le orecchie di giussano
CV
CV[ORIZZONTALE]
Studi:
[2010] Laureando in Architettura U.E. presso Sapienza, Università di Roma. Facoltà di Architettura
Valle Giulia.
[2004] Laurea in Storia dell’Arte. Universidad de Granada (Spagna).
[2002] Programma Erasmus presso la Katolieke Universiteit Leuven (Belgio).
Borse di studio:
[2004] Programma Leonardo Da Vinci presso la casa editrice Ggallery S.r.l., Genova.
[2007] Istituto Italiano di Cultura. Ricerca: “Inclusione sociale nel processo di creazione architettonica:
la Architettura Partecipata”.
Corsi e seminari:
[2005] “SU_ROMA Worshop”, in collaborazione con le Facoltà di Architettura Roma Tre, Valle Giulia e
Ludovico Quaroni e Cosanti Foundation (EEUU).
[2004] “Introducción a la Rehabilitación del Patrimonio Edificado. 2° Edición”. Centro Albayzin,
Granada
[2003] Seminario “Arquitectura, Cultura y Bienes Culturales”. Universidad de Malaga.
Concorsi:
[2009] ”SAIE Selection Awards 2009”. Nuovi modelli di residenza economica, ecologica e tecnologica.
[2008] “Everyville: Community beyond Place, Civic Sense beyond Architecture”. 11ª Biennale di
Architettura di Venezia. Menzione di Onore.
[2006] “Meno è Più 4”. Spazi e servizi pubblici a Roma.
[2005] “Letture di Città: Venezia” Struttura d’accoglienza temporanea per i Giardini della Biennale.
Pubblicazioni e mostre:
[2010] “1:1. Disegno dal Vero”. Redazione e progetto grafico del catalogo della Mostra Pigmenti Indoor.
[2010] ”Pigmenti Indoor”. Mostra. Casa dell’Architettura di Roma, 16-28 Gennaio. Progettazione e
realizzazione dell’allestimento e cura della comunicazione.
[2009] Hortus, Rivista di architettura della Facoltà di Architettura Valle Giulia. Pubblicazioni:
-PSS_Pubblico Spazio di Socialità.
-Piensa Madrid 2.
[2009] ”PIGMENTI: Festa d’arte e architettura sostenibile”. Mostra del progetto “PSS. Pubblico Spazio
di Socialità”.
[2008] “Everyville: Community beyond Place, Civic Sense beyond Architecture”. Progetto in mostra
presso l’11ª Biennale di Architettura di Venezia all’Arsenale.
Esperienza Professionale:
[2010] Studio OFFF (Roma). Progetto grafico e impaginazione del catalogo “1:1. Disegno dal Vero”.
Progettazione e allestimento della mostre “Pigmenti Indoor”.
[2009]: Acattone, Cronache Romane. Rubrica sulla denuncia ed il ripensamento di spazi pubblici in
CV
CV[JACOPO AMMENDOLA]
Studi:
[2010] Laureando in Architettura U.E. presso Sapienza, Università di Roma, Facoltà di Architettura
Valle Giulia.
[2009] Programma Erasmus presso la Facoltà di Architettura dell'Università di Porto.
[2003-04] Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di Firenze.
Corsi e seminari:
[2009] "Walkshop - Aqueduto das Aguas Livres - Lisboa" (Stalker/Osservatorio Nomade, Roma -
Lacaton&Vassal Architectes, Paris - arq|a Arquitectura e Arte, Lisboa - ISCTE, Lisboa).
Pubblicazioni e mostre:
[2007] "Centri storici nel territorio dei Monti Lucretili". Esposizione dalla Facoltà di Architettura di
Roma Valle Giulia, dall'Associazione Storia della Città e dal Comune di Castel Madama.
Esperienza Professionale:
[2008] Studio Planted (Roma). Project managment, progettazione esecutiva, riorganizzazione dei
processi di produzione interni allo studio, progettazione e realizzazione del sito web www.planted.it.
ORGANIGRAMMA
ORIZZONTALE
CONTESTO
Il quartiere del Pigneto si caratterizza per essere una delle realtà più dinamiche della situazione
romana. Periferia storica di Roma, a causa della progressiva espansione della vita della città fuori dal
centro, il quartiere è stato interessato negli ultimi anni da profondi sconvolgimenti che vedono la
sostituzione della popolazione storica con nuove categorie di abitanti, nello specifico studenti,
giovani lavoratori e migranti.
A fronte di una massiccia riqualificazione della zona più vicina al centro, interessata da pesanti inter-
venti di riqualificazione speculativa accompagnati dalla creazione di un'isola pedonale e dalla nascita
di numerose attività commerciali di livello comunale, la restante parte del quartiere è quasi completa-
mente priva di nuovi servizi e di interventi di riqualificazione, nonostante accolga la stragrande
maggioranza degli abitanti.
