rossi. è impossibile d1t: come porte che si aprono in
Secondo quanto pubblicato su .PLoS Patho- questa sia la specie ospite nativa per questo virus. risposta a specffiCI segnali
gens., il virus si è diffuso tra i membri di una co- Ancora non sappiamo quale sia la specie ospite cIlimid. Nell'uomo, quando
lonia di callicebi rossi (Callicrblls cuprrus, 1Ie/- naturale•. ha aggiunto Chiu. le eeuule TIndividuano il virus
laloro) in California a maggio 2009, provocando A differenza dei virus influenzali o dci coro- incrementano la quantità
la morte di 19 esemplari c, appunto. conlagian- navirus. gli adenovirus non erano noti per la lo- di CCRS sulla supenlCle,
do un ricercalOre e un membro della sua fami- ro capacità di diffondersi da una specie aIraJ[ra. facilitando però l'entrata
glia, che si sono poi ripresi completamente. Si cOra gli adenovirus possono essere aggiunti alla del patogeno e il propagar~
tratterebbe di un ceppo virale sconosciuto che lista dei patogeni che hanno la capacità di saltare deli'infezione, Ebòefle, ne;
gli scienziati hanno battezzato TMAdV (da tiri la barriera di specie., ha spiegato Chiu. cercocebi mori. per cause non
mo"Juy adr'lovirus). Dopo averne sequenziaro il J ricercatori stanno raccogliendo campioni di ancora chiare. l'aumento di
genoma. i riccrcatori hanno scoperto che si trat- sangue umano da Brasile. Stati Uniti c Africa per CCR5 non si verifICa. Le ceUule
tava .di un tipo di adenovirus che. in modo inso- riuscire a individuare l'organismo ospite origina- che non aprooo la porta sono
lito. prolifera meglio nelle cellule umane rispeno rio.lmprobabile il rischio pandemia: in due di 81 i linfociti Tdel tipo cmemoria
a quelle delle scimmie•. ha spiegato Charles Chiu. c,unpioni di sangue prelevati a caso negli Stati centrale~, diversi da quellI dI
della Univeniità delia California a San Francisco, Uniti sono stati trovati anticorpi per TMAdV. un tipo -memoria effeltrlce>, Lo
che ba guidato la ricerca. LI nuovo adenovirus è risultato che implica che cil virus è in circolazio- studio è pubblicato su <Nature
davvero speciale. e condivide solo il 56 per cento ne già da molto tempo. ma non ha causato pan- Medicine».
dci DNA con il suo più stretto parente virale. dcmie-, ha concluso Chiu. Marina S8miglia
Nelle scimmie. il virus ha avuto effeni de- Siefauo Pisani

32 Le &iclI7.c ~Ii :o.('llcrnbre 2011


Scienza news

GENETICA

Segreti della memoria epigenetica


Scoperto come un organismo costruisce una memoria ereditabile di condizioni ambientali variabili

Ci sono pochi casi noti di influenza a lun-


go termine di fanori ambientali sull'attività
~

.
.
.~
~
, .
'~

...
....'" ..
dei geni. Alcuni studi. per esempio. hanno l ._. ~',......
dimostrato che nelle famiglie gravememe
denutrite nella generazione dci nonni. figli
e nipoti hanno un rischio maggiore di svi-
luppare malattie cardiovascolari r diabete.
Questo fenomeno è considerato un esem-
pio di memoria epigenetica, ma fino a og-
gi non era stato proposto alcun meccani-
smo chiaro che spiegasse il modo in cui un
organismo potesse costruire una memoria
biologica di alcune condizioni variabili co-
me la qualità del nutrimemo o la tempera-
tura. Ora ci sono riusciti ricercatori britan-
nici del John Innes Ce"tre. con uno studio
pubblicato su .Natu~ che spiega anche to in una cellula. e anche più tardi nella ge- mano gameti (per esempio spermatozoi nei
come questa memoria epigenetica possa nerazione successiva. Più lungo è il periodo mammiferi o polline nelle piamd. possono
essere ereditata dalla prole. freddo. maggiore è la proporzione di ttllu- trasmertersi anche alla prole.
Il gruppo ha indagato il modo in cui le le che manlengono spento FLC ritardando Il modello messo a puma dai ricercato-
piante _ricordano.. la durata del periodo di la fioritura. Gli scienziati hanno osservato ri prevedeva che FLC fosse complelamen-
freddo invernale per farsi che fioritura. im- modifiche chimiche indone dal freddo negli te attivato o silenziato in ogni cellula. Fa-
pollinazione. sviluppo. dispersione dei semi istoni - le proteine anomo a cui è avvalla cendo apparire blu al microscopio le cellule
e genninazione avvengano nei tempi giu- il DNA - capati di influenzare resprcssio- con FLC 3cct'SO si è ottenuta la prova speri-
sti. Usando una combinazione di model- ne dci geni vidni. attivandoli O spegnendo- mentale: o le cellule erano completamente
li matematici e analisi sperimentali hanno li. Con la divisione cellulare queste modi- cambiate o non lo erano affano. in accor-
scopeno il istema con cui un gene chia- fiche possono essere ereditate dalle cellule do con la teoria.
ve chiamalo FLC può essere acceso o spe.n- figlie. e se avvengono nelle cellule che for- Eugenio Melolli

L'insospetlabile astuzia della lucertola


Sbugoardando lo stereotipo che le dipinge come ammali comportamentale difficIle da trovare addirittura in
poco Intelligenti, le lucertole hanno dimostrato abilitll animali notOfiamente piÙ -Intelligenti-,
cognitMl inaspettate. Usando un test generalmente Socondo LOUlS LeI_e, biologo della McGiIllk1iYemty
_ t o su mammffllli e ucceIi. ~ gruppo di nee<ca ci
Manl.<l! LeaI, biologo della Duke l.lliversIty, ha _to
i mmponamento ci se; lucertole ponorieane (Anois
partecipato allo studio, sar_
che _l'apprendimento negli uccelli enon ha
sbagIlato interpretare i
nsultati neft'ottica di un confronto tra c&as&.la ricerca
evennanni, nella Wl<! alle prese ronl.l1 compoto mai non dimostra che le lucertole sono ll'U intelligenti ci
affrontato: indiYit:iJare in quale tra due fessure chiuse mammIferi e uccelli, ma è un punto di panenza per
ron tappi di colore diveoo era nascosto det cibo. studiare le abtIità cognitive nei rettili. Proprio su Questa
Come SI legge su.BioIogy Lene.... dopo pochi tentativi strada SI muove LeaJ, che vuole usare lo stesso test per
tunele lucertole hanno imparato ad assocoarell tappo lI1dagare le aIliIitll cogniti'Ie in altre speae ci lucertole.
blu alla presenza della ricompensa Inoltre, quando Il passo successMl sarà l.I1'anaJiSI comparata delle
nei glOOli succesSIYI gli sperimen1atoo hanno npetuto dimensiorN dei loro cer.-eli per scoprire se ancI1e nei
" testi rettIli lo hanoo sempre risolto con successo, rettili. come in mammiferi e uccelli, vale la regata per cui
dimostrando dì aver memorizzato la giusta assoCIaZione. cervelll di maggiori dimensioni equivalgono a maggiori
Successivamente, per vedere se le lucertole fossero capacità di adattamento a nuovi ambienti. Se fosse vero
in grado dISImparare un comportamento appreso, I anche nelle lucertole, quelle portorieane sarebbero le
ricefeaton hanno cambiato nascondiglio al 000 In pochi pru .cer.-eI_. Questa specie è notoriamente la ll'U
tentativi, due esempIan hanno mocificato ron successo brava a esplorare ecoIooizzare nUOYi territori.
la strategia di ncerca, dimostrando una llessibllitll Manna5apori1i

\\ \\ w.lcscicm'.c.it
Scienza news

La fisica italiana Mai più tamponamenti?


Occhi grandi
per vivere al polo sul tetto d'Europa
Alla ricm:a italiana mancano i fondi. non ~r­
10 i lalenti. Lo dimostrano i premi 201 J assegnati
dalla Europ<an Physical Socie!}', considerati se-
condi solo ai Nobe.l. Ebbene:. dei dieci riconosci-
menti di qUCS1'anno. cinque sono andati a fisici
italiani. Luciano Maiani, presidente del CNR. ha
ricevuto il premio per la fisica delle particelle c
delle alte energie, insieme a Sheldon lee Glashow Se un'invenzione degli informatici Alessan-
e John lliopoulos, p<r le loro ri""rche sul quati< dro Amoroso. Gustavo Marfia e Marco Roccetti
C'hann. che. dice la motivazione... rapp~ntano dell'Universita dj Bologna avrà successo. i tam-
ancora oggi un punto fermo per ogni indagine ponamenti a catena potrebbero avere le ore con-
nella fLSica delle partict.lle elementari•. A Paolo tate, Come spiegato u .Computer Networn.. il
U! popoiazloni nonIiche de Bemardis e al collega Paul Richards è andato il dispositivo da loro ideato, in fase dj test a Las
potrebbero vantate occhi più premio Giuseppe e Vanna Cacconi per gli cstraor- Angeles. collega tutte le auto che ne sono munite
grandi e, di conseguenza, dinari contributi allo studio delle anisotropie della in un raggio di 500 metri, Se una di queste auto
un cervello più voluminoso. radiazione cosmica di fondo. con gli esperime.nti ha un incidente. il sistema. grazie ad accelerome-
5eccndo 1m teoria pOObIicata BOOMERanG e Maxima basati sull'uso di palloni tri. se ne accorge e segnala il punto dell'impano
su .BioIogy Letters. da lUl aerostatici•. La medaglia Gribov è stata assegnata a tutti i veicoli collegati. che rilanciano rallarme
ncen:alDri deII~ a Davide Gaiono 'per aver rivelato nuovi aspetti fino a un chilomeU'O di distanza.
di Oxtoro, quando migliaia della dinamica delle teorie di Gauge supc:rsimme- Il problema principale era evitare che la ca-
dì anni fa gli esseri umani oiche a quattro dimensioni•. scala di avvisi fra veicoli saturasse la banda ra-
~ spostarooo verso i poli Infine Paolo Creminelli e Andrea Rizzi si so- dio, La soluzione trovata è brillante: ogni Sl'COIl-
l'evoluzione avrebbe portato a no divisi il riconoscimento per i giovani fisici. il do un programma individua. fra lutti i veicoli
occhi più grandi per vedere in primo .per i suoi contributi allo sviluppo dj un collegati a una data auto, quello in grado di rag-
rondllioni di scatSa 1lmRlsitl. approccio coerente alla cosmologia delle origi- giungmo gli utenti più lonrani. che cosi diventa il
Per confermare la loro teoria, ni dell'universo basato sulla teoria dei campi•. il suo «ponavOC'el, Se l'auto ha un incident~ solo il
EiIuned Pearce e Robin secondo 'per i suoi contributi al software di ri- ponavoce riJanccrà l'allarme. nsistema potrebbe
lllIlbar homo _ t o 73 cosnuzione e ai programmi di fisica deJresperi- ridulR almeno del 40 per cento il numero di vei-
crani di adulti. appanenenti mento CMS di LHC.. (AISa) coli coinvolti nci tampona meno. (AISa)
a 12 diverse popolazioni di
tutto il mondo: dall'Inghilterra
all'Australia, dal Kenya alla Una signora valdostana di 5000 anni
Miaonesia.
Gli scienziati homo scoperto 5alper1o nel cantiere di 1m scwIa di Introd,
cile sia i _ dell'_ paese alpino oon lontano da Aosta, uoo sd1eIetro
ocutare sia quello del cranio di donna risalente al • millennio a.C._to
aescevano con l'aumentare sul fianco destro, con Il capo riYoIto a nord-<Jllllst,
della Iatitudire,lnoItre,l è pertettamente conservato anche se prMl del
risultati hanoo mos1rato che corredo ~e. La scoperta è stata fatta a1l'ilizio
negli Individui con antenati di luglio dalla S<Mintenden2a ai beni culturali della
vissuti nel Cin:oIo polare artico Valle d'Aosta durante I sondaggt aroheoIogici per
le ortlite sono più grandi del l'ampliamento di 1m scwIa materna. 5eccndo gli
20 per oento rispetto a queII arctoeoIogi lo _ , battezzato -la signora di
con antenati dell'equatore. Introd. il attesa che i bambini delta scwIa del paese
5eccndo IlUl rtcert:alDri, le diano l.f1 oome, è la _ di 1m presenza
QUeSte misure spiegherebbero umana contemporanea a quella di Otzi, scoperto nel
anche perché l'acuità visiva, '99' al confine tra ltaila e T_ austriaoo.
cmero la capacità di risoluzione Nei prossimi mesi i reperti di Introd saranno sottoposti
del dettagli dell'occhio, cile ad approfoodite ~ osteo-artheoiogiche per
_ _ ......e peggiore alle stabilirne datazione esatta, causa della morte e
latitudini più grandi a causa _ di vita. Il preli<No di campiono di terreno
deI'assenza dì luce, sia inYece dalta fossa tuneraria coosentìà, inoltre, di verificare
la stessa nelle popoIaziori di la pres8I11Jl di essenze vegetali cile avrebbero
Iatrtudini diverse. (caVi) ~ la sepoI1ln. (DaPa)

3I lA> &:icnze Jli settembre 201 J


Scienza news

n ruolo dell'eparina LED sempre più piccoli


Personalità
nella fecondità da anemone
Che l'eparina favorisca rimpianto dell'em- Ese la persooaJitl fosse
brione è confermato da numerosi studi: infatti quaJcosa di molto antico?
t spesso usata nei cicli di f~ondazione assistila. Secor<lo MarI< BrIffa e ~
sopranuno in donne con trombofilia ereditaria. Greenaway. deII'lìiYefS1à
Il gruppo di Antonio Colicchia. dell'Unità di fi- di PIymou1h, addirittl.fa gli

_.
siopalOlogia dclla riproduzione dell'Ospeda- anemori marini. orgrilmi
le Sant'Anna di Roma, ha condotto uno studio molto lWltid1i dal ptnIo di vista
- presentato all'ultimo conv~no della Euro~ Piccolissimi e molto efficienti. Saranno così i filogenetico. mostrerelJbero
an Society of Human Reproduction and Emhr- LED del futuro. secondo un nuovo studio appar- i segni dllIl -carattere-
yology. tenut'Osi a $tOcco)ma - per valutare gli so suj .Proceedings of tbC' National Academy of
effetti dell'eparina a basso peso molecolare an- Sciences., John Rogers. dell'Università dell'lIli- Per 'personalitl animaleo
che in donne senza trombofilia ereditaria, ma nois a Urbana-Champaign. ha presemato nuove gli scienziati intendono ia
con alle spalle due o più cicli falliti di feconda- tecniche di produzione dd LED. aprendo la strada differenza stabile che i singoli
zione assistita. a nuove applicazioni di Questi dispositivi. ULED indiYiciJi mostrano in ..,
Sono state osservate 44 pazienti. a 23 del- è un'alternativa dfide:nte alle lampadine a incan- wrnportamer1to. che dipende
le quali t: stata somministrata. dal momento del descenza. in cui gr.m pane della potenza assorbi-
trasferimento embrionale fino alla data del test. ta si trasforma in caJo~ anzich~ in luce.
una dose: quotidiana pari a 2500 unità interna- Rogers ha studiato i LED a niuuro di indio e
zionali (U1) di Dalteparin in aggiunta ai Donna- gallio, presentando nuove tecniche per incidc~
li trattamenti di supporto alla fase JuteaJe. I due lo strato di silido alla base del dispositivo. È cosi
gruppi, di controllo (' di studio. erano omogenei possibile realizzare dispositivi grandi alcune de-
per età. parametri relativi al liquido seminale. cine di micrornctri, cioè circa un centesimo del-
numero di tcmativi precedenti e numero di em- le dimensioni dei LED attuali. Questi mini-LED
brioni trasferiti, ma illesi di gravidanza è risul- hanno una dispersione termica molto bassa, e ga-
tatO positivo solo in cinque donne del. gruppo di rantiscono un'efficienza ancora più alta. Matri-
controllo (23.8 per cento) contro le 12 del grup- ci di LED cosi piccoli potranno essere utili anche
po di studio (52.2 per cento). Una diffe",nza al per dispositivi deformabil~ capaci per esempio
limite della signifkatività statistica. ma senz'aJ- di adattarsi aUe curve del corpo umano ed ~
tro degna di ulteriori approfondimenti(CiSg) usate in varie applicazioni biomediche. (Maè)

da cxme questi l isJ:o 00 lO


La luna piena fa venire fame. Ai leoni an'ambiente (quindi un fattore
legato al sistema neMl5O)
Ileoni preferiscooo cacciare nelle notti immediatamente successive al plenilunio. Secor<lo iricercato<i invece che a variaDoni esterne
dell'U1iversità del Mìnnesota e del Tanzanian Wildllle Research InstiMe. ia Luna piena at.meOla ia seosaziooe (per esempio neU'habItat).
delia fame in predato<i a>me ileoni che. nelle notti più buie che seguono i plenilunio. si lledìcal10 Intensamente BrIffa e Greenaway hanno
i a1ia caccia. In una rtce<ca pulllJIicata SlJ ·PloS ()t.E.1 quattro autori hanno esaminato ia situazione degli attacdi rTlOIlita alO per tre settimane,
_.Ia
i an'uomo da Ieori nel sud _ Tanzania. _ si è registrato i maggior runero di aggressioni mortali tra 1988 e
2009. e haroo <XlIlfe<mato che ia quasi 10tlIitl degli attaed1o ........ noie rot1J che seguono i plenilunio. quando
In ambiente
risposta di aIwi """"IDi di

II ia luna è caJante e l'oscurità ronsente ai felini di sorprendere le loro prede. in .., orario che va dal tramlX1to alle 22:
cosi ~ Ipasti saltati nelle sere di Luna plOOil. E. ipotimno gli autori. fase propno questa strategia. unita
al tatto che tanto tempo ta i Ieori YiYevano in divelse aree del moodo. potreilbe essere uno del motivi reali a1ia base
di un'antica credenZa secondo CtJÌ ia Luna piena era un segno che nulla di buono stava per accadere. (SaS1)
AcItia eqlina a uno_
_ (tIlo sllufIo

d·acqua). come si legge


suRo stu:lIo pulllJIicato SlJ

I <PLoS ONE·. ogni esemplare
di anemone dimostra di

Ie rispondere allo stimolo In


maniera caratteristk:a e
coerente nel tempo. con ..,
proprio stio. La per su talità.

I
concludono gli autori. potreilbe
essere CDT'IlJl8 on::he illorme
di vita dal sistema neMl50
rudimentale. a>me app..fl1O
l'anemone. (I1lSg)
j

Le Scienze S5

_ Fox è _ . gocmaIisIa Jt-.:a


Iffle as.t Fnn:::s::o, ct*tua spesso con -NeoN
SGiemJsl'•.QIscoyer. • .QI1sban Sdenal_',
ha 0l1IIIlJl) runerosi lRfTli e rkxn:lSamenti.

antiago Ramòn y Cajal. biologo spa- mati. cetacei o mantidi religiose? Questa domanda. a quanto pa~.
gnolo e premio Nobcl, mappò l'ana- non era mai stata posta in tennini cosi generali. ma gli scienzia-
tomia newale degli insmi nei decenni ti intervistati in questo anicolo sono d'accordo sul fano che vale la
precedenti la prima guerra mondiale. pena considerarla.•È un punto di grande intere:sse-. dice Vijay Ba-
e paragonò Uloro piccolo circuito dei lasubramanian, fisico che studia la codifica ncurale dell'informa-
neuroni dedicati alla visione a un'OTO- zione all'Università della Pennsylvania.•Non ho mai trovato una
logio da tasca. Quelln dei mammiferi. discussione su questo argomento, neppure nella fantascienza•.
a confronto, gli sembrava un ingombrante orologio a pendolo da lntelligenza. ovviamente. è una parola che andrebbe usata con
salono.In effetti r umiliante pen.sare che un'ape. con un cervello prudenza. È difficile da misura~ e addirittura da definire. Tuna-
di pochi milligrammi. t capace di eseguire compiti. come orienrarsi via .sembra equo dire che. secondo la maggior pane dci metodi di
in un labirinto. alla pari con i mammiferi. Un'ape porrebbe anche misurazione. gli animali più intelligenti della Terra sono gli esseri
~ limitata da un numero rdativammte piccolo di nroroni. ma umani. È possibile però che nel corso dell·~oluz.ione il nostro ttr-
sembra proprio che ne tragga il massimo. ~llo abbia raggiunto un limite alla capacità di elabora~ l'infor-
Alr~tremo opposto. con un ttlVello cinque milioni di volte più mazione? È possibile che ci siano limiti di natura fisica all'evolu-
grande. un ddante so~ le inefficienze di un ~o che domina zione di un'intelligenza basata sui neuroni. non solo per gli esseri
un territorio troppo vasto. Per andare da un lato aIl"altro dd ct:r- umani ma per ogni forma di vira?
vello. i segnali impiegano un tempo 100 volte più lungo. e lo stes-
so avviene per i segnali che vanno dal cervello alle zampe, co- n organo "orace
stringendo questi animali a fare meno affidamento sui riflessi. a Il modo più ovvio per potenziare il cervello è farlo diventare più
muoversi piillentamente e a sprecare preziose risorse cerebrali per grande. e in effetti il rapporto tra dimensioni dci cervello c infelli-
pianificare ogni passo, genza è una questione che affascina gli scienziati da oltre cent'an-
Noi esseri umani non ci troviamo agli estremi dimensionali di ni. Tra la fine del XIX secolo e !'inizio del XX i biologi ~ploraro­
api ed elefanti. Ma poche persone si rendono conto del fano che le no alcuni temi universali della vita. ricavando una serie di leggi
leggi della fisica pongono vincoli stringenti anche alle nostre fa- matematiche relative alla massa corpo~a. in panicolare a quel-
coltà mentali. Gli antropologi si sono posti il problema dei possibi- la cerebrale, che riguardano tuno il ~o animale. Un vantaggio
li fanori anatomici che limitano l'espansione del cervello chieden- dell'aumento delle dimt'nsioni è che un cervello piil grande può
dosL per esmtpio. ~ un cervello piil grande riuscirebbe a passare contenere piil neuroni. che dovrebbero permenere una ~ta in
nel canale del pano. E anche supponendo che l'~oluzione risolva complessità. Ma già allora era chiaro che l'intelligenza non è: d~
questo problema. possiamo porri quesiti più profondi. terminata dalle sole dimensioni cerebrali: una vacca ha un cervel-
Per esempio potKmmo ipotizzan che il processo evolutivo lo 100 volte piil grande di quello di un topo. ma non sembra mol-
aumenti il numero di neuroni del nostro cervello o la frequenza to piil sveglia. Le dimensioni del ce.rvello sembrano crescere con
con cui i neumni si scambiano informazioni. e che queste mo- quelle dci corpo solo per eseguire compiti banali: per esempio un
difiche ci rendano piil abili e intelligenti. Diverse linee di ricer- corpo pii.! grande potrebbe imporre un carico di lavoro più pesante
ca. però. sembrano suggerire che presto questo genere di miglio- per compiti neura1i non legati all'intelligenza come il monirorag-
ramenti sperimenterebbe limiti di tipo fisico che. in ultima analisi. gio di un numero piil grande di nervi tattili. l'elaborazione di ~
sono riconducibili alla natura dci neuroni e al rumore statistico de- gnali provenienti da retine piil estese e il controllo di un numero
gli scambi chimici con cui comunicano. clnformazione. rumore ed più elevato di fibre muscolari.
energia sono legati in modo inestricabile., dice Simon Laughlin. Eugene Dubois. il grande anatomista olandese che scopri Ho-
neuroscienziato dell'Università di Cambridge.•C'è un collegamen- mo trrctus a Giava nel J892, voleva stimare l'intelligenza degli
to a livello tennodinamico». animali a partire da crani fossilizzati. e per questo tentò di defini-
Dobbiamo dunque pensare che le leggi della termodinamica im- re una relazione matematica tra dimensioni cerebrali e dimensioni
pongano un limite all'intelligenza basata su nroroni uni~en­ corporee. supponendo che gli animali con un ccrvelJo sproporzio-
te valido per ogni tipo di organismo. che si tratti di uccelli, pri- natamente grand~ dovevano ascre ancht' più in[elligenti. Dubois

1'\ BR J'

~lntelHgenza umana poIr!llòe ~au.-M> delle dimenslonl del oonsunerebbe llf1OI1lÒ3 • Gli esseri umani. pert>.ldJelblio
essere w:ma al suo HlTllte eYOIutiYo. cervello. per e5efT1liO. è utie fino a -1rtWO spllllO. ugualmente arrivare aun iveIo
lJMlr.;e _ sugge1scoo " che la 1m cer1D PLnto. superatO I quale H ~ piU soIllH ;nI'etlbero dllnteIigen2a piU eleYalO il . -
maggior pane <leI1e rnodifdle che cervello consuma '"- enef1jia • incootro a lirMi lei IIICdi Iai i id simiI _ . Ela tecnoIogia._
.... et:be10 rendefd piU il1eIligenti diventa piU lento. Anche migliorare lo a QUefIi <leI1raflSistor nel processor1 scrttn.ra a Intemet. Cl consente
lncontrerelDero limiti "-li dalle schema <lei collegamenti che dei CQfT'ClUtec le comunic:a2ioni di espandere la mente oltre I oonfint
Ieggl <leI1a fisica. attraversano Hcervello diventano lJ't1)pO n.morose. del nostro a>rpo.

38 Le Scienze .5Lì settembre 2011


NA. LEGGE E LE St:E EC~EZIONI
bile che !"intelligenza dipenda, almeno in modo superficiale. daUe
dimensioni ~rebraJi.
Cervelli devianti Quasi cenamente i cervelli di mammiferi e uccelli hanno bene-
ficiato dj alcune economie di scala grazie all'espansione delle lo-
Che sia o meno più intelligente, in genere un animale più grande ha un ro dimensioni. Il numero maggiore di cammini che può percorrere
cervello più grosso. anche se la massa del cervello non cresce secon· ciascun segnale tra due neuroni significa che traspona implicita-
do una percentuale fissa ma come la potenza" della massa corporea. mente più informazione, e ciò implica che i neuroni di un cervel-
legge che nella sca!a logarttmica Qui sono è rappresentata da una li· lo più grande possono scaricare meno volle al secondo. Nel frat-
nea rena. Gli animali insolitamente intelligenti, quindi. sono quetli che lempo però poud>be essere entrala in gioco una lendenza opposta.
deviano da quesla legge esponen2l3le e si a>l1ocano sopra la linea rel- .Ritengo assai probabile che ci sia una legge dei ritorni decre:sce:n-
la: gli essen umaro superano il valore preY1Sto dalla legge dl LWl fatlfr- ti. nell'incrementare indefinitamente l"intelligenza aggiungendo
re pan a 7.5. HmaSSIITlO fra tutte le specie. Oltre LWl certo punto. però. un numero sempre più grande di nuove celluJe cerebrali. dice Ba-
l'aumento delle dil1lef1SlOOi del ceM!llo polla ntomi decrescenti (SI .... lasubramanian. l'aumento delle dimensioni ha anche dei costi. di
da Hbox a p. 42). cui il piu ovvio è un maggiore: consumo di energia. Negli esseri
umani. il cervello è già la pane dci corpo più affamala di energia:
con iJ 2 per cento del peso corporeo, questo organo consuma il 20
10.000
per cento delle calorie bruciate a riposo, e nei neollati arriva an-
che al 65 per cenlo.

1000 Sempre in contutto


Gran pane del carico energetico dovuto alle dimensioni del cer-
vello arriva dalla rete di comunicazione: nella coneccia cerebrale
umana. l'BO per cento dell'energia consumala riguarda le comuni-
cazioni. Con l'aumenta.re: delle dimensioni. però. la rete di connes-
sioni fra i neuroni sperimenta difficoltà più SOttili di tipo struttu-
rale. In effeni. mentre continuavano a raccogliere dati sulla massa
cerebrale in varie specie, già verso la metà del XX secolo i biologi
si dedicarono a un compito ancora piu difficile: definire i .principi
di progettazione- dci cervello e come questi principi continuano a
essere rispenati in cervelli di grandezza anche molto diversa.
Un neurone tipico ha una specie di coda allungata chiamala as-
sone. l'estremità dell'assone si ramifica e forma una serie di sinap-
si. cioè punti di contatto. con altre cellule, Come fili del telegra-
0.1
.~ fo. gli assoni possono collegare: le div~ pani del cervello oppure
riuni1'5i in fasci a fonnare i nervi che dal sistema nervoso si esten-
0,0001 0.01 1 100 10.000 dono verso le varie parti del corpo.
Peso corporeo (chilogrammI) Nei loro pionieristici sforzi. grazie al microscopio i biologi misu-
rarono il diametro degli assoni. la densità spaziale e le dimensioni
delle cellule nervose e il numero di sinapsi per cellula, Esaminaro-
e altri scienziati accumuJarono molti dati sul peso del corpo e del no centinaia, in alcuni casi migliaia, di cellule per ciascun cervel-
cervello di vari animali: un classico trattato sul tema riporta iJ pe- lo in decine di specie, Decisi ad affinare le loro curve matematiche
so del corpo. quello dci singoli organi e quello delle ghiandole di cslendendole ad animali sempre più grandi. scoprirono addirinura
3690 animali, dallo scarafaggio all'airone. fino ai bradipi. come estrarre intano il cervello dalle carcasse delle balene. II pro-
In seguito i successori di Dubois banno trovato che nei mam- cedimento. descrino negli anni ouanta dell'Ouocento dal biologo
miferi il cervello si espande più lentamente del corpo, in panicola- Gustav AdolfGuldberg, richiedeva cinque ore, una sega da bosca-
re alla potenza 1M della massa corporea. Quindi un rano muschiato. iolo a due mania. ascia, scalpello e grande forza fisica per aprire la
con un corpo 16 volte più grande di quello di un topo di campa- pane superiore del cranio di una balena come una lattina.
gna, ha un cervello OltO volte più grande. Da questa intuizione è Qucsti studi hanno mostrato che l'aume.nto delle dimensioni ce-
stato ricavato lo strumento concettuale che cercava Dubois: il quo- rebrali tra le specie provoca diversi piccoli cambiamenti che proba-
ziente di encefalizzazione. che confronta la massa cerebrale effel- bilmenle sono insoslcnibili. Innanzitutto, aumentano le dimensioni
tiva di una specie con quella attesa in base alla massa corporea, In medie delle cellule nervose. Questo fenomeno consente la forma-
altre parole. il quoziente di cncefalizzazione indica di quale fano- zione di un numero sempre piu grande di connessioni per ciascun
re una specie devia dalla legge di potenza lf4. Gli esseri umani han- ncurone via via che aumenta il numero totale dci neuroni. Cellule
no un quozienle di 7.5 (i nostri cervelli sono 7.5 volle più grandi di più grandi però sono stipale nella coneccia cerebrale in modo me-
quanto previslO dalla regola); un ddfmo del genere dei rursiopi 5,3: no denso. quindi aumenla la distanza tra le cellule e la lunghezza
le scimmie arrivano a 4.8: per i bovini. come previsto. iJ quozien- degli assoni che le collega. Un assone piillungo ba bisogno di più
te scendt a circa 0.5 (si unla il bar in quesra pagina). l'intelligenza tempo per inviare i segnali da una cellula all'altra, e per mantenc-
potrebbe quindi dipendere dalle dimensioni della riserva neurole n- re una velocità accenabiJe deve aumentare di spessore (assoni più
masca libera dopo cht iJ cervello ha provveduto ai compiti ordina- spessi traspoltano i segnali piu velocemente).
ri. come badare alle sensazioni della pelle. Per sintetizzare: è possi- I ricercatori inoltre: hanno scopcltO che con l'aumenlo delle di-

www.lescicnzc.it Le Sciclli".(.' 39
mensioni cerebrali tra le sp«ic aumenta anche il numero di a.rtt del volume della sostanza grigia (il corpo cellulare principale dei
distinte in cui si divide un cervello. Per v~c:rt queste artt basta neuroni. che ne contiene il nucleo). In altre parole. con l'aumen-
rololdJ'e il tessuto cerebrale e poi osservarlo al microscopio: le va- tare delle dimensioni del cervello aumenta la porzione di volume
rie zone della con~ia hanno colori diversi. In molti casi queste cerebrale dedicata ai cavi di collegamento invece che la porzio-
aree corrispondono a funzioni specializzate. per esempio la com- ne dedicata alle singole cellule che svolgono l'effettiva elaborazio-
prensione del linguaggio o il riconoscimento dei volti. E con l'au- ne dell'informazione; e questo, di nuovo, fa pensare che a un ceno
mento delle dimensioni cerebrali la specializzazione si sviluppa punto l'aumento delle dimensioni diventi impraticabile,
anche in un'altra dimensione: aree equivalenti degli emisferi de-
stro e sinistro assumono funzioni diverse. per esempio ragiona- Il primato dei prilllllti
mento spaziale contro ragionamento verbale. Se questO e lo stato delle COSf:. e facilt: capire perch~ una vac-
Per decenni la divisione dci cervello in numerosi compartimen- ca non ottenga da un cervdJo grande come un pompelmo neanche
ti di lavoro ~ stata vista come il marchio dclnntelligmza. Ma per un briciolo di prestazioni in più rispetto a quelle ottenute da un to-
Mark Changizi. neurohiologo dei 2A1 Labs di Boisc. negli Stati po. cht: ha un «rvello grande appena come un chicco d'uva. Ma
Uniti. pot.rdl~ anche essere il rin~ di un fano più banale: la l'evoluzione ha anche trovato come aggirare i problemi a un livel-
specializzaziont: compt:nsa i problMli di conn~iont: cht: si vt:- lo fondamentale. Nel 20CJ1 Jon H. Kaas, neuroscienziato alla Van-
riticano quando il cervello diventa più grosso. Nel passaggio dal derbilt University. ha confrontato la morfologia delle cellule ce·
cervello di un topo a quello di una vacca, che ha un numero di rebrali di varie specie di primati. scoprendo una caratteristica che
neuroni 100 volte più grande. è impossibile che i neuroni si espan- cambia le regole del gioco e che probabilmente ha dato agli esseri
dano abbastanza in fretta da restare connt:SSi come prima, Il ~r­ umani un vantaggio importante.
vello risolvt: il problema confinando i neuroni che svolgono fun- K.aas ha trovato che. a differenza della maggior pane dei mam-
zioni simili in tanti moduli altamente conn~i alloro interno, t: miferi. nei primati le dimensioni dei neuroni corneali crescono po-
con un numero assai più piccolo di conn~ioni a lunga distanza co all'aumentare: del volume del cervello. Alcuni neuroni in effet-
fra moduli. Anche la divisione delle funzioni tra emisfero destro ti divt:ntano più grandi e potrdJbt:ro avere il compito di manten~
ed emisfero sinistro risolve un problema ana- iJ tuno ben collegato. ma la maggior parte au-
logo: ridu~ la quantitil di informazione che Nei primati, menta poro le proprie dimensioni. Nei primati.
deve passare tra gli emisferi. minimizzando il a diJferenza quindi. all'aumentare dei volumi del cervello
numero di lunghi assoni interemisferici ne- tra le specie, la densità volumerrica dei relati-
~ri, eQu~te caratteristiche appare:nremen- deUe aJtre specie, vi neuroni è quasi costante. Dunque, passando
te complesse dei cerveUi più grandi sono solo con l'aumentare dalle uistiLì alle scimmie notturne si raddoppia
contorsioni necessarie a risolvt:re il problWla sia la massa cerebrale sia il numero dei neuro-
delle connessioni. all'aumentare delle dimen- delle dimensioni ni, mentre nei roditori raddoppiando la massa
sioni, sostiene Changizi. cNon ci dicono cht: il del cerveUo, del cervello iJ numero dei neuroni aumenta so-
cervello è più intelligente.. lo del 60 per cento. Le conseguenze di questa
Jan Karbowski nroroscienziato dell'Acca-
i neuroni deUa differenza sono enormi. Gli esseri umani han-
demia polacca delle scienze a Varsavia, è d'ac- corteccia cerebrale no 100 miliardi di neuroni in 1,4 chilogram-
cordo.•1 cervelli devono onimizzare simul- mi di ce.rvello, ma un roditore che st:guisse le
taneamente una serie di parametri, quindi è
crescono ben poco sue consuete regole di scala neuronali. per rag-
inevitabile che ci siano compromessi-, dice. eSe si vuole migliora.re giungere quello stesso numero di cellule nervose dovrebbe avere
una cosa. se ne rovina un'altra., Per esempio, che cosa accadreb- un cervello di 45 chilogrammi, un organo dall'impatto metabolico
be se espandessimo ìI corpo calloso (il fascio di assoni che con- devastante.•QUCSlO potrebbe essere uno dei motivi per cui i grandi
nette i due emisferi) abbastanza in mtta da mantenere costante roditori non sembrano affatto più intelligenti rispetto a quelli pic-
la connettività durante l'espansione? E .se poi facessimo dive:ntare coli_, dice Kaas.
più s~i questi assoni per evitare un aumento del lWlpo n~­ Sembra che neurani più piccoli stipati in modo più denso ab-
rio ai ~nali per passare da un emisfero all'altro? Dcorpo calloso biano un impano real. suU"intdligrnza" Nd 2005 Gabard Rotb •
si ~panderd>bt: e allontanerebbt: gli Wlisferi. nauralizzando i mi- Ursula Dide. neurobiologi de1J1Jniversità di Brema. hanno analiz-
glioramenti sperati. zato diversi tratti predittivi deU'intelligenza tra l~ specie (misura-
Questo compromesso tra vantaggi e SV3.ntaggi è stato m(SS() in ta in termini di complessità comportamentald addirittura più effi-
evidenza da ~rimenti che hanno mostrato la relazione tra spes- caci rispetto al quoziente di enccfalizzazione. 41L"unica corre:lazione
sore degli assoni e velocità di conduzione. Alla fine dci conti, spie· fone dell'intelligenza - dice Roth - è con il numero di neuroni del-
ga Karbowski, all'aumentare delle dimensioni del cervello in effet- la coneccia. più la velocità dell'attività neuronale-. che diminuisce
ti i neuroni diventano più grandi, ma non abbastanza da restare con la distanza tra i neuroni e cresce con il grado di mielinizzazio-
connessi in modo adeguato. Anche gli assoni diventano più spessi, ne degli assoni. (La mielina è l'isolante grasso che consente agli
ma non abbastanza da neuO'alizzare l'aumento del tempo di tra- assoni di lTasmettere i segnal.i più velocemente.)
smissione dei segnali. Se Roth ha ragione. i piccoli neuroni dei primati avrebbero un
Evitare un aumento troppo rapido dello spessore degli assoni fa dupli~ t:ffeno: pennetterebbcro sia una crescita più grande dci
risparmi~ non solo spazio ma anche energia, dice Balasubrama- numero di neuroni corticali all'aumentare delle dimensioni del
nian. Raddoppiando lo 5p(SSOre di un assone si raddoppia anche il cervello sia comunicazioni più veloci. visto che le cellule hanno
consumo energ~co. mentre la velocità degli impulsi aumenta s0- maggiore densità volumeuica, Elefanti e balene sono ragionevol-
lo dd 40 per «oto. Anche con tutti questi accorgimenti. il volume mente intelligenti. ma le grandi dimensioni dei loro neuroni e cer-
della sostanza bianca (gli assoni) continua a c~ più in frena velli e causa di inefficienza.• La densitil volumetrica dei neuroni è

40 LeSd('nze 5Ji sctlcmbrc 2011


IL LIMITE DELLA. MINIATURIZZAZIONE

Fisica del pensiero


Con transistor più pi(:cxKi si po$SOOO fare computer più potenti; allo stesso na cellulare (immagine a sinis~, che in questo modo lasciano passare gli
modo, in linea di principio un cervello con oomponenti più piccoli potrebbe ionI. Ouando un numero sufficiente di ioni ha attraversato un canale, au-
essere più potente e diventare più rapido. I neuroni umani, però, e in parti· menta la tensione elettJica fra i due lati della membrana. ea sua vo«a Que·
ccMare i loro prolungamenti chiamati assoni, potrebbero già essere arrivati sto fenomeno causa l'apertura anche dei canali vicini, come in un effet·
(o essere molto vicin~ ai loro limiti fisici. todomioo.
Gli assoni consentono ai neuroni di formare Assoni più sottili farebbero rispanniare spazio ed energia. La natura, però,
reti. Quando un neurone scarica. invia un se- sembfa già aver ridotto il diametro degti assoni al minimo possibile, o quasi:
gnale elettrico lungo l'assone, che a sua vol- se fossero ancora un po' più sottili, l'apertura casuale dei canali rendereb·
ta stimola altri neuroni.ll segnale viaggia lungo be gli assoni troppO rumorosi. In altre parole, gli assoni invierebbero troPPi
l'assone aprendo i canali ionici della membra- segnali quando in realtà il neurone non deve scaJicare.

