FREE PRESS - ANNO XIII N.41- 18 Novembre 2023 - controsensobasilicata@gmail.com - www.controsensobasilicata.
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IL CASO CLAPS GLI STUDENTI LA FIAT DI MELFI
E "IL BALLO" DEL "GALILEI" "FIGLIA"
DELLA TRIBU' INTERVISTANO DEL POST-
MASSONICA TERREMOTO
GILDO E SAURINO
a pagina 3 A PAGINA 4
Cari Contro-Lettori,
RADA,
<<VITTIME DELLA ST
«ne ho viste io di cose, che voi umani non
ITICA NON DEVE "DISTRARSI">> potreste immaginarvi».
LA POL
E’ una frase che conoscono anche quelli che
non hanno visto il film di fantascienza in cui è
contenuta (“Blade Runner”, 1982, di Ridley
Scott). La pronuncia, in punto di morte, un
“replicante” (un uomo sintetico, ex combattente
stellare, interpretato dal Rutger Hauer), ma le
sue parole sono entrate nel linguaggio comune a
significare meraviglia, stupore o anche delusione,
per quanto a volte accade sotto i nostri occhi. E
sotto i nostri occhi, ormai tempo fa, capitò la
famosa delibera di giunta del Comune di Potenza
(del 20/12/2022), tramite la quale alcuni locali
municipali venivano assegnati ad altrettante
associazioni senza scopo di lucro. Tutto giusto,
per carità, ma non mancavamo di notare, con
allegato stupore e meraviglia, che tra queste,
a fronte di altre che lamentavano l’esclusione
dall’elenco, figurava l’associazione “Marinai
d’Italia”, e per di più facente capo a Matera. Si
dirà: e capirai, anche se a Potenza (né tantomeno
a Matera) c’è il mare, i locali comunali vuoti e
in disuso, che il Municipio ha pure tentato di
vendere, sono tanti e “si gettano”, meglio
dunque darli in affitto a qualcuno. E anche
questo è giusto. Tuttavia, una sorta di
rigurgito alla Rutger Hauer fa capolino lo
stesso, se è vero quel che ci ha raccontato la
professoressa Rosalba Romano, presidente di
presidente AIFVS
Parla la prof. Romano, un’associazione che si occupa di una fesseria
gina 7 come la prevenzione degli incidenti stradali
sede di Potenza - a pa mortali. La prof infatti afferma che, dopo un
periodo di affitto, il locale
della sua associazione di
promozione sociale, lei
ha dovuto comprarselo, di
tasca sua. Il tutto, a seguito
di sfratto del Comune.
Anche questo è tutto
regolare, nulla quaestio,
per carità: il Municipio,
come dicevamo poc’anzi,
deve fare cassa. Ma il
www.centromedicokos.com
a pagina 6
sindaco Guarente converrà con noi, o almeno
lo crediamo, che il meccanismo generale pare
un tantino da oliare, se i marinai d’Italia, in una
città di montagna, beneficeranno (o potrebbero
beneficiare, perché non sappiamo se hanno poi
preso possesso del locale assegnato), di uffici
e quant’altro, mentre l’Associazione Italiana
Familiari e Vittime della Strada, nella persona
del suo presidente, ha dovuto contrarre un
prestito ventennale per comprare l’attuale “box”
in piazza XVII Agosto (ne leggerete meglio a
pagina 7). O, almeno, questo è il nostro punto di
vista, anche se replicanti non siamo.
Specie se, sempre sotto i nostri occhi, a poche
ore dalla Giornata mondiale del Ricordo delle
Vittime della Strada (che domenica si svolgerà
a Bella), capitano i dati diffusi dall’Istat, e
secondo i quali: «Nel 2022 si sono verificati
in Basilicata 914incidenti stradali, che hanno
causato la morte di 46 persone e il ferimento
di altre 1.355. L’anno 2022 è caratterizzato
da una netta ripresa della mobilità e, come
conseguenza, dell’incidentalità stradale.
Rispetto al 2021diminuiscono leggermente gli
incidenti (-0,4%),mentre aumentano i feriti
(+1,7%) e ancor più le vittime (+27,8%), in linea
con quanto avviene a livello nazionale dove,
tuttavia, ad un aumento maggiore del numero di
incidenti (+9,2%) e feriti (+9,2%) corrisponde
una variazione più contenuta del numero delle
vittime (+9,9%)».
C’è di che riflettere. E buona camicia a tutti.
Walter De Stradis
Letti
ospedalieri,
la denuncia
della FIALS
a pagina 5

