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Anno V - n.

2 - Novembre 2002

Ψ Psicologi e Psicologia in Sicilia


Giornale dell’Ordine degli Psicologi della Sicilia

EDITORIALE
Le nuove professioni di psicologo
FULVIO GIARDINA esecutive. Ritengo sia opportuno entrare nel merito di
Presidente Ordine Regionale questa legge, poiché l’obiettivo posto è ben più ampio
e strategico di una mera e semplice proroga elettorale.
Care colleghe e cari colleghi, In altre parole, non possiamo leggere l’intervento
del parlamento sulla vita interna delle professioni ita-
il rinnovo del nostro Consiglio ordinistico, previsto liane come una banalizzazione dei tempi elettorali. So-
per lo scorso mese di Luglio e già prorogato al mese di no ben altre, e di altra natura, le motivazioni che han-
Giugno del 2003, con la legge 1 Agosto 2002, n. 173 no determinato la promulgazione di questa legge di
“Conversione in legge, con modificazioni, del decreto- proroga.
legge 10 giugno 2002, n. 107, recante disposizioni ur- Facciamo un passo indietro e rileggiamo la storia,
genti in materia di accesso alle professioni” è stato ul- pur breve, della nostra professione. Infatti nell’arco di
teriormente prorogato al mese di giugno del 2004, in- qualche decennio la professione di psicologo è stata ri-
sieme a tutte le scadenze elettorali degli Ordini profes- disegnata più volte in relazione al profilo di accesso.
sionali italiani. Negli anni ’70 furono istituiti i primi corsi di laurea
Un gesto forte del legislatore, che apparentemente in psicologia presso le Università di Roma e di Pado-
ha limitato – almeno per questi due anni – il diritto va. Il profilo fu tracciato sulla base della esperienza,
dell’elettorato al rinnovo democratico delle cariche della tradizione della psicologia italiana e sulla scorta
dei percorsi formativi che da anni erano stati delineati
SOMMARIO nelle Università di altri paesi, europei e non.
Non esistendo ancora l’Albo, né gli Ordini regiona-
2- IN PRIMO PIANO li, il percorso formativo fu collocato nell’arco di un
• Emergenza ambientale quadriennio. Fu subito chiaro che tale formazione pri-
• Emergenza sociale vilegiava l’ambito prettamente clinico, in relazione ai
bisogni che in quella fase storica erano emergenti, in
11 - ACCREDITAMENTO special modo all’interno del contesto sanitario, pubbli-
co e privato.
14 - LO PSICOLOGO... NELLA RETE SOCIALE Purtroppo l’assenza - all’epoca - di una normativa
DEI SERVIZI sulla regolamentazione della professione di psicologo
non determinò un confronto produttivo sulla con-
18 - JAMES HILLMAN un anno dopo gruenza della formazione accademica con il modello
prestazionale e soprattutto con le esigenze professio-
22 - LETTERA A JUNG nali ed occupazionali degli psicologi.
Con la legge n. 56 del 18/02/1989 furono istituiti
24 - PSICOTERAPIA gli Ordini regionali. Il percorso formativo dello psico-
logo divenne più articolato e complesso, con la durata
28 - PSICODIAGNOSI quinquennale degli studi universitari e con un anno di
tirocinio, prima di poter sostenere l’esame di stato.
30 - FOCUS La durata apparve fin da allora eccessiva rispetto
• Dipendenze patologiche alle altre lauree professionalizzanti, ma – paradossal-
mente – invece di scoraggiare, di fatto determinò un
40 - GIOVANI PSICOLOGI aumento indiscriminato del numero di psicologi, con
una età media elevata di accesso alla professione.
44 - LA PROFESSIONE A questo proposito è utile proporre una riflessione
sul livello occupazionale del laureato italiano rispetto
46 - LA PROFESSIONE - NUOVI ORIZZONTI ai laureati degli altri paesi della UE.
“Le prospettive dei giovani nel mercato del lavoro... an-
47 - ORIENTAMENTO cora appaiono contraddistinte da una difficoltosa transizio-
ne dalla scuola al lavoro. Si tratta di due ambiti piuttosto se-
49 - AGGIORNAMENTO ALBO
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IN PRIMO PIANO

Sostegno all’emergenza ambientale

FULVIO GIARDINA Gli psicologi non necessitano di prima linea, di


Presidente Ordine Regionale presenzialismo.
Nelle situazioni di calamità ambientale è
E’ doveroso rivolgere un pensiero verso tutti quanto mai opportuno che le istituzioni (Vigili
quei nostri concittadini che stanno vivendo l’espe- del Fuoco, Forze Armate, Protezione Civile, ecc.)
rienza drammatica dell’emergenza sismica, dell’al- facciano il loro dovere e che diano segni di effi-
lontanamento forzato dalle loro abitazioni, dai lo- cienza.
ro affetti, dalle loro abitudini di vita. Le Unità di Crisi, che gestiscono il contesto
Nella nostra società, nella quale il benessere è strategico dell’emergenza, devono avere al loro
ormai consolidato, in cui i valori vengono diluiti interno – come valore aggiunto – il professionista
attraverso i mass-media ed i psicologo, il quale può e deve
modelli di riferimento enfatiz- fornire una sua valutazione
zano la competizione e la so- sulla organizzazione dei soc-
praffazione, a volte non è sem- corsi, dei soccorritori, e soprat-
plice offrire segnali concreti di tutto dei sinistrati.
solidarietà e di compartecipa- Però, quando l’emergenza ces-
zione al dramma altrui. sa, quando si ripristina una
Sono momenti delicati, per- apparente normalità di vita,
ché l’individuo che si trova al- quando tutti i soccorritori van-
l’improvviso al centro di una no via, allora è necessario so-
devastazione ambientale ha la stenere quegli individui, quel-
necessità di recuperare i propri le famiglie, quei bambini, a ri-
tempi ed i propri spazi menta- leggere il loro dramma e a
li, di rileggere la propria espe- riorganizzare i loro affetti ed il
rienza esistenziale e di riordi- loro vissuto: è questo il compi-
nare il proprio progetto di vita. to degli psicologi.
Bisogna entrare in punta di Non mi è sembrato opportuno
piedi, in silenzio, con umiltà, offrire una nostra disponibilità
nel dramma dei nostri concittadini di Santa Vene- al momento della prima emergenza, proprio per
rina, di Milo, di Acireale e degli altri paesi deva- evitare una nostra presenza professionale disor-
stati dal sisma e dalla lava. ganizzata e poco coerente.
In questi giorni abbiamo assistito ad un mas- Adesso credo che si possa e si debba prevede-
siccio schieramento di volontari, di troupe televi- re ed organizzare un intervento professionale de-
sive, di organizzazioni umanitarie, che sono in- gli psicologi in favore delle popolazioni colpite,
dubbiamente bene organizzati per assistere colo- attraverso modalità da concordare successiva-
ro che soffrono e per veicolare al di fuori le infor- mente. Non possiamo certamente dimenticare: la
mazioni sul dramma. nostra competenza professionale oggi può essere
E’ sembrato quasi che il dramma di quelle per- una risorsa necessaria. A questo punto vi invito,
sone e di quelle comunità si fosse trasformato in care colleghe e cari colleghi, a segnalare la vostra
una scenografia teatrale per i numerosi spettatori disponibilità ad intervenire nei paesi sinistrati a
che – dipendenti ormai da una realtà virtuale - partire dal prossimo anno.
sono alla ricerca di un pianto vero, di una soffe- Sarà mia cura contattarvi per organizzare in-
renza reale. sieme il progetto della rinascita.

2 • Psicologi e Psicologia in Sicilia


Psicologia dell’emergenza: EMERGENZA AMBIENTALE

L’importanza del supporto psicologico


per i soccorritori in emergenza
MELITA RICCIARDI
Psicologo

Qual è oggi il rapporto tra il mondo della prote-


zione civile e della salute psicofisica del soccorrito-
re?
Che cosa significa formare? Quale contributo
possono dare gli psicologi?
La società attuale ha dato poca importanza alla
formazione psicologica nell’ambito della protezione
civile e dei suoi operatori.
Una politica preventiva non può trascurare la
cornice culturale nella quale il soccorritore opera.
La prevenzione si basa su concetti chiave “il soc-
corritore”, il “territorio ed i suoi rischi”; prevenire
significa promuovere una cultura comunitaria di
coping (adattamento, capacità di fronteggiare lo
stress). Con il terremoto vi è shock immediato, nell’allu-
Il territorio e tutta la sua rete di organizzazione vione, nelle inondazioni o frane l’impatto psicologi-
sono elemento indispensabile di conoscenza al fine co è spesso ritardato in quanto l’acqua in un primo
di migliorare la “prestazione” in emergenza e valu- momento dà la possibilità di pensare alla fuga ; è in
tare i bisogni specifici della comunità. un secondo momento che si generano fantasie cata-
Praticare formazione verso chi è preposto alle strofiche perché si comincia a realizzare la perdita
emergenze significa valorizzarne le competenze e della propria casa, delle proprie cose, la vista dei
fornire strumenti che salvaguardino dalla sofferen- corpi straziati, o il fango che incombe e che trascina
za. via gli ultimi resti di una vita sacrificata e costrui-
ta sul lavoro. Qui diventa necessario l’intervento
strategico del soccorritore, convincere la gente a
IL CONTESTO OPERATIVO lasciare le case, dare l’adeguato supporto, contenere
DEL SOCCORRITORE l’ansia.
Ridurre l’incidenza di questi fattori può rappre-
E’ necessario ricordare che il contesto operati- sentare un obiettivo adeguato nei confronti di chi si
vo nel quale opera il soccorritore è caratterizzato porterà dietro per tanto tempo questa sofferenza in-
da cambiamento repentino e imprevedibilità, evo- teriore. Il contatto con il disastrato si deve basare su
ca dolore e rischio e non permette ai soccorritori una comunicazione rassicurante e protettiva.
un adattamento organico, adeguato a fronteggiare Trasmettere informazioni adeguate con lo stabi-
gli aspetti emotivi correlati allo stress generato lirsi di una vicinanza emotiva permette già di tran-
dall’evento. quillizzare per quanto possibile la vittima colpita
Le calamità naturali e le emergenze destabilizza- dall’evento.
no il territorio colpito, i suoi abitanti e mettono a re- L’ansia è un’emozione appresa, non ha base bio-
pentaglio la comunità sia dal punto di vista geologi- logica nessuno nasce ansioso. Questo è importante
co che psicologico. perché si può “apprendere come dominare la pau-
Gli operatori che in particolare devono soccorre- ra” scatenata dall’ansia per fare in modo che nel no-
re le vittime da fenomeni imprevedibili (terremoti, stro caso sia il soccorritore che la vittima possano
alluvioni, inondazioni, frane, incendi) necessitano essere “padroni del proprio organismo”. La paura
di un addestramento adeguato. E’ proprio questa quando diventa panico è contagiosa e si trasmette
consapevolezza che ci spinge a considerare una cul- per imitazione e per suggestione. Ciò può scatenare
tura attenta sia ai bisogni dell’uomo nell’emergenza un comportamento di fuga non adeguato al perico-
che a gestire meglio il senso di inadeguatezza e di lo che incombe. Se il panico si apprende allora è
impotenza che prova di fronte alla drammaticità possibile addestrarsi al fine di dominare situazioni
dell’emergenza. di calamità o di crisi.

Psicologi e Psicologia in Sicilia • 3


IN PRIMO PIANO

mento psicologico in termini di prevenzione e tute-


la della salute psicofisica tanto dei soccorritori che
delle vittime di catastrofi. Infatti sono alte le aspet-
tative psicologiche nell’intervento di soccorso che
devono essere gestite, il contesto è spesso causa di
interventi fallimentari (lutti) che bisogna imparare a
superare.

IL SOCCORRITORE DI FRONTE
ALL’EVENTO CATASTROFICO: QUALI-
SONO LE RISPOSTE PSICOSOMATICHE?

Le reazioni psicologiche alla catastrofe possono


drammaticamente incidere sulle operazioni di soc-
corso ed assistenza alle persone coinvolte, lo scena-
rio emotivo cambia rispetto alla quotidianità.
Il personale coinvolto nel salvataggio e nell’assi-
stenza dei dispersi può andare incontro ad impor-
tanti disturbi psicosomatici. Tali disturbi identificati
come disturbi acuti da stress o disturbi post-trau-
matici da stress investono i soccorritori per l’elevata
esposizione degli stessi ai mediatori da stress, so-
prattutto il contatto visivo e talora fisico con cada-
veri e corpi straziati.
Il panico è una esperienza individuale e si diffe-
Il soccorritore deve dare informazioni e indica- renzia dalla paura in quanto essa è fisiologica. La
zioni precise, non confuse, diventa indispensabile il paura è un investimento emotivo ad una situazione
livello di comunicazione, infondere informazioni di pericolo.
semplici per non far abbassare il livello di vigilanza Il panico si manifesta come un investimento ap-
della coscienza e far trasformare la paura in panico. parentemente irragionevole e sproporzionato e si
Per mantenere alto il livello di vigilanza è neces- esprime in una crisi in cui tutte le energie sembrano
sario che l’organismo mantenga alta la percezione coinvolte nella gestione dell’emotività dilagante ed
del pericolo. Il meccanismo che deve attivare il soc- incontrollabile.
corritore è di compensazione tra quella che è la pro- Il panico non consente all’individuo di gestire le
pria paura e quella che è la reale situazione di peri- proprie aree di esperienza e di capacità cognitiva.
colo. La sua funzione è di “guida” al fine di creare Infatti la persona colta da panico può intellettualiz-
aggregazione nel gruppo che ha subito l’evento ca- zare una situazione razionalizzarla ma non sotto-
tastrofico. Il fatto che il soccorritore abbia una fun- porla ad una vera critica.
zione di guida gli permette psicologicamente di ab- E’ importante sottolineare che una minoranza di
bassare il proprio livello di ansia e questo fà da fre- soccorritori sperimenta sintomi di stress e dissocia-
no al gruppo. Infatti il grado di responsabilità che si tivi sufficientemente persistenti e menomanti da
assume il soccorritore fa da tampone al panico che meritare una diagnosi di disturbo acuto da stress.
si crea nel gruppo e promuove dei comportamenti La caratteristica essenziale del Disturbo Acuto da
di “problem solving” cioè soluzioni efficaci ed im- Stress è lo sviluppo di ansia, dissociazione ed altri
mediate alla situazione-problema. sintomi entro un mese dall’esposizione ad uno
Addestrare al problem-solving significa dunque stressor (stimolo) traumatico. Il disturbo Acuto da
facilitare nell’operatore un comportamento psico- Stress è caratterizzato da cinque pattern di risposta
motorio adeguato all’intensità dell’evento catastro- principali: 1. dissociazione o senso di ottundimento
fico emozionale; 2. ripetizione dell’esperienza dell’even-
Quando vi sono situazioni di tipo pre-critico l’at- to; 3. evitamento comportamentale; 4. aumento
tenzione deve essere posta alla gestione della fase dell’attività fisiologica; 5. menomazione socio-lavo-
pre-allarme con l’obiettivo di creare in seno alla po- rativa. Per soddisfare i criteri del DSM IV l’indivi-
polazione dei comportamenti che evitino allarmi- duo deve presentare almeno tre sintomi dissociati-
smi incontrollati, confusioni e panico. vi e almeno una forma di ripetizione del vissuto
In tale quadro di sensazioni così negativamente dell’evento, una forma di evitamento comporta-
invasive appare chiaro il ruolo che assume lo stru- mentale, una forma di attivazione fisiologica e una

4 • Psicologi e Psicologia in Sicilia


Psicologia dell’emergenza: EMERGENZA AMBIENTALE

forma di menomazione o lavorativa significativa. Il Nel sviluppare un DPTS tra gli uomini esiste una
disturbo deve durare come minimo due giorni e al certa vulnerabilità, l’elaborazione emotiva di un
massimo quattro settimane e deve manifestarsi alme- evento incontrollabile e imprevedibile è soggettiva
no entro quattro settimane dall’evento traumatico. (a volte i sintomi si possono presentare anche dopo
Il DSM IV (manuale diagnostico e statistico dei sei mesi) ed esso viene vissuto da alcuni in modo
disturbi mentali che classifica tutte le sintomatolo- intenso da altri meno, ciò vale, nel caso di un’emer-
gie e le patologie correlate) invece con il DPTS (di- genza, sia per le vittime che per i soccorritori.
sturbo post-traumatico da stress) definisce tutte Spesso dopo eventi catastrofici eclatanti i trau-
quelle situazioni stressogene legate ad eventi cala- matizzati mettono in atto comportamenti evitanti,
mitosi o a eventi riguardanti la morte di un coniuge tenendosi lontani dagli stimoli temuti, inoltre la
come “vissuti” che vanno “al di fuori dell’esperien- mancata elaborazione emozionale della reazione al-
za umana”, oggi la definizione più esatta di DPTS l’evento stressante spinge ad accumulare ansia e
è: “normale risposta di un soggetto ad un evento tensione che con il passare del tempo si cronicizza-
abnorme”. no in vere e proprie fobie, ossessioni o stati depres-
La proporzione dei soggetti che vanno incontro sivi.
ad un DPTS varia con la natura e la gravità dell’e- Molti traumatizzati a volte esprimono sentimen-
vento traumatico. Si può generalmente affermare ti di colpa per essere sopravvissuti e non avere aiu-
che i soggetti esposti più gravemente ad un evento tato abbastanza le persone decedute.
critico hanno più probabilità di sviluppare un di- I clinici affermano sulla base di indagini scienti-
sturbo. Dato che le maggiori definizioni elencano fiche che i soggetti traumatizzati possono andare
ben 17 sintomi, raggruppati in 3 categorie, il DPTS incontro a modificazioni permanenti della persona-
può essere considerato un fenomeno di definizione lità e possono presentare sintomi come astenia, ce-
molto larga. Altrettanto è la gamma di soggetti falee, dolori al torace, disturbi gastrointestinali, di-
coinvolti, che comprende vittime primarie (se tocca- sturbi della memoria, cardiovascolari, deteriora-
te direttamente dal disastro) e secondarie (se esse mento cognitivo e un indebolimento del sistema
denunciano effetti indiretti, come il lutto), operatori immunitario. I sintomi classici più visibili in queste
dell’ emergenza (soccorritori, personale sanitario, circostanze sono: ipervigilanza, ipersensibilità, ri-
disaster manager, ecc.), e professionisti della salute cordi ricorrenti ed intrusivi dell’evento, incubi,
mentale, i quali possono crollare sotto l’effetto di la- stress psicologico intenso, comportamenti di fuga,
vorare intensamente con i problemi dei membri del- sintomi di depressione, compresi i disturbi del son-
le altre categorie. no, dell’appetito e l’irritabilità.
Le sensazioni sono angoscianti, il futuro sembra
quasi inesistente, vi è una perdita di interesse nelle
attività abituali e una diffusa sensazione di smarri-
mento.
Le relazioni sociali possono essere danneggiate,
vi può essere un aumento dei contrasti coniugali e
dei comportamenti violenti in famiglia e al di fuori.
Inoltre bisogna tenere sempre presente che il
contesto operativo delle realtà emergenziali deve
fare i conti con una situazione di crisi (dal greco
“decidere”, “giudicare”) che mette l’individuo di
fronte all’incerto, il che richiede un notevole sforzo
delle risorse creative a disposizione. E’ qui che gli
aspetti psicologici correlati alle situazioni di emer-
genza sono finalizzati ad impedire che uno stress
temporaneo, seppure forte, porti ad un disagio per-
manente, nonché di conoscere e sviluppare strategie
di formazione per la prevenzione e il benessere psi-
cofisico, che innalzino dunque la soglia di sensibi-
lità al burn-out. La prevenzione del burn-out è fon-
damentale nelle professioni d’aiuto poiché costrui-
sce un contenitore in cui ri-elaborare le esperienze
“traumatiche” impedendo appunto quei processi
che favoriscono una demotivazione al lavoro.
Infatti la sindrome del burn-out scaturisce dal-
l’interazione sociale tra l’operatore, il contesto, i col-
leghi e il destinatario dell’aiuto con cui opera, come

Psicologi e Psicologia in Sicilia • 5


IN PRIMO PIANO

reazione alla tensione emozionale cronica prodotta situazioni critiche impossibilitati ad agire rapida-
dal continuo contatto con altri esseri umani, soprat- mente nei confronti delle vittime, inoltre assorbono
tutto se hanno problemi o motivi di sofferenza e i racconti di orrore e dolore che provengono dai su-
provoca demotivazione al lavoro e stato confusio- perstiti.
nale. A volte questi ricordi opprimenti possono rap-
Sulla base di queste riflessioni, essenziali al fine presentare un periodo critico per i soccorritori
di incrementare la cultura psicologica in emergen- quindi il processo di elaborazione psicologica può
za, sorge un dubbio: fino a che punto è legittimo diventare molto complesso.
che i soccorritori siano esposti a tali rischi? L’esposizione dei soccorritori ad un’emergenza è
Intervenire sul soccorritore per recuperare le ca- dunque quasi totale. Vivono con le vittime lo stesso
pacità di mettersi in rapporto con l’altro, con la pro- ambiente sconvolto, ascoltano dalle vittime i rac-
pria sofferenza e con la disperazione delle vittime conti, le lacrime, il terrore, tutti sono esposti alla
colpite dall’evento è uno degli scopi della psicolo- stessa scena.
gia dell’emergenza. Chi opera nell’ambito dell’emergenza in genere
è sempre un operatore la cui preparazione di base è
più orientata a fornire infrastrutture di supporto nei
COME SI PUÒ SALVAGUARDARE possibili scenari catastrofici senza avere, del resto,
LA VITA DELL’OPERATORE? delle risorse emotive adeguate a fronteggiare l’ven-
to catastrofico e nello stesso tempo lo stato emotivo
Molti soccorritori si riconoscono nelle parole del- del “salvato”. Spesso sono individui appartenenti
le vittime colpite da un evento calamitoso: “non alla stessa comunità colpita e pertanto conoscono le
posso più piangere”, “non sono rimaste altre emo- vittime, di cui possono essere amici o parenti. L’ad-
zioni dentro di me”, “la mia vita non ha più senso”, destramento degli operatori di solito prevede più
una formazione di primo soccor-
so, cioè come far sfollare i disa-
strati, come sistemarli, come ri-
spondere ai bisogni primari, la ri-
cerca dei dispersi.
Le aziende sanitarie con la prote-
zione civile e le prefetture do-
vrebbero promuovere dei pro-
getti nei comuni più a rischio per
la riduzione delle risposte stres-
sogene sia dei soccorritori che
delle vittime della catastrofe. Bi-
sogna costruire una “mappa”
psicologica dei rischi che incorro-
no sia i soccorritori che la popo-
lazione, cioè promuovere un mo-
dello psicologico di prevenzione
dei comportamenti di panico in
emergenza.
Si tratta di impegnare dei tecnici
come ingegneri, geologi, psicolo-
gi, disaster manager e quanti di
“non potrò mai superare questo dolore”. Il sentirsi coloro hanno già sofferto esperienze simili, utiliz-
impotenti per l’inutile perdita di vite umane, prova- zando come materiale formativo la raccolta delle
re sensi di colpa per la scomparsa di colleghi di la- loro testimonianze dirette sul campo per migliorare
voro o di familiari si accompagna all’incapacità di e valorizzare le competenze tecniche dei futuri ope-
reagire e di lottare. ratori.
La riflessione clinica, che deriva dalla considera- Del resto in Europa è già presente questo tipo di
zione dell’intensità del trauma, è che più il trauma è organizzazione a livello istituzionale.
intrusivo maggiore sarà l’impatto emotivo e fisico Sulla base di quanto sin qui espresso diventa in-
sulla persona e maggiore la necessità di interventi dispensabile per i soccorritori perseguire le seguenti
ad ampio spettro. finalità:
Molti coraggiosi vigili del fuoco, paramedici,
agenti di polizia, personale sanitario ed altri soccor- • Acquisire strumenti psicologici per fronteg-
ritori volontari e non, si trovano spesso coinvolti in giare lo stress;

6 • Psicologi e Psicologia in Sicilia


Psicologia dell’emergenza: EMERGENZA AMBIENTALE

• Acquisire abilità lavorative


di gruppo negli interventi di
emergenza.
• Acquisire strumenti psicolo-
gici per aiutare le vittime di
catastrofe su un piano emo-
tivo.
• Apprendere strategie di sal-
vaguardia e attenzione ai se-
gnali di burn-out individuali
e di gruppo.
• Identificare il pericolo in cui
si sta realmente incorrendo;
• Suddividere il lavoro distri-
buendo i ruoli in modo da
attuare un intervento ade-
guato sul campo.
• Evitare di mettere in campo
tutte le forze disponibili se
non si prevede il cambio per
gli operatori.
E’ importante che il soccorritore sia in grado di cessità di interventi formativi e di sostegno, per co-
gestire e decifrare i suoi stessi sentimenti ed impulsi loro che si occupano di aiuto nei contesti emergen-
al fine di non trasmettere e comunicare paura sia a ziali, finalizzati alla promozione di competenze psi-
chi gli sta di fronte che agli operatori stessi. cosociali nella gestione della crisi /emergenza, alla
Inoltre durante un incidente critico o un disa- tutela del benessere psichico nei luoghi di lavoro e
stro, il DPTS può essere limitato utilizzando alcu- alla prevenzione della sindrome del burn-out.
ne strategie di pianificazione e gestione, come le Uno degli obiettivi della psicologia dell’emer-
seguenti: genza è pertanto quello di fornire metodi sistemati-
ci per trattare lo stress a tutti i livelli, sia individuali
– limitare il tempo che i soccorritori trascorrono che di gruppo, per allargare il repertorio delle risor-
in ambienti pericolosi o traumatizzanti utiliz- se disponibili, da un lato individuare esigenze e bi-
zando le squadre a rotazione, aumentando la sogni psicologici dei traumatizzati (nonché di fron-
frequenza o la durata delle soste di riposo, teggiarli), dall’altra di trasformare ed elaborare i
prendendo misure per ridurre la stanchezza vissuti stressogeni legati all’ambiente lavorativo.
dei lavoratori, e dividendo le responsabilità
tra più persone;
– creare aree primarie e secondarie di ammassa-
mento dei soccorritori e roteando le squadre
per brevi periodi tra queste e il sito dell’inci-
dente (ove possibile, le aree di ammassamento
dovranno essere attrezzate con posti di ristoro
e di assistenza medica per gli stessi soccorrito-
_______________
ri); * Debrifing è un procedimento finalizzato ad aiutare sia i
– creare sistemi di gemellaggio o di sorveglian- superstiti che i soccorritori, a comprendere ed a gestire emo-
za mutua tra paia di soccorritori; zioni, ad identificare strategie per tradurre coscientemente
– prendere la decisione di ritirare quei soccorri- ricordi carichi di affetto in una comprensione narrativa coe-
tori che mostrano segni di eccessiva stanchez- rente e favorevole all’immagine positiva di sé dopo una
za, stress o disturbo emozionale. esperienza calamitosa.
** Defusing significa letteralmente “disinnescare”ma, in
L’abilità degli operatori di usare il proprio ruolo senso figurato, anche “sdrammatizzare”. E’ diventato un ter-
professionale come scudo contro l’urto psicologico mine generico per indicare un procedimento strutturato per
del disastro, cioè di mantenere il distacco necessario aiutare i superstiti a comprendere e a gestire emozioni inten-
per proteggere la propria psiche, può essere poten- se, ad identificare strategie di fronteggiamento efficaci e a ri-
ziata dagli psicologi tramite alcune tecniche, tra cui cevere sostegno dai pari.
ricordiamo il debriefing* e il defusing**.
Alla base di ciò vi è il riconoscimento della ne-

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IN PRIMO PIANO

Fiat di Termini Imerese: riflessioni


di uno psicologo su un’emergenza sociale
ANTONIO SPERANDEO
Vice Presidente Ordine Regionale

