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Contenuti

Il Progetto 3

Qualche numero su Dubai 6

Le mille e una evoluzione 7


Le Basi ’60-’79 13
Gli Anni del Benessere ’80 - ’99 17
Le Strutture Iconiche 2000 - ’10 18
La Nuova Dubai ’10 - 20X0 23

L’evoluzione continua 26

Approfondimento 15
Architettura Ecosostenibile

Bibliografia 27

Nel Prossimo Numero


Il Settore delle Costruzioni, 400 miliardi di USD
Dubai, Capitale del Design 20XO

2
Il Progetto
Il Dipartimento di Internazionalizzazione della Fondazione Inarcassa è orgoglioso di presentare

DESTINAZIONE EMIRATI ARABI UNITI, il nuovo strumento operativo per agevolare i

professionisti e le aziende che vogliono sviluppare la propria attività a livello internazionale.

Una pubblicazione mensile con contenuti originali ed esclusivi, che ha l’obiettivo di aggiornare

architetti e ingegneri sulle opportunità offerte dal mercato degli Emirati Arabi e - in particolare -

da Dubai, capitale dell’architettura d’avanguardia.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Inarcassa e Kelmer Middle East LLC,

società di International Business Consulting che aiuta imprenditori e aziende a espandere il

proprio business negli Emirati Arabi.

Ed è proprio per la conoscenza specifica e puntale delle potenzialità del mercato locale, degli

aspetti burocratici e fiscali, nonché dei principali operatori del settore attivi nella Regione,

che Kelmer Middle East è stata scelta come partner del progetto.

In questo primo numero di DESTINAZIONE EMIRATI ARABI UNITI, iniziamo il nostro viaggio

da Dubai, presentando le evoluzioni e le rivoluzioni urbanistiche avvenute negli ultimi 50

anni. Dalle prime infrastrutture, alle strutture iconiche, fino ai progetti futuristici che rendo

l’Emirato uno dei principali poli di attrazione per investitori e professionisti.

3
“ La storia è una catena continua di eventi
Il presente
è solo un’estensione del passato. ”
Sheikh Zayed bin Sultan Al Nayan

4
5
Qualche numero su Dubai

1 dei 7 emirati degli


Emirati Arabi Uniti 400 miliardi $ valore
dei progetti attivi

2.800.350 residenti di 200 4.114 km2 superficie


(circa) nazionalità diverse

105 miliardi $ PIL con


828 mt un tasso di crescita
Burj Khalifa del 2,85%
3.773 progetti attivi
nel settore delle costruzioni

6
Le mille e una evoluzione

Benchè ci siano già dei


riferimenti a Dubai in
documenti datati 1095,
si ritiene che la città sia
stata fondata all’inizio
del XVIII secolo come
piccolo insediamento
di pescatori e ricercatori
di perle.

Nei primi anni del sec. XIX


Dubai Master Plan presentato allo Sceicco Rashid Al Maktoum nel 1959 da John Harris
la tribù Al Abu Falasa di
Criditi: Harris Architects
Abu Dhabi si insedia a
Dubai e ne detiene il dominio fino al 1833, quando Maktoum bin Butti prende il controllo della città
e la rende indipendente da Abu Dhabi. Ed è proprio uno degli eredi della dinastia Al Maktoum, Sheikh
Rashid bin Saeed Al Maktoum, che darà inizio alla prima vera e propria trasformazione di Dubai, da
piccolo insediamento vicino al Dubai Creek - il braccio di mare che divide la città, dove tutto è nato,
dove ancora oggi ruota la vita della città degli Emiri - a moderna città portuale e polo commerciale
del Medio Oriente.
Trasformazione che ha inizio nel 1959 quando lo Sceicco assume l’architetto britannico John Harris
e commissiona il primo Master Plan per l’espansione urbanistica di Dubai, inizialmente concentrata
nelle zone portuali di Deira e Bur Dubai.

Simbolo di questa prima fase di sviluppo è Al Maktoum


Bridge, progettato da John Harris e aperto nel 1963.
Il suo valore storico e simbolico deriva dal fatto che si tratta
del primo ponte costruito sul Dubai Creek. Un’alternativa
all’attraversamento mezzo barca – unico disponibile fino
ad allora – e un importante passo verso il futuro.

