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BEIRUT

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KASSIR SAMIR
Histoire de Beirut, Perrin, Paris 2012

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ORIGINI
• Beirut conobbe uno sviluppo moderno tra la
• Origini cananee (età del bronzo), Prime testimonianze seconda metà del XIX° secolo e la prima metà del
storicamente attestabili sono databili alla XVIII dinastia XX° secolo, in seguito alla creazione della
egizia. mutasarrifiyya (1861-1915), che faceva del
‘piccolo libano’ un governatorato cristiano
• Beirut cresce di importanza durante il periodo romano e autonomo, gettando le basi del confessionalismo
bizantino per poi venire conquistata dagli arabi. politico nella regione.
• Durante le crociate viene conquistata dai cristiani e infine
ripresa dai mamelucchi nel 1291.
• Il cambiamento amministrativo fu seguito da un
• Viene conquistata dagli Ottomani nel 1516, divenendo rapido sviluppo economico, potenziato dagli
importante snodo di traffici marittimi, anche con Venezia. interessi coloniali francesi.

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Anche se formalmente non appartiene alla


mutasarrifiyya, in quegli anni Beirut si
affermerà come capitale economica, giuridica
e culturale della provincia autonoma del
Monte Libano.

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Centralizzazione delle funzioni economiche, Investimenti europei


giuridiche e culturali nella città di Beirut. (competizione Fr e GB)
• Rapida urbanizzazione (tra il 1830 e il 1860 il numero dei suoi abitanti
passa da 6.000 a 50.000, supera i 100.000 abitanti a fine secolo per • comunicazioni (rete telegrafica)
raggiungere le 180.000 persone sotto il Mandato, pari al 22% di tutto il
Paese), • infrastrutture (ammodernamento del porto, attivo dal
1895, per raggiungere Damasco)
• Diffusione di istituti scolastici e di formazione universitari moderni (es.
Université Saint-Joseph , 1875, Università Americana, 1866).
• trasporti (rete tramviaria, e ferroviaria)
• Crescita borghesia locale
• servizi (dal 1889, la Compagnie Belge de Gaz de Beyrouth
• Presenza investitori stranieri installa la prima rete di illuminazione a gas nel centro
storico della città, poi elettrica)
• Potenziamento delle relazioni con Damasco (economiche, politiche e
strategiche, come ad esempio la realizzazione nel 1863 della prima • attività finanziarie che si sviluppano attorno al porto.
strada diretta che collega le due città)

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TRASFORMAZIONI URBANE
• Fino a inizio XIX° secolo, la città coincideva con la
Nel 1887 la Sublime Porta nomina ufficialmente medina intra muros: zona di esercizi commerciali
integrati allo spazio residenziale, dalla rete viaria
Beirut capitale di una nuova wilaya estesa da adatta alla mobilità pedonale e dalle condizioni
Nablus a Latakia. igieniche precarie.

• Ai margini dello spazio propriamente urbano


(detto el-Balad), la Sahat el-Borj (poi Piazza dei
Cannoni poi Piazza dei martiri) segnava l'accesso
e il confine orientale della città, circondata da
fasce semi-rurali in lenta urbanizzazione.

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Nuova pianificazione ottomana dalla


1876
seconda metà del XIX° secolo

• riorganizzazione del centro e del porto

• ampliamento degli assi longitudinali e trasversali


per razionalizzare la nuova viabilità sempre più
legata al traffico delle carrozze

• decentralizzazione delle zone residenziali e delle


nuove zone di divertimento.

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Allenby street 1900

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Il mandato francese
• Potenziamento dell'economia dei servizi, del
terziario e la centralizzazione delle funzioni
politiche e culturali.
• lavori di elettrificazione della città
• ristrutturazione del porto
• costruzione di un aeroporto
• riorganizzazione del centro storico,
• trasporti pubblici
• sviluppo industria turistica per l'aristocrazia
libanese, francese e egiziana.

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• Il cambiamento degli stili di vita e dei consumi,


1920
dai divertimenti ai trasporti, sempre più alla
portata della classe media beirutina, conducono
negli anni '20 a una potente modernizzazione dei
costumi locali.

