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Expo Dubai 2020

la forma
è nomade L a b e ll e z z a
unisce le persone,
è il tema del
Pa d i g l i o n e d i I ta l o
R o ta e c a r l o R at t i .
la struttura è
c o s t i t u i ta d a t r e
imbarcazioni che
a r r i va n o a E x p o
Dubai 2020 via mare

D i i l a r i a d e b a rt o l o m e i s
f o t o d i a l f o n s o c ata l a n o

A
ll Padiglione Italia dodici mesi dall’aper- ne raccoglie in sé una serie di da due scafi da 40 metri e uno
all’Expo 2020 a Dubai tura del prossimo Expo, citazioni e di simbologie sul te- di 60, realizzati e donati da Fin-
sarà costituito da tre
gusci di imbarcazioni. in programma a Dubai dal ma degli scambi di saperi e delle cantieri, potesse partire dall’Italia
Una facciata sarà 20 ottobre 2020 al 10 aprile 2021, esplorazioni, da quelle condotte per raggiungere Dubai via mare.
digitale e vi verranno Gentleman ha incontrato i due dagli antichi Fenici, che hanno Una volta arrivati sul sito le care-
proiettate immagini, dati, grandi protagonisti del Padiglio- contribuito allo sviluppo della ci- ne verranno rovesciate e utiliz-
notizie. A sinistra, ne Italia: l’architetto Italo Rota e viltà mediterranea, fino alla prati- zate come tetto del padiglione.
l’architetto Italo Rota e
Carlo Ratti, direttore del Carlo Ratti, direttore del Sensea- ca architettonica contemporanea È un’architettura che, navigando,
Senseable City Lab ble City Lab del MIT di Boston, che sperimenta materiali ecoso- mette in contatto mondi diversi
del MIT di Boston. ingegnere e architetto, che con stenibili ed edifici in movimen- e poi, a fine Expo, riprenderà a
Matteo Gatto e F&M Ingegneria to, coinvolgendo attivamente gli solcare i mari per diventare qual-
hanno firmato il progetto del Pa- utenti nel processo progettuale. cos’altro. Questo concetto di mo-
diglione Italia. Interpretando il Alto 25 metri e avvolto in una pel- vimento richiama la Walking City
tema della bellezza italiana co- le trasparente, l’edificio si svilup- di Archigram che già negli anni
me elemento per unire i popoli, perà su una superficie di 3.500 60 introduceva il tema degli edi-
hanno progettato un’architettura metri quadrati e ospiterà un per- fici intelligenti e di un nuovo no-
mobile che, solcando le acque corso espositivo curato da Davide madismo.
del Mediterraneo, raggiungerà Rampello (pag. 38). Italo Rota. Le barche ricordano
gli Emirati, per poi riprendere la Gentleman. Com’e nata questa anche le esplorazioni dei Fenici e
rotta. Perfettamente coerente con architettura? dei Romani che, attraversando il
il concetto di economia circola- Carlo Ratti. Abbiamo immagina- Mediterraneo, hanno favorito gli
re di cui Carlo Ratti e Italo Rota to una performance architettoni- scambi fra i popoli, contribuendo
sono attivi promotori, il padiglio- ca, in cui la copertura costituita a definire la cultura di questa re-

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nave come parola. Nell’architettura


sacra, la forma delle navate nasce da
quella di una carena rovesciata che
rappresenta la protezione e l’unione

Tre immagini del il termine navata, ossia lo spa- ne per trovarsi e riflettere su te- di funghi stabilizzati che nasce
progetto del Padiglione
zio in cui persone si uniscono mi importanti come la centralità dalla natura per poi tornare in
che, costruito in Italia,
arriva a Dubai via nel pensiero. Nell’architettura sa- del Mediterraneo, gli scambi fra natura. Lo abbiamo già usato du-
mare, contenuto in tre cra, la forma delle navate nasce persone e la circolarità. Il nostro rante l’ultimo Salone del mobile
grandi imbarcazioni proprio da quella di una care- progetto suggerisce la possibili- di Milano con il progetto Circu-
che, dopo l’approdo, na rovesciata che rappresenta la tà di riutilizzare e trasformare: la lar Garden.
diventano il tetto
protezione e l’unione. L’edificio natura si basa sulla metamorfosi I.R. Ci interessa raccontare l’I-
dell’edificio.
Un’architettura che abbiamo progettato è ricco e anche noi dovremmo rifarci a talia attraverso il tema della so-
dinamica, che solca il di allegorie e di rimandi, abbia- questo principio. stenibilità e dell’innovazione: sia
mare prima dell’Expo. mo voluto mantenere una certa G. Anche i materiali utilizzati ri- attraverso l’edificio, che il suo
ambiguità per consentire molte- entrano in questa logica? percorso espositivo.
plici interpretazioni e creare un C.R. Oltre all’acciaio che è facil- G. L’uomo dove si colloca?
forte impatto sui visitatori. mente riciclabile, vogliamo spe- I.R. L’uomo è ovunque ed è una
G. Questa architettura che va in rimentare nuovi materiali come di quelle componenti vive del
giro e si trasforma parla anche i derivati del caffè, delle aran- pianeta, al pari degli altri anima-
di economia circolare? ce, della canapa e il micelio, li, della vegetazione, ma anche
C.R. Expo è una grande occasio- un composto organico a base della crosta terrestre. Siamo di

gione. In questo modo ci siamo


riallacciati al tema di Expo 2020:
Connecting Minds, Connec-
ting the future. Abbiamo creato
un’architettura che potesse rac-
contare come la bellezza italiana
sia in grado di unire le persone.
Lo scafo rovesciato, inoltre, ve-
niva usato dagli antichi naviga-
tori come prima dimora quando
approdavano a una nuova terra.
Per noi è la casa italiana a Dubai.
G. Gli scafi, oltre a definire la
copertura, hanno la funzione di
organizzare gli spazi interni…
I.R. Sì. In sostanza disegnano un
camminamento: una lunga pen-
silina sopraelevata che attraversa
tutto il volume del padiglione e
offre un’esperienza diversa ri-
spetto ai percorsi a terra. Quello
che ci interessa è anche la nave
intesa come parola, da cui deriva

