SPED. IN ABB. POST. - 45% ART.

2 COMMA 20/
BL 662/96 - ROMA ISSN 0025-2158

ANNO XLI . N. 38 . MARTEDÌ 15 FEBBRAIO 2011 OGGI CON LE MONDE DIPLOMATIQUE A EURO 3,00

Ilbarconeva
IL SEGRETO
DELLE DONNE
Norma Rangeri

C
i sono momenti in cui è ne-
cessario farsi vedere anche
dai ciechi. Così eccole le don- LAMPEDUSA/FOTO AP-DANIELE LA MONACA
ne date per disperse, eccole nelle
piazze stracolme, con molti uomini,
nessun moralismo contro le prosti-
tute di Arcore, senza bandiere di par-
tito, contro Berlusconi, obiettivo nu-
mero uno ma, a seguire, contro mol-
ti altri democratici esemplari del
suo sesso. L’impetuosa marea è sta-
ta, altro fatto inedito, alimentata da
una discussione larga che l’ha raffor-
zata. Le donne sono fatte così: discu-
tono ma curano le radici, affilano la
critica ma costruiscono relazioni e
quando è il momento di dare una
scossa scatenano il terremoto.
La forza dei numeri e la ricchezza
dei contenuti hanno prodotto un
evento politico che può stupire solo
chi non ha mai capito molto del fem-
minismo italiano. Le donne in piaz-
za hanno mostrato che le trovi là do-
ve sono sempre state, nella società e
nella cultura, dentro e fuori la fami-
glia, dentro e soprattutto fuori i par-
titi. Una lezione a questa classe diri-
gente (dalla politica all’informazio-
ne) che reagisce solo davanti alle
piazze piene. Era stupefacente, nel
day-after, scoprire gli autorevoli
giornaloni nazionali "aprire", per
una volta nella loro centenaria sto-
ria, con le ragioni del paese anziché
con le convulsioni del palazzo. An-
che se poi lo stile, di commenti e cro-
nache, non riusciva proprio a evita-
re il "colore", l’ironico ammicca-
mento a quella sconosciuta dell’uni-
Migliaia di profughi dalla Tunisia sono arrivati a MEDITERRANEO
versità Virginia Wolf (fondatrice di
uno dei centri più importanti della
Lampedusa, in decine sono morti nel tentativo di arrivare L’Italia
storia del femminismo italiano) sali- in Italia. Almeno un naufragio, forse due. L’Italia e
ta sul palco. in fuga
Non avremmo avuto la folla strari- l’Europa si rimpallano le responsabilità dopo aver chiuso
pante del 13 febbraio senza la sedi-
mentazione di una cultura politica gli occhi su quanto stava accadendo. Bruxelles accusa Tommaso Di Francesco
forte e sempre attiva, nella riflessio-

ne come nella quotidiana esperien-
za di vita. Non avremmo avuto di-
scorsi e domande dove sempre si re-
citano comizi e slogan. Dal palco ar-
rivano le parole di tutte le altre. Par-
lano del corpo di Ruby come del-
l’economia che ci sgoverna, delle re-
sponsabilità della sinistra, del pote-
re maschile. L’attrice, la studentes-
sa, la poetessa, la suora raccontano
le esperienze dolorose delle perso-
ne.
Berlusconi accusa le manifestanti
di essere "faziose", perché le vere
donne possono solo amarlo. I berlu-
sconiani in mutande alimentano
questo surreale delirio, le ministre
cooptate dal sultano balbettano di
piazze «radical-chic». Radicali di si-
curo e chic non è un peccato, né un
reato. Bersani invece applaude alla
grande prova di democrazia, spera
che «sia colta la voce arrivata dalla
piazza». Sarebbe ora perché la cam-
pana suona anche per lui.
Le donne hanno un paese carica-
to sulle proprie spalle (anche prima
dell’era berlusconiana), sanno che
di questi partiti non possono fidarsi,
forse hanno delegato troppo a una
rappresentanza sempre più asfittica
e povera, chiedono un’opposizione
all’altezza del disastro in cui siamo.
Sono consapevoli della necessità di
far fronte tanto alle macerie del ber-
lusconismo quanto alle sconfitte del-
la sinistra. Le manifestazioni segna-
lano la presenza di un soggetto che
spinge per cambiare l’agenda politi-
ca. Naturalmente mandando a casa
Berlusconi, ma non solo lui.
EGITTO E MAGHREB l PAGINA 8 E 9
Aspettando, con rabbia, il nuovo
I militari: sciolto il parlamento, sospesa la costituzione. Monito ai lavoratori
a fermare gli scioperi, che continuano. In Algeria l’opposizione in piazza sabato
D
Maroni: «Ha rifiutato il nostro aiuto» PAGINA 7 opo un mese di disprezzo da
parte dei governi europei verso
le rivolte sociali di massa del
Nordafrica, contrassegnato solo dalla
preoccupazione per la fine dei regimi al-
LA CASSAZIONE | PAGINA 4 BANKITALIA | PAGINA 6 IRAN | PAGINA 8 leati e corrotti dell’Ue e degli Usa, ora
scatta l’allarme invasione «biblica» per i
Adozioni ai single, Il debito pubblico Contagio egiziano, nuovi rifugiati.
Se c’è qualcosa che può spiegare il fal-
si può. E ora si muova senza limiti: nel 2010 torna l’Onda Verde limento dell’Unione europea, la cancel-
lazione di ogni principio di socialità-
il parlamento 90 miliardi in più Proteste e scontri umanità e la sua riduzione ad essere so-
lo una moneta, è proprio questo scarica-
barile di responsabilità che si riduce al
«chi paga?». Con l’Italia che chiama a
soccorso l’Ue e Bruxelles che rivendica il
CORPI SPECIALI | PAGINE 2, 3 VAURO suo ruolo strategico, mai esercitato con-
cretamente. Salvo le politiche economi-
che di rapina e delocalizzazione dei vari
Un 13 febbraio governi europei in tutto il Mediterraneo.
Solo adesso si precipitano a Tunisi,
permanente ad Algeri, al Cairo annunciando impro-
babili «Piani Marshall». Alla gara parte-
cipa il governo italiano che proclama
per questo lo stato d’emergenza, come
per una guerra. Il gommoso ministro
degli esteri Frattini, già solidale con Ben
Ali e con Mubarak, ha un modello per
questa nuova «immigrazione». E avver-
te: «Abbiamo garantito calma all’Europa
perché gli accordi con Libia, Egitto e Tu-
nisia funzionavano; ma ora il sistema ha
collassato, i meccanismi non tengono
più». Già, i meccanismi della subalterni-
tà che permettevano di sostenere i regi-
mi locali almeno per il momento sono
Dopo la straordinaria mobilitazione di saltati grazie alla rabbia sociale e ai giova-
domenica il comitato promotore rilancia. ni protagonisti della rivolta. Così Frattini
Francesca Izzo: «Si è aperta una breccia evoca il recente passato e invita le autori-
che non si può più chiudere». Ma il Pd tà tunisine ad accettare il «modello Alba-
pensa soprattutto a Casini nia», da dove ricorda «arrivarono 15mila
persone in una settimana e l’emergenza
si risolse col pattugliamento italiano
dentro le acque albanesi». Pattugliam-
BERLINALE l PAGINE 12 E 13 mo così bene, con tanto di missione mi-
litare, che nel 1997 speronammo con
Coriolano tra i Balcani e l’Iraq una fregata una carretta di disperati ucci-
dendo 106 persone. E ora apriamo Cie e
L’esordio alla regia di Ralph Fiennes, che porta al festival cinematografico di Berlino luoghi di detenzione pronti a ricacciarli
il suo generale vittorioso contro i Volsci. Uno «che potrebbe vivere ai giorni nostri» indietro. Loro che hanno trasformato la
storia del Mediterraneo.
pagina 2 il manifesto
TerraTerra
Luca Manes
Il carbone del Bangladesh
I
bulldozer della compagnia britan-
nica Global Coal Management
Resources stanno per spianare
12mila ettari di terra nella regione di
Phulbari, in Bangladesh, per realizzare
una delle più grandi miniere di carbo-
ne a cielo aperto del Pianeta. Non
solo andranno perduti terreni molto
produttivi dal punto di vista agricolo,
ma ben 40mila persone saranno co-
strette ad abbandonare subito le loro
case. Tra questi almeno 2.200 indige-
ni, le cui famiglie hanno abitato nella
zona per circa 5mila anni. Ma il con-
teggio dei soggetti da rilocare aumen-
ta se si considerano anche i canali e i
pozzi che saranno prosciugati a causa
della miniera. In quel caso arriviamo a
quasi un quarto di milione di persone
residenti in un centinaio di villaggi, tra
cui 50mila indigeni appartenenti a 23
differenti gruppi tribali, almeno stando
alla ricerche eseguite dall’organizzazio-
ne Jatiya Adivasi Parishad.
La cittadinanza locale, come si può
immaginare, non è rimasta indifferente
e dal 2005 sta protestando contro il
progetto. Nel 2006 è stato addirittura
indetto uno sciopero nazionale della
durata di quattro giorni, anche a segui-
to degli incidenti occorsi durante una
manifestazione non violenta, quando
tre attivisti morirono e centinaia rimase-
ro feriti sotto il fuoco delle forze dell’or-
dine. A quel tempo la poderosa mobili-
tazione di piazza aveva fatto cambiare
idea all’esecutivo del Bangladesh, che
di lì a poco aveva dichiarato solenne-
mente che nel Phulbari non si sarebbe
sviluppata nessuna miniera a cielo
aperto. Un proposito a cui il governo
di Dhaka non ha tenuto fede, tanto
che a breve renderà pubblica una nuo-
va politica carbonifera molto «amiche-
vole» nei confronti delle società stranie-
re e che sconfesserà del tutto quanto
disposto cinque anni fa.
La Global Coal Management Resour-
ces ha in programma di estrarre 570
milioni di tonnellate di carbone in un
periodo della durata di 30 anni, costru-
ire una centrale e divergere il corso di
vari fiumi per permettere l’accesso alle
navi che trasporteranno il carbone di-
rettamente in mare, passando per va-
rie foreste di mangrovie di gran pregio.
La compagnia promette posti di lavo-
ro, royalties al sei per cento e, alla fine
del progetto, un bel lago al posto del-
l’immenso foro lasciato dalla miniera.
La popolazione locale controbatte de-
nunciando che la scomparsa di ettari
coltivati a riso e ad altre sementi non
costituirà un danno solo per la regio-
ne, ma per tutto il Bangladesh, dove
la metà degli abitanti sono malnutriti.
L’elemento chiave di tutta questa sto-
ria sono proprio le compensazioni. Di
terreni a disposizione dei soggetti rilo-
cati non ce ne sono e i pagamenti in
denaro, come dimostrano diversi stu-
di, non risolvono il problema ma crea-
no solo nuovi «rifugiati a causa delle
politiche sviluppiste». Le tradizioni cul-
turali e religiose delle comunità indige-
ne sono anch’esse destinate a perire
sull’altare delle attività estrattive. Alcu-
ni esponenti dei gruppi tribali, però,
hanno già fatto sapere che non inten-
dono abbandonare i luoghi abitati da
centinaia di anni dalle loro famiglie.
Ulteriore aspetto che non va sottovalu-
tato sarà l’aumento di emissioni di gas
serra legato al progetto. Oltre al dan-
no, la beffa, visto che il Bangladesh è
uno dei Paesi più soggetti a inondazio-
ni e agli effetti nefasti dell’innalzamen-
to del livello dei mari, provocato pro-
prio dal surriscaldamento globale. E
pensare che c’è chi, come il direttore
del Goddard Space Institute della
Nasa James Hansen, sostiene che ces-
sando le emissioni derivanti dall’utiliz-
zo del carbone rappresenterebbe l’80
per cento della ricetta per porre un
freno ai cambiamenti climatici.
sostieni
conto corrente postale n. 708016,
intestato a IL MANIFESTO COOP.ED. A. R.L.
via Bargoni 8, 00153 Roma
bonifico bancario presso
Banca Popolare Etica Agenzia di Roma
intestato a IL MANIFESTO COOP.ED. A. R.L.
IBAN IT92S0501803200000000111200
MARTEDÌ 15 FEBBRAIO 2011
CONTROPIANO
CORPI SPECIALI
il manifesto
DIR. RESPONSABILE
norma rangeri
VICEDIRETTORE
angelo mastrandrea
CAPOREDATTORI
marco boccitto, micaela bongi,
michelangelo cocco, sara
farolfi, massimo giannetti,
giulia sbarigia, roberto zanini,
giuliana poletto (ufficio grafico)
Consiglio di amministrazione
PRESIDENTE
valentino parlato
CONSIGLIERI Giorgio Salvetti
miriam ricci
E
emanuele bevilacqua
ugo mattei
gabriele polo adesso quando? L'8 marzo. La
(direttore editoriale)
manifestazione delle donne di
il manifesto coop editrice a r.l.
REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE,
domenica è stata un evento stra-
00153 roma via A. Bargoni 8 ordinario che non può certo rimanere /FOTO GRANDE, EIDON. SOTTO, FOTO SIMONA GRANATI, A DESTRA FOTO PATRIZIA CORTELLESSA E REUTERS
fax 06 68719573,
tel. 06 687191 confinato in quell'unica eccezionale
giornata. E' come se si fosse aperto
La piazza è
E-MAIL REDAZIONE
redazione@ilmanifesto.it
E-MAIL AMMINISTRAZIONE
manamm@ilmanifesto.it uno squarcio nella coscienza del pae-
SITO WEB: www.ilmanifesto.it
TELEFONO: 06 68719.1
se e ormai non si può più fare finta di
TELEFONI INTERNI
non vedere. Siamo solo all'inizio. Per
AMMINISTRAZIONE 690 questo le organizzatrici della manife-
stazione hanno deciso di non chiude-
SEGRETERIA 576, 579
LETTERE 578 - PROMOZIONE 330
ARCHIVIO 310 - POLITICA 530
MONDO 520 - CULTURE 540 re bottega e di continuare a lavorare
TALPALIBRI 549 - VISIONI 550
SOCIETÀ 590 - ECONOMIA 580
come comitato permanente. La prima
SEDE MILANO
scadenza è la festa della donna. Ne par-
liamo con Francesca Izzo.
delle donne
via ollearo 5 20155
AMMINISTRAZIONE-ABBONAMENTI
02 45071452 (h. 9-13) Il giorno dopo l'incredibile successo
REDAZIONE
redmi@ilmanifesto.it già siete già pronte a rilanciare?
02 45072105
02 45072106 Siamo distrutte, anche perché ognu-
SEDE FIRENZE
na di noi non fa questo di mestiere. Ab-
via maragliano, 31a
50144 firenze
biamo anche il nostro lavoro. Ma ab-
TELEFONO 055 363263 biamo già deciso di fare un altro passo
ancora più avanti. Il nostro comitato
FAX 055 354634
iscritto al n.13812 del registro
stampa del tribunale di roma era fatto per organizzare questo even-
autorizzazione a giornale murale
registro tribunale di roma
to e poteva sciogliersi il giorno dopo.
n.13812 ilmanifesto fruisce dei Non sarà così. Ieri mattina abbiamo che si può fare buona politica, discute-
contributi statali diretti di cui alla
legge 07-08-1990 n.250 preso l'impegno di restare insieme e di Francesca Izzo: re ad un livello alto e allo stesso tempo
ABBONAMENTI continuare a lavorare. incontrare e far emergere un forte sen-
POSTALI PER L’ITALIA
annuo euro 260 Cosa avete in mente? «Lo straordinario timento condiviso, popolare e trasver-
semestrale euro 135
i versamenti c/c n.00708016 Lasciateci un attimo di respiro. E' sale. E' stata una giornata che ci ha fat-
intestato a “il manifesto”
via A. Bargoni 8 , 00153 roma
ancora tutto da definire e bisogna di- successo di to uscire dall'apatia e dalla cupezza.
copie arretrate scuterne con tanti soggetti. Certo vo- La trasversalità è una ricchezza, ma
domenica ha
tel. 06/39745482
arretrati@redscoop.it gliamo rendere meno ovvio possibile il come si fa a tenere insieme tanti te-
STAMPA prossimo 8 marzo. Non pensiamo a mi e tante soggettività diverse?
manifestazioni altrettanto oceaniche, La presenza in quelle piazze è frutto
aperto una breccia
litosud Srl
via Carlo Pesenti 130, Roma
litosud Srl
20060 Pessano Con Bornago
ma vogliamo continuare sull'onda di una scelta, molto voluta, pensata e
aperta dalla giornata di domenica. difesa. Questo è un patrimonio comu-
(MI), via aldo moro 4
CONCESSIONARIA ESCLUSIVA Adesso che abbiamo fatto breccia si che non si può più ne che va sviluppato.
PUBBLICITÀ
tratta di decidere le priorità e andare Non c'è il rischio che si tratti di un
poster pubblicità srl
SEDE LEGALE,
DIREZIONE GENERALE in profondità sui tanti temi che abbia- chiudere». L’8 movimento carsico e che politici e
00153 roma via A. Bargoni 8
mo sollevato. media vi diano retta solo perché
tel. 06 68896911
fax 06 58179764
E-MAIL poster@poster-pr.it
Cosa è successo davvero in quelle marzo quest’anno adesso non possono farne a meno?
230 piazze? Certo non ci affidiamo al loro buon
TARIFFE DELLE INSERZIONI
pubblicità commerciale: euro Intanto è stata la più grande e diffu- sarà speciale cuore. Stiamo pensando anche a orga-
sa manifestazione delle donne mai av- nizzare gli Stati generali della donna.
368 a modulo (mm 44x20),
edizione locale:
euro 184 a modulo
cinema edizione locale: venuta in questo paese. Una cosa simi- Non pensa che il modello Berlusconi
euro 134 a modulo
pubblicità finanziaria/legale:
le non era mai successa. Ovviamente zione di donne è cresciuta con questa la. E questo non stupisce. Come giu- sia ampiamente diffuso anche negli
edizione nazionale:
euro 450 a modulo
ha una grande valenza politica. Si è tol- idea in testa. Adesso è chiaro a tutte dica nel complesso le reazioni della ambienti di sinistra, anche tra chi do-
edizione locale: ta dal quadro o si è messo ai margini che da sole non ce la si fa. La solitudi- politica e della cultura italiana? menica era in piazza contro Silvio?
euro 225 a modulo
finestra di prima pagina: quell'idea dominante secondo cui le ne ci toglie la voce e senza una dimen- Quelle di Berlusconi, ma anche del- I problemi che denunciamo riguar-
formato mm 65 x 88,
colore: euro 4.550 donne ormai hanno conquistato i loro sione collettiva si va incontro a un arre- la Gelmini, sono reazioni scomposte e do l'intera classe dirigente. Proprio per
b/n: euro 3.780
posizione di rigore più 15%, diritti e che le lotte per la propria auto- tramento anche delle condizioni mate- grottesche. Testimoniano un grande questo ho detto che Berlusconi fa un
pagina intera:mm 320 x 455
doppia pagina: mm 660 x 455.
determinazione possono continuare riali delle donne. imbarazzo. Nel complesso registro regalo alla sinistra se dice che quella
DIFFUSIONE, CONTABILITÀ.
solo in una dimensione del tutto perso- Un successo così enorme spiazza molta attenzione. L’evento di domeni- era una piazza di sinistra. Era molto di
RIVENDITE, ABBONAMENTI: nale. In solitudine. Un'intera genera- tutti. Berlusconi traballa e strapar- ca ha colpito molto e ha dimostrato più. Il problema riguarda tutti, ma c'è
chi è sensibile a quello che diciamo e
reds, rete europea
distribuzione e servizi,
viale bastioni michelangelo 5/a
00192, roma tel. 06 39745482 chi non lo è.
fax 06 39762130
certificato n. 6629
La piazza ha messo tutte d'accordo,
del 01-12-2009 anche al di là di qualche critica e di-
La testata fruisce dei contributi stinguo interno al femminismo?
statali diretti di cui alla
Legge 7 Agosto 1990, n.250 Credo che la piazza abbia parlato
meglio di quanto potevamo fare tutte
noi. Il dibattito però deve continuare
in profondità, allargando la discussio-
ne anche oltre quei soggetti che abi-
questo numero
è stato chiuso tualmente discutono di questo tema.
in redazione Siamo riuscite ad aprire un dibattito al-
alle 21.30 to sulle donne su tutti i giornali. E' una
cosa che non si vedeva da anni e di cui
tiratura prevista
70.950 sono orgogliosa. Dobbiamo continua-
re, se non ora quando?
MARTEDÌ 15 FEBBRAIO 2011 il manifesto pagina 3

CONTROPIANO

IL MONDO CI GUARDA RUBYGATE

DONNE PDL
Biancaneve
non abita più qui
Dunque c’era una volta Nicole
Minetti e con lei Biancaneve, la
Bella Addormentata nel Bosco e
Un’eco immensa dall’Australia agli Usa, tranne in Russia Berlusconi nervoso:
Grandi numeri anche dalla questura: secondo il Viminale sono state 320mila le perso-
ne che ieri in tutta Italia hanno partecipato alle manifestazioni delle donne, almeno «Cortei faziosi»
secondo dati raccolti dalle questure. A Roma si è registrata la maggiore partecipazio-
ne, con 100mila persone; seguono Torino (80mila), Milano (50mila), Firenze (20mi- E oggi aspetta la gip
la), Napoli (15mila), Bologna (10mila). Inutile dire che solita guerra sui numeri a par-
te, la giornata di domenica ha avuto un’eco immensa su tutta la stampa mondiale. A
parte la Russia dell’«amico Putin», tutti i principali giornali, dagli Usa alla Corea del Sara Menafra
Sud, dall'Argentina alla Gran Bretagna fino all’Australia, hanno raccontato con crona- INVIATA A MILANO
che e video le manifestazioni delle piazze italiane. Tra i tanti, si segnala il britannico

persino una tal Puffetta «che
godeva allegramente della sua
beata condizione di unica fem-
mina del villaggio».
Ora è vero che se una è appena
stata coinvolta in una vicenda
di prostituzione minorile si ag-
grappa a tutto e soprattutto alle
favole ma è pur vero che non
tutte le donne del Pdl sono pron-
te a lasciarsi ammaliare dall’in-
cantesimo dell’ultima arrivata.
Vagliela a raccontare a Alessan-
dra Mussolini la fiaba della soa-
Guardian, secondo cui in «migliaia hanno marciato per il rispetto e i valori in un Paese
in cui il gap tra i generi è peggiore che in Kazakhstan». Secondo il Financial Times è
stata «la più grande sfida organizzata contro il governo di Berlusconi».
Fa riflettere che mentre a Roma France-
BERSANI · Una giornata storica ma prima viene l’Udc, poi il resto schini è stato gentilmente «espulso» dal re-
tropalco, Nichi Vendola era perfettamente
Il Pd perde l’onda: a suo agio nell’analoga piazza milanese.
Il primo partito dell’opposizione è prigio-
niero di una coazione a ripetere. L’«ora ba-
sta» delle donne è solo l’ultimo tassello di
«H
o visto una mobilitazione di
parte, faziosa, di una sinistra
che cerca di usare qualunque
pretesto per abbattere un avversario che
non riesce a vincere nelle urne». L’attesa
della decisione della gip Cristina Di Censo
sul caso Ruby innervosisce Silvio Berlusco-
ni più di quanto lui stesso voglia ammette-
re. Come lo hanno innervosito le tante ma-
nifestazioni di due giorni, specie quella
nella sua Milano, affollatissima. Per que-
sto ieri mattina ha fatto la solita telefonata,
stavolta a Mattino Cinque, conduttore in
studio l’amico Maurizio Belpietro. Per dire

«Avanti con Casini»

ve fanciulla che vive con ben
sette nani (mica uno, come ac-
cade nella più misera realtà)
dopo che la stessa Mussolini,
ospite di «Porta a Porta» solo
qualche sera fa, al conduttore
più amato da Masi aveva chie-
un mosaico fatto dalla lotta della Fiom sul-
la condizione operaia, dai giovani studenti
prima e dopo l’Onda, dal milione e mezzo
di firme per l’acqua pubblica e i beni comu-
ni, dal bisogno elementare di legalità del
Matteo Bartocci primo «popolo viola», dalle decine di prote-
ste della cultura e dell’informazione. «E’
la sua sia sulla manifestazione delle don-
ne, che ha «sempre rispettato, nel partito e
in azienda» sia sull’ipotesi di scioglimento
delle camere da parte del capo dello stato.
L’idea che Napolitano faccia la mossa
senza consultarlo non esiste, dice: «Non
credo che sia nei pensieri, assolutamente,

sto «per piacere» di far sparire
quell’ammiccante immagine
sparata alle sue spalle - una
vellutata gamba femminile com-
pleta di reggicalze - per sostituir-
la con «un bel cosciotto maschi-
le e possibilmente un po’ pelo-
so» perché siete voi maschi,
caro Vespa, che vi dovreste ver-
gognare. Quindi ieri non si è
fatta pregare e per prima ha
rotto il silenzio omertoso delle
donne del Pdl: «Non sono d'ac-
cordo con chi dice che ieri in
piazza c'erano solo donne 'di
sinistra', radicalchic e cose del
genere: quella di ieri è stata
una grande manifestazione di
popolo, con tanta gente comu-
ne. E dopo una manifestazione
di tale portata e di tale impor-
tanza, occorre senza dubbio una
riflessione. Berlusconi è sempre
stato molto attento a quelli che
sono i sentimenti della gente.
Non comprendere l'importanza
della manifestazione di ieri sa-
rebbe un errore». Concorda Ma-
ra Carfagna la cui voce di nuovo
si stacca dal coro delle vestali.
A parlare di manifestazione radi-
cal chic era stata ieri, sulle pagi-
L
a suora, la segretaria generale della
Cgil e l’avvocatessa di Fini e Andreot-
ti. Queste tre donne che si avvicenda-
no tra le altre sul palco di Roma non sono i
tre volti della «santa alleanza» contro Berlu-
sconi. Sicuramente non dovrebbero.
Eppure è così che tra un dire e un non-
dire il Pd va avanti dopo il successo plane-
tario della manifestazione di domenica.
Bersani è raggiante: «Stiamo parlando di
una presenza femminile che come in tanti
passaggi della storia nazionale, è un ele-
mento capace di suscitare una reazione eti-
ca, civica, morale che viene prima della po-
litica». Già, ma che politica ne verrà dopo?
Perché lo stesso Bersani sigilla sull’Unità
che nulla cambia: «Già un anno fa dicem-
mo che sarebbe stato necessario un largo
schieramento in grado di guidare una sta-
gione di ricostruzione democratica - spie-
ga il segretario - allora non ci fu molta com-
prensione, neanche nel nostro partito,
mentre adesso è stato capito che non ci so-
no alternative». Nessuna alternativa all’«al-
leanza repubblicana» descritta da Eugenio
Scalfari domenica. Un asse di governo fat-
to da Pd e Udc (più forse Fini e Rutelli) ac-
compagnato da un «cartello elettorale» di
sinistra che porti voti all’ammasso senza
rompere le scatole. Il premier? Né Bersani
né Casini ma un «papa straniero» con
«competenze economiche» (Scalfari dixit).
una politica che ribolle - concorda Fabio
Mussi di Sel - in tutte queste manifestazio-
ni c’è già un’agenda del cambiamento».
Ogni volta il Pd sembra ripartire da zero:
esplodono le università e Bersani sale sui
tetti solo quando è impossibile non farlo.
Scoppia il «sexgate» e per due anni ci si titil-
la con la privacy e sulle «cose serie» per poi
essere sommersi da un milione di persone
che non ne possono più e fanno da soli. A
proposito di donne: l’Udc è lo stesso parti-
to che nel Lazio vuole demolire i consulto-
ri. E a proposito di Fli: il referendum sull’ac-
qua è contro una legge del finiano Ronchi.
«Non esiste una politica dei due tempi - at-
tacca Mussi - battere Berlusconi non può
essere separato dalla prospettiva di gover-
no che vogliamo. L’alleanza naturale è il
centrosinistra. Se il Pd non vuole annegare
in mezzo al guado deve scegliere».
VENDOLA · Il leader di Sel nudo sul «Giornale»: sono disperati
«Diamo forza al cambiamento»
A. D’Arg. c’è nulla di nulla, giocano su macchinetta. Che nei miei con-
un terreno di confusione tra fronti è una macchinetta da lu-
del presidente. Tra l’altro nell’ultimo collo-
quio che ho avuto con lui al Quirinale mi
ha garantito che finché c’è un governo che
governa e una maggioranza politica che lo
sostiene e che lavora non esistono motivi
per sciogliere il parlamento, senza una for-
male crisi di governo occorre che consulti
sia i presidenti delle camere, sia il presi-
dente del consiglio, cioè Silvio Berlusco-
ni». In realtà giuristi anche molto accredi-
tati continuano a ripetere che la mossa sa-
rebbe fattibile. Purché a controfirmare il
decreto di scioglimento delle camere ci fos-
se, se non il presidente del consiglio, alme-
no il ministro degli interni. La Lega ha in-
somma due cartucce da sparare, sfiducia e
controfirma di Maroni, da tempo convin-
to della necessità di staccare la spina, an-
che a prescindere dalle idee di Umberto
Bossi.
Ieri Bossi ha preferito non andare ad Ar-
core per la consueta cena del lunedì. Al
centro delle attenzioni leghiste c’è ovvia-
mente il federalismo. Berlusconi, sempre
a Mattino Cinque, ha assicurato che la sua
maggioranza in parlamento cresce. Prestis-
simo raccoglierà 325 parlamentari e sarà
dunque in grado di approvare tutte le leg-
gi a cui tiene. Il federalismo, ovviamente,
ma anche la norma taglia intercettazioni
approvata dal senato in una forma piutto-
sto soft, ma destinata a limitare fortemen-

ne del «Corsera», Maria Stella
Gelmini - un’altra Biancaneve
della politica che era meglio
quando non portava gli occhiali
che forse sono pure finti, così
da darle un’aria un po’ da intel-
lettuale - che sulle donne scese
in piazza domenica è sicura di
aver capito tutto: «Si tratta delle
solite eroine snob della sinistra
uscite dai loro salotti per tenta-
re di strumentalizzare la questio-
ne femminile (sic!) e attaccare
un governo che continua ad ave-
re la fiducia degli italiani». Anco-
ra più raffinata la dichiarazione
di Ombretta Colli - che pure di
salotti di sinistra ne ha frequen-
tati assai - che si indigna per
una manifestazione organizzata
non per i diritti ma contro qual-
cuno. «Se fosse stato il contra-
rio, dice - e a prescindere che
quel qualcuno fosse il premier -
avrei avuto piacere a partecipar-
vi». A prescindere. Maddaì. A
prescindere dal premier siamo
brave tutte. (iaia vantaggiato)
RAI · Il Tg1 battuto dal Tg5. Il segretario Pd: sull’informazione potremmo anche mobilitarci
In questo scenario, aggiunge Bersani, au-
spico che «anche un pezzo di classe diri-
gente che finora ha taciuto parli. Credo
che un risultato ci sarebbe». Tradotto: por-
te aperte ai «presentabili» del Pdl tipo Pisa-
nu, confindustriali e ciellini vari.
La via maestra del segretario finora ha
compattato i pezzi grossi del Pd (veltronia-
ni, dalemiani, ex popolari). Ma piace poco
sia alla vecchia area Marino che al «redivi-
vo» correntone che Sergio Cofferati e Vin-
cenzo Vita lanceranno a Roma il prossimo
21 febbraio. Un appuntamento che alcuni
vedono come la formalizzazione di un nu-
cleo «pro-Vendola» nel Pd mentre altri (tra
cui Nerozzi e lo stesso Cofferati) vogliono
costruire come un’area di sinistra che resta
tutta interna al Pd e lì rimane. La «santa al-
leanza» Pd-Udc da sempre convince poco
Ignazio Marino: «Il migliore alleato del Pd
è il Pd stesso. Dobbiamo presentare noi un
’manifesto per l’Italia’ e proporlo innanzi-
tutto a Idv e Sel. Berlusconi non si batte né
con una santa alleanza né con una grande
coalizione. Si batte con le idee». E’ un Pd in-
vece che per non spaccarsi in mille pezzi
continua a marciare asincrono e imperme-
abile alle domande che gli vengono rivolte.
U
na foto sbattuta in pri-
ma pagina, dal Giorna-
le. Peccato che si tratti
di uno scatto di 32 anni fa visio-
nabile da chiunque su Inter-
net. «Proprio uno scoop rile-
vante», commenta Nichi Ven-
dola a Bruxelles per un incon-
tro sulle politiche pubbliche di
gestione dell'acqua al Comita-
to delle regioni.
Che dire della tua foto del
79 su una spiaggia nudista?
La mia reazione è una risata
e immagino anche l’invidia di
Sallusti che non può esibire le
sue foto in costume adamitico
nemmeno quando aveva 20
anni. Ma è anche il senso di
una disperazione. Nelle ultime
rilevazioni di consenso sui lea-
der italiani e sulle formazioni
politiche Berlusconi è ai mini-
mi e io in alto. Capisci che que-
sta è una reazione abbastanza
disperata, finora si sono ag-
grappati a un’intervista di 30
anni fa e a una foto di 32, non
aspetti che vanno tenuti molto
distinti. La polemica nei con-
fronti di Silvio Berlusconi non
è di carattere moralistico, è
una polemica legata alla violen-
za che lui esercita verso l’etica
pubblica nel momento in cui
presume a priori di non dover
essere assoggettato al control-
lo di legalità, che si esercita se-
condo il principio di eguaglian-
za dei cittadini di fronte alla
legge. Non si può violare que-
sto principio: è questo l’immo-
ralismo di questa classe diri-
gente, legato a questo piccolo
dettaglio. E poi c’è il disvela-
mento di una grande ipocrisia:
quelli che in Italia hanno ani-
mato un dibattito sulla punibi-
lità del cliente erano poi utiliz-
zatori finali a gò gò.
Ti senti vittima della «mac-
china del fango»?
Non ho dubbi, lo so da mol-
to, molto tempo che esiste e so
anche di essere un pezzettino
del monitoraggio di questa
na park.
Fini ieri ha lanciato Fli a de-
stra. Nessuno spazio per le
larghe intese?
Fini ha ribadito la sua strate-
gia e il suo orizzonte, quello di
contendere a destra l’egemo-
nia di uno schieramento politi-
co. Lui si presenta come l’alter-
nativa a Berlusconi e al berlu-
sconismo, vuole rifondare la
destra rifacendosi alla cultura
di una destra più europea, più
attento ai diritti civili e alle re-
gole democratiche, ma dal
punto di vista dell’economia e
della società perfino più liberi-
sta di quanto non sia l’attuale
governo italiano.
Quindi nessuna intesa anti-
Cavaliere?
Mi pare che Fini abbia detto
di no e noi abbiamo bisogno
di intendere bene la domanda
di cambiamento che anche ie-
ri ha riempito le piazze di tutta
Italia, dobbiamo poterla rap-
presentare con la forza di una
proposta politica. Quando c’è
un quadro di emergenza de-
mocratica, sociale e culturale,
la politica ha il dovere di recu-
perare la propria nobiltà, che è
legata alla capacità di disegna-
te le indagini dei pm. «330 è più bello», la
risposta di Roberto Calderoli, che sottoli-
nea come solo così il centrodestra potreb-
be tornare ad avere la maggioranza «in tut-
te le commissioni permanenti» e garantire
il percorso delle riforme, federalismo in te-
sta.
Intanto, questa mattina, la gip Cristina
Di Censo potrebbe decidere se accogliere
o no la richiesta dei pm circa il rinvio a giu-
dizio immediato per Berlusconi. La giudi-
ce ha passato gli ultimi giorni a studiare la
giurisprudenza su tutta la vicenda per valu-
tare il da farsi. Nel provvedimento di oggi
dovrà sciogliere sia i dubbi sulla competen-
za, del tribunale dei ministri o di quello or-
dinario, sia sulla scelta fatta dai pm di col-
legare al reato di concussione una ipotesi
come quella della prostituzione minorile
che non prevede il giudizio immediato. Il
totodecisione è incerto.
Se la gip deciderà di rinviare a giudizio
Berlusconi, gli avvocati del premier avran-
no immediatamente a disposizione tutte
le carte dell’inchiesta, comprese alcune te-
stimonianze inedite e i cinque verbali di
Ruby resi tra luglio e agosto 2010, omissati
dei riferimenti agli ipotetici invitati di Arco-
re. Atti che saranno notificati con ogni pro-
babilità venerdì anche a Lele Mora, Emilio
Fede e Nicole Minetti. I pm Boccassini,
Sangermano e Forno hanno in mente di
chiudere anche il fascicolo principale del-
l’indagine entro la settimana. Fede, Minet-

La maledetta domenica di Minzolini re scenari e strategie.

ROMA strazione di viale Mazzini, che all’ordine del
giorno ha l’argomento «informazione e plu-
commissione, Sergio Zavoli, sostiene che
l’atto di indirizzo dovrà avere una larghissi-
Il passo indietro di Cozzolino
a Napoli è un segnale di cam-
biamento?
Ha fatto un atto di generosi-
tà, era il vincitore delle prima-
ti e Mora dovrebbero essere rinviati a giu-
dizio con rito ordinario e dunque passan-
do per l’udienza preliminare che prevede
la desecretazione di tutti gli atti contenuti
nel fascicolo del pm.

