“dischi volanti”, quelli che sarebbero poi entrati a far parte dell’immaginario collettivo col termine
di “UFO”. Parallelamente a coloro che avevano osservato e talvolta documentato strani fenomeni
aerei nei cieli, cominciarono a farsi avanti svariati individui che affermavano di essere entrati in
contatto con gli occupanti di questi misteriosi velivoli. Questo libro apre degli scenari del tutto
inusitati, documentando come in realtà vi siano stati interi gruppi di persone che per prolungati
periodi di tempo hanno direttamente interagito con presunte entità extraterrestri di stanza sul nostro
pianeta. Alcuni di questi gruppi annoveravano individui delle più disparate estrazioni, arrivando a
includere scienziati, tecnici, politici e militari. Oltre a fornire informazioni inedite sul celeberrimo
“Caso Ummo”, questo straordinario volume rivela per la prima volta l’esistenza di “Amicizia” e le
incredibili vicende vissute da un gran numero di persone, principalmente in Italia ma anche in
Svizzera, Austria, Germania, Francia, Unione Sovietica, Australia e Argentina, direttamente
coinvolte in questa gigantesca operazione di interscambio tra gente della Terra e razze aliene. Le
informazioni presentate in quest’opera sono a dir poco straordinarie e aprono un capitolo
completamente nuovo nel panorama ufologico internazionale, suggerendo con la forza dei fatti
come alcune frange di umanità terrestre abbiano interagito con razze provenienti da altri sistemi
stellari per la realizzazione di un disegno evolutivo le cui finalità ora cominciano lentamente a
delinearsi.
1
Un altro punto di vista…
2
Il Caso Ummo
3
L'incredibile affare Ummo
http://ceifan.org
L'affare Ummo è una incredibile bufala ampiamente dimostrata, con dei retroscena altrettanto
incredibili, che fa parte del peggior sciocchezzario UFO ma che ha destato comunque
preoccupazione per la sua persistenza e per il dispendio di mezzi impiegati per mantenerlo in vita,
oltre ad aver destato meraviglia per come possano essere esistite persone così credulone da averci
davvero creduto.
L'affare Ummo riguarda dei contatti degli alieni chiamati gli Ummiti. La loro collocazione, a detta
di diversi contattisti spagnoli, è su Ummo, un pianeta distante 14,6 anni luce da noi, presso la stella
Wolf 424. Gli Ummiti sono individui alti e biondi distinguibili da un europeo nordico soltanto per
la mancanza dell'epiglottide. Sembrerà insolito ma i pochi testimoni di incontro con gli Ummiti
sostengono che essi parlino con una voce tipo Paperino e presentino chiazze a scaglie sulla pelle.
Si sarebbero segretamente installati sulla Terra circa dagli anni '50, sulla montagna francese del
Cheval Blanc a La Janvie.Qui avrebbero osservato per alcuni anni il comportamento di noi umani,
poi, per mettersi in contatto con noi avrebbero pensato di... scrivere lettere ad ufologi di tutto il
mondo! Difatti arrivarono tantissime lettere, soprattutto ad ufologi e contattisti spagnoli, recanti
come simbolo di identificazione, una sorta di croce a sei braccia (come una doppia E).
L’ipotetico pianeta casa degli ipotetici ummiti dovrebbe orbitare attorno ad una stella (IUMMA)
indicata come quella da noi conosciuta col nome di Wolf 424.
Gli Ummiti dissero che nei primi anni sulla Terra avevano effettuato ricerche scientifiche, inclusi i
rapimenti alieni per prendere campiono di "mucco" e capelli.
4
Un esperimento sfuggito dal controllo
Nella metà degli anni'50, lo psicologo Jose Luis Jordan Pena stava elaborando la teoria che la
paranoia fosse più diffusa tra la popolazione di quanto i psichiatri del tempo volessero ammettere.
Jordan Pena voleva dimostrare che almeno il 79 % della popolazione ne era affetto, e per dimostrare
la sua teoria si inventò l'affare Ummo, la storia di alieni amichevoli, alti e biondi, che erano atterrati
vicino una città francese. Chi avrebbe creduto nella bufala Ummo sarebbe stato considerato come
prova da Jordan Pena.
Jose Luis Jordan Pena confessò la bufala anche nell'articolo "Ummo: Otro Mito Que Hace Crash"
della rivista La Alternativa Racional. Egli disse che creò la bufala sul concetto di "paranoia
sistematica", non solo inventando una storia per creduloni ma attuando anche altri passi come creare
un falso atterraggio UFO vicino Madrid, lasciando dei segni per simulare l'atterraggio, ed utilizzare
delle strisce di fluruoro di polivinile, che era sconosciuto in Spagna a quei tempi (era un materiale
conosciuto come TEDLAR, costruito dalla E. duPont de Nemours per il programma spaziale USA).
Il contatto con gli alieni via lettera fu giustificato con la storia che gli Ummiti erano completamente
telepatici, e che le loro corde vocali si erano atrofizzate perché non le utilizzavano da molto tempo.
E molto ridicola l'affermazione che loro sarebbero atterrati per la prima volta vicino la città di La
Javie, ai piedi delle Alpi (a 85 km da Cannes) il 28 Marzo 1950, senza che nessuno si fosse mai
accorto di nulla.
Jordan Pena disse che aveva poi tentato di far finire la bufala, ma la sua creazione gli sfuggì dal
controllo, le lettere ummite si diffusero in modo incontrollato prima nella Spagna e poi in tutto il
mondo grazie a creduloni di ogni tipo, diventando perfino un culto.
È ironico che la diffusione del cosiddetto messaggio Ummo contravveniva le regole
dell'esperimento di Jordan Pena, il quale cerò di introdurre elementi per limitare la diffusione del
mito ummita, cosa resa impossibile grazie alla pubblicazione di libri ed articoli sull'argomento.
Tuttavia Jose Luis Jordan Pena non ammise di essere l'autore della bufala, se non decenni dopo,
usando il pretesto che tutto era stato fatto per un esperimento scientifico. Nel frattempo cavalcò
l'onda della bufala Ummo senza alcun ritegno. Nel 1970 creò una organizzazione chiamata
ERIDANI per promuovere il caso Ummo.
L'ammissione della bufala da parte dell'autore è stata tuttavia superflua, l'affare Ummo non ha mai
avuto un briciolo di credibilità, è sempre stato estremamente ridicolo perfino per gli appassionati di
misteri, e chi era così credulone da averci creduto oramai aveva perso ogni facoltà di poter capire
come stessero le cose (come avviene solitamente per i seguaci dei contattisti).
5
Altri personaggi controversi
Come per ogni grande bufala che si rispetti, dietro all'affare Ummo nacquero molte organizzazioni e
furono scritti molti libri.
Un libro pubblicato in spagnolo nel 1975 da Rafael Farriols e Antonio Ribera, "Un caso perfecto",
porta prove a sostegno dell'atterraggio di un UFO a San Jose` de Valderas, presso Madrid, tra cui
una fotografia che sottoposta ad indagini accurate si e` rivelata una falsificazione grossolana.
Successivamente, il finlandese Jorma Viita ha reso nota tutta una serie di istantanee di UFO (isolati
e in formazione) da lui avvistati e fotografati nel corso del 1974. Gli avvistamenti a suo dire
effettuati il 20 ottobre e il 15 dicembre su Odense (Danimarca), documentati entrambi da foto
diurne a colori, mostrano (con impressionante chiarezza e ricchezza di particolari) rispettivamente
una formazione di due ed un UFO identici a quello di San José de Valderas. Tutti e tre portano sullo
scafo l'inconfondibile emblema di Ummo. Peccato che si tratti di un falso accertato.
A Canuelas, Argentina, dietro una barriera alta sei piedi, Carlos Jerez aprì la cosiddetta "Struttura di
Ricerca Medica Internazionale" nel 1973, che portava una placca con un simbolo rappresentate le
due parentesi invertite con una croce: il simbolo di Ummo. Il centro medico sosteneva di perseguire
una ricerca alternativa sul cancro e rilasciava stravaganti dichiarazioni di successo usando un
trattamento con la radiazione gamma, attirando molti malati terminali con la speranza di una cura,
la quale era definita di origine extraterrestre da Jerez. (Ricorda i "dottori danesi" e i loro
"esperimenti psico-fisiologici" sulla malata terminale Margot Shelly). Il noto ufologo Vallee fa
notare come, prima che le autorità argentine facessero chiudere la struttura ed egli scomparve senza
lasciare tracce, Jerez scrisse in una lettera che "in segreto, ho creato un servizio di spionaggio nel
mondo".
E mentre l'Unione Sovietica incespicava verso la dissoluzione nella Primavera del 1989, nella città
di Voronezh ebbero luogo una serie di eventi notevoli UFO, tutti estremamente inverosimili e poco
credibili, generando un raro interesse della stampa mainstream mondiale, tra cui un articolo in
prima pagina nel New York Times. I testimoni dell'episodio erano bambini, e i loro schizzi della
nave includevano un simbolo su di essa. Di nuovo, era il simbolo di Ummo.
Jose de Zor, parapsicologo e ufologo di Albacete, uno dei principali esperti nel caso di Ummo, è
stato arrestato dalla polizia e accusato dell'omicidio di un giovane pilota, Manuel Esposito,
compiuto in circostanze di un crimine rituale.
Il corpo di Manuel Esposito è stato trovato decapitato il 24 giugno. Venne avviata un'indagine in cui
il termine "crimine rituale" fu tenuto in mente dagli investigatori della polizia per tutto il tempo.