BIP BI' SENZA COHSEGUEHZE. In un assone, quando


Assone un canale ionk:o si apre SIXJ1taneamente ~ si dliude
Neoroo. da solo prima di poter produrre alcun eMeno.
• • •

o

CASCATA NON VOlUTA. In un assone più sottile.
l'apertlKa di un singolo canale ha una probabilità più
alta di innescare anche l'apertura dei canali vicini,
dando Il via a una reazione a catena.
• • •
o O
Ione O
O
• Segnale

più bassa - dice Roth - il che significa che la distanza tra quando il cervello diventa più grande rispannia spazio ed ener-
i neuroni è più grande e la velocità degli impulsi nervosi è gia, limitando il numero di connessioni direne fra le varie regioni.
molto più piccolat. Il grande cervello degli esseri umani ha un numero relativame.n-
Di recente i neuroscienziati hanno osservato un andamento ana- te piccolo di connessioni del genere. BuUmore e van den Heuvel,
logo negli esseri umani: le persone con comunicazioni più rapide però. hanno mostrato che queste rare vie di comunicazione tsen-
tra le diverse aree cerebrali sembrano piu. brillami. Uno studio del za scalo.. hanno un'influe.nza sproporzionata sull'intelligenza: un
2009 diretto da Martin P. van dcn Heuvel. deIrUniversitair Medisch cervello che risparmiasse su queste risorse tagliandone anche solo
(e"trum di Utreeht, ha usato una tecnica con cui visualizzare I"at- qualcuna funzionerebbe notevolmente peggio. tl'intclligenza ha
tività cerebrale per misurare il grado di comunicazione diretta tra le un prezzo.., conclude Bullmore. tIl prezzo e che non basta ridurre
diverse aree cerebrali. vale a dire se le comunicazioni tra due deter- al minimo i cavi di collegamento...
minate aree attraversano poche o molte aree intermedie. Van den
Hcuvel ha trovato che i percorsi più corti tra le aree cerebrali cor- Il progetto dell'intelligenza
• rispondevano ai Ql più elevati. Sempre nel 2009 Edward Bullmore, Se davvero la comunicazione tra neuroni e tra le aree cerebrali
neuroscienziato dell'Università di Cambridge. ha ottenuto risulta- eun importante collo di bottiglia che limita !'intelligenza, neuro-
ti analoghi adottando un approccio dive.rso. Bullmore ha determi- ni che evolvessero verso dimensioni ancora più piccole (e quindi
nato la memoria di lavoro (doè la capadtà di tenere a mente diver- fossero più vicini fra loro e capaci dì comunicare più rapidamen-
si numeri contemporaneamente) in 29 persone sane. Poi ha usato te) dovrebbero portare a cervelli più intelligenti. Analogamente,
le registrazioni dei campi magnetid generati dall'attività elettrica un cervello potrebbe diventare più efficiente con l'evoluzione di
cerebrale dei soggetti studiati per stimare la velocità di flusso del- assoni capaci di rrasmenere segnali più velocemente e a distan-
le comunicazioni fra le aree del cervello. Le persone che avevano le za più lunga ma che non debbano diventare più spessi. Tunavia
comunicazioni più direrte e gli scambi piu rapidi di segnali tra si- c'e qualcosa che impedisce agli animali di ridurre le dimensioni di
napsi avevano anche la migliore memoria di lavoro. neuroni e di assoni oltre un certo limite. Si potrebbe chiamare la
Sono scoperte di imponanza fondamentale. Sappiamo che madre di tutti i vincoli: le proteine usate dai neoroni per generare

www.lcscienze.it Le ScicllZC' 41
IL PROBLEMA. D.~I COMPROM.~SSI

Perché (forse) non possiamo diventare più intelligenti


La mnau.illazione è solo tm _ tante modifiche _ che In linea di principio "'" _ o aumentare la oostra intelligenZa e allo stesso len1>U pro-
dine svantaggi e!4elAilCillaie dìfficottà termodinamiche. Forse siamo già vicini allivelkJ massimo possibile per oo'inteligenza basata SlÌ neuroni.

A2IONEAumento delle AZIONE Stipare più neurooi


dimensioni del cervetkJ nello stesso spazio
Al.mentare le dimensioni Si ottiene ri<U:endo le
aggiulgendo altri neurori dllTierlSlCJll di neLI'OI1i e assoni.
incremeota le capaciti di
SVANTAGGIO se divefltaro
elaborazione.
troppo piccoli, i neurooi
SVANTAoCnQ Ineuroni scaricano acaso.
consumano molta energia.
Econ l'aumento delle dimenslool AZIONE Aumento delle AZIONE Aumento della
del cetVeflo, gli assooi,l·nll· connessioni vetocltà dei segnali
che collegano I neuroni, devono Aggi..-.gere nUOYi collegamenti Si ~ oltenere
diventare l'ù lunghi e QUindi tra net.l'cn1 klntanl consente alte _ l o spessore
p;ù~ varie parti del cerveIo di dogi assono
coml.Jrlic3"e a velocità maggiore. SVANTAGGIO Gli asson PIÙ
SVANTAGGIO I collegamenti In spessi consumano più
più consumano molta enefVia. enefVia di quelli sottii.

RlSU.JAlO

gli impulsi elettrici. i cosiddetti canali ionici. sono intrinsecamen- vetro sopra una formica che si sposta su un tavolo. Quando rego-
te inaffidabili. liamo la tensione sul canale ionico - azione che ne causa l"aper-
Un canale ionico è una minuscola valvola che si ap~ e si chiu- tura o la chiusura - il canale non passa da acceso a spento e vi~
de sfnmando cambiamenti nel ripiegamento della propria srrunu- versa con la stessa affidabiJità dc:ll'inte.mmore di una stanza, ma
ra molerolarc. Quando un canale si ap~. consente agli ioni sodìo. oscilla. aprendosi e chiudendosi casualmente. A volte non si ap~
potassio o calcio di attr3versa~ la membrana cellulare. gc:nc:rando affano. altre volte si apre quando non dovrebbe. Cambiando la
i segnali elettrici grazie a cui i nalroni comunicano. Ma dato che tensione. tutto quello che. facciamo t cambiare la probabilità di
sono cosi piccoli, i canali ionici possono e:ssere aperti o chiusi an- apertura del canale:.
che solo dalle vibrazioni termiche. Basta un semplice esperimento Sembra uno spaventoso difetto di progetto delfevoluzione, ma
biologico a mettere a nudo questo difetto. Isoliamo un canale io- in realtà è un compromesso. eSe la molla dc:ll'inte.rrunore de.I ca-
nico sulla superficie di una cellula nervosa mediante un micro- nale scatta troppo facilmente. il rumo~ di fondo la farà scattare di
scopico tubo di vetro, un po' come si può metlcrt: un bicchiere di continuo-o dice Laughlin; proprio quello che si ossclVa ne!l'espe-

517 scllembre 2011


rimento appena descritto.• Se la molla è più rigida. si ha meno ru- re Roth. i cervelli di api. polpi. cornacchie e mammiferi intelligen-
more - continua Laughlin- ma per farta scattare ci vuole uno sfor- ti, non sembrano affano simili tra loro, Ma se osserviamo i circuiti
zo maggiore». e i "euroni sono eost:retti a consumare più energia responsabili di compiti come la visione, l'olfatto. la memoria epi-
per controllare i canali. 1.0 altre parole. l'uso di canaJi ionici che sodica della sequenza degli eventi e la capacità di muoversi nel
scattano subito fa risparmiare energia ai "euroni. ma l'effeno col- proprio ambieme, vediamo che .hanno tutti. ed è dawero stupefa-
laterale e che i canali possono chiudersi o aprirsi accidentalmente:. cente, la stessa configurazione di base:-. Questo genere di conver-
n compromesso a cui si aniva implica che i canali sono affidabi- genza evolutiva in genere fa pensare che una cena soluzione ana-
li solo se usati in gran numero. in modo che -votino_ sulla genera- tomica o fisiologica ha raggiunto la maturità. e quindi potrebbe
zione o meno di un impulso neuronale. esserci poco spazio per ulteriori miglioramenti.
Ma se i "euroni diventano piu piccoli questo tipo di votazione Forse: la vita e arrivata a un progetto neurale ottimale, Questo
diventa problemaùca. -Se si riduce la grandezza dd "euroni. si ri- progetto è eseguito passo dopo passo attraverso una coreografia
duce anche il numero dci canali disponibili per la trasmissione del in cui le cellule dell'embrione in via di sviluppo interagiscono me-
segnalo, dke Laughlin. tE questo aumenta il rumorca. diante molecole di segnalazione e contatti fisici. ed è radicato nel
In due studi pubblicati nel 2005 t 2007. Laughlin ha calcolato processo evolutivo.

I se la necessità di includere o meno un numero sufficiente di cana-


li ionici pone un limitt minimo alJt dimensioni degli assonL l ri- Faremo come le api?
sultati sono stati sorprtndenti. -Quando il diametro dtgli assoni si Una volta considerati i componenti di base disponibili. possia-
riduce a 150-200 nanometri, i1loro rumore intrinseco diventa in- mo chiederci se gli esseri umani hanno raggiunto il limite fisico
sostenibilc-. spiega Laugblin. A quel puma l'a sone ha un nume- della complessità del cervello, Laughlin dubita del fano che ci sia-
ro cosi piccolo di canali ionici che anche l'apertura accidentale di no limiti assoluti per le funzioni cerebrali come per esempio c'è un
un solo canale può spingere l'assone a far panire un segnale an- limite assoluto alla velocità della luce. _È più probabile che ci sia
che quando il Deurone non aveva intenzione di comunicare (si ve- una legge dei ritorni decresceno., dichiara. _Più aumentano gli in-
da il bar a p. 41). Già ora. negli assoni cerebra- vestimenti e meno nt vale la pena., Nel nostro
li più piccoli probabilmente panono sei impulsi Già oggi cervello, più di tanti neuroni non possono entr'3-
accidentali al secondo. Se gli assoni diventassero re; i neuroni non possono stabilire più di tante
solo un po' più piccoli. è probabile che si arrive- gli assoni connessioni fra loro e queste connessioni p0sso-
rebbe: a 100 impulsi accidentali al secondo. _Già deineuronideUa no condu.rre solo un ceno numero di impulsi al
oggi gli assoni dei neuroni della materia grigia secondo, In più. se il nostro corpo e il nostro cer-
corticale sono molto vicini ai loro limiti fisici., materia grigia vello dovessao diventare molto più grandi, ci sa-
condude Laughlin. corticale sono rebbero dei costi in termini di energia. dissipazio-
Questo fondamentale compromesso tra infor- ne del calnre e tempo necessarin agli impulsi per
mazione. energia t rumore non è limitato alla
molto vicini ai viaggiare da una pane all'altra dci cervello,
biologia. Si applica a qualsiasi cosa, dane comu- loro limiti fisici La mente umana, però, potrebbe migliora-
nicazioni a fibre ortiche agli apparecchi dti r3- ~ se.nza l'intervento dell'evoluzione biologica.
dioamatorl. fino ai microprocessori dei computer. In particolare i In fondo le api. come del resto altri inserri sociali, fanno proprio
transistor dei microprocessori funzionano da controllori per il pas- questo: agiscono di concerto con le loro sorelle di alveare. forma-
saggio dei segnali elettrici, proprio come i canali ionici. Da cin- no un'entità collettiva più intelligente della somma delle pani di
quant'anni gli ingegneri continuano a ridurre le dimensioni dei cui è composta. E anche noi. attr3verso le imerazioni sociali. ab-
transistor, aumentando la loro densità nei microprocessori per re- biamo imparato a mettere insieme la nostra intelligenza con quel-
alizzare computer sempre più veloci I tr3nsistor dei microproces- la degli altri.
sori più recenti misurano 22 nanometTÌ. A queste dimensioni di- E poi c'e la tecnologia. ~r migliaia di anni il linguaggio scrit-
venta difficile drogare in modo uniformt il siJicio (il _drogaggio. tO ci ha permesso di immagazzinare informazioni fuori dal no-
prevede raggiunta di piccole quantità di altri elementi per regola- stro corpo, di andare oltre le capacità di memorizzazione del no-
re le proprietà del semicondunore). Quando si arriverà intorno a IO stro cervello, Si potrebbe sostenere che lnternet. sia la conseguenza
nanometri. i transistor saranno cosi piccoli che la presenza o l'as- ultima di questa tendenza all'espansione dell'intelligenza oltre il
senza casuale di un singolo atomo di boro li farà componare in corpo. In un certo senso potrebbe essere vero, come afTenna qual-
modo imprevedibile. cuno, che Internet ci rende stupidi: l'intelligenza collettiva umana
Gli ingegneri potrebbero superare i limiti degli attuali tr3osistor - cultura e computer - potrebbe aver ridono la spinta alJ'evoluzio-
progenando microprocessori basati su tecnologie del tuno nuo- ne di individui molto più intelligenti. _
ve:. Ma l'Noluzione non può partire da zero: deve per forza lavora-
re all'interno degli schemi e con i componenti che già esistono da
mezzo miliardo di anni, spiega Heinrich Reichen. che studia ncu- PI'110 " DIRI;
robiologia dello sviluppo all'Università di Basilea. È un po' come
ceIcare di costruire una nave da guerra panelldo da componenti E~ution ofthe Braln and Intelllgence. Roth G. e Dicke U., In .TrendS ln COgnltive
Sdenceso, Vol. 9, n. 5, pp. 250-257, magglo2005.
modificati con cui si fabbricano gli aeroplani.
C'è poi un'aJtra ragione per dubitare del fano che un grande ceUular 5caling RuJes far Primate Brains. Herc::utcn>-1tJuzeI S., CoIIls C.E., Wong
P. e Kaas J.H.• in .p,cu:edl1!P cf me NatlooaIAcademyof 5cienceso. Y<i. 104, n. 9.
salto evolutivo possa condurre a cervelli più intelligenti, Ai tem- pp. 3562-3567, 27 feblr.lio 2007
pi dell'evoluzione dei primi neuroni. la biologia forse poteva ave- EtIldency of _ 8Iain NetWllI1<s and 1nteI1ec1ual Per1ormance. van de<1
re un'ampia gamma di opzioni, ma 600 milioni di anni dopo si e _ M_~, Strn CJ., KatI1 RS.• tushoIf PoI H.E., In ..JounaI al Netmlclence-.
verificato qualcosa di molto panicolare. A prima vista, fa nOla- Y<i. 29. n. 23, pp 7619-7624.10 0'UlJl0 20)9

www.lcscicIl7.c.il LeScicnzc 43
ASTROFISICA

I L
S I STEMA
PERIODICO
D E L
COSMO
Un emplice diagramma, pubblicato
esattamente un secolo fa, è ancora oggi
il più importante strumento concettuale
dell'astrofisica stellare

di Ken CrosweLl

, astronomia moderna ci presenta l'immagine vi-


vida di un universo nato da un'enorme esplosio-
ne, popolato da stelle esotiche che vanno dalle
colossali supergiganti rosse, grandi come un si-
stema solare di modeste dimensioni, fino a og-
getti iperdensi come le nane bianche e buchi neri
più piccoli della Terra. Queste scoperte sono ancora più entusiasmanti
se si pensa che gli scienziati riescono a effettuarle a partire dalla rile-
vazione di sorgenti luminose debolissime: a volte una manciata di fo-
toni. Una delle chiavi dei loro successi è una rappresentazione grafica
pubblicata da due astronomi esattamente un secolo fa.

Le ScK-nze 4-5
li diagramma di Henzsprung-Russell (H-R) è semplice_ Mene Ken Croswell, specializzatosi in astronomia alla Harvard
in relazione due proprietà fondamentali delle stelle: la luminosi- l.kliverstty, è astronomo e scrittore. asuo 10'0 TheAJchemy
tà intrinseca e la temperatura superficiale (indicata dal colore). In ot l1le Heavens (Anchof, 1995) è sta1D finalista ~ L.os Angeles
TIlTleS Book Prtze.
questo modo è diventato per l'astronomia slellare uno strumento
analogo al sistema periodico per la chimica. Mentre quest'ultimo
raggruppa elementi dalle proprietà chimiche simili - per esempio
rutti i gas nobili. come: elio. neon e argo. sono nella stessa colonna
- il diagramma H-R raggruppa le stelle che si trovano nella mede-
sima fase di vita. Quando fu ideato, nessuno sapeva perché brilla- za principale che hanno la stessa temperatura c colore. La mag-
no il Sole e le altre stelle. Nessuno sapeva come nascono e muoio- gior pane di esse e più fredda dci Sole. e tune sono più brillanti.
no le stelle. Nessuno poteva garantire che il Sole non sarebbe mai A prima vista può sembra~ contraddittorio: più una stella e fred-
esploso. E nessuno sapeva che le stelle hanno forgiato la maggior da. minore e la radiazione che emette per unità di superficie, per
pane degli elementi che costituiscono la Terra e noi stessi. cui come fa una stella rossa fredda essere da 100 a 10.CXX> volte più
Dopo aver svolto un ruolo fondamentale nella soluzione di que- brillante del Sole? La risposta e nelle dimensioni colossali di que-
sti problemi. il diagramma H-R continua a guidare gli astrono- ste stelle. che gli astronomi chiamano giganti e supergiganti. Sono
mi neUa ricerca di altre risposte. Esiste un limite alla massa di una stelle della sequenza principale che hanno esaurito l'idrogeno che
su"lIa? Com'erano le prime stelle nate dopo il big bang? Quando le alimentava al centro. Le supergiganti muoiono con un'esplosio-
apparirà la prossima supernova nella nostra galassia? ne di supernova, mentre le giganti escono di scena in modo me-
no impressionante.
Uno sguardo al bestiario stellare Il diagramma H-R rivela anche il destino delle gigaoti_ Esso
.Nessuno immaginava che sarei diventalO un astronomo., di- contiene un gruppo di stelle che formano una diagonale al di sot-
chiarò lo scienziato danese Ejnar Hertzsprung. In effetti, quando to della sequenza principale: ciò significa che. a parità di tempera-
aveva vent'anni, la famiglia vendette i libri di astronomia del pa- tura e colore, sono meno luminose rispetto alle stelle della sequen-
dre defunto. Ma Hertzsprung non si perse d·animo. U suo primo za principale. Per lo stesso ragionamento esposto in precedenza,
diagramma che mett.eva in relazione luminosità e colore degli am- queste stelle devono essere di piccole dimensioni. e infani vengo-
massi stellari risaJe al 1908.l'asrronomo tedesco Hans Rosenberg, no chiamate nane bianche. A dispetto del nome, però. ricadono
che verosimilmente conosceva il lavoro di Herrzsprung, pubblicò in un ampio intervallo di colori. Questi oggeni sono i nuclei densi
un diagramma analogo nel 1910 e lo stesso Henzsprung ne pubbli- ed estremamente caldi di stelle giganti che hanno espulso i propri
cò diversi nel 1911, AU'epoca. Hertzsprung era un perfetto scono- strati più esterni. Non essendo più in grado di sostenere reazioni
sciuto. mentre Heruy Norris Russell. che realizzò il suo diagramma nucleari, con il passare del tempo di solito si raffreddano e svani-
nel 1913, senza conoscere il lavoro di Henzsprung, era uno dei più scono. Se fanno parte di un sistema binario, tuttavia. possono ri-
insigni astronomi statunitensi. Dato il suo prestigio. gli astronomi succhiare materia dalla stella compagna c, raggiunta la massa cri-
iniziarono a usare il nome .diagramma di Russelh, che poi diven- tica. esplode~ come supernove.
ne _diagramma di Russell-Hcnzsprung_ e infine - ripristinando la I caran'eristici e onnipresenti raggruppamenti del diagramma
priorità storica - _diagramma di Hertzspnmg-Russell•. H-R pe.rmettono di ricavare anche proprietà steUari che non so-
Collocando le stelle nel diagramma H-R. gli astronomi notaro- no mostrate direttamente. Per esempio. gli astronomi determina-
no evidenti raggruppamenti La grande maggioranza. compreso il no l'età di un ammasso stellare costruendo un diagramma H-R li-
Sole. giace su una diagonale che va dall'angolo superiore sinistro mitato alle stelle che fanno pane dell'ammasso, Si nota così che
(stelle calde e luminose) aII-aogolo inferiore destro (stelle fredde e neU'ammasso delle Plciadi la sequenza principale include stelle blu
deboli) (si Vfda l'illustraziont nelle pagine precedennl. Questa dia- molto luminose, mentre: nell'ammasso delle fadi quesfe stelle sono
gonale. la sequenza principale. esorprendente, poiché correla stel- assenti. Di conseguenza. le fadi devono essere più antiche; le bril-
le che appaiono molto diverse tra loro. Tutte le stelle della sequen- lanti stelle blu un tempo presenti nell'ammasso si sono estinte.
za principale generano luce con lo stesso meccanismo: reazioni di
fusione nucleare che convenono idrogeno in elio al centro della Più grosse e più caUh-e
stella. Maggiore e La massa di una stella della sequenza principale, li diagramma H-R è tuttora uno strumento vitale. Buona parte
più elevata ela temperatura nel centro e più velocemente procedo- delle attuali ricerche di astronomia stellare può essere interpreta-
no le reazioni di fusione, rendendo la stella epiù calda e luminosa. ta come un modo per esplorare gli estremi del diagramma_ In bas-
Perciò la sequenza principale e in realtà una sequenza ordinata in so a destra ci sono le stelle più deboli, più rosse e meno massicce.
funzione della massa. La sequenza principale termina con fioche stelle rosse la cui mas-
Un altro gruppo di stelle si trova sopra e a destra della sequenza sa e pari all"8 per cento circa di quella solare. Oltre questo limite
principale. Consiste di stelle più luminose di quelle della sequen- inizia il dominio delle nane brune. stelle di massa insufficiente per

J BREl"F

Una caratteristica notevole rappresentazion grafica detta delle stelle, evidenziando chla" determinata dalla massa.
dell'astronomia è la capacilà dì
ricavare un gran numero di
informazioni da sorgenti luminose
diagramma di Hertlsprung-Russell
(H-R), che nel 2011 compie un
secolo dì vita.
raggruppamenti che permettono
di classificare le stelle in funzione de<I.rTe che gran pane doIe_
Il diagramma H-R Ila aiutato a

della loro fase dì vita e che """,ano brilla. ~ a reazioni (j fusione


debolissime. Parte del segreto di Il diagramma H-R mena in come la maggior pane delle loro ntdeare, ed è tuttora uno stn.mento
questa capadtA è in una relazione luminosità e temperatura proprietà sia. in ultima analisi, _ _ per l'astronoolia.

48 LeScienze 51i scttembre 2011


vano centinaia di esplosioni di supemova in altre galassie. Ma c
dal 1604 - quando ancora non era stato introdotto il telescopio -
che non si ammira una di queste esplosioni nella Via Lattea. Quale
sarà la prossima stella ad autodistruggersi e quando la vedremo?
Nella Via Lanea si verificano circa due esplosioni di supemo-
va per secolo. ma non siamo certi di riuscire a osservarle. La no-
stra galassia è enorme - assai più grande della maggior pane delle
altre - e il disco è intasato da polvere interstellare, che è in gra-
do di bloccare anche la luce di una supcmova. In effetti, oltre cin-
quant'anni fa fu individuata una gigantesca nube di detriti che
prese il nome di Cassiopea A: la luce dell'csplosione che la generò
raggiunse la Terra alla fine del Seicento, ma passò inosservata.
Perciò, per farsi notare nel cielo. una stella massiccia che esplo-
de deve essere vicina, probabilmente entro 20.000 anni luce di di-
stanza dalla Terra. Per individuare stelle che sembrano prossime
all'esplosione gli astronomi cercano nella zona in alto a destra del
diagramma H-R, dove risiedono le supcrgiganti rosse. Le più pros-
La .ape~te....... ~ è una delle pochissime stelle sime e luminose sono Bctelgeuse e Antares, che distano dalla Terra
che al telescopio appaiono come un disco anziché un semplice punto rispettivamente 640 e 550 anni luce: sono quindi abbastanza vici-
luminoso. Questa immagine nell'infrarosso vicino è stata realizzata ne perché' la loro esplosione raggiunga una luminosità confroma-
dal Very Large Te:lcscope dello European Southcrn Observalory. bile con quella della Luna. ma abbastanza lontane da non costitui-
re un pericolo.
sostenere la fusione nudeare. le cui proprietà e origini sono ancora Ma il cosmo riserva sempre qualche sorpresa. La famosa su-
un enigma per gli astronomi (si veda l'anicolo Ln misteriosa origi- pemova del 1987 nella Grande Nube di Magellano non è stata
"t?' delle nane brune, di Subhanjoy Mohanty e Ray Jayawardhana, prodotta da una supergiganre rossa ma da una massiccia stella blu.
in _Le Scienze- n. 451, marzo 2006). Oggetti simili si trovano anche nella nostra galassia, e includono
All'esrremo opposto, la zona in alto a sinistra del diagramma due delle stelle più vistose del cielo notturno, Deneb e Rigel.
H-R ospita le stelle più luminose. calde e massicce della sequen- In alternativa. potremmo osservare un tipo diverso di supemo-
za principale. Ma c'è un limite superiore alla massa di una stella? va, che si verifica quando una nana bianca supera una cena massa
Le stelle luminose sono facili da osservare, ma studiarle e diffici- critica. Sebbene queste supemove siano più rare, sono anche più
le perche sono rare. Le poche che nascono esauriscono il loro com- luminose e. poiché' di solito si trovano sopra o sotto il piano ricco
bustibile cosi rapidamente da esplodere dopo qualche milione di di polvere del disco galattico, sono più facili da individuare. Del-
anni. Gli studi su ammassi stellari molto giovani indicano che il le cinque supemove nella nostra galassia che sono state osserva-
limite superiore si colloca a circa 150 masse solari. Nel 2010, pe- te a partire dal 1000 d.C., tre - e forse quattro - erano esplosioni di
rò, Paul Crowther. delrUniversità di Sheffield, e collaboratori han- nane bianche. Punroppo le stelle di questa classe sono cosi debo-
no alzato la posta affermando che una stella della Grande Nube di li che non è facile identificare le candidate a una imminente esplo-
Magellano - una piccola galassia vicina - e così luminosa e blu sione di supcmova.
che la sua massa alla nascita doveva essere pari a 320 masse solari. Nondimeno, la radiazione emessa dalla prossima supernova
AJcuni astronomi, però, sono scettici su questa stima della massa, galattica sta propagandosi verso di noi in questo stesso istante.
poiché presuppone che la stella si conformi agli stessi andamenti Quando infine ci raggiungerà. gli astronomi rintracceranno la po-
di massa, luminosità e temperatura osservati nelle stelle ordinarie sizione della stella progenitrice nel diagramma H-R per ricostruir-
della sequenza principale. ne la vita e la morte. Hertzsprung e Russell sarebbero compiaciuti
Comunque stiano le cose. le primissime stelle dell'universo do- nel sapere che il loro semplice strumento è ancora oggi così prezio-
vevano essere ancora più grandi. Nel big bang furono sintetizza- so. Oltre a ciò, il suo successo ha ispirato la creazione di diagram-
ti i tre elementi più leggeri: idrogeno. elio e un po' di !itio.n brodo mi analoghi relativi ad altre classi di oggetti celesti. in particolare
primordiale era privo di carbonio e ossigeno. i quali emettono ra- i molti pianeti extrasolari individuati finora. Un simile diagramma
diazione infrarossa che sfugge dalle attuali nubi interste:llari con- potrebbe svelare una messe di informazioni sulla parentela galatti-
sentendo loro di raffreddarsi e suddividersi. Penante le più antiche ca della Terra non meno copiosa delle conoscenze che il diagram-
nubi gassose dove avveniva la formazione stellaf{' dovevano cs- ma H-R ha fomilo sulla stirpe del Sole. •
sere calde e di grandi dimensioni, tali da dare origine a stelle con
masse centinaia di volte superiori a quella del Sole (si veda l'ani- PER \l'PROFO I)lRE
colo Lr stelle piit antiche dell'universo. di Richard B. Larson e Vol-
ker Bromm, in «Le Scienze. n. 401, gennaio 2(02). In tal caso, si TIle cambridge Encyctopedia al Stano Ka"" J.B., Cambridge Univmity PTllss,
trattava di oggetti ancora più luminosi e caldi delle più estreme tra 2006.
Toward Understanding Masstve Star Formatioo. linned<er' H. eYa1c.e H.W., in
le stelle attuali; la loro posizione si troverebbe al di sopra e a sini-
.Annual Review of Astronomy and AstropI1ysicso, Vol. 45, pp. 481-563, 2007.
stra dell'angolo superiore sinistro del diagramma H-R.
Progenltors al Co<e-CoIIapse Supemoyae. Smartt S.J.. ~ .AnrlJalReview of
Una stella di massa otto volte superiore a quella del Sole è desti- Astronomy aoo AstropI1ysicso, Vol. 47, pp. 63·' 06, 2009.
nata a esplodere (si veda l'anicolo Cotostrofisica: quarrdo esplode The Uves al Stano Croswell K.. Boyds _ Press. 2009.
una Sfella, di Wolfgang Hi1Iebrand~ Hans-Thomas Janka ed Ewald _ Did the Flnrt Stan and Galax1es Foon? L.oebA. _lJnlvel>ity Press,
Mtiller. in «Le Scienze. n. 460. dicembre 2006). Ogni anno si osser- 2010.

www.lcscienze.it
CAMBIAME TO CLIMATICO


o
de
riscaldamento
globale
Lo studio di un repentino riscaldamento climatico avvenuto
nel passato remoto del pianeta offre una lezione sul cambiamento
climatico in atto, la cui velocità non ha eguali nella storia della Terra

di Lee R. Kump

www.lcsci(·.l7.c.it Lt.·Sdcnzc 51
2008). ~ spedaizza10 nello S1Udlo
passatll . . queIo atluale.
del_GIobaI_
Lee R. Kump è proIessore di geok>goa alal'ennsyt<ana SIate lk1M!rslty
• coautDre del'" C»o PredicI1ons: UdosaJdiili (llK MJIt,
gloIlali, sia quel del

li orsi polari sono la principale attrazioni di Spitsbergen, la più grande delle isole
dell'arcipdago norvegese delle Svalbard, lo invece sono stato attratto dalle rocce, Con i miei colleghi,
geologi e climatolog~ siamo volati su questa remota isola artica nell'estate del 20CJ1, per trovare prove
evidenti di quello che era considerato il più rapido cambiamento climatico di tutti i tempi. Arrivare alla
formazione rocciosa in cui potevano essere nascoste queste prove implicava un duro cammino di due ore
dalla nostra capanna nel villaggio di Longyearbyen. già centro di estrazione del carbone. Così, dopo una
notte di riposo, ci siamo alzati presto e mentre avanzavamo con fatica fra scivolosi tratti innevati e piante
racrutiche, ho immaginato un tempo in cui palme, felci e alligatori vivevano in questa zona. Allora, circa
56 milioni di anni fa, sarei stato immerso nel sudore, invece di tremare di freddo.

Le ricerche hanno indicato che in poche migliaia di anni. un anche giacimenti di carbone e petrolio vicini alla superficie. I se-
istante in termini geologici. le temperature globali aumentarono dimenti riscaldati rilasciarono grandi quantità di due potenti gas
di 5 gradi. provocando la f~bre planetaria conosciuta come -mas- ~rra. anidride carbonica (C0 2) e metano. A giudicare dall'enor-
simo {«mico del Paleocrne-Eocrne- (Paltocene-Eocene Thermal me volume delle eruzioni. probabilmente i vulcani furono respon-
Maximum. o PETM). Le zone climatiche terrestri e marine si sp0- sabili delraccumulo iniziale di carbonio nelrordine di alcuni pe-
starono verso i poli. obbligando piante e animali a migrare. adat- tagrammi (un petagrammo equivale a 1015 grammi. un milione di
tarsi o morire. Alcuni dci più profondi domini oceanic:i si acidifi- tonndlate). abbastanza per aumentare le temperature di un paio di
caTOno e persero ossigeno. uccidendo molti degli organismi che gradi. Ma la maggior pan'e delle analisi, incluse le nostre., suggeri-
ospitavano. I sistemi naturali di compensazione impiegarono scono che estalO necessario ben altro per spingere il PErM al suo
200.000 anni per abbassare la rebbre dci pianeta. punto più caldo.
li PETM ha somiglianze sorprendenti con il cambiamen- Una seconda.. più intwsa fase di riscaldamento iniziò quando il
to climatico anuale causato dall'uomo. In particolare. fu causa- calore di origine wlcanica innescò un altro tipo di rilascio di gas.
to da un'enoone emissione di gas serra. che inrrappolano il calore Il narurale m~larsi degli Ottalli aveva ponato il calore: fino ai
nell'armosf'er.l e negli oceani, di volume paragonabilc a quello che gelidi fondali. e questo destabilizzò le vaste riserve: di idrati di me-
il nostro continuo consumo di combustibili fossili potrtblx pro- tano congelati e sepolti sul fondo. lo scioglimento degli idrati libe-
durre nei prossimi secoli. Sapere con esattezza che cosa accadde rò gas metano sono fonna di grandi bolle che risalirono in super-
durame il PETM potrebbe aiutarci a prevedere quale sarà il nostro ficie, aggiungendo ancora più carbonio in atmosfera. Il metano in
futuro. Fino a poco tempo fa. pero. le tante domande irrisolte ri- atmosfera intrappola il calore molto più efficacemente della CO 2•
guardo gli eventi passati hanno reso queste previsioni pura specu- ma si converte rapidamente in CO2• Tunavia, fino a quando con-
lazione. Ora nuove risposte stanno formando un quadro di preoc- tinuò a essere: rilasciato metano. le concentrazioni in atmosfera di
cupante chiarezza. sugge~ndo che le conseguenze dell'ultimo questo gas restarono elevat~ amplificando ("effetto serra e il con-
grande riscaldamento sul pianeta impallidiscono di fronte a quello seguente aumento delle trnlperarure:.
ci aspena in futuro. e confermano ancora una volta che l'umanità Probabilmentc. allo stesso tempo del picco di riscaldamento in-
andrà incontro a gravi soffe~nze. se non cambieril strada. dono dagli idrati di metano si mise in moto una cascata di altri
feedback. positivi che rilasciarono ancora più carbonio dalle riser-
I...a cospirazione per l'effetto serra ve delle terre emerse. L'essiccazione. riscaldamento o combustione
Oggi gli scienziati pensano che il PETM si svolse più o meno r0- di qualsiasi materiale che è (o era) vivente emene gas serra. Le sic-
si: proprio come la nostra anuale crisi climatica, il PErM iniziò, in cità che si verificarono in molte pani del pianeta, compresi gli Sta-
un ceno ~nso, a causa dei combustibili fossili. A quel tempo il su- ti Uniti occidentali e rEuropa occidentale. esposero probabilmentc
percontinente Pangea era nei suoi stadi finali di rottura. e la cro- forate e torbiere: aU·essiccazione c. in alcuni casi. a estesi incendi.
sta terres~ si stava lacerando. fonnando l'Atlantico nord-orienta- rilasciando cosi ancora più CO2 in atmosfera. Fuochi che covano
le. Come risultato. un grande volume di roccia fusa e un violento letteralmente sotto la ce:nere: alrintemo della torba e dci giacimen-
calo~ risalirono nella massa di roccia che oggi comprende Euro- ti di carbone, in grado di poler bruciare per secoli, potrebbero aver
pa e Groenlandia. riscaldando sedimenti ricchi di carbonio e forse incrementato ulterionnente le emissioni.

'''I 8n "
56 mlliooi di anni la la t8f11lll!f3\Unl globale Il tasso di quell'intenso rilascio di gas tu pali al La . . - della crescita di oggi preoccupa pIU
aumentò di 5 gradi il rlsposta a..,. massiccia 10 per cento del tasso a ai i gas serra si SIaIYlO dell'entità d e l _ , pen:hé è diffidIe
immISSione ci gas serra IO atmosfera. aca.rntAar'lOO 111 atmosfera ai guT1I nostri. adanarsi illSl cIìna che cambla 'fekx:e j lellle.

