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Progetto: Attività di Wolf-Howling

nell’area della Riserva Naturale dei Laghi Lungo e


Ripasottile estesa alla Provincia di Rieti

Revisione e ampliamento dell'area di indagine dicembre 2017

Referente Scientifico
Prof. Settimio Adriani.
Referente del gruppo di lavoro Maurizio Sterpi.

Coordinatori del progetto per il Parco Naturale Regionale dei Monti


Lucretili area della provincia di Rieti e zone limitrofe:
Laura Confaloni Servizio Sorveglianza;
Vincenzo Lattanzi Ufficio tecnico.
Coordinatori dei gruppi di lavoro delle aree esterne alla Riserva
Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile, che collaborano al progetto in
modo volontario e a titolo gratuito:

Dott. Marco Bonanni (Accumoli, Cittareale, Amatrice);


Dott. Alessandro Mazzilli (Monte Terminillo);
Vincenzo Ruscitti guardiaparco della R. N. Montagne della Duchessa (Valle
Malito);
Prof. Settimio Adriani, (Rascino, Nuria);
Dott.sa Elisa Morelli (Fiamignano, Poggiovalle, Val de Varri);
Daniele Desideri (Poggio Fidoni);
Dott. Lorenzo Rossi, (Leonessa, Posta, Cittareale);
Dott. Mario Morbidelli, (Borbona);
Martina Di Biagio (Micigliano, Antrodoco);
Dott.sa Antonella Di Loreto (Borgo Velino, Antrodoco);
Erica Rampini, (Pozzaglia Sabino);
Dott. Mattia Vagnoni (Torricella);
Massimiliano Poletti (Morro Reatino, Fuscello, Valle Avanzana);
Gian Marco Pica (Cittaducale);
Dott. Luca Sterpi (Posta, Sigillo);
Tainà Roncarà (Salisano, Monte Tancia);
Leonardo De Angelis (Castel S. Angelo);
Dott. Enrico Bruni (Leonessa Vollonina);
Fabiana Fosso (Ornaro)
Alessandro Bonifazi (Leonessa)
Serena Sconci (Monte Tancia)
Rosaneve Fermani (Calcariola)

Premessa:
Il progetto denominato “ATTIVITÀ DI WOLF-HOWLING NELL’AREA DELLA
RISERVA NATURALE DEI LAGHI LUNGO E RIPASOTTILE estesa alla
PROVINCIA DI RIETI”, nasce dall’esigenza di incrementare le conoscenze
naturalistiche della specie lupo (Canis lupus), alla luce delle più recenti
acquisizioni sulla sua presenza nell’ambito del territorio dell’area protetta e
della provincia di Rieti avvalendosi inoltre della collaborazione di gruppi di
ricerca autonomi, i quali condivideranno i dati raccolti con i responsabili del
progetto, per la stesura di eventuali pubblicazioni a carattere scientifico
derivanti da questo studio.

Revisione e ulteriore ampliamento del Progetto


Viste le ulteriori adesioni, a titolo gratuito (volontari) di nuovi gruppi di ricerca,
avvenute nel corso del 2016, si è avuta la necessità di rimodulare il Progetto.
Ad esso convoglierà il Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili, già da
tempo attivo in questo ambito, condividendo con la Riserva Naturale dei Laghi
Lungo e Ripasottile i dati raccolti nel territorio di sua competenza ricadente
nella Provincia di Rieti.
Questa collaborazione permetterà alle due aree protette di condividere le
competenze acquisite dai rispettivi tecnici e di usufruire di uno scambio
reciproco del supporto logistico.
Nella riunione del 6 luglio 2017 si è deciso di accettare un'ulteriore adesione al
gruppo di lavoro di altri esperti rilevatori volontari a titolo gratuito, che
indagheranno ulteriori aree tutte ricadenti nella Provincia di Rieti.

Il presente progetto va a sostituire tutte le versioni precedenti,


ampliandone l'area di indagine, coprendo circa il 50 % del territorio della
Provincia di Rieti.
Come negli anni passati il progetto si avvarrà della collaborazione da parte di
studenti tirocinanti dell'Università degli Studi della Tuscia di Viterbo coordinati
dal Prof. Settimio Adriani docente a contratto di Gestione delle Risorse
Faunistiche presso Scienze della Montagna in Rieti che svolgono il tirocinio
presso la Stazione Ornitologica della Riserva Naturale dei Laghi Lungo e
Ripasottile, del personale della Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile,
della Riserva Naturale Monti Navegna e Cervia, del Parco Naturale dei Monti
Lucretili e di alcuni soci del C.A.I. (Club Alpino Italiano sez. Rieti).

Obbiettivi dello studio:


 dinamiche dei danni al patrimonio zootecnico (anche all’interno
dell’area protetta);
 eventi di mortalità colposa e dolosa del carnivoro;
 correlazioni tra presenza del cinghiale, principale preda del
lupo, e utilizzazione di quest’ultimo degli ambienti di
rifugio/alimentazione del suide, abbondantemente presente
nell’area protetta;
 possibili correlazioni del lupo con il randagismo canino
(recentemente studiato nelle aree esterne ed attualmente
monitorato nella riserva);
 problematiche afferenti alla sfera dell’human dimension;
 stima della consistenza del nucleo di lupi frequentante
stabilmente l’area indagata;
 verifica della presenza/assenza di eventi riproduttivi nell’area
indagata.