7
Pochi anni dopo l’inizio dei lavori per la realizzazione del primo Master Plan, un’eccezionale scoperta
cambierà per sempre le sorti - e il volto - di Dubai. Nel 1966 viene trovato il petrolio. È un momento
di svolta per la città e per l’intero emirato. Dal punto di vista politico Dubai afferma definitivamente
la sua indipendenza e autorità, dal punto di vista socio-economico la città diventa un polo di attrazione
per investimenti e occupazione.
Il Master Plan del 1959 diventa presto obsoleto e lo Sceicco ne commissiona una revisione all’altezza
delle nuove prospettive. Il risultato, presentato da John Harris nel 1971, è un piano molto più ambizioso
che include: un tunnel e due nuovi ponti sul Dubai Creek, l’espansione del porto (fase embrionale
del progetto di Port Rashid) e l’esplosione dell’area urbana, 3 volte più grande rispetto al piano
precedente.

La revisione del primo Master Plan a opera di John Harris nel 1971

Crediti: Harris Architects

Nel frattempo la popolazione di Dubai cresce a ritmi frenetici. In meno di 10 anni, dal 1968 al 1975,
aumenta di oltre 120.000 persone, fino a raggiungere i 183.000 abitanti, che diventano 370,800 e
674,000 rispettivamente nel 1985 e nel 1995. Con una crescita del 300% in soli 20 anni, anche il
Master Plan del 1971 deve essere presto rivisto.

8
Fonte: Dubai Statistics Center, Government Dubai www.dsc.gov.ae

Nel 1995, la Dubai Municipality


approva un nuovo piano ventennale
“The Dubai Structural Plan” che ha
l’obiettivo di creare un’infrastruttura
flessibile, capace di adattarsi ai rapidi
cambiementi socio-economici che
caratterizzano la città e l’Emirato.
Il nuovo piano prevede in particolare
un’articolata rete di strade che ancora
oggi si può vedere nella pianta della
città.

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The Dubai Structural Plan 1993-2015, Dubai Municipality

Crediti: Pacione M., (2005), City Profile: Dubai, Cities, Vol: 22, p. 225-265, Elseiver Ldt. UK

Nel corso dei venti anni sucessivi il Piano Strutturale viene più volte rivisto, sia per rispondere
all’aumento esponenziale della popolazione, sia per il desiderio di rendere Dubai un’icona del
Medio Oriente.
La necessità di maggiori zone residenziali porta a una progressiva espansione verso il deserto,
mentre lo spirito di grandiosità
si riflette nella proposta di
progetti sempre più visionari
e ambiziosi.

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Tra i vari progetti spiccano le tre Palme, una delle quali - Palm Jumeriah (3) - è già stata completata,
The World Islands (4) che è in fase di costruzione, il Burj Al Arab (7), le Emirates Towers (10) e il
Burj Khalifa (11). Jebel Ali Airport City (8), uno dei primi nomi dati all’area dove sorgerà il nuovo e
più grande aeroporto di Dubai - accanto al sito di Expo 2020 - rinominato Al Maktoum International
Airport in onore dello Sceicco che ha dato inizio alla trasformazione di Dubai.
E infine, il parco divertimenti Dubailand (12) - di cui alcuni progetti sono già stati completati o sono
in fase di sviluppo, sebbene in location differenti da quelle inizialmente pianificate - e il futuristico
Dubai Waterfront (1).

Dal 2012 a oggi sono stati presentati e si sono sviluppati molti altri progetti - più o meno imponenti -
12 dei principali progetti previsti nella revision del Piano Strutturale del 2012
che continuano a espandere la superficie urbana di Dubai e arricchirne lo skyline.
Crediti: Turismo e Urbanistica, Cristiano Oddi
Di seguito una selezione delle costruzioni che raccontano le mille e una evoluzione della città,
suddivise in 4 macro fasi.

11
“ Cominciate col fare ciò che è necessario,
poi ciò che è possibile.
E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile. ”
Francesco d’Assisi

12
Le Basi Le Strutture Iconiche
’60 - ’79 2000 - ’10

Gli Anni del Benessere


’80 - ’99
La Nuova
Dubai
2010 - 20X0

Le Basi ’60 - ’79

Nel 1960 hanno inizio i lavori per la realizzazione del primo Master Plan firmato John Harris e,
come per tutti gli inizi, si comincia con il costruire ciò che è necessario, i fondamentali, ovvero
le infrastrutture.