52 Le Scienz(' 517 settembre 2011


SCOPERTE SORPRENDENTI

Velocità di ieri e di oggi


La velocità dei riscaldamento del pianeta Oggi la temperatura globale sta crescendo
dipende dalla velocità di accumulo in at· più rapidamente rispetto al PETM
mosfera del gas serra. Le proiezioni antici·
AttIJl*: alimentata da torti tassi di emissione (fino a
pano un riscaldamento di circa 8 gradi en· 25 petagrammi di carbooio l'anno), la temperatura
tra il 2400, se l'uso di combustibili fossili globale sta salendo veIocemef1te,
e la rimozione naturale del car1Jonk) rima- esi stabilizzerà solo QuanOO
nessero Inalterati. cesseranno le emissiooi.
Il rilascio stimato di carbonio, circa 5000 PETM: 56 milioni di ami fa, emtssiooi lente
petagrammi, è simile in volume al nlascio ma cootilue (fino al,7 petagrammi dI
carbonio l'anno) hanno portato a un
che scalenò ~ massimo termico del Paleo-
graduale riscaldamento del pianeta.
cene-Eocene, oPETM, ma il tasso di accu-
mulo di quel periodo, che una volta si cre-
deva rapido, fu In realtà più lento rispetto a 10.000 20.000
quello oggi in atto. Inizio del rilascio del gas serra Durata (anni)

Probabilmente la situazione fu accentuata anche dalla fusione ci delle forme di vita, che forniscono indizi sulla composizione de.i
del permafrost verificatasi nelle regioni polari. II permafrost è un mari e dell·atmosfera. Per esempio il rapporto degli isotopi dell'os-
terreno perennemente ghiacciato che conserva al suo interno pian- sigeno nei resti scheletrici rivela la temperatura deJracqua
te morte per roHioni di anni: come un hamburger tenuto in con- Se si sono conservati bene. questi strati di sedimenti offrono una
gelatore, marcisce rapidamente una volta sul tavolo della cucina. stupenda registrazione della storia climatica. Ma la maggior parte
Allo stesso modo, quando il permafrost si scioglie, i microbi con- degli strati che includevano il PETM non erano in buone condizio-
sumano i resti organici scong~lati, emenendo grandi quantità di ni. Una parte mancava proprio, e quelli rimasti si erano degradati
metano. Oggi gli scienziati sono preoccupati dal fatto che le emis- con il passare del tempo. In genere i sedimenti del fondo oceanico
sioni di metano del permafTost artico che si sta scongdando po- sono ricchi di carbonato di calcio, lo stesso composto che si trova
trebbero aumentare enormemente il riscaldamento da combustibili nelle pastiglie contro l'acidità di stomaco. Durante il PETM, l'acidi-
fossili. li contributo potenziale del permafrost scongelato durante ficazione degli oceani aveva disciolto la maggior parte del carbo-
il PETM fu addirinura più marcato. La Terra era più calda di oggi, nato di calcio proprio negli strati che avrebbero dovuto raccontare
tanto che prima del PETM l'Antanide non aveva la calona ghiac- il riscaldamento più est:remo durante l'era del PEIM.
ciata che oggi copre il suo terreno congelato. ma aveva molto per- Per questo motivo, nel 2001 con i miei colleghi ci siamo incon-
mafrost che fu c1asdato sul tavolo. a scongelare. trati a Spitsbergen con un gruppo di ricercatori britannici. norve-
Quando iniziò il rilascio dei gas, gli oceani assorbirono molta gesi e olandesi. Avevamo ragione di credere che le rocce di questa
della CO 2 (e del metano convertito in CO2). In un primo momen- pane dell'Artico, composte quasi esclusivamente di fango e argil-
to questo immagazzinamento naturale di carbonio evitò il riscalda- la. potessero fornirci una registrazione più completa e consentirci
mento. Ma alla fine l'enorme quantità di gas fIltrato nelle profon- quindi di rispondere a domande rimaste senza risposta su que:ll'an-
dità oceaniche produsse un eccesso di acido carbonico, un processo tico evento di riscaldamento. Volevamo estrarre campioni da un
nom come acidificazione, Inoltre l'aumento della temperatura del aJtipiano, non dalle profondità marine. I sedimenti che cercava-
mare profondo provocò una diminuzione dell'ossigeno disciolto. mo si erano depositati in un antico bacino oceanico, che le forze
Questi cambiamenti significarono un disastro per i foraminiferi. or- tettoniche al lavoro già durante il PETM avevano poi spinto sopra
ganismi microscopici che vivono sul fondo e nei sedimenti marini. il livello del mare. ln seguito i ghiacciai dell'era glaciale aveva-
Lo studio dei fossili rivela la loro incapacità di adattarsi: si estinsero no scolpito negli antichi sedimenti la spert:acolare catena di ripide
tra il 30 e il 50 per cento delle specie di foraminiferi. moolagne e latghe vallale dell'isola Spil5bergen.
Dopo il primo viaggio esplorativo da Longyearbyen, mentre sta-
Conoscenza sedimentata vamo elaborando piani per il lavoro sul campo e per il campiona-
Che sia stato uno spcnacolare rilascio di gas serra a scatenare mento delle rocce., abbiamo fano una scoperta che ci ha risparmia-
il PETM è chiaro fin dal 1990, quando due ricercatori statuniten- to un sacco di fatica. Un geologo del luogo ci ha raccontato che
si hanno identificato per primi l'evento in una registrazione clima- qualche anno prima una compagnia mineraria norvegese per cui
tica di vari milioni di anni. contenuta in una carota di sedimen- aveva lavorato aveva eseguito carotaggi in strati di sedimenti che
ti estratti dal fondo marino vicino all'Antartide. Meno chiari erano includevano l'era del PEIM. n collega locale aveva inoltre conser-
i dettagli: la quantità totale di gas rilasciati, il gas serra predomi- vato migliaia di quelle carote, e cosi ci ha condono a un piccolo
nante. la durata delle e.missioni e la causa dell'evento. edificio di metallo dove erano conservate le carote dal momento in
Negli anni seguenti, numerosi scienziati hanno analizzato cen- cui erano state tagliate in cilindri lunghi 1,5 metri c inserite in cen-
tinaia di altre carote di sedimenti estratti dai mari profondi per tro- tinaia di scatole di legno. Per il resto del viaggio. e durame una se-
vare risposte. Dato che i sedimenti si depositano lentamente. stra- conda spedizione ncl 2008, il nostro lavoro ha riguardato l'estra-
to dopo strato, inrrappolano le forme di vita presenti al mome.nto zione di campioni da pani selezionate di quei lunghi cilindri.
della fonnazione dello strato e i minerali, compresi i resti scbe1etri- Tornati in laboratorio. nel corso di diversi anni abbiamo estrat-

www.lescienzc.it Le Scienze .53


'MPL'CAZ'O~'
to da quei campioni le traCCC' chimiche che ci potevano racconta-
rr lo stato della Terra mente entrava nel PETM. lo attraversava e
,......,
ne usciva. Per capi~ di più circa il contenuto dei gas serra in at-
mosfera abbiamo studialO Umutevole rapporto di isotopi di carb0-
Lezioni
nio. sopranuno nelle tra~ di materia organica p~rvata ne1l'aI-
giUa, Estrazioni e anal.isi da oltre 200 strati delle carote ci hanno
dal passato I I
perm~so di ricostruirr il modo in cui questi fanori cambiarono
nel tempo. Come sospenavamo. il rapporto fra isotopi del carbonio
mutò improvvisamente negli strati vecchi 56 milioni di anni.
Gli aumenti repentini della temperatura globale, come
QUello oggi in ano, sooo molto p;u pencoIosi per la vita
nspeno agli aumenti più graduali. La documentazion€
f.l!
,
Allungare i tempi
Le nostre carote artiche si sono rivelate speciali. Visto che era-
fossile mostra che il lento spostamento verso un pe-
riodo bollente, awenuto durante il Cretaceo, fra 120 e
90 milioni di anni fa, fu innocuo rispetto al PETM, che
.~
'"
j
no le prime a registrare !'intera durata del riscaldamenro del PETM
si sviluppò 1000 volte più velocemente. Ouest'ultimo ~
e il successivo ritorno a temperature meno estreme, forniva-
eptsodìo è stato analizzalo a lungo alla ricerca di Indi-
no un'istantanea molto più completa del periodo in cui i gas ser-
zi sulle conseguenze che potrebbe portare il r1scaJda.
ra vennero immessi in atmosfera. Sospettavamo che alla fine la fe-
mento attuétie, ma gUl si può ipotiZzare che l'aumento
deltà senza precedenti di questi campioni avrebbe dato le risposte
più attendibili che possiamo onene~ oggi riguardo quantità. fon-
motto piu veloce delle temperaue Il oor.iO avrà con·
seguenze per la Yi1a, molto più gravi di qualsIaSi altra
E
ti e durata del rilascio dei gas. Ma per onenere questi risultati do-
cosa accaduta in precedenza. I-.
VNiUDO andare oltre le l5trapolazioni derivate dalla misurazione di
concentrazione e composizione dei materiali cont~uti nelle caro-
te:. Abbiamo quindi chiesto a Ying Cui. mio dottorando alla Pe:nn- 146
sylvania State University. di simulare U riscaldamento con un sofi-
sticato modello computerizzalO. partendo da quanto sapevamo sui
cambiamenti nel rapporto fra isotopi di carbonio, estratti dalle ca-
rote artiche. e sul grado di dissoluzione dei carbonati del fondo ma- MilionI di llIVli fa
rino. ricavato da campioni estratti nei fondi oceanid.
Cui ha testata differenti scenari, ognuno dei quali ha richiesto
c R E T

un mese di tempo per ricostruire !'intera storia del PETM e risol-


vere i dubbi dei ricercatori. Alcuni. per esempio. ipotizzavano un Per anni gli scienziati hanno considerato il PETM l'esempio
contributo maggiore da part'e degli idrati di metano. altri si aspet- principale dell'estremo opposto: U più ve:loce cambiamento clima-
tavano di più dal1e sorgenti di CO 2• Lo scenario che approssima- tico conosciuto, in grado di superart le peggiori previsioni per il
va meglio le prove fisiche richiedeva l'aggiunta di una quantità di nostro futuro, Da quel punto di vista, il risultato finale del PETM
carbonio in atmosfera e negli oceani compresa fra 3000 e 10.000 non ~mbra poi cosi male: a pan~ gli sfortunati foraminiferi dei
petagrammi, molto di più di quella che vulcani e idrati di carbo- mari profondi. animali e piante superarono l'ondata di calore. an-
nio avrebbero potuto romitt. Quindi Upermarrost oppurt il carb0- che se affrontarono adanamenti Dotevoli. Per esempio alcuni or-
ne e la torba devono aver avuto un ruolo. Questa stima cade nella ganismi diventarono più piccoli. come i mammiferi vissuti durante
pane alta della variabilità delle stime precedenti. basale su rappor- il PETM. che sono più piccoli sia dei loro predecessori sia dc.i loro
ti isotopid ricavati da altri campioni e modelli c1imatid, Ma la sor- discendenti. Probabilmente si sono nroluti in quella din:zione per-
presa più grande è stata che questo rilascio di gas fu distribuito su cht un corpo piccolo disperde meglio il calo~ rispetto a un corpo
20.000 anni. un arco temporale che variava fra il doppio e 20 volte grande. Anche gli in.setti e i vermi che scavano gallerie diventaro-
di più rispeno aUe proiezioni precedenti. Quella lunga durata im- no più piccoli.
plicava che il tasso di immissione di carbonio in atmosfera durante Altr'C forme di vita si salvarono inv~ grazie a una massiccia
il PETM era di meno di due petagrammi all'anno, una piccola fra- migrazione verso i poli. Alcune addirittura prosperarono. grazie
zione del tasso a cui l'anuale uso di combustibili fossili sta immet- all'estensione di habitat dovuta al riscaldamento. In mare, i dino-
tendo gas serra in atmosfera. In altre parole, probabilmente oggi flagellati Apectoditlium. frequentatori dei subtropid. si diffusero fi-
la concentrazione atmosferica di CO2 sta crescendo a una velocità no aU'Oceano Artico. A terra. molti animali prima confinati ai tro-
dieci volte maggiore di quella a cui è CTl'SCiuta nel PETM. pici. compresi tartarughe e ungulati. arrivarono in Nord America ed
Questa nuova conoscenza ha profonde implicazioni per il futuro. Europa per la prima volta. Nel caso dei mammiferi. questa espan-
I fossili ci dicono che la velocità del cambiamento climatico ha un sione apri una miriade di opportunità per evolvere e occupare nuo-
impano maggiore rispetto all'entità dd cambiamento sulla capacità ve nicchie. con profonde implicazioni anche per noi esseri umani:
di adattamento di fonne di vita td teOSistemi. Proprio come chiun- qucsra grande diVCJSificazione induse anche l'origine dci primati.
que preferirebbe un abbraccio a un cazzono nello stomaco. cosi la
vita risponde mrglio ai cambiamenti lenti che a quelli bruschi Fu Troppo nloce?
dò che accadde nel riscaldamento climatico del Cretaceo (cbe fini Ora cbe sappiamo cbe la velocità del PETM fu moderata, le per-
65 milioni di anni fa. quando l'impano di un asteroide uccise i di- sone che hanno invocato le sue conseguenze biologiche relativa-
nosauri). L'entità del riscaldamento del Cretaceo fu simile a quel- mente innocue per giustificart un'indulgenza sull'uso dei combu-
la del PETM. ma l'episodio più antico si sviluppò in milioni di an- stibili fossili d~ono cambiare idea. A confronto. il cambiamento
nl non migliaia. Non si vnificarono estinzioni notevoli. dato che la climatico anuale sta avvenendo a rotta dì collo. In alcune decine
Terra e i suoi abitanti ebbero molto tempo per adanarsi. di anni, deforestazione. automobili e centrali elettriche a carbone

li' LcScteIlZt-' 517 setlembre 2011


- La sauna del Cretaceo (lento) PETM (moderatamente veloce) Rlsc:aJdamento attuale (veloce)
Tasso riscaJdameoto, 0,‫סס‬OO25 gradi ogni Tasso riscaldameoto: 0,0251l1"di ogrn 100 Tasso riscaldamento, 1-4 grad agri 100 arri
100 anni anni lluf1l1a: lJecenni o secoli
Durata: milioni di annI Durata; mJgtiaia di anni RIscaldamento totale, 2·10 gradi, stimati nei
RiscaJdamento totale: 5 gradI RlscaJdameoto totale 5 gra<li prossimi 200 o 300 ami
Causa principale: enmoni V\icarOche Causa pnllClPllie: vulcanismo; riIasoo <li Causa pnnc:lpale, uso <li coni>uslibili 10SSl1o
C8mbOamenb ambientali, gi ocearo mela/lO dal l0OOo deglo ocearo incendi di lOrtla C8mbiamenb ambientali: acidificazione degli
assorilorono lentamente l'anidnde cartxll1lca e carbone: SCiOOJi. i iJt!l! IlO det permafrost oceal1l; sCIoglimento dei gtuacaai; fenomeni
enon SI acDficarooo C'.arnbtamenti ambtentall: aadificazione mari meteorologlcl estremi; cresata del mari
Rosposla della _ ~ lIJtlllle ....... Rosposla della _ estinzione dola 1Iita del RIsposta della VIta: _ <li molte
eli>eto K_ <li rnqa't! o <li adanam fordJ ffiéWVlO. adattamento o migraZIone della speae """" I poli; perdita <li _
l1l3llIIior par1e della 1Iita lefTeStre sboancamen1o del corallo; l!SIJnlioni

34
!

A E o PALEOCENE E O C E N E

della rivoluzione industriale hanno aumentato la CO 2 di oltre il 30 li. Attualmente La maggior parte degli animali di grossa taglia è già
per cento e continuiamo a immenere in atmosfera 9 pe:ragrammi confinata in piccole aree il causa della perdita degli habitat: nella
di carbonio all'anno. Le proiezioni che considerano l'aumento di maggior parte dei casi. le loro possibilità di muoversi a nuove lati-
popolazione e di industrializzazione nei paesi in via di sviluppo in- tudini per sopravvivere sono nulle.
dicano che potremmo raggiungere i 25 petagrammi all'anno prima Inoltre. ghiacciai e calone glaciali si stanno sciogliendo. provo-
di esaurire le riserve di combustibili fossili. cando una crescita del livello dei mari. i coralli sono sempre più
Normalmente scienziati e politici che: rinettono sui potenzia- soggetti a malattie e stress da calore. mmtre episodi di siccità e al-
li efTeni del cambiamento climatico considerano le conseguenze luvioni stanno diventando più comuni. Con il progressivo sciogli-
finali. Quanto ghiaccio fonderà? Di quanto crescerà il livello dei mento dci ghiacciai polari. questi mutamenti nel cido delle precipi-
mari? La lezione che arriva dalle nuove riCt'rche sul PE:Th1 indi- tazioni e l'allagamento delle coste potrebbero provocare migrazioni
ca che dovrebbero anche chiedersi: a quale' velocità avverranno di massa di esseri umani a una scala mai vista. Alcune sono già in
questi cambiamenti? Gli abitanti della Terra avranno il tempo di atto (si veda I rifugiati del clima. di Alex de Sherbinin. Kok-o War-
adattarsi? ~ i cambiamenti avvengono troppo vdOCt:mente o se le nere Charles Ehrbil1'1., in d..e Scienze- n. 511. mano 2011).
barriere alla migrazione o all'adattamento risultano troppo gran- L'alluale riscaldamento globale è sulla strada per sorpassare
di. è la vita stessa a rimetterei: piante e animali si estinguono. e la nettamente quello del PETM, tuttavia pomblx non ~5(:re trop-
complessità del mondo è alterata per millenni. po tardi per evitare la calamità che ci aspetta. Ma è nettSSaria !'im-
DaTO che siamo alle prime linee dell'anuale febbre planetaria. è mediata azione di tune le nazioni del mondo per ridu.rre I"accu-
difficile prevedere che cosa ci aspetti più avanti. Ma già abbiamo mulo atmosfaico di anidride carbonica. e assicurarci Quindi che il
quaJche elemento. Come riassunto nei recenti rapponi delllnleT- massimo tennico del Paleocene-Eoce:ne rimanga veramente l"u1ti-
gove.rnmental Pand on Climate Change, gli ecosistemi stanno ri- mo grande riscaldamento globale. •
spondmdo al riscaldamento. Ci sono chiari indizi di acidificazione
delle acque superficiali. che determinano srress sulla vita marina
(si veda Una nuova millacria pcr la ,)ira dt'gti oct'ani. di Marah J.
Harnt e Can Sanna. in .Le Scienze< n. 506. onobre 2010), Le estin- The PaIeocene-Eocene Them1aI Maximum:A Pertufbation of C8rbon Cyde,
zioni di specie stanno aumentando e lo spostarncmo delle zone cli- Clima'" end Illosp/le<o _lmpIications Ior t!le .....re. Mcn!mey FA eWOl
matiche ha già innescato la migrazione di piante e animali. e fra S.L, ~ .AtnJal_oI Earltllnj Planetary 5aences>, \Iol 39,"" 489·516,
maggio 201 1.
quelle che sopravvivono muovendosi spesso si trovano s~e por-
tatrici di malattie O infesta mi. che invadono i territori appena con-
America. ClimaIll Choices.
_
Coo1_,... scelte climatid1e deQii S1a1i LOti, NationaI
Cw1l:I oIltoe NationaI Academies, The NationaI Acadcmocs Press, 201 1
quistati. A differenza delle specie che vivevano durante il PElM. saow Re4ease of Fossi! Carbon during the Palaeocene-Eocene ThermaI
oggi piante e animali hanno strade. ferrovie. dighe. villaggi e cit- Maximum. OJiV" Kump LA.. RidgwellA.J. ealtri,Il1.NanxeGeo9cienc:e., Vol. 4,PIJ
tà a blOCC"drt: i loro sentieri di migrazione verso dimi più favorevo- 481 ·485, 5 giugno 2011.

www.lcscicI11.c.it LcSdC1l7A.' 55
COSMOLOGIA

L'enfant terrible
dellafisica
Leonard Susskind iniziò a ribellarsi da ragazzo, e non ha più smesso
di farlo. Oggi sostiene che la realtà ci rimarrà sempre incomprensibile
intervista di Peter Byrne

isico alla Stanford University, Leonard Susskind si diverte a inventare idee che rivolu-
zionano la fisica. Quarant'anni fa fu uno degli autori della teoria delle stringhe che, pur
tra molte diffidenze, rimane la principale candidata per una teoria unificata della na-
tura. Per anni ha contestato la congetrura di Stephen Hawk.ing secondo cui i buchi neri
non si limitano a ingoiare oggetti ma li riducono a dimensioni nulle, in violazione del-
la meccanica quantistica (Hawk.ing ha finito per dichiararsi sconfitto). E ha collaborato a sviluppare la
teoria moderna degli universi paralleli, basata su quello che Susskind ha definito il .paesaggio. della
teoria delle stringhe, rovinando cosi il sogno dei fisici di spiegare l'unive.rso come l'unico risultato pos-
sibile di principi fondamentali.

I flsici che oggi ('e"tano di atTerrare i livelli più profondi della fosse produrre un'immagine mentale. per quanto imperfetta, del-
realtà lavorano in un quadro teorico ampiamente innuenzato dal la realtà oggeniva. Gli antirealisti, come Nie.ls Bohr, sostenevano
lavoro di Susskind. Ma durame questo percorso deve essere suc- invece che le rappresentazioni abbondano di rischi; gli scienziati
cesso qualcosa di strano. Oggi Susskind si chiede se i fisici siano in dovrebbero limitarsi a elaborare e verificare predizioni empiriche,
grado di capire la realtà. Susskind ritiene che: le contraddizioni e i paradossi della fisica mo-
Susskind teme che la realtà possa superare inimediabilmente derna diano ragione alla prudenza di Bohr.
la nostra capacità di rappresentarla. Non è il primo a esprimere Uno degli elementi che hanno portato Susskind a questa condu-
questa prroccupazione. Negli anni venti e trenta, i fondatori del- sione è il principio di complementarità dei buchi neri, secondo cui
la meccanica qua mistica si divisero tra realisti e antirealisti. Alben il destino dei corpi che cadono in un buco nero è intrinsecamente
Einstein e altri realisti sostenevano che lo scopo ultimo della fisica ambiguo. Dal puma di vista dell'oggetto che cade, esso passa senza

tI:.' l.

leonard SussJUnd è noto Oggi Il fisico di Slanford. portato da teorici contempOllloo. oomprendef1a.
soprattutto per I suoi contributi sempre ad assumere posizioni la natura degli esseri umani, L'uso della parola "realtà_
alla teoria delle stringhe. alla fisica COi Iboc::orrente. sta ponendo alla lpolizza Sussl<ind. potrebbe renderei costituirebbe di per se stesso un
ne; buchi neri e aJ~ teona degli comunità scientlfica un interrogativo incapaci di rappresentare fino in ostacolo, e I fisici teorici farebbero
univefsl paralleli. che minaccia alla base gli studl fondo la reaJlà, e Quindi di arrivare a meglio a sbarazzarsene.

56 LeSciellze 51i setlembre 2011


w\\Tw.lescienze.it Le Scienu' 57
problemi attraverso il perimetro del buco. l'orizzonte degli eventi, e credo che riusciremmo a farlo senza avere la sensazionc che esista
viene distnmo quando raggiunge il centro del buco, la singolarità. una realt.à oggeltiva. la prova dell'oggettività è che gli esperimenti
Ma dal punto di vista di un osservatore esterno l'oggct'to in caduta sono riproducibili. Se dai un calcio a un sasso ti fai male al dito. Se
si disintegra all'orizzonte. E dunque. che cosa accade in realtà? Se- gli dal un altro calcio, ti fai male un'altrcl volta. Ripeti l'esperimen-
condo il principio di complementarità dei buchi neri, la domanda to quante volte vuoi, e riprodurrai lo stesso effetto.
non ha senso: entrambe le interpretazioni sono correne. Detto qucsto. i fisici non parlano quasi mai di realtà. Il proble-
Un'idca collegata a questa, e che suppona l'anrirealismo. è il ma è che ciò che la gente intende per .realtà. ha più a che fare con
principio olografico formularo a metà degli anni novanta da Suss- la biologia, l'evoluzione, il nostro corpo e la nostra architenura
kind e dal premio Nobel Gerard 't Hooft. dell'Università di UtrechL neurale che con la fisica in sé. Siamo prigionieri della nostra archi-
Sostiene che ciò che succede in un qualsiasi volume de.llo spazio- tettura neurale. Possiamo immaginare alcune cose e non possia-
tempo può essere spiegato a partire da dò che succede alla sua mo immaginarne altre. la geometria astratta e quadridimensionale
frontiera. Benché in genere pensiamo agli oggetti che sfrecciano in di Einstein era difficile da visualizzare concretamente. Fu visualiz-
uno spazio tridimensionale. nulla ci impedisce di immaginarli co- zabile attraverso relazioni matematiche. Quando la relatività com-
me forme appiattite che scivolano su una superficie a due dimen- parve improwisamente sulla scena. molti devono aver pensato:
.Che ne è stato del vero tempo e del "vero" spazio?. Erano sta-
M

sioni. Quandi qual è la vera realtà: la frontiera o !'interno? la teo- M

ria non lo dice. la realtà, in questa congettura olografica. dipende ti solo mescolati in quella strana cosa, ma rispettavano regole pre-
dalla prospettiva. cise. Dunque ne avevamo astratto relazioni matematiche chiare ed
Sperando di capire meglio in che modo opera alle frontiere del- esatte. ed esse erano sopravvissute. e le vecchie nozioni di realtà
la fisica la tensione tra prove sperimentali e congetture non di- erano scomparse.
mostrate. abbiamo chiesto a Susskind di spiegarci come si sono Secondo me dovremmo sbarazzarci della parola .reaJtà•. Discu-
evolute le sue idee. tiamo senza impiegare la parola .realtà., È solo un ostacolo. Tra-
scina con sé cose che non servono a niente. la parola .riproducibi-
Come nafal/{J ilfwfio di Wl Ulmu/ico ciel Bron:rafinirea le» è più utile della parola .reale».
disculere cklla Ilahtro ultima della realtà?
Alle scuole superiori ero un pessimo studcIllC. Avevo ottimi voti E la meccanica qUimtislioo, alloro?Secolldo quella leor~
in matematica, ma ero uno scapestrato e finivo spesso nei guai. la fle,re Wl calcio aUo stesso SllSSO mdlo stessv modopuò provocare
conseguenza fu che non mi venne permesso di seguire studi di fisi- risultali diversi.
ca vera e propria, ma di fisica applicata all'industria automobilisti- Incredibile, vero? Sono due le scopene della meccanica quanti-
ca. Poi però al college, che era una scuola di ingegneria, frequentai stica che hanno sconvolt'O il nostro senso classico della reaJtà. Una
il mio primo corso di fisica. Ero più bravo di tutti professore indu- è l'~1Jtanglemenl, che ci dice una cosa davvero strana: si può sape-
so. Pe.r fonuna. il fatto che. riuscissi a fare ciò che a lui non riusciva re tutto quello che c'e da sapere su un sistema composito e rutta-
non fu motivo di conflitto. Un giorno uno dei docenti di ingegne- via non sapere tuno sui componenti individuali. Questo e un buon
ria disse che secondo lui non cro tagliato per fare !'ingegnere, c non esempio del fano che non siamo biologicamente attrezzari per
aveva tono.•Che dovrei fare?, gli chiesi. Mi rispose .Beh, sei stra- l'astrazione. e che ciò sconvolge il nostro senso della realtà (si veda
ordinariamente intelligente. Dovresti diventare uno scienziato•. Vjver~ iII un mOlldo qualltistico. di Vlatko VedraI. in .le Scienze.
n, 516, agosto 20tl), L'altro duro coipo all'idea classica della realtà
Ha seguito roroi difilosofia? è venuto dal principio di indeterminazione di Heisenberg. Se cer-
Sì. al colJege. Ero molto aITascinato da alcuni concetti. li mio chi di descrivere sia la posizione sia la quantità di moto di un og-
interesse escemato quando la fisica ha avuto il soprawento. gena ti meni nei guai. Bisogna scegliere: o la posizione o la quan-
tità di moto. Non puoi avere tutte e due insieme.
C'è qualchefilosofo della scienz. che lepiace?
Sono uno dci pochi fisici che apprezzano Thomas Kuhn. Era per È qut!Slo che ifi.'lici inletulollo eCHI «complenltlltare»?
metà storico della scienza e per metà sociologo. Ha capito esat- Esatto. Si è scoperto che la matematica che governa l'orizzon-
tamente che cosa succede quando cambia il paradigma scientifi- te degli eventi di un buco nero è moito simile al principio di inde-
co. Improwisamente. si verifica un cambio radicale di prospettiva. terminazione. Ancora una volta, si tratta di scegliere tra «e» e .op-
Idee, concetti, astrazioni e rappresentazioni totalmente nuove di- pure•. A un livello completamente classico. qualcosa finisce in un
ventano fondamentali. la relatività fu un grande cambio di para- buco nero e qualcosa no. Vi sono oggetti fuori da un buco nero. e
digma. CosI continuiamo a inventare nuovi realismi. che non sop- oggetti dentro un buco nero. Ora sappiamo che quest'O è il modo
piantano del tutto le vecchie idee, ma le sostituiscono in gran pane sbagliato di vedere le cose. Non bisogna ritenere che vi siano even-
con modelli che funzionano meglio, descrivono meglio la natura, ti che accadono al di fuori dell'orizzonte ed eventi cbe accadono
che sono spesso molto strani e spingono le persone a chiedersi che al suo interno. Sono descrizioni ridondanti della stessa cosa. O le
cosa significhi la parola «realtà•. Poi arriva il paradigma successi- descrivi in un modo o nelJ'aJtro. Dobbiamo quindi rinunciare alJa
vo. che fa piazza pulita del precedente. E ogni volta ci stupiamo vecchia idea scrondo cui una quanrità di informazione si trova in
che i nostri vecchi modi di pensare. le teorie che usavamo o i mo- un luogo definito (si veda I buchi neri e il paradosso dell'in!omlD-
deUi matematici che avevamo creato ora sembrino sbagliati. ZiOIl~, di Leonartl Susskind. in.le Scienze» n. 346, giugno 1997.

/11 questo colllillllO rinwdellamenlo, e'èspa--io per fJuaicosa che & capisco belle, U prillcipio olOe"'"'fico es/elide U modello
(lssomigli a WUI rea/là oggettiva? comp/emeldare di un buco"ero a lullo funiverso.
Ogni fisico deve avcrt' la sensazione che nel mondo esistano co- È cosi. Immaginiamo di voler descrivere un sistema in modo
se oggettive e che il nostro compito sia capire che cosa sono. Non estremamente preciso. Per misurare con grande precisione è ne-

58 Le Scienze 017 settembre 2011


renza di fisica domandai in giro un parere sulla probabilità che la
QCD fosse la teoria degli adroni corretta. Feci una specie di sondag-
gio: nessuno le attribui più del 5 per cento di probabilità. Poi chiesi:
-Su quale argomento state lavorando?. QCD. QCD. QCD. risposc:-
ro. Lavoravano tutti sulla QCD. C'era un consenso generale. ma per
qualche strana ragione le persone preferivano mostr.iI'C il loro lato
più scettico. Volevano apparire realistici. Con !'idea del multiverso
sta accadendo la stessa rosa. Molti fisici non vogliono limitarsi ad
ammenere asenti. non conosciamo teorie alternative..
L'universo ~ molto, molto grande. Sappiamo dai dati empirici che
il suo volume è almeno mille volte maggiore di quello della porzio-
ne che riusciremo mai a osservare. LI successo della teoria delJ'in-
flazione cosmica apre alla possibilità che l'universo sia irregolare su
scale abbastanza grandi. La teoria delle stringhe fornisce elementi
di base che possono essere assemblati in un numero enorme di mo-
di. Perciò non ha senso chiedersi pe:rch( la nostra regione dell'uni-
verso sia esattamente ciò che è, perché alt..r'r: porzioni del mondo
non sono proprio come la nostra. Non ci può essere una spiegazio-
n~ universale di tutto ciò che c'~. non più di quanto possa 6SCrci
un teormta che afferma che la temperatura media di un pianeta è di
15 gradi. Sareblx: ben stupido tentare dimostrare matematicamente
che i pianeti hanno una tempe:rarura di 15 gradi perché ce ne sono
molti che non hanno quelJa temperatura.
Ma n~uno conosce le regole cbe governano i multiversi. È una
rappresentazione. e nessuno sa come usaTla in maniera prediniva.
Il processo perpetuo di inflazione produce bolle su bolle, in ogni
quantità e di ogni tipo. Quindi la probabilità di un universo o di un
altro è pari a infinito diviso infinito. Preferiremmo ottenere una di-
stribuzione di probabilità che dica che l'uno è più probabile dell'al-
tro, e poi fare una predizione. Quindi siamo passati da una rap-
Lo stwdI.o dei budlI aeri evidenzia i limiti della nostra capacità presentazione apparentemente molto solida al tentativo assurdo di
di comprensione dell·universo. misurare un'infinità di probabilità. Se crollerà. sarà. per questo (si
veda 11 dibonilO sull'inflazione, di Paul J. Steinhardt. in .Le Scien-
cessaria un'energia elevata. Aumentando ancora la precisione. 01- ze, n. 513. giugno 2011).
lf'(" un ceno punto si Crt:ano dei buchi neri. L·informazione. in un

buco nero. si trova tulla sulla superficie. Quindi. più è raffinata la ;pllòfare riurca ulflSica It!OriCillltllZa elabororr Wl pellsiero
descrizione: di un sistema e: più nnformazione: viene spinta ve:rso frl_firoP
il limite: esterno. Nella maggior pane dei grandi fisici si trova una componen-
Esistono due descrizioni della realtà: o la realtà è il contenu- te: filosofica piuttoSto fone. Il mio amico Dick Feynman odiava i
to dello spazio-tempo cirrondato da una frontiera. o la realtà è la filosofi e la filosofia. ma lo conoscevo bene: in lui c'e:ra un lato
superficie della frontiera. Qual è la descrizione vera? Non c'è mo- profondamente filosofico. I proble.mi a cui decidiamo di dedicar-
do di saperlo. Possiamo immaginare: un oggetto come un oggetto ci sono condizionati dalla nostra predisposizione filosofica. Ma ho
all'imerno dello spazio-tempo. oppure: come un insieme disordina- anche la netta convinzione che le sorprese accadono e spazzano
to e complicato di informazione sulla sua frontiera. Non possiamo via i nostri pregiudizi fi.losofici. La gente pensa che vi siano rego-
immaginare entrambe le cose, o l'una o l'altra. C'è una corrispon- le chiare e definite nella scienza: realizziamo esperimenti. acqui-
denza assai complicata tra una rappresentazione e l'altra. siamo i risultati e li interpretiamo. Alla fine. otteniamo qualcosa. Il
progresso scientifico. invece. è umano. caotico e conflittuale come
/A) saJpo ;'I;ziale della teoria delle slrù~ ernJon'ire una tutto il resto. _
IJp;ega:;o,,~ Ullificala della realtà. Oro descriTJc UlI~nJi
mliltipli. Che cos'è SliccessoP ~trr Byme, gionlalista sci~rifico e "porter ;/II,oestigati,'O. è
Gran pane della comunità scientifica dei fisici ha smesso di auro", del snggia The Many Worlds orHugh Evcretllll: Multiple
tentare di spiegare in modo unico l'universo, come l'unico mon- Universes. MutuaI Assured Desnuction and tbe MeJtdown of a
do matematicamente possibile. Attualmente il multiverso è l'uni- Nudear Family (OrforrJ Ulliversiry Prr:ss. 20/0).
co modello in circolazione:. Non ci stanno lavorando tutti. ma non
esistono argomenti netti e coerenti che lo contraddicano.
Nel 1974 ho avuto un'esperienza inte:n:ssante a proposito di c0-
me si forma il consenso scientifico. Si stava lavorando sulla teo- la guemI del buchl neri. Susskrod L. Adelph. 2009.
ria degli adroni [particelle subatomiche come i protoni e i neuO"Oni, n paesaggio cosmico. Dalla teoria delle stringhe al megaven;o. Susskrod L
N.d.R.] che prende il nome di cromodinamica quantistica. o QCD. _.2007.
che all'epoca doveva essere ancora verificata. Durante una confe- Addio alla ragione. Feyerabend P.K.. ArmaOOo Ec\Ito"e, 2004.

www.lcscienz.c.it Le Scienze 59
Trevo< D. Lamb è ricercatore del Dipartimento di neuosdenze alla John QJl1il
SchooI 01 Me<ficaI _ e presso l'ARe Center 01 EJcl:eIlence in VIsm
Resean:h dell 'lJnM!rsit\ NazionaJe di Canbeml in _~. I suoi stLd nguafdlm
conia baslcn::eIli dala rstila del vertebrati.

.
BIOLOGIA

,
~evo UZlone
• ~

e occ o
La ricostruzione del processo evolutivo da cui è emer o l'occhio
umano vanifica la te i del «disegno intelligente»

di Trevol' D. Lamb

" occhio umano t un organo di raffinata stituite da tessuti molli fossilizzano raramente. E quando accade i
/ complessità. Si campona come una mac- fossili non conservano sufficienti denagli ~r stabilirt' come si so- g;
china fotografica che racrogli~ r ronctntra no evolutl:' le smmu~, -
la luce per convenirla in un segnale elettri- Tuttavia di recente sono stati raggiunti imponanti risultati sul- i
co. che il cervl:110 tradutt poi in immagini. Il:' origini dell'occhio. risultati ottenuti studiando il modo in cui si l
Ma. al contrario della pellicola fotografica. forma durante lo sviluppo embrionale e paragonando la strultura l
il nostro occhio t dotato di una retina. una oculare e i geni di diverse specie per rirosuuire quando sono emer- ~
strunura estremamente specializzata che percepisce la luce ed ela- si i tratti decisivi. I risultati indicano che il nostro tipo di occhio - il l
bora i segnali usando decine dj tipi differenti di neuTOni. tipo comune fra i venebrati - ha acquisito la sua forma in meno di !
l'occhio è cosi complicato che le sue origini sono da sempre 100 milioni di anni. evolvendosi da un semplice sensore luminoso ~
uno dei cavalli di banaglia di creazionisti e sostenitori dci _dise- dei ritmi circadiani e stagionali risalente a circa 600 milioni di an- l
gno intelligento. che lo propongono come )'~mpio ~ tn'tllen- ni fa in un organo ottica mente e neurologicamente raffinato data- i
za di quel1a che chiamano complessità irriducibile: un sistema non bile a 500 milioni di anni fa. ~
può funzionare in assenza di alcuno dd suoi componenti. e quin- A un secolo e mezzo di distanza dalla pubblicazione della rivo- !
di non può t:SSefSi evoluto da una fonna più primitiva, In effetti. luzionaria teoria di Darwin. queste scoperte sono la pietra tombale !
lo stesso Darwin riconobbe in L'origin~ delle sptri~ che la forma- del concetto di complessità irriducibile. e sostengono con eleganza l:
zione dell'occhio per opera della selezione naturale poteva appari- !'idea del grande naturalista inglese. Inoltlt' spiegano perch~ roc- S
re assurda. Eppure era fermamente convinto che fosse andata cosi. chio. lungi dall'essere un congegno mccc:anico perfetto. prescn- i.
benche all'epoca mancassero le prove di forme intermedie. ta alcuni grossi difetti: quei difeni sono le cicatrici dell'evoluzione. I~
Acquisirne la prova diretta ha continualo a presentare un pro- A differenza di quanto pensa qualcuno, la selezione naturale non
blema. Chi studia l'evoluzione dello scheletro può documentarne produce perfezione. Piunosto. si destreggia con il materiale a di-
facilmente la metamorfosi nei repeni fossili. ma le strutture co- sposizione. con conseguenze talvolta bizzarre. .!