Scrivo da cittadino di Termini Imerese e da per-


sona che conosce lo stabilimento della Fiat e le per-
sone che vi lavorano da oltre trent’anni; per dodici
anni, dal 1975 al 1987, prima di intraprendere gli
studi di psicologia, sono stato uno dei loro sindaca-
listi, e ne ho condiviso le ansie, le speranze, i pro-
getti e le delusioni. Tra i lavoratori della Fiat ci sono
miei parenti e carissimi amici. Scrivo quindi diviso
tra le ragioni della testa e quelle del cuore.
Sulla Fiat erano riposte le speranze di trasforma-
zione economica e sociale di un intero comprenso-
rio, delimitato a nord dal Golfo di Termini Imerese,
ad est dai comuni attorno a Cefalù ed a sud dal ter-
ritorio montano delle madonie. In parte lo stabili-
mento ha rispettato queste attese, giungendo a col-
locare, agli inizi del 1980, 3500 addetti. Ma, al di là
di poche aziende dell’indotto e dei servizi di tra-
sporto delle persone e delle merci, l’azienda non ha
sviluppato sul territorio siciliano gli effetti moltipli-
catori di sviluppo che potenzialmente possedeva. In
genere, in uno stabilimento di produzione automo- almeno un anno, alla paventata definitiva chiusura
bilistica, per ogni addetto interno ne lavorano 3,5 dello stabilimento.
all’esterno. A Termini le cose non sono andate così. In atto alla Fiat lavorano circa 1800 addetti diretti
Quello di Termini Imerese non è stato mai uno sta- e 500 dell’indotto tra servizi e trasporti, che signifi-
bilimento autonomo dalla casa madre torinese, ma ca almeno 7000 persone che vivono del reddito pro-
da essa dipende per quasi tutti i servizi strategici e dotto grazie al lavoro in questa azienda.
di direzione: non sono mai stati trasferiti i centri di Sono circa 7 milioni di euro al mese che, a loro
ricerca e di progettazione, non si è sviluppato un si- volta, assicurano il reddito a centinaia di attività
gnificativo indotto per la componentistica e ricordo commerciali e artigiane, che portano il numero delle
che nemmeno la direzione aziendale era dotata di persone che vivono con questo reddito ad almeno
poteri di reale autonomia, visto che anche rispetto 12000 persone. La crisi della Fiat costituisce una au-
alla normale contrattazione sindacale doveva sem- tentica emergenza sociale, con costi economici ed
pre essere interpellata “Torino”. L’assetto monopro- umani enormi e difficilmente recuperabili se non si
duttivo, ovvero la produzione di una sola vettura, riesce a trovare una valida soluzione. La Fiat si è in-
che ha visto dapprima la produzione della cinque- sediata nel 1970 in un territorio caratterizzato da
cento, quindi della 126, poi della Panda ed infine una economia contadina poco sviluppata, con pic-
della Punto, ha sempre reso l’azienda esposta al colissime aziende a conduzione familiare, su un dif-
mercato delle piccole cilindrate. Ricordo diversi pe- fuso tessuto artigianale, su una discreta attività pe-
riodi di Cassa Integrazione Guadagni, a causa della schereccia e su una discreta media industria molito-
sovrapproduzione rispetto al mercato, ma durava- ria e della plastificazione: a Termini Imerese e Tra-
no non più di 4-6 settimane l’anno: non era ancora bia, nel secolo scorso, venne prodotto per la prima
arrivato il tempo, che è poi quello che stiamo viven- volta il taglio di spaghetti denominati vermicelli.
do, in cui la Fiat perdeva significative quote di mer- Gran parte dei lavoratori addetti a queste attività
cato a causa della crollo della sua competitività nel costituì la manodopera fondamentale della Fiat; il
rapporto qualità prezzo nella concorrenza tra le au- tessuto produttivo del territorio si è così depaupera-
to di pari cilindrata. to, monopolizzato dalla Fiat (oltre che dalla Centra-
Stanno qui le ragioni dell’attuale emergenza, le Termoelettrica dell’Enel); anche le competenze ar-
dell’annunciata Cassa Integrazione a zero ore per tigianali, assumendo una posizione residuale nella

8 • Psicologi e Psicologia in Sicilia


Psicologia dell’emergenza: EMERGENZA SOCIALE

pratica del secondo lavoro, ven-


nero ridotte e dequalificate, e la
Fiat, attraverso un assetto pro-
duttivo basato sulla catena di
montaggio, cioè sul lavoro par-
cellizzato e ripetitivo, finiva con
creare dequalificazione di massa,
non stimolando la formazione e
la crescita professionale.
Dall’insieme dei dati econo-
mici e sociali si può comprende-
re il dato della dipendenza quasi
assoluta, e comunque preponde-
rante, del nostro territorio dalla
Fiat, al punto che pochissime so-
no state in questi anni le possibi-
lità di sviluppo alternativo. E
questo ha finito per ingenerare
nelle istituzioni e nel sistema
produttivo l’incapacità di pro-
spettare delle politiche di svilup-
po locale, di valorizzazione e di cabile il posto di lavoro alla Fiat, la crisi inattesa e
crescita imprenditoriale diffuse, di crescita tecnolo- repentina dell’occupazione, sta comportando in al-
gica avanzata. Da qui la disperazione dei lavoratori cuni lavoratori l’incedere di stati di ansia e di com-
e delle loro famiglie, le forme di lotta esasperate ed portamenti inusitati, come l’aggressività intrafami-
estreme, l’impossibilità, oggettivamente fondata, di liare o l’abuso di alcool.
immaginare la propria sicurezza ed il proprio futu- Oltre alla predisposizione di servizi di conteni-
ro senza la Fiat. mento e trattamento della crisi occorre prospettare
Nella speranza che l’iniziativa di lotta sindacale, strategie e servizi di diverso e più qualificato
l’apertura di una trattativa e la mediazione politica spessore, indipendentemente dalla conclusione
inducano la casa torinese a presentare un piano in- che avrà questa vicenda.
dustriale più equo e basato su investimenti nella In primo luogo l’avvio del superamento dell’at-
ricerca e nell’innovazione, l’emergenza Fiat rappre- teggiamento di dipendenza. I lavoratori, il loro sin-
senta anche l’occasione per alcune riflessioni di ca- dacato ed il sistema politico e sociale siciliano a Ter-
rattere strettamente psicologico. mini Imerese, come a Gela o a Priolo, dimostrano di
E’ certo che l’emergenza Fiat comporterà l’ado- essere preda, oggetto e non soggetto delle politiche
zione di misure di adeguato sostegno e di solida- dei grandi gruppi industriali. La contrattazione non
rietà sociale: ai soliti ammortizzatori sociali, tutta- ha superato il taglio culturale della monetizzazione
via, occorrerà abbinare misure di sostegno psicolo- e della contropartita delle prestazioni, mancando di
gico alle persone, alle famiglie, ai gruppi, per sti- acquisire protagonismo sulle questioni della diver-
molare l’autoaiuto e sviluppare l’empowerment sificazione produttiva e dello sviluppo integrato e
sociale e professionale, in direzione del cambia- sostenibile, sia dal punto di vista sociale che am-
mento. Proprio l’aver considerato sicuro ed inattac- bientale. Le scelte degli insediamenti industriali di
grandi dimensioni, delle “cattedrali nel deserto”, a
fronte di uno scarso sviluppo delle piccole e medie
imprese, la mancata o insufficiente valorizzazione
delle risorse locali, a partire dall’ambiente e quindi
dal turismo, dimostrano la mancanza di una cultura
dell’autoimpresa, del rischio, dell’associazionismo
produttivo. La sua mancanza è indice di una diffi-
coltà del sistema formativo e politico di intestarsi
una funzione orientativa e di programmazione di
vasta portata. Il superamento dell’atteggiamento di
dipendenza, le strategie e le tecniche di problem
solving sociale e professionale, l’iniziativa autono-
ma, il rischio e l’autoprogettazione, possono trova-
re nei servizi di psicologia scolastica un valido pun-

Psicologi e Psicologia in Sicilia • 9


IN PRIMO PIANO Psicologia dell’emergenza: EMERGENZA SOCIALE

va diretta a questi nuovi merca-


ti, che non cammineranno
necessariamente sulle quattro
ruote, ma lo sviluppo agri-turi-
stico, i sistemi idrici, l’urbanizza-
zione, la ricerca, la salute, il ma-
nagement. Anche in questo caso
gli indirizzi formativi, sia di base
che di formazione delle profes-
sioni e del management debbono
orientarsi verso questi sbocchi
innovativi quanto ravvicinati.
Non appare oltremodo credibile,
in futuro, un modello di svilup-
po e di produzione che ripeta il
sistema Fiat.
Lavorare alla catena di montag-
gio non è uno scherzo. Sono evi-
denti gli aspetti di gravosità, ri-
petitività e, quindi, di alienazio-
ne, in ragione della segmenta-
zione parcellare delle sequenze
di lavoro, con perdita della vi-
sione di insieme. L’umanizzazio-
to di riferimento, per un sistema scolastico e forma- ne del lavoro, ovvero la sua sostenibilità individua-
tivo che punti decisamente all’orientamento dei le è resa cogente dalle esigenze delle nuove genera-
giovani, oltre che all’innovazione, alla valorizzazio- zioni. La Fiat ha trovato in particolare in ex contadi-
ne delle risorse locali, ai collegamenti con i processi ni, braccianti, pescatori e manovali generici, con
che la new economy sta proponendo su base euro- basso titolo di studio e con relativo livello di aspet-
pea ed in una dimensione più globale. Anche per gli tativa professionale, lavoratori abituati a sopportare
psicologi si pone il problema della ricerca nell’am- condizioni di lavoro pesanti ed usuranti, il nerbo
bito della psicologia del lavoro e delle organizzazio- del suo quadro produttivo di fabbrica. I giovani di
ni verso la creazione di servizi per il territorio che oggi hanno caratteristiche diverse e diverso è il loro
contribuiscano ad incrementare il tasso di iniziativa modo di immaginare e progettare il lavoro. Ciò ri-
e di competenze imprenditoriali. chiama l’esigenza di programmare nuovi processi
Anche gli aspetti etnopsicologici acquistano un di produzione, basati sull’integrazione delle presta-
peso non indifferente. Non mi riferisco all’immigra- zioni e sull’uso di tecnologie avanzate, basate sulla
zione, ma al dato incontrovertibile che i siciliani ci programmazione e la conduzione informatizzata
concepiamo ancora come sud dell’Italia e dell’Euro- delle procedure.
pa. Manca ancora la consapevolezza della nostra La collettività siciliana deve molto a questi lavo-
centralità mediterranea e ci attardiamo nel conce- ratori, perché comunque rappresentano un pezzo di
pirci più per il ritardo verso i modelli di sviluppo Sicilia produttiva, dedita al lavoro, portatrice di va-
industriali piuttosto che per le nostre peculiarità lori positivi di legalità e di sviluppo, che hanno con-
mediterranee; entro il 2010 il Mediterraneo diven- tribuito a divulgare una immagine della nostra re-
terà un’area di libero scambio, con l’abolizione dei gione diversa da quella proposta dalla mafia e dal
dazi doganali tra i paesi rivieraschi. Tre quarti dei malaffare.
paesi che si affacciano sul mediterraneo sono in via Pur nell’ottica della diversificazione produttiva,
di sviluppo e si affacceranno sulla scena dell’econo- dell’innovazione di prodotto e di processo nel setto-
mia mondiale con le loro peculiari caratteristiche: re dell’automobile, che consenta di competere nel
ora non può sfuggire che la Sicilia occupa una posi- mercato delle quattroruote, obiettivi che occorre
zione di equidistanza tra questi paesi, autentica perseguire senza esitazioni, la vicenda Fiat ha biso-
piattaforma protesa sul Mediterraneo. Da quella gno di una equa soluzione sociale, che restituisca
parte arrivano quindi condizioni e opportunità di serenità ai lavoratori ed alla gente del nostro territo-
scambio e di crescita culturale ed economica per la rio: nell’insicurezza, nella precarietà e nel bisogno è
quale occorre proporre innovazioni di sistema di difficile che si determinino condizioni di cambia-
vasta portata: anche la Fiat e l’industria in generale mento verso un nuovo auspicato processo di svi-
possono immaginare una diversificazione produtti- luppo.

10 • Psicologi e Psicologia in Sicilia


ACCREDITAMENTO

Accreditamento: tra obblighi normativi,


garanzie per l’utente e credibilità della professione
ANTONIO SPERANDEO
Vice Presidente Ordine Regionale

Da cosa nasce l’attuale tendenza che vede le isti-


tuzioni pubbliche, nel nostro caso il Ministero della
Salute e l’Ordine professionale, sia nazionale che re-
gionale, porsi con forza ed impegno l’obiettivo di
accreditare i professionisti?
Alla base ci pare di potere individuare l’esigenza
di garantire all’utente-consumatore che il professio-
nista che ha scelto, oltre a possedere i titoli abilitanti
all’esercizio della professione, conservi nel corso del
tempo le competenze certificate, attraverso l’aggior-
namento e la formazione specifica.
La pratica dell’accreditamento, dal gennaio 2002,
è entrata a regime in ambito sanitario, intendendosi
per esso il settore pubblico e quello privato-conven-
zionato con la sanità, nel quale operano le profes-
sioni che di sanità si occupano, e tra questi i medici
e gli psicologi.
L’E.C.M., Educazione Continua in Medicina, è lo
strumento prescelto per le procedure di accredita-
mento: attraverso questo strumento il professionista
“deve” cumulare in un quinquennio 150 punti di
credito, 10+20+30+40+50 per gli anni che vanno dal
2002 al 2006.
Le attività riconosciute sono gli eventi formativi
che i providers organizzano e che vengono sottopo-
sti alla valutazione di una commissione nazionale
ECM che attribuisce a ciascun evento un determina- Tutti gli altri non rientrano nelle prescrizioni
to punteggio, a seconda del rispetto dei criteri e dei ECM e non sono obbligati a rispettarlo: non esiste
punteggi previsti dal regolamento (vedi su norma e non esiste alcun regime sanzionatorio.
www.sanita.it). A loro volta i providers debbono C’è anche da sottolineare che un regime obbliga-
avere già ottenuto l’accreditamento come struttura torio di accreditamento deve porsi il problema dei
formativa in ambito sanitario. costi della formazione: il programma ECM è abbon-
E’ ancora da stabilire chi certificherà questi cre- dantemente finanziato dallo stato ed i pubblici di-
diti dopo che il provider li avrà attestati al parteci- pendenti, salvo loro diverse opzioni, partecipano al-
pante. Tutto lascia pensare che tale compito verrà la formazione senza alcun onere, mentre i libero
attribuito agli Ordini professionali, che detengono i professionisti dovranno in ogni caso sostenere inte-
fascicoli individuali e organizzerebbero un apposito ramente questo onere.
repertorio individuale dei crediti. E’ vero che il Ministro Sirchia, in una nota del
Tutto questo è abbastanza noto, ma abbiamo vo- mese di marzo, si è spinto oltre, asserendo che, a
luto riassumerlo in questa sede perché costituisce la suo parere, la normativa andrebbe estesa a tutti i
base per le precisazioni ulteriori. professionisti, compresi gli psicologi non conven-
Intanto è chiaro che, in atto, sono obbligati al ri- zionati, considerando quella dello psicologo una
spetto della procedura ECM tutti coloro i quali for- professione sanitaria, indipendentemente dagli spe-
niscono servizi psicologici in ambito sanitario, sia in cifici ambiti operativi. Il Ministro ha anche scritto
forma diretta, come i dipendenti, che in forma con- che, in futuro, l’accreditamento dovrà rappresenta-
venzionata, ivi compresi i colleghi che operano in re il vincolo attraverso il quale convalidare periodi-
convenzione con Enti a loro volta convenzionati con camente il valore legale dell’abilitazione all’eserci-
la sanità. zio della professione.

Psicologi e Psicologia in Sicilia • 11


ACCREDITAMENTO

proprio a questioni di ordine scientifico, tecnico,


metodologico e deontologico, traguardate al rag-
giungimento dell’efficacia delle particolari presta-
zioni psicologiche.
Questa impostazione richiede di soffermarci su
due aspetti rilevanti che pone la cultura, prima che
la prassi, dell’accreditamento.

ACCREDITARSI A FARE COSA?

Cosa significa accreditarsi con 150 punti acquisiti


attraverso la partecipazione in un quinquennio ai
più disparati eventi formativi, senza centrare il fo-
cus dello specifico lavoro di cui ci si occupa? Occor-
Il Ministro scrive ma non statuisce alcunchè; per- re cominciare a porsi il problema di un accredita-
ché le sue intenzioni diventino norme cogenti oc- mento “mirato”, di tipo specialistico, relativo al-
correrebbe una legge che modifichi l’attuale im- l’ambito, alle metodologie ed alle tecniche utilizza-
pianto laurea-abilitazione (esame di stato)-esercizio te? Cosa vuol dire, ad esempio, racimolare i punti
della professione (iscrizione all’Albo professionale). attraverso la partecipazione ad eventi riguardanti la
A tale proposito l’orientamento dell’Ordine Na- psicoterapia o la psicologia dello sport quando ci si
zionale degli Psicologi non è unanime, nonostante occupa precipuamente di orientamento scolastico-
sembra prevalere una posizione che considera la professionale?
prospettiva “sanitaria” di interesse per gli psicologi, Questo vale anche per le altre professioni e
per ovvie ragioni legate da un lato ai rapporti inter- l’ECM non risolve questo problema, perché si basa
professionali all’interno della sanità, dall’altro ai esclusivamente su un principio quantitativo.
rapporti di mercato. Nell’epoca delle lauree triennali e del biennio di
Il dibattito su professione sanitaria e professione specializzazione, pena la scarsa credibilità della no-
non sanitaria (di sostegno allo sviluppo del benes- stra professione, occorre invece orientarsi verso spe-
sere individuale, dei gruppi e delle organizzazioni) cifiche competenze che, a parere di chi scrive, deve
è aperto e di difficile risoluzione, sia scientifica che costituire il reale oggetto dell’accreditamento, nel
professionale, in guisa delle notevoli diversità cul- senso della valutazione della provata efficacia delle
turali presenti nell’ambito della psicologia scientifi- specifiche prestazioni praticate e nelle quali si è
ca e non è possibile in questa sede indicare delle so- esperti.
luzioni. Se rimane indiscussa la diversità teorico-meto-
Vale la pena, tuttavia, considerare come il benes- dologica degli approcci, occorre tuttavia stabilire
sere e la salute siano per molti aspetti coincidenti, criteri condivisi di valutazione dell’efficacia, che at-
certamente nelle rappresentazioni istituzionali e traversino trasversalmente gli approcci e siano com-
sociali, e di ciò si deve tenere conto nel dibattito prensibili, annunciati, quantificabili e oggettiva-
scientifico e professionale. mente verificabili. Fuori da questa logica l’accredi-
Per l’Ordine professionale seguire la logica del- tamento rischia già da ora di trasformarsi una este-
l’accreditamento costituisce comunque una opzione nuante, banale, mercificata e costosa incetta di pun-
di politica della professione, di tutela del titolo pro- ti.
fessionale e di sviluppo della professione di psicolo-
go. Va da sé che sarebbe sconveniente consentire
che la nostra professione si presenti al pubblico ed
alle istituzioni con una doppia immagine, quella ac-
creditata ECM, in qualsiasi forma, e quella non ac-
creditata, dal momento che la prima avrebbe co-
munque una sorta di marchio doc.
L’ECM, anche per i non obbligati, rappresenta
quindi un elemento di cambiamento nel panorama
del mercato delle professioni e, perché no, nel
marketing delle stesse, un principio regolatore al
quale riferirsi per attestare la qualità delle presta- Autorizzazione
zioni professionali.
Ovviamente la qualità è altra cosa e abbisogna di e Accreditamento
ben altro e più complesso discorso, perché attiene

12 • Psicologi e Psicologia in Sicilia


ACCREDITAMENTO

L’Ordine, rispondendo pienamente alla propria


mission, deve svolgere fino in fondo questa funzio-
ne di orientamento e di reale politica della qualità
professionale, possibilmente con scelte unitarie e
Ordine...
valevoli su tutto il territorio nazionale.
A tale proposito il Consiglio nazionale dell’Ordi-
ne sta elaborando delle linee guida che definiscano
in Euro
il quadro delle competenze e dei titoli necessari a
svolgere la professione nei diversi ambiti.
Alcuni Ordini regionali hanno adottato misure
Quota prima iscrizione euro 25,00
autonome di accreditamento volontario dei colle- Quota annuale prima
ghi, stabilendo ad esempio il numero di ore minimo iscrizione 70,00 euro
di formazione per riconoscere l’accreditamento in
un determinato ambito (vedi il caso delle Lombar- Tassa concessioni governative euro 129,11
dia). Ciò non vuol dire che l’accreditato acquisti di- Quota annuale (anno 2002) euro 145,00
ritti di prelazione rispetto a chi non lo è, ma questa
forma di accreditamento rimane comunque una mi- Tassa pubblicità sanitaria euro 15,00
sura che consente ai colleghi di segnalare ed acqui- Tassa certificato d’urgenza euro 12,91
sire nel proprio fascicolo presso l’Ordine la forma-
zione svolta. Tassa rilascio elenchi euro 155,00

Marca da bollo euro 10,33

ACCREDITARSI A FARE COME? Tassa trasferimento altro


Ordine euro 25,00
Un secondo ordine di questioni riguarda le rego-
le che stanno alla base della pratica professionale,
un concetto più esteso e operativo di quanto con-
templato nel codice deontologico.
Non si tratta di un richiamo moralistico, avulso
dalle reale pratica professionale. Deontologia e qua-
CASELLE POSTALI ELETTRONICHE
lità sono due facce della stessa medaglia: la credibi- DI SERVIZIO
lità sociale della nostra professione. DEL NOSTRO ORDINE
Per tale motivo il gruppo di lavoro che si è costi-
tuito in seno al Consiglio nazionale dell’Ordine, sta
elaborando un accreditamento, volontario ovvia- sede@ordinepsy.sicilia.it è l’e-mail ufficiale dell’Ordine.
mente, basato sul rispetto delle “buone prassi pro-
presidente@ordinepsy.sicilia.it per il Presidente
fessionali”.
Il documento, in avanzato stato di elaborazione, vicepresidente@ordinepsy.sicilia.it per il Vicepresidente
verrà varato in un seminario nazionale il prossimo
segretario@ordinepsy.sicilia.it per il Consigliere Segretario
19 dicembre.
I suoi punti qualificanti sono: la formazione con- tesoriere@ordinepsy.sicilia.it per il Consigliere Tesoriere
tinua (comprese la supervisione, le docenze, le rela-
postmaster@ordinepsy.sicilia.it per questioni riguardanti il
zioni, lo studio personale), la trasparenza (contratto, dominio ...@ordinepsy.sicilia.it
consenso informato, esplicitazione del modello e
degli obiettivi), tenuta della documentazione del- webmaster@ordinepsy.sicilia.it per quel che riguarda il sito web
l’attività professionale e rispetto della privacy, reale www.ordinepsy.sicilia.it
esperienza maturata e mantenimento dei livelli di redazione@ordinepsy.sicilia.it per raggiungere i componenti
competenza. del Comitato di Redazione
La modalità di verifica è affidata ad audit perio-
lista@ordinepsy.sicilia.it per inoltrare un proprio contri-
dici e volontari cui il professionista decide di sotto- buto alla lista sperimentale
porsi, svolti da parte di altri colleghi. Le modalità di
svolgimento sono in fase di definizione. listmaster@ordinepsy.sicilia.it per chiedere di essere aggiunti
L’accreditamento non è dunque una questione di alla lista sperimentale
fiscalità e di controlli, ma una forma di autopromo-
zione della nostra professione, una opportunità di La lista sperimentale viene utilizzata per diffondere in
sviluppo della professionalità degli psicologi in una tempi ridotti informazioni di interesse generale per la
più generale prospettiva di accreditamento e di in- nostra categoria, in genere si tratta di incontri, conve-
gni, congressi, seminari.
sediamento sociale.

Psicologi e Psicologia in Sicilia • 13


LO PSICOLOGO... NELLA RETE SOCIALE DEI SERVIZI

Gli psicologi e il sistema integrato


degli interventi e dei servizi sociali
PAOLO BOZZARO
Segretario Regionale AUPI

Anche la Regione Sicilia si avvia finalmente ad


attuare quel sistema integrato degli interventi e dei
servizi sociali, delineato dalla Legge-quadro
328/2000, attraverso un’adozione ‘amministrativa’
che giunge a conclusione di una serie di incontri
con i vari attori previsti dalla normativa (comuni,
associazioni del Terzo Settore, IPAB, ordini, sinda-
cati, organismi del volontariato…) ed esplicitata in
un corposo dossier dal titolo: Verso il Piano Socio-Sa-
nitario della Regione Sicilia. Linee guida di indirizzo ai
Comuni per la redazione dei Piani di Zona - Triennio
2001-2003.
Il testo, molto ambizioso nelle intenzioni, a firme
congiunte della Presidenza, dell’Assessorato Enti • la qualità sociale come buona prassi da consoli-
Locali e dell’Assessorato alla Sanità “vuole essere la dare e trasferire;
base della discussione e la proposta metodologica per av- • la concertazione come valore aggiunto delle di-
viare un percorso volto a definire le regole, gli indirizzi, i namiche di partecipazione;
ruoli e le competenze proprie di un sistema integrato di • valorizzazione dell’apporto del Privato sociale
servizi alla persona e alla famiglia che rappresenti per la nella realizzazione del sistema integrato dei ser-
Regione Siciliana non soltanto l’occasione del recepimen- vizi e delle politiche sociali.
to dei decreti attuativi relativi alla legge 328/2000, ma La maggior parte di queste azioni ha una forte
l’affermazione di una strategia operativa volta a definire valenza politico-organizzativa: dall’esito dei con-
e consolidare, in tempi e modalità certi, l’indirizzo socio- sensi e dalla natura delle scelte deriveranno nelle
sanitario come punto di coesione di una rete territoriale singole realtà locali l’estensione e la qualità della
per il contrasto all’esclusione e per il sostegno allo svi- nuova rete di servizi e di offerte tenendo conto che
luppo, che sappia erigersi a livello di Piano Socio-Sanita- le risorse sono comunque limitate e che occorrerà
rio della Regione” (p. 5). Un testo di progetto e di individuare gli obiettivi prioritari dopo aver fatto
programma che dovrebbe portare a maturo compi- un’analisi attenta dell’esistente.
mento la Legge Regionale 22/86 (‘buona ‘ legge, se Il testo indica come obiettivi prioritari: la fami-
si considera la data), attraverso una nuova politica glia e i cicli di vita, sostegni alla maternità e alla pa-
sociale in grado di sostituire l’assistenzialismo occa- ternità, interventi in materia di abitazione, diritti
sionale e precario (collegato quasi sempre alle dei minori (infanzia e adolescenza), tutela delle per-
‘emergenze’), caratterizzato da una esagerata fram- sone anziane, handicap, dipendenze, politiche car-
mentazione dei finanziamenti, che si disperdono in cerarie e sicurezza sociale, pari opportunità sociali.
mille rivoli e in mille direzioni, senza la possibilità A questi aggiunge come progetti innovativi: una in-
di creare un sistema stabile, sicuro e integrato di as- terpretazione attuale delle vecchie e nuove povertà,
sistenza. un ampio progetto di integrazione degli stranieri,
L’impianto di queste Linee Guida abbraccia e sin- la necessità di integrare la politica sociale con le po-
tetizza tutte le problematiche introdotte dalla Legge litiche della scuola e del lavoro…
328/200: E’ uno scenario ampio e complicato quello che
• abbandono del Welfare State e valorizzazione del- viene evocato dalle Linee Guida, che rischiano di ri-
la Welfare community; solversi in un puro ‘esercizio di stile’, se al testo
• ruolo strategico degli Enti Locali (regione, pro- programmatico non seguiranno azioni coerenti e,
vince, comuni) e degli organismi del Terzo Setto- soprattutto, individuazione di tempi, di modalità e
re in una collaborazione permanente; di responsabilità precise.
• creazione dei distretti sociali (coincidenti con i di- E’ vero che l’area dei servizi alla persona e alla
stretti sanitari), introduzione degli accordi di famiglia presenta una sua particolare complessità
programma e dei piani di zona; da non poter essere affrontata e risolta né sul piano
• integrazione socio/sanitaria a partire dai livelli strettamente tecnico né su quello esclusivamente
essenziali di assistenza sanitaria e sociale; politico o amministrativo (non a caso proprio gli
• centralità della persona e della famiglia come de- artt. 4, 5 e 6 della 328 riconoscono e ribadiscono, ac-
stinatari del sistema di assistenza; canto agli enti locali, alle regioni e allo stato, il ruolo