• I massicci investimenti e i nuovi piani di


razionalizzazione urbanistica del periodo
mandatario cercheranno di trasformare Beirut in
una Piccola Parigi, una città all'altezza delle
ambizioni coloniali francesi.

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• Mantenute le caratteristiche formali precedenti,


l'amministrazione aveva sostituito gli angusti
spazi della città vecchia intra muros (settore del
porto, suq, botteghe del piccolo commercio) con
ampi viali dagli incroci ortogonali.

• Alti palazzi costituiranno un nuovo quartiere


“verticalizzato”, destinato a lussuosi edifici d'affari
o sedi istituzionali, come il Parlamento.

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VECCHI SUQ 1920


• Place de l'Etoile emerge nella pianificazione
francese come il cuore pulsante del nuovo centro
d'affari, di banche e di suq di lusso (prossimo al
lungomare degli alberghi).
• Una funzione centralizzatrice, unificante,
sopracomunitaria, profondamente simbolica. La
dinamicità dello scambio culturale e commerciale
(il centro risultava ormai praticamente sgombro
da zone residenziali) aveva creato un luogo
condiviso di spazi eterogenei tra loro
comunicanti, proprio mentre emergevano le
prime linee di demarcazione confessionali legate
alla urbanizzazione informale delle periferie.

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LE DEMARCAZIONI CONFESSIONALI
• Sin dal XIX° secolo, Beirut si era estesa
secondo le logiche dei raggruppamenti
identitari, che si affermavano con le
immigrazioni dall’interno (armeni, curdi,
iracheni, siriani).
• Nei nuovi quartieri, spesso di habitat precario
e insalubre, si riproducevano i raggruppamenti
familiari e clanici dei villaggi di origine, che
rafforzavano i riferimenti identitari e
confessionali.

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Il Patto Nazionale e l'Indipendenza


• Ma in epoca ottomana Beirut era emersa come
città di mescolanza, in particolare il suo centro • Il mito orientalista di un Libano “Svizzera del
intra muros, e, anche se era possibile identificare Medio Oriente”, secondo la fortunata metafora
la comunità predominante in quasi tutti i geografica proposta da Lamartine, assume
quartieri extra muros, nessuna zona si presentava sempre maggiore concretezza tanto dal punto di
come completamente omogenea al suo interno. vista economico che della “cantonizzazione
politica”, elementi riaffermati nel Patto Nazionale
del 1943.
• La frammentazione dello spazio urbano secondo
linee confessionali, in particolare, la distinzione
tra Beirut Est e Ovest lungo la Rue de Damas, Alphonse de Lamartine, Souvenirs, impressions, pensées et
iniziò di fatto durante il Mandato. paysages pendant un voyage en Orient (1832-1833), Brussels,
1836.

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• A livello architettonico, Beirut ospiterà numerosi nuovi


edifici, spesso identificati come simboli di uno stile di
• Inizia ad affermarsi il mito di una Beirut vita lussuoso e occidentale: banche (le cui sedi si
Montecarlo: un paradiso fiscale, città dei affacciavano sul rinnovato asse di Riyad el-Sulh),
cinema, la Città Sportiva (edificata in occasione dei
casinò e delle banche, delle notti folli e degli Giochi Panarabi), il Palazzo dell'Unesco, i teatri, i centri
affari d'oro, della discrezione statale e della commerciali, gli hotel.
vitalità culturale: l’immagine di uno Stato la
• Di fianco a questi edifici notevoli, tuttavia, la
cui popolazione gode di un arricchimento cementificazione massiccia della periferia della capitale
reale anche se profondamente diseguale, si era ormai avviata in modo irrefrenabile per rispondere
alle nuove ondate migratorie e all'insediamento di
affiancò a un'instabilità politica cronica. numerose comunità nazionali in diaspora: armeni,
curdi, siriani, iracheni, palestinesi.

