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aqa*s
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STORIA DIPLOMATICA •
PARTE IL
*j
•\1
1
J
•
NELLA STAMPERIA SA LO MONI
CON LICENZA DE* SUPERIORI ' ‘
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5 '5
STORIA DIPLOMATICA
DE’ SENATORI DI ROMA
parte seconda
Dopo aver esposta in quel modo ,
che si c saputo il mi-
gliore ,
e con quella chiarezza, che è potuta trovare ne*
si
di Gregorio XI. ,
indi Cancelliere della detta Repubblica .
T t 2 lin-
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328 STORIA DIPLOMATICA
linquitur , si vestra sacra socie tas ,
A qua Romanorum pax ,
fortitudo , et tranquillitas dependebat ex hoc adventu Curiae
dissolvatur ? Si deberet antiquo decor 't^et formos'itati restitue-
re Vrbem , si Romanos in majestate veteris Imperli sublimare,
si auro vestros vestire p arietes cum vestrae libertatis praeju -
dicio , non esset a recte sentientibus acceptandus . Quo circa
vos sincerissime deprecamur yquatenusyut decet Romanum san-
guinem ,
cujus propria est haec haereditaria libertas, et virtusy
vestrae saluti ,
dum licety et dum tempus babetis ,
adbuc
intra vestra moenia vestrae libertatis opprcssor domesticae non
serva tur ,
d igne mini , populi Romani ,
r#/W salus in manibus
est ,
consulere libertati ; ^«4 , quum piacuerit , etiamsi nos
duxeritis requirendos ,
parati sumus , omnem nostram poten-
tiam tamquam prò libertatey et salute propria destinare ,
me -
mores quod postquam sub iugum ,
quamvis ab initio suave vi-
deretur y
vester populus venerit ,
durum erit emergere ,
nec
proderit quod sequi consuevity
y
infelices exitus . . . Dat. xxv.
Decembris mccclxxvi.
Incoraggiti i Banderesi nella maniera ,
già descritta ,
„ ma ,
guidato ,
come dicono da Luca Savelli e dal Con- ,
„ 400. Uomini .
bertà ecclesiastica ,
cioè sic observandam Lcclesiasticam li-
bertatem ,
quod libertas naturalis Populorum nihilominus
non laedatur , sic fore prò fidei conservatione statuendurn ,
quod Fideles curri calumnia non plectantur , e nell’, altra lette-
ra (i): heu purissima , et verissima Fides certum ad eocle-
stia R egna vehiculum favorem ,
; ecce
,
quod ad tui et conser-
vationem fuit a primis Sanctis Vatribus ardiri a tum , in captio-
nem , et ojfendiculum Fidelium ,
est conversar» ! Nè trascu-
rò di scrivere a i Romani, con lei collegati ,
che non per-
dessero così bella occasione di reintegrarsi nell’ antica
loro gloria , c che perciò persistessero nelle loro intrapre-
se . Le parole della lettera tra quelle del detto Coluccio
(3)
sono le seguenti
Ro-
CO Eput. 78. pag. iti.
( >) jp. pig. 16J. (3) To. x* Epiit. 57. pag.141.
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330 STORIA DIPLOMATICA
Romanis . lllustres ,
et magnifici Domini , soli Patres Ita
liae . Videtis dispositionem Summi Pontifici ,
qui totis cona-
tibus omnique modo procurat desolationern ltaliae , ipsam-
,
revertatur . CMementote ,
maiores vestros se infiniti sangui-
na impensa Senonibus ,
Pretino Duce saevientibus , Thessalis
Rege Vyrrho ,
pugnantibus Carthaginensibus Annibaie ducto-
re fulminati tibus Tbeutonis ,
Tygunnis , et Cimbrts exitio
,
Ita
DE’ SENATORI DI ROMA 3 3 1
det-
CO To. x. pig. 62. a 7*. num. 26.
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33* STORIA DIPLOMATICA
detto Gomezjo d' Albornozzp , Niccolò de Porcari , Antonio
di Lello Guerroni ,
e Giovanni di Tocio llpcrini Conserva-
tori della Repubblica Romana, Nudo di Cola Vecchi , Cecco
di Giovanni Egidiozj , Stefano di Giovanni Salerni , e Tom
maso di Romaoli quattro Consiglieri della felice Società de’
Pavesatori , e Banderesi .
ne trascriveremo quello ,
che al Senatore si appartiene .
Div-
(O Baiati» Vitae Paparuro Avcnionensium to. z. pag. 4 63. (») Nuiu. 72.
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DE' SENATORI DI ROMA 333
Divulgatasi adunque la notizia della disperata salute
di Gregorio XI. prima del dì 27. di marzo del detto anno,
Guido de Proini ,
dal Rainaldo chiamato de Primis , Sena-
tore di Roma, e Cavaliere oltramontano , unito a i Consce
vatori, ed a’ Banderesi andò a visitare i Cardinali, radunati
nella Chiesa di Santo Spirito condolendosi del grave , e pe-
,
Pontefice ,
che in riguardo a quel tempo, fosse utile alla
Chiesa. I Cardinali restarono molto appagati di tal offerta,
e dopo averlo ringraziato, ed assicurato di eleggere
un Pon-
tefice il governo della Chiesa ,c quello, che
più idoneo al
T t . Chic.
334 STORIA DIPLOMATICA
Chiesa universale . E I* istcssa supplica replicarono piu
1
volte ne giorni susseguenti , esponendo tutti i mali, avve-
nuti alla Sede Apostolica, ed a Roma, per la lunga assen-
za de’ Pontefici , e per la loro residenza in Avignone .
Tali suppliche del Senatore, e degli Officiali, unite alla
distinta relazione de* danni ,
sofferti per la detta assenza
de’ Papi Oltramontani, furono da i Cardinali pienamente,
c con docilità intese . Ed indi richiesero al Senatore ,
ed
a detti Officiali di difendere ,
c custodire il Palazzo, il
elezione ,
c non ancora era canonica ; alla quale avendo poi
prestato il consenso altri sei Cardinali ,
di ciò informati il
spirituahum ,
et temporaliurn recepii ,
„ ricoverata in Avignone „ . E 1
’
autore del Diario Sane-
se (3) riferisce su ciò le ^Memorie del B. Stefano CMaconi di
lei discepolo, esistenti presso i Certosini di Pontignano .
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DE* SENAT ORI DI ROMA 337
loro conferma, fatta dal medesimo nel dì ultimo di ottobre
del detto anno cioè : Nos Petrus de Lante de Pisis Lcgum
Doctor^Dei gratta Almae Vrbis Regens in Officio Senatoris etc.
,,
che Pietro nell* anno 1366. fu fatto Vicario per lo Doge
,,
di Pisa , c che attesa la sua gran prudenza , e sapere ,
,,
venne impiegato in affari importantissimi , ed in molte
„ ambascicrie , spezialmente a Papa Gregorio XI dopo il
„ ritorno ,
che da Avignone fece in Roma Vrbano
. VI. e
,,
Bonifacio IX. lo stimarono molto ,
e favorirono ;
siccome
„ fece ancora T Imperadore Venceslao , che dichiarollo nobi-
,,
le con tutta la sua progenie , ed investillo del Marche*
,,
sato di /Massa di Lutti con tutto il suo territorio . Tro-
,,
vasi annoverato tra gli Avvocati Concistoriali , tra <Ma- i
,,
rescialli , e tra i Senatori di Roma L’ Amidcno rapporta .
„ segno ,
fatto non so da chi ,
si trova nella Biblioteca
dell*
Dopo 1
*
elezione fatta di Vrbano VI. alcuni Cardinali
mal contenti ,
col pretesto che 1* elezione non si fosse fat-
ta colla dovuta libertà ,
ma con forza, e violenza ,
si adu-
narono, e crearono un altro Pontefice, cioè l’Antipapa
Clemente VII., che nuovamente riportò la Sede in Avignone.