60 U' Scit'1I1..{' 517 settembre 2011


T
Per capire come ha avuto origine l'occhio bisogna risalire a tem- Come altri biologi prima di noi. notammo che molti tratti speci-
pi remoti. Noi esseri umani appaneniamo a una linea inimeJTOna di fici dell'occhio dei ven:ebrati sono identici in tutti i rappresentanti
amenati che va indietro di 4 miliardi di anni. agli albori della vita viventi di un ramo impanante dell'albero dei venebrati. il ramo de-
suUa Terra, Circa un miliardo di aoni fa. semplid animali pluricellu- gli gnatostonti Wetimologia greca del termine indica la pr<senza di
lari si sqwarono in due gruppi. D primo avt'V3 un piano corporeo a una bocca dotata di mascella. N.d.r.]. Ciò suggerisce che i venebrati
simmetria radiale - una pane superiore e una inferiore. ma non una gnatostomi abbiano ereditato i trilttì da un antenato comune e che
anteriore e una posteriore - e il secondo, che ha dato origine al- il nosuo occhio si sia evoluto già circa 420 milioni di anni fa. quan-
la maggior parte degli organismi che consideriamo animali. aveva do i primi gnatostomi (probabilmente simili agli attuali pesci car-
una simmetria bilaterale. con i lati destro e sinistro speculari e una tilaginei,. come gli squali) dominavano i mari. Ne dedu~o che
testa in ama. Circa 600 milioni di anni fa gli organismi bilaterali il nostro occhio a fotocamera e i suoi fotorecettori dovessero ave-
si sono 5q)3.l'3ti a loro volta in due gruppi imponanti: uno ha dato rr radici ancora pii! antiche, e dunque rivolgemmo l'anenzione a
origine alla str.lgrallde maggioranza delle crean= senza spina dor- venebrati gnatostomi ancora pii! primitivi, con cui abbiamo un an-
sale. gli inve:nrbrati, e l'altro i cui discendenti includono la nostra tenato comune a circa 500 milioni di anni fa.
linea di vertebra ti. Poro dopo la separazione delle due liner. proli- Volevamo esaminare in dettaglio l'anatomia di uno di questi
fero una incrroibile diversità di piani corporei. la cosiddetta esplo- animali e quindi decid~o di conce:ntra.rci su uno dei pochi ani-
sione dd Cambriano. che lasciò. il suo segno neUa documentazione mali moderni del genere: la lampreda. un pesce anguilliforme con
fossile tra S40 e 490 milioni di aoni fu. Questa esplosione evolutiva una bocca a imbuto costruita per succhiare. e non per mordere.
gCllò le basi per l'emergere del nostro occItio complesso. Anche questo pesce ha un occhio a macchina fotografica. comple-
to di lente. iride e muscoli oculari. la retina della lampreda ha per-
Composto o a fotocamera? sino una struttura a tre strati. come la nostra. e i suoi fotorecenori
la documentazione fossile dimostra che durante l'esplosione dci sono molto simili ai nostri coni. anche se evidentemente non ave-
Cambriano emersero due stili fondamentalmente diversi di occhi. va ancora evoluto i pii! sensibili coni. lnoltre. i geni che controlla-
Il primo fu probabilmente l'occhio composto che osserviamo og- no molti aspetti de.lla percezione della luce. della sua elaborazio-
gi in tutti gli insetti. i ragni e i crostacei adulti. pane di un gruppo ne ncurale e dello sviluppo deJrocchio sono gli stessi che dirigono
di invenebrati collettivamente noti come anropodi. ln questo tipo questi processi nei venebrati gnatostomi.
di occhio, file di unita identiche di rappresentazione delle immagi-
ni. ciascuna delle quali costituisce una lente o un riflettore. trasmet- Antiche nldici
te la luce a un gruppo di dementi sensibìli alJa luce. i fotorccenori. Queste sorprendenti somiglianze con l'occhio dei venebr.Hi gna-
Gli occhi composti sono molto efficaci per i piccoli animali perché tostomi sono rroppe per essere emerse indipe.ndentemente. Un oc-
offrono una visione ad ampio raggio e una moderata risoluzione chio essenzialmente identico al nostro doveva essere presente in un
spaziale in un piccolo volume. Sono insupcrabili per la percezione antenato comune dei vertebrati con e senza mascella 500 milioni
dci movimenti rapidi. Durante il Cambriano questa capacità visi- di anni fa. A questo punto era inevitabile chiedersi se si poteva far
va avrebbe avvantaggiato i trilobiti e altri antichi artropodi un van- risalire l'origine dell'occhio c dei suoi fotorecettori ancora più in-
taggio sugli animali incapaci di vedere. dietro nel tempo. Pumoppo non esistono rapprtsentanti viventi di
Gli occhi composti però non sono pratici per grandi animali. linee che si sono separate dalla nostra linea nei 50 milioni di an-
perché la dimensione delrocchio necessaria per la visione ad aha ni p~enti. il lasso di tempo che avrebbe costituito il passo suc-
risoluzione sa.rdlbe troppo grande. Aumentando le dimensioni cor- cessivo più logico delle nostre ricerche. Ma trovammo alcuni indizi
portt sono quindi aumentate anche le prt"'SSioni sdettive a favore nell'occhio di un animale enigmatico. la missina.
delrevoluzione di un altro tipo di occhio: quello a fotocamera. In Come le lamprede. di cui sono parenti stretti,le missine sono pe-
questo s«ondo tipo di occhio i fotorecettori condividono un'unica sci anguilliformi. senza mascelle. VIVono generaJmente sui fondali
lente che concentra la luce. e sono disposti come una lamina (la re- oceania. dove si nutrono di crostacc:i e carcasse di altre creature
tina) che delimita la supmiae interna della parete dell'occhio. Ca- marine. In caso di minaccia. essudano una bava molto viscosa. da
lamari e polpi hanno un occhio a fotocamera che assomiglia super- cui il nome comune di _anguille bavose». Benché le missine siano
ficialmente al nostro, ma i loro fotorecettori sono dello stesso tipo venebrati. i loro occhi sono molto diversi da quelli tipici di questi
che si trova nell'occhio degli insetti. I vrnebrati hanno un tipo di- ultimi. L'oet:hio della missina "privo di cornea, di iride. ddla lente e
verso di fotorecettore., che nei vcnebrati gnatostomi - di cui faccia- di tutti i muscoli che solitamente lo controllano. Inoltre, la sua reti-
mo parte anmc noi - si presenta in due varietà: i coni per la visione e
na composta solo da due SUdti di cellule. invece che da tre. e cia-
diurna e i bastoncdli per quel1a. notturna. Alcuni anni fa. insieme a scun occhio" sepolto sollO un frammento di pelJe rrasludda. Osser-
Edward N. Pugh Jr. e Shaun P. Collin. svolg~o un progeno co- vazioni del componamento delle missine suggeriscono che siano
mune per capire come si fossero evoluti questi diversi tipi di fotore- quasi dcche. e cbe localizzano le carogne usando l'olfallo,
('('{lore. Ciò che scoprimmo andò oltre i nostri obiettivi. offrendoci la missina ha un antenato comune con la lampreda, un ante-
un convincente scenario suU'origine dell'occhio dci ve.nebrati. nato prcsumibilmente dotato di un occhio a fotocamera. come la

Gli occhi dei vertebratl sono cosi Tuttavia. confrmtando le strutture SUn'lJI1!l1ne li quesl'organo, necessari per operare come organo
complesso che I aeazionisli li portanO degli occti e lo svIIJppo enUmaJe Le scoperte indicano che Il nostro visivo tmzionava rome lKl r1Yelatore
a esempio deII'i1esistenza della dell'ocd1Ml in dìYerSe SlJOCie li occhio a fotocamera ha radìcl della luce per modulare i mmi
selezione naturale, vertellraIi, gli scIen2Ia1I hanno sorpreodenlemen anticlle, e che Circadiani dei 00Sbi più antichi
Itessuti molli fossilizzano di rado, raca>/to O11ormazioni decisive pOma li acQU1Sire g I I _ antenati,

62 LcScicll1..c ~17 settembre :l011


SCOPERTE

Echi dell'evoluzione
la strutIlJra elo S'IiI""""
embrionale dell'occhio della mIssina e _Iampreda - vertebrati primitivi anguillifonni
-Indicano come si è 0Y0Iut0 i nostro occhio a fotocamera e come fimionava negli stadi I>1mitivi.la missm ha
In occhio degenerato, che non _ ma che serve probabilmente per _ l a luce alo scopo di lTlOdUare i ritmi
circadiani . Nelle J>1me tasI deilo sviluppo, l'occhio _Iampreda assomiglia molto an'occhio, SIrutl1r.IImente
semplice, della missina, l>1ma di subire la metamortosi in In complesso occhio a macd1lna IDIografica .Anche
t'occhio umano durante lo sviluppo ricorda l'occhio della missina, poiché attraversa ..,. _ in ai la relina ha sa-
Io due strati, I>1ma che emerga In terzo strato di cellule . Aspetti dello sviluppo embrionale di un individuo nllel-
.... Vesctcola
tono, come sappiamo,.......mi accaduti durante 1'00000uzione della sua linea. ottica

Artr
--
10 Annelld 4 settimane

cellule retinaJi
ena progenitrici

Lent.
in Yia di
SYiluppo
cellul.-c-~t"
gangliali
cellule retinalì
mature

meati OCChio dllarYa dllampreda 5 settimane


OCChio d l _ adu""

Mlsslnfforml Retina a due strati

Petromlzontilonnl

Ultimi pesci agnati fossili


Vertebnlti

Gnatostomi -
• OCChIo dllamjwoda

Otthlo a n ~ le prove disponibili SlJllllOIiscono che un lIOIo-occhIo l e{


I non visivo con una retina a due strati si sia eYOiuto in lJ1 antenato dei vertebrati Retina a tre strati
600 500 400 O tra i 550 e i 500 milioni dì anni fa e che questo precusore defl'occhlo a
Occhk) umano adutto
MiUoni di anni fa lotoeameIa seMsse a rtveIare la luce che regoIaw l'orologio interno.

lampreda. L'occhio dcUa missina deve perciò essere una degene- tale a causa di un difeno dello sviluppo, per cui la sua struttura at-
razione di quella fonna più progredita, ed t significativo che esi- ruale potrebbe essere rappresentativa dell'architettura di uno sta-
sta ancora in quella primitiva. Per esempio, sappiamo dal caraode dio evolutivo primitivo. Il funzionamento dell'occhio della missina
deco che l'occhio può andare incontro a una massiccia degenera- potr'd>be quindi fa.rc luce sulle modalità di funzionamento del pro-
zione ed tsSCre completamente perso in appena 10,000 anni. Ep- lO-occhio. prima che si evolvesse in un organo visivo.
pure l'occhio della missina. in tutta la sua struttura. persiste da Indizi sul Nolo delrocchio della missina si ricavano analizzan-
centinaia di milioni di anni. Ciò suggerisce che, sebbene la missi- done la retina. Nella retina a tre strati classica dci venebrati. le cel-
na non possa usano per vedere, l'organo è comunque importan- lule dello strato intermedio - le cellule bipolari - elaborano rin-
te per la sua soprawivenza. La scoperta ha poi altre implicazioni. fonnazione in arrivo dai fotorettnori e comunicano i risultati ai
La missina potrebbe essere inratti finita in questo stato rudimen- ncuroni che inviano i segnali verso il cervello che li interpreterà. ln-

W\lo \lo JCSctCIlz<'.it Le Scienzc 63


vece la retina a due strati della missina è priva delle cellule bipola- dei ritmi circadiani, Viceversa, i recettori rabdomerici percepiscono
ri intermedie: qui i fotorecettori si collegano direttamente ai neuro- la luce con l'espressa finalità di consentire la visione. Sia gli occhi
ni di proiezione. In quCSfo senso. i circuiti della retina della missina composti degli insetti sia gli occhi a fot'ocamera di molluschi come
assomigliano alla ghiandola pineale. o epifisi, una piccola struttu- il polpo, evolutisi indipendentemente da quelli dei vertebrati, im-
ra cerebrale specializzata nella secrezione di annoni. La ghiando- piegano fmorttt"ttori rabdomerici, Tuttavia, l'occhio dei venebrati
la pineale modula i ritmi circadiani, e nei vertebrati non mammiferi usa i fotorecettori ciliati per percepire la luce al fine di vedere.
contiene cellule fotorecettrici che si collegano direnamente ai neu- Nel 2003, Detlev Arendt, dello European Molccular Biology
roni di proiezione. senza cellule intennedie. Nei mammiferi queste Laboraroty a HeideJberg, ha riferito prove convincenti che il nostro
cellule hanno perso la capacità di percepire la luce. occhio conserva i discendenti dei fotorecettori rabdomerici, modifi-
Basandoci anche su questa analogia con la ghiandola pinea- catisi poi notevolmente per formare i neuroni di proiezione, che in-
le, nel 2007 ho proposto. insieme ai miei collaboratori. l'ipotesi viano nnfonnazione dalla retina al cervello. OÒ implica che la no-
che l'occhio della missina non sia implicato nella visione. ma ge- stra retina contiene i discendenti dei recettori di entrambe le classi:
neri invece i segnali in ingresso alla pan'c del suo cc.rvello che re- la classe ciliata. in origine fotorecetlori, e la classe rabdomerica, che
gola ritmi circadiani essenziali. e anche attività stagionali come si è trasformata in neuroni di proiezione. Riutilizzare una struttura
l'alimentazione e l'accoppiamento, Equindi possibile che l'occhio esistente per un nuovo scopo è proprio il modo di operare dell'evo-
ancestrale dei protovenebrati vissuti tra i 550 e i 500 milioni di luzione, quindi la scoperta che i fotorecettori ciliati e quelli rabdo-
anni fa fungesse inizialmente da organo non visivo e che solo in meriti hanno un ruolo differente ncl nostro occhio rispetto a quello
seguito abbia evoluto la capacità di elaborazione neurale e ottica, degli invertebrati arricchisce le prove che sia stare costruito attra-
oltre aUe componenti motorie necessarie per la visione spaziale, verso proctSSi naturali. Tuttavia ci siamo chiesti quale tipo di pres-
Gli studi sullo sviluppo embrionale dell'occhio sione ambientale possa avere spinto queste cellule
dei venebrati confermerebbero la teoria. Quando L'occhio ad assumere i nuovi ruoli
una lampreda è allo stadio larvale, vive nel leno Per capire perche i fotorecettori ciliati hanno
di un ruscello e, come la missina, è cieca. In que-
ancestrale trionfato come sensori luminosi della retina dei
sta fase della vita il suo occhio assomiglia a quel- an·ebbe ayuto venebrati, mentre: la classe rabdomeJica si è evoluta
lo dclla missina, perché ha una struttura semplice la funzione di nei neuroni di proiezione, ho analizzato le proprie-
tà dei loro pigmenti sensibili alla luce, le rodopsi-
ed è collocato sono uno strato di pelle, Quando la
larva va incontro a metamorfosi, il suo occhio ru- n'golare i ritmi ne, che prendono il nome dalla opsina, una protei-
dimentale cresce e sviluppa una retina a tre stra- circadiani na in esse contenuta, Nel 2004, Yoshinori Shichida
ti; inoltre, si formano una lente, una cornea e i dell'Università di Kyoto ba dimostrato cbe, in fa-
muscoli di sostegno. A quel pumo, I"organo sale in superficie co- se precoci dell'evoluzione dci pigmenti visivi nei venebrati, è avve-
me occhio a fotocamera. Molti aspeni dello sviluppo individua- nuto un cambiamento che ba reso più stabile, e dunque piil attiva,
le rispecchiano eventi accaduti durante I"evoluzione degli antena- la fonna del pigmcnlO attivata dalla luce. Ho ipotizzato che que-
ti. Penanto, con la dovuta cautela possiamo ricorrere allo sviluppo sto cambiamenro abbia bloccato anche la riconversione della ro-
del1"occhio della lampreda per aggiornare la nostra ricostruzione dopsina attivata nella forma inattiva, che nel caso delle rodopsine
dell'cvoluzione dell'occhio, rabdomerlche richiede l'assorbimento di un secondo fotone di luce:
Anche l'occhio dei mammiferi mostra segni eloquenti della sua penanto. era necessaria una via biochimica che annullasse la pre-
origine evolutiva durante lo sviluppo embrionale, Benjamin E. Ree- disposizione della molecola a segnalare di nuovo la luce, Una volta
se e collaboratori delrUniversità della California a Santa Barbara che questi due elementi fossero stati presenti, i fotorecettori ciliati
hanno scopeno che i circuiti della retina dei mammiferi esordiscono avrebbero awto un vantaggio speciale rispeno ai fotorecettori rab-
in modo simile a quelli della missina, poiché i fotorecettori si colle- domerici in ambienti come gli abissi oscuri oceanic:i.
gano direttamente ai neuroni di proiezione. Poi, dopo diverse setti- Di conseguenza, alcuni cordati primitivi (antenati dei venebrati)
mane. le cellule bipolari maturano e si inseriscono tra i fotorecettori potrebbero essere riusciti a colonizzare nicchie ecologiche inacces-
e i neuroni di proiezione. Questa sequenza è esattamente lo schema sibili ad animali che si affidavano ai fOlorecenori rabdomerici. e
di sviluppo previsto se la retina dei venebrati si fosse evoluta da un non perche la fonna più evoluta di opsina offrisse una visione mi-
organo circadiano a due strati grazie an'aggiunta della capacità di gliore (le altre: componenti dell'occhio a fotocamera dovevano an-
elaborazione e di elementi per rappresentare le immagini. Sembra cora evolversi). ma perche conferiva un modo piil efficace di per-
perciò assolutamente plausibile che questo stadio semplice e pri- cepire la luce che pennette agli orologi circadiani e stagionali di
mitivo dello sviluppo sia il reraggio di una fase dell'evoluzione che tenere il ritmo. Per questi cordati che vivevano in universi piil te-
precedette !'invenzione dei circuiti della cellula bipolare nella retina nebrosi, i fOlorecenori rabdomerici. meno sensibili, in aggiunta a
e !'invenzione della lente, della cornea e dei muscoli accessori, quelli ciliati sarebbero stati praticamente inutili, e dunque liberi di
assumere un nuovo ruolo come neuroni che traSmettono i segnali
L'arrivo dci rcccU.ori al cervello. A quel punto non avrebbero più avuto bisogno deU'op-
Mentre studiavamo lo sviluppo dei tre strati della retina, ci sia- sina, che la selezione naturale avrebbe eliminalO da quelle cellule,
mo posti un'altra domanda sull'evoluzione delrocchio, Nel regno
animale, i fotorecettori appanengono a due classi distinte: rabdo- È nato un occhio
merica e ciliata. Fino a poco tempo fa, molti erano convinti che gli Disponendo di una teoria sulla possibile origine della retina dei
invertebrati usassero la classe rabdomcrica e i vertebrati la ciliata. venebrati, volevamo capire come l'occhio si è evoluto circa 500 mi-
Ma in realtà la situazione è piil complicata. Nella srragrande mag- lioni di anni fa da organo sensibile alla luce, ma non visivo, in or-
gioranza degli organismi, i fotorecettori ciliati sono responsabili gano capace di fonnare immagini. Abbiamo nuovamente trovato
della percezione: della luce per scopi non visivi, come la regolazione indicazioni nello sviluppo embrionale. Nelle fasi precoci dello svi-

64 Le Scienze 51i settembre 2011


LE PROl'E

Cicatrici
dell'evoluzione
L:oa:hio dei _ b , che non è affatto" frut-
to di .., -disegno- intelligente, contiene nume-
rosi difetti che confermano la sua origine evo·
lutiva. Tra i suoi diletti, elle degradano la qualità
dell'immagine, cl sooo una retina inYeni1a che co-
stringe la luce a passare allraverso I corpi cellulari
e le Iibre llOMl5O pM1a di coIl*e i loblreceltDri
Y3Si sangligni che SI distendono nella ~ in-
terna della retina : Iibre nervose che si l3Ql1lJl>-
paro per anraver.are una sIngOO _ nella re-
tina eIonnare I nervo oItico, creando una maa:t1ia
cieca

luppo, la struttura nrorale che dà origine all'occhio emette due pro- zione disponibile in un detmninato istante. a causa dd numero li-
tuberanze su ambo i lati. formando due sacche., o vescicolt:, Ciascu- mitato di fibre nervose che collegano l'occhio al nostro cervt:llo.
na vescicola si ripit:ga poi su se stessa e gt:nera una retina a fonna Gli occhi a fotocamera primitivi dovettero affrontare una limitazio-
di C. che riveste la parete interna dell'occhio, L'evoluzione probabil- ne ancora più grave. perrhe presumibiJmenre avevano un nume-
mente ha proceduto in modo molto simile. lpotizziamo che un pro- ro persino inferiore di fibre neNose. Deve perciò essersi verificata
to-occhio di questo tipo - con una retina a fonna di C. a due strati. una notevole pressione selettiva a favore dell'evoluzione di musco-
composta da foto~nori ciliati sulla parte esterna e da neuroni di li per il movimento oculare. Questi muscoli devono essere stati pre-
proiezione derivati da fotorecettori rabdomerici all'interno - si sia senti già 500 milioni di anni fa. percil(: la loro organizzazione nella
evoluto in un anlt:nato dei veJ1ebrati tra 550 e 500 milioni di an- lampreda, la cui linea evolutiva risale a quell'epoca, è praticamt:nte
ni fa. fungendo da orologio interno e forse aiutandolo a rivelare le identica a quella dei venebrati gnatostomi esseri umani inclusi.
ombre e a orientare adt:guatarnt:nte il suo organismo. A dispetto degli innumerevoli caratteri ben costruiti e congegna-
Nello stadio successivo dello sviluppo embrionale. durante il ri- ti dell'occhio dei venebrati. diversi tratti sono però decisamente ap-
piegamento all'interno della retina su se stessa, si forma la lente. prossimativi. Per esempio la retina è disposta al conOdrio. e dunque
che ha origine come ispessimento della superficie esterna. o ecto- la luce deve attraversarne !'intero spessore - anrav~rso le fibre ner-
derma. dell·embrione., che si rigonfia entro lo spazio vuoto ricurvo a vose t: i corpi cellulari cht: diffondono la luce t: d~dano la qua-
fonna di Ccreato dalla mina. Alla fine. questa protrusione si separa lità dell'immagine - prima di raggiuogt:re i fotorteet1ori. Inoltre i
dal resto dell'ectoderma e diventa un elemento libero di muoversi. vasi sanguigni delimitano la superficie interna della retina. genan-
Sembra vt:rosimile che una sequenza di cambiamenti simile sia av- do ombre indesiderate sullo strato dei fotorecettori. La retina ha poi
venuta durante l'evoluzione. Non sappiamo di prtciso quando av- una macchia cieca. dove le fibre nervose che attraversano la sua
venne qutsta modificaziont:. Tunavia. negli anni novanta Dan-Eric superficie si aggregano prima di attraversarla ed emergere poste-
Nillson, dell'Università di lund. ha dimostrato che le componen- riormrntt: come nervo ottico. E l'elenco potr'rbbe proseguitt.
ti otticht: dt:U'ocdtio potrd>bfio t:SSersi evolute miro un miliont: di Questi difetti non sono caratteristiche inrntabili dell'occhio a
anni. ln qUl:StO caso. l'occhio capace di formare immagini potrebbe fotocamera. perché i polpi ~ i calamari hanno t:Voluto indipe.n-
~ m1~ dal proto-occhio non visivo in un istantt: gt:alogico. dt:ntt:mt:nte occhi dello stesso tipo che non hanno questi difet-
Con la comparsa della Irnl~ per catturare la luce ~ mettere a fuo- ti. In ~altà. un ingegnt:re che costruisse un occhio con i difeni
co le immagini la capacità dell'occhio di racroglie", rinfonnazio- del nostro rischi~~bbt: i1licmziamento. Considt:rare l'occhio dei
ne è aumentata notevolmentt:. Questo avrebbe creato pressioni se- vm:d>rati in un contesto evolutivo rivela che queste carenze appa-
lettive favorevoli all'origine di una maggiore capacità elaborativa rentt:mt:nt~ assurd~ sono la conseguenza di un'antica sequenza di
della retina. superiore a quella consentita dal semplice collegamen- passaggi. ciascuno dei quali ha regalato un vantaggio ai nosoi an-
to tra i fotom:ntori e i nc:uroni di proie:zjone.l'evoluzion~ ha esau- tt:nati venebrati prima ancora che riuscissao a vt:dt:re. 11 .disegno'
dito questa necessità modificando il processo di maturazione della del nostro occhio non è intelligente. ma acquista la sua pe:rfma ra-
ceUula. t: pt:rtiò, durantt: lo sviluppo. alcun~ cdlult: sono divt:ntatt: gione d'essere alla luce deU·evoluzione. •
cellul~ bipolari della retina cht: si inseriscono Od lo strilto dt:i foto-
recettori e lo strato dei neuroni di proiezione. invece di formare fo- l' PPRO
torecenori ciliati. hr questa ragione le cellule bipolari della retina
sono molto simili ai coni e ai bastoncdli, pur essendo privi della ro- EvoMion of the Vertebrate Eye: Opsins, Photol eceplOt s, Retina and Eye-Cup.
Lamb T. D. e aItrI,lrt -Nature Ntuosaen;e-, Vot 8,~. 960-975, dicembre 2007
dopsina, ~ ricevono l'input non già dalla luCt: bensì da sostanze chi-
The Evolution 01 Eyes, Numero _ di .E'IOlulion: Eò.Jcalion and Outreach', Vol.
miche (nc:urol.JaSmettirori) rilasciate dai fotorecettori.. " n. 4, otteue 2008.
Be:nch(: gli occhi a fotocamera consentano un ampio campo vi- The EvoIution 01 Phototnlnsduc1ion and Eyes, numero morografico deIe
sivo, in realtà il cervello acquisisce solo una frazione dell'informa- .PtliIosopt;caJ Transac1ions 01 tt'o Royal SOcIety, Sor1es B., Vol. 364, 12 OItObre 2009.

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ASTRONOMIA

Un osservatorio
L'osservatOlio spaziale Herschel
dell'Agenzia spaziale europea
sturua l'universo nella raruazione
infrarossa con una definizione
senza precedenti

di Peto!o Sarace7w e Anna Di Giorgio

" osservatorio spaziale Herschel è una mis-


/ sione cornerslone della European Space
Agency. l'Agenzia spaziale europea. realiz-
zata per studiare l'universo nelle frequen-
ze dell'infrarosso e del submillimetrico. A
bordo c'è un telescopio con uno specchio
di 3.5 metri di diametro e tre strumenti che
usano rivelatori rafTreddati a una temperatura vicina allo zero as-
solu!n (-273.15 gradi Celsius).
HeJSChel è stato lanciaro iI 14 maggio 2009 con un razzo Ariane
5 dalla base di Kourou, nella Guyana francese. insieme al satelli-
te Planck. Dopo un viaggio di circa 50 giorni ha raggiunto il punto
lagrangiano 2, indicato con la sigJa l2, a 1.5 milioni di chilometri
dalla Terra, da dove trasmene dati di straordinaria qualità. A ol-
tre due anni dal lancio. Herschd sta fornendo risultati straordinari
in campi che vanno dallo studio degli oggetti più remoti del siste-
ma solare ai primi stadi della fonnazione stella re, dall'evoluzione
delle galassie ai processi chimici che avvengono nd mezzo intcr-
stdlare. Per ottimizzare i risultati. la missione è stata concepita per
funzionare come un osservatorio, con due terzi del tempo di osser-
vazione assegnato attraverso una selezione di proposte a cui può
partecipare la comunità scientifica mondiale. Una parte del tempo
d'osservazione è dedicato ai key-projecr, programmi osservarivi di
ampio respiro che affrontano in modo globale tematiche di parti-
colare rilevanza scientifica. Ai risultati di alcuni dei suoi program-
mi e dedicato un altro arricolo (si ./eda l'universo invisibile di Hcr-
schel. a p. 72).
L'osservatorio deve il suo nome all'astronomo, fisico e musicista
inglese sir William Herschl'l. Nato nel 1738 in Gl'mania e trasfl'-
ritosi giovanissimo in Inghilterra, dovc nel 1800 Herschel scopri la
radiazione infrarossa. Per capire come si distribuiva l'energia del-
la luce solare tra i vari colori dello spettro (quelli dell'arcobaleno),

66 Le Scienze tjli scllclllbrc 1011


,-
per

www.lcsciCll7..c.it I..,Sc·°ICI17..c 67
Herschel la scompose con un prisma e ne misurò la temperatura P~o saraceno, fISico sperimenlaJe, esperto il studi

con un termometro posto sui diversi colori. rilevando ogni volta di formazione stellare, ha coordinato lo sfcno italiano per la
realizzazione di strumenti per i sate.ili Infrared Space Observatory
valori più grandi della temperatura ambiente. Collocando il termo-
ed Her.<tlel, entrambl dell'Agenzia spazia~ europea.
metro fuori dallo spettro visibile. sono il colore rosso. dove rac-
chio non percepiva nessuna luminosità. Herschel scopri che anche
in quella zona si misurava una temperatura superiore alla tempe- Anna Maria DI Giorgio, r1cercatrk::e dell'Istituto di fisica
ratura ambiente. dimostrando che anche in quel punto arrivava deI~ spazio Inlerplanetario di Roma, esperta

energia. Herschel chiamò questa radiazione invisibile _infrarosso•. di strumentazj()fl spaziale, ha coIlabrxato
alla progenazione ealla realizzazione degli strumenti
che significa ISOno il rosso. (dal latino infra, che significa ISOno.): di Her.<tlel. di cui Oll\i coordina ~ a1tMtà ilaJiane
una radiazione che non vediamo, ma che percepiamo chiaramen- per ~ fase opetllM.
tl" per esempio quando ci awiciniamo a un termosifone.
Gli autori desiderano rirqaziare Erina Pizzi per l'aIuto nella preparazione deiIe
Perché l'infrasso immagini enella ricerca del materiale.
Ma che cos'è l"infrarosso? È esperienza comu-
ne associare al conceno di temperatura quello di
colore: un fabbro non usa termometri, ma ca-
pisce qual è la temperatura del ferro che sta la-
vorando dal colore. e cosi fa anche un soffia-
fare di vetro. La luce blu di una fiamma indica
una temperatura più alta rispeno a quella di una
fiamma gialla di una lampadina che a sua vol-
ta è più calda di quella rossa della resistenza di
una stufa elettrica. La scala delle temperature se-
gue quella dei colori dell'arcobaleno: gli ogget-
ti più caldi emenono nel blu, quelli più freddi
ncl rosso, quelli ancora più freddi neirinfraros-
so, ovvero nella radiazione non visibile scoper-
ta da He=hcl.
In fisica, il rappono tra temperatura e colore è regolato dalla Fare la difl'erenza. A sinistra, regione del piano galaniro a circa
legge di Wien. che stabilisce la lunghezza d'onda a cui un corpo 15.(X)() anni luce dalla Terra fotografata da Herschel alla lunghezza
emette il massimo d'energia. Per esempio una stella a 6000 kelvin, d'onda di 160 micrometri. Le macchie più brillanti hanno una
come il Sole, emene il massimo della sua energia alla lunghez- luminosità totale di circa IO.(X)() luminosità solari. A destra la stessa
za d'onda di 0.5 micrometri, che corrisponde al colore verde della immagine nell'ottico. dove si notano solo alcune stelle di campo.
luce visibile: il corpo umano a 37 gradi Celsius emette il massimo Nessun oggeno luminoso dell'immagine di sinistra penetra la nube.
d'energia a IO micrometri, ovvero nell"infrarosso, e questo spiega
l'interesse dei militari per questa banda di radiazione. Neirinfra- rosso arrraversa le nubi interstellari meglio del blu; !'infrarosso e il
rosso emenono oggetti con temperature che vanno da 3000 kelvin radio penetrano ancora di più.
sino a temperature vicine allo zero assoluto. quindi stelle come le Un oggetto ad altissima temperatura immerso in una nuvola di
giganti rosse f oggetti freddi come le nubi di polvere interstellare, i polvere e gas emette la maggior pane dei fotoni neU'ultravioleno
pianeti, le comete e gli asteroidi. e nel visibile. Questi fotoni sono diffusi da un atomo all'altro fino
C'è una seconda proprietà che rende l'infrarosso prezioso per a quando non sono assorbiti da un grano di polvere, grano si ri- n
l'astronomia, ed è il fenomeno della diffusione della luce. un fe- scalda (a temperature che vanno da alcuni kelvin a qualche decina
nomeno risonante per cui una radiazione è diffusa in direzioni di- di kelvin) e poi riemette nell'infrarosso l'energia assorbita, che ha
verse rispetto a quella d'origine quando incontra un ostacolo di maggiori probabilità di uscire dalla nube. Poiché al crescere della
dimensioni confrontabili con quelle della sua lunghezza d'onda. lunghezza d'onda diminuisce la probabilità della radiazione di es-
Questo è il fenomeno che rende i tramonti rossi, perché nell'atmo- sere diffusa. più la nube è densa più queste emissioni si spostano
sfera terrestre i diffusori della luce sono atomi con dimensioni vi- verso il lontano infrarosso. Per questo motivo, oggetti celesti co-
cine alla lunghezze d'onda del colore _blu•. che quindi è diffuso me le stelle in formazione e le galassie più antiche, che producono
più del rosso, che invece anraveJ'S3 l'armosfera quando il Sole è al enormi quantità d'energia. ma sono immerse in nubi di gas e pol-
tramonto, Lo stesso fenomeno avviene nello spazio interstellare, vere, hanno il loro massimo di emissione a lunghezze d'onda su-
perché anche in quel caso i diffusori sono ancora atomi e quindi il periori ai 100 micrometri,

IlRi.\L

~osservatorio spaziale Herschel Nell'Infrarosso infatti è possibI~ più grande telescopio mai messo in dall'Agenzia spazia~ italiana oltre
dell'Agenzia spaziaIe europea studia _ ~ nascitl di stel~ e gaiassje orbita; i rivelatori infrarossi più alta preparazione del programmi
l'uni1lefso neI~ frequenze più antX:tle, che SOCIO OSOJrate oana sensibiti mai costruiti, che assieme a scientifici ha riguardato settori d1 alta
dell'infrarosso e del subrniHimetrico polvere da cui ~ foonano. QUelN di P1at1ck sooo gli oggetti più tecnologia come parti ottJche e i
con una lisoIuzione spaziaIe mai Herschel vanta motti primati freddi dell'universo. sistemi di oontrollo degli strumenti di
raggiunta. tecnologici tra cui t'avere a borOO il Il contributo italiano finanzialO bordo.