Il caso Elisa Claps e il “ballo”
della tribù massonica
La cultura del familismo amorale imperante nel capoluogo. Cosa occorre, una volta
per tutte, per sconfiggere i principali nemici di questa città, ossia i comitati di affari?
I
n che modo la
“massoneria” è meno di una qualche “tessera”
effettivamente
entrata nel caso di
Elisa Claps (ovvero
nell’occultamento del corpo
e nei famigerati “innocenti
depistaggi”)?
E di quale “massoneria”
stiamo parlando?
E, soprattutto, avranno mai
una risposta processuale
siffatti interrogativi?
Nel 1981, come tutti sanno, è
venuto alla luce il più grave
fatto illegale della storia della
(prima) Repubblica: un
migliaio tra uomini
politici, funzionari
pubblici inseriti in posti-
c h i a v e
dell’amministrazione
centrale e periferica,
giornalisti, liberi
professionisti e fenomeni
imprenditori, furono
accusati dai magistrati
milanesi di appartenere a
una società segreta (la
loggia massonica P2)
responsabile di stragi e
di traffici clandestini.
Da allora, lo sviluppo di
una “questione criminale” di
simili o minori proporzioni
costituisce senza dubbio una
sfida alla capacità di reazione
e di controllo delle istituzioni
politiche e giudiziarie, ma
rappresenta anche un difficile
banco di prova della capacità
delle scienze sociali di fornire
chiavi interpretative adeguate
alla complessità dei problemi
in gioco. Vale dire: è sufficiente
essere iscritto a una loggia
per essere un “massone”?
Se con questo termine non
si intende solo chi aderisce
legittimamente (non è un
reato) a una qualche congrega,
perchè magari davvero
convinto che la “fratellanza”
tra gli uomini sia possibile,
bensì gli arrampicatori
sociali, i potenti, disposti
ai peggio intrallazzi, ben si
capisce che il possesso o
(reale o virtuale) fa poca
differenza. Dai fatti della
P2 in poi, per intenderci, il
termine “massone” è entrato
nel linguaggio comune
sovente come sinonimo
di potente ammanicato e
ammanicante, condizionato e
condizionante, aderente a una
qualche consorteria segreta,
che questa abbia un nome o
meno, ben al di là dei registri
ufficiali dei liberi iscritti
consegnati alle Pubbliche
Autorità. Sarà avvalendoci di
questa particolare accezione
“deviata” del termine, che
per sua natura può inglobare
laici o ecclesiastici, “liberi
muratori” o pagani, giudici o
avvocati, medici o infermieri,
uomini di potere o semplici
attendenti, che proseguiremo
nel nostro discorso. E allora,
eccoci ancora a chiederci (e
il Capoluogo sembra essersi
finalmente svegliato “in
massa”, anche grazie, non
nascondiamocelo, alla serie
tv –record d’ascolti- sul caso
Claps), cosa occorra una volta
per tutte per sconfiggere i
principali nemici di questa
città, ossia i comitati di
affari, la criminalità (piccola
o grande) in aumento, le
difficoltà di sopravvivenza
e, altrettanto gravi, la
REPORT
disaffezione e la scarsa
conoscenza dei suoi cittadini
verso il patrimonio ad essi
affidato.
In Italia, quante volte è accaduto
che questa consociazione,
emersa fin troppo spesso
in tutti gli intrecci e negli
insabbiamenti, ha impedito
che i famosi barlumi di verità
e responsabilità divenissero
prove. La cultura del
familismo amorale (perché
di questo stiamo parlando,
al di là dei tecnicismi)
ha prodotto nelle sue
estremizzazioni criminali
i frutti avvelenati della
cultura mafiosa, della
degenerazione di
settori della massoneria
in strutture criminali,
e, combinandosi
sinergicamente con
generali
più complessi,
ha contribuito ad
alimentare, come un
occulto propellente,
il proliferare di lobby
segrete nonché la
degenerazione del
sistema dei partiti
prima nella partitocrazia e poi
nella feudalizzazione della
vita politica italiana. Ed ecco
che il regno dell’etica, cioè
dell’adeguamento spontaneo
a valori comuni e condivisi,
si esaurisce all’interno del
cerchio chiuso della tribù
sociale di riferimento. Una
tribù potentina, magari,
una tribù che balla da sola.
L’archiviazione dell’inchiesta
Cordova sulla massoneria
lasciò aperti molti quesiti. E
gli interrogativi sulle ambigue
connessioni tra massoneria
e affari sporchi, tra logge
coperte e malavita organizzata
hanno continuato a riproporsi.
E la situazione è, se possibile,
ancora peggiore di quella del
’92-’93.
E amen.
Michele Imperioli
18 Novembre 2023
MASTER UNIVERSITARIO I LIVELLO
RiEco
Riciclo e gestione sostenibile dei rifiuti
per un’Economia circolare
SCADENZA IL 30 NOVEMBRE 2023
La valorizzazione delle materie prime seconde si cui sono
composti i rifiuti solidi urbani richiede la disponibilità di
competenze altamente specializzate in diversi ambiti del
processo produttivo. Di particolare interesse sono le
professionalità in grado di affrontare e gestire problematiche
legate alla organizzazione delle complesse filiere di raccolta,
lavorazione e reimmissione nei cicli produttivi di materiali ed
energia.
Il Master universitario in Riciclo e gestione sostenibile dei Rifiuti
per un’economia Circolare, organizzato dall’Università degli
Studi della Basilicata si propone pertanto di formare figure
professionali in grado di operare nei settori della logistica,
dell’impiantistica e del controllo ambientale collegati alla
lavorazione e valorizzazione di frazioni di rifiuti.
Tali figure professionali potranno trovare inserimento in diversi
settori produttivi, in imprese che operanonel settore ambientale
ed energetico ed in amministrazioni pubbliche.
Le figure professionali formate potranno trovare inserimento nel
settore delle imprese della “green economy” e nella pubblica
amministrazione in qualità di “eco-manager”.
Numero allievi: minimo 15, massimo 20
Quota d’iscrizione 2000€ e 5 borse di studio da 1000€
Attività on-line fino al 30% delle ore di didattica
frontale
Per informazioni:
https://portale.unibas.it/site/home/didattica/master
Direttore con la collaborazione di
Prof. Salvatore Masi
salvatore.masi@unibas.it
3
Riferimenti scientifici di base
Introduzione al corso di master; Elementi di
ecologia applicata al settore rifiuti solidi;
Elementi di chimica e merceologia applicata;
Elementi di analisi dei dati e statistica
Normativa tecnica, autorizzazioni, regime
sanzionatorio
Principi normativi ed obblighi dei soggetti
coinvolti nella gestione dei rifiuti; Competenze
dell’Albo nazionale gestori ambientali;
Normativa tecnica nel
settore dei rifiuti; La pianificazione ed il regime
sanzionatorio nel settore dei rifiuti; Le
autorizzazioni ambientali per la realizzazione
degli impianti di gestione rifiuti; I reati
ambientali.
La valorizzazione delle frazioni recuperate
Aspetti logistici nella filiera dei rifiuti; Il ruolo del
CONAI nella promozione del riciclo;
Competenze e problematiche della raccolta
delle singole frazioni merceologiche; LCA e
carbon footprint applicata al ciclo dei rifiuti;
Aspetti economici nella gestione dei rifiuti;
Le tecnologie di raccolta e trattamento
La raccolta dei rifiuti; I trattamenti biologici;
I trattamenti termici ed il recupero energetico;
La gestione dei rifiuti solidi urbani in contesti di
bassa densità territoriale; Lo smaltimento dei
flussi residuali; L’innovazione nel settore del
riciclo della plastica.
Comunicazione ambientale
I principi e l’esperienza CONAI nella
comunicazione ambientale; Esempi ed
esperienze di successo nella gestione dei rifiuti.
Attività pratiche e seminari
Testimonianza di aziende di gestione; Misura e
controllo della produzione di rifiuti; Opportunità
occupazionali nel settore dei rifiuti; Visita
virtuale in un’azienda di gestione rifiuti; Visita
tecnica in impianti di gestione rifiuti
con il patrocinio
 4 REPORT
18 Novembre 2023
Giorni prima della manifestazione studentesca, Gildo Claps e il suo interprete televisivo sono stati intervistati dai
ragazzi del Liceo Scientifico “Galilei” di Potenza. Saurino ha raccontato che la madre di Elisa aveva detto agli
attori: «Metteteci tutto il cuore, perché noi l’abbiamo perso il 12 settembre 1993»
D
di Antonella Sabia
a qualche
settimana,
podcast, serie
TV, libri
hanno riacceso
con forza i riflettori sulla
tragica vicenda di Elisa
Claps, la giovane potentina
uccisa il 12 settembre 1993.
Una storia che è entrata
prepotentemente nelle case
di famiglie di tutta Italia, 30
anni dopo, per risvegliare
le coscienze, per non
dimenticare. La storia di
Elisa è la storia di qualsiasi
figlia, sorella, amica che in
una tranquilla domenica di
fine estate, all’improvviso,
non fa più ritorno a casa,
ma parallelamente racconta
altre infinite e tristi storie,
nasconde tante verità,
taciute. Una città che ha
dovuto fare i conti negli
anni con questa triste
vicenda e anche con la
propria coscienza, talvolta
costretta a doversi schierare
e prendere una posizione,
seppur con molta difficoltà.
“Questa è una città
particolare, io cerco sempre
di difenderla, ma non è
sempre stata quella che
noi conosciamo oggi. Nel
1993 e negli anni a seguire
c’erano dei “grumi” di
potere, questa vicenda
anche per i riflettori che
aveva acceso sulla città,
spesso veniva accolta con
qualche fastidio”. Sono
le parole di Gildo Claps,
fratello di Elisa, rilasciate
ad alcuni studenti del Liceo
Scientifico G. Galilei di
Potenza, che da qualche
tempo hanno dato vita ad
un progetto tramite i quale
realizzano interviste per il
canale Spotify “Galilei in
Radio”, trasmesse anche
sulla radio scolastica.
Il dolore della famiglia
Claps, del silenzioso papà
Antonio e della “gigante”
mamma Filomena, è del tutto. Ritrovare un
diventato dopo tanti anni
rabbia e sgomento per
un intero paese e per le
nuove generazioni che solo
una settimana fa hanno
organizzato un lungo corteo
partecipato, che da via
Zara è arrivato in piazza
Mario Pagano, facendo
una sosta proprio davanti
casa Claps per “Chiedere
scusa a mamma Filomena”,
quelle scuse tanto attese,
ma mai giunte da più fronti
coinvolti a vario titolo
nella vicenda. Durante
la manifestazione, anche
Giacomo Giorgio (che ha
interpretato Luciano Claps
nella serie Rai “Per Elisa”)
e Gianmarco Saurino (Gildo
sul piccolo schermo) hanno
accolto l’invito e scelto di
partecipare, a dimostrazione
che si può essere bravi attori
«Quel discorso che Mamma
Filomena ha fatto sul set»
ma prima bisogna essere
grandi uomini, uomini tra la
gente.
“Gildo Claps è uno degli
esseri umani più virtuosi
che abbia conosciuto”
scriveva proprio Gianmarco
Saurino, su Instagram, a
ridosso dell’uscita della
serie tv, che insieme a
Gildo è stato intervistato
dai ragazzi del Galilei per il
podcast.“Non conoscevo la
storia di Elisa, e mi ci sono
buttato dentro con tutto me
stesso, cercando di fare
prima un lavoro storico su
quello che era successo e
poi un’analisi psicologica
della persona che avrei
interpretato. Tra l’altro, è
stata anche la prima storia
realmente accaduta che ho
interpretato, e nonostante
svolgo questo lavoro sempre
con tanta responsabilità, in
questo caso l’ho avvertita in
maniera ancora maggiore.
La stessa paura di Gildo
di vedere la sua vita messa
in scena era anche un po’
mia, ma abbiamo cercato
di sfruttare questa paura
per onorare la famiglia,
per andare oltre quelli che
sono i nostri doveri e le
nostre capacità personali”,
ha sottolineato l’attore
Gianmarco Saurino ai
ragazzi.
Una serie tv incalzante,
senza “scene di passaggio”
come si dice in gergo, perché
tutto concorre al racconto
del caso Claps, tutte le
scene sono importanti
e si portano dietro un
carico emozionale non
indifferente. “Chiaramente
la scena più complessa è
il ritrovamento di Elisa.
Il dolore dei familiari di
una persona scomparsa
è inimmaginabile, perché
mentre il lutto ha delle fasi
che ognuno gestisce a modo
proprio, una scomparsa si
porta dietro la speranza,
non viene mai affrontata
corpo significa perderla
questa speranza, dopo aver
dedicato 17 anni alla ricerca
della verità, perdere quel
motore che ti ha tenuto in
vita”. Su mamma Filomena:
“Mi commuove anche solo
parlarci, è incredibile che
abbia la forza di un gigante.
L’unica volta che è venuta
sul set ci ha fatto un discorso
di gruppo, ci ha sottolineato
il valore della responsabilità
dicendoci: Metteteci tutto il
cuore, perché noi l’abbiamo
perso il 12 settembre 1993.
Come si fa quindi a dare di
meno in un progetto così?”.
È forte il rapporto che si
è creato tra Gildo Claps
e il cast della fiction
televisiva, con cui per mesi
si è confrontato, talvolta
anche scontrato su alcune
scene. “Consegnare la
propria vita ad uno schermo
televisivo è una cosa
estraniante. Ero timoroso
che questa storia potesse
essere banalizzata, invece
è venuta fuori una fiction
bellissima, un’introspezione
straordinaria di ciò che è
avvenuto ai personaggi.
Riproduce fedelmente
la realtà, con poche
concessioni di fantasia
che sono funzionali
alla narrazione. È stato
difficilissimo, in alcuni
momenti estremamente
doloroso. Posso dire però
nonostante avessi tanti
interrogativi, di aver trovato
delle persone splendide, non
solo grandi attori”, dice
Gildo.
PENELOPE - Tra gli
argomenti trattati nel
podcast del Galilei, anche
l’Associazione Penelope,
nata nel 2002 per volontà di
Gildo Claps e Don Marcello
Cozzi. “Lo ricordo ancora
con grande commozione,
ci mettemmo a chiamare le
tante famiglie di persone
scomparse in tutta Italia.
All’epoca eravamo 30-40
famiglie, ci ritrovammo a
Potenza, dove fondammo
l’associazione. Sono stato
Presidente nazionale
per cinque anni, ma poi
dovetti fare un passo
indietro, era troppo il
senso di responsabilità
e l’impegno che veniva
richiesto”, racconta Gildo
agli studenti. Penelope oggi
è la casa delle famiglie
catapultate nel limbo delle
persone scomparse, di
tutte quelle persone che
necessitano di sostegno e
assistenza di tipo legale,
psicologica, ma soprattutto
umana.“Tantissime volte
ho pensato di non farcela,
ho vissuto tanti momenti
di solitudine, inoltre come
bene è stato riprodotto dalla
fiction, ci sono stati davvero
tanti momenti difficili in
cui si andava contro tutto
e tutti. Spesso quando il
peso diventa insopportabile
si tende a rinunciare. A
molte cose ho rinunciato,
su altre ho decisamente
mollato, ma per Elisa mai,
sono stato caparbio, ma
soprattutto non sono mai
stato solo; mia mamma è
una persona straordinaria,
un gigante in un corpo
minuto”. Conclude così
Gildo, nella lunga e intensa
intervista con i giovanissimi
e bravissimi del Galilei, che
rappresentano la coscienza
ritrovata di una città, di un
paese intero.
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LA SAGGEZZA DEL CORPO
“Dedicato a tutte quelle persone che si ascoltano ma
non vengono ascoltate.”
Come si “ascolta” il sintomo
Il primo passo per accogliere il sintomo è ACCETTA-
RE che sia presente.
Il secondo passo è l’ASCOLTO. E come possiamo
ascoltarlo?
Comprendendo innanzitutto che esso ha un suo linguag-
gio simbolico che va compreso attentamente.
Non è casuale il luogo del soma in cui il sintomo si so-
matizza, e come esista dentro di noi una cosiddetta “sag-
gezza del corpo” che esprime contenuti psichici attra-
verso il sintomo. Ma questi contenuti vanno interpretati,
perché così come sono dati non sono immediatamente
comprensibili.
Il nostro LINGUAGGIO è dunque una delle vie attra-
verso cui possiamo accedere al significato simbolico del
sintomo. Infatti il sintomo è analogico: questo aspetto lo
possiamo ravvisare egregiamente nel modo in cui par-
liamo quando descriviamo i nostri sintomi.
Infatti quando una persona sta parlando dei suoi sintomi
in realtà sta già dicendo qualcosa sulla sua condizione
interiore. Quando diciamo che abbiamo un “nodo in
gola” è perché qualcosa di non detto e non chiarito è
rimasto bloccato in gola, dove risiedono le corde voca-
li; quando diciamo che si ha “un peso sullo stomaco”
è perché troppi rospi sono stati ingoiati passivamente e
noi non abbiamo fatto nulla per impedirlo.
Quando un dolore “ci trafigge” è perché ci sentiamo pu-
gnalati da qualcuno o qualcosa.
Avere un bruciore da qualche parte è similare a quando
diciamo “mi fa bruciare di rabbia”: quindi le irritazioni
(di qualunque genere esse siano) sono sempre legate
alla rabbia che da qualche parte in noi ci sta bruciando,
irritando. Insomma, nel modo stesso in cui descriviamo
un sintomo possiamo cominciare a ravvedere un signifi-
cato che riguarda la nostra vita.
Se poi a questo uniamo anche il significato simbolico
della zona colpita dal sintomo allora possiamo arrivare
a una comprensione maggiore del messaggio che lo psi-
cosoma ci vuole inviare.
Il modo in cui lo descriviamo ci dice un sacco di cose
sulla condizione psichica originaria di cui esso è il sim-
Claps e Saurino
intervistati dai ragaz-
zi del "Galilei"
bolo.
La persona, se la ascoltiamo attentamente mentre de-
scrive i suoi sintomi, ci sta già parlando della sua inte-
riorità e di cosa la affligge. “Sento un masso sullo sto-
maco come se pesasse 100 chili”; “Mi prude così tanto
che mi strapperei via la pelle”; “Vedo così male che
non riesco più a distinguere bene le cose”; “Le vertigini
stanno facendo cadere i miei punti di riferimento”; “Il
collo mi fa così male che mi sembra me lo stiano tiran-
do indietro con forza”; “Questa nausea mi sta facendo
stare tutto sullo stomaco”.
Un orecchio allenato e intuitivo sa cogliere già delle
informazioni da queste descrizioni.
In tutti questi casi il corpo vive quello che la persona
in questione non vuole ammettere neppure a sé stessa.
Così il desiderio inconscio si realizza nel corpo e utilizza
come sintomo, un sintomo per portare a livello di co-
scienza il desiderio vero e proprio. Il pensiero analogico
esige la capacità di astrazione, perché bisogna ricono-
scere concretamente il principio che viene espresso e
trasferirlo su un altro piano.
Tutti i contenuti della coscienza hanno la loro corrispon-
denza nel corpo e viceversa.
Ovviamente bisogna facilitare questo linguaggio.
Come? Imparando a descrivere i sintomi come se do-
vessimo farli capire a un bambino, con termini semplici
ed evitando completamente termini medici e diagnostici
che sulla condizione interiore non hanno proprio nulla
da dire.
Non mi interessa che mi si dica “Ho la gastrite”. Mi in-
teressa che mi si descriva come la si vede, che sintomi
dà, a cosa la associamo ecc.
C’è anche un altro indizio molto importante oltre al lin-
guaggio che si usa per descrivere il sintomo: la TEM-
PORALITA’.
È importante ricordare l’esatto momento in cui il
sintomo è apparso.
Quello che conta qui non sono solo i fatti in sé e per
sé che sono accaduti in concomitanza o che hanno pre-
ceduto l’evento, ma lo stato d’animo interiore di quel
frangente.
Di quali pensieri, argomenti e fantasie ci si stava occu-
pando quando è apparso il sintomo? Di che umore si
era? Erano giunte notizie particolari, c’erano stati cam-
biamenti nella vita?
In che stato d’animo ci stavamo trovando?
Va tenuto presente che spesso proprio i fatti ritenuti privi
di importanza e poco significativi nella realtà risultano
importanti. Analizzate il momento in cui il sintomo si è
manifestato.
Interrogatevi sulla situazione di vita, i pensieri, le fan-
tasie, i sogni, gli eventi e le notizie relativi al momento
della comparsa del sintomo.
Tutto questo è estremamente importante per aiutarci nel
decifrarne il senso.
Dott. Nicola Castelluccio
Psicologo – Osteopata
Psicosomatologia ed Approccio Somato Emoziona-
le e consapevole al sintomo.
#CastelluccioMenteCorpoEmozioni
3319030750 - 3389548828
 REPORT 5
18 Novembre 2023