OBIETTIVO
In questa parte di città, così vicina alle nuove dinamiche della vita romana eppure apparentemente
abbandonata a sé stessa, Orizzontale decide di organizzare un evento della durata di un giorno, con
l'obiettivo di proporre nel quartiere una nuova visione dello spazio pubblico.
L'obiettivo è quello di far scaturire una riflessione sullo spazio pubblico e di coinvolgere la cittadi-
nanza in una piccola manifestazione di sensibilizzazione e di scambio. D'altra parte l'iniziativa vuole
essere anche l'occasione per gli appartenenti al gruppo di uscire dalle aule dell'università e dalle
biblioteche per stare fisicamente nella città e toccare con mano le situazioni. Il principale obiettivo in
questo senso sarà quello di instaurare un dialogo, seppur effimero, con gli abitanti del quartiere, per
parlare direttamente con loro dei problemi individuati, verificare le nostre ipotesi, e inventare
insieme dei percorsi condivisi.
SOGGETTI
I soggetti che sono stati coinvolti nel progetto sono, oltre ai membri del collettivo:
- lo studio di architettura Officina Fortebraccio e la Casa dell'Architettura di Roma, che ci hanno
concesso di ri-utilizzare il materiale usato nell'allestimento di un'esposizione;
- il Sesto Municipio di Roma, che ci ha gentilmente concesso l'occupazione dello spazio pubblico in
questione;
- CSOA "exSnia", che ci ha ospitato fornendoci gli spazi per lo stoccaggio e l'assemblaggio degli arredi
e dei giochi;
- le associazioni che operano sul territorio, in particolare il Comitato di Quartiere del Pigneto, che ci
ha aiutato nella divulgazione dell'iniziativa tra gli abitanti;
- gli abitanti del quartiere, che sono intervenuti numerosi, dandoci conferma dell'importanza del tema
e garantendo in questo modo la riuscita del nostro progetto.
ASPETTO ECONOMICO
L'iniziativa è stata programmata e portata a termine interamente a costo zero, grazie all'occasione
concessaci dalla disponibilità del materiale di base (cartone) e dalla disponibilità del Sesto Municipio
il quale ci ha esonerato, riconoscendo la specificità della situazione, dal pagamento delle tasse
sull'occupazione del suolo.
CASO STUDIO
Fondamentale da questo punto di vista è stata anche la presenza sul territorio e la disponibilità della
struttura autogestita "exSnia", che ci ha dato l'opportunità di conservare il materiale e lavorare alla
costruzione delle strutture utilizzate.
Il materiale principale, i cartoni, provengono dall'allestimento di una esposizione, alla fine della quale,
nonostante si trovassero ancora in ottime condizioni, dovevano essere gettati al macero. Interve-
nendo in questo ciclo abbiamo avuto la possibilità di utilizzare questo eccezionale materiale
re-inventando un uso possibile e senza dover affrontare né costi finanziari, né, ancor più importante,
costi ambientali.
RISULTATI
I risultati dell'iniziativa sono stati ampiamente soddisfacenti da tre punti di vista.
Innanzitutto per quanto riguarda l'obiettivo diretto dell'azione: lo spazio di cui ci siamo occupati,
normalmente adibito al parcheggio abusivo di motorini, a distanza di tre settimane non è ancora
ricaduto in questa distorsione funzionale. Questo fa sperare in un "riorientamento gestaltico" avve-
nuto nella visione degli abitanti del quartiere.
Per quanto riguarda la nostra crescita personale il progetto ha raggiunto, oltre alla formazione del
collettivo stesso, la creazione di un importante network di persone con comuni interessi e desiderio
di lavorare sui medesimi temi.
Dal punto di vista specificamente architettonico/urbanistico per noi è stata un'esperienza di inesti-
mabile valore dal momento che ci ha dato la possibilità di interagire direttamente con la città e non,
come accade di solito, con una molteplicità di sue rappresentazioni.
METODO
PRINCIPI
L'architetto, soprattutto quando opera a scala urbana, si trova a lavorare all'interno di scenari che
presentano un forte tasso di immobilità. Questa caratteristica risulta spesso essere il primo e più
importante problema di coloro i quali si propongono di affermare diverse visioni dello spazio urbano
e di proporre un cambiamento.
I sistemi urbani, con le loro burocrazie e le produzioni discorsive che li investono, presentano sempre
un'altissima inerzia, e sembrano resistere in modo molto rigido al cambiamento, soprattutto quando
questo si delinea come controtendenza rispetto al processo globale di individualizzazione
dell'esistenza e sparizione degli spazi pubblici e collettivi.