D
omenica è stato al centro delle pole-
miche per il poco spazio dato alle
manifestazioni delle donne. E ieri,
sul Tg1 di Augusto Minzolini, è arrivata an-
che la mazzata degli ascolti. Perché proprio
domenica sera la testata ammiraglia della
Rai è stata battuta dal Tg5, che ha raggiunto
sei milioni di telespettatori, contro i
5.899.000 del Tg-Minzo. Piovono dunque
nuove richieste di affrontare il caso in com-
missione di vigilanza (il Tg1 ultimamente si
è distinto per l’«intervista» con il gobbo a
Berlusconi e il monologo pro-Silvio di Giu-
liano Ferrara scatenato). Probabilmente se
ne parlerà domani nel consiglio d’ammini-
ralismo». Inutile dire che per il «direttorissi-
mo» si tratta solo di «polemiche faziose».
Ma sull’onda delle manifestazioni di do-
menica il segretario del Pd Pierluigi Bersani
prende coraggio e annuncia, per le prossi-
me settimane, una «forma di osservazione,
di denuncia e eventualmente di mobilitazio-
ne» sull’informazione Rai, e in particolare
sui Tg. Eventualmente, per carità. Nel frat-
tempo, la commissione parlamentare di vi-
gilanza potrebbe pure approvare l’atto di in-
dirizzo sul pluralismo versione Pdl. Un teso
nel quale manca solo che venga esplicitato
dove saranno scritti i palinsesti: direttamen-
te a palazzo Grazioli. Il presidente della
ma condivisione. Per Bersani nella bozza rie, che sono state macchiate
del Pdl sono contenute «assurdità totali» e da pochi episodi di malcostu-
in effetti è così. Ma nonostante i buoni pro- me. Di fronte a un avvitamen-
positi sfoggiati dal relatore di maggioranza, to tutto interno al Pd che ri-
il pidiellino Alessio Butti, le posizioni resta- schiava di travolgere a Napoli
no distanti e non sono previsti incontri tra il centrosinistra, Cozzolino si
maggioranza e opposizione. mette a disposizione e aiuta il
I tempi per la votazione a san Macuto co- Pd a ritrovare la propria sereni-
munque si allungano. Domani la questione tà e il centrosinistra un suo musica arte ozio
sarà affrontata nell’ufficio di presidenza del- candidato sindaco in una città
la commissione e già oggi pomeriggio il Co- in cui è obbligatorio vincere.
mitato per la libertà nell’informazione, di Ma per vincere è necessario
cui fa parte anche la Federazione nazionale mettere in campo una nuova
della stampa, terrà un presidio davanti pa- classe dirigente e affrontare di sabato a 2,50 euro
con il manifesto
lazzo San Macuto. petto la questione morale.
pagina 4 il manifesto MARTEDÌ 15 FEBBRAIO 2011

POLITICA E SOCIETÀ

FEDERALISMO
Bersani a Bossi: «Ripeto, qui Pd, nessun problema»
«Facciamo un patto per il federalismo». Titola così la «Padania» di oggi, l’intervista al se-
gretario del Pd Pier Luigi Bersani che caldeggia l’ipotesi di un «patto tra forze popolari»
per cambiare l'Italia. L'invito che Bersani fa a Bossi è quello di «guardare oltre Berlusconi
e nel contempo preservare la prospettiva autonomista, perché in queste condizioni rischia-
mo di fare un cattivo federalismo». «Pur con posizioni diverse e anche alternative - aggiun-
ge il segretario - ci sono due vere forze autonomiste nel nostro Paese: il Pd e la Lega». Ed
è il Carroccio - non il Pd, sembra sottintendere - «a tenere attaccata oggi la spina del go-
verno Berlusconi». Fosse per lui, chissà cosa farebbe ma non lo dice. «Le forse politiche -
aggiunge invece - forniscano una larga disponibilità». Di più, perché Bersani quando la
dice la dice tutta: «Va anche bene che il Governo rimanga nell'ambito del centrodestra.
Assicureremo un'opposizione propositiva. Ripeto, garantisco personalmente per me e per
il mio partito: il processo federalista deve andare avanti e giungere a compimento».
MILLEPROROGHE
Oggi in senato il maxiemendamento sull’ultima «porcata»
Il decreto milleproroghe sbarca nell’aula del senato. Oggi, con ogni probabilità, il governo
presenterà a palazzo Madama il maxiemendamento su cui chiederà il voto di fiducia entro
mercoledì. La pratica passerà così a Montecitorio per il via libera definitivo con tempi ultra-
rapidi. Il decreto scade a fine febbraio e secondo il calendario attuale la camera di fatto
non potrà nemmeno esaminarlo. È prevedibile che il decreto resti in commissione Bilancio
lunedì 21 per approdare in aula il giorno dopo; martedì potrebbe essere posta la fiducia,
da votare mercoledì, così da arrivare al via libera definitivo sul testo entro entro giovedì 24
febbraio. Un’agenda non secondaria perché si intreccia molto da vicino con l’atteso discor-
so di Bossi e Calderoli alla camera sul federalismo. I capigruppo potrebbero riunirsi doma-
ni per decidere il nuovo calendario ma nulla è stato ancora fissato. Per ora, già previsto, è
all’ordine del giorno il delicato dibattito sul biotestamento. Non è escluso però che il gover-
no forzi i tempi e preferisca puntare sulle salva-premier o sul bavaglio alle intercettazioni.

/FOTO TAM TAM IN BASSO /FOTO AP

Maurizio Galvani
FINANCIAL TIMES · Doppio attacco al governo

S
ono maturi i tempi affinché
un single possa adottare a tut-
ti gli effetti un minore abban-
donato, pur sempre con delle limi-
«Draghi alla Bce,
tazioni. La Corte di Cassazione ha
emesso una sentenza shock ed
esorta il Parlamento italiano a fare
Berlusconi a casa»
presto perché venga accolto il prin-
cipio che - sempre con le dovute Francesco Paternò
cautele - un persona (uomo o don-

na) senza un partner possa acco-
gliere ed adottare un bimbo rima-
sto solo. Il cui interesse prioritario,
vale la pena sottolineare, è quello
di avere sempre qualcuno accanto.
Altolà immediato, invece, della
Chiesa romana a cui non piace que-
sta apertura della Suprema Corte e
che, tempestivamente e per bocca
del cardinale Ennio Antonelli (presi-
dente del Pontificio per la Fami-
glia) ha subito replicato: «Pur non
conoscendo nel dettaglio questo ca-
so e il pronunciamento della Corte,
ogni bambino in generale ha dirit-
to ad avere una madre a un padre».
«Questa dovrebbe essere la norma-
lità», ha aggiunto il prelato. Ovvia-
mente nulla che non sia già noto
della posizione più volta ribadita
dalla Chiesa; colpisce semmai la
contestualità di questo pronuncia-
mento e l’assoluto divieto a priori.
«Un minore esige - ha continuato il
cardinale Antonelli - un padre e
una madre».
Diversamente dallo scopo che
M
ario Draghi alla presi-
denza della Bce segne-
rebbe un punto per la
credibilità precipitata dell'Italia
all'estero. Ma senza riflessi positi-
vi per il governo Berlusconi, co-
stretto adesso ad appoggiarlo do-
po un anno di silenzi-assensi
che in politica valgono zero. Il ca-
so Draghi è un'altra spia della de-
bolezza dell'esecutivo, sottoline-
ata dal Financial Times che ieri
ha pubblicato ben due commen-
ti per sostenere la nomina del go- MARIO DRAGHI/FOTO TAM TAM
vernatore di Bankitalia alla ban-
ca centrale europea («l'uomo ideale per un governo tecnico da
giusto») e insieme sottolineare parte dell’establishment (Quiri-
come lui e Giorgio Napolitano nale e centrosinistra compresi)
«facciano onore al loro paese e in caso di crisi di governo, men-
rappresentino l'Italia al meglio». tre Tremonti non fa nulla per na-
Aggiungendo «non Berlusconi», scondere le sue ambizioni post
ADOZIONI · La Cassazione affida una bimba russa ad una single di Genova e concludendo con un «Arrive- Berlusconi. In questa corsa, Dra-
derci Silvio». ghi sta a Tremonti un po’ come
Un genitore solo basta Fino a venerdì scorso, Draghi
correva per Francoforte con due
handicap pesanti. Il primo è il
candidato concorrente, il gover-
Weber è stato a Draghi per la
Bce. Un favorito. Chiaro che se
lui si trasferisse a Francoforte al
posto di Jean Claude Trichet il

Ma la chiesa si ribella
suggerisce la Corte, il cui obiettivo natore della Bundesbank Axel prossimo ottobre, tutto cambie-
non è quello solo di favorire l’acco- Weber. Il secondo è Giulio Tre- rebbe. Quando la stampa tede-
glienza del minore in difficoltà ma monti, il ministro dell'economia sca faceva campagna per Weber,
rendere «l’adozione legittima a tut- in guerra permanente con lui. la popolare Bild scrisse una vol-
ti gli effetti», nel caso dei single. Su- Questioni di potere e di culture ta a mo’ di insulto quel che teme-
perando quei limiti che troppo scano. Prima di tutto il matrimonio giore attitudine a poter adottare ri- un ruolo di aiuto, di protezione, un diverse. Ma Weber molla all'im- va Tremonti: «Vada al posto di
spesso si incontra nella nostra giuri- tra i due coniugi. Un matrimonio, spetto alle coppie biologiche. Un aiuto pedagogico e psicologico an- provviso e Tremonti sposa l'«otti- Berlusconi».
sdizione e che i Tribunali ordinari e in verità, non è assolutamente la ga- qualcosa e un ostacolo che viene che se riguarda un single. ma candidatura» italiana. Certo Ft sostiene che la cancelliera
per i minorenni fanno propri an- ranzia di esercitare una superiore ancora prima del divieto che nega La condizione di single non è un non con il calore di Ft, che vede Angela Merkel dovrebbe blinda-
che se ci troviamo di fronte a condi- capacità a diventare bravi genitori nel nostro paese la legittimità ad problema e non ostacola l’adozio- in Draghi addirittura tutte le ca- re Draghi, facendolo diventare il
zioni che richiederebbero un diver- e quindi poter adottare sia nel no- adottare alle coppie di fatto tanto ne qualora sempre rispetti l’interes- ratteristiche del candidato idea- candidato di Berlino in alternati-
so approccio giuridico rispetto ai stro paese che all’estero. Nè si do- più quando si tratta di una coppia se prioritario del minore. A differen- le: «Un banchiere centrale di va a «una lotta lunga e dura, se-
problemi e alle necessità specifiche vrebbe continuare a chiedere alle omosessuale. za di quello che continua a sostene- esperienza con una profonda co- guita dalla nomina di un candi-
di ogni singolo minore. I limiti so- persone o alla coppia di coniugi Con questa sentenza numero re l’autorità ecclesiastica solo soli- noscenza delle questioni mone- dato di terzo rango. Sarebbe una
no chiari e sono quelli che in gran quasi un «brevetto» nel quale poter 3572 - depositata ieri - la Suprema dale quando scatta l’emergenza co- tarie e finanziarie, nonché del si- calamità per l'Eurozona». Al go-
parte la Chiesa vuole che si ribadi- dimostrare anticipatamente la mag- Corte vuole fare applicare qualcosa me è stato nel caso del terremoto stema finanziario», «in grado, vernatore di Bankitalia non man-
che già c’è: un norma che è conte- di Haiti. La Suprema Corte si rivol- poi, di formare consenso in un cano le carte giuste: potrebbe
nuta nella «Convenzione di Stra- ge al legislatore perché faccia qual- Consiglio direttivo difficile e già contare sul sostegno del mini-
sburgo sui fanciulli del 1967». Con- cosa da subito anche se mette delle spesso diviso, e anche di presen- stro dell’economia francese Chri-
FECONDAZIONE · Associazioni contro governo venzione che però come tante altre
- proprio in materia del rispetto dei
limitazioni affinché l’adozione av-
venga. La sentenza 3572 nasce dal-
tare questo consenso all'esterno
e di tenere testa a leader europei
stiane Lagarde ed è stato incoro-
nato in tempi non sospetti dal
diritti dei minori - non sono quasi la convalida - seppur in forma non di primo piano come il cancellie- Wall Street Journal, l’altra bibbia
«Siamo pronti a impugnare in ogni sede le norme che saranno emanate in violazione mai rispettate anzi il più delle volte pienamente legittima ma mite - del- re tedesco e il presidente france- americana del liberismo, tra i po-
della privacy di tante famiglie italiane». Ad un governo che concepisce la privacy solo sono disattese. Questa potrebbe es- l’adozione di una bimba russa alla se», infine «un rappresentante chi banchieri capaci di salvare il
in casa Berlusconi, ieri le associazioni Amica Cicogna e Luca Coscioni hanno dichiara- sere l’occasione per mettere al cen- quale farà da mamma una donna credibile all'esterno, anche ver- mondo dall’ultimo tsunami fi-
to battaglia. Si oppongono al provvedimento inserito quasi di nascosto dall’esecutivo tro dell’attenzione dei media come che vive sola a Genova. so gli investitori globali». nanziario. La sua carta migliore
nel Milleproroghe che impone ai centro di fecondazione artificiale di trasmettere al dei legislatori un interesse che deve Ma ricorda al Parlamento italia- Il quotidiano della City mette è quella che non piace a Tremon-
ministero della Salute nomi e cognomi delle coppie che si rivolgono loro per sottopor- essere condiviso: quello tra l’adulto no la carenza di una legislazione vi- in relazione la figura del governa- ti: Draghi crede nel «modello te-
si a trattamento di procreazione assistita. «Questa - sottolinea l'avvocato Filomena che vuole fare il genitore e quello di gente in materia del riconoscimen- tore con la crisi di leadeship ber- desco» e dice che la Germania
Gallo, legale delle due associazioni - è una violazione della privacy delle coppie inferti- un bambino/a abbandonato. Que- to di adozione in Italia quando mol- lusconiana, ma non fa la doman- «deve servire da esempio» per
li non supportata da nessuna norma nazionale o comunitaria ma solo giustificata dal- sta sentenza non dovrebbe contrap- ti tribunali all’estero hanno ricono- da che circola negli ambienti po- un'Europa bisognosa di riforme
l'ostinazione di un governo a voler impedire in ogni modo il ricorso alla fecondazione porre i «due» interessi ma aiutare a sciuto a tutti gli effetti l’adottabilità litici romani: quanto è contento per accelerare la crescita econo-
assistita a coppie che desiderano avere un figlio. Il Garante della Privacy, già nel trovare soluzioni per farli incontra- comunque di minori che sono stati Tremonti se Draghi se ne va a mica. Lo ripete oggi in un'intervi-
2005, ha chiarito che i dati delle coppie devono essere anonimi e che non può esse- re. Una volta che sia stata stabilita riconosciuti abbandonati dopo seri Francoforte? Il governatore è sta alla Frankfurter Allgemeine
re istituito il registro dei bambini nati da fecondazione assistita». la capacità dell’adulto di svolgere accertamenti. considerato anche un candidato Zeitung. Tutto si tiene.

UNITI CONTRO LA CRISI · Blitz all’Atac contro la privatizzazione e il taglio dei servizi. Sabato prossimo manifestazione anti-Alemanno

«Roma bene comune», i movimenti occupano il deposito della Parentopoli

Ylenia Sina voratore Atac e delegato Usb: «È necessario ribadire la (casa) e Corsini (urbanistica). Come il deposito Atac, an-
ROMA necessità di sviluppare una mobilità sostenibile sia dal che le 15 caserme dislocate su tutto il territorio cittadi-
punto di vista ambientale sia da quello economico, ac- no «stanno per essere regalate alla rendita immobiliare

I
n nome di «Roma bene comune», ieri mattina i mo-
vimenti uniti contro la crisi hanno occupato il depo-
sito Atac di piazza Ragusa. «In questa città c’è un pa-
trimonio pubblico che rischia di essere venduto al mi-
glior offerente» hanno spiegato alla cittadinanza del
quartiere che ha accolto con favore l’azione in difesa di
una struttura «per il cui utilizzo» ci spiega Irene dei Bloc-
chi Precari Metropolitani «non è previsto nessuno stru-
mento partecipativo». La struttura, oggi utilizzata par-
zialmente dal dopolavoro ferroviario dell’azienda co-
munale dei trasporti, al centro dello scandalo di «paren-
topoli», una volta era adibita a deposito degli autobus.
Ed è proprio contro la privatizzazione e il taglio dei ser-
vizi del trasporto pubblico che punta il dito Alessio, la-
cessibile a studenti, precari e disoccupati». Ma, a pochi
metri dalla stazione Tuscolana, a ridosso del quadrante
di San Giovanni, il boccone è prelibato. Per questo l’oc-
cupazione rientra in quel percorso di censimento dal
basso degli spazi pubblici inutilizzati volto ad affermare
che «beni di proprietà pubblica devono essere utilizzati
per garantire a tutti un diritto all’abitare di qualità - spie-
ga Paolo Di Vetta di Asia Usb - che parte dalla casa e
passa dalla mobilità e dalla presenza di servizi sul terri-
torio».
Di tutto questo i movimenti avranno la possibilità di
parlarne con l'amministrazione comunale venerdì po-
meriggio quando una delegazione incontrerà il sindaco
di Roma Gianni Alemanno e gli assessori Antoniozzi
e rischiano di diventare terreno fertile per gli speculato-
ri», denuncia Luca Fagiano del Coordinamento cittadi-
no di lotta per la casa.
Così, al termine dell’iniziativa di lotta di ieri pomerig-
gio, nel corso dell’assemblea cittadina, a cui ha parteci-
pato anche la Presidente del IX Municipio, Susi Fanti-
no, è emersa la necessità di aprire un tavolo sul futuro
della struttura. Ora, il prossimo appuntamento, avvici-
nandosi alla manifestazione di sabato 19, che partirà al-
le 15 da Piazza Vittorio e arriverà in Campidoglio, e al-
l’assedio degli Stati Generali di mercoledì 23 febbraio, è
per venerdì alle 17 quando, presso l’ex caserma occupa-
ta di via del Porto Fluviale, si parlerà del destino delle ca-
serme pubbliche.
MARTEDÌ 15 FEBBRAIO 2011 il manifesto pagina 5

POLITICA E SOCIETÀ

RISORSE IDRICHE REFERENDUM

BENI COMUNI Vendola a Bruxelles: riduzione dei consumi, recupero e riuso L’identità al primo
Riduzione dei consumi, recupero e riutilizzo delle risorse idriche: sono le tre vie per un uso
sostenibile dell'acqua illustrate ieri dal governatore della Puglia Nichi Vendola a Bruxelles. posto. Il cittadino
Per la prima volta, un referendum locale a Vendola ha invitato gli enti locali europei a concentrarsi sulla «riduzione dei consumi con
Berlino raggiunge il quorum. E stravolge le forme di disincentivo legate alla tariffazione, sul recupero dell'acqua che non può essere svizzero ha la pistola
mai sprecata e sul riuso dell'acqua recuperata per le attività economiche». Poi ha sottoline-
previsioni della vigilia: dovranno essere ato come sulle privatizzazioni in Europa «il dibattito sia meno ideologico che in Italia», an-
che perchè «le esperienze di privatizzazione degli acquedotti hanno portato in generale peg- Claudio Carrer
pubblicati tutti gli accordi stipulati con le gioramento dei servizi ed innalzamento delle tariffe a fini di lucro e non per interventi di LUGANO
multinazionali Veolia e Rwe, soci al 49% qualificazione del servizio». Oggi Vendola incontrerà associazioni, enti locali e regionali e

L
altri soggetti coinvolti nella gestione delle risorse idriche nella Ue. Il Forum dei movimenti a forza di una tradizione pateti-
dell’azienda idrica. A sostenerla solo i Verdi. italiani ha inviato una lettera al governatore sottolineando come la legge per la ripubbliciz- ca come quella del cittadino
Si apre la strada alla rescissione dei contratti zazione dell’Acquedotto pugliese non è stata ancora approvata dal consiglio regionale. svizzero «libero e armato» ha
avuto la meglio sulla ragione. Così si
spiega l'esito negativo del referen-
dum con cui domenica il popolo el-
vetico ha deciso di rinunciare a ogni
inasprimento della legislazione in
GERMANIA · Clamoroso successo al referendum di Berlino. Snobbato da media e partiti materia di acquisto, possesso e com-
mercio d’armi. Una delle legislazioni
più liberali d'Europa a cui la propo-

Vince l’acqua pubblica sta in votazione (sostenuta da sini-

FOTO DI FIONA KRAKENBÃ ARGER ti i documenti rilevanti», ovvero il
contratto principale di cessione a
Veolia e Rwe (già messo in piazza
dal quotidiano Tageszeitung). De-
nunciava come «incostituzionale»
la proposta dei promotori, nella
parte che dichiara retroattivamen-
te nulli accordi segreti. Assicurava
ai cittadini di «condividere le finali-
tà» dei promotori del referendum
SINISTRA E PROPRIETÀ - una gestione dei servizi nell’inte-
resse pubblico - e chiedeva di non
Pubblici disturbare il manovratore con esa-
gerate richieste di trasparenza.
servizi La vittoria del Wassertisch è
quindi una solenne doccia fredda
e segreti privati per il borgomastro socialdemocra-
tico Klaus Wowereit e per l’asses-
sore socialista all’economia, Ha-
G.A. rald Wolf, che aveva annunciato
che non sarebbe andato a votare
stra, sindacati, organizzazioni femmi-
nili, movimenti pacifisti e Chiese)
avrebbe imposto un giro di vite.
Lanciata nel 2007 sull'onda del-
l'emozione popolare per l'assassinio
di una ex sciatrice professionista da
parte del marito con l'arma militare
(che ogni cittadino-soldato detiene a
casa, anche quando non presta servi-
zio), il testo mirava a ridurre la dispo-
nibilità di pistole e fucili e dunque a
prevenire suicidi e violenza domesti-
ca. In particolare prevedeva, oltre al-
la creazione di un registro centrale
(al posto dei 33 attualmente esisten-
ti) e alla limitazione del diritto all'ac-
quisto, al possesso e al porto di armi
a quelle persone che ne dimostrano
il bisogno e hanno la necessaria for-
mazione, una messa al bando dell'ar-
ma d'ordinanza militare da tutte le
economie domestiche svizzere. Que-
st’aspetto ha dominato l'intero dibat-
tito precedente la votazione e alla fi-
ne si è rivelato decisivo.
La detenzione nel proprio domici-
lio dell'arma militare è un'antica tra-

P
er Berlino la privatizzazione
dell’acqua è stata un ritorno
al passato. Nel 1852 la città
aveva affidato a due imprenditori in-
glesi, Charles Fox e Thomas Russel
Crampton, la costruzione della rete
idrica. Prima di allora i berlinesi si
approvvigionavano a 5600 fontane,
che erano spesso inquinate dai ger-
mi del colera: pure il filosofo Hegel,
nel 1831, fu falciato da quella piaga.
Gli inglesi fecero buoni affari, la loro
società dal 1868 versava dividendi
sopra il 9 per cento. Ma i lavori anda-
(nonostante molte sezioni di quar-
tiere del suo partito, la Linke, fac-
ciano parte della rete per l’acqua
pubblica). Tuttavia Wowereit, do-
menica sera, ha avuto la faccia di
bronzo di leggere il voto come «so-
stegno al programma del senato»,
che intenderebbe recuperare al-
meno alcune quote dell’azienda
dell’acqua (pare che Rwe, orienta-
ta a concentrarsi sull’energia elet-
trica, sia effettivamente disposta a
Guido Ambrosino buonuscita esosa). Sia i socialisti vendere: resta da vedere a che con-
BERLINO della Linke, che votarono contro dizioni).
dizione elvetica risalente al Settecen-
to (quando ancora ciascun milite do-
veva procurarsi il fucile) e addirittura
iscritta nella Costituzione del 1874.
Simbolo di un esercito di milizia e
della fiducia che lo Stato ripone nei
suoi cittadini, questa usanza è da
tempo fonte di diffusa preoccupazio-
ne anche in Svizzera, dove ogni anno
300 persone muoiono (di suicidio o
nel quadro di un dramma familiare)
per le ferite causate da armi militari.
L'iniziativa popolare «per la prote-
zione dalla violenza perpetrata con

665.713
vano a rilento. Nel 1866 scoppiò l’ingresso dei privati quando era- Al di là delle interpretazioni, le armi» votata domenica mirava al-

una nuova epidemia di colera. I ber-
linesi si scocciarono, e nel 1873 tol-
sero la concessione agli inglesi.
Dimentichi di questa deludente
esperienza, nel 1999 ci sono ricasca-
ti. A nulla è valsa la cautela di con-
servare nominalmente, con il
50,1%, il controllo di una società
che conserva lo status di «ente di di-
ritto pubblico». Da quando sono en-
trati i privati, i bilanci sono un libro
dai sette sigilli. Pare però che Veolia
e Rwe incassino regolarmente una
rendita dell’8-9 per cento, come ai
tempi di Fox & Crampton. Con la
S
eppure di misura, il comita-
to berlinese contro la priva-
tizzazione dell’acqua l’ha
spuntata. Al referendum di dome-
nica 665.713 berlinesi, pari al 27
per cento degli elettori, hanno ap-
provato la proposta di legge che
impone di pubblicare tutti gli ac-
cordi relativi alla parziale privatiz-
zazione dell’acqua, accordi che
dal 1999 garantiscono alti utili a
Veolia e Rwe, titolari del 49 per
cento delle Wasserbetriebe. Perché
un referendum abbia successo, il
regolamento regionale richiede
VOTANTI In tanti sono andati
alle urne per riaprire la strada
alla ripubblicizzazione delle
risorse idriche. In totale il 27%
no all’opposizione, ma che - da
quando governano la città insie-
me ai socialdemocratici - ci tengo-
no a dar prova di affidabilità rispet-
tando le intese con Veolia e Rwe.
Con l’eccezione della Tageszei-
tung e della Berliner Zeitung, i gior-
nali berlinesi hanno dato pochissi-
mo spazio al referendum. Sui fogli
popolari del gruppo Springer, Bild
e B.Z., sabato solo trafiletti di po-
che righe nelle pagine interne da-
vano notizia del referendum immi-
nente. In città nessun manifesto,
visto che il Berliner Wassertisch, la
quali saranno le conseguenze? Ve-
olia e Rwe - d’intesa con l’ammini-
strazione di Berlino - potrebbero
far ricorso alla Corte costituziona-
le berlinese (ogni Land tedesco ha
una sua Costituzione) contro la
proposta di legge oggetto del refe-
rendum, nella parte che annulla le
intese segrete, rivendicando il di-
ritto delle imprese alla riservatez-
za delle loro strategie. Probabil-
mente finirà in tribunale anche la
disputa su cinque contratti collate-
rali alla privatizzazione, stipulati
nel 1999, che pare regolino anche
l'adozione di una serie di norme atte
a ridurre questi tragici episodi, ma
purtroppo durante la campagna refe-
rendaria gli oppositori (forti anche di
una disponibilità di mezzi finanziari
dieci volte superiori a quelli investiti
dai promotori) sono riusciti a sposta-
re l'attenzione dell'opinione pubbli-
ca sulla necessità di garantire i diritti
di cacciatori e praticanti del tiro spor-
tivo e di non mettere in pericolo il si-
stema dell'esercito di milizia. È pro-
prio grazie a queste argomentazioni
fuorvianti che sono riusciti a mobili-
tare e a conquistare i settori più tradi-

differenza che stavolta non c’è al-
cun rischio d’impresa: gli utili sono
garantiti per contratto. Qualche giu-
rista vede in questa costruzione una
sovvenzione indiretta a Veolia e
Rwe, in contrasto con le regole euro-
pee.
La presenza dei privati nei servizi
di pubblica utilità, al di là dei tanti
altri inconvenienti, ha senz’altro
quello di impedire alla radice ogni
trasparenza. Lo si vede dall’opusco-
lo pubblicato dal senato di Berlino,
l’amministrazione regionale, per
controbattere la proposta - vittorio-
samente sottoposta a referendum -
di pubblicare le intese con i privati.
Non si può, scrivono socialdemocra-
tici e socialisti, perché «la validità di
contratti di diritto civile non può es-
sere fatta dipendere da obblighi di
pubblicazione», e perché l’ordina-
mento protegge i «segreti aziendali
e commerciali» che, in ultima istan-
za, si radicano nel «diritto di proprie-
tà, tutelato dalla Costituzione».
Su questo idolum della proprietà
è destinato a collidere ogni tentati-
vo di chiedere conto ai privati dei lo-
ro profitti nei servizi pubblici. L’opu-
scolo della giunta berlinese è la mi-
gliore illustrazione dei motivi per
cui mai ci si dovrebbe mettere nelle
loro mani. Uscirne è difficilissimo.
La città di Potsdam lo ha fatto, ma a
prezzo di una buonuscita salatissi-
ma, che ha costretto a aumentare le
tariffe: si ignorano i dettagli, perché
coinvolgono «segreti commerciali».
che voti sì almeno un quarto degli
elettori. Occorreva convincere
615.571 persone. I sostenitori del-
la proposta sono stati 50.000 in
più, e tanto è bastato per confer-
marla, per la prima volta in un re-
ferendum cittadino berlinese.
Non ci si era riusciti né nel 2008,
quando si chiedeva di lasciare
aperto l’aeroporto di Tempelhof e
non si raggiunse il quorum, né nel
2009, quando la maggioranza si
espresse contro l’inclusione del-
l’insegnamento della religione nel
curriculum scolastico (era e resta
meramente facoltativo). Tra quan-
ti hanno votato stavolta, la quota
dei contrari alla pubblicazione dei
contratti sull’acqua è stata irriso-
ria. Ben il 98,2% dei partecipanti
ha votato sì. Un plebiscito.
Con l’eccezione dei Verdi, tutti i
partiti avevano dato indicazione
di votare no o di non andare a vo-
tare. Sia quelli favorevoli alle priva-
tizzazioni, come liberali e democri-
stiani: era stato il borgomastro
Cdu Eberhard Diepgen, nel 1999
alleato con la Spd in una grande
coalizione, a cedere il 49% alla
francese Veolia e al colosso del-
l’energia Rwe. Sia i socialdemocra-
tici pentiti, visto che a Berlino l’ac-
qua è rincarata del 35 per cento,
che ora promettono di «rinegozia-
re» i contratti e, «se possibile», per-
fino di ricomunalizzare (ma gli
ostacoli sono fortissimi, perché i
soci privati pretenderebbero una
49%
VEOLIA E RWE La società
che gestisce l’acqua di Berlino è
comunque a maggioranza
pubblica. Soci forti Veolia e Rwe
tavola berlinese dell’acqua, aveva
a disposizione appena 12.000 eu-
ro raccolti con una colletta. Per
giunta domenica scorsa i negozi
erano aperti, con la scusa del festi-
val internazionale del cinema. Tut-
to congiurava a far del referen-
dum un buco nell’acqua.
La giunta regionale ridicolizza-
va il referendum come «superato»
e «inutile», perché il senato avreb-
be già pubblicato a novembre «tut-
la ripartizione degli utili, per cui
Berlino incassa solo il 35% pur pos-
sedendo il 50,1% delle quote. L’esi-
stenza dei contratti è certa. Ma
per i funzionari di Wowereit si trat-
terebbe di documenti «interni» al-
le Wasserbetriebe, che non rientre-
rebbero in quelli tra il Land e i soci
privati. Si continuerà a spaccare il
capello in quattro, anche se il sen-
so del referendum è chiarissimo:
«Ridateci la nostra acqua».
zionalisti e conservatori dell'elettora-
to elvetico, indisponibili a farsi mette-
re «sotto tutela» dallo Stato.
Non è un caso che i risultati della
votazione fotografino un paese forte-
mente spaccato, con le regioni rurali
schierate per la tradizione e quelle ur-
bane favorevoli alla modernità e al
cambiamento. Significativo il 60% di
sì nei Cantoni di Ginevra e Basilea e
il misero 28% che si è registrato in Ap-
penzello Interno, piccolo cantone
della Svizzera primitiva.
Nonostante l'esito finale negativo,
l'iniziativa non è stata del tutto inuti-
le, visto che alla vigilia della votazio-
ne aveva indotto il Governo e il Parla-
mento ad adottare alcune misure at-
te perlomeno a contenere il fenome-
no dell'abuso di armi, come quella
di togliere di mano dai soldati fuori
servizio le munizioni.
Il fucile militare in casa è una me-
tafora di una Svizzera tradizionalista,
indipendente e in grado di difender-
si e il risultato referendario testimo-
nia del fatto che alla fine, in un conte-
sto in cui prevale una sensazione di-
dffusa di insicurezza, l’elemento vin-
cente è stato l’aspetto identitario che
ha messo in secondo piano il vero
contenuto della proposta di modifi-
ca: la riduzione della diffusione delle
armi da fuoco, proprio per aumenta-
re la sicurezza nel contesto familiare.
In un paese «neutrale» nel quale
qualcosa come ventiquattro milioni
di armi da fuoco sfuggono a ogni con-
trollo.
pagina 6 il manifesto MARTEDÌ 15 FEBBRAIO 2011

CAPITALE E LAVORO

LA CINA PROGETTA UN’ALTERNATIVA A PANAMA va città vicino a Cartagena e nuovi porti dotati di tutte le tecnologiche. Per
la Colombia la linea di collegamento tra i due mari fa parte del program-

0,3%
E Pechino scavalca il Pil giapponese ma di modernizzazione delle sue antiquate infrastrutture. Il governo spera
inoltre che la Colombia diventi una piazza di smistamento dell’export/im-

D
ue notizie fanno risaltare la dinamica ed il peso della Cina sull’eco-
nomia e la geopolitica mondiale. La prima: il Pil della Repubblica
popolare supera il Giappone come conseguenza della produzione
- in atto da qualche anno -nei settori portanti sui cui poggia l’intero siste-
ma produttivo. La conferma attraverso la pubblicazione del dato relativo
al pil nel 2010. La seconda notizia, con cui apre il Financial Times, concer-
ne l’apertura di negoziati tra Bogotà e Pechino per l’apertura di un’alterna-
tiva via terra del Canale di Panama. L’obiettivo è quello di costruire una
ferrovia lunga 791 km che collega la costa del Pacifico della Colombia a
quella del mar dei Caraibi. In questo modo la Colombia creerebbe una
concorrenza nei confronti del Canale di Panama, che è di fatto sotto il con-
trollo di Washington. Il progetto inoltre prevede la costruzione di una nuo-
port cinese verso le Americhe, tanto da costringere Washington a firmare
l’ accordo di libeo scambio col paese latinoamericano.
Per la Cina il progetto assume delle vere e proprie caratteristiche di inte-
grazione delle strategie di importazione con quelle di esportazione. Infatti
il nuovo asse ferroviario verrà costruito con l’obiettivo di aumentare le
esportazioni di materie prime e di derrate alimentari verso la Repubblica È LA DIMINUZIONE del Pil
popolare e, contemporaneamente aumentare la capacità di espandere la giapponese nel quarto trimestre
penetrazione dei prodotti made in China in America Latina. Questa dupli- del 2010. Anche se su base
ce dimensione caratterizza l’insieme della strategie cinese nei confronti annua il prodotto lordo è salito
dei paesi latino americani e africani. Alcuni anni fa si parlò di un simile del 3,9%, la Cina è divenuta la
megaprogetto volto a collegare il porto di brasiliano di Santos sull’Atlanti- seconda economia mondiale.
co ad Antofagasta nel Cile sul Pacifico. J. H.

Sud è stato di 24,6 miliardi l'anno scor-

DATI BANKITALIA · Intanto a Bruxelles si discutono le nuove regole di bilancio so, contro i 25,4 del 2009. Infine, per STATI UNITI · Ridotte pure le spese militari
quanto riguarda le isole, nel 2010 è sali-

Esplode il debito pubblico: to a 9,0 miliardi rispetto a 8,7 del 2009.

Il debito in valore assoluto è signifi-
cativo, ma non da da solo il senso della
La forbice di Obama
tendenza se non viene rapportato al
sulla «spesa sociale»
90 miliardi in più nel 2010
Pil il cui dato sarà reso noto solo il pri-
mo marzo 2011. Tuttavia, secondo le
ultime previsioni del governo, è atteso
un aumento dell'1,2% circa, con un va- Tommaso De Berlanga duzioni fiscali per i super-ricchi
lore assoluto di 1.554,718 miliardi. Se decise a suo tempo da George Bu-

questi dati fossero confermati, il rap-
porto debito/Pil salirebbe dal 115,9%
del 2009 al 118,6% del 2010, sostanzial-
mente in linea con la previsione del go-
verno (118,5%). Si tratterebbe, in ogni
caso, del dato più elevato dal 1997.
A Bruxelles ieri alle 14 sono iniziate
una serie di riunioni a catena sul futu-
ro del Fondo anti-crisi (Efsf) e sul-
l'estensione dei suoi compiti all'acqui-
sto dei bond dei paesi a rischio e della
capacità di prestito. Non sono previste
decisioni definitive. E’, infatti, la prima
volta che i ministri discutono con do-
cumenti alla mano le proposte della
Commissione europea per la discipli-
na di bilancio e il coordinamento delle
politiche economiche con il bagaglio
di novità che vanno dalla vigilanza più
stretta sul debito alle sanzioni. Ll’inte-
ro pacchetto di misure deve compren-
dere anche l'accordo sull'Efsf. In di-
scussione anche «il patto per la compe-
titività» proposto da Francia e Germa-
nia che costituisce un ulteriore restri-
/FOTO ANDREA SABBADINI zione del coordinamento delle politi-
che economiche e di bilancio nell'Eu-
Roberto Tesi l'anno prima erano attestate a 71,139 rozona e non una semplice razionaliz-
miliardi. zazione o sistemazione come vuol far
T
empo di sacrifici per la su-
perpotenza. Sacrifici veri,
tanto che per la prima volta
– a vedersi tagliato il budget – toc-
ca anche alle spese militari. Poca
roba (il comparto della difesa pas-
sa dai previsti 674 a 656 miliardi di
dollari), ma quanto basta per far
capire che non ci sono voci di spe-
sa privilegiate.
Il presidente Barack Obama ha
presentato la finanziaria in una
scuola di Baltimora, per sottolinea-
re come la «sua» manovra abbia al-
cuni obiettivi chiari: tra cui l’au-
mento di spesa per formazione e
ricerca, considerati i veri vettori
della «ripresa» statunitense. L’in-
cremento di spesa è rilevante: 77,4
miliardi di dollari entro il prossi-
mo anno. Ma non «a pioggia». Vie-
ne ridotto infatti di un terzo il fon-
do per i college più poveri (e più
frequentati dagli afroamericani).
In compenso, si cercherà di salva-
re le borse di studio del «program-
ma Pell», destinate agli studenti
meritevoli che non si possono per-
mettere di pagare la retta (quasi 9
sh minor.
L’idea è quello di ridurre il defi-
cit a 1.101 miliardi già dall’anno
prossimo; per poi scendere veloce-
mente fino ai 600 previsti per il
2015 (solo il 3,2% del pil). L’obietti-
vo di complemento è abbattere la
disoccupazione (oggi al 9,3%) al
5,9 entro il 2015. Un impegno non
facile, se si tiene conto che la cre-
scita dell’economia subirà un for-
te rallentamento rispetto alle atte-
se per quest’anno (2,7 invece del
3,6%); e che l’inflazione – dopo an-
ni di «denaro facile» per impedire
il collasso del sistema finanziario –
rialzerà la testa. Per questo motivo
– ultima buona novella – vengono
prolungati alla durata di un anno i
sussidi di disoccupazione.
Dove si taglia? Della difesa –
quella che comunque se la passa
meglio – si è detto: può accettare il
taglio soprattutto grazie alla ridu-
zione del budget per l’impegno in
Iraq (inalterato invece quello per
l’Afghanistan), mentre resta eleva-
to l’acquisto di armi hi tech (droni,
soprattutto) e soprattutto il bilan-

D
ebito pubblico italiano senza
più limiti: in dicembre è salito
a 1843,227 miliardi, quasi 80
miliardi in più (il 4,5%) rispetto al di-
cembre del 2009. Lo comunicato la
Banca d'Italia nel Bollettino statistico
sulla finanza pubblica. Il dato sul debi-
to risulta comunque in lieve flessione
rispetto al record del precedente mese
di novembre, quando aveva raggiunto
i 1.868,661 miliardi. Da sottolineare co-
me, rispetto alla fine del secondo tri-
mestre 2008, il debito pubblico del-
l’era Tremonti-Berlusconi sia cresciu-
to di quasi 190 miliardi di euro. Da ieri,
intanto, a Bruxelles sono riuniti i mini-
stri economici dell’area dell’euro e
quelli della Ue: all’orine del giorno il
primo confronto formale tra i ministri
sulla riforma del patto di stabilità con
le proposte per la governace economi-
ca, missione e regole del Fondo anti-
crisi.
La Banca d’Italia ha fatto anche sa-
pere che le entrate tributarie del perio-
do gennaio-dicembre 2010 sono state
pari a 397,541 miliardi, in calo dello
0,97% rispetto allo stesso periodo del-
l'anno prima quando si sono attestate
a quota 401,454 miliardi, si legge nel
bollettino. Nel solo mese di dicembre
le entrate sono state pari a 70,780 mi-
liardi, mentre nello stesso mese del-
4,5%
Ma dove si forma il debito pubbli- credere la Commissione europea. milioni). Non sarà facile: i repub- cio del Pentagono. Nemmeno la
co? Secondo i dati Bankitalia, oltre che Tanto per fare un esempio, la Ger- blicani vorrebbero ridurre del 15% Boeing si può lamentare: porta a
per responsabilità delle amministrazio- mania chiede ai governi Eurozona di il contributo individuale (da 5.550 casa 3,5 miliardi per un po’ di ae-
ni centrale, cresce nelle amministrazio- inserire nelle Costituzioni o in altri li- a 4.700 dollari). rei da combattimento F-18.
ni locali del Nord, mentre risulta in ca- velli legislativi vincoli sull'indebita- L’altro settore sottratto alla scu- A rimetterci sono tutte le agen-
lo al Centro e al Sud del Paese. In parti- mento. Su tutta la materia la decisione re, anzi beneficiario di investimen- zie federali, a cominciare dalla
colare, il debito nelle amministrazioni sarà presa dai capi di stato e di gover- ti cospicui, è quello delle infra- Nasa, che si vede congelare i finan-
locali del Nord Ovest è salito l'anno È L’AUMENTO percentuale no nel vertice di fine marzo: fino a strutture: su tutti «banda larga» e ziamenti per cinque anni. 200 pro-
scorso a 31,3 miliardi dai 30,5 del 2009 del debito pubblico italiano quel momento nulla potrà essere dato ferrovie ad alta velocità. Venti mi- grammi federali di carattere socia-
e al Nord Est è rimasto pressoché inva- nel 2010. A fine dicembre era per scontato su ciascuno dei dossier liardi per raddoppiare l’accessibili- le subiranno sforbiciate invalidan-
riato a 16,545 miliardi rispetto i 16,523 pari a 1843,2 miliardi, quasi 90 aperti. Nel frattempo ci saranno diver- tà al wireless 4G (fino al 98% della ti; compreso il Medicare (la già de-
del 2009. Al Centro, invece, il debito è in più di fine 2009. Il rapporto se riunioni a livello di ministri delle fi- popolazione) e soprattutto «mi- bole sanità pubblica), anche se la
calato a 29,4 miliardi nel 2010 rispetto debito/Pil verso il 118,6%. nanze. gliorare la pubblica sicurezza». Ri- ricerca medica dovrebbe essere
ai 30,1 dell'anno precedente mentre al È, però, ormai acquisito che l'Efsf sorse fresche potrebbero arrivare meglio supportata.
(European financial stablity facility), da un’asta per assegnare le fre- Tutto questo complesso pro-
l'organismo intergovernativo dell'Eu- quenze cui i gestori hanno fin qui gramma è però soltanto la «bozza
rozona che raccoglie fondi sul merca- rinunciato; anche se la stima di Obama». Le ultime elezioni di mid
INFORTUNI · Operaio rumeno muore all’Eur to emettendo bond e prestando i capi-
tali ai paesi in difficoltà sui mercati ob-
27,8 miliardi sembra decisamente
ottimistica.
term hanno consegnato ai repub-
blicani il controllo del Congresso;
bligazionari, deve funzionare al massi- Elencate le «cose buone», il re- e loro si batteranno certamente
Un operaio romeno di 32 anni – Achim Nicolae Remus – è morto ieri durante i lavo- mo del suo attuale potenziale. Nell'im- sto del piano è un massacro di di- per allargare le misure favorevoli
ri all’interno di un cantiere edile a Roma, nel quartiere Eur. Remus è stato colpito mediato si tratta di far sì che tutti i 440 mensioni decisamente ampie. Del ai ceti benestanti, penalizzando
da una trave che si è staccata da una gru. Protesta la Fillea Cgil: «Il ragazzo lavora- miliardi di garanzie previsti dall'accor- resto il deficit del 2010 si era atte- quel tanto di «welfare» che pure
va presso il cantiere delle due Torri, nell’appalto della Siace srl di Frosinone a sua do tra i governi permettano prestiti fi- stato a 1.290 miliardi di dollari (al- esiste negli Usa. Un esempio? La
volta in subappalto della Europarco, al diciannovesimo piano. Mentre il suo corpo no a tale ammontare poiché attual- l’incirca i due terzi del Pil italiano, tassa di successione sulla proprie-
giaceva ancora sul pavimento, tutto intorno il cantiere non si è fermato e ha conti- mente l'Efsf può prestare fino a circa per dare una dimensione) e per tà («comunismo!» direbbe Berlu-
nuato a lavorare come niente fosse». Il cantiere è già stato fatto oggetto di numero- 250 miliardi per assicurarsi la tripla A. quest’anno salirà al livello più alto sconi) attualmente pesa per il 55%
se denunce da parte della Fillea Cgil: «Condizioni igienico-sanitarie da terzo mondo, Altro puzzle difficile da montare è quel- dalla seconda guerra mondiale: sui patrimoni di valore superiore
problemi di sicurezza, addirittura c’erano operai con contratto metalmeccanico a lo del coordinamento delle politiche 1.650 miliardi. Ossia il 10,9% del al milione di dollari. La proposta
4,50 euro l’ora per affiancare gli altri edili nei lavori». Ed è grave invece un giardinie- economiche per gestire gli squilibri Pil statunitense. Il «rigonfiamen- «progressista» l’abbassa al 35%
re di 50 anni, rimasto folgorato mentre potava alcune piante in una via periferica di macro tra i paesi Eurozona a partire da to» era in parte dovuto alla necessi- per chi eredita più di 5 milioni.
Bologna. Si trovava sul cestello sopraelevato di un camion e avrebbe toccato un quelli che hanno una ricaduta sulla po- tà di «calmare» gli spiriti animali Non c’è dubbio che «i lupi del capi-
cavo elettrico mentre era impegnato a tagliare la sommità di alcune piante. sizione competitiva delle economie. dei repubblicani, prorogando le ri- tale» chiederanno ancora di più...