Problema letti ospedalieri I GAL sono un'occasione

la denuncia della Fials
La Cisl Fp, esprime invece soddisfazione per lo stanziamento di 655 mila
euro da parte della Regione Basilicata per la realizzazione del servizio
di pronto soccorso ostetrico e ginecologico a Potenza
che abbiamo sprecato
“L'INTERVENTO -. Quando la smetterà la Regione Basilicata di giocare ad appiccicare
insieme territori che non hanno niente in comune? Che c’entra Sant’Arcangelo con Tricari-
co?”. Con queste poche parolel’intero impianto del GAL Lucania Interiore va giù come un
castello di carte abbattuto dalla folata di un venticello primaverile. Peccato che al signore

«D
urante il
sopralluogo RLS della
Fials (Federazione
Italiana Autonomie
Locali e Sanità - ndr),
responsabile del
Servizio SPP e Medico
Competente, datato 5
maggio 2023, presso la Chirurgia e il Pronto Soccorso
di Melfi, sono state documentate gravi carenze nelle
condizioni dei letti ospedalieri, mettendo a repentaglio
la qualità dell’assistenza e la sicurezza di pazienti
e personale». «I letti attualmente in uso –aggiunge
il segretario provinciale Costanzo in un comunicato
stampa– sono antiquati, non regolabili e presentano
segni evidenti di usura. Non è presente un sistema di
sollevamento e di sbarre laterali inadeguate per il
contenimento dei pazienti, comportando ulteriori rischi.
La mancanza di ergonomia e regolazioni in altezza
li rende del tutto inadatti alle esigenze assistenziali,
causando un’elevata disfunzionalità; questi letti
sono, nelle citate UU.OO., i più vetusti dell’A.O. San
Carlo di Potenza. La Fials ribadisce con forza che
questa situazione è totalmente inaccettabile per una
struttura sanitaria di tale rilevanza». «In risposta
-prosegue Giuseppe Costanzo- la Direzione annuncia
la sostituzione dei letti, ma manca di trasparenza
su tempi e priorità. E dichiara che la prima gara,
conclusasi di recente con l’acquisto dei nuovi letti, ad
oggi non ha ancora visto la consegna. Sorge il sospetto
che il processo di consegna sia rallentato da intralci
burocratici e decisioni poco tempestive. E annuncia ora
un’altra gara con un numero più consistente, ma sulla
tempistica nulla ci viene comunicato, e sicuramente i
tempi non saranno veloci. La replica della Direzione
Generale, che sembra scaricare la responsabilità sulla
gestione passata, è inaccettabile e deludente» prosegue
il segretario provinciale Fials, a detta del quale «La Fials
respinge con forza il tentativo di distogliere l’attenzione
dalle carenze attuali, lasciando che il passato sia una
scusa per la mancanza di interventi immediati. La Fials
esprime preoccupazione per il ritardo nel risolvere questa
emergenza che coinvolge diverse UU.OO. dell’Azienda,
non solo le due UU.OO. citate. Si chiede un intervento
immediato per affrontare la grave carenza di adeguati
letti ospedalieri, garantendo cure adeguate ai pazienti e
un ambiente di lavoro sicuro per il personale». Sempre
a dire di Costanzo, la consegna di una prima decina di
letti nuovi sarebbe prevista per lunedì alla Geriatria del
San Carlo di Potenza, rimanendo nell'attesa, però, degli
ulteriori, necessari sviluppi.
Per intanto, l’Azienda, in una nota, plaude alle
“prime procedure chirurgiche di terapia del dolore
avviate nell’ospedale ‘San Giovanni di Dio’ di Melfi,
dove il responsabile dell’ambulatorio di terapia del
dolore dottor Cesare Reato ha eseguito interventi di
neuromodulazione in pazienti con dolore cronico”.
La Cisl Fp, invece, esprime soddisfazione per lo
stanziamento di 655 mila euro da parte della Regione
Basilicata per la realizzazione del servizio di pronto
soccorso ostetrico e ginecologico al San Carlo di
Potenza. Una scelta che, secondo il segretario regionale
del comparto Sanità Pierangelo Galasso «permetterà
di aumentare ulteriormente gli standard di sicurezza
nell’assistenza alle partorienti con l’obiettivo di
garantire alle stesse e alle famiglie di vivere al meglio
l’evento del parto. Si tratta di un risultato – continua
il sindacalista – sollecitato da tempo della Cisl Fp
e che è coerente con lo stesso piano dei fabbisogni
2024 predisposto dalla direzione del San Carlo per
il personale ostetrico e di supporto da impiegare in
questo servizio, piano che permetterà di stabilizzare il
personale presente nelle graduatorie di stabilizzazione
e di completare il concorso unico regionale per le
ostetriche che è in capo all’Asm».
che aveva gettato il sasso nello stagno nessuno abbia replicato tirando fuori il paradosso
dell’entanglement di Erwin Schrodinger. Siamo nell’aula consiliare del Comune di Trica-
rico affollata oltre l’ultima sedia. Poco prima erano state illustrate le linee programmatiche.
Dopo la dissacrante denuncia in merito alla scriteriata suddivisione territoriale, i relatori ri-
prendono la parola; è svanita la sicurezza iniziale, incespicano e provano a salvarsi carican-
do un altro pesante macigno sulle responsabilità della Regione: “la localizzazione dei GAL
non è opera nostra e neanche la riduzione da otto a cinque che attualmente ci costringere
a correre con affanno per cercare di spendere in tempo i fondi stanziati”. A scanso di equi-
voci si sgombra ogni dubbio: “se per la fretta si rischiasse di utilizzare male i soldi, senza
pensarci due volte li restituiremmo al mittente”. Sarà destino, mi capita spesso di avere per
vicino di posto qualche malalingua; alla mia osservazione sulla larga partecipazione all’in-
contro, replica sardonico: “spargi un po’ di zucchero e vedi le mosche come arrivano”. Che
cosa sono questi strabilianti GAL che attirano gente come fa lo zucchero con le mosche?
L’acronimo sta per Gruppo di Azione Locale, sono una creatura dell’Unione Europea ela-
borata con le migliori intenzioni per promuovere partenariati composti da rappresentanti
degli interessi socio-economici locali sia pubblici che privati e sono finalizzati a favorire lo
sviluppo delle aree rurali. Il mio interlocutore malalingua riserva una diversa definizione:
“il riciclo della plastica e del vetro è complicato, però da noi i GAL sono un esempio eccel-
lente di pasticci e di ricollocamento”. Inutile provare a persuaderlo che non è proprio così;
è vero, si registrano improvvisazioni e pasticci, però le cause delle inefficienze sono altrove
e sono ben altre. Sulle pagine di questo giornale Nino D’Agostino si è prodigato a piene
mani per dimostrare l’inutilità, se non peggio, della Regione Basilicata. Infatti, una volta
calato il sipario sulla prima repubblica, coloro che si sono avvicendati alla guida degli affari
regionali, come le pettegole sono andati a mettere gli occhi e le mani dappertutto senza nes-
suna cognizione di causa e privi delle dovute competenze. Hanno inseguito i finanziamenti
europei come si rincorrono le farfalle e sono stati sperperati come con un bambino goloso
in una pasticceria; del resto non è andata meglio con le royalty del petrolio. Una disperata
speranza ci fa guardare alle prossime elezioni aspettando che qualche santo ci faccia la
grazia. Incolpare dei tanti marasmi il Presidente, la Giunta o il Consiglio Regionale sarebbe
maramaldesco. Siamo tutti vittime e complici di meccanismi fuori controllo. Se mi capita
di andare da un sindaco per proporgli una conferenza agraria mi chiede immediatamente
in quale bando deve pescare il finanziamento; eppure per organizzare un semplice incontro
sarebbe sufficiente il costo di qualche tazzina di caffè e la offrirei volentieri di tasca mia. I
GAL sono una occasione che abbiamo sprecato permettendo all’Ente Regione di metterci
il becco. Sarebbe stata possibile una alternativa virtuosa se, in un determinato territorio
più o meno omogeneo, i sindaci, le organizzazioni del mondo del lavoro e delle imprese,
le scuole e l’associazionismo si fossero incontrati e avessero costituito autonomamente il
proprio GAL, ovviamente senza dimenticare di inviare una e.mail alla Signora Regione per
informarla. Elementare Watson!
Mimmo Guaragna
 6 REPORT
18 Novembre 2023
A cura del prof.
Gaetano FIERRO
Q
uando il 23
novembre
del 1980 la
terra tremò in
Campania e in
Basilicata, nessuno poteva
immaginare la tragedia
che si stava consumando
in particolare nelle zone
interne lucane e dell’Irpinia.
Quasi tremila morti, rovine
per decine di migliaia di
miliardi di lire, un centinaio
di paesi distrutti e circa un
milione di senzatetto. Come
sempre accade nella storia
dell’umanità, a sopportare il
peso devastante di una natura
spesso nemica furono i ceti
deboli, persone per le quali la
vita era già fatta di duro lavoro
per la sopravvivenza e che
nello spazio di pochi minuti
furono sollevate da tale fatica
perdendo la vita. La cronaca
di un’emergenza inizialmente
non avvertita dal Governo
nazionale in tutta la sua vastità
è nel ricordo di tutti marchiata
a fuoco con quel titolo della
prima pagina del Mattino di
Napoli, Fate Presto.
Il Presidente Sandro Pertini
si precipitò in quelle zone
creando, perché non dirlo,
anche qualche problema ai
soccorritori ma testimoniando
la vicinanza, sentita ed
appassionata, di tutta la
politica nazionale e dell’intero
Paese al dolore della gente
dell’Irpinia, della Basilicata
e dell’intera Campania.
Mentre la macchina dei
soccorritori guidata in
maniera impareggiabile dal
Commissario Straordinario
Giuseppe Zamberletti faceva
per intero la sua parte, i
partiti a livello nazionale si
interrogavano sulla qualità
delle risposte da dare a quelle
popolazioni. Già c’era stato
il terremoto del Friuli per
il quale la collaborazione
intelligente tra partiti locali
e nazionali aveva dato ottimi
risultati.
Il problema, infatti, non
erano solo le risorse da
stanziare, quanto piuttosto
quello di ottimizzarne
l’utilizzo rilanciando quella
cooperazione tra poteri
democratici che aveva già dato
i suoi frutti positivi in Friuli e
in seguito nella Valtellina.
Il terremoto lucano e alle successive finanziarie
La Fiat di Melfi è “figlia” della
“ricostruzione” post-Terremoto
Ombre e luci sul sisma del 1980 in Irpinia e Basilicata. Alla fine
degli anni ‘80 il clima “fattivo” cambiò a seguito di una campagna di odio
dell’Irpinia, quattro volte più
grande di quello del Friuli,
poneva, però, alle classi
dirigenti locali e nazionali
qualche problema in più
rispetto al terremoto del Friuli
e di altre zone del Paese.
Questa volta non si trattava
solo di ricostruire paesi
interamente distrutti dal sisma,
ma di cogliere l’occasione
storica per dare risposte alla
questione meridionale in
campo da molti decenni. Dalla
Basilicata e dalle zone interne
della Campania sul terreno
dello sviluppo e da Napoli sul
terreno della qualità della vita
oltre che, naturalmente, su
quello economico.
Miseria antica e distruzione
sismica, insomma, stavano
diventando un intreccio
perverso e un nodo scorsoio
al collo di quelle popolazioni,
che temevano di vedere del
tutto disattese quelle speranze
coltivate per decenni. Il
dibattito politico si infiammò
e, per merito essenzialmente
della Democrazia Cristiana e
del P. C. I., che governava a
quel tempo la città di Napoli,
fu messa in piedi la famosa
legge 219 che conteneva
azioni di tre tipi:
a) la ricostruzione
delle abitazioni distrutte con
il recupero di un rapporto
servizi-residenze equilibrato
e moderno;
b) gli incentivi
finanziari e fiscali per il
trasferimento di attività
produttive nelle zone interne
della Campania ed in
Basilicata;
c) un piano di 20
mila alloggi per la città di
Napoli afflitta da un indice
di affollamento tra i più alti
del mondo (10 mila abitanti
per Kmq).
Questa triplice azione
strutturale era sostenuta da
poteri speciali attribuiti ai
sindaci e ai presidenti delle
giunte regionali e conteneva,
sul terreno finanziario, una
novità.
La legge indicava alcuni
obiettivi (ad esempio 20 mila
alloggi) ma, non potendo
quantificare in quel momento
l’onere finanziario, e non
avendo nel bilancio pubblico
risorse sufficienti, affidava
il compito di stanziare quell’occasione il consenso vigore, il Governo nazionale e che esplose poi con i fatti del
le risorse necessarie delle forze politiche e sociali fu operò con l’ordinanza 80, al ’92-’93 con l’Irpiniagate.
anche sulla base di altissimo. Due realizzazioni, il fine di agevolare il recupero Sotto la spinta di Oscar Luigi
quello che sarebbe stato centro direzionale di Napoli delle abitazioni leggermente Scalfaro, diventato nel ’92
l’accertamento definitivo e il polo Fiat di Melfi, che danneggiate. In quegli anni Presidente della Repubblica,
dei costi. nulla avevano a che fare con ho visto l’impegno fattivo e la ricostruzione sismica fu
Fu così che le forze il sisma del novembre del concreto delle classi dirigenti processata e dopo 15 anni
politiche di maggioranza 1980, erano, comunque, figlie locali e dei dirigenti nazionali assolta, ma intanto i sacrifici
e di opposizione si di quella cultura di governo dei partiti eletti in quelle fatti ed i buoni risultati ottenuti
obbligarono a finanziare, sorta proprio in seguito al zone, che diedero vita ad una con la ricostruzione vennero
negli anni successivi, terribile terremoto e che specie di partito trasversale vanificati dai giudizi sommari
con manovre creative, aveva fatto propri gli obiettivi del terremoto, ma ho visto verso la classe politica
1a più grande opera di sviluppo economico e di anche crescere l’astio e la meridionale, considerata
di infrastrutturazione ammodernamento urbano contrapposizione politica disonesta e incapace.
nella Storia dell’Unità di quelle regioni. Insomma nei confronti dei risultati Naturalmente, come in ogni
d’Italia, di alcune zone due benefici effetti a distanza che si stavano ottenendo in processo complesso, anche
del Mezzogiorno. Quella di quella saggia decisione tema di infrastrutturazione nella ricostruzione vi furono
triplice azione avviata assunta dalla D.C. e dal P.C.I., del territorio e di sviluppo fatti positivi ed episodi
nella primavera del 1981 oltre che dalle altre forze industriale. Purtroppo, alla negativi, in particolare con
finì, nel corso di un decennio, politiche minori, all’indomani fine degli anni ‘80 il clima l’arrivo degli imprenditori
per far decollare altre di quella immane catastrofe. cambiò per questa campagna del nord che utilizzarono gli
iniziative non direttamente Negli anni che seguirono ebbi di odio sostenuta, ironia incentivi industriali per, poi,
collegate al terremoto, ma che modo di seguire da vicino, nella della sorte, dal giornale di rapidamente scomparire.
furono favorite dalle politiche mia veste di sindaco della città Montanelli e da la Repubblica.
ricostruttive e di sviluppo di Potenza, l’intero processo Incertezze politiche e (continua sul prossimo
attivate in seguito al sisma del messo in moto dalla legge pressioni scandalistiche della numero)
1980. 219/81 che, però, divenne stampa dettero vita a quella
Ne cito alcune per tutte. operativa nel 1984. Negli anni “Commissione Scalfaro”, che
Lo sviluppo dell’area precedenti alla sua entrata in fu la culla dell’odio e del livore
metropolitana di Roma,
Milano e Torino era avvenuto,
dalla metà degli anni Sessanta
in poi, con l’utilizzo delle
somme accantonate con
riserve tecniche dagli enti
previdenziali (lnps, Inail,
Enasarco, Enpam e via di
questo passo).
L’ammontare annuo
complessivo di questi
investimenti era tra i 4 e i
5 mila miliardi di vecchie
lire. Una cifra enorme che
aveva consentito l’espansione
urbana delle maggiori città con
un buon livello qualitativo.
Quando nel 1988 la
Commissione Bilancio
preparò un emendamento che
obbligava per 5 anni gli enti
previdenziali a riservare alle
zone della Campania e della
Basilicata il 20% dei propri
investimenti, le forze politiche
furono pronte ad approvarlo.
Mille miliardi circa di
investimenti immobiliari in
quelle due regioni significò
molto per lo sviluppo
economico e per la vivibilità
di quelle popolazioni. Basti
pensare che, dalla sera alla
mattina, si avviò a Napoli la
costruzione dell’attuale centro
direzionale che da oltre 15
anni era fermo al palo per
mancanza di risorse. Con una
domanda pubblica certa, gli
imprenditori fecero a gara per
costruire ed organizzare, così,
un’offerta appetibile.
L’opera di infrastrutturazione
della Basilicata avvenuta
in quegli anni convinse
la Fiat di Cesare Romiti a
preparare gli investimenti
nel polo automobilistico di
Melfi. All’epoca l’On. Cirino
Pomicino, che era ministro del
Bilancio, stipulò con la Fiat
un contratto di programma di
ben 3 mila miliardi di lire per
l’insediamento di Melfi, più un
altro contratto di programma
per l’indotto delle piccole
e medie imprese. Anche in