In questo stato di cose il Mondo cattolico era diviso in fa-
zioni ; i Francesi ubbidivano a Clemente , c così anche la
mam ,
et a Papa Vrbano VI. honorifice reccptus , factus fuit
Senator . E dello stesso Scnator Carlo scrisse il Pellini nel-
la sua
de ci è noto ,
che il detto Lapo trovandosi esule di Firen-
ze per ragione delle fazioni Guelfe , e Ghibelline ,
cd essen-
do stato eletto Professore del Dritto Canonico nell' Vni-
versita di Padova , fu pregato Francesco il Vecchio di Carra-
ra Signore di Padova , dalla Repubblica di Firenze a. non am-
,
tam super biae vesaniam sant evecti , quod hoc servitutis iugum
ausi sunt imponcre designatis Prioribus ,
J7 factionis co-
rum extraneos extrabi contingebat . Et hunc Sacrosanctum no-
strae libertatis praesidatum , et signum tantae subiectionis iugo
non sunt veriti maculare. Timemus autem , Trater carissime^
quod iste perditissimus homo , qui semper patriae perniciem
fuit conatus ,
/» vestra civitate ,
continue nobis firma
consilia ,
0/ opportuna subsidia provcncrunt ,
nequitia sua
contra nos aliquid macbinetur ,
r/ corruptionis infecto
contagio quaerat extra patriam amicitias vetcres nostri Com-
munis ,
et longis temporibus radicatasi sui perfdis suggestio
f
nibus
DE* SENATORI DI ROMA 341
nibus separare . Et ob id ne malitiae suae veneno vocere no*
bis ,
dum in loco tam apto moretur , attentet , neve amico-
rum puritatem corrumpere moliatur 5
Fraternitatem vestram
instantissime deprecamur ,
quatcnus eumdem dignemini ab
incoiata Paduae , et habitatione vestrorum fìnium probibe-
re . CMagna quidem necessitate compellimur , hunc pernicio
sum Civem prò securitate nostra ,
et amicorum ,
atque majo-
rum dictorum conservatone totis viribus infectari ,
et ne sta-
tuì ,
et tranquillitati nostrae insidiai possit instruere ,
ve-
ltro ,
et aliorum amicorum nostrorum auxilio providere .
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3 4* STORIA DIPLOMATICA
„ o noi ti tagliamo tutto a minuti pezzi . Onde %Messcr
„ Lapo si sgombrò la Città di Roma, ed andò via. Così
,, sia
egli tagliato a pezzi ,, . -
CMarchionne di Coppo Stefano ,
scrittore contempo-
raneo, nella sua istoria, che conservasi nella Biblioteca CMa-
gliabeccbiana ,
ed è stata data alla luce negli anni passati
ci da distinta notizia del veleno ,
che al Senator Lapo fu
in Roma propinato ,Nel predetto anno di feb -
dicendo : ,,
,,
braio 13 So. ab Incarnatone ( che è l’anno comune 1381.)
,,venne novella a Firenze, essere vero, che CMesser Lapo
,,
da Castiglionchio , essendo in Roma un famiglio , il
„ quale per addietro era stato con esso in Firenze , ca-
„ pitò a lui , c con lui si acconciò , c ordinatamente si
,,
fidò dell’altro famiglio di TM esser Lapo , e dissegli, lo
,,
ser Lapo . Il famiglio assentì ,
e lo disse a CMcsser La-
A 27.
(i) Spoglio del Registro di dette lettere, fatto dal Canonico Lorenzo Cberardinù
aaV . -
• :»•
rt : .
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DE* SENATORI DI ROMA 343
A 27. giugno del medesimo anno 1381. improvisam ente
oppresso il detto Lapo da mortai malattia passò all’altra vi-
ta j e fu sepolto nella Chiesa de ’ Frati -SMin ori di S. Francesco
come avea ordinato nel suo testamento . Da una copia di
lettera, scritta di Roma da Francesco d’ Alberto di Casti-
glionchio al detto Alberto suo Padre ,
trascritta anche dal
SMehus(i') ,
si ha un breve elogio dello stesso Senatori^
ed è il seguente : ,, io punto non credo , che intorno a
„ Roma al tempo morto nes-
de* nostri predecessori sia
,,
sun Cortigiano ,
o volete Cardinali ,
o , o Avvocati
,, altri Cortigiani , di cui tanto dolore abbia avuto il Pa-
,,
pa ,
et li Cardinali , e tutti li Cortigiani
,
quanto han-
„ no avuto di lui
Fu successore nel Senatorato il Cavaliere dell’ ordine
Gerosolimitano, e Priore Ungheria Raimondo da Monte-
di
tv»
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DE* SENATORI DI ROMA 545
scrvatore in questo anno 13 85. ,
come forse ha creduto il
6 pag.
. 80. , in cui è riportato il detto diploma ;
come
anche (3) ci avvisa , che 1 * Alperini deve dirsi Pellegrini .
Nel medesimo anno 13 85. furono sostituiti altri tre
Conservatori coll* istcssa incumbenza ; cioè Paolo Na-
ko , Cencio di Giovanni Latino, e Teulo di Giuliano
Cecchi Teuli (4)
Ottenne poi il Senatorato Bente di Andrea Bentivo-
cli , Bolognese $ di cui scrisse Pasquale Alidosi , parlando de*
Dottori Bolognesi (5):,, Bente di Andrea Bentivoglio ,Bo-
,,
lognese 1 * anno 1383. era nel Collegio de’ Giudici nel
,, civile ,
e nel canonico 5 fu Senatore di Roma ,
e lettore
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34* STORIA DIPLOMATICA
1
*
officio di Senatore i tre Conservatori ;
e furono Cola di
Paolo di Poli ,
Pietro di Sabba di Giuliano ,
e Peluzzo di
Cola di Giovanni i).
Esercitarono 1
*
istesso officio nel 13 8 8. i tre Conserva-
tori Natolo di Cesario , Nuccio di Tommaso della Vec-
cia ,
e Cola Vellona (2).. Ed a’ suddetti successero altri
tre Conservatori, esercitanti cziando T officio di Senatore ,
ed
CO Cap. no. in Mabillon. Musaci C3) Muratori R. I. S.to. 3. par. 2,
Italici to. 2. pag. pag. S30.
J17.
CO Mabill. pag. 531.
548 STORIA DIPLOMATICA-
cd andò a Perugia , chiamato da quei Nobili ,
perchè
pacificasse i due partiti ,
ne* quali era divisa la città ; e gli
servì anche questa occasione di onesto motivo per star lon-
tano dalla vista de* Magistrati , introdotti con tanto pre-
giudizio della sua dignità , e del pubblico bene . Dopo un
anno di permanenza, fatta in detta città, insortovi un gran
tumulto , se ne andò in Assisi .
Per la notizia di quei , che in questo tempo eserci-
tarono la magistratura del Senato , come anche per esser-
ci per mezo di varj documenti , estratti dall’ Archivio
Vaticano, come si vedrà a suo luogo , liberati da quella
grande confusione di veder eletti in un istesso tempo più,
e diversi Senatori , egli è dovere , dichiararci molto te-
nuti al Prefetto di detto Archivio, Y Abate Gaetano £Marini,
altrove già lodato ; il quale oltre a detti documenti, pub-
blicati nella sua opera degli Archiatri Pontificj , con quella
sua solita gentilezza , con cui favorisce tutti gli amatori,
e dilettanti dell* antichità de* bassi tempi,
ci ha sommi-
,,
che egli fu da Ladislao Re di Napoli fatto Barone di Ba~
,,
sciano , e del Castagno negli Abruzzi 1 * anno 1 392. Se--
,,
natore di Roma . Le parole della detta iscrizione sono
„ le seguenti
INSTINCTV PIETATIS HANC DEI EIVSQ.