Inaugurato nel 1963, Al Maktoum Bridge è


il primo dei cinque ponti che uniscono Deira Al Maktoum Bridge
1963
a Bur Dubai, permettendo l’attraversamento
del Dubai Creek in auto. Commissionato
dallo Sceicco Rashid bin Saeed Al Maktoum,
che seguì personalmente i lavori, al ponte fu
applicato un pedaggio per i veicoli che
transitavano in direzione Dubai, per coprire
le spese affrontate durante la costruzione.

13
Clock Tower
1965
La Dubai Clock Tower è una delle costruzioni
che, insieme al ponte Al Maktoum, segna l’inizio
della prima evoluzione architettonica di Dubai.
L’orologio, regalo offerto allo Sceicco Rashid
da parte dell’Emiro del Qatar, fu il punto di
partenza per l’ideazione di questa torre, disegnata
dall’architetto Ziki Homsi nel 1965 con una forma
“aperta” per non ostacolare la visibilità dei
conducenti.
Posizionata sulla strada che conduce al ponte
Al Maktoum - e principale strada per accedere
alla città - la torre era la prima significante
struttura visibile da viaggiatori e mercanti che
arrivavano a Dubai.

Aperto al pubblico nel 1983, il Dubai Hospital è stato il primo ospedale di Dubai.
Caratterizzato da una forma a diamante, la parte alta dell’edificio riprende
chiaramente le Mashrabiya:
elementi architettonici della
tradizione araba che consistono
in un prolungamento dell’edificio
verso l’esterno. Inoltre, l’utilizzo di
vetri oscuranti garantiva privacy e
controllo dell’esposizione al sole.

Dubai Hospital
1983

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Approfondimento
Architettura Ecosostenibile
Le Mashrabiya sono un dispositivo di ventilazione forzata
naturale, frequentemente usato nell'architettura tradizionale
dei Paesi arabi, costituito da una parte dell'edificio sporgente,
con aperture formate da grate lignee che permettevano di
ottenere in maniera semplice un adeguato benessere
igrometrico interno agli ambienti.
Di notte il vento attraversava la grata lignea, cedendo la sua
umidità al materiale. Di giorno, quando batteva il sole, il
legno rilasciava l’umidità accumulata nelle ore notturne,
favorendo così le condizioni climatiche interne.

Le trame delle grate, più fitte nella parte inferiore e più larghe in quella superiore, avevano inoltre
la funzione di riparare dagli sguardi esterni, garantendo al contempo l’accesso della luce.
Attualmente, le Mashrabiya vengono utilizzate in architettura come schermature solari di grande
effetto, più per la luce che per l'aspetto termo-igrometrico, e sono realizzate con diversi materiali
tra cui il cemento.

15
Costruito nel 1979 sul Dubai Creek, lo Sheraton Hotel è caratterizzato

Sheraton Hotel
da un particolare gioco di geometrie chiaramente visibile all’esterno
e nella lobby a forma piramidale. Il progetto fu sviluppato da uno studio

Dubai Creek di architettura italiano, in collaborazione con Rader Mileto Associated.


La struttura a punta, il design
1979 innovativo, l’attenzione ai
fattori bioclimatici e lo stile
lussuoso degli interni lo
classificava come uno dei
primi hotel all’avanguardia.

Dubai World
Trade Center
1975
Nonostante le numerose critiche mosse allo Sceicco Rashid per la sua idea di costruire nuovi
edifici lontani dal centro urbano (limitato allora a Deira e Bur Dubai), nel 1979 fu inaugurato il
Dubai World Trade Center. Il progetto di John Harris naque dopo la visita dello Sceicco negli
Stati Uniti d’America, dove la costruzione delle torri gemelle era da poco stata terminata.
Di particolare interesse sono le forme geometriche che reinterpretano la tradizione araba e la
costruzione di finestre che permettono il controllo dell’esposizione al sole.
Alla prima torre del DWTC, oggi
sede dell’Ambasciata Italiana,
furono apportate diverse modifiche
in fase di costruzione, tra cui la
richiesta dello Sceicco di dipingere
la torre di bianco.
Il Dubai World Trade Center è
ancora oggi uno dei principali
landmark della città.