Metodologia:
L’indagine tecnico-scientifica scelta è denominata wolf-howling ed è basata
sulla tendenza dei lupi ad utilizzare l’ululato come forma di comunicazione a
lunga distanza.
La tecnica del Wolf Howling consiste nel riprodurre, con megafono per tre volte
a volume crescente ed a distanza temporale preimpostate, dell'ululato.

Questo metodo deve tener conto di vari fattori limitanti come la presenza
antropica, la morfologia del territorio, la distanza massima raggiungibile, inoltre
deve tener conto che la presenza della specie, può essere distribuita in modo
non uniforme (per la provincia di Rieti vd.: Boscagli et al., 2010; Adriani 1999;
Carucci & Zacchia, 1999).
La scelta di applicare il Wolf Howling è scaturita da un’attenta valutazione delle
caratteristiche biologico/etologiche della specie, della dimensione media
dell’home range (in ambiente appenninico: 75-300 km2 - Ciucci et al. 1997;
Boitani & Ciucci, 1998), delle distanze giornalmente percorse (da 1 a 10 km -
Boitani 1986; 17-38 km - Ciucci et al. 1997), della sostanziale immobilità tra le
ore 8,00 e le 17,00 (Ciucci et al. 1997).
Proprio per questo si è scelto di operare dopo il crepuscolo e simultaneamente
dalle stazioni di lancio, ripetendo l'uscita per due serate consecutive.

Gli obiettivi principali di tale metodo sono i seguenti:


 accertare la presenza/assenza della specie (rilevando le risposte);
 verificare gli eventi di riproduzione;
 localizzare tane e siti di rendez-vous;
 stimare il numero di nuclei familiari presenti.
Dopo un primo periodo di streaming, il Progetto è stato ampliato, per una più
approfondita conoscenza dei territori utilizzati dalla specie, con la ricerca di
tracce, giacigli ed escrementi.
I campioni raccolti verranno utilizzati per la stesura delle tesi di laurea della
tirocinante Tainà Rocarà, della studentessa Martina Di Biagio dell'Università
della Tuscia e della dott.sa Elisa Morelli dell’Università degli Studi dell’Aquila.
Inoltre le tracce sulla presenza della specie lupo verranno raccolte anche in
altri siti, in collaborazione sia con tirocinanti che con i dipendenti di altre aree
protette che già collaborano al progetto; la stazione Ornitologica, si occuperà
dei siti montani ricadenti nei comuni di Rivodutri, Cantalice, Poggio Bustone,
Colli sul Velino e Greccio.
L’area di studio
Le 20 aree di indagine sono state definite mediante l'utilizzo del software
Quantum GIS sommando le zone indagate, si ottiene un’area di oltre il 50% del
territorio della provincia di Rieti.
La Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile si occuperà direttamente di
indagare il territorio dell'area protetta allargato con un buffer di 5 km,
ottenendo un’area contigua per un totale di 261 kmq.
Sulle aree indagate sono stati individuati, su base cartografica e attraverso
sopralluoghi, le stazioni equivalenti a punti di emissione degli ululati
preregistrati. La localizzazione di ogni stazione è stata valutata
opportunisticamente in base all’accessibilità, all’impenetrabilità del territorio e
alla permeabilità acustica dell’area da indagare.
Le stazioni, sono state infine raggruppate in circuiti da percorrere ognuno per
due notti consecutive, effettuando la stimolazione in ogni stazione reale
definita. I circuiti devono essere effettuati in maniera consecutiva, meglio se
contemporaneamente. In caso di nebbia, forte vento o precipitazioni il circuito
non dovrà essere effettuato.

Area indagata
Le apparecchiature necessarie saranno messe a disposizione dalla Riserva
Naturale e dai coordinatori dei gruppi di lavoro operanti nelle aree esterne alla
Riserva Naturale.
Per ottimizzare la tempistica e contenere al minimo gli errori di stima, l’attività
sarà svolta in simultanea da diverse pattuglie di rilevatori, composte ciascuna
da almeno un esperto della tecnica Wolf-Howling che coordina il monitoraggio,
unitamente ad altre figure di supporto nelle operazioni tecniche di trascrizione
ed interpretazione dati.
I dati appartengono alle persone aderenti al gruppo di lavoro che avranno
partecipato almeno al 75% delle uscite e saranno citati come coautori
dell'eventuale pubblicazione scientifica solo coloro che avranno partecipato alla
stesura della stessa e partecipato alle eventuali spese sostenute.
La digitalizzazione e la gestione dei dati è affidata al coordinatore tecnico del
progetto.
La diffusione dei dati non potrà avvenire prima della conclusione del progetto
(5 anni), salvo eventuale autorizzazione del responsabile
scientifico/coordinatore del progetto e dei vari coordinatori delle aree indagate.
La loro divulgazione dovrà quindi essere esclusivamente per fini scientifici e
statistici, in considerazione dell’importanza degli stessi rispetto alla
salvaguardia della specie indagata.

Durata
Lo sforzo di campionamento prevede 4/6 sessioni di campo ogni anno per
almeno 5 anni consecutivi: 2/3 in periodo autunnale (novembre) e 2/3 nel
periodo post riproduttivo (luglio).
La ricerca delle tracce verrà avviata secondo le indicazioni del responsabile
scientifico e sarà associata sia la raccolta di campioni (feci, peli ecc.) che di
immagini georeferenziate.

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