Trinidad Pastrana, una occultista di Madrid, rivelò che face la parte di "Marisol," che si spacciava
come mediatore tra gli alieni del pianeta Ummo e dei loro fantomatici contatti umani. Fu Pastrana a
fare le telefonate attraverso cui si spacciava per gli alieni ummiti, e fu sempre lei a depositare le
lettere ummite nelle cassette postali straniere durante dei viaggi all'estero, per fare credere che ci
fosse una rete mondiale aliena. Ma la rivelazione più significativa fu che tutti i messaggi delle
lettere ummite le furono dettate da Jose Luis Jordan Pena, che aveva incontrato durante un
programma radio e che aveva successivamente ipnotizzato Pastrana, abusando sessualmente di lei.
6
Le famose lettere aliene
Ummo è una bufala ben conosciuta, specialmente in Spagna e Francia. È un affare complesso, con
tonnellate di assurdi testi ummiti e di persone altrettanto assurde implicate nel caso.
Tutto l'affare Ummo punta ad uno scherzo finito fuori controllo. Ci sono circa 1000 pagine di
"informazioni dagli alieni", con pochi dati scientifici, e la maggior parte di essi sono sbagliati,
mentre il resto sono le solite banalità contattiste circa la salvezza del mondo e cose simili: insomma,
la ricetta giusta per attirare i creduloni più ingenui.
Tra la fine del 1965 e gli inizi del 1966, degli appassionati UFO ricevettero anonimamente delle
lettere che affermavano di venire da un "gruppo di spedizione extraterrestre" dalla stella Wolf 424 e
in missione sulla Terra. Sulle lettere c'era anche un timbro con questo simbolo )+( che
rappresentava "il governo unificato del pianeta Ummo".
Ovviamente le lettere continuarono ad arrivare anche dopo il 1966, ed erano anche abbastanza
numerose, tutte ovviamente poco credibili.
Nonostante sia fortemente palese che si tratti una bufala, oggi esistono incredibilmente ancora molte
persone che credono all'affare Ummo. La maggior parte di questi ritiene che non sia falso perché il
contenuto delle lettere aliene "è troppo complesso".
I trattati di scienza Ummita si rivelano essere insensati, le lettere sono una combinazione di banalità
e di cose senza senso. Per esempio, esse spiegano l'effetto Lorenz, e la funzione di un elicottero,
entrambi in modo molto profano ma essenzialmente corretto, poi proseguono nel fare una
affermazione interamente infondata su come funzionano di dischi volanti. Si tratta di una tattica
molto usata nelle bufale di basso livello: affermare alcuni fatti accettati e poi fare una affermazione
assurda, presumibilmente basata su questi fatti. Per le persone credulone e/o ignoranti in materia e/o
senza molte capacità di ragionamento, le conclusioni sembrano valide.
Luis Jordan Pena ricevette nel 1965 il set originale delle lettere, e lui stesso disse di essere stato
testimone di un atterraggio di un disco volante Ummo. Qualcuno (sconosciuto ancora oggi)
aggiunse delle evidenze fotografiche di questo atterraggio.
Negli anni '80, Luis Jordan Pena confessò in parte di essere il falsificatore, e nel 1993 lo confessò
pienamente. In una dichiarazione ufficiale davanti a ufologi e giornalisti, nell'Aprile 1993, Pena
dichiarò: "Io sono colui che ha scritto le lettere da Ummo". L'ufologo spagnolo Luis R González
Manso ed altri furono individuati come complici di Pena
Ma i credenti nell'affare Ummo dissero che non era possibile perché il contenuto delle lettere era
troppo complesso per essere stato scritto da Luis Jordan Pena.
Ma Jordan Pena era ben preparato per costruire la bufala. Aveva una laurea in telecomunicazioni,
lavorò per una delle più grandi società costruttrici spagnole, e sopratutto aveva mantenuto per anni
un forte interesse culturale nell'antropologia, filosofia, nelle scienza e nella storia delle religioni.
Imparò anche molte lingue e fu uno dei fondatori della società spagnola di parapsicologia.
Nelle lettere ummite, interessanti furono anche i passaggi plagiati da scritti di Isaac Asimov and
Martin Gardner.
La storia degli Ummo, e gli stessi dischi volanti ummiti, hanno tratto ispirazione non solo da noti
romanzi di fantascienza di quegli anni, ma anche da film e telefilm famosi come "Il Pianeta
Proibito" del 1956, Perduto nello Spazio del 1965, e Star Trek del 1966 (non a caso l'affare Ummo è
stato definito da alcuni come l'incarnazione di Star Trek).
Interessante anche il caso di Jean-Pierre Petit, un astrofisico francese che ha scritto 4 libri e molti
articoli sul fenomeno Ummo, ed è uno dei maggiori proponenti delle lettere Ummo. Anche perché
nei suoi libri dice che anche lui ha ricevuto queste lettere. In queste lettere, molto famose, gli
Ummo parlano della propulsione Magnetoidrodinamica (MHD) dei dischi volanti, e parlando anche
di cosmologia.
Ovviamente si tratta in realtà di lettere scritte da Jean-Pierre Petit, anche perché le sue
specializzazioni in astrofisica sono......la propulsione MHD e la cosmologia!
Tra l'altro quando i credenti in Ummo gli chiesero di vedere le lettere, egli si rifiutò.
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Le lettere degli ummiti erano ben costruite, contenevano informazioni scientifiche e filosofiche,
anche se poco credibili, e dietro a queste informazioni c'era un sentimento che era chiaramente
contro il dittatore spagnolo Franco nelle descrizioni di una società utopistica che era uno strano mix
di comunismo e “American way of life”. Come molti fecero notare, le lettere erano semplicemente
un modo per dire cose che non potevano essere liberamente dette nella Spagna di Franco.
Dopo la morte del dittatore Franco nel 1975, la frequenza e la quantità di lettere diminuì, ma il loro
contenuto continuò a denunciare il capitalismo, la politica americana USA, ecc.
Da notare che a volte qualcuno ricevette anche una telefonata dagli ummiti, e la voce aveva un
suono meccanico, come se fosse stata deliberatamente distorta.
La storia delle lettere e dell'affare ummita si è ispirata a storie precedenti, come quella del
controverso Fernando Sesma, impiegato delle poste autoproclamatosi professore di crittografia e
grafologia nonché autore di articoli sugli UFO, che nel 1961 affermava di ricevere lettere da un
alieno chiamato "Saliano" del pianeta Aurco di Alpha Centauri. Gaurda caso, Sesma fu uno dei
primi a ricevere i documenti Ummo anni dopo, e fu uno dei più grandi sostenitori.
Il gruppo di Sesma, che contribuì molto alla diffusione dell'affare Ummo, era formato da gente
molto credulona e vide in San Jose de Valderas l'occasione di sfruttare le loro speranze e
speculazioni. Jordan Pena infatti si unì a loro e subito ottenne una posizione influente. Sesma fu la
persona che disse di aver parlato telefonicamente con un ummita, ricevendo varie informazioni.
Ma anche altri negli anni precedenti dicevano di ricevere lettere da questa o da quella specie aliena.
Nel 1964 lo scrittore di misteri Robert Charroux iniziò a ricevere lettere da degli immigrati alieni di
Proxima Centauri, che si autodefinivano Baavi, le cui lettere contenevano dettagli sulla loro civiltà,
sul loro linguaggio e sulla loro scienza.
8
Il pianeta degli Ummiti
Quando il gruppo ERIDANI, principale sostenitore delle lettere Ummo, iniziò a confrontarsi con
persone non credulone di altre nazioni, quest'ultime fecero notare che vi erano significativi errori
nelle lettere da Ummo. Già il primo era ridicolo; Wolf 424, il sistema di provenienza degli alieni
ummiti, è descritto in modo diverso da come lo descrive con certezza l'astronomia, non sapevano
neanche che fosse un sistema doppio.
Furono indicati anche dati astronomici totalmente sballati relativamente a Wolf 424, gli ummiti non
sapevano neanche come fosse il sistema dove abitavano! E copiavano i dati da vecchi manuali di
astronomia terrestre, tanto è vero che riportavano gli stessi errori.
Gli autori delle lettere bufale di Ummo erano così sprovveduti da non controllare neanche le
affermazioni apparentemente meno strampalate contenute nelle lettere. Si affermava infatti che
Wolf 424 o Iumma, distasse 3,68502 anni luce dalla Terra: probabilmente chi ideò la bufala ummita
pensò bene di far provenire gli alieni dal sistema stellare che egli riteneva più vicino alla Terra, e di
far apparire gli alieni dall'aspetto umano.
La vicenda di questa bufala era piuttosto comica: la distanza di 3,68502 anni luce era un errore
dovuto ad una comunicazioni confusa dell'osservatorio di Yarkes nel 1938, poi riportata da vecchi
articoli, libri e cataloghi di astronomia. Come invece tutti gli astronomi e gli appassionati di
astronomia sapevano, la distanza esatta è di 14,4 anni luce: scoperto questo, chi dirigeva la bufala
ummita correse il tiro facendo affermare che in realtà il valore giusto era 14,2 e che la distanza data
inizialmente era infatti quella perché l'universo si espande! Che incredibile fesseria!
Anche gli altri dettagli dati dagli ummiti su Wolf 424 sono astronomicamente sballati e riflettono la
limitata ed erronea conoscenza del tempo in cui furono inventate le bufale contenute nelle lettere
ummite, cioè rispecchiano nei dettagli i dati che si potevano trovare su alcuni libri in quegli anni.
Wolf 424 è un sistema binario che comprende due nane rosse situate ad una distanza di circa 14.2
anni luce. La temperatura e altri fattori tipici di questo sistema rendono impossibile lo sviluppo
della vita intelligente e molto improbabile anche il solo svilupparsi della vita primitiva.
Gli ummiti non sapevano neanche che fosse doppia, ma d'altronde la cosa sarà confermata dagli
astronomi solo alcuni anni dopo che l'avevano scritto nelle lettere.