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• L'immagine idilliaca di un “Libano-mosaico”,


“crogiolo di culture”e “somma di minoranze”, il
“Libano della concordia”, costruita nel momento • Di fronte ai radicati sentimenti di ingiustizia
di massima crescita economica del Paese, verrà sociale e nell'assenza di una classe politica
distrutta dalla guerra civile. capace di gestire la situazione di crisi, la logica
delle milizie e dei gruppi paramilitari si
• La “città della mescolanza” non era riuscita sostituirà gradualmente al dibattito politico e
nell'arduo compito della redistribuzione delle
reali ricchezze prodotte dal Paese, aveva anzi
parlamentare per esplodere violentemente
amplificato gli elementi di disparità sociale, nel 1975.
aggravati dalla mancata risoluzione della
questione palestinese.

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LA GUERRA CIVILE (1975-1990) GLI ANTAGONISTI


• milizie composte da • coalizione di palestinesi
cristiani maroniti – delle alleati a libanesi
• La guerra civile scoppiò sia in seguito alla quali la principale faceva musulmani sunniti, sciiti
riferimento alle Falangi (Amal) e drusi, raccolti
situazione palestinese sia a causa di una libanesi di Bashir nel Partito Socialista
confusa gestione del potere politico libanese. Gemayel Progressista.
Da un lato vi erano i cristiani che, intimoriti
• Dopo l’invasione
dall'alterata proporzione fra la loro comunità e israeliana del 1982,
quella musulmana, cercarono e ottennero il Hezbollah (addestrato
dall’Iran), cioè il "Partito
sostegno di Israele, e dall’altro i musulmani. di Dio", composto da
musulmani sciiti.

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AMAL ‫ امل‬, “speranza“ FALANGI LIBANESI


Acronimo dell'arabo: ,‫أفواج المقاومة اللبنانية‬Afwāj al-muqāwama al- (‫الكتائب اللبنانية‬, al-Katā'eb al-Lubnāniyya)
lubnāniyya, "Distaccamenti della Resistenza libanese".

• Le FALANGI LIBANESI, furono fondate nel


• Fondato nel 1975 dall'imam sciita Musa al-Sadr, Amal è
diventata una delle più importanti milizie musulmane 1936 da Pierre Gemayel. Il movimento
durante la guerra civile libanese. Amal si è sviluppata grazie nazionalista s'opponeva all'epoca alla
anche ai suoi stretti legami con il regime islamico d'Iran e
siriano, e grazie al sostegno dei 300.000 rifugiati interni presenza della Francia in Libano.
sciiti del sud del Libano (in cui lo sciismo è assoluta
maggioranza), specie dopo i bombardamenti israeliani • Sebbene si presentino come multi-
dell'inizio degli anni Ottanta. Obiettivo era l'emancipazione confessionali richiamandosi al preteso
degli sciiti libanesi. Attualmente, Amal possiede un
importante gruppo di deputati nel Parlamento libanese e sostrato fenicio del paese, di fatto sono un
Berri è il Presidente del Parlamento stesso.
partito cristiano-maronita.

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HEZBOLLAH Partito Socialista Progressista (PSP)


,‫الحزب التقدمي اﻻشتراكي‬al-Ḥizb al-Taqaddumi al-Ishtirākī
• Il Partito di Dio, sciita (le sue forze militari sono state
addestrate e organizzate da un contingente di Guardie
Rivoluzionarie Iraniane), dotato di un'ala militare. • È stato fondato nel 1949 dal leader druso
• Fu fondato nel 1982 come milizia in risposta Kamal Jumblatt.
all'invasione israeliana del Libano.
• È considerato come un movimento di resistenza da • Benché laico, il partito ha una base
gran parte del mondo arabo e musulmano. strutturalmente confessionale, radunando la
maggioranza dei Drusi dello Shuf.
• Hezbollah è anche un importante finanziatore di servizi
sociali, scuole, ospedali e servizi agricoli per migliaia di
libanesi, e svolge un ruolo significativo nella politica
libanese.