14 • Psicologi e Psicologia in Sicilia


LO PSICOLOGO... NELLA RETE SOCIALE DEI SERVIZI

degli organismi non lucrativi di utilità sociale, degli E’ sufficiente una lettura della 328/2000 per co-
organismi della cooperazione, delle associazioni e statare quanto lavoro psicologico sia potenzialmen-
degli enti di promozione sociale, delle fondazioni e te richiesto in vari ambiti e in diversi segmenti della
degli enti di patronato, delle organizzazioni di vo- “rete sociale dei servizi”. Spetta a noi (nell’interesse
lontariato, degli enti riconosciuti delle confessioni anzitutto dei destinatari degli interventi, ma anche
religiose, delle organizzazioni sindacali, delle asso- a tutela e promozione della nostra professione) evi-
ciazioni sociali…). Ma è anche vero che se si vuol denziare a tutti i livelli quegli interventi che richie-
promuovere anche in Sicilia una vera solidarietà or- dono una professionalità ‘specifica’, una qualità tec-
ganizzata, all’interno della quale le stesse persone, le nica particolare, una metodologia appropriata di in-
stesse famiglie possano diventare risorse (anche at- tervento.
traverso forme di auto-aiuto e di reciprocità), occor- Pur considerando la ‘coralità’ dei soggetti e la
re chiedersi come coopereranno insieme pubblico e complessità dell’area sociale, non è accettabile – co-
privato, tecnici e amministrativi, volontari e specia- me già successo in molti progetti della 285/98 – che
listi, istituzioni e associazioni, operatori e cittadi- interventi importanti e delicati su minori o adole-
ni… Passare dal Governement (livelli di governo ge- scenti o soggetti a rischio vengano programmati,
rarchicamente ordinati) alla Governance (metodolo- proposti e avviati da ‘operatori’ dalle qualifiche
gia negoziale finalizzata ad un processo condiviso) professionali ‘incerte’ (reclutati a volte all’insegna
non è facile specie in una regione come la Sicilia, del ‘volontarismo’) a scapito di chi, come gli psico-
nella quale le categorie del diritto e del favore sono logi, possiede comunque una formazione profes-
spesso così intrecciate e confuse che l’accesso alla sionale di base appropriata agli obiettivi proposti.
cittadinanza attiva o alla titolarità dei diritti sem- Sul personale dei servizi sociali le Linee Guida
brano percorsi impossibili e le pratiche di partecipa- (cfr. §§ 10.5; 10.6) esprimono una posizione molto
zione e di sussidarietà piuttosto rare. critica verso gli attuali operatori sociali, definendoli
generici e demotivati, e proponendo in alternativa
nuove figure professionali, definiti come “agenti di
LE NUOVE FIGURE sviluppo locale con piena padronanza delle varie proble-
PROFESSIONALI SOCIALI matiche ma anche di tutta la strumentazione istituziona-
le mirata allo sviluppo sociale” (p. 93) che dovrebbero
La riforma e la realizzazione di un sistema inte- venir fuori da “un massiccio lavoro di orientamento e
grato di interventi e di servizi sociali che garantisca formazione di assistenti sociali, assistenti sociali speciali-
anche ai più deboli la qualità della vita, pari oppor- sti, sociologi e altri laureati vocati, sia interni alle istitu-
tunità, non discriminazione e diritti di cittadinanza, zioni locali e provinciali, sia presenti nei soggetti del ter-
che prevenga, elimini o riduca le condizioni di disa- zo settore, sia giovani laureati da impiegare ex novo”
bilità, di bisogno e di disagio individuale e familia- (ibidem).
re, non solo di quelle derivanti da un reddito ina- In materia di profili professionali sociali l’art. 12
deguato, ma anche da difficoltà sociali e condizioni della 328/2000 prevedeva che, entro centottanta
di non autonomia, comporta necessariamente l’a- giorni dalla data di entrata in vigore della legge,
zione ‘concertata’ di molti soggetti nella consapevo- fossero definiti con decreto del Ministro per la soli-
lezza che i piani di lettura e di interpretazione del darietà sociale (di concerto con i Ministri della sa-
comportamento individuale (dall’intercettazione nità, del lavoro e della previdenza sociale, della
della domanda all’offerta di una risposta) sono mol- pubblica istruzione e dell’università) i profili pro-
teplici e non assimilabili ad un unico vertice inter- fessionali delle figure professionali sociali. I tempi
pretativo. non sono stati rispettati. Da alcuni mesi si è insedia-
ta una Commissione, presieduta dall’on. Grazia Se-
stini, con il compito di effettuare una ricognizione
delle professioni sociali oggi esistenti.
Parlando al plurale, è evidente che la legge non
si riferisce solo agli assistenti sociali, i quali per for-
mazione e tradizione sono sicuramente legittimati a
ritenersi tali. Il riferimento è più ampio e va a tutte
quelle figure professionali che in parte sono da for-
marsi, alcune attraverso corsi di laurea specifici (at-
tivati dalle Università ai sensi dell’art. 6 del regola-
mento recante norme concernenti l’autonomia di-
dattica), altre in nuovi corsi di formazione organiz-
zati dalle Regioni.
Restano comunque ferme le disposizioni relative
ai profili professionali dell’area socio-sanitaria ad
elevata integrazione socio-sanitaria già individuati
in base all’art. 3-octies del D.Lgs. 502/1992, intro-
dotto dall’art. 3 del D.Lgs 229/99.

Psicologi e Psicologia in Sicilia • 15


LO PSICOLOGO... NELLA RETE SOCIALE DEI SERVIZI

personale tecnico, chiamarli all’interno di commis-


sioni – come succede in varie regioni d’Italia - può
rappresentare l’inizio di una migliore conoscenza
reciproca e di una fattiva collaborazione (per la par-
te che segue devo ringraziare la collega Rosy Leo-
nardi, che ha ‘setacciato’ la 328 con impegno e intel-
ligenza facendo emergere bene gli apporti che la
psicologia e gli psicologi potrebbero dare in questo
settore).

LO PSICOLOGO ALL’INTERNO
DEL DISTRETTO SOCIALE
E IN STRETTA COLLABORAZIONE
CON GLI ALTRI OPERATORI
Quale contributo di professionalità può dare lo • Svolge un ruolo di garante del livello minimo di
psicologo nel quadro rinnovato dei servizi e degli assistenza da assicurare ai cittadini attraverso la
interventi sociali? valutazione delle aree critiche e la progettazione
Per la sua formazione di base e per l’articolazio- di piani di sviluppo della comunità.
ne professionale che ne deriva, lo psicologo può sicu- • Partecipa al monitoraggio dei livelli di qualità da
ramente rappresentare una risorsa importante an- garantire nello svolgimento del lavoro sociale
che per quel lavoro di preparazione, di analisi, di (condizione degli operatori sociali, delle organiz-
individuazione e di rilevazione delle esigenze e per zazioni di lavoro, impatto sulla comunità degli
la costruzione di quella ‘cultura’ e di quel ‘metodo’ interventi programmati…).
di progettazione degli interventi sociali, che richie- • Valuta la qualità psicologica degli interventi pro-
de un assiduo lavoro di mediazione e cooperazione fra gettati e realizzati, nonché l’impatto sulla rete so-
i tanti soggetti istituzionali e non. ciale del territorio.
Lo psicologo diventa indispensabile per tutta • Progetta e promuove interventi di rilevazione
una serie di compiti e di interventi, espressamente territoriale delle aspettative, dei bisogni e delle
previsti dalla Legge 328, che richiedono operatori problematiche degli abitanti del territorio e ne
con competenze professionali ben definite. valuta la soddisfazione al termine di ogni fase
Già presenti all’interno di molti progetti, attuati del piano di interventi programmati, al fine di
attraverso la legge 285/97 (prevenzione del disagio modellare tali interventi sulle caratteristiche reali
infantile e giovanile) e nei servizi socio-educativi del bacino d’utenza.
per l’infanzia, gli psicologi possono offrire un con- • Cura lo scambio di informazione e l’instaurazio-
tributo notevole in tutti quegli interventi e progetti ne di una comunicazione efficace tra cittadini
finalizzati alla formazione e cura della persona, alla fruitori, organismi gestori di servizi e gli enti
promozione del benessere e al perseguimento della pubblici che garantiscono i livelli minimi di assi-
coesione sociale, nel sostenere le famiglie nei mo- stenza ed assicurano il livello di qualità ottimale
menti critici e di disagio, nella formazione alla geni- negli interventi programmati.
torialità, ecc. • Partecipa al coordinamento del lavoro delle
Promuovere la cultura del benessere e la sua dif- agenzie territoriali deputate alla relazione con il
fusione fra gli utenti e fra gli operatori non significa pubblico per la prestazione di servizi specifici
solo far circolare informazioni o avviare percorsi di come il segretariato sociale, le attività di forma-
educazione nelle scuole. Significa poter ‘intervenire’ zione, informazione e consulenza, la raccolta di
sugli stili di vita delle persone, sui comportamenti informazioni sensibili e strategiche.
individuali e collettivi, promovendo negli ambienti • Partecipa, insieme agli altri, all’elaborazione del
di vita e di lavoro processi di comunicazione, di piano di zona, alla programmazione degli inter-
sensibilizzazione, di cambiamento attraverso meto- venti, alla individuazione e utilizzazione delle ri-
dologie di intervento dirette alla persona, ai grup- sorse.
pi, alle comunità. • Interviene direttamente con gli strumenti della
Esaminando trasversalmente il testo della psicologia sociale e di comunità nel promuovere
328/2000, è abbastanza facile individuare quale l’integrazione dei servizi alla persona e al nucleo
contributo può dare la psicologia e gli psicologi alla familiare, con interventi di sostegno psicologico
progettazione e realizzazione di un sistema integra- individuale e strategie di gruppo, volte a otti-
to di interventi e di servizi sociali. Ne indichiamo in mizzare le risorse in percorsi attivi di assistenza.
modo descrittivo le principali azioni, consapevoli In modo più analitico ecco quali possono essere
che se ciò non è sufficiente a spingere tout court re- gli ambiti di competenza e di intervento dello psico-
gioni e comuni a rivolgersi agli psicologi, affidare logo in relazione alle singole attività previste dalla
loro delle consulenze, assumerli stabilmente tra il Legge quadro 328/2000.

16 • Psicologi e Psicologia in Sicilia


LO PSICOLOGO... NELLA RETE SOCIALE DEI SERVIZI

ciali, in particolare nei rapporti di solidarietà e nello


scambio generazionale.
• Formazione e sostegno alla genitorialità.
• Conciliazione tra tempi di vita familiare e tempi di la-
voro, specie per le donne lavoratrici.

Prevenzione del disagio minorile e interventi a favore di minori


in difficoltà
• Interventi di sostegno psicologico per i minori in si-
tuazioni di disagio, tramite il sostegno al nucleo fami-
liare di orgine o l’inserimento presso famiglie, perso-
ne o strutture comunitarie di accoglienza di tipo fami-
liare.
• Promozione e rispetto dei diritti dell’infanzia e dell’a-
dolescenza.
• Interventi a favore degli adolescenti (centri di ascolto,
percorsi di socializzazione, di sensibilizzazione su te-
matiche particolari: le dipendenze, i comportamenti a
Attività inerenti l’elaborazione del “Piano di Zona” rischio, gli incidenti stradali…).
• Promozione per i minori in stato di abbandono di una
Analisi della domanda dei servizi sociali richiesti dai cittadini cultura dell’accoglienza (a scuola, in famiglia…).
del territorio:
• Rilevamento delle priorità e degli obiettivi strategici. Progetti individuali per le persone disabili
• Individuazione dei bisogni, delle risorse e degli stru- • Sviluppo delle potenzialità delle persone disabili.
menti. • Valorizzazione della famiglia e sostegno delle respon-
• Individuazione delle metodologie di rilevazione dei sabilità familiari lungo tutto il ciclo di vita della per-
dati territoriali. sona con disabilità.
• Sviluppo di strategie di elaborazione dei dati psico- • Valutazione diagnostico-funzionale delle disabilità e
metrici. del processo di integrazione sociale (dall’ambito fami-
• Studi e ricerche inerenti le indagini sull’esclusione so- liare a quello alternativo o sostitutivo dei centri soci-
ciale (vedi art. 27 - Istituzione della Commissione di riabilitativi, comunità-alloggio…).
indagine sull’esclusione sociale).
Tutela delle persone anziane
Partecipazione comunitaria alla definizione degli obiettivi per- • Sostegno e consulenza alle persone e alle famiglie per
seguibili: favorire la permanenza a domicilio delle persone an-
• Ricerca-Intervento sul Welfare Community. ziane.
• Elaborazione delle strategie di informazione, sensibi- • Interventi di sostegno alle persone anziane tenendo
lizzazione e consulenza ai cittadini. conto delle implicazioni psicologiche presenti nel pro-
• Progettazione delle metodologie di comunicazione tra cesso di invecchiamento e della rappresentazione so-
le istituzioni pubbliche ed i cittadini. ciale dell’anziano.
• Programmazione dei servizi front-line.
• Elaborazione della metodologie di gestione delle
informazioni in entrata ed uscita.
CONCLUSIONE
Concertazione e cooperazione tra i diversi livelli istituzionali
del sociale pubblico e privato: Nello scenario prospettato dalla Legge 328/2000
• Creazione di un contesto comunitario che favorisca gli psicologi dovrebbero poter trovare uno spazio
l’integrazione di linguaggi istituzionali differenti (Sa- professionale significativo in quanto il loro percorso
nità e Salute Mentale, Formazione ed istruzione, Assi- di formazione assicura la base teorica e l’acquisi-
stenza Sociale, Politiche del lavoro…). zione potenziale delle competenze professionali ri-
• Integrazione dei servizi alle persone e alla comunità chieste per parecchi degli interventi previsti. Sicura-
forniti dalle diverse agenzie del territorio. mente occorre rinnovare e aggiornare parte dei per-
• Attivazione delle politiche locali tese allo sviluppo so- corsi formativi in psicologia (alcune facoltà lo han-
cio-culturale del territorio. no già fatto con alcune lauree triennali), dando
maggiore spazio all’area della psicologia dello svi-
Attività inerenti la programmazione degli interven- luppo, della psicologia sociale, di gruppo e di co-
ti, lo sviluppo delle risorse e l’attivazione dei servizi munità. Sicuramente coloro che si orienteranno ver-
so questo settore dovranno anche acquisire una co-
Valorizzazione e sostegno delle responsabilità familiari nei cicli noscenza e una capacità di lettura dei fenomeni so-
di vita ciali più profonda e attenta e ciò può rappresentare
• Valorizzazione e sostegno della famiglia come risorsa per la psicologia un’ottima occasione di differenzia-
comunitaria nello svolgimento delle sue funzioni so- zione e di arricchimento.

Psicologi e Psicologia in Sicilia • 17


JAMES HILLMAN un anno dopo

L’eresia di James Hillman


e il popolo degli hillmaniani
RICCARDO MONDO
Psicologo - Membro dell’Associaz. Italiana di Psicologia Analitica
“Quelli che approvano un’opinione
privata la chiamano
Il 13 Ottobre 2001, grazie alla sensibilità del no- opinione; ma quelli che la disapprovano
stro Ordine Professionale Regionale, Catania ha la chiamano
ospitato il prof. James Hillman per la prima volta in eresia”.
Sicilia. (HOBBES, Leviatano)
E’ già trascorso un anno da quella esperienza
ma in contrasto con l’accelerata voracità che caratte-
rizza il nostro collettivo riguardo la produzione e
consunzione di eventi, ritengo il tempo trascorso
appena sufficiente per la sedimentazione di un’e- ne dell’analista all’importanza che il “mondo ester-
sperienza che è stata di importanza non ordinaria no” (Anima Mundi) e la “società civile” (come Po-
per la nostra Comunità professionale. lis) hanno come eventi simbolici nel determinare
Un’eco di commozione accompagna quel ricor- l’individuo e il suo adattamento.
do, per me che ho avuto l’onore di contribuire al- Nei fatti Egli, amplificando alcuni elementi della
l’organizzazione dell’evento e di presentarlo, intro- teoria di C. G. Jung, inaugura una psicologia del
ducendo il prof. James Hillman alle numerosissime profondo dell’estroversione, dove, e cito l’autore, “il
persone presenti nella sala del Monastero dei Bene- profondo anziché concepirlo soltanto come interno al sog-
dettini della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Uni- getto , poteva essere trovato anche nell’oggetto, nelle im-
versità di Catania. magini che il mondo ci offre.”
In questo senso il mio intervento avrà, grazie al- In particolare l’autore precisa il ruolo svolto dal-
l’amicizia che mi lega al dott. Hillman, il valore di la Bellezza, come percezione estetica del mondo,
un’affettuosa testimonianza. nella sua psicologia del profondo.
Non entrerò quindi in considerazioni critiche Scrive infatti in “Politica della bellezza”:
sull’impianto generale della teoresi hillmaniana, ta- Siamo inconsci delle nostre risposte estetiche.
le compito richiede ben altri spazi di riflessione e di E anche se il compito della terapia resta essenzialmen-
approfondimento sull’opera del nostro Autore che, te quello che è stato per tutto il ventesimo secolo, e cioè il
per la sua complessità, determina sovente in com- tentativo di risvegliare la coscienza, è invece cambiato il
mentatori superficiali lo scadere in ingenue apolo- focus di questa coscienza risvegliata.
gie da una parte, o in altrettanto acritici, difensivi Adesso diventare coscienti significa non soltanto di-
quanto affrettati idiosincratici ostracismi dall’altra. ventare coscienti dei nostri sentimenti e dei nostri ricor-
Questa tendenza a determinare aspri conflitti e di, ma soprattutto risvegliare le nostre risposte personali
dibattiti accesi è d’altra parte caratteristica dei gran- al bello e al brutto.
di pensatori, che dotati di pensiero realmente diri- Siamo diventati inconsci dell’ impatto nel mondo, le
mente costellano in alcuni “giovanili sensi di schie- nostre anime come murate nei suoi confronti.
ramento”, che sono contrari allo spirito della ricer- Da quel momento la sua ricerca psicologica ha
ca. progressivamente popolato le strade, le piazze delle
Il prof. Hillman ha un fascino indubbiamente ca- nostre città, anche vivificando la dignità dell’impe-
rismatico, inoltre l’originalità della sua arte retorica gno politico.
arricchita da un linguaggio che attinge alle inesauri- In questo senso è possibile comprendere alcune
bili risorse della Tradizione, il gusto per una ricerca provocazioni del nostro Hillman quando accusa gli
sempre interdisciplinare ed in particolare l’attenzio- psicoterapeuti di essere totalmente anestetizzati, di
ne dell’ultimo ventennio alle problematiche di auto- pretendere di curare, di sostenere o semplicemente
referenzialità del mondo analitico lo hanno posto in indirizzare, senza una preventiva educazione este-
maniera originale all’attenzione del più vasto pub- tica alla vita nelle sue forme.
blico. Ricordo come, nel testo “L’anima del mondo e il
In un suo famoso saggio del 1989 “Dal narcisismo pensiero del cuore” , accusi gli analisti d’essere molto
alla finestra: curare il narcisismo della psicoanalisi”, Ja- attenti ai propri controtransfert sessuali ma incapaci
mes Hillman affronta le carenze attuali del mondo di accorgersi che la loro poltrona è orrenda e la for-
psicoanalitico, sintetizzabili in una scarsa attenzio- maldeide vernicia lo spazio in cui operano.

18 • Psicologi e Psicologia in Sicilia


JAMES HILLMAN un anno dopo

Questi aspetti della ricerca dell’ultimo Hillman


hanno determinato due dirette conseguenze: da una
parte lo hanno avvicinato al mondo culturale con-
temporaneo e al grande pubblico, trasformandolo
di fatto in un Kulturkritiker; allo stesso tempo lo
hanno esposto all’accusa dei settori più esoterici del-
la cultura psicoanalitica che lo tacciano di populismo
postmoderno, traditore nei fatti della matrice psica-
nalitica di cui è stato tra i maggiori assertori a livel-
lo internazionale.
Allo scrivente il problema pare mal posto e lo
espliciterò con le seguenti considerazioni.
James Hillman è una prestigiosa personalità del-
la cultura contemporanea, uno dei rari ed autentici
talenti del mondo psicologico che travalica i confini
della singola disciplina.
A sottolineare il significato che il pensiero del-
l’autore riveste per la cultura contemporanea, l’En-
ciclopedia Treccani del Novecento ha dedicato alla
sua Psicologia Archetipica una voce autonoma. E’
questo un rarissimo caso tra gli psicologi contempo-
ranei.
Ero ancora un giovane studente di psicologia
quando incontrai alcuni suoi testi basilari: “Il mito
dell’analisi”, “Re-Visione della psicologia”.
I miei interessi si orientavano già allora allo stu-
dio della psicoanalisi e della psicologia analitica e
rimasi affascinato dall’indipendenza intellettuale
dell’Autore, che, al di là di ogni facile e irriflessiva
appartenenza fideistica di scuola, attaccava gli ismi
di maniera, primo fra tutti quello del mito dell’anali-
si.
Va d’altra parte precisato che quest’operazione
veniva attuata non da un qualunque denigratore
del mondo analitico ma da James Hillman, direttore minario, qualcuno tra i partecipanti chiese se esiste-
dello Jung Institut di Zurigo e già diretto allievo di vano un gruppo, un’associazione o una scuola da
Carl Gustav Jung. lui fondata alla quale aderire.
Il 13 ottobre 2001 è stato interessante ed estrema- Il prof. Hillman rispose quasi stizzito che non
mente arricchente ritrovarsi ad ascoltarlo, insieme esisteva niente di tutto questo, che lui era semplice-
con amici e colleghi di diversi indirizzi teorici. mente uno studioso aderente all’Associazione Inter-
La tematica era invitante – Lo psicologo come pro- nazionale di Psicologia Analitica.
tagonista e (vittima) dei processi di trasformazione cul- In effetti il nostro Autore non ha fondato né ha
turale – e il Prof. Hillman era tra le persone più qua- mai dato il suo imprimatur alla creazione di un
lificate per affrontarla. qualsivoglia movimento che non fosse di condivi-
Alle 8,30 del mattino ogni posto era occupato e sione intellettuale tra anime libere da legami istitu-
ben presto la sala era stracolma con parecchia gente zionali.
che ascoltava pazientemente in piedi. Il tempo e la maggiore conoscenza dell’autore mi
Perché tanto interesse e partecipazione? hanno permesso di comprendere meglio il perché
Era forse la sala del convegno affollata solamen- di quel suo atteggiamento di fastidio verso una pur
te da appassionati “hillmaniani”? lecita domanda e di articolare una mia ipotesi.
No, non credo, come non immagino che esistano James Hillman è fondamentalmente un grande
gli hillmaniani. Suppongo che solo l’ingenuità intel- eretico del mondo analitico e come tale segue il de-
lettuale di alcuni, accoppiata ad una insufficiente stino storico che caratterizza gli eretici.
lettura della sua opera, possa creare degli hillmania- L’affermazione di eresia non è casuale e richiama
ni. la negazione di alcuni dogmi portanti in seno ad un
Agli inizi degli anni novanta la mia conoscenza movimento. E’ il destino che caratterizzò Jung, per
dell’autore era ancora occasionale e, durante un se- rimanere aderenti al discorso psicoanalitico, ma ri-

Psicologi e Psicologia in Sicilia • 19


JAMES HILLMAN un anno dopo

guarda fondamentalmente il desti-


no del pensare liberamente nei rag-
gruppamenti umani. L’eretico non
produce ex novo ma ipertrofizza
una parte del discorso originario,
che accetta come dotato di verità
ma non come inconfutabile (dog-
ma). L’eresia è una convinzione ma-
turata individualmente, come atte-
sta la sua etimologia (hàiresis=scel-
ta); e l’eretico vuole essere un sog-
getto attivo della propria salvezza.
Naturalmente, egli è visto come fu-
mo negli occhi dai guardiani del so-
glio dell’ortodossia.
Letteralizzare Hillman, inven-
tando degli hillmaniani che lo ren-
dano una Sacra Scrittura alla quale
attenersi, è un torto che non credia-
mo l’autore meriti. Egli aderendo
perfettamente al principium individuationis teorizza- di non abbandonare mai la teoria della sessualità […]
to da Jung, che amava affermare “non esiste altro dobbiamo farne un dogma, un incrollabile baluardo”.
junghiano oltre me stesso”, in una sapiente ricerca “Prima di tutto” – è il commento di Jung – “furono le
tra adesione e distanza, non ha mai limitato la pro- parole baluardo e dogma che mi allarmarono, perché
pria libertà intellettuale all’appartenenza all’orto- un dogma, cioè un’incrollabile dichiarazione di fede, vie-
dossia. ne stabilito solo quando si ha lo scopo di soffocare i dubbi
Con il suo acume psicologico e con la maestria una volta per sempre […] Fu un colpo che inferse una fe-
della sua penna ha osservato ogni metafora della rita mortale alla nostra amicizia”.
tradizione psicoanalitica, in trasparenza, ed ha rido- Da quel momento, i due grandi studiosi della
nato alla cultura psicologica immagini che tendeva- psicologia del profondo non si incontreranno più e
no ad isterilirsi. ignoreranno le loro reciproche scoperte. Questo si è
Obiettivo del nostro autore non è quindi quello tacitamente perpetuato nel mondo odierno dove, a
di offrirci punti fermi che confermino teorie consoli- parte sporadici contatti, le due ortodossie procedo-
date, bensì di erodere quei miti, quelle reificazioni no come due rette parallele, come fanno d’altronde
concettuali con le quali molto spesso definiamo, ope- la maggior parte delle ortodossie del mondo psico-
rando, persone ed eventi. James Hillman non vuole logico contemporaneo.
donarci “certezze” come hanno fatto altri illustri A questo proposito è interessante osservare co-
predecessori, ma similmente allo stile incarnato nel- me i programmi formativi previsti nelle diverse
la Tradizione dalla mistica apofatica, egli ci parla del- scuole di psicoterapia orientino l’allievo all’ap-
l’oggetto mostrandoci cosa esso non è. profondimento di un modello teorico senza desti-
Interessante in tal senso potrebbe essere la rilet- nare sufficiente attenzione agli elementi di “satura-
tura che propone in “Variazioni su Edipo” della me- zione” che ogni modello presenta.
tafora principe della psicoanalisi. La “saturazione” del proprio modello non vie-
Metodologicamente egli intende quindi restitui- ne approfondita in quanto scambiata come una “de-
re alla psicologia la possibilità di guardare in traspa- bolezza” della propria corporazione e resta celata
renza pratica e teoria psicologica, consentendo di in- dietro la fantasia onnipotente di modello “forte” to-
travedere le fantasie anteriori a fatti considerati talmente autosufficiente.
troppo spesso automaticamente come evidenti e Quanto detto non favorisce la strutturazione di
reali. uno spirito di pensiero libero e dubitante, che do-
Vorrei ricordare qui ancora Jung, primo grande vrebbe essere l’obiettivo formativo essenziale di
eretico del mondo psicoanalitico. Con la pubblica- uno psicoterapeuta, ma predispone semplicemente
zione, nel 1912, di “Wandlungen und Symbole der Li- all’assunzione di dogmi di scuola o, come diremmo
bido”, egli sancisce il percorso di allontanamento in termini più moderni, di assiomi che mal digeriti
dal Maestro Freud. Nella sua autobiografia egli rac- approfondiscono semplicemente un senso di appar-
conta che due anni prima – a Vienna – si era verifi- tenenza.
cato tra i due il seguente colloquio, rivelatore delle Sarebbe forse il caso di dedicare nei programmi
intenzioni di entrambi: “Mio caro Jung, promettetemi formativi uno spazio maggiore agli eretici, ai battito-

20 • Psicologi e Psicologia in Sicilia


JAMES HILLMAN un anno dopo

ri liberi della psicologia, che “indeboliscono” il pro- una tecnica da acquisire e da applicare, senza una
prio modello teorico di riferimento? riflessione accurata sulle determinanti collettive del
Due mesi fa, nel giardino pensile di un albergo nostro ruolo professionale. Viene smarrito in tal
di Firenze, alla luce di un tramonto primaverile, modo il senso che accompagna il nostro agire pro-
conversavo con James Hillman della calorosa acco- fessionale.
glienza che i colleghi siciliani gli hanno riservato in Queste sue riflessioni non mi hanno totalmente
quella giornata catanese e, tra gli altri argomenti, “catturato”, ma hanno certamente “eroso” qualche
abbiamo ripreso il tema della formazione culturale mia certezza.
dello psicoterapeuta. A mio avviso, al contrario è possibile, oltre che
Quest’ultimo tema gli è molto caro ed ho con necessario, mantenere una tensione dialettica tra
piacere ascoltato dalla voce di Hillman alcune delle l’attività contestuale e intersoggettiva che ogni psi-
tesi sviluppate nel suo “Cent’anni di psicoterapia e il coterapia richiede e le più generali esigenze dell’A-
mondo va sempre peggio”. nima Mundi alle quali Hillman ci richiama.
Molto sinteticamente, in questo dialogo fioren- Spero di avere presto altre occasioni come in
tino egli sosteneva che lo psicoterapeuta ha smar- quella giornata, di ascoltare altri grandi studiosi
rito la spinta “rivoluzionaria” che fu dei padri della nostra disciplina, che ci insegnino comunque
fondatori. a considerare ciascun punto di vista psicologico co-
La psicoterapia è diventata sempre più un gran- me una verità parziale ma non contraddittoria – come
de business, troppo preoccupata dei risultati da di- insegnano le scienze della complessità – preparan-
mostrare a discapito della ricerca di un percorso in- do il terreno alla pratica di un autentico politeismo
dividuativo per le persone che si rivolgono ad essa. psicologico, per usare un’espressione cara a James
Lo psicoterapeuta si disinteressa eccessivamente di Hillman.
ciò che accade fuori della stanza di terapia, conside- Per questi motivi, e contraddicendo quanto so-
randola a torto un’isola separata da tutto il resto. pra sostenuto, auguro a tutti i colleghi di mantener-
Questo rischia di aggravare il narcisismo dei sog- si nel metodo sufficientemente hillmaniani, quindi
getti che il terapeuta vorrebbe aiutare e alimenta nei eretici, “irriverenti”, liberi pensatori, mai completa-
fatti lo sviluppo di una coscienza solipsistica che mente dottrinali, che è l’unico modo per mantenere
non si riconosce come appartenente al mondo. intensa la passione per la nostra complessa attività
La psicoterapia rischia così di trasformarsi in professionale.

