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Conclusioni
I sistemi qui descritti, definitisi in alcuni tra i momenti più
importanti di strutturazione antropica della Terra d’Otran- 13
to, rappresentano alcune tra le tante forme di cui è composto
il palinsesto del paesaggio salentino: la divisione agraria
romana, l’insediamento dei borghi medievali, lo sviluppo
del sistema dei piccoli insediamenti rurali.
Nella definizione della forma del paesaggio agrario salen-
tino le villae rusticae, le Terre, i casini e le masserie si sono
inseriti come sistemi connessi alla successione diacronica
delle diverse situazioni culturali e colturali. I loro modelli
insediativi si sono succeduti in relazione alle mutate condi-
zioni dell’abitare la campagna, passando da un rapporto più
strettamente legato al latifondo, con la villa rustica, al con-
trollo del territorio, con la Terra, per arrivare all’antropiz-
zazione diffusa dell’agro, con le masserie e con i casini. La
diffusione di questi modelli corrisponde ai diversi momenti
del passaggio dalla viticoltura, alla coltura dell’ulivo e poi
alla cerealicoltura ed al seminativo.
1.19
Il sistema dei casini sulla direttrice
Presicce - Marina di Torre Pali 1 Caniggia G., “Riconoscimento degli impianti pianificati romani
nei tessuti urbani e territoriali attuali – Campioni di insediamenti e
[Fonte:Laboratorio di Laurea Presicce]
strutture agricole dell’area lariana” in: Atti Ce.S.D.I.R., vol. III, 1970-
1.20 71; Caniggia G., Strutture dello spazio antropico, Firenze 1976; Cataldi G.,
I casini sulla direttrice Presicce - Iacono P., Merlo A., “La geometria di Firenze. Il progetto matrice
Marina di Torre Pali (da sinistra verso della città e del territorio” in: Firenze Architettura n. 1 2000, pp. 4-17;
destra: casino Sant’Angelo, casino Muratori S., Civiltà e territorio, Roma 1967; Petruccioli A., After Amnesia:
Learning from the Islamic Mediterranean Fabric, Bari 2007.
Ceddhe, casino Adamo, casino Arditi,
casino Villani, casino Stefanelli, casino 2 Sereni E., Storia del paesaggio agrario italiano, Roma-Bari 1961, p. 52.
degli Angeli) 3 Vinicio Capossela, Il ballo di San Vito.
[Fonte:Laboratorio di Laurea Presicce]
4 Giannini A., L’individuo territoriale, Genova, Istituto di Progettazione ricostruzione della maglia centuriale è stata fatta a partire da una
Architettonica, Corso di Pianificazione Territoriale Urbanistica, dimensione della centuria di 704x704 m, corrispondente alla misura
1980. più antica.
5 Per la struttura del territorio dauno si veda: Ieva M., “The Landscape 20 Secondo la definizione del giureconsulto e filologo Elio Gallo.
of the Lower and Middle Ofanto valley and Tavoliere” in: Environmen-
21 L’estensione originaria del Bosco del Belvedere comprendeva l’area
tal Design, Bari 2001, pp. 120-137.
attuale di circa 16 comuni, tra cui Ruffano, Supersano, Muro Leccese
6 Per la struttura generale del territorio italiano e pugliese nelle fasi di e Poggiardo.
antropizzazione pre-romana si veda: Cataldi G., Per una scienza del terri-
22 Le villae rusticae erano fattorie specializzate nella produzione di derrate
torio. Studi e note, Firenze, Uniedit, 1977, Tav. 1: Potenzialità territoriali
(vino, olio, grano) ed organizzate, dal punto di vista architettonico,
e costiere, p.143.
in tre parti (pars urbana, pars rustica e pars fructuaria) così come si legge nei
7 Ibidem. trattati dei gromatici Catone (Liber de agri cultura), Varrone (Res rusticae),
e Columella (De re rustica).
8 Ad oggi il sistema delle colture copre una superficie di 108000 ettari
dei quali 11400 sono aree naturali, 680 boschi di conifere, 1700 di 23 Marco Porcio Catone, Liber de agri cultura, 160 a.C. ca.
macchie e garighe, 6900 di aree a pascolo naturale o incolti. Della
24 Nel Salento è possibile individuarne almeno una quindicina di
restante parte il 50% è coltivata ad uliveti mentre il 23% a vigneti e il
“Terre” tra cui: Alliste, Bagnolo del Salento, Casarano, Castrignano
resto a frutteti e orticole.
del Capo, Cutrofiano, Felline, Martano, Muro Leccese, Palmariggi,
IL PAESAGGIO DEL SALENTO LECCESE
9 L’assetto idro-geologico (la natura carsica del suolo, con la conse- Poggiardo, Ruffano, Salve, Supersano, Taurisano, Tricase.
guente scarsa idrografia superficiale e diffusa presenza di bacini
25 Il Salento delle Serre è la regione più meridionale del Salento, carat-
endoreici) ha ovviamente condizionato la forma del paesaggio:
terizzata da una serie di lievi alture parallele alla costa ionica, il cui
la formazione di una rete di fitti insediamenti con scarsa densità
punto più alto, nella Serra dei Cianci, raggiunge i 201 metri slm.
abitativa è stata favorita dalla presenza di terreni tufacei, calcareo-
marnosi e di strati argillosi, che trattengono l’acqua permettendo ad 26 Sul perimetro originario del Bosco si trovano le Terre di Muro Lecce-
una modesta falda acquifera di stabilirsi in profondità. se, Poggiardo, Ruffano oltre ad altri dodici comuni.