I dati su Wolf 424 o Iumma presenti nelle lettere sono manifestamente delle fantasie che si rifanno
alle conoscenze dell'epoca, senza mai anticipare le nuove scoperte in merito.
D'altronde anche le informazioni scientifiche di altro tipo contenute nelle lettere sono strampalate e
senza senso, i dischi volanti ummiti hanno una tecnologia che in realtà è in forte contraddizione gli
stessi assiomi fondamentali della tecnologia, ma che è plausibile solo in un mondo "fiabesco".
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Conclusioni
L'affare Ummo nacque come un esperimento per dimostrare l'esistenza dei creduloni, ma poi sfuggì
al controllo di chi lo aveva ideato, finendo per diventare qualcosa di incontrollabile sfruttato da
varie parti per i loro interessi.
Tutto quello che ruota intorno all'affare Ummo, soprattutto le lettere, è di una ridicolezza tale da far
rimanere meravigliati del come possano essere esistite persone così credulone da crederci davvero.
Ci si domanda però chi abbia aiutato ulteriormente Jordan Pena, perché ci sono dei risvolti non
chiari. Chi lo ha aiutato a fabbricare le false foto dell'atterraggio Ummo a San Jose nel 1967 (quelle
col )+( logo e dimostrate false da analisi al computer)? Come ha avuto accesso alle strisce di
TEDLAR, un materiale destinato alle missioni spaziali? Chi gli ha preparato i tubi di nikel puro
contenenti le strisce di TEDLAR sigillate all'interno?
In realtà molti ricercatori hanno sospettato che l'affare Ummo sia caduto nelle maglie delle agenzie
di intelligence, sullo scenario della guerra fredda, per far passare messaggi ed ideologie che
danneggiassero il sistema politico/sociale vigente.
Chi sfruttò l'affare Ummo continuò a sfornare rapporti e lettere ummite. Quando finirono le
speculazioni scientifiche, gli argomenti iniziarono a gravitare attorno ad una semplice dottrina di
armonia e amore alla portata di tutti. Anche le conventions Ummo si spostarono su questi
argomenti, creando così un vero e proprio culto.
In sostanza, alla fine l'affare Ummo diventò anche nei dettagli come una di quelle sottospecie di
religioni/sette di stampo contattistico, basata sui messaggi di amore e di monito provenienti da
fratelli dello spazio alti e biondi.
Le evidenze ed i pareri dei ricercatori portano al fatto che la bufala dell'affare Ummo era stata
creata per durare soltanto poco più di un anno, dal febbraio 1966 a luglio 1967, ma fu qualcosa che
sfuggì dal controllo di chi l'aveva creata.
L'affare Ummo è ridicolo, si basa su fotografie falsificate e incontri ravvicinati del tipo postale...
Il reale mistero della bufala Ummo è perché così tante persone ci hanno creduto e perché ci hanno
creduto così a lungo, sembra quasi impossibile che siano esistite persone così credulone ed ingenue.
È uno dei tipici falsi di cui l'ufologia è costellata e che hanno fatto scemare la credibilità di
operatori e testimoni del settore. Se l'ufologia oggi non gode di credibilità lo si deve anche a cose
come l'affare Ummo (ed anche alle persone che ci hanno creduto).
Nota: sono in lingua straniera visto che come al solito in italiano il materiale che smaschera le
bufale ufologiche è rarissimo, d'altronde è nota la tendenza italiana di mantenere in vita qualsiasi
bufala per continuare a specularci sopra in un modo o nell'altro.....che tristezza!
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Tra l'altro si nota consueto fanatismo da credulone estremo da parte dei seguaci di Ummo, basti
pensare che rifiutano di considerare ogni elemento che li sbugiarda, cadendo perfino nel delirio,
come quando l'analisi di una foto mostrò l'asta che aveva permesso di realizzare il falso e loro
reagirono furiosamente dicendo che quello doveva essere la scia magnetica lasciata dall'UFO....
CEIFAN
Centro di Indagine sui Fenomeni Anomali
diretto dal
dott. Pasquariello Domenico
http://ceifan.org
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La storia di Amicizia
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AI CONFINI DELLA REALTA’ ***E’ uscito “CONTATTISMI DI MASSA” di Stefano Breccia***
COLOSSALE SCHERZO O CHE? (Prima puntata)
del 21/02/2007
di Romano Di Bernardo - http://www.pescaraonline.net/
http://www.pescaraonline.net/scheda_osservatorio.asp?sk=175
1
cattivi).
La paternità della storia, però, non è dell’Ing. Breccia ma di Bruno Sammaciccia, fondatore di un gruppo
ristretto di “terricoli” scelti dai W56 con la denominazione di “AMICIZIA”.
Questo contattista, psicologo pescarese scomparso nel 2003, prima di morire dettò all’A. il capitolo del libro
di cui stiamo parlando.
Non si tratta, perciò, di una testimonianza diretta, anche se Breccia parla di alcuni suoi contatti con gli stessi
alieni. Sottolinea, però, che la storia dell’”AMICIZIA” lo riguarda solo marginalmente.
Nel contesto della “guerra” tra gli alieni buoni e quelli cattivi ci sarebbe la famosa ondata di avvistamenti
del 1978/79 quando i W56 sarebbero stati sconfitti dai CRT e massacrati sotto una gigantesca base
sottomarina che esisteva a 30 km di profondità nell’Adriatico centrale, da Ancona a Ortona.
Questo capitolo, in un certo senso, mi riguarda in quanto Pinotti all’epoca mi propose di indagare su questo
FLAP. Ma torniamo al libro.
Il disastroso esito della guerra stellare per gli AMICI sarebbe stato causato anche dalla mancanza di aiuto da
parte dei “terricoli”. Lo stesso Sammaciccia sarebbe stato costretto a pagare di tasca propria ingenti somme
di denaro per l’acquisto di materiali occorrenti agli alieni buoni per la loro difesa.
Sono convinto che quando il libro CONTATTISMI DI MASSA sarà conosciuto (credo molto presto) dai
mas media si verificherà sicuramente un assalto di giornalisti che cercheranno di intervistare l’Autore,
stimato docente universitario conosciuto non solo in Abruzzo, per aver esaminato migliaia di studenti di
almeno due generazioni, ma anche in Italia e all’estero dove ha operato per anni nel settore delle
telecomunicazioni.
Francamente devo dire che, per quello che può valere il mio parere, il libro mi sembra una nuova idea per
un romanzo anche se la trama è piuttosto prevedibile. Breccia ha creduto al racconto del suo amico. Ha
voluto rispettare la sua volontà di pubblicare la storia di AMICIZIA. Egli è stato un sincero amico di Bruno
Sammaciccia fino all’ultimo e ha sposato senza riserve le tesi degli AMICI. Egli stesso fu coinvolto, anche
se in maniera marginale, nella incredibile “Guerra stellare” ante litteram (la storia inizia nel 1956). Infatti
difende decisamente la condotta dello psicologo scrittore bersaglio delle malignità che sono circolate circa
la sua condotta e i suoi presunti reati commessi a danno di alcuni pescaresi, definiti da Breccia “miseri
individui”.
2
AI CONFINI DELLA REALTA’ ***La leggenda degli “alieni pescaresi”*** (Seconda puntata)
del 12/03/2007
di Romano Di Bernardo - http://www.pescaraonline.net/
http://www.pescaraonline.net/scheda_osservatorio.asp?sk=176
-------------------------------------
Il Diploma d’Onore assegnatomi dal Centro Ufologico Nazionale
con il quale si riconosce a Romano Di Bernardo “IL POSITIVO
IMPEGNO PERSONALE NELLA VALORIZZAZIONE DELLE
TEMATICHE RIFERITE ALL’UFOLOGIA E AI FENOMENI
CONNESSI”
-----------------------------------------
Ho letto con interesse su UFO Notiziario l’articolo “GHIBAUDI: Una precisazione” di Roberto Pinotti
dove, tra l’altro si afferma :“…Di Bernardo è e resta un serio professionista che ha avuto il grande merito
di aver affrontato in positivo l’Ondata del 1978 in Adriatico…”. Questo riconoscimento del Presidente del
CUN riassunto, per altro, da un diploma d’onore firmato proprio dall’amico Roberto e consegnatomi dal
responsabile CUN in Abruzzo D’Alfonso, non può esimermi dal raccontare alcuni fatti legati in un modo o
nell’altro all’uscita del libro di Stefano Breccia “CONTATTISMI DI MASSA”.
Proprio perché ho trattato la materia ufologica con equilibrio, anche se da semplice“manovale osservatore
ufologo”, oggi mi sento in dovere, a distanza di tanti anni dall’ondata del 1978 e dai fatti descritti dal libro
in questione, di intervenire per criticare l’intera “operazione amcizia” che rischia di distruggere la credibilità
di quanti hanno investigato seriamente sul mistero dei dischi volanti.
A questo punto le foto di Ghibaudi del 1961 sulla “Settimana Incom” sono ben poca cosa di fronte agli
scenari degli alieni W56 e CRT infiltrati sotto le nostre città e i nostri mari. Per me la foto (una sola) è di un
modellino ripreso a pochi centimetri dal suolo. Anche un bambino, osservando lo scenario di fondo, se ne
accorge. Poi, come dice Pinotti stesso nella prefazione del libro di Breccia, .”..Chiunque è libero di credere
quello che vuole. E chiaramente questo è un problema non nostro, a riguardo del quale ognuno troverà
una sua risposta, giusta o sbagliata che sia”.
Ognuno è libero di credere quello che vuole, d’accordo, ma quando aderii al C.U.N. io notai che i
“contattisti”, quelli che andavano in televisione a raccontare di essere stati rapiti dagli alieni, venivano da
noi del CUN considerati con la dovuta prudenza e i cialtroni erano messi al bando proprio perché il C.U.N.
era riuscito ad accreditarsi come un punto di riferimento serio nel rapporto con i media e con le autorità. E
proprio in virtù di tale immagine positiva io partecipai alle indagini come osservatore del C.U.N.
sull’affondamento della barca dei fratelli De Fulgensiis spesso in collaborazione con i militari e con la
Capitaneria di Porto.