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Le linee di demarcazione
• Durante la guerra, la logica confessionale
prese il sopravvento sulle altre dimensioni
• Immediata conseguenza dello scoppio del
della composita appartenenza nazionale
conflitto, il 13 aprile 1975, fu la
libanese , portando alla spartizione di città,
“geopardizzazione” (differenziazione) del
villaggi, famiglie.
territorio urbano e nazionale secondo linee di
demarcazione comunitarie, tese a creare una
nuova geografia identitaria basata sul solo • L'asse geografico di Rue de Damas divenne la
principio comunitario. prima linea netta a dividere una Beirut Est a
prevalenza cristiana da una Beirut Ovest a
maggioranza musulmana.

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LA GREEN LINE Martyr’s Square


• Le linee di demarcazione che separarono la capitale e, • Nasce come Mydan (piazza, spazio aperto) dietro le mura urbane, come
Sahat al-Burj (piazza della torre) dall’antica Burj al-Kashef che ne
in particolare, la macro-frattura tra Beirut Est e Ovest delimitava il margine.
segnata dalla Green Line vennero mantenute fino agli
accordi di pace del 1989 e alla definitiva sconfitta del • Nel 1773 a causa di un cannone russo piazzato vicino alla torre viene
rinominata Piazza del Cannone, cambiando poi nome numerose volte.
generale 'Aoun nel 1990. • La municpalità di Beirut la modernizza nel 1878, facendone il centro
principale della città.

• Anche se la guerra concesse delle tregue al centro città, • Con il mandato francese perse di importanza in favore della nuova Place
la nuova geografia comunitaria della capitale non de l’Eoile.
cambiò e il centro del Balad, ormai deserto, rimase a
• Durante la guerra civile la piazza si trovò al centro della linea verde.
lungo il campo di battaglia per eccellenza, dominio dei
cecchini, delle milizie e degli sciacalli. • Nel 2005 venne iniziata la progettazione del suo recupero.

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The Temporality of Martyrs


SANDRA FREM; BOULOS DOUAIHY
Square

Beirut Shifting Grounds


https://beirutshiftinggrounds.com/Temporal Martyrs square, a symbolic space in the heart of
Beirut, has always had the capacity to shape a
local collective. Through the ages, the square in
Biennale di Architettura Venezia 2021 its drastically changing forms and names, has
proven to remain the people’s central space of
Sandra Frem (Libano, 1980) dell’American University of Beirut (Libano, 1866) e urban, social, and political reclamation. The
Boulos Douaihy (Libano, 1979) di platau | platform for architecture and continuous erasure of its built fabric has formed
urbanism (Libano, 2010) in collaborazione con Carla Aramouny (Libano, 1980),
Rana Haddad (Libano, 1966) e Nicolas Fayad (Libano, 1985) dell’American its identity and solidified its symbolism and
University of Beirut significance.

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In order for us to live together, we must


remember our spatial history, and how
we lived, loved, fought, laughed, and
survived together. So that we never
forget again.

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North West axonometric – 1840 to 2019

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1840 1860
1840 - Maidan / Sahat Al 1860 – Sahat Al Burj / Place du
Burj - Intramural city. Canon

By the 1860s, the field had already


The square in its earliest transformed into a vibrant space
with shops, French run cafes,
form was a free space, locandas, and houses and villas
an open field to the east outside the city walls. Its location
made it a vital transport and trade
of the intramural city’s node, linking southward to
fortification walls. With Damascus and northward to the
port of Beirut, by way of caravans
its watchtower, Burj el and omnibuses. During this period,
Kashaf, naming it as ‘Burj el Khashaf’ was demolished,
although its name still remains
‘Sahat al Burj’, the open attached to the square today. It bore
field was as a military a new designation however at the
time, Place du Canon, as a result of
training ground and the French canons deployment in 1860,
occasional traveler’s interfering to end local massacres
in Mount Lebanon.
stop, a gateway to the
city from the east.

