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FORMA URBIS

Corso di Laurea in Ingegneria Edile-Architettura


Laboratorio di Composizione Architettonica II
A.A. 2019-2020
Docente: Matteo Agnoletto
Studenti: Francesca Ballestrazzi, Agnese Bonato, Chiara Brunetti, Elisa Bucciarelli,
Mario Fabbrocini e Federica Vandelli
Indice

Introduzione ..................................................................................................................3

Plastico............................................................................................................................4

Assonometria Isometrica................................................................................................6

Edifici Rilevanti...............................................................................................................8

Bibliografia......................................................................................................................9

2 Progetto Forma Urbis


Introduzione
Per arrivare a capire la composizione di Rubiera, piccola città tra Modena e Reggio,
siamo partiti da un’analisi storica della città, per poi arrivare ad estrapolare le forme ed
i principi regolatori caratterizzanti del luogo e che abbiamo voluto segnalare col lavoro
che abbiamo fatto.

Servitici delle cartografie storiche e delle documentazioni sulla città, per il lavoro che
siamo andati a fare, abbiamo ritenuto come eventi storici più salienti solamente alcuni
Caso Studio:
dei numerosi che la città ha avuto. Questi sono:
Rubiera, Reggio Emilia
Origini:
1) I primi nuclei della città nascono intorno al III millennio a.C. e, per il suo
III millennio a.C. ruolo strategico (vicino al fiume Secchia), è sempre stata considerata come oggetto di
desiderio delle varie civiltà: è passata sotto il dominio dei Romani, i quali fecero passare
Toponimo originario:
Herberia, dal latino. Significa erba, pianta erbacea la via Emilia per la città, è stato feudo dei Canossa, che fecero costruire il Forte, del
papato e degli Estensi, in aggiunta a tantissimi altri possessori di Rubiera stessa.
2) Non si hanno variazioni molto importanti fino al 1865: in quest’anno fu co-
struita la ferrovia, che portò nel corso dei decenni ad un rapido e drastico cambiamen-
to della città, in particolar modo della zona esterna all’impianto iniziale. A partire da
quest’anno, come analizzato dalle cartografie, si ha un’espansione della città, attraverso
il consumo di suolo campagnolo e disboscamento delle foreste più grandi e che allora
erano punti di riferimento, quali ad esempio il bosco di S.Giorgio. Altra cosa che si
vuole segnalare è il cambiamento del sistema di coltivazione: dal sistema della piantata,
adottato sin dai tempi degli antichi romani, ad un sistema agricolo intensivo, a favore del
consumo di suolo per l’espansione della città.
3) Nel corso degli anni ‘70-‘80 si è cercato di cambiare la tendenza di eliminare il
verde, come nel caso del Parco Comunale.
4) Nel centro storico ci sono pochi cambiamenti degli edifici, eccetto per il Forte
di cui ormai se ne leggono poche tracce.

Queste annotazioni storiche abbiamo cercato di evidenziarle attraverso il nostro opera-


to, assegnatoci dal Professore Agnoletto, che consiste in un’assonometria (isometrica) e
in un plastico in scala 1:1000.