Nel 1961 perciò vedevo Roberto Pinotti ed alcuni altri seri studiosi di ufologia molto distanti dai venditori
di storielle e di fandonie su uomini verdi e su viaggi spaziali verso lontanissimi pianeti a bordo di astronavi
aliene. Tra gli uni e gli altri c’era un solco profondo e le apparizioni in TV del presidente del C.U.N. erano
sempre improntate ad una linea concreta di studio del fenomeno UFO attraverso testimonianze probabili e
reperti visivi verificabili attraverso approfondite analisi di laboratorio.
3
sulla Terra dei W56.
Purtroppo il libro andava molto più in là delle anticipazioni di Breccia e poi conteneva la prefazione di
Roberto Pinotti.
In due notti divorai il volume e sottolineai i passi più interessanti tralasciando le formule matematiche.
Quando l’Autore inizia a descrivere la storia di AMICIZIA traccia anche un profilo di Bruno Sammaciccia e
accenna alla sua condotta irreprensibile e al fatto che “ Addirittura è stato denunciato, ed ha subito un
processo per presunta circonvenzione di incapace (da parte di miseri individui che avevano attribuito a
Bruno la colpa di essere stati diseredati da un loro facoltoso parente ); inutile dire che Bruno è stato assolto
con formula piena…”
Da ciò si deduce che storia di AMICIZIA raccolta da Breccia, amico di Sammaciccia, è credibile perché
proviene da una persona onesta e quindi credibile. E il lettore deduce anche che la prefazione di Pinotti è in
linea con la tesi dell’Autore e quindi che il presidente del C.U.N. crede alla sua narrazione. Ma è sufficiente
tutto ciò a mettere in gioco la reputazione di uno studioso serio e di una Associazione come il CUN
presentando una bella leggenda come storia vera?
Una cosa però è certa: conoscendo sia Breccia che Pinotti sono certo che hanno creduto alla storia di
Sammaciccia e quindi sono sicuramente in buona fede.
------------------------
Illustrerò nella prossima puntata alcuni curiosi e inediti fatti della vita pescarese di quegli anni che si
ricollegano alla storia degli alieni di cui Sammaciccia era “fiduciario”.
-------
La foto si riferisce alla mia intervista (UFO NOTIZIARIO del 1979) al giornalista spagnolo Jpsé Maria
Alegre venuto da Barcellona ad indagare sulla ondata di avvistamenti dell’autunno 1978.
4
AI CONFINI DELLA REALTA’ ***La leggenda degli “alieni pescaresi”*** (terza puntata)
del 06/05/2007
di Romano Di Bernardo - http://www.pescaraonline.net/
http://www.pescaraonline.net/scheda_cultura.asp?sk=654
Passiamo ora alla motivazione alla base di questi miei scritti. Già ho avuto modo nelle puntate precedenti di
spiegare che mi sta troppo a cuore la materia ufologia seria per accettare il contenuto del libro
CONTATTISMI DI MASSA per la parte che si riferisce ai W56 e ai CRT. Ma ciò giustificherebbe fino ad
un certo punto questi miei interventi se l’Autore, nel trattare la parte che più mi ha colpito, come pescarese e
come “manovale della ufologia”, mi riferisco ovviamente al capitolo riguardante l’AMICIZIA, avesse
narrato i fatti accaduti realmente e avesse descritto i personaggi storici, i protagonisti, coinvolti in questa
vicenda, supportato da un minimo di documentazione.
In altri termini, nel racconto “AMICIZIA”, per affermare una presunzione di assoluta credibilità del
Sammaciccia, si descrive lo stesso come persona irreprensibile, al di sopra di ogni sospetto, autore di libri
sacri, devoto di S. Francesco, benefattore ripagato con l’ingratitudine di “miseri individui” che lo hanno
denunciato.
Breccia, per rendere maggiormente credibile il protagonista afferma che fu assolto “con formula piena” e
poi ci informa sulle pubblicazioni religiose del fiduciario in Italia della dei W56 e sulle sue relazioni con alti
prelati e generali. Non si è però informato sulle “misere” vicende giudiziarie dalle quali Sammaciccia non
uscì affatto “assolto con formula piena” ed evitò il peggio soltanto perché i reati, in appello, furono prescritti
5
nella forma che spiegherò più avanti.
*********
Penso che Stefano Breccia, come scrissi nella puntata precedente, sia in buona fede; cioè ha creduto alla
storia del suo amico Sammaciccia e l’ha pubblicata. Ha peccato comunque di leggerezza. Si è preoccupato
soprattutto di descriverlo come persona credibile liquidando in poche righe il fatto che fu denunciato da
persone, definite dall’Autore “miseri individui”, insieme alla moglie e a Giancarlo De Carlo. Vediamo cosa
viene fuori dalla lettura della documentazione giudiziaria:
“…Sentenza nei confronti di Sammaciccia Bruno, …M. R., De Carlo Giancarlo…liberi - contumaci
imputati del reato di cui agli articoli 110, 640 e 61 n. 5 e 7 c.p. perché -in concorso tra loro il
Sammaciccia e la moglie M.R. prospettando capacità taumaturgiche e sovrannaturali, il De Carlo
ponendosi come intermediario, – continua il documento - con artifici e raggiri consistiti nel paventare
a C. G. e B. M., pericoli di vita e per mali incurabili, profittando dello stato di depressione psicofisica
dei C., inducevano in errore quest’ultimo (al quale inoltre prospettavano investimenti remunerativi di
denaro) sicché lo stesso C. consegnava al Sammaciccia la complessiva somma di L. 624.000.000 a
mezzo assegni bancari tratti sul c/c n. (omissis) del (omissis) intestati anche a persone diverse.
Con effetto di ingiusto ingente profitto per gli imputati e conseguente danno per il C. di rilevante
gravità.”
Questa dunque è l’imputazione che portò, nel 1997 alla condanna, in primo grado, dei tre imputati
che, sempre secondo il libro pubblicato da Stefano Breccia, sarebbero stati poi assolti con formula
piena, suppongo volesse dire in appello.
Dalla sentenza della Pretura Circondariale di Pescara : (art. 544 e segg., 549 c.p.p.) “…
IL Pretore, visti gli artt.533 e 535 c.p.p. dichiara Sammaciccia Bruno, M.R. e De Carlo Giancarlo
colpevoli del reato loro ascritto in concorso di attenuanti generiche, su queste ritenute prevalenti le
contestate aggravanti e condanna ciascuno alla pena di anni due e mesi sei di reclusione e L. 1.500.000
di multa, oltre che al pagamento delle spese processuali.
Visti gli artt. 538 e segg. C.p.p. condanna i medesimi Sammaciccia Bruno, M.R. e De carlo Giancarlo
al risarcimento in solido delle costituite parti civili C. G. e B. M., alle quali assegna intanto una
provvisionale provvisoriamente esecutiva di L. 624.000.000, nonché a rifondere a queste le spese del
giudizio, che liquida, quanto al C., in complessive L. 2.551.000, di cui L. 2.525.000 per onorario
d’avvocato, oltre IVA e CAP e, quanto alla B. in complessive L. 1.842.000, di cui L. 1.790.000 per
onorario d’avvocato, oltre IVA e CAP.
Pescara, 5-12-1997
*******************************
Ora non mi pare proprio che la parte civile del processo (rappresentata dall’Avv. Leonardo Lotteria) fosse
costituita da “miseri individui” come si afferma su CONTATTISMI DI MASSA. A me suona come una
affermazione non documentata che getta un’ombra di legittimo dubbio sul contenuto dell’intera
pubblicazione che pure offre aspetti interessanti e intricanti. Dai documenti che Breccia sicuramente non ha
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avuto modo di conoscere risulta che Sammaciccia, nell’evento della denuncia di cui si parla a pagina 180
non si comportò con “…la nobiltà spirituale esibita in ogni momento dai suoi interlocutori…”. . E gli eventi
giudiziari di cui parla l’emerito Docente si ricollegano direttamente alla leggenda degli extraterrestri che
avrebbero invaso l’Abruzzo e il mondo e che avevano scelto come loro rappresentante il “guaritore “ di
Montesilvano.
Non si tratta di una disavventura giudiziaria qualsiasi di cui né io, e, suppongo, né i lettori del Volume
avrebbero tenuto conto, ma di un episodio che l’Autore ha pubblicato addirittura invertendo i ruoli degli
attori e facendo apparire Sammaciccia come vittima. Breccia ha riportato alla ribalta con il suo libro una
notizia falsa sull’esito di un processo che a suo tempo fu molto seguito dalla stampa abruzzese .
Roberto Pinotti , abituato com’è a documentare tutto ciò che pubblica, era a conoscenza dell’esito del
processo ? Io lo escludo e ci metto pure la mano sul fuoco. E allora?
Allora io mi chiedo perché Stefano Breccia, abruzzese, conoscente di Sammaciccia, non si è documentato
prima di presentare lo scrittore di libri sacri, pranoterapeuta , ecc. come una persona al di sopra di ogni
sospetto ? Perché ha riportato solo giudizi osannanti come quello scritto dal P. Passionista Enrico Sammarco
che lo descrive come “ ….l’aquila che tocca altezze vertiginose, il Maestro sicuro di sé, per cui a volte, pur
nella serenità di intesa, richiede una certa tensione per stargli dietro. Quando il Marhaba scrive nel suo
prezioso volume per esprimere il pensiero, del resto assolutamente cristallino, del nostro comune amico e
Maestro, coincide con il mio pensiero in pieno.”
