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Architetto: Toyo Ito Ito si riferisce al Padiglione di Barcellona di Mies e alla casa Domino
di Le Corbusier come precedenti per il suo lavoro. In effetti, la Mediatheque
Ingegnere: Mutsuro Sasaki sembra mescolare i concetti dei due progetti, combinando il gioco di le Cor-
busier con la struttura a lastre e colonne, con il “fluido” di Mies effetti spaziali
Luogo: Sendai, Miyagi, Giappone ottenuti grazie alla combinazione di trasparenza e riflettività dei materiali.
Superficie: 3 498 m2 Difficile non paragonarlo alla sua omonima, la Mediateca di Norman Foster
a Nîmes, che ha una destinazione simile; o al Centre Pompidou di Parigi, di
Periodo di costruzione: 1998-2000 Piano e Rogers. Il Pompidou è molto più grande, ma per la sua libertà spazia-
le e la sua struttura innovativa precede nettamente la Mediateca di Ito.
Funzione: Spazio multifunzionale,
principalmente come galleria d’arte, bi- Come Piano e Rogers, Ito ha cercato di costruire un edificio senza una strut-
blioteca, media center visivo e servizio tura spaziale fissa, che potesse adattarsi e mutare proprio grazie alla vaghezza
per non udenti e ipovedenti degli spazi: ha cercato di smaterializzare l’architettura.
Premio Pritzker 2013
LINEA TEMPORALE CONCEZIONE
1989 L'architetto, consapevole della complessità del funzionale, fin dall'ideazio-
La Miyagi Arts Association ri- ne iniziale della proposta e nelle successive fasi di sviluppo progettuale ed
chiede la costruzione di un nuovo
uso esecuzione delle opere, si pone l'obiettivo di realizzare un edificio che ridefi-
1992 nisca radicalmente il concetto di museo o biblioteca, per rappresentare così
Come luogo di progetto viene un vero e proprio modello di "Mediateca" adattato alla nuova realtà che stava
scelto un lotto di terreno in Via arrivando. Per questo, ricorso a numerosi specialisti di tutte le discipline e
Zenjoji
1994 fluido scambio di opinioni con i cittadini attraverso i forum di partecipazio-
ne.
Viene effettuato un test dell’opi-
nione dei cittadini DESIDERIO DI NON CREARE FUGHE
1994 DESIDERIO DI NON CREARE TRAVI
Inizia un concorso per la proget-
tazione di un complesso culturale
che comprende: una galleria, DESIDERO DI NON CREARE MURI
biblioteca e mediateca
1995 DESIDERIO DI NON CREARE UNA STANZA
Toyo Ito & Associates sono i vin-
citori del concorso DESIDERIO DI NON FARE ARCHITETTURA
1996
Presentazione del progetto realiz-
zato dal comitato
1996
Nuovo sondaggio di opinione dei
cittadini
1997
Selezione delle imprese edilizia
1997
Raduno esplicativo per i cittadini
1997
Inizio dei lavori (dicembre)
2000
Ultimazione dei lavori (Agosto)
2000
1-3 Gennaio: Evento di apertura
della Mediateca di Sendai dal tito-
lo “Apri la porta delle parole”
La Mediateca costruita da Toyo Ito nel centro di questa città riflette sia i limiti che le ambizioni del contesto La proposta di Ito ha optato per la trasparenza. Poiché il lotto si trova di
in cui si trova. Si trova nella stessa zona di un Pachinko, gioco preferito dai giapponesi: un lato si affaccia fronte a un importante boschetto di alberi, l’edificio salva ampie vedute verso di
su uno dei viali principali della città, mentre gli altri tre lati si affacciano su una serie di garage, parcheggi esso pur utilizzando la forma degli alberi nella concezione della struttura.
e capannoni.
Sendai Daini High School, Miyagi
È soprattutto una proposta in cui lo spazio e la luce scorrono liberamente
tra i diversi livelli dell’edificio.
Parco Motokajicho
La mediateca è situata nel mezzo di una zona residenziale, dove le due strade prin-
cipali intercettano e questo genera un punto di flusso e un fronte commerciale.
La città di Sendai è conosciuta come “città degli alberi” forse questo è stato un fat-
tore chiave nella mente dell’architetto che mette a confronto i pilastri della media-
teca (perfettamente visibili dall’esterno grazie alla facciata in vetro) con tronchi che
sostengono le lastre sottili. Ciascuno dei pilastri è un organismo vivente, attraverso
il quale non solo scorrono elettricità, acqua e luce solare, ma consentono anche il
DENSITÀ Jozenji-dori, il viale alberato che simboleggia la Città degli flusso delle persone.
Alberi
SAPIENZA TECNOLOGIA DELL’ARCHITETTURA Prof.: Domenico D’Olimpio CARATTERISTICHE DI INTERAZIONE CON IL CONTESTO
AMBIENTALE 2.1
UNIVERSITÀ DI ROMA FACOLTA’ DI ARCHITETTURA - A.A. 2022-23 CORSO DI LAUREA QUINQUENNALE UE Studenti: Cristina Martín Rosales
ILUMINAZIONE E VENTILAZIONE NATURALE
Facciata Tubi
Con una facciata in vetro, i limiti fisici tra la struttura e la città sono sfumati. Ito ha proposto facciate
diverse a seconda della vocazione dell’ambiente su cui si affacciano.
La facciata sud è costituita da due schermi di vetro separati per consentire la ventilazione. Durante il
giorno lasciano entrare la luce solare ma non direttamente grazie a una striscia traslucida su ciascuno
dei pannelli posti tra le lastre. Di notte questa finestra genera un effetto di apertura verso l’esterno. La I pilastri centrali portano luce naturale nell’edifi-
prima pelle di cristallo risponde al sole del sud. Il secondo strato di vetro funge da termocamino. Nella cio. Al piano terra (piazza) una parte della facciata
stagione estiva le bocchette poste in alto permettono l’evacuazione dell’aria calda, mentre in inverno vetrata è completamente apribile, permettendo alla
queste bocchette vengono chiuse a formare una coperta termica vetrata. luce di passare liberamente ed eliminando ogni li-
mite tra l’esterno e l’interno.
PIAZZA NEGOZIO
FACCIATA OVEST
Accaio
bianco
Vetro
trasparente
La facciata del lato ovest, molto rivolta, è opaca, rivestita da
una rete metallica che lascia intravedere le scale di emergenza
Policarbonato
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AMBIENTALE 2.2
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PELLE + TUBI + PIATTO
Su sistema atraviesan estructural sigue el concepto de un espacio flexible y adaptable, en el que usan los mí-
nimos elementos.
La Mediateca mide 50x50 m y tiene una altura de 36m.
Le basi della progettazione della mediateca si riassumono in questi tre principi: lastre, tubi e pelle. Quando
parli di lamiere parli di forgiato. I tubi, 13 nello specifico, sono la parte portante, ciò che verrebbe visto come
colonne cave, o “alberi”. La pelle che avvolge l’edificio, la facciata, sta cambiando a seconda delle diverse
esigenze
PIATTO
TUBI
PELLE
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Caratteristiche strutturale 3.1
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