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fronte a una convivenza totale,


a una convergenza fra naturale e
artificiale. Gli individui prendo-
no esempio dal ciclo della natura
e si inseriscono con le loro azio-
ni in questa circolarità.
C.R. Il tema su cui io e Rota ci
siamo trovati sempre molto uniti
è proprio l’indagine del rapporto
fra naturale e artificiale. Entram-
bi intendiamo l’architettura come
un processo che coinvolge ele-
menti vivi, la natura e le perso-
ne, e per tale motivo è in conti-
nua trasformazione. Questa idea
è molto distante da quella che
considera gli edifici come opere
complete, immutabili.
G. Quindi la forma non è più
qualcosa di definitivo?
I.R. La forma è il derivato di
comportamenti, preoccupazioni
e sogni umani. I sentimenti degli
individui stimolano la forma e
l’architettura si umanizza. Que-
sto approccio permette al pro-
gettista di non cadere nel forma-
lismo e nell’ossessione stilistica
che non hanno nulla a che fare
con la vita dell’uomo. è una grande occasione per riflettere su versi. Non c’è più niente di fisso
G. Detta così, sembrerebbe che temi come la centralità del Mediterraneo, e la grande questione riguarda
l’architetto non è più soltanto un la modalità con cui si possono
architetto... gli scambi fra persone e la circolarità mettere in movimento le archi-
C.R. A suo tempo Le Corbu- tetture: l’obiettivo dei prossi-
sier sosteneva che la civiltà del- mi anni sarà proprio quello di
la macchina dovesse cercare e siamo pensare all’architettura li dell’architettura, possono ave- creare delle walking city.
trovare una sua espressione ar- ,sem,plicemente come un ge- re un grandissimo impatto nella G. L’architetto stimola necessità
chitettonica. Oggi, quasi un se- sto estetico, dobbiamo ripensar- progettazione di luoghi. o dà risposte a quelle esistenti?
colo dopo, la civiltà della rete, la nella sua accezione più bella. G. Ancora una volta l’uomo è al C.R. Nel mondo dell’artificiale,
del digitale e del cambiamen- Il premio Nobel Herbert Simon centro di questa visione circola- molte delle grandi trasforma-
to climatico sta cercando nuo- diceva: «le scienze naturali stu- re. Rendere l’utente consapevole zioni sono avvenute per caso e
vi linguaggi architettonici. Que- diano il mondo così com’è, la significa coinvolgerlo attivamen- questo dimostra una certa auto-
sto dimostra che noi progettisti progettazione si occupa di vede- te nel processo architettonico? nomia dell’invenzione. Lo stesso
ci muoviamo ancora nel cam- re come potrebbe essere». Credo C.R. Assolutamente sì. È un pro- accade in architettura, il proget-
po dell’architettura, ma il nostro che questa sia la vera essenza di cesso di azione e reazione. Biso- tista offre degli stimoli, poi rac-
pensiero deve necessariamente ciò che facciamo. gna intendere l’architettura come coglie le reazioni delle persone
rinnovarsi. Dobbiamo sceglie- G. E la tecnologia, come s’inca- un sistema dinamico in cui la ri- e con loro sviluppa le soluzioni.
re fra oblio e utopia, per citare sella in questo processo? sposta degli utenti è fondamen- La mia è un’idea di architettu-
Richard Buckminster Fuller. Se I.R. Il futuro è un metodo, un’at- tale. Leon Battista Alberti soste- ra inclusiva, di un codice aperto
non saremo capaci di confron- titudine mentale e in questo c’è neva che il lavoro dell’architetto che può evolvere e migliorare
tarci con i cambiamenti in atto creatività. La tecnologia, invece, fosse quello di raggiungere la con l’input di chi vivrà gli spazi.
cadremo nell’oblio. Non pos- non ha nulla a che fare con il bellezza attraverso la congiun- I.R. È un po’ come se operassi-
processo creativo, ma è utile per zione dei corpi, che non sono mo in termini di fisica teorica: la
condividere pensieri e idee, in solo quelli architettonici in mat- dimostrazione del teorema è da-
Italo Rota e Carlo Ratti maniera semplice e immediata. toni e pietre, ma anche quelli in ta sempre da qualcun altro. I cit-
fotografati insieme al C.R. Come la forma è un deri- carne e ossa che interagiscono tadini sono coloro che possono
gruppo di lavoro che
vato per l’architettura, allo stesso fra di loro. In questa lettura c’è il validare un’intuizione e questo è
ha realizzato il
Padiglione Italia. modo lo è la tecnologia. Non è senso del progettare spazi. interessante perché si basa sulla
L’edificio progettato mai il punto di partenza, ma ciò G. Oggi questi corpi sono in mo- creazione di relazioni. In questa
è volutamente ricco che ci permette di favorire nuo- vimento e il vostro padiglione interazione si ha la possibilità di
di allegorie e di ve interazioni con le persone, Expo, pure… diffondere una nuova attitudine
rimandi, per consentire
lo spazio, la città. Per esempio, I.R. Lo spazio è un’estensione che prova a far evolvere le idee
molte interpretazioni
e creare un forte i big data, che non sono certo della mente umana, è qualcosa per risolvere le grandi questioni
impatto sui visitatori. uno degli strumenti tradiziona- che segue il corpo nel suo muo- del mondo.

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