68 Le Scienze 51ì scuembre 2011


INT"~RVALLI DI OSSERVAZIONE

Dove guarda Herschel


Le alVO blu e rossa del grafico rappre-
sentano l'ener]lia emessa nell'lI1iYerso
da lutti I processi awenuti dopo il big
bang. In blu è rappresentata l'emissic>-
ne diretta degli oggetti che popola-
no l'universo, In rosso Quella emessa
ad alta frequenza, assortlita dalla pol-
vere in culle st~le e le galassie sono
immerse e riemessa nell'infrarosso. In
grigio è ~ta per ronfronto la radlll-
Zione fossile del big bang. Sooo anche
indicate le bande in cui operano j due
satelliti _ e PIanck.
la pane rossa è stata misurata dai sa-
telliti ISO dell'ESA e COBE della NASA,
che hanno misurato la radiazione e-
messa senza riJscire a separare tra l0-
ro i singoli oggetti. Ula misura che p0-
teva essere eseguita soltanto da un

10-' 10' 1~ 1~ 1~
Lunghezza d'onda (mlcrometnl
10' 10' sta stata proprio 1'_
telesccpio di grande diametro. Eque-

la missione Herschel.
che ha Ispirato

n picco di queste radiazioni è situato tra 100 e 300 microme-


tri, al centro delle bande osservate da Herschel (si veda il bar jn
questa pagina). Più in generale, almeno due terzi dell'energia pro-
dooa dopo il big bang le tuoa la radiazione emessa dal big bang)
è irraggiata a lunghezze d'onda maggiori di J micromerro. ovve-
ro ne:ll'infrarosso. Quindi ~nza ossc.rvazioni in questa radiazio-
ne: possiamo cap~ solo in parte i pl'OCe:SSi che dominano il cosmo.
Solo nell'infrarosso infatti è possibile studiare i processi che pona-
no alla nascita delle stdJe. che sono oscurate daUa polvere da cui
si formano, e delle galassie più antiche. In altre parole, !"infrarosso
è di SU'3ordinaria importanza sia (Xr lo studio dell'universo attuale
sia per lo studio de:U'evoluzione del cosmo.

n satellite e In strumentllZione
l'astronomia infrarossa si ~ sviluppata tardi, perché solo a pa~
dagli anni sessanta sono stati costruiti rivelatori abbastanza sensi-
bili Per le misu.rt: astronomiche ndJ'infrarosso. inoltre. è necessario
andare ndJo spazio, perché gran pane di questa radiazione è: assor-
bita dalle molecole dell'atmosfera; inoltre. è necessario raffredda-
re gli strumenti a temperature vicine allo zero assoluto (difficile su
un satellite) per evitare che la loro sensibilità sia limitata dalla loro
stessa emissione termica. CE comunque inru.itivo che per osservare
un oggetto rn:ddo si deve usare: uno strumento ancora più freddo).
Un'altra difficoltà dell'astronomia nell'infrarosso i: dovuta aUa
diffrazione ddJa luce che penalizza la risoluzione spaziale. ovve-
ro la capacità di un tel~pio di distinguere oggetti tra loro vicini.
La minima separazione angolare tra due oggetti è proporzionale al
rapporto tra lunghezza d'onda della radiazione che si osserva e dia-
metro del telescopio. Per avere la stessa risoluzione angolare. quin-
Ocdùo per l'lD.fraros8o. 1..0 sp«chio primario dd t(:le;copio di, il diametro dd rdescopio deve crescere al """"''l''
della lunghez-
montato su Herschel ~ il più grande messo in orbita. za d'onda. Da qui il problema che hanno avuto i satelliti Cosmic
ed ~ anche il più grande realizzato in carburo di silicio. Background Explor-er (COBE) della NASA e Infrare<! Space Observa-

www.lescicnze.it Le Sd~1l7..c 69
tOl)' [ISO) dell'Agenzia spaziale europea che con la loro elevata sen- Ihn:esi tnwa? Herschcl ruota attorno al punto L2, a 1,5 milioni
sibilità sono riusciti a vedere la radiazione riemessa nell'infrarosso di chilometri dalla Terra. Joseph Louis Lagrange mostrò che in L21e
dalla polvere che circonda stelle e galassie ma, date le loro piccole attrazioni di Sole e Terra sono bilanciate dalla forza centrifuga del
dimensioni. non sono riusciti a separare un oggetto da un altro. moto orbitale, Herschel percorre un'orbita di circa 700.000 chilometri
Una bassa risoluzione spazi aie riduce anche la sensibilità del- anomo al puma L2 in 178 giorni. e ha sempre Terra e Sole. le principali 5
le misura. Per esempio. uno strumento con la sensibilità necessaria sorgenti di radiazione. SOtl'O lo stesso angolo di vista.
per osservare: galassie debolissime. non potrà osservarle se nel suo
campo di vista ne capitano di più brillanti. La probabilità che que-
sto avvenga defInisce il .rumore di confusione- delle misure e mo-
I
stra che grandi sensibilità si possono ottenere solo aumentando la J
risoluzione spaziale. cioè il diametro del telescopio. ~
Herschel nasce da queste considerazioni. A bordo c'è un telesco-
pio Cassegrain con uno specchio primario da 3,5 merri di diametro, l
il più grande in orbita e anche il più grande specchio che può es-
sere trasponato con i razzi attualmente disponibili. Per massimiz-
I.
zare le dimensioni dello specchio si è anche deciso di non mettere i
il tcJcscopio in un sistema criogenico, ma di raffrcddar10 per irrag-
giamento (lo spazio è freddo), raggiungendo temperature di cir- l
ca 85 ke1vin (-198 gradi Celsius). Si è stimato, infatti, che a queste
temperature il rumore dOVUlO alfemissione termica dello specchio I
era uguale al rumore di confusione. Uno specchio piu freddo non i
i
avrebbe dato grandi vantaggi nelle misure fotometriche, soprat- raffreddati a circa 8 kelvin (-265 gradi Celsius) per ridurne l'emis-
tuno se per menerio in un comenitorc criogenico si fosse ridotto il sione termica, Alloro imerno. i rivelatori sono raffreddati ad alru-
suo diametro aumentando cosi il rumore di confusione. ni decimi di kelvin per massimizzarne la sensibilità. Attualmente
Herschel e alto 7,5 metri e largo 4, pesa 3.3 tonnellate. Nella
pane superiore è alloggiato il telescopio, con lo specchio prima-
questi rivelatori, insieme a quelli del satellite Planck. sono gli og-
getti più freddi dell'unive"", I
I
rio realizzato in carburo di silicio, una ceramica con straordina- I tre strumenti di Herschel operano a lunghezze d'onda compre-
rie qualità on:iche, termiche e sopranuno di leggcf'C'"LZa; il suo peso se tra 57 e 671 micrometri. Con due di essi. SPlRE e PACS, è possi-
c di soli 300 chilogrammi. contro i 900 chilogrammi dello spec- bile onenere immagini fotometriche con scnsori simili a quelli del-
chio di 2,4 metri del telescopio spaziale Hubble. Sono lo specchio le macchine fOlOgrafiche digitali commerciali. ma con sensibililà
c'è il grande criostato che contiene i tre strumenti al piano focale molto più grandi e che funzionano nell'infrarosso. Le immagini

70 Le Scienze 51i settembre 2011


IL CONTRIBUTO :SAZIONALE
sono registrate alla massima risoluzione spaziale compaòbile con
il diametro del telescopio (da 5 secondi d'arco a 60 micrometri a
L'impegno dell'ASI 35 ~ndi d'arco a 500 micrometri). I due sou.menò possono an-
che produrre immagini in riga usando alcuni spenrometri, HIF4 il
Pioniere dell'asrJ 01101 Iria infrarossa daHo spazio è stato il satellite ame· terzo suumento di Hersche!, è dedicato alla slXttroseopia ad altis-
r1cano IRAS 0 _ Astrollomical salelltte), che nel 1983 in dieci me- sima risoluzione spettraIe, e usa un'eterodina (cioè' un dispositivo
SI di attMtà portò una vera e propria nvoIuzione in questo settore. Nel all'interno del quale la radiazione infrarossa in arrivo è accoppiata
1995, i1lancto dell'lntrared Space Observatory dell'Agenzia spa2I3Je al segnale ~esso da una sorgente interna nota e: produce in usci-
europea (ESAl ha pennesso un not_ miglioramento nella sensibi· ta un segnale amplificato di un femore pari all'intensità del ~a­
i1à delle immagirì e forntto i primi ImportlJ1tl dati spetnoscopi. L'Italia le ddla sorgente int..."a ad una fi<qUt:llZ3 pari alla diffe...nza ddle
diede.., not"""'" allItribu1D a queste missione, grazie a lavoro di indu· fi<quer= dei due segnali. ehe essendo piiJ bassa di qudla inciden-
_ e istituti di ricerca, alli i finanziamento e sotto la guida dell'Agen- te: è piu facile: da analizzan:J.la prima cosou.ita a qud.le: frequmze:.
zia spazIllIe - . . (ASI). Ouesta espel1fl123 ha penroesro di ouenere.., la ~alizzazione di questi tre strumenti ha richiesto decenni di la-
ruolo di ancora maggior nlieYo nella missione Hersd1eI. come illustrato
in queste pagine. La ~ sdentifica na2ionaJe è inoltre motto a_
nel oemn che geslisalt" gli strumenti, nella defillÌ2lQl '" del programma
voro dei migliori istituti di ricerca europei e statunitensi e: un inve-
stimento di circa 300 milioni di euro. (Una descrizione dettagliata
degli strumenti si trova trovate sul sito ddl'lFSI, http://castor.ifsi-
osseMtiYo e nelle attMt3 di analisi del dati e pWbIicazione del risul1ll· roma.inaf.it/her.;chdlindex.htm.)
ti scientifici.l:lmpegno totale di f>S, per Hersd1eI è stalD di circa 12 mi·
Iioni di euro, oltre al a>ntribu1D Italiano fisso all'ESA per la realizzazione L'Italia su Rerschel
e i11anào del sall!lltte, e l'impegno di personale e mezzi dell'Istituto na· l'Italia ha dato un contributo di primaria imponanza alla realiz-
zionaIe di astrofisica (lNAf), che, attraverno l'Istituto di fisica dello spa. zazione deUa missione HelXbel. grazie alle industrie e agli istituti
zi<> interplanelar1o, coordina le attMt3 scientifIChe Italiane per Hersd1eI. di rictrca da anni all'avanguardia ndIa tecnologia spaziale, Gli
SL\lPortO agII astronomi italiani che Intendono usare I dati prodolli dalla istituti hanno anche contribuito alla definizione delle osservazio-
missione è fornito dall'ASI SCIence Data Genter. che permette anche di ni e all'analisi dei risultati. L'intelligenza dei tre sou.menò scientifi-
integrare i dati infrarossi alli Quelli ad altre IlJI'9hezze d'ooda grazie agli ci è tutta italiana: i sistemi elettronici sono stati costruiti dalla Carlo

_la
archNf disponibili e agII strumenti software appositamente realizzati.
Negri eo Elisabetta Tommasi
Gavazzi Space di Milano, e il software di bordo, vale a dire il cer-
vello degli soumenti, è stato sviluppato dall'istiNtO di fisica de:1l0
spazio interplanetario di Roma (lfsO, una delle strutture dell'isti-
tuto nazionale di astrofisica piu accreditate a livello internazionaJe
per la costruzione di strumentazione spaziale. L'IFSI ha anche coor-
dinato !'impegno tecnico scientifico italiano per !'intera missione.
Un contributo imponante è stato anche dato dall'Osservatorio di
Artttri. che assieme alla Galileo Avionica (ora SELEX Galileo) di Fi-
renze ha realizzato il filtro acusto-ottico dello strumento HIFI che
amplifica i segnali provenienti dalle: sorgenti astronomiche e li con-
verte in segnali luminosi rilevabili con sensori ottici simili ai CCD
ddle macchine fotografiehc:. Un ulterio... eontributo degli istituti di
ricerca è dato dall1Jniversità di Padova dall'Osservatorio di Arcetri,
dall'Osservatorio di Trieste e semp... dall'lstituto di fISica ddlo spa-
zio interplanetario, per le: attività di controllo d~i suumenò scien-
tifici presso i tre centri europei di eontrollo degli strumenti.
La Thales Alenia Space Italia di Torino ha contribuito alla ~a­
lillazione del satellite costruendo il modulo di servizio che è J'in-
terfaccia Dd il satellite: e il razzo. D modulo contiene il dispositivo
di controllo d'assetTO orbitale, i sislemi di alimentazione, di tele-
meDia e di controllo termico del satellite e degli strumenti scien-
tifici. la Thales Alenia Space di Torino e la SELEX Galileo han-
no costruito i due Star Tracker che misurano l'assetto del satellite,
menO"e la Thales AJenia Spacc di Milano ha realizzato i sensati
usati dal sistema di eontroUo orbitaJe. infine la SillX Italia di Mi-
lano ha fomito i pannelli solari che producono Nna l'energia usa-
la dal telescopio, la nuova avventura scientifica nell'astronomia
infrarossa ha dunque: solide basi te:cnologiche made in ltaly. •

PER .!.1'1 OFO"DIIIl

Hidden ~_ Chlislensen LL, -.oy R.. fUI R.L, WlIey-VOi, 2008.


~ tec:ooIogico. n modulo di servizio, in cui ci sono i sistemi Handt>ook DI InIranld Astronomy. Glass 1.5., GamllI1dge ~iYll<>Ity Press. 1999.
necessari al funzionamento di Herschcl, fotografato all'European Spatt Tune le ir1tcrmazicQ sUIa missione HlncheI aggiornale In tempo reale SOl1O
Research and Tochnology (entrc dell'ESA a Noordwijk. nei Pat:Si Bassi. disponibili ooline: http://herschetesac.esa.intllatesLnews.shtml.

w\\ w.lcscicnze.it Le Scienze 7"1


JUla ricerca delle galassie mancanti
Da tempo gli astronomi cercavano galassie che si TrOvassero a
grandi distanze dalla Terra e che avessero età differenti, in modo
da ricostruire la storia dell'universo. All'inizio. per qu~ta rittr-
ca vennero usati telescopi ortici sia da terra sia dallo spazio pe.r-
cht ci si aspettava di osservare l'evoluzione delle galassie più an-
tiche nelle bande del visibile (si sapeva cbe quegli nggetti sono
luminosi) e si pensava che non ci sarebbe stata abbastanza polve-
re da oscurane.
Ma queste galassie antiche Don furono trovate, e così nacque
il problema delle galassie mancanti. che è staro risolto alla fine
degli anni nnvanta dal pmlecessore di Hmchel. l'Inframi Spa-
ce Ohservatory. satellite per osservazioni oell'infrarosso dell'Agen-
zia spaziaJe turopea lanciato nel 1995. e dai telescopi millimmici
da Terra che hanno scopen.o galassie iperlumjno~ nelJ"infr.uosso.
invisibili nell'onico e osservabili con qualche difficoltà nelle ban-
de millirntt:riche. Un esmJpio di questi oggetti è dato dalrammas-
so di galassie Abell 1835. Le misurr neU'ortico hanno rrgistraro un
picco dovuto a una sorgente. una galassia. che si trova al ce.ntro
dell'ammasso, mentre le misure nelle bande del millimet:rico han-
no rilevato una sorgente diveJS3. dalla prima. non mostrata odl'ot-
tico, con un picco di mlissione a 100 micrometri e 30 volte più lu-
minosa delle galassie dell'ammasso. Nuclei brillanti e fJ.lamead.. la ~ione di fonnazione stcllan:
Negli stessi anni. il sarellite Cosmic Background Explo",r (COBE) NGC 1333, ndla Costellazione di ~. si trova a circa 815 anni lu~
della NASA. lanciato nel 1989. studiando la radiazione cosmica dalla lena. L'immagine in falsi colori r stal,a ottenuta combinando
di fondo ha dato una valutazione quamitativa di questi oggetti, immagini a 70 (in blu), 160 (in lJf'rdd e 250 micrometri (in rosso), È
scoprendo la loro componente rossa, L'emissione era dovuta a ga- evidente la struttura filamentosa della nube,
lassie luminosissime nell'infrarosso ma invisibili nell'ortica, che
COBE, a causa del suo piccolo diametro, non era in grado di risol-
vere in singoli oggetti, Dato che queste galassie contenevano oltre
il 50 per cento dell'energia fotonica prodotta dopo il big bang, si
econcluso che la polvere doveva essersi formata molto presto, in-
sieme alle prime stelle. e aveva oscurato la maggior parte dell'evo-
luzione delle galassie, Era quindi chiaro che le «galassie mancanti_
dovevano essere cercate nell'infrarosso, e vista la loro densità nel
cielo era necessario uno strumento con elevata risoluzione ango-
lart, come Herschel.
Allo studio delle .galassie mancanti- estata dedicata una fra- Due per lIDO. A sinistra, !"immagine a 250 micrometri
zione consistente del primo anno di osservazione di Herschel. Con di un campo sul piano galattico ottenuta con lo suume.nto SPIRE
gli strumenti PACS e SPIRE è statn fotografato l'unn per centn del- ndl'ambito dd ~projttt Hi-GAL: si riconoscono almeno sci
la sfera celeste in cinque bande (10, 160, 250, 350 e 500 micro- protoammassi a distanze comprr:se tr.I 6500 e 19,500 anni lu~.
metri), Le immagini ottenute sono studiate da astronomi di tut- A d~ua,la stessa immagine filtrata numericamente per evidenziare
to il mondo. e in alcune aJ'ft: del cielo per la prima volta le galassie la luminosità dei filamenti. I punti corrispondono ai nudei
mancanti sono state risolte quasi interamente in singole sorgen- densi ril~ti dall'algoritmo Cl.JfEX. sviluppato da lf51-lNAF Roma
ti: si nota una miriade di punti luminosi, ognuno dei quali corri-
sponde a una galassia costituita da miliardi di stelle, In alcuni casi rate appena nate. La loro luminosità t: migliaia di volte più grande
estato possibile aumentare ulteriormente la risoluzione angolare di quella della nostra galassia, ed è dovuta soprattutto alle lumino-
delle osservazioni sfruttando il fenomeno delle «lenti grnvitaziona- sissime stelle nascenti, Nei prossimi anni si dovrà capire come sia
li_, per cui i raggi luminosi sono deviati quando passano vicino a stato possibile che galassie tanto massicce e luminose si siano for-
oggetti massicci, e la luce ne è amplificata, in modo simile a quel- mate in epoche cosi vicine al big bang. Queste galassie banno una
lo che fa una lentc.ln qu~o modo t: stato possibile risoJv~ quasi storia da raccontare. che gli asuoflSici cercheranno di decifrare per
completamente nell'infrarosso oggetti relativamente deboli e mol- ricostruire l'evoluzione del nostro universo.
to lontani che non sono osservabili nell'artico. neanche dal poten-
re telescopio spaziale Hubble, La nascita delle stelle
Con gli spettrometri di bordo di Herschel si può valutare la ve- La comprensione dei vari processi che ponano alla nascita del-
locità con cui le galassie si allontanano da noi. che crtSCe con la le stelle è un'altra grande questione aperta dell'astrofisica, Duran-
distanza dalla Terra, Per le galassie più vicine si usano le righe te il processo di fonnazione stcllare r definita la massa di una stel-
speurali, per le altr't: l'andamento dello spettro continuo. lo que- la. il parametro che più di ogni altro ne influenza l'evoluzione, Con
sto modo si è visto che alcune galassie sono a più di 12 miliardi di l'aumentare della massa aumenta anche la luminosità delle stel-
anni luce da noi, cosi vicine al big bang da poter essere conside- le. mentre diminuisce la durata della loro vita. Anche la tempe-

74· LeSci<.'nzc 61i scllcmbrc 2011


Le plassle rirelate.
60 Grazie aJroS5eIV3zione della
sfera ceJeste con gli strumenti
PACS. SPIRE. Herschd ha
permesso per la prima volta
59
di individua.n:: una miriade
di galassie invisibili con
strumenti ottici, L'immagine
grande most.ra un campo
di cido di 4 gradi di lato
lilsa
Q ~to da SPIRE a 250
micrometri neU'area del
Lockman Hole. 1\ d<ttaglio 3
destra. con un lato di cin::a
30 minuti d'arco, è costellato
57
di puntirU IUnllnosi ognuno
dr:i quali t una galassia
contenente miliardi di steUr:.

56
166 164

raNra all'interno delle stelle cresce con l'aumenrare della massa e penerra1'C nelle nubi con la risoiuzionr: necessaria a studiare l'evo-
di conseguenza aumenta anche la massa degli alomi prodotti dal- luzione dei singoli membri di UD proloammasso.
le reazioni nucleari. Per esempio. il Sole produce solo elio e carbo- Un <s<mpio di qu<Sta capacità di Hmchd aniva dalrossavazio-
nio. menrrc una srd1a con massa cinque volte quella del Sole pro- ne di una regione di formazione stdlare a 815 anni luce. nella Co-
duce rutti gli elementi fino al ferro ed è 300 volte più luminosa. Per stellazione di Perseo (j" alro nella pagina aftontrl, not'a con la si-
produm: gli elementi più pesanti del ferro servono stelle ancora più gla NGCI333. Grazi. agli strumenti PACS e SPiRE. che permettono
massicce e luminose. che esplodono come supemove. La funzione di rilevare nello stesso campo sorgenti deboli come le strutture fila-
empirica che descrive la distribuzione di una popolazione di stelle mentose e le zone più luminose 1000 volte più brillanti, Herschel ha
ua diversi valori di massa è definita come .funzione di massa ini- scopeno in questa regione i filamenti che uniscono i nuclei densi,
ziale- (iniriol massfuncrioll. o lMF). La conoscenza dei processi fisi- dee le stnmun: dove sta avvenendo il collasso gravitazionale. Fila-
ci che portanO a quesra funzione ci pc:nnenerebbe di capire a quale menti del genere non erano mai stati osservati in precedenza.
velocità cambiano le galassie. quali elementi chimici formeranno e, L'osse.rvazione di un'altra regione (in basso 'Iella pagina afron-
in uJtima analisi. come evolve l'universo. te), più lontana rispetto alla precedente. ha messo ancora più in
In questi anni. grazie alle misure dei satellici Infrarcd Spaa: ob- c:vidc:.nza qu~t~ Strullun: fùamentose, Nell'immagine OllenUla dal-
servalory delrAgenzia spaziale europea e Spitzer della NASA e al- Ia strumento SPIRE si Dotano alcuni protoammassi. e la stessa im-
le osservazioni nelle frequenze radio si è osservato dò che avviene magine lJ'attata con un filtro numerico ha evidenziato le variazioni
neUe zone più dense deUe nubi di polvere e si è definito il quadro di luminosità (che corrispondono a variazioni di densità eia tem-
generale del modo in cui nascono le stelle. Polvere e gas prove- peratura). mostrando la struttura filamentosa che copre la figura
nienti da precedenti generazioni stellari condensano in nubi p0- comc una gigantesca ragnatela. I punti della ragnatela sono i nu-
co dense. trasparenti nel visibile ma osservabili alle bande radio, clei densi dove stanno nascendo le stelle. che appaiono puntifonni
All'interno delle nubi s'innesca il collasso gravitazionale che cau- per la grande distanza della regione osservata. tra 6500 e 19.500
sa una riduzione del volume di un fattore 10 10 e corrisponden- anni luce, I nuclei sono tutti sui filamenti. e si addensano nei loro
te un'aumento ddla drnsità, che passa da 10- 100 molecole pe.r punti d'incrocio, quindi si ipotizza che abbiano un ruolo nel pro-
centimetro cubo deUa nube a 1()l4 atomi per centimetro cubo di cesso di collasso delle nubi interstellari. Le strutture allungate mo-
una stella. Per condensare in una o più stelle. la nube deve perdere strano che non sono gravitazionalmente: legati tra loro (altrimenti
l'enonne momento angolare che accumula durante la contrazione, sarebbero più sferici) c quindi precedono la fonnazione dei nuclei
e il modo più efficiente per farlo è dividersi in tanti frammenti che densi. i quali invece sono legati tra loro dalla forza di gravità. Pro-
poi diventeranno stelle. Le stelle nascono quindi in gruppi di de- babilmente i filamenti sono il risultato dell'azione combinata di
cine:. centinaia. a volte migliaia di steU~ chiamati protoammassi. gravità. campi magnetici iDterstellari e moti turbolenti. ed è proba-
Questo fenomeno spiega perché gran parte ddle steUe che osser- bile che quando capiremo i meccan.ismi con cui i filamenti nasco-
viamo faccia pane di sistemi steUari multipli. essi sono il residuo no ed evolvono nel tempo si sarà finalmente capita l'origine della
dal p~ con cui sono nate. funzione di massa.
La funzione di massa iniziale è definita in quCSta fase. I membri Le misure fotometriche degli strumenti PACS c SPIRE pc:rmet-
dei protoammassi sono chiamati nuclei densi, e: una volta fomlati t'Ono di definire l'energia emessa dalle singole sorgenti, da cui poi
evolvono come sistemi isolati trasfonnandosi in protostelte con di- si stimano massa e temperatura delJa nube. Alla fine della missio-
schi che, almeno per stelle come il Sole. diventeranno sistemi pla- ne Herschcl avrà studiato migliaia di oggetti di quest'O tipo aU'iD-
netari. Fino a oggi, la frammentazione della nube era la fase meno tana di protoammassi di diversa composizione e distanza, quindi
studiata per la mancanza di strumenti come Herscbd, in grado di sarà possibile uno studio statistico di questi oggetti. che contribu-

\\ \\'\\.I~ienZ('.it Le Scien:t.c 76
irà in modo importante alla comprensione dell'origine della fun- Molecole nebulose. Lo spettro della Nebulosa di Orione oltenuto
zione di massa. A quel punto, per capire rilllero processo con cui dallo strumento HlFI di Uerschcl. Sullo sfondo. un'immagine della
nascono stelle e sistemi di pianeti resterà solo da osservare la lIa- nebulosa prodotta daJrosscrvatorio spaziale SpitzCf della NASA.
sfonnazione dei dischi protostellari in sistemi planetari, Queste os-
servazioni richjederanno risoluzioni angolari migliori di quelle di Uno dei risultati più spenacolari di 'Ie&:hel, ontnuto grazie al-
Hc.rschel. che saranno disponibili solo con gli interfc.rometri spa- lo SU\1menfO HIFI. è lo spettro della Nebulosa di Orione. Si uana di
ziali del prossimo decennio, una regione a 1500 anni lu~ dalla Terra, dove stanno nascendo
nuove stelle. Lo spettro della Nebulosa di Orione ha migliaia di ri-
La spettroscopia con Herschd ghe. di cui alcune indicano la presenza di molecole note quali: ac-
Alomi e molecole emettono e assorbono energia a frequenze ca- qua (H,O), monossido di carbonio (CO), ossidrile (OH). formaldei-
rtmeristiche che permenono di identificare le diverse specie chimi- de (CH,O). metanolo (CH,OH), etere dimetilico (CH,OCH,J. cianuro
che. fornendo cosi all'astronomia un metodo d'indagine formidabi- di idrogeno (HCN). monossido e biossido di zolfo (SO e SO,). Alla fi-
le con cui ricavare composizione. condizioni fisiche e velocità della ne di luglio sono state individuate anche le righe dell'ossigeno mo-
maleria a grandi distanze. Dall'intensità delle righe si possono rica- lecolan:: (Otl. Altre righe dello spettro non sono state ancora iden-
vare temperatura e densità del gas che le emette. e "intensità del- tificate ed ~ prevedibile che gran pane di esse appal1cnga a specie
la radiazione che colpisce il gas. lnoltre.lo postamento delle righe molecolari osservate per la prima volta nel mezzo interstellare. Un
per effeno Doppler pcnnene di misurare la velocità con cui la ma- altro esempio interessante di spettro otlenuto da Herschel. questa
teria si avvicina o si allontana dalla Terra. consentendoci di srudia- volta grazie agli strumenti PAC5 e SPIRE. è quello della gigante ros-
re la dinamica di stelle c galassie, sa VY Canis Majori . stella arrivata alla fine della sua vita, dle sta
Gli spettri atomici nello spazio si osservano fin dall'Ollocemo, espellendo nello spazio interstdlare la materia di cui era composta.
ma le prime righe spcttrali di molecole (il radicale cianogeno. CN. e proprio come fard il Sole tra 5 milianli di anni. Questa materia poi
il radicale formato da carbonio e idrogeno. eH) sono State osservate condenserà in regioni come qudJa di Orione per formare nuove ge-
solo nel 1937. e la loro .scopena ~ Slata una sorpresa. Si riteneva in- nerazioni di stelle e continuare il cido della materia nell'universo.
fatti che le molecole non sopravvivessero fuori dall'atmosfera terre- Gli spettrometri di Herscbel banno rilevato righe atomiche e
stre a causa del bombardamento dei raggi cosmici c delle radiazioni molecolari ben oltre i confini della nostra galassia. Un esempio è lo
ultraviolette. Da quelle prime misure è nato lo studio delle reazioni spettro della galassia infrarossa iperluminosa Markarian 23 I a 6(X)
che avvengono li lemperature variabili dai pochi kclvin dci mezzo milioni di anni luce dalla Terra. ol1('nulO con lo strumento SPIRE,
interstellare fino alle migliaia di gradi delle atmosfere stellari, con L'enorme energia prodolla nelle galassie infrarosse iperlurninose
densità che possono essere miliardi dj voltt più piccole rispetto ai è dovuta a due processi: un'intensa attività di fomlazione stella-
vuoti più spinti raggiunti sulla Terra. Si trana di condizioni fisiche re e l'accrescimento di materia nei buchi neri supcrmassicci. le cui
diverse da quelle sperimentate nci laboratori e che producono rea- masse in galassie di questo tipo uperano il miliardo di masse sola-
zioni molto diverse da quelle conosciute, Queste reazioni porrebbe- ri (quello al centro della nostra galassia ha una massa equivalentt'
ro aver sintetizzato le molecole da cui è nata la vita. a -solo_ tre milioni di masse solari), Questi due processi hanno ca-

ì6 Le Scienze Mi St'lll'lllbn' 1011


Via Lattea con vista. Un'area di 2 gradi per l del centro gaJattico
è stata osservata per il progeno Hi-GAl a 70 micrometri (in alra) e
250 micrometri (al centro). Le misure a più colori di Herschel hanno
permesso di rirosuuirc una termografia (i" basso) della stessa regione.
grazie alla quale è stato identificato un grande anello di polvere
fredda che ruota anorno al centro della nostra galassia.

Al centro della gahlssia


Le immagini più spenacolari della missione Herschel sono state
onenute da H.i-GAL key projecl coordinato dall'Italia, che sta map-
panda il piano galattico (la Via Lallea) a 70, 160,250350 e 500
micrometri, usando gli strumenti PACS e SPIRE in modo paralle-
lo. Tra le osservazioni più recenti di Hi-GaJ c'è quella di un'area
de:1 centro galanico a 70 micromctri, lunghezza d'onda a cui Her~
sche! raggiunge la risoluzione spaziale più elevala ed è più sensi-
bile all'emissione di materia calda. Herschel ha osservato la stessa
area anche: a 250 micrometri.
Il confronto tra le due immagini (qui a fiallco) ha pennesso una
prima analisi della rt"gione, AI centro della nostra galassia c'è un .
buco nero di 3 milioni di masse solari e !'intensa sorgente radio
Saginarius A. È il pumo più caldo de.lla regione.. appart" come uno
SpOl luminoso a 70 micrornctri e scompare neU'immagine a 250
microme:tri, sensibiJe: alla materia piu fredda. Poco sotto a sinistra
c'è una cavità di 45,7 anni luce di diametro, ben visibile a 70 mi-
crornctri, prodotta dall'espio ione di un~ o più supernove che han~
no spazzato la matcria che si trovava in quell'art"a; il bordo più lu-
minoso che si vede nell'immagine a 70 micrometri indica la zona
dove è arrivato il fronte d'uno dell'esplosione, che sta comprimen-
do e riscaldando la materia interstellare, aJimentando la nascita di
nuove: stelle. La cavità scompare nell'immagine a 250 micrometri.
sensibile all'emissione della materia fredda, che quindi «vede_ la
materia del piano galattico che si trova dietro la cavità.
Le misure a più colori di Herschel hanno penncsso di definirt" la
tempcnnura di ogni pumo dell'immagine. c quindi di fare una tc.r-
mografia della regione (im",agille in basso). La termografìa evi~
denzia un anello defonnato di polvere fredda di 293.6 anni luce di
diametro che ruota intorno al centro della galassia che, proienato
sul piano onogonale alla dirt"zione di vista. assume la forma di un
raneristiche distinguibili negli spettri onenuti da Herschel. che rie- ono rovesciato.
sce quindi a valutame i relativi contributi. Le immagini danno un'idea della straordinaria quantità di in-
Nel lontano infrarosso non era mai osscrvalO lo spettro di un fonnazioni che si stanno ottenendo con il programma Hi~GAL da
oggeno tanto distante e ricco di righe. Una prima analisi ha mo- cui si ricaveranno le distribuzioni della polvere nella galassia, del-
strato che il gas di Markarian 23 l è riscaldato daUe luminosissi- le regioni di formazione steIJa.rc. degli oggetti stellari vecchi e dei
me stelle nascenti ed è irradiato da raggi X. come ci si aspena per resti di supernove, Ci sono centinaia di immagini di questo tipo.
la presenza del massiccio buco nero. Lo studio Doppler delle righe e altre ne arriveranno nei prossimi mesi. ognuna con un pezzo di
dell'ossidrilc e dell'acqua mostra che ci sono geni di materia molw storia da raccontare, Tutte insieme, racconteranno la slOria della
energetici che si muovono a oltre 1000 chilometri al secondo, Que~ galassia in cui viviamo. pennetlendoci di capire meglio i fenomeni
sti getti potrebbero spiegare l'origine delle galassie ellittiche, mas- a grande scala che ne condizionano l'evoluzione. _
sicce e prive di polvere. che si ossclVano nella nostra epoca, Queste
galassie potrebbero essere ciò che resta delle galassie iperluminose p DIR
dopo cbe i geni hanno spazzato via tuna la polvere e il gas, arTe-
stando la fonnazione stella re. riducendo ne la luminosità e rrasfor- Il caso Terra. Saraceno P.. Mursia, Milano, 2007.
mandole nelle anuali stnmUTe elliniche, The Physlcs and Chemistry ofthe IntersteUar Medium, TIelensA.G G.M.,
Hcrschel sta misurando moltissimi spettri di qUl'Sto tipo, che ci Cambridge UniYersity Press, 2005
aiuteranno a capire la chimica complessa che opera nella nostra e The Formatioo of Stars. Stahler S.w. e Palla F. ,WlIey& Sons. 2004.
nelle altre galassie, fino a distanze che in passato erano considera-
te irraggiungibili per analisi del genere, Saranno necessari anni di l'aLnore desidera ringrallare Alberto ffancesctlifll deU'Unrversltà di Padova.
Luigi SpInoglio e Manuela MagJiocchetti delI'IFSI-INAf di 1bT1a. per l'astronomia
lavoro per cercare nuove molecole e nuovi processi chimici. e alla extragalattica: Davide Elia. Manuela Benedettini, Stefano Pezzuto, Anna Di GIorgio
fine forse scopriremo che il se'greto dclrorigine dclla vita è nasco~ eSergIO Molìnari dell'IfSl-INAf dì 1bT1a, per l'astronomia galanlCa: Erina PIZZI per le
Sto nelle gelide nebulose del mezzo imerstellare. immaginI.

w\V\V.lcscil'117.oC.it Le Scienze ii
John R l:aI1son è ~essae cl bIoi>g8.-.._ e
deIo svikJppo alla Vale lkWe<sily. Ha Sll.da1D le basi. -
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e la speaa/iZZaZIooe mecb. a 't*. AmJamente ~
le ..... _ _ malaria all'lnsliM Pas!eu' cl Pl<lgi

MEDICI A

ro umo

I umano
Capire come fa una zanzara a identificare i suoi obiettivi umani può
aiutare a migliorare le armi contro la diffusione della malaria

di Jolm R. Car!.wn eAllison F. Carey

~ zanzare hanno un olfano notevolmt.nte sviluppato. biae. il principale venore di diffusione del parassita malarico. ri-
Difarti. gli insetti che diffondono la malaria nell·Afri· conosce l'odo~ ddle sue vittim~ Questi risultati hanno suggerito
ca subsahariana sono straordinariamente attruza- nuove idee per trappole e rq>dle:nti da affiancare alle aJtre misure
te per trovare il sangue umano. Individuano rodo re di difesa come le zanzarie~ e:, in fumro. a un vaccino efficace.
del respiro r dc:l sudore e infilano con dest:rrzza la 10-
m bocca aghiforme nella pelle dell·obiettivo. Mentre I geni degli odori
mangiano. la loro saliva trasmette il parassita della Per studiare: il modo in cui le zanza~ maJariche individuano le
malaria ndla ferila. Possono uccidere con un semplice morso. loro prede uman~ siamo partiti da un altro insetto. il moscerino
Altre zanzare preferiscono specie diverse. come i bovini o gli deUa frutta DrosoplTila mdanogasler. A differenza delle zanzan:.
uccelli. Altre ancora sembrano persino in grado di selezionare in- questi moscerini si riproducono velocemente. sono facili da alle-
dividui specifici all'interno di un gruppo: durante una cena estiva vare in laboratorio e i loro geni possono essere manipolati piuno-
in terrazza, qualcuno sarà punto senza tregua e altri resteranno in- sto semplicemente. Li abbiamo quindi usati per rivelare i meccani-
denni. E ci sono zanzare capaci di identificare le loro vinime a ol- smi cellulari (' molecolari di base dcll'olfano degli insetti: abbiamo
tre 50 metri di distanza. poi usato le informazioni cosi ottenute in esperimenti più com-
Capire meglio il sistema olfattivo della zanzara. il modo in cui piessi sulle zanzare.
ri~ a individua~ con esanez2a l'insieme di molecole volatili ti- Come le: zanzare. i moscerini riconoscono gli odori con le: an-
piche della sua fonte preferita di sangue. può aiutare a mettere a tenne e i palpi mascellari. degli organi che spuntano dalla testa
punto metodi nuovi e: più e:fficaci per mascherare qu~1i odori. o e: che: funzionano come: un naso. Piccole setole presenti su queste
a ingann~ il radar olfattivo degli insetti. el mondo sviluppato, protrusioni ricoprono le terminazioni dei neuroni dedicati aJl'ol-
spesso le zanzare sono solo un fastidio. ma in Africa e in altre aree fano. Le molecole odorose si infilano nei pori di queste setole: per
provocano quasi un milione di morti soltanto con la malaria. raggiungere aJrinterno le molecole che riconoscono gli odori (i IT-
ai facciamo pane della schiera di scienziati impegnati nella C'e'ttori). Quando i recettori si legano allr molecole delrodore. un I
lona contro la malaria. Con nostra gioia. siamo riusciti a OneneJl.' segnaJe elettrico viaggia lungo i neuroni fino aJ t'elVello dclrinset- ~
interessanti risultati nella comprensione di come Anophdes ga",- to. informandolo della presenza delrodore. eS

iO 1,(' Seienzt> 51i ~·ltl'lllbre 2011


le nostre ricerche dci geni dci m.'Cnori deJrodore. come quelle oricamente produrre un rccenore della zanzara ncl moscerino. Ma
di all'Ti. sono andate avanti per anni senza successo. ma nel 1999 è l'esito dell'esperimento era tutt'altro che certo. le due specie sono
finalmente arrivala la scopen:a. In seguito sono stati individuati 60 separate da 250 milioni di anni di evoluzione. e nessuno era sku-
geni che codi ficano per i recenori degli odori nel moscerino. Cono- ro cbe un gene del recellore di una zanzara funzionasse nel neuro-
scere la sequenza del DNA di questi recenori ci ha aiutato a capi- ne di un moscerino.
re come funzionano. Abbiamo inoltre verificato che la genetica del Il nostro sistema sperimentale era collegato a un altoparlante,
sistema olfattivo della drosofila c quella della zanzara sono simili. così quando un neurone olfattivo csparava. il nostro clenrodo se
per cui studiare l'una aiuta a capire falrra. ne accorgeva e generava una serie di ticchettii. Quando sperimen-
Un risultato fondamentale è arrivalO da una D. mrlanogasltr tammo una serie di odoranti sul primo ncurone vuotO di moscerino
mulala arrivala per caso nel noslfO laboratorio. Nel novembre del riempito dal gene della zanzara. l'altoparlante rimase tristemente
2001 uno di noi (Canson) tenne un seminario alla Brandeis Uni- silenzioso. Pensammo di aver fallito, Hallem però continuò a te-
versity. vicino a Boston. Il seminario era su Or22a. il primo recel- stare campioni. e quando arrivò a un composto chiamato 4-llle-
IDre dell'odore nel moscerino scopeno dal nostro laboratorio. Do- tilfcnolo l'altoparlanre iniziò a urlare. eccitato quanto noi. Avre.m-
po il seminario. un professore associato della Brandeis si avvicinò. mo poi visto che il 4-metilfenolo. che ha più o meno l'odore di
spiegando di avere un ceppo mutante di drosofila che non aveva un calzino sportivo U53lO. è uno dei componenti del sudore uma-
il gene per quel recellore e chiedudo se poteva esse.re utile. Ov- no. Avevamo trovato il modo di capire quali odoranti suscitavano
viamente Carlson rispose di si. e il giorno dopo ponò una provetta una risposta da quali recenori della zanzara, un'informazione che
con i moscerini mutanti lungo la statale 91. fmo al nostro labora- ci avrebbe aiutato a capire il modo in cui le zanzare localizzano la
torio a Yale. nd ConnecticuL loro preda umana e come interferire con questo processo.
Uno dei nostri principali obienivi era determinare quale rccet- Forti di questi incoraggianti risultati, scoTTt'mmo la letteratura
lore reagisse a una determinata molecola odorosa. Su ogni ncu- sugli odor~uui umani c selezionammo 110 composti. tra cui molti
rone ci sono migliaia di reccnori ma sono tutti uguali. e ogni tipo che fanno pane del sudore umano. e con strutture molecolari dif-
di recettore si lega solo a un piccolo sottoinsie- ferroti. cosi da creare un campione molto ampio.
me di molecole, Neuroni diversi hanno receno- TI controllo Uno per uno, iniziammo a trapiantare ognuno dei
ri diversi. che si legano a sonoinsiemi differenti. delle zanzare 19 possibili geni per i recenori di A. gambiae nei
Dato che i moscerini mutati non avevano il gene neuroni vuoti: 50 recetTori si sono dimostrati fun-
di uno specifico recenore. pensammo che avreb- basato zionanti. Poi testammo !'insieme di 110 odoranti
bero avuto una sona di ncurone .vuoto., senza suJl'olfatto sui 50 recettori funzionali. ottenendo così più di
recettori. Ed era proprio cosi. Grazie a sofistica- 5500 combinazioni recenore/odorante.
te tecniche genetiche sviluppate per lo studio di Jisulta essel"e Per questa analisi ad ampio spemo ci sono vo-
D. mela"ogasur. inserimmo in quel neurone un meno dannoso luti molti lunghi giorni e altn"ttante norti. A partire
gene per un n:cenore., cosi da avvia,me la produ- da quei dati. abbiamo identificato numerosi rettt-
zione. Per ogni rccrtTore. potemmo quindi deter-
per l'ambiente IOri che hanno una reazione fone a un solo com-
minare quale odorante lo attivava. Inserendo si- dei normali POSto. o al massimo a poche so tanze. O interessa-
stematicamente ogni recetlore per gli odoranti di vano questi recellori estremamente selettivi perché
D. mdanogoslrr nei neuroni vuoti, uno per vol-
insetticidi avevamo ipotizzaro che se la zanzara ba bisogno
ta, ed esponendo il neurone a una serie di composti odoriferi, sco- di cercare una dcterminata sostanza con un alto grado di sensibi-
primmo quali molecole generavano un segnale elenrico in ciascu- lità e specificità - in pa~colare, una che segnala una fonte dj san-
no dci reccnori dell'inserto. guc - allora forse esiste un recenorc apposito. E abbiamo scoperto
Per i successivi tre anni Elissa HaHem. allora a Yale come stu- che la maggior pane d recettori seJettivi reagiscono ai componen-
dentessa. ba fano esanamente questo, scoprendo che ogni recetto- ti del sudore umano. P~ esempio, il primo recettore della zanzare
re risponde a un gruppo limitato di odoranti. e cbe ogni odoran- messo alla prova da Hallem in un neurone vuoto (quello che ave-
te attiva un sottoinsieme di rccenori. Sono risultati simili a quelli va reagito cosi tanto al4-metiJfenolo), si rivelò altamente specifico.
osservati nel sistema olfattivo dei mammiferi. Gli animali. dai mo- Dei IlO composti. erano pochi quelli che eccitavano il recenore con
scerini agli esseri umani, individuano gli odori nello stesso mo- la stessa forza. Un altro rccrtTore specifico reagiva al l-onen-3-0Io.
do: diversi odori attivano diverse combinazioni di reccltori, Questa comune nell'odore umano e animale. che attrae con forza molte
strategia aiuta a spiegare come gli animali. comprese le zanzare. specie dj zanzare. inclusa eulu pipieus. che popola le nostre case e
possono discriminare nel grande numero di odori che si trovano che può essere il venort del West Nile virus. Alcune trappole com-
in natura. senza possedere un receltore dedicato a ogni specifi- merciali per tenere lontane le zanzare dai cortili sfruttano proprio
ca varietà. remissione di l-onen-J-olo.
I nostri risultati potrebbero accele.rare lo sviluppo di repellen-
Naso da moscerino, naso da zanzara ti e trappole per zanzare:. Il mctodo standard per testare i compo-
Dopo aver caranerizzato i geni per i rccenori degli odori del sti consiste ncl menere le sostanze nellc trappole per vedere se at-
moscerino della fruna, provammo a inserire i geni per i receno- traggono le zanzare mCI. a causa della lentezza del processo, si può
ri della zanzara della malaria nei neuroni vuoti del moscerino. In mettere alla prova sole un numero limitalo di molecole. I classici
collaborazione con colleghi di altre università identificammo cosi esperimcnti di laborato;o presentano anche alni problcmi.ln molti
in A. gnmbiae. grazie alla ricerca di sequenze di DNA simili a quel- casi. volontari umani ricoprono un braccio di una sostanza e lo in-
le presenti nella drosofila, una famiglia di 19 geni che potevano seriscono in una teca pena di zanzare: la sostanza che tiene lonta-
essere i geni per i recctlori degli odoranti. Trapiantando uno qual- ne le zanzare. dal braccio verrà poi studiata per la produzione. Con
siasi di quei geni in un neurone vuoto del moscerino si poteva te- il nostro approccio si possono testare rapidamente molte più mole-

