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Processo AMIS

-
Abbattimento Mercurio e
Idrogeno Solforato

Prof. L. Tognotti
Processi e Impianti Industriali Chimici

C.d.L. in Ingegneria Energetica


a.a. 2006/2007

Chiara Camiciotti – Fabio Dal Porto – Pasquale Salza


L’energia geotermica

Solitamente la temperatura del terreno man mano che si va in profondità aumenta di circa 3°C ogni
100m. Talvolta però ci sono alcune zone in cui il gradiente termico è molto maggiore, ossia si ha
una concentrazione di calore nelle rocce a poca profondità. In questi casi abbiamo un sistema
geotermico.

Tale sistema può essere molto interessante se si tratta di un sistema idrotermale, cioè di uno strato di
rocce permeabili attraverso cui passa l’acqua meteorica, che viene poi trattenuta dalle rocce
impermeabili sottostanti e sovrastanti formando un serbatoio geotermico. L’acqua della falda viene
riscaldata dalle rocce calde sottostanti (calde di solito a causa di intrusioni magmatiche nella crosta
terrestre).

In base alle caratteristiche del fluido geotermico presente nel serbatoio si distinguono:

- Campi a vapore dominante, nel caso in cui il fluido sia sottoforma di vapore saturo secco o
surriscaldato
- Campi ad acqua dominante, nel caso in cui il fluido sia sottoforma di acqua, con una certa
quantità di vapore

I campi a vapore dominante sono solo circa il 10% dei campi geotermici nel mondo (il 30% sono ad
acqua calda e il 60 % ad acqua calda pressurizzata). Tuttavia sono loro che producono quasi la metà
dell’energia elettrica da fonte geotermica.

Questo perché il vapore si trova a pressioni superiori di quella atmosferica e a temperature maggiori
di 200°C e quindi ad entalpie elevate (2800 Kj/kg), che possono essere trasformate direttamente in
turbina in energia meccanica e poi elettrica.

Il vapore infatti viene mandato direttamente in turbina, dove cede la sua energia, poi può essere
rilasciato in atmosfera (centrali a scarico libero) oppure essere condensato e poi reiniettato nel
terreno (centrali a condensazione).

Nel caso di centrali a condensazione, il condensatore è collegato ad un compressore per


l’estrazione dei gas incondensabili, che sono presenti nel vapore in genere in percentuali del 3-5 %
ma che possono raggiungere anche il 20-30%.

La quantità di incondensabili rappresenta un limite nell’economicità di una centrale a


condensazione rispetto a una a scarico libero. Queste ultime sono più convenienti in caso che gli

1
incondensabili superino il 15% in peso del fluido estratto (il compressore assorbirebbe troppa
potenza).

Nelle centrali a condensazione si ha un consumo di 15-25 kg di vapore per kWh prodotto, mentre in
quelle a scarico libero il consumo è di 10 kg/kWh, poiché il rendimento di conversione è più alto.

Parte del fluido geotermico estratto va poi re iniettato nel serbatoio al fine di evitare dissesti
idrogeologici e di prolungare la durata del serbatoio geotermico.

I campi a vapore dominante più importanti per la produzione di energia elettrica sono solo sei in
tutto il mondo e due di questi sono in Italia:

- Larderello e Monte Amiata (Italia)


- The Geysers (California)
- Kamojang e Darajat (Indonesia)
- Matsuwaka (Giappone)

Le centrali italiane sono in tutto 34 , concentrate fra Pisa, Siena e Grosseto, e producono il 30%
dell’energia necessaria alla Toscana (circa 700MW nel 2003). A livello nazionale la produzione da
fonte geotermica copre quasi il 2% del fabbisogno.

Inoltre questa fonte consente di risparmiare petrolio e soprattutto non immette anidride carbonica in
atmosfera, a differenza delle centrali termoelettriche convenzionali.

Oltre all’ utilizzo per la produzione di elettricità, la risorsa geotermica può essere sfruttata anche se
è a bassa entalpia, utilizzando il calore. E’ usata infatti per:

- Acquacoltura e serricoltura (T = 30 – 80°C)


- Teleriscaldamento (T = 80 – 100°C)
- Usi industriali (T > 150°C)
- Scopi cosmetici e terapeutici (basse temperature)

In questa sede noi analizzeremo soltanto l’uso della fonte geotermica per la produzione di energia
elettrica e in particolare ci concentreremo sugli impianti a vapore dominante.

Riguardo a questi abbiamo già accennato al sistema di estrazione degli in condensabili. Questi gas
sono principalmente costituiti da anidride carbonica e contengono una bassa percentuale di idrogeno
solforato e ancor più bassa di mercurio. Questi due componenti tuttavia sono dannosi e non
possono essere immessi nell’atmosfera, per cui occorre toglierli.
2
Il processo AMIS

Le centrali geotermoelettriche con ciclo a vapore a condensazione se scaricano direttamente in


atmosfera, rilasciano i gas incondensabili estratti dal condensatore. Tali gas sono composti
essenzialmente da CO2 , ma contengono anche delle sostanze inquinanti, di cui le più importanti
sono il mercurio e l’idrogeno solforato.