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Gli Anni del Benessere ’80 - ’99

Terminata la costruzione delle strutture di base - aeroporto, ospedali, banche, ecc. - l’attenzione
si sposta sulle strutture dedicate al tempo libero. Nascono così i primi esempi di centri commerciali
e costruzioni a uso misto.
Hyatt Regency
Progettato da Neuhaus & Taylor Architects e terminato nel 1980, lo Hyatt Regency Dubai 1980
è stato uno dei primi edifici a uso misto. Il suo carattere moderno èdato dalla struttura a
linee spezzate, che prende le distanze dal classico blocco unico con cui erano progettati gli
edifici della Dubai anni ’70. Hyatt Regency è situato
nelle corniche di Deira, ma con il suo particolare
disegno sembra allungarsi verso il centro della città.
L’Hotel fu uno dei primi ad avere al suo interno, non
solo camere d’albergo, ma anche appartamenti,
ristornati e negozi.

Deira Tower La Deira Tower, innalzata nella zona di Deira tra il 1979 e il 1980,

1999
è caratterizzata da dettagli che reinterpretano lo stile
arabeggiante, in particolare nella forma delle finestre
e nei colori. Caratteristica distintiva della torre è la sua
Double Skin, risultato di uno studio bioclimatico
notevolmente all’avanguardia per quell’epoca. Il primo
strato di “pelle” è costituito dalle mura dell’edificio
stesso, il secondo dalla struttura esterna dei balconi.
Balconi che, insieme allo spazio creato dal particolare
design concavo, permettono un naturale ricircolo dell’aria
che evita il surriscaldamento della torre.
Ancora una volta, si possono notare le finestre che
rimandano alle Mashrabiya, elemento tradizionale
dell’architettura araba, utilizzate sin dal Medioevo.

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Le Strutture Iconiche 2000 - ’10

La città è ormai in pieno sviluppo e il numero di espatriati residenti a Dubai è in continuo aumento.
Comincia a farsi sentire il desiderio di definire un proprio stile, diventando riconoscibili sia a livello
locale che a livello internazionale.

Il Burj Al Arab, noto tra gli italiani come “La Vela”, viene inaugurato nel 1999 ed è sicuramente
la più importante icona di Dubai. La sua originale struttura nasce dall’idea di Tom Wright di
riprendere lo spinnaker di uno yacht con il vento in poppa.
La costruzione, che conta 56 piani, ha una parte denominata Mast che interpreta la forma e le
funzionalità di un albero maestro e ha l’importante ruolo di tagliare il vento che proviene dal mare,
garantendo la stabilità della struttura. Le sezioni laterali, invece, si allargano verso la terra ferma
assumendo la forma di una V che accompagna e disperde il vento. Infine, il reticolo esterno -
totalmente esposto
e parte integrante del
design - garantisce
stabilità all’edificio.

Burj Al Arab
1999

“ Il cliente voleva un edificio che potesse diventare icona e simbolo di Dubai, proprio come
Sydney e la sua Opera House, Londra e il Big Ben, o Parigi e la Torre Eiffel. Doveva essere un
edificio in grado di elevarsi a sinonimo del nome del Paese stesso. ” Tom Wright

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Emirates Towers
2000
Progettate e costruite da Hazel W.S. Wong Norr, le Emirates Towers erano nel 2000 gli
edifici più alti della città di Dubai. Da notare in particolare la loro posizione sfalsata che,
insieme alla diversa altezza, vuole trasmettere un’impressione di tensione sospesa nello
spazio tra due torri che sembrano attrarsi senza mai toccarsi.