FIAT · Sette piani per il futuro della fabbrica siciliana, dall’auto di lusso ai fiori. Un ottavo in «stand by». Fiom: «Finora informati poco e male»

Siglato l’accordo per Termini, ma il sindacato chiede chiarezza sui progetti

È
stato siglato l’accordo di programma per il futuro
dello stabilimento di Termini Imerese, e ieri il mini-
stro dello Sviluppo Paolo Romani ha illustrato ai sin-
dacati i sette i progetti in ballo per il futuro della fabbrica
che la Fiat ha deciso di chiudere entro fine anno. Un’otta-
va offerta, che punta a occupare l’intera area senza lascia-
re spazio ad altre iniziative, viene considerata dal ministe-
ro in stand by perché arrivata a tempo scaduto.
L’accordo di programma, siglato ieri, dovrebbe essere
formalizzato domani. Hanno firmato il ministero dello Svi-
luppo, la Regione Sicilia, la Provincia e il Comune di Paler-
mo e l'Asi, proprietari del terreno. Con l’accordo saranno
attivati 450 milioni di euro, 100 dal ministero e 350 dalla
Regione, di cui 150 per le infrastrutture. Altre risorse per
circa 650 milioni arriveranno invece dai privati.
Le offerte di cui le cronache hanno parlato di più sono
quelle automobilistiche: tra le sette che hanno avuto il pri-
mo «disco verde», troviamo quella della De Tomaso di
Gian Mario Rossignolo (per produrre vetture di lusso) e
quella del finanziere siciliano Simone Cimino insieme al-
l’alleato indiano Reva, con il progetto Sunny Car (produ-
zione di auto elettriche e una rete solare per rifornirle di
energia). La terza offerta auto è quella rimasta in stand by:
è del costruttore molisano Dr Motor Company, di Mac-
chia d’Isernia, che punta all'intero sito per «mantenere lo
stesso assetto della Fiat: lastratura, verniciatura e assem-
blaggio» e produrre 60 mila auto l’anno in 4 modelli.
Ma a Termini guardano anche altri tipi di aziende, che
non hanno nulla a che fare con l’auto: dai fioristi agli stu-
dios per cinema e fiction. Da Bari viene la Ciccolella, tra i
gruppi leader in Europa nella produzione e commercializ-
zazione di fiori e piante da vaso, prima azienda florovivai-
stica del continente quotata in borsa. I lettori del manife-
sto ne hanno già sentito parlare perché i suoi vivai pugliesi
sono stati al centro di una protesta sindacale della Flai
Cgil e di una mobilitazione dei raccoglitori. La Ciccolella
vorrebbe impiantare a Termini delle serre fotovoltaiche.
C’è poi il progetto Med-Studios, una «Hollywood sicilia-
na»: teatri di posa per cinema e fiction tv per la Einstein
Multimedia. Le altre manifestazioni di interesse seleziona-
te sono quelle di Lima (protesi mediche ortopediche),
New Coop (logistica e grande distribuzione) e Biogen Ter-
mini (produzione energia da biomasse).
La Fiat, secondo quanto ha spiegato il ministro, cede-
rebbe gli impianti a fronte di una «ricollocazione integrale
dell’occupazione» che, sempre nelle previsioni del mini-
stero, dovrebbe aumentare dalle attuali circa 2 mila unità
(sito e indotto) ai 3.300 occupati con i nuovi progetti.
La Fiom entrava ieri molto critica all’incontro con il mi-
nistero, accusando Romani di non aver presentato ai sin-
dacati le proposte e gli imprenditori coinvolti, e quindi di
chiedere una firma «al buio» all’accordo di programma.
«Escono notizie su ben 7/8 progetti industriali per Termi-
ni Imerese in cui si indica un aumento dei posti di lavoro
e mai in nessuna sede ufficiale è stato possibile per i sinda-
cati e le Rsu conoscere gli imprenditori che hanno portato
i progetti e i dettagli dei loro impegni – protestano il segre-
tario generale Fiom Maurizio Landini e quello di Palermo,
Roberto Mastrosimone – Il governo si era impegnato a
svolgere nel mese di gennaio 2011 un incontro per illu-
strarci i contenuti dei piani industriali, le ricadute occupa-
zionali e gli investimenti contenuti nelle offerte e nei pro-
getti di reindustrializzazione, ma ciò non è ancora avvenu-
to e nessun incontro è in calendario». La Fiom si dice
«non disponibile ad accettare la semplice chiusura e il di-
simpegno della Fiat a Termini. Servono in alternativa seri
progetti industriali e garanzie occupazionali per tutte le
persone oggi alle dipendenze di Fiat e dell’indotto».
MARTEDÌ 15 FEBBRAIO 2011
I L M A
Migranti
GRUPPO DI MIGRANTI
SBARCATO
A LAMPEDUSA
DOMENICA SCORSA
/ FOTO REUTERS
EUROPA IN FUGA
BOTTA E RISPOSTA
TRA ROMA E BRUXELLES
BOLOGNA
La polizia ferma
120 tunisini in viaggio
dalla Calabria
sul treno intercity
Erano in 120, tutti molto giovani, i citta-
dini tunisini che la polizia ha fatto scen-
dere da un'Intercity night a Bologna ieri
mattina attorno alle 7. Trenitalia ha spie-
gato che il convoglio è stato annullato
per le precarie condizioni igieniche ma
su quel treno c'era una piccola parte
della marea umana che si è riversata
sulle coste italiane in questi giorni. Chi
siano e quali fossero i loro sogni non è
dato saperlo. Ma una cosa è certa: arri-
vavano dalla Calabria, dal Cara (centro
per richiedenti asilo) di Crotone e aveva-
no tutti dei regolari biglietti chi per Mila-
no, chi per Ventimiglia. Sono stati riman-
dati nella città calabrese con due voli
charter, uno partito nel pomeriggio e
uno la sera dall'aeroporto Marconi.
La Questura bolognese ha spiegato che
in questo modo i cittadini tunisini potran-
no ultimare l'iter per la domanda di asi-
lo politico. E d'altronde Pasquale Ribec-
co della Misericordia, il direttore del Ca-
ra di Crotone, in mattinata aveva riferito
che all'appello mancavano circa 100
persone. La destinazione sui biglietti di
cui erano in possesso indicano che molti
di questi ragazzi volevano andare in Fran-
cia (per questo Ventimiglia) e infatti ieri
mattina alla stazione si è visto anche un
parente di uno di questi ragazzi che rac-
contava di essere arrivato dalla Francia.
Sicuramente è stato il numero di questi
ragazzi ad attirare l'attenzione sul treno
perché sembra che negli ultimi giorni
sempre su questo Intercity abbiano viag-
giato piccoli gruppi di ragazzi nordafrica-
ni che cercano di risalire la penisola.
Molto critica verso la Questura di Bolo-
gna è stata la Cgil locale. Anna Rosa
Rossi è la responsabile dell'ufficio lavora-
tori stranieri: «Queste situazioni vanno
gestite come emergenze umanitarie e
non come questioni di ordine pubblico –
riferisce – volevamo mettere a disposizio-
ne i nostri interpreti ma non ci hanno
fatto avvicinare a questi ragazzi». Rossi
poi riflette su un altro particolare: i tuni-
sini torneranno in un centro sovraffollato
e questo potrebbe contare rispetto alla
procedura della richiesta per l'asilo. «A
Crotone nei giorni scorsi sono arrivate
almeno 600 persone, voglio essere otti-
mista e sperare che li abbiano riportati a
Crotone per far finta che non siano mai
usciti da lì». Nei Cara ci si può infatti
muovere liberamente al contrario di un
Cie ma se ci si allontana dal centro si
rischia di invalidare proprio la domanda
per ottenere l'asilo politico.
Giusi Marcante
N I F E
Alberto D’Argenzio
BRUXELLES
T
ra Europa e governo italiano
non c’è amore, nemmeno a San
Valentino. E una volta di più la
crepa si apre sulla pelle altrui, in con-
creto su quella di chi scappa oggi dalla
Tunisia e domani probabilmente lo fa-
rà dall’Egitto o da altri paesi del Ma-
ghreb. «È la caduta del muro del Ma-
ghreb, siamo soli, l’Europa non sta fa-
cendo nulla», spara Maroni. Attacca an-
che Frattini invocando un’Unione eu-
ropea, di cui dovrebbe conoscere bene
virtù e difetti, che è assente, accusata di
rimanere ferma di fronte all’aumento
della pressione sull’Italia.
Parole che non lasciano indifferenti
a Bruxelles: lunedì mattina Cecilia Mal-
mstrom, commissaria agli interni, pren-
de carta e penna e scrive una dichiara-
zione che fa leggere al suo portavoce.
Parole dure. «Sono stata formalmente
in contatto sabato scorso con le autori-
tà italiane a cui ho chiesto in che modo
la Commissione poteva fornire soste-
gno. La loro risposta è stata ’no grazie,
in questo momento non ne abbiamo
bisogno’». La Malmstrom si dice «sor-
presa» dall’affondo di Maroni, ma an-
che così porge la sua mano: «Ha rifiuta-
to il nostro aiuto, ma la Ue è sempre di-
sponibile a sostenere l’Italia». E ancora:
«Siamo pronti a valutare le eventuali ri-
chieste concrete che dovessero arriva-
re dall’Italia» e che evidentemente non
sono ancora arrivate. «Non è vero che
l’Italia ha rifiutato l’aiuto offerto dalla
Commissione europea per fronteggia-
re l’emergenza sbarchi dalla Tunisia»,
ribatte nel pomeriggio Isabella Votino,
portavoce di Maroni.
La polemica raggiunge qui il suo
massimo, poi partono i tentativi, tutti
italiani, di abbassare un po’ i toni. «Sti-
mo la Malmstrom – afferma il ministro
degli interni in una conferenza stampa
serale - e mi dispiace per questa pole-
mica, ma la mia critica non va a lei,
quanto all’Europa nel suo insieme che
non ha detto una parola forte e ci ha la-
sciato soli in questa emergenza». «Da
Bruxelles - ha proseguito Maroni - ci
chiedono l’invio di una richiesta forma-
le di intervento: bene, è partita oggi,
ma se riducono tutto a una lettera for-
male, non ci sarà l’intervento rapido
che è necessario». Da Roma si dice che
con le lettere si perde tempo, manco
fossero inviate con i piccioni, mentre
invece ci vuole una risposta rapida e
che basta quindi chiederla per telefo-
no. Non è così. «É un problema di co-
municazione», riassume il ministro.
Comunicazione che non funziona si-
curamente, ma dietro c’è anche molta
sostanza. Commissione Ue e governo
hanno mantenuto contatti continui du-
rante il week-end, ma da Roma sono
S T O I
Sulla pelle dei tunisini
sbarcati in massa
si consuma l’ennesimo
scontro tra Italia
e Unione europea. Alle
accuse di immobilismo
lanciate da Maroni
e Frattini risponde la
commissaria agli interni
Malmstrom: «Abbiamo
offerto aiuto, ma loro: ’no
grazie’». Respingimenti,
Tunisi non collabora
partiti proclami e non richieste concre-
te e formali di aiuto. La lettera a cui fa
riferimento Maroni è stata inviata solo
ieri mattina e, stando a sentire una fon-
te comunitaria, contiene l’invito a di-
scutere il tema dell’emigrazione dalla
Tunisia al prossimo consiglio dei mini-
stri degli interni del 24 febbraio. Sarà
anche l’occasione per il ministro leghi-
sta di farsi vedere a Bruxelles visto che
suole presentarsi assai raramente ai
consigli dei ministri Ue. L’Italia chiede
anche l’intervento di Frontex, l’Agen-
zia per il controllo delle frontiere ester-
ne della Ue, che peraltro è già stata al-
lertata dalla Malmstrom.
E qui si arriva alla sostanza, che è poi
tutta concentrata sul tipo di intervento
PATTUGLIATO IL CANALE DI SICILIA
Il governo ha rafforzato il pattugliamento
del Canale di Sicilia con due navi d'altura
e nove motovedette, oltre a due elicotteri e
due aerei per l’avvistamento dal cielo. Il
dispositivo fa base a Lampedusa, l'isola
delle Pelagie dove dal 15 gennaio sono
arrivati oltre cinquemila immigrati, secon-
do le stime di Maroni. E prevede un inter-
vento in due fasi: quello in alto mare, con
navi e aerei che cercano di individuare ed
intercettare i barconi più grandi, e uno più
prossimo alle coste, con le 3 guardacoste
e una motovedetta della Guardia di Finan-
za, il doppio dei mezzi utilizzati di solito,
impegnate nel soccorso delle barche più
piccole. Per la ricerca e il soccorso a Lam-
pedusa operano anche due elicotteri.
N T E R
che può fornire la Ue e Frontex in parti-
colare. «Frontex attua nell’ambito della
legalità e non attua respingimenti», ri-
pete varie volte Michele Cercone, porta-
voce della Malmstrom, liberale svede-
se molto sensibile ai temi del diritto. Fa-
cile intendere che la rottura tra Roma e
Bruxelles sia maturata sui respingimen-
ti con il governo a chiedere dall’Europa
un sostegno a una politica che pur pia-
cendo a molti Stati membri, è comun-
que esterna al mandato di Frontex e an-
che alla sensibilità della Malmstrom.
Che il problema sia questo lo si capi-
sce anche dalle parole di Maroni: «Sen-
za la collaborazione di Tunisia ora è im-
possibile fare respingimenti, anche per
questo è importante la missione a Tuni-
si del ministro degli esteri Frattini». Im-
possibile perché il governo di transizio-
ne, peraltro alquanto seccato dalla pro-
posta italiana di inviare pattuglie in lo-
co per controllare le partenze, non sem-
bra intenzionato a riprendersi i suoi,
una misura che sicuramente rendereb-
be più difficile queste complesse setti-
mane.
E ieri a Tunisi non c’era solo Frattini,
ma anche l’Alto rappresentante per la
politica estera della Ue Catherine
Ashton che si è fatta carico delle preoc-
cupazioni italiane, ma fino a un certo
punto. «La cosa più importante è che
tutto sia fatto rispettando le regole per
la salvezza dei giovani tunisini e dell’Ita-
lia». D’altronde dopo aver salutato con
enfasi la stagione di libertà aperta dalla
Tunisia, la Ashton non può nemmeno,
alla sua prima visita ufficiale, dire che
la libertà dei giovani tunisi finisce in
mezzo al mare.
In sostanza, l’Ue è un po’ latitante
quanto a politica migratoria, e questo
si sapeva da tempo, altra cosa è che,
pur non riuscendo a condannarle pie-
namente, sposi e metta in pratiche le
pratiche leghiste. Con questo panora-
ma non si escludono altre polemiche, a
partire dalla discussione che si terrà al
Parlamento Ue su richiesta del Ppe.
N A Z I
LAMPEDUSA
«Nave speronata
da agenti tunisini:
40 migranti morti»
Gilda Maussier
«I
l flusso di migranti che in
questi giorni sta raggiun-
gendo le coste italiane», è
«un’emergenza che a volte diven-
ta tragedia». L’Ossevatore romano
ieri in prima pagina, riportando la
notizia divulgata da «un sito in lin-
gua araba», riferiva di un barcone
carico di migranti che «è stato spe-
ronato da una motovedetta tunisi-
na al largo di Gabes, causando 29
morti». Secondo Al Jazeera, inve-
ce, gli immigrati partiti su un na-
tante dal porto di Zarzis e «disper-
si in mare, quasi certamente tutti
morti, sarebbero 40». Una giorna-
lista della tv araba avrebbe raccol-
to infatti la testimonianza di due
sopravvissuti al naufragio di un
vecchio barcone motopesca deno-
minato «Oogla», partito con 125
persone a bordo dal porto di Zar-
zis e diretto verso Lampedusa, av-
venuto nella notte tra giovedì e ve-
nerdì «al largo di Gabes», non si
sa se in acque tunisine o interna-
zionali. Raccontano i due soprav-
vissuti, che dopo essere stati soc-
corsi si troverebbero attualmente
nella città di Gabes: «Una motove-
detta tunisina ci ha intimato di fer-
marci, cosa che abbiamo fatto,
ma il comandante della motove-
detta "Hariya 302" ha fatto una
manovra e ci ha speronato, spez-
zando la nostra barca in due. Han-
no perso tempo prima di salvarci
e molti di noi non sono stati ritro-
il manifesto pagina 7
O N A L E
vati, sono morti annegati». Trasfe-
riti, sempre secondo Al Jazeera,
nella caserma di Zarzis, i naufra-
ghi sopravvissuti sarebbero stati
interrogati e poi rilasciati. I due te-
stimoni racconterebbero di aver
pagato l’equivalente di circa mille
euro ciascuno per il viaggio. Nes-
suna conferma ufficiale, invece,
arriva dalla capitaneria di porto di
Lampedusa.
Una tragedia che ricorda terri-
bilmente i 106 migranti albanesi
uccisi nel 1997 nello speronamen-
to della Kater I Rades. Ma dallo
stesso porto di Zarzis, nel sud del-
la Tunisia, quasi al confine con la
Libia, nella notte tra sabato e do-
menica sarebbero partite anche
altre piccole imbarcazioni, due
delle quali naufragate nel tentati-
vo di raggiungere un natante più
grande diretto a Lampedusa. Al-
tre 5 persone sarebbero morte (al-
cune fonti riferiscono dei funerali
tenuti ieri a Zarzis) e altre 17 risul-
terebbero ancora disperse.
Altre due imbarcazioni segnala-
te sulla rotta per Lampedusa do-
menica sera sembrerebbero inve-
ce svanite nel nulla. «In base alla
segnalazione, un barcone si trova-
va molto lontano dalle nostre co-
ste ed è anche possibile che sia
stato riportato indietro da qual-
che motovedetta tunisina», ha af-
fermato il comandante della Capi-
taneria di Porto dell'isola, Anto-
nio Morana, che ha annunciato il
pattugliamento dell’«area di no-
stra competenza». Le condizioni
atmosferiche in peggioramento
potrebbero rallentare il flusso,
spiega Morana, ma a Lampedusa
la situazione è decisamente criti-
ca. Giunta ieri sul luogo, Laura
Boldrini, la portavoce dell’Unhcr,
l’Alto commissariato Onu per i ri-
fugiati, ha stimato in «4.500 i tuni-
sini arrivati a Lampedusa dal 10
febbraio ad oggi, tutti giovani dai
18 ai 30 anni, quasi tutti uomini;
non tutti rifugiati politici». Boldri-
ni ha auspicato che i trasferimenti
verso i Cara (Centri di accoglienza
richiedenti asilo) avvengano al
più presto. Ieri in 225 hanno la-
sciato l’isola e forse altri 400 lo fa-
ranno oggi, trasferiti via nave o
con ponti aerei. Ma «ci sono anco-
ra più di 2.000 immigrati nel Cen-
tro di accoglienza di Lampedusa
che ha una capienza massima di
850 posti», riaperto due giorni fa
sotto il controllo del prefetto di Pa-
lermo, Giuseppe Caruso, nomina-
to commissario, secondo quanto
riferisce Cono Gallipò, presidente
della Cooperativa che gestisce il
Centro. «Per scelta delle forze del-
l’ordine, i cancelli del Centro di ac-
coglienza sono aperti e i migranti
possono muoversi liberamente -
spiega Gallipò - d’altronde questi
giovani si stanno comportando
molto bene, con loro non ho avu-
to alcun problema di gestione co-
me è accaduto invece in altre si-
tuazioni». Gallipò riferisce di 35
donne, bambini e nuclei famiglia-
ri («gli unici tra migliaia di uomi-
ni») trasferiti in un albergo del-
l’isola. I minori invece sarebbero
circa 200, secondo i calcoli di Sa-
ve the children, l’organizzazione
umanitaria che insieme all’Oim e
all’Unhcr affianca gli operatori
del Centro e le forze dell’ordine
nell’accoglienza. «Mi dicono -
conclude Gallipò - che sono arri-
vati i rinforzi per polizia e carabi-
nieri e che sull’isola sarebbe arri-
vata oggi (ieri, ndr) anche la Prote-
zione civile, ma io non li ho visti».
pagina 8 il manifesto
L’ONDA CHE AVANZA
I militari, nel comunicato n.5, annunciano lo scioglimento del
parlamento e la sospensione della costituzione in vista di elezioni
democratiche di qui a 6 mesi. Ma ammoniscono i lavoratori a
smetterla con le proteste. Intanto imperversa il toto-Mubarak:
negli Emirati, a Abu Dhabi, in Germania, addirittura «in coma»?
UN MOMENTO DELLA MANIFESTAZIONE DI IERI A TEHRAN/FOTO AP
IRAN · Il «contagio» egiziano: proteste e scontri
«Ora tocca a Khamenei»,
migliaia in piazza a Tehran
Marina Forti
L
e autorità iraniane avevano ten-
tato in tutti i modi di evitare un
«contagio» egiziano a Tehran. In-
vano: né gli arresti dei giorni scorsi né
circa diecimila agenti di polizia dispie-
gati in città hanno impedito che miglia-
ia di persone riempissero ieri il centro
della capitale iraniana, rispondendo a
un appello dell’opposizione a manife-
stare in solidarietà alla rivolta del Cai-
ro. La folla si è scontrata con la polizia,
che ha usato gas lacrimogeni e manga-
nelli; decine gli arresti.
Le testimonianze raccolte da agen-
zie di stampa e tv internazionali, o dif-
fuse attraverso twitter e internet,parla-
no di migliaia di persone che hanno
riempito viale Enghelab, che prosegue
in viale Azadi, l’arteria che taglia la cit-
tà da est a ovest. Andavano verso la
piazza Azadi (libertà), che dalla rivolu-
zione in poi è il tradizionale luogo di
ogni manifestazione: ma non ci sono
arrivati, ieri la piazza era piena di mi-
gliaia di agenti, mentre altri agenti pat-
tugliavano la città in squadre su moto-
cicletta. Scontri sono scoppiati in diver-
si punti: uno dei più caldi sembra sia
stata la centralissima piazza Imam
Khomeini, su cui convergono altri viali
pure pieni di manifestanti. Scontri so-
no avvenuti anche a Isfahan, terza cit-
tà iraniana, e manifestazioni a Shiraz,
Mashad e Kermanshah.
Lo slogan ricorrente, riferiscono sia
la Bbc che il canale arabo al Jazeera,
era «morte ai dittatori». Altri riferisco-
no lo slogan «Mubarak, Ben Ali, ora
tocca a Sayyed Ali», riferimento ai de-
posti presidenti di Egitto e Tunisia - e
alla Guida suprema dell’Iran, l’ayatol-
lah Ali Khamenei. Nei primi giorni di
febbraio proprio Khamenei aveva com-
mentato la rivolta in Egitto come «ri-
sveglio islamico». I leader dell’opposi-
zione, gli ex candidati presidenziali
Mir Hossein Musavi e Mehdi Karrubi,
hanno allora chiesto l’autorizzazione a
manifestare lunedì 14 febbraio in soli-
darietà alla lotta degli egiziani. La ri-
sposta è stata non solo il divieto ma
un’ondata di arresti preventivi (decine
di intellettuali e attivisti, tra cui i più
stretti collaboratori di Musavi) e dichia-
razioni minacciose contro i tentativi di
creare una «crisi di sicurezza».
La lettura degli eventi in Egitto è co-
sì diventata parte della battaglia politi-
ca a Tehran: il regime paragona la rivol-
ta egiziana a una nuova «rivoluzione
islamica» come quella del 1979 in Iran,
l’opposizione risponde che assomiglia
piuttosto alle proteste seguite alle ele-
zioni presidenziali del giugno 2009.
Il timore del regime iraniano si capi-
sce benissimo: non vuole rischiare che
la rivolta di piazza Tahrir al Cairo riac-
cenda un movimento di opposizione
in Iran, da oltre un anno limitato a ge-
sti di resistenza sotterranei ma non
spento. E quella di ieri è in effetti la pri-
ma dimostrazione di piazza dell’oppo-
sizione di opposizione dopo quella del
27 dicembre 2009, quando otto perso-
ne furono uccise.
Quanto numerose fossero le manife-
stazioni di ieri è difficile dire. ma sul
web ieri sono anche circolati filmati
probabilmente del 2009 - sulla pagine
Facebook di Musavi si leggeva proprio
ieri un appello a diffidare della «disin-
formazione». I telefonini erano senza
copertura ieri nel centro di Tehran, le
trasmissioni delle tv satellitari disturba-
te e così anche internet.
E’ certo che Mir Hossein Musavi ieri
era agli arresti domiciliari, come pure
la moglie Zahrah Rahnavard: nel po-
meriggio hanno cercato invano di usci-
re e unirsi ai manifestanti. Bloccato
nella sua abitazione anche Karrubi.
Notizie diffuse via Twitter dicono che
le università di Tehran avevano i can-
celli chiusi, probabilmente per evitare
concentramenti di studenti. Un pro-
duttore della Bbc che si trovava per
strada parla di «caos totale». L’emitten-
te britannica riferisce dell’insolito ge-
sto di un uomo che ieri mattina ha sca-
lato una gru a Tehran, e ha appeso un
grande cartello che invitava a manife-
stare - è stato poi arrestato.
Chissà cosa potrebbe testimoniare
Abdullah Gul, il presidente della Tur-
chia che ieri era in visita a Tehran: nel
discorso pronunciato accanto all’ospi-
te iraniano, Mahmoud Ahmadi Nejad,
ha detto che i governi del Medio Orien-
te devono ascoltare le rivendicazioni
delle proprie nazioni, o altrimenti «i
popoli stessi agiranno per ottenere ciò
che vogliono». Parlava dell’Egitto, ov-
viamente, non dell’Iran.
EUROFIGHTER
Governi europei in India
per vendere aerei caccia
Sponsorizzare le vendite dell’aereo militare Euro-
fighter sui mercati stranieri. E’ questo il senso
dell’incontro avvenuto nei giorni scorsi a Roma
fra i sottosegretari alla difesa di Italia, Regno
Unito, Spagna e Germania, cioè dei paesi cui
appartengono le aziende del consorzio Eurofi-
ghter, produttore dell’omonimo velivolo compo-
sto da Alenia (Finmeccanica), dall’inglese Bae
System e da Eads Germania e Spagna. «La prio-
rità – ha affermato il rappresentante del governo
di Londra, Luff – è commercializzare l’Eurofighter
su altri mercati». Anche il rappresentante italia-
no Crosetto ha ribadito che «è necessario soste-
nere in maniera comune ogni attività tesa a raf-
forzare la presenza del velivolo sul mercato mon-
diale». Il rischio è che i tagli, peraltro modesti,
previsti dai paesi partner sulle spese per la dife-
INTERNAZIONALE
BAHREIN
Nel giorno della collera,
scontri con la polizia
Giornata «della collera», ieri, anche in
Bahrein, sull’onda della rivolta che ha por-
tato alla caduta dei regimi in Tunisia e in
Egitto. In tre località del paese, sono scop-
piati disordini tra la popolazione e la poli-
zia, che ha fatto uso di gas lacrimogeni e
ha sparato pallottole di gomma, causando
il ferimento di almeno 14 dimostranti.
«Chiediamo solo riforme, il diritto alla par-
tecipazione politica, il rispetto dei diritti
umani e la fine delle discriminazioni siste-
matiche contro gli sciiti», ha detto Nabeel
Rajab, tra i leader del Centro del Bahrein
per i diritti umani, alla Tv al-Jazeera. La
situazione politica nel piccolo stato del
Golfo è tra le più instabili della regione. La
maggioranza sciita della popolazione de-
nuncia da tempo discriminazioni da parte
della dinastia sunnita al potere. Per conte-
nere le proteste, il governo ha annunciato
maggiore libertà di informazione e un versa-
mento una tantum di mille dinari, circa
duemila euro, a famiglia.
Aspettando
il nuovo Egitto
Michele Giorgio
INVIATO AL CAIRO
M
ubarak ha lasciato l’Egitto ed è negli
Emirati arabi, no è passato per Abu
Dhabi ma è ripartito per la Germania.
I media internazionali ieri facevano a gara
nel riferire indiscrezioni sulla destinazione del
raìs costretto venerdì scorso a dare le dimissio-
ni dopo trent’anni di potere e a raggiungere la
sua residenza di Sharm el Sheikh su pressione
dei vertici delle forze armate, di fronte alle ma-
nifestazioni di protesta oceaniche contro il regi-
me. Per il tedesco Stern, il presidente deposto
si troverebbe negli Emirati arabi. Il Washington
Post, invece, ipotizzava che dopo lo scalo ad
Abu Dhabi, Mubarak abbia raggiunto la Germa-
nia. I media egiziani invece apparivano più inte-
ressati alle precarie condizioni di salute del
raìs, dato addirittura in coma dal quotidiano Al
Masry al Youm, e ai retroscena delle dimissioni
escluse giovedì e presentate venerdì dal presi-
dente, nonchè al ruolo deleterio svolto dal fi-
glio Gamal che sarebbe l’autore degli scellerati
sa si ripercuotano sull’impesa: l’Italia ad esem-
pio ha tagliato l’ordine di 25 Eurofighter, con
risparmi per due miliardi di euro. In ballo c’è
una maxicommessa indiana. New Delhi potreb-
be comprarne 126 esemplari, per un valore di
11 miliardi di dollari, ma la concorrenza è ag-
guerrita. Alla gara indiana partecipano anche
l’americano F18, il francese Rafale, lo svedese
Gripen e il russo Mig 35. Giorni fa l’intero consi-
glio di amministrazione di Eurofighter si è riunito
nella capitale indiana, per sostenere la propria
posizione. Molti leader sono giunti in India per
sostenere le industrie nazionali. Il presidente
degli Stati uniti Barack Obama ha firmato con-
tratti di armi del valore di alcuni miliardi di dolla-
ri. Dopo di lui sono arrivati il presidente france-
se, il ministro della difesa inglese e il premier
russo. L’India è fra i principali acquirenti mondia-
li di armi - anche se dovrebbe avere altre priori-
tà, visto la grande povertà interna: invece ha
l’atomica e contrariamente all’Iran non è sottopo-
sto a sanzioni, è in stato di tensione con il Paki-
stan e secondo Amnesty International non brilla
nel rispetto dei diritti umani. Luciano Bertozzi
discorsi letti dall’ex presidente in tv durante le
proteste popolari. E’ passata subito in secondo
piano la «dichiarazione costituzionale» con la
quale domenica il Consiglio militare supremo
ha delineato la road-map della «transizione»,
che dovrebbe durare sei mesi e culminerà in
elezioni presidenziali e politiche. Sono stati an-
nunciati inoltre lo scioglimento del parlamento
e la sospensione della costituzione che sarà
emendata da un’apposita commissione. E i ge-
nerali egiziani si sono impegnati di nuovo «ad
applicare tutti i trattati e i patti internazionali di
cui l’Egitto fa parte», rassicurando Israele e Sta-
ti uniti. In ogni caso Tel Aviv non ha mancato
di far conoscere subito il suo «punto di vista».
L’ ex vice capo di stato maggiore e analista mili-
tare israeliano Uzi Dayan è stato netto nell’av-
vertire che tentativi dell’ Egitto di modificare il
trattato di pace con Israele potrebbero costitui-
re un potenziale casus belli.
Per i comandi militari i protagonisti della «ri-
voluzione del 25 gennaio» hanno già ottenuto
molto – a cominciare dall’uscita di scena di Mu-
barak – e in seguito vedranno soddisfatta la lo-
ro aspirazione ad un sistema politico più demo-
cratico e libero. A patto però che nel paese tor-
nino la «stabilità» e la pace sociale, altrimenti le
conseguenze saranno serie. L’ammonimento è
giunto ieri con il «comunicato numero 5»: i ver-
tici militari hanno messo in guardia dalle riper-
cussioni e dagli «effetti nefasti» degli scioperi e
dei sit-in che si susseguono di lavoratori che
chiedono aumenti salariali e migliori condizio-
ni di vita. I generali affermano che le agitazioni
in corso mettono a rischio la sicurezza del pae-
se e favoriscono un clima nel quale «le menti re-
sponsabili» possono commettere «atti illegitti-
mi» nel momento in cui la situazione «esige
l’unificazione degli sforzi per portare la patria
alla pace». L’obiettivo, ribadiscono, è di assicu-
rare un «clima favorevole» al passaggio dell’am-
ministrazione alle autorità civili ma, tra le righe
dell’ultimo comunicato, lasciano intendere
che se i lavoratori non ritorneranno alle loro oc-
cupazioni, la transizione verso la democrazia
verrebbe congelata.
Negli ultimi giorni i movimenti di rivendica-
zione salariale hanno assunto proporzioni ecce-
zionali. Ieri ai piedi delle piramidi hanno prote-
stato i lavoratori del settore turistico egiziano,
quelli che hanno risentito di più della crisi poli-
MARTEDÌ 15 FEBBRAIO 2011
tica (il turismo rappresenta il 6% del Pil egizia-
no, 13 miliardi di dollari, 15 milioni di turisti
nel 2010). Ma in piazza Tahrir al Cairo, dove la
polizia militare ieri mattina ha sgomberato sen-
za troppi complimenti gli ultimi presidi della ri-
volta, hanno sfilato centinaia di dipendenti del
ministero dello sport e poi un migliaio di agenti
di polizia in sciopero. Sono in agitazione anche
una parte dei dipendenti dell’aeroporto del Cai-
ro e centinaia di impiegati del Dipartimento
delle antichità. Un clima che i militari potrebbe-
ro tollerare ancora per poco. «I vertici delle for-
ze armate vogliono il ritorno alla calma, a richie-
derlo sono i settori trainanti dell’economia, co-
me il turismo e il capitale finanziario. La gran-
de imprenditoria ha subito abbandonato Mu-
barak e appoggia l’esercito, in cambio però vuo-
le garanzie di stabilità», ha detto al manifesto
l’analista Nabil Abdul Fattah, che prevede nei
prossimi giorni una diminuzione del livello del-
la protesta o, in caso contrario, i comandi mili-
tari potrebbero usare il pugno di ferro. «Sono
convinto che attraverso i media i militari rivol-
geranno più di un invito ai lavoratori a rinuncia-
re alle loro rivendicazioni. Se non otterranno ri-
sultati concreti non escludo l’uso della forza».
L’inesperienza è uno dei problemi più seri
dei giovani protagonisti della rivolta che non
sembrano avere una piena consapevolezza dei
rischi che comporta il controllo militare del pa-
ese. Ciò è apparso evidente ieri quando una fi-
gura di spicco della «rivoluzione del 25 genna-
io», il blogger e manager di Google per il Medio
Oriente Wael Ghonim, ha dichiarato con enfasi
di «essere soddisfatto» del modo in cui si è svol-
to l’incontro che ha avuto con alcuni rappre-
sentanti del Consiglio militare supremo. «La
lentezza nelle prese di decisione è nella natura
dell’apparato militare – ha detto Ghonim - che
però garantisce di prendere rapidamente quel-
le che avranno effetti positivi». Il blogger, evi-
dentemente poco interessato alla condizione
di milioni di lavoratori portati alla fame dalle
politiche economiche del regime di Mubarak,
ha affermato «la necessità del ritorno dei fun-
zionari al loro lavoro e della ripresa della Borsa,
per far sì che i turisti tornino nel paese». Poco
prima il ministro delle finanze Samir Radwan
aveva rassicurato gli imprenditori sulla conti-
nuità della politica economica. Il nuovo Egitto,
per ora, assomiglia parecchio a quello vecchio.
MARTEDÌ 15 FEBBRAIO 2011 il manifesto pagina 9