GENITRICIS IMAGINEM QVAM IOTTVS FIN
XIT EX HVIVS SACRATISS. TEMPLI RVINIS
DISIECTAM ERIPVIT ATQVE IN HVNC LOCEL
LVM SIC TOTVM E. sE. ORNATVLVM NICO
LAVS ACCIAIOLVS I. V. CONS. PATRITIVSQVE
FLOREN. TARITERQVE PRIVILEGIO OLIM
ABAVO EIVS CONCESSO INSIGNI EQVITI
DONATO ACCIAIOLO HVIVS ALMAE VRBIS
TVNC SENATORI ROMANVS CIVIS POSVIJ
SIBI POSTERISQVE SVIS SEDENTE PAVLQ
Conservatori . Le speranze ,
e le vedute dell* utile 1* in-
dussero ad accordare al Pontefice tutte le condizioni . E
così questi si portò in Roma . Il Cardinal Egidio Viterbe-
se nella sua istoria manoscritta ,
che si conserva nella Bi-
blioteca Angelica ,
descrive tutto minutamente: instabat
iam sacer annue centesimus $ quare ad lubilaeum celebrandum
Romani se accingere , oratores mittere , Pontifieem revocare
satagunt . Fon tifex ,
qui fune Assisii degebat ,
et id quidem
ardentissime praecupierat ,
desiderium tamen dissimulare ,
voluntatem tegere ,
quod illi postulabant ,
tergiversari delibe-
ravit j
ratus advenisse tempus ,
quo omnes ex Vrbe tenebraey
et Tyrannorurn radices evellerentur ,
et Sol , qui in Vrbe po-
suit tabernaculum suum ,
imperaret in Vrbe solus ,
nec esset
in posterum qui se absconderet a calore ejus ,
hoc est ,
qui in
Vrbe Pontifici non parer et Negat tamen prudentissima Pon-
.
bella ,
tot exercitus , tot incendia ,
tot direptiones ,
tot an-
ni ,
tot secala non valuerunt ,
quod solus Bonifacius egit ,
Nc
DE* SENATORI DI ROMA $ 5 $
Pontificum ,
quodque Camerae Conservatores suopte ingenio
elegissent ,
homines quidem parurn idoneos ,
et quorum liceu
,, Papa ,
se tu vuoi mantenere lo Stato ,
acconcia Castello
,, Sant* Angelo ,, . E perciò il detto Buonincontri prosieguc
a dire : turrimque in mole Adriani quae antea immunità
,
trat ,
erexit ,
et valido praesidio communivit . Come anche
lo scrittore dell’ aggiunta agli Annali di Tolomeo da Luc-
ca (4) ci fa sapere, che egli in questa guisa primus fuit^qui de
multis praedecessoribus suis habuit dominium Vrbis Romae ,
quae
(O Vira Bonifici! IX. £3) Murator. R. I. S. to. j. par. 2.
(a) Anna), in Marat. R. I. S. to. j. pag. iiij.
par. 2. pag. 832.
(4) Murat. loc. cit. pag. 832.
354 STORIA DIPLOMATICA
quae ante per Populum Romanum regebatur , et per multa tem-
pora per summos Pontifices desierat gubernari • Successero
finalmente altri tre Conservatori ,
cioè Giacobello di Nv»
zio Pietro di Paolo ,
Santolo di Pietro Berta Gio-
,
e
vanni di Cecco Buzio, esercitanti 1* officio di Senatore , ed
Amministratori di pace ,
e di guerra (i) .
*,
congratulandosene con essi loro , come di cosa molto
„ da lui disidcrata .
uolo di Pandolfo ,
come asserisce anche il Pellini , trovasi
aver confermati i Statuti del Gabelliere maggiore del Popolo
Romano a ap. settembre dell’ anno 1 398 ., citati dal Gigli,
A quest’ istesso Senatore CMalatesta può appartenere la
supplica ,data dal Comune di Cesena per impetrare colla di
lui mediazione dal Pontefice Bonifacio IX . , che de i Beni
enfitcotici ne potesse ognuno testare, come se fossero li-
beri ,
c che in essi si potesse anche succedere ab intestato .
„ Roma traeva, e per altri gran fatti mirabili, che facca >
„ tutta la Corte era commossa Ed il Papa raunò il Con- .
,,
faremo > Il Papa disse Veramente., se questo è vero , io .
,,
di lui \ e bene diceva, essere S. Giovati Battista . Il Se-
,,
natore ,
come volse Iddio non parendoli fusse cosi
,
nè
„ potesse essere ,
domandolli , donde aveva avuto questo
,, Crocefisso : e elli pure si faceva beffe di lui. Onde subito
„ tori ;
e mostrandolo, loro domandava ,
se quello era san-
„ gue ,
se pareva loro procedesse fatturatamele , o nò > e
,,
a tutti pareva , E pure come Id-
che fusse vero sangue .
,, dio volse ,
uno di loro cominciò con una punta di coltel-
,,
lino a scalzare ,
e subito li pareva non fusse vero sangue:
„ riscalzando così, sentì che questo Crocefisso era voto
/
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J5« STORIA DIPLOMATICA
„ acqua , perchè non si rappigliasse , e meglio corresse,
„ e paresse più vera cosa , e avevaio si bene ordinato , che
„ a certo punto , e con certo modo , quando voleva ne
„ gittava tre , o quattro gocciole per lo costato , e pareva
„ fosse vero sangue r e parea gran miracolo ; e di ciò non
„ se ne potea avvedere persona, sì Io aveva acconcio mi-
» rabihnciìtc , c sottilmente. Subito il Senatore andò a
,, questo, che si diceva San Giovan Battista , e disseli, dim-
> E
,, disse : dimmi , d’ onde hai avuto questo Crocifisso
,,
Carlo Cartari nella Rosa cC Oro Pontificia , ma meglio dell’
„ uno ,
e dell’ altro Vincenzo Scampoli , Discorso Apologetico
,,
in difesa della milizia Ecclesiastica pag. 173. Ebbe la Rosa
„ d’ oro da Bonifacio IX. ;
da cui meritò giustamente il
Y y 2 titolo
(O Dell’ origine delle case illustri p. 542. 582. (2) Pag. 23A. not. jl .
3*o STORIA DIPLOMATICA
„ titolo di Domicello ,
c la suprema Vicarìa della S. Sede
„ nella Provincia della t Marca .
HIC
DE* SENATORI DI ROMA j5i
,j lia ,
e Senatore di Roma : nel governo della qual cit-
,,
poter trattare ogni accordo, e pace che giudicasse con- ,
„ si ha in detto Archivio .
r» *
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«
iil I 1
fili
1
# 3
di STORIA DIPLOMATICA
»*- 1
l
•
V - Vrbania dicitur ab Vrbano Vili, qui illud ampliavit , orna-
i
„ Roma ,
e concedutigli molti privilcgj ,
liberò a sua istan-
,,
za la Badia di Castel Durante dalla soggezzione * d’ ogni
,,
altra prelatura ,
da quella del Pontefice in fuori ,
dan-
„ dolc autorità di poter conferire alquanti beneficj , che
„ ella aveva sotto la sua obedienza, facendola Badìa mitra-
„ ta , quasi con degnità episcopale .
»
nifacii , et Alcxii pag. 285. n. I. 1403.
(2) Origine delie Famiglie illustri (5) Antiquirat. Surrentin. par. 2.
d’ Italia lib. 1. pag. 34 *- 3 f* lib. 3. cap. ai. pag. 424.
C 3) Stat. artis lanac aj-januar. 1402.
ai ir
; i«
• i.i*
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DE' SENATORI DI ROMA jffj
, e lo Popolo di Roma
porta di S. Giovanni gli andò in-
sperans ,
quod exinde in devotione ,
fidelitate ,
et obedientia
fili ,
ejusdern Sanctitatis ,
et Ecclesiae ,
Domini Ladislai Regi
Jerusalem ,
et Siciliae illustri ,
in prae/ata Vrbe existentis ,
ordinari ,
eligi , et deputari debeat semper , ac possit per
Romani Populi ,
crimen lesae majestatis concernentibus )
je/t
in quibus ,
er eorum quolibet idem Senator babeat , habe-
re intelligatur arbitrium ,
prout in tempore felicis recordatio
nis Bonifacii Papae IX. Senatores ,
qui fuerunt prò tempo-
re ^habuerunt ^
seu exercere quomodolibet potuerunt. Et quod
finito officio suo quilibet Senator ,
qui erit prò tempore ^ sin-
dice tur cum suis Officialibus , et famtlia ,juxta exigentiam Sta-
tutorum praefatae Urbis .