Il mercurio è dannoso per l’ambiente e non deve depositarsi in specifici comparti ambientali.

L’ H2S invece crea disagi per l’elevata sensibilità olfattiva che l’uomo manifesta nei suoi confronti.

L’impianto AMIS, brevettato dall’ ENEL, si pone come obiettivo quello di minimizzare le
emissioni di questi componenti.

Il processo è suddiviso in 3 steps successivi:

- prima viene rimosso il mercurio con adsorbimento su un letto fisso a carboni attivi( o con
sorbente specifico, selenio o zolfo)
- successivamente si ha la conversione dell’ H2S a SO2 mediante un’ ossidazione catalitica
- infine si assorbe l’anidride solforosa nell’acqua del circuito di raffreddamento, grazie ai
composti alcalini presenti.

L’adsorbimento del mercurio deve avvenire a bassa temperatura, intorno ai 50°C, quindi è
necessario raffreddare la corrente di gas che escono dal compressore ad una temperatura di quasi
400°C. L’operazione di adsorbimento avviene a temperatura circa costante.

Poi i gas vengono miscelati con la quantità d’aria necessaria all’ossidazione e la miscela viene
riscaldata fino alla temperatura di inizio reazione (circa 220°C).

La reazione che avviene è la seguente:

Il catalizzatore che favorisce la reazione è costituito da biossido di titanio (TiO2).

All’uscita dal reattore i gas si trovano ad una temperatura di circa 450°C e devono essere raffreddati
prima dell’ assorbitore fino a 50°C.

Il raffreddamento si effettua in parte in uno scambiatore gas-gas, in cui il calore ceduto dai gas in
raffreddamento va a riscaldare quelli che devono entrare nel reattore per l’ossidazione catalitica. Il
3
salto termico rimanente si ottiene in uno scambiatore gas-liquido in cui è l’acqua proveniente dalla
torre di raffreddamento che va a raffreddare i gas.

L’assorbimento chimico dell’ SO2, viene effettuato con l’acqua del circuito di raffreddamento,
senza aggiunta di sostanze basiche, grazie all’ ammoniaca presente naturalmente nel fluido
geotermico.

Le reazioni che avvengono sono:

Infine si reinietta l’acqua nel serbatoio geotermico garantendo così lo smaltimento dei prodotti di
reazione senza la contaminazione di acque superficiali.

I gas depurati vengono immessi in atmosfera.

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SCHEMA DELL'IMPIANTO

5
3,1 kg/s

0,85 kg/s
18
393°C 6 50°C all’ AMIS
2 198°C SC 1
7
19
T C 46°C

17 dallo SC 3
3 5 46°C
46°C
1 0,1 bar
46°C 2,5 kg/s
4 16
17,1 Kg/s
164,8 allo SC 3

20
15
14 23°C
aria
143 kg/s 23°C

Acqua di raffreddamento all’assorbitore della SO2


B R
Gas incondensabili
Fluido geotermico (vapore) 21
0,103 kg/s 11
25°C

50°C 48°C
Adsorbitore Hg M SC 2
0,953 kg/s
7 8 8bis 9 220°C
308°C
Hg
457°C Ossidazione
catalitica

10
46°C
17

2,5 kg/s SC 3
23°C 16

16,3 kg/s
23°C 21
13 Assorbi-
mento
SO2
50°C
gas incondensabili
acqua 12
aria reiniezione
Specifiche di progetto:
Potenza dell'impianto: 10MW

Condizioni del fluido geotermico:


T 1 =205°C, P1 =18bar

Composizione del fluido (percentuali in peso)

H 2 O =95%
CO2 95%

incondensabili =5% H2 S 5%

tracce di Hg (5 mg/ Nm 3 )

Condizioni atmosferiche:
T aria (bulbo secco)=20°C U.R. 50%

Condensatore:
Pcond =0,1bar T cond =46°C

Calcolo della portata di incondensabili


Perdite di carico nella condotta pozzo-turbina

Stimando una perdita di 1bar/Km, ed una lunghezza di 3km di condotta, la pressione del fluido
geotermico scende da 18 a 15 bar. La trasformazione è schematizzabile come una laminazione, in
cui entalpia finale e inziale coincidono:

h 1=h 2 =2790,5 kJ /kg p 2 =15bar

Per cui, dalle tabelle delle proprietà di stato:

T 2 =198 ° C s2 =6,44 KJ/ kgK

Espansione

s3,is−sl 
is=0,8 x 3,is= =0,77
sv −sl 

h 3,is = h v −h l ⋅x 3,ish l =2034kJ / kg

h 3 =h 2−ηis⋅ h 2 −h 3,is =2185 KJ/ Kg

7
Aspirazione degli incondensabili

Viene ipotizzata una pressione di fine compresione p5 pari a 1,5 bar:

    =1,87=
k−1
p6 k T6, is
=
p cond Tcond

is=0,8

T 6=T 5⋅ 1
−1
is 
=393° C

Calcolo della portata di fluido geotermico

W impianto=m geo⋅ h 2 −h 3 −0,05⋅m geo⋅Cp inc⋅T6 −T 5 

Cpinc  T6 , T5 =1,005 kJ /kgK

m geo=17,1 kg /s m H O=0,95⋅m geo=16,2 kg /s


2

Composizione degli incondensabili

Componente Portata Peso Portata


massica molare molare
[kg/s] [kg/mole] [moli/s]
CO 2 0,833 0,044 18,9
H2 S 0,017 0,04 0,5
Totale 0,85 - 19,4

