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lribeffidelhTERil
Sono quanti hanno
râ
deciso di alimentarsi b tà. 1r .%;;
meslio. Di usare le ,Èt:.Jq'
enersie
.u
alternative. Di '?j;1,
evitàregli sprechi. In
nome ch un ntrovato
umanesimo della felicità
DI CARLO PEÏRINI
1:l L'espresso
:f
e di globa-
n ternpi di crisi co nucleo identitario oliginale e non con-
lizzaz-ione. tempi in cui taminato. Come invece bene evidenzia
Originario di Bra, un piccolo comune lv{onttnirri nel suo "Il cibo come
sembra regnare incontra- lv{rrssirno
in provincia di Cuneo dove nasce Ctrltura" (Laterz.a,2004), la metafora de-
stâto Lln senso cf incertez-
nel 1949, Carlo Petrini si è laureato
za per il futuro, è moltcr v'essere un'altra: le radici degli alberi. sot-
in sociologia all'Università
facile che si cada neila to terra! in realtà si biforcano fino a per-
di Trento. Petrini inizia ad occuparsi
tentazione «ii chiudersi a dersi molto lontano dalla piantir, hann<r
di alimentazione ed enogastronomia
alla fine degli anni '70, dando vita riccio atrorno alla pro- percorsi quasi imprevedibili e portano a
a quella che secondo il "Ime" che pria idea d'iclentitii, che si ianti punri differenti anche molto remori.
I'ayeva eletto uno degli uomini più cerchi di diiendere cià che si è o, più spes- Per ràstare nella metafora. qriello che sia-
influenti del mondo, è una nuova so, ciô che si crede di essere. "In difesa del- mo è clunque il frutto di incontri, scambi e
visione dell'esistenza, e che guarda le nostre radici" è uno slogan che risuona lotte che si perdono anche moko lontantl
al cibo come il risultato di processi ovunque, a tufie le latitudini: è successo in nel passato, ma non è mai il risult:rto di ur-r
storici, culturali, economici passuio e torna oggi di grande atttlelità, nticleo fisso. che rimanc invariato nel tem-
e ambientali. Pqtrini è autore *..rt.. viviamo in ttna società globale in po. L identità è quindi il trionfo clella diver-
di numerosi libri, nonché ideatore continno mtltatrento' in cui le occasioni iita. S. pensiamo per esempio alla nostra
di appuntamenti come Cheese, per i popoli di venire in contatto sono tân- cultura dei citro, essa è fortemente influen-
il Salone del Gusto di Torino e Terra tissime 5srnlrra che, piu che I'incontro, r'a- zrrta da elementi esterni che, attraverso va-
Madre. Fin dall'anno della sua da di moda lo scontro. rie vicissitudini, abbiamo poi Un'oPera t
nascita, è stato nominato presidente assirnilaro. Per esernpio ia pa-
In terna di radici' esse verlglono per l'ap- Raymond Maye
di Slow Food, il movimento creato sta con il pomodoro. classico
punto invocare come una metaiora. come A sinistr,
a Parigi e che oggi compie vent'anni- piatto nazionale, che af- > Carlo Petri
se conducessero a ttu punto fisso, a un uni-
96
,**.-"
,EU-Z}
!
.,
so-
tà: biologiche, intellettuali, culturali'
.{
dall'esffaneo: è pro-
mondo' è verso. dallo straniero, ., Srché no, economiche' Un siste-
ferma un'idea di "italianità" nel - sarà grave :
hanno piio t."r,
â
questa diversità "irti
:
;;;;i*i;" da ingredienti che nondella - che la mu.o.i.omplesso come la natura se per- 'i
ouindi se non sapremo garantirla
;;;;;i*t". italia-na: I'invenzione e pa- pericolo' àe h diversiià si indebolisce fortemente -
iottt" ia."tita, sit.o'" in
rà ..Ï" i.r,endono arabi e cinesi noia i..i.*.o awiene in natura, ed è la natura .in" oàaitir,ura a morire: non differente
preten-
l,
§
i{rli"*, trttanto faüa.nostra venendo
differenze' la sarebbe la sorte di noi uomini se
poltodoro cht.i it t.gn" il valore delle
1
abitudini'
contatto con queste crvrltà; il tutti le
a"ttiÀt ài avere stesse i.
con la
ne- .i..i.rr" i.tta varietà' L-analogia
Jrnu pir"ia originaria dell'Italia' e eli stessi modi di produrre, comunrcare'
tÉ
(""a definizione è: «coesisten- !