19
2010
Burj Khalifa
Dedicata allo Sceicco di Abu Dhabi, nonchè Presidente degli EAU come omaggio
per il suo supporto economico nei confronti di Dubai, il Burj Khalifa è ancora
oggi la torre più alta del mondo e la struttura più alta mai costruita dall’uomo -
per un totale di 828,8 metri.
Con un budget complessivo di 1,5 miliardi di dollari per la completa realizzazione,
il progetto appartiene allo studio di architettura di Chicago SOM.
Da notare in particolare l’attenzione alla costruibilità e stabilità dell’edificio,
considerando soprattutto l’impatto dovuto alle forze del vento sulle sei facciate.
Il nucleo centrale della spirale a Y - ispirato all’Hymenocallis, fiore della zona del
Golfo - provvede alla resistenza torsionale della struttura, mentre l’intersezione
di muri e corridoi tutti in cemento armato sono studiati per sopportare i carichi
di gravità e i carichi laterali. Inoltre, le differenti altezze delle tre ali hanno anche
il vantaggio di dare una differente larghezza per i diversi piani, rompendo il
flusso uniforme del vento.

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Q-14
2010
Avvolta da uno strato di 40 cm di calcestruzzo
con un totale di 1.300 buchi, l’O-14 Building è
stato nominato il miglior edificio del Medio
Oriente e Africa dal Council on Tallest Buildings
and Urban Habitat.
Oltre al design, la peculiarità che rende questa
torre così interessante è il metro di spazio vuoto
che separa la facciata dal rivestimento esterno
della struttura. La ragione dietro questa scelta
è duplice, da una parte protegge dalla luce diretta
del sole, dall’altra garantisce un ricircolo d’aria
che permette di mantenere una temperatura
costante.

“ Si staglia sulla linea dell’orizzonte


in un modo diverso.
Non come un alieno trasparente, ma
piuttosto come una struttura in sintonia
con l’ambiente circostante.. ”

Mr. Reiser, designer della torre


insieme a Umemoto RUR Architecture P.C

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La Index Tower, progettata da Foster & Partners, è una delle prime torri The Index
2011
nella regione ad adottare un tipo di struttura che sfrutta
in modo intelligente il clima circostante.
L’orientamento sull’asse che va da est verso ovest e i corpi
laterali in calcestruzzo proteggono le aree abitative dal
sole del deserto e dagli effetti del torrido clima locale. La
facciata a sud è l’unica esposta direttamente ai raggi del
sole, ma è dotata di ampi schermi parasole che ne
riducono l’impatto.
La strategia ambientale seguita dagli architetti abbassa
l’esigenza di aria condizionata, riducendo di conseguenza
i costi. Anche durante l’estate, infatti, la temperatura
naturale all’interno della torre non supera mai i 28°.

Cayan Tower
2013 La Cayan Tower, detta anche Infinity Tower è una tra le
più famose icone della città di Dubai. Progettata dallo
studio SOM e inaugurata nel 2013 con uno spettacolo di
giochi di luci laser proiettate sulla torre, la Cayan Tower
è caratterizzata da una torsione di 90° che la rende
unica nel mondo.
Gli appartamenti al suo interno sono stati progettati per
far sì che non ricevano mai luce del sole diretta, mentre
i pannelli in titanio che circondano l’edificio aiutano a
proteggerlo dalle alte temperature.

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La Nuova Dubai 2010 - 20X0

Benchè ne siano stati solo sfiorati - se paragonati all’Occidente - anche gli Emirati Arabi Uniti hanno
subito gli effetti della Grande Recessione del 2007. A Dubai la crisi è arrivata nel 2008 e ha colpito
duramente sia il mercato immobiliare, e di conseguenza il settore delle costruzioni, sia l’occupazione.
Grazie a una serie di contromisure finanziare a opera del Governo e il supporto economico di Abu
Dhabi, nel 2010 inizia la ripresa e Dubai riacquista la sua attrattiva sia per gli investitori che per i
professionisti. I lavori e i piani per lo sviluppo urbanistico riprendono, con progetti che vedranno la
completa realizzazione nei prossimi decenni.

Dubai International Financial Centre (DIFC) è il


centro finanziario per il Medio Oriente, Africa e
Asia Meridionale, una piattaforma che connette
i mercati regionali con l’economia di Europa,
Asia e America. Attualmente al suo interno si
contano 1648 aziende attive e più di 21 mila
professionisti.
Il design del DIFC si ispira chiaramente alle città
europee, con portici e aree pedonali che favoriscono
la socialità. L’interno del distretto, suddiviso in
aree, è fornito di ogni tipo di servizio: uffici ultra-
moderni, bar, ristoranti, hotel, gallerie d’arte e
aree verdi.