Il nostro metodo si propone di intervenire in questo panorama ribaltando l'approccio. Per quanto gli
obiettivi materiali possono sembrare a prima vista limitati, la grande differenza con le procedure
standard, incentrate in massima parte sul momento del progetto, consiste nello spostare il baricentro
verso l'azione e la realizzazione.
FASI
Le fasi che hanno caratterizzato il processo sono principalmente l'individuazione del luogo, il reperi-
mento di contatti sul territorio, il reperimento del materiale, l'attivazione di dinamiche ludiche e
giocose per la produzione delle strutture in cartone, l'attivazione di un canale istituzionale presso il
Municipio, la pubblicizzazione, l'azione vera e propria ed un momento finale di riflessione e di narrazi-
one multimediale dell'esperienza.
CARATTERE PARTECIPATIVO
Il nostro metodo fa della partecipazione la sua cifra caratteristica, spingendosi un passo oltre rispetto
alle pratiche correnti nel mondo della progettazione e ri-progettazione della città. Infatti mentre
queste si articolano attorno al tema della partecipazione da parte degli utenti al
METODO
processo di progettazione eseguito dai tecnici, nel nostro caso si vuole sperimentare la partecipazi-
one dei tecnici (noi) alla vita dei cittadini. Trovandosi ad operare nella città piuttosto che su di essa, si
raggiunge l'obiettivo di acquisire conoscenze ed esperienze completamente diverse sul tema dello
spazio urbano e di sviluppare una visione radicalmente nuova dello spazio pubblico sul quale ci si
propone di operare. L'esperienza diretta diventa allora il nostro cavallo di battaglia, e si raddoppia,
trasformandosi in una reciproca esperienza sia nostra che degli abitanti della città nella quale
operiamo.
CONTESTO
Il contesto di applicabilità del nostro metodo sono gli spazi residui della città contemporanea.
Presenti in tutte le città e in modo diffuso e capillare, questo spazi sono tanto più interessanti e fertili
negli ambienti nei quali, come nel caso studio che proponiamo, siano presenti forti contraddizioni e
forti potenzialità di sviluppo.
TRASFERIBILITA'
Gli aspetti trasferibili ad altri ambiti con maggiore profitto sono per noi proprio l'approccio
dell'azione diretta, la riscoperta di risorse "invisibili" (sia gli spazi sui quali si opera, sia i materiali
"intercettati" nel loro percorso di smaltimento), il coinvolgimento diretto nell'azione, l'atteggiamento
propositivo piuttosto che distruttivo e la gestione "ludica" dell'esperienza all'interno del gruppo di
lavoro.
Inoltre stimiamo di grande valore, ed esportabile ad altre discipline, l'idea di lavorare direttamente
all'interno delle situazioni sulle quali ci si propone di intervenire, rifuggendo la teoria neo-positivista
della descrizione obiettiva e assoluta dei fenomeni sociali, coscienti del fatto che le rappresentazioni
sulle quali ci si trova generalmente a lavorare non possono che riflettere la visione parziale di coloro
che le hanno elaborate.
RIFERIMENTI
- Guy Debord, "Rapport sur la construction de situations...", in Guy Debord, Œuvres , Gallimard, Paris
2006.
- Gilles Clément, “Manifesto del terzo paesaggio”. Quodlibet, Macerata 2005.
- Yona Friedman, “Utopie realizzabili”, Quodlibet, Macerata 2003.
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- Alberto Iacovoni, “Game Zone”, Testo&Immagine, Torino 2004.
- Francesco Careri, “Walkscapes. Camminare come pratica estetica”, Gustavo Gili, Barcellona 2002,
Einaudi, Torino 2006.
- La Cecla, F., “Mente Locale”, Eleuthera, Milano 1993.
- Patrizia Mello, “Metamorfosi dello spazio. Annotazioni sul divenire metropolitano”, Bollati Borin-
ghieri, Torino 2002.
- “Post-It City. Ciudades Ocasionales”, CCCB, Barcelona 2008.
- AA. VV. “La città eventuale. Pratiche sociali e spazio urbano dell'immigrazione a Roma”, Quodlibet,
Macerata 2005.
- Rem Koolhaas, “Junkspace” (a cura di) Gabriele Mastrigli, Quodlibet, Macerata 2006.
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- Georges Perec, “Specie di spazi”, Bollati Boringhieri, Torino 1982.
- Michel Foucault, “Spazi altri. I luoghi delle eterotopie”, Mimesis, Milano 2002.
- Zygmunt Bauman, “Amore liquido. Sulla fragilità dei legami affettivi”, Laterza, Roma-Bari 2006.
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