"1" dal- tlâà-ir..tite coltivari, mangiare o relazio-
;;il;n:T*opa, i'a è stato Ponato è davvero ;;;r;;;d.simo
ecosistema di differen- i;;à-i-., ma e
I
iil'î;iîJi'i;T:iÏ'-",ï
iclentità senza
non esiste :.-- - ;:r:r-,i^r d Facrivâl dêlla con it tilcolo Carlo Sini; G{lIl lldi-ltncapire
fJ?hgg*::I13,S3["n3*,,0,*ocar,osini;coni,ringuisra
scambio. . #Àrr"-O"l + Luca Ser'tanni si cercheranm
i,.îo'.'. r, aiversità diven- "f IP;*ti àelb nostra liryrra' MirÈrm
iii*ffii"rilli"-i;;*
o-ir-*iir^ pit grande risor- ;"Ë#ffi*iii-;tr;;Ë;;d"tt
,*ni
" Mahi riperconcrà h b..Pf :Tln* del
1
xffi,âmjiiÏl,"llîi î#Hii'#fti#"H;i'
i,"tt{i;;i;;titt'* iffmJn'["asur,esistenzaderh
libêrË di vohre' ln seraÈa' t'llarco Poliü
d, dei modelli consu-
oirrte da Giuseppe
t.Oon S"it*l* porteranno
gli ascotbtoti
or;i-
mistici sempre ug.,uti iiÀno s;nd, *.#ilà;;; al-confine tn il pensiero cattolko
e quello
oue. allora l,ansia ,.gn.ra nlani.q
uTberto
!etil:ii;;1"
sht'ü ll pogramma conrfleto sul siùo
J.*or. sovrana. N.ll';..;: [iou"to' itp"t*scJüilüË ';t" ' T:'
**'toii'JO"fhmerte'it M' O'
scrittura saa at cert Lll'appuntamento
tezzà narurale che prouia'ào
verso I'ignoto, e qtrindi an-
;i. il fufi;., àortà**o invece essere sal-
di-
di. e quanto meno poterci fidare della
garan-
uaraità .,t r^nr, l'era forzâ creatrice'
pensa
zü di evoluzione. L-identità, se ci si
arrimo' si definisce semPre per orr-
bene un
oa
ferenze. Spesso le chiustrre nascono
di chi
;;;;;t;;t" d'inferiorità: è tiPico
'non.onor.. I'altro e finisce per non cono-
cto cne
scere più neanche se stesso' Siamo
r^ooià-o di essere, ci definiamo in rappor-
i.'JJ oriti, da soli non potremmo.farlo' tlt-
Non"dobbiamo sentirci inrimorin dal
9B
È ï:"-ï::ï'&ï'i',ff::i:[i3:,::i;ï: La diversirà non va eonrro
-: l'attenzione a ciô che ancora non com-
la ÉlObAli-ZAZiOne ed è Ia niù
t- Tfü?iËf.tl:ir;:iiùii::
"..*siamo rnai stati
Ë cosa cirpaci di inventare:
grànd e forza ritale esistcfite
.j l.{adre Narura.
ijf i Ë lei che ci insegna che ia diversità è im-
!f portant. e vâ prescrvâta perché è la piir
!] grande forza vitale che esistir. Se hranco-
.:3 liamonel buiodell'incertezzaclunquenon striLruito e mangiato all'interno di unir mc,ndo, diversità cli cui ognunir di esse
â! cerchiarno di evirare la chiusura. mâ reâ- stessa regione. Quanclo sostengo questâ râppresellta un pezzetto che ha senso sol-
§Ï giamo piuttosto con il nrassimo grado di tesi mi si accusa cli chiusura e di essere re- tanto in funzione di tLrrti gli altri. nessuno
!l aperrura, con Lrn confrontr: umano basa- trogrado, di proporre sistemi autarchici escluso.