«Sfrattata dal Comune di Potenza, la sede
dell’associazione me la sono dovuta comprare»
VITTIME DELLA STRADA: domenica a Bella (Pz) si celebra la giornata mondiale del ricordo.
A Potenza, la presidente di Aifvs, combatte una personale "guerra" da vent’anni
di Walter De Stradis
N
el 2022 si sono verificati in
Basilicata 914 incidenti stradali,
che hanno causato la morte di
46 persone e il ferimento di altre
1.355. Ce lo dice l’Istat, e se ce
lo dice, forse lo si deve anche allo spirito di
non-rassegnazione della professoressa Rosalba
Romano, presidente dell’Associazione Italiana
Familiari e Vittime della Strada, sede di Potenza.
A livello nazionale l’Aifvs nasce nel 1998
come comitato, e nel 2000 diventa onlus (oggi
aps). La sede di Potenza nasce poco dopo, nel
2001, a seguito di un evento infausto, la morte
di suo marito.
Sì, anche perché –parliamoci chiaro- finché non
succede qualcosa, noi siamo disinformati. Io non
immaginavo che esistesse un’associazione del
genere, anche perché nata da poco, all’epoca.
Volevo capire il perché di quell’incidente
mortale e pertanto iniziai a usare il computer,
alla ricerca delle cause dei sinistri stradali,
a cominciare proprio da quella strada, la 407
Basentana, che di incidenti ne aveva prodotti
tanti e in quello stesso punto (nei pressi dello
scalo di Vaglio): niente guard-rail e tre incidenti
nelle precedenti ventiquattro ore. Era il 30
marzo 2001.
E così lei si rivolse all’associazione.
Li chiamai una prima volta che era mezzanotte
(in quel periodo stavo sempre incollata
al computer, per capire e studiare, e oggi
potrebbero darmi tante lauree, da ingegneria
a giurisprudenza). Come dicevo, non sapevo
dell’esistenza dell’associazione, né che avesse
tante sedi (oggi siamo a circa 100 in tutta Italia).
Non mi ero resa conto dell’ora, e pertanto non
mi rispose nessuno, ma poi mi richiamarono. In
breve tempo mi ritrovai ad aprire una sede qui
a Potenza.
Quanti sono i soci nel Potentino?
Più di un migliaio (anche se non conosco nel
dettaglio chi rinnova e chi no, poiché ricevono
il bollettino direttamente a casa). A Rotondella
c'è un’altra sede, che fa capo alla provincia di
Matera. Posso dire che dopo vent’anni circa,
tutti ormai mi conoscono e sanno ciò che faccio;
vado spesso nelle scuole a fare educazione
stradale. I cittadini mi segnalano incidenti e
insidie e –tramite foto e quant’altro- io subito
scrivo a chi di dovere.
Un migliaio circa di iscritti si traduce in un
numero considerevole di incidenti avvenuti
negli anni.
Sono tanti, tanti. Però tacciono. Mi spiego: nel
2007/2008 mi recai all’Istat locale per conoscere
questi dati e mi fu risposto che non esisteva
alcun registro. A quel punto chiesi in che modo
allora mandavano i dati a Roma, anche perché
erano inferiori a quelli che risultavano a me.
Quali erano i motivi di questa discrasia?
Essenzialmente due. Uno: se una persona non
muore entro trenta giorni dall’incidente, non è
più ritenuta deceduta a seguito di sinistro. Due:
dovrebbero essere TUTTI a comunicare, polizia
stradale, carabinieri, ospedali, anzi, questi
ultimi dovrebbero avere un registro apposito.
Per anni è mancata questa comunicazione
puntuale e io ho dovuto lottare. Scrissi decine
di articoli, e finalmente mi telefonò l’ufficio
Istat di Potenza e mi informò che avevano a
disposizione i dati. Perfino un viceprefetto mi
chiese come mai io avessi certi dati, differenti
da altri, e io risposi semplicemente che c’erano
gli articoli di giornale a raccontare, con foto, gli
incidenti stradali.
Quali sono le strade più pericolose della
Basilicata?
Facciamo prima a dire quali NON lo sono! Tra
la Potenza-Melfi, la Basentana, la Salerno-
Romano e De Stradis all'Art Restaurant di Potenza (foto Basilicatanews)
Chi muore non ha voce nei tribunali. In ogni caso,
si tratta di iter lunghissimi ed estenuanti, che danneggiano
ancora di più i familiari.
A Potenza la situazione delle strade è addirittura peggiorata.
Vado nelle scuole a fare prevenzione, ma in vent’anni,
dagli enti locali, ho ricevuto solo 4mila euro di sostegno.
La sede dell’associazione me l’aveva data Santarsiero
in fitto, ma alla fine ho dovuto comprarla con soldi miei,
richiedendo un prestito.
Reggio Calabria, non saprei proprio quale
scegliere.
E quali le cause? La conformazione, i lavori
interminabili…
…beh, sulla Salerno-Reggio, ormai siamo
giunti a ottant’anni di lavori! Ma il problema
–soprattutto in Basilicata- è che noi non siamo
come gli antichi Romani, che foravano le
montagne pur di fare le strade dritte, ma ancora
facciamo certi “aggiusti”, che sono soltanto
delle pezze. Ma la pericolosità resta.
E la situazione delle strade di Potenza qual è?
Le polemiche sulla loro tenuta sono frequenti.
Eh, adesso la situazione è ancora più brutta,
perché manutenzione non ce n’è, né di strade
né di marciapiedi. Senza contare i permessi che
il Comune dà per le bancarelle, che occupano
i marciapiedi, creando difficoltà ai pedoni.
Accade a san Gerardo, in pazza XVIII Agosto,
e io ho le foto. Dico, stiamo scherzando? E lo
sbaglio non lo fa certo San Gerardo. Se tu ti fai
fotografare mentre bevi vino a garganella dalla
damigiana..beh, questo non è un bel segnale per
i giovani. Ma mi riferisco anche alle ragazze.
Sono tutti minorenni e nessuno controlla. In
questo senso, anche il pranzo dei Portatori del
Santo, a mio modo di vedere, è una schifezza.
Fra le cause degli incididenti di solito si
annovera anche la guida in stato di ebbrezza.
C’è l’abuso di alcol, droghe e farmaci. Tutti al
primo posto fra le cause. E poi ci sono le strade,
che sono quello che sono, ma che, rispetto alle
distrazioni, rappresentano una con-causa. Ma
c’è di mezzo anche la segnaletica.
In che senso?
Rosalba
ROMANO
Si mette un segnale nuovo? Bene, non si toglie
quello vecchio. E la gente rimane confusa.
Ma voi, come associazione, per quanto
riguarda l’Autovelox “delle polemiche” in
Varco d’Izzo (alle porte di Potenza), non siete
contrari.
Assolutamente no, non siamo contrari. E cioè:
SE si ha il permesso della Prefettura, SE la
strada è dotata di tutte le sicurezze (per cui
la confluenza è visibile agli automobilisti),
noi siamo a favore dell’Autovelox. Così
come siamo a favore delle multe. Tuttavia, se
l’amministrazione comunale sta affrontando
tante cause, con tanta gente che non vuole
pagare e che alla fine ottiene pure ragione, beh,
bisogna avere l’umiltà di ammettere di aver
sbagliato; l’umiltà di dire “va bene, facciamo
prima la confluenza”. Per la verità, in questo
momento non so a che punto sono i lavori da
quelle parti, e se hanno sistemato. Ma quel che
deve essere chiaro è che la nostra Associazione
non ha MAI messo a disposizione i propri legali
per i cittadini che non volevano pagare le multe.
A proposito di rapporti con la pubblica
amministrazione, in un articolo di qualche
tempo fa, avete affermato che, in questi venti
anni, dalle istituzioni locali avete ricevuto,
come sostegno, solo QUATTROMILA
EURO. Ma com’è possibile?
Eh! E’ il motivo per cui posso elencare con
precisione chi me li ha dati (e sono QUASI
quattromila euro): l’ex sindaco di Satriano,
Miglionico, ci donò 2mila euro (e ha pure
intitolato una stradina alle Vittime della strada);
l’ex sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, mi
7
18 Novembre 2023
aiutò economicamente (previa fattura) ad
allestire due eventi sulla sicurezza stradale,
dandomi 500 euro una volta e 600 l’altra;
l’ex sindaco di Anzi, Petruzzi, pagò un evento
musicale inserito all’interno di una giornata
dedicata alla sicurezza stradale, mettendo a
disposizione un gazebo: 600 euro. E questo è
tutto.
Lei ha combattuto pure per avere una sede,
che per dieci anni è stata in casa sua. Da
qualche anno l’Associazione si trova in un
piccolo locale in Piazza XVIII Agosto, ma il
“bello” è che alla fine lei ha dovuto comprarlo.
Sì, perché era andato all’asta e o chiudevo
l’Associazione o me lo compravo.
A un certo punto il Comune vi aveva sfrattato?
Sì, il locale era comunale e mi avevano avvisato
di doverlo lasciare, perché doveva andare
all’asta. Mi sono dunque trovata di fronte a una
scelta. Quel locale ce l’aveva dato (in fitto) il
sindaco Vito Santarsiero. Poi, sotto De Luca,
avevo già ricevuto un primo avviso di vendita da
parte dell’assessore al patrimonio, ma lo stesso
sindaco mi invitò a stare tranquilla e a non
muovermi, in assenza di una proposta di acquisto.
Poi c’è stato il Covid e subito dopo mi è arrivato
di nuovo lo sfratto. A quel punto ho cercato di
trovare un accordo prima che arrivasse all’asta.
Ma alla fine l’ho dovuto comprare (avvalendomi
del diritto di prelazione).
Con soldi dell’associazione?
No, di tasca mia. Ho dovuto richiedere un
prestito, che pagherò per vent’anni.
In uno dei volantini che mi ha dato si legge
una frase forte: «Uccisi sulla strada, calpestati
nei tribunali».
Chi muore non ha voce nei tribunali. Per cui, se
i testimoni ci sono (e sono onesti), un minimo
di giustizia si ottiene; diversamente, i processi e
le cause di risarcimento sono molto complessi,
perché spesso mancano gli elementi. In ogni
caso, si tratta di iter lunghissimi ed estenuanti,
che danneggiano ancora di più i familiari. Alle
fine, se ci si riesce, l’unica giustizia ottenuta è
quella di aver ridato dignità a chi è morto sulla
strada.
Questa domenica a Bella si tiene la Giornata
del Ricordo delle Vittime della Strada.
E’ una giornata mondiale, promossa dall’Onu.
In tutto il mondo si tengono messe, si ergono
monumenti, si intitolano strade. Si tratta
di commemorare per cambiare. Se c’è un
monumento, tutti guardano e capiscono quanti
morti ci sono. A Bella sarà una giornata
emozionante e ringrazio il sindaco e tutta
l’amministrazione comunale per questo.
E poi è importante la prevenzione.
La prevenzione si fa a scuola, io faccio corsi
anche di trentasei ore, avvalendomi di esperti
e con le forze dell’ordine. Non si tratta di fare
lezioni frontali, intimando ai ragazzi di non fare
questo o quello, ma avvalersi di video, di foto, di
“opuscoli della memoria”.
Cosa chiede, infine, ai politici locali?
Quando vado a parlare con ciascuno di loro, e
mi riferisco soprattutto alla realtà di Potenza,
hanno un atteggiamento di condivisione, in
linea teorica, ma poi –nei fatti- non hanno
la forza e il coraggio di sostenere, anche
economicamente, l’associazione. Non è giusto
che debba sostenerla in toto la sottoscritta
E le quote associative?
Le quote degli iscritti vanno alle tesoreria
nazionale. In occasione delle festività qui a
Potenza facciamo piccole raccolte fondi, e devo
ringraziare chi mi sostiene, ma è poca cosa. Io,
dove arrivo mi fermo, perché il mio stipendio di
insegnante quello è. I miracoli non li posso fare.
 8 STORIE
18 Novembre 2023