I “miseri individui” che ricorsero alla magistratura erano due anziani coniugi, una coppia mite di persone
oneste che fu indotta, con abili artifizi, a dilapidare un patrimonio da persone che la stessa sentenza descrive
in maniera non certo in linea con il profilo tracciato da Breccia.
E’ vero che la morte cancella tutto. Ma se Breccia non avesse ecceduto nel ribaltare la pizza suppongo che a
nessuno sarebbe venuto in mente di rivangare il passato. Io sarei stato il primo a stendere un velo di pietoso
silenzio sulla memoria del rappresentate degli alieni. Detto questo, però, credo sia doveroso anche rispettare
la memoria di due anziane persone che si rivolsero alla magistratura dopo aver messo nelle mani degli
imputati 624 milioni delle vecchie lire, un vero e proprio patrimonio, convinti di essere affetti da una grave
patologia che poteva essere curata efficacemente solo da un medico extraterrestre amico di Bruno
Sammaciccia.
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AI CONFINI DELLA REALTA’ ***LA SINDROME DEL CONTATTISTA di Roberto Pinotti e la
leggenda degli ALIENI pescaresi secondo il libro CONTATTISMI DI MASSA di Stefano Breccia***
del 17/07/2007
di Romano Di Bernardo - http://www.pescaraonline.net/
http://www.pescaraonline.net/scheda_osservatorio.asp?sk=194
Al primo impatto con questo libro, conoscendo la serietà dell’Autore, ebbi la sensazione di trovarmi di
fronte ad un colossale scherzo: Alieni che circolano tra noi e che vivono anche accoppiandosi con gli
UMANI (l’Autore usa il termine “TERRICOLI”), una colossale base costruita dagli extraterrestri sotto
l’Adriatico a cui si accede attraverso un distributore di carburante, un visitatore alto 3 (tre) metri, un certo
DIMPIETRO, che gira su una vettura tra l’Abruzzo e le Marche e passeggia sulla spiaggia di Pescara
insieme agli AMICI terricoli ed ad un altro alieno alto meno di un metro senza attirare l’attenzione della
gente, una guerra all’ultimo sangue che oppone il gruppo degli alieni BUONI, chiamati dall’Autore “W56”
ad una specie di NAZISTI, i “CTR”, provenienti dallo stesso pianeta del DIMPIETRO, insomma un
coacervo di personaggi e di eventi che sembrano usciti da una mediocre letteratura fantascientifica dove, tra
l’altro, non manca il TELETRASPORTO ed altri consumati temi abbondantemente diffusi sia attraverso
libri che popolari serie televisive. Tali eventi si sarebbero, anzi si SONO verificati, secondo l’Autore, dagli
anni ’50 del secolo scorso, fino agli anni ’90, quando gli alieni buoni e cioè quelli che nel libro sono
identificati come “gli AMICI”, sarebbero stati sconfitti e letteralmente massacrati dai CTR
Questa “tragedia” avrebbe coinvolto (continuo ad usare il condizionale per abitudine) il principale
CONTATTISTA e leader di un nutrito gruppo di terricoli, il Sig. Bruno Sammaciccia, che dettò la storia a
Breccia prima di passare a miglior vita e che subito dopo la fuga dei pochi w56 scampati alla carneficina, fu
costretto anche a vendere una principesca villa con annesso osservatorio astronomico. Questa circostanza
coinciderebbe, più o meno, con le sue “terrestri”disavventure giudiziarie.
Fu allora che decisi di commentare su questo Portale l’uscita del volume criticando la mancanza di un sia
pur minimo elemento di prova che potesse supportare le “sensazionali” rivelazioni in esso contenuti e
lamentando il comportamento di Stefanio Breccia che, pur conoscendo i trascorsi giudiziari del
CONTATTISTA Bruno Sammaciccia, si era permesso di definire “MISERI INDIVIDUI” due anziani
coniugi ai quali lo stesso contattista aveva spillato la ragguardevole somma (tutto il loro patrimonio) di oltre
600 milioni del vecchio conio, per guarire uno di loro da una grave malattia attraverso l’intervento
straordinario di uno medico scienziato extraterrestre.
Ora Roberto Pinotti tira fuori la SINDROME DEL CONTATTISTA per giustificare Sammaciccia ma anche
per prendere le distanze dal “MAGO” su cui si basa l’ossatura del libro CONTATTISMI DI MASSA…. ma
leggete cosa scrive al riguardo.
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"Tale "sindrome", infatti, esprime concettualmente il comportamento seguito da un uomo che, al centro di
una esperienza di contattismo, finisce con il constatare la fine di quest'ultima con la dipartita degli alieni di
turno. ……
Ma cosa c'entra tutto questo con "Amicizia" e Bruno Sammaciccia? C'entra, eccome. Infatti, come abbiamo
non certo a caso scritto su queste pagine e nell'introduzione a CONTATTISMI DI MASSA, eravamo e
siamo ben al corrente delle "screditanti azioni legali" che hanno interessato il compianto Sammaciccia e che
certi scettici hanno oggi creduto di "scoprire" e di dover strombazzare come fossero uno scoop e la chiave di
volta di tutto. L'interessato - come ha a suo tempo riferito la stampa in vari articoli da sempre in nostro
possesso - ha in effetti subìto nel 1997 una condanna penale per truffa ai danni di una anziana coppia che gli
si sarebbe affidata per essere "curata" dagli "extraterrestri" e ai quali egli avrebbe verosimilmente estorto
forti somme di denaro. Si tenga comunque presente che l'ambiente di "Amicizia" era altresì caratterizzato
anche da "cure" e "guarigioni" di presunta matrice extraterrestre che avrebbero direttamente interessato, e in
positivo, alcuni componenti il gruppo. Cosa concludere, dunque? Ci troviamo di fronte ad un contattista
genuino ("scaricato" o meno poca importa) dai presunti presumibili poteri taumaturgici di un "Mago" alla
Rol che potrebbe anche avere fallito "in corso d'opera" o di un semplice seppur carismatico ciarlatano
puramente mosso dal dolo?
Se dobbiamo fidarci della Magistratura italiana, va da sè che erga omnes, in base ad una sentenza in
giudicato, dovrebbe valere la seconda ipotesi. Tutto chiaro, insomma?"
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AI CONFINI DELLA REALTA’ ***“CONTATTISMI DI MASSA”: DURO COLPO PER CHI VEDE
LA UFOLOGIA CON GLI OCCHI DELLO STUDIOSO “NORMALE”***
del 22/07/2007
di Romano Di Bernardo - http://www.pescaraonline.net/
http://www.pescaraonline.net/scheda_cultura.asp?sk=691
Prima che il libro in questione fosse pubblicato c’era una divisione netta tra coloro, appassionati di ufologia
seria, che ritenevano inverosimili gli episodi che contattisti di turno andavano a raccontare in TV al solo
scopo di mettersi in mostra e incassare qualche soldino (individui che il Centro Ufologico Nazionale
giustamente qualificava, più o meno come testimoni inattendibili) e una grande massa di “creduloni” senza
se e senza ma, ai quali potevi raccontare e far credere tutto ciò che volevi sugli extraterrestri.
Ora, attraverso il suo libro Stefano Breccia, con la benedizione di Roberto Pinotti e del C.U.N., mette
insieme in 421 pagine un coacervo di episodi ridicoli con eventi storicamente inconfutabili e documentati da
fonti autorevoli. Qual è il risultato?
Lasciamo perdere, per carità, la SINDROME DEL CONTATTISTA e il povero Bruno Sammaciccia ormai
passato a miglior vita, il nocciolo del problema e il nodo di tutta la vicenda è nelle mani di chi ha scritto e
pubblicato il libro CONTATTISMI DI MASSA che in sostanza ribalta la posizione del C.U.N. nei confronti
di quelle persone ritenute solo poco tempo fa individui non credibili e discreditanti per chi studiava e studia
la materia ufologica con serietà e onestà intellettuale.
Molti a questo punto si sono chiesti, si chiedono e tanti altri se lo chiederanno in futuro, perché Breccia con
la prefazione di Pinotti, ha pubblicato il Volume?
Volendo fare della dietrologia a buon mercato si potrebbero ipotizzare molte motivazioni. Tutto, però,
sembra chiaro sulla determinazione di Pinotti stesso se si riflette su un passo della sua prefazione al libro
quando svela (pag 24 –prefazione) che nel 1976 si incontrò con una probabile ambasciatrice ( o portavoce)
degli Alieni , una bella e giovane donna “…venuta a trovarmi per trasmettermi a bella posta un diretto
messaggio dei Visitatori che la usavano come tramite. La donna mi ammonì a tornare sulla mia intima
decisione (ad un decennio dalla sua costituzione) di farmi da parte all’interno del CUN per ragioni
familiari e professionali affermando che invece “non potevo non assumermi le mie responsabilità” e che
il mio apporto alla “causa ufologica” …..e precisò che a dispetto di difficoltà di vario tipo era comunque
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necessario andare avanti sereno in base ad un certo programma che mi fu illustrato: guarda caso, del
tutto coerente con il quadro delineato da Perego in rapporto all’”Amicizia”. Cosa che in fondo chi scrive
ha poi in pratica fatto e sta ancora facendo, indipendentemente da tale episodio e dai suoi risvolti. Non
mi si parli di coincidenze…”
Io non mi sarei mai aspettato che lo stesso Pinotti fosse stato contattato da una giovane e bella Aliena come
tanti altri contattasti maltrattati dal Presidente del CUN Ciò dimostra che il libro CONTATTISMI DI
MASSA ribalta effettivamente la situazione e crea la rottura che citavo all’inizio di questa nota.