ji to sulla pari dignità di tutti. Quando mi si che non si reggerebbero ir: piecli da soli, E non siamo retrogradi: siccome glol:aliz-
È
fi chiede quali possono essere le soluzioni di ma tufti perà si perdono la seconda parte zazione potrebbe anche signiticare il poter
iJ- queste molteplicicrisiche stiamo attraver- del discorso, quando dico che questi siste- rrppresentare meglio le diversità e connet-
j- sando rispondo senlpre che il segreto sta mi devono essere il piir possibile collegati cerle in maniera sistemica, allora ben ven-
]i nci sisremi locrli. nr'lle economie locali, a in rete, aperti allo scarnbio per poter pre - ga la globalizzazionc', Sarebtre l'esaffo con-
!i parrire dal cibo dei terricori (e della biodi servare ia pr«rpria identità e le proprie ca- trario di ciô che è stata fino a oggi: ii con-
§! versità da cui naSce), che rleve porer esse- ratteristiche. Questi sistenri cievono poter- trario dell'omologazione che ci porrir rutti
Èe" re il più possibile coltivato. allevato. di- si evolvere (un termine che mi sembra anutrirci,vestirci ecomportilrcirellostes-
nrolto più azzec- so modo. con prodotti fatti in mrrniera
cilto cli " svilup- senpre più cenuillizzâtâ, intensivir e seria-
pare": troppi le,innon-luoghidovel'umanitàèquasidel
danni si soncl fat- turto asseflte.
ti in nome dello Di fronte alla tentazione di respingere i[ cli-
svilnprpo). Ecco il verso e di chiudersi a riccio rrir le proprie
segreto: mante - cose, nel nonre di raolto vap;he radici, non
nere le identità bisogna mili dimenticare che la diversirà
locali e darc- loro canibia il nrondo: come possiamo pensare
la possibilità di dinonaftidarcialeiintempiincuimaico-
crescerc' grazie al- me prirna nell;r stori;r deil'uomo si sc'ure un
la diversità del concre.o bisogno di cirmbirrmento? r
'§
9r)
-W ln
Prec i p itertl I i ss i ln sr(ll m ento
Eaccelerazione domina te nostre vite. Dati i ritmifrenetici
dell'innovazione tecnotogica, culturale e sociale, il presente
si contrae. E nulla è più stabile o duraturo
di W,ffirtræ ffi*üPæ,§§tÊ
UTII COIIilTSGOM, LA PrnOl,A "accele-
frr-$rffiffi
razione"l ne facciamo esperienza ogni
siorno. Tutto accelera attorno a noi.
Ânche noi stessi. Chisi ferma è perduto.
Correre, correre, correre: questa sembra
la parola d'ordine che governa la nostra
vità quotidiana. Per quant-o nella lingua uisiri, dei partiti, dei politici, D..-.',,, .,=
italiana esista da tcmpi remoti la parola "celcre" pcr indicarc
liiu.lr,r",,..n-,ine l:rtiho dotto,"accelerare" è entrato nell'uso
.o,run.'nlolto tlrrdi. Oggi I'acceleraz'iolle è- utr fenot:rcno
.à*i,n., tanto è vero chË'esiste una branca della sociologia
ih" l" ,iu.li. irr rirpport«r allc .ostrc esistenze irrdividuali.
I-Iirrtrnut Ilosa,,rn quarrrrrtenne che insegna Scienze politiche
ir Tenir. hrr scr:ittt-l uuir scrie di volunri su questo fenotneno, e
/. (r a l ----.-:^-^^ ^ alienazionè"
il'r, i..."i", "Accelerazionc e (Einaudi),
^l:^..^.,;^-.,'1L-i-,,",1;\ ci
ci rirrfr
aiuta
-, - -r----- .^..11,..-., .1.,1 r^*.-,. il l---- nii,
i, ,,,giunr,." rtt cosir è:rccadutt> ncll'us<l del ten.rpo, il bene piir
il
HHiffi%
Que llo che più colPisce è
i nr,,:':!,ti:irl:f ç
Lansia di liquidare il passato
i:§*îr:s.:!§trîi",
' , I ;l :.,.'. .f -: Il per il futuro non è nuova. Fu scritta a
tutte lettere nel manifesto di Mzrrinetti
,,; , ::.i'1,,.,,. ,,*
Ut{ EX SOTTOSEGRETARIO Al BENI GULTURALI (non
--J'
I senza antichi r.neriti) dice che .il Colosseo non puÔ esser
tenuto nel suo attuale stato d'inutile dente cariato,.
ll rettore di un piccolo ma prestigioso ateneo trova che
entrare nelle sue sale fosse .un po' come andare a trovare
un'anziana parente fernta in un altro tempo,, e perciÔ
'*i*;*j prowede a un instant restyling. Peggio: un disegno di legge
in discussione in Francia indebolisce la protezione dei
rnonumenti storici sostituendola con una "riqualificazione
dei quartieri antichi, a cura di un'indeterminata collectivité,
abolendo ogni cautela .quando siano in vista vantaggi
economici,. E gli esempi si potrebbero moltiplicare.