La quantità di mercurio presente è espressa in rapporto ai Nm 3 di incondensabili:

Nm 3inc=moliinc⋅0,0224=0,43 m 3

Hg 2,15 mg/s 1,1⋅10−5 moli/s

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Bilanci di materia e di energia
Bilancio del condensatore
m 3,H O , T 3
2
m 14 , T 14

m 4 , T4
m4=m3, H Om14
2 (si trascurano gli incondensabili)

m14 Cpw T14m3 h3=m4 Cpw T 4

Si assume: T 4 =Tcond =46 °C . Per quanto riguarda la T 14 , cioè la temperatura dell'acqua di torre
all'uscita della torre di raffreddamento, sia in questo bilancio che nei seguenti si assumerà:

T uscita torre =T wbA

dove T wb indica la temperatura di bulbo umido dell'aria e A indica l'approach della torre, fissato
pari a 5°C. Per calcolare la temperatura di bulbo umido si è utilizzato un diagramma psicrometrico,
spostandoci dal punto (T ; U.R.)=(25°C ; 50%) lungo una curva di saturazione adiabatica fino
all'intersezione con la curva U.R.=100%:

Risulta che: T wb=18° C T uscita torre =23°C

In base ai bilanci: m14=143kg/s m 4 =159,2 kg/s

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Bilancio dello scambiatore di calore 1

Lo scopo di questo scambiatore a superficie è quello di raffreddare gli incondensabili dalla


temperatura di fine compressione T 6 alla temperatura adatta alla successiva fase di adsorbimento
del mercurio. Tale tipo di reazione necessità di basse temperature: si è quindi fissata T 7=50 ° C .

Il raffreddamento avviene grazie ad una certa portata di acqua di torre, per la cui temperatura
valgono le considerazioni già fatte; per la temperatura di uscita si è scelto di utilizzare la stessa
temperatura dell'acqua in uscita dal condensatore, pari a 46°C.

m 18 , T18

m 6 , T6
m7 , T7
SC1

m 19 , T 19

m 6=m 7 m 18=m 19
Cpinc  T7 ;T 6=1,01 kJ /kgK
m 6 Cpinc T7 −T6 =m 18 Cp w  T19−T18 

m18=3,1 kg /s

Adsorbimento del mercurio su carboni attivi

In questa fase si realizza la separazione del mercurio dal restante flusso di gas, tramite adsorbimento
su un opportuno letto fisso di sorbente. Si ipotizza che la reazione non comporti sensibili variazioni
di temperatura, per cui:

T 7=T 8=50 °C

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Ossidazione catalitica

Questa è la reazione che prevede l'ossidazione dell'idrogeno solforato ad anidride solforosa tramite
l'azione di un catalizzatore di biossido di titanio, per renderne possibile il successivo assorbimento
chimico.
La temperatura a cui avviene la reazione è pari a T 9=220° C .

3
H2 S O2 SO2 H 2 O
2

Si ipotizzano una conversione X pari al 95% e un rapporto stechiometrico tra H2 S e O2 :

IN (moli/s) OUT (moli/s)


H2 S
H2 S CO2 18,9 18,9
O2 H2 S 0,5 0,5⋅0,05=0,025
O2
N2 N2 3 3
⋅0,5⋅3,79=2,84 ⋅0,5⋅3,79=2,84
Cat. 2 2
N2 CO 2
Ox.
O2 3 0,75⋅0,05=0,0375
SO2 ⋅0,5=0,75
CO 2 2
H2 O H2 O - 0,5⋅0,95=0,475
SO2 - 0,5⋅0,95=0,475

In base alla stechiometria della reazione è possibile calcolare la portata massica di aria da
premiscelare agli incondensabili:

m aria=   moli
s
⋅pm N 
N2
2  
moli
s O2
⋅pm O =0,103 kg /s
2

Questi invece i calcoli necessari per determinare la temperatura di uscita dei prodotti:

 h reaz⋅  
moli
s
⋅X=m prodotti Cp prodotti T10 −T 9 
N2

 h reaz =518 kJ / mole  prodotti T10 ; T9 =1,05 kJ / kgK


Cp

m prodotti=m incm aria=0,953 kg /s

per cui: T10 =457° C

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Miscelamento aria ambiente-incondensabili