L’uomo uscito dai vicoli, da “Spacca-

Putenza” dalle “traverse” di via Pretoria
L’ironia ereditata dai barbieri del Centro potentino non è napoletana,
né barese. Essa è più lancinante e pungente, il sarcasmo più impietoso
del potentino che, per quanto
abbiamo constatato, per ciò
che ricordiamo, per quello
che ci hanno raccontato,
erano caratteristiche di un
mondo in cui le realtà e i
comparti di città-campagna
erano ravvicinati e spesso
osmotici.
Si tratta insomma delle botte-
ghe, dei mastri, dei semplici,
della loro osservanza, della
loro sregolatezza, della su-
bordinata obbedienza ed an-
che della rivolta; condizioni
sociali ed economiche di un
popolo che nell’ira, nella ras-
segnazione, nei sentimenti, ha
tessuto di aneddoti, di usanze
e concezioni il proprio presi-
dio di austerità, di sobrietà,
sicuro patrimonio e gloria
della fiera, conformista,
nostra follia di comparse.

D
al frasario vi-
gente della
stazione e del
mercato, dalle
imprecazioni
dei facchini dei magazzini e
del Consorzio, dei grossisti,
dei muratori e artigiani, dagli
improperi dei trainieri e dei
cocchieri, dalle storie scritte e
che si desumono da ogni vec-
chio muro, da ogni vecchia
casa, dalle cappelle monu-
mentali o semplici del cimite-
ro, dalle insegne merciaiole,
dalle botteghe e dalle cantine
popolose, ai capannelli che
hanno riempito le piazzette
di voci, di motti e richiami,
il mondo urbano e suburba-
no della città, dalle suppliche
concertate dei preti e dalle
massime dei galantuomini,
alle giaculatorie blasfeme
e delinquenti, dagli stadi
millesimali di epoche e di
anni, dai giorni e dai "ta-
luorni”, dalle guerre e dagli
eventi più minuti e minimali,
ecco che nasce la commedia
orale e scritta, quella che ri-
compone i frammenti della
nostra comunità tra assilli e
perplessità, dubbi del vivere,
del morire, del venir meno,
dell'amore e del rancore,
delle piccole/grandi passioni
di popolo e di singoli.
È nelle vie e nelle piazze
che si scrivono i titoli, i
personaggi, si annuncia il
teatro, si avverte il pubblico
della commedia locale e si
indica la data e l'ora delle
rappresentazioni in cui tutta
la filosofia potentina viene
illustrata.
Una cultura che privilegia più
che l’autore dei testi, della
sceneggiatura, il contenuto e
la trama del racconto, il gene-
re che ci permette di cogliere
significati e confronti tra sce-
na e società.
È nei titoli e nei manifesti che
si annuncia un'operazione
teatrale: cuntane e cunta-
gnuole, ribalta di vicoli,
sipario della città e della
campagna.
Veniamo in contatto allora
con quegli aspetti secondari,
attraverso i quali si leggo-
no i fatti e gli avvenimenti
che hanno caratterizzato le
epoche e si colgono i dati, la
storia del costume, la vita di
coloro che ci precedettero,
gli elementi anche concreti
e più disparati della mentali-
tà. Sintesi di una società che
vive, opera, in cui si vince o
si è emarginati, espressione
dell'attualità o dei tempi
remoti, sempre pertinenti
ad un mondo che, ruotando
vorticosamente, tramanda
regole e principi, modi di dire
e di fare: Lu cuntratt’ d’ ma-
trimonio, Nu scherz’ d’ car-
nuval’, Mbruoglie a lu pa-
gliar’, Visceledda, Avenn’...
putenn’... paenn’..., La pri-
ma d’aost’, L’angelo d’bona
nova.
Né napoletane, né baresi sono
queste carte, strumenti nota-
rili della tradizione casalin-
ga, reperti del gergo e dello
sfottò nostrano; sono carte di
Potenza, lettere, episodi del
sottomondo urbano.
Gigino La Bella non è il no-
stro Eduardo: l’ironia eredita-
ta dai barbieri di via Pretoria
non è napoletana, né barese.
Essa è più lancinante e pun-
gente, il sarcasmo più impie-
toso. Proviene da una mai at-
tenuata invidia di classe, una
rivolta inappagata del povero
contro il mondo, contro l’u-
suraio e il prepotente, contro
l’ingordo e l’avaro, l’ignavo
e il vile.
Ed è anche vero che nelle
operazioni di rappresentazio-
ne si devono cogliere quegli
elementi legati ai più larghi
fenomeni del sociale, che
sono alla base e determinano
i significati delle nostre azio-
ni collettive.
Il linguaggio tratto dalla tra-
dizione orale, quel suono
dialettale che caratterizza la
battuta, gli aspetti comuni del
nostro gez’, venez’, è giù, è
venù, chi fai d'uocche? ... stu
ciuote’! ... sta nasca tesa! ...
sono la linfa dialettica del no-
stro teatro.
È così che una sommatoria di
mimiche, di gesti, di figure,
di voci stridule o poderose, di
vocioni e vocine, espresse nel
codice locale delle allegorie e
delle metafore, dei monologhi
e dialoghi, degli apologhi,
fanno lo spettacolo.
Ecco perché gli attori vanno
apprezzati specie quando
sono anche autori del loro
teatro.
Gigino è uscito dai vicoli, da
“spaccaputenza” dalle “tra-
verse” di via Pretoria, dal
quelle di Portasalsa, da Vico
Addone e da San Luca. È
uscito dagli antri grigi, dai
sottani di San Michele e di
Largo Barbelli, ha compiu-
to “il giro di Potenza” dopo
averne filtrato la mordace iro-
nia, l’invettiva e la vis comi-
ca, il grottesco e la goffaggine
dei figli contadini, dei padri,
dei nani e degli ossuti, di altri
cittadini sartori e scalpellini,
barbieri, fattorini ed impiega-
ti, di commercianti assurdi e
scanzonati, di tutte quelle ma-
schere della città di un tempo,
della "vis putenzesa”, della
sazietà e dell'appetito, della
gioia carnascialesca e del
dolore quaresimale, del sano
familiare e dell'eresia del
peccato, del profano pubblico
e privato.
Ha la mimica di quelli che
scolpirono le sconfitte nei
caratteri somatici, la pa-
zienza, la rassegnazione, la
smorfia incredula, la voce e
le mani, il modo di gestico-
lare, di camminare, la no-
stra coscienza, la dignità e
la miseria. Rivivono in lui le
figure antiquate e moderne
GIORNATA MONDIALE
DEL DIABETE
Le iniziative sul territorio
di AGGD Basilicata
Domani a Lagopesole
un convegno sul ruolo
delle associazioni
Il 14 novembre si è celebrata la Giornata Mondiale del Diabete, istituita nel 1991 dall’Inter-
national Diabetes Federation e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
L’Associazione di Genitori e di Giovani Diabetici della Basilicata, che ormai opera sul terri-
torio lucano da oltre 5 anni, ha realizzato per l’occasione un breve video che tramite l’Ufficio
Scolastico Regionale è stato inoltrato a tutte le scuole di ogni ordine e grado, per essere
mostrato e per accendere un riflettore su una patologia, il Diabete Tipo 1, ancora poco co-
nosciuta e che, proprio in ambito scolastico, vive profonde problematiche. Come negli anni
passati, inoltre, AGGD Basilicata, per il tramite dei propri soci, ha chiesto ai comuni lucani
di illuminare o abbellire con il colore BLU, monumenti, statue, balconi e luoghi di interesse
per richiamare l’attenzione sul diabete giovanile. Sempre in occasione della Giornata Mon-
diale del Diabete, una delegazione di AGGD Basilicata ha partecipato ad un incontro voluto
da Diabete Italia Onlus, in cui è stata presentata la nuova legge sullo screening del diabete in
età pediatrica promossa dal vicepresidente. L’incontro si terrà a Roma, presso la Camera dei
Deputati e per AGGD Basilicata, saranno presenti le consigliere Maria Grazia Lammoglia e
Marica Benedetto, rispettivamente per le categorie “Young” (pediatrico) e “Tipo 1”.
Si terrà invece domani mattina, nella Sala Pasolini di Lagopesole a partire dalle ore 9:30, un
incontro dal titolo “Diabete tipo 1 e territorio: il ruolo dell’associazione”, che si focalizzerà
sull’importanza di convivere con una patologia cronica ed essere affiancati da un’associa-
zione.
“In questi 5 anni abbiamo costruito una grande famiglia, ed è giusto offrire loro momenti di
dialogo e confronto. È fondamentale ogni anno organizzare queste iniziative che da un lato
servono a far conoscere i progressi e i successi portati a casa dall’associazione, ma è anche
un modo per stare insieme, per scambiarsi idee e informazioni attraverso il confronto. Solo
insieme si possono affrontare al meglio patologie così difficili e così complesse, ed è anche
per questo che al momento istituzionale ne facciamo seguire uno conviviale, per noi è una
grande festa”, ha affermato la Presidente AGGD Basilicata, Angela Possidente.
L’evento è stato patrocinato dal Comune di Avigliano, Diabete Italia Onlus, AGD Italia e
UNLA Lagopesole. Il convegno è aperto a tutti, e sarà l’occasione per i tanti che vogliono
approfondire un tema e conoscere una patologia ancora poco conosciuta come il Diabete
Tipo 1.
Antonella Sabia
 REPORT 9
18 Novembre 2023