Item concessit ,
et voluit ,
quod de cetero eligantur ,
ejf
fati Senatoris ,
itei alterius , cui idem D. N . ,
aut Successores
duxerity aut duxerint committere ,
de eorum officiis bene , et le
temporalibus , *7?
praecedentibus capitulis denotatis , *7*
resideant ,
in quo loco palatii .
pletis ,
solidatis ,
de acceptatis omnibus ,
supra ,
r/ infra-
scriptis ,
Capitolium praefatue Vrbis reducat ,
et reduci de-
sette Governatori ,
esercenti 1
*
officio del Senato ; trovan-
dosi sottoscritti , Nos Laurentius de Macharanis , Sabbas
PauliNatuli Cesarei, Jo. Antonius de Cosciaris , Petrus
dello Schiavo, Paulus Egidii Marotinii , Petrus Tozzo-
li , et Matutius Theoli Carletti, septem Gubernatores Li -
lo ,
si hanno le notizie seguenti ,
gentilmente comunica-
teci dal diligentissimo osservatore de i monumenti de' se-
coli bassi il P. Tommaso Verani ,
Agostiniano nel detto
Convento della Congregazione di Lombardia . Delle quali
notizie prima si è di una copia d’ instrumento ,nel fine
la
existentia ,
ut exitus approbavit , non usquequaque obser -
vantes Domino Papae pacta ,
quae praefiatus Rex Ladislaus
fecerat inter partes . Ed ,
o fosse spirito di novità» che Io
movesse ,
oppure la speranza ,
che gli dava 1
*
Antipapa di
rimettere nelle mani de’ Nobili 1
*
assoluto governo di Ro-
ma , richiese il Popolo Romano arditamente al Pontefice la
restituzione del Campidoglio , e del Castello di S. Ange-
lo. Ed avendo mandato a parlamentare alcuni de i princi-
pali con Ludovico , nipote del detto Pontefice , furono rice-
Plebs ociosa ,
et vino calens,concursat . Sumuntur raptim arma ,
moribus ,
et vociferationibus omnia resonabant Ad aedes
Pontificis ire pergo Pontifex igitur circa hoc intentus , nec
quid ageret ,
nec ubi consisterà ,
prae nimio dolore sciebat
Circumstantium autem variae erant sententiae . Ahi abeundum
confestim censebant ,
nec impetum Populi Romani , tam insi-
gnite r laesi ,
,expectandum .... Alii nullo modo
irritatique
abeundum , sed obsidionem tolerandam . Ma il Pontefice, co-
me si è detto di sopra , alla fine risolve di partire , ed andò
a Viterbo .
t natoreEssendo
,* Pontefice il destinò Se-
Roma Gianfrancesco de Panciatici Cavaliere Pi
di
Innocenza in Viterbo ,
-
(
^
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37* STORIA DIPLOMATICA
Dilecto filio Joanni Francisco de Vanelatici: , militi Pisto-
riensi ,
almae Vrbis Senatori etc. De almae Vrbis stata ,
ut cultus ibidem iutitiae vigeat , et pacis tranquillitas am-
plictur ,
pracstante Domino prospere dirigendo ,
tanto am-
plili s solicitudo nos urget ,
et angit ,
quanto illam ardeti-
tiori charitate prosequimur $ ipsa enim Orbis quondam do-
mina ,
et magistra ,
leges condidit ,
quibus possit regi sa-
lubriter ,
et feliciter gubernari , bonis praemia ,
inquieti
supplicia cxacto iudicio impendens . De tua igitur nobili-
prudentia^gerendarumque rerum experientia , ac fi-
tate , atque
dei puritate^sumentes in domino fiduciam spccialem , quod ea y
quae tuae sinceritati committenda duxerimus , promptis ajfecti-
bus ,
et exacta diligentia salubriter exequaris . Tibi ,
tuo du-
rante officio^contra omnes, et singulos laicos cujuscumque status
praceminentiae ,
dignitatis , j?» conditionis extiterint , wi-
,
qui quomodocumque ,
qualitercumque bactenus contra
statum , honoremque nostrum , f* Romanae Ecclesiae , sponsae no-
stra e ,
seti contra praefatam Vrbem ) ejusque tranquillitatem
et bonum , conjunctim , vel separatim aliquid non solum facerc,
sed attentare quomodolibet praesumpsissent ,seu praesumerent,
aut facerent in futurum^ammadvertendi^et punitiones reale: , ef
personalcs fieri faciendi ,
exequi mandandi ,
4c /7 /oj ,
qui ad crìmina ,
vel delieta patranda dedissent ,
dabunt
auxilium , consilium , vel favorem^aequali paena tanquam prin-
cipale s malefactor.es puniendi .... auctoritate apostolica iuris
dictionem ,
potestatem omnimodarn ,
4c plenum ,
r* liberum
arbitrium cohcedimus per praesentes\ scntcntias ,
sive poenas ,
CO Pag. iRj. (a) P.551. (3) Avicenna memorie della Città di Cingoli
DE* SENATORI DI ROMA 377
*
,,
Orsino ,
sdegnato ,
che il Re avesse anteposto Gioannot -
,,
to a lui nell’ uifizio di Senatore , et anche per non sof-
„ frire , che quello usasse molto rigore contro Romani, i
,,
e gli ruppe con morte di Francesco Cataneo Nobile di Ca~
,,
puana ,
e di molti altri buoni soldati ,* fu per tutto gri-
,,
dato , viva la Chiesa , e muorano li Tiranni $ le genti del
,,
Regno, non potendo far altro, si ritirarono senza contrasto.
E quantunque il detto Senator Giovanni dal Summon-
te sia chiamato Boccatorto ,tuttavolta nel Diario dcìl’lnfessu-
ra (1) si legge, che il Re Ladislao nel 1408. , mise il suo
,,
Officiale in Roma, e fece Senator CMesser Giovanni Torto»,
c così trovasi ancora descritto nel Diario di Pietro (2)
Nel 1409., si asserisce da alcuni, esser stato eletto Se-
natore Pietro Conte di Troja dal detto Re Ladislao . Ma ol-
tre di esser certo, che fu unicamente Condottiere del Reale
Eser-
la fu Senatore dicendo
Die lunae 27. dictimensis augusti
,
:
cun documento
• In questo medesimo anno il Re di Napoli Ladislao ri-
morte ,
facendogli un funebre elogio ,
fra le altre cose
disse :
Creò
(i) Ai *nn. X412. (2) Pag. 165.
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DE* SENATORI DI ROMA 3 8j
ti) Ad
ano. 1413. OP Marra della famiglia de Diano .
anno Domini m iiii xiii. die vii. mensis decembris p. ind . Regno-
rum nostrorum anno xxvn. *
„ chic-
co I*ig- 394*
DE* SENATORI DI ROMA 385
„ chiedeva ,
e fo sepolto nella Chiesa di Araceli E dallo
stesso eie Pietro sappiamo, che il suddetto Giannotto Torti al
Dal Re Ladislao ,
Senatore di Roma, fu poscia eletto
per suo Vicario CMonsignor Domenico Astalli ,
Vescovo di
Fondi ; del quale leggesi nell’ Vghelli (1) tuttociò ,
che
sieguc .
F. Dominicus de Astallis ,
seti Astagli,nobiU familia Ro-
ma e natus, Ord. Servorum S.UMariac ,tunc Griptae ferratae in
Agro Tusculano Comrnendatarius Abbas , ad hunc Episcopatum
assurnptus est a Bonifacio IX . anno 1 399. die 1 5. KaL augu-
sti Sedit plus minus annis 15. cujus annum diemque obitus
.
B b b t me
<i) lui. «cr. to. 1. in Epiicop. Eundan. col.
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3 84 STORIA DIPLOMATICA
HIC REQVIESC1T REVERENDVS PR. IN CHRISTO
r . . . S.FVNDANVS EPSCOPVS , OLM HVIVS O RDNS FRATER ,
N ALMA VRBE VCARIVS PRO SACRA REG A MAIESTATE
DEPVTATVS QVI OBIIT ANNO DOMINI MCCCCXIIIU
MENSE MAII II. CV1VS ANIMA
REQVIESCAT IN PACE . AMEN .
ut moris est ;
Senator tunc temporis erat dictus Baccelerus ;
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DE* SENATORI DI ROMA 385
servatorum ,
videlicet Iacobelli Magistri Iacobi, Lauren-
tiiTheoli, et Joannis Bari .