In questa fase avviene il premiscelamento del flusso gassoso con l'aria alle condizioni ambiente
necessaria alla ossidazione dell'idrogeno solforato ad anidride solforosa, secondo la reazione
precedentemente analizzata.
m aria , T aria

m inc , T8 m incm aria , T8bis


M

Cp inc=0,88 kJ / kgK

Cp=0,89 kJ /kgK
 T 8bis
m inc Cp inc T8 m aria Cparia T aria =m inc m aria  Cp

Da cui si ottiene: T8bis =48 °C

Bilancio dello scambiatore di calore 2

Questo secondo scambiatore ha lo scopo di preriscaldare la miscela di incondensabili e aria dalla


temperatura precedentemente calcolata T8bis alle condizioni necessarie alla reazione di
ossidazione ( T 9=220° ), tramite il raffreddamento del flusso stesso di gas in uscita dal reattore di
ossidazione. Per la notazione dei calori specifici si adopererà il pedice “f” per indicare la miscela
più fredda, in riscaldamento, ed il pedice “c” per la miscela a più alta temperatura, in
raffreddamento.
m 11 , T11

m 8bis , T8bis m9 , T9
SC2

m 10 , T 10

m8bis =m9 =m10=m 11=m  f  T9 ;T8bis =0,95 kJ / kgK


Cp
m Cp f  T9 −T8bis =m Cpc T10−T11   c T 10 ;T 11=1,1 kJ /kgK
Cp

Si ottiene: T11=308° C

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Bilancio dello scambiatore di calore 3

Quest'ultimo scambiatore provvede a raffreddare ulteriormente il gas in uscita dallo scambiatore


numero 2 per portare la miscela alle condizioni ottimali per il successivo assorbimento dell'anidride
solforosa (la solubilità di un gas aumenta infatti al diminuire della temperatura). Si è fissata la
temperatura di inizio reazione pari a T12=50 °C .

Per l'acqua di raffreddamento valgono le medesime considerazioni fatte per lo scambiatore numero
1.

m 16 , T 16

m 11 , T11
m 12 , T 12
SC3

m 17 , T 17
 T11 ;T 12=0,98 kJ / kgK
Cp

m 11=m 12 m 16=m17

m 16 Cp w T17−T16 =m 11 CpT 11−T 12 m18=3,1 kg /s

Assorbimento dell'anidride solforosa

L'anidride solforosa ottenuta mediante ossidazione dell'idrogeno solforato viene assorbita in acqua
secondo il seguente equilibrio:

SO2  H 2 O ⇔ HSO3  H

L'equilibrio della reazione è tanto più spostato a destra quanto più l'acqua destinata
all'assorbimento ha pH basico: si ipotizza che l'equilibrio sia completamente a favore della reazione
di dissoluzione (la necessaria alcalinità è dovuta all'ammoniaca naturalmente disciolta nell'acqua
solvente), pertanto la quantità di SO2 rimossa è pari a:

0,475 moli /s=0,003 kg /s

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Riepilogo delle caratteristiche dei flussi:

Punto Tipo di fluido Portata Temperatura


[kg/s] [°C]
1 Vapore geotermico+incondensabili 17,1 205
2 Vapore geotermico+incondensabili 17,1 198
3 Vapore geotermico 16,3 46
4 Acqua 159,2 46
5 Incondensabili CO2H2 SHg 0,85 46
6 Incondensabili CO2H2 SHg 0,85 393
7 Incondensabili CO2H2 SHg 0,85 50
8 Incondensabili CO 2  H 2 S 0,85 50
8bis Incondensabili CO 2  H 2 S + aria 0,953 48
9 Incondensabili CO 2  H 2 S + aria 0,953 220
10* Incondensabili CO2SO2  0,953 457
11* Incondensabili CO2SO2  0,953 308
12* Incondensabili CO2SO2  0,953 50
13* Incondensabili CO2  - scarico in atmosfera 0,950
14 Acqua 143 23
15 Acqua 5,6 23
16 Acqua 2,5 23
17 Acqua 2,5 46
18 Acqua 3,1 23
19 Acqua 3,1 46
20 Acqua 164,8 46
21 Acqua 16,3 23

*nei punti da 10 a 13 gli incondensabili presentano ancora tracce di H2 S a causa della


conversione non unitaria.

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DIMENSIONAMENTO DELLA TORRE EVAPORATIVA

La torre evaporativa ci serve per raffreddare l’acqua da mandare al condensatore, per far condensare
il vapore in uscita dalla turbina, e agli scambiatori SC 1 e SC 3 in cui si raffredda la portata di gas in
condensabili rispettivamente prima dell’ adsorbimento del mercurio su carboni attivi e prima
dell’adsorbimento dell’SO2, che poi viene effettuato utilizzando acqua proveniente anch’essa dalla
torre e che poi verrà re iniettata nel terreno.

Vediamo nel dettaglio lo schema della torre:

E = acqua evaporata

T = acqua trascinata

B = blow-down (spurgo)

R = reintegro

m14 = 143 Kg/s (dal bilancio sul condensatore)

m15 = 5,6 Kg/s (dal bilancio sugli scambiatori 1 e 3)

m21 = 16,3 Kg/s (portata da reiniettare nel terreno, pari al vapore estratto meno gli incondensabili)

m20 = 164,8 Kg/s (ritorno da condensatore, SC 1 e SC 3)

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Conosciamo inoltre le temperature delle portate d’acqua in ingresso e uscita:

Tin = 46°C (pari alla temperatura del condensatore)

Tout = Tbu + A = 23°C

[con la temperatura di bulbo secco dell’ aria esterna(25°C) e l’umidità relativa dell’aria (50%) si trova la temperatura di
bulbo umido sul diagramma di Carrier (18°C); l’approccio(A) è preso pari a 5°C]

Dobbiamo ricavarci la portata d’aria necessaria al raffreddamento dell’ acqua da 46°C a 23°C,
nonché le portate di acqua che evapora, che viene trascinata dall’aria, quelle di spurgo e di
reintegro.

