PAESE :Italia AUTORE :N.D.

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26 febbraio 2022 - Edizione Pesaro
CAGLI
La siccità si fa sentire
E la politica ancoratace
CAGLI
Nonmancatanto allo scate-
narsi della polemica. Potrem-
mo quasi dire che siamo in
grado di iniziare a contare i
giorni. Tra un centinaio di
giorni, poco prima della me-
tà di giugno, si parleràdella
siccità come emergenza.Si
sarà già riapertoil rubinetto
del Burano – prendendodal-
la antichissima fonte preisto-
rica una immensa quantitàdi
acquapurissima per gettarla
nel fango dei fiumi in secca–
e si dirà che la soluzione al-
tenrativa è farela grandedi-
ga multimilionaria dacostrui-
re ( l’evidenza deifatti è que-
sta) in unterritorio cheha di-
mostrato una certa vivacità
sismicain epocarecente.
Insomma,la siccità non è al-
le porte, è già qui come di-
mostrano i dati scientifici
dell’Osservatorio “Serpieri“
dell’Università di Urbino
(uno dei pochi in Italia ad
aver ottenuto il riconosci-
mento di Osservatorio Stori-
co dall’Organizzazione mon-
diale metereologica).
Tra i pochi a sollevareconti-
nuamente il problemaci so-
no i referenti dell’Udc, già in-
tervenuti nei giorni scorsi.
Ma le loro osservazioni sono
“ affogate“ (a secco,l’acqua
non c’è...) nel silenzio. Davi-
de Del Vecchio e Marcello
Mei ( coordinatoreprovincia-
le e presidentedell’Udc) ina-
scoltati continuanoa solleci-
tare rispostesull’ipotesi di fa-
re un megainvaso idrico. Si
vuol fare o no? Si faranno
sceltealternativecome i mi-
croinvasi?
«Si deve avviare – notano i
due esponenti politici –
un’operadi sensibilizzazione
epolitiche miratead una cor-
retta gestione della risorsa
acqua, a contrastarela di-
spersione della rete idrica
causa della perdita di oltre
un terzo della risorsa attra-
verso la manutenzionee so-
stituzione delletubature per
limitare le perdite di acqua
stimate nella nostraregione
in una percentualedel 34%.
Occorre iniziare a pulire gli
invasi in modo da renderli
utilizzabili appieno, ma an-
che progettarnee realizzar-
ne altri, una serie di invasi
piccoli o medi che possano
essereutilizzati in casodi ne-
cessità in particolareper le
attività agricole ma anche
comeutili punti di approvvi-
gionamento nel caso di in-
cendi boschivi, invasi medio
piccoli che possanoracco-
gliere e contenere l’acqua
piovana senza impattare in
maniera eccessivasul territo-
rio circostante.Inoltre incen-
tivare i sistemidi irrigazione
a goccia checonsentonoun
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risparmio notevole,promuo-
vere politiche che incentivi-
no l’utilizzo dell’acqua piova-
na attraversoil suorecupero
con cisterne collegate alle
grondaieo altri sistemi, sen-
sibilizzare la popolazionee
le categorie interessateri-
guardo la installazione di ru-
binettie docce dotati di ne-
bulizzatore che consentono
un risparmio di acquaridu-
cendone la portatasenzadi-
minuire la pressione,dotare
gli scarichi dei bagni della
doppia cassetta.Istituire for-
me incentivanti, comela de-
trazione fiscale, per l’installa-
zione di appositi dispositivi
negli impianti esistentie l’ob-
bligatorietà per quelli di nuo-
vo impianto ed a sollecitare
il Parlamento al riguardo.
Riorganizzare le aziendee i
gestori del servizio idrico
con la concentrazionedi una
realtà per ogni Aato e con
l’assoluto controllo di un ge-
store pubblico di tutte le fon-
ti di captazione ». E fin qui è
tutto chiaro. Ma poi cosa si
farà?Si darà spazio all’iste-
ria? C’è dascommetterci.

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