Dopo un tal latto il citato de Pietro ci da notizia del tu-
multo , che fu in Roma , gridando tutti, viva il Popolo Si .
Battista Savelli ,
Giacomo di Colonna ,
ed altri s’ impadro-
nissero del governo di Roma ; a qual effetto aveano fatto
entrare tutte le loro genti d* armi in città . Edavendo ve-
duto il Popolo, che a questi non riuscì il loro disegno, e
che dovettero partire , si radunò tutto colle sue bandiere,
ed andò alla casa di Pietro CMattuzjj gridando , e dicen-
do viva viva lo Popolo , noi volemo un Signore , e non tanti
; .
,,
Non volemo se non te solo Signore ; „ sic remansit solus,
conchiude il de Pietro nel diario , et alti Domini videlicet Bu-
tius Stinco ,
et Palutius Petri CMattbaei recesserunt de dicto
Capitolio ,
et iverunt ad domos eorum ,
con-
3 86 STORIA DIPLOMATICA
confermati a 1415* Peraltro egli
i. luglio intitola Ojfì- s>
existens in Constantia .
del
'
1417. Ed il governo temporale di Roma era in potere
Cardinal Giacomo , Diacono di S. Eustachio , destinato da
Francesco Sforza , Conte della città di Ariano , nostra patria;
il quale fu spedito dalla Regina di Napoli Giovanna
per aver
cura, c proteggere la Città di Roma, e 1 altre Città del-
anno 1418. per stipite delle due linee Orsine, cioè de* Ducbi
di Gravina, e de’ Duchi di Bracciano . Ma poiché 1 autore *
auto- .
ti Sta futi delC arte della lana a 25. luglio 1419. dicendo :
exercens officium sacri Senatus Vrbis . È di lui Egidio Càdoca-
vino nella sua Antisatira , che publicò per opporla alle Satire
de
CO Dictionaire Historique num. 4. CO Seat, die 15. maii 1418.
CO Pompe Sanejj to.j. pag. CO Staiut. arti» lan.4 febr. 1 4 19-
(O Stat. art. lanae p. febr. 1418. •
DE* SENATO RI DI ROMA 38$
de foco informati della città di Norcia (1) ne fa onorata
menzione , dicendo: „ La santa Sede Apostolica, come anj-
„ pia riconoscitrice de’ meriti di ciascuno , c massime <£i
„ quei Vassalli , che avendole giurato vassallagio ligio
„ volontariamente le si sottoposero , come per le guerre
,,
civili santamente ,
et prudentemente fecero i Signori
„ re i figli di quella ,
come fece ^Martino V. in creare nel
,,
Firenze, cioè nel libro ,
che ivi si conserva ,
intitolato
„ di Buonaccorso Pitti ,
stampata
vede , che in Firenzj , si
Fu Borda-
eletto poi Baldassare d’ Imola, Conte della
la con Breve pontificio in data de* 27. novembre 1420., se-
condo si osserva in un Estratto di diversi Brevi del Diver -
sorum Cameralium , esistente nell’ Archivio Vaticano , con-
cernenti la deputazione de* Senatori di Roma (1). Del qua-
le estratto faremo più volte menzione ,
per giustificare la
data de* Brevi ,
con i quali furono eletti molti de* susse-
guenti Senatori
In un instrumento ,
che conservasi nell* Archivio del
Convento di S. CMaria del Popolo in Roma ,
si ha ancora
notizia di lui $
leggendosi in quello : 1421. 28 ,martii in
éMantua ,
quam iuvcnilibus quidem annis ,
sed senili aequi-
tate ,
prudentia ,
integritate Praetor gubernavit . . * . Testis
est Florentia .
.
quam ita fortiter , ita moderate Vrbis Praefe-
ctus rexit . . . Testes sunt Bononia , et Senae , apud quas non
Roma ,
dice : Testis est Or bis Terrarum , ohm Regina impe-
rii ,
et Pontificatus maximi sedes Roma ,
in qua Senatoriam
illam dignitatem gloria ,
et gravitate vere Romana gessiti
ubi quantum reliquos JMagistratus praecedentes vicerat ,
tantum seipsum superavit , et antecessit . Nè poteva esser
altrimenti , riflettendosi alle grandi virtù, che I* adornaro-
no, e che dcscrivonsi dal detto Guarino $ tra le quali in pri-
mo luogo si annovera il disprezzo delle ricchezze umane t
cura y ingenio ,
digitate , ornatu ,
suavitate ,
ut ad priscos il-
et ornatissimam Orationem ,
qui Senatoriam ineuntibus di-
gnitatem mos est ,
babuisset ,
ejus elegantia ,
et gravitate ca-
ptus Pontifex ,
cum alia permulta de viro pronunciassi : ite ,
inquit ,
et quibus post magistrati abdicationem optimos Sena-
tores
3*4 STORIA DIPLOMATICA
tores donare solemus y
buie admirando viro praemia ,
et insi-
C2) Sta t. arti* lanae ao.Martli 1422. CO St.merc.pann. 18. augusti 142*.
CO Advocat.Consistor.Syllab. p.2 . C 7 ) Storia di Spoleti inedita toni. I.
(4) Istoria di Anagni pag.44. lib.jó.num.t.
DE* SENAT ORI DI ROMA 39 5
yy
mone de Conti di cianciano , stato diccinovc anni pri-
„ ma Podestà di Firenze , in luogo di Bartolomeo Gonzaga y
„ che era stato Senatore sci mesi prima,,. Ed aggiunge di
aver egli osservate le Bolle della di lui deputazione Le .
et prae-
CO Segnato Lett. X. VI. x?7. pag. 126 .
39 * STORIA DIPLOMATICA
et pr a efiata Ecclesia in ipsa Vrbe ,
eiusque Comitatu ,
ferrite
rio ,
et districtu prò semestri a die finiti Ojficii dilecti fiHi No
bilis viri Bartholomei de Gonzaga SMilitis ^Mantuan, ,
Sena-
toris per nostras littcras ibidem deputati ,
incboando , et se
quitur finiendo ,
Saiatorem cum officio ,
potèstate ,
iurisdictio
Servientes ,
CMinistros alias consuetos eligendi , assumen-
do et retinendi , ac ordinandi , « facitndi omnia ,
et singuUy
et disponendi de illis ,
Senator dictae Vrbis ,
qui fuerit
prò tempore ,
facere ,
ordinare ,
quibus disponere con
svevit quae ad huiusmodi Senatus ojficium de iure ,
,
co«-
suetudine p ertiti ent , facultatem plenariam concedetites , Quo-
circa Nobilitati Tuae per apostolica scripta mandamus , quater
nus huiusmodi Senatus Ojficium ad laudem Dei ,
honorem
nostrum , et huiusmodi Ecclesiac , dictorum Vrbis , Populi prò
speritatem , r/ staturn pacifice Te provide ge- conservandum sic
manoscritto ,
esistente nell’ Archivio del Convento de* SS*
Cosmo , e Damiano si legge ,
che in Campidoglio vi era la
seguente iscrizione :
{4} Memoriae Cacacnates Sacrae > ct (8) Estratto suddetto lib. 9. p. 22$,
DE* SENATORI DIROMA
dello stesso anno. Con altro Breve poi in data 12. dì no-
vembre (1) gli fu surrogato Giovanni Paolo de CAiVANo,che
confermò i soliti Statuti a 25?. di detto mese , ed anno . « ;
soni argentei ;
et occultaverunt ferramenta ,
curn quibus fai?
sae monetae fabricabantur . Il che si osserva nel Registro Di-
versor um Cameralium (3) ,
esistente nell’ Archivio Vaticano.