Il Consiglio dell’Ordine degli Psicologi

Augura
Buon Natale
e
Felice Anno Nuovo
Psicologi e Psicologia in Sicilia • 21
Lettera a Jung

I nutili appaiono spesso le parole quando si


mostrano senza suono né particolari risonan-
ze, mentre tante altre volte vogliono creare
un contatto tra di noi nella ricerca di una tra-
gnificato della prima o sul piano psichico si crea una sotti-
le demarcazione?
La psicologia si presta ad essere considerata una disci-
plina del cambiamento, offrendosi nelle sue derivazioni
smissione di pensieri, d’opinioni o di sentimenti. Allora as- come un valido strumento per lenire il dolore, curare la psi-
sumono valore ed importanza. Così Le scrivo, caro Dottor che, orientare l’individuo, risolvere i suoi problemi, stimo-
Jung e cercherò di mettere tutto questo insieme, pensan- lando quindi la possibilità del cambiamento psichico e
do che Lei sia qui ancora in questo mondo (idea quanto comportamentale. A me sembra chiaro che, meglio di
mai inverosimile) pronto a rispondermi tante altre, la Sua psicologia analitica
(ancora più inverosimile), nel tentativo di riesce a seguire questa finalità, con i
cercare un modo per accrescere e mo- suoi teoremi relativi, per l’appunto, al
dificare, se ho in qualche modo frainteso processo d’individuazione, per la forte
o aggiunto, equivocando, l’idea che mi influenza dell’inconscio collettivo sulla
sono fatta rispetto al cambiamento. Di nostra vita personale, per il concetto di
questo voglio parlarle. sincronicità, la teoria della trasformazio-
Se ho ben capito la sua opinione nei ne e quindi l’importanza del simbolo e
confronti della trasformazione si connette l’azione della sua potenza vivificante
all’idea di un progetto inconscio di vita sulla nostra esistenza.
psichica che ben si radica all’interno del L’individuazione diventa così un percor-
processo d’individuazione e consente ad so senza fine del quale non è possibile
ogni individuo di spingersi attraverso le tracciarne anticipatamente le linee, né
esperienze della sua vita, siano esse con- vederne i confini e la sua storia è sem-
crete o psichiche, sino al raggiungimento pre unica ed appartiene singolarmente
ultimo della sua potenza di realizzazione. ad ognuno di noi.
Il processo d’individuazione, quindi è Se cerchiamo la verità, unita al senso
un importante sviluppo che la psiche C. J. Jung dell’esistenza, dobbiamo occuparci di
compie nel suo viaggio terreno, che non un cambiamento che procede senza
tutti però riescono e possono percorrere perché è come sosta nella nostra vita, ma non è sempre facile accorgersi
“camminare sulla lama di un rasoio” (parole Sue), tanto di quanto avviene dentro di noi.
perigliosa è la sua avventurosa attuazione. Ho voluto supporre che il cambiamento, legato ad un
Il cambiamento allora fa parte della vita psicologica processo di positiva trasformazione della propria esistenza,
dell’uomo, cambiare si allinea alla capacità di trasforma- sia una linea del Suo pensiero da seguire con gran religio-
re un elemento in qualcos’altro; una triste storia, ad esem- sità, proprio per non dimenticare che il processo d’indivi-
pio, può diventare un insegnamento di vita carico di con- duazione, che racchiude il cambiamento e l’atto trasfor-
tenuti profondi e densi di significato personale; l’incontro mativo, ”è adattamento esclusivo alla realtà interiore ed è
con un altro individuo può rappresentare una meraviglio- perciò un processo mistico” che, mettendoci in contatto
sa avventura di rinnovamento e poesia, così come una con il nostro inconscio, ci permette di imbatterci in stati in-
perdita o un grande dolore possono cambiare, in meglio, teriori ed immagini che non sempre riusciamo a decifrare
la nostra vita. e quindi annettere al nostro patrimonio psicologico ed esi-
Tutte le esperienze della nostra esistenza riescono ad stenziale.
assumere diversi significati se riusciamo a trovarne un sen- La psiche non è un punto d’arrivo, proprio perché la vi-
so, il nostro Senso. ta stessa non definisce, sul piano psichico, il completa-
Ma il cambiamento può anche percorrere linee di svi- mento della nostra stessa realtà psicologica. E’ come
luppo che si muovono a ritroso; possono cioè avvalersi di un’indefinibile, impercettibile ed inafferrabile condizione
temi, nessi e significati che non trasformano in arricchi- del nostro essere, simile ad un sentimento profondo ine-
mento una storia negativa, né tendono a migliorare la spresso ed inaccessibile.
condizione psicologica e conseguentemente esistenzia- La nostra verità è nascosta dietro le nostre stesse sem-
le di un individuo. bianze e spesso siamo corpi apparentemente vuoti, quan-
Anche in questo caso però, mi sembra di capire che do non riusciamo soprattutto a dare forma al nostro essere
possiamo parlare di cambiamento. Ma è avvenuta una nel mondo, alla nostra percezione interna, al nostro sentire.
trasformazione? Ovvero quest’ultima ingloba lo stesso si- Anima ci abbandona o forse è più giusto affermare

22 • Psicologi e Psicologia in Sicilia


Lettera a Jung
che qualcosa ci impedisce di raggiungerla. Uso qui il ter- dezza per aumentare il proprio potere di attrazione?
mine Anima più avvicinandomi all’accezione utilizzata da Spesso elementi misti ed apparentemente contraddit-
Hillman (conosce Hillman !) che non alla Sua più riduttiva tori s’inseriscono a mettere piaghe tra le pieghe di Anima
definizione: Anima, Lei dice, è la parte femminile della psi- ed il male s’insinua e diventa orrore, malattia, deformità
che dell’uomo, contrapposta ad Animus , la parte ma- psichica, crudeltà e distacco emotivo, assenza di senti-
schile nella donna. Entrambi sono archetipi e vivono den- menti, conformismo.
tro di noi, e fuori di noi si rappresentano in modi di perso- Nelle piccole e grandi cose che ci riguardano, noi indi-
nalità spesso controversi. vidui siamo soggetti a leggi che non sappiamo sempre in-
A me sembra che Anima sia una parola che evo- terpretare e condividere, possiamo sentirci spinti a diveni-
ca immagini appartenute ad un tempo in cui lo spirito, re migliori, o peggiori, rispetto ad un modello di perfezione
aleggiando sul mondo, produceva bellezza ed infinita va- che non sempre si riesce a connettere con le nostre mo-
rietà di benevolenza e grandezza. dalità di vita.
Anima è la parte più sottile e profonda di noi, sottile in E’ il nostro progetto inconscio che tenta di realizzarsi, e
quanto inafferrabile, profonda perché irraggiungibile. E’ allora possiamo appartenere a cose che ci avvicinano al
l’insieme del nostro essere e non essere, la nostra potenzia- Sé oppure ci allontanano da esso e noi “junghiani”, o simi-
lità ed il nostro divenire. E’ quindi il Tutto. li, diciamo che siamo invasi da sentimenti di Anima, che ci
Il contatto con Anima ci determina nella vita, spesso ci troviamo vicino all’Anima … o, al contrario, ce ne distac-
confonde quando non riusciamo a capire i suoi tentativi chiamo, allontanandoci dalla nostra vera essenza e ve-
d’espansione, o non riusciamo a decifrare i suoi messaggi, rità.
che sicuramente tendono alla sua più completa ed armo- Ma non riusciremo mai a conoscere, sino in fondo,
niosa realizzazione. quante luci ed ombre Anima mostra attraverso ognuno di
Ad Anima è quindi legato il processo d’individuazione noi.
ed ogni principio di trasformazione che all’interno di que- Seguire le linee del nostro percorso può portarci, incon-
st’ultimo può e deve compiersi. sapevolmente, ad assumere forme diverse dall’idea che
Ma possiamo assistere anche a cambiamenti e trasfor- abbiamo, o ci creiamo, di noi stessi rispetto alla nostra rea-
mazioni che deformano una precedente realtà e possia- lizzazione nel mondo. Lei diceva che nessuno è padrone
mo diventare peggio di quello che siamo, o siamo stati, in casa propria, proprio perché indirizzati da quelle forze
perché può attuarsi un processo di cambiamento evoluti- inconsce di cui, per l’appunto, non abbiamo conoscenza
vo o di trasformazione che segue linee deformanti. Diven- e quindi padronanza.
ta difficile realizzare allora l’espansione del proprio Sé. Lei ha affermato che lo sviluppo psicologico dei nostri
Aspetti inconoscibili e oscuri della nostra psiche si mettono antenati, ad esempio, o dei nostri genitori, può determina-
in contatto con aspetti di Persona, esteriori e poco rappre- re lo svolgersi di una nostra azione, proprio per realizzare
sentativi sul piano della realizzazione individuale. L’involu- ciò che altri non hanno potuto o voluto fare nella loro vita.
zione s’insinua nella nostra vita, ci offre falsi poteri di realiz- Siamo sotto l’influenza di cose che non sono state compiu-
zazione ed inganni e si consolida su di noi a rendere cieco te in precedenza.
ed oscuro il nostro divenire. E così il bene può invaderci o lasciarci ed il male pren-
La nostra armonia si dissolve in un falso nettare che dere il sopravvento, senza che lo vogliamo, quando non
non ci alimenta e, per dirla con Winnicott, un falso Sé sappiamo né riconoscerlo né accettarne la sua esistenza
prende spazio e si colloca in noi a deformare la nostra ve- dentro di noi.
ra esistenza e a farci apparire diversi. Penso che il bene può essere il sentimento di felicità,

Una forma di vita evoluta può regredire improvvisa- connesso a quella libertà di vivere che molto spesso non

mente, una bellezza sublime può deteriorasi con il passare ci concediamo, mentre il dolore e la sofferenza che ne

del tempo, anche una nostra “buona” caratteristica può derivano possono in questo caso diventare il male: il dolo-
re di vedere sconfitta la nostra Anima.
avvantaggiarsi d’aspetti negativi o poco veritieri e diveni-
E allora, il bene ed il male sono entrambi oggetti di
re un “cattivo“ modo di porsi e di essere.
Anima, o Anima è solo il bene? Chissà! Penso che, se vo-
Grandi uomini possono subire il potere di fascinazione
gliamo, possiamo entrare, come in un gioco, all’interno di
di un archetipo che può assumere svariate forme. Un mito
un ipotetico percorso di positiva e limpida realizzazione
o un’immagine forte e sovrastante possono farci abban-
per scoprire, alla fine, che dentro ci stanno le bellezze e le
donare il primo progetto di vita che voleva condurci verso
brutture della nostra esistenza.
Anima, per vestirsi d’apparenza e falsità, facendo negare
Questa, forse, è Anima!
la realtà dei propri sentimenti, ingannando ogni desiderio.
Cosa ne pensa … si può apparire, ad esempio, “gran- Giusi Ortoleva
di” senza più esserlo e servirsi della propria passata gran-

Psicologi e Psicologia in Sicilia • 23


PSICOTERAPIA

La valutazione della psicoterapia:


un seminario internazionale di studio
GIROLAMO LO VERSO Non è un tentativo di obiettivazione, con un pro-
Psicologo cesso di medicalizzazione, della psicoterapia. I cri-
Ordinario di Psicologia clinica, Università di Palermo teri Popperiani suddetti, infatti, hanno valore so-
prattutto in situazioni di Laboratorio, che consento-
Qualche mese fa il Presidente dell’Ordine ha po- no un controllo delle variabili. Non sono criteri ade-
sto con forza e non burocraticamente sulla nostra ri- guati allo studio delle scienze del vivente che per
vista regionale il problema della specificità e della loro natura si occupano del bios e cioè di qualcosa
qualità della ‘psicoterapia’ uno dei settori più noti, che ha a che fare con la memoria, la storia (psichica,
di frontiera e specialistici della professione psicolo- biologica, antropologica, familiare ecc.) le autorap-
go. La sua specificità procedurale non toglie che la presentazioni rispetto ad essa, con il divenire e la
psicoterapia abbia le sue basi, in primo luogo, nella processualità (dello psichico e della vita intera) con
psicologia clinica e nella psicopatologia e che il ‘me- il comportamento e le motivazioni, con il mondo re-
todo clinico’ si intrecci con tutto il lavoro psicologi- lazionale esterno ed interno ad ognuno.
co professionale. Anche in relazione a questo è nata Naturalmente se parliamo di possibilità di for-
l’idea di ampliare ed organiz- mazione e di esperienza vuol
zare insieme il seminario in- dire che abbiamo a che fare
ternazionale che le cattedre con un sapere e con metodi
‘cliniche’ dell’Università di trasmissibili, ed entro certi li-
Palermo e l’S.P.R. stavano miti, in primo luogo, etnici,
progettando in continuità con generalizzabili. La psicotera-
un lavoro iniziato una decina pia è scienza che fa coesiste-
di anni fa. Ci è sembrato utile re al suo interno fattori idio-
presentare, qui, ai colleghi, i grafici e nomotetici. In so-
problemi che la ricerca sta af- stanza dal punto di vista cli-
frontando ed il lavoro già fat- nico-professionale la valuta-
to. Per l’impianto del semina- zione della psicoterapia po-
rio, rinvio al programma ne, a mio avviso, il problema
strutturato dal comitato della scientificità della psico-
scientifico. terapia come uno specifico e
In primo luogo vorrei peculiare modello di scienti-
esplicitare che cosa non è, né a ficità.
mio avviso deve essere, la va- Necessità ed inevitabilità del-
lutazione della psicoterapia. la valutazione della psicote-
Non è più il tentativo, in rapia.
passato lungamente portato avanti, di effettuare In psicoterapia una valutazione di tipo clinico,
una valutazione di tipo sperimentale, obiettiva, rei- via via più consapevole e affinata, vi è stata sin
ficante la realtà stessa della psicoterapia: disciplina dall’epoca di Freud. Si è trattato, tuttavia, di una va-
che si occupa di emozioni, relazioni, vissuti, simbo- lutazione affidata soprattutto al terapeuta stesso, in-
li, significati, soggettività, storie personali e familia- terna al suo modello teorico-procedurale ed alla sua
ri ecc. Per essa non valgono i Popperiani criteri del- impostazione personale di lavoro, alla sua persona-
la scienza sperimentale e cioè generabilità, ripetibi- lità e problematiche. Per quanto approfondita, ad
lità, falsificabilità. In questo campo è preferibile, es. dai resoconti clinici, dai confronti fra colleghi,
dunque, parlare più semplicemente ed ampiamen- dalla supervisione, dal principio che il futuro tera-
te di ricerca empirica. peuta dovesse fare una adeguata cura personale per
Non è qualcosa che possa sostituire la competen- consentirgli una più consapevole capacità di osser-
za clinica e psicopatologica, la qualità ed il rigore vazione di sé nel rapporto con il paziente, dalle pos-
della formazione, l’esperienza, la responsabilità eti- sibilità psicodiagnostiche, questo tipo di valutazio-
ca ed umana della presa in carico di pazienti con ne si è rivelata necessario ma non sufficiente. La-
obiettivi di cura psichica (anche se essa ha implica- sciando perdere l’autoinganno che ognuno di noi
zioni biologiche e sociali) ed utilizzando mezzi psi- può farsi in un mestiere così difficile, coinvolgente e
chici. pieno di variabili dinamiche e relazionali va detto

24 • Psicologi e Psicologia in Sicilia


PSICOTERAPIA

zione che rispondano alla specificità scientifica del-


la psicoterapia che poi diventino ‘estensibili’ alle
istituzioni. Ad es. può essere mostrato che tratta-
menti brevi possono ottenere certi risultati e che
trattamenti lunghi ne possono ottenere altri e quin-
di può essere meglio valutato anche economica-
mente, cosa sia meglio fare.

UTILITÀ DELLA VALUTAZIONE


DELLA PSICOTERAPIA

In genere quando si parla di valutazione della


psicoterapia ci si riferisce in primo luogo alla ricerca
empirica sia essa di tipo quantitativo, epidemiologi-
co, descrittivo, osservativo ecc. Di questo si parlerà
nel seminario. Ciò non vuol dire, ovviamente, ri-
che noi, nel nostro stesso interesse, oltreché per nunciare ai tradizionali metodi ‘qualitativi’ di valu-
quello dei pazienti, non possiamo accreditare la no- tazione, alla responsabilità etica del terapeuta, e
stra disciplina solo in questo modo. Ed, infatti, la nemmeno alla costruzione futura di strumenti, non
psicoterapia, nella potenziale utenza, è spesso poco eccessivamente complessi, adoperabili nella pratica
conosciuta, mitizzata o svalorizzata. Essa suscita quotidiana e nei servizi.
confusioni, diffidenza, perplessità, speranze poco Se questo lavoro restasse solo una questione
definite. Ciò in parte attiene alla natura complessa ‘per ricercatori’ sarebbe molto limitato. Compito dei
del nostro lavoro ma in misura forse ancora mag- ricercatori (ma forse in questo campo potremmo es-
giore alla nostra ancora insufficiente capacità di vei- serlo tutti) è quello dell’invenzione metodologica,
colare un messaggio sistematicamente serio, chiaro, della costruzione di strumenti adeguati, di contri-
convincente, legittimamente e qualitativamente buire allo sviluppo ed all’impostazione del proble-
“vincente”. (E la logica non definitoria e non real- ma.
mente valutativa portata avanti nei riconoscimenti Chi mi conosce sa che da molti anni io faccio
e nelle sanatorie di cui parla Giardina, ha contribui- contemporaneamente il lavoro di clinico e profes-
to a lasciare il problema aperto). Dobbiamo riuscire sionista, di formatore, di ricercatore accademico. E
a fornire modelli ed indicazioni che non siano auto- che faccio questo, che considero unitario, con pas-
referenziali, o ineffabili, ma credibili e condivisibili sione. Nonostante i suoi limiti e le sue difficoltà non
senza banalizzare la complessità e la particolarità di cambierei questo mestiere. Alla luce di questa mia
questo lavoro. Questo, ripeto, senza rinunciare per esperienza mi sento di poter affermare che la ricerca
nulla allo specifico della disciplina utilizzando ad sulla valutazione ha già prodotto importanti risulta-
es. soprattutto criteri di valutazione non psicologici ti diretti ed indiretti. Ha, ad esempio, contribuito ad
quali l’uso meramente burocratico e statistico del una maggiore conoscenza e visibilità della psicote-
D.S.M. IV. Da un punto di vista psicoterapeutico rapia per noi stessi; ci ha consentito di porre di più
serve solo in parte verificare che la paziente bulimi- il problema della reale efficacia (dei limiti e delle
ca ha diminuito il numero delle ‘vomitate’ quotidia- possibilità) dei vari tipi di trattamento e di affronta-
ne (cosa comunque ottima di per sé, ovviamente) se re i timori e le chiusure legati alla ‘visibilità’; a far
non sappiamo se è diventata meno spaventata, più conoscere meglio e più realisticamente le diverse
capace di amare ed entrare in relazione, non confu- procedure di lavoro: (individuali, familiari, di grup-
sa, più libera dal suo invischiamento familiare e dai po, comunitarie; brevi o lunghe; nel pubblico, nel
conflitti interni, non preda di coazioni ossessive del privato, nel privato sociale; con obiettivi di aiuto o
pensiero. Se non sappiamo se ha sviluppato altri di trasformazione dei nuclei psicopatologici, ecc.)
problemi psicopatologici. Se è più libera di portare ad incrementare moltissimo lo scambio e la stima
avanti un progetto di sé ed una speranza di vita, se tra colleghi dei vari orientamenti ed a de-ideolog-
la sua personalità è più integrata ecc. gizzare le appartenenze identificatorie ai modelli
A tutto ciò si aggiunge il fatto che negli ultimi teorici ed alle appartenenze familistiche. Il processo
anni nel lavoro pubblico (e non solo) il problema di integrazione e scambio fra i vari orientamenti è
dei tempi, dei costi, dell’efficacia è diventato, in ma- del resto ormai continuo e stiamo imparando reci-
niera legittima, anche se da re-impostare da parte procamente molto, a guardare meglio ciò che real-
nostra, centrale. E’, a mio avviso, una sfida che va mente e non teoricamente facciamo, in termini di
affrontata ma costruendo criteri e metodi di valuta- procedure operative, nel nostro lavoro. E’ diventato

Psicologi e Psicologia in Sicilia • 25


PSICOTERAPIA

più normale potere, in vari modi, Egli ha altresì costruito numerosi


‘mostrare’ il proprio lavoro a col- strumenti di valutazione partico-
leghi o approfondire in termini larmente utilizzati nel lavoro nei
formativi orientamenti e proble- servizi pubblici e privato sociali e
mi diversi ed integrativi rispetto che sono stati approfonditi anche
alla propria ‘scuola’. Rispetto a presso le Aziende Sanitarie Locali
questo anche l’esperienza del la- romane.
voro pubblico e dei servizi è stata Da qualche decennio anche in Eu-
preziosa. ropa (ed all’Università di Palermo
Tutto ciò sta costruendo la psi- vi sono stati confronti con ricerca-
coterapia come disciplina poten- tori quali Khekele, Merghentaler,
zialmente per certi aspetti unita- Ahlin ecc.) ed in Italia gli studi
ria, almeno a livello giuridico sulla psicoterapia sono sempre
professionale e di responsabilità più diffusi (nell’ultimo convegno
rispetto ai pazienti, che al suo in- della S.P.R. tenutosi nell’Ottobre
terno usa modelli di lavoro, me- 2001 in Sicilia sono state presenta-
todi operativi, settings differenti. te parecchie decine di ricerche ori-
In sostanza la ricerca ha contri- ginali). Anche in Sicilia vi è ormai
buito all’approfondimento epistemologico e meto- una tradizione decennale di ricerca legata al proget-
dologico, all’implementazione della qualità del no- to Val-ter (Valutazione delle psicoterapie) coordina-
stro lavoro ed alla maggiore visibilità delle sue dif- to da Santo Di Nuovo che confronta vari modelli di
ferenze interne e della sua complessità, alla sua lai- psicoterapia con molta attenzione ai problemi della
cizzazione. metodologia della ricerca. E’ stato prodotto, tra l’al-
Dobbiamo dirci con franchezza che un ‘prodotto’ tro, un volume (DI NUOVO S. - LO VERSO G. - DI BLA-
professionale per essere credibile e convincente de- SI M. - GIANNONE F. (a cura di), Valutare le psicotera-
ve essere chiaro, documentabile, efficace. Certo sen- pie, Angeli, Milano 1998) che riporta anche un’am-
za cascare nel pubblicitario o nel business senza eti- pia rassegna dello stato dell’arte in Italia. Questa
ca che a volte viene usato nel campo della cura psi- esperienza si è sin dall’inizio intrecciata (e vicever-
chica da parte delle multinazionali farmaceutiche. sa) con il lavoro effettuato presso il corso di laurea
(Il che è ovviamente diverso da un uso attento e psi- in psicologia di Palermo dal gruppo di ricerca coor-
cologicamente consapevole degli psicofarmaci che dinato da chi scrive e da Francesca Giannone. Esso
sono spesso un alleato per la psicoterapia). ha lavorato soprattutto sui problemi epistemologici,
La ricerca sulla psicoterapia è iniziata molti anni sulla creazione di strumenti clinico-osservativi (gri-
fa. L’S.P.R., la società internazionale che comprende glie di analisi del setting, parametri dei vari tipi di
ricercatori clinici di ogni tendenza e con cui collabo- lavoro con i gruppi ecc.) che sono stati approfonditi
riamo nell’organizzazione del seminario, ne è stata anche da colleghi professionisti ed applicati nel loro
uno dei principali momenti di aggregazione. Un lavoro.
grandissimo numero di ricerche sugli aspetti più Il nostro lavoro si è basato soprattutto sulla ricer-
vari e con molti tipi di metodologie è stato fatto. ca empirica su gruppi ‘speciali’ di durata media o
Oggi l’attenzione è sempre più posta sullo studio breve con pazienti con disturbi alimentari e con pa-
del ‘processo’ e cioè di ciò che realmente accade nel zienti retinopatici. A livello professionale strumenti
lavoro psicoterapeutico e sulla base di questo viene di valutazione sono stati costruiti ed adoperati da
affrontato l’annoso e tradizionale problema dei ri- Raffaele Barone ed Enzo Bellia rispettivamente nel
sultati. campo delle patologie gravi e dell’arte terapia. Un
Di questo ci parlerà Lambert che nella sua fun- contributo originale è stato fornito da Maurizio
zione di attuale editor dell’handibook of psychote- Cuffaro con i suoi studi sull’uso del T.A.T. modifica-
rapy recearch, può offrirci una panoramica assai to come strumento di valutazione.
ampia. Ci auguriamo che nel seminario e soprattutto
Questo testo, giunto alla quarta edizione, racco- dopo di esso, emergano altre esperienze fatte da
glie e sintetizza il lavoro di ricerca empirica sin qui colleghi professionisti, di altri orientamenti, operan-
fatto soprattutto nei paesi anglosassoni che sono la ti nel pubblico ecc. e che il seminario sia solo un
realtà che ha da più tempo iniziato il lavoro di ricer- punto di partenza di un lavoro comune. Ci auguria-
ca con il consueto pragmatismo (con i suoi pregi e mo altresì che le tavole rotonde sull’etica e quella
limiti). Mc Kenzie è invece il principale studioso nel delle scuole di psicoterapia riconosciute contribui-
campo dei gruppi brevi ed a tempo limitato: un’e- scano a connettere la ricerca sulla valutazione con le
sperienza in cui fattori psicodinamici, interperso- questioni dell’etica, della formazione, dell’efficacia
nali e cognitivi si intrecciano. clinica del nostro lavoro.