80 LcSdem'..4.' 617 hCtlcmbrc- 2011


n. PROCESSO SPERIMENTALE

Un profumo alla volta


Sperimeotando uno alla YOIta molti profumi _ per ciascuno dei re-
cenon, è stato tdentJficato un pia::okI gruppo dì recenon oIfattivi delta
zanzara che nspor<Ie cm fornl agii odon umani.

lk1 gene per un recettore_li


zanzara VIel1e trapiantato In un
nelKOO8 oIfatlNO di un ~
che non ha quel recettore

I gene spinge Hnet.<OOO a produrre un """ li recettore. che si lega solo a


_ _ che hanno la giusta forma. Nei lest.1e _
penettano ilei pofi 111 una setw. che copre Kneuone. se Lrl recenore si
lega il net.<OOO lIMa un segnale al cervello, lIldicando la presenza
dell'odore; un elettrodo ~ l'attivazione del neurone

cole. rendendo piu facile la scoperta di richiami o repellenti nuovi spetto ai nonnali insetticidi. nconfronto tra i nostri dati sulle zan-
c più efficaci. c senza usare volontari umani. Zwiebel. per esempio. zare c sui moscerini mostra che i receuori specifici di A. gambiae
sta usando i recel10ri degli odoranti di A. gambiae cresciuti all'in- reagiscono ai composti presenti nel sudore umano. mentre quel-
terno di cdlulc in piastre da laboratorio: alcuni macchinari espon- li di D. me/allogaster rispondono ai volatili emessi dalla fruna. Si
gono le cellule a migliaia di composti nel giro di poche ore. Fino- potrebbero quindi creare miscele di molecole che attraggano pre-
ra Zwiebd ha testato più di 200.(X)() composti. e oltre 400 di questi ferenzialmente l'inseno desidernto. con un impano ambientale
hanno anivalO o inibito i recenori. Questi composti saranno ulte- decisameme minore. In generale, il controllo degli insetti basato
rionncme studiati. e i migliori verranno testati sul campo. sull'olfatto dovrebbe essere molto meno dannoso per l'ambiente e
politicame.nte più accettabile della diffusione indiscriminata di ve-
Confondj i nc.·,-i, fcrma gli insetti leni. e se si usasse una miscela di composti invece di una sola mo-
L'approccio di laboratorio ci permene inoltre di cercare moleco- lecola si ridurrebbe il rischio che evolvano zanzare resistenti.
le che funzionino da ,superattivatori•. in grado cioè di confonde- Perche gli strumenti messi a punto con i nostri metodi siano uti-
re i neuroni olfattivi sovreccirandoli finche smettono eli funzionare li nei paesi poveri, devono essere economici. Le trappole che rila-
oppure confondono il ce.rvello della zanzara. Sostanze _confon- sciano anidride carbonica da serbatoi di gas compresso. usare nei
denti. potrebbero essere rilasciate vicino alle capanne nei villag- paesi ricchi. sono poco pratiche nelJe aree rurali in via di sviluppo.
gi dell'Africa subsahariana. cosi da impedire alle zanzare malariche Inoltre i composti attrattivi e repe:Uenti dovrebbero essere chimica-
di trovare gli umani che le abitano. In laboratorio è anche possibi- mente stabili nel gran caldo tropicale. È ancora da vedere se riusci-
le identificare sostanze che inibiscono i recettori specifici. bloccan- remo a soddisfare queste necessità.
do la capacità delfinsetlO eli individuare un bersaglio. Anche QUesti Per eradicare la malaria serve un approccio pluralista. Zanza-
agenti mascheranti porrebbero essere nebulizzati vicino alle capan- riere e fannaci sempre migliori avranno un ruolo di primo pia-
ne o sulla pelle. Inoltre si porrebbero trovare sostanze che le zanza- no. mentre r costante la ricerca eli un vaccino efficace:. Tunavia. è
re percepiscono come pericolose. A questo scopo. i nostri colleghi pressante la necessità di soumenti aggiuntivi nell'armamentario
ddrUniversità di Wageningen. in Olanda. stanno sperimentando su anIi-malaria. La manipolazione prttisa dd componamento della
A. gambiar alcune delle sostanze identificate con i nostri studì: al- zanzara. basato sull'olfatto. polJ"ebbe rappn:se:nt.are un importante
cune combinazìoni si sono già rivelate molto potenti. passo in avanti. Nella lorra contro una malattia che colpisce centi-
In passato, molti metodi di controllo degli insetti, per esempio naia di milioni di persone ogni anno, ogni piccolo contributo può
l'uso intensivo del DDT. hanno provocato danni. I metodi di con- fare la differenza. _
trollo basati sull'olfano possono cssae molto meno dannosi. Una
trdppola olfaniva richiede infatti solo una piccola quantità di odo- ( l
re attraente. perché le zanzare sono molto sensibili aJla molecola.
Inoltre i composti amattivi comunemente trovati nel sudore e nd Otfactory Regulation of Mosquito-Host tnterac:tions. ZwietJet U eTaId<en W il
·Insect BiochemlSlJyand MoIecuIarBoology>, Vol. 34, N. 7, Pll.645-652, Iugho 2004
respiro umani non dovrebbero essere tossici a basso dosaggio. Se
! anche si dovessero usare nelle trappole. sarebbero comunque con-
tenuti e non distribuiti a largo raggio.
Inseets as Chemosensors of Humans and Crops. Van def Goes van Naters W. e
Cartson J R, il.Nature., Vol. 444, pp. 302-307, 16llOYeOlbre, 2006

i Il controllo basato sull'olfatlo può essere molto piu prt'Ciso ri-


Odorant Reception in the Malaria MosqultoAnopheles gambiac. Carey A.F. e altri,
In .Nanxe..,IJoI. 464, pp 66-71, 4 marzo, 2010

wW\\.leM:i(,111.A'.it LcSciclW.A' 81
FISICA DEI MATERIALI Vittorio Peltegrinl è dirlgente di ricerca del CNA elavora al Natiooal Enlerprise
lor naooS<;"""" ard nanoTedvlology (NEST) dell'Istituto nanoocIenze del CNR
Q Pisa e deI~ Scuola normaJe superiore cl Pisa. I suoi studi riguardano le
nanostrutt1re asemlcondunore e le awlicazioni del grafene il ambitD energetico.

Marco PoII"1 è ricen:aIOfe del National Enterpc1se far nanoScience


and nanoTechnology dell'Istituto nanoscienZe del CNR di Pisa e
membro del g~ Quantum Transport and Infonnation della Scuola
normaJe superiofe di Pisa. Le sue ricerche riguardano la fisica a molti
corpi nel gratene e Mtrasporto di spio il gas atomici ultfafrecXj,

oratorio
ene
Questo materiale permette di studiare relatività
e meccanica quantistica in un franunento di carbonio

di Vittorio Pellegrini eMm'co Polini

enza che ce ne accorgiamo, ogni giorno maneggiamo tanti oggetti che funzionano grazie
a semiconduttori come il silicio o l'arseniuro di gallio. Si tratta di materiali con caratteristi-
che di conduzione intermedie tra conduttori e isolanti. Le loro proprietà sono determinate
dagli elettroni che occupano gli orbitali più esterni degli atomi che compongono il cristal-
lo e che, a causa della vicinanza degli atomi nella struttura c.TÌStallina (minore di un nano-
metro, cioè un miliardesimo di metro), sono in grado di saltare da un sito atomico all'altro. Questo mo-
vimento di cariche è alla base della corrente elettrica che attraversa il semiconduttore.

lI;
Grazie a una peculiare struttura esperimenti che nchledevanO alte ha permesso di osservare per la per ottenere I simulatori quantistici
bidimensionale. Il grafene permette energie, acceleratori di particelle e prima YOIta l'effetto KIeIn e l'effeno immaginati da Richard Feynman, in
lo studio di fenomeni che prima della costi elevati. Hall quantistico anomalo. grado di emulare le più complesse e

==:~~=~~~~~~~~~,~ I
82 Le Scienze 51i settembre 2011
www.lescicllze.il Le Scienze 83
UNA STRUTTURA P~\RTICOLARE

Grafene e bande energetiche


Mattooe elemeotare della grafite e cristallo bldìmensionaJe più sottile mai
ottenuto,lI grafene è costituito da atomi dì carbonio disposti in una strut 4

tura a nido d'ape su un unico J)I3llO che ha lo spessore di un solo atomo,


qumli ClIt3 00 decimo di nanometro (00 nanometro equMlie a 1(}-9 metn).
In genere, le energie ~ che 00 eIettrooe può assumere In un cristallo In
lunZJOne del suo impulso p si raggruppano " onteMIH amlT1eSSl e "teMI-
i probU, ongonando le COOlàJene barde del _ , e sono oon ot1Jma ap-
prossimazIone .... _ quadralJC3 dell'impulso.
Net gratene invece ~ = 'IdJ, dove 'lo è la velocità di FefTnl 0lrac, cir
4 4

ca 300 lIOIte più piccola dola _ della luce ne! yuoto. Nelle due figu-
re <Il' accanto è Yisuakzlata la reiazJone di dispersione energia-impulso per
un elenrone Irl un frammento dl grafene: SI nou la 11Ileantà delle ..bande-,
formate da due coni con "apice In comune. " cono con l'apICe nvotto Yef4
so l'alto rappresenta le soIuziool dell'equazione di Dirac per il grafene oon
energoa negalMl ~ = - v,p.ll cooo oon l'apice nvoIto verso il basso rap-
ilfesenta le soIuziooi coo energIa positiva ~ = v,p. Nella figura G, le
aree coIcnte al di sopra detI'apK;e indicano gli stati di energia occupati da
elettroni. Nella fIgUra O, Invece, gli stati elettronici vooti sotto l'apice rap-
presentar<> le COOlàJene -buche-, o lacune, che ~ comportano a unti gli ef-
fetti come le antJparticelle degli elettroni. cioè IposItroni.

Nel tempo. i fisici della materia hanno imparato a costruire cri-


stalli in cui gli elenroni sono costretti a muoversi in due dimensio-
ni in uno spazio delimilato da pochi piani dci reticolo cristallino e
non nelle tre dimensioni dello spazio. Questi sistemi bidimensio-
nali sono diventati laboratori eccezionali per studiare il comporta-
mento quantistico degli eleuroni esaltato dal confinamento in due
dimensioni. A panire dagli anni settanta, la fisica degli elettroni in
due dimensioni si è sviluppata nei semicondunori basali in pani-
col.. re sull'arseniuro di gallio, c ha avuto un impano enorme sia
dal punto di vista fondamentale. con la scopena delreffelto Hall
quanùsLico intero e frazionario (Nobel per la fisica nel 1985 e nel
1998). sia dal punto di vista tecnologico. con lo sviJuppo di transi-
stor ad alta velocità. rivelatori c altri dispositivi de:! ge.nert. domi-
nando la scena fino agli inizi di questo secolo.
Nel 2004 nasct: il grafenc. il cristallo bidimensionale più sotti-
le mai ottenuto costituilO da un unico piano di atomi di carbonio
(si veda il bar in qUNW pagina). Ografene aggiunge alla fisica de-
gli elettroni in due dimensioni un ingrediente in più. quello della
relatività. e pennene di studiare una serie di fenomeni che .-prima
del grafene- potevano essere riprodotti solo in esperimenri che ri-
chiedevano alte energie. acceleratori di panicdJe e costi d~ti. La
rivoluzione del grafe.ne non riguarda dunque solo la moltitudine
di applicazioni che le sue speciali proprietà ottiche. di conduzio-
ne elenrica e di robustezza fanno prevedere. ma anche la possibili-
tà di impiegare questo materiale come un nuovo laboratorio dove
srudiare fenomeni fisici ancora im'Splorati.
Sebbene la grafite. il minerale usato per le mine delle matite. sia
formata da tantissimi fogli di grafe.ne impilati uno sopra l'altro.
solo nel 2004 Andre Grim e Kostantin Novoselov, dell'Università
di Manchester, sono riusciti a isolare un foglio di grafene usando
un metodo sorprendente per semplicità e efficacia: strappare soni-
li strati superficiali da un blocco di grafite con nonnale nastro ade-
sivo e individuare quando i frammenri cosi prodotti SOIlO singoli
fogli di grafenc. Per questa scoperta e per l'osservazione ddle pro-

84 Le Sciclm.' ,~Ii -'('lll'lIlbrc 2011


XWO d'ape. Sopra. la struttura del grafene: le sfel't' rappresentano
atomi di carbonio. A fianco. !'immagine di uno strato del materiale
ottenuta con il mkroscopio c1el1ronteo a scansione.ln basso. a
fronte. ricm:atori dd laboratorio NESf.

prietà elettriche del grafene. ncl 2010 i due scienziati hanno rice- naie del grafene ponavano a una rc.Iazione energia-impulso line-
vutO il premio Nobel per la fisica. are invece che parabolica. Nel grdfene:. le energie che un elettrone
La possibilità di studiare la combinazione di meccanica quanti- può assumere in un cristallo in funzione del suo impulso sono pro-
stira e relatività in un fiocco di grafene. estratlo con llasLCO adesi- porzionali al prodono tra !"impulso e la cosiddetta velocità di Fer-
vo dalla comunt grafite. appare come un nuovo paradigma per la mi-Dirac (che è circa 300 volte più piccola della velocità della lu-
fisica della materia, e pone sfide che appassionano una vaSta par- ce nel vuoto. d.
te della comunità scientifica. Infine. gli scenari aperti dal grafene Le implicazioni di questo fenomeno sono interessantissime. La
stanno ponando a nuovi materiali t archittnure per la nanoeltt- prima è che. almeno dal punto di vista formale. gli elettroni nel
tronica. Con il grafene si è apeno un nuovo capitolo della fisica grafene si componano come parricelle con massa pari a zero. che i
della materia. fisici chiamano particelle ultrarelativistiche. Per spiegare questa af-
fermazione occorre fare un passo indieLCo. La teoria speciale della
Il sogno di I)irac sulnllstro adesim relatività di Alben Einstein descrive il moto di oggcni. come le par-
Quando gli elettroni si muovono in un cristallo risentono delle ticelle elementari. ren velocita prossima a quella della luce, e pre-
forze gencrat(' dalla disposizione periodica di minute entità micro- vede una relazione tra energia c impulso. Ncllimite ultrarelativisti-
scopiche quali ioni e atomi. Il loro moto risu!la quindi profonda- co di panicelle con massa nulla. la relazione di Einstein si riduce a
mente alterato (rispetto al moto libero) da questo .fondo_ cristal- un'espressione formalmente identica a quella di Wallace che descri-
lino. Le proprietà elettriche e ottiche degli elettroni nei metalli o ve gli elettroni nel grafene, a patto di sostituire la velocità della lu-
nei scmicondunori usati per l'elettronica. come il silicio o l'arse· ce c con quella di Fenni-Dirac. Ciò significa che nel grafe:ne gli elet-
niuro di gallio. sono state comprese alla fine degli anni venti. su- troni si comportano come alrrc particclJe di massa nulla ben note in
bito dopo l'avvemo della meccanica quantistica. Nel 1928 Felix fisica. come fOloni o neuuini (questi ultimi panict:lle molto diffici-
Bloch spiegò che le energie che un elettrone può assumere in un li da rilevare a causa della loro debolissima imerazione con la ma-
cristallo in funzione del suo impulso, cioè del prodono tra la mas- teria). Il vantaggio degli elettroni nel grafene consiste nel fatto che
sa della panicella e la sua velocità, nOlI formano un continuo ma hanno una carica elettrica, che consente di manipolarli in maniera
si raggruppano in illlervalli ammessi e intervalli proibiti originan- agevole mediante campi elettrici e magnetici. Ma c·è di più.
do le cosiddette .bande_ dci cristallo. Tipicamente. negli interval- Elettroni con velocità e1cvatc sono descritti dalla tcoria di Paul
li di energia interessanti in fisiea della materia, la funzione chc Adrien Maurice Dirac. una fonllulazione del 1928 che combina la
descrive le energie amm~ per un e1emone è con ottima appros- meccanica quantistica <.:olt la relatività speciale. L'equazione di Di-
simazione una funzione quadratica dell·impulso. rac per reletuone ammette soluzioni sia con e.nergia positiva (cor-
U fisico canadese Philip WaLlace dimoslTÒ che il grafene non ri- rispondenti a stati deni di .panicella.) sia con energia negativa
spenava questO paradigma già nel 1947. Vale la pena ricordare che (corrispondenti a stati detti di Glntipanicclla_. oppure, in fisica del-
a quei tempi il grafene era solo la mera astrazione di un fisico tro- la materia. di .buca.). In maniera del rutto analoga. requazionc
rico, dato che rappresentava l'unità elementare per arrivare a stu- derivata da Wallacc per gli elettroni nel grafene gode della stessa
diare le proprietà della grafite. Wal1ace mostrò che le interazioni simmetria di Dirac tra elettroni e buche (si I~da il box nella pagi-
di un singolo elettrone con le forze cristalline del reticolo esago- na a [ronrf'). Questa simmetria e alla base di numerosi effetti ecla-

www.lcsciClljl..(·.il lA:' • ·k·1l1.<' U5


tanti: il «paradosso di Kleinlt, cioè la possibilità per un elettrone nel ne. Nel grafene infatti la quantizzazione della resistenza in pl"l'Senza
grafene di attraversare barriere elenrostatiche che sarebbero insor- di un campo magnetico è seminlera, cioè i valori discreti della re-
montabili per un elettrone in un semiconduttore ordinario o per un sistenza non sono dettati da n ma da ,,+
1/2. lnolt:re. mentre nei se~
ogge.tto classico quale una pallina da tennis (si veda u mrralrigli~ miconduuori ordinari questi efreni quantistici si osservano soltan-
dci grafNlc. di Andrt" Geim e Philip Kim. in ,le Scienze- n. 478, lO a temperature prossime allo zero assoluto (-273 gradi Celsius).
giugno 2008), e l'effeno Bali quantistico anomalo. Infine, elettroni il grafene è l'unico materiale conosciuto in cui questo effetto ~ tal-
e buche nel grafene. quando sono spazialrncme sepa.r.lti, per esem- mente robusto da persistel't' anche a tempe:rarura ambiente.
pio mettendo elenroni in uno strato di grafene e buche in un aJ- cl 1982 Oavid Thoul= Mahito Kohmoto. Pele' Nightingale e
tro strato di grafene adiacente al primo e separato solo di pochi Marcel dcn Nijs furono i primi a capire che !'intero n che descrive
nanometri. possono accoppiarsi formando una cosiddella «quasi- la quantizzazione della resistenza di Hall è un invariante lopologi-
particellalt, in questo caso stati neutri chiamati eccitoni. e dando co, cioè una quantità che non dipende in alcun modo dalla forma
vita a un fenomeno cooperativo nou:vole: la condensazione di Bo- del sistema. Che cosa significa in pratica? Consideriamo ('efreno
S('-Einstein di eccitoni (si vtda il bar nella pagina afronrd. Hall quantistico in un cristallo bidimensionale di fonna rt"tt3ngo-
larc. Quello che succede è che la pane interna del cristalJo si com-
Non è una questione di forma pona come un robustissimo isolante. cioè non pcnncne il passag-
l'dreno Hall quantistico fu osservato nel 1979 in un memo- gio di corrente e1enrica. ment~ gli elettroni possono muoversi solo
rabile esperimento effettuato da KJaus Von KJitzing. fisico tede- ai bordi del rettangolo ddinendo strtnissimi canali di conduzio-
sco poi prt"miato con il Nobel. Von KJitzing scopri in un cristaUo ne dello spessore del nano metro in cui passa corrente elettrica. la
di semicondunore bidimensionale sottoposto a un intenso cam- presenza di questi canali non dipende dalla geometria del sistema.
po magnetico una curiosa e inaspettata quantizzazione deUa resi- r se il nostro campione fosse di forma romboidale sarebbe la stes-
stenza elemica in valori discreti. misurabili con sorprendete accu- sa cosa. Inoltre la conduzione in questi canali di bordo è perfttta.
ratezza. e dati da h/n~ dove" r un numero intero e h è la costante C'iae esente da dissipazione. Eventuali impurt"ZZc lungo i bordi del
di Planck.. La quantità h/r2 è il quanto di resistenza fondamenta- oislallo sono aggirate dagli elettroni, chI:' in quCSlo modo riescono
le. pari a 25,812 chilo-ohm. Questo fenomeno ha prt"SO il nome di a passart" indisturbati.
effeno Hall quantistico intero. e si distingue dal suo parente stret- Sistemi del genert" sono chiamati ,isolanti topologicilt. La pos-
to. l'effetto Hall quantistico frazionario, scopeno trt" anni dopo, sibilità di realizzare canali di bordo che conducono senza dissipa-
che si manifesta quando n assume specifici «magicilt valori frazio- zione a lemp<'ratura ambiente apre la strada a una serie di applica-
nari come 1/3. l/S. 2/3 e cosi via. Anche il grafcne mostra l'effet- zioni nel campo della nanoelettronica. Tuttavia persistono ancora
to Hall quantistico. alcune difficoltà pratiche. come il fana che per creare questi cana-
Ma il grafene. onnai i:' chiaro, ha qualcosa di piu. Contrariamen- li è n~rio applicart" inte.nsi campi magnetici. un aspetto di dif-
le. all'dTeno Hall quantistico osservato nei ~mirondultori ordinari, ficilr da risolvere su dispositivi destinati al commerria. ngrafene è
quello del grafene mosU'a un'eclatante anomalia dovuta proprio al- stato proposto come primo esmlpio di isolante topologico che non
la natura relativistica degli e1enroni e alla simmetria buca-elettro- necessita di campo magnetico.

86 Le Scienze 51i scttembre 2011


MERAVIGLIE 01 N MATERIALE
Di recente è stata scoperta una nuova classe di isolanti topo 10-
gici che comprendono il tellururo di mercurio, leghe di antimoniu-
Eccitoni e superfluidi ro di bismuto c anche il grafene. che esibiscono stati di bordo scn-
za che sia richiesta l'applicazione di alcun campo magnetico.

a temperatura ambiente Il mondo del dopo-grafem'


Come già deno. negli ultimi anni sono stati scoperti sistemi fi-
L:iIIustra2JOne roosna ... doppio strato di grafene in a.i gli _ (con sid io cui è possibile osst:IVart: fenomeni di conduzione ai bordi e
carica negatMl) sono OSllitati nello strato supe(oore e le bucI1e (con can- invarianza topologica in assenza di un campo magnetico quantiz-
ea positlva) in quello inferiore. Elettroni e bucI1e inteagisCCl" mediante zante. Tra questi sistemi ce ne sono alcuni. come per tsempio cri-
la forza attratliva di Coulomb. Ne nasce un oggetto romposto -elettro- STalli composti da due strati di teUururo di mercurio e di te.llwuro
ne-buca· chiamato eccitone, che nel complesso ha spio intero e roosna di cadmio e mercurio. che esibiscono il cosiddetto effetto spin-Hall
i fenon1e<1 bpid delle paroceIIe a spio intero, cIiamale bosoni. quantistico (quanrum spin Hall rffecr. QSHE) in assenza di campo
Un insieme di bosoni può condensare. la condensazione di Bose· magnetico. In un sistema che esibisce uno stato QSHE. a ogni bor-
Einstein (BEq, predetta da satyendra Nath Base e AJbert EInstein nel do de.I campione ci sono due canali con velocità di propagazione
1924-1925, è ur<> spettacolare fenomeno cooperatIVO in cui ... insie- opposte e che hanno natura .elicale-. Ciò significa che in uno dei
me di bosoni al di sono di una certa temperatura critica si comporta due stati di bordo. che definiamo -stato di bordo su. e indichiamo
come un unico oggetto macrosropico con proprietà superfluide, cioè con SBt. gli elettroni si propagano didamo da sinistra verso destra
scorre senza nessun attrito. La BEe è Stlta osservata per la prima YOIta e hanno spitl (lo spin di una particella e:lement.a.re è all'origine del
nel 1995 in sistemi di atomi ultra_o in questi sistemi, la temperatu- suo momento magnetico intrinseco e può essere visualizzato come
ra cntJca è estremamente bassa. circa l ()() nanogradi keIvin, cioè appe- una rotazione della panice:Ua attorno a un asse arbitrario passante
na un declmllionesimo di grado sopra lo zero assoIulo (-273,15 gradi per il suo baricentro) rivolto in una direzione precisa. diciamo ver-
Gelslus).l1 grafene stupisce anche in questo caso' alcuni studi teoricl so ralto. Affiancato a SBr, c'è un altro statO di bordo, definito esta-
hanno anticipato che gli eccitoni in un doppio strato di grafeoe possono to di bordo giù. e indicato con SB 1. in cui gli elenroni hanno spio
avere una transizione a uno stato superfluido a una temperatura prossi- rivolm verso il basso c si propagano da destra verso sinistra. in di-
ma alla temperatura ambiente. rezione opposta a quelli nello stato SBt .
Immaginiamo ora che un elet-
trone nel canale SBr incontri un
ostacolo (un·impurezza. un difet-
to cristallino). Possono succe-
dere due cose: l'elettrone ag-
gira l'ostacolo oppure rimbalza
indietro. Nel secondo caso, de-
ve: pe:r forza passare: dallo stato
S8! allo stato S81 perché so-
Ia nel canale 58 può avere una
direzione di propagazione opposta
a quella che aveva prima di incontrare
l'ostacolo. Questo pone un problema: per
passare da S8! a S81 l'elettrone deve anche
ruotare il suo spin di 180 gradi! Ma questo può
avven.ire in presenza di impu~e: speciali che sono
molm rare nei materiali ordinari. Quindi l'elettrone che
seguivamo durante il moto in un canale di bordo non può
fare altro che aggira.n: l'impuraza e: continuare il suo moto indi-
sturbato. Questi canali con proprietà di spin peculiari trasponano
corrente in maniera non dissipativa, e: il loro impiego in dispositivi
pratid potrebbe rivoluzionare l'elettronica del fururo,
Cosa ancora più intcrtSSaIlte:. è stata scoperta una classe di is0-
lanti topologici tridimensionali. basati soprattutto su elementi co-
me bismuto. antimonio. se.lenio e teUurio. nei quali la conduzione
di corrente: senza dissipazione avviene sull·intera superficie: bidi-
mensionale esterna. Gli elettroni all'interno di queste zone super-
ficiali a carattere metallico si muovono come fermioni di Dirac (un
fermione è qualunque particella il cui spin ha un valore multiplo
dispari di 1/2) a massa nulla. esattamente comc ncl grafene.
Le: stesse: classificazioni ormai usate per stabilire se un isolan-
te: è banale:. nel senso topologico de:I termine. oppure no (e: quindi
ha canali di bordo). sono state applicate anche ai supercondutlori.
Una delle cose note:voli evidenziate da un punto di vista teorico è

www.lescienze.il LeScienzc 67
IMITARE L,\ NATUR,\

Reticoli artificiali
materiali e ottici
A fianco, !'immagine di un reticolo a geometria esagonale in
un semiconduttore di arseniuro di gallio creato al NEST di
Pisa, Il reticolo è visto dagli elettroni come un .fon-
00" cristallino molto SImile a quello che gli ato-
mi di carbonio generano per gli elettroni net
grafene, coo la differenza che la distanza tra Sltl
vicini è 100 nanometri e non 0.14 nanometri (come nel
grafene), Questi reticoli artificiali in semiconduttori on:tjnari po-
trebbero esibire fermioni di Olrac più -versatili.. rispetto al grafene
(per esempk) con velocità controllabili dall'esterno) e fennioni di M3jorana,
se fossero interfacciati con superconduttori come OIooio o alluminio,
A fronte, esempio di un reticolo ottico creato dall'interferenza di due o più
fasci laser che generano buche di potenziale (a distanza di alcune centinala
di nanometn) in cui sono IntrappOtati atomi ultrafreddi (sf~ che a loro vol·
ta formano. per esempio, un rondensato di Base-Einstein, Sistemi di questo
tipo sono realizzati in Italia a Pisa e al LENS di Rrenze,

che, in 0ppollUne condizioni, un supercondunore può essere topo- un materiale ibrido che aUe proprietà di un semicondunore associa
logico, cioè un materiale le cui proprietà sono insensibili a dmagli quelle straordinarie dci grafenc. Come è stato realizzato?
peculiari, e può ospitare, sotto forma di eccitazioni. quasipanicel- Il procedimemo è concenualmente semplice e, caratteristica im-
le di tipo fermionico introdone tcoricameme dal fisico catanese Et- portame. facilmente riproducibile, dalo che sfrutta apparecchiature
tore Majomna. Come serino dal fisico premio Nobel Fran.k Wilczek.. usate nella nanofabbricazione industriale. La superficie del cristallo
Majorana cercava di capire se fosse possibile derivare un'equazione è stata scavata con un fascio di ioni che agisce come uno scalpel-
con soluzioni reali, compatibile con le leggi della meccanica quan- lo a scala nanometrica, fino a ottenere una nanosculrura in basso-
tistica e delta relatività specia,le. per descrivere una particella fer- rilievo che per forma c indistingu.ibiJe dal grafene originale (si veda
mionica. Il significato fisico di una soluzione reale di un'equazione il bar iii allO). l'arseniuro di gallio cosi lavoralo si compona come
del genere è una particella che coincide con la propria antipanicel- il materiaJe che imita, Ma a che serve? Se il grafene, quello vero,
la. Il puntO di panenza di Majorana fu l'equazione di Dirac, che pe- funziona bene. perché creante una copia artificiale? Per capire in
rò ammene soluzioni complesse: questo corrisponde Fisicamente a profondità il valore di queste ricerche occorre scomodare Richard
due particelle distinte, elettrone e positrone. feynm<ln. fisico statunitense tra i più. grandi scienziati del XX se-
Nel famoso arricolo dci 1937, Majorana scrisse un'equazione per colo, che. in un lavoro del 1982. formalizzò !'impossibilità di de-
fermioni compatibile con le leggi citate prima le cui soluzioni sono scrivere un fenomeno quantistico con computer classici, La natura
reali. Le particelle descrine da questa l'quazione esotica sono note non è classica, diceva Feynman, e per simularla è meglio usare un
come .fermioni di Majorana_, e sono in gran voga in svariati cam- simulatore quantistico, Che significa?
pi della fisica moderna. in particolare nella fisica delle alte energie Consideriamo, per esempio, un fenomeno pervasivo nei cristalli:
(non c da escludere cbe i neutrini siano fermioni di Majorana). No- la transizione di fase da uno stato isolante a uno Stato conduttivo
nostante la stimolante previsione del fisico catanese, i fermioni di che può avvenire. ipoteticamente, modificando la spaziatura tra gli
Majorana restano oggeni elusivi, e non sono ancor;} stari osservati, atomi del cristallo. Immaginiamo un cristallo in cui gli atomi siano
Ma recenti sviluppi nella Fisica dello stato solido onenuti con !'in- molto distanti tra loro: difficilmente gli elenroni potTanno saltare
troduzione dei supercondunori topologici offrono nuove speranze da un atomo aU'altro e contribuire alla conduzione elettrica; rimar-
affinche il mistero dei fermioni di Majorana si possa risolvere, ranno quindi fonememe localizzati su ogni sito atomico. In questo
stato, il cristallo è un isolante, Ora facciamo un esperimento impos-
Verso il gratelle 'lI'tificiale sibile: modifichiamo la spaziarura degli atomi nel cristallo in mo-
Spesso la ricerca tende a riprodurre in laboratorio le invenzioni do da ridurre le loro distanze. Gli elettroni diventeranno più mobi-
più spcnacolari della natura. Questo vale anche per il grafcne. Il no- li a causa delle complesse imerazioni con alOmi vicini ed elettroni
stro gruppo di ricerca del laboratorio National Enterprise for nano- circostanti. A una certa spaziatura critica si osserverà una transi-
Science and nanoTechnology (NEsn dell'Istituto nanoscienze del zione allo stato conduttivo. nOta come Lransizione di MOllo dal fisi-
CNR di Pisa e della Scuola normale superiore di Pisa ha cercato, per co britannico premio Nobel Nevil Mon che per primo stumò qucslO
esempio, di onenere grafene artificiale replicando la Caralleristica fenomeno. Il pumo e che nessun computer classico è abbastanza
strutnlra esagonale degli atomi di carbonio in un altro materiale, potente da descrivere questa transizione e calcolare. date cene con-
un cristallo di arseniuro di gallio, semicondunore facilmenre dispo- dizioni iniziali, il risultato (isolante o condunore).
nibile e usato correntemente dall'industria elettronica. Il risultalo è IJ suggerimenro di Feynman è che invece si può realizzare in la-

88 Le Scienze 517 ~ttcmbf(' 1011


boratorio un sistema adano a riprodurre simili fenomeni governa-
ti da leggi quantistiche: per tsempio si può rosnuire un reticolo ar-
tificiale in cui sia possibile modificare il passo reticolare e leggere in
tempo reale lo stato del sistema. se cioè il sistema è isolante o con-
duttore. Sistemi di questo tipo sono detti simulatori quantisticL Do-
po la proposta di Feynman del 1982, il campo dei simulatori quan-
tistici è rimasto per lungo tempo relegato alla ricerca teorica. e solo
in questi ultimi anni la simulazione quantistica è diventata un filo-
ne di ricerca concreto e sperimentale. Sono stati i fisici atomici a in-
trodurre all'inizio del XXI secolo i primi reticoli anificiali, grazie a
una tecnica basata sull'inrrappolamento di singoli aromi in posizio-
ni precise. definite da minimi di un potenziale generato con fasci di
luce. Grazie a fasci laser di differente lunghezza d'onda e intensi-
tà, i fisici atomici hanno creato reticoli di natura ottica con geo-
metrie e passo reticolare ben definiti. una sorta di maschera in
cui gli atomi sono intrappolati in corrispondenza dci minimi di
potmziale del reticolo. e compongono cosi un cristallo.
Con questi sistemi è stato possibile simulare fenomeni quali la
transizione tra isolante e conduttore e altre transizioni più com-
piesse. Anche il cristallo di cgrafene anificiaJe. da noi realizzato
nell'arseniuro di gallio è un reticolo artificiale: si tratta però di un
reticolo artificiale a stato solido e con geometria esagonale. E dato
che il reticolo è nano-scolpito in laboratorio. sia il suo passo reti-
colare sia altJt: proprietà quali la concentrazione di elettroni si pos-
sono variare a piacere permettendo di simulare problemi quanti-
stici nuovi. come bizzani stati liquidi della materia formati dallo
spin degli elettroni o isolanti topologici. L'epopea della simulazio-
ne quantistica anticipata dal genio di Feynman è appena iniziata,
e forse potrà svelare i meccanismi più intimi della meravigliosa es-
senza quantisrica della natura.