INTERNAZIONALE

LAVORATORI DEL TURISMO PROTESTANO DAVANTI YEMEN mento davanti all’Università di Sanaa. Migliaia di
ALLA PIRAMIDE DI GIZA, IERI AL CAIRO /FOTO AP persone, tra cui anche avvocati e studenti, hanno

1
IRAQ A Baghdad, un uomo ha
tentato di darsi fuoco durante
una protesta popolare contro la
corruzione, la disoccupazione e
il carovita. In causa, anche gli
alti salari dei parlamentari
La protesta infiamma il paese
«Dopo Mubarak, Ali». Con questo striscione, che as-
socia il destino del presidente Abdullah Saleh (in ca-
rica da oltre 33 anni) a quello del suo omologo egi-
ziano Hosni Mubarak (obbligato a dimettersi dopo
trent’anni di governo), i manifestanti sono scesi in
piazza nello Yemen per chiedere le dimissioni di Sa-
leh e le riforme politiche. «Il popolo vuole la caduta
del regime», hanno scandito riprendendo il principa-
le slogan gridato in Egitto. Le manifestazioni, che
durano da alcuni giorni, sono state indette dagli stu-
denti e da organizzazioni della società civile.
Nella capitale, i dimostranti si sono dati appunta-
provato ad entrare in piazza Tahrir, scontrandosi
con circa duemila paramilitari filogovernativi che
hanno impedito loro l'accesso e caricato. Ne sono
seguiti scontri. Il bilancio è di 165 arresti e 17 feriti.
Anche a Taiz, nel sud del paese, si sono registrati
scontri, in particolare nella piazza principale della
città.
Ieri, il presidente Saleh ha annunciato che, per far
fronte alle proteste in corso, rinvierà la visita in pro-
gramma negli Stati uniti per fine mese. Secondo
l'agenzia di stampa Saba, il rinvio del viaggio è «do-
vuto agli ultimi sviluppi nella regione». Domenica,
l’opposizione ha accettato di negoziare con il gover-
no yemenita.

tuare un cambiamento che, nella

sostanza, è solo un rimpasto di go- ALGERIA · Sabato prossimo l’opposizione sarà di nuovo in piazza
verno. Pesano anche le elezioni le-
gislative e presidenziali che - do-
po vari rinvii - sono state appena
riprogrammate in Cisgiordania
per settembre.
Per strada fra i giovani
aspettando l’esplosione
Fonti dell’Anp affermano che il
passo fatto da Abu Mazen avreb-
be lo scopo anche di preparare il
terreno ad una possibile dichiara-
zione unilaterale di indipendenza
- se possibile di fronte all’Onu - in Giuliana Sgrena ciando sassi. Così sono finiti anche
mancanza d’un accordo con Israe- ALGERI loro al commissariato e poi si sono la-
le nel caso in cui gli «sforzi» Usa mentati di non essere stati aiutati dai

che si limita ad amministrare (gra-
zie a finanziamenti dall’estero)
un 40% scarso della Cisgiordania
(il rimanente 60% è sotto il con-
trollo pieno di Israele) e a contri-
buire alla sicurezza dello Stato
ebraico con i suoi servizi di sicu-
rezza lanciati a caccia di attivisti e
simpatizzanti di Hamas ma che è
del tutto impotente quando si
tratta di procedere alla realizza-
zione dell’indipendenza. La com-
pagine governativa nascente do-
vrebbe avere un’impronta più po-
litica ed includere diversi espo-
nenti di Fatah, il movimento poli-
PALESTINA tico guidato da Abu Mazen, rima-
sto fuori dall’esecutivo negli ulti-
Abu Mazen, mi tre anni e mezzo.
Fayyad, un indipendente con
rimpasto un passato di funzionario della
Banca Mondiale, molto gradito da
di governo Washington e dai governi euro-
pei, nel 2007, dopo la presa del po-
tere di Hamas a Gaza, formò un
Mi. Gio. governo di emergenza con mini-
stri «tecnici» rimasto sostanzial-
per un rilancio del negoziato bila-
terale dovessero restare lettera
morta. Un atto dovuto dopo le ac-
cuse di cedimento totale di fronte
a Israele rilanciate dalla recente
diffusione sulla televisione araba
Al Jazeera di estratti di documenti
diplomatici riservati (i cosiddetti
«Palestine Papers») che rivelano le
concessioni senza precedenti fat-
te dalla leadership dell’Anp duran-
te i negoziati con il passato gover-
no israeliano su temi centrali co-
me Gerusalemme, il diritto al ritor-
no per i profughi del 1948 e la «col-
laborazione di sicurezza» con le
forze di occupazione israeliane. Ri-
velazioni che hanno portato all’of-
ferta di dimissioni da parte del ca-
po negoziatore dell’Anp Saeb
Erekat.
Hamas respinge nuove elezioni
politiche e presidenziali in man-
canza di un accordo di «riconcilia-
zione nazionale» e di una riunifica-
zione tra Cisgiordania e Gaza. Il
movimento islamico ha irrigidito
il suo rifiuto dopo l’uscita di scena
del presidente egiziano Hosni Mu-
barak che lascia intravedere ai
suoi dirigenti un possibile muta-
mento di politica da parte delle au-
torità militari del Cairo verso la
questione di Gaza. L’Egitto di Mu-
barak ha contribuito in modo de-
terminate all’assedio della Striscia
attuato da Israele e all’isolamento
di Hamas. È assai improbabile pe-
rò che i generali egiziani entrino
in rotta di collisione con Israele.
L’
opposizione algerina non ab-
bandonerà la piazza Primo
maggio, la sua «piccola
Tahrir».
In attesa di sabato prossimo, quan-
do l’opposizione scenderà nuova-
mente in piazza, Algeri sta preparan-
do la festa del Mouloud, oggi si cele-
bra la nascita del profeta. Ovunque
scoppiano petardi, il governo non ha
posto nessuna restrizione alla loro
vendita. Sono soprattutto i giovani a
fare incursioni per le strade con i lo-
ro scoppi, che mi fanno trasalire. Ma
non rinuncio a una passeggiata, per
vedere le novità di Algeri.
Davanti al cinema Algeria, sulla Di-
douche Mourad, trovo un gruppo di
ragazzi, 16-17 anni, c’è anche una ra-
gazza con loro. Vorrei fotografarli
ma temo reazioni aggressive, allora
mi avvicino. «Aspettate l’apertura
del cinema?» azzardo. «No, il film
non ci interessa, veniamo qui per
danzare». Dentro il cinema? «No, qui
davanti». Perché? «Ci divertiamo».
Alcuni di loro ascoltano musica
con l’ipod. Ma che musica vi piace?
«Rap». Stai ascoltando musica algeri-
na? Mi rivolgo a quello che ha gli auri-
colari e un berretto con copriorec-
chie in testa. «No, francese», mi dice
il nome del gruppo ma non lo cono-
sco.
In questi giorni le scuole sono
chiuse per il Mouloud. Ma voi anda-
te a scuola? Alcuni rispondono di sì,
uno dice di no, da quattro anni. Per-
ché? «Non mi interessa». «È stato but-
tato fuori, dicono gli altri». E voi?
MANIFESTANTI IERI NELLA CITTA’ DI ANNABA/AP
«Noi andiamo a scuola», rispondo-
no, ma non sembrano molto interes-
sati allo studio. E al lavoro pensate?
«No, noi vogliamo divertirci, non ci
interessa lavorare». Ma per divertirsi
occorrono soldi.. «Un po’ li prendia-
mo in casa…» dicono e uno aggiun-
ge «altrimenti li rubo». Dopo aver
scattato qualche foto alle quali non
si sottraggono - solo la ragazza si gira
-, mi allontano chiedendomi perché
sono così sorpresa da questa scoper-
ta.
Il collegamento con i ragazzi che
sabato erano alla manifestazione per
sostenere Bouteflika contro i manife-
stanti è inevitabile. Erano proprio ra-
gazzini come questi, giovani con ca-
squette e scarpe da tennis. Sabato,
prima quei ragazzi erano abbarbicati
sulle pensiline delle fermate degli au-
tobus, ma poi erano scesi per scon-
trarsi con la folla dei manifestanti.
Ad un certo punto si erano trovati da-
vanti a un gruppo di donne. Lo scon-
tro di slogan si è fatto aggressivo, fin-
ché una militante ha fatto loro un ge-
manifestanti.
Si potrebbe pensare a una richie-
sta eccessiva visto il loro ruolo, ma
gli organizzatori della manifestazio-
ne hanno discusso a lungo facendo
autocritica per aver abbandonato
dei giovani nelle mani delle forze del-
l’ordine.
Sarà forse la preoccupazione di re-
cuperare il rapporto con i giovani, au-
spicato nella riunione del Coordina-
mento nazionale per il cambiamen-
to e la democrazia (Cncd) di domeni-
ca, a suscitare tanta attenzione. Biso-
gna mantenere la mobilitazione, l’ha
deciso il Cncd.
Alla riunione c’erano tutti: rappre-
sentanti di partiti, di sindacati auto-
nomi, associazioni (di donne, di vitti-
me del terrorismo, di scomparsi), di
comitati della «cittadinanza», sorta
di comitati di quartiere o di villaggio,
e blogger. Una testa un voto.
Un’esperienza importante nella poli-
tica algerina.
I presenti alla riunione, dopo una
valutazione positiva della manifesta-
zione, hanno sottolineato la carenza
di organizzazione, per dare indicazio-
ne ai manifestanti e occuparsi delle
centinaia di manifestanti trascinati
in commissariato.
Il prossimo sabato occorrerà ripa-
rare a queste mancanze. E soprattut-
to occorre una sensibilizzazione del-
la popolazione, per questo il Cncd
ha deciso di creare una commissio-
ne che si occupi dell’informazione
capillare nei quartieri, porta a porta.
Saranno anche creati comitati di co-
ordinamento a livello regionale per
organizzare il movimento a livello lo-
cale.

I KOSSOVO · Solo 4 monasteri protetti dalla Kfor

l presidente dell’Autorità na-
zionale palestinese (Anp) Abu
Mazen (nella foto) ieri ha inne-
scato artificialmente una crisi di
governo, fingendo di accogliere le
istanze di cambiamento prove-
nienti dall’Egitto, e ha subito riaffi-
dato al premier uscente Salam
Fayyad l’incarico di formare un
nuovo governo. L’obiettivo è dare
un «segnale di novità» ai palestine-
si della Cisgiordania che pure, si-
no ad oggi, non hanno messo sot-
to pressione Abu Mazen. I motivi
di malcontento però non manca-
no tra la gente, stanca di un’Anp
mente inalterato sino a ieri. Alla fi-
ne dello scorso anno Fatah ha
messo con le spalle al muro Abu
Mazen, responsabile di aver tenu-
to il movimento fuori dall’esecuti-
vo nel momento in cui avrebbe
dovuto intensificare l’impegno
per recuperare la credibilità per-
duta nei Territori occupati a van-
taggio di Hamas. Il presidente ha
continuato a guadagnare tempo,
per non inquietare Usa e Ue spon-
sor di Fayyad, ma ora, anche di
fronte al vento di cambiamento
che viene dall’Egitto e dalla Tuni-
sia, non ha potuto far altro che at-
sto toccandosi il naso, era usato du-
rante le rivolte in Kabilya per rivendi-
care la dignità, e loro in risposta han-
A partire dal primo marzo prossimo la Kfor, la forza della Nato in Kosovo, sarà respon- no agitato le banconote ricevute per
sabile della protezione di soli quattro monasteri serbo-ortodossi. Lo ha annunciato il manifestare a favore del presidente e
comandante della Kfor, il generale tedesco Erhard Buehler, citato dall’agenzia serba aggiungendo che così si fanno la dro-
Tanjug. Buehler ha precisato che ciò avverrà in concomitanza con la riduzione a cin- ga gratis.
que mila del numero dei militari della Kfor, previsto per l'inizio di quello stesso mese. Poi nella loro sfida estrema hanno
I quattro monasteri della cui protezione e sicurezza sarà responsabile la Kfor sono cominciato anche a confondere gli
quelli di Visoki Decani, di Sant'Arcangelo, di Devic e del Patriarcato di Pec. Negli ulti- slogan, assumendo quelli dei manife-
mi mesi è cominciato in Kosovo il trasferimento dalla Kfor alla polizia kosovara delle stanti. Sono proprio loro che hanno
funzioni di protezione e controllo di monasteri e altri edifici di interesse serbo. La Na- continuato a presidiare la piazza an-
to, valutando che la situazione sul terreno è migliorata, ha deciso una graduale ridu- che quando gli altri se ne sono anda-
zione delle sue truppe in Kosovo, che dalle oltre dieci mila unità della fine del 2010 ti e di fronte ai poliziotti, che fino ad
passeranno a cinque mila a partire dal primo marzo. Ma in 11 anni di presenza Nato allora li avevano protetti ma poi vole-
150 monasteri ortodossi sono stati rasi al suolo dai kosovaro-albanesi. vano cacciarli, si sono ribellati lan-
In alcuni casi, come a Orano, già
esiste. Altre proposte come quella di
uno sciopero generale devono inve-
ce essere approfondite e discusse
con i sindacati. Anche se l’Algeria è
già in ebollizione e molti settori sono
in sciopero, come gli studenti delle
università e delle scuole superiori, e
il settore sanitario. Mentre ad Anna-
ba migliaia di giovani disoccupati
hanno preso d’assalto la sede del co-
mune.
«L’Algeria non è la Tunisia, l’Alge-
ria non è l’Egitto» dice il ministro de-
gli esteri algerino, Mourad Medelci,
ma l’esplosione sembra inevitabile.
pagina 10 il manifesto MARTEDÌ 15 FEBBRAIO 2011

LETTERE E COMMENTI

PD-AFGHANISTAN 13 FEBBRAIO
A PISA BAMBINI FEMMINISMO,
A SCUOLA DI «PACE» IL NUOVO
IN CASERMA CHE RIEMERGE
ECCO COME POTETE PARTECIPARE ALLA NOSTRA CAMPAGNA DI SOTTOSCRIZIONE :
Manlio Dinucci on line, versamenti con carta di credito sul sito www.ilmanifesto.it, ed è il metodo più veloce ed efficace. Telefonicamente, Valentino Parlato

A Q
sempre con carta di credito, allo 06-68.719.330, o via fax allo 06-68.719.689.
lla manifestazione «Se non ora uella di domenica 13
quando?», alla quale hanno par-
Potete telefonare anche per segnalare, suggerire e organizzare iniziative di sostegno. Con bonifico bancario presso la banca febbraio 2011 divente-
tecipato a Pisa migliaia di perso- sella intestato a: il manifesto Coop. Ed. a r.l. IBAN IT18 U 03268 03200 052879687660. rà, a mio parere, una
ne soprattutto donne, i gruppi locali di Con conto corrente postale numero 708016 intestato a: il manifesto Coop. Ed. ar.l., via Bargoni 8 - 00153 Roma. data storica. Mai, nei quasi
Jaegerstatter ed Emergency hanno deci- 150 anni di Italia unita, c’è sta-
so fosse ora di sollevare, in un volanti- ta una manifestazione di don-
no, la questione della «Giornata della ne, nazionale e di così grande
Solidarietà» promossa anche quest’an- portata. Più di un milione di
no dal Comune. Che cosa sia lo spiega donne, giovani e anziane e di
la stessa amministrazione comunale:
bambine e bambini delle scuole dell’in-
fanzia, primarie e medie vengono con-
Dakar chiama, l’Europa risponderà? diversi ceti sociali. È conse-
guente affermare che un nuo-
vo soggetto, un nuovo protago-
dotti dagli insegnanti nella caserma del- nista è entrato nella politica

la Brigata Folgore, dopo essere stati
«coinvolti in un progetto della durata di
due mesi, durante i quali è possibile far
conoscere le molte problematiche con-
nesse alle missioni umanitarie e di pace
nelle aree di guerra». Si tratta di una
«grande lezione per tutti i bambini:
quella sui valori e sui diritti umani», cul-
minata lo scorso 28 aprile, alla caserma
della Folgore, in una «una giornata gio-
iosa dedicata ai bambini e alla condizio-
ne dei bambini nelle aree di guerra»,
presieduta dal sindaco Marco Filippe-
schi (Pd).
Quest’anno la lezione sulle «missioni
umanitarie di pace» sarà più significati-
va: la bandiera di guerra del 186esimo
Reggimento paracadustisti Folgore è
D
ici Forum sociale mondiale e il tuo amico,
più o meno tuo coetaneo e di sinistra, alza
un sopracciglio. Come per dire: «Eeeeh, or-
mai…». Se, invece, ha tra i venti e i venticinque, pro-
babilmente non sa nemmeno come, dove e perché
tutto questo è cominciato. Gli ultimi erano troppo
uguali a se stessi, troppo organizzati, troppo «politi-
ci» (o troppo poco), e poi ai media (italiani) non glie-
ne frega niente. Quello che si è appena concluso a
Dakar, Senegal, giusto nel decimo anno dopo il pri-
mo a Porto Alegre, poi, è stato troppo mal organizza-
to, un po’ ripetitivo e molto dispersivo, anche grazie
al fatto che gli organizzatori avevano contato su 160
aule e ne hanno avute la metà, visto che il rettore fa-
vorevole al Fsm è stato rimosso dal presidente-libe-
rista-nordcoreano Wade. Al punto che Immanuel
Wallerstein, per ascoltare il quale a Porto Alegre
c’erano sale da mille posti, ha parlato nel retro di un
Anna Pizzo, Pierluigi Sullo Parrebbe che Dakar abbia favorito un altro miraco- italiana. E di questo nuovo
lo: centinaia di organizzazioni di contadini, di reti di soggetto occorre studiare i
cendo in rima, e rivolgendosi ai «peuples fatigués», donne, di comunità, hanno deciso di ignorare fron- pensieri, il malessere e gli
che loro sono «très malades», e che vorrebbero gua- tiere nazionali che i colonialisti hanno tracciato con obiettivi emergenti. È un pas-
rire liberandosi del loro presidente, poi cantano due il righello. Ed è successo anche grazie ai ciclisti del- so avanti del femminismo che
canzoni contro il debito e nel nome di Thomas l’Uisp. Che, oltre tutto, si sono tolti lo sfizio di dare non è nato ieri, ma che solo da
Sankara e Patrice Lumumba, assassinati dai colonia- uno schiaffo morale ai fracassoni motorizzati della poco ha avuto una presenza
listi. Tutti ballano e battono le mani. Poi parla un tu- Parigi-Dakar. di massa sulla scena politica
nisino. Dalla platea si sente un grido, una donna Saletta come al solito piccola e piena di sabbia italiana.
scende di corsa verso il podio, parla con l’oratore (appena fuori dal centro, i marciapiede di Dakar so- È importante e certo, ma ri-
che poi urla alla gente: «Nous avons foutu Muba- no fatti di sabbia finissima, sembra sempre di esse- durre questa giornata solo al-
rak». Ovazione. Non era vero, sarebbe accaduto il re in spiaggia). Riunione degli «operatori della co- l’antiberlusconismo sarebbe –
giorno dopo. Ma che importa? Ai ragazzi francesi e municazione» o meglio dei media comunitari. Si ap- sempre a mio parere – ridutti-
a quelli senegalesi, agli italiani, loro sì un po’ «fati- prova una dichiarazione in cui media piccoli, coc- vo. Tanto più che Berlusconi
gués», agli arabi, il tunisino si è rivolto dicendo ciuti e indipendenti come ragazzi scappati di casa, accecato com’è non sarà asso-
«nous», noi. La folla cerca un modo di esprimersi, persone che parlano dentro radio comunitarie, im- lutamente in grado di tenerne
uno grida «el pueblo unido» e tutti si associano, un pugnano videocamere, trafficano su internet, metto- conto. Dirà, come sta dicen-
boato: «Jamas sera vencido». Un modo vecchio di di- no in rete mezzi diversi (come la brasiliana Ciran- do, che si tratta dell’ennesimo

già stata portata lo scorso 7 febbraio in
Afghanistan e i primi reparti sono già
impegnati in combattimenti nell’area
di Farah, dove gli alpini, che i parà della
Folgore vanno a sostituire, hanno già in-
flitto «un buon numero di perdite agli
aggressori». Il grosso della Folgore arri-
verà in Afghanistan in primavera per af-
frontare quella che viene preannuncia-
ta come una delle battaglie più sangui-
nose. Così la «Giornata della Solidarie-
tà», il prossimo 28 aprile, sarà ancora
più «gioiosa».
A parte la legittima curiosità di sape-
re come gli esperti della Folgore spiega-
no ai bambini della scuola dell’infanzia
le «molte problematiche connesse alle
missioni umanitarie e di pace nelle aree
di guerra», nel volantino di Jaegerstatter
ed Emergency si pongono alcune sem-
plici domande al Comune e alle scuole.
Siete sicuri che un luogo in cui si adde-
strano le persone all’uso delle armi sia
un posto adatto ai bambini? In Afghani-
stan, una pattuglia italiana ha sparato
contro una macchina su cui viaggiava-
no solo civili, uccidendo una bambina
di 13 anni: racconterete questi episodi
ai bambini, parlando delle «missioni di
pace»? Nel 2010 la spesa militare italia-
na è stata di oltre 23.000 milioni di euro,
mentre la spesa per la scuola pubblica è
stata brutalmente tagliata: spiegherete
ai bambini anche questo, mentre li por-
tate da una scuola a una caserma?
A scagliarsi contro Jaegerstatter ed
Emergency, per queste domande irrive-
renti, non è stato un reparto d’assalto
della Folgore, ma Maria Luisa Chiofalo
(Pd), assessora comunale alle politiche
socio-educative e scolastiche, nonché
alla cultura della legalità. In una lettera
aperta afferma che nel volantino «sono
scritte falsità», che «non c’è pace senza
verità» e che «le bugie generano violen-
za». Sostiene quindi che in molti hanno
lasciato la manifestazione dopo aver let-
to il volantino. Ciò che la Chiofalo teme
è ben altro: l’anno scorso un gran nume-
ro di persone si sono rifiutate di manda-
re i figli a scuola di «pace» in caserma.
– –
ristorante a quaranta persone stipate e
tutte anglofone, dato che le traduzioni
erano sparite, e Naomi Klein ha dovuto
rinunciare al suo secondo incontro per-
ché la tenda dove la cosa doveva svolger-
si era stata spazzata via dal vento. In-
somma, un disastro. Ma siamo sicuri
che sia solo così?
Dal Marocco sono venuti forse in cin-
quecento, lì il Forum sociale funziona
bene. Fin troppo, perché alcuni erano
agenti della polizia segreta e teppisti as-
soldati allo scopo di dare la caccia ai
saharawi, e infatti in due incontri ci so-
no state irruzioni violente arginate a
stento dalla «Securité» del Forum, e in
sala stampa si sono tenute due confe-
renze: la prima, delle donne saharawi
che denunciavano di aver paura delle
aggressioni; la seconda, di presunti saha-
rawi che volevano spiegare come la gen-
te attendata nel deserto in attesa che la
comunità internazionale ponga fine al-
l’occupazione del loro paese sono in re-
altà ostaggi dell’Algeria.
Però i marocchini altermondialisti, in-
sieme ad algerini, tunisini e qualche egi-
ziano hanno tenuto una riunione lunga
cinque giorni, quasi solo in arabo, al ter-
mine della quale hanno deciso di organizzare a Tu-
nisi – forse in novembre – un Forum sociale mon-
diale tematico. Tema: le rivoluzioni arabe. Ovvero:
la democrazia. E non c’era chi, almeno una volta al
giorno, non andasse a curiosare tra quegli strani ma-
ghrebini che avevano appena inventato la terza via:
né dittature «laiche» né fondamentalismo religioso.
Tra gli altri, racconta Martina Pignatti di Un ponte
per, gli iracheni che hanno indetto il 25 febbraio, a
Baghdad, una «rivoluzione della rabbia» contro un
governo frutto della massiccia importazione di de-
mocrazia e che mescola dittatura e fondamentali-
smo. Quegli iracheni vorrebbero organizzare un Fo-
rum sociale nel loro paese, intanto faranno in otto-
bre, a Erbil, una conferenza della società civile. Si
chiama contagio.
Assemblea finale dei movimenti, che convoca al-
cune giornate internazionali, come quella del 18 di-
cembre su profughi e migranti. Finalmente una
grandissima aula, centinaia di persone. A fare il pri-
mo «intervento» è il movimento hip-hop di Dakar,
quattro rapper che prima accendono la miccia di-
da), si impegnano a dar vita a un collega- attacco fazioso contro di lui,
mento che li metta in grado addirittura un’aggressione comunista (or-
VUOTI DI MEMORIA di competere con i grandi media. Ce ne mai in Italia è il solo a usare
sarebbe bisogno, dirà il lettore italiano, questa parola). Tuttavia teme
cui praticamente nessun media ha det- assai che questa più recente
to che a Dakar stava succedendo qualco- valanga possa travolgerlo. E
Maschile sa. Già, ma come? Un brasiliano che in-
dossa la maglietta del Botafogo dice che
non è detto che non accada
anche in tempi brevi.
Alberto Piccinini a Rio de Janeiro, l’anno prossimo a mar- Stando così le cose penso
zo, si terrà «Rio più 20», a vent’anni dal- che chi debba di più riflettere
«Per me... quel sole che noi abbiamo aspettato per tanto tempo quella notte lo storico incontro che segnalò al mon- sulla giornata del 13 febbraio
a Ostia e che poi spuntava dalla parte opposta... per me è stato un segno, un do come foreste, acqua, clima stavano siano i partiti democratici e so-
invito a capire. Secondo me in questo periodo noi stiamo sbagliando pressoc- facendo una brutta fine. Perché non or- prattutto quelli che si dicono
chè... più o meno tutto. Siamo un po’ scocciati, un po’ delusi, un po’... stan- ganizzare una settimana prima un Fo- di sinistra, il Pd innanzitutto,
chi. Abbiamo smesso di fare politica attiva. Siamo contenti perchè ci siamo rum mondiale tematico sulla comunica- ma anche (e forse di più) Ri-
liberati di questo peso. Cerchiamo di divertirci. Io... sono un po’ stufo. Anche zione? fondazione e Sinistra e Liber-
perchè non mi diverto. Dobbiamo riuscire qui a fare qualcosa, non come ora Altra sala, questa dentro la biblioteca. tà. Come dimenticare che con-
che nessuno si fa gli affari suoi ma non cambia nulla degli altri...» «Giusto!» Di nuovo strapiena. Di italiani, stavolta. dizione forte della manifesta-
«...penso che sbagliamo quasi tutto, nei rapporti con le donne, tra noi, con lo Quelli che hanno proposto di fare del zione del 13 era l’esclusione
studio, in famiglia, nel lavoro... Io vorrei che noi parlassimo, veramente, per decimo anniversario di Genova G8 un della bandiera di partito? Ri-
cercare di cambiarci, di essere diversi nei comportamenti dai nostri nonni. Per grande forum hanno chiesto agli italiani durre la manifestazione del 13
essere, ma veramente, nelle cose di tutti i giorni... rivoluzionari. Come discorso che sono al Forum di venire a parlarne. febbraio a un’altra spintonata
inaugurale penso che basti e avanzi». «Allora per stare insieme potremmo fare Sorpresa: di italiani ce n’è tanti. Non so- contro Berlusconi e basta sa-
una squadra di pallacanestro, oppure una rivista, aprire un barbiere alternati- no tutti qui, ma si calcola che saranno rebbe da ciechi e sordi. Non
vo. Ci chiamiamo con una data: 15 giugno, 20 settembre, 14 luglio...» «Eh un paio di centinaia. Per il momento, si so (io) bene quanta connessio-
ma so’ tutte occupate le date!» (discorso inaugurale delle sedute di sa solo che ci sarà una mostra sui dieci ne ci sia con il femminismo e
autocoscienza maschile, «Ecce bombo», Nanni Moretti 1978) anni. Titolo: «Cassandra». Come dire la sua cultura, ma mi sembra
«ve l’avevamo detto». Però, sostengono certo che la manifestazione
in molti, il punto non è solo raccontare del 13 febbraio faccia emerge-
re una cosa nuova? Nei momenti più confusi c’era quei giorni tremendi come l’anticipazione della cri- re, porti a livello politico, le esi-
sempre qualcuno che diceva: «Hai presente la ten- si democratica, del lavoro, dei beni comuni, ecc. Né genze e i problemi che da tem-
da dell’Uisp? Ecco, arriva lì e poi vai verso…». Carlo sostenere testardamente che avevamo ragione noi. po maturano nella cultura e
Balestri e Raffaella Chiodo, che tenevano la posta- Ma fare della possibilità di incontrarsi l’anticipazio- nella politica delle donne e
zione, forse non immaginavano che sarebbero di- ne di quel che verrà. Usiamo una parola grossa: una che sono alla radice della gran-
ventati «punti di riferimento». O forse sì. Carlo rac- speranza. Come fu Genova 2001. Sarà possibile? Sa- de manifestazione, finora (a
conta la carovana in bicicletta da Bamako, capitale bato prossimo, a Genova, assemblea. parte le facili retoriche dei co-
del Mali, a Dakar. 1.200 chilometri. L’Uisp, visto che Il giorno dopo la chiusura del Fsm, a Dakar si riu- mizi) tenuti in secondo piano:
c’era, ha aiutato maliani, togolesi, burkinabé, nige- nisce il Consiglio internazionale. Che non decide e facciamo noi uomini e poi le
riani, ruandesi ecc. e organizzare il coordinamento rinvia a un’altra riunione, in luglio, a Parigi. C’è chi donne – come l’intendenza –
delle carovane arrivate fino a Dakar per il Forum. pensa che il prossimo Forum mondiale (nel 2013) si seguiranno. Sarebbe un errore
Gente che portava sulle spalle la distruzione del- debba tenere di nuovo a Porto Alegre: un argomen- grave e pericoloso, così come
l’agricoltura di villaggio, quella che dà da mangiare; to forte è che Tarso Genro, già sindaco della città, ha sarebbe poco produttivo ridur-
l’accaparramento dell’acqua e della terra coltivabile appena vinto le elezioni dello Stato di Rio Grande re la manifestazione del 13 so-
da parte di potenze svariate, non solo occidentali do Sul ed è diventato governatore. Altri pensano lo all’antiberlusconismo, che
(intorno al Forum circolavano enormi limousine ne- che il prossimo Fsm si debba tenere in Europa. Ma certamente c’era e c’è e deve
re senza targa e con una scritta sulle portiere: «Chi- per questa seconda possibilità bisognerebbe che, pesare, ma non è tutto. Cerchi-
na Aid»); la condizione terribile delle donne, ultimo quando si dice «Forum sociale mondiale», si smetta no di capire il nuovo che rie-
gradino della scala africana. I coltivatori del Mali di alzare un sopracciglio e perfino si dica «eeeeeh, merge. E va detto, ripeto, ai
hanno da tempo formato un’associazione, la cui si- magari». Come ci si potrebbe riuscire? Genova 2011 partiti che si dicono di sinistra
gla è Roppa, per difendersi dalle speculazioni sul co- potrebbe aiutare ad allargare l’orizzonte oltre la sala e che, attualmente, si caratte-
tone, principale prodotto di un paese poverissimo. dei divertimenti di Arcore? rizzano per il vuoto culturale.

L
a vittoria della rivoluzione in Tunisia e
dopo in Egitto è un fatto politico di una
portata talmente straordinaria da esse-
re stata assolutamente inimmaginabile sino
alla caduta di Ben Ali. Inimmaginabile non so-
lo per i clan mafiosi dei dittatori, ma anche
per i “grandi” esperti delle potenze mondiali
e persino per molti intellettuali forse ancora
troppo ancorati agli schemi d’analisi tradizio-
nali. Per inciso, l’Italia si dimostra ancora una
volta il paese europeo più provinciale e anche
in grave declino grazie anche alla privatizza-
zione della politica estera da parte di Berlusco-
ni e l’inerzia dell’attuale ministro degli esteri e
di alcuni suoi predecessori.
Queste rivoluzioni sono il frutto di una mo-
bilitazione tenacissima, senza precedenti, di
ragazze e ragazzi, di donne e poi della maggio-
ranza della popolazione grazie alla vittoria sul-
la paura, alla capacità di una solidarietà uma-
na e politica che ha inglobato e subordinato
le differenze ideologiche e religiose e al buon
uso delle nuove tecniche di comunicazione.
Maghreb, rivoluzione senza sponsor
In Tunisia i delinquenti armati scatenati dal
clan Ben Ali-Trabelsi sono stati sconfitti gra-
zie a gruppi spontanei di abitanti dei vari
quartieri con in mano solo qualche bastone e
qualche coltello. I rivoluzionari di piazza
Tahrir sono stati capaci di respingere l’attac-
co violentissimo dei lanzichenecchi di Muba-
rak “inventando” la fortificazione del centro
della piazza, il soccorso sanitario, e tutto ciò
che era necessario per poi tenere sino alla vit-
toria.
È evidente, soprattutto nel caso egiziano,
che l’ “ingerenza democratica” di Obama in
questa occasione sia stata di peso, ma è al-
quanto discutibile affermare che s’è trattato
di una rivoluzione pilotata al pari di qualche
altra vista nei paesi dell’est e altrove. Mi spia-
ce ma sono in disaccordo con Calchi Novati.
Salvatore Palidda
L’amministrazione Obama ha avuto infine la
prima occasione, eccezionale, per provare
un’alternativa alle fallimentari esportazioni
della democrazia con la guerra permanente
in Afghanistan, Iraq ma anche nei Balcani, in
Colombia e altrove. Ma sono gli Usa che si so-
no dovuti accodare e hanno dovuto via via ag-
giustare il tiro perché non immaginavano che
la mobilitazione popolare potesse essere così
tenace, intelligente e capace di dosare l’uso
della forza, delle rivendicazioni e della stessa
comunicazione. E tutto ciò senza capi e lea-
der, senza partiti né associazioni.
Queste rivoluzioni, infatti, mostrano che il
rovesciamento dell’asimmetria di potere e di
forza è possibile non già con gli attentati ka-
mikaze (che non hanno rovesciato nulla) ma
appunto con le centinaia di migliaia di ragaz-
ze, ragazzi, bambini e persone comuni mobili-
tati pacificamente ma con estrema determina-
zione e grande maturità politica. Tutto è co-
minciato con chi si è bruciatosi vivo per non
sopportare più le angherie del potere. Ma per-
ché queste decine di persone non hanno cer-
cato di emulare le persone-bomba? Semplice-
mente perché la proposta del terrorismo isla-
mista s’è dimostrata poco credibile e, peggio,
controproducente. Oggi è messa in scacco e
probabilmente questo lo hanno capito bene
gli stessi Fratelli musulmani, essi stessi sorpre-
si da questa rivoluzione e costretti ad accodar-
visi. È scontato che la rivoluzione sia ancora
lungi dall’aver raggiunto risultati completi e
soddisfacenti; ma la tenacia e la maturità poli-
tica dimostrate sinora lasciano ben sperare
che non si tratti per nulla di un fuoco di paglia
appiccato da agenti esterni.
Queste rivoluzioni e la loro possibile emula-
zione in tanti altri paesi stanno mostrando
che siamo forse all’inizio del grande declino
del dominio liberista/neo-conservatore. Ciò
proprio perché l’asimmetria di potere e di for-
za si dimostra vulnerabile, perché questo do-
minio non è riuscito a distruggere del tutto la
“densità dinamica”, cioè la capacità di costrui-
re ex-novo aggregazione e azione collettiva da
parte di chi non ha potere, ma ha prodotto so-
lo sfacelo, corruzione, ascesa della più ignobi-
le classe politica mai vista dal ’45, enorme di-
stanza tra ricchezza e povertà e sempre più
angherie e abusi. Purtroppo non sarà dapper-
tutto facile né veloce, ma il processo innesca-
to dal popolo tunisino scardina gli schemi
che da trent’anni sembravano cristallizzati
per sempre. E, a differenza delle rivoluzioni
nei paesi dell’est, non siamo più nella fase
ascendente del liberismo neoconservatore.
MARTEDÌ 15 FEBBRAIO 2011 il manifesto pagina 11

I L M A N I F E S T O C U L T U R A & V I S I O N I

Pierpaolo Ascari

È
con il romanticismo che i fantasmi
tornano a infestare le città dalle
quali li aveva banditi il program-
ma dei Lumi. Un programma di proscri-
zione generale del sacro, come sosterrà
Arthur Schopenhauer, che ha trasferito
in sede giudiziaria le competenze tradi-
zionalmente attribuite ai ministri del cul-
to, anticipando molti dei problemi che
nel Compagno Astapov dello scrittore
americano Ken Kalfus si riveleranno deci-
sivi nel passaggio dall’antropologia politi-
ca di Lenin a quella di Stalin. Nelle pagi-
ne finali di quel romanzo, recentemente
riproposto dalla Fandango, assistiamo al-
la scena cruciale in cui i dirigenti del par-
tito cominciano a progettare un mauso-
leo per riporvi il corpo imbalsamato del-
la rivoluzione. La moglie di Lenin, fedele
al principio che il comunismo non si deb-
ba corrompere nell’ennesima supersti-
zione, si oppone con tutte le sue forze al
progetto, ma mentre lei tenta di riattiva-
re la memoria bolscevica dei suoi interlo-
cutori, lo Stalin di Kalfus le dice: «Togliti
di mezzo, puttana, o la storia ti travolge-
rà». Una storia che con i suoi eserciti ausi-
liari di demoni, spettri e visioni aveva già
obbligato le autorità ecclesiastiche del
basso medioevo a istituire la festa dei
morti e a creare una falda teologica per
la raccolta e la purificazione delle anime.