26 • Psicologi e Psicologia in Sicilia


UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO
Commissione Europea per le imprese
Corso di Laurea in Psicologia Bureau de Rapprochement des Enterprises
Cattedre di Psicologia Clinica e di Psicologia Corrispondente n. 965
Dinamica (c.p.)
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CONSIGLIO NAZIONALE DELL’ORDINE Tel.: 0932-683079 Fax: 0932-655868
DEGLI PSICOLOGI
ORDINE DEGLI PSICOLOGI
ORDINE DEGLI PSICOLOGI REGIONE SICILIA
DELLA SICILIA
con la collaborazione della
SPR - Italia • INFORMAEUROPA •
Sezione Italiana
Society for Psychotherapy Research
L’Ordine degli Psicologi della Sicilia ed il
BRE 965 di Ragusa, hanno sottoscritto una
convenzione, in cui si prevede che il BRE 965
fornirà, a tutti gli psicologi iscritti all’Ordine,
con il Patrocinio informazioni per:
DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO • Ricerca partners esteri per attività
DIPARTIMENTO DI PSICOLOGIA
di sviluppo professionale.
richiesto il Patrocinio • Informazioni circa la struttura
dell’ASSESSORATO REGIONALE SANITÀ dell’Unione Europea per le sue direzioni.
e della PROVINCIA REGIONALE DI PALERMO
• Informazioni circa i programmi
di finanziamento comunitario.
• Sostegno per la formulazione di progetti.
L’iniziativa viene condotta
LA VALUTAZIONE gratuitamente e senza scopo di lucro.
DELLA PSICOTERAPIA Gli iscritti all’Ordine, occupati e non, possono tra-
smettere al BRE i propri dati ed eventuali progetti
utilizzando il numero verde di fax 800-042929, me-
Seminario Internazionale diante la compilazione di un modulo da richiedere al-
la segretria dell’Ordine. Saranno contattati da esperti,
di Studi che forniranno tutte le informazioni necessarie.

ORARIO DI RICEVIMENTO IN SEDE


Gli iscritti possono recarsi presso la sede:
- lunedì e venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.00
- martedì e giovedì dalle ore 15.30 alle ore 17.30
Tel. 091 6256708
840 500290, al costo di un singolo scatto urba-
no, da tutta la rete fissa in Italia, quindi con
esclusione dei cellulari.
fax: 091 7301854 (attivo 24 ore/24 ore)
E-mail: sede@ordinepsy.sicilia.it
6 / 7 DICEMBRE 2002 sito internet: www.ordinepsy.sicilia.it
Il Presidente, il Vicepresidente e il Segretario ri-
PALAZZO STERI - SALA DELLE CAPRIATE cevono in sede gli iscritti previo appuntamento
PIAZZA MARINA - PALERMO tramite la segreteria.

Psicologi e Psicologia in Sicilia • 27


PSICODIAGNOSI

Psicodiagnostica: la base scientifica


del lavoro psicologico
MAURIZIO CUFFARO
Psicologo - Consigliere Ordine Regionale

Una è la competenza che a tutti gli psicologi è ri-


chiesta quale che sia l’ambito in cui operano: la pa-
dronanza delle procedure necessarie a fornire l’in-
dispensabile conoscenza delle caratteristiche che
connotano l’organizzazione della personalità del
soggetto (individuo, famiglia, gruppo, ente) cui la
prestazione è diretta.
Mettere a punto e codificare quelle procedure co-
stituisce, per definizione, il compito della psicodia-
gnostica, la scienza del conoscere la psiche attraverso
gli strumenti atti allo scopo. E fin dalle sue origini
ha operato per rispondere alle domande che gli psi-
cologi e la società le ponevano, adeguando i propri
metodi ed i propri strumenti alle specifiche esigen- me giustamente i terapisti osservavano, ciò avrebbe
ze dei differenti ambiti applicativi. occultato molti dei cambiamenti realizzati. Il fine
Ponendosi umilmente al servizio dei bisogni al- della psicoterapia non è quello di rendere il pazien-
trui ha rinunciato ad averne di propri (le uniche esi- te uguale ai “normali”, ma di modificarne l’organiz-
genze che avanza con forza sono quelle che la lega- zazione di personalità in modo da superare il ma-
no al rispetto delle procedure scientifiche). Ciò le ha lessere preesistente. Si è allora costruito un sistema
permesso di contribuire considerevolmente alla di assessment pre-post, si è cioè esaminato il pa-
fondazione dello statuto scientifico della psicologia ziente all’inizio e alla fine della psicoterapia per
e di esserne, a buon diritto, parte integrante. confrontare le risultanze. Ciò ha dato risposta alla
Dalle prime esperienze, connesse all’esigenza domanda di evidenziazione del cambiamento, ma
bellica di selezionare individui idonei per le forze ha fatto anche di più. Poiché i pazienti esaminati
armate, è venuta via via espandendo la propria fun- erano più d’uno per ciascun terapista, si sono con-
zionalità dapprima nell’ambito della Clinica e suc- frontate non le risultanze dei singoli protocolli, ma
cessivamente in quello Giuridico, dello Sport, del le variazioni registrate nei diversi pazienti. Ciò ha
Lavoro, della Scuola, delle Organizzazioni, non c’è portato a tre osservazioni:
ambito psicologico che ad oggi possa farne a meno. Si registrano delle direttrici costanti nel cambia-
L’aspetto forse più interessante dell’evoluzione mento indotto dal singolo terapista nei suoi pazien-
della psicodiagnostica è rappresentato dal progres- ti. Tali costanti prescindono del tutto dalle differen-
sivo modificare il proprio impianto metodologico ze individuali connesse all’età, al sesso, al grado di
sia in funzione delle esigenze che le venivano poste, scolarizzazione, alla durata del trattamento, al tipo
sia nel rispetto del progresso epistemologico che ha di malessere accusato.
caratterizzato il XX secolo, continuando a fornire un Si registrano per ciascun paziente dei cambia-
apporto importante al rafforzamento dello statuto menti specifici, differenti da paziente a paziente,
scientifico della psicologia. Un esempio varrà a che si combinano con quelli precedentemente citati.
chiarire il concetto. Si va diffondendo, a partire da- Si registrano delle direttrici costanti di cambia-
gli USA, la pratica del rimborso dei costi della psi- mento indipendenti dal modello psicoterapico uti-
coterapia soltanto per quelle metodiche capaci di lizzato e dal terapista che lo ha realizzato. In altre
comprovare empiricamente l’efficacia del tratta- parole, modelli differenti, purché mirati al cambia-
mento. Ciò ha spinto molti terapisti alla ricerca di mento dell’organizzazione di personalità del pa-
metodiche capaci di evidenziare il cambiamento ziente, producono effetti simili.
prodotto nei pazienti dal percorso psicoterapico. Si È intuitivo che la consapevolezza, scientifica-
chiedeva alla psicodiagnostica di adattare i propri mente fondata, della costanza degli effetti finisce
strumenti a questo scopo. L’ostacolo era rappresen- per spingere il terapista ad una più attenta osserva-
tato dalla impossibilità di utilizzare il consueto zione della propria modalità terapeutica e lo co-
schema del confronto interpersonale in quanto, co- stringe ad un maggiore rispetto dei paradigmi di-

28 • Psicologi e Psicologia in Sicilia


PSICODIAGNOSI

versi dal proprio. È però anche mente la psicodiagnostica è


vero che da quella consapevo- presente e quelli in cui ha mag-
lezza nasce la voglia di dispor- giore esperienza. Le sfide più
re di assessment sempre più avvincenti vengono invece da
raffinati e sofisticati, la palla ambiti nuovi, la Scuola ad
così torna alla psicodiagnostica esempio, le Organizzazioni, gli
e tutto riparte. Ospedali, lo Sport.
Non molto diverso è quan- In ambito scolastico la doman-
to accade nell’ambito giuridi- da, un tempo limitata alla dia-
co. La richiesta di diagnosi cer- gnosi funzionale, per i soggetti
te e comunicabili che proviene svantaggiati o disabili, e delle
da psicologi e psichiatri impe- attitudini, per gli allievi delle
gnati spesso in difficili perizie classi terminali, si estende oggi
spinge la psicodiagnostica per a campi quali la valutazione
un verso a codificare i metodi, delle abilità implicate dai pro-
dichiarando esplicitamente i cessi di apprendimento delle
singoli passi del percorso se- diverse discipline, o l’indagine
guito, per l’altro a ricercare li- delle modalità relazionali di-
velli di significatività condivi- sfunzionali nel rapporto tra
sibili dai tutti i colleghi, quale docenti e discenti, o ancora l’e-
che ne sia il vertice teorico. Il same delle caratteristiche che
ricercatore è quindi costretto connotano l’identità di uno
ad elaborare metodiche capaci specifico Consiglio di Classe o
di eliminare il livello interpre- dell’intero Istituto. Evidente il
tativo dalla fase di raccolta ed grado di similitudine, sotto
elaborazione dei dati e rinviarlo al momento della quest’aspetto, con le richieste provenienti dalla Psi-
valutazione. Ciò torna allo psicologo giuridico che cologia del Lavoro e delle Organizzazioni.
per un verso si avvantaggia della disponibilità di Ancora più complessa risulta forse la domanda
elementi di natura strettamente psicologica, ma per proveniente dalla Psicologia Ospedaliera e da quel-
l’altro si trova dagli stessi vincolato al rigore scienti- la dello Sport.
fico. La prima chiede strumenti capaci di discrimina-
Molto simile è quanto accade nella clinica. Un re caratteristiche di personalità tanto sottili da sem-
tempo si chiedeva alla diagnostica di individuare la brare evanescenti per rispondere a sua volta alle do-
specifica patologia da cui quel paziente risultava af- mande che la medicina le pone, una per tutte:
fetto. Gradualmente però la domanda si è trasfor- “Quale modalità di somministrazione dell’anesteti-
mata e ampliata, giungendo oggi a chiedere alla co risulterà più economica nel decorso postoperato-
psicodiagnostica: rio di quel paziente?”. La seconda non è certo da
Quale sia l’organizzazione di personalità del pa- meno nel momento in cui chiede di conoscere, ad
ziente. esempio, “Quali modalità operative è preferibile
Quale combinazione di elementi ha consentito utilizzare per facilitare la concentrazione di uno
l’instaurarsi del malessere. specifico atleta”, oppure “Quale elemento può esse-
Perché il malessere ha assunto quella forma e re in grado di costituire valida motivazione per quel
non un’altra delle tante possibili. team o per quella squadra”, o ancora “Perché quel-
Che tipo d’intervento è (se lo è) indicato per l’atleta, pur essendo in splendida forma fisica, non
quello specifico paziente. rende più quanto l’anno precedente”.
Quali siano le parti su cui è possibile fare perno L’elenco sarebbe ancora molto lungo, ma l’inten-
per promuovere il cambiamento. to è comunicare il senso del lavoro psicodiagnosti-
Quali modalità operative debba seguire l’inter- co, la complessità delle sfide che deve quotidiana-
vento individuato per ottenere i migliori risultati mente accettare, la difficoltà di costruire strumenti
con quel paziente. capaci di fornire risposta scientifica a domande così
Si vede bene quanto più attenta ed approfondita varie, la multidimensionalità delle competenze psi-
debba essere l’opera della diagnostica e quanto essa cologiche che il diagnosta deve necessariamente
retroagisca sul clinico fornendogli una visione del possedere.
paziente a 360 gradi e spingendolo a tenere conto di Tutto ciò può spaventare o affascinare, ma di cer-
tutto quanto è compreso in quel campo visivo. to costituisce il substrato forte della professionalità
Ma in fondo quelli fin qui trattati, pur se in co- dello psicologo e la garanzia di scientificità della
stante evoluzione, sono gli ambiti in cui tradizional- psicologia stessa.

Psicologi e Psicologia in Sicilia • 29


FOCUS

Il dipartimento
delle dipendenze patologiche
SALVATORE SCARDILLI
Psicologo - Ser.T Distretto Catania 2 ASL n. 3

PREMESSA

Affrontare le problematiche relative ai servizi


per le tossicodipendenze implica una attenta rifles-
sione sui cambiamenti avvenuti all’interno del feno-
meno delle tossicodipendenze e, più in generale,
delle dipendenze, nell’accezione attuale più attenta
alla complessità dei comportamenti di abuso.
Negli ultimi decenni abbiamo assistito a modifi-
cazioni sostanziali rispetto al modo di interpretare il
fenomeno delle dipendenze.
Solo recentemente si è rilevato un cambiamento
di rotta anche sul piano culturale, a cominciare dalla la propria operatività nei servizi di appartenenza;
denominazione da assegnare a quest’area di inter- con implicazioni molteplici e che vanno dal modo
vento sanitario: si parla di disturbi da “dipenden- di sentire il proprio lavoro alla percezione del valo-
za”, inglobando anche le sostanze psicotrope legali e re da assegnare al proprio servizio. Una modifica-
i comportamenti compulsivi, come possono esserlo zione scaturita da questo nuovo modo di vedere
un certo modo di alimentarsi, l’utilizzo smodato di quest’area di intervento sanitario riguarda l’aver ri-
strumenti tecnologici, il gioco d’azzardo, ecc. dimensionato l’allarme, l’ansia, la preoccupazione
Anche il modo con cui questo fenomeno è stato di fronte agli assuntori di stupefacenti.
percepito ha avuto delle modificazioni: si è passati Prendere in trattamento soggetti non necessaria-
da una interpretazione dell’uso sostanze, sottesa da mente assuntori di stupefacenti connota tutta la
motivazioni prevalentemente ideologiche e politiche, struttura sanitaria come meno legata agli stereotipi
ad una successiva lettura che riteneva l’abuso di so- di un servizio rivolto al sostegno ed alla cura di
stanze una scelta autoterapeutica, con una conse- soggetti asociali, pericolosi, inaffidabili, portatori di
guente attenzione sanitaria e sociale elevata, permea- gravi malattie correlate all’assunzione di sostanze
ta da paure e ansie che spesso hanno orientato gli in- stupefacenti.
terventi su procedure dettate dalle emergenze, ridu- Entrare nei meccanismi sottesi alla dipendenza
cendo lo “spazio” per una attenta analisi delle varia- da nicotina, ad esempio, facilita la comprensione
bili in gioco di ordine medico, psicologico e sociale. dei meccanismi implicati nei comportamenti di
La diversa connotazione assegnata ai comporta- abuso da sostanze stupefacenti, rendendo più facil-
menti di abuso non è solo nominale; è il risultato di mente intellegibile il fenomeno.
anni di lavoro sul campo e di una attenta analisi dei Questo cambiamento di prospettiva è il risultato
fenomeni vecchi e nuovi, individuando qual è il de- di una più attenta analisi epidemiologica che ha
nominatore comune che lega tra loro fenomeni che permesso di fare emergere i bisogni del territorio,
prima venivano posti su differenti piani di impor- puntando i riflettori su vecchie e nuove emergenze
tanza. Basti pensare al fumo di sigarette che com- come le droghe sintetiche, che sfuggono alla noso-
porta, secondo le più recenti statistiche, la morte di grafia classica ed ai modelli di intervento consolida-
circa 90.000 persone all’anno, o 20.000 e più morti ti nel tempo nella lotta alle sostanze stupefacenti.
per l’abuso di alcol, contro mille decessi per l’abuso Negli ultimi anni viene prestata maggiore atten-
di sostanze stupefacenti. Senza voler banalizzare il zione alle problematiche sociali e sanitarie correlate
fenomeno, riducendolo a un freddo confronto di sta- all’alcolismo e al tabagismo, dipendenze che incido-
tistiche epidemiologiche, appare evidente quanta no pesantemente sullo stato di salute della popola-
scarsa attenzione veniva prestata, in passato, alle zione, problemi che per decenni sono stati affrontati
forme di dipendenze che possiamo definire “legali”. con scarsi mezzi e senza una solida cultura di riferi-
Il cambiamento culturale avvenuto tra gli opera- mento che annoverasse questi comportamenti tra le
tori ha rivoluzionato il modo di valutare l’utenza e dipendenze patologiche, attivando scelte tali da su-

30 • Psicologi e Psicologia in Sicilia


DIPENDENZE PATOLOGICHE

perare le difficoltà strutturali e legislative riguar- competenze ed esperienze su obiettivi operativi.


danti i servizi. Agli operatori viene assegnata una maggiore re-
Lo scenario prima descritto ha obbligato gli ope- sponsabilità favorendo la partecipazione nella defi-
ratori e, successivamente, i legislatori, a un serio ri- nizione degli obiettivi e nella programmazione del-
pensamento dell’impianto socio-sanitario coinvolto le attività. Un ruolo di primo piano spetta ai diri-
nelle dipendenze, prestando attenzione a un feno- genti che contrattualmente si trovano a gestire re-
meno in continuo divenire e alla cultura dei servizi sponsabilità in materia clinico-organizzativa attra-
e degli interventi, richiedendo cambiamenti struttu- verso una razionale e corretta programmazione e
rali sostanziali rispetto alle strutture preposte. La gestione delle risorse.
scarsa flessibilità dei servizi per le tossicodipenden- Spesso si tende a sottovalutare l’importanza de-
ze, dovuta alla mancanza di risorse e al ridotto am- gli aspetti organizzativi, mentre è una risorsa e uno
bito di azione, che si limita al territorio del distretto, strumento per intervenire efficacemente. L’organiz-
hanno fatto emergere con forza la necessità di di- zazione di per sé muove energie e risorse che, se op-
sporre di un’organizzazione sensibile ai continui portunamente integrate, possono favorire il miglio-
cambiamenti dei comportamenti e delle sostanze di ramento della qualità dei risultati finali.
abuso. Negli ultimi anni a livello nazionale e regio- La dimensione dipartimentale certamente può
nale sono state emanate una serie di atti legislativi stimolare la creazione di un sistema aperto, supe-
che hanno permesso di avviare un processo di rin- rando la dimensione locale, per abbracciare pro-
novamento, ancora non del tutto compiuto per la spettive di più ampio respiro che tengano conto del-
mancanza di una piena coerenza tra le varie dispo- le informazioni raccolte all’interno di un territorio
sizioni di legge. più vasto che sappia costruire reti professionali e
Attualmente la normativa di riferimento, che socio-sanitarie capaci di dare risposte concrete e at-
trova immediata applicazione, è il Piano Sanitario tente alle continue modificazioni che avvengono
Regionale (PSR), e il Decreto Assessoriale del 21 di- nell’ambito delle dipendenze, attuando misurazioni
cembre 2001, inerente le linee-guida del Diparti- e analisi che attingono informazioni da ampie fasce
mento delle Dipendenze. Il Decreto del 14 giugno di popolazione.
2002 del Ministero della Salute che modifica del D.
M. 30 novembre 1990, n.444 deve essere ancora re-
cepito dalla nostra Regione e pertanto non influisce
direttamente nell’organizzazione dei servizi.

IL DIPARTIMENTO

L’elemento di novità dell’attuale cornice legisla-


tiva sanitaria è l’istituzione del Dipartimento all’in-
terno delle ASL; un contenitore di informazioni,
idee, risorse, progetti, programmi. E’ il luogo del
possibile rispetto agli interventi sanitari. Da una ge-
stione unicamente piramidale delle strutture sanita-
rie, si passa ad un modello gestionale partecipativo,
senza nulla togliere alle responsabilità dei dirigenti
e dei responsabili delle strutture.
Il D. Lgs. 229/99, all’art. 17-bis, definisce l’asset-
to organizzativo del Dipartimento e ne indica carat-
teristiche e funzioni. Il PSR, rispettando i riferimenti
normativi generali, stabilisce in modo puntuale
quali debbano essere le caratteristiche e le tipologie
funzionali.
Il Dipartimento, nell’attuale legislazione, viene
individuato come una struttura delle aziende sani-
tarie per affrontare le problematiche connesse alla
salute della popolazione. E’ una struttura comples-
sa con articolazioni al suo interno e con una gestio-
ne flessibile a seconda delle esigenze sanitarie ri-
guardanti una particolare area di intervento. Chi vi
afferisce condivide finalità, facendo convergere

Psicologi e Psicologia in Sicilia • 31


FOCUS

DIPARTIMENTO pubbliche e del privato sociale.


DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE PSR definisce quali debbano essere le aree di in-
tervento:
L’accordo Stato-Regioni del 21 gennaio 1999 de- • contrastare efficacemente le dipendenze patolo-
finisce i “Principi ispiratori delle attività assisten- giche;
ziali” riguardanti il sistema di assistenza ai tossico- • rilevare i bisogni assistenziali sulla base dei dati
dipendenti. epidemiologici;
Oltre a definire le coordinate teoriche inerenti le • esercitare funzioni di controllo dell’efficacia e
dipendenze, traccia un percorso di riorganizzazione della qualità dell’assistenza erogata;
dei servizi, lasciando ampio spazio alla possibilità • incentivare l’umanizzazione dei rapporti fra le
di adeguare localmente il sistema assistenziale e il strutture sanitarie, i pazienti e le loro famiglie;
processo produttivo, tenendo conto dei bisogni del- • individuare le soluzioni per ottimizzare l’accesso
la popolazione di riferimento. Non vengono indica- degli utenti e delle loro famiglie alla rete dei ser-
te in modo rigido e dettagliato le funzioni e le atti- vizi sanitari pubblici e privati anche attraverso
vità dei servizi, come invece è avvenuto con il D.M. l’apertura di uno “sportello” per gli utenti;
• formulare, in base all’attività di programmazio-
ne, il budget in rapporto agli obiettivi prioritari
aziendali al fine di soddisfare le reali esigenze
del territorio.
Attraverso il Decreto assessoriale 21 dicembre
2001 viene introdotto un concetto centrale all’inter-
no delle organizzazioni “democratiche”: la parteci-
pazione. Viene a mancare in tal modo la gestione pi-
ramidale che accentra in pochi o, come spesso avve-
niva in passato, in un singolo soggetto, le scelte
operative. Ciò implicherà che le professionalità che
operano all’interno del Dipartimento avranno la
possibilità di contribuire alla gestione delle scelte di
programmazione, influendo positivamente in un
settore sanitario importante per la salute della po-
polazione. E’ chiaro che le prerogative dei responsa-
n. 444 del 1990. bili delle strutture resteranno quelle assegnate con-
La Regione Sicilia attraverso il PSR e l’emanazio- trattualmente e dalle disposizioni legislative, indi-
ne del Decreto assessoriale 21 dicembre 2001, defi- cando obiettivi e modalità di erogazione delle pre-
nisce quale dovrà essere l’assetto del Dipartimento stazioni; il tutto, comunque, all’interno di una pro-
delle dipendenze, la sua organizzazione, le moda- grammazione condivisa.
lità di partecipazione alle attività degli operatori e Lo scenario organizzativo delineato dalla nor-
delle strutture del privato sociale. mativa di settore dovrebbe stimolare gli psicologi,
In particolare il Dipartimento delle Dipendenze che lavorano attualmente nei SERT, a una attenta
patologiche ha come compito precipuo quello di valutazione di quanto è stato realizzato nei servizi e
“ottimizzare le procedure operative” dei servizi, te- la comprensione del processo avviato dalla recente
nendo conto degli obiettivi assegnati. Il Diparti- normativa, con la finalità di individuare strategie
mento operando all’interno di un settore ad elevata per intraprendere percorsi di cambiamento che
integrazione sanitaria deve intervenire con azioni coinvolgano le strutture deputate a intervenire nel-
che favoriscono la concertazione e il coordinamento l’ambito delle dipendenze patologiche.
rispetto alle attività da realizzare. Per noi psicologi lo scenario che si va delineando
Il Dipartimento delle Dipendenze pur essendo è un’occasione irripetibile per incidere efficacemen-
funzionale, con un coinvolgimento “orizzontale” te sui risultati finali dell’azione sanitaria. Si dovrà
delle unità operative esistenti al suo interno conser- modificare il punto di osservazione, guardando con
va un ruolo rilevante per quanto concerne gli aspet- gli occhi di chi pone domande sanitarie, affinché gli
ti organizzativi e operativi. utenti possano trovare valide risposte ai propri bi-
Gli aspetti qualificanti del Dipartimento delle sogni.
Dipendenze sono i seguenti: Attraverso il Comitato ristretto e il Comitato al-
• La definizione di attività di programmazione. largato gli operatori potranno partecipare a pieno
• Il coordinamento degli interventi. titolo alla programmazione delle attività incidendo
• Favorire l’integrazione con le altre istituzioni efficacemente sui risultati finali dei servizi.
Ci sono delle aree di attività che possiamo defi-

32 • Psicologi e Psicologia in Sicilia


DIPENDENZE PATOLOGICHE

nire trasversali che, se opportunamente sviluppate,


daranno un contributo concreto all’operatività delle
strutture dipartimentali. Tra l’altro, dal punto di vi-
sto organizzativo, potrebbero essere tradotte in arti-
colazioni organizzative dipartimentali con respon-
sabilità dirigenziali.
Alcune aree sono da considerare di primaria im-
portanza per il supporto gestionale che fornirebbe-
ro ai servizi e al Dipartimento.

VALUTAZIONE, RICERCA, STUDIO


E PROGRAMMAZIONE
Uno dei problemi che i servizi incontrano duran-
te la loro attività è la possibilità di accedere a tutta
una serie di dati e informazioni per accrescere le co-
noscenze e pertanto intervenire in modo efficace. a sistemi diversi che insistono sullo stesso terreno di
I progetti di ampio respiro necessitano di un’ at- intervento, come le strutture private. Tre sono i fat-
tenzione continua, che non può essere episodica e tori che influenzano il potere delle organizzazioni e
parcellizzata. Avere un gruppo di lavoro che racco- pertanto anche i risultati che si possono ottenere da
glie informazioni sia riguardanti l’ambito territoria- un intervento pubblico:
le di appartenenza, sia quello di altre realtà con cui • Il numero di persone che possono attivarsi per
si interagisce, servirà a mettere in rete conoscenza fornire il loro sostegno all’organizzazione.
che potrà essere tradotta in azioni progettuali. • Il livello di mobilitazione dei gruppi di sostegno.
Senza una attenta valutazione dei bisogni che • La loro collocazione nella società.
emergono dal territorio è impensabile riuscire a sta-
bilire quale potrà essere l’organizzazione ottimale Ciò che occorre realizzare è una visibilità dei ser-
che riesca a mescolare risorse umane e risorse finan- vizi e dell’attività svolta liberandola dai limitati
ziarie nel miglior modo possibile. I bisogni non pos- confini delle strutture sanitarie, fino ad ora struttu-
sono essere dati per scontati, occorre attivare ricer- rati con una rigida definizione di compiti che poco
che e studi circostanziati per individuare qual’ è la spazio lasciano ai cambiamenti.
domanda espressa e inespressa che riguarda l’area Interloquire con attori esterni dà la possibilità di
delle dipendenze. punti di osservazione diversi e liberi da legami isti-
La gestione privatistica dell’azienda sanitaria, tuzionali e gestionali, permettendo valutazioni criti-
con capacità finanziarie non infinite, obbliga le che finalizzate a una maggiore attenzione ai bisogni
strutture sanitarie ad adottare scelte allocative delle dell’utenza e al miglioramento continuo delle pre-
risorse che permettano di massimizzare i benefici stazioni.
complessivi rispetto all’assistenza erogata. E’ que- Questa modalità di intendere il Dipartimento
sto un compito preliminare che deve coinvolgere sia permette una collocazione centrale all’interno del
le strutture pubbliche, sia quelle private, all’interno contesto territoriale.
di un processo di condivisione delle finalità di salu- La L. 328/2000 riordina i servizi socio-assisten-
te inteso come bene da salvaguardare a cui tutti de- ziali e pone le basi per un innovativo sistema di
vono concorrere. welfare dando, tra l’altro, maggiore attenzione al
Anche la definizione di ipotesi organizzative ri- cittadino (da utente diviene una risorsa) e al sistema
guarderebbero questo ambito di attività, fornendo di integrazione, collaborazione tra servizi pubblici e
indicazioni utili alle articolazioni gestionali del Di- privati. In particolare per l’area delle dipendenze si
partimento per quanto concerne le possibili connes- presterà attenzione ai progetti che permetteranno di
sioni tra le diverse componenti organizzative. fare emergere il fenomeno “sommerso”.
Il Dipartimento e i servizi appartengono ad una Essendo la prerogativa del Dipartimento quella
costellazione di organismi e tanto più questi sono di integrare gli interventi sia all’interno dell’azienda
collegati tra loro formando un sistema, tanto più i sanitaria, sia con le strutture pubbliche e private
risultati saranno positivi. L’attenzione dovrebbe es- esterne appare importante sviluppare la capacità
sere rivolta in primo luogo alla cultura di rete, spes- progettuale inerente gli aspetti caratteristici di una
so carente per la mancanza di percorsi formativi ed rete:
esperenziali; in secondo luogo alla creazione di reti- • Il consenso sul campo d’azione
coli interorganizzativi; ed infine alle transazioni fra Tra i membri delle organizzazioni occorre realiz-
reti appartenenti allo stesso sistema organizzativo e zare un accordo che definisca i ruoli e le rispettive

Psicologi e Psicologia in Sicilia • 33


FOCUS

Il tema delle dipendenze diviene in tal senso un


terreno d’impegno per il Dipartimento coinvolgen-
do le componenti presenti nella comunità.
La scuola sarà uno dei contesti, tenuto conto che
alcune dipendenze coinvolgono fasce di età non in-
tercettabili all’interno dei contesti educativi.