Nelle nostre ease


L'awento di un materiale singolare come il grafene non ha solo
apcno la possibilità di studiare la fisica dei fermioni di Dirac a con-
dizioni sperimentali facilmente realizzabili. ha innescato una serie
di progressi concettuali e tecnologici che stanno rivoluzionando la
fisica della materia. Delle applicazioni pratiche del grafene abbiamo
parlato poco. AI riguardo si trova ormai molto materiale, e presto i
primi prodotti al grafene entreranno nelle nostre case.
Ografene è t:ra.sparente alla rndiazione visibile. robusto e un otti-
mo conduttore, qujndi c'c da scommettere che i suoi primi impieghi
saranno nel campo dei touch screen e in quello delle celle fotovol-
taiche di prossima generazione. Ma c'è anche da scommenere che
il cristallo più sottile esistente in natura ispirerà ancora la ricerca di
base e la verifica degli insoliti fenomeni del mondo quantistico. E
per questa rivoluzione pervasiva che l'Accademia reale svedese del-
le scienze ha deciso di premiare nel 2otO Novoselov e Geim con il
Nobel e indicare il grafene come una delle scopene. awenuta solo
sci anni prima. più impananti dci nostri tempL _

PER \PPROHI IlIRI"

Majorwla Retums. WoIczek F., in -Nature Ptlysiçso I.\ll. 5, pp, 614-l;18, 2009,
l W o - _ Molt-H.-nl EIectn>ns in an AItifidal Honeycomb lattice.
SinghaA. e altJi, in -SCience-, Vol. 332, pp. 10451-10453. 2005.
EIectric Aetd Errect In Atomlcalty Thin Carbon Alms. NovoseIov K.S. e altri, in
-50efx:e-, Vol. 306, n. 5696, pp. 1176-1 179, 201 1.
SimuIating pI1ysk:s _ """""'"'" Fejoolan R.P" in .intematJonaJ ","mal 01
TheoreticaJ Pt1ysics', I.\ll. 21, pp, 467-488, 1982,
Teoria simmebica dell'etetlrone e del positrone. Ma;orana E., in -NuoYo Cinemo-,
I.\ll. 14,pp. 171-184, 1937

www.lescicnzc.it Le Scienze 89
•• •

anno scorso si è diffusa la notizia di un virus in-
formatiro che è riuscito a penet.Tare tra le maglie

•• dei sistemi di sicurezza degli impianti nuclea-

••
ri iraniani. la maggior pane dei virus si diffon-
de senza criterio. ma Stuxnet aveva un obietti-
vo specifico. che non era neppure collegato a

••••• Internet. Sruxnet era installato nella chiavetta


USB di un tecnico al di sopra di ogni sospeno.
Una volta collegata la chiavetta a un computer deJrimpianto di si-
curezza. il virus si ~ diffuso silenziosamente ~r mesi, alla ricerca
di qualche altro computer che fosse connesso a un'apparecchiatu-
ra semplice come un co1llrolltT logico programmabiJe. una picco-
la scatola di plastica piena di circuiti usata per controllare compo-
nenti degli impianti industriali: valvole. ingranaggi. interrunori ('
r:
mOlOri elettrici. Un volta individuata la preda. Sruxnet vi pene-
trato e. senza dare nell'occhio. ne ha assunto il controllo.
I controlla colpiti erano collegati alle centrifughe. il cuore del-
le ambizioni nucleari dcll'tran. Migliaia di queste apparecchiatu-
re lavorano uranio per rrasformano in uranio arricchito necessario
a realizzare un ordigno nucleare. In condizioni operative nonnali.
le centrifughe fUOlano tanto rapidamente che il loro bordo esterno
si muove a una velocità vicina a quella de.I suono. Stuxnet ha in-
crementato QUesta velocità fino a 1600 chilometri all·ora. superan-
do il limite oltre cui, secondo un recente rapporto dell'lnstitute far
Science and International Security, probabilmente il rotore sarebbe
stato distrutto. Allo stesso tempo. Stuxnet ha inviato falsi segna-
li ai sistemi di controllo, indicando che tutto era normale. Sebbene
l'entità del danno al programma nucleare inmiano resti sconosciu-
to. nel 2010 gli ispenori dell'lnlernational Atomic Energy Agency
hanno riferito che l'lran ha dovuto sostituire circa 1000 centrifu-
ghe nell'impianto di anicchimento di Natanz tra la fine del 2009 e
!'inizio dci 2010.
Stuxnct ha dimostrato quanto le apparecchiature industria-
li possano essere vulne.rabili agli anacchi informatici: il virus ha
infettato. e probabilmente distrutto. un equipaggiamento ritenuto
sicuro senza essere rilevato per mesi. È un esempio inquietante di
come uno Stato o un gruppo terroristico potrebbero usare una si-
mile tecnologia contro l"infrastrunura civile di un qualunque pae-
se del mondo.
Sfonunatamenre. la rete elettrica è più facile da penetrare ri-
spetto a un impianto nude~. Possiamo immaginare qU6ta rete
come un circuito gigantesco. ma in realtà è composta da migliaia
di componenti distanti tra loro diversi chilometri che agiscono in
modo coordinato. La fornitura di energia elemica che fluisc't nel-
la rete deve aumentare e diminuire in parallelo con la domanda.
mentre i generatori devono distribuire energia in fase con la fre-
quenza. 60 cicli al secondo (SO in Italia. N.d.l). a cui funzionano
gli altri compone:nù della rete. Sebbene l'interruzione del funzio-
namento di un singolo componente abbia limitate ripercussioni su
questo circuito esteso. un attacco informatico coordinala su mol-
teplici siti potrebbe danneggiare il sistema in modo così ampio da
compromenere gravemente la capacità di una nazione di generare
e distribuire elettricità per settimane. forse per mesi.

!
~
Considerando le dimensioni e la complessità della rete, un at-
lacca coordinato richiederebbe probabilmente un tempo e uno
sforzo significativi per essere messo in atto. Stuxnet è il piil SOfLSti-
~ cata virus per computer mai visto. il che fa ipotizzare che sia ape-
! ra dei servizi segreti di Israe.le o degli Stati Uniti. o di entrambi. Ma
! il codice di Stuxnet ora è disponibile su Internet. e quindi aumen-
!i tana le probabilità che un gruppo di malintenzionati possa adat-

LcSd<"1l1'(' 91
tarlo per attaC'C3.re un nuovo bersaglio. Probabilmentt al momento
un gruppo rntno sofisticato dal punto di vista ttcnologico. rornt al
Qaeda. non ha le competenze per infliggere un danno significati-
professore deI_
David M, Nk:ol è menare dell'lnformatUl Trust Institute e
di 11gfqleIia_
e Inlonnatica deI'lkliversit\ deI'llirois a Utlana-~
Ha -'10 rome consuIen1e del Depanment et Homeland
vo alla rttt elntrica. cht invttt porrrbbe ~rr inflino da hacker Secunty e del Depanment et Energy degli Slati LWli.
mercenari cinesi o ddl'ex Unione Sovietica. Earrivato il momento
di mttl~ in si~ l'infrastruttura dtttrica dtgli Stati Uniti.

L'intrusione te sono vulnerabili: il malw3.ft' può essere insaito con una chia-
Un anno fa ho pan:mpato alla simulazione di un attacco infor- vt"tta usa che un tecnico può collegare al sistema di controllo. per
matico simulato alla rett dettrica. insieme a rapprtStntanti dci gt- esempio. Quando si rrarra di circuiti elettronici critici. anche il più
srori della rete. dellt agenzie governative t delle forze armate sta- piccolo buco può lasciar entrar"t un hacker intraprendente.
tunitensi (anche le basi militari diprndono dalla rete elettrica. una Si conside.ri il caso di una stazione secondaria di trasmissio-
circostanza che non è sfuggita al Pentagono). Nello scmario simu- nt. punto di passaggio nd viaggio dtU'elettricità da un impian-
lato i fmti aggressori sono riusciti a penetrare in diverse sonosta- to di potenza alla nostra abitazione. Le. stazioni s«ondarit ricevo-
zioni di trasmissione. mmendo fuori uso dispositivi raffinati e c0- no la corre:ntt ad alta te:nsiont da una o più ce.ntraJi, sincronizzano
stosi che assicurano che la tensione rimanga costante via via che It comnti alternate. riducono la tensione t indirizzano l'elmrici-
("elettricità percorre le liner ad alta tensione. AUa fint dell'tsercita- tà in diverse lint't' in uscita per la distribuzione locale. A controllo
zione. alcuni dispositivi sono stati disuutti privando di elettricità di ciascuna di queste lintt c't un inttrrunoft automatico. pronto
uno Stato dell'ovest dtgli Stati Uniti per moltt ~mant. a tagliare l'denricitil in caso di guasto. Quando un inte:rrurrore su
I computer controllano i dispositivi meccanici della rete a ogni una linea di uscita scatla. lutta l'energia elettrica che avrebbe rra-
livello: dagti enormi generatori alimentati da combustibili fossili o sponato fluisce verso le linee rimanenti. Non t difficilt immagina-
da uranio fino alle linee di trasmissiont che vediamo nellt strade. re che. nel caso in cui lUne le linee siano ai limiti della loro capa-
La maggior pant di qutsti computer usano sistemi operativi co- cità, un attacco informatico che 13gB metà delle linee di uscita può
muni come Windows e Linux. che sono vulnerabili aUe inOllSioni sovraccaricare le rimanenti.
quanto i computer degli utenti privati. Un codice di anacro Comt Questi interrunori sono stati controllati da dispositivi collegati a
5tuxnet è efficace per tre motivi: questi sistemi operativi implicita- mode.m rnggiungibili per teleFono dai tecnici. l numc.ri relativi non
mtnte si fidano dc:! fano che i programmi usati siano sicuri; spes- sono difficili da trovare: già trent'anni fa gli hacker avevano crea-
so hanno difetti che consentono un'inOllSione da pane di malware to programmi in grado di chiamare tuni i numeri in un commu-
(software progettati per infiltrarsi nei sistemi informatici e danneg- tatore telefonico e di registrare quelli a cui rispondono i moderno
giarli o rubare dati. N.d.t.); le caratteristiche degli impianti spesso I modem collegati agli interruttori di un circuito hanno un unico
non permenono l'uso delle difese già disponibili m(SS3ggio di risposta a una chiamata. che rivela la loro funzione.
Anche saptndo tuno questo, fino a poco tempo fa un proget- Questa circostanza, insieme con blande misure di autenticazione
tista di sistemi di controllo avrebbe giudicato impossibile un at- cht spesso difendono impianti del gc.nc.f'C:. comt quellt basate su
l'acro da rt:moto ai sistemi cruciali di un impianto proprio pe:rcht password facili da indovinare o quelle che addiritturn ne sono pri-
non sono direttamente collegati a Internet. Poi Stuxnet ha mostra- ve, rende possibile I"uso di questi modem per entrare: nella rete di
to cht anche It reti di controllo prive di connessione permanen- una sonostazione. Una volta dentro. si potrebbe cambiare la con-

CRONOLOGIA

Attacchi digitali, ApriJewoo


lXl ex impiegato oon
GeDDaio !WOS
U worm Stammer
eludere __ riesce
• •
00 ctI1l:o in sospeso
minacce fisiche oon oo'aZJenda ti ea infettare ti centrale
gestiooe deI'acqua ha ~ deII'impoanlO
Via Wl che gli impianti ildustnaIi vamo il rete aumen1llnO I nschi di attac- usalO parti di radio ru::Ieare Qavis·Besse, in
Chi aevastanti. Le Inlrusioni subite nei dieci anni passati mostrano che la rubate per inviare falsi Ohio. I worm si <IffoocIe
rete e1ettnea oon è rUlli'" PlI1tO \lUlnerallIle: quaiunQUe dispositivo con l.I1 comandi aI'~ dalromputercheha
Mano 2007
microchio PUÒ essere l.I1lJersag1io. QI san::o delle acque r1fetlalD alla rete
. . . . . _ . da d<Ml poi Pt!rsonaIe lleIlJlM'fTlO
nere delllueensIand.
statl.nitense simu&a un
La centrale nucleare Davis-~. in Australia, causando .. passa romputer che
atlaCa> inIormatia>
lo ""'""""'" di <:mtr-.o le ~
760.000 litri di .....in1llMto, mandando aI'in1llMto eIetlrlco
lleII'ldaho Nat>onal
fiLmI_
Iiquamo in parChi e
regione.
in tiIt diversi sistemi dì
siwez2a. All' epoca laboratory. " video del
leSt. denominato Aurora. è
l'lmp;amo "'" srolIega1D
stato PJi irMa10 in rnooo
daJIa rete elettrica.
non _ l O alla CNN.

~-----------<o>-------
2000 2001 2002 2003 2004 200S

92 Le Sci('uZC ~17 settembre 2011


figurazione del dispositivo in modo che sia ignorata una condizio- poraJi: in uno può essere: commercializzata l'energia per la distri-
ne pericolosa che altrimenti ponere:bbe un interrunore a protegge- buzione immediata e in un altro quella per la richiesi a di domani.
re gli equipaggiamenti. la divisione commerciale di un gestore deve avere disponibile un
O'altra pane non t deuo che i sistemi più recenti siano più si- nusso costante d'informazione in tempo reale dalla sua divisione
curi dei modem. Sempre di più. i nuovi dispositivi distribuiti nel- operativa per conclud~ affari in modo rapido e inteUigente. Vice-
le sottostazioni potrebbero comunicare tra loro con radio a bassa versa. iJ repano operativo deve sapere quanta energia produrre per
potenza, la cui ponata tuttavia va spesso oltre: i confini della sot- soddisfare gli ordini che arrivano alla divisione commerciale. Ed (-
tostazione. Chi anacca può raggiungere la rete nascondendosi con proprio questo il punto debole. Un hacker potrebbe penetrare nella
il suo computer nei boschi circostanti. le reti Wi-Fi criptate sono rete comme:rriale. sottrarre nomi utente e pa.ssword e usare:: queste
più si~ ma un attacco sofisticato può violare la crittografia gra- identità rubate per accedere ai netwol'k operativi.
zie a programmi già disponibili. In queste condizioni. si può met- Altri attacchi potrebbero diffondersi sfruttando piccoli program-
tere in atto un attacco mou-in-lhe-middJe in cui le comunicazioni mi chiamati scripl inclusi nei file. Questi script sono molto diffusi.
tra due dispositivi sono intttee:ttate o in cui tali dispositivi sono in- per esempio i file PDF contengono spesso script che aiutano la vi-
gannati ad accetta.re come Icginimo il computerdell'intNSO, Cosi. sualizzazione del contenuto. ma sono anche un pericolo. Una so-
il malimenzionato può inviare messaggi fraudolenti per ingannare cietà che si occupa di sicurezza infonnatica ha recememente sti-
gli interrunori del circuito e fame scattare alcuni con l'obiettivo di mato che più del 60 per cento di tuni gli attacchi mirati usa script
sovraccaricare le altre linee oppure assicurandosi che non scanino nascosti in file PDF: la semplice lettura di un file canotlO può con-
ncl COniO di un 'emergenza. sentire ra~ al vostro computer da pane di un hacker.
Una volla che un intruso o un maJware si t entrato nd sistema Si consideri ripotetico caso in cui un potenziale aggressore en-
che aveva puntato, come primo passo di solito tenta di diffondersi tri nel sito web di un venditore di programmj e sostituisca un ma-
il più possibile. Ancora una volta. Sruxnet illustra alcune di queste nuale 00 line con uno fraudolento simile al primo. l'aggressore tc-
strategie: prolifera usando un meccanismo del sistema operativo lematico poi invia a un ingegnere dell'impianto c1etOico un'c-mai!
denominaro outoe.rec: ogni volta che un utente effettua i11og-ill, i contraffatta che induce la vittima a scaricare e ad aprire il manuale
computer con sistema operativo Windows leggono ed eseguono il fraudolento. Andando on Hnc per scaricare un manuale aggiorna-
file AUTOEXEC.BAT. Tipicamente. il programma localizza i driver to. !'inconsapevole ingegnere apre le pone del suo impianto a un
della stampante ed ~ue una scansione per la ricerca di virus o Cavallo di Troia. Una volta all·interno. comincia l'anacco.
altre funzioni di base. Inoltre. Windows assume che qualsiasi pro-
gramma con il nome corretto sia affidabile. Gli hacker quindi ccr- CcrCIL e distruggi
eano il modo di alte... re il file AUTDEXEC.BAT in modo che ese- Un intruso in una rete di controlJo può inviare comandi con ri-
gua il codice fraudolento. sultati potenzialmente devastanti. Nel 2007 il Oepanment of Ho-
l'aggressore può anche usare metodi più astuTi che sfnmano meland Security, responsabile delle sicurezza interna degli Stati
l'economia dell'industria elettrica. A causa della deregolamenta- Uniti, ha condono un attacco all'ldaho National Laboratory con
zione, negli Stati Uniti diversi gestori in concorrenza condivido- nome in codice Aurora. Durante l'esercitazione. il ricercatore nel-
no la responsabilità del funzionamento della rete e renergia elet· le vesti di un hacker si è fano strada in una rete connessa a un gc-
trica è generata. trasmessa e distribuita grazie a contrani ottenuti neratore di potenza di medie dimensioni. che come l'Utti i genera-
con aste on Une. Questi mercati operano a molteplici scale tem- tori produce corrente alternata a 60 cicli al secondo. A ogni ciclo.
i! flusso di elettroni comincia a muoversi in una direzione. invene
in senso e ritorna al suo stato originario. n generatore quindi deve
muovere gli e1enroni nella stessa direzione ed esattamente in fase
GennaiolW08 A.priIeW09
con il T'tStO della rete.
lk1fl.ruionarlo di alto Il.WaIl Streef
grado della CIA r1YeIa Jaumal· riporta che Durante l'anacco Aurora. il nostro hacker ha inviato coman-
che gli hacker hamo _ illonnabdle di di on/off in rapida successionc agli inrernmori di un generatore di
_lOdi lTequer<e .cm. Russl3 e aJtn prova, mettendolo fuori fase rispetto alla rete: questa funzionava
mpianti Slluati lwri paesi-, sooo rk.tscite a in un st:nso e il ge.naatore ndI·altro. In effeni.l'inerzia meccanica
llagli SIa l.Wti a peneIIaIe nel SlSlBma del generatore e andata contro rinerzia eletnica ddla rete. perden-
.--di_. della rete eleflrica do il confronto. In un video viene mOStrata renorme macchina di
_l!!llIlO
Almeno in un caso gli
in grado
dogi Slati lk1Iti
lasciando prograITVB
OttobrelWlO
Foozionari deIa
sicu'ez2a naoonale di
acciaio sobbalzare come se un treno avesse investito l'edificio. In
pochi secondi. l'ambiente si t riempito di fumo.
di i1tMompere la "grado di
fornitura di energoa danneggiare i
ran. indonesla e a!tJi Gli equipaggiamenti industriali possono rompersi anche quan-
paesi rffe!isalOO la do sono spinti ollTe i loro limiti: quando girano troppo veloce-
eleflrica a dMlr.le città lu1zionameoIO
scopertadelwus mente. le centrifughe si disintegrano. In modo simile, un aggresso-
(0011 citate). del sistema.

_II
S1uxref. progeltalO re potrt:bbe indurre un generatore elettrico a produrre un picco di
specilicamente per energia che supera il limite di ciò che le linee di trasmissione pos-
interleri'e con I sastemi sono sopportare. l'eccesso di energia dovrebbe dunque essere dis-
di comroIlo
sipam sono forma di calore, ma se i protraesse per un tempo suf-
realizzati da Siemens.
ficientemente lungo potrebbe causare un cedimento e infine una
fusione.. Se la linea danneggiata e a conTatto con qualcosa - un al-
-----<o>---<o>----~ bero, un pannello pubblicitario o un edificio - potrebbe creare un
2006 2007 2008 2009 2010 2011 enorme conocircuilo.
I relè di protezione possono prevenire questi inconvenienti. ma

www.lc~i(.nz(..il Le Scienze 93
Buchi nella rete (elettrica)
Una moderna rete elettrica si regge su un complesso equilibrio tra la quan- nessun singolo componente lavori oltre i limiti. Una qualunque di Queste
tità di energia necessaria alla socieUl e Quella prodotta da una centrale. De- componenti potrebbe essere oggetto di attenzIone da parte di malìntenzio-
cine di componenti gestiscono il flusso di e+ettroOl su distanze di centIna- nati. Di seguito sono riportati alcuni dei punti sensibili più problematici e i
ia di chilometri, mettendo in fase le correnti alternate e assicurandosi che modl!n cui potrebbero essere compromessi.

Canali di comunicazione
(connessioni Internet
o linee telefoniche)

Unee elettriche

CanaJldI
comun:lcazlooe
Sottostazlone La Stallooe di controllo deve
Stazione di distribuzione avere infOfrTlaZlOlli in lempo
Stazione Sottostazlone dlcon_Uo ~I'ultimo passaggio prima reale su quanto sta
di generazione di tnuml8slone centri nevralg"; della che ,'elettricità arrM arl'utenza avvenenckl in ogni punto del
Non importa quale sia la fome La corrente e1etbica che rete elennca, le stazioni finale, queste sottostalooi processo in modo che il
energetica - carbone. uranio esce dalle stazioni di di controllo ne raccolgono l'elettrldtà che persooale tecnico possa.
o Sole -la corrente alternata generanone ha una monitorano te condizIOni. proviene da differenti centrali prendere decisiofll rapide.
che entra della rele elettrica tensione elevata per evitare Sono anche l punti In cui e la Indirtz1ano a decine o Hacker con accesso a
degli Stall Uniti deve avere perdite dovute alla la fornitura di corrente centinala di linee minexi.le migliaia di COITlLWlI computer
una frequenza di 60 cicli al resistenza elettrica lungo il deve cooispondere alla stazioni più recenti possono collegati in una botnet
secondo edeve entrare perc:oo;o: le sottostazioni di domanda. Ouando la essere eq;ipaggiate con potrebbero costringere
perfettamente in fase con il trasmissione SQ'X) ~ primo domanda cresce, dispositivi di comunicazlone queste macchine a inviare
resto della rele. Un hacker passaggio per abbassare la crescono anche i COSti; senza fili: segnali radio o messaggi in grado di
potrebbe Inviare istruzioot a lensione. Molte delle staziooi un geslOfe può quindi Wi·Fi. Un hacker nascosto interrompere Il consueto
un generatore affInché più vecchie hanno modem aumentare la fornitura. Si fuorj della slaZJOne potrebbe traffico del network. Questo
produca energia elettrica collegati alle linee telelonid1e suppone che il centro intercettare il traffico e inviare npo di attaeehl definiti
sfasata rispetto alla rete che i tecnici chiamano per la operativo della stazione comandi fraudolenti agli denial-of·service potrebbero
elettrica: è un po' come manutenzilne. Gli hacker non sta collegalo a equipaggiamenti. indurre gli addetti al controllo
mettere la retromarcia mentre possono usare qL<!SIi Intemet, menlre lo è la a prendere decisioni suUa
si sta percorrendo una strada lisposrtJYi per avere accesso divisione commerciale, in base di informazioni non
a 80 chilometri all'ora. Il ecambiare parametri di cui un hacker potrebbe agglOffiate: sarebbe un po'
generatore, come la lunzlOllamento cruciali penetrare e sfruttame i come guidare un automobile
trasmissione di un'auto. collegamenti con l'unità vedendo un'immagIne della
finirebbe per fOOdere. ()J)eI'3tiva per infettare i strada acquisita dieci
fumando vistosamente. sistemi di controllo cntici. secondi prima.

un anacco infomlarico potrebbe interferire con il loro funziona- stazionj sono responsabili del monitoraggio di centinaia di sono-
mento, producendo un danno. Inoltre. un anacco potrebbe alterare stazioni cosuuire sul tenirorio.
!'informazione direna a una stazione di controllo, impedendo agli La comunicazione di dati tra stazione di controllo e sorrostazio-
operatori di sapere che qualcosa non va. come in quei film in cui i ni è basata su protocolli specifici che possono essere vulnerdbililn
criminali inviano false immagini a chi è di guardia. un al1acco man-inlhe-middle, un hacker può inserire un messag-
Anche le stazioni di controllo, stanze con grandi schermi simi- gio o modificame uno che guasti uno o entrambi i computer. Un
li alla _stanza dei bononi_ del dottor Stranamore. sono vulnerabi- aggressore potrebbe anche ce.rcare solo di inserire un messaggio
li agli attacchi. Gli operatori della stazione di controllo usa.no gli formattato in modo opponuno ma fuori contesto, un nOli sequitur
schermi per monitorare i dati raccolti dalle sonostazioni a cui poi digitale in grado di determinare un guaSTO della macchina.
inviano i comandi per cambiarne le impostazioni. Spesso queste Gli aggressori potrebbero anche ce.rcare di ritardare i messaggi

9-1- lA' SciCl'l1.c ,;17 ~·tlcmbr(> 2011


chc viaggiano rra stazioni di controllo e sorrostazioni. Di solito il {licade" che indica da dove arriva il messaggio, a chi è indirizza-
ritardo tra una misurdzione del nusso di elerrricità della sonosta- to c quale protocollo è usato per interpretarlo. Sulla base di questa
zione e l'elaborazione dello stesso dato da pane della stazione di informazione, il fuewall permene ad alcuni messaggi di passare
controllo è limitato. altrimenti sarebbe come guidare un'auto ve- mentre altri vengono bloccati. Il lavoro dei responsabili delle va-
dendo solo dove si era dieci secondi prima. Questo tipo di mancato lidazionj è rendere sicuri centinaia di firewall. assicurando che un
controllo della situazione in tempo reale ha contribuito al blackout impianto sia configurato correttamente e non lasci passare, né in
dci nord-est degli Stati Uniti del 20tH. entrata né in uscita. traffico indesiderato. Tipicamente. chi si occu-
Molti di questi anacchj non richk'(iono programmi sofisticati co- pa delle validazioni identifica alcuni aspetti critici. controlla i fi-
me Stuxnet, ma semplil'emcme gli strumenti standard di un hacker. le di configurazione del firewal1. cerca di simulart" i modi in cui un
Per esempio. spesso gli hacker assumono il comando di reti forma- hacker potrebbe violare il firewall
te da migliaia o anche da milioni di comuni computer (denomina- Tunavia, i firewall sono tanto complcssi che è difficile analiz-
te bornet) che istruiscono a eseguire le loro istruzioni. Il più sempli- zarli in modo completo: in questo possono venire in aiuto alcuni
ce tipo di anacco bornet inonda un sito web con mcssaggi fasulli programmi. Il nostro gruppo dcll1Jniversità dcll'minois a Urbana-
bloccando o rallentando l'usuale nusso di informazioni. Questi at- Champaign ha sviluppato il NetWork A = Policy Toni, program-
tacchi, chiamati drlliol oJ srn';cr. potrebbero anche essere usati per ma che ora è usato sia dai gestori sia dai consulenti per la valuta-
rallentare il traffico tra stazione di controUo e sonostazioni. zione della sicurezza. Questo programma. che non deve collegarsi
Le botnet potrebbero menere radici negli stessi computer del- alla rete perché necessita solo dei fIle dj configurazione dci firewaJI
le sonostazioni. Nel 2009 la bOlDet Confickcr si è infùtrata in dje- dell'impianto, ha già permesso di trovare diverse strategie che p0-
ci milioni di computer: chi la controllava avrebbe pOtuto cancella- trebbero essere sfnmate dagli aggressori.
re il disco rigido di un qualsiasi computer collegato al neTWork. se Il Department of Energy degli Stati Uniti ha elaboralO una ta-
solo l'avesse voluto. Allo stesso modo. una botnet come Conficker bella di marcia che definisce una strategia con cui migliordrt la si-
avrebbe POtutO entran:' in alcune sonostazioni della rete elettrica e curezza della rete elenrica entro il 2016. Un obienivo specifico è
chj la controllava avrebbe potuto ordinart" qualunque cosa in ogni realizzare un sistema in grado di riconoscere un tentativo di intru-
momento. Secondo uno studio del 2004 deLla Pennsylvania Sta- sione e di reagire in modo automatico che avrebbe bloccato un vi-
te Universiry e del NationaJ Rcnewablc Energy Laboratory, la scel- rus come Sruxnet non appena uscito dalla chi avena usa. Ma un
ta ancnta di poche stazioni - circa il 2 per cento, o 200 in tota- sistema operativo come può sapere di quali programmi fidarsi?
le - avrebbe messo fuori uso il 60 per cento della rete elettrica. Per Una soluzione riguarda una tl'enita crittografica denominata
provocart" un blackout nazionaJe. è sufficienre 1'8 per tento. funzione llash a senso unico. Una funzione hash prende un nu-
mero incredibilmente alto, per esempio tutti gli 1 e gli O del pro-
Che cosa IiI re gramnla, e lo convene in un numero più piccolo. che serve da .fir-
Quando viene a conoscenza dj un possibile problema di sicu- ma_o Poiché' i programmi sono di grandi dimensioni, è altamente
rezza di Windows, Microsoft normalmente distribuisce un ag- improbabile che due programmi differenti diano la stessa firma. Si
giornamento (porcll). Singoli utenti e aziende in tuno il mondo immagini chc ogni programma che intenda _girare_ su un siste-
aggiornano il loro software e si proteggono dalla minaccia. Sfortu- ma debba per prima cosa essere analizzalO da una funzione hash.
natamente. sulla rete elettrica le cose non sono cosi semplici. La sua fimla è confromata con un elenco di riferimento: se il con-
Mentre la rete elettrica usa lo stesso tipo di hardware e di softwa- fromo non va a buon fine il programma è bloccato.
re: che usa il resto del mondo, i responsabili delle centrali elettriche Il Depanrnent ofEnergy raccomanda anche altre misure. che ri-
non possono sempbcemente predisporre una patch per un difeno guardano per esempio la sicurezza fisica delle stazioni di lavoro (si
rilevato in un programma. Il sistema di conrrolJo della rete non può pensi ai chip nei tesserini di identificazione). e sottolinea anche la
essere escluso per manutenzione per rrc ore ogni settimana: deve necessità di un controllo più streno sulla comunicazione tra i di-
funzionare in modo continuativo. Gli operatori della rete deltrica spositivi all'interno della rete. La dimostrazione di Aurora del 2007
nutrono anche un conservatorismo profondamente radicato. Le reti ha coinvolto un dispositivo fraudolento in grado di ingannare il
dj controllo sono state attive da molto tempo. e gli operatori hanno dispositivo di controllo di un generatore facendogli credere che
ormai un metodo di lavoro consolidato. Per questo tendono a evi- queUi inviati fossero comandi degli uffici competenti: il risultato è
tare qualunque cosa possa minacciare la disponibilità della rete o stata la distruzione del general'Ore.
possa interferire con le operazioni ordinarie. Si trana di passi imponati, che richiederanno tempo. denaro e
Di fronte a un pericolo reale e imminente. la Nonh American risorse. Se intendiamo proseguire sulla strada dj una rete detLrica
Electric Re1iability Corporation (NERe), un'associazione che riuni- più sicura nei prossimi dieci anni. occorre mantenere il passo, spe-
sce operatori di rete. ha predisposto un insieme di misure per pro- rando che il tempo sia sufficiente. •
teggere l'infrastruttura crilica. Ora agli impianti viene richjesto di
identificare i loro aspetti critici e di dimostrare. nel corso di valu- PER \PI k
tazioni validate dalla stcssa NERe. che possono impedire un acces-
Roadrnap to Secure Contro! Systems in the Energy Sector. tlSeflhauer J. e altri,
so non aUlorizzato. Purrroppo, le valutazioni in materia di sicurez-
Energetics _ . geomiO 2006. www.oe."""llY.govlllocumen1sandMediaI
za. come quelle finanziarie. non possono essere esaustive. Quando roadmap.pdf.
si scende nel dettaglio, lo si fa solo in modo mirdto, anche per una
Security of Crit:icaI Contro! Systems Sparks Concern. Geer O.. in -IEEE Compul.ef-,
forma di condiscendenza. VoI. 39. n. 1, pp. 20-23, gemak) 2006.
La strategia di protezione stabilisce un perimetro di sicurez- Trustworthy Cyber Infrastructure far the Power Grid. Progetto di rK:erca: di dwerse
za elenronico. una sona di linea di Maginot telematica. La prima unrversità finanziato dallo U.S. Department 01 Energy, www.tclpg.org.
linea di difesa è il jìrclVali. un dispositivo attraverso cui devono What ls the Electric Grid, and What Ate Some Challenges It. Faces? U.s.
passare i messaggi elettronici. Ogni ml'SSaggio ha un'intestazione Departmeot al Energy, www.eiadoe.gov/energr-in_brieUpower-urid.chn.

\\ ww.lescicnl,c.i1 l....c SciCIl1.e 95


Coordinate

DecessI da
incidenti nella
produzione
di energia"
(ogm 100 gigawatl
di elettricità
generata
per un anno)

~roekrttrico
0,27
I combustibili fossili hanno
un prezzo anche in vite umane
Nucleare
0,73 Gli incidenti mortali che negli ultimi tempi hanno coin-
volto reanori nucleari, pianafonne petrolifere e miniere di
carbone ci ricordano che lune le forme di energia compor-
tano molti rischi. Secondo i dati raccolti dal Paul Scher-
rer Institut. in Svizzera. studiando oltre 1800 incidenti
avvenuti nel mondo in circa trent'anni, nei paesi svilup-
pati i pericoli maggiori vengono dal carbone (in basso a
sinisrra). Per il carbone. la maggior pane degli incidenti
awiene nelle miniere; per il petrolio e il gas durante la di-
stribuzione; per il nucleare le maggiori imputate sono le
centrali (barre ;'1 arancionr).
n numero più elevato di vittime si registra nei paesi in
via di sviluppo, dove le nomlative sono meno rigorose. le
condizioni di lavoro piu scadenti c la minore meccanizza-
zione aumenta le attività manuali pericolose.
Tunavia. la percentuale di gran lunga più ampia di vitc
umane perdutc non dipende dagli incidenti. ma dall'inqui-
namento. Che fa dei combustibili fossili la fonna di energia
più pericolosa in assoluto.
Marie FiscJlelti

• • I decessi IiguarcI<n:ll paesi OCSE


e inCidellti lrcIYI ctJn llImllno
Fotovo!taJco"" ck1QUC 'Iittime. NegIIIncidInti
0,02 ru:IeaI1 non è lnc:Iu!o ~
1I~, resplll'S3bile


Geotennico
li runerose rmti enlI,
e qJeIlo Il Fl.NJst*na. N
eli bilardo non è ancora
deftMiwo.

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www.lcscicllzc-it
Rudi matematici
dì Rodotfo aerico, Piero Fabbri e Francesca Ortenzjo

Tre cartoline da Zanzibar


re è un gran bel numero: lo sostengono implicita- Alice è in vacanza, ma riesce a

T mente molte costruzioni dell'uomo. ideali o meno.


le religioni. che abbondano di Lrinità e trimuni: la
scienza delle costruzionj, che da sempre basa le sue
strutture suU'indefonnabilità dei triangoli, visto che
i poligoni di ordine maggiore si deformano con vergognosa faci-
Iilà. come sa chiunque abbia provato a unire in quadrato quat-
tro barrette del meccano; le alleanze militari. che quando toccano
movimentare le giornate di Rudy e Piotr
grazie alla posta aerea e a un gioco
che prevede il lancio di una moneta
il numero magico) riescono a mandare al massacro il mondo in-
tero; i consigli d'amministrazione. che amano un numero dispari
di sedie per evitare stalli da pareggio decisionale e un numero bas-
so di commensali attorno alla tona da spartire. E lo sanno benis-
simo anche i Rudi. che ritsCOno a combinare qualcosa solo finch~
sono a ranghi completi. e si sciolgono come struno al Sole quando
manca qualche elem~nto. Specie st relemento mancante è Alice.
Piotr van:a la soglia, assordato dal silenzio inusuale, e vrde Ru-
dy seduto sul divano invece che al suo tavolo di lavoro. Sta ro-
teando tre cartoline illustrate. Icggendone alternativamente il te-
sto. dimentico deJrubriacarura di azzurro che si intravede nclle
foro: se lo facesse solo un epsilOlI pio velocemente, pio che di let-
tura si dovrebbe parlare dj esercizio di giocoleria.
• Perdinci. anche stavolta arrivo per secondo e non ultimo! La
mia puntualità sta migliorando di giorno in giorno!•.
Rudy non solleva neppure lo sguardo, continuando ad analiz-
zare le cartoline. Risponde con una voce di un'orrava pio bassa del
soUto.
•Tu riusciresti ad arrivare ultimo anche aH'albergo di Cantor.
demolendo definitivamente: la teoria degli alcph. Non è la puntua-
lità che migliora. è la memoria che peggiora: è la terza volta in due
giorni che ti dimentichi che Alice i: in vacanza. Sei anivaro glorio-
samente ultimo anche oggi, benché secondo•.
cAh. già - riconosce Doc. guardandosi intorno - e quando man-
ca Alice sparisce perfino la gana. Chissà dove si nasconde. e co-
me fa a svuotare comunque le ciotole, senza farsi vedere. Beh, dai!
Guarda il lato buono deUa cosa: nOD ho vie di fuga, potrai angu- un gioco a due esiste una strategia vincente, allora questa deve es-
stianni con runa tranquillità con problemi e giochi reroci, perfino sere del primo giocatore-.
di probabilità•. _Ah! Beh, anche se vale solo nei giochi a mosse alternate. la di-
.Non parlanni di giochi. E neanche di probabilità•. mostrazione è davvero elegante, non puoi negarlo. È pura logica:
• Uh. la cosa è grave.. Detta da te. una frase del genere suona co- se esistesse una strategia vincente per il secondo giocatore. al pri-
me una bestemmia in una cattedrale-. mo basterebbe rare una prima mossa inutile. costringendo di fat-
Rudy ha finalmente posato sul djvano le lrt cartoline, lascian- to ravversario a giocare per primo e quindi applicando la strategia
dole bene allineate una dopo raltra. vincente del secondo... Bello. no? .
•Per quanto riguarda i giochi. dipende dal rano che ogni tanto .No. Mi ricorda !'impiccagione imprevedibile: il secondo gio-
M
rimugino quel teorema antipatico..... catore, una volta costretto a giocare per Mprimo . potrebbe a sua
.Di batemmia in bestemmia... Tu cbedefinisci un teorema anti- volta fare una mossa inutile, restituendo il favore: al nemico. E poi
patico? M(urioSfT alld curiose;, come direbbe un'altra Alice-. presuppone che si possano sempre fare davvero Mmosse inutiW.
•Già. E proprio Alice. la nostra. non quella di Carroll. è la causa cosa che non è deno sia possibile. specie se la strategia i: applicata
della mja seconda arrabbiatura. Ci ha mandato questa roba., dke il da entrambi. Sono come due ddisti in surplac.T: alla fine qualcuno
Gc, indicando le canoline. deve per forza scattare e panire. no? .
•Una cosa per volta. Qual è il teorema antipatico?. .Boh. non lo so. O meglio. ho capito l'origine della prima arrab-
_Quello che piace a te, no? Affinità elettive anche ncll'antipa- biatura. la seconda?.
ria•. Rudy si concede un sogghjgno.•QueUo che sostiene che se in _Qucste tre canoline. Arrivano da Treccia. che mi figuro a trec-

98 Lc&icm'.c .'\17 sctlclllbr'(' 2011


La soluzione del prot:Mema esposto in queste pagine sarà pubblicata in forma breve sul numero di ottobre e in fama estesa sul nostro SItO: www.Iesdenze.It.
Potete mandare le vostre risposte aD 'indirizzo e-mai(: flJdiCtescienze.it.