Le origini dei tavolini parlanti

A partire dal XII secolo, però, anche il

IL BUSINESS
purgatorio si trasforma nel luogo dal qua-
le i defunti tornano insistentemente sul-
la terra a sollecitare le preghiere dei vivi,
ai quali una bolla papale del 1327 proibi-
sce pertanto di «imprigionare i demoni
negli specchi, negli anelli e nelle fiale, al-

deifantasmi
lo scopo di ricavarne delle risposte». Go-
vernare gli spettri, prima di tutto, signifi-
ca prendere sul serio la loro infaticabile,
parassitaria e sediziosa capacità di adat-
tamento. Una capacità che si rende mol-
to evidente anche nel corso del «superas-
sennato» diciottesimo secolo, come lo
chiama Schopenhauer, che all’ombra
dell’Encyclopédie e della proscrizione dei
fantasmi rimane lo stesso secolo della
mano invisibile del libero mercato, del
mesmerismo e della massoneria. Ed è
proprio al mesmerismo, cioè alla creden- sa». Qualcosa, spiega nel Diario di uno Dopo il 1861, l’invenzione del polso allo spirito di Katie King: la foto-
za in un fluido impalpabile che circonda
e permea tutti i corpi, che risalgono le ori-
UNA NUOVA scrittore, che può essere colto solo da
una definizione più ampia ed elaborata
della fotografia spiritica grafia è del 1874 e non è compresa nel-
l’apparato iconografico predisposto da
gini dei tavolini parlanti e dell’ipnosi. Le di oggettività, capace di includere il «desi- garantisce ai fantasmi John Harvey. La prova scientifica, in que-
origini comuni, quindi, del principale
mezzo di comunicazione e del più accre-
FRONTERA derio di farsi abbindolare» che, evidente-
mente, aderisce alle presunte imposture
uno straordinario sto caso, sembra risucchiata dallo stesso
livello di realtà del quale avrebbe dovuto
ditato argomento di confutazione degli
spiriti che a partire dal 1848 affolleranno
i soggiorni di mezzo mondo.
DEL PROFITTO dei medium.
Le parole di Dostoevskij potrebbero le-
gittimamente sostituire quelle di Dic-
incremento di pubblico.
A parte gli insospettabili
stabilire l’estensione. La fotografia po-
trebbe quindi illustrare il momento in
cui Mendeleev rinvia lo spiritismo al giu-
Lo spiritismo nasce ad Heydesville, nel- kens all’inizio del libro che sulla storia raccordi tra lo spiritismo dizio della scienza psichiatrica, che pro-
lo stato di New York, dove Margaret e Ka- piano che rimane a contatto con le mani della fotografia spiritica ha scritto John prio in quegli anni, in seguito al primo
te Fox organizzano quello che loro stes- dei partecipanti – ritiene che l’intera fac- Harvey, direttore del Centro di studi sul
e la pittura impressionista, pellegrinaggio nazionale dei malati al
se, molti anni dopo, definiranno «il più cenda si possa ricondurre all’azione invo- visivo nella cultura religiosa all’Universi- gli spettri godono di credito santuario di Lourdes, compie ogni sforzo
grande imbroglio del secolo». Un imbro- lontaria dei muscoli. Ma una volta risolto tà di Wales, appena uscito da Bollati Bo- per rinchiudere la storia universale del sa-
glio ordito ai danni della madre, inizial- il mistero dei tavolini, che in ogni caso co- ringhieri con il titolo Fotografare gli spiri-
anche presso autori cro, dei demoni, degli esorcismi, dei mi-
mente, sconvolta dai misteriosi rumori minceranno a furoreggiare nelle case di ti. Il paranormale nell’epoca della sua ri- del calibro di Dostoevskij, racoli e delle apparizioni nel paradigma
notturni che le due sorelle imparano a ot- tutta Europa, bisognerà ancora scovare producibilità tecnica. Harvey ha infatti il non meno controverso del grande attac-
tenere facendo scrocchiare le ossa dei le molle segrete degli ectoplasmi e delle merito di essersi accostato all’argomento
Lombroso, Conan Doyle co isterico. Anche le prove dell’inesisten-
piedi, ma nel quale una terza sorella mag- materializzazioni che a partire dal 1861, con tutto «il riguardo» reclamato non so- o il Nobel per la medicina za di dio, che ai giorni nostri ci ha ripetu-
giore fiuta immediatamente il business. con l’invenzione della fotografia spiriti- lo da Dostoevskij, ma dalla reale com- tamente fornito Piergiorgio Oddifreddi, a
Nel novembre del 1849, così, dopo esser- ca, garantiscono ai fantasmi uno straordi- plessità di una materia comunque irridu-
Charles Richet. Una risalita volte, ci danno l’impressione di assistere
si riforniti dei famosi tavolini, gli spiriti si nario incremento di pubblico e di eviden- cibile all’inventario dei trucchi, delle so- alle origini del fenomeno al tentativo equivoco di misurare le pul-
esibiscono alla Corinthian Hall di Roche- za. Così, nella primavera del 1875, la So- vrapposizioni, dei ritocchi e delle nuvo- sazioni al polso di Shiva o alle bagnanti
ster davanti agli occhi di milleduecento cietà di fisica dell’Università di San Pie- lette nel quale tenderebbe a lasciarsi ca-
a partire dal libro di Cézanne. Ma la posa del dottor Gully
spettatori paganti. Nel 1852 attraversano troburgo istituisce una commissione per stigare. È vero infatti che la fotografia spi- di John Harvey, appena edito potrebbe anche segnalare l’imminenza
l’Atlantico e sbarcano in Inghilterra, do- lo studio dei fenomeni medianici che, ritica rappresenta, in primo luogo, una del rapporto di fiducia che con gli spiriti,
ve la «mania che prendeva le teste e le ta- per voce di Dmitrij Ivanovic Mendeleev, nuova frontiera del profitto che lo stesso
da Bollati Boringhieri di lì a poco, instaureranno personaggi
vole», di cui parlerà Antonio Fogazzaro e l’inventore della tavola periodica degli pioniere della disciplina, William Mum- del calibro di Cesare Lombroso, Arthur
che ha già contagiato 750.000 americani, elementi, nega alle apparizioni le atte- ler, non esita ad attraversare. Ma questo «desiderio di farsi abbindolare» di un in- Conan Doyle o il premio Nobel per la me-
viene presa in osservazione dallo scien- nuanti della buona fede e le affida con profitto, nell’atelier che lui stesso ha inau- tero blocco storico, restituiscono una sog- dicina e fondatore della Società francese
ziato Michael Faraday. Il quale – essendo- sarcasmo alle cure degli psichiatri. Intan- gurato a New York durante la guerra di gettività molto più disincarnata di quan- di eugenetica Charles Richet.
si fatto costruire un tavolo con due piani to, in costante e diretta polemica con le secessione, è assicurato da una socializ- to non prevedano i confini consuetudina-
separati da uno strato di biglie e avendo conferenze di Mendeleev, Dostoevskij ac- zazione del dolore alla quale le religioni e ri tra il dato positivo e il fenomeno media- Nostalgia di contemporaneità
potuto constatare che ad animare le se- cusa la commissione di non aver saputo i saperi tradizionali, evidentemente, non nico. Il tubo a raggi catodici, perfeziona- In ogni caso, il reclutamento della prova
dute spiritiche, in questo modo, è solo il riconoscere che lo spiritismo è «qualco- sanno cosa offrire. to nel 1878 da William Crookes, gli con- empirica nell’organizzazione figurativa
Le precipitazioni della storia fanno più sente di postulare l’esistenza di una co- entra fatalmente in risonanza con L’incre-
vittime di quante la chiesa, la politica o la siddetta materia radiante che – sosterrà dulità di San Tommaso di Caravaggio, su-
morale non siano in grado di seppellirne. poi Cesare Lombroso – è la stessa «sotti- bordinando l’evidenza della contraffazio-
tomo isterico alla storia della pittura e del dise- Ed ecco che i morti di guerra riappaiono lissima» materia di cui sono fatti gli spiri- ne al lavoro sismico e autonomo delle im-
BIBLIOGRAFIA gno («Le indemoniate nell’arte», 1887). A Henri sui ritratti, accanto ai loro cari, che non ti. Detto per inciso, l’assottigliamento del- magini. E proprio come immagine, allo-
Legranddu Saulle (1883) e a Paul Regnard badano a spese purché la nuova tecnolo- la sostanza anche solo emotiva, culturale ra, nell’atto stesso di imitare i fantasmi di
Tra l’universo del paranormale (1887) si deve l’approfondimento della definizio- gia, della quale si ignorano ancora i limiti o compensatoria dei fantasmi, non potrà Dickens o di anticipare quelli del cinema
e il dominio della scienza ne di «malattia epidemica dello spirito»: Regnard,
in particolare, la metterà al lavoro per studiare il
ontologici, restituisca una forma accessi-
bile al lutto che stanno interrogando. Lo
che comportare una progressiva spettra-
lizzazione del soggetto che vi si relazio-
di Méliès, la fotografia spiritica aderisce al-
l’urgenza di riarticolare i tempi della vita
caso delle convulsionarie di Saint-Médard delle spettro, come aveva scritto Edgar Allan na. In ogni caso, la simbiosi tra il positivi- ai tempi di un mondo in violenta accelera-
Con il primo pellegrinaggio nazionale dei malati quali si era già occupato David Hume, nella «Ri- Poe, è anche l’ombra spaventosa di una smo e il «più grande imbroglio del seco- zione. Questa nostalgia di contempora-
al santuario di Lourdes, nel 1873, ha inizio una cerca sull’intelletto umano». Del rapporto tra que- moltitudine che ci parla «con gli accenti lo» si completa probabilmente solo qual- neità e la conseguente persuasione «che
monumentale impresa di riduzione del sacro al ste forme di contagio e lo statuto dell’immagine familiari e ben noti di mille e mille amici che anno dopo, con Arthur Conan Doy- le cose non esistano del tutto», non costi-
paradigma dell’isteria e dell’ipnosi. È alla psichia- ha scritto Georges Didi-Huberman in «L’immagine scomparsi». Non a caso, dopo essersi ar- le, per il quale lo spiritismo è «un messag- tuiscono solo un insospettabile punto di
tria, in altre parole, che viene affidato il compito aperta. Motivi dell’incarnazione nelle arti visive» restato alla fine dell’Ottocento, il fenome- gio diretto e innegabile dall’aldilà, un ap- raccordo tra lo spiritismo e la pittura im-
di riannettere i presunti miracoli e l’universo del (Bruno Mondadori, 2008). In italiano si può leg- no delle fotografie spiritiche tornerà a di- pello di speranza e di guida per la razza pressionista, come sosterrà Chesterton,
paranormale al dominio della scienza. Negli anni gere anche «La fede che guarisce» di Charcot, vampare tra il 1914 e il 1920. umana all’epoca della sua più profonda ma caratterizzano tutta intera la vita di
ottanta dell’Ottocento, così, l’interesse dei medici pubblicato in appendice a «Le folle di Lourdes» di La ricerca scientifica, che pure ha afflizione» e una religione che ha destitui- un’epoca. L’epoca è quella della seconda
e la battaglia per la laicizzazione della cura si de- Joris-Karl Huysmans (Medusa, 2008). Nella stes- orientato la propria artiglieria pesante to la fede per esaltare l’evidenza scientifi- rivoluzione industriale, del resto, dove ad
clinano in una serie di iniziative editoriali che han- sa collana, diretta da Mario Porro, è apparso an- contro lo stato di agitazione dei fanta- ca. Negli ultimi dieci anni della sua vita, animare la festa è anche il tavolo descrit-
no per argomento i diavoli, la stregoneria, la pos- che il «Viaggio a Lourdes» di Émile Zola. Dal sito smi, accumula nel frattempo una serie di in nome di questa convinzione, l’invento- to da Marx per introdurre l’analisi della
sessione, le stigmate, i convulsionari, la ritualità. del Centro di documentazione di storia della psi- invenzioni che tendono a renderli sem- re di Sherlock Holmes visiterà l’Australia, «spettrale oggettività» delle merci e dove
A occuparsi personalmente dello spiritismo sarà chiatria «San Lazzaro», infine, è possibile scarica- pre più plausibili. Il fonografo di Edison, la Nuova Zelanda, gli Stati Uniti, il Cana- le neonate società per azioni, probabil-
Gilles de la Tourette, che viene frequentemente re la cartella clinica dell’allucinata di Castelnuovo il proiettore a scansione di Nipkow, la co- da, la Francia, il Sud Africa, il Kenia, mente e solo a titolo di esempio, non do-
annoverato tra i pionieri dell’etnopsichiatria, men- Monti, un caso di apparizioni ed effetti devoziona- municazione senza fili, il cinematografo l’Olanda e la Scandinavia alla ricerca di vettero risultare meno spaesanti del mera-
tre Jean-Martin Charcot e Paul Richer, con la «me- li che ha interessato la medicina italiana nel e i raggi X, negli anni della belle époque e nuovi proseliti. viglioso paesaggio osservato per la prima
dicina retrospettiva», estendono la ricerca del sin- 1886 (Cartella clinica di Adele B). di un progresso profondamente legato al Un certo dottor Gully misura il battito volta dal finestrino di un treno in corsa.
pagina 12 il manifesto
SCRITTORI
È morta Hisaye Yamamoto, maestra giapponese del racconto breve
Hisaye Yamamoto, prima scrittrice giapponese americana a conquistare fa-
ma e riconoscimenti letterari nel secondo dopoguerra, è morta nella sua ca-
sa di Los Angeles all'età di novant’anni. Esordì nel 1942 pubblicando su una
rivista californiana il suo primo racconto, un giallo dal titolo «La morte corre
sui binari per Poston». Maestra del romanzo breve, è nota soprattutto per
«Diciassette sillabe», il suo libro probabilmente migliore, tradotto in italiano
dall'editore Avagliano. Perfettamente in sintonia con la tradizione degli
haiku, i componimenti poetici cui bastano diciassette sillabe per descrivere
un universo, Yamamoto riusciva a stringere in poche pagine storie straordina-
rie di personaggi qualunque. Vicende apparentemente tranquille, spesso
narrate da bambini, in cui i personaggi tengono sotto controllo le emozioni,
fino a che un piccolo dettaglio causa la rottura, e le passioni deflagrano.
SCFFALE · «La democrazia dispotica» di Michele Ciliberto
Il laboratorio italiano
del populismo
LIBRI MICHELE CILIBERTO, LA DEMOCRAZIA
DISPOSTICA, LATERZA, PP. 224, EURO 18
Carlo Altini
S
enza politica non c’è libertà. È a par-
tire da questa affermazione di Ma-
chiavelli che Michele Ciliberto, nel
volume La democrazia dispotica, attraver-
sa le profonde patologie della democrazia
in Italia utilizzando la lezione dei classici,
da Tocqueville a Marx, da Weber a Croce
e Gramsci. Il punto di partenza è natural-
mente l’attuale degenerazione populista
rappresentata dal dispotismo «morbido»
del berlusconismo, ma lo sguardo è di
più ampia portata, sia storica che teorica.
Storica, perché nel volume si ripercorro-
no i principali passaggi della politica euro-
pea contemporanea, in particolare la dif-
ferenza tra la «politicizzazione di massa»
del Novecento e il processo di individua-
lizzazione avviato con il Sessantotto. Teo-
rica, perché il berlusconismo è certamen-
te un fenomeno sui generis che, tuttavia,
si inserisce all’interno di una più generale
crisi delle democrazie europee, costituen-
done un esito diretto: del resto, non è la
prima volta che l’Italia funge da «laborato-
rio» per la costruzione di un nuovo siste-
ma politico (basta pensare al fascismo ri-
spetto ai successivi regimi totalitari). Alcu-
ni degli argomenti tipici del dispotismo
democratico berlusconiano sono noti an-
che alla cronaca: la prevaricazione del-
l’esecutivo sul legislativo, la guerra con-
tro il giudiziario, il conflitto di interessi, la
confusione tra pubblico e privato, il con-
trollo dei mezzi di comunicazione, la lea-
dership carismatica, la fabulazione ma-
schilista. Ma non risiede qui lo specifico
del volume, il cui merito consiste nell’in-
serire questi fenomeni all’interno della de-
ARTE A RISCHIO
I girasoli di Vincent Van Gogh
stanno cambiando colore
I celebri girasoli di Vincent Van Gogh presto potrebbe-
ro cambiare colore e diventare marroni. La notizia
non è nuova, sono anni che la trasformazione del
pigmento usato dall’artista olandese preoccupa gli
esperti. Sulla rivista «Analytical Chemistry» è stato
pubblicato il risultato di uno studio di alcuni ricerca-
tori europei che ha indagato il fenomeno della degra-
dazione cromatica. «Le sfumature del giallo, tipiche
della vibrante pittura di van Gogh e di altri impressio-
nisti come Seurat, Pissarro, Manet e Renoir, sono a
rischio», ha spiegato Costanza Miliani, ricercatrice
dell'Istm-Cnr. I pittori del XIX secolo furono attratti
dalle possibilità espressive dei pigmenti di nuova
formulazione che vennero introdotti nel mercato gra-
zie all’evoluzione della chimica di sintesi ma questi,
nel tempo, hanno mostrato una forte reattività agli
agenti atmosferici come luce, temperatura e umidità.
riva di lungo periodo della democrazia ca-
ratterizzata, da un lato, dalla frantumazio-
ne delle identità collettive e, dall’altro,
dalle nuove forme di passività che hanno
completamente tolto significato a parole
quali partecipazione e autogoverno.
Il berlusconismo porta infatti alle estre-
me conseguenze il cortocircuito democra-
tico tra demagogia e autoritarismo, fon-
dando il proprio potere dispotico su un
largo consenso e su una solida egemonia
culturale costruita sul primato della fic-
tion. È il pericolo già segnalato da Tocque-
ville: all’essenza della democrazia non è
estraneo l’avvento di una società passiva,
statica, socialmente frammentata e inca-
pace di effettivo mutamento, governata
in modo paternalistico da un potere che
parla non alle classi, ma agli individui iso-
lati, chiusi nei loro interessi privati e con-
trapposti gli uni agli altri.
Questa profonda crisi del rapporto tra
governanti e governati – con il conseguen-
te declino della rappresentanza politica e
sociale – non è però una patologia che ri-
guarda solo la destra, perché non è estra-
nea nemmeno alla cultura della sinistra ita-
liana che, a partire dagli anni Settanta,
non ha saputo né collocarsi oltre l’orizzon-
te della politicizzazione di massa, né gover-
nare i processi sociali che hanno condotto
all’ipertrofia di un individualismo edonisti-
co e possessivo declinato in senso reazio-
nario. Questa incapacità progettuale di fa-
vorire la partecipazione politica su una
nuova base culturale – quindi non più al-
l’interno della «politica di massa» del No-
vecento – non è stata intaccata nemmeno
dalla recente introduzione delle «prima-
rie», anzi l’ha aggravata, visto che ha favo-
rito un’ulteriore degenerazione plebiscita-
ria e carismatica tipica dell’isolamento so-
ciale in cui si sviluppa la democrazia di-
spotica. Ciò che è mancato alle forze di si-
nistra è dunque la comprensione cultura-
le, prima che politica, del cambiamento
del rapporto tra individuo e comunità do-
po il 1989: al contrario di quanto accade-
va con le forme di politicizzazione di mas-
sa del Novecento, oggi nessun individuo
è più disposto a «sciogliersi» nella comu-
nità. Ciò non ha però significato una mag-
giore emancipazione ma, viceversa, una
più profonda forma di sottomissione resa
possibile dal fatto che il dispotismo demo-
cratico ha sottratto le «forze proprie» de-
gli individui trasformandoli, con il loro
consenso, in monadi isolate e soggiogate,
di fatto, in servitù.
L’analisi di Ciliberto attraversa le que-
stioni italiane recenti (l’aumento delle dise-
guaglianze, la crisi del «pubblico» e del sin-
dacato, l’ostilità contro gli immigrati, la de-
riva dell’ethos repubblicano, la degenera-
zione oligarchica dei partiti, il trasformi-
smo) ma non intende fermarsi sulla crona-
ca né fornire «ricette» direttamente appli-
cabili allo scopo di trovare soluzioni imme-
diate al dispotismo democratico. L’uscita
da questa notte, è inutile illudersi, non sa-
rà a breve. La soluzione alla degenerazio-
ne democratica non passa da facili scorcia-
toie di «modernizzazione» (tra cui l’appiat-
timento su un modello liberale «tempera-
to»), ma attraverso la costruzione di una
cultura e un linguaggio politico in grado di
restituire una reale autonomia ai cittadini
attraverso una critica materialistica del-
l’ideologia e dei rapporti di classe, recupe-
rando la centralità della partecipazione e
del conflitto all’interno degli spazi demo-
cratici, in primis nei luoghi di lavoro. E per
questo è necessario che vengano costruite
forme di aggregazione e corpi intermedi in
grado di rimediare all’isolamento degli in-
dividui, riconnettendoli in una serie di le-
gami politici e sociali necessari per uscire
dalla servitù e per ristabilire il nesso tra de-
mocrazia, eguaglianza e libertà.
berlinale
«CORIOLANUS»
DI RALPH
FIENNES;
A DESTRA,
«INNOCENT
SATURDAY»
DI ALEXANDER
MINDADZE
Coriolano, la storia
si fa contemporanea
Esordio alla regia di Ralph Fiennes che porta al festival
il suo generale vittorioso contro i Volsci, «un personaggio
che potrebbe vivere nel mondo moderno», anche fra
i Balcani e l’Iraq. In concorso, l’animazione di Michel Ocelot
che per il suo «Les contes de la nuit» sceglie le silhouettes
in uno spericolato 3D. Senza però ricordare Lotte Reiniger
e il suo teatro delle ombre trasportato su grande schermo
Mariuccia Ciotta
BERLINO
L
a folla che irrompe nella Roma del
491 avanti Cristo - in realtà una livi-
da Belgrado tra macerie e modernità
- fa subito link con le gloriose immagini del-
le rivolte in Maghreb, Egitto e ora a
Tehran. È il prologo di Coriolanus (concor-
so), diretto e interpretato da Ralph Fien-
nes, grande attore britannico (e hollywoo-
diano), che nel 2000 ha portato a teatro il
dramma di Shakespeare ora rivisto come
perfetto scenario di guerra, tra i Balcani e
l’Iraq, e «thriller politico» di massima attua-
lità a proposito di demagogia. Caio Marzio,
generale vittorioso contro i Volsci, conside-
ra il «governo del popolo» un’assurdità. Da-
re alla plebe il comando sui patrizi è come
«permettere ai corvi di prendere a beccate
le aquile» e a nulla servirà l’impresa milita-
re contro Corioli, la località nemica, che gli
vale il nome di Coriolano, per sostenere la
sua carriera politica. Sarà mandato in esi-
lio dai tribuni della plebe Bruto e Sicinio
(Paul Jesson e James Nesbitt) e tradirà Ro-
ma schierandosi con Tullus Aufidius (Ge-
rard Butler) capo dei Volsci. Difficile distri-
carsi tra la Storia e il testo in cinque atti
scritto nel 1607, «tradotto» per lo schermo
da John Logan. Difficile anche per il regi-
sta-attore-produttore che sceglie l’immagi-
ne sporca e traballante della macchina a
mano, intercalata da primissimi piani a sot-
tolineare una performance testata (anche
nel senso del cranio rasato) sul Marlon
Brando-Kurtz. L’attore che si dirige da sé è
pericolosamente attratto come una falena
dalla macchina da presa, è Ralph Fiennes,
già «cattivo» Lord Valdemort in Harry Pot-
ter, declama Shakespeare in un set da peri-
feria urbana (immondizia compresa) e da
MARTEDÌ 15 FEBBRAIO 2011
campo di battaglia alla The Hurt Locker
con un effetto al limite dell’avanguardia e
del disastro. Sangue, slogan urlati, masse
popolari scatenate, e i video in stile Al Qae-
da con il prigioniero sparato alla tempia da
un inespressivo, stereotipato guerrigliero,
pensando anche alla Cecenia. Ambasciato-
re dell’Unicef, Fiennes evoca il mondo inte-
ro in fiamme, e la crisi che affama la gente
come nell’antica Roma all’epoca delle scor-
te di grano negate, e la conseguente messa
in discussione della rappresentanza politi-
ca. Può un generale trasformarsi in conso-
le? Sì, sostiene l’ambiziosa madre di Corio-
lanus, Volumnia, una magnifica Vanessa
Redgrave, seduttrice del figlio come nel Ma-
churian’s Candidate di Jonathan Demme,
che spinge l’eroe di guerra al potere esecu-
tivo e poi al doppio tradimento. Coriola-
nus non oserà guidare le truppe dei Volsci
contro Roma, pregato in ginocchio da mo-
glie, figlioletto e madre, e firmerà un tratta-
to di pace e di morte, la sua. Affogato in fo-
togrammi di contorno e attori secondari ec-
cedenti, il film è una immensa macchina
farraginosa che a volte, però, sembra corre-
re in Formula 1 quando Ralph Fiennes si
estranea dal suo film e infonde vita ai duet-
ti con Vanessa-Volumnia.
In concorso anche Les contes de la nuit
del regista francese Michel Ocelot, celebra-
to per Kirikù e la strega Karabà (1998) e
che per la seconda volta, dopo Princes e
Princess (2000) ricorre al teatro delle om-
bre per realizzare il suo film d’animazione,
con l’aggiunta spericolata del 3D. Nemme-
no questa volta, però, Ocelot rende merito
(almeno non se ne trova traccia nelle di-
chiarazioni) alla regista tedesca Lotte Reini-
ger e al suo Le avventure del principe Ach-
med, primo lungometraggio realizzato con
silhouette animate, anno 1926. Ocelot non
si limita a adottare la tecnica del mitico lun-
gometraggio, presente nei musei del cine-
ma, ma ne copia il tratto grafico caratteristi-
co con i rametti floreali in controluce, i per-
sonaggi, principi e principesse, e la struttu-
ra narrativa di Le mille una notte. Sarebbe
meglio dichiarare le fonti piuttosto che
compiacersi di uno stile che avrebbe tra-
sformato il cartoon disneyano in opera
d’arte, parole sue («da anni sono irritato
per colpa dei prodotti Disney») , e averlo
«sottratto al consumo infantile». Prima di
arrivare a Biancaneve e al «pubblico adul-
to», Ocelot dovrà passare al tavolo da dise-
gno più di mille anni e una notte, anche se
la critica in generale (indifferente al cine-
MARTEDÌ 15 FEBBRAIO 2011 il manifesto pagina 13

CULTURA&VISIONI

ADDIO A ERNESTO DE PASCALE
Il blues spiegato ai bianchi
È morto a 53 anni Ernesto De Pascale, musicista, conduttore radiofoni-
co, critico musicale, scrittore e nostro esuberante amico. Memorabili le
serate tutti insieme negli studi di Rai Stereonotte a Roma, quando tra-
smettere per Ernesto diventava una liturgia; il rito del blues, del rock,
del jazz raccontato al popolo dei nottambuli italiani che vedevano in
quel programma l’unico «faro» musicale del tempo. Ed Ernesto lo sape-
va bene; ci giocava sopra, era il «pastore soul» che amministrava una
messa zeppa di silenzi e scatti di euforia, che davanti al microfono sem-
brava andare in trance e poi tutto a un tratto riaffiorava con quel vigore
così fiorentino che ci ha marchiati a fuoco. Lui che adorava Luciano
Bianciardi e che si divertiva a macinare aneddoti (mitico e triste, il sas-
so sul piede al concerto dei Led Zeppelin al Vigorelli di Milano il 5 lu-
glio 1971, «da allora cammino male»). Che da Firenze si scapicollava al
suo residence romano, scaricava la valigia e correva in radio. Quando il
Sudafrica bruciava, a trasmettere Johannesburg di Gil Scott Heron nella
notte c’era lui, con quel soffio direzionale d’aria calda che era la sua
voce. Il sound ribolliva e i tempi erano incerti, ma a connetterti con le
verità inconfessabili del blues e del suo popolo c’era sempre lui, con
quella furia divulgativa che non ha mai rinunciato all’eleganza della
forma. Per questo, da ascoltatori, ritrovarsi di lì a poco con Ernesto De
Pascale a Stereonotte, come è capitato a noi, condividere con lui il mi-
crofono e le notti insonni, l’odore dei vinili, la vertigine della sua comu-
nicativa, l’amore smisurato per la musica che mandavamo in onda, è il
privilegio più intenso e raro che questa professione ci abbia concesso.
Nella sua vita ha scoperto gruppi, organizzato festival, scritto libri, colla-
borato con Ultrasuoni/Alias, lavorato a Controradio di Firenze. Non si è
mai fermato un istante. Nemmeno adesso. I funerali oggi alle 15 presso
la Chiesa di San Marco a Firenze. f. ad. e m. bo.

Roberto Silvestri
BERLINO
GARA · Chernobyl, Bausch e la preistoria in grotta LADY ANTEBELLUM CLERMONT FERRAND

F
La country Labo, la fucina
uggire da Chernobyl proprio di
sabato?! Quando non si lavora?!
Si balla, si sballa, si fa baldoria?!
Resta dove batte il sol band straccia
di film arditi
Eminem
E quando sono in vendita, nei negozi,
per poche ore, le prelibate scarpe rume-
ne da donna? Non se ne parla proprio.
(nucleare) dell’avvenire ai Grammy e sperimentali
E poi: «non trovo il passaporto». E «mi Il grande deluso è Emi-
si è rotto il tacco della scarpetta». Infi- nem, che nonostante le Thomas Martinelli
ne: «Maledizione, abbiamo perduto il nove nomination ottenu- CLERMONT-FERRAND
treno»… Ritorna l’immagine congelata te, si deve accontentare

ma d’animazione) esce ammirata dalla vi-
sione dei pupazzetti neri ritagliati su fondo
multicolore, appesi in un vuoto cosmico.
La profondità di campo, psichedeliche tap-
pezzerie orientaleggianti, contrasta con la
piattezza unidimensionale delle figure e il
disegno naif, ricavato da un’idea di arte
«primitiva» e di esotismo globale, dall’Afri-
ca al Tibet, dall’Egitto a Bali, è ostentato e
soporifero. Le storie sono esplicitamente
«racconti morali», favole della tradizione
orale su draghi, tamburi magici, insetti gi-
ganti, oracoli, incantesimi e soprattutto
fanciulle da salvare. Un «messaggio di pa-
ce» rivolto a grandi e piccini, come, per
esempio, quello del giovane innamorato
che dà da mangiare il cuore del suo cavallo
parlante (suicida per devozione al padron-
cino) a una principessa travestita da vian-
dante che si finge malata per mettere alla
prova la sua sincerità e passione. E vissero
felici e contenti, altro che Ballata dell’amo-
re cieco (De André).
Sempre in gara, il francese Les femmes
du 6me etage di Philippe Le Guay con l’iper-
bolico Fabrice Luchini, irrestibile umorista
che in coppia con Sandrine Kiberlain inter-
pretò il delizioso Rien sous Robert di Pasca-
le Bonitzer (’99). Andante con brio, il film
si dirige rapidamente verso i luoghi più co-
muni della commedia romantica. Parigi,
1962. Jean-Louis Joubert, dirigente di ban-
ca, vive una vita borghese monotona con
la moglie (Kiberlain), entrambi sovrastati
in tutti i sensi da un gruppo ciarliero di do-
mestiche spagnole (tra le quali Carmen
Maura), piene di «joie de vivre» nonostante
il lavoro massacrante e le condizioni spa-
ventose dei loro loculi abitativi al sesto pia-
no. Joubert si farà sedurre dalla loro umani-
tà e soprattutto dalla giovane e bella Maria
(Natalia Verbeke), appena giunta dalla Spa-
gna di Franco, di cui conoscerà per la pri-
ma volta crimini e misfatti. Inutile dire che
la paella risulterà più buona di un uovo al-
la coque cotto per 3 minuti e mezzo esatti.
Rai1 Rai2
16:10 LA VITA IN DIRETTA 18:45 SQUADRA SPECIALE
Attualità
16:50 TG PARLAMENTO - TG1 -
CHE TEMPO FA Notiziario
18:50 L’EREDITÀ Gioco Conduce 19:35 L’ISOLA DEI FAMOSI
Carlo Conti.
20:00 TG1 Notiziario
20:30 AFFARI TUOI Gioco 20:25 ESTRAZIONI DEL LOTTO
Conduce Max Giusti
20:30 TG2 - 20.30 Notiziario
21:10
61 FESTIVAL
DELLA CANZONE 21:05
ITALIANA Evento Conduce
Gianni Morandi con la
partecipazione di Belen
Rodriguez, Elisabetta
Canalis, Luca Bizzarri, Paolo 23:25 90° MINUTO
Kessisoglu
00:45 TG1 NOTTE - TG1 FOCUS
Notiziario
01:15 SOTTOVOCE Rubrica 00:50 TG2 Notiziario
Conduce Gigi Marzullo. 01:10 TG PARLAMENTO Attualità
01:45 CHE TEMPO FA Previsioni 01:20 L’ISOLA DEI FAMOSI
del tempo
01:55 RAI EDUCATIONAL
SCRITTORI PER UN ANNO
01:55 METEO 2 Previsioni del
Rubrica
Rai3
19:00 TG3 Notiziario
COBRA 11 Telefilm Con 19:30 TG REGIONE - METEO
Erdogan Atalay, Tom Beck,
Charlotte Schwab 20:00 BLOB Varietà
20:10 SECONDE CHANCE
8 Reality show Conduce
Daniele Battaglia 20:35 UN POSTO AL SOLE Soap
Programma generico
SENZA 21:05
TRACCIA Telefilm Con
Anthony LaPaglia, Poppy
Montgomery, Enrique
Murciano, Eric Close
23:15 PARLA CON ME Varietà
CHAMPIONS Rubrica
sportiva Conduce Andrea 00:00 TG3 LINEA NOTTE Attualità
Fusco 00:10 TG REGIONE - METEO 3
01:00 APPUNTAMENTO AL
8 Reality show Conduce 01:10 RAI EDUCATIONAL GATE
Daniele Battaglia
01:40 PRIMA DELLA PRIMA
tempo
U
da Buñuel in L’angelo sterminatore: la di una sola statuetta n festival che si conclude
paralisi che impedisce di muoversi, an- per l’album del ritorno, non segna che una tappa
che quando restare è esiziale… Ripro- il peraltro vendutissimo di energie e opere messe
duce quella situazione in Il sabato inno- «Ricovery». La notte dei in circolazione in vario modo. Così
cente (in gara), rovesciandola in ozio Grammy - numero 53 - è anche per il 33˚ festival interna-
d’opposizione contro il capitalismo di svoltasi nella notte fra zionale del cortometraggio di Cler-
stato o il revisionismo sovietico che dir domenica e lunedì a mont-Ferrand, arrivato al traguar-
si voglia, il russo Alexander Mindadze, Los Angeles ha visto il do con l’assegnazione dei pal-
sceneggiatore illustre (in tandem fisso trionfo di un gruppo marès. Diversi film che hanno arric-
con Abrashitov) e scoperto anni fa co- semi sconosciuto dalle chito i molti programmi, racco-
me regista esordiente maturo dalla Set- nostre parti, la country gliendo quest’anno 148mila ingres-
timana della critica di Venezia. band Lady Antebellum, si (4mila più dell’anno scorso) e
Quel maledetto sabato 26 aprile che con cinque premi che fanno di questo festival il più
1986, nonostante lo scoppio notturno (fra cui quello come popolare di Francia, circoleranno
del reattore nucleare che comincerà miglior album country approdando ad altri festival. I più
per decenni a uccidere ucraini in mas- no, per la prima volta, comodi comodi. schi appartenenti a specie estinte, graf- «Need you now») ha fortunati saranno poi diffusi nei ci-
sa, avvelenerà l’insalata e le tiroidi di Domenica è stata la giornata che la fiti e dipinti rupestri di 30mila anni fa, staccato i diretti insegui- nema, in dvd e in tv (perlopiù oltral-
mezzo mondo e annienterà tutti i parti- Berlinale ha dedicato al 3D digitale che sono vulnerabili al contatto e al re- tori, Jay Z, John Legend pe), anche i film sperimentali.
ti comunisti ortodossi viventi, il giova- d’arte. Occhialetti, però, differenti spiro umano: teste di cavalli di profilo, e Lady Gaga che ha Sono quelli più visionari e arditi
ne Valery Kabysh, che sa tutto quel quelli usati per ammirare Pina (fuori mucche, leoni, elefanti, rinoceronti, proposto il nuovo singo- che compongono la richiestissima
che sta accadendo perché era batteri- concorso), lo straziante e entusiasman- carnivori con la bocca aperta, predato- lo «Born this way» . sezione Labo, tanto da non riuscire
sta rock ma ora è iscritto al Pcus e ha te requiem per Bausch messo in sce- ri, l’orma di una mano umana… Un to- L’album dell’anno è sempre a contenere i numerosi av-
ammorbato di proclami gli amici di un na, e restituito in tutta al sua corposa e ro volge il suo sguardo verso lo spetta- «The Suburbs» degli ventori in fila (forse sarà il caso di
tempo, non riesce a convincere la don- magica spazialità, dai ballerini del Tan- tore, gesto eretico rispetto ai rigorosi Arcade Fire, mentre il pensare a una sala più capiente),
na che ama, una bionda cantante sexy ztheater diretti da Wim Wenders. So- profili dei consimili «musei» rupestri: premio al miglior album quest’anno giunto al suo decenna-
e «consumista», e la sua ex band rock, no gli stessi equilibratori oculari rossi Lascaux e Lussac-les-Chateaux, Alta- rock è andato ai britan- le. Per l’occasione oltre ai consueti
a scappare subito e a perdifiato. E an- e blu che abbiamo inforcato per Ava- mira, Ukhahlamba-Drakensberg o Cre- nici Muse per «The Resi- 5 programmi in concorso ce ne so-
che lui, del resto, non è del tutto con- tar ma, per la prima volta, le due teleca- swell Crags. Anche perché qui le figure stance». Menzione spe- no stati altri 4 di retrospettiva (40
vinto. È il primo scoppio di reattore nu- mere stroboscopiche non rendono lo sono misteriosamente coordinate, «si ciale per la bravissima film) sotto il titolo 10 ans de Labo.
cleare nella storia, forse è come Naga- schermo più scuro del solito: è grande parlano» e ci conducono nel cuore del Esperanza Spalding, Così si chiama anche l’inedita anto-
saki, ma forse no, possibile che il parti- qui il lavoro della luce, e la gestualità «tempio», la sconvolgente «Sala del premiata come «nuova logia in dvd (reperibile su www.po-
to non dia nessun allarme? Non lo da- delle due camere digitali, come fosse- Fondo» dominata da un pendente che artista». Nella lunga temkine.fr) con una selezione di
rà, per 36 ore…E poi. L’erba è verde, il ro l’equivalenza astratta dell’«amore si innalza a oltre un metro dal suolo, e maratona losangelina dieci ripescaggi, quasi tutti premia-
cielo è blu, la vodka divina, il lago di radiante» concreto che la coreografa da questo uno strano essere ibrido e tante performance dal ti negli anni precedenti, dal britan-
fronte al reattore un amore, il vino ros- Pina - incrociando la gestualità mate- antropomorfo guarda la parete din- vivo, Mick Jagger e nico Duck children (2001) di Sam
so un antidoto alle radiazioni, c’è pure rialista di un Totò con l’azionismo con- nanzi. Ha corna frontali da bisonte e Raphael Saadiq hanno Walker al sudafricano polifonico
una triplice festa di matrimonio e qual- cettuale di Pollock e con quello antises- occhi da insetto. Lo «Stregone della offerto insieme un senti- The tale of How (2006) di The
che colpo di spazzola e di gran cassa sista di Valia Export - chiedeva ai suoi grotta», di forma fallica, si pone davan- to omaggio a Solomon Blackheart Gang. Ma la ricca ripro-
da piazzare come ai vecchi tempi, per- ragazzi e alle sue ragazze di «recitar ti ad una cavità dall’evidente forma va- Burke intonando «Every- posizione su grande schermo ha
ché Valery, detto «John Lenin», sostitui- danzando». ginale. Le forme del pendente paiono body need somebody to permesso di rivedere opere fonda-
rà il drummer troppo sbronzo, tra una Meno problemi per il più comples- tracciare le linee opulente di un corpo love». Ennesimo coup mentali, seppur spesso miscono-
scazzottata e l’altra con gli amici. so viaggio negli inferi restituitoci dal femminile, molto simili alle statuette de teatre di Lady Gaga, sciute ai più (il consiglio è di cerca-
Intanto la cinepresa ha braccato a rit- «real D» di Werner Herzog, che usa la del paleolitico superiore proprio come questa volta protagoni- re alacremente nella rete), quali la
mo dei fratelli Dardenne, come un ca- doppia cinepresina elettronica per re- il simbolismo femminile di «generazio- sta di una coreografia ricostruzione autobiografica di re-
ne da caccia che sta sulla preda, questa stituire l’impressione del rilievo in Ca- ne, metamorfosi e rinascita». Una ter- all’interno di un uovo perti e rapporto padre-figlia di The
umanità che va alla deriva spirituale, ve of the forgotten dreams (fuori con- za figura unisce la donna all’essere ibri- trasparente. E ancora Marina experiment di Marina Lutz
verso la morte e verso il sol (nucleare) corso, già a Toronto). Questo docu- do, un leone bipede, forse l’anello sul palco Bruno Mars (Usa 2009) o i 4 episodi di intervi-
dell’avvenire. Una «ronde», un giroton- mentario è infatti un’incursione, piut- mancante tra animalità e umanità. (miglior performance ste animate sulle prime volte eroti-
do socialista agghiacciante. Anche per- tosto claustrofobia, nelle viscere della Sono «segni» o sono «immagini»? Le vocale maschile per che comprese in Never like the first
ché, quando Orson Welles avvertì gli terra. Herzog, con geologi, paleontolo- figure avevano cioè un uso misterico- «Just the way you are»), time (2005) dello svedese Jonas
americani che i marziani invadevano il gi, archeologi e storici dell’arte, si intro- sacrificale, o utilitario, erano di buon Bob Dylan, Muse e Emi- Odell, in gara anche con il suo ulti-
mondo, tutti presero la loro bella Ford duce tra le stalattiti e le stalagmiti fan- auspicio per la caccia o parte di un rito nem insieme a Rihan- mo di grande ricerca grafica e pun-
e fuggirono, poco abituati a tenere te- tastiche, i cristalli e le cupole iridescen- esoterico? Oppure erano già considera- na, mentre in collega- tualità documentale Tussilago sul-
sta alla paura. Ma se sei un popolo ti scolpite dai millenni. Ed è un’av- te forma, realtà a parte dalla vita? Co- mento video Aretha la vicenda sofferta dell’ex-compa-
egualitario e maturo, abituato a convi- venbtura estrema, quasi «falsa» in me diceva Cesare Brandi «astanza»? Franklin, alla prima ap- gna del terrorista Kröcher apparte-
vere con la paura, dove scappi se non esclusiva, perché le grotte, scoperte Herzog discute di tutto ciò con i suoi parizione dopo il delica- nente alla Raf.
hai non dico una bici ma neppure delle nel 1994, 500 metri sotto terra, a Chau- strani esperti, uno viene dal circo, un to intervento lo scorso Doppia presenza Labo anche
scarpe come si deve? Muori. A proposi- vet-Pont-d’Arc, presso Vallon-Pont- altro è un esperto in profumi. È Mauri- gennaio, ha ringraziato per l’artista murale italiano Blu, ri-
to. Il direttore della fotografia è il rume- d’Arc, nell’Ardèche (regione della Rhô ce Maurin e annusa le rocce per scopri- i fan dando appunta- trovato nella rétro XL per Muto e
no Oleg Mutu e dentro le sue «bare di ne-Alpes, Francia del sud), sono chiu- re se nasconde altri tesori dell’arte mento all’edizione premiato dal pubblico di Cler-
luci» i nostri eroi, finalmente, si sento- se al pubblico perché proteggono te- umana… 2012. Un premio - che mont-Ferrand per Big Bang Big
profuma di tricolore - Boom, entrambi animazioni realiz-
anche a Riccardo Muti, zate direttamente sui muri di città
la sua versione del Re- e ripresi a scatto singolo, con la di-
quiem di Verdi è stata sarticolata e espressiva colonna so-
premiata come miglior nora di Andrea Martignoni che è
album di classica. anche l’interfaccia pubblica ai fe-
Rete4 Canale5 Italia1 La7 Rainews stival del writer bolognese. I suoi
CINEMA film sono non-profit e si vedono
18:55 TG4 - METEO Notiziario 18:05 TG5 MINUTI Notiziario 18:30 STUDIO APERTO - METEO 18:00 MACGYVER Telefilm Con 19:03 IL PUNTO SETTIMANALE BETTY GARRETT gratuitamente sul sito www.blu-
19:35 TEMPESTA D’AMORE 18:50 CHI VUOL ESSERE Notiziario Richard Dean Anderson, Attualità
Notiziario Soap opera Con Martin MILIONARIO Gioco 19:00 STUDIO SPORT Notiziario Dana Elcar 19:27 AGRIMETEO Notiziario L'attrice e ballerina sta- blu.org. Diamo priorità quindi alla
Gruber, Lorenzo Patané, Conduce Gerry Scotti sportivo 19:00 J.A.G. - AVVOCATI IN 19:30 TG3 Notiziario tunitense Betty Garrett, celebrata sezione Labo per cui vin-
Dirk Galuba 20:00 TG5 - METEO 5 Notiziario 19:30 C.S.I. MIAMI Telefilm Con DIVISA Telefilm Con David 20:00 IPPOCRATE Rubrica
Telefilm 20:30 WALKER TEXAS RANGER 20:30 STRISCIA LA David Caruso, Emily Procter, James Elliott, Catherine 20:30 TEMPI SUPPLEMENTARI star di Broadway che ce il Grand prix la biografia (vera?)
Telefilm Con Chuck Norris, NOTIZIA - LA VOCE Adam Rodriguez Bell, Patrick Labyorteaux Rubrica recitò, cantò e ballò nel Night mayor di Guy Maddin, pro-
opera Con Patrizio Rispo, Clarence Gilyard, Sheree J. DELL’IMPROVVIDENZA 20:30 TRASFORMAT Gioco 20:00 TG LA7 Notiziario 20:57 METEO Previsioni del 1946 al fianco di Frank dotta dalla National film board of
Riccardo Polizzy Carbonelli, Wilson Attualità Conduce Michelle Conduce Enrico Papi 20:30 OTTO E MEZZO Attualità tempo
Sinatra nei musical «Un Canada. Con «la verità che nasce
21:00
Conduce Lilli Gruber
21:10 21:10
Luisa Amatucci Hunziker ed Ezio Greggio
LA MORTE TI MISTERO NEWS LUNGHE dal falso» si narra in 14 stupendi
BALLARÒ FA BELLA FILM Con Meryl 21:10 VIA Attualità Conduce Raz 21:10 LA DUCHESSA DA 24 Notiziario
giorno a New York» e
«Facciamo il tifo insie- minuti metamediali la vita di un
Attualità Conduce Giovanni Streep, Bruce Willis, Goldie DALL’INCUBO FILM Degan. Inviati Daniele FILM Con Keira Knightley, 21:27 METEO Previsioni del
Floris. Regia di Maurizio Hawn, Isabella Rossellini, Con Jennifer Lopez, Bill Bossari e Marco Berry Ralph Fiennes, Charlotte tempo me, è morta sabato immigrato bosniaco in Canada e
00:00 IL MISTERO DELLA Rampling, Dominic Cooper, 21:30 MERIDIANA - SCIENZA 1
Fusco
Ian Ogilvy, Adam Storke,
Nancy Fish, Alaina Reed
Campbell, Tessa Allen,
Juliette Lewis, Dan MINIERA DI SMERALDI Hayley Atwell Rubrica sera a Los Angeles al- della sua invenzione di tv naturale
Conduce Serena Dandini Hall, Michelle Johnson Futterman, Noah Wyle FILM Con Christopher 23:20 MOANA Miniserie Con 21:57 METEO Previsioni del l'età di 91 anni. Dopo – il telemelodium - che sfrutta le
con Dario Vergassola 23:25 I BELLISSIMI DI R4 23:30 TI ODIO, TI LASCIO, TI... Atkins, Colm Meaney, Violante Placido, Fausto tempo un'acclamata interpreta- aurore boreali. Sempre di produ-
Rubrica FILM Con Vince Vaughn, Angela Featherstone, Paravidino, Giorgia Wurth, 22:00 INCHIESTA 3 Attualità
23:30 INTERVISTA COL Jennifer Aniston, Joey Monica Barladeanu, David Michele Venitucci, Elena 22:30 NEWS LUNGHE DA 24 zione nella rivista «Call zione canadese è il documentario
Notiziario VAMPIRO FILM Con Lauren Adams, Jason Palffy, Chelan Simmons, Bouryka, Giuseppe Soleri Notiziario Me Mister», Garrett fir- di creazione On the way to the sea
Brad Pitt, Tom Cruise, Bateman, Jon Favreau, Ann Stevie Mitchell, Marius 23:20 TG LA7 Notiziario 22:57 METEO Previsioni del
CINEMA Rubrica Kirsten Dunst, Stephen Margret, Judy Davis, John Chivu, Cristian Popa 01:30 L’UOMO E IL DIAVOLO tempo mò un contratto con la del cinese Tao Gu che si aggiudica
Rea, Antonio Banderas, Michael Higgins, Vincent 01:55 POKER1MANIA Rubrica FILM Con Antonella Lualdi, 23:00 CONSUMI E CONSUMI Mgm, esordendo ad il premio speciale della giuria, sul
C Rubrica Danielle Darrieux, Gérard
Domiziana Giordano
01:45 TG4 NIGHT NEWS
D’Onofrio, Justin Long
01:30 TG5 NOTTE - METEO 5
sportiva
02:45 STUDIO APERTO - LA Philipe, Anna Maria Sandri,
Rubrica
23:27 METEO Previsioni del Hollywood con «La leg- terremoto del 2008 in Wenchuan
Culturale Notiziario NOTTE Notiziario GIORNATA Notiziario Mirko Ellis tempo ge del cuore» (1948). che causò 69mila morti.
pagina 14 il manifesto MARTEDÌ 15 FEBBRAIO 2011