Calcolo della portata d’aria

Con un primo bilancio globale sulla torre, trascurando inizialmente E, T, B e R, ci calcoliamo la


portata d’aria.

mw = 164,8 Kg/s

Tin = 46°C

Tout = 23°C

Calcoliamoci l’entalpia dell’aria in ingresso.

hin = cp,a(Ta – T0) + xin[ + cp,w(Ta – T0)]

= xin + cs(Ta – T0)

dove:

Ta = 25°C

T0 = 0°C

cs = cp,a + xcp,w

xin = umidità specifica aria in ingresso = 0,01 Kgvapore acqueo/Kgaria secca (dal diagramma psicrometrico)

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I calori specifici dell’aria e dell’ acqua ed il calore latente di vaporizzazione , sono stati calcolati
alla temperatura d’ingresso dell’aria (25°C). Dalle tabelle:

cp,a = 1,009 kj/kgK

cp,w = 2,008 kj/kgK cs = 1,03 kj/kgK

= hv – hl = 2546,8-104,1 = 2443 kj/kg

hin = 0,01*2443 + 1,03*25 = 50,18 kj/kg

Per il bilancio entalpico si considerano le portate dei fluidi costanti fra ingresso e uscita:

mwcp,w(Tin – Tout) = ma(hout – hin)

Così però abbiamo due incognite: la portata d’aria e l’entalpia dell’ aria in uscita.

Facciamo allora il bilancio su una sezione generica della torre, per ricavarci la retta di lavoro sul
diagramma psicrometrico.

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mwcp,w(T – Tout) = ma(h – hin)

la retta inoltre passa per il punto (Tout ; hin)

La pendenza della retta tangente alla curva


dell’entalpia dell’aria satura è quella che
corrisponde alla portata d’aria minima
necessaria.

ma,min = 103,7 kg/s

Sappiamo che

ma 1,5ma,min = 155,6 kg/s

A questo punto possiamo calcolarci anche l’entalpia dell’aria in uscita, andando a sostituire la
portata d’aria trovata nel bilancio globale:

hout = mwcp,w(Tin – Tout)/ma + hin = 152,1 kj/kg

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Ipotizzando di essere in condizioni di saturazione ci ricaviamo l’umidità specifica dell’aria in uscita,
che ci servirà per calcolare la portata d’acqua che evapora.

Dal diagramma si ricava :

xout = 0,044 kgvapore acqueo / kgaria secca

Possiamo ora trovare la massa d’acqua evaporata:

E = ma(xout – xin) = 5,29 kg/s

L’acqua trascinata dall’aria la si assume invece pari al 2‰ della portata d’acqua in ingresso.

T = 0,002*164,8 = 0,33 kg/s

Per ricavarci la portata di spurgo e quella di reintegro occorre impostare due equazioni:

- il bilancio globale di massa


- il bilancio sulle concentrazioni di sali nell’acqua (questa infatti deve restare costante, per
evitare l’accumulo di sali e quindi il loro deposito nella torre evaporativa)

1) m20 + R = (m14 + m15 + m21) + B + E + T


2) WreintegroR = WricircoloB + WricircoloT

Wreintegro = 500 ppm

Wricircolo = 2000 ppm

m20 = m14 + m15 + m21

19
Quindi:

1) R = B + 5,29 + 0,33
2) 500R = 2000B + 2000*0,33

Da cui si ricava che:

B = 1,47 kg/s

R = 7,1 kg/s

(portate in kg/s)

20
21
DIMENSIONAMENTO SCAMBIATORE DI CALORE 1

m6 T6 T7

T19 m18 T18

Dati di partenza :

m6 = m7 = 0,85 Kg/s

m18 = m19 = 3,1Kg/s

T6=393° ;T7=50°

T18=23° ;T19=46°

Design dello scambiatore

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Lo scambiatore è del tipo “shell and tube” 1-6 ,con l’acqua che passa all’interno dei tubi (6 per ogni
passaggio, per un totale di 36) ed il gas che passa nel mantello.

In virtù del prevedibile basso coefficiente di scambio termico del gas e per evitare dimensioni
eccessive dell’ apparecchio si è pensato di utilizzare tubi alettati, con alette disposte radialmente,
come mostra la figura sotto.

Caratteristiche geometriche dello scambiatore

d
a

s
R R R
i e a

Ri =10mm L = 2,4 m
Re = 12mm dm = 55 cm
Ra =27mm ldfr = 56 cm
da = 5mm ndfr = L/ldfr = 4
s = 2mm
t = 1mm
p = 59mm

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La relazione valida per uno scambiatore con alette:

Q = U s ⋅ A ⋅ ΔTlm ⋅ Ft ⋅ ε

Con:
1  W 
Up =  2 
1 / hi + 1 / hie m ⋅K 
A = area di scambio (m^2)

ΔT 1 − ΔT 2
Δ Tlm =
ΔT 1
(° K )
ln
ΔT 2
Ft = coefficiente per lo scambiatore 1-6
ε= efficienza aletta

Calcolo della potenza scambiata


Considerando il bilancio entalpico sul fluido che assorbe calore:

Q = mwCpw(T18 – T19) = 299 kW

Calcolo di ΔTlm

ΔT1= 393°C - 46°C = 347°C


ΔT2 = 50°C - 23°C = 27°C

ΔTlm = 125°C

Calcolo di Ft

Consultando il grafico relativo ad uno scambiatore con un passaggio nel mantello e due o più
passaggi nel tubo, a partire dalle temperature di ingresso e uscita si ha: Ft = 0,9.