Ci sarebbe ancora tanto da dire su questa pubblicazione ed io credo di avere tutto il diritto di commentarla
nel rispetto delle opinioni altrui e senza assumere la veste di “esperto” e di addetto ai lavori. Ci sono tanti
appassionati di ufologia SERIA ai quali mi rivolgo e dai quali ricevo apprezzamenti per la mia modesta
“campagna” in favore della realtà del fenomeno“dischi volanti”.
Voglio concludere questa chiacchierata rivolgendomi agli amici che si scandalizzano (ci sono anche questi
tra i miei pochi lettori) del fatto che io, scrivendo queste note di dissenso sulla pubblicazione di Breccia,
starei discreditando il CUN e che, così facendo, sto buttando via “ il bambino insieme all’acqua sporca“.
Mi rendo conto che per certi amici criticare Stefano Breccia e Roberto Pinotti Può equivalere ad un “reato di
lesa maestà” ma tutti quelli che mi conoscono sanno anche che ho cercato sempre di essere coerente e che in
nessun caso ho demonizzato chi non la pensasse come me. Ciò, dovrebbero ricordarlo e possono
testimoniarlo ( non ne dubito) soprattutto i “ragazzi” insieme ai quali ho fondato UFOBSERVER.
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AI CONFINI DELLA REALTA’ ***ANCORA SULLA LEGGENDA DEGLI ALIENI PESCARESI
IN MEZZO A NOI BRECCIA E PINOTTI COME ORSON WELLES?***
Il famoso attore si scusò per il panico provocato tra i radioascoltatori dopo la storica trasmissione
sull’invasione degli extraterrestri.
del 10/08/2007
di Romano Di Bernardo - http://www.pescaraonline.net/
http://www.pescaraonline.net/scheda_osservatorio.asp?sk=198
Ma temo che dopo le acrobazie dialettiche e le migliaia di parole spese da Roberto Pinotti per spiegarci la
SINDROME DEL CONTATTISTA e le varie motivazioni a difesa del radicale cambiamento di opinione
sui vari contattisti, anche una clamorosa “marcia indietro” sarebbe ormai una operazione tardiva per
riportare il C.U.N. dentro il suo ambito storico di una Associazione punto di riferimento per chi credeva e
ancora crede nella esistenza del fenomeno ufologico.
A pag. 415 del libro CONTATTISMI DI MASSA (per gli amici che non hanno letto il libro) c’è la foto a
colori di un extraterrestre con la seguente didascalia: “Visto che se ne è tanto parlato, uno dei W56, ripreso
nel giardino della villa di Bruno”. Si tratta di un giovanottone altissimo in pantaloncini. Allora, chi è questo
Tizio ritratto nella foto, come si chiama, è una prova del ruolo avuto da Sammaciccia nell’affare AMICIZIA
oppure si tratta di un ignaro “terricolo”, forse un giocatore di basket o di volley capitato a Montesilvano per
caso?
Il Dottor Pinotti, presidente del CUN., come ha potuto cambiare radicalmente idea su certi
personaggi del “sottobosco ufologico in bilico fra plagio, follia e malafede da un lato; dabbenaggine,
cieca fiducia ed estrema disponibilità dall’altro…” ? Infatti questa citazione riguarda la pagina 255 del
libro di Pinotti “UFO SCACCHIERA ITALIA Oscar Mondatori uscito nel 1992 e ristampato in ben 6
edizioni (ultima del 1999).
Quel libro, in sintesi, portava il CUN al centro della ufologia italiana e costituiva una prova certa che
Roberto Pinotti, ricercatore credibile, fosse distante mille miglia dalle già note (a lui e a pochi altri)
fantascientifiche e deliranti storie di AMICIZIA.
Rubo la frase scritta da un amico su internet: ”Ma una logica a tutta questa superficialità ci deve pur
essere….”
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dalla pag 255 del libro di Pinotti
UFO SCACCHIERA ITALIA
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UFO - fantasie e verità
http://ufotraveroefalso.blogspot.com/
http://www.pescaraonline.net/
Come una leggenda può essere accostata allo studio del fenomeno ufologico ***Perché Breccia
non è stato invitato alla trasmissione?
Il 21 febbraio 2007, esattamente 3 anni fa, commentando l’uscita del libro CONTATTISMI DI
MASSA di Stefano Breccia scrivevo su questo mio sito: “Sono convinto che quando il libro
CONTATTISMI DI MASSA sarà conosciuto (credo molto presto) dai mass media si verificherà
sicuramente un assalto di giornalisti che cercheranno di intervistare l’Autore, stimato docente
universitario conosciuto non solo in Abruzzo, per aver esaminato migliaia di studenti di almeno due
generazioni, ma anche in Italia e all’estero dove ha operato per anni nel settore delle
telecomunicazioni. Francamente devo dire che, per quello che può valere il mio parere, il libro mi
sembra una nuova idea per un romanzo anche se la trama è piuttosto prevedibile. Breccia ha creduto
al racconto del suo amico. Ha voluto rispettare la sua volontà di pubblicare la storia di AMICIZIA.
Egli è stato un sincero amico di Bruno Sammaciccia fino all’ultimo e ha sposato senza riserve le
tesi degli AMICI. Egli stesso fu coinvolto, anche se in maniera marginale, nella incredibile “Guerra
stellare” ante litteram (la storia inizia nel 1956). Infatti difende decisamente la condotta dello
psicologo scrittore bersaglio delle malignità che sono circolate circa la sua condotta e i suoi presunti
reati commessi a danno di alcuni pescaresi, definiti da Breccia miseri individui”.
Ebbene, dopo tre anni dalla sua pubblicazione, il libro è salito alla ribalta internazionale con
VOYAGER, una delle trasmissioni della RAI più seguite in prima serata, dove è andata in onda
anche una parte delle mie interviste rilasciate a Piergiorgio Caria. E ancora una volta il territorio
pescarese è diventato una sorta di area 51 dell’ufologia mondiale. E come ne esce lo stesso Autore
del libro che tratta di Amicizia? Andando poi a curiosare su youtube scopro che lo stesso Caria ha
compiuto una vera e propria promozione della storia di AMICIZIA raccontata da Breccia sul suo
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libro. Infatti ci sono almeno tre interviste del giornalista messicano Jaime Maussan. Una, in
particolare, potrebbe essere considerato un vero e proprio scoop (almeno nelle intenzioni di Caria)
poiché riporta il colloquio, in lingua inglese, con Breccia che rivela al giornalista di essere entrato
in una astronave aliena. Gli amici che frequentano questo sito ricorderanno la mia critica a
Roberto Pinotti per aver “sdoganato” la storia di AMICIZIA con una sua dotta presentazione nella
ambigua versione di “chi ci vuole credere ci creda”. Alla puntata di VOYAGER c’era anche lui,
Pinotti, considerato il massimo esponente italiano della materia, insieme ad altri personaggi più o
meno noti per le loro testimonianze sui contatti con gli extraterrestri e, nonostante l’abilità di
equilibrista mediatico di Roberto Giacobbo, la materia ufologica è rimasta nell’immaginario degli
spettatori comuni come il solito pastone di avvenimenti dove i casi di avvistamenti seri non
spiegabili si mischiano a filmati fasulli presentati come eccezionali. E Pescara è considerata da
molti appassionati il vertice di una specie di triangolo dell’Adriatico per gli avvenimenti del 1978
(caso famoso della motovedetta 2018) con una leggenda pregressa che inizia dall’ambasciatore
Perego e prosegue con i W56. Ma ritorno a chiedermi perché Breccia non ha partecipato alla
trasmissione? E perché Giacobbo si è accontentato di quelle testimonianze ricostruite da Caria, sia
pure con abilità, ma che fanno dubitare fortemente per la loro autenticità? Ma la storia non finisce
qui perché già si nota sul web molto rumore e pare che l’Ing. Stefano Breccia è stato tentato di
denunciare la RAI “Qualche sospetto mi è venuto l’indomani, quando degli amici mi hanno
consigliato di denunciare la RAI; grazie al gestore di questo sito ho avuto modo di vedere la parte di
trasmissione relativa ad Amicizia ed al caso Urzi, e la tentazione di seguire quel consiglio è stata
forte. (http://www.spazioevita.com/Voyager150210/4Voyager20100215.asp)
Questa volta chissà se Pinotti darà ragione a Breccia o se la caverà con la sua consueta abilità
dialettica per far quadrare il cerchio. Non è lui che ha sponsorizzato sia Amicizia che altre presunte
leggende aliene divulgate da personaggi che in altri tempi si guardava bene dal frequentare?
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Il fenomeno UFO tra fantasia e realtà *** INTERVISTA ALL'ING. BRECCIA DEL
GIORNALISTA MESSICANO JAIME MAUSSAN
Il giorno dopo la mia apparizione nello speciale UFO trasmesso nel programma Voyager di
Giacobbo, mi sono arrivati messaggi da parte di parenti e amici che mi avevano visto in TV. Avrei
dovuto rallegrarmi per quel tanto di vanità che ognuno conserva nel fondo dell’anima, invece ho
reagito diversamente. Ho pensato che, come spesso accade quando si parla di UFO, a prescindere
dalla indiscussa professionalità del conduttore della trasmissione, lo speciale era un calderone con
dentro verità e fantasie. Lo spettatore comune ne esce disorientato perché la testimonianza del
fotografo dell’abbaino di MILANO portato da Caria viene considerata alla stessa stregua di quella
dell’ammiraglio Piero Gallerano e della mie inchieste svolte in occasione dell’ondata di
avvistamenti del 1978. Dietro segnalazione di un caro amico vado poi a spulciare su Youtube e che
ti trovo? Una serie di interviste sul libro “Cantattismi di massa” di Stefano Breccia. Come è facile
notare il regista della situazione è stato Piergiorgio Caria lo stesso giornalista che venne lo scorso
anno ad intervistarmi nel mio studio accompagnato da Fabio Di Rado al quale avevo in sostanza
ripetuto quello che già era stato detto nella prima trasmissione intitolata “Attacco alla Terra”.