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1890
1890 - Muntazah / Al Hamidiyah /
Union Square
1920
During a period of Ottoman 1920 - Muntazah / Place des Canons
urban and infrastructural
development (Tanzimat), the city The 1920s witnessed radical changes as the French take
rapidly grew in population and
urban density outside its walls, over remnants of the Ottoman Empire after World War I. The
with the square spatially French proclaimed Greater Lebanon, and initiated their
forming as a closed and central mandate with ambitious urban renewal projects, affecting
urban space. Beirut governor the old city and reshaping its historic quarters.
advanced the redesign of the The Beirut International Fair was hosted in the city with
square as a garden for leisure Pavilions installed inside the garden. Furthering this
(Muntazah), with an iconic transformation, the square was redesigned as a modern
government building at its French garden and fountain, and its centrality rose as
northern edge, the Petit Serail. hotels, cafes, and theaters prospered. The square also
The period witnessed the Great witnessed political demonstrations amid demands for local
famine of Mount Lebanon and governance.
the hanging of local martyrs on
the square, sealing its
designation as Martyrs’ square.

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1930
1930 - Place des Canons / Place des
Martyrs

The redesigned square was


renamed Martyrs square with the
installation of the Weeping Women
statue, commemorating the Martyrs
of 1916 (hanged for protesting
against Ottoman rule). The collision
between the local government and
the mandate escalated in 1943, and
the square witnessed mass
demonstrations supporting local
leaders, arrested for defiance.
Following the local leaders’ release
and the declaration of Lebanon’s
Independence, the square amassed
huge celebrations and signaled a
new future. Its role however as a
commercial and political center,
gradually shifted towards the
recently completed Place de
l’Etoile.

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• The original monument


(right) by Youssef
Hoyek represented two
women, a Muslim and a
Christian, holding hands
in a symbolic gesture
over an urn that
represented their
martyred children'
ashes. Hoyek carved on
their chests stylized
shahada ( (‫ﻻ إله إﻻ ﷲ‬and
a small cross
respectively.

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1950
1950 - Place des Martyrs / Sahat Al
Burj

The 50s established the square as a


leisure and cultural center, with the
proliferation of theaters, cinemas, and
hotels. After the controversy
surrounding it, the Weeping Women
statue was removed, as plans to
redesign the square in the Chehab
administration period were underway.
Ambitious urban plan by Michel
Ecochard proposed the opening of the
square to the sea. The Rivoli Cinema
instead was built in the 60s bordering
its northern edge, and a new martyrs’
monument was installed in its center
(created by Italian sculptor Marino
Mazzacurati). A short war in 1958 of
local conflict amid regional political
shifts, positioned the square as a
political node.

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1970
1970- Place des Martyrs / Sahat Al Burj

The square’s role as a transportation and cultural


hub manifested strongly in the 70s, with taxis,
buses, congested streets, and daily performances,
with international and Arab movie screenings and
theater groups.
Rising tensions escalated with student
demonstrations in the period preceding 1975, when
the 15 year-long civil war ignited. The square
transformed into a center of conflict along a divisive
line between East and West Beirut. Heavy with
checkpoints and snipers, the square, once a uniting
center, became a junction of fear and division.

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1990
1990- Demarcation line /
Greenline

The 15-year war distorted the


square, turning it into a
demarcation zone and wild
no-man’s land. Its buildings
and surrounding urban
fabric were heavily
destroyed, with bullet ridden
facades as its central
monument remained
standing.
After the end of the war, the
square sat in limbo, with the
occasional visitors,
journalists, and local
vendors selling souvenirs of
its lost history.

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1994 2004 - Martys Square / Freedom Square


1994- Martyrs Square / BCD

After the establishment of


Solidere, a private company for
reconstructing Beirut, the square The Martyrs monument was reinstalled in 2004 as Solidere
witnessed major demolitions, launched an international competition for the redesign of
with only two buildings surviving the square aligning with their open sea-axis plan. The 2005
its mass transformation. The area assassination of prime minister Rafic Hariri drew millions of
shifted into a reconstruction
ground with hangars, trucks, and people to the square, manifesting against Syria’s role and
piles of rubble, while the Martyrs occupation. This 2005 Cedar revolution gave the square
monument was relocated for back its role as a political and collective symbol of
restoration. resistance, labeling it Freedom Square. Different camps and
After its clearing, a first concert political groups took the square as a space of sit-ins and
by Fairuz on the square signaled
a new era, pushing the war into a demonstration, escalating in 2015 with the trash crisis.
distant memory, enforcing a long Despite the tensions, New Year’s Eve celebrations were
collective social amnesia. hosted for several years on the square.
Popular market events and
artwork around the square
attempted to bring people back to
their lost center, now mostly
functioning as a void road
junction.