24
Calcolo della superficie di scambio per unità di lunghezza

A* = Aaletta + Atubo nudo

[ 2 2
]
A* = (0,027 ) − (0,012 ) ⋅ 2 ⋅ π + (0,012 ) ⋅ 2 ⋅ π ⋅ 0,005
1 m2
A * ⋅ 36 ⋅ = 24 , 31 = S
0 , 006 m

Calcolo del coefficiente hie (lato tubi)

ri
h ie
= hi ⋅
re
Nu = 0,023⋅ Re0,8 ⋅ Pr0,33 ,

avendo ipotizzato (e poi verificato) un moto turbolento del liquido.

Con:
hi ⋅ d i
Nu =
k
ρ ⋅ω ⋅ di
Re =
µ
µ ⋅ Cp
Pr =
k
Proprietà temofluidodinamiche dell’acqua (calcolate a Tm=35°C) ; m = 3,1 Kg/s

Valore numerico Unità di misura


Cp 4200 J/Kg*k
k 0.62 W/m*k
µ 0,00076 Pa*s
ρ 990 Kg/m3
ω 1,6 m/s

Infatti se ri = 1 cm m& = ρ ⋅ A ⋅ ω = 3,1 Kg s

A = 6 ⋅ π ⋅ ri 2 = 0 ,0019 m 2

Risulta quindi :
W
Nu = 195 ⇒ hi = 6046 ⇒ hie=5039 W/m2*k
m2 ⋅ K

25
Calcolo del coefficiente he (lato mantello)
Proprietà temofluidodinamiche del gas (calcolate a Tm=222°C); m = 0,85 Kg/s

Valore numerico Unità di misura


Cp 1010 J/KgK
ρ 1,18 Kg/m3
µ 0,000024 Pa*s
k 0,032 W/mk
ω 7 m/s

La relazione qui sotto riportata, tratta da “Perry’s , Chemical Engineers Handbook”, è valida per un
flusso incrociato attraverso una superficie alettata.

0,625
he ⋅ Dr  D ⋅ ρ ⋅Vmax 
≅ Nu = K ⋅  r 
−0,375
⋅ Rf ⋅ Pr0,3
k  µ 
Con:
K = 0,3
Dr = diametro ext. tubo = 2,4 cm
Vmax = massima velocità del gas nel mantello
Rf = rapporto tra area totale alettata e area totale senza alette

Calcolo di Rf
In riferimento ad un metro di superficie:

24,31m 2 / m
Rf = =9
2 ⋅ π ⋅ 0,012 ⋅ 36 m 2 / m

Per avere una velocità max del gas nel mantello = Vmax = 7 m/s, nota la portata di gas calcolo la
distanza tra i diaframmi che permette di avere la velocità prefissata.

m&  1 
= Apass = 6 ⋅ ( p − de ) − (t ⋅ 2 ⋅ (ra − re )) ⋅  ⋅ ldfr
ρ ⋅ω  0,006 

0,85  1 
= 0,10 = 6 ⋅ (0,059 − 0,024 ) − 2 ⋅ 0,001 ⋅ 0,0015 ⋅  ⋅ ldfr
1,18 ⋅ 7  0,006 

26
ldfr = 56 cm;

Si ha quindi:
he ⋅ Dr W
Nu = 21,41 = ⇒ he = 57,6 2
k m ⋅k
Noti hie ed hi si può calcolare Up:

1 w
Up = = 56,3
1 1 m2 ⋅ k
+
hie hi
Per tenere conto dello sporcamento dei tubi si valutano le resistenze Rsi e Rse, ma quest’ultima è
trascurabile in quanto il fluido preso in considerazione è un gas. Quindi:

Rsi ≅ 10−4 m2 ⋅ s ⋅ °K / J

Da cui:
−1
 1  W
Us =  + Rsi  = 56 2⋅
U  m ⋅k
 p 

Calcolo di ε

L’efficienza dell’aletta tiene conto del fatto che con una superficie alettata si ha uno scambio
minore di calore a causa di un minore
gradiente di temperatura.

Q&
ε = &
Q max

Per trovare il valore di ε si fa riferimento ad


un grafico per alette radiali:

27
Con riferimento allo schema dell’aletta nel grafico:

 0,001  57,6
ξ =  0,015 + ⋅ = 0,6
 2  0,001 ⋅ 40

Avendo scelto un tubo in acciaio, il coefficiente di scambio termico k = 40 W/m2*K.