Quest'ansia di liquidare il passato a favore del "futuro"
(in realtà del presente, cioè di se stessi) non ha niente
di nuovo. Fu scritta a tutte lettere nel manifesto futurista
di Marinetti (1909), che in nome di "una bellezza nuova,
la belleuadella velocità,, r,oleva "distruggere i nrusei,
rc Lr n«rstrrr posizionc lirr'oratir'rt o cc<lttot't-ticrt. I)rrI uromeut<r le biblioteche, le accademre d'ogni specie, liberare l'ltalia
chc il prir-rcipi«> cleterminirrrtc r,lellir conrpetizione è lir "prestrr- dalla sua fetida cancrena di professori. d'archeologi, di
zione ", divcntir cvidcntc che si ccrcrr cli frrre di piùr in scnlpre ciceroni e d'antiquari, liberarla dagli innumerevoli musei
meno rempol Lr presti'rziorre è per clefiniziotrc "lrlr'tlro ctrtrt1'ri11- che la coprono tutta di cirniterr,; e proclamava che "un
to nell'unitii cli rcmpo". trla non c'è solo qucst(): ir gr-riclarc i automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia,
r.rostri comport.rrnenti è lir necessitii cli "virlorizzarc" lir vitrr in è più bello della Vittoria di Samotracia,,; che le città storiche
come Roma, Frrenze e Venezia sono "piaghe purulente,,
turte lc sue tirrme. l)irtcl che lit rcligi«rnc cristian:.r colt lil stlil
e I'ltalra si salverà solo se "brutalmente ringiovanita
prorllessa di vita eterur ha perso lir suir presir ir cilLlsrl ciella se--
dal progresso,. A quei futuristi ormai antichi somigliano
oggi si porrc I'ecccuto sullir vitir primir dcllir
col.rrizz-,rz-ior-te,
anche troppo i neofuturisti d'oggi. Anime rmpressionabili,
rnorte. (-hc sirrr.r<l o no credenti. in Occiclente gli rnclividui
che vivono emotivamente il cambio di secolo (per giunta,
hanno valorizzilto li1 r'itir in ogr.ri surr firrnrir. Urtir vitir riccl di
di rnillennio), e dimenticando quanto convenzionale
cspericnzc. di'r gLrstarc in rutrc lc si:c forrlc c r'tspctti, lrassi o sia Ia conta degli anni "dopo Cristo' puntano tutto
sublimi che sian<>. Questir irpparL- oggi c<lmc l'aspirrrzione su una nristeriosa etica del XXI secolo. nota solo a loro.
pri nciprr lc clel l'u<»no moclcrn«1, tl ice Rosir. I -'irccelerirzione cli- Si credono rrrodernissimi, ma vanno ripetendo, forse
venta percir) la c«rnseguenza cli quest«r: vogliirrl<l vivcre se tttpre senza saperlo. discorsi vecchi di oltre cent'anni.
piir cosc, o senlpre piir vitc in unrr st>lai retrlizz-,rre tuffe le ;,t>-
rcnziirlitii implicitt-'nelle nosrre esisteuze. Questir è rrnche la ri-
spostir chc ccrchirrmo di clrre irl problenrir clella nostrrr finitezza presi ncl gi«>cr> rlell'irccc'lerazi<>ne prt>gressivir: fill1t1() scntprc
e clella rnorte. Lir vita eterna è solo quella chc riusciirmo davve- pir) promesse, spc-sso inver:iEcrtbili. [.a lista clelle cose ch frrre.
ro ir vivere c1tri. Secclnclo il sociokrgo tedesco i'rrcceleraziorre che conrpilirrrno ogni giorn«r. non è s<;[o tur probleura nostr()t
socialc che nc risulta non hir piu lrisogno di Inotori esrerni: è un ma anche tiella cosicldettir rrgenclrr politicir.r\[rbiamtl setnprc cli
ië
j,B
sistemir che si iruroalimenta da sé.