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2019
2019- Martyrs Square / Al Saha

Today’s square, an almost complete


real estate project, features high-
end developments with privatized
ground floors, while it remains a
highway junction. After the October
revolution, a new spatial
transformation emerges, one that
takes back the square as a space of
collective appropriation – a
reclaimed ground by grassroots
groups and civil society activists.
New informal spaces emerge, from
debate areas, independent camps
and kiosks, stages for festivities and
celebrations, to street vendors and
informal markets. Equally affected
by the catastrophic blast of 2020,
the square as an open field is
reinterpreted and re-centralized,
from a space of resistance to post-
blast relief efforts and gathering
grounds.

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THE HOLIDAY INN


How the Holiday Inn became a symbol of the Lebanese
Civil War | War Hotels
https://www.youtube.com/watch?v=4DTGFcjRrQ4

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LA RICOSTRUZIONE
• Nel 1991 il Parlamento approvò un piano per
la realizzazione di una nuova Beirut
• Nel dopoguerra, la ricostruzione di Beirut e in iperlussuosa nel segno del gigantismo edilizio:
particolare del suo centro storico divenne il viali trionfali sul modello degli Champs-Elysées
catalizzatore principale del discorso pubblico spianando la storica piazza del Burj verso il
dei primi anni '90. Divenne simbolo della mare, dove avrebbe dovuto essere costruita
pretesa capacità della città e del Libano di un'isola artificiale affollata di alberghi di lusso
risorgere dalle difficoltà come una fenice e ristoranti internazionali, con grattacieli
rinasce dalle sue stesse ceneri. ispirati al World Trade Center.

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SOLIDERE
• L'autorità municipale rase al suolo ciò che la
guerra aveva risparmiato, noncurante delle • Solidere was founded on 5 May 1994 under
proteste della società civile. Dal 1992 vennero the authority of the Council of Development
abbattuti edifici storici come i vecchi suq, la and Reconstruction and following the vision of
caserma della polizia di epoca ottomana, il then-Prime Minister Rafik Hariri.
cinema Rivoli di epoca mandataria, fino a • Solidere was incorporated as a privately
quando, nel 1993, i lavori vennero fermati per owned company listed on the stock exchange.
avviare alcune campagne archeologiche, The name stands for Société Libanaise pour le
sollecitate a gran voce dalle proteste civili e Développement et la Reconstruction du
dall'UNESCO. Centre-ville de Beyrouth.

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• Solidere's original mandate was to finish its • Solidere has worked to attract global retailers
such as Virgin Megastores to Beirut Central
development work and dissolve by 2019, but District. Its most significant single project to date
this date has been extended to 2029 has been Beirut Souks, a 100,000 m2 retail center
that was scheduled to open by 2008; it opened in
2009.
• Solidere's main functions are the supervision
of the government-authorized reconstruction
• Other projects that are central to the company's
plan, financing and developing the
cultural strategy for the center are the Beirut
infrastructure, new construction and Exhibition Center, add Saifi Village - Quartier des
rehabilitation of war-torn structures, urban Arts, a residential neighbourhood with a high
landscaping and the management of property. density of design shops and art galleries.

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CRITICHE
• Several opposition groups emerged to • Other critical views saw the plan as
challenge the REHCO model and propose disconnecting the centre from the rest of the
alternatives to it. Among those was a group of city's fabric and transforming it into an "island
academics and urban planners who fueled a of modernity".
public debate about the goals and methods of • The contested plan was consequently
reconstruction, especially the large-scale changed, with the participation of some of the
demolition and redesign, as outlined by an architects from the opposition groups to take
initial plan submitted by Dar Al Handassah. into account some of the key points raised.