Per scegliere la curva che va ad intersecare il valore trovato di ξ:


1
27 +
parametro = 2 = 2,3
12

Si ha quindi εaletta = 0,8

Lunghezza dello scambiatore

A questo punto, noti Q, Ft, ε, ΔTlm, superficie per metro dell’apparecchiatura , si può calcolare L=
lunghezza dello scambiatore.

Q&
L= = 2,4m
U s ⋅ ΔTlm ⋅ Ft ⋅ ε ⋅ S
Le dimensioni ottenute sono più che accettabili per uno scambiatore gas-liquido, considerando che
per il calcolo del diametro del mantello è stata utilizzata la relazione:

dm = 6 ⋅ 2 ⋅ p = 56cm

Si tratta in pratica del calcolo della diagonale di un quadrato, noto il lato, con p = passo alette, 6=
numero di tubi.

28
La disposizione dei tubi è infatti la seguente:

I risultati,mostrati sopra per il dimensionamento, sono la conclusione di un lavoro in cui sono state
valutate ipotesi diverse fino ad arrivare a risultati plausibili e realizzabili.
Inizialmente infatti l’idea di realizzare uno scambiatore senza alette portava a dimensioni eccessive
e improponibili. In seguito i problemi principali sono stati la scelta del numero dei tubi e delle
dimensioni e densità delle alette.

Valutazioni sulle perdite di carico nello scambiatore

PERDITE DI CARICO LATO GAS

La decisione di non effettuare alcuna valutazione numerica deriva dal fatto che l’attraversamento
del mantello da parte di un gas a bassa velocità comporta cadute di pressione trascurabili, non
rilevanti.

PERDITE DI CARICO LATO LIQUIDO

Perdite di carico distribuite: Δpd

nt ω2
All’interno dei tubi è valida la seguente: Δpd = 4 ⋅ ft ⋅ ⋅ L ⋅ ρ ⋅
di 2

Se Re>2100: − 0 , 25
f t = 0 ,0791 ⋅ Re

29
Δ p d = 20 , 2 kPa
Perdite di carico concentrate: Δpc
ωb2 ω 2
Δ Pc = 2 ⋅ + k ⋅ n pass ⋅ ρ ⋅
2 2

ωb = velocità dell’acqua nei bocchelli di ingresso e uscita dello scambiatore.


Fissato un raggio del bocchello pari a 2,5 cm si ha una velocità di 1,6 m/s.

K = coefficiente per le perdite di carico concentrate per ogni passaggio, pari a 2,75.
Nello scambiatore si hanno infatti 6 espansioni(k=0,5), 6 contrazioni(k=1), 5 cambi di
direzione(k=1,5) per un coefficiente globale di 16,5, che diviso per 6, dà proprio 2,75.

Quindi: ΔPc = 23kPa

Le perdite totali di carico lato acqua sono la somma di quelle distribuite e concentrate e
corrispondono a 43kPa, valore più che accettabile per uno scambiatore.

30
DIMENSIONAMENTO SCAMBIATORE DI CALORE 2

T usc

Flusso in
riscaldamento
SC2
t ing t usc

Flusso in T ing
raffreddamento

Proprietà dei fluidi

Flusso in riscaldamento Flusso in raffreddamento


m [kg/s] 0,953 0,953
T ingresso [°C] 48 457
T uscita [°C] 220 308
T media [°C] 134 382
Cp [kJ/kgK} 0,95 1,1
 [Pa⋅s] 2,22⋅10
−7
3,77⋅10
−7

K [W/m°C] 0,026 0,046


 [ kg/ m 3 ] 1,268 0,786

Tipologia di scambiatore

E' stato scelto di utilizzare uno scambiatore a flusso incrociato


misto, in cui la portata di fluido da riscaldare viene fatta passare
attraverso una batteria di tubi alettati, mentre il fluido che cede
calore attraversa la batteria trasversalmente. L'alettatura dei tubi
risulta indispensabile per contenere le dimensioni dello
scambiatore, dati i bassi coefficienti di scambio termico che
caratterizzano i processi coinvolgenti due fuidi in fase gassosa.

31
Potenza termica scambiata

La potenza termica scambiata all'interno dello scambiatore è pari alla differenza del flusso di
entalpia dei due fluidi tra entrata e uscita. Facendo un bilancio, ad esempio, sul fluido in
riscaldamento, si ha:

Q̇= ṁ Cp t usc – t ing =0,953⋅220−48=156000 W

Temperatura media logaritmica e fattore correttivo

 T ing− T usc 308−48−457−220


 T ML= = =248°C
ln
 
 T ing
 T usc 
ln 
308−48
457−220

Per un flusso incrociato misto, queste le correlazioni per determinare il fattore correttivo F :

Nel caso in esame: P=0,42 R=0,87 F=0,95

Dimensioni e disposizione dei tubi e delle alette

Per procedere al dimensionamento dello scambiatore, si è per prima cosa fissato il diametro dei
tubi, dopodiché si è imposto di utilizzare un numero di tubi tale da permetter il deflusso della
portata di gas con una velocità che rientrasse nel range consigliato (5-10 m/s). Una volta calcolato il
numero dei tubi, resta da fissare la loro disposizione nella batteria.

32
Per quanto riguarda le alette, i parametri da scegliere sono la loro dimensione e la loro densità per
lunghezza di tubo, in modo da avere una adeguata superficie complessiva di scambio termico.