Dal Gigli ,
e nella Serie stampata dal Salomoni si re-
gistrano nel 1428. tra’ Senatori in primo luogo Cristofa-
ro de’ Malvicini di Viterbo ,
indi Niccolò di Alagno di
Napoli, ma senza alcun documento ambidue All’ incon-
di .
tro è certo ,
che il ^Malvicini fu Senatore in alt/o tempo
come si vedrà a suo luogo; e che nel detto anno 1428. a 17.
gennajo fu eletto Simone Bondelmonh Fiorentino ,
Conte
di Grotta Francola (4) ,
che confermò i suddetti Statuti a 13.
marzo dello stesso anno . E dopo di lui successe il detto
Niccolo d* Alagno 5 come apparisce dal Breve Pontificio di
sua deputazione , spedito a 2^. luglio 1428.(5) .
99 ma ,
c la Republica letteraria gli è debitrice di molte ,
99 e diverse opere, ben note a i Giureconsulti : si vede estrat-
99
numero de’ nostri Priori
to dal 1
*
anno 1419. Archivio del
9)
Comune lib. F , pag.21. a t. , e *1
suo ritratto si conserva
99
nella sala del nostro Publico,, è, che egli . Ma la verità si
„ rato ,
miles , Senator Urbis die 18. iulii, ex S. éMaria Nova .
„ quali ufizj ,
c Rettorie esso riesser Nicola y per riverenza
„ le accettare ,
Rinaldo de Albicis ,
Fiorentino ,
e Conte Palatino fu
assunto Senatorato a 2 6. gonnajo 1432. (3) ; e confermò,
al
,,
molta lode esercitate le Prefetture di Perugia ,
Fiorenza ,
,,
Genova , ed altre Città principali , fu nel principio di
,, detto anno 1433. Scnator di Roma,, E nell * Elogio de - .
„ per 1
*
acquisto di Vetralla ,
c di Civitavecchia ,
fatto in
favore della Chiesa ,
danneggiava la campagna Roma-
„ na . I Romani vedendo , che il Cardinal Francesco , nipo-
te del Papa , e Camerlengo non faceva conto de i loro
ed in conseguenza di sì strana condotta , quan-
lamenti
,
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DE* SENATORI DI ROMA '
4°5
,,
Roma , e per paura lasciò ogni cosa , e vc-
ne partì da
„ stissi a modo di fraticello in Trastevere , e poi si mise
,,
in una barchetta , c Frate Arsenio E come fu saputala .
,,
con le saette ; ed egli si salvò , et andò a Fiorenza , e 11
„ stette per fino che tornò a Roma ,, Dopo cinque mesi .
E e e S.
li) Marat,. R. I. 5. to. 24. pa g. 11.07.
4otf STORIA DIPLOMATICA
S. Ludovici festa ^ quo idem parens Laurentium ( de Columnd)
Romani Populi hostem teterrimum , e Praeneste fuga vi t , ad
Aram Caeli calix unus argentcus anms singulis deferatur etc.
addentes insuper cum plausu alacri , et clamore : Vivat invi-
CTissiMusDominvs Patriarcha $ come il tutto lcggcsi nell'
Archivio segreto della città di Comete (i), osservato dall' au-
tore de ’ Saggi sul valore dell* antiche monete Pontificie (2).
Ed in questo tempo trovandosi , come già si è detto,
ritenuto nelle carceri il Cardinal Camerlengo ,
partito di Ro-
ma il Pontefice, e discacciato il Senatore ,,,
Vicecamer- il
,, lengo ,
benché ricevesse la facoltà immediatamente dal
fi"
(1) Fulgor Fulginii in iplendoribus notae in Elogiai» xxxix. p. x8o.
Sanctor. etc.Rotnae tjrpit Bcrnabft 1703. (2) Par.j. tit. 22 cJO.ed.Lugd.l587» .
DE* SENATORI DI ROMA 4°9
filium accessit ,
simulans oscular i eum ,
et ultimum vale fa-
cere . Cui cum omncs locum dedisent ,
inclinata ad filium ,
incisorio ,
quod secum dctulerat ,
junern circa collum confre-
git , et alia vincala mattasi et a circumstantibus adiutus per
turbam diff'ugiens ,
facta aliqua rixa inter familiam Senato-
ris ,
et Top uli multitudinem adstantis ,
il le reus inter adstan-
tes fugicns ,
quolibet e i locum cedente ,
dotnum aliquatn
de clin aus mortem evasi .
,
In
(O Star, arti* lanae». januar. 1437. et noercat. pann. julii «437.
4 io STORIA DIPLOMATICA
anno 1457. troviamo un documento , estrat-
In quest*
to dal lib. Camer ., esistente x\e\YArchivio Vatica-
xx. Divers .
'
no ,
e dato alle stampe dall’ autore de i Saggi di Osserva-
zioni sul valore delle antiche ^Monete Pontificie (1) ;
dal quale
si ha notizia ,
che quantunque i Capitoli della Zecca di Ro-
ma si facessero dal Camerlengo Pontificio in nome del Pon-
tefice ,
e delia sua Camera con gli Affittuario siano appal-
tatori,* tutta volta il Senatore , e Conservatori della Camera
Capitolina doveano ammettere i « Maestri di detta Zecca all*
esercizio di essa. E
perciò a 25. settembre dell* istcsso anno
1437. leggesi dal Camerlengo ingiunto al Senatore , ed ai
Conservatori suddetti ^quatentis te , cioè Antoniurn de TMil-
linis ,
ac socios tuos iuxta tenorem ,
et forrnam dictorum Capi-
tulorum ,
ad dictum Zecchae magisterium recipiant et admit
tant ,
et illis , ad quos pertinet , ut de Salario , et emolu-
menti ,
in dictis Capitulis contenti ,
respondeant etc
vis ,
et Vrbis Senator e senza però individuarsi Pan-
Comes ,
no ,
in cui fu Senatore „
Successe Francesco de' Saljmbeni, di Siena (4)$ c pro-
sc-
(1) Appendice de* documenti pag. 81. (3) Albero della famiglia Dragona
nor. 81.. Confidata pag. 30. a 31.
CO Advoc. Consist. Syllab. pag. 8 J. (4} Stai, mcrcat.pann. x-6. de<fT 1437-
DE* SENATORI DI ROMA 411
A cui
(1) Stat. arti* lanxn. iulii 1438. (4) Opuscoli Volgari , e tacimi. Na-
(O Stat. artis Lanae, et mercat. pano, poli 17 ji. pag. 141. ourn 54.
aj.Octobri* 1438. Cs) Stat. art. laa* 11. januar. « 44 **
(3) Stat. arti* lane 8. iunii 1440.
4 i» . STORIA DIPLOMATICA
A cui successe Lvdovico de Petronibvs, parimenti Senese (i).
E medesimo ne parla anche 1 * Vgurgieri (2)
del
Quantunque da suddetti documenti apparisca di aver
i
Nondimeno il de Reguardatis 1
’
esercitò nei principio del
1443.(5), c posteriormente il de Corradis 4).
Dalla -conferma destatati dell* arte della lana a di 5.
Màggio 1444* apparisce, che in detto anno era Senatore
Cristino di Camporeale, di Terni , Conte della Rocca di S.
Giovanni . Di lui * Angeloni (5) fa menzione, dicendo;,,
1
Tro-
(1) Stat. suddetti aj.Aug. 1442. (4) Stat. mercat. pan. 5. dee. 1443.
(1) Pompe Sanesi to. 1. png.3 10. (5) Storia di Terni to. 2. p. 130.