Rubiera 3
Plastico
Partendo dal modello, abbiamo fatto emergere esclusivamente la porzione della città di
Rubiera edificata fino al 1865, data della planimetria reperita dalle cartografie risalenti
a quell’anno. Da tale ricostruzione risulta un tessuto storico estremamente fitto, con
ridotto spazio tra gli edifici necessario all’illuminazione e la ventilazione. La densità va
a ridursi solo in corrispondenza dell’antica rocca di ingresso, posta a fronte della citta-
dina. L’impianto cittadino che abbiamo ricostruito, riporta esattamente la cartografia di
quell’anno: abbiamo un nucleo centrale, circondato da uno spazio vuoto, oggi pieno ma
meno saturo del centro storico, e a sua volta inquadrato in una cerchia di mura fortifi-
cate che oggi sono stati sostituiti da strade. Una volta staurato lo spazio entro le mura,
attualmente non più presenti, il processo edificatorio prosegue facendo espandere la
cittadina verso la campagna con un impianto più moderno, caratterizzato da ampi spazi
tra i diversi edifici.
L’impianto di sviluppo della città segue uno schema lineare incentrato sulla via princi-
pale: la via Emilia. Gli isolati si dispongono entro la maglia creata dalle varie strade che
intersecano regolarmente tale via. Inusuale il fatto che, pur essendo seguendo lo schema
di una città in linea, la via Emilia risulta non essere perfettamente ortogonale alle vie
che la intersecano, generando una leggera irregolarità nei lotti che la compongono. Pro-
babilmente ciò è dovuto al fatto che i primi innesti nel luogo non avessero una regola
compositiva da seguire, ma solo l’obiettivo di creare un nucleo abitativo, e che quindi
la stessa via Emilia, più “giovane” di Rubiera, si sia dovuta adattare alle caratteristiche
primordiali della città.
L’edificazione dei lotti del centro storico avviene in modo tale da offrire ai vari edifici
un affaccio sulla strada, tale fatto, sommato a un impianto stradale caratterizzato da vie
strette, genera, come tipicamente accade nei centri antichi, scarsi spazi vuoti a fine di
utilizzi pubblici. Sono infatti quasi assenti piazze o aree verdi ad uso pubblico all’interno
del centro, ad eccezione degli spazi circostanti all’ex-rocca, vuoti anche nelle planimetrie
storiche. Il poco vuoto tra i volumi edificati è essenzialmente collocato verso l’interno
del lotto, quindi privato.
Nel modello sono segnalati in grigio scuro, gli edidici ritenuti storici, cioè costruzioni
che erano, ed eventualmente sono tutt’oggi, punti focali dell’impianto centrale, ed ori-
ginario, della cittadina.

4 Progetto Forma Urbis


Immagini del plastico di Rubiera in scala 1:1000

Rubiera 5
Assonometria Isometrica
Con l’assonometria, invece, oltre a segnare l’impianto originario della città e accentuare
ciò che è stato detto nel modello, abbiamo voluto evidenziare alcune considerazioni:

1) Il passaggio della via Emilia che divide in due parti il nucleo centrale. Questa
costituisce la via storica attorno alla quale si dispongono i nuclei principali della città: le
chiese, i palazzi storici e il lungo porticato dove attualmente trovano collocazione vari
negozi, probabilmente in passato antiche botteghe (in affaccio sulla via principale della
città storica);
2) Il fatto che la densità edificatoria del centro storico sia molto differente ri-
spetto a quella esterna ad esso: è evidenziato il consumo di suolo, infatti ciò che prima
era campagna (tratteggio verde e marrone) ora è, in questa assonometria, volume non
estruso, ma solo oggetto di divorazione del terreno in maniera estrema.
3) Sono anche stati segnalati spazi pubblici non edificati, quali parchi pubblici
e piazze che sono punto di aggregazione della città, che non sono presenti, se non per
piccole parti nella forma originaria della città a causa della densità edificatoria molto
elevata.

Quindi, nei tempi più moderni, pur assistendo ad una costruzione più vivibile a livello
di spazi, illuminazione e areazione, si assiste a un esagerato consumo di suolo, che va a
negare l’originale rapporto della cittadina con il paesaggio padano preesistente; secondo
una nostra intrpretazione il fatto che, nel caso di Rubiera, il rapporto con la campagna
sia stato quasi completamente negato a differenza di altre cittadine padane, potrebbe
essere dovuto al fatto che nel periodo di espansione della cittadina risulta precedente
all’emanazione delle norme urbanistiche a tutela del paesaggio del 1922. Da ciò segue
una mancata attenzione nella preservazione dei beni paesaggistici (che invece è preso in
considerazione in tempi più recenti).