DEFINIZIONE DI LINEE-GUIDA
Talune procedure inerenti i compiti istituzionali
dei SERT spesso sono differenti all’interno delle
strutture appartenenti a una stessa ASL, come pos-
sono esserlo la diagnostica, la definizione di pro-
grammi terapeutici individualizzati, la valutazione
degli interventi.
Questo stato di cose non favorisce l’erogazione
di trattamenti equi tra gli utenti.
Non è pensabile che all’interno dello stesso Di-
partimento aziendale possano esistere procedure
diagnostiche diverse provocando spesso sperequa-
zioni nella valutazione dello stato di tossicodipen-
denza.
Quest’area di criticità si evidenzia maggiormen-
aree di competenza. te nei confronti dei detenuti che richiedono un pro-
• Il consenso ideologico gramma terapeutico per utilizzare i benefici di leg-
Tra i vari componenti è utile condividere alcuni ge. Il range diagnostico, pur ottemperando ai detta-
valori di base, senza perdere le proprie identità. mi legislativi, appare il più delle volte molto ampio
lasciando spazio alla discrezionalità professionale,
• La valutazione positiva là dove, invece, sarebbe possibile definire protocolli
Tra gli operatori appartenenti a diverse organiz- che ne riducono l’impatto soggettivo.
zazioni si deve tendere alla formazione di una stima Anche sul piano dei programmi terapeutici si
e di un giudizio positivo reciproco affinché si possa- corre il rischio di incorrere nella definizione di pro-
no creare e consolidare processi di collaborazione. grammi individualizzati che, pur tenendo conto
• Coordinamento operativo delle caratteristiche del soggetto, risentono delle ca-
Le organizzazioni attraverso uno sforzo condivi- ratteristiche delle équipe di ogni singolo servizio.
so devono tendere alla creazione di modelli di colla- Attraverso una attenta analisi si potrebbero definire
borazione che permettano alla rete di essere opera- protocolli terapeutici attenti alle caratteristiche de-
tiva. gli utenti e ai loro bisogni.
Non meno importante risulterebbe la possibilità
di accedere a interventi terapeutici specialistici (ad
PROMOZIONE DI ATTIVITÀ es. terapia familiare, ipnosi, agopuntura, ecc.), ero-
DI PREVENZIONE gati da operatori all’interno di strutture del Diparti-
mento appartenenti ad aree omogenee dal punto di
Nell’ambito delle dipendenze occorre agire an- vista territoriale.
che in un’ottica preventiva che guardi lontano, E’ impensabile una specializzazione diffusa,
creando le premesse affinché vengano attuati in- mentre risulterebbe più economico attingere dalle
terventi di promozione della salute; analizzando i capacità specifiche di singoli operatori o di équipe.
fattori di rischio riguardanti l’uso di sostanze psico- Il modello dovrebbe essere quello a rete a cui tutti i
trope. servizi possono accedere, permettendo all’utente di
In questo ambito gli interventi dovrebbero pre- utilizzare prodotti sanitari efficaci.
stare attenzione all’ambito territoriale, attraverso Una simile scelta comporterebbe una diversa or-
un’analisi del sistema culturale di riferimento e de- ganizzazione dei servizi e del Dipartimento delle
gli aspetti psicosociali coinvolti. Dipendenze, senza nulla togliere alla specificità ter-
L’attività dovrà essere partecipata: non program- ritoriale dei SERT.
mata dall’alto, che tenda a valorizzare le energie, Le aree proposte non sono esaustive, in corso
che riesca a trasformare il disinteresse in attenzione, d’opera sarà possibile ipotizzare altre strutture in-
l’attenzione in partecipazione. termedie con responsabilità dirigenziali, gruppi di

34 • Psicologi e Psicologia in Sicilia


DIPENDENZE PATOLOGICHE

lavoro, unità operative. pendenti; i dati sono spesso parcellizzati e non ten-
DIPARTIMENTO E RAPPORTI gono conto di indicatori che permettono di confron-
CON IL PRIVATO SOCIALE tare gli esiti terapeutici correlandoli anche a para-
metri economici come i costi-benefici, costi-effica-
Una particolare menzione merita il rapporto con cia, costi-utilità, rispetto alla tipologia di intervento.
il privato sociale. L’attuale assetto normativo nazio- Oltre a menzionare il privato come interlocutore,
nale e regionale inserisce strutture private a pieno il Decreto indica quali dovranno essere le interazio-
titolo nella partecipazione e nella gestione delle atti- ni tra Dipartimento e strutture extra-aziendali, in
vità del Dipartimento. un’ottica di integrazione: “Al Dipartimento delle di-
Nello specifico, il Decreto assessoriale del 21 di- pendenze spetta il compito di promuovere intese
cembre 2001, nel definire le modalità di funziona- con gli altri soggetti pubblici e privati, interessati al
mento del Dipartimento, prevede la presenza del fenomeno (in particolare con la scuola, la prefettura,
privato sociale nel Comitato allargato con una fun- il Ministero della Giustizia, i comuni, le associazioni
zione propositiva e consultiva. di famiglie, il volontariato autorizzato,...), al fine di
Il testo del Decreto prima menzionato indica predisporre e sviluppare protocolli operativi da rea-
quali debbano essere i rapporti con il privato socia- lizzare nel territorio.
le: “Al Dipartimento [delle dipendenze] spetta il La normativa esistente per quanto riguarda que-
compito di assicurare un’ effettiva integrazione tra st’ambito è ampia, in modo particolare negli ultimi
le attività aziendali e quelle degli enti operanti nel anni progressivamente si è sempre più dato risalto
settore. L’obiettivo finale è la parità piena tra il set- alle autonomie locali con il passaggio di competen-
tore pubblico e quello privato, da raggiungere gra- ze agli EE.LL., sancendo la necessità di integrare sia
dualmente attraverso un percorso articolato in varie le risorse umane, sia quelle finanziarie.
fasi...”. I passaggi legislativi fondamentali sono i se-
La scelta di politica sanitaria del Decreto men- guenti:
zionato parte dal presupposto che il pubblico e il • Legge n. 328 “Riordino dei servizi socio-assisten-
privato debbano creare un sistema di servizi inte- ziali.
grato che riesca ad erogare una vasta gamma di pre- • I L.E.A. che indicano quali debbono essere le
stazioni a cui accedere. prestazioni erogate dal SSN e quelle a carico de-
Le stesse comunità terapeutiche vengono consi-
derate come delle strutture complementari alle atti-
vità dei SERT, “...con i quali devono condividere, sia
pure in un’ottica di sana concorrenzialità, obiettivi,
metodologie di valutazione e criteri per l’accesso
degli utenti alle varie tipologie di trattamenti”.
La parità auspicata dal legislatore deve comun-
que sottostare all’accreditamento, i cui criteri saran-
no definiti con provvedimenti regionali.
Il rapporto tra pubblico e privato sarà alquanto
complesso; se da una parte entreranno a pieno tito-
lo all’interno del Dipartimento, dall’altra il legisla-
tore auspica un pieno liberismo, lasciando al “mer-
cato” la presenza o meno delle strutture deputate
ad affrontare le dipendenze. I rischi sicuramente so-
no tanti; ed è facile prevedere che potranno emerge-
re tensioni se non opportunamente governate.
Uno strumento per ridurre i rischi di conflitti po-
trà essere quello di definire un sistema di valutazio-
ne delle prestazioni erogate, dei risultati ottenuti,
della capacità di incidere sui fenomeni riguardanti
le dipendenze. Disporre di informazioni utilizzabili
da tutti e con un ridotto livello di interpretazione
individuale, come possono esserlo un sistema di in-
dicatori condiviso, potrebbe favorire l’integrazione
tra i vari soggetti istituzionali.
Attualmente mancano dati attendibili rispetto ai
risultati ottenuti dai programmi terapeutici seguiti
presso strutture residenziali private per tossicodi-

Psicologi e Psicologia in Sicilia • 35


FOCUS

gli EE.LL. o da ambedue istituzioni.


Le integrazioni tra pubblico e privato sono un
principio di base dei servizi alle persone; in più oc- REGOLAMENTO INTERNO
casioni questa scelta di politica sociale è stata riba-
dita nelle diverse sedi istituzionali. La definizione di un regolamento del Diparti-
La centralità del pubblico deve essere ridefinita mento servirà a individuare le modalità con cui le
alla luce dei nuovi soggetti che entreranno in cam- varie componenti dovranno rapportarsi, favorendo
po con competenze tali da garantire un livello di anche la formazione di una cultura dell’organizza-
prestazioni ottimale. zione. Il processo da attivare dovrà tenere conto dei
L’attuale impianto dei servizi sanitari ruota reali bisogni emergenti dal territorio, evitando scel-
attorno al rapporto pubblico-privato. Se in passato te estranee ai processi di aziendalizzazione.
il modello prevalente è stato quello di un sistema Il regolamento è un atto costitutivo delle moda-
sanitario chiuso, che si apriva all’esterno solo in lità relazionali tra i diversi componenti del diparti-
determinati momenti, adesso la logica è quella di mento. Disporre di un buon regolamento favorirà
un sistema aperto che si integra pienamente con l’attivazione di una reale partecipazione, favorendo
il privato sociale, mettendo da parte ogni criterio l’integrazione e la condivisione di finalità.
concorrenziale: pubblico e privato hanno luoghi
in cui è possibile comunicare, programmare, comu-
nicare. FORMAZIONE DEGLI OPERATORI
Il comitato allargato, previsto dal Decreto, per-
mette un reale interscambio di informazioni attra- La formazione fa parte della “manutenzione”
verso la realizzazione, negli ambiti locali, di mo- del materiale umano che ruota attorno al Diparti-
menti partecipativi, ma soprattutto favorisce la de- mento. La formazione non può riguardare solo gli
finizione di strategie di intervento che riescano ad operatori interni alla struttura, ma coinvolgere tutti
incidere sui fenomeni riguardanti le dipendenze, coloro che a vari livelli partecipano all’erogazione
evitando logiche liberiste che mettono in contrap- di prestazioni o attività. Seguire percorsi formativi
posizione il pubblico e il privato. comuni può facilitare la creazione di contesti in cui
Centrale, comunque, resta ancora il ruolo del si attivano canali di comunicazione tra operatori e
pubblico, come volano di cultura sanitaria legata strutture di rilevanza pubblica.
all’ equità e all’ efficacia dei trattamenti. Ciò non dovrà significare appiattimento, le pecu-
La formazione di punti di osservazione esterni al liarità professionali devono sempre restare un ele-
sistema sanitario, se opportunamente utilizzati, al- mento di base all’interno di un sistema formativo di
l’interno di contesti relazionali permeati dall’ascol- qualità.
to, stimoleranno l’agire degli attori sociali, creando La capacità di raccogliere risorse, attraverso si-
spazi ideativi e progettuali sicuramente più ampi, nergie che coinvolgano il pubblico e il privato darà
evitando il rischio della burocratizzazione o impo- l’opportunità di accrescere il livello formativo com-
stazioni terapeutiche di parte, dettate più da moti- plessivo. Basti pensare che sarà possibile realizzare
vazioni ideologiche piuttosto che sostenute da dati una seria programmazione tra EE.LL., ASL, privato,
di fatto. associazionismo, mettendo insieme risorse econo-
miche ed evitando la parcellizzazione dei momenti
formativi e di aggiornamento che da tempo con-
traddistinguono il panorama locale della formazio-
ne degli operatori.

I SERT

Nel Decreto assessoriale i SERT vengono indivi-


duati come strutture con compiti altamente speciali-
stici con aree di intervento che abbracciano l’ambito
distrettuale.
Ciò introduce alcuni elementi di novità rispetto
alle funzioni da assolvere, che sostanzialmente inte-
grano quanto previsto dall’attuale normativa (De-
creto Ministeriale 30 novembre 1990 n. 444, e la Leg-
ge 18 febbraio 1999, n. 45).
Resta appannaggio dei SERT l’erogazione di pre-
stazioni di base e specialistiche del Dipartimento. Il

36 • Psicologi e Psicologia in Sicilia


DIPENDENZE PATOLOGICHE

Decreto Lgs n. 229 del 1999, individua i SERT come


strutture dei distretti sanitari, pertanto, dal punto di
vista finanziario, li annovera tra i servizi inseriti
nella contabilità analitica.
Merita una particolare menzione la possibilità di
prevedere delle articolazioni organizzative interne
ai SERT, anche mobili, con la finalità di essere pre-
senti là dove può essere utile fare emergere la do-
manda sanitaria sommersa riguardante le dipen-
denze, per poi effettuare gli interventi del caso.
I SERT in base all’art. 8-quater del Decreto Lgs n.
229/99 potranno sottostare ai criteri dell’accredita-
mento, ciò favorirà la definizione di strutture che
erogheranno, potenzialmente, prestazioni qualitati-
vamente elevate.
Per quanto concerne i rapporti con il privato
mancano riferimenti precisi, tutto viene rimandato
all’assetto del Dipartimento e alla relazione che Siciliana, questo Decreto necessita di una lettura più
questo dovrà avere con il privato. attenta per valutarne opportunamente gli aspetti in-
Attraverso il distretto di appartenenza, il SERT novativi da quelli che potrebbero avere un impatto
individuerà prestazioni, attività, modalità di rela- negativo sulle strutture deputate a intervenire sulle
zione con il privato e l’associazionismo. Spetterà al dipendenze patologiche, evitando così di cadere
Distretto “la realizzazione degli indirizzi e delle li- nell’errore di visioni parziali, dettate da interessi
nee guida formulate dal direttore del Dipartimento ideologici o corporativi che impediscono di indivi-
delle dipendenze”. duare gli aspetti riformatori che favoriscono un
Se la normativa attuale assegna al Distretto la cambiamento reale nell’operatività dei servizi.
gestione delle risorse finanziarie, ne scaturisce che Da una prima lettura sembra emergere la vo-
l’eventuale coinvolgimento del privato nell’esecu- lontà del legislatore di porre sullo stesso piano pub-
zione dei programmi di intervento dovrà sottostare blico e privato, ciò in parte è vero e riguarda in mo-
alle disponibilità economiche e alle ipotesi pro- do evidente la certificazione dello stato di tossicodi-
grammatiche della direzione del distretto. pendenza e alcune tipologie di interventi curativi e
I servizi per le tossicodipendenze spesso hanno diagnostici.
rischiato di essere autoreferenziali, mancando di Il modello dipartimentale ipotizzato ha la fun-
punti di osservazioni esterni e di un confronto reale zione di integrare il pubblico e il privato esistente
con altre strutture, la territorialità, se da un lato ha all’interno di uno specifico ambito territoriale.
incrementato le informazioni e le relazioni tra ope- L’idea guida è quella di sviluppare un moderno
ratori, creando una rete di rapporti, dall’altro non “sistema di prevenzione e di protezione” della salu-
ha permesso la creazione di una cultura dirigen- te nell’area delle dipendenze patologiche.
ziale che tenga conto di punti di vista alternativi, Una delle novità più rilevanti consiste nella pos-
accrescendo la capacità di risposte appropriate ai sibilità di certificazione dello stato di tossicodipen-
bisogni emergenti. denza da parte delle strutture del privato, prima ad
appannaggio esclusivo dei SERT; la possibilità di ef-
fettuare diagnosi per quanto concerne il privato de-
LA RIFORMA DEL DECRETO ve però sottostare all’accreditamento e all’autoriz-
MINISTERIALE N.444 /90 zazione istituzionale.
Alle stesse strutture del privato sociale, attraver-
Il Decreto del Ministero della Salute, che riforma so le procedure di accreditamento, viene data la
il D.M. n. 444/90, introduce elementi di novità che possibilità di effettuare interventi di protezione e di
modificano l’impianto normativo attuale. promozione della salute nell’area delle dipendenze
Da più parti sono state avanzate critiche, ravvi- patologiche.
sando la presenza di scelte prevalentemente ideolo- Ai SERT il Decreto assegna un ruolo centrale nel-
giche, mancando, pertanto, di una visione di ampio la valutazione e nella definizione del programma
respiro che tenga conto dell’esperienza e degli studi terapeutico riabilitativo.
valutativi accreditati rispetto ai risultati conseguiti a Con chiarezza vengono individuati i compiti
seconda delle metodiche e delle scelte terapeutiche spettanti al Servizio pubblico per le tossicodipen-
poste in essere. denze. Del resto questi servizi conservano la specia-
In attesa del recepimento da parte della Regione lizzazione nominale del trattamento e della preven-

Psicologi e Psicologia in Sicilia • 37


FOCUS

zione dei soggetti che hanno so terapeutico; manca, nei


problemi con le sostanze confronti del privato un’in-
psicotrope legali e illegali. dicazione precisa rispetto
Spetta anche ai SERT coor- alla definizione di percorsi
dinarsi ed avvalersi delle terapeutici e socio-riabilita-
strutture del privato, ma in tivi.
una logica di integrazione, d) I trattamenti farmacolo-
all’interno di scelte organiz- gici a primo acchito sembra-
zative che vedono le strut- vano ridotti ad attività mar-
ture non pubbliche con ri- ginale dei SERT, in realtà il
sorse coinvolte negli inter- Decreto assegna uno spazio
venti terapeutici e preventi- considerevole a quest’area
vi. trattamentale, richiedendo,
Di fatto i SERT conserva- nel caso di interventi pro-
no un alto livello di specia- tratti, una attenta valutazio-
lizzazione rispetto alle cure ne multidisciplinare. Una si-
rivolte ai tossicodipendenti, mile scelta obbliga gli ope-
indicando in modo puntua- ratori a definire standard
le le funzioni e le prestazio- diagnostici, valutativi eleva-
ni da erogare. ti, in cui nulla è lasciato al
Al Dipartimento viene caso, ma è il frutto di un la-
assegnata una funzione più voro di équipe costante e at-
generale di coordinamento, tento alle specifiche caratte-
di promozione, erogazione ristiche dei soggetti.
di prestazioni che sono tra- e) La riduzione del danno
sversali a tutti i servizi esi- conserva tutta la sua vali-
stenti al suo interno, com- dità all’interno di una logica
presi quelli gestiti dal privato sociale. sanitaria che opera tenendo conto di più livelli di
Per quanto concerne il privato sociale mancano, intervento senza privilegiarne uno in particolare,
sostanzialmente, delle chiare indicazioni rispetto ai con particolare attenzione alla persona.
compiti specifici che potrà realizzare, c’è un riman- L’impianto organizzativo del Dipartimento ruota
do implicito alle scelte operative del dipartimento. attorno ai concetti di rete, valutazione del soggetto,
trattamento terapeutico, riabilitazione, assegnando
ampio spazio agli interventi riabilitativi e socio-ria-
CONCLUSIONI bilitativi.
Il Privato sociale entra a pieno titolo nella rete
Gli aspetti innovativi del Decreto assessoriale e sanitaria e socio-sanitaria che si occupa di dipen-
del Decreto di riforma del D.M. n. 444/90 sono così denze, creando con le strutture del pubblico un si-
individuabili: stema efficiente in cui le risorse umane e finanziarie
vengono utilizzate nel modo migliore possibile
a) Il sistema attivato da parte delle realtà socio- Sul piano operativo l’attuale legislazione mette
sanitarie ingloba anche le strutture del privato so- in risalto la necessità di una attenta valutazione del-
ciale, prevedendo livelli di standard elevati attra- la domanda espressa e inespressa da parte dell’u-
verso l’accreditamento e l’autorizzazione che potrà tenza.
essere effettuata tenendo conto delle capacità effet- In passato la logica della riduzione del danno ha
tive delle strutture. posto sulla sfondo gli interventi multidisciplinari,
b) Non si può parlare di pari capacità funzionale sia per una presunta centralità medica, sia in altri
del settore pubblico nei confronti del privato; si pre- casi per la mancanza di risorse a disposizione. Ciò
vede un’integrazione a livello di scelte organizzati- ha comportato il rischio di una medicalizzazione
ve ed operative lasciando poi al livello pubblico la degli interventi rendendo marginali, in molti casi, il
realizzazione concreta delle scelte e le relative re- momento della valutazione e della definizione di
sponsabilità. un programma terapeutico attento alle reali neces-
c) Il Decreto attribuisce la valutazione della tos- sità e potenzialità dell’utente.
sicodipendenza e la conseguente definizione dei Evitando di cadere in letture corporative, che ri-
programmi terapeutici ai SERT; mentre alle struttu- schiano di essere riduttive, dobbiamo ritenere che
re del privato viene assegnata solo la certificazione l’indagine sui comportamenti di abuso, assume un
di tossicodipendenza, elemento iniziale del proces- ruolo primario, aprendo ampi spazi professionali

38 • Psicologi e Psicologia in Sicilia


DIPENDENZE PATOLOGICHE

per la nostra, con una maggiore attenzione alla per- rendere difficoltoso l’avvio del funzionamento dei
sona. Dipartimenti, pertanto appare opportuno segnalare
I commenti negativi raccolti, attorno alle recenti l’eventuale mancata individuazione degli elementi
produzioni legislative, spesso rischiano di rinforza- organizzativi previsti dal legislatore alle strutture
re le posizioni di chi sente minacciato il proprio sindacali per gli eventuali interventi nelle sedi op-
“potere”, tenuto conto della presenza di altri attori portune.
che a pieno titolo entreranno a far parte delle scelte Particolare attenzione dovrà essere prestata ad
strategiche, influenzando, di conseguenza, l’opera- alcune aree organizzative e funzionali previste dal
tività dei Dipartimenti e, di conseguenza, anche dei Decreto che istituisce il Dipartimento delle Dipen-
SERT. denze:
Sul processo di cambiamento avviato sarà indi- • Comitato ristretto: la scelta della congrua rap-
spensabile attivare un confronto tra chi lavora al- presentanza da parte del responsabile del Diparti-
l’interno di questo settore sanitario, per stimolare le mento ridurrebbe la capacità di incidere nelle deci-
Aziende a seguire le indicazioni e le prescrizioni sioni e nella programmazione delle attività per il
della normativa. Il rischio futuro potrà essere l’atti- rapporto “fiduciario” che si verrebbe a creare con il
vazione della logica del rimandare, del non attivare soggetto cooptato. Per questi ovvi motivi si dovrà
quanto previsto o ridurre l’impatto della partecipa- tentare di avere rappresentanti legittimati, con un
zione, azzerando l’agibilità di chi sarà chiamato a ruolo elettivo e quindi altamente rappresentativo.
gestire il Dipartimento.
• Costituzione di articolazioni organizzative:
L’esperienza insegna che non sempre gli atti le-
all’interno del Dipartimento si dovranno costituire
gislativi trovano piena attuazione. Una cartina al
gruppi di lavoro con il compito di perseguire obiet-
tornasole potrà essere la lettura attenta dell’Atto
tivi specifici che scaturiscono dal lavoro di pro-
Aziendale delle ASL; la Regione Siciliana, con il De-
grammazione del comitato allargato e dal comitato
creto 14 marzo 2001, stabilisce una serie di criteri
ristretto; ciò significherà l’assunzione di responsabi-
con cui redigerlo; in particolare, per quanto concer-
lità da parte dei dirigenti.
ne i Dipartimenti, i Direttori Generali “dovranno in-
dicare nell’Atto Aziendale i criteri generali sulla ba- Per quanto concerne il rapporto tra pubblico e
se dei quali stilare i regolamenti di funzionamento privato non c’è sufficiente chiarezza, tale da orientare
dei singoli Dipartimenti” individuando, tra l’altro, l’attività degli operatori e dei servizi. In quest’area
funzioni assegnate ed obiettivi da raggiungere, or- sarà utile attivare momenti collettivi per delineare
gani del Dipartimento (composizione, modalità di possibili modelli di integrazione che siano condivi-
nomina e revoca, funzioni e responsabilità), compiti se dalle parti.
del direttore del dipartimento”. L’eventuale manca- Al di là delle valutazioni critiche che il decreto
ta indicazione di quanto sopraindicato potrebbe ha avuto, è bene riflettere sulle effettive risorse eco-
nomiche messe in campo. Le prospettive che si
aprono dal punto di vista operativo saranno vanifi-
cate se non supportate da un congruo finanziamen-
to che permetterà alle strutture di nascere e funzio-
nare rispetto ai compiti assegnati, altrimenti tutto
sarà ridotto un’espressione di intenti.
La valutazione complessiva degli atti legislativi
già emanati o che saranno promulgati in futuro
dovranno essere giudicati tenendo conto dei bene-
fici effettivi che i cambiamenti organizzativi appor-
teranno negli interventi di prevenzione, cura, ria-
bilitazione, evitando, per quanto possibile, di fer-
marsi a una valutazione complessiva che non tiene
conto degli elementi di innovazione introdotti dal
Decreto.
Certamente gli elementi di novità avranno biso-
gno di una attenzione particolare, affinché il proces-
so di riforma possa essere pienamente compiuto,
modificando quelle parti che poco hanno a che fare
con gli interventi sanitari che riescano a dare risul-
tati concreti, eliminando quanto è frutto di visioni
ideologiche che poco aiuto potrebbero dare a chi
vive sulla propria pelle i problemi riguardanti i
comportamenti di dipendenza.