(3) Stat. artii lanz 23. febr. 1443*
DE’ SENATORI DI ROMA 413
Trovasi anche nell’anno 144 3. detto Senatore Baipas-
sare de Rambottis, di Siena , di cui 1 * Vgurgieri ne fa onore-
vole menzione nella sua opera (1). Esercitò però egli la sua
carica nel 1444., comeosserva nella solita conferma de*
si
curia ,
quamplura iti spirituali
negligentia causantibus ,
petitionis instantiarn ,
w?r 4 «oj/r* deliberaticne ,
77/4/f apostolica ,
scientia tenore praescntium vos
et quemlibet vestrum ,
praesentes , *7 futures ,
perpetuos
Advocatos Procurai ores ,
Defensor es ,
4 c Advocatum ,
Pro-
,
tectorem ,
^ Defensorem Domus
Fratrum de Observantia ,
F f f 2 .<?/
41 5 STORIA DIPLOMATICA
et etiatn per personarum ,
dumrnodo sint Religiosi ,
seu alias
Ecclesiastici ,
Romana Curia extra ZJrbem exotente , si vero
laici fuerint quandocutaque captionem ,
et incarcerationem ,
ac laicos hujusmodi etiam per pecuniarias^ et alias formidabi-
liores poenas , de quibus vobis videbitur ,
compescendi ,
et
coercendi : omnia quoque alia ,
et singula statum commodutn
, cotiservationcm , et augumentum
utili tatem domus , ac Fra -
tram de Obscrvantia > nec non conservationem,et augumentum
Observantiae hujusmodi quomodolibet concernentia in judi-
cio et extra procurandi , faciendi ,
et exequendi ,
plenum ac
liberata tenore presentium concedimus facultatem , Non ob-
stantii us constitutionibus 5
et ordinationibus Apostolicis ,
ncc
non dicti Orditi is jur amento ,
confirmatione Apostolica ,
vel
quavis firmitate statutis ,
et consuetudinibus ,
privilegio
quoque ,
et indulgentiis ,
ac litteris Apostolicis generalibus ,
vel specialibus, praefato Ordini ,
illiusque Fratribus in specie ,
seu genere per -Sedera Apostolicam vel alias concessis ,
et in
et de quibus ,
quorutnque totis tenoribus de verbo ad ver-
bum babenda sit in nostris litteris mentio specialis ,
quibus
omnibus , illis alias in suo robore permansuris ,
quo ad prae-
missa derogare intendimus per praesentes ,
ceterisque contra-
rio quibuscumque . Datura Romae apud S. Vetrum anno Iti-
,,
gato ,
Cavaliere, c giureconsulto celebratissimo fu in
,,
molto grido dentro ,
e fuori la patria ; il quale avendo di
,,
Siena ,
di Perugia ,
e di Fiorenza ,
con lode ,
c commcn-
,,
dazione d* integro ,
e sapientissimo giudice amministra-
,,
ta la Pretura, fu degno ,
e meritevolmente giudicato di
,,
sedere Senatore di Roma, vedendosi sino nel dì d* oggi
,,
1* insegna sua ,
pendente da una colonna all’ entrare nel
,, il Papa
che il quale già quando si trovava in basso gra-
,
55
non senza sospetto di veleno , apprestatogli da certi
te ,
5J
Chiesa di S. £Maria in Araceli ,
dove fu portato alla se-
» poltura .
civem Bononiensem ,
qui in hac Vrbe domicilium constituerat,
eum-
(1) Istoria 'di Bologna lib. 7. pa- (2) Hist. Ravenn. lib. 7. ann. 14*9»
gin. 375. ad 37*.
DE* SENATORI DI ROMA 4*5?
nator Vrbis ,
mirum de Syndicatu opusculnm elaboravit Ed .
è certo ,
che fu nel 1448. Imperciocché in un instrumeuto
esistente nell’ archivio del Convento di S. CMaria del Popolo ,
si legge: 1448. 1
7 septembris Ego lobannes Baptista de Cac-
.
de n-
£1) Star, arti* lanae lo.iulii 14jv.ee (3) Documenti dell’ Arch. Vaticano
itat. mcrcat. pano. ai. augusti 1450., e (4) Opusrul.VJLI. Pii II. defensio in
documenti dell’ Archiv. Vatic. Epistnlar. to. 2. pag.250.
(2} St. md.arc.lanac J.januar.14 J 1. (5) Epist. to. l. lib. 4. pag. 187.
DE* SENATORI DI ROMA 421
denter, graviterà et dici solita ,
,
et gerì ,
ut divina quaedam in-
doles ,
et virtus h eroica in eo puero inducere videretur . Di-
remerunt nos postea plurirnos annos humanorum casuum va -
rietates ; et ea virtutis seminarla , qua e in puero ab ipsa na-
tura iacta ,
et prò seminata reliqueram ,
in eo postea in mes-
sern laetissimam coaluisse ,
conspexi . Ac prirnum Florentiae ,
,,
posseduto ancora da Porcinari presso il Monastero delle
„ Scalze di S. Chiara vi c inciso :
G g g Nel-
CO Stat. suddetti rj. iunii,et 19. (3) Stato di S.Mariain Cosmedi^
iulii 1452. lib. 3. cap. 4. pag. 151.
(2.) Murar. R. I. S. to. 6 . pag. 911.
4*» STORIA DIPLOMATICA
Nella venuta del detto Federico in Roma , egli an-
dò ad incontrarlo unitamente col Soldano ,
cioè il Mare-
sciallo, i Nobili ed Eletti della Città ,comc
,
i Consoli ,
nosi impieghi $
come appunto fra gli altri è di presente il
oro y
bas tuas leges Romam usque portendas , et porrigas ,
ut
homini nobilissimo ,
et litteratissirno ,
te fautore ,
facere sa-
tis queam . Vale . Questa lettera ,
quantunque senza data ,
gretario di Niccolo V. ,
trovandosi sottoscritto nelle lettere
apostoliche a favore di Giovanfranccsco de’ Conti Piagnani 6 .
nonas julii 1452. Ed è più probabile, che Lavagnola es-
sendo stato secretarlo di Pietro Barbo y Car din ale di S. CMaria
Nova ,.che fu poi Papa col nome di Paolo II., passasse ad es-
ser Senatore nel medesimo anno 145 2., in cui il Rizzo ni eser-
citava l’offizio di Segretario del detto Pontefice Niccolo V*
1
E dell istcsso Senator Lavagnola parlando Giovan
Battista Biancolino (4.) ,
ci da anche notizia ,
che „ dentro
yy la Chiesa di S.Anastasìa nella Cappella di S. Vincenzo della
fami-
fi) Itoria di Verona lib. rj. (4) Notizie storiche delle Chiese di
(2) Pag 19. nor. 108. Verona libro VII. pag. 17 1»
{3) Loc. cit. epist. 17. pag. 107.
448 STORIA DIPL O MATIC
„ famiglia Lavagnola giace sepcllito Jacopo dell’ istessa
,,
famiglia ,
Cavalicr Veronese , Senator Romano ,
e Vi-
,,
le si era posto nell’animo di ritornar Roma nell* antica
„ questa epigrafe .
morte a 1 5 . di settembre .
,,
ricordevole dell* antica amicizia, e lo dichiarò Senatore
,, di Roma ,
dignità in quelli tempi conceduta a Principi
,,
oh eo divelli ,vel ipso ahsente regntim suum regi posse ar-
cenza da Calisto ,
se ne ritornò in Napoli ad esercitar i suoi
impieghi di Consigliere ,
e Presidente della Camera della
Sommaria ; morì in Capoa ,
e fu sepolto nella Cattedrale
colla, seguente iscrizione
SEPVLCHRUM III. ARANI
CYBO PROREGIS NEAP. AC
ROMAE PRO CALISTO Iir.
BRAEFECTI QVI. ANNVM
AGEfiS 80. OBIIT I457.
Dal
(1) Della famiglia Cibo *
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DE* SENATOR I DI ROMA 4 js
Dal Gigli diccsi successore del Scnator Cibo Ludo-
vico Caccialupi, senza indicare alcun documento . Ma dalle
scritture dell * Archivio Vaticano se ne ha certa notizia, che
egli fu eletto nel suddetto anno 145 5. Ed il Cartari (1), par-
lando di Giova n Battista Caccialupi da Sansevcrino nel Pice-
no , ne fa di lui menzione con dire in civitate Bononiae ea- :
(1) Syllab. Adroc. Contist. pag. 69 . (3) Appendice de’ documenti p*-
(2) Appendice de’ documenti pa- gin. 108. num. 29 .
toli il seguente ,
quod dominns Senator Vrbis , et alti
: Item
Ojficiales ipsius Vrbis , ad instantiam dicti CAI agistri te*
neantur , et debeant cogere , et gravare laborantes in dieta
Zeccha y si non venient ad laborandum nisi insta causa eos
exensaverit .
,,
giosamente abbondante, concorse la città con libera con-
,,
tribuzione ad un sussidio ( come dal libro delle rifon-
„ liere ,
e Senatore di Roma sicché Roma stava c scn-
$ ,
(0 l\fiur. R. I. S.t.14. p.uj8. (2) Vita del Cardinal Bemrione p.yp. not. 7.