Ancora in piena espansione, il

DIFC
DIFC mira a diventare una sorta di
città nella città, multifunzionale
e autonoma, con progetti che
lo avvicineranno ulteriormente
allo stile europeo.

23
Dubai Opera House
2016
Progettata da Emaar Properties, Dubai
Opera è stata inaugurata nell’Agosto
del 2016. La forma, che si ispira a una
Dhow - imbarcazione tipica del Golfo -
è moderna e raffinata ma, al contempo,
legata alla tradizione locale.
Una nota diversa, e per questo gradita,
tra le affollate strade di Downtown.
Protagonisti indiscussi dell’edificio sono l’acciaio, di cui sono state necessarie ben 3600 tonnellate, e il
vetro. E proprio la grande quantità di acciaio e la sua lavorazione per creare il fitto intreccio di tubi a
supporto del tetto tridimensionale sono state due delle maggiori sfide durante la costruzione.
Benché l’Opera sia aperta al pubblico, il progetto non è ancora terminato. Il piano prevede la creazione
di un vero e proprio distretto che mira a diventare il centro culturale più grande del mondo.

Ethiad Museum
2017 Lo scorso 7 gennaio 2017 è stato inaugurato a Dubai l’Etihad Museum, un museo che ripercorre
tutta la storia dell’Emirato, dalla sua fondazione fino all’importante accordo che ha sancito
l’Unità degli Emirati Arabi nel 1971. Accordo che ha ispirato la struttura stessa dell’edificio.
L’idea alla base è un manoscritto, sostenuto da sette colonne che rappresentano le sette penne
utilizzate dai sette Emiri per firmare il documento.
Il complesso copre 2.5 ettari di terreno,
ma ciò che lo rende così interessante
da un punto di vista architettonico è
l’organizzazione degli spazi.
Il 95% della superficie del museo è
infatti situata sottoterra, lasciando
così spazio per giardini e zone pedonali
all’aria aperta.

24
Opus Building
20X0

Il primo progetto di Zaha Hadid nella città di Dubai è l’Opus Building, una vera e propria opera d’arte.
Un edificio che prende la forma di un cubo di vetro con un gigantesco spazio vuoto dalla forma indefinita
che lo attraversa.
Come possiamo notare dagli schizzi,
Zaha Hadid sembra essere partita
dal concept di una spugna per arrivare
all’ideazione di un’opera futuristica
fatta di migliaia di pannelli in vetro,
l’uno diverso dall’altro per adattarsi
all’informità dell’intera struttura.

Un edificio unico nel suo genere, che sarà presentato più in dettaglio
nel prossimo numero di Destinazione Emirati Arabi Uniti.

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L’evoluzione continua...

Tra i vari progetti che trasformeranno ulteriormente Dubai, non solo dal punto di vista estetico ma
anche economico, infratrutturale e sociale, è doveroso citare la Creative Community - Fase 2 del
piano di sviluppo per il Design District, Dubai Expo 2020 e The Tower DHC di Santiago Calatrava,
destinata a superare in altezza il Burj Khalifa.
Tre progetti a cui sarà dato ampio spazio nei successivi numeri di Destinazione Emirati Arabi Uniti.

Creative Community - D3

Dubai Expo 2020

The Tower DHC

26
Bibliografia

www.bncnetwork.net
Business News for Construction, Project Intelligence Database

www.dsc.gov.ae/en-us

www.dubaiasitusedtobe.com

www.gulfnews.com/business/sectors/construction

www.tradingeconomics.com

www.ice.gov.it

www.kenresearch.com

www.meed.com
Middle East business intelligence

Dubai’s Architecture – Captivating Cityscape


Workshop sullo sviluppo urbano a cura di Tiziano Aglieri Rinella, PhD e
Assistente professore di architettura presso l’Università di Alghurair, e
Ruben Garica Rubio, PhD e Assistente professore presso lÚniveristà di
Alghurair.

27
Nel prossimo No. di
Destinazione
E mirati A rabi U niti
Il Settore delle Costruzioni, 400 miliardi di USD
I prinicpali investimenti e i grandi progetti in corso a Dubai,
una città in continua espansione.

Dubai, Capitale del Design 20X0


Intervista a Michela Celi, Executive Director of Strategy
e Market Development per il Dubai Design District.

Kelmer Middle East LLC

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