Voglio precisare che la mia critica deve essere intesa come contributo alla discussione
sull’argomento ufologico. Come sanno gli amici che mi onorano di frequentare questo sito non
credo alle rivelazioni del povero Sammaciccia pubblicate da Breccia sui W56 e sulla storia di
“Amicizia”. Non ci credo per vari motivi che riguardano il mio approccio al fenomeno ufologico
ma anche e soprattutto per il modo come essa fu vissuta dai suoi protagonisti. Come ho spiegato in
una serie di articoli su questo sito nessuno degli affiliati agli alieni buoni (i W56) pensò di
fotografare le loro astronavi che entravano ed uscivano da un distributore di benzina di
Montesilvano. Come mai un ricercatore come Stefano Breccia che vanta di possedere un
archivio di migliaia di immagini di dischi volanti, amico di Sammaciccia, non si procurò una
documentazione della immensa base extraterrestre scavata sotto la riviera Adriatica da
Ancona a Ortona? Come mai Stefano Breccia, ingegnere informatico, che rivela in una
intervista rilasciata al giornalista messicano Jaime Maussan di essere entrato in una
astronave aliena e di aver osservato attentamente la plancia di comando dell’UFO, non ha
cercato di indagare la natura della propulsione di quell’oggetto? Se l’autore di “Contattismi
di massa” conquistò la fiducia degli extraterrestri, da permettergli di visitare un disco volante,
perché non ha dialogato scientificamente con loro? Ma c’è anche dell’altro che tratterò in una
prossima occasione.
3
UFO IN SICILIA FOTOGRAFATO DA UN PILOTA*** FATTO VERO O ANCORA UNA
COLOSSALE BUFALA???
Ci risiamo. In Sicilia sarebbe sbarcato l'UFO giocattolo come avvenne molti anni fa sulla
spiaggia di Pescara, solo che questa volta non è un noto giornalista a fotografarlo ma un
Comandante dell'aviazione civile con tanto di abilitazione per pilotare airbus di linea e con migliaia
di ore di volo al suo attivo.
Quando il testimone di un evento del genere è un cittadino "terricolo" si può dubitare sulla sua
attendibilità, ma quando il protagonista è un uomo che per lavoro passa più tempo in aria che a terra
allora la cosa diventa seria e i media riportano il fatto in prima pagina. Infatti il 17 marzo colui che
ha scattato le foto, il pilota Vincenzo Garofalo, è ospite, assieme al presidente del CUN Roberto
Pinotti, di una popolare trasmissione della RAI. E' stata mostrata la foto di un oggetto, dapprima
immobile sulla verticale e poi allontanatosi con notevole accelerazione, che il Garofalo avrebbe
ripreso dal giardino di casa sua situato vicino all'Aeroporto "Falcone e Borsellino".
Pinotti così ha commentato il caso: “…è chiaro che ci troviamo di fronte ad un aeromobile di ignota
provenienza e natura, con caratteristiche tecnologiche sicuramente particolari, fuori dalla norma...”
Qualcuno, però, ha ravvisato nell'immagine una certa rassomiglianza con l'astronave che appare
nella pubblicità della Ferrero (Kinder Sorpresa appartenente alla serie Chicken Little, codice
S-510 - Astronave).
Dopo la trasmissione il caso è passato all'esame del C.I.S.U, una associazione di ricercatori
credibili che indaga sulla veridicità degli avvistamenti, secondo la quale si tratta di un falso. Ecco
cosa viene fuori dopo l’indagine: (dal Blog di Kremuzio): "....l'ufo spacciato per vero è quello a
destra, mentre la sorpresina è a sinistra. Questo ennesimo sberleffo non è che l’ultimo nei
riguardi di chi ritiene che il fenomeno ufo sia da studiare scientificamente, senza truffe o
raggiri. Pensate che per aumentare lo sgomento pare che la Rai manderà negli Usa dei
rappresentanti per indagare presso la Disney su questa somiglianza. Soldi dei contribuenti
buttati nel cestino, come al solito.”
4
L’ABRUZZO PATRIA DI NARRATORI DI BALLE UFOLOGICHE
Lo studio del fenomeno UFO, purtroppo, viene spesso penalizzato a causa di falsi avvistamenti
corredati da immagini taroccate da parte di persone in cerca di protagonismo. Da quando mi
interesso di questo fenomeno ne ho viste di cotte e di crude. Ormai sono diventato diffidente anche
nei confronti di eventi ufologici vissuti da persone credibili. La voglia di comparire in TV e sui
giornali è presente in ogni strato della nostra comunità. Tutti aspirano ad un minuto di celebrità.
Entrare nel mondo della popolarità è un traguardo sognato da giovani e vecchi, da ricchi e da
poveri. Si aspira alla notorietà ad ogni, sia partecipando ad un qualsiasi programma televisivo, sia
raccontando di aver incontrato un alieno.
L'Abruzzo e in particolare l'area metropolitana Chieti-Pescara è stata in passato (ma in un
certo senso lo è ancora) la patria di abili narratori di balle ufologiche. Basti pensare quello che
successe molti anni fa; prendendo lo spunto da una innocente novella di uno scrittore pescarese
del secolo scorso, si è arrivati alla costruzione di una letteratura di falsi incontri con dischi volanti
corredata da fotomontaggi aventi per oggetto addirittura l'interno di un UFO atterrato a Francavilla.
In epoca più recente è uscita la storia di AMICIZIA che descrive nei dettagli una base sottomarina
di alieni situata tra Marche e Abruzzo. Ho parlato più volte di questo ultimo argomento e ormai, in
piena sintonia con diversi miei amici ricercatori seri del fenomeno ufologico, sono fermamente
convinto che bisogna combattere e stroncare decisamente i mitomani e i cialtroni che
approfittano della curiosità della gente per farsi pubblicità.
Subito dopo la trasmissione Voyager nella quale venivo intervistato sulla ondata di avvistamenti
O.V.N.I. del 1978, il mio telefono di casa cominciò a squillare incessantemente. Erano amici di
tutta Italia, ex commilitoni, compagni di scuola, radioamatori, che si congratulavano con me e
lodavano l’Autore e conduttore della trasmissione stessa ritenuta una delle più interessanti e serie
della rete Rai. La mattina dopo apro il PC e trovo messaggi di congratulazioni nella casella
postale.
A parte il senso di gratificazione personale per essere oggetto di tanta attenzione (sinceramente
credo di non aver fatto nulla di straordinario), mi sembrava strano che non vi fossero delle
critiche.
Ma mi sbagliavo, perché dopo qualche giorno cominciarono ad arrivare chiamate da gente (meno
di mezza dozzina) a me quasi sconosciuta che dopo i soliti elogi (non so fino a che punto sinceri) mi
chiedevano, in sostanza, se nella mia intervista avessi dimentico qualcosa di importante.
In sostanza mi si chiedeva e mi si richiede ancora di rivelare ipotetici segreti che io non conosco
e non potrei comunque conoscere. Per esempio in certi ambienti si crede che il risultato della mia
inchiesta sulla morte misteriosa dei fratelli De Fulgentiis, riportata su Notiziario UFO, archiviata
come sinistro marittimo, fosse falso perché mi fidai della Capitaneria di Porto di allora che
“impose” tale conclusione. Evidentemente a qualcuno non piace il mio atteggiamento di prudenza
riguardo al problema O.V.N.I. che ha origini molto lontane. Molti anni fa, durante la guerra fredda
(1954/56), nel Golfo di Taranto a volte i nostri mezzi navali di superficie (a me è capitato una sola
volta) venivano a contatto sonar con bersagli sommersi sconosciuti molto veloci (35 nodi e più) che
non potevano essere sicuramente dei sommergibili. Io che operavo da specialista mi sono limitato a
dare la posizione, la rotta e la velocità del bersaglio. Il responsabile della centrale operativa, pur
rilevando l’anomalia del dato “velocità”, pensò si trattasse di una nostra errata valutazione. Ciò
era ritenuto probabile a causa della difficoltà oggettiva per le individuazione dei corpi sommersi;
l’ecogoniometro infatti può ricevere falsi echi a seconda delle variazioni di temperatura dell’acqua
lungo il percorso del fascio di ultrasuoni. Il dubbio però restava. Era un sommergibile atomico
sovietico o che?
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Per concludere posso affermare come ho fatto diverse volte sia su questo sito e in molte altre
occasioni, che io credo all’esistenza degli O.V.N. I., non custodisco nessun segreto, ma ho i piedi
a terra e cerco di non inquinare l’ufologia seria con affermazioni azzardate che avrebbero il solo
effetto di creare false attese e confusione nell’opinione pubblica.
di Nicola Facciolini
Gli Ufo potrebbero essere delle manifestazioni delle 11 dimensioni a noi finora ignote del
Multiverso? Insomma, oggetti e forme di vita che in sovrapposizione quantistica vivrebbero in
mezzo a noi da sempre, magari in mondi “sfasati” temporalmente di qualche pico-secondo l’uno
dall’altro? E che ogni tanto potrebbero interagire tra di loro, magari “toccandosi” in alcuni nodi
spazio-temporali per illuminare gli altri mondi ed universi della loro presenza nel Creato? Forse.