Psicologi e Psicologia in Sicilia • 39


GIOVANI PSICOLOGI

PSYNSIEME: per promuovere il lavoro


in forma associata tra i giovani psicologi
ANTONIO SPERANDEO Innanzitutto abbiamo ritenuto di rivolgerci, pri-
Vice Presidente Ordine Regionale mariamente, ai colleghi più giovani, quelli più biso-
gnosi di stimoli, di incentivi e di strumenti orienta-
Quando il Consiglio dell’Ordine della nostra re- tivi nello sviluppo della professione e nella scelta
gione approvò il programma che chiamiamo “Psyn- del proprio ambito professionale.
sieme”, eravamo giunti al culmine di un ampio di- Il Consiglio ha ritenuto di indicare, nella forma
battito che ha impegnato, ed in parte ancora impe- associata, una strada alternativa alla presenza indi-
gna, l’organo che rappresenta la comunità degli psi- viduale sul mercato del lavoro della nostra profes-
cologi siciliani sulle politiche di sviluppo della pro- sione, per accrescerne la forza contrattuale e la cre-
fessione, sia in termini culturali che di insediamento dibilità scientifica e tecnica. In particolare abbiamo
sociale, con gli inevitabili risvolti occupazionali. ritenuto di sottolineare la necessità di mettere insie-
La questione che più ci impegna riguarda la fun- me specializzazioni diverse (ad esempio in ambito
zione che l’Ordine professionale può svolgere per scolastico quelle educativo-formative, orientative e
sostenere i giovani colleghi di fronte al disorienta- cliniche), così come la multi ed interprofessionalità,
mento dei primi mesi, e forse anni, di attività pro- per rispondere in modo adeguato e competente alle
fessionale. Per questo abbiamo svolto gli incontri molte e sempre più complesse domande dell’uten-
decentrati nelle province di Catania, Caltanissetta, za, con particolare riferimento a quelle che proven-
Agrigento e Siracusa, e presto ci rivolgeremo ai gio- gono da gruppi, organizzazioni ed istituzioni.
vani colleghi delle altre province, e per lo stesso Anche per questa via riteniamo sia possibile spe-
motivo teniamo molto ad assicurare una consulen- rimentare, nella pratica professionale, l’integrazione
za costante agli iscritti: tutti sanno che le cariche ed dei modelli oltre che delle competenze, ovvero veri-
i consiglieri sono raggiungibili per telefono o per ficare, nella realtà sociale, l’auspicabile adozione
via telematica. operativa di modelli integrati, che rendano la psi-
Pur rimanendo consapevoli dei compiti istitu- cologia e le sue applicazioni, maggiormente unita-
zionali dell’Ordine abbiamo sempre cercato di sti- rie e credibili.
molare, attraverso numerose iniziative, i due pila- Avevamo anche la certezza che la nostra catego-
stri dello sviluppo della professione: la cultura psi- ria, oltre a presentare aree di precariato, ovvero di
cologica e le competenze professionali trasversali. notevole difficoltà e flessibilità, sia nei tempi di ac-
Tuttavia ci rendevamo conto che occorreva uno ceso al lavoro, che negli ambiti e nelle tipologie di
strumento che rispondesse ad alcune esigenze fon- impegno professionale, si caratterizzasse per l’inno-
damentali di indirizzo e di prospettiva professiona- vazione, la sperimentazione e, vorrei dire, la fre-
le, che staranno poi alla base di Psynsieme. schezza creativa di molti colleghi, i quali operano,
quotidianamente e senza clamori, sul
territorio.
I giovani colleghi, ed i professionisti
in genere, costituiscono, spesso senza
saperlo, i veri protagonisti della ricer-
ca sul campo, i verificatori di teorie,
modelli e strumenti della professione
psicologica, autentici produttori del
cosiddetto “sapere psicologico”, e tut-
to questo, nella gran parte dei casi,
rappresenta un grande patrimonio
scientifico e professionale scarsamen-
te elaborato e comunicato, così da pri-
vare tutta la comunità del beneficio di
potersene adeguatamente avvalere.
A questi colleghi, giovani e non gio-
vani, il Consiglio vuole offrire la tri-
buna attraverso la quale divulgare gli
aspetti tecnico-scientifici del proprio
lavoro, di approfondirli attraverso

40 • Psicologi e Psicologia in Sicilia


GIOVANI PSICOLOGI

PROGETTI PRESENTATI
NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA
PSYNSIEME

“SPORT TENNIS ASSOCIATION PROJECT


SCHOOL”
Progetto proposto: Convegno
“Scuola e Sport di alto livello: un binomio
possibile e neccessario”
iniziative di studio, anche coinvolgendo ricercatori
e professionisti altrimenti difficilmente raggiungibili. “PSYCOMETE”
Con Psynsieme intendiamo contribuire ad incre- Progetto proposto: Workshop
mentare la qualità delle prestazioni psicologiche,
maturando l’atteggiamento valutativo, attraverso la “Il gruppo psicodinamico e il lavoro
predisposizione di procedure e strumenti di verifica sociale: dal gruppo di formazione
dell’efficacia degli interventi, sia interne che ester- al gruppo di lavoro”
ne, con particolare riferimento a quelle che ne con-
sentono la comprensione e l’apprezzamento da par-
Coop. “ARIANNA”
te del cliente individuale e collettivo.
Vi è stata anche una considerazione di democra- Progetto proposto:
zia ordinistica sostanziale, circa il fatto che molti “Psicologia e scuola: cambiamenti
colleghi, lontani dalle organizzazioni scientifiche culturali e istituzioni in un’ottica
più accreditate, rimanevano fuori dalla possibilità
di ottenere il patrocinio dell’Ordine nella realizza- Europea”
zione delle proprie iniziative scientifiche, ed in par-
ticolare il patrocinio oneroso, che contribuisce, con C.I.R.P.
un aiuto economico massimo di 750 euro, alla rea- Centro Informazione e Ricerca Psicologica
lizzazione di iniziative culturali di cui l’Ordine rico- Progetto proposto:
nosce la scientificità , l’interesse ed il vantaggio per
la comunità degli psicologi. Promozione di attività divulgative
Il contributo che Psynsieme assicura a ciascuna e di ricerca nell’ambito psicologico,
delle iniziative che supereranno la selezione am- con particolare attenzione ai disturbi
monta ad un massimo di 2.500 euro, a significare il
grande rilievo che il Consiglio attribuisce al pro- d’ansia e attacchi di panico
gramma ed alle sue valenze scientifico-professionali
e di promozione del lavoro associato dei giovani C.S.P. - Centro Studi di Psicologia
colleghi. Progetto proposto: Convegno
Per l’anno 2002-2003 lo stanziamento totale per
Psynsieme è di 10.000 euro, il che comporta la pos-
“Psicologia del Benessere & Psicologia
sibilità di finanziare un minimo di 4 iniziative. Giuridica”
Da tutto questo nasce Psynsieme. A parte trove-
rete il Regolamento ed il Bando per il 2002-2003. E. S. “ENPOWERMENT SOCIALE”
Siamo fiduciosi che i colleghi lo apprezzeranno e Progetto proposto: 5 Workshop - Seminari
utilizzeranno adeguatamente.
E’ ovvio che questa prima applicazione avrà per
Associazione “GRES”
noi il carattere della sperimentazione, per verificar-
Progetto proposto: Convegno
ne la sua rispondenza ai bisogni sopra ricordati e la
sua reale fruibilità. Aspettiamo anche tutti i suggeri- “La Diversabilità nell’handicap”
menti e le proposte che i colleghi riterranno oppor-
tuno sottoporci.

Psicologi e Psicologia in Sicilia • 41


GIOVANI PSICOLOGI

Programma per la concessione di incentivi


alle iniziative di divulgazione delle attività professionali
in forma associata dei giovani psicologi siciliani
Art. 1 nale, anche attraverso una adeguata partecipazione dei
Finalità del programma componenti del Consiglio ed il logo dello stesso deve es-
Il Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Regione sere apposto nei materiali illustrativi dell’iniziativa.
Siciliana, allo scopo di promuovere le iniziative profes- E’ esclusa la destinazione del premio al finanziamen-
sionali innovative intraprese da associazioni di giovani to di attività diverse o all’acquisto di beni strumentali.
psicologi iscritti all’Albo professionale regionale, istitui- Quota parte del premio può essere sostituito dalla
sce un Programma di incentivazione denominato fornitura di servizi utili all’organizzazione dell’ini-
“PSYNSIEME”, da realizzare secondo gli obiettivi, i cri- ziativa, sia in termini materiali, che professionali e scien-
teri e le modalità appresso indicate. tifici.
Il premio viene corrisposto attraverso una procedura
Art. 2 concorsuale, previa emanazione di un bando da parte
Finalità del Consiglio dell’Ordine entro il mese di febbraio di cia-
Attraverso l’attuazione di PSYNSIEME il Consiglio in- scun anno.
tende perseguire i seguenti obiettivi: Il bando dovrà contenere le modalità di erogazione
a) Stimolare e sviluppare l’iniziativa dei giovani psico- del premio, ivi comprese le misure di garanzia dell’effet-
logi siciliani verso la creazione di attività professiona- tiva rispondenza dell’iniziativa svolta all’entità del con-
li in forma associata, anche allo scopo di accrescerne tributo erogato. Lo stesso dovrà prevedere un termine di
le competenze e la diversificazione professionale, ed presentazione delle istanze di 60 giorni dalla pubblica-
incrementarne le potenzialità di presenza qualificata zione. Le iniziative dovranno svolgersi entro il mese di
nel mercato del lavoro. marzo dell’anno successivo.
b) Sviluppare la sperimentazione e l’innovazione nella Per l’anno 2002 potranno partecipare alla selezione le
individuazione di settori e/o di destinatari portatori proposte che perverranno entro il 31 Luglio 2002. Il rela-
di problematiche e domande psicologiche emergenti. tivo bando verrà pubblicato entro il mese di maggio
c) Sviluppare la sperimentazione e l’innovazione nelle 2002.
metodologie di intervento, con particolare riferimen- Le iniziative relative dovranno svolgersi entro il me-
to alle metodologie basate su modelli integrati, assetti se di marzo del 2003.
interprofessionali ed a sistemi di valutazione di effi- Le proposte vanno presentate in triplice copia al Con-
cacia interna ed esterna. siglio Regionale dell’Ordine, a firma del legale rappre-
sentante, corredate da una copia dello statuto, da un
Art. 3 elenco dei soci con l’indicazione delle specifiche qualifi-
Criteri di ammissione che professionali possedute e da un preventivo delle
Le iniziative professionali devono necessariamente spese da destinare all’iniziativa.
svilupparsi in forma associata, prescindendo dalla speci- Le stesse devono contenere il titolo dell’iniziativa, i
fica modalità societaria. temi che si intendono affrontare, i relatori, il program-
Le associazioni, alla data di presentazione dell’istan- ma, l’epoca ed il calendario di svolgimento.
za, devono risultare costituite a maggioranza da psicolo- Le proposte verranno sottoposte all’esame di una
gi. Commissione appositamente nominata dal Consiglio
Le associazioni devono avere sede legale e operativa Regionale dell’Ordine, per ciascuna annualità, che de-
sul territorio della Regione Siciliana, essere costituite a termina, a suo insindacabile giudizio, la graduatoria di
maggioranza, alla data di presentazione dell’istanza, da merito, utilizzando i dei criteri stabiliti dal regolamento
giovani professionisti, intendendosi per essi tutti gli psi- e dal bando, e propone al Consiglio Regionale dell’Ordi-
cologi che abbiano una anzianità di iscrizione all’albo ne l’ammontare del contributo per ciascuna delle inizia-
non superiore ai 5 anni. tive approvate.
Vanno escluse le sezioni territoriali di associazioni ed La Commissione viene costituita dal Presidente del
organizzazioni di dimensione nazionale. Consiglio Regionale dell’Ordine e da due professionisti
scelti dal Consiglio, in possesso di una anzianità profes-
Art. 4 sionale di almeno 10 anni.
Contenuti e modalità di concessione
L’incentivo viene erogato nella forma del premio, at- Art. 5
traverso modalità concorsuali appresso specificate. Entità del premio
Il premio viene corrisposto, con il vincolo di destina- Per ciascuna iniziativa può essere concesso un contri-
zione ed effettiva realizzazione, come partecipazione alle buto massimo di 2.500 euro.
spese necessarie alla divulgazione dell’iniziativa profes- Per l’anno 2002 viene fissato un massimale di spesa
sionale, attraverso convegni, congressi, seminari, work- complessivo di 10.000 euro.
shop. Il Consiglio dell’Ordine stabilirà per ciascuno degli
L’iniziativa deve svolgersi nel territorio della Regione anni successivi al 2002 il massimale di spesa da destinare
Siciliana; deve prevedere il patrocinio dell’Ordine Regio- al programma.

42 • Psicologi e Psicologia in Sicilia


GIOVANI PSICOLOGI

Giovani psicologi
Aprile 2002: nasce AIGPsi

MARIA TOGA mente, dello Statuto e dell’indirizzo politico pro-


Psicologo grammatico determinato dal Congresso, cioè l’orga-
no nazionale che, attraverso il più ampio confronto,
Si tratta della prima Associazione Italiana Giova- stabilisce anche gli obiettivi da perseguire, i percor-
ni Psicologi e nasce a Napoli. si e gli strumenti con i quali raggiungerli. L’associa-
Nasce dalla riflessione di un gruppo di psicologi zione è apartitica e non ha scopo di lucro.
che, nello svolgere la propria attività professionale, Possono iscriversi all’Associazione tutti gli psi-
ne hanno constatato le difficoltà organizzative e di cologi ed i laureati tirocinanti che non abbiano su-
coordinamento. perato il 45º anno di età. Gli aspiranti soci devono
Nasce dall’esigenza di un raccordo con le istitu- inoltrare domanda di iscrizione all’AIGPsi che
zioni e con le diverse realtà lavorative. provvederà ad organizzare, a cadenza quindicinale,
L’associazione si propone, quindi, di diffondere incontri in cui l’iscrizione verrà perfezionata.
la cultura psicologica e di attivarsi allo scopo di tro-
vare soluzioni congrue e specifiche ai problemi dei
giovani psicologi; tutto ciò, promuovendo seminari
ed incontri divulgativi per dare risalto alle poten-
zialità di questa “giovane professione” - e di noi, La sede dell’AIGPsi è a Napoli
più o meno giovani professionisti - e riaffermare l’e- in via Melisurgo n. 15
tica e la deontologia.
Più nello specifico come cita lo Statuto dell’Asso-
Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi
ciazione art. 2, l’AIGPsi si propone di: all’ufficio di Presidenza:

“Tutelare i diritti della professione di psicologo, Presidente


garantire ai praticanti ed ai giovani psicologi una Dott.ssa CASELLA - tel. 3475159643
idonea formazione professionale, agevolarne l’ac-
cesso all’esercizio professionale. Diffondere i valori Vice Presidente
della professione di psicologo, riaffermandone l’al- Dott.ssa GENTILE - tel. 3384858011
to valore etico e la specificità nei processi d’integra-
zione con le realtà sociali ed economiche.
Promuovere lo sviluppo delle competenze pro- Vice Presidente
fessionali in ambito nazionale ed internazionale. Dott.ssa MASSA - tel. 3492340813
Per raggiungere tali scopi, l’AIGPsi organizza atti-
vità scientifiche e culturali, promuove e mantiene Tesoriere
rapporti con le rappresentanze del mondo accade- Dott.ssa TOGA - tel. 3334281991
mico e professionale, sociale e culturale, studia, pro-
pone e mantiene soluzioni, anche normative, corri- Segretario
spondenti all’evoluzione della professione di psico- Dott.ssa SEPE - tel. 3285663677
logo; promuove e sostiene la presenza dei giovani
psicologi nelle istituzioni e negli organismi profes-
sionali.” Od inviare e-mail a: aigpsi@libero.it

L’AIGPsi, come si diceva, si costituisce a Napoli È possibile consultare o scaricare


ma è nazionale: si propone, infatti, l’attivazione di (formato .pdf) lo Statuto dell’AIGPsi
sezioni regionali, proprio al fine di creare un lavoro
di rete che favorisca la comunicazione e l’interscam- tramite il sito del nostro Ordine
bio professionale. Ogni sezione deve essere compo- Regionale al seguente indirizzo:
sta almeno 10 iscritti; le sezioni sono un organo ter- www.oprs.it/aigpsistatuto.pdf
ritoriale ed hanno propria autonomia per tutto
quello che riguarda le iniziative dirette al persegui-
mento degli scopi statutari; ciò nel rispetto, natural-

Psicologi e Psicologia in Sicilia • 43


LA PROFESSIONE

Deontologia professionale e verità


nella consulenza psicologica di parte
ARTURO XIBILIA
Psicologo

Viene spesso osservato, fondatamente, che il Co-


dice deontologico degli psicologi italiani, pur non
mancando di riferimenti espliciti ad attività di ricer-
ca, didattica, formazione, selezione ed altro, sia sta-
to scritto avendo in mente prevalentemente il mo-
dello clinico-terapeutico. Ne consegue che esistono
ambiti di esercizio della psicologia nei quali il ri-
spetto delle norme del Codice risulta talvolta pro-
blematico, o, più esattamente, nei quali si rende ne-
cessario un lavoro di interpretazione.
E’ il caso della psicologia forense. Il bisogno di
dare risposta ad alcune particolari esigenze della
psicologia forense ha prodotto le “Linee-guida
deontologiche per lo psicologo forense” approvate
dalla Assemblea nazionale della Associazione di
psicologia giuridica, a Torino, il 15 ottobre del 1999.
Esse non hanno la forza delle norme del Codice e tifico alla azione difensiva o offensiva di un sogget-
non le sostituiscono, ma costituiscono in generale to all’interno di un contenzioso giudiziario. E’ intui-
un utile parametro interpretativo; tuttavia, neanche tivo che in quanto tale la consulenza di parte non
le Linee-guida aiutano a risolvere alcune specifiche può contenere affermazioni, o dati, o altro che pos-
questioni. sano nuocere all’interesse del soggetto in cui favore
Uno degli argomenti più delicati è quello della viene espletata, ma anzi deve tendere a fornire ogni
“veridicità” delle affermazioni nelle consulenze psi- argomento utile alla tutela di quell’interesse. La
cologiche di parte. questione che si pone è questa: il consulente di par-
Il Codice deontologico non fa mai riferimenti te deve affermare sempre e soltanto ciò che lui real-
espliciti ad un principio di verità, però contiene al- mente ritiene essere vero, oppure è affrancato da
cune norme che nel loro insieme delineano come questo obbligo, essendo prevalente la tutela dell’in-
eticamente dovuto dagli psicologi un comporta- teresse del suo committente?
mento del quale non può non fare parte il rispetto Una risposta sufficientemente esplicita si trova
della verità: l’art. 2 fa riferimento “al decoro, alla di- nel Codice penale e deriva dal confronto tra l’art.
gnità e al corretto esercizio della professione”; l’art. 3 373 e l’art. 380. Il primo punisce come reato le falsità
impone allo psicologo di “evitare l’uso non appropria- prodotte dal consulente d’Ufficio1 nominato dal
to della propria influenza” e lo richiama alla responsa- giudice; il secondo equipara la posizione giuridica
bilità “dei propri atti professionali e delle loro prevedibili del consulente di parte a quella dell’avvocato e pu-
dirette conseguenze”; l’art. 7 gli impone di valutare nisce come reato l’azione che arreca nocumento alla
attentamente “il grado di validità e di attendibilità di parte tutelata2. Inoltre, deve essere preso in conside-
informazioni, dati e fonti su cui basa le conclusioni rag- razione l’art. 103 del Codice di procedura penale,
giunte”, di esporre “le ipotesi interpretative che limita il diritto dell’Autorità giudiziaria a com-
alternative” nonché “i limiti dei risultati”, e lo vincola piere perquisizioni, sequestri e intercettazioni a
a esprimere valutazioni e giudizi professionali “solo danno dei consulenti di parte, così come è per gli
se fondati sulla conoscenza professionale diretta, ovvero avvocati3.
su una documentazione adeguata e attendibile”; l’art. 8, L’insieme di questi obblighi e di queste garanzie
infine, lo vincola a non utilizzare la professione per lascia intendere che tra la parte di un processo e il
avallare “attività ingannevoli o abusive”. suo consulente vi è un rapporto riservato e peculia-
La consulenza di parte – qualsiasi consulenza di re, quello che fa dire che così come per il consulente
parte, ingegneristica, contabile, medica, ecc. - è per d’Ufficio è d’obbligo la verità, per il consulente di
natura e per destinazione il sostegno tecnico-scien- parte è d’obbligo la fedeltà al suo cliente.

44 • Psicologi e Psicologia in Sicilia


LA PROFESSIONE

Ciò vuol dire che il consulente di parte può libe- tanto più non giovano, o addirittura nuocciono alla
ramente fare affermazioni false purché esse siano causa del suo committente. E viceversa.
nell’interesse del suo cliente? A mio avviso bisogna Sempre in termini di opportunità, mi sembra che
distinguere tra fatti e valutazione dei fatti. il problema etico il professionista debba porselo, e
Sui fatti non è consentito fare false dichiarazioni risolverlo, prima di accettare l’incarico dal suo
(e non soltanto ai fini del Codice deontologico), e cliente, valutando se nella di lui tutela si troverà
perciò non potrà dirsi di avere esaminato una per- nella condizione di dovere sostenere tesi che non si
sona, ad esempio, o di avere osservato un compor- sente di condividere, e, eventualmente, chiaramente
tamento se non è vero, come non si potrà modifica- pattuendo con il cliente che ne sosterrà l’interesse
re il protocollo o il dato di un test, o citare fantasio- entro certi termini, o con certi precisi modi, o mezzi.
samente un Autore, ecc. Si tratta di una questione di “foro interno”, perché
Le valutazioni dei fatti, o le considerazioni su di ritengo che nessun consulente potrà essere censura-
essi, invece, appartengono a quei “gradi di libertà” to per avere accettato di sostenere la causa visibil-
di cui il consulente dispone, così come la formula- mente improponibile di una persona, ma si tratta
zione di ipotesi, l’introduzione di dubbi sulle affer- anche di una cautela che potrà tornare utile nel mo-
mazioni altrui, ecc. mento in cui bisognerà rendere ragionevolmente
Ancora una volta, però, la questione non è così compatibili la tesi del cliente e il buon senso comu-
semplice come potrebbe sembrare. ne, se non proprio il rigore scientifico.
Basti pensare che in fase di dibattimento il con- Quanto detto sinora ha una importante eccezio-
sulente di parte può essere chiamato e deporre e in ne nel campo penale, nel caso in cui la consulenza
tal caso il giudice gli chiede di giurare di dire la ve- psicologica sia prestata al Pubblico Ministero.
rità: ma quale verità? E’ vero che nel processo il Pubblico Ministero è
Gulotta4 si è posto il problema, dubita (fondata- parte esattamente come lo sono l’imputato e la par-
mente, ma inutilmente) del fatto che il consulente di te civile, ma non bisogna dimenticare che, a norma
parte sia tenuto al giuramento e conclude attribuen- dell’art. 358 del Codice di procedura penale, nella
dogli comunque “l’obbligo di essere sincero sui fatti che fase delle indagini egli è un soggetto neutrale5, te-
sostiene di avere percepito direttamente”. nuto ad accertare la verità dei fatti con i mezzi inve-
Riconosco che non poteva venire fuori altrimenti stigativi a sua disposizione.
dalla contraddizione presente nel sistema, ma non La consulenza psicologica è uno di questi mezzi,
c’è chi non veda quanto sia ambiguo giuocare, in ed è ovvio, pertanto, che non vale nei suoi confronti
punto di etica, tra “verità” e “sincerità”, tra fatto co- l’obbligo di fedeltà al committente, del quale si è
nosciuto, convincimento personale, percezione di- detto; la consulenza deve garantire al Pubblico Mi-
retta, ecc. nistero – e per suo tramite al processo – assoluto ri-
Sono convinto, a questo proposito, che il com- gore di metodo e di conclusioni.
portamento del consulente di parte debba essere
governato non tanto da un criterio di verità quanto
da un criterio di opportunità: il consulente di parte
che fonda le sue tesi su dati riscontrabili anche da
altri e che le svolge in coerenza con le conoscenze
scientifiche del campo produce delle conclusioni
che il consulente di controparte avrà difficoltà a ________________
contestare e che, soprattutto, hanno maggiore pro- 1 “Il perito o l’interprete che, nominato dall’Autorità giudi-
babilità o di convincere il giudice o di accostarsi alle ziaria, dà pareri o interpretazioni mendaci, o afferma fatti non
conclusioni cui perverrà il consulente del giudice. conformi al vero, soggiace alle pene…”
2 “Il patrocinatore o il consulente tecnico che, rendendosi
Al contrario, il consulente di parte che farà ricorso a
dati facilmente controvertibili o addirittura fanta- infedele ai suoi doveri professionali, arreca nocumento alla par-
te da lui difesa, assistita o rappresentata dinanzi all’Autorità
siosi e ad argomenti privi di fondamento scientifico giudiziaria, è punito…”
si espone a facile demolizione della controparte e, 3 …“Presso i difensori e i consulenti tecnici non si può pro-
soprattutto, si espone a facile smentita da parte del cedere a sequestro di carte o documenti relativi all’oggetto della
giudice o del suo consulente. difesa, salvo che costituiscano corpo del reato.”…”Non è con-
In questo consiste quello che chiamo il criterio sentita l’intercettazione relativa a conversazioni o comunicazio-
ni dei difensori, consulenti tecnici e loro ausiliari, né a quelli tra
della opportunità: nel suo affrancamento dalla ve- i medesimi e le persone da loro assistite.”…
rità il consulente di parte solo apparentemente è to- 4 Gulotta G. e coll., Elementi di psicologia giuridica e di di-
talmente libero di proporre le sue conclusioni, giac- ritto psicologico. Giuffrè, 2000. Pag.1324.
ché queste, quanto più si discostano da ciò che è ac- 5 “Il pubblico ministero….svolge altresì accertamenti su fat-
certabile da un terzo dotato di sufficienti poteri, ti e circostanze a favore della persona sottoposta alle indagini”.

Psicologi e Psicologia in Sicilia • 45


LA PROFESSIONE - NUOVI ORIZZONTI

Una nuova area psicologica:


la Psico-Trapiantologia
JOSEPHINE G. MORANA Quasi sempre ci troviamo di fronte a pazienti che
Psicologo Clinico - Responsabile Servizi Psicologici IsMeTT hanno alle spalle una lunga storia clinica fatta di
sofferenze e ciò, chiaramente, và a determinare uno
ROSARIO GIRGENTI stato di alterazione umorale di tipo ansioso-depres-
Psicologo Clinico - Assistente Ismett sivo. Ci riferiamo alla realtà di un paziente affetto
da Insufficienza Renale Cronica, sottoposto a tratta-
Con il termine Psico-trapiantologia intendiamo mento emodialitico da lungo tempo (vissuta spesso
indicare quella “nuova” area della psicologia tesa come una sorta di sottomissione ad una macchina!),
ad approfondire le svariate dinamiche psicologiche o ad un epatopatico con sofferenze connesse allo
che ruotano attorno al trapianto di organi. Di certo, scompenso della malattia stessa (vedi ascite, encefa-
individuare tutte le variabili tenute in considerazio- lopatie....). Per tanto, quando ci troviamo di fronte
ne in quest’ambito è alquanto difficoltoso. Tra le al- a tali pazienti, il nostro intervento è mirato a stabili-
tre cose, anche la letteratura a riguardo sembra al- re un percorso psico-terapeutico a breve termine,
quanto ridotta. Questo articolo, dunque, vuole esse- secondo la teoria cognitivista-comportamentale, da
re un momento di spunto/riflessione per spingere noi ritenuta la più efficace, data la limitatezza dei
tempi, in riferimento anche alla celere evoluzione
quanti fossero interessati ad approfondire tali argo-
della patologia medica dei pazienti con cui intera-
mentazioni.
giamo. Un capitolo a parte spetta a quell’approccio
Nell’ambito della nostra pratica quotidiana am-
terapeutico mirato alla risoluzione di fobie, dipen-
bulatoriale e/o ospedaliera IsMeTT (Istituto Medi-
denze da sigarette.... ove, abbiammo valutato un ot-
terraneo Trapianti e Terapia ad Alta Specializzazio-
timo successo grazie alle tecniche della desensibiliz-
ne), ci capita spesso di chiedere ai nostri pazienti il zazione sistematica. In tal ambito, possiamo anche
motivo di una visita psicologica in un centro tra- includere l’uso del Biofeedback per il Pain Manage-
pianti. Spesso i pazienti rispondono con cognizione ment, ossia, lo sviluppo della capacità di gestione
di causa, spiazzando anche le nostre aspettative. In del dolore. Certamente, esistono anche casi psico-
effetti chi si avvicina ad affrontare un trapianto, ha clinici maggiormenti complessi, che richiedono un
già un suo vissuto fatto di sofferenza a causa di una più attento monitoraggio e ci riferiamo a quei “pa-
patologia ingravescente che può anche portare alla zienti a rischio”, ossia, quei soggetti che, per esem-
morte. Per tanto, molti di loro valutano tal pratica pio, hanno una tendenza alla somatizzazione, ai
chirurgica, ossia il trapianto, come l’unico e talvolta soggetti con una pregressa storia alcolica e/o di tos-
anche l’ultimo mezzo per potere sopravvivere. Pro- sicodipendenza etc... Questi ultimi, tra l’altro, ven-
viamo ad immaginare l’intensità emotiva che carat- gono inviati nei Ser.T. per un percorso psicoterapeu-
terizza tali pazienti. In tal ambito si focalizza l’ini- tico specialistico nel settore. In ogni caso, gli stessi
ziale interesse dello psicologo, teso non solo a sup- vengono seguiti anche dal nostro Servizio, per un
portare psicologicamente il paziente, quindi a con- monitoraggio connesso a quelle variabili psicologi-
tenere le eventuali ansietà dello stesso, ma anche a che collegabili all’eventuale percorso clinico da se-
valutare il suo status psico-clinico. Il compito dello guire per arrivare ad essere inseriti nella lista di at-
psicologo, inoltre, deve mirare a valutare la consa- tesa. In definitiva, non è solo importante che il pa-
pevolezza che il paziente ha circa i rischi cui potreb- ziente smetta di bere (cambiamento di “Azione”), è
be andare incontro sottoponendosi ad un eventuale necessario, infatti, che lo stesso ritrovi la fiducia in
trapianto. In definitiva, risulta necessario valutare sè stesso per affrontare con motivazione e su un
la capacità del paziente di firmare un “Consenso piano di realtà, un eventuale trapianto. Ciò, signifi-
informato” e ciò è strettamente correlato allo stato ca che deve essere anche nelle condizioni di saper
cognitivo e psichico del paziente. gestire la propria emotività/ansietà di fronte a qual-
L’importanza dell’area cognitiva, dunque, ha va- sivoglia complicazione clinica sia nel pre che nel
lore in riferimento alla “consapevolizzazione” dei ri- post-trapianto. In tal senso, il lavoro dello psicologo
schi cui potrebbe andare incontro. Ciò presuppone, deve mirare ad incrementare i “coping skills” del
anche, la capacità gestionale del paziente, in ordine paziente che gli consentiranno di riorganizzare il
alla terapia da seguire nel post-trapianto. Tale possi- proprio vissuto quotidiano in modo funzionale. Ta-
bile “deficit”, infatti, potrebbe inficiare severamente le aspetto assume una sua valenza fondamentale
l’esito del trapianto, fino alla perdita dell’organo nella realtà del paziente nel post-trapianto, argo-
stesso, con tutte le conseguenze ad essa connesse. mento che presupporrebbe un nuovo e ampio capi-
Anche la presenza di eventuali psicopatologie tolo, data la complessità delle dinamiche psicologi-
può rappresentare un forte limite. Ma con quali psi- che che ruotano attorno al paziente “immerso in
copatologie abbiamo maggiormente a che fare? questa nuova realtà”.