MEDIA&SPORT

sanremo61 CANALIS-RODRIGUEZ
«Noi? In piazza non saremmo mai scese...»
PROVA TV
Lavezzi e Rosi, tre giornate di squalifica per gli sputi dell’Olimpico
Massimo Giletti, preoccupatissimo, ha segnalato nel corso del collegamento
con il festival dei fiori a Domenica in che una delle cantanti - Emma (prove-
Con un cantante-presentatore, nienza Amici e tra i gran favoriti), aveva lasciato Sanremo per sfilare a Roma
alla manifestazione «contro il sultanato». Caso di lesa lealtà al premier a cui
due primedonne, due comici, mettono subito riparo le due «primedonne» del festival: Elisabetta Canalis e
quattordici canzoni e (per l’audience) Belen Rodriguez. No, loro non sarebbero scese in piazza. «Io - spiega la star-
lette sarda - non avrei partecipato, mi pare che si parli di valori che vanno
qualche polemica, parte stasera vissuti tutti i giorni non gridati un giorno in piazza». In perfetta sintonia la
il festival dei fiori. Attesi partner argentina: «Mi pare che questa manifestazione fosse puntata sulle
cronache. E le donne senza valori ci sono ovunque. Che c’entra una manifesta-
Robert De Niro e Monica Bellucci, zione?». Ma a rovinarle la scena, ci pensa Gianni Morandi: «Io fossi stato una
mentre Benigni dice no e Fiorello nì donna - sogghigna perfido il boy di Monghidoro - sarei stato in prima fila»...
La felicità del Napoli per il secondo posto e la rincorsa scudetto al Milan è stata
un po’ annacquata dall’annunciata squalifica che ieri il giudice sportivo ha com-
minato al Pocho Lavezzi per lo scambio di sputi col romanista Rosi durante la
sfida di sabato sera all’Olimpico. Tre giornate di stop a testa per «un duplice bia-
simevole gesto» che era sfuggito all’arbitro (che aveva ammonito i due ma per
spinte reciproche) e che è stato invece punito con la prova tv. Il giudice ha spie-
gato che anche se dalle immagini non si capisce con assoluta certezza se gli spu-
ti siano arrivati a destinazione, il gesto va comunque considerato come condotta
violenta. Per il Napoli è un brutto colpo perché a causa della squalifica l’attaccan-
te argentino sarà costretto a rinunciare alla sfida col Milan del 28 febbraio. Il
club azzurro ha annunciato che farà ricorso sostenendo che non si vede partire il
liquido salivare dalla bocca di Lavezzi. Difficile che venga accolto.

INTERVISTA · Patty Pravo per la settima volta ritorna stasera sul palco dell’Ariston RONALDO CALCIO · Riscatto Juve, riecco la Champions
Il Fenomeno
Strambelli, ragazza rock lascia il calcio.
«Mi sembra
quasi di morire»
Milan e Napoli,
In gara con «Il vento e le rose» dal nuovo cd in uscita domani
Stefano Crippa
Il Fenomeno ha detto basta,
niente più calcio. A 34 anni,
dopo una carriera di gol
è fuga scudetto
pazzeschi e infortuni stra- le prime posizioni si complica as-

L
Roberto Duiz
a ragazza è rock. Non avrebbe dubbi zianti, Ronaldo ha deciso di sai, in misura inversamente pro-

a confermarlo perfino Celentano. E
si diverte ancora, ballando sulle no-
te di China girl di Bowie selezionata dal
juke box – che fa molto vintage – nella sua
casa romana con vista mozzafiato sul Qui-
rinale, mentre il gattone Memè fa capoli-
no nel salotto. È alla vigilia di Sanremo – la
sua settima partecipazione «sarà un mor-
bo a cui non so sottrarmi», sorride malizio-
sa, dove porta in gara Il vento e le rose, deli-
ziosa ballad molto pop scritta su misura
per lei da Diego Calvetti, il produttore. Un
titolo ingannatore che trasuda melassa,
ma poi il testo rimette tutti i tasselli al po-
sto giusto: «Senti chi bussa alla porta. Sarà
il solito scocciatore della domenica. Ma
no, tu non ti muovere, che stai benissimo
su di me...». Puro Strambelli style, storie
del genere le può cantare credibilmente
solo chi come lei è riuscita a sdoganare nel
pop il menage a trois (Pensiero stupendo)
e mandarlo al primo posto della hit para-
de... Il pezzo è l’antipasto di un album, Nel-
la terra dei pinguini da domani nei negozi
in doppia versione, digipack o deluxe che
ha in aggiunta il duetto con Morgan, Mille
lire al mese che canterà nella serata dedica-
ta ai 150 anni dell’Unità d’Italia, Sogno il
pezzo che chiude il film di Ozpetek Mine
vaganti e che le è valso un David con l’ag-
giunta a mò di cadeaux della versione digi-
tale della biografia scritta a quattro mani
con Massimo Cotto, Bla bla, bla. Alla Caro-
sello, la nuova label della cantante venezia-
na, ci credono molto. Tanto che la prima ti-
ratura è andata subito esaurita in prenota-
zione.
Sanremo: ci è ricaduta un’altra volta do-
po che per mesi ha detto e ripetuto che ci
sarebbe tornata solo per ritirare un premio
alla carriera...
Si cambia idea e poi Gianni ha tanto in-
sistito. Con lui c’è forte complicità visto
che ci conosciamo praticamente da ragaz-
zini. E poi non nascondo che c’era questo
nuovo disco in uscita e di posti dove pro-
muovere la musica davanti a una grande
platea è rimasto solo il festival. La prima
volta ci sono andata nel 1970, ero curiosa.
Ho chiesto a Ennio Melis (il suo produtto-
re dell’epoca ndr) com’era e lui mi ha pro-
posto di andarci con La spada nel cuore
che era firmata da Battisti. Ma la canzone
non mi convinceva, mi piaceva solo la par-
te centrale.
Il cd ha un titolo dal richiamo vagamente
ecologista...
In realtà La terra dei pinguini è la terra
ideale dove tutti noi potremmo essere libe-
ri di fare quello che ci pare. Non avere la te-
sta piena di cazzate che il mondo ci impo-
ne. Vivere in armonia con se stessi. Io ho
scelto i pinguini così, quasi una metafora
dell’umanità.
È il primo lavoro di nuove composizioni
dopo sette anni, e due brani sono di Sangior-
gi dei Negramaro, Unisono e Cielo
Un disco su cui punto molto. Non mi ca-
pita di rado, spesso tendo a distruggere le
cose che faccio. Ma qui ci sono pezzi forti.
Con Sangiorgi ci siamo capiti subito, è bra-
vissimo e ha una grande capacità di scrittu-
to un progetto poco omogeneo.
Il problema è che ci avevano messo le
mani duecento persone. Lo avevamo ini-
ziato in Inghilterra e poi chiuso in Italia.
Di quel disco salvo tre pezzi.
Sarà difficile lavorare per le major, ma
l’impressione è che lei si stanchi della routi-
ne. Dopo la ripresa commerciale fra il 1997
e il 2000, i dischi con il team di Vasco Ros-
si e quello con le firme nobili della canzone
d’autore, ha tirato fuori un cd come Radio
station. Bellissimo ma decisamente poco
commerciale...
Io non ho l’obbligo di far dischi e quan-
do ti ritrovi in una situazione come quella
di Nic Unic, con una marea di persone
che prendono in mano la situazione, io mi
stanco e dico: «va bene fate voi».
Dei suoi sette Sanremo risalta, dal punto
di vista coreografico, quello del 1984 di Per
una bambola, con il look da geisha...
Era un ritorno, ero stata per molto tem-
po negli Stati uniti. Avevo deciso di ripren-
dere un pezzo che Monti aveva scritto nel
1972, ma che all’epoca non cantai perché
non pensavo mi rappresentasse. Lavorai
con Bejart, il coreografo, e in quella occa-
sione ho scoperto anche Versace mentre
ero alla ricerca di una stoffa particolarissi-
ma...
L’estremo oriente è una delle sue grandi
passioni: Ideogrammi – nel 1994 - è stato
addirittura concepito in Cina...
LE SERATE · Dalle 21.10 diretta su Raiuno con l’esibizione dei big. Staffetta con Antonella Clerici
«Sono belle canzoni», il mantra di Morandi
S.Cr.
PATTY PRAVO
Un’esperienza pazzesca. In Cina ci so-
no arrivata facendo un viaggio un po’ alla
Marco Polo, partendo da Venezia. Pensa-
vo di fare un giro di tre mesi ma è invece
durato nove. Quando sono arrivata a Pe-
chino mi hanno proposto di presentare
uno show televisivo, il primo, davanti a
una platea incredibile. La cosa buffa è che
io presentavo in cinese e il mio collega ci-
nese parlava in inglese.. La scena rock era
già notevole, anche se i ragazzi potevano
suonare e di nascosto solo in casa...
Per il duetto sanremese ha scelto Mor-
gan. Che idea si è fatta sulla sua vicenda?
Io ho fatto rock’n’roll e mi sono diverti-
ta, anche se non mi sono mai fatta di crack
– che spappola il cervello – né di cocaina.
Morgan ha avuto molti problemi, c’è chi li
risolve da solo e chi ha bisogno di farsi del
male anche raccontandolo. Lui aveva biso-
gno di aiuto, aveva bisogno di farlo sapere.
E forse gli è servito per il futuro.
Come vive Patty Pravo l’Italia del sex ga-
te?
Io non leggo quasi più i giornali e prefe-
risco sintonizzarmi sulle tv straniere, ma
come ci trattano, ora dicono di noi cose
spaventose. E hanno ragione. Piuttosto so-
no preoccupata del clima internazionale,
delle guerre, partendo da quando è acca-
duto in Egitto, dove il 21 marzo avevo in
programma un concerto alle piramidi che
ovviamente è stato spostato...
tu», e lo spazio comico affidato quest’anno a Lu-
ca Bizzarri e Paolo Kessisoglu nel ruolo di gua-
appendere gli scarpini al
chiodo. Lo ha fatto ieri, con
una conferenza stampa nel-
la sede del Corinthians ter-
minata in lacrime. «Questa
settimana, dopo una nuova
lesione agli adduttori, ho
riflettuto a fondo e ho deci-
so che era arrivato il mo-
mento. Mi sono reso conto
di aver dato il massimo e di
essere arrivato al top delle
mie potenzialità. Quando ho
preso la decisione, mi senti-
vo come un malato termina-
le. Adesso, mi sembra che
questa sia la mia prima mor-
te e sento già nostalgia dei
ritiri». Autentico simbolo del
calcio post-moderno, poten-
te, spettacolare, imprendibi-
le e al tempo stesso piccolo
dio umano e fragilissimo,
l’attaccante brasiliano ha
segnato più di chiunque
altro l’epoca del dopo-Mara-
dona a cavallo del nuovo
secolo. Fino all’infortunio
gravissimo del 2000, la rot-
tura del tendine rotuleo del
ginocchio in una tragica
serata allo stadio olimpico
con l’Inter, Ronaldo fu il
calciatore più forte del mon-
do. Poi, dopo un anno e
mezzo di assenza dai campi
di gioco, tornò e imparò a
giocare praticamente da
fermo, continuando a segna-
re valanghe di gol e collezio-
nare ingaggi record nei club
più importanti del mondo.
Guidò il Brasile alla conqui-
sta dei mondiali del 2002,
dopo aver vestito la maglia
del Barcellona indossò quel-
la del Real Madrid e dopo
quella dell’Inter scelse il
Milan. Una cavalcata «bellis-
sima, meravigliosa ed emo-
zionante - ha detto commos-
so - durante la quale non
ricordo di essermi fatto un
solo nemico». Un giorno
forse spiegherà il malore dei
mondiali ’98, quando si sen-
tì male prima della finale e
giocò ugualmente per volon-
tà dello sponsor. Comun-
que, ci mancherà. (m.pa.)
tiato, Roberto Vecchioni, la sofisticata Io confes-
so dei La Crus. Sarà anche il Festival del 150˚ an-
I
l Milan dà una sgommata lì
in testa, scacciando i cupi
pensieri affacciatisi sullo spo-
gliatoio dopo una serie di partite
in folle. Robinho che mima i ge-
sti del lustrascarpe al servizio di
Cassano è l’immagine di un’alle-
gria ritrovata, assieme al bel gio-
co. Certo, la burrosa difesa del
Parma a San Siro non è un test af-
fidabilissimo. Ma un 4-0 mette
sempre di buonumore, specie in
vista del ritorno in Champions
League per gli ottavi di finale,
che per il Milan è già stasera col
Tottenham. C’è un trio delle me-
raviglie nell’attacco rossonero,
quando Binho e FantAntonio
danzano attorno a Ibra. Dopo
aver già collaudato l’intesa col
brasiliano, al punto da rendere
inutile la presenza di Ronal-
dinho, Piedone lo Svedese non
ha lesinato apprezzamenti per il
nuovo arrivato di Bari Vecchia. E
Cassano, smaltito l’appesanti-
mento dovuto a una preparazio-
ne accelerata, ha confermato di
meritarseli tutti, con un gol
(100mo in Italia ma primo da mi-
lanista) e due assist, più varie gio-
cate deliziose liberamente tratte
dal suo repertorio. Stasera, però,
dovrebbe toccare a Pato, che col
Boss, l’unico davvero insostituibi-
le, il punto di riferimento assolu-
to del gioco d’attacco, vale a dire
Zlatan Ibrahimovic, non ha anco-
ra trovato il feeling. Riuscisse ad
entrarci in sintonia sarebbe
un’ottima notizia per Allegri, che
così avrebbe un’opzione in più
per rendere la vita dei difensori
avversari un incubo. Non c’è che
da riprovarci ancora. Intanto, la
buona notizia per oggi viene da-
gli inglesi, costretti a rinunciare a
Bale, il terzino-ala dal tiro mici-
diale ricordato come un incubo
dai difensori dell’Inter.
La riaccelerata milanista non
trova impreparato il Napoli, sem-
pre più ai piedi (e nei piedi) del
Matador Cavani, centravanti che
parte da lontano ma ha un tigre
nel motore. Altri due gol (e fanno
20 in campionato) li ha fatti saba-
to sera a Roma, gettando nello
scompiglio (per non dire sconfor-
to) i giallorossi, la cui rincorsa al-
porzionale allo sviluppo, ormai
bene oliato, delle pratiche per la
nuova proprietà societaria made
in Usa. Cosa, quest’ultima, che
non basta a placare gli animi de-
gli ultras delusi, particolarmente
mal disposti nei confronti dei gio-
catori. «Indegni» è la scritta che
ha accolto a Trigoria i reduci del-
la sconfitta coi partenopei. E la
partita di Champions con lo
Shakhtar Donetsk domani diven-
ta fondamentale per il futuro di
Ranieri, allenatore disorientato
e, in certa misura, già sfiduciato.
Tutt’altro lo stato d’animo sot-
to il Vesuvio, dove è proibito pro-
nunciare la parola «scudetto», pe-
rò la vetta della classifica si vede
ad occhio nudo, ad appena tre
punti, e non si può mettere la
museruola ai sogni. Tanto più
che la squadra di Mazzarri sta via
via fugando i molti dubbi manife-
stati sulla sua capacità di «tenu-
ta» al vertice. Bisognerà vedere
come assorbirà le tre giornate di
squalifica comminate a Lavezzi
per lo scambio di sputi col roma-
nista Rosi ma per ora il Ciuccio
tiene il passo del Milan e mantie-
ne le distanze dalle inseguitrici al
secondo posto che è tutto suo.
Le aumenta addirittura nei con-
fronti dell’Inter, che a Torino,
con la Juve, ha trovato un brusco
ostacolo alla sua risalita che sem-
brava irresistibile. Per i biancone-
ri questo «derby d’Italia» era una
specie di ultima spiaggia per rien-
trare nel giro che conta e ritrova-
re la convinzione di poterci stare.
Approdo riuscito e scavalcate in
un colpo solo Roma e Palermo,
grazie a una partita da combatti-
mento e un gol di Matri, la torre
d’attacco che le mancava e che
ha recuperato in extremis, quan-
do la saracinesca del mercato in-
vernale si stava già abbassando.
Che non fosse serata per l’Inter,
oltre alla sufficienza con cui s’è
presentata in campo, l’ha eviden-
ziato un doppio errore di Eto’o
nel finale di partita, clamoroso
per uno come lui. Prima ha cerca-
to di abbattere la traversa con
una bomba anziché appoggiare
delicatamente il pallone nella
porta vuota. Poi si è goffamente
impappinato al momento di con-
cludere un’altra azione favorevo-
lissima. Fosse finita in pareggio,
ci sarebbe stato poco da recrimi-
nare per tutti. Ma l’Inter di Leo-
nardo non sa pareggiare. Sa solo
vincere o perdere. E a modo suo
ha ragione Leo, che poiché su no-
ve ne ha perse solo due afferma
che va bene così, ammesso di ri-
petere la serie.
A cominciare da domani nel re-

ra che verrà fuori ancor più nel tempo. Ci
sorprenderà.
In un primo momento non era molto con-
vinta del brano che ha poi deciso di portare
in gara all’Ariston...
Ora mi piace molto, ma all’inizio assolu-
tamente no. L’ho fatta solo per fare un pia-
cere a Calvetti. L’ho cantata solo una volta
prima di uscire dallo studio di registrazio-
ne, con un piede fuori dall’uscio e con una
borsa pesantissima a tracolla nella speran-
za di distruggerla. Quello che senti nel di-
sco è quella prima versione.
Nic Unic l’album precedente di soli inedi-
ti, l’ultimo per una major la Sony, è sembra-
«D
obbiamo stare uniti». È un mantra
quello che ripete capitan Morandi,
alla «sua» squadra che oggi farà il de-
butto nella serata inaugurale del 61esimo festi-
val della canzone italiana. Più che altro è un au-
gurio per il ragazzo di Monghidoro che a 66 an-
ni, e sei presenze in gara, sta dall’altra parte del-
la barricata. Lui ci prova a puntare tutto sulle
canzoni - e a dire il vero la qualità complessiva
sembra quest’anno più alta - ma sa che il festiva-
lone è soprattutto evento mediatico. Quindi, an-
che se nel mondo e nel belpaese c’è aria di rivo-
luzione, qui alcuni cliché sono immutabili co-
me l’ immancabile sfida fra dive (Canalis-Rodri-
guez) che giocano a «ti odio più io o mi odi più
statori. Tutto confermato quindi; dopo la coreo-
grafia di apertura curata da Daniel Ezralow, il
passaggio di consegne tra Antonella Clerici e
Morandi prende il via l’esibizione dei 14 big in
gara, giudicati da una giuria di qualità e dal pub-
blico. Mix (letale?) che potrebbe decretare an-
che per questa edizione, e sarebbe la terza dopo
le affermazioni di Marco Carta nel 2009 e quella
contestatissima di Valerio Scanu nel 2010, dei ra-
gazzi provenienti dai talent show.
Tre per la cronaca; Emma da Amici (e si porta
appresso i Modà, altra band dall’altissimo appe-
al fra i ragazzini), Nathalie da X Factor, con l’ag-
giunta della rediviva Giusy Ferreri. Qualità la ga-
rantiscono Luca Madonia «ospite» Franco Bat-
niversario dell’unità d’Italia, che verrà celebrato cupero della partita rimasta in ar-
- dopo le polemiche su Giovinezza e Bella ciao retrato con la Fiorentina che in
degli scorsi mesi - giovedì con una serata specia- caso di successo permetterebbe
le in cui i 14 big interpreteranno una canzone alla Benemata di avvicinarsi a -5
storica. Pochi gli ospiti, Benigni non si farà pro- dal Milan. Impresa meno sconta-
prio vedere, è stato invitato anche Fiorello che ta di qualche settimana fa, visti i
nicchia. Di sicuro arriveranno venerdì Robert palesi segni di risveglio dallo sta-
De Niro e Monica Bellucci, insieme per uno to letargico dei viola manifestati
spottone prezzolatissimo per il lancio di Manua- a Palermo, vincendo una partita
le d’amore terzo capitolo della saga a episodi di- che aveva l’aria d’essere ormai
retta da Giovanni Veronesi, Andy Garzia e Apri persa. Per tutte manca ancora
Lavigne. Infine, non c’è Sanremo senza prote- quasi mezza stagione. C’è di che
ste: il 18 febbraio le tv locali manifesteranno al giocarsela. Ed è appena adesso
Palafiori per salvare 500 emittenti e 3 mila posti (col ritorno delle Coppe) che il
di lavoro dalla crisi «post digitale terrestre». gioco si fa duro davvero.
MARTEDÌ 15 FEBBRAIO 2011
Sei sbarchi in quaranta
giorni, ora l’esodo dei
profughi dal Nordafrica,
favorito dal clima favorevole.
Crotone
Il centro per immigrati
calabrese è tornato a
riempirsi. La capienza
è stata raddoppiata,
ma la struttura è al collasso,
con 1.200 persone
stipate come sardine
EFFETTO TUNISI
IL CPT TORNA
A ESPLODERE
Silvio Messinetti
CROTONE
«I
ndignatevi!» è il refrain di questi
giorni, per tutt’altri motivi. Ma
chi si indigna più per i migranti
reclusi e abbandonati nei Cie? Quasi nes-
suno. I Centri di identificazione ed espul-
sione (o Centri accoglienza per richie-
denti asilo, in altra declinazione), angoli
dimenticati di una barbarie (giuridica ed
umanitaria) che si consuma nel Belpae-
se. Da troppo tempo, nell’indifferenza
generale. Ogni tanto, ciclicamente, torna-
no in auge nel tran tran politico mediati-
co. Per ripiegare, ben presto, nel dimenti-
catoio. Prendiamo il caso del Centro San-
t’Anna di Isola Capo Rizzuto, uno dei più
grandi d’Europa. L’ultima volta che salì
alla ribalta dei media mainstream fu al-
l’indomani dei pogrom di Rosarno, un
ISOLA CAPO RIZZUTO
Intimidazione a esponente Prc
ecologista: gli bruciano l’auto
Aveva ricevuto l’incarico 15 giorni fa: dirigente del settore
Lavori pubblici dell’ufficio tecnico comunale. Ma ad Isola
Capo Rizzuto, ombelico della ’ndrangheta del crotonese,
è una nomina che scotta. A luglio del 2010 il suo prede-
cessore, Agostino Biondi, aveva subito un attentato. E
stessa sorte è toccata ieri a Raffaele Muraca, la cui auto
è andata interamente distrutta in seguito ad un incendio
presumibilmente doloso. Lo stillicidio di minacce ed inti-
midazioni contro l’amministrazione comunale guidata da
Carolina Girasole (Pd), a capo di una coalizione Pd-Sel,
continua dunque. In estate era stata la stessa sindaca a
subire un avvertimento mafioso al pari del suo vice, Ansel-
mo Rizzo. Un mese fa era stata la volta del capogruppo
Sel, Carmine Biondi. Ora tocca a Muraca che è anche un
militante del Prc e attivista nei movimenti ecopacifisti. Gli
inquirenti ritengono che il fatto sia da ricollegare alla lotta
all’abusivismo edilizio portato avanti dalla giunta.
anno fa. Fu qui che vennero smistati i ri-
belli della Piana per poi essere rimpatria-
ti, colpevoli di aver alzato la testa contro
’ndranghetisti ed aguzzini. Espletate le
pratiche per la loro deportazione, sul
Campo Sant’Anna è calato il silenzio. Fi-
no agli inizi del 2011, con la ripresa degli
sbarchi. E l’esodo dei profughi della rivo-
luzione nordafricana.
Gli sbarchi
Sei sbarchi in quaranta giorni. La co-
sta crotonese, terra d’approdo di mi-
granti in fuga dai focolai di crisi. Il 22
gennaio sbarcano 27 afghani a San Leo-
nardo di Cutro, il 27 gennaio 19 afghani
e pakistani a Torretta di Crucoli, il 31
gennaio è la volta di 37 turchi ed irache-
ni, attraccati a Capo Rizzuto. Ancora, il
7 febbraio 20 afghani a Torretta di Cru-
coli, il giorno dopo 52 maghrebini a
Punta Alice, nel cirotano. Infine, sabato
scorso 40 iracheni a Le Castella.
L’esodo
Deposti i raìs, fuggono carichi di spe-
ranze e di (vane) illusioni. Il mare è piat-
to, c’è il sole, lo scirocco soffia. I migranti
si imbarcano su gommoni, carrette e bar-
coni in direzione delle isole siciliane. Cin-
quemila in pochi giorni, approdati a
Lampedusa, Linosa e Pantelleria. Molti
dei quali trasferiti con un ponte aereo a
Bari Palese e ad Isola Capo Rizzuto. Qua-
si un migliaio a Sant’Anna, con i quali la
struttura ha già raggiunto la capienza
massima. Il centro, articolato nel Cda
(Centro di accoglienza con un migliaio
di posti) e nel Cara (Centro accoglienza
richiedenti asilo con una capacità di 330
persone) ospita normalmente 750 mi-
granti ma, data la situazione straordina-
ria, la Prefettura di Crotone ha disposto
il raddoppio della capienza e la riapertu-
ra di tutte le strutture disponibili. Che
ben presto sono andate esaurite.
La gestione
Il centro Sant’Anna occupa una gran-
de area su cui fino a pochi anni fa si
estendeva il Distaccamento dell’Aero-
nautica militare e ha sede di fronte al-
l’omonimo Aeroporto di Crotone. Nel si-
to si trova anche il Cie che può ospitare
124 immigrati, chiuso dallo scorso mag-
TERRITORI
LAMPEDUSA, IMMIGRATI IN ATTESA DI ESSERE TRASFERITI IN CPT/FOTO REUTERS
gio per lavori di manutenzione. La strut-
tura del Sant’Anna, nelle articolazioni
Cpa-Cara, è un centro aperto: la struttu-
ra apre alle 8 e chiude alle 20. In questo
lasso di tempo i migranti sulla carta pos-
sono uscire senza esser sottoposti a con-
trollo. Nei fatti, la vigilanza, affidata alla
polizia, è ferrea. È dunque una sorta di
galera etnica a mezzo servizio. Gestita in
maniera incontrastata dalla Confraterni-
ta delle Misericordie che si occupa della
logistica e quindi di vitto, trasporto, allog-
gio. Un giro d’affari imponente, circa 20
milioni di euro all’anno. L’indennità per
ogni richiedente asilo si aggira intorno ai
30 euro al giorno, ma lo Sprar (Sistema
di protezione rifugiati) è saturo, e la gran
parte dei richiedenti piuttosto che transi-
tare nella seconda fase dell’accoglienza
torna per strada con o senza documenti.
Le denunce
Salito più volte al centro di inchieste
giudiziarie (una su tutte, l’inchiesta
Abid) il Campo rimane aperto nonostan-
te tutto. Nel maggio del 2007 il Viminale,
giudicando inidonee le strutture, aveva
disposto la chiusura dei centri di Ragusa,
Brindisi e Crotone. Ma se nei primi due
casi lo smantellamento è in effetti avve-
nuto, a Capo Rizzuto continua tutto co-
me se nulla fosse. Le denunce su fati-
scenza e malagestione fioccano. Msf nel
suo periodico rapporto stigmatizza le
condizioni indegne nelle quali vengono
trattenuti i migranti del Sant’Anna, privi
di assistenti sociali, mediatori culturali
ed interpreti. Si sottolinea la carenza di
attività ricreative, di servizi di orienta-
mento ed informazioni legali, il regolare
ricorso a sedativi, la scarsa strutturazio-
ne dei servizi di sostegno psicologico. Le
condizioni abitative sono pessime: 12
persone costrette a vivere in container di
25 metri quadri, distanti centinaia di me-
tri dai servizi e dalle altre strutture del
centro. Le poche prospettive di regolariz-
zazione producono con cadenza quoti-
diana gesti di autolesionismo, rivolte,
tentativi di fuga, seguiti da pestaggi e da
altre misure punitive. Mentre si impedi-
sce in tutti i modi la circolazione di infor-
mazioni su quanto avviene all’interno
del centro. Le visite di parlamentari ed
associazioni indipendenti si sono infatti
drasticamente ridotte e i migranti sono
abbandonati così alla solitudine e all’insi-
curezza. In un dettagliato dossier, pre-
sentato nello scorso aprile, il Coisp (sin-
dacato indipendente di Polizia) denun-
ciava: «Vergognose condizioni di vita per
gli ospiti, alloggiati in strutture degradan-
ti e in pessime condizioni igieniche sani-
tarie come testimoniato da un nostro
esaustivo album fotografico. La compre-
senza nella stessa area di diverse struttu-
re, Cie-Cara-Cda, è un assembramento
che risulta, rivolta dopo rivolta, sempre
più critico e pericoloso. Sia per motivi
strutturali che per le pessime condizioni
di vita e di lavoro. Ciò è inspiegabile alla
luce delle cospicue somme di denaro
elargite per finanziare la gestione dell’ac-
coglienza degli immigrati e la manuten-
zione del Campo».
Gli intrecci politici
Il Cie Sant’Anna non è soltanto un poz-
zo di denaro. È anche un luogo di intrec-
ci politici. L’intero gruppo dirigente del
Pdl di Isola Capo Rizzuto compare infat-
ti nell’organigramma delle Misericordie
e lavora (o ha lavorato) al Campo: dal
consigliere provinciale Raffaele Martino,
infermiere a Sant’Anna, ad Antonio Ryil-
lo, già assessore comunale e direttore
del centro, fino a Giovanni Iedà, il medi-
co del Cie. Per non parlare di Maria Con-
cetta Maio, consigliere provinciale e cugi-
na, guarda caso, del governatore delle
Misericordie, Leonardo Sacco. Tutti co-
storo (tranne Sacco) sono stati immorta-
lati nella famosa foto di gruppo in onore
del senatore della ’ndrangheta Nicola Di
Girolamo.
I rimpatri
Gli aerei colmi di tunisini atterrano
sulla pista dell’Aerostazione di Crotone.
Scendono i migranti a capo chino e per
nulla felici del destino che li attende. Il
ministro Maroni ha dichiarato che,
espletate le formalità burocratiche, ver-
ranno rimpatriati e nel mentre ha allerta-
to i militari per fronteggiare nuove flus-
si. I migranti credevano di assaporare la
democrazia e una vita diversa. Al prezzo
di 2/3 mila euro si erano imbarcati, la-
sciandosi alle spalle il defenestrato Ben
Ali. Si erano liberati di un dittatore e han-
no trovato Maroni. Che apre lager per
migranti, istituisce il reato di immigra-
zione clandestina e estende a 180 giorni
la detenzione amministrativa. Il Sant’An-
na intanto è al collasso, 1200 anime sti-
pate come sardine in questa narrazione
di disumanità. Se non ora quando?
il manifesto pagina 15
altra italia
VIAGGI A SUD
Se Tremonti
scopre
l’acqua calda
Massimo Covello
C
ome novelli imitatori dei viag-
giatori dei secoli scorsi, “ al
pari” di Goethe e di Douglas,
il ministro Tremonti e i segretari ge-
nerali di Cisl e Uil Bonanni e Ange-
letti hanno inteso intraprendere, po-
chi giorni fa, l’avventura del “ viag-
gio nel Sud” e nella “Old Calabria”
per rendersi conto dello stato del si-
stema dei trasporti ferroviario e via-
rio: in treno da Roma a Reggio, in
pulmino il ritorno, via A3. Confesso
che, forse condizionato dalla moda
laqualunquiana, la prima espressio-
ne, un po’ volgare che mi è venuta
in mente è stata: «Ma a chine vonnu
pigliare pe u culu?». Per davvero,
senza questo viaggio, «di pirsona,
pirsonalmente» come avrebbe det-
to Catarella, il ministro Tremonti
non avrebbe avuto conoscenza del-
le condizioni delle reti ferroviarie e
viarie? Cosa hanno constatato e/o
scoperto il ministro ed i suoi ospiti
che non si sapesse già?
A leggere alcuni resoconti dei loro
commenti più significativi c’è da re-
stare basiti: «Nel sud i moscerini cor-
rono più dei treni» ha detto Tremon-
ti. Di rimando Angeletti: «Non è una
questione di soldi, c’è una classe di-
rigente che li usa per alimentare se
stessa». E Bonanni: «La carenza di
infrastrutture nel sud è insopporta-
bile». Ed infine la chiosa finale, da
statista, di Tremonti: «La questione
meridionale è questione naziona-
le». Un florilegio di banalità da deru-
bricare ad una brillante prova della
commedia del grottesco. E invece il
tema è tremendamente serio. In pri-
mo luogo perché il ministro Tre-
monti, dovrebbero saperlo anche
Bonanni ed Angeletti, porta la diret-
ta responsabilità dei tagli radicali
agli investimenti ordinari e straordi-
nari per le infrastrutture e non solo,
programmati e da destinare alla Ca-
labria. Ed inoltre, chi, se non il go-
verno, porta la responsabilità dell’as-
senza di un piano nazionale dei tra-
sporti rivolto a tutto il Paese teso a
delineare una idea di mobilità delle
persone e delle merci, di quella pub-
blica e di quella privata, in una visio-
ne integrata ed intermodale. E chi
dovrebbe, se non il governo, avere
attenzione verso le grandi e storiche
questioni, riguardanti “le vie del
Mezzogiorno”, magari con un ap-
proccio nuovo teso per davvero ad
unificare tutto il Paese e guardando
con interesse, e non con paura, alle
potenzialità di centralità strategica
del Mezzogiorno, della Calabria, nel
Mediterraneo e verso l’Oriente.
Osiamo porre oggi alcune semplici,
domande: chi determina i tempi ed
i finanziamenti della A3? Chi ha de-
ciso che l’alta velocità ferroviaria si
deve fermare a Salerno? Chi ha deru-
bricato l’ammodernamento della
106 Ionica ? Chi ha rinunciato del
tutto all’elettrificazione ed al rad-
doppio dei binari della ferrovia ioni-
ca? Chi sta alimentando politiche di
ridimensionamento del porto di
Gioia Tauro? Chi ha tagliato le risor-
se per i servizi di trasporto pubblico
locale ledendo il diritto alla mobilità
a migliaia di cittadini? Perché il pon-
te sullo Stretto è l’unica opera su cui
si continua a investire pur essendo
conclamata l’inutilità se non la dan-
nosità?
Sono domande che meritano una
risposta da parte di Tremonti, del
governo, ma che interrogano anche
le classi dirigenti meridionali e cala-
bresi. Non è forse giunto il momen-
to di delineare un piano strutturale
dei trasporti che alimenti la mobili-
tà collettiva e pubblica, che raziona-
lizzi il sistema di trasporto delle mer-
ci, che selezioni e non accumuli in-
frastrutture, che disegni una gover-
nance democratica e trasparente ol-
tre la fallimentare e costosissima
esperienza delle privatizzazioni, fo-
riera di precarietà, di svalorizzazio-
ne del lavoro, di profitto privato e co-
sti pubblici? Si tratta di un approc-
cio essenziale per un’altra politica
della mobilità.
* Segretario Cgil Calabria
pagina 16 il manifesto MARTEDÌ 15 FEBBRAIO 2011
 | pagina 15 MARTEDI 15 FEBBRAIO 2011
FIRENZE alla pergola
Firenze dintorni TARIFFE DELLE INSERZIONI: edizione locale: EURO 184 A MODULO - cinema edizione locale: EURO 105 A MODULO
SI PREGA DI FAR PERVENIRE LE SEGNALAZIONI ENTRO LE ORE 12 DEL GIORNO PRECEDENTE L’EVENTO
a cura di red.fire
In casa di sua maestà
Una bella commedia. Un classico del teatro britannico del dopoguerra. Lo sforna da stasera la Pergola. Si chiama “Un ispettore
in casa Birling” di John Boynton Priestley, protagonisti due vecchie glorie come Paolo Ferrari e Andrea Giordana, affiancati da
Crescenza Guarnieri, Cristina Spina, Vito Di Bella, Mario Toccafondi, Loredana Gjeci, scene Almodovar, costumi Giovanni Ciac-
Quando la terra
viene scippata
ai contadini
FIRENZE ci, musiche Harmonia Team, disegno luci Umile Vainieri, regia Giancarlo Sepe. Questa la locandina. Questa la commedia che
VARIANTE AEROPORTUALE
PUBBLICITÀ: POSTER PUBBLICITÀ SRL - TEL. 055.363.263 - FAX 055.354.634