Non si tr:1ttir s()lo di un problemir intlividuirle o socirrle. urir
anche politico, ciiri morrento che lo scupo dei irolitici è cltrello
piir (cose, oggetti, srrunrcrlti, conosccnzc. cccctera) rrlrl non ce
lir [a,:.:iirmo a tcner clietrr> ir tutto. Un ser-rso cli frustrlrz-iottc. uu
nervo)isi'r-i(-r continuo, una nevrosi clilagirnte, ci rrssedia ogni
lp
Ti
Ië
I8
cli mrrntcnerc le singole socierà o pacsi compctitivi risperttt agli
rrlrri, e la polirica, arte dellrr rrredir'tzione, è ntessit in crisi dallir
necessit.i di «lccidere in ternpi bro'issir.ni. I politici stessi sono
giorno. Sirrmo semirrc piir alicnati, come s()stcncvir il prot'ctir
Lrart:uto cli ll'eviri. Che stiir tclrnando cli rrtodir §Iirrr. nono-
srirntc l;r finc clichiarata dcllc iclcologic? r
I
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r tEErG... 19 not,enbre l.ltl.i 89
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il E
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Lindugio non Piaceva a quel Mon- I
valelh pema Gqe sieur Fliràblot il quale, respingendo per ALIÂ lEIn R \ LENTA dedica il suo ü-
.
neltempo della fret-
II
di liscoprile-Ia l'editore Ollendoif il manoscritto della' bro "Lettura lenta l
non riesco proprio a capacitarmi del lJrno a utr passo rilassato di lettura'
torno t
l,eüfura lenia. Aer fatto che un signore possa impiegare Lega il^ ptoËlem" alla tematic" d*1
,-t
,l
co trenta pagine pei descrivere cgme si giri o.Ë.itaitt nostro tempo, e alle analisi .i
e rieidnJt letto prima di prendere son- antropologiche che ne sono btate fatte, 'ï'
meqli,o-non sol,o oo,i. N"e"t" i piaceri dell'indugio ci oorr.odo il suo tema al centro di una .f
serie di pratiche salvifiche iu cui rientra
,:
di leggere Proust'
tUanzSni o Prous,I, impedireÉbe duique
Ma, a parte PrÔust, ricordavo rul câso oersino lo "slow food". I
re. e cioè due bravi che lo attendono' Un va, anche all'.estero, "La Callas') esami- :
irim"roltâ. Ebbene, anche il tempo che solo centotrenta pagine, e si puô leggere :
,..
2014
Se ne parla su rnesfssoolncit
rss lUEsfrcrro | 20 norembre
biamo 27 Aree marine
protette. 147 Riserve na-
iurali statali e 134 Parchi
rcgionali, 130 Oasi dcl
Wwf, e le tutele del Fondo
ambiente italiano si allar-
sano al Mezzogiorno: ul-
iima novità, la straordina-
ria Âbbazia Santa Maria
di Cerrate, fondata nel XII
sect>lo, in mezzo irlle carn-
pagne sopra [.ecce.
' ira i giovani cresce I,r
cultura del territorio. Co-
me la tutela della biocli-
versità, tema che i'ExPo
2015, col suo successo
superiore agli rrnatcmi.
n«in ha ignorato. Su .5 I
località italiane classifi cir-
dall'Unesco'dieci sono pae-
te "Patrimonio dell'Umanità"
PIÙ AREE PROTETTE Lagunrr Venertr (1987) fino all'Etna e a Lan-
('ru:cttntl Ic r;roni, aottn
in p.rr'.illclo si reqistr':t tlll lÙ11()l1lct't(l tiriutl'tr' ijôr+r. *E potrebbe.ro essere i$"' chiosa
.r..'ÏÏ,r',r.ir pt"i.ri.''. Il l)'rrco ttirzioitrrlc ..l''\bruzz. fu ton- Ëii:ir."i.i*i5
*L si adegua sia alle r_asj.oni culnrrali del
ltomir il progrc's- Brandolini: unesco
;;,';.'l..i;rj. lta .l,rgii enni dcl Sacco cli
cliropeo' Oggi l'l- paes:tggio sia alle ragioni del turism<l' \la il turtsmo
e stru-
s«r rmDrcsstttl-ltl! c 11()11 tenrc il cottfronttl conserva constlmâ »
j
;i t;'.i;;"', ilrr.iri n"'ionali' Dal lleil.ricsi'(i.lf' di ()r.sci ;rl P.l- ir.nt,i amhiguo. che insieme e '
Prodotti alimentari,
2,3(+2,4%) LO 2I16
bevande e tabacco Lr? (+1,4%)
***il saldo
+Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi ++esclusi macchine e impianti
Territorial & Sectorial lntelligence
è calcolato come differenza tra export ed import. Fonte: elaborazioni
Unicredit su dati lstat aggiornati ad aprile 2015
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