Un “segnale” dal Comune? «Macchè, solo palliativi»

Limite di velocità istituito nei pressi della villa di Santa Maria, per il Comitato
di Via Mazzini non è la soluzione auspicata: necessari un semaforo o un dissuasore
Cossidente, portavoce del
“Comitato Via Mazzini Libera «La scelta unilateralmente fatta del limite
e Pensante”, il provvedimento
adottato dal Comune di di velocità di 20 km all'ora in via Angilla Vecchia
Potenza non è quello che loro
auspicavano.
la riteniamo un palliativo che non risolve il problema»
«Come comitato –afferma

I
Cossidente- apprendiamo
dalla stampa della
n aggiunta e in sicurezza della zona. soluzione che si vuol dare
aggiornamento rispetto Considerato che la per la messa in sicurezza
a quanto pubblicato suddetta, strada soprattutto dell’attraversamento del
nell’edizione di sabato nella parte iniziale, dove passaggio pedonale che
11 novembre del insiste l’ingresso della Villa porta in villa s. Maria. La
settimanale Controsenso, Comunale, è percorsa da scelta unilateralmente fatta
rendiamo noto che il “utenti deboli” (pedoni, del limite di velocità di 20
dirigente dell’ ‘U.D. anziani, disabili e bambini); km all'ora in via Angilla
MANUTENZIONE DEL ritenuto necessario adottare Vecchia la riteniamo un
PATRIMONIO E VIABILITA’ gli opportuni provvedimenti palliativo che non risolve il
del Comune di Potenza, ha al fine di tutelare l’incolumità problema. Chi controlla il
istituito il limite di velocità pubblica e la sicurezza rispetto del limite? Istituiamo
pari a 20 Km/h, su Via Angilla stradale, prevedendo l’ennesimo autovelox?
Vecchia, dall’intersezione l’istituzione su Via Angilla L’unica interlocuzione c’è
di Via Giuseppe Mazzini Vecchia, dall’intersezione stata col capo del gabinetto
e fino all’intersezione di Via Giuseppe Mazzini e del Prefetto, sensibile al
con via Ravenna. fino all’intersezione con via problema, che ringraziamo.
L’ ufficio Territoriale del Ravenna del limite massimo Alla domanda di che cosa
Governo di Potenza-Ufficio della velocità consentita ai proponevamo, abbiano
di Gabinetto, a seguito di un veicoli a 20 Km/h; ribadito un dissuasore di
incontro con il coordinatore IL COMUNE DISPONE velocità o un semaforo
del “Comitato Via Mazzini dall’apposizione della a chiamata o un dosso.
Libera e Pensante” ha relativa segnaletica stradale Comprendiamo che ci sono
segnalato all’Unità di l’istituzione del limite di dei costi, ma siamo anche
Direzione la pericolosità del velocità pari a 20 Km/h, consapevoli che la sicurezza
passaggio pedonale presente su Via Angilla Vecchia, non può essere considerata Vignetta di KING BUFFINO
presso l’accesso della Villa dall’intersezione di Via un costo. Siamo disponibili
Comunale di Santa Maria, Giuseppe Mazzini e fino a discuterne con assessore
in via Angilla Vecchia, all’intersezione con via e dirigente della Viabilità al
chiedendone di valutare ogni Ravenna, reso noto con Comune di Potenza». foto Esposito
possibile iniziativa finalizzata apposita segnaletica.
a garantire una maggiore Tuttavia, per Antonio
 10
MONITOR BACHECA
18 Novembre 2023

Mammografo Hologic L'ISTANTANEA DI KING BUFFINO

Informazione Pubblicitaria
tional job
at Britain Dimension
Il nuovo alleato La verità a volte
procedure
g a close-
s, write a
f-kin and
della prevenzione
è come un(a) LAMPO
centre in
job offers
through a Insieme all’ecografia mammaria, la
a contract mammografia è senza dubbio un esame
efuse. As fondamentale per la diagnosi precoce del tumore
a contract della mammella. Si tra�a, infa�, di una tecnica
f the jobs diagnos�ca par�colarmente u�le per lo studio
ents. The
portunity di forma e stru�ura della ghiandola mammaria,
with their poiché perme�e di individuare tu�e le formazioni
er. anomale, anche quelle di piccole dimensioni.
t will not Combinando ecografia e mammografia è possibile
f limits. o�enere, infa�, un quadro diagnos�co chiaro
with their ed esaus�vo, sia quando l’obie�vo è la mera
he trendy prevenzione oncologica sia qualora si rendano
and huge necessari interven� più stru�ura� a�nen� al
hey come campo della Senologia clinica.
be part of Il centro medico Kos ha ampliato di recente il suo
ight from
ventaglio di prestazioni medico-specialis�che,
hey want mediante l’acquisto di un sofis�cato macchinario
moreover, di ul�ma generazione: il mammografo Hologic
udy, they Dimension-Digitale dire�o.
ves of EU Il mammografo Hologic Dimension si differenzia dai
preceden�, di �po più tradizionale, per le seguen�
rders and cara�eris�che:
em is said
ure would
his move - La dose di radiazioni alle quali si so�opongono le pazien� durante l’esame è ne�amente
inferiore rispe�o al passato;
- Il mammografo Hologic Dimension res�tuisce allo specialista un insieme di immagini
eccezionalmente ni�de;
- Migliora sensibilmente anche il comfort delle pazien� durante l’esame, riducendo
la sensazione di fas�dio dovuta alla compressione dei seni tra i due componen� del
who has macchinario
g for him La mammografia è un esame radiologico che non presenta par�colari controindicazioni pertanto,
nell'o�ca di una prevenzione di �po a�vo, è sempre consigliabile so�oporsi a controlli annuali, a Editore: Publicom S.r.l.
par�re dai quarant'anni di età. Potenza
Per maggiori informazioni visita il sito www.centromedicokos.com, oppure fissa un
political appuntamento chiamando al numero 097152952. Direttore Responsabile:
nces and www.centromedicokos.com Walter De Stradis
Registrazione Tribunale di Potenza n. 778/09
VIA DEGLI OLEANDRI, 7 POTENZA - Stampa: CENTRO OFFSET MERIDIONALE- Via Edison, Caserta
TEL. 0971/52952 - FAX 0971/481997 Numero chiuso in redazione alle ore 13 del 17-11-2023 a Potenza
controsensobasilicata@gmail.com
www.controsensobasilicata.com