Questa la configurazione scelta:

8 tubi L

8 tubi

33
Verifichiamo ora la velocità di attraversamento del gas lato tubi:
2
d ṁ
ṁ= v A A=n tubi  i =0,10 m 2 v= =7,5 m /s
4 A

L'unica dimensione che rimane incognita a questo punto è la lunghezza dei tubi L che compongono
la batteria.

Per il calcolo di tale lunghezza occorre imporre che l'area di scambio totale garantisca lo scambio
termico richiesto, secondo la relazione:

Q̇=alett U g A l L F  T ML
dove:

Ug : coefficiente di scambio termico globale


alett : efficienza dell'alettatura
L :lunghezza dei tubi
Al : superficie di scambio termico per unità di lunghezza dei tubi

Il primo parametro da determinare è la superficie di scambio per unità di lunghezza della batteria:

[ 
Al =Al ,aletta A l ,tubo nudo= 2 
4 
 d e2h a 2 −d e2
] n
 de2h a s d e l a ⋅ tubi =59 m 2 /m
sla

Si è quindi proceduto in questo modo:

– calcolo del coefficiente di scambio termico lato tubi h i , non influenzato dalla lunghezza
degli stessi
– ipotesi sull'efficienza dell'alettatura e su Ug (entrambi dipendenti da he )
– calcolo di un valore di L di primo tentativo
– calcolo dei parametri all'esterno dei tubi (per i quali è necessaria la conoscenza di L),
dell'efficienza dell'alettatura e verifiche di convergenza

34
Coefficiente di scambio lato tubi (gas in riscaldamento)

 v di  CP
R e= =19000 Pr= =0,81
 k

Per il numero di Nusselt si usa la seguente correlazione, valida per gas con R e2100 :

Nu k
0,8
Nu=0,021 R e Pr =52,2
0,3 hi= =30,2 W/m 2 °C
di

Calcolo della lunghezza dei tubi di primo tentativo

Ipotizzando un'efficienza dell'alettatura alett=0,85 ed un coefficiente di scambio termico totale

pari a circa la metà del coefficiente di scambio lato tubi, Ug =15 W /m 2 °C , si ha che:


L '= =0,93 m
alett U g A l F  T ML

Calcolo del coefficiente di scambio termico lato esterno (fluido in raffreddamento)

Per il calcolo del coefficiente di scambio lato esterno si è utilizzata la seguente correlazione, valida
per flusso incrociato su superficie ad alettatura trasversale (dal Perry):

 
0,625
he de  v ' de
=0,3 R−0,375 Pr 0,33
k  f

dove:
v ' = velocità del gas attraverso la minima area di passaggio
R f = rapporto tra superficie di scambio con tubo alettato e superficie di scambio di un tubo con lo
stesso diametro esterno ma senza alette

La minima sezione di passaggio, nella configurazione utilizzata, è così espressa:

[
A min=L n tubi vert  p−d e −
2s h a
sl a ]
=0,22 m 2

ṁ Al  CP
v '= =5,5 m /s Rf = =5,8 Pr= =0,9
 Amin n tubi  d e k

35
Per cui:

he de
=33 h e=31 W/ m 2 °C
k

Efficienza dell'alettatura

Conoscendo ora il valore di h e , la geometria delle alette ed ipotizzando per i tubi un valore di
k=20 W /m ° C , è possibile calcolare l'efficienza dell'alettatura utilizzata, usando il seguente
grafico:

con =0,6 parametro=1,6 alett =0,8

Verifica di convergenza

 
−1
1 1 Q̇
Ug= 
2
=15 W /m ° C L= =0,96 m
d i he alett U g A l F  T ML
hi
de

Poiché la differenza tra L ed L' è minima, si possono ritenere corretti i calcoli fino ad ora effettuati.

36
Cadute di pressione lato tubi
Si sono usate le seguenti correlazioni:

L v2
 Pdist =4 f  =0,02 kPa
di 2 f =0,0791 R e−0,25=0,0067

v2
 Pconc = k ingk usc   =0,05 kPa
2  p tot =0,07 kPa

Caduta di pressione lato esterno


Si è utilizzata la seguente correlazione:

 
0,4
f Gs2 L p D 'ev
 P= =0,4 kPa
5,22⋅10 10 s D 'ev St
dove:
G s : portata per unità di superficie [lb / h ft 2 ]
L p : lunghezza del percorso d'attraversamento [ft ]
s : gravità specifica [/acqua ]
St : passo [ft ]
4 volume libero netto
D 'ev =
superficie bagnata 

Il calcolo di f è stato effettuato in modo grafico:

Come era da aspettarsi, viste le basse velocità e le ridotti cammini percorsi dai fluidi all'interno
dello scambiatore, le perdite di carico sono irrisorie.

37
38
INDICE

L'energia geotermica 1

Il processo AMIS 3

Schema dell'impianto 5

Specifiche di progetto 7

Calcolo della portata di incondensabili 7

Bilanci di materia e di energia 9

Dimensionamento della torre evaporativa 15

Dimensionamento dello scambiatore di calore 1 22

Dimensionamento dello scambiatore di calore 2 31

39

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