Fatto sta che solo in Italia nel 1978 fu registrato, da forze dell'ordine e quotidiani, il più alto numero
di casi Ufo senza apparente spiegazione. Le telecamere di Voyager (la XIII serie) per la prima volta
hanno scandagliato il mare Adriatico, dalle coste della Romagna fino all'Abruzzo, a caccia di prove
e testimonianze della più incredibile vicenda del secolo scorso. “Voyager: ai confini della
Conoscenza” del dott. Roberto Giacobbo, oggi ha raggiunto la 13^ edizione su Rai Due. Solo nel
2008 sono state prodotte e trasmesse 26 prime serate e 37 puntate per i ragazzi. 700 argomenti
trattati in un totale, per tutte le edizioni, di 250 messe in onda. Un risultato sorprendente e
inaspettato per un programma dedicato all’approfondimento storico-archeologico che si prefigge di
trovare la verità nella leggenda e il fantastico nella storia. La trasmissione andata in onda il 14
gennaio 2009, ha visto protagonisti alcuni ricercatori abruzzesi, tra cui gli amici Roberto Pinotti
del Centro ufologico nazionale e lo scrittore pescarese Romano Di Bernardo che abbiamo
intervistato per cercare di capire cosa sia davvero accaduto in Abruzzo 30 anni fa.
Come mai il periodo 1978-79 fu teatro in tutto il mondo di numerosi fenomeni inspiegabili e
della più straordinaria stagione di avvistamenti di Oggetti Volanti Non Identificati?
“Penso che l’ondata di avvistamenti O.V.N.I. negli anni 1978/79 sulla costa dell’Adriatico fu per
certi versi una delle più interessanti per lo studio del fenomeno. Per la prima volta la gente comune
ebbe paura e pensò seriamente che i “dischi volanti” non erano fantasie e che qualcosa di misterioso
accadeva sulle nostre teste e sotto il nostro mare. Se fossi in grado di rispondere alla Sua domanda
avremmo risolto il mistero che dal 1947 interessa il mondo intero”.
Lei crede negli extraterrestri? Il suo parere sul tema UFO? Qual è il suo ruolo nel contesto dei
fatti narrati dalla trasmissione Voyager di Roberto Giacobbo del 14 gennaio 2009?
“Credo, come la maggior parte della gente, che in qualche parte dell’Universo ci sarà sicuramente
un’altra civiltà evoluta. Gli UFO sono stati visti da milioni di persone e fotografati, filmati da
centinaia di giornalisti professionisti, militari e comuni cittadini in tutto il globo. Anche gli
astronauti hanno visto qualcosa. Si tratta, però, di un fenomeno prevalentemente visivo. Il mio ruolo
nel contesto dei fatti del 1978 fu quello di cronista. Ero stato anche incaricato da Roberto Pinotti di
“gestire” gli eventi per conto del C.U.N.”
Cosa è vero e cosa è leggenda in questo cosiddetto “Attacco alla Terra”? Quali eventi del 1978
sono più importanti per lo studio del fenomeno UFO?
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Il titolo del documentario inserito nella trasmissione Voyager di Giacobbo si riferiva ad articoli
apparsi su giornali di provincia a dimostrazione del vasto coinvolgimento del pubblico nell’ondata
di avvistamenti. Due sono gli eventi del 1978/79 che secondo me rivestono particolare importanza:
l’episodio della motovedetta 2018 e la visita di un UFO alla centrale elettrica della ditta Ferri a
Pietracamela. Il globo luminoso uscito dal mare a prua della imbarcazione della Capitaneria di
Porto e poi sparito in 4 secondi verso l’alto con una inclinazione di 45 gradi, appartiene ad un tipo
di avvistamento che nel 1979 non era mai stato rilevato da un equipaggio della Marina Militare.
Collegato al fenomeno fu anche rilevato il blocco del Radar e della comunicazioni VHF tra la
Capitaneria e la motovedetta. La testimonianza dell’equipaggio militare (conoscevo personalmente
sia il Capitano Bellomo che il Capo di prima classe Di Valentino) al di sopra di ogni sospetto,
classificò l’episodio tra quelli anomali, non riconducibili a fatti spiegabili. La visita di un UFO alla
centrale elettrica di Pietracamela è importante perché l’effetto della presenza dell’oggetto volante
nei pressi della installazione provocò la staratura degli strumenti di un alternatore che non era in
funzione. Senza entrare nei particolari tecnici accadde, per semplificare il concetto, che la presenza
dell’UFO provocò un fortissimo campo magnetico indotto che trasformò l’alternatore fermo in una
specie di motore elettrico mettendo fuori uso sia l’amperometro che il voltometro del generatore
stesso. L’evento, piuttosto trascurato dall’ambiente ufologico, è importante perché, oltre alla
testimonianza dei due operai presenti all’interno della installazione (uno dei quali riportò anche un
malanno agli occhi a causa della luce emessa dall’oggetto volante) c’è quella dei tecnici che il
giorno dopo hanno provveduto alla riparazione della strumentazione danneggiata”.
Secondo alcune pubblicazioni ufologiche, tra cui il libro “Contattismi Di Massa”, in passato
l'Abruzzo sarebbe stato scelto da due "fazioni" di extraterresti in guerra tra loro: cosa c'è di
vero? Non crede che gli avvistamenti del 1978 possano ricollegarsi a tali eventi? Si trattò forse
di un episodio di guerra fredda tra un sottomarino del Patto di Varsavia ed unità della Nato,
come riferiscono alcuni?
“Riguardo al libro “Contattismi di Massa” del Prof. Stefano Breccia ho già espresso più volte la mia
opinione sul sito (www.pescaraonline.net). Per me si tratta di una letteratura che non ha nulla a che
fare con la realtà del fenomeno ufologico in Adriatico. Per altro ognuno è libero di dire la sua; chi ci
vuole credere ci creda.
In quanto ai presunti sommergibili del patto di Varsavia, come ex specialista della caccia antisom,
Le posso dire con assoluta certezza, come ho dichiarato nella intervista a Voyager di Giacobbo, che
nessun battello sottomarino può operare in un fondale di appena 23 metri. La presenza di mini
sommergibili, ipotizzata da qualcuno, è da escludere, poiché tali mezzi hanno una autonomia ed una
velocità limitata e devono essere trasportati sul teatro operativo".
“Quando l’approccio all’Ufologia viene inteso dai giovani con il metodo scientifico insegnato da
Galilei, l’approfondimento dello studio dell’Astronomia e dell’Astrofisica, è senza dubbio un modo
corretto per indagare sui misteri dell’Universo che è molto più complesso di quanto si creda”.
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Gli “UFO” di Bruno Ghibaudi
25 Gennaio 2007
Riaffiorano, dalle nebbie del passato, notizie di casi italiani dei primi anni Sessanta che, alla
luce del libro di Stefano Breccia “Contattismi di massa”, chiamano in causa chi si occupò
degli avvistamenti di allora. Parliamo del giornalista Bruno Ghibaudi, uscito
improvvisamente e per ragioni rimaste ignote quattro decenni fa dalla scena ufologica
italiana. Ghibaudi vive a Roma.
Di Maurizio Baiata
«A seguito della lettura dell'articolo "ITALIA 1956: contattismo di massa occulto" di Roberto
Pinotti, apparso sul numero 65 (ottobre/novembre 2006) della rivista "UFO Notiziario", il
giornalista e storico pescarese Romano Di Bernardo ha voluto rilasciare una videointervista.
Nella prima parte di questa lunga intervista Di Bernardo rivela alcuni retroscena, fino ad oggi
sconosciuti, sulle vicende legate alla pubblicazione nel 1961 di alcune foto che illustravano un
articolo su presunti dischi volanti. Le foto furono scattate dal giornalista Bruno Ghibaudi lungo la
costa tra Pescara e Montesilvano. Secondo la testimonianza di Di Bernardo almeno una delle
fotografie sarebbe un falso clamoroso. Su indicazione di un Maresciallo dei Carabinieri suo
conoscente infatti, Romano individuò presso la 'Standa' un modellino giocattolo di disco volante,
identico ad uno dei presunti dischi volanti di Ghibaudi. L'articolo parlava addirittura di una
invasione di oggetti volanti proveniente dal mare e mise in allarme la popolazione civile. Il
Comando Gruppo dei CC indagò sull'evento nel quale si prefigurava, da parte dell'Autore del
servizio, il reato di pubblicazione di notizie false e tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico.
Romano Di Bernardo a quel tempo lavorava nella redazione pescarese de "IL MESSAGGERO" e
non si interessava attivamente di ufologia, anche se prestava molta attenzione al fenomeno dei
misteriosi avvistamenti di OVNI. In seguito fu invitato da Roberto Pinotti ad entrare nel CUN.
Quando si verificò l'ondata di avvistamenti degli anni 1978-79 partecipò come osservatore alle
inchieste sulla visita di un UFO. Nella centrale elettrica 'Ferri' di Pietra Camela, sull'affondamento
della barca dei fratelli De Fulgentiis, sul famoso 'incontro della motovedetta della Capitaneria di
Pescara con una palla di fuoco al largo di Silvi e su tanti altri eventi, molti dei quali risultarono non
riconducibili alla materia ufologica. Ha combattuto sempre contro i cialtroni dell'ufologia
convinto che lo studio di questo fenomeno deve essere fatto in modo serio, interdisciplinare;
soprattutto lo studioso deve essere intellettualmente onesto. Certe cose infatti se sono vere
prima o poi devono essere dette, per amor di verità e per completezza di informazione nei
confronti dell'opinione pubblica; costi quel che costi.
Contattismi di massa - Il caso AMICIZIA - UFO IN ABRUZZO ufologia extraterrestri alieni W56 1.mp4
Contattismi di massa - Il caso AMICIZIA - UFO IN ABRUZZO ufologia extraterrestri alieni W56 2.mp4
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L’Epilogo
Brevi considerazioni finali
Siamo giunti al capolinea e riteniamo inutile aggiungere ulteriori commenti, infatti, non è nostra
intenzione offendere l’onestà intellettuale del lettore.
A scanso di equivoci le conclusioni sono OVVIE: “Il Caso Ummo” e “La storia di Amicizia”
hanno un’attendibilità pari allo ZERO.