Rifiuti e sicurezza: Presentato il vademecum

«Il Comune non risponde sulle misure di sostegno
alla Prefettura» alla genitorialità
Lo riferisce l’Associazione
Il Centro Storico Potenza,
che aveva inviato alcuni
esposti alle autorità
L’Associazione Il Centro Storico Potenza, su
impulso del Consiglio Direttivo della stessa e
dei numerosi associati, informa di avere tra-
smesso in data 20/10/2023, a tutte le Autorità
competenti (Prefetto, Questore, Sindaco, Co-
quanto tale, prevede la partecipazione di un
mandante della Polizia Locale, ACTA S.p.A. amante e di un amato. E da qui, l’impossibili-
ed ASP), esposti relativi alle violazioni delle tà di sopravvivere l’uno senza l’altro, nonché
norme sul conferimento dei rifiuti («stan- il desiderio, una volta morti, di rimanere nella
te la reiterata ed illegittima violazione delle
Ordinanze del Comune di Potenza n° 96 del
memoria di chi abbiamo tanto amato. A rie- foto ESPOSITO
vocare con struggente enfasi la storia travol-
04/10/2016 e n° 97 del 06/10/2016 e del Re- gente e dolorosa della soprano Maria Callas e
golamento comunale per la gestione dei rifiuti del miliardario Aristotile Onassis, la Dirigente
approvato con Delibera di Consiglio n° 78 Prof.ssa Camardo. Un amore paragonabile a Nel Polo bibliotecario di Potenza è stato maternità, all’assegno unico universale, agli
del 05/08/2016»), e sull’inquinamento acusti- una tragedia greca - proprio come l’origine presentato il vademecum redatto dall’Inps sgravi fiscali per l’acquisto di alcuni beni per i
co, nonché richiesta di informazioni in ordine ellenica di entrambi - definito “l’Iliade dei regionale in occasione dei suoi 125 anni di figli. Sono aiuti importanti per le famiglie, che
, Ettore e al servizio didivideosorveglianza
sentimento pietà nei confrontiedello al mancato
stesso. sentimenti”. La coppia, tra le più monitorate, istituzione con il contributo dell’Agenzia delle consentono soprattutto alle donne di affrontare
a e Dido- funzionamento
Eloisa, amante dei del dissuasori stradali si
filosofo Abelardo, a scom-
rivela fotografate – anche invidiate per la ricchezza Entrate, dell’Ispettorato Territoriale di Potenza la maternità con maggiore serenità e conciliare
ulietta, La parsa
donnaubicati nel centro storico
sorprendentemente cittadino.
moderna, nella cui – alla fine degli anni ’50, visse una relazione – Matera e dell’Inail, documento che racchiude più favorevolmente i tempi del lavoro con la
o e Grace «In esitosiaiintrecciano
vicenda predetti esposti
ragione–riferisce
e religione,in pas-
una travagliata fatta di gelosie, tradimenti e tan- e illustra tutte le misure e i sostegni in favore vita privata. Il convegno, promosso dal distretto
nota
sioneilepresidente dell’associazione
santità, abnegazione Giampa-
e dedizione. La tissimi litigi, nella quale Maria accoratamente della maternità e della genitorialità erogati da Lions – Service Interclub con gli enti preposti e
Pennac- relatrice
olo ha concluso
Carretta- con ladistoria
la Prefettura d’amore
Potenza, più
in data si erge come “una candela troppo fragile per i questi Istituti. il mio Ufficio, sarà l’occasione per confrontarsi
o alcune d’avanguardia
27/10/2023, del Novecento,
invitava il Comunequella di Jeana
di Potenza venti forti del mondo, candela che il suo Ari sull’efficacia degli strumenti e soprattutto per
ina Com- Paul Sartre
fornire e Simone
riscontro De Beauvoir.
alle sollecitate richieste, cui non fu in grado di proteggere”.La Preside, uni- “Si tratta – commenta la Consigliera regionale diffondere le novità normative di sostegno alla
vanissima Il fatto
ha brillante intervento
seguito, del Prof.
a tutt’oggi, Biscaglia,
il silenzio tamente alle Referenti Prof.sse Maria Cristina di parità Ivana Pipponzi - di misure ancora genitorialità”.
me Gian- fondato sulsempre innovativo
dell’Amministrazione comunale». “Simposio” di Albano, Vittoria Buscicchio, Elisabetta Caliò poco conosciute ed a cui, spesso, non si fa
nitamente Platone, ha consegnato ai presenti una serie di e all’intero Istituto, nel ringraziare calorosa- ricorso. Mi riferisco ai congedi familiari, di
me forza “concetti aperti”, sui quali riflettere e ripen- mente gli illustri ospiti, gli alunni, le famiglie,
rte odio e sare. L’Amore, cos’è? Una mancanza, una Viviana Fatigante, augura a tutte le donne di
nettamen- faglia che si apre dentro l’animo di ciascuno. costruire e vivere amori sani e completi, nei
anch’ella L’amore, dunque, è sintomo di un vuoto da quali sempre prevalgano rispetto, fidu-
sa da un colmare.E’ una relazione, un rapporto che, in cia, appassionata cura l’uno dell’altra.
 BACHECA 11
28 Ottobre 2023
La vicenda Claps non sia irragionevole il sospetto di
collaborazione ...? Ma, tanto con
una, eventuale, qualche possibile
cesso, cosa si potrebbe di Prob
con un Comitato

e la Chiesa.
ottenere dagli attuali Responsabili i Viri capace delle
se non il riconoscimento procedu
di aver arrecato, come Chiesa, un “da re necessarie ad
nno ingiusto” (da cui ottenere che
un risarcimento), cosa del tutto dive si riaprano le
Alla fine hanno ragione E sulla base di quali elementi, i Med
«indecorosa» Targa, dovrebbero inco
rsa dall’“intera Verità”? indagini
esimi, rimuovendo quella Diritto,
rrere nell’ammissione Magistratura
. In qualsiasi Stato di
i reati s’indagano dalla

gli studenti
implicita di conoscerli? e soltanto da Essa!
Se invece si sbaglia strada, si
Non credo che per questa via si trov
i la Verità che occorre rischia davvero di non chiarire
a tutti noi, il nodo della questione
risiedendo invece nel un bel nulla; con l’aggravante di
“ricercarla… secondo il concetto di
giustizia”: come proposto ledere non soltanto la solidarietà
La vicenda di Elisa Claps si avvi dalla Comunità studentesca potentin
“verità sociale” grazie alla iniziativ
a forse a trovare la sua a nella testimonianza tra i cittadini del Capoluogo, ma di
offerta sabato 11! Hanno anzitutto avu
11 novembre. Dalla quale potrebb
a studentesca di sabato to il merito d’inquadrare quella stessa dell’intera Regione! Come ben hanno
la triste vicenda di Elisa nel dilagante
e anche derivare che le
divergenze interne alla Chiesa Potentin fenomeno della violenza capito gli Studenti pacificatori, non è possibile addebitare
di genere e di sottolineare la nece
si ricompongano rapidamente: dato
a, rivelate sulla stampa, ssità di essere uniti nel colpe a Persone o ad Enti se non previa sentenza definitiva.
combatterla. Poi <ricordata affettuo
Cozzi (apparentemente inviata ai vesc
che, nella lettera di Don samente Elisa, espressa Tenere dunque gli attuali Prelati “sotto tiro” non produrrebbe
solidarietà alla Famiglia e (la loro
ovi lucani) così come ) volontà d’impegno per che conflittualità sociale e distrazione dalla possibilità di
pubblicata su Cronache del 13, Ligo una giustizia completa>, hanno ausp
di quanti lo circondano> ed in que
rio è soltanto <in balia icato che non si verifichi giungere ai punti rimasti oscuri! Al fondo, se secondo don
<ulteriore ricorso alla violenza (ma)
Corsera del giorno prima, <don Mar
lla dell’Arcivescovo, sul concordia generale nella Cozzi c’è da rimproverare all’Arcivescovo (soltanto che)..<
ricerca della VERITA’> Hanno, infin
cello ha voluto assumere e, ribadito che ciò avvenga in balìa di quanti lo circondano …(è) un agnello mandato
il ruolo del mediatore… ma non è inte <secondo il concetto di GIUSTIZIA
rvenuto per spiegare>. >. Una posizione coerente al macello” (Cronache del 13), considerando anche ch’Egli
Insomma, dopo 13 anni di silenzio, <con la riflessione> in Piazza Pagano
potrebbe avviarsi alla pacificazion
la Chiesa potentina e dinnanzi alla Trinità, è andato in pensione, potrebbe infine prevalere la carità
dopo l’incontro con la Famiglia Clap
considerazione l’elemento più negativ
e ed espungere dalla s e con l’Arcivescovo cristiana ed evitare che una Chiesa della nostra Religione sia
Ligorio. Una mobilitazione fina
o giunto nella vertenza: lizzata a raccomandare attaccata frontalmente. Forse la prima in Basilicata, con danno
del “danno ingiusto risarcibile” (rich saggezza e modalità di partecipazio
da Gildo Claps – ndr). Purtroppo, qua
iesta tuttavia smentita ne opposta ….a quella per la libertà di culto! Auguriamoci dunque che la chiarezza
dei 500: non certo l’ “assedio” a una
500 persone si erano scagliate con mod
lche giorno prima, circa Chiesa, ma la composta e la razionalità della posizione espressa dal Comitato degli
riflessione in comunità; non il processo
contro i Celebranti nella Trinità; e con
alità anche scomposte dalla folla ...in piazza, Studenti rivitalizzi “il percorso della Giustizia”; e che,
ma la richiesta di Giustizia presso la
voler confessare tutta la Verità”. Gli
la solita accusa di “non Sede competente! Anche esauritesi le manifestazioni, conclusasi la serie televisiva,
perché, per altro itinerario, s’imboc
affrettati ad avanzare le proprie scus
organizzatori si erano cherebbe una via ben ritornata la Ragione per merito degli Studenti, si convinca la
diversa dall’unica che potrebbe ragg
ma che il bersaglio fosse del tutto imp
e per la scompostezza; iungere la conoscenza di Magistratura a riesaminare il caso: per ridar civile serenità alla
quel ch’è ancora oscuro: anche per corr
sottolinearlo gli Studenti, scendendo
roprio hanno tentato di eggere le “distrazioni” nostra Comunità. La quale, su di una tragedia che addolora
che -pare - si verificassero nelle inda
negherebbe che nelle mura della Trin
in campo sabato 11. Chi gini “a quel tempo”! Il non soltanto la Famiglia di Elisa, ha diritto alla <Piena Verità>.
ità si siano consumati punto centrale della questione è dunque
gravi reati e che, quanto all’occul , come dicono gli oltre
tamento delle spoglie, 1500 Studenti che costituiscono il futu
ro di Potenza e di gran
parte della Basilicata, nell’imposta
re bene la ricerca: cosa
sion-making and
e soci al issu es, equal opportunities to engage in deci
Moreover, women leaders ofte n prio ritis women become
policy development processes. When

The Soft Power

on, heal th, and soci al just ice, con tributing set of skills and imaginative
including educati
ima gina tive Conference/ leaders, they provide a different
to a more equ itab le soci ety. This orta ntly ,
of advice and suggestion perspectives. More imp
Forum would bring up some pieces female leaders bring structural

of Women
r the world as a sort of
to be handed to polity makers all ove differences to the
en think we ought to be and cultural
guidelines and road-map on how wom tabl e, whi ch drive effective
governed. Imagine that. solutions. Women in decision-
not the only one. making roles can generate
You may say I am a dreamer but I am positive outcomes for companies
Le Donne Possono I am not discriminating against men
but you will all agre e and societies thus making our
ressed wom en and world richer economically.
if we get powerful and with me that we have up till now opp ld
Can you imagine what could happen selves regarding how This journey, however wou
toge ther in a designated place limited their chances of expressing them begin with wom en’s equ al
influential women of the world be one of the ways by
to mak e deci sion s as to how to run government should work. This could We need representation in all walks of
for a week and ask them
this world or ours? Imagine.
which we can address gen der ster eoty pes and
practice
bias
d
es.
till toda y. life. larryade1
to make up for the discriminative acts
e Obama, Melinda A pursuit of sustainable developmen
t cann ot be effe ctiv ely
It is in our own interest to
@gmail.com
Can you imagine gathering - Michell out the full and equ al participation of women
oni, Ang éliq ue Kid jo, Malala Yousafzai, und erta ken with t. fost er the balancing act of giving
Gates, GiorgiaMel policy developmen
ala Harris, Angela at all levels of decision-making and equal weights to women in our
Oprah Winfrey, Hillary Clinton, Kam While there are numerous challenges
on the path to gender
a, Sere na Williams, Simone society. This effort would be
Merkel, Nancy Pelosi, Madonn equality, there are also many solution
s, from legal and policy
e Lag arde , Jane t Yellen, Greta an investment towards creating
Biles, Lady Gaga, Christin reform to cultural shifts. We need a
complete change in the
rence, Meghan a more equitable, prosperous,
Thunberg, Emma Watson, Jennifer Law mentality of men generally. A confere
nce/Forum of such ly to be inclusive,
Markle, Jane Goodall, Christian Am
anpour, Ngozi Okonjo- tribu tion of wom en in and sustainable society since it is like
ut a sign ifica nt con views into account.
Iweala, Elly Schlein, Jacinda Ard ens, to mention but few would bring abo
a pote ntia l reminder of the representative and would take diverse
r brains on what ip whi ch shou ld serv e as -ma kers at all levels are
- in an Island where they can rack thei leadersh
en’s emp owe rment. Our success Women as leaders and decision der equality. This
ld a better place? sfor mat ive act of wom der just ice and gen
policy can be adopted to make our wor
tran
heav ily on our abil ity criti cal to advancing gen
in sustainable developmen t hing es and political progress
They would spend the week brainsto
rming on how we can
, we need to dism antl e patr iarchal would then further economic, social,
y and politically. Due to to foster gender equ ality
thrive better socially, economicall norms and amplify the voice and capa
bilities of women for all.
mun ity life, wom en tend to promote
their involvement in com e women together to
and speak up more for children and
families if empowered. worldwide. The question is: How do we get thes
? Imagine this.
And families are nothing but the nuc
leus of the society itself.
wom en to issu e a doss ier at make such Conference/Forum happen
Giving the chan ce to
m would allow for
the closure of such Conference/Foru Pura Vida
capa bilit ies and the protection of
enhancement of women’s
“A NUDO- Pensieri conoscere di persona, il Girothei
Con grande introspezione segue il
r rights, thus
d’Italia ecc.
givi ng them
famiglia e avere tanti figli.