OK GIUNTA REGIONALE
La giunta regionale di Enrico Rossi ha
adottato la variante al Piano di indiriz-
zo territoriale (Pit) dell’area dell’aero-
porto fiorentino di Peretola, prevedendo
lo sviluppo dello scalo – con due ipote-
si per la nuova pista, lunga in entrambi i
casi due chilometri - e in parallelo con-
fermando la realizzazione del Parco del-
la Piana. “La variante non è solo legata
all’aeroporto – puntualizza il presidente
regionale – perché perimetriamo anche
il Parco della Piana, di cui si discute da
qualche decennio. Si tratta di un grande
polmone di oltre settemila ettari nel cuo-
sbancò i botteghini londinesi a metà degli anni Quaranta, con un giovanissimo Alec Guinness, prima di essere ripresa a Pari- ***
gi e New York. Ma la prima assoluta, cosa strana, avvenne a Mosca, in piena Urss nel 1945, dove Priestley era un beniamino e
forse, qualcuno ipotizza, una spia al servizio di Stalin. In Italia aspettò due anni, nel 1947, messa in scena da Orazio Costa con La scorsa settimana la Tosca-
Salvo Randone e Camillo Pilotto, e successivamente negli anni Ottanta dalla Compagnia Tieri/Lojodice (questa nuova edizione na dell’agricoltura biologica,
si avvale della traduzione di Giovanni Lombardo Radice). Inghilterra 1930. La famiglia Birling sta festeggiando il fidanzamento delle cooperative nate “giova-
della figlia quando arriva un ispettore di polizia col suo carico di imprevisti. Il giallo scappa e il thriller si tinge di caratteri e su- nili” negli anni’70, della speri-
spense. E di morte violenta. Così, come nella miglior tradizione del teatro anglosassone, le ipocrisie dell’alta società scombina- mentazione di una ruralità so-
no i piani e svelano la debolezza del vivere. “Ho compiuto un lavoro di approfondimento sul testo – racconta Sepe – rifacendo- stenibile che abbassa i livelli del
mi alla versione del ‘47, la prima in Italia, e essendo un cinefilo ho amato ripercorrere il genere cinematografico al quale que- conflitto tra lavoro e ambiente,
sto lavoro potrebbe appartenere e, avvalendomi di molta musica, ho portato la vicenda alla svolta finale.” ha perso un altro pezzo. Dopo
➡ Via della Pergola, da stasera a sabato ore 21, domenica ore 16, info 055 22641 15 anni dallo sfratto e 10 anni
di sentenza che bloccava quel-
lo sfratto, l’Asl 3 Pistoia ha or-
ganizzato un’asta su sette lotti
di cui è proprietaria e – guarda
caso – l’unico lotto su cui c’era

&
re dell’area metropolitana della Tosca- interesse era quello occupato in
na, in cui non ci saranno più lottizzazio- parte dalla Cooperativa Rina-
ni ed edificazioni ma un uso comples- scita Agricola, nome storico nel
sivamente basato sull’idea di mantene- biologico pistoiese e toscano che
re la situazione, senza compromettere i per anni ha resistito, perdendo
terreni ancora liberi. Allo stesso tempo ogni giorno che passava spe-
confermiamo la lottizzazione di Fondiaria ranze per una giusta risoluzio-
Via Maragliano 31/a - 50144 Firenze - Tel. 055.363263 - 055. 357212 - Fax 055.354634
manifirenze@ilmanifesto.it - manifirenze@virgilio.it
FIRENZE & DINTORNI

Sai, che prevedeva ottanta ettari di par-
co. Per quanto riguarda l’aeroporto pre-
vediamo la qualificazione e lo sviluppo
dello scalo attraverso l’ipotesi di allun-
gamento dell’attuale pista o la costruzio-
ne di una nuova pista parallela all’auto-
strada”. In entrambi i casi la nuova pista
sarà lunga circa 600 metri in più dell’at-
tuale, ferma a un chilometro e 400 me-
tri. La variante al Pit passerà adesso al-
l’esame del Consiglio regionale.
FIRENZE
RENZI E LE DUE TRAMVIE
STATUTO COME IL DUOMO
A quasi due anni dalla sua elezione, il
sindaco Renzi interviene in Consiglio co-
munale e dà la colpa alla Sovrintenden-
za per il blocco dei lavori della nuova li-
nea 2 della tramvia, accusando in paral-
lelo il governo per il mancato passaggio
dal Duomo. Per il resto, (come già spie-
gato dal manifesto alcuni mesi fa, ndr),
il sindaco Renzi benedice la sola linea 2
nel tratto che dall’aeroporto di Peretola
arriverà alla stazione centrale Smn lun-
go la direttrice di via di Novoli viale Re-
di. Cioè lungo un “percorso urbanisti-
co” comprendente il Vespucci e l’ex area
in AGENDA
Fiat – dal nuovo Palagiustizia al Polo uni-
versitario di Novoli passando per il po-
lo Carifi e i nuovi, tanti altri insediamen-
ARCIDOSSO ti commerciali e residenziali della ma-
TEATRO DEGLI UNANIMI xiarea ex Fiat - che deve essere ancora
Alle 17,30 c’è l’incontro e alle 21 lo spetta- adeguatamente “valorizzato”. Al contra-
colo di Alfonso Santagata, “Requie a l’ane- rio resta un sostanziale disco rosso a far
ma soja”, che mette insieme due atti unici di partire in contemporanea anche il lavori
Eduardo De Filippo, con Rossana Gay, Massi- della linea 3, soprattutto lungo la diret-
milano Poli, Johnny Lodi, Antonio Alveario e lo trice Statuto. ‘’Non ha senso passare da
stesso Alfonso. Si tratta del terzo capitolo del- via dello Statuto per buttare giù gli albe-
la fortunata trilogia dedicata al grande arti- ri – dice testuale il sindaco Renzi al Con-
sta partenopeo dopo “Quali fantasmi” e “Le siglio comunale - o si trova una solu-
voci di dentro”. Questo allestimento ruota in- zione per mantenere il profilo della stra-
tono all’esilarante filone della morte per farsa: da, oppure bisogna pensare a qualcosa
sia ne “Il cilindro” che ne “I morti non fanno di diverso. Soluzioni alternative percorri-
paura”, il gioco ruota attorno a due decessi, bili esistono e le verificheremo”. L’ipote-
per finta e per il vero, che si realizzano in un si, concreta, avanzata dalla cronaca lo-
ambiente dimesso, in cui personaggi, di fiera cale del Corsera parla di un passaggio
povertà, imbastiscono trame ai limiti del so- della linea da piazza Dalmazia e via Ma-
spettabile, per l’esercizio quotidiano della so- riti, con una ricongiunzione delle linee 3
pravvivenza. Si tratta, ancora una volta, di un
tentativo da parte di Santagata di approssi-
marsi al “demone meridiano”, a quella emo-
e 2 all’altezza dell’attuale rotonda di No-
voli. Resta il fatto che dalla zona Leopol-
do, Vieusseux, Statuto e Vittoria, dove il
zionalità propria del Mezzogiorno, affrontando sindaco ha riscosso e continua a riscuo-
una nuova strada, tutta da indagare, a cui for- tere plausi, la tramvia non deve passa-
nire una nuova vita che può nascere del con- re perché ostacola il traffico privato. Non
fronto con le sensibilità di oggi. saranno i dirigenti del Pd locale a fargli
cambiare idea, e nemmeno le banche
che pure hanno concesso finanziamen-
ti per 229 milioni di euro a Tram spa sul-
la base di progetti già delineati. Ma stra-
volti dal rottamatore del Pd, e soprattut-
to assai lontani dall’essere compiuta-
mente realizzati.
Fotina 1 PONTEDERA
PER GLI OPERAI PIAGGIO
CASSA INTEGRAZIONE BIS
Nuova cassa integrazione per 580 lavo-
ratori alla Piaggio di Pontedera. Pratica-
mente la totalità degli operai del repar-
PIETRASANTA to meccaniche per tutta la settimana ri-
TEATRO COMUNALE marranno a casa, per via dello stop pro-
Stasera alle 21 arriva “Tutto su mia madre”, duttivo comunicato nei giorni scorsi dal
una pièce che parte dall’omonimo film di Pe- management dell’azienda. Un segna-
dro Almodóvar, con Elisabetta Pozzi, Alvia Rea- le di sofferenza per la casa pontederese,
le, Eva Robin’s, Alberto Onofrietti, Silvia Giulia dovuto al calo di vendite fatto registra-
Mendola, Giovanna Mangiù, Paola Di Meglio re dal mercato europeo. Lo scorso me-
e Alberto Fasoli, regia Leo Muscato. Premia- se circa 300 dipendenti dello stesso re-
to nel 1999 con un Oscar e un Gran Premio a parto erano rimasti a casa, sempre per
Cannes, lo spettacolo è adattato per la sce- una settimana di cassa integrazione. Nei
na dall’autore inglese Samuel Adamson sul- prossimi giorni è molto attesa la comu-
la base della sceneggiatura originale del film. nicazione della data per l’incontro, più
Ideato e prodotto da Teatro Due di Parma e volte rimandato, tra i vertici della Piaggio
dallo Stabile del Veneto, “esplora il dolore per e i sindacati dello stabilimento pontede-
la morte di un figlio, il sorriso necessario al vi- rese e di quelli di di Moto Guzzi e Apri-
vere, il riscatto di una famiglia, elementi ba- lia, cioè gli altri marchi che compongono
sati non solo sul riconoscimento dei ruoli so- il gruppo industriale presieduto da Ro-
cialmente accettati, ma sull’autenticità dei berto Colaninno. In quella occasione do-
sentimenti e sulla solidarietà tra esseri uma- vrebbero essere affrontate le nuove stra-
ni”. Già portato in palcoscenico da Kevin Spa- tegie che la dirigenza aziendale ha in-
cey nel 2007 all’Old Vic Theatre di Londra, e tenzione di attuare per le tutte le marche
ora per la prima volta viene rappresentato in di veicoli a due e tre ruote.
Italia. Mantenendo lo spirito e la passione del te-
sto almodovariano, l’adattamento di Adamson di-
mostra una propria autonomia, data da un an-
damento più intimo, ma comunque struggente e
pieno di umorismo.
Fotina 2
FIRENZE
CINEMA MONICELLI
Oggi si svolge all’Odeon l’anteprima nazionale del
documentario “Ultima zingarata” di Federico Mi-
cali, omaggio a “Amici miei” di Monicelli (due
séances, alle ore 20,30 e alle 22, già esaurite).
Ospiti Chiara Rapaccini (compagna di Monicelli) e
Milena Vukotic (protagonista nei primi due capito-
li della trilogia di “Amici miei”), entrambe presen-
ti nel documentario. “In piazza Santo Spirito, dove
fu girata la famosa scena del funerale del Peroz-
zi, i fiorentini hanno messo insieme un funerale
spettacoloso. Grazie davvero, è un omaggio al mio
film e anche a me come persona. Così Monicel-
li, racconta in un’intervista questa ripresa dell’ulti-
ma scena del suo film, un funeralone da fargli pi-
gliare un colpo, come recita il sottotitolo prodotto
e ideato da Francesco Conforti, con la regia di Fe-
derico Micali e Yuri Parrettini. “L’ultima zingara-
ta” sarà distribuito insieme a un libro fotografico
per Giunti Editori come supplemento alla Nazione
e venduto nelle librerie Giunti al Punto. Parte del
ricavato delle vendite sarà devoluto all’associa-
zione Busajo Onlus che sostiene il progetto “Smi-
ling Children Town” per aiutare i bambini di stra-
da in Etiopia.
FIRENZE
VISIONI D’ESSAI
Oggi alle 21.15 il circolo Prc di Brozzi invita al se-
condo ciclo del cineforum “Segreti di stragi, da
Portella della Ginestra a Genova 2001”, questa
volta al Crc Brozzi in via di Brozzi 312 si proietta
a ingresso gratuito il bello e drammatico docufilm
“Bella Ciao” di Marco Giusti e Roberto Torelli, in-
centrato sul tragico G8 di Genova 2001.
OSTERIA NUOVA (FI)
METTI UNA SERA A CENA
Domani nuovo appuntamento del ciclo “Indovi-
na chi viene a cena all’osteria”, in programma alla
Casa del popolo di Osteria Nuova a partire dalle
20, con ricca cena e poi lo spettacolo della Lega
di improvvisazione teatrale con Fiamma Negri e
Bruno Cortini. Ospite questa volta Mauro Corona
con le sue montagne e il suo ultimo libro “La fine
del mondo storto”. Info e prenotel 055.6560.283.
FIRENZE
EXFILA CINEMA
Oggi alle 21.15 all’Exfila al Gignoro si racconta
del matto viaggio di 77 ‘folli’ e 130 tra operatori,
psichiatri, familiari e volontari, in treno da Venezia
a Pechino, passando per Ungheria, Ucraina, Rus-
sia e Mongolia, con la missione impossibile di in-
ventare qualcosa di creativo che coinvolga l’intero
treno, per comunicare al mondo, una volta arriva-
ti a Pechino, il senso dell’utopistico viaggio. Que-
sta la storia di “Cimap. Cento italiani matti a Pe-
chino”, docufilm di di Giovanni Piperno in visione
questa sera per il ciclo “L’Italia che non si vede”
di Arci Firenze e Ucca. La proiezione è precedu-
ta da un incontro con il Andrea Caneschi del di-
partimento Salute mentale Asl Firenze, e con al-
cuni rappresentanti di associazioni di auto aiuto
mentale.
FIRENZE
DI RAZZA UMANA
Al’Istituto degli Innocenti in piazza Ss Annunzia-
ta c’è in visione la lucida e intelligente mostra in-
terattiva per le scuole superiori “Di razza umana:
strumenti per disimparare il razzismo”, organizza-
ta da Unicoop Firenze fino al 5 marzo prossimo.
FIRENZE
SCUOLA DELLA REPUBBLICA
Domani alle 17 al circolo Arci in via delle Porte
Nuove 33 assemblea del Tavolo regionale in dife-
sa della scuola (dal ministro Gelmini e non solo,
ndr), con all’ordine del giorno il ricorso al Tar del
Lazio sulle irregolarità procedurali nella strategia
ministeriale dei tagli ad organici e finanziamen-
ti per la scuola pubblica, l’incontro con l’asses-
sore regionale Stella Targetti più volte sollecitato
e finora mai ottenuto, la proposta di una Con-
sulta regionale della scuola con una bozza di re-
golamento da inviare ai gruppi regionali di cen-
tro-sinistra, la valutazione dell’iniziativa degli
Stati generali della scuola messa in cantiere dal-
la Regione.
FIRENZE
LIBCAFÈ LA CITÉ
In Borgo San Frediano 20r c’è la libcafè La Cité,
accogliente spazio di libri, musica, vino e caf-
fè, oasi nella tempesta della vita quotìdiana. Info
www.lacitelibreria.info o tel 055.210.387.
FIRENZE
MEDIAZIONE FAMILIARE
L’associazione Mediamente organizza ogni merco-
ledì nella sede di via Fra Bartolomeo 24 il primo
Punto Info-Famiglia della città, servizio informativo
gratuito sui temi che riguardano le famiglie in mo-
menti di difficoltà o cambiamento (separazione,
divorzio, famiglie ricostituite, ecc) per permettere
la conoscenza dei vari strumenti di aiuto/sostegno
esistenti affinché le decisioni possano essere più
consapevoli (mediazione familiare, sostegno alla
bi genitorialità, consulenze specialistiche). Il Pun-
to Info-Famiglia è aperto il mercoledì alle 10.30
senza necessità di appuntamento in Via Fra Barto-
lomeo 24 (primo piano, campanello studi medici).
Infotel 320.0622.844 o anche tel 328.8875.679.
IL MANIFESTO
CIAO ERNESTO
Anche la redazione toscana dal manifesto è vici-
na ai familiari di Ernesto De Pascale, che se n’è
andato troppo presto dopo 40 anni di passio-
ne sfrenata per il rock’n’roll in tutte le sue forme.
Ci piace ricordarlo accalcato sotto il palco del-
l’Hallenstadion di Zurigo l’11 aprile 1981, men-
tre un nostro giovane paisà (seppur nato negli
Usa) ci raccontava anche di suo padre e di una
vita di lavoro in fabbrica. Ciao Ernesto, e saluta-
ci Lowell George.
ne della causa. E infatti è stato
l’unico lotto aggiudicato di una
asta dove la farsa l’ha fatta da
padrona. Anche perché dopo
ben cinque proposte di acquisto
che avrebbero permesso di sal-
vaguardare il concetto coopera-
tivo e il lavoro autogestito rifiu-
tate pervicacemente dalla buro-
crazia dell’Asl 3 (chissà perché
ad un noto esponente politico
locale che oggi riveste un ruolo
primario come amministratore
la richiesta di acquisto nel 1999
è stata immediatamente accet-
tata, per giunta con uno scon-
to del 10%), arrivare all’asta,
essere costretti a parteciparvi e
rimanere beffati per meno di
duemila euro su 900mila può
scatenare ben più che una cri-
TOSCANA si di nervi. Che succederà ora?
MAI PIÙ SOLE Premesso che noi non ci faremo
Sempre in corso la prima campagna integrata di buttare fuori dalla nostra ter-
comunicazione e sensibilizzazione a livello regiona- ra (perché ci siamo sopra da 33
le sul tema della violenza contro le donne, di quoti- anni, non siamo morosi e que-
diana, sempiterna e drammatica attualità. L’azione sta è la nostra terra), e siamo
regionale è composta da una brochure informati- disposti a usare anche i nostri
va su strutture e servizi, suddivisi per province con corpi per bloccare un’altra spe-
culazione - questa è la terra del-
contatti ed orari di apertura. Poi il sito www.regio-
ne.toscana.it/maipiusola e un servizio di assisten- l’ecomostro de Le Rocchine su
za con numero verde 800.860.070, che si aggiunge cui anche il manifesto è inter-
al numero antiviolenza 1522. Inoltre è attivata una venuto - chiediamo quali siano
rete regionale di servizi contro la violenza sulle don- le diversità tra il decisionismo
ne, supportata da un sistema informatico. berlusconiano e i suoi opposito-
ri “democratici”, se si sceglie la
TOSCANA distruzione di esperienze stori-
WWF ANTIDEGRADO AMBIENTALE che senza alcun rispetto di atti
Basta una e-mail per segnalare un illecito al Wwf di indirizzo che lo stesso Consi-
e far intervenire le sue guardie volontarie. Il servi- glio regionale a suo tempo adot-
zio è all’indirizzo guardiewwftoscana@gmail.com, tò. Se il tempo della politica è fi-
qui si possono inviare segnalazioni riguardanti gli nito, ne prendiamo atto. Ma che
illeciti ambientali che si compiono sui fronti del- accadrà quando la disperazione
l’inquinamento idrico, rifiuti, bracconaggio, pesca, di oggi si trasformerà in rabbia
edilizia, raccolta funghi e tartufi, prodotti secon- e rivolta?
dari del bosco, biodiversità e aree protette, tutela
degli animali da affezione ecc. Altre info sul servi- Coop Rinascita Agricola
zio sono sul sito www.wwf.it/toscana Lamporecchio
PRATO al fabbricone
Nella fabbrica della morte
Presentato da Emilia Romagna Teatro, Teatro Stabile di Torino e Teatro di Roma ar-
riva domani al Fabbricone (stasera sta a Grosseto) “La menzogna” di Pippo Delbo-
no, scene Claude Santerre, luci Robert John Resteghini, costumi Antonella Cannaroz-
zi, suono Angelo Colonna, ideazione e regia Pippo Delbono, un lavoro che ha come
spunto di passione e denuncia la tragedia a Torino della Thyssen Krupp costato la vi-
ta a sette operai. Ricordiamo che sabato alle 17 nel ridotto del Met si proietta “Guer-
ra” e a seguire un incontro col regista. Che racconta: “Siamo entrati nella fabbrica
per i sopralluoghi e più che la parte bruciata mi ha colpito il resto, lo squallore, la tri-
stezza, la morte che il luogo in sé, la fabbrica appunto, emanava. Il mio viaggio den-
tro la fabbrica è cominciato da lì. Sentivo il bisogno di partire da quel dolore cercan-
do di entrare nella sua profondità, evitando il pietismo che è solo prodotto dall’ipo-
crisia”. Come dichiara il titolo, lo spettacolo svela, alla maniera visionaria e poetica
dell’artista ligure, la menzogna come un male diffuso in maniera capillare, al quale è
difficile, se non impossibile, sottrarsi. Ed è di nuovo la presa di coscienza del dolore
il nucleo centrale di questo lavoro.
➡ Da domani a sabato ore 21, domenica ore 16, info 0574 608501
il manifesto pagina 15 MARTEDÌ 15 FEBBRAIO 2011
Roma dintorni TARIFFE DELLE INSERZIONI: edizione locale: EURO 184 A MODULO - cinema edizione locale: EURO 105 A MODULO
SI PREGA DI FAR PERVENIRE LE SEGNALAZIONI ENTRO LE ORE 12 DEL GIORNO PRECEDENTE L’EVENTO
SISTINA
I sette peccati
capitali secondo
Nancy Brilli
PUBBLICITÀ: POSTER PUBBLICITÀ SRL - TEL. 06.68896911 - FAX 06.68308332
S
ette figure femminili, sette
esistenze diverse. Sette mo-
di per interpretare l’univer-
so donna. È la sfida lanciata da
Nancy Brilli protagonista da sta-
sera e fino al 27 febbraio di un
one woman show, ma la defini-
zione è forse riduttiva, al teatro
Sistina. Sette - non poteva esse-
re altrimenti - il titolo dello spet-
tacolo nato da un’idea della stes-
sa attrice e di Claudio Pallottini,
con testi commissionati a Barba-
ra Alberti, Iaia Fiastri, Francesco
&
Freyrie, Piergiorgio Paterlini,
Carla Signoris, Franca Valeri,
Paolo Villaggio e la regia affidata
a Marco Mattolini.
Monologhi dal tratto arguto e
divertito, mai compiacenti, sui
ROMA & DINTORNI
Via Bargoni 8 - 00153 Roma - TEL. 06.68719571
paginaromana@ilmanifesto.it
vizi - anche quelli cosiddetti «ca-
pitali» - sulle paure, e sulle ne-
vrosi del gentil sesso, con l’ac-
compagnamento musicale - per-
fettamente azzeccato nel conte-
sto ironico del programma - affi-
dato ai musicisti Dosto&Yevski
e la Musicomix Orchestra. «Lo
spettacolo - spiega la Brilli - ha
avuto una gestazione complica-
ta: addirittura alcuni autori che
hanno ritirato all'ultimo il sog-
getto. Ma ora sono molto orgo-
gliosa di questa creatura che
sento profondamente mia».
Mario Mattolini sottolinea
che: «Non sarà un one woman
show, né un recital. E nemme-
no - nonostante i molti autori
coinvolti – un varietà culturale
che fa sfoggio di tante visioni
del mondo femminile. Non si
tratta di una commedia nel sen-
so tradizionale, anche se si ride-
rà, ci si commuoverà e magari
ci sarà anche da riflettere. Non è
un musical, anche se la presen-
in AGENDA za di questa originalissima e
stravagante orchestra – alla qua-
ASSOCIAZIONE 21 LUGLIO Primo anniversa- le si unirà a tratti la nostra prota-
rio dello sgombero definitivo del campo rom, gonista - è tutt’altro che gratuita
storico della capitale, il Casilino 900. L’associazio- e occasionale, anzi è parte strut-
ne 21 luglio presenta oggi un dossier dal titolo turale del racconto. Non è uno
Report Casilino 900. Parole e immagini spettacolo di satira di costume,
di una diaspora senza diritti. anche se non si risparmieranno
■ Via Palestro, 68, ore 16 certo le frecciate contro l’ipocri-
sia e i luoghi comuni, con cui si
CASA DELLA MEMORIA E DELLA STORIA liquidano troppo spesso i cam-
Nell’ambito del ciclo di incontri Testi e testimoni, biamenti epocali del ruolo della
Alessandro Portelli intervista Fabio Cavalli sul donna. Non è nemmeno una
tema Teatro e carcere. piecé di teatro civile che lamen-
■ Via San Francesco di Sales, 5, ore ta i troppi ostacoli che la società
17.30 frappone alla realizzazione e
alla felicità della donna, anche
FELTRINELLI Presentazione de La società dei se non mancheranno puntuali
beni comuni a cura di Paolo Cacciari. Ne discu- teatralissime e divertenti analisi
tono Fausto Bertinotti, Paolo Cacciari, Giuseppe sul tema. E allora cos’è? Ma co-
De Marzo, Norma Rangeri. me? È una sfida, contro la preve-
■ Galleria Sordi, p.zza Colonna, ore 18 dibilità, la noia, il conformismo
che troppo spesso dilaga sulla
FANDANGO INCONTRO Ritorna il concorso nostra scena. In una parola: tea-
letterario 8 x 8, racconti a tema libero di tro».
massimo 8 mila battute. Oggi la casa editri- Se Nancy Brilli è sola sul pal-
ce madrina Voland. Interverrà lo scrittore Massimi- co, ovviamente insieme ai musi-
liano Smeriglio (autore di Garbatella Combat cisti, un nutrito gruppo di perso-
Zone). ne lavora sul progetto. Da Gian-
■ Via dei Prefetti, 22, ore 18 carlo Longoni, il produttore a
Carlo Buttò, l’organizzatore, da
LA SAPIENZA Nel’aula Oriana, dipartimento di Francesco Fassone (scenografo)
Comunicazione e ricerca sociale, incontro a tema a Patrizia Pontesilli (costumi-
Le prospettive del federalismo in Italia. sta), da Maurizio Fabretti (light
■ Via Salaria, 113, ore 17 designer), Michela Cresentini
(coreografa) e Marco Puggini
LIBRERIA RINASCITA Presentazione del (assistente alla regia).
libro Democrazia proletaria. La nuova sini- Via Sistina, 129, ore 21, saba-
stra tra piazze e palazzi di William Gambet- to ore 17 e 21, domenica ore 17
ta. Oltre all’autore interverranno: Raul Mordenti,
Roberto Rossetti, Giovanni Russo Spena.
■ Largo Agosta, 36, ore 18
RINASCITA OSTIENSE Incontro stampa aperto dischi e vanno in tour.
al pubblico su XI Municipio: Emergenza ■ Via Casilina Vecchia, 42, ore 21, ingres-
archeologica. Il caso della basilica di San so 8/10 euro
Paolo e di Grotta Perfetta.
■ Via P. Alpino, 48, ore 12 ENOTECA VICINO Eugenio Colombo e Raf-
faella Misisti suonano (e cantano...) le canzoni
in MUSICA di Leonard Cohen.
■ Via del Pigneto, 25, ore 21.30 (ingres-
so libero)
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA In
Sala Santa Cecilia (ore 19.30) l’Orchestra
dell’Accademia nazionale di Santa Ceci- in SCENA
lia, diretta da Nicola Luisotti, esegue musi-
che di Beethoven, Rota. In Sala Petrassi AMBRA JOVINELLI Riposo. Dal 16 al 20 feb-
(21) per il Festival Equilibrio Dimitri Jourde braio debutta sul palco dell’Ambra Jovinelli Enrico
in Xebeche. Al Teatro Studio (ore 21) sem- Bertolino con lo spettacolo Passata è la tem-
pre per Eauilibrio Cristiana Morganti in Mo- pesta? Nuovi lampi di ovvietà. Regia di
ving with Pina. Massimo Navona.
■ Viale De Coubertin, 30 ■ P.zza G. Pepe, 43, ore 21, domenica
ore 17
CIRCOLO DEGLI ARTISTI Arrivano sul palco
del Circolo degli Artisti gli Uk Subs, una vera e ARGENTINA Il malato immaginario di Mo-
propria leggenda vivente del punk. Arrivano infatti lière, diretto e interpretato da Gabriele Lavia. E
dalla Londra del 1977 e ancora oggi sfornano con Pietro Biondi e Gianni De Lellis. Fino al 27
ZOOM Garbatella
Esplode in scena la leggenda punk
La storia senza censura del punk e di una parte della scena rock degli anni settanta, con materiale video, fotografie di star
come Iggy Pop, Ramones, , New York Dolls, Malcolm Mac Laren, Clash e Sex Pistols, ovviamente. Tutto questo in «God Save
the Punk«, fino al 20 febbraio all’Ambra Teatro alla Garbatella. Da un’idea di Carmen Giardina ispirata, spiega lei stessa «Dal
libro Please kill me di Legs McNeil e Gillian Mc Cain. Sono stata attratta dalla capacità di coinvolgimento dei racconti e mi
sono chiesta: come sarebbe possibile trarre da tutto questo uno spettacolo teatrale?» E così si è messa all’opera coinvolgendo
anche Pino e Aldo De Scalzi, consulenti per la parte musicale e Marco Odino che ha collaborato alla scrittura del testo.
■ P.zza Giovanni da Triora, 15, ore 21, domenica ore 17
HIC SUNT LEONES · Dopo l’atroce morte dei quattro fratellini
Rom e gaggè, finiamola
di dividere il mondo
Militant A *
L
a morte atroce dei 4 fratelli-
ni rom romeni, bruciati vivi
nella loro casetta autocostru-
ita in via Appia nuova, ha riacceso
il dibattito sulle condizioni di vita
del popolo rom. Al di là di quello
che dicono i grandi giornali e i tele-
giornali, sostanzialmente concor-
di nel creare una confusione enor-
me che legittima l’equazione rom
= degrado irrecuperabile. E al di là
dei commenti generici da strada,
per cui «altro che poveri, in realtà
sono ricchi, con le Porche e Ferrari
parcheggiate fuori dalle baracche,
gli orecchini e i denti d’oro». È inte-
ressante domandarci se negli ulti-
mi anni ci sia un cambiamento
nella percezione che i rom a Roma
hanno di se stessi e dei loro diritti.
Questa è infatti l’unica strada che
può portare a una soluzione dura-
tura e così opporsi alla violenza
del Piano Nomadi. Per quello che
ho visto penso di poter dire di sì,
qualcosa sta cambiando. I rom ini-
ziano a partecipare a manifestazio-
ni pubbliche insieme ai movimen-
ti romani, reclamano un posto de-
gno per vivere. E questa direzione
di marcia può dare il via a una sta-
gione di rinascita.
L’occupazione di Metropoliz,
l’ex stabilimento Fiorucci di via
Prenestina, gestito da una comuni-
tà meticcia e abitato per metà da
rom romeni ormai da più di un an-
no, è certamente la punta più
avanzata di questo nuovo percor-
so. Quando alcuni giorni fa la poli-
febbraio.
■ L.go Argentina, ore 21, giovedì e dome-
nica ore 17
COLOSSEO NUOVO TEATRO Racconto d’in-
verno di Shakespeare. Regia di Imogen Kusch.
Fino al 17 febbraio. Dal 14 al 17 febbraio (ore
19) Caligola da Camus, regia di Daniele Scatti-
na.
■ Via Capo d’ Africa, 29a, ore 21, domeni-
ca ore 17
COMETA OFF Immaginaria commedia scritto
e interpretato da Duccio Camerini e Alfonso Ses-
sa. Regia di Duccio Camerini. Fino al 17 marzo.
Dal 16 al 18 marzo Grandissimo tesoro mio
(ore 22.30) scritto diretto e interpretato da Massi-
miliano Graziuso
■ Via Luca della Robbia, 47, ore 20.45
DELLA COMETA Honour di Joanna Murray-
Smith, regia di Franco Però. Con Paola Pitagora e
Roberto Alpi. Fino al 27 febbraio.
■ Via del Teatro di Marcello, 4
zia è entrata nello stabile per un
controllo, è rimasta sbalordita dal
livello di decoro di alcune abitazio-
ni, ammettendo che mai in nes-
sun campo, autorizzato o sponta-
neo, avevano visto un tale livello di
igiene e ordine. Non credevano ne-
anche che quegli occupanti fosse-
ro rom. E l’esperienza sta facendo
scuola. Altri rom sono venuti a ve-
dere, vorrebbero iniziare un per-
corso simile. Venti giorni fa c’è sta-
ta l’occupazione di uno stabile ab-
bandonato a Torre Spaccata da
parte del comitato ex Casilino 900,
purtroppo l’arrivo delle forze del-
l’ordine ha messo fine a questo re-
cupero abitativo. Ormai però la
strada è aperta. I campi sono una
prima scelta, ma ora basta, gli oc-
DELL’OROLOGIO Sala Grande Finestre. Can-
ti per resistere, scritto diretto e interpretato
da Chiara Casarico e Tiziana Scrocca. Fino al 20
febbraio: Sala Orfeo Superstar da Petrolio di
Pier Paolo Pasolini. Regia di Fabio Morgan. Fino
al 20 febbraio.
■ Via dei Filippini, 17a, ore 21, domenica
ore 17.30 (Sala Grande), ore 21, domeni-
ca ore 17.30 (Sala Orfeo)
ELISEO Romeo e Giulietta di Shakespeare,
traduzione e adattamento Fausto Paravidino e
Valerio Binasco. Regia di Valerio Binasco. Con
Riccardo Scamarcio e Deniz Ozdogan. Fino al 13
marzo.
■ Via Nazionale, 183, ore 20.45, domeni-
ca ore 17
FURIO CAMILLO O’ Thiasos - Teatro Natura in
Nascita di Roma. Fino al 16 febbraio. Dal 17
al 20 febbraio SemiVolanti in L’uomo e il Ser-
pente. Fiabe africane.
■ Via Camilla, 55, ore 21, sabato ore 18
e 21, domenica ore 18
chi puntano verso la casa. La casa,
sì, perché no? Il lavoro pionieristi-
co è stato fatto da alcune associa-
zioni come Popica Onlus, che so-
no andati nei campi non autorizza-
ti e hanno lavorato sulla coscienza
dei diritti inalienabili come quella
di un’abitazione degna e di
un’istruzione giusta e su un per-
corso di autonomia e autodetermi-
nazione. Hanno convinto i genito-
ri dell’importanza della scuola invi-
tandoli a fare tutto da soli, accom-
pagnare i figli, parlare con le mae-
stre, partecipare alle assemblee.
Diventare cittadini insomma. E
smetterla di dividere il mondo in
rom e gaggé (non rom). È una stra-
da lunga, ma la direzione è presa.
* voce degli Assalti Frontali
INDIA La sirena dal racconto Lighea di Giusep-
pe Tomasi di Lampedusa, reading Luca Zingaretti.
Fino al 20 febbraio.
■ Via B. Cirino, ore 21, repliche domenica-
li alle ore 18
PICCOLO ELISEO Piccoli equivoci di Clau-
dio Bigagli. Con Francesco Montanari e Diane
Fleri. Fino al 6 marzo.
■ Via Nazionale, 183, ore 20.45, domeni-
ca ore 17
QUIRINO Dona Flor e i suoi due mariti di
Jorge Amado regia e drammaturgia di Emamuela
GIordano. Con Caterina Murino, Paolo Calabresi e
Max Maltaesta. Fino al 27 febbraio.
■ Via delle Vergini, ore 20.45, il 17, 23 e
26 ore 16.45, domenica ore 16.45
SALA UMBERTO Il miracolo di Don Ciccil-
lo di Carlo Buccirosso, regia di Carlo Buccirosso.
Fino al 6 marzo.
■ Via della Mercede, 50, ore 21, il 23 ore
17, sabato ore 17 e 21, dome ore 17.30
in VISIONE
D’ESSAI
LA CAMERA VERDE
Film/Socialisme di J. L. Godard
(17-19-20.30-22)
■ Via G. Miani, 20d
IN RASSEGNA
ISTITUTO GIAPPONESE DI CUTURA Proie-
zione di Departures di Yojiro Takita (versione
italiana). Introduzione al film a cura del prof.
ElioGirlanda.
■ Via A. Gramsci, 74, ore 18.30 (ingres-
so libero fino a esaurimento posti)
PRIMA VISIONE
ANOTHER YEAR
di Mike Leigh, con Jim Broadbent e Ruth Sheen
(Gb 10)
Il regista inglese racconta la «sua» Londra, quel-
la dei quartieri periferici, attraverso la vicende
di alcune famiglie, le loro amicizie, gli amori e
gli affetti.
BIUTIFUL
di Alejandro Gonzàlez Inarritu, con Javier Bar-
dem e Bianca Portillo (Sp/Messico 10)
Uxbal lavora e si occupa dei figli, perché la
moglie è mentalmente instabile. Quando scopre
di essere malato terminale, comincia a temere
per il futuro dei ragazzi.
BURLESQUE
di Steven Antin, con Christina Aguilera e Cher
(Usa 10)
Ali Rose (Aguilera) ragazza di provincia arriva a
Los Angeles con la speranza di sfondare nel
mondo dello spettacolo. Ma finisce in un club
come ballerina di burlesque. Musical, canzoni e
coreografie e una sfida fra dive: Aguilera versus
Cher.
GIANNI E LE DONNE
di e con Gianni Di Gregorio, e con Alfonso San-
tagata e Elisabetta Piccolomini (Italia 11)
Ha un carattere così buono che sopporta tutto
e tutti, il sessantenne Gianni: la moglie, la fi-
glia, il gatto e anche l'ansiosa madre novanten-
ne. Ma un giorno l'amico Alfonso gli apre gli
occhi: tutti alla sua età, hanno delle...storie.
Perché lui no?
IL DISCORSO DEL RE
di Tom Hooper, con Colin Firth e Helena
Bonham Carter (Inghilterra 10)
La storia vera dell'uomo diventato re Giorgio VI
d'Inghilterra e del logopedista australiano Lionel
Logue (Calum Gittins) che lo aiutò a superare la
sua balbuzie. Dodici nomination agli Oscar.
IL TRUFFACUORI
di Pascal Chaumell, con Andrew Lincoln e Ro-
main Duris (Francia 10)
Il «mestiere» di Alex? Per soldi, garantisce di
distruggere la felicità di insospettabili coppie.
Ma un giorno...
IMMATURI
di Paolo Genovese, con Luca Bizzarri e Raoul
Bova (Ita 11)
L'incubo di tanti ex maturandi si materializza
per un gruppo di coetanei: a causa di un erro-
re, il ministero annulla il loro esame di maturità
che dovranno così sostenere di nuovo...
INTO PARADISO
di Paola Randi, con Peppe Servillo e Gianfelice
Imparato (Italia 11)
Alfonso, scienziato napoletano, ha perso il lavo-
ro, Gayan è un ex campione di cricket che non
ha più un soldo. Cosa fanno insieme i due curio-
si personaggi?
PARTO CON IL FOLLE
di Todd Phillips, con Zach Galiflanakis e Robert
Downey Jr. (Usa 10)
Un uomo d'affari si ritrova a chiedere un passag-
gio in macchina a un (folle) studente di college
(molto) fuori corso... Risate in una commedia
acida del regista di Una notte da leoni.
QUALUNQUEMENTE
di Giulio Manfredonia, con Antonio Albanese e
Lorenza Indovina (Italia 11)
Ritorna al paesello natio il malavitoso Cetto
Laqualunque dopo una lunga latitanza all'este-
ro. Ma ora è tempo di candidarsi: lo slogan?
'chiu pilu per tutti' naturalmente...
RABBIT HOLE
di John Cameron Mitchell, con Nicole Kidman e
Aaron Eckhart (Usa 10)
Felicemente sposata con Howie, l'esistenza del-
la bella Becca va a pezzi a causa di una trage-
dia: la morte del figlio Danny, vittima di un
incidente. La donna gradualmente si distacca
dal marito e...
SANCTUM (3D)
di Alister Grierson, con Richard Roxburgh e Alice
Parkinson (Usa 10)
Un gruppo di subacquei, guidato dall'esperto
Frank McGuire, resta imprigionato in fondo a un
sistema di grotte a causa di una improvvisa
tempesta tropicale.
SENNA
documentario diretto da Asif Kapadia (Gran
Bretagna 10)
Un documentario sul campione di Formula Uno
Ayrton Senna dove si racconta la sua breve
esistenza, costellata di successi sportivi.
pagina 15