IL PROBI~EMA DI AGOSTO

riabile. ctl_
Il mese scorso paI1avamo di lnl strano..-llalIe gambe • lunghezza va-
in QUaIl10 tempo si potessero _ r e tutte le possilll-
Il posiZIOni stabii. se indld1iamo rallezza delle QuattIO gambe ero a,. a,.
Ricordando che.
A=5,(n +1)+5,(n)

S,(n)~ n(n+l)(2n+l)
a...
8:1, SI nota che una combinalJOOe delle altezze è stabile se e so6o se
= a..
" + a, a, + pen:hé i due pun~ medi tra aJtezze apposte deYono es- 6
....e sullo stesso poano passante per i quattro pooti di -'llllio. si avrà che Rudy, con 1()() altezze possibili per gamba, dovrà provare
Indichiamo ero 5, (" la somma del pnn1l n quadrati (1 + 4 + 9 + + n'); 686.901 poSIZioni. Impegnando cinque mlnun per ciascuna ponera a ter·
~ dimostra che i numero delle so"woni stllliIi del tavolo è data da: mll'l6 il suo compitD in 6 anrlI, 195 QIOrT1I, 1 aa e 45 mll1Uti

da sciolta e spaparanzata sulle bianche spiagge equatoriali. Te le .E che cavolo. ci si mene anche Ici. adesso? E via posta aerea.
leggi da solo o vuoi che le declami?. poi ... Dk, ho giusto un 50 centesimi che...•.
•Declama. declama: ci hai messo una vita a mencrle in ordine. clino: la rcrz.a arriva al nocciolo: MOgnuno scelga una sequen-
io lo sfascerei subito. Anzi. rncnrre leggi vado a mettere in disordi- za di t:n: lanci. per esempio testa-testa-testa o croce-test:a-croce. o
ne il frigo. generando qualche casuale lacuna nella griglia ordina- quello che vi pare. Continuate a ~ la moneta fino quando non
ta delle lattine di birra•. si verifica una delle due sequenze. Ovviamente. vince chi aveva
.Vengono da Zanzibar. Questa è la prima: MMi sembra di veder- proposto quella sequenza... M •.
vi. larveggianti nell'afa di fine estate metropolitana. Scommetto .Fine della ferza cartolina?.
che approfitterete deUa mia assenza per lanciarvi in sopraffini pro- .Oh. beh. più o meno... Ma ti rendi conto? Propone un gioco di
blemi probabilistici: da pane mia. l'unico valore atteso che mi in- probabilità! lei. a me! O lnnpora. o mores!•.
teressa è quello dci grado di abbronzatura da qui alla fine delle va- .Ubm... Secondo me mi nascondi qualcosa. Gc. ..•.
canze": Fine prima cartolina•. .Che cosa vai a pensare? Piuttosto. dove hai messo quel 50 cen-
.Sm la ragazza ci conosce. direi. Ma che c'è da arrabbiarsi?. tesimi? Giochiamo sul serio. senza analisi. per una volta. dai! Ctu
«Aspetta. Seconda cartolina: MAnzi. sono così beata, a latitudi· perde paga stasera in pizzeria: io punto su testa-testa-eroce. Tu?
ne zero. che voglio rcgalarvi un quesito. Doc. tira Fuori una mone- Dai. forza! •.
ta. che di quelle di Rudy non mi fido: ha la più grossa collezione Doc guarda perplesso la sua misera e onestissima moneta.
mondiale di monete a doppia testa o con baricentro scentrato...
W

• .Uhm... E va bene. Ma solo se mi fai leggeR' la fine della terza


Fine seconda canolina •. cartolina...•.

ww\\.lcscicllzc.it Le CiellZ(' 99
Libri & tempo libero

Il lungo cammino dell'algebra


Ignote Quantità
dì John Defbyshire
BoIati 1!ofir9hieli, Tomo. 201,. pp. 360 (euro 25.00)

arnie. parole. parole: si può rimanere sconttnati a

P leggere con occhi moderni i tranati di matematica di


epoca antica e medievale. scritti sia in OccidBltc sia
in Oriente. abituati come siamo a espressioni alge-
briche come ar + b - O. Le equazioni di primo grado
(' così pure i polinorni o le equazioni di grado superiore fanno or-
mai pane del nostro .inconscio collettivo., come si azzarda a dire
John Dcrbyshirr in questa nuova storia dell'algebra.
Proprio la se:mplicita formale è. come spesso accade nella scien-
za. il punto di arrivo di un lungo percorso intellettuale. Rirostruir-
e
lo a posteriori un'impll33 titanica. che Don può fare a meno di
proced~ per grandi salti. soffennandosi solo sulle epoche e sulle
personalità più eminenti. almeno se si ba un intento divuJgativo.
Gli albori della disciplina si confondono con quelli della st~
civiltà: i primi 3Cttnni di una proto-algebra si possono trovare in-
fatti nelle tavolette cuneifonni babilonesi de1tempo di Hammura-
bi. lT3 il XIX e il XVIlI secolo a,C.. che riponano problemi matema-
lici usando il linguaggio natu.ra.le. Non diversa è la situazione nella
civilt:i egizia. almeno da quanlO si evince dall'analisi del.papiro di
Ahmes» (1600 a.c. circa), il cui Problt>ma 24 recila: -Una quanti-
tà aggiunta a un quano di se stessa fa 15_:.r +.r/4 - 15, scriverem-
mo in termini moderni. E non si trana di una semplice diffcrl"nza
di norazione. ~ Ahmes non può farl" altro che C'erca~ una soluzio-
ne per tentativi successivi.
Non ci sono grossi progressi nepp~ con la civihà greca. i cui
matematici eccellevano nelle discipline geometriche ma evilavano
di porre i problemi in termini algebrici. Per più sostanziosi progr<s-
si lungo la strada che ponerà all'algebra moderna bisogna arriva-
rl" a Diofanto, matematico greco vissuto tra H ili e il fV secolo d,C.,
spesso indicato nei manuali come il padrl" della disciplina. Anche se si. i progressi algebrici vanno di pari passo con un altro risulta-
chiaramente non ha senso stabilire la paternilà assoluta di un'idea. la più propriamente aritmetico: l'uso dei numeri immaginari, che
data la sporadicità delle testimonianze scrine risalenti a un'epoca già avevano fano capolino nei trattati dclIo stesso Cardano e di
cosi remota. l'opera di Diofanto spicca soprattutto per il primo uso Rarael Bombelli.
documentato di un simbolo per rincognita. una svolta teorica cru- Usimbolismo letterale moderno introdono da Vihe e Descan.es
ciale che pe.rò non e mutuata nclIe epoche successive. Addirittu- semplificò rutto H lavoro matematico successivo _dando sollievo
ra sei secoli dopo non ne fa ancora uso al-Khwarizmi, matematico all'immaginazione>. come dice bene Derbysbin:. aprendo la strada
vissuto a Baghdad nel IX serolo d.C. che nel suo lavoro sui numera- all'esplorazione di nuovi territori di ricerca come quello dell'ana-
li indiani introduce alt:r'e due strumenti fondamentali. la nOlazione lisi infinitesimale da pane di Nc:wlOn e Lcibniz nel Seicento. men-
decimale e il moderno sistema aritmetico posizionale. che divente- tre l'algebra restava in qualche modo alla finestra. Rimaneva da
ranno patrimonio anche dell'Occidente grazie alle traduzioni suc- trovare la soluzione per le equazioni di ordine superiore al quano,
cessive. a cui si devono. tra l'altro. gli etimi di algoritmo (-secondo un'imp~ in cui si cimentarono !'italiano Paolo Ruffini e il nor·
al-Khwarizmi...t in latino suona infatti c.Dirit Algorithmi....) e di al- vegose Niels Henrik Abel nei primi decenni dell'Onocenlo.
gebra (da al-gabr: unione. connessione. completamento), n resto t storia recente; va da sé quindi che anche nella rrana-
Per arriva.J'C a un uso stabile del simbolismo letterale occorre at- zione si proceda verso livelli di astrazione semprl" maggiori, con
tendeJ'(" fino alle opcrr di François Viète (1540-1603) e René Ocs- un simbolismo matematico assai piu complicato. Ma l'idea di fon-
canes (1596-1650). passando per altri 700 anni di alterne fortu- do t già in qualche modo tracciata: l'eleganza della notazione è in-
ne per l'evoluzione delralgebra. punteggiati dai risultati onenuti dicativa di un'elevata chiartzza di pensiero, E risolvere facilmente i
in Italia da personalità di spicco come Fibonacci. nd Duecento. e vecchi problemi significa essere pronti a immaginarne di nuovi.
Cardano e Tartaglia nel Cinquecento, NegH scritti dei due fTance- Fo/roOaudi

100 Le Scienze ,jli settembre 2011


Ritratto del padre del la gTavità, Luce per la fisica
su un ramo del
tra scienza, alchimia e teologia Lago di Como
Il contributo dì tsaac Newton alla sctenza è incommensurabile. e In questo li- La passIone per la luce accen-
bro uoo dei maggiori S1llrici dello saen2iato britannico ne scrive 1m breW blo- de la prima edizione del Festi-
grafia impeccabile e moIID interessante, Niccolò Gulcciardmi, protessere dì sto- val della fisica, che si tiene aVa-
ria della scienzJlal'lk1iYer.lità degfi Studi d Bergamo, parte dalla _ degli renna, sul Lago di Como, dal 16
archM -segreti- newtoniani, awenuta negli ami trenta, in cui in CJPI))SiZìu le al settembre al l ' ottobre. L'even-
NewIDn proIagonisla dola rivoluzione scientifica ernetlJO UNewIDn mago, alchi- to è ospitato nella splendida Vil-
mista e leoIogo che discute d trasmutazione di metalli e deIJo spintD della na- la Monastero, sede dì una delle
tura usando _ aichemlcI. Lo scalpore 5USdtato da d1i all'epoca sostenne più prestlglose scu~e Interna-
che NewIDn non fosse il primo sclenziato..-.no ma -l'ultimo dei maghi- co- ZIOnali di fisica in Italia (la SCoo-
me scrisse il grande economista britannico del XX secolo John Maynard Key- la intemazionale di fisica -Enrico
nes, è oggi rientrato. Cosi Guicclanjnj può riconlUre il diIlat1itD sui.OJe New-
ton- al giusto cootesto storico e culturale.
NewIDn _ cosi una persona la cui immagine, che può apparire tanto stra-
na se paragonata a quella degi saen2iati conJemporar1ei, non era insolita per la
sua epoca.Anzi, le sue oontradciZioni ci inustrano proprio una scienza molto di-
versa rispetto a quella di oggi, in culi prolliemi della matemalJca o deil'astrooo-
mia eraoo legati a temi culturali peculiari. Come scrisse Newton, -filosofando I
geometri ed esertitando la geometria i filosofi, onemamo, invece di congetture
NewtOll e cose probabili, che si smerciano ovunque, una scienza della natura finalmen-
di Niccolò Gulcclanllnl
te confermata con la più alta evidenza-o Guicdardini aiuta a liYedere Newton in
Canx:cJ, Roma, 201"
un contesto in cui l problemi sclentffid sono indissolubilmente legati a quelli fi-
pp. 240 (,"IO 16,00)
losofici e culturali.
Alessandro DeIIanti

Ferml-), in collaborazione con la

lmpegllo civile di un naturalista Società italiana di fISica.


Passion !or light, passione per la
luce. è il tema dell'evento, e 01·
nell'Italia risorgimentale tre alle ricefche riguardanti la lu-
ce come fenomeno fÌSlCO, a cui è
1150 anni dell'l)lità d'italia coòllcidol " con l'affermaJSi di un IT1OYimento cuIlu- dedicato un wori<sttop in apertura
rale alimentato dalle nuove teorie sdentifiche come il déi(W;nismo, da 1fV1OY3- con saenziati di fama interna.zKr
zioni tecnologk:he edaJl'awentodeH'induslria. Un mDYimentD che quando l'ita- naie e due premi NoòeI ~
lia raggiungeva l'unità stava investendo in poeno tutta l'Wopa e che è reso con Haensch e Claude Cohen-Tan-
efficacia nella biografia d uoo degli scienziati dell'Ottocento che hanno vissu- noudiij, la metafora del rapporto
to in pieno Quell'esperienza: Michele LBssooa, _ I O di molte arri, di HI- tra luce e ombra lega aIlri appun-
drea ScamgeIla, è una ricostruzione fedele delle Jensiori palriottk:he del Risor- tamenti del festival: I chiaroscun
gomento e deU'lmpatto delle rtuOYl! - . . saeotJfiche. del profili dì oomini di saenza, le
Scritta sulla base dì documenti scwprendenti. manosaitti rari e fonti inedite, -ombre- di grande alluaHtà C/Jaii
questa biografia di Lessona è anche una testimonianza delle dìfficoltà che le l'et1ef1lia nucleare e la situazione
nlJQYO KJee troYavano nel farsi strada in Italia. L'impegno maggiore di Lessona, ciinatica del poaneta.
nato aYena1ia ReaJe nel 1823 e morto aTorino nel 1894. è probabiImentBcon- L'ottena generale di Varenna è
sistito nel voler diffondere le fIlJOYe conoscenze, come testimoniano la gran- estremamente ric:x:a: 30 eventi
de attrattiva esercitata dalle sue lezioni unlYefSitarie e tniziative come il meno per far dialogare scienziati e pub-
SIle -La SCienza a dieci centesimi-o una delle prime riviste di scienzJl popolare blico. laboratori in piana, mostre
pullbIicate nel nostro paese, della QUaJe Lessona è fra i promotori. Un impegno scienbflChe. telescopi e osseM-
Michele Lessona moIID sentito da Lessona. come da altri sclenziati-divulgatori di quegi anrn, n- ooni dedicate, spenacoli al pia·
di Andrea 5caringe11a netario. Tanti gli scienZiati prata·

i
solto in un risultato effimero. ProbabilrTlElflte I tentativi di diffondere le nl.lOYe c0-
i
,. Daniela PiaZ1a Editore, Museo regionale
d l _ nalOOlli, ToIino, 2011,
noscenze sdentffiche peccavano dì patemalismo, jJI L\Xli elCio i l"IlJt:Wi contenu-
ti dall'aIto e iasciando in secondo piano la coooscenza del pensiero scientifico e
gonisti, tra i quali carlo Rubbia.
Antonino Zichichi e Margherita
pp. 304 (000l 20,001 della sua logica. Il libro offre anche un interessante spaccato che va dagli anni Hack. Per tune le intormazioni sul
della gi<NentiJ scapigllata e romantica di Lessona alle onorificenze e ai titoli ac- programma: www.varennafislca-
cademici dell'età matura. festival.com (~
di Enrica Battifoglia

www.l(>SCicllzc.it LeScicnzc 101


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I _.-
Gavin Pretllr-Pinner
Come osservare il meraviglioso
mondo deUe onde
Se <Uante r estate ~ siete sorpresi a !issare imbambolati le on- Può essere l'oo:asione giusta ancI'<! per ripassare i f0ndamen-
de del mare, mentre nella testa roozavano pensM!fI in ~ tali, come per _ l e tre ... deI'onda (YaIe a dire: nI\es-
eravate sulla strada giusta per iniziare oolunQo Yiagglo nella sione, nfrazione e diffrazione), come le ha mominate Pretor-
natura ~u intima della reaJ1à. 0ueI10 cM lo senttore Gaw1 Pre- Plnney per farle digerire alla plCCOIa figl~ flora. Oppure per
tor-PIIlIllll', gJà autore di un altro manuale di soo:esso, CIood- coooscere PiÙ da vicino le onde e1ettromagnetJche e fenome·
spotting, dedicato all'osservazione delle nuvole, compie par- ni che sono l'anima del nostri cellulari e dispositivi Wi-R, CO"
tenro dal placido _ delle onde lungo le scogliere della me ~ risonanza. Per poi ritrovarla tra le corde di una chIWra o
CornovagM per concluder'<> tra le montagne d'acqa turchese neft'aaJS1ica deile tornlJe neolitiche.
_ isole Hawan, paradiso dei_. Ma osservare le onde S91if1C3 anche gta'dare ~ vi1a in lllO'Ii-
Le CWlde sono CM.IfIQlIe, a CIIlXlOdano e cl attraversano, e di- men1D: ~ onde penstaI1iche cM trasportano i cibo neIk> suxna-
ventarne attenti osservatori SIgfVfica sropnre I legami e le so- co, le onde trasvelSaIi oa1orSIOIle cM lXlI1SeI1IOOO .. _ di
mif"""" tra I differenti tipi di onda, quelle YISIboIi cM dlam- mUOYe!Sl su ~ til>o di lefTeno (e le longiludinaH cM fan-
Wave watching biscono I piedi sulla spiagg~, Quelle cM non ve<!'13I11O, come le no viaggaare i vermi nel terreno), le oroe cerebrali che Vla99laoo
di Gavin Pretor·P;nney tra miliardi di neuroni dei COf'IOIIo.l2sciandosl cullare dal ritmo
onde sonore, e le onde di impulsi elettrici che scootono Il cuo-
Guanda, Milano, 201 '. oeUe onde si poò tornare con la memoria alla prima oIa da sta·
re e ci tengono Il VIta. Chi si sarà interrogato, tIssardo l'orizzon-
Pll. 330 (euro 20.(0).
te, sull'origme dene onde. trOYefà le risposte In una diverten- dio,~1a dei mondiali di cab> U1 Messlco dei 1986, 0 _ .
te ncoslru2lOne della Yrta di oo'onda dalla nascna per r""""" la telTibile esperieflza degli astrooauti della misSIOne Apollo , 3
dei ventl fino ala sua scomparsa: oo'esmenza a YOIte llCred- nel 1970 aI'~con l'onda d'lI1Dgenera13lla1 contaltOcon
bilmente Itroga, come nel caso delle onde cM vanno amori- l'atmosfera terrestre
re sull'isola di GuadakJpa, in ~1essM:o, dopo essere state par- Esottoscrivere le parole di 5alJ BeIIow, scnnore statunitense e
torne dalle tempeste nell'oceano Indiano a 14.000 chilometri premio Nobel per la letteratura 0011975: .La natura conosce
di distanza, come è stalo In grado di dimostrare alla fine de- soltanto il presente, come una grande, enorme, gigantesca 00-
gli anni cinquanta l'oceanografo statunitense di '"Jine austria- da, cM si stende "'" mari e sale ~ cielo-.
ca Walter MlI1k. MarcoMo/la

._ ..... .:--

Il difficile mestiere di traduttore


del linguaggio della scienza
se consideriamo il sapere scientifico Impanante per una flessione di Vinels mette lucidamente a fuoco la centra-
società, dobbiamo porre moha attenvone al modo in cui htà della comunk:azione della scienza. In tutti Questi casi
viene tradono. in ahre parole alta comumcaz:IOne e al- è evidente che la tradUZIone dell1nguaggk> specialistico
la livulgazione sc","tif"",. ~ solo cercando di non perde- SIa spesso Interpretata come .ridl.Jzjone., banalizzazJone.
re senso e sigmfcato nella traduzione da un linguaggIO esemplificazione. Che perde totalmente di VISta II conte-
specialistico a uno generalista che i nsuttatl della ncer- sto: quello SOCIale in cui SI mlJOYe la SCIel'12a. all'affanno-
ca SCientifica possono entrare a pieno titolo nei processi sa ricerca di finanziamenti e quindi di pubblicità per i pro-
di costru2looe democratica. Già, perché anche se in pochi pri risultati, e Quello In cui vivono gli Individui, vale a dire
sanno esattamente come funzionano oggetti e processi Quartiere. città, regione. nazione. pianeta. Se chi traduce
tecnologici e scientffici, si è spesso chiamati a esprimere non riesce a tenere conto del contesto, il significato di aò
un parere sia direttamente - per esempio con i referen- che 'IUOie comunicare sarà giocoforza distorlO.1I mestie-
Lost In Translation dum sul'energla nudeare O sulla legge sulla procreazio- re deI-traduttore-, Quello che svolgono giornallsti e dMJl-
di Paolo Vlneis ne assistita - O Indìrettamente, votando partIti che sono a ~101'1 scientifiCI a tempo ptero, e alcuni soenziatj, assu-
Codice EdzicIli. T<mo. 2011 favore o cootro l'energoa nucleare, la fiCerca sulle cellu- me quindì un'importanza che raramente è riconosciuta e
Pll.74 (euro 10,(0) le stamìnali embrionali, illestamento btoIoglCO, tanto per si canea di responsabilità.
fare degli esempi. .se non abt)lamo presente il proble IIlitlro di VinelS, publllicato nella collana -Ilibli della Bien-
ma rischiamo che la democrazia venga ~persa nella tra- nale Democrazia- - che porta su cana parte del conte-
duzione', una sorta di deriva di tutte le società cootempo- nuti che hanno anImato la manlfest.azK>ne omonima or-
ranee-, scrive Vineis nell'introduzione del volume Lost in ganizzata a Tonno negli scorsi anni - solleva Quindi temi
transJatioo. ScIenza, infOfJ7l'lliOOe, dernoaazla fondamentali per chi pensa che la scienza, e chi se ne oc-
Dall'obesità al testamento btotoglCO. dalle campagne cupa, non possano VJVefe ai margim della VIta polrtica e
di prevenzione al riscaldamento globale. dalle cellu- culnKale di una democrazoa aduna.
le stamlnali all'accesso alle innovazIoni medIche, la ri- Letizia Gabaglio

102 Le Sdt'Il'l,C ':;IT ...·Ucmb..l· :Wll


Per un'energia intelligente
Firenze ospita il Festival dell'energia, il cui tema chiave
riguarda efficienza ed equità dello sfruttamento energetico

n uso inteUigente delrenergia è

U possibile? Un uso. cioè. che ga~


rantisca innanzituno efficienza.
ma anrhc equità tra generazio-
ni e tra società? A questo tema
è dedicato il quano Festival dell'energia, che dal
23 al 25 seuembre invaderà Firenze facendone
il centro di un dibattito quanto mai di attuali-
tà. Palazzo Vecchio. Palazzo Medici, Piazza Re·
pubblica. Piazza Strozzi e molti altri luoghi sim-
bolo della cina ospiteranno infatti ol~ 50 eventi
anicolati lungo quattro diversi percorsi: energia
per abitare. crescere e vivere. energia per lavora-
re e per produrre. energia per muoversi, energia
per divertirsi e imparare.
Fra gli appuntamenti piu interessanti vi sarà
(venerdì 23 alle ore 15) quello dedicato a Co/'i- sud del mondo in termini di accesso all'energia Da Lette_ Firenze.
Ilare l'energia. che esplorerà il nesso. sempre più saranno l'argomcnlO dell'incontro (domenica 25 AJcunc immagini delle edizioni
promenenle, tra agricoltura. lecnologia ed ener- alle ore 10.30) dedicato a L'elll:"rgia C'hl:" noti c'e, a passate dci Festival dell'energia.
gia pulita mostrando le potenzialità delle bio- cui prenderà pane Claudio Ceravolo, presidente tenutesi a Lecce. QUCSl'anno, per
masse vegetali non alimentari. Sempre vener- di COOPI. organizzazione non governativa per la la sua quarta edizione.l'eve.mo si
di 23, alle 18, si terrà un incontro (Le cinà del cooperazione internazionale, trasfmsce a Firenze.
futuro: cosa 509"0110 i sindoC'rl fra i responsabi- Nel pomeriggio. dalle ore 16, si terrà infine il
li di diverse cinà itaJianc cd europee impegnale convegno Nuclea~: cosa suc:«derà dopo FuJw-
nel programma Patto dei Sindaci deJrUnione Eu- shima?, in cui verranno dibanuti i possibili sce-
ropea per ridurre del 20 per cento le emissioni di nari internazionali con e swza il nucleare, discu-
gas serra delle aree umane. tendo anche della situazione italiana alla luce del
Sabato pomeriggio (ore 18.30) bisognerà in- rcferendum dello scorso giugno.
vece scegliere fra un faccia a faccia tra Piero An- Inoltre ogni giorno. dalle IO alle 18. nello spa-
gela e Vadav Smil, uno dei più impananti esper- zio tU Corner dell'Espeno. un gruppo di giovani oO\·c & quando:
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che circondano il mondo dell'energia e un incon- sponderà alle domande dei presenti, per soddi- DEU.'ENERGIA
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\\ \~ \~.Il'scicnzc.il LcSciclI'I.(, 103


Povera scienza
di_Attivissimo
GicrnaIista informatico e stldoso
della ~ nei media

Caccia all'errore
Come e perché i dati scientifici possono essere travisati eliminando il contesto

el 2000, durante un lungo sciopero dei medici in della zona. ma soltamo i pazi~ti ricoverati. La monalità comples-

N lsraele si verificò un calo drastico della mortali-


tà. come già avvenuto in occasione di un'asten-
sione analoga nel 1983: lo ripona il.British Me-
dicaJ Joumab del IO giugno 2000. Nel 1976 ci fu
una riduzione locale dci 18 per cento della mortalità nel mese in
cui scioperarono i medici di los Angeles. stando all'.American
Joumal ofPublic Hcahh. di maggio 1979.
siva rimase infatù invariata.
A questi errori si aggiunge il pregiudizio emotivo: la diffusa dif-
fidenza verso la medicina è un terreno fertile per qualunque infor-
mazione chc scmbri giustificare qU~1"o sentimento. Ogni volta che
si incontra un'argomentazione che soddisfa un pregiudizio diffuso
è quindi opportuno raddoppiare lo sforzo di verifica.
Ma l'errore più imponante, quello che pona all'apparente con-
Questi dati. che sono ~ali. precisi e pubblicati da fonti autore- ferma scientifica del preconcetto, è l'eliminazione del contesto. Per
voli. sembrano fornire una conferma scientifica inoppugnabile a rinterprrtazione corretta d~.i dati manca infani un'informazione
una credenza diffusa: andare dal medico
fa male alla salute. Riuscite a scoprire do-
ve sta l'errore?
l'esempio dello csciopero che fa bene
alla salute- è una tempesta pe:rfena di vari
crrori di metodo che appaiono di frequeme
nelle discussioni sui grandi temi, dalla sa-
nità al nucleare al riscaldamento globale. e
,.
che quindi è opportuno saper riconoscere ~I

per evirare di esserne influenzati. T


Il primo crrore è la selezione non di-
chiarata dei dari a senso unico. I tre epi-
sodi citati. infatti. non costituiscono la
totalità degli studi sulla com:lazione fra
scioperi dei medici e monaJità: ve ne sono
altri che non rilevano affatto questo nes-
so, per esempio quello pubblicato dallo
cScandinavian Joumal of Primary Health
Care- ncl novembre 1987 a proposito del-
lo sciopero del 1984 in Finlandia. oppure
lo stUdio prt:SentalO neU'clsrael Joumal of
MedicaJ Sci.netso di onob... 1990. riguar-
dante lo sciopero dei medici in Israele del
1983. Quando qualcuno presmta una serie Sdoperi salutari? Alcuni mori di mrtodo possono portaTt alla rondusioD~ paradossal~ che
di fatti che sembrano puntare rurti nella l'assmza di medici. per esonpio in caso di sciopero. fa bm~ ai malati.
medesima direzione. è prudente chiede~i
sempre se l5i5tono casi conl.rari che non sono stati messi in ev:id~­ fondamenl'ale: durante gli scioperi dei medici vengono rinviati gli
za, magari perché non soddisfano una tesi preconcetta. interventi chirurgici elettivi, come quelli per la sostituzione prote-
C'è poi la falsa attendibilità dei dali. È facile pensare che una ri- sica dell'anca o i bypass coronarici, interventi che comportano un
vista scientifica pubblichi solo dati affidabili e quindi incappare in rischio di mone non trascurabile. Ciò produ~ un calo della morta-
un ipst dirir che in realtà è ingannevole. Ma andando a indagare lità ospedaliera, che però è soltanto momentaneo e punroppo nel
alla fonte emerge per esempio che le sconcertanti cifre di mancata lungo periodo viene recuperalO. Ecco come n~ il mito.
mortalità riponate dal cBritish MedicaI Joumah non provengono Casi come questo dirnostr.rno che citare dati ammantati di scien-
dalle statistiche ufficiali. ma dal quotidiano generalista cJerusall'm tificità al di fuori del loro contesto è un'arma retorica molto pai-
POSh. che a sua volta le aveva generate svolgendo un'indagine a colosa, che va maneggiata con attenzione. altrimenti parnlizza la
campione t'ra le imprese di pompe funebri. che avevano fornito discussione perché sembra impossibile andare contro la scienza.
informazioni aneddotiche. Nel caso dello sciopero di Los Angeles. Ma questa non è scienza: è una sua parente povera e piena di
invece. il calo del 18 per cento non riguardava i moni complessivi progiudizi.

IO-a. Le Scienze .517 St'ttembrc 2011


Pentole & provette
di Dario Bressanini
chimico, (jyulgatore e aspirante cuoco interessato all'esplorazione
_ deI_. Au10re li Pane. Bugie. OGM /Ti! /egfJBnde. reaM

I due segreti del bolognese


Per un buon ragù fate attenzione alla rosolatura della carne e ai tempi di cottura

ca le preparazioni italiane più conosciute. diffuse e parata. infatti. la temperatura rimarrà sotto i 100 gradi Celsius. E se

T troppo spesso bistrattate c'e sicuramente il ragù alla


bolognese. Questa salsa a base di carne si è evoluta
nel tempo. e non è facile. come spesso accade per
le ricette della tradizione regionale italiana. risali-
re alla ricetta cautenticat. Nel 1891 il gastronomo Pellegrino Musi
nel suo libro La Scienza iII cucina e l'Arte di mangiare belle condi-
va i .maccheroni alla bolognese» con quello che forse era il «ragù
decidete di alzare troppo il fuoco per far evaporare l'acqua uscita
dalla carne dovete essere molto attenti a non far bruciare le cipolle
del soffritto non appena l'acqua è evaporata.
Ecco dunque la procedura «scientifica_: si rosolano carne e sof-
frino separata mente. AJl'inizio la carne espellerà molta acqua. che
andrà fatta evaporare tutta. La carne non deve bollire ma soffrig-
gere. quindi non appena i liquidi si saranno asciugati continuate a
alla bolognese> deU'epoca. fiamma viva, mescolando di continuo. rosolando per bene la car-
La ricetta prevedeva di unire carne secca tritata fine a carne di ne. Vedrete apparire grani dj carne dal tipico colore arrostito: è la
vitella a dadini. cipolla. sedano. carota e burro, e di mettere tuno reazione di MaiUard all"opera. Quando una buona parte della car-
insieme sul fuoco. Quando la carne ave-
va preso colore si aggiungeva un pizzi-
co di farina e si proseguiva la cottura ba-
gnando di tant'O in tanto con il brodo. Per
arricchire la salsa. Anusi suggeriva eli ag-
giungere qualche fegatino di pollo e mez-
zo bicchiere di panna e di rifinire con pe-
pe e noce moscata. Come vedete. la ricena
non includeva concentrato O salsa di po-
modoro, che invece appaiono. in piccole
quantità. solo in ricene più recenti.
Dal punto di vista scientifico, i no-
di per la riuscita di un buon ragù sono
due: una buona rosolatura della carne e
una lunga cottura. Nelle ricette moderne
si parte di solito preparando un soffritto
classico con un terzo di cipolla. un terzo
di sedano e un terzo di carota. tutto tri-
tato finemente. Con il tempo la pancet-
ta. originariamente il solo grasso usato
per preparare il soffritto. è stata sostitui-
ta dal burro. e più recentemente dall'olio.
[J soffritto è pronto quando la cipolla è
diventata dorata e traslucida. A questo Variazione l'''eft:nte. Piano di spaghetti condito con ragù alla bolognese fano anche
punto si aggiunge la carne macinata. con pomodoro. ingmti~nt~ aggiunto dj rttt.nte alla ricetta originale di questo ragiJ.
Se una volta il taglio eli carne tradizio-
nalmente usato era la «cartella_. cioè il muscolo che separa lo sto- ne ha preso un bel colore marroncino togliete dal fuoco e trasferite
maco del manzo dai polmoni. ora si usano una varietà di tagli. a la carne rosolata in una bacinella. La riaggiungerete dopo la pre-
volte non solo di manzo. anche se questo deve sempre essere pre- parazione del soffrino.
ponderante. La carne a questo puma deve rosolare lasciando alla n secondo punto cruciale è la cottura prolungata, di almeno
reazione di MaiUard il tempo necessario per creare i gustosi com- due o tre ore a fuoco basso. Questa fase era effettuata bagnan-
posti caratteristici. prodotti dalla reazione tra zuccheri della carne do con brodo. acqua o, per avere un ragù più ricco. lane. La lun-
e proteine. Pcrché avvenga vclocerncnt'c è però necessario mante- ga cottura è necessaria affinché il collagene delle fibre muscolari
nere temperature sufficientemente alte. Se il soffritto non è stato si sciolga rendendo morbidi c bcn lubrificati i pezzcttini di carne. È
privato delracqua, nel momento in cui aggiungiamo la carne cru- sufficiente una temperatura di 70 gradi Celsius affinché questo av-
da abbiamo difficoltà a mantenere le alte temperature necessarie venga. ma il processo e lento e bisogna avere pazienza: il ragù alla
per sprigionare i sapori di carne. Fino a quando l'acqua non è eva- bolognese non è una ricena per chi ha fretta.

www.lcscienze.it LeScienzc 105


Prossimo numero a ottobre

IImulth'el'so esiste da''''ero?


di Geo?rr F. R. I;/Iù,
Sono molti gli scienziati convinti dell'esistenza del .multiverso.,
!'insieme di milioni di universi diversi dal nosuo. ognuno con le
proprie leggi fisiche. al di là del nostro orizzonte visivo. Tunavia.
nessuna osservazione astronomica sarà in grado di vedere qucsti
universi paralleli. e le argomentazioni a loro favo~ sono. nella mi-
gliore delle ipotesi. indirette.

Un anno I)er celebrare la chi.mica


di PI,,"ip &iII t' INhoran BIt",r
L"Uncsco ha dichiarato il 2011 Anno internazionale della chimi-
ca. un anno dedicato a celebrare i progressi di questa disciplina e
i suoi contributi fondamentali al benessere dell'umanità. Due ani-
coli per approfondire alcune delle ricerche in corso e le sfide fOIl-
damentali che la chimica ha ancora di frome a sé.

Come fare un bambino che iml)ara di Iliù


di Gli ry '/;.r
le ricerche di neuroscienze hanno comincialO a svelare quel che
avviene ncl cerveUo quando si impara qualcosa di nuovo. Via via
che studi e tecnologie progrediscono, si aprr la possibilitj di far
eseguire ai bambini in età prescolarc. o forse già all'età di pochi
mesi. semplici esercizi che ne migliorino le future capacilà di ap-
prendimento quando andranno a scuola.

LE SCIENZE S.pA Rrsporcsabilt' dt'f tratlDnlNlIO duti In ("OfIrormldiallt ~Ionl roOlf'TlUlt DtIh"k'OIo 2 romma
Xock Icgalt: VUI Crislororo Colombo 98. (D. 19s. 30 giug"o 2003 ".1961: 2lkl oCodirr Oronlologko rrllt/.IVO &llllllammlO Ori lbti pa-.
Mart'O (ailantO sonali Itdrt5m1z1o lltIl"lltvitll Iklmalmn ai ~ dtll'AJ1f..
00147 ROMA
gaiO lo. dtl Codirr in Il'All'ria di pl'Olnlorw dri dad Jlft':Iuli o:
R~lr.lZiont dd Tribunalt di Milano n. 48/70 cUp. lO liugno 2(0) n. l 96a. I.t SritIllf' s.p.A. l''ndt' 110(0 mt
Rrdatiorx: td. 06 49823 181
Via Cristofuro Colombo 90. 00147 ROrNI dd 5 rrbbraio 1910. pmM b wdt di VIa Cll)loforo Colombo. 90. 00141. Rom. ai-
r-mail: mIaziope0ksinvr it Rivista mmsik. pubblialla da l.t Scimtt S.p.A. RODO banrht dilli dllliIO mIuionaIt. l'tY C'OIDpIrIau. 5Ì ptmsa
www'nirnzrjt Printrd in haty. agosto 2011 cbt nnl""-Ulo. al nnl drir~1o citi dlrinl rk'onosrillti
daU'ank'olo 1 t ~Il dr! d.1p.196lOJ. tra t'Ui. a mmJ mokl
Suprm'isiolH' tditonoJr: Danida Hamaui Copyrigill e 2011 by l.t ~t S.pA ~mplifkaltvo. Ddili"o di 0I1mtn' la mnmma dd1'~mu

.-
ISSNQO)6-8OB) di dati. la indk'al:lont Odlt mocbI.ili di lBlIammlo. la mufk'a
Dimt~ rttpotlSllbik
Tutti i dìrini sono risnvad. C'SURi pant' ddb rtvma può o l1nergraziont dtI datl b n11l«'t1u1ont td Il dintlo di 0flP0I'i
Marro Cattanm
~ nprodooa. ridabono o diffusa JtrWI aU1~
In lUho od in pllJ1C' al rriatJvo utllw:o • pout ~ aUt -'-
nor!Crina dd('editoft. Sì <:oIbbor.I alla nYl:S(a sokI5U invilo dimI' bandw dali nvolfmdo5i a111~hDt cId IIIn.mmlO
Oaudia O; GicNgio (C1IpomiOUOrri. Giovanna Salvini Itri cbri ron1mull ndf'arrilivio Wf)BmdJnllO Pft'o'O la Rrdavo-
(('IIpGSmUio gl1J~ Cinzia Sgberi.
co non Sll«'nUIno ankolì non ridlicRi. Dt di I.t Somzc. Via Cristoforo CoiGnmo. 9Q, 00141llorna.

Ak Sordi {gra~ Giovanni SpaiatO


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SrrImrritJ di tf'darioflr: ~ Realacri Editor iII Olc:f. M4lnntt DiChnstI.na: f.m-util'r NIIOr. CasdIa Post2k 10055 • 20111 Milano
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R~.frmut pn la pubblidlD ofEdilors: Mari. A1ptn, Stt'Vftl Ash)ry. Stuan F.8rown. nl aflulan il ttSO rnas:Wno dd1a ll'Id'onata da ~ fissa
A. Manzoni C. 5.pA lRvKk Cast~ Graham P. CoIIins.llitt fi5cbttti. t di 14.26 cmt di twO al minuto piu 6,19 ttnl di l'Wt)
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Consiglio di ommi"istruzio"~ St' "hor-~' sf't'!l"t' UJ luer. 5iMo Fmolrt'$i: L'n'01uzio-
Corrado Corradi (p~idt:nu=l. Michad Kdth ROM "t' ddl'ocduo; Ala Saragosa: L'ultl"'o 9M"dt' OS('o/-
{vict prt'Sklcntd. Alosandro A1aetVich. UO/fttf!to globolt'; Alrl't'do Tunno: I "mIti drlti"rdli-
Mllrtus Bosslt. Sttfano Mignanc=go [If'1lZD.

106 I,{'Scit'llZ,l'

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