6 Progetto Forma Urbis


Evidenziazione in assonometria isometrica della Forma
Urbis di Rubiera

Rubiera 7
Edifici Rilevanti
Il Forte: Nel 1873 il Forte di Rubiera venne messo all’asta dal demanio dello Stato,
scaturendo così una serie di vicissitudini riguardo questa costruzione: fu modificato at-
traverso trasformazioni e demolizioni. Furono abbattute le cortine superiori per dare
spazio ad un ampio giardino, dalla perforazione di alcune cortine e bastioni furono ri-
cavati alcuni spazi per appartamenti. Fino a questi anni la città aveva ancora un aspetto
fortificato, che perse perchè nel 1887 le mura furono abbattute.
Sempre nel 1887, Rubiera (conosciuta anche coi toponimi di Le Praterie e i Paduli) fu
luogo ospitante di esercitazioni militari a cui era presente il Re Umberto I. Negli anni
successivi continuano le trasformazioni del Forte: nel 1914 un bastione a Nord-Ovest
diventa cinematografo (poi diventato cantina e sala da ballo, funzione che tutt’oggi eser- Forte di Rubiera, 1900, Fototeca Panizzi
cita), nel 1922 venne abbattuta la parte centrale del Forte con le Case Benedetti, al fine
di raddrizzare la Via Emilia.
Tra il 1915-18 ne “i Paduli” sorge un campo di aviazione e la corte del Forte fu adibita
a stalla. Durante il periodo tra le due guerre, lungo le mura a sud furono costruite abi-
tazioni.
L’impianto fortificato, dalla struttura compatta a pianta quadrangolare con cortile cen-
trale e ponte levatoio ad est, articolata ai vertici da quattro bastioni ai vertici. Era cir-
condata da fossati, le cui acque provenivano dal Tresinaro per mezzo del canale della
Cerca. Nel 1867 cessò le sue funzioni e fu lasciata nel completo abbandono. Nel 1873
il demanio dello stato la pose all’asta e fu divisa in due lotti: uno di proprietà del Muni-
Palazzo Sacrati
cipio, l’altro di privati; ciò scaturì una serie di trasformazioni che portarono quasi alla
sua completa demolizione. Per ragioni di viabilità nei primi anni del ‘900, la rocca fu
privata della parte mediana, molti suoi torroni e le strutture laterali furono modificati in
abitazioni private e in uffici senza alcun aspetto antico.

Palazzo Sacrati: costruito dai Boiardo nel Trecento, fu trasformato nel 1445 dai Sacrati,
che lo occuparono fino al 1860. Fu poi acquistato verso fine ‘800 dal comune di Rubiera,
che lo impiegò come sede municipale fino al 1962. Venne restaurato e riaperto il 12
giugno 1983. Ha il tipico carattere rinascimentale ferrarese, detto “prerossettiano”: par-
ticolari architettonici e decorativi, come le finestre monofore tamponate, la porta ad arco
a pianterreno, le cornici coi filari a dente di sega…), pur facendo parte dell’architettura
civile emiliana del XV secolo, sono presenti in forma sistematica nell’ambiente ferrarese. Interno della Chiesa Parrocchiale dei SS Donnino e
Biagio
Chiesa Parrocchiale dei SS Donnino e Biagio: fu edificata dai Padri Conventuali di
Rubiera all’inizio del ‘700 e ceduta all’Arciprete e alla Collegiata il 4 ottobre 1722. Era
sorta sul luogo della demolita chiesa della SS Annucniata, agli inizi del ‘900 l’edificio fu
riformato.

Teatro Herberia: tipica architettura tardo liberty, fu inaugurato il 7 gennaio 1926 e nac-
que come edificio autonomo di fianco all’antico Forte. Adattato a cinema negli anni ’50,
subì numerose manomissioni, fino a essere acquistato dal Comune, che lo restaurò ed
inaugurò nel 1998.
Teatro Herberia

8 Progetto Forma Urbis


Bibliografia

Di Paolo A, Rubiera. Evoluzione di un paesaggio con atlante aerofotografico e cartografi-


co,Rubiera, Italgraf,1996
Rossi Cescati S., Salomoni M.T., Saltini A., Via Emilia. Percorsi insconsueti fra i comuni
dell’antica strada consolare, Milano, Edagricole New Business Media, Carisbo
Edizione, 24 Novembre 2003

Rubiera 9

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