46 • Psicologi e Psicologia in Sicilia


ORIENTAMENTO

Professione Psicologo dell’Orientamento


scolastico e professionale
ROBERTA TRAPANI
Psicologo

L’intervento di orientamento ha subito negli an-


ni notevoli modificazioni ed oggi, per la comples-
sità e la varietà dei problemi posti, si deve parlare
di sistemi di azioni di orientamento che si caratte-
rizza: nell’accoglienza ed ascolto, nella gestione del-
le risorse informative, nella programmazione di at-
tività formative, nel counseling e nel sostegno di in-
serimento lavorativo.
Di conseguenza, le aree di attività professionale
degli operatori fanno riferimento a saperi e compe-
tenze molto vari che attingono a discipline diverse:
pedagogia, sociologia, psicologia, informatica etc.
Si è assistito, soprattutto in ambito psicologico,
ad un proliferare di ricerche empiriche e sperimen-
tali che è possibile ricostruire in quattro fasi fonda-
mentali, importanti per una ricostruzione delle di-
verse concezioni di orientamento.
La prima fase è definita diagnostico-attitudinale, luppo della persona e contemporaneamente di inserirlo
assume come modello teorico l’attenzione sulle nel contesto sociale e nei processi di cambiamento.
componenti psicosensoriali delle prestazioni degli Questo breve excursus teorico è stato realizzato
individui; ne deriva la concezione che conoscere le per dare continuità, e un background teorico all’a-
attitudini dell’individuo significava permettere la zione orientativa attuale: un approccio globalistico -
collocazione in un determinato lavoro :l’uomo giusto interdisciplinare.
al posto giusto. L’intervento di orientamento si configura come
La seconda fase, caratterologico-affettiva pone l’ac- un processo di autoconoscenza che favorisce nel
cento sul concetto di interesse professionale: risulta soggetto la presa di decisione e l’assunzione di re-
adatto ad un determinato lavoro non solo colui che sponsabilità nelle scelte scolastiche e professionali,
sa fare (perché possiede attitudini specifiche), ma co- sulla base dei bisogni, delle motivazioni e degli in-
lui che ha piacere ha fare. teressi personali in relazione con il contesto sociale
La terza fase, clinico-diagnostica, pone l’accento ed economico (Castelli, 1996).
verso un’indagine delle dinamiche psichiche: l’o- La società contemporanea è caratterizzata da
rientamento è rivolto alla struttura di personalità, al continui cambiamenti in ogni ambito dell’apprendi-
fine di individuare la disponibilità interiore verso mento e del lavoro. Questo fenomeno è determinato
un lavoro (l’investimento emotivo, il livello di par- da tendenze quali la flessibilizzazione del mercato
tecipazione etc.). In questa fase l’orientamento deve lavorativo, la creazione di nuovi ambiti di compe-
fare emergere le motivazioni profonde che portano tenza, la richiesta di nuove professionalità, la globa-
alla scelta della professione che possa soddisfare le lizzazione delle conoscenze (Not E., e Rinaldi A.).
esigenze personali. In uno scenario di questo tipo l’orientamento de-
Ciò che appare evidente è che il denominatore ve rispondere ad una crescente richiesta di sostegno
comune di queste tre fasi dell’orientamento è la pre- e di aiuto.
sentazione di un modello orientativo che da al sog- L’orientamento può essere definito come “situa-
getto un ruolo passivo mentre il ruolo dominante è zione in cui un soggetto in una condizione di disorienta-
svolto dallo specialista che orienta. mento o di disagio e in vista di un obiettivo esterno da
La quarta fase, maturativo-personale, infatti, nasce raggiungere (formativo o professionale) si sottopone ad
nel rispetto dell’individuo e della sua autonomia. In un processo che, con l’aiuto di un professionista esperto,
quest’ottica orientare diviene sinonimo di aiuto al- lo porta ad esplorare alcune dimensioni oggettive e sog-
l’individuo a prendere coscienza di sé, educandolo alla gettive, ottenendo alla fine un risultato individuale che si
scelta o meglio a saper scegliere; favorendo il pieno svi- concretizza in una maggiore consapevolezza delle proprie

Psicologi e Psicologia in Sicilia • 47


ORIENTAMENTO

capacità e dei propri limiti e nel rinforzo degli aspetti po- quio di comprensione-chiarificazione che dovrebbe
stivi” (Sangiorgi, 2000). permettere l’esplicitazione dei bisogni e degli obiet-
Si delineano due componenti dell’orientamento: tivi del cliente (Di Fabio, 1999).
una “componente esterna”, sotto forma di erogazio- Occorre sottolineare in tal senso che non può es-
ne di informazione quale momento di chiarezza e servi guidance counselling senza il suo nucleo fon-
integrazione delle informazioni in cui il soggetto è damentale e cioè la relazione di aiuto, compiti che
immerso, ed una “componente interna” (soggetti- richiedono la presenza dello psicologo.
va) riferita al progetto individuale che il soggetto Le capacità e le conoscenze devono rispondere
viene a sviluppare grazie ad un processo che favori- ad una preparazione multidisciplinare che com-
sce la consapevolezza di sé, dei propri bisogni e del- prende da una parte una serie di conoscenze e capa-
le proprie aspettative, la presa di decisione matura e cità in ambito psicologico (in particolare la capacità
consapevole che conduce all’elaborazione di un pia- di gestire le dinamiche del colloquio individuale e
no di sviluppo formativo/professionale centrato di gruppo), e dall’altra una serie di conoscenze
sulle motivazioni, sulle esigenze e sulle capacità in campo educativo, sociologico, economico, giuri-
della persona. dico.
Un orientamento che si focalizza sulle “risorse in- Si pone un interrogativo sull’orientamento for-
terne” del cliente (Rogers, 1997) e che non si limita a mativo dello psicologo sull’analisi del lavoro dello
presentare una gamma di informazioni puntando psicologo, sulle motivazioni che lo sottendono (A.
unicamente sull’aumento di conoscenza rispetto ai Palmonari e M.L. Pombeni).
possibili percorsi futuri. I diversi modi di vedere sembrano organizzarsi e
Il ruolo fondamentale dell’orientatore è quello di articolarsi fra loro ma nello stesso tempo con margi-
spostare l’attenzione non tanto sull’oggetto della ni alquanto sfumati.
scelta (formazione e/o lavoro) quanto sul rispetto Da uno studio svolto da A. Polmonari, sulla rap-
della scelta valorizzando e rafforzando le valenze presentazione che lo psicologo ha della sua profes-
che sono alla base delle capacità decisionali del sog- sione si evince l’aspetto tecnico-scientifico attribuito
getto. al proprio interno all’interno delle istituzioni pubbli-
Sulla base del modello precedentemente descrit- che e la sua valenza ad un programma di lavoro interpro-
to, che considera l’attività di orientamento come fessionale.
processo formativo che accompagna l’individuo In tal senso, all’interno del processo di costruzio-
(life long learning) in ogni fase della sua vita, la ne della propria identità professionale, rifacendosi
figura dell’operatore e la sua professionalità è da ri- al classico modello interazionista elaborato da G.H.
condursi all’interno delle professioni di tipo psico- Mead (1934),
logico.
Lo psicologo che si occupa di orientamento deve il soggetto acquisisce una conoscenza, che elabora,
dunque poter favorire l’elaborazione del progetto e che gli consente di inserirsi e orientarsi all’inter-
personale, contribuendo allo sviluppo della compo- no del mondo sciale, interiorizzando il proprio
nente interna dell’orientamento. ruolo e quello degli altri per divenire a pieno titolo
E’ dunque un esperto di comunicazione e di re- membro di una organizzazione lavorativa.
lazione in grado di facilitare il percorso di autocon-
sapevolezza dell’interlocutore attraverso un collo- Si tratta di pensare come all’interno di questo
percorso di esplorazione vi siano sia aspetti cogniti-
vi che relazionali che accompagnano il soggetto e si
intrecciano nella sua formazione. E in particolare
come, nella costruzione di tale identità professiona-
le, il processo formativo sia capace di aiutare le per-
sone a mettere a fuoco i propri interessi, le proprie
capacità.
La formazione, in particolare quella universita-
ria, potrebbe costituire un fattore orientante presen-
te nel cammino di costruzione della propria identità
professionale che consente attraverso le discipline
di mettere a fuoco le proprie risorse, i propri desi-
deri.
In tal processo si possono ravvisare, probabil-
mente anche dei vincoli: i percorsi formativi sono
orientanti di per sé favorendo un processo di identi-
ficazione che porta ad acquisire e interiorizzare atteg-
giamenti, interessi, abilità e conoscenze connesse ad un

48 • Psicologi e Psicologia in Sicilia


ORIENTAMENTO

ruolo unitariamente alle attese e alle


aspettative sociali connesse a tali ruoli?
Più direttamente, a proposito
dello psicologo, viene individuata
(dai più recenti studi effettuati sulla
professionalità dello psicologo) una
tendenza ad individuare una pro-
fessionalità di tipo quasi esclusiva-
mente clinico-diagnostico. Si po-
trebbe ipotizzare che la formazione
professionale orienti?
Alla luce delle attuali riforme i
curricula universitari prevedono, ri-
spetto al passato, studi di carattere
sociale che hanno portato a nuove
forme di ruoli professionali.
Tuttavia, citando un recente la-
voro di A. Polmonari la più fre-
quente rappresentazione della pro-
pria professione si basa su compe-
tenze che legittimano la professio-
nalità dello psicologo psicoterapeu-
ta.
Tuttavia da più di mezzo secolo
si sono aperti nuovi scenari nel set-
tore sociale come l’area dell’orienta-
mento scolastico e professionale in cui, come detto CONCETTO DI COMPETENZA
più volte, la figura dell’operatore e la sua professio-
nalità è da ricondursi all’interno delle professioni di La letteratura propone un’ampia gamma di teo-
tipo psicologico. rie e definizioni di competenze. Per una maggiore
Gli studi effettuati sulla rappresentazione dello comprensione del fenomeno è proposto, innanzitut-
psicologo pongono una riflessione,sulla validità e to, il suo significato etimologico:
significatività di altri interventi. • la competenza indica la piena capacità di orientarsi in
Polmonari riporta un interessante risposta deri- determinate questioni (Devoto G., Oli G.C., 1997).
vante dalla sua inchiesta sul ruolo dello psicologo: La definizione proposta pare utile per precisare
tutto l’interesse dello psicologo deve andare al lavoro dia- che la competenza è da intendersi come ciò che le
gnostico e terapeutico... persone effettivamente fanno, vale a dire non i compiti
In questa linea di riflessione sul lavoro dello psi- prescritti, ma l’attività lavorativa nel suo complesso
cologo, Polmonari osserva, che viene assunta una che le persone svolgono.
prospettiva professionale privata, forse poco basata In altre parole, la competenza “in azione” per-
sul bisogno sociale emergente. mette di stabilire una relazione tra conoscenza e
L’emergere di una tale rappresentazione può for- modalità operativa con la quale si svolge un’attività
se dipendere dall’esigenza di una rappresentazione lavorativa. Questo approccio per competenze supe-
di un ruolo professionale che si differenzi da altre ra la classificazione professionale basata sulla man-
figure con competenze simili quali ad esempio l’as- sione correlandosi invece all’attività lavorativa vista
sistente sociale (Polmonari). come ruolo professionale (pellery 1993).
Sembrano,quindi, delinearsi delle strategie da “E’ tuttavia difficile (…) descrivere analiticamen-
parte di un gruppo professionale per acquisire il te e riconoscere, nel suo complesso una competenza
controllo di un certo segmento del mercato del lavo- professionale la cui costruzione sembra legata tanto
ro e assicurarsi una propria autonomia e un elevato ad acquisizioni scolastiche quanto a processi di ap-
prestigio sociale. prendimento informale, a orientamenti di valore che
Alla luce di tali considerazioni attualmente si sostengono l’attenzione verso fatti innovativi, all’ap-
pone la questione della figura professionale dell’o- partenenza ad una comunità professionale. Se ogni
rientatore, e di un criterio con il quale individuare professione può essere esercitata a livelli più o meno
le specifiche competenze richieste dalle diverse atti- elevati d capacità e abilità , la competenza si confi-
vità nelle quali si articola il percorso di orientamen- gura come l’esplicazione di risorse cognitive di varia
to e che consenta di orientare lo psicologo che deve natura che presiedono a processi di azione e di deci-
svolgere tale attività lavorativa. sione e da cui dipende la qualità di una prestazione.

Psicologi e Psicologia in Sicilia • 49


AGGIORNAMENTO ALBO

Nuovi iscritti all’Albo


dal 15-02-2002 al 18-10-2002
N. ISCRIZ. COGNOME E NOME RES. N. ISCRIZ. COGNOME E NOME RES.

2296 Albano Rosa Maria CL 2343 Speciale Francesca CT


2297 Aquino Gaetano ME 2344 Terranova Daniele TP
2298 Bruneo Barbara ME 2345 Trotolo Viviana SR
2299 Coco Marinella CT 2346 Utro Marcella PA
2300 Cutino Maria Gemma TP 2347 Valenti Gianluca PA
2301 De Gaetano Maria SR 2348 Vinciguerra Giuseppa CT
2302 Di Fede Guendalina SR 2349 Vizzini Serena PA
2303 Ferrante Tiziana PA 2350 Zambuto Stefania AG
2304 Ferrara Michelangelo CL 2351 Bruna Angela AG
2305 Franzone Denise CL 2352 Buccellato Cinzia PA
2306 Gullo Maria Rosaria PA 2353 Cannizzaro Stefania PA
2307 La Tona Maria Grazia CL 2354 Cognata Maria Giuseppina AG
2308 Sanfratello Giuseppa PA 2355 Di Trapani Monica PA
2309 Allone Daniela Mimma PA 2356 Guarnera Maria Antonella CT
2310 Bisesi Maria PA 2357 Messina Silvana PA
2311 Buscema Giuliana CT 2358 Nuzzo Irene PA
2312 Cannella Stefania PA 2359 Patti Manuela TP
2313 Carlino Adriana PA 2360 Pizzo Roberta Maria CL
2314 Castorina Giorgia CT 2361 Quattrocchi Maria PA
2315 Cerniglia Anna PA 2362 Ragolia Patrizia CL
2316 D’Anna Adele Chiara CT 2363 Ranieri Alessandra CT
2317 De Martino Adriano TP 2364 Spicuzza Rosaria CT
2318 De Santis Antonio TP 2365 Strano Concetta CT
2319 Di Simone Manuela CT 2366 Amella Concetta AG
2320 Forestieri Fulvia PA 2367 Arcidiacono Evelina Carmela PA
2321 Frenna Maria Angela AG 2368 Ardoselli Salvatore PA
2322 Gibaldi Rosanna PA 2369 Bordenca Gioacchina Ilaria AG
2323 Giordano Maria Elena CL 2370 Carà Silvana Maria Rita EN
2324 Greco Daniela PA 2371 Cerami Serena PA
2325 Guadagnino Samuele PA 2372 Ciatto Giuseppa ME
2326 Licenziato Maria Teresa EN 2373 Clemente Santina PA
2327 Lo Re Tiziana PA 2374 D’ Agata Elisabetta PA
2328 Mazzara Giovanna TP 2375 Gandolfo Antonella EN
2329 Milazzo Carmela PA 2376 Giampino Alberto PA
2330 Palmeri Rosalba PA 2377 Girgenti Alessandra CT
2331 Palmigiano Maria Bernadette CL 2378 Giunta Benedetta CL
2332 Parisi antonella SR 2379 Gizzi Barbara PA
2333 Parlato Brunella EN 2380 Grimaldi Maria Laura PA
2334 Profita Salvina PA 2381 Gullì Mario ME
2335 Rao Maria Stefania CT 2382 Lanza Maria PA
2336 Salamone Massimiliano SR 2383 Lo Turco Maria Catena CT
2337 Scannella Fabio Vincenzo CL 2384 Lucchese Francesca Loredana TP
2338 Scavuzzo Giuseppina Beatrice PA 2385 Maccarrone Maria Nella Rita SR
2339 Schimmenti Caterina PA 2386 Maggiore Valeria PA
2340 Scuderi Concetta Alessia CT 2387 Mallia Maria Cecilia SR
2341 Scuderi Maria Antonella CT 2388 Messina Claudia PA
2342 Sillitti Maria Rita PA 2389 Minissale Rosaria Adalgisa CT

50 • Psicologi e Psicologia in Sicilia


AGGIORNAMENTO ALBO

N. ISCRIZ. COGNOME E NOME RES. N. ISCRIZ. COGNOME E NOME RES.

2390 Movarelli Marzia PA 2437 Bella Alessia Maria CL


2391 Napoli Pietro PA 2438 Biundo Loretta PA
2392 Nicolini Letizia PA 2439 Castellana Rosalia PA
2393 Pachino Caterina PA 2440 Castrogiovanni Maria Grazia EN
2394 Paternò Giovanni Orazio CT 2441 Corona Arianna PA
2395 Patti Angela AG 2442 Cucé Petri PA
2396 Patti Paola PA 2443 D’ Amato Giuseppina PA
2397 Perricone Eva SR 2444 D’ Amato Michela Antonia PA
2398 Pino Giusy ME 2445 D’ Arrigo Arianna CT
2399 Piombino Enrica AG 2446 Di Stefano Gaspare TP
2400 Russo Gabriella PA 2447 Famà Sonia Alessandra Maria ME
2401 Scandurra Carmen CT 2448 Genchi Maria Concetta PA
2402 Scatà Maria grazia SR 2449 Giolitto Silvia Maria PA
2403 Stabile Leonardo TP 2450 Iemmolo Noemi RG
2404 Tedesco Maria Stella TP 2451 Ingargiola Antonina TP
2405 Terranova Daniela RG 2452 Lopiano Daniela CL
2406 Terranova Giuseppina RG 2453 Madeddu Daniela PA
2407 Terranova Maria AG 2454 Messineo Linda PA
2408 Todaro Marisa PA 2455 Micciché Laura PA
2409 Vangelista Alessandro AG 2456 Montana Francesca AG
2410 Virone Stefania AG 2457 Panno Francesca Paola PA
2411 Zota Clementina SR 2458 Polizzotto Laura PA
2412 Cucé Daniela SR 2459 Restivo Roberta PA
2413 Damiani Antonietta AG 2460 Ricca Annamaria RG
2414 Di Francesco Massimiliano EN 2461 Scripilliti Maria Veronica CT
2415 Ferracani Ylenia Cesarina CL 2462 Settipani Fabio TP
2416 Genitori D’ Arrigo Valentina CT 2463 Tesoro Viviana Maria CL
2417 Gruttadauria Maria Rita CL 2464 Turrisi Sandra EN
2418 Leone Adriana CL 2465 Ventura Nadia ME
2419 Lissandrello Giuseppe SR 2466 Vitale Alessandro Francesco PA
2420 Pori Maria Cristina PA
2421 Raneri Antonino Maria CT 2356 iscritti all’Albo al 18-10-2002
2422 Rosano Giovanna f.R.
2423 Sedita Valeria AG
2424 Sottile Tommasa ME
2425 Badalamenti Dorotea PA Nel mese di settembre abbiamo avuto notizia
2426 Cicero Loredana PA della prematura scomparsa delle colleghe
2427 D’ Alessandro Maria AG
2428 Girgenti Rosario AG MARIA TERESA MANFRÈ
2429 Longino Melissa AG
2430 Lunetto Rosa Giuseppa PA VINCENZA MARIA PULINO
2431 Parisi Maria Diletta PA
2432 Pino Adalgisa ME La Comunità degli Psicologi, nel ricordare il
2433 Sulfaro Cinzia ME
loro impegno professionale, si associa al dolore
2434 Tavera Antonella SR
2435 Vallone Barbara PA dei familiari.
2436 Avola Stefani RG

Psicologi e Psicologia in Sicilia • 51


EDITORIALE (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA)

parati, con il risultato di un prolungamento dei tempi di ac- ad un turnover delle cariche elettive, per poter gestire
cesso nel mondo del lavoro” (Ministero del Lavoro e del- con competenza e consapevolezza questa delicata fase
le Politiche Sociali, Libro bianco sul mercato del la- di cambiamento.
voro in Italia, Roma, Ottobre 2001). Come abbiamo più volte rammentato, è quanto
Nel 1999 soltanto l’11,3% dei 35-44enni era in pos- mai necessario che la psicologia e lo psicologo siano
sesso di un titolo di studi universitario rispetto ad una nelle condizioni di implementare la capacità di saper
media OCSE del 14,9%. Addirittura tra i 25-34enni il leggere i bisogni emergenti, individuali e collettivi, su-
divario è ancor più ampio (10% contro 16,5%), a causa perando la tradizionale dicotomia “benessere – malesse-
dell’elevato ritardo con cui in Italia vengono conclusi re” e sapendo rinnovare l’offerta professionale con
gli studi. Secondo il Comitato nazionale per la valuta- sempre maggiore competenza e specializzazione.
zione del sistema universitario (CNVSU), la laurea nel Nel frattempo la nostra professione è già proiettata
nostro Paese viene in media conseguita in 7 anni, al- verso una nuova formula di accreditamento, che per-
l’età di 27 anni e mezzo, con un ritardo rispetto alla metta al singolo professionista di poter definire la pro-
durata legale del corso universitario tra i due ed i pria attività in un contesto specifico e specialistico.
quattro anni. Il nostro Consiglio ha già deliberato la costituzione
Con una sempre maggiore integrazione nel contesto di un gruppo di lavoro sulla definizione delle moda-
comunitario, apparve chiaro che, per restare al passo lità di accreditamento della professione di psicologo,
con le realtà produttive e professionali degli altri paesi così come è stato fatto all’interno del nostro Consiglio
dell’UE, era necessario da un lato fornire una compe- Nazionale, per poterle sperimentare quanto prima.
tenza specifica, settoriale, spendibile immediatamente Un tipo di accreditamento è già presente all’interno
nel mercato del lavoro, al giovane laureato, dall’altro del Servizio Sanitario Nazionale, poiché è previsto che
anticipare i tempi della sua immissione lavorativa. i dirigenti psicologi dipendenti del SSN a partire dal
Alla luce di queste considerazioni, il Decreto del 2002 debbano documentare la loro formazione profes-
Presidente della Repubblica 5 giugno 2001, n. 328, sionale, tramite la partecipazione ad eventi formativi
“Modifiche ed integrazioni della disciplina dei requisiti per riconosciuti (ECM).
l’ammissione all’esame di Stato e delle relative prove per E’ augurabile che questa riforma possa determinare
l’esercizio di talune professioni, nonché della disciplina dei più scenari professionali nei quali la qualità delle pre-
relativi ordinamenti”, ha ridisegnato tutti i percorsi for- stazioni dello psicologo e dello psicologo iunior possa
mativi universitari, con l’istituzione della laurea trien- coincidere con un dignitoso livello occupazionale.
nale e di quella specialistica dopo un ulteriore biennio.
Il profilo dello psicologo è stato ulteriormente ride- Colgo l’occasione, per Augurare
finito, determinando la comparsa della nuova profes-
sione di psicologo iunior, con il conseguimento del di-
ploma di laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche, l’esa- BUONE FESTE
me di stato e la successiva iscrizione nella Sezione B
dell’Albo presso l’Ordine regionale o provinciale degli
psicologi.
E’ previsto altresì che, dopo un ulteriore biennio, si
può conseguire il diploma di laurea specialistica in
Psicologi e Psicologia in Sicilia
psicologia, cioè mirata ad un ambito ben definito, si Giornale dell’Ordine degli Psicologi della Sicilia
può sostenere l’esame di stato per la successiva iscri- a cadenza trimestrale
zione nella Sezione A dell’Albo presso l’Ordine regio- Direttore Responsabile:
nale o provinciale degli psicologi, cui in ogni caso FULVIO GIARDINA
transiteranno tutti gli attuali iscritti.
Il tirocinio è collocato all’interno di questi nuovi Coordinamento Editoriale:
percorsi formativi, e non dopo il conseguimento del ROBERTO PAGANO
diploma di laurea, con un suo peso specifico, come del
resto tutte le altre materie di studio, in crediti formati- Comitato di Redazione:
vi, necessari per il conseguimento del titolo finale. SERGIO AMICO, CLAUDIO CASIGLIA,
Di questa riforma se ne è già discusso abbastanza. SEBASTIANO CIAVIRELLA, MAURIZIO CUFFARO,
Il nostro Consiglio Nazionale si è espresso abbastanza MARIA GABRIELLA D’ANGELO
duramente, soprattutto in riferimento agli ambiti pro-
fessionali del laureato triennalista, che potrebbe collu- Redazione:
dere con quelli dello psicologo quinquennalista: è for- Via Salvatore Marchesi, 5 - 90144 Palermo
te il rischio di declassare il livello delle prestazioni psi- Tel. 091 6256708 - 840500290 Fax 091 7301854
cologiche ad una formazione triennale! e-mail: redazione@ordinepsy.sicilia.it
Questa riforma prevede che il Governo, su delega
del Parlamento e sentiti gli Ordini professionali, pro- Aut. Trib. di Palermo, n. 29/98 del 17/19-11-1998
mulghi i nuovi regolamenti elettorali per gli iscritti al- Chiuso in Redazione il 28 novembre 2002
le sezioni A e B degli Ordini e dia piena attuazione alla La Grafica Editoriale - Edizioni Di Nicolò
riforma. Appare allora ben chiaro che era ed è quanto Poloartigianale Larderia Capannone 1 - Messina
mai opportuno evitare che gli Ordini professionali, Tel. 090 730919 - 090 730462
quasi tutti a dimensione provinciale, fossero sottoposti

52 • Psicologi e Psicologia in Sicilia

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