MARTEDI 15 FEBBRAIO 2011 BURLESQUE

SALA 06 - 17.30 · 20.00 · 22.30
IL TRUFFACUORI
IL TRUFFACUORI
SALA 10 - 17.30 · 20.30 · 22.40
BURLESQUE
in TEATRO
I FILM A CURA DI SALA 07 - 17.20 · 19.50 · 22.20 CINETEATRO [COLOGNO MONZESE] SALA 11 - 19.00 · 21.20
ALLA SCALA
Stefano Crippa CHE BELLA GIORNATA Via Volta · ✆ 0225308292 IL DISCORSO DEL RE
SALA 08 - 17.40 · 20.20 QUALUNQUEMENTE SALA 12 - 19.10 · 21.20 Piazza della Scala - Tel. 02 72003744
PARTO COL FOLLE 21.15 FEMMINE CONTRO MASCHI Tosca
SALA 08 - 22.50 SALA 06 - 18.40 · 21.10
AUDITORIUM LA FILANDA [CORNAREDO] RABBIT HOLE direttore: Omer Meir Wellber Ore 20.

cine DʼESSAI
Piazza Liberta` · ✆ SALA 04 - 18.00 · 21.00
FEMMINE CONTRO MASCHI RIPOSO SANCTUM 3D ARSENALE
SALA 2 - 15.00 · 17.30 · 20.00 · 22.30 SALA LE GIRAFFE - 17.30 · 20.20 · 22.40
Via Cesare Correnti, 11- Tel. 028321999
SANCTUM 3D MIGNON [CORNAREDO]
SALA 3 - 15.00 · 17.30 · 20.00 · 22.30 GNOMO MILANO CINEMA [MILANO] Piazzale don Carlo Aresi 1 · ✆ 02.93.64.79.94 UCI CINEMAS PIOLTELLO [PIOLTELLO] Il Banchiere Anarchico Ore 21.
MILANOCINEMA

NOVITÀ IN SALA HEREAFTER

BURLESQUE
di Steven Antin, con Christina
Aguilera e Cher (Usa 10)
Ali Rose (Aguilera) ragazza di
provincia arriva a Los Angeles
con la speranza di sfondare nel
mondo dello spettacolo. Ma fi-
nisce in un club come ballerina
di burlesque. Musical, canzo-
ni e coreografie e una sfida fra
SALA 4 - 15.00 · 17.30 · 20.00 · 22.30
ELISEO MULTISALA [MILANO]
Via Torino 64 · ✆ 0272008219-199445668
LA VERSIONE DI BARNEY
SALA KUBRICK - 15.00 · 17.30 · 20.00 · 22.30
GIANNI E LE DONNE
SALA OLMI - 15.00 · 16.50 · 18.40 · 20.30 · 22.30
IL DISCORSO DEL RE
SALA SCORSESE - 15.15 · 17.40 · 20.00 · 22.30
BIUTIFUL
Via Lanzone 30/A · ✆ 02804125
CINEMA DI VETTA - III EDIZIONE
18.30
MEXICO [MILANO]
Via Savona, 57 · ✆ 0248951802
IL RESPONSABILE DELLE RISORSE UMANE
16.10 · 18.10 · 20.10 · 22.10
SPAZIO OBERDAN [MILANO]
Viale Vittorio Veneto 2 · ✆ 0277406300
RIPOSO
RIPOSO Via San Francesco, 33 · ✆ 892960
IL DISCORSO DEL RE AUDITORIUM DI MILANO
SAN LUIGI [CORSICO] SALA 01 - 17.00 · 19.40 · 22.20
Via Dante, 3 · ✆ 02 / 4401369 GIANNI E LE DONNE
Largo G. Mahler- Tel. 02 83389201
RIPOSO SALA 02 - 18.20 · 20.30 · 22.40 Il 17/02: Stagione Sinfonica
VALLANZASCA - GLI ANGELI DEL MALE
direttore: John Axelrod ore 20.30.
ITALIA [GARBAGNATE] SALA 03 - 18.30 · 21.30
Via Varese, 29 · ✆ 029956978 FEMMINE CONTRO MASCHI
RIPOSO SALA 04 - 17.30 · 20.00 · 22.40 CARCANO
IMMATURI
C.so di P.ta Romana, 65- Tel. 02.55181377
GALLERIA [LEGNANO] SALA 05 - 22.40
P.zza S. Magno · ✆ 0331547865 I FANTASTICI VIAGGI DI GULLIVER 3D Il malato immaginario Ore 15.30 (scuole)

dive: Aguilera versus Cher.
IL TRUFFACUORI
di Pascal Chaumell, con An-
drew Lincoln e Romain Duris
(Francia 10)
Il «mestiere» di Alex? Per soldi,
garantisce di distruggere la fe-
licità di insospettabili coppie.
Ma un giorno...
GIANNI E LE SUE DONNE
di e con Gianni Di Gregorio, e
con Alfonso Santagata e
Elisabetta Piccolomini
(Italia 11)
Ha un carattere così buono che
sopporta tutto e tutti, il sessan-
tenne Gianni: la moglie, la fi-
glia, il gatto e anche l’ansiosa
madre novantenne. Ma un gior-
no l’amico Alfonso gli apre gli
occhi: tutti alla sua età, hanno
LEGENDA delle...storie. Perché lui no?
RABBIT HOLE
di John Cameron Mitchell, con
SCHERMO
SMALL Nicole Kidman e Aaron Eckhart
(Usa 10)
Felicemente sposata con
Howie, l’esistenza della bel-
SCHERMO
MEDIUM la Becca va a pezzi a causa di
una tragedia: la morte del fi-
glio Danny, vittima di un inci-
dente. La donna gradualmente
SCHERMO
LARGE si distacca dal marito e...
SENNA
documentario diretto da Asif
SCHERMO
EXTRA LARGE Kapadia (Gran Bretagna 10)
Un documentario sul campio-
ne di Formula Uno Ayrton Sen-
na dove si racconta la sua
POSSIBILITÀ
PRENOTAZIONE breve esistenza, costellata di
successi sportivi.
SANCTUM (3D)
ACCESSO
di Alister Grierson, con
DISABILI
Richard Roxburgh e Alice
Parkinson (Usa 10)
Un gruppo di subacquei, gui-
PESSIMA
dato dall’esperto Frank Mc-
SALA
Guire, resta imprigionato in
fondo a un sistema di grotte a
causa di una improvvisa tem-
PESSIMO
FILM pesta tropicale.
fuori CITTÀ
SALA TRUFFAUT - 15.00 · 19.30 · 22.15 RIPOSO SALA 05 - 18.20 · 20.30
BURLESQUE CIAK WEBANK.IT
GLORIA MULTISALA [MILANO] SALA RATTI [LEGNANO] SALA 06 - 17.00 · 19.40 · 22.20
Corso Vercelli 18 · ✆ 0248008908 C.so Magenta, 9 · ✆ 0331546291 QUALUNQUEMENTE
Via Procaccini, 4c (c/o) Fabbrica del Vapore
IMMATURI RIPOSO SALA 07 - 17.30 · 20.15 · 22.35 Il 19/02: Madama Butterfly Ore 20.30
SALA MARILYN - 15.30 · 17.50 · 22.30 NUOVO [ARCORE] SANCTUM 3D
LA VERSIONE DI BARNEY Via S. Gregorio, 25 · ✆ 0396012493 EXCELSIOR [LISSONE] SALA 08 - 17.00 · 19.45 · 22.25
SALA MARILYN - 20.00 RIPOSO Via Don Carlo Colnaghi, 3 · ✆ 0392457233 FEMMINE CONTRO MASCHI
CRT-SALONE
IL DISCORSO DEL RE THE SOCIAL NETWORK SALA 09 - 17.00 · 21.40 Via Dini, 7- Tel. 0289011644
SALA GARBO - 15.10 · 17.30 · 20.15 · 22.30 CINEMA ARESE [ARESE] IMMATURI Riposo
Via Caduti, 75 · ✆ 029380390 SALA 09 - 19.20
ODEON - THE SPACE CINEMA [MILANO] RIPOSO UCI CINEMAS LISSONE [LISSONE] IL TRUFFACUORI
Via Santa Radegonda, 8 · ✆ 892111 Via Madre Teresa · ✆ 039 484767 SALA 10 - 17.30 · 20.00 · 22.30 ELFO PUCCINI
FEMMINE CONTRO MASCHI UCI CINEMAS MILANOFIORI [ASSAGO] IL TRUFFACUORI FEMMINE CONTRO MASCHI corso Buenos Aires, 33- Tel. 02 00660606
SALA 01 - 12.50 · 15.15 · 17.35 · 20.00 · 22.30 Viale MilanoFiori · ✆ 892960 SALA 01 - 17.50 · 20.10 · 22.40 SALA 11 - 19.20 · 22.10 Ti voglio bene più di Dio Ore 15.30
QUALUNQUEMENTE FEMMINE CONTRO MASCHI GIANNI E LE DONNE RABBIT HOLE
SALA 02 - 12.10 · 14.40 · 17.00 · 19.30 · 21.50 SALA 01 - 16.55 · 19.20 · 21.45 SALA 02 - 18.20 · 20.30 · 22.45 SALA 12 - 18.20 · 20.30 · 22.40 La tempesta Ore 21.
I FANTASTICI VIAGGI DI GULLIVER 3D QUALUNQUEMENTE PARTO COL FOLLE CHE BELLA GIORNATA
SALA 03 - 12.20 · 14.20 · 16.20 · 18.20 SALA 02 - 17.50 · 20.10 · 22.30 SALA 03 - 18.05 · 20.15 · 22.30 SALA 13 - 17.20 · 20.00 · 22.20 FRANCO PARENTI
IL TRUFFACUORI CHE BELLA GIORNATA I FANTASTICI VIAGGI DI GULLIVER 3D PARTO COL FOLLE Via Pier Lombardo, 14- Tel. 02 59995206
SALA 04 - 12.00 · 14.30 · 17.00 · 19.35 · 22.05 SALA 03 - 17.20 · 20.30 · 22.40 SALA 04 - 18.10 · 20.10 · 22.20 SALA 14 - 18.20 · 20.30 · 22.40
IMMATURI BURLESQUE SANCTUM 3D Presentazione del libro “Lettera a un
SALA 05 - 13.00 · 15.30 · 22.40 SALA 04 - 17.10 · 19.45 · 22.20 SALA 05 - 17.10 · 19.45 · 22.10 THE SPACE ROZZANO [ROZZANO] amico antisionista” Ore 21.
OPERA LIRICA VALLANZASCA - GLI ANGELI DEL MALE FEMMINE CONTRO MASCHI Via Eugenio Curiel · ✆ 892111
SALA 05 - 20.00 ELISIR D’AMORE SALA 05 - 18.30 · 21.30 SALA 06 - 17.40 · 20.00 · 22.40 I FANTASTICI VIAGGI DI GULLIVER 3D Art Ore 21.15
SANCTUM 3D L’ORSO YOGHI QUALUNQUEMENTE SALA 1 - 14.45 · 17.15 · 22.15
SALA 06 - 12.10 · 14.50 · 17.20 · 20.00 · 22.20 SALA 06 - 17.20 SALA 07 - 17.35 · 20.15 · 22.35 OPERA LIRICA LIBERO
SALA 1 - 20.00
CHE BELLA GIORNATA PARTO COL FOLLE BURLESQUE Via Savona, 10- Tel. 028323126
SALA 07 - 14.40 · 19.50 SALA 06 - 19.50 · 22.10 SALA 08 - 17.20 · 20.00 · 22.30 IL TRUFFACUORI
IMMATURI FEMMINE CONTRO MASCHI CHE BELLA GIORNATA SALA 2 - 14.30 · 17.15 · 20.00 · 22.30 Amnesie Ore 21.
SALA 07 - 11.50 · 17.10 · 22.15 SALA 07 - 22.45 SALA 09 - 17.55 · 20.15 · 22.40 SENNA
SALA 3 - 15.00 · 17.30 · 20.00 · 22.30
FEMMINE CONTRO MASCHI I FANTASTICI VIAGGI DI GULLIVER 3D FEMMINE CONTRO MASCHI LITTA
SALA 08 - 14.00 · 16.30 · 19.00 · 21.30 SALA 07 - 18.20 · 20.30 SALA 10 - 22.10 CHE BELLA GIORNATA
SALA 4 - 15.30 · 17.50 Corso Magenta, 24- Tel. 0286454545
BURLESQUE IMMATURI IMMATURI
SALA 09 - 11.55 · 14.25 · 17.05 · 19.45 · 22.20 SALA 08 - 17.30 · 20.05 · 22.35 SALA 10 - 17.25 · 19.50 PARTO COL FOLLE Il venditore di sigari Ore 21.
SALA 4 - 20.10 · 22.30
PARTO COL FOLLE IL TRUFFACUORI VALLANZASCA - GLI ANGELI DEL MALE
SALA 10 - 12.30 · 14.55 · 17.25 · 19.50 · 22.15 SALA 09 - 17.35 · 20.10 · 22.35 SALA 11 - 18.30 · 21.30 FEMMINE CONTRO MASCHI MANZONI
SANCTUM 3D SALA 5 - 15.45 · 18.15 · 21.00
ORFEO MULTISALA [MILANO] SALA 10 - 17.30 · 20.00 · 22.25 CINEMATEATRO NUOVO [MAGENTA] BURLESQUE
Via Manzoni, 42, 12 Tel. 027636901
Viale Coni Zugna, 50 · ✆ 0289403039 Via San Martino 19 · ✆ 0297291337 SALA 6 - 14.15 · 17.00 · 19.40 · 22.20 La Ciociara Ore 20.45
FEMMINE CONTRO MASCHI ARCADIA [BELLINZAGO LOMBARDO] RIPOSO GIANNI E LE DONNE
SALA BLU - 15,15 · 17,40 · 20,05 · 22,30 C.C. La Corte Lombarda · ✆ 02954164445 SALA 7 - 14.15 · 16.30 · 19.00 · 21.30
RABBIT HOLE QUALUNQUEMENTE CINEMA S. MICHELE [MAGNAGO] QUALUNQUEMENTE
NAZIONALE
SALA VERDE - 15,30 · 17,50 · 20,10 SALA 01 - 17:50 · 20:50 · 22:55 Via Asilo, 10 · ✆ 0331658262 SALA 8 - 14.30 · 17.00 · 19.30 · 22.00 Piazza Piemonte, 12 Tel. 848448800
VALLANZASCA - GLI ANGELI DEL MALE FEMMINE CONTRO MASCHI RIPOSO IMMATURI Mamma mia! Ore 20.30
SALA VERDE - 22,30 SALA 02 - 17:30 · 20:10 · 22:20 SALA 9 - 14.15 · 16.45 · 19.15 · 21.45
SANCTUM 3D IL TRUFFACUORI ARCADIA MULTIPLEX [MELZO] FEMMINE CONTRO MASCHI
SALA ROSSA - 15,00 · 17,30 · 20,00 · 22,30 SALA 03 - 17:35 · 20:15 · 22:35 Via Martiri della Liberta` · ✆ 0295416444 SALA 10 - 15.00 · 17.30 · 20.00 · 22.30 NUOVO
IMMATURI IL DISCORSO DEL RE IMMATURI Piazza San Babila- Tel. 0276000086
PALESTRINA [MILANO] SALA 04 - 17:40 · 20:05 · 22:40 SALA TERRA - 17:30 · 20:00 · 22:30 SALA 11 - 15.00 · 17.30 · 20.00 · 22.30
Suoceri sull`orlo di una crisi di nervi
Via Palestrina, 7 · ✆ 026702700 SANCTUM 3D SANCTUM 3D SANCTUM 3D
INCONTRERAI L’UOMO DEI TUOI SOGNI SALA 05 - 17:20 · 20:20 · 22:45 SALA ACQUA - 17:40 · 20:10 · 22:40 SALA 12 - 14.50 · 17.25 · 19.55 · 22.25 con Gianfranco D`Angelo, Eleonora Giorgi,
16.30 · 18.45 · 21.00 BURLESQUE IMMATURI FEMMINE CONTRO MASCHI Ninì Salerno, Paola Tedesco. ore 10.30
SALA 06 - 17:25 · 20:00 · 22:25 SALA FUOCO - 19:50 · 22:10 SALA 13 - 14.15 · 16.45 · 19.15 · 21.45
PLINIUS MULTISALA [MILANO] L’ORSO YOGHI I FANTASTICI VIAGGI DI GULLIVER
OUT OFF
Viale Abruzzi, 28/30 · ✆ 0229531103 SALA 07 - 17:10 SALA FUOCO - 17:10 SKYLINE MULTIPLEX [SESTO SAN GIOVANNI]
IL DISCORSO DEL RE PARTO COL FOLLE PARTO COL FOLLE c/o Centro Sarca · ✆ 0224860547 Via Mac Mahon, 16- Tel. 0234532140
SALA 1 - 15.00 · 17.30 · 20.00 · 22.30 SALA 07 - 20:40 · 22:45 SALA ARIA - 20:20 GIANNI E LE DONNE Le furberie di Scapino Ore 20.45

milano CITTÀ
RABBIT HOLE I FANTASTICI VIAGGI DI GULLIVER 3D ANIMALS UNITED SALA 01 ANDROMEDA - 15.30 · 17.35 · 20.10 · 22.15
SALA 2 - 15.30 · 17.50 · 20.10 · 22.30 SALA 08 - 17:00 SALA ARIA - 17:00 IL DISCORSO DEL RE
FEMMINE CONTRO MASCHI RABBIT HOLE QUALUNQUEMENTE SALA 02 CASSIOPEA - 16.00 · 19.40 · 22.10 PICCOLO TEATRO GRASSI
SALA 3 - 15.30 · 17.50 · 20.10 · 22.30 SALA 08 - 22:30 SALA ARIA - 22:20 BURLESQUE Via Rovello, 2- Tel. 848800304
ANTEO SPAZIOCINEMA [MILANO] ANOTHER YEAR GIANNI E LE DONNE FEMMINE CONTRO MASCHI SALA 03 ANTARES - 15.00 · 17.30 · 20.15 · 22.35 La compagnia degli uomini Ore 19.30
Via Milazzo, 9 · ✆ 026597732 SALA 4 - 15.00 · 17.30 · 20.00 · 22.30 SALA 09 - 17:45 · 21:00 SALA ENERGIA - 17:20 · 20:30 · 22:50 FEMMINE CONTRO MASCHI
LA VERSIONE DI BARNEY IL TRUFFACUORI CHE BELLA GIORNATA SALA 04 POLARIS - 15.20 · 17.45 · 20.00 · 22.20
SALA 50 - 15.00 · 17.30 · 20.00 · 22.30 SALA 5 - 15.00 · 17.30 · 20.00 · 22.30 SALA 10 - 20:25 CINEMA TEATRO TRIVULZIO [MELZO] VALLANZASCA - GLI ANGELI DEL MALE PICCOLO TEATRO STREHLER
ANOTHER YEAR IMMATURI IL DISCORSO DEL RE Piazza Risorgimento 19 · ✆ 0292278742 SALA 04 POLARIS - 15.10 · 17.45 · 21.30 Largo Greppi, 1- Tel. 848800304
SALA 100 - 15.00 · 17.30 · 20.00 · 22.30 SALA 6 - 15.00 · 17.30 · 20.00 SALA 10 - 17:15 · 19:50 · 22:15 HEREAFTER I FANTASTICI VIAGGI DI GULLIVER 3D
21.00 SALA 05 VEGA - 16.15 · 18.25 · 20.35 · 22.35
La vera storia di Pinocchio raccontata
GIANNI E LE DONNE HEREAFTER
SALA 200 - 15.00 · 16.50 · 18.40 · 20.30 · 22.30 SALA 6 - 22.30 AUDITORIUM [BOLLATE] IL TRUFFACUORI da lui medesimo Ore 9.45-11.15
IL DISCORSO DEL RE Via Battisti, 14 · ✆ 023513153 MULTISALA CAPITOL [MONZA] SALA 06 PEGASUS - 15.10 · 17.30 · 20.20 · 22.45
SALA 400 - 15.10 · 17.40 · 20.10 · 22.30 UCI CINEMAS BICOCCA [MILANO] RIPOSO Via A. Pennati 10 · ✆ 039324272 SENNA
Viale Sarca, 336 · ✆ 892960 RIPOSO SALA 07 ALFA - 15.30 · 17.50 · 20.10 · 22.25 PICCOLO TEATRO STUDIO EXPO
APOLLO SPAZIOCINEMA [MILANO] IMMATURI SPLENDOR [BOLLATE] IMMATURI Via Rivoli, 6- Tel. 848800304
Gall. De Cristoforis 3 · ✆ 02780390 SALA 01 - 15.05 · 17.35 · 20.10 · 22.40 P.zza San Martino, 5 · ✆ 023502379 MULTISALA METROPOL [MONZA] SALA 08 ORION - 15.15 · 17.40 · 20.00 · 22.15
Prospettive sulla guerra civile
GIANNI E LE DONNE FEMMINE CONTRO MASCHI LA RAGAZZA CHE SALTAVA NEL TEMPO Via Cavallotti 124 · ✆ 039740128 QUALUNQUEMENTE
SALA F - 15.00 · 18.10 · 20.00 · 21.50 SALA 02 - 15.00 · 17.45 · 20.15 · 22.45 21.15 FEMMINE CONTRO MASCHI SALA 09 ALDEBARAN - 15.05 · 17.30 · 20.10 · 22.35 ore 19.30
LONDON RIVER SANCTUM 3D SALA 1 - 20.15 · 22.30 SANCTUM 3D
SALA E - 13.00 · 15.40 · 18.00 · 20.00 · 21.50 SALA 03 - 14.45 · 17.20 · 20.10 · 22.35 DON BOSCO [CARUGATE] IMMATURI SALA 10 SIRIO - 15.30 · 17.50 · 20.20 · 22.45 PIM OFF
ANOTHER YEAR SENNA Via Pio XI, 36 · ✆ 029254499 SALA 2 - 20.00 · 22.30
SALA D - 15.30 · 21.30 SALA 04 - 15.00 · 17.25 · 20.05 · 22.35 RIPOSO IL TRUFFACUORI RONDINELLA [SESTO SAN GIOVANNI] Via Salvanesco, Tel. 0254102612
BIUTIFUL I FANTASTICI VIAGGI DI GULLIVER 3D SALA 3 - 20.15 · 22.30 Viale Matteotti, 425 · ✆ 0222478183 Il 19/02: Seigradi_concerto per voce
SALA U - 12.40 · 15.20 · 18.10 · 21.00 SALA 05 - 15.10 · 17.35 · 20.05 · 22.25 AGORA` [CERNUSCO S. NAVIGLIO] ANOTHER YEAR e musiche sintetiche Ore 21.
IL DISCORSO DEL RE HEREAFTER Via Marcelline 37 · ✆ 029245343 MULTISALA TEODOLINDA [MONZA] 21.15
SALA G - 12.40 · 14.50 · 17.10 · 19.30 · 21.50 SALA 06 - 19.40 · 22.35 RIPOSO Via Cortelonga 4 · ✆ 039323788
L’ORSO YOGHI STELLA NUOVO [SOVICO] SAN BABILA
ARCOBALENO FILMCENTER [MILANO] SALA 06 - 14.20 · 16.50 THE SPACE CINEMA SPA CERRO SALA RUBINO - 15.30 Via Baracca, 22/24 · ✆ 0392014667 Corso Venezia 2/a- Tel. 02795469
Viale Tunisia 11 · ✆ 0229406054-199199166 GIANNI E LE DONNE MAGGIORE [CERRO MAGGIORE] SENNA IMMATURI Il padre della sposa Ore 21.
THE SOCIAL NETWORK SALA 07 - 14.00 · 16.10 · 18.20 · 20.30 · 22.40 Via Turati, 62 · ✆ 892111 SALA RUBINO - 20.10 21.15
SALA 1 - 15.20 · 17.40 · 20.00 · 22.15 IL TRUFFACUORI FEMMINE CONTRO MASCHI QUALUNQUEMENTE
IL DISCORSO DEL RE SALA 08 - 14.25 · 17.10 · 20.00 · 22.30 SALA 1 - 17.30 · 20.00 · 22.30 SALA RUBINO - 22.30 THE SPACE TORRIBIANCHE [VIMERCATE] TEATRO CABOTO
SALA 2 - 15.00 · 17.30 · 20.00 · 22.30 FEMMINE CONTRO MASCHI IMMATURI GIANNI E LE DONNE Via Torri Bianche, 16 · ✆ 892111 via Caboto, 2 Tel. 02 70605035
I FANTASTICI VIAGGI DI GULLIVER 3D SALA 09 - 14.00 · 16.50 · 19.20 · 21.50 SALA 2 - 17.15 · 19.50 · 22.25 SALA ZAFFIRO - 15.00 · 16.50 · 18.40 · 20.30 · 22.30 IMMATURI
SALA 3 - 15.00 · 17.30 SALA 1 - 18.20 · 20.50
Il 16/02: Casa di bambola Ore 21.
BURLESQUE IMMATURI
VALLANZASCA - GLI ANGELI DEL MALE SALA 10 - 14.15 · 17.15 · 20.00 · 22.40 SALA 3 - 16.35 · 19.10 · 21.45 TRIANTE [MONZA] QUALUNQUEMENTE
SALA 3 - 20.00 · 22.30 IL DISCORSO DEL RE BURLESQUE Via Duca D`Aosta, 8 · ✆ 039748081 SALA 2 - 22.10 TEATRO DAL VERME
SALA 11 - 14.10 · 16.50 · 19.35 · 22.15 SALA 4 - 16.40 · 19.20 · 22.00 RIPOSO IL DISCORSO DEL RE Via S.Giovanni sul Muro, 2 Tel 02 87905
ARIOSTO [MILANO] RABBIT HOLE QUALUNQUEMENTE SALA 2 - 17.00 · 19.35
Il 17/02: Pensieri del nostro
Via Ariosto, 16 · ✆ 0248.003901 SALA 12 - 15.10 · 17.40 · 20.20 · 22.35 SALA 5 - 16.50 · 19.15 · 21.40 EDUARDO [OPERA] RABBIT HOLE
AFFETTI & DISPETTI (LA NANA) QUALUNQUEMENTE SANCTUM 3D Via Giovanni XXIII, 5/F · ✆ 0257603881 SALA 3 - 17.35 · 19.45 · 21.55 tempo Ore 18.
18.00 · 20.00 SALA 13 - 15.00 · 17.30 · 20.15 · 22.40 SALA 6 - 17.15 · 19.45 · 22.15 QUALUNQUEMENTE GIANNI E LE DONNE
21.15 SALA 4 - 17.20 · 19.30 · 21.45
Il 17/02: 66a Stagione Sinfonica
PARTO COL FOLLE I FANTASTICI VIAGGI DI GULLIVER 3D
ARLECCHINO [MILANO] SALA 14 - 14.00 · 16.10 · 18.20 · 20.30 · 22.40 SALA 7 - 18.00 · 20.10 · 22.20 FEMMINE CONTRO MASCHI Orchestra I Pomeriggi Musicali -
Via S. Pietro all`Orto, 9 · ✆ 0276001214- FEMMINE CONTRO MASCHI FEMMINE CONTRO MASCHI AREA METROPOLIS [PADERNO DUGNANO] SALA 5 - 18.15 · 20.35
Concerto Ore 21.
199445668 SALA 15 - 19.50 SALA 8 - 17.00 · 19.30 Via Oslavia, 8 · ✆ 029189181 IL TRUFFACUORI
INTO PARADISO ANIMALS UNITED 3D PARTO COL FOLLE ANOTHER YEAR SALA 6 - 16.45 · 19.05 · 21.30
16.00 · 18.10 · 20.20 · 22.30 SALA 15 - 14.30 · 17.15 SALA 8 - 22.00 21.00 QUALUNQUEMENTE TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI
THE GREEN HORNET 3D CHE BELLA GIORNATA GIANNI E LE DONNE SALA 7 - 16.35 · 18.45 · 21.00 Via dell’Innovazione Tel. 02 641142212
CENTRALE MULTISALA [MILANO] SALA 15 - 22.45 SALA 9 - 16.55 · 19.15 · 21.35 SALA CHAPLIN - 21.15 FEMMINE CONTRO MASCHI Zelig - Registrazioni TV Ore 16.
Via Torino 30/32 · ✆ 02874826 FEMMINE CONTRO MASCHI IL TRUFFACUORI SALA 8 - 17.40 · 20.00 · 22.20
LA DONNA CHE CANTA SALA 16 - 14.25 · 17.20 SALA 10 - 17.10 · 19.40 · 22.10 LE GIRAFFE [PADERNO DUGNANO] SANCTUM 3D
SALA 1 - 15.00 · 17.30 · 20.00 · 22.30 VALLANZASCA - GLI ANGELI DEL MALE FEMMINE CONTRO MASCHI Via Brasile, 4 · ✆ 0291084250 SALA 9 - 17.10 · 19.30 · 21.50 TEATRO FILODRAMMATICI
TAMARA DREWE - TRADIMENTI ALL’INGLESE SALA 16 - 21.30 SALA 11 - 16.30 · 19.00 · 21.30 I FANTASTICI VIAGGI DI GULLIVER 3D SENNA via Filodrammatici, 1- Tel. 02 36595671
SALA 2 - 15.00 · 17.30 · 20.00 · 22.30 VALLANZASCA - GLI ANGELI DEL MALE SALA 01 - 17.30 · 20.00 SALA 10 - 16.40 · 19.00 · 21.25
SALA 17 - 15.30 · 18.30 CRISTALLO [CESANO BOSCONE] VALLANZASCA - GLI ANGELI DEL MALE IMMATURI
Il 20/02: Tango nero Ore 16
COLOSSEO [MILANO] CHE BELLA GIORNATA Via Pogliani, 7/A · ✆ 024580242 SALA 01 - 22.30 SALA 11 - 22.00
V.le Monte Nero, 84 · ✆ 0259901361-199445668 SALA 18 - 14.50 · 17.15 · 20.20 · 22.35 LA VERSIONE DI BARNEY FEMMINE CONTRO MASCHI CHE BELLA GIORNATA TEATRO SMERALDO
QUALUNQUEMENTE 21.15 SALA 02 - 17.30 · 20.00 · 22.30 SALA 11 - 17.35 · 19.50 Piazza XXV Aprile, 10- Tel. 0229006767
SALA V - 15.00 · 16.55 · 18.50 · 20.45 · 22.40 UCI CINEMAS CERTOSA [MILANO] ANIMALS UNITED 3D PARTO COL FOLLE
CHE BELLA GIORNATA Via Stephenson, 29 · ✆ 892960 EXCELSIOR [CESANO MADERNO] SALA 03 - 17.00 SALA 12 - 17.45 · 19.55 · 22.05 Il 17/02: Di nuovo Buonasera
SALA C - 15.00 · 16.55 · 18.50 · 20.45 · 22.40 QUALUNQUEMENTE Via S. Carlo, 20 · ✆ 0362541028 PARTO COL FOLLE BURLESQUE con Gigi Proietti Ore 20.45.
FEMMINE CONTRO MASCHI SALA 01 - 17.50 · 20.20 · 22.40 LA PECORA NERA SALA 03 - 19.00 · 21.15 SALA 13 - 16.35 · 19.05 · 21.35
SALA B - 15.30 · 17.50 · 20.20 · 22.30 SANCTUM 3D 21.15 L’ORSO YOGHI FEMMINE CONTRO MASCHI
BURLESQUE SALA 02 - 17.40 · 20.10 · 22.40 SALA 05 - 17.30 SALA 14 - 19.25 · 21.45 VERDI
SALA S - 15.15 · 17.40 · 20.05 · 22.30 FEMMINE CONTRO MASCHI MARCONI [CINISELLO BALSAMO] HEREAFTER ANIMALS UNITED Via Pastrengo, 16 - Tel. 026880038
PARTO COL FOLLE SALA 03 - 17.30 · 20.00 · 22.30 Via Liberta’ 108 · ✆ 0266015560 SALA 05 - 19.50 · 22.15 SALA 14 - 17.15 IF festival internazionale teatro
SALA L - 15.00 · 16.50 · 18.40 · 20.30 · 22.30 IMMATURI FEMMINE CONTRO MASCHI QUALUNQUEMENTE I FANTASTICI VIAGGI DI GULLIVER 3D
SALA 04 - 22.20 21.15 SALA 07 - 18.40 · 21.10 SALA 15 - 17.30 · 22.20 di Immagine e Figura. Salto.
DUCALE MULTISALA [MILANO] I FANTASTICI VIAGGI DI GULLIVER 3D CHE BELLA GIORNATA OPERA LIRICA Lamento Ore 21.
Piazza Napoli 27 · ✆ 0247719279-199199166 SALA 04 - 17.50 · 20.10 PAX [CINISELLO BALSAMO] SALA 08 - 19.15 · 21.30 SALA 15 - 20.00
IL DISCORSO DEL RE VALLANZASCA - GLI ANGELI DEL MALE Via Fiume, 19 · ✆ 026600102 IMMATURI FEMMINE CONTRO MASCHI
SALA 1 - 15.00 · 17.30 · 20.00 · 22.30 SALA 05 - 18.30 · 21.30 RIPOSO SALA 09 - 19.00 · 21.20 SALA 16 - 16.30 · 18.50 · 21.10