10 Messapia, Terra tra i due mari, fu il nome dato al territorio dagli 27 Cfr. Pacelli G., L’Atlante Sallentino o sia la provincia di Otranto secondo il suo
storici greci. stato politico, economico, ecclesiastico, e militare, s.e., 1807.
11 La rete di insediamenti comprendeva Alytia (Alezio), Ozan (Ugento), 28 La struttura del paesaggio della Serra di Mucorone è stata ulterior-
Brention/Brentesion (Brindisi), Hyretum/Veretum (Patù), Hodrum/Idruntum mente modificata a partire dalla metà del XVIII secolo, quando ha
(Otranto), Kaìlia (Ceglie Messapica), Mandyrion (Manduria), Neriton preso avvio un’opera di disboscamento sistematico del Bosco del
(Nardò), Orra (Oria), Cavallino, Valesium (Valesio), Scamnum (Muro Belvedere che, nel 1850, si è codificata in un’opera di bonifica vera e
Tenente tra Latiano e Mesagne), Bastae (Vaste), Muro Leccese, Gnathia propria. La forma del territorio agrario, un tempo compreso all’inter-
(Egnazia), Carbina (Carovigno) e Soletum (Soleto), Pezza Petrosa nel no dei limiti del Bosco, è deriva da questa operazione, il cui progetto
14 territorio del comune di Villa Castelli, Francavilla Fontana, San Vito è rileggibile nell’IGM in scala 1:50000 del 1874.
dei Normanni (Castello d’Alceste), Noha, Castro e Veglie.
29 Costantini A., “Il territorio della Grecìa Salentina” in: Orlando L. (a
12 Cataldi G., op. cit., p.143. cura di), Grecìa Salentina. Arte, cultura, territorio, Galatina 1996, pp. 31-156.
GIULIA ANNALINDA NEGLIA
13 La rete viaria messapica comprendeva la direttrice Manduria - Oria - 30 Costantini A., Guida alle Masserie del Salento, Lecce 2006.
Brindisi (che divenne parte della Via Appia); il percorso che collegava
Brindisi a Lecce passando da Valesium e proseguendo poi per Otranto 31 Costantini A., Guida alle Ville del Salento. Del piacere di vivere in campagna. La
(la futura Via Traiana Calabra); la strada costiera che partendo da villa, il giardino, la casina, il casino, Lecce 1996.
Manduria arrivava ad Otranto passando per Nardò, Alezio, Ugento,
Veretum e Vaste (la futura Via Augusta Sallentina). Altri percorsi
meno importanti collegavano le località sull’Adriatico con quelle
sullo Ionio, tra questi quello che collegando il porto di Roca Vecchia
col Porto Nauna passava da Soleto.
Per la struttura della rete viaria messapica si veda: Uggeri G., “La
viabilità preromana della Messapia” in: Ricerche e studi. Museo Archeo-
logico Provinciale “F. Ribrezzo” Brindisi, 8 (1975), pp. 75-103.
15 Ibidem.
17 Cataldi G., Iacono P., Merlo A., “La geometria di Firenze. Il progetto
matrice della città e del territorio” op. cit.
19 Poiché il Salento è stato colonizzato dai Romani nel III sec. a.C., la
Bibliografia
Caniggia G., “Riconoscimento degli impianti pianificati
romani nei tessuti urbani e territoriali attuali – Campioni di
insediamenti e strutture agricole dell’area lariana” in: Atti
Ce.S.D.I.R., vol. III, 1970-71.
Caniggia G., Strutture dello spazio antropico, Firenze 1976.
Cataldi G., Per una scienza del territorio. Studi e note, Firenze,
Uniedit, 1977.
Cataldi G., Iacono P., Merlo A., “La geometria di Firenze.
Il progetto matrice della città e del territorio” in: Firenze
Architettura n. 1 2000, pp. 4-17.
Catone, Liber de agri cultura, Milano, 1947.
Cazzato V., Mantovano A., Giardini di Puglia. Paesaggi storici fra
natura e artificio fra utile e diletto, Galatina 2010.
Costantini A., “Il territorio della Grecìa Salentina” in:
Orlando L. (a cura di), Grecìa Salentina. Arte, cultura, territorio,
Galatina 1996, pp. 31-156.
Costantini A., Guida alle Masserie del Salento, Galatina 2006.
Costantini A., Guida alle Ville del Salento. Del piacere di vivere in
campagna. La villa, il giardino, la casina, il casino, Galatina 1996.
Giannini A., L’individuo territoriale, Genova, Istituto di
Progettazione Architettonica, Corso di Pianificazione
Territoriale Urbanistica, 1980.
Marchiori S., Medagli P., Ruggero L., Guida botanica del
Salento, Galatina 1998.
Muratori S., Civiltà e territorio, Roma 1967.
Pacelli G., L’Atlante Sallentino o sia la provincia di Otranto secondo il
suo stato politico, economico, ecclesiastico, e militare, s.e., 1807.
Petruccioli A., After Amnesia: Learning from the Islamic
Mediterranean Fabric, Bari 2007. 15
Sereni E., Storia del paesaggio agrario italiano, Roma-Bari 1961.
Uggeri G., “La viabilità preromana della Messapia” in:
Ricerche e studi. Museo Archeologico Provinciale “F. Ribrezzo”
Brindisi, 8 (1975), pp. 75-103.