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VIDEO SU GUERRA E RICOSTRUZIONE


Beirut, an Ancient City for the Future
• Il piano di ricostruzione venne così rallentato e riformulato
al ribasso.

• Soprattutto si affiancarono ai programmi di demolizioni, gli


scavi archeologici: Beirut, an Ancient City for the Future è lo
slogan riassuntivo di questo approccio.
• Preservazione dei resti di epoche antiche (le mura fenicie, i
bagni romani e altre rovine mamelucche e ottomane),
• Distruzione delle tracce del passato recente della guerra
civile

• Si cercava di legare il passato al futuro, cancellando la storia


recente.

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SOLIDERE

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• Tuttavia, gli effetti devastanti della guerra


civile, rimossi dal tessuto del centro urbano e
dai principali luoghi pubblici, resistono nei
quartieri popolari o nella Rue de Damas,
ancora fortemente marcati dalla
frammentazione comunitaria, che marca
ancora oggi numerosi quartieri.

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2006, I bombardamenti israeliani


• La guerra del Libano del 2006 o seconda guerra
israelo-libanese, ha avuto come teatro il Libano e
il Nord di Israele ed è durata 34 giorni.
• Si trattò di un’operazione militare attuata
dall'esercito israeliano in seguito al rapimento di
due suoi soldati il 12 luglio 2006 da parte di
militanti libanesi Hezbollah, dopo altri precedenti
loro azioni ostili. Il conflitto è continuato fino al
cessate il fuoco per intermediazione delle ONU.

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2020: L’ESPLOSIONE DEL PORTO


Il 4 agosto 2020 alle ore 18:08 circa, nell'area del porto di
Beirut si verificò un’esplosione che uccise circa 207 persone e
ne ferì altre 7 000.
Si stima che fino a 300 000 persone siano rimaste senza casa a
causa del disastro.
L'esplosione principale è dipesa dallo stoccaggio di 2750 t di
nitrato d'ammonio (confiscate nel 2014 da parte del governo
libanese dalla nave abbandonata M/N Rhosus) in un hangar
del porto, senza misure di sicurezza e in condizioni di estrema
pericolosità.
L'esplosione è stata rilevata come un evento sismico di
magnitudo 3,3 ed è stata stimata avere effetti equivalenti alla
detonazione da poche centinaia fino a 1200 tonnellate di TNT.

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• L'esplosione ha ribaltato le auto e devastato • Il secondo più grande silo di grano della città
gli edifici con struttura in acciaio del loro (15.000 tonnellate) è stato distrutto, esacerbando
la carenza di cibo causato dalla pandemia di
rivestimento. All'interno dell'area portuale,
COVID-19 e dalla grave crisi finanziaria.
l'esplosione ha distrutto una sezione del
litorale, mentre testimoni hanno riferito che le • I danni si estendono su oltre la metà di Beirut,
con il costo probabile superiore a 10 miliardi di $;
case fino 10 km di distanza sono state
Il 90% degli hotel della città è stato danneggiato e
danneggiate dall'esplosione.
tre ospedali sono stati completamente distrutti,
mentre altri due hanno subito danni.

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• A mesi dall’esplosione, l’inchiesta atta ad


accertare le responsabilità rimane bloccata per
ragioni politiche.
• Nella parte della città di Beirut distrutta gli
edifici sventrati sono ancora lì, e i cantieri per
la ricostruzione stentano a ripartire.
• Nell’ultimo anno la lira libanese ha perso circa
l’80 per cento del suo valore rispetto al dollaro
statunitense, rendendo eccessivamente
costose le importazioni di materiali, che
vengono pagate in gran parte in dollari.

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17/05/2022

ANATOMIA DI UN DISASTRO

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• WALLS THAT SPEAK


• http://www.aljazeera.com/programmes/aljaze
eraworld/2013/04/20134311513909921.html
• Aprile 2013

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