sparsi”. Un pregevole
filo dei suoi ricordi e le Un libro, questo di Emidio Marmora,
esperienze scolastiche, in particol scritto bene e con stile
are quelli e fatte da stu- agile, in cui l’autore mostra notevole
dente universitario talento, facilità espositi-
libro di Emidio Marmora
Con spiccato senso psicologico approfo va qualità che rendono la lettura assa
ndisce i vari stati d’a- i gradevole.
nimo che i “vuoti” vanno colmati col Inso mma, un autore di buone speranze
costante rapporti con gli e una vera promessa
altri, convinto che se si vuole l asi può nel campo letterario nazionale e non
fare. solo
diMichele Traficante Emidio sembra un giovane alla rice Auguri e …ad maiora!
rca di un equilibrio inte-
riore che gli dia serenità e fiducia nell
Ma poeta e scrittore si nasce o si dive ’avvenire e in grado di
nta? Sembra una do- affrontare le difficoltà quotidiane. “Ne
manda banale ma, a pensarci bene, lla vita - scrive Emidio
non lo è affatto. Si dice in occasione della epidemia del Cov
che “al cuor non si comanda”, com id 1919 – necessitiamo
e dire che chi ha voglia tutti di una bussola, come Jack Spa
rrow, navighiamo a vista
e predisposizione per la scrittura prim a vista, senza la minima idea di dov
a o dopo si farà nota- e stiamo andando, anche
re. È il caso del talentoso Emidio Mar se sappiamo stare a galla, preghiamo
mor lo stesso Dio affinché la
sfogo alla sua passione per la scrittura a, il quale,dando tempesta e la pandemia giungano alla
,ha scritto e pubbli- meta desiderata quiete,
cato, recentemente, l’interessante volu e anche se non siamo sulla stessa barc
me A NUDO. Pensie- a, direi che siamo sotto
ri sparsi., Intrecci Edizioni, Roma. lo stesso cielo”.
Un libro che sa molto di
autobiografico, dal momento che in Interessante è l’analisi che Emidio fa
esso sono riportati delle sull’amore e sul rappor-
persone della sua famiglia, dei persona to fra marito e moglie con le eventual
ggi della sua infanzia, i crisi e la possibilità di
adolescenza e giovinezza. Tanti i rico ri-innamorarsi a vicenda.
rdi le emozioni vissute
in famiglia durante lo svolgimento L’autore, in questo libro “confessione
delle numerose faccende ”, non tralascia le sue
domestiche (la produzione della sals emozioni vissute durante i suoi viag
a fatta in casa, a cui ha gi anche all’estero, spe-
assistito con curiosità a ma anche con cialmente quelli in aereo verso Londra,
la voglia di sapere ol- durante i quali prova
tre i grandi eventi in campo sociale, forti sentimenti d’amore. Anche in
scientifico (la conquista qualità di imprenditore
della luna ecc.) sportivi, in particolare commerciale, raggiunta ormai la mat
le imprese del grande ura età, Emidio, essendo
calciatore del Napoli, Maradona, che un romanticone, continua a sognare
Emidio avrebbe voluto ed incontrare la donna
che sarà la sua compagna nella vita
, formare con essa una
12
18 Novembre 2023
Gruppo Macchia Potenza, «Vince
la determinazione nei momenti cruciali»
In una gremita Vito Lepore i Grizzly hanno regalato ai loro
tifosi un’emozionante partita contro l’Audax Gaudianum
N
ell’ultima
s f i d a
disputata
domenica 12
novembre
presso la palestra Palestra
Vito Lepore di Potenza, i
Gruppo Macchia Grizzly
Potenza hanno regalato ai
loro tifosi un’emozionante
partita contro l’Audax
Gaudianum.
Nel primo quarto i Grizzly
hanno brillato con un gioco
avvincente. Il movimento
di palla è stato eccezionale,
e il lavoro fondamentale
di Vaccaro sotto canestro
ha la squadra in vantaggio
con un punteggio di 17-13.
(Vaccaro terminerà il match
con 13 punti e 14 rimbalzi)
Il secondo quarto ha
confermato il dominio
della squadra di casa,
portando il tabellone a
un confortante 36-24
all’intervallo. Nonostante
gli sforzi degli ospiti nel
terzo quarto, con un break
di 8-0, i Potentini hanno
mantenuto il controllo,
chiudendo il terzo quarto
con il punteggio di 50-39.
Il quarto quarto ha visto
BACHECA
un’avvincente lotta, con
gli ospiti che si sono
avvicinati pericolosamente.
A soli 20 secondi dalla
fine, una tripla incredibile
di Fusco ha riportato
l’Audax Gaudianum a
-1, ma i Grizzly, con
freddezza, hanno siglato
la vittoria finale per 61-
58, conquistando così la
seconda vittoria stagionale.
L’assistant coach
Palazzo, al termine della
partita, ha dichiarato con
determinazione: “Questa
vittoria è fondamentale per
il morale della squadra
e ci aiuta sicuramente ai
fini della classifica. Non
possiamo permetterci di
mollare ora. Ogni partita
è una sfida, e dobbiamo
affrontarla con la stessa
grinta e determinazione.
Il prossimo scontro a
Castellammare di Stabia
sarà ancora più importante,
e la prossima settimana sarà
cruciale per prepararci al
meglio. Continueremo a
lavorare sodo per cercare
la vittoria e portare avanti
questo momento
positivo.”

Il Potenza
fa i conti
con la pazienza
di Antonella Sabia
E
videntemente, quella contro il Catania, è stata
solamente una parentesi super positiva dei
rossoblu, esaurita in fretta e contro un avversario
che navigava in acque ben peggiori.
A Picerno, infatti, il Potenza è sembrato essere
piuttosto quello di Avellino, e forse in alcuni momenti anche
peggiore. E questo, ovviamente, senza nulla togliere alla
formazione melandrina, a cui bisogna fare tutti i complimenti
REPORT
del caso, per aver “disarmato” totalmente gli uomini di Lerda,
davanti agli occhi di un soddisfatto patron Curcio, giunto
dall’America per assistere alla gara tra le Pro lucane. La sfida
tra bomber (Murano-Caturano), ex compagni di reparto, si
è fermata sull’ 1-1, ma la squadra di casa ha letteralmente
imbambolato i leoni in particolare nel primo tempo dove per tre
volte il Picerno ha timbrato il cartellino (terzo gol direttamente
dalla bandierina).
Erano tante le aspettative, non sulla gara in sé, ma sulla speranza
di vedere un Potenza ritrovato e iniziare a scorgere il famoso
“Potenza di Lerda”, ma vuoi per assoluti meriti dell’avversario,
vuoi per una formazione iniziale che ha lasciato perplessi, si è
tornati nel capoluogo pieni di amarezza, e un pizzico di rabbia.
Del tutto inatteso, aggiungiamo poi un atteggiamento parso
presuntuoso e scostante in conferenza del tecnico piemontese,
che forse per un eccesso di tensione, si è lasciato andare a
dichiarazioni che non hanno fotografato esattamente quanto
accaduto nei 90’. In settimana, patron Macchia ha “chiamato a
rapporto” le varie componenti societarie per un confronto sulle
motivazioni, in attesa di chiarimenti su come poter uscire da
questo momento di buio.
Bisognerà tornare a fare i punti, soprattutto in casa (16 dei
17 punti realizzati tra le mura amiche con Catania, Sorrento,
Monterosi, Casertana, Monopoli e Brindisi) anche se il
calendario che si prospetta non è dei più semplici. La speranza
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FOTO ESPOSITO
è quella di poter arrivare al giro di boa, superando i 20/22
punti, migliorando almeno il confronto con la scorsa stagione.
Domani ospite al Viviani il Cerignola che al momento ha
solamente due punti in più, in attesa di incontrare le prossime
avversarie: Crotone (trasferta), Taranto (casa), Foggia
(trasferta), Messina (casa) e Virtus Francavilla, trasferta che
precederà la vigilia di Natale.
CURVA - È tornata a farsi sentire anche la Curva Ovest del
Potenza. Negli scorsi giorni, infatti, in diverse zone della città
sono apparsi striscioni con un enfatico “la pazienza è finita”,
scritto in dialetto, solitamente usato per rafforzare i concetti. È
chiaro che il messaggio è diretto in primis ai calciatori, anche a
Picerno infatti sono usciti tra i fischi dopo un veloce confronto
con la curva, ma l’indirizzo è anche la società, che sta spendendo
enormi capitali, ma a cui viene contestato spesso di averli
gestiti in maniera scriteriata. In questo senso, destinatario del
messaggio è il Direttore Sportivo Natino Varrà, al quale viene
imputato di aver costruito male una squadra, ripetendo gli
errori dell’anno passato. In settimana, però, in una intervista
dei colleghi di Potenza Rossoblu all’amministratore delegato,
Nicola Macchia, è stata rinnovata la fiducia nei confronti del
DS, che viene affiancato e supportato in ogni scelta.
Via San Vincenzo de Paoli, 46,
85100 Potenza PZ
Contrada Ruota - Brindisi
di Montagna (Pz)
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Una particolare "Giornata della

gentilezza" alla residenza Albachiara
Luigi La Vista di Potenza. la giornata. e, al contempo, preservare
e tramandare lo sconfinato

L
di Rosa Santarsiero Più che di una semplice Katia Rosella e Giuseppe
visita alla struttura, l’incontro D’Andrea, responsabili della patrimonio culturale dei nostri
o scorso lunedì avvenuto lo scorso lunedì struttura, ringraziano la preside nonni.
13 novembre si mattina ha da subito assunto dell’Istituto Comprensivo
è celebrata un i contorni di uno scambio Statale Luigi La Vista di
po’ in tutto il generazionale che ha visto Potenza, la professoressa
mondo la giornata anziani e bambini dedicarsi, Sabina Tartaglia, nonché
della gentilezza, un vero e uno accanto all’altro, a l’ideatrice e promotrice
proprio invito alla riflessione lavoretti manuali, poesie e dell’incontro, la professoressa
riguardo ai benefici, al valore canti per allietare le tante ore A. Altomonte, oltre che le
sociale ed economico che trascorse insieme. altre insegnanti presenti alla
comportamenti favorevoli e Per l’occasione i nonni hanno manifestazione: A. Messina,
di profonda apertura verso il donato ai più piccoli un A. Pascarelli, A. Lacerenza e
prossimo possono generare segnalibro sulla gentilezza, tutto il corpo docente.
nei rapporti tra le persone. che immaginiamo sarà utile Bambini e anziani, due figure
La residenza socio- durante il loro ricco ed apparentemente lontanissime
assistenziale per anziani emozionante percorso di studi, eppure più vicine che mai,
autosufficienti e non mentre i più piccoli hanno tanto da indurre gli esperti
“Albachiara”, con sede riservato ai loro nuovi amici a parlare del cosiddetto
unica a Potenza, ha aderito dai capelli color argento un “scambio intergenerazionale”.
in maniera singolare a tale barattolo colmo di gentilezza, Un metodo vincente per
iniziativa spalancando le sue rispetto e affetto. Piccoli costruire nuove relazioni
porte alle alunne e agli alunni gesti dal carattere puramente al centro delle quali
dell’Istituto comprensivo simbolico che, tuttavia, hanno salvaguardare il processo di
statale San Giovanni Bosco- reso ancora più emozionante apprendimento dei più piccoli

Via Appia, Potenza

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