43 * STORIA DIPLOMATICA
et tutrix ,
et persona, legitima Catherinae ,
et éMariannae fil. ,
vano tem-
tre Senatori di detta famiglia in varj differenti
pi ,
e che di questo vi è conferma de* Statuti de Vac-
la ’
fr/ concedamus ,
1
/» /«/ honoris cedant augumentum, ple-
naria™ de industria , et prudentia tua iti Dno fi duciam geren-
te s^quatque tibi commiscrimi fdeliter , rr laudabilitcr exeque
lorum ,
aliorumque Sanctorum Sanguine decorata , conse-
crata est . Ad conservandos in SSmi D. N. specialiter absen-
tia , statum frmum , prosperum e/ ,
tranquilla m justitiae ,
et
quictis almae Vrbis Scnatorem lllustrem , eiusque Ter ri-
, te
I i i depu-
43$ STORIA DIPLOMATICA
deputamus , tibi nihilominus omnia , et singula , qua e ad offi-
cium ipsum necessaria fuerint , et opportuna , ahi
ipsius Vrbis Senatores hactenus facere potuerunt , .re# debue-
runt ,
secundum formam statutorum Vrhis , i/c/ ^ /«/v , 4c
insuper nostrae Constitutionis de totius constili nostri conscnsu
approbato , ordinatione faciendi ,
mxndandi , et exequendi
facultatem plenariam concedentes ,
Noj c»//0 sententias ,
me tuleris ,
e/ poenas , quas rationabiliter statueris in rebelles y
ratas , firmas ,
er validas habebimus , e/ tencbimus ,
e/ ta-
ceri ,
e/ teneri invielabiliter procurabimus ,
e/ mandabimus :
bitis ,
e/ solitis temporibus integre ,
e/ C0/0 ejfectu respon-
deant ,
ac faciant usque ad satisfactionem responderi $
statu-
torum Vrbis prescriptorum tenore ,
et forma minime mutata .
Alioquin sententias y
seu poenas y
quas praesentibus nostris lit~
scriverlo . .
Florentiae ,
et Senator Urbis ,
ut constat ex monumentis huius
familiae . Ed alle parole: oh immortalia inmevestri pareti
i quali aveano per loro capo un tal Tiburzjo . Ella era com-
posta di trecento Giovani Romani i più libertini ,
scape-
strati ,
c temerarj a segno ,
che i Magistrati non ardivano
di castigarli . Pio IL ,
che allora trovavasi in Siena ,
stimò
scrivere la seguente lettera a i Conservatori di Roma, rim-
proverandoli della loro condotta ;
siccome leggesi nel Rai-
naldo (2) , che l* estrasse ex lib. brev . pag. 153.
Ptus Papa IL Conservatoribus Vrbis . Dilecti filii etc. In »
telligimus graves excessus ,
qui Romae quotidre fiunt . Audì-
mus etiam , Rornanos solum esse
,
qui talia faciunt ,
nihil por-
ro in Civitate tuturn esse a perdita iuventute . Gubernator no-
ster ,
quem Ulte posuimus ,post pulsatam familiam suam , post
suscepta multa ludibna , necesse habuit , ut rebus suis consule-
ret ,
in Palatium Apostolicum ex ZJrbe refu^ere . Quanto bono-
ri , et consolationi uobis baec sint, cogitari facile potesti quan-
tum bonae famae Romano nomini ajferant palarn est omnibus.
,
ex
CO Contatori His.Terrac. l.z. c.l*. p.!2j. (2) Ad ann. 1460. a. 9.
44 * STORIA DIPLOMATICA
ex patria venire ad Vos audent Vox omnium una est , Popu- .
sis ti ,
dici quae causa nos Senis tener et , quid
curavimus }
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DE’ SENATORI DI ROMA 4+3
tc 1460. (1). In fatti confermò i Statuti de Vaccinari a
cuius
CO Regi*t. Vatic. to. xt.tjii. pi- (i) Lib. Orationum orario xx ir.
gin. iti. citato dal Marini nella sua pag. 8i.edit. ijoj.
opera to. 2. pag. 161. a i6j. not. a*.
444 STORIA DIPLOMATICA
cui us fundamenta vere posila sunt in montibus sanctis : cujus
?io7i secus qtiam Syon dihgit portas Dominus super omnia ta-
bernacula Jacob , Civitas Dei Roma , de qua gloriosa dieta sunt .
ni ,
già de’ Petroni ,
si legge nel Diario Senese (2) ,
che
„ fu Conte Palatino, c Cavaliere Cesareo , Ambasciato-
„ re della Republica ad Alfonso Re di Napoli 5 ed essendo
„ in quei tempi riputato uno fra più savj , ed onorevoli
„ Gentiluomini della Toscana , non che della Patria , ebbe
„ in appresso delle prime incumbcnze della Republica .
,,
Ove nel 14.5 1. venendo a Siena Federico Imperatore fu
,,
destinato a portar lo stendardo imperiale ,
c salutar Ce-
,,
che una per prestargli obbedienza nella sua csaltazio-
„ ne , cd allora fu da Sua Santità fatto Cavaliere , c altra
’
1
„ ca soscrissc i Capitoli ,
per la spedizione contro il Tur-
„ co 5 onde meritò , che Pio IL lo facesse Senator di Roma,
stato fatto ancora da Euge
„ come precedentemente era
„ nio IV. nel 1441. Egli pure nel 1464. fu uno de* quat-
tro Ambasciatori di. ubbidienza a Paolo IL ed in fine fu
„ ,
,,
re dal greco 1
’
istoria de Goti ,, . E tutta questa serie de'
fatti si comprova dall' .Autore di detto Diario con citare
non solamente le carte, esistenti nell’ Archivio di Siena ,
C?,
(ji)‘ To. xl ix. p. 29. Marini loc.cit. (2) Pag. 68 . not. c.
44* STORIA DIPLOMATICA
Columnae , et Laurentium de Vellis de Regione Ripae y Cives
Romanos , ac P antaleonem de Pantaleis de Regione Arenulae
Notarium prò tempore praeterito , quo d ictus Dominus Sena -
tor una cum Ojficialibus suis , et [umilia dictum Offìcium exer-
cuerunt ,
necnon prò tempore futuro ,
quo ipsttm exercebunt
cum omnibus: suis honoribus ,
salariis ,
et emolumcntis con -
suetis ,
idcirco praefatos prò Sindicis , offìcium sinda -
candi dictum Dominum Senatorem , Ojfìcialesque , fami-
liam suam depututos y babeatis , r/ admittatis . Volumus au-
tem dictum sindacatum incipiut die prima maii videlicet prac-
sentis mensis i\6i.non obstantibus statutis Vrbis y ctc, Da-
tum Romae in domibus nostrae residentiae die dieta prima
maii 1451. locus signi » F. de Baano Cancellarius .
Posteriormente fu eletto il Conte Giovanni di Bal-
biano , ^Milanese a 5. aprile dello stesso anno 1460. (1) ,
ma esercitò la carica nel secondo semestre del 1461. Ed
egli ne partecipò la notizia a Giovanni de <L"Medici in Firenze
colla seguente lettera (a) .
Spectabilis ,
et egregie tanquam Frater honorande .
,,
quale è lò con la sua Sig. , de qua Nui non abbiamo no-
„ velie alcune , pcròchc io ve ne avisarebbe Preterea .
per-
xi vm.p.214- Mirini CO Reale Arch. Firenze»
(1) Rcg. sud. to. l.cit. di
DE’ SENATORI DI ROMA • •
447
I
,,
perchè in nostri Paesi siamo male forniti eie Sag (*) usi
„ da leva, vi prego vogliate trovar modo, che nc abbia uno
,j Para
che siano buoni : et scritto a mio Piolo che ve Ja
,,
ricorda, et se me li volete mandare, daretegli a lui che
,,
me farete piazerc . Non
sono sano, altro al presente io
,,
e di bona voglia, et il simile desidero sentire di Vui
ti Statuti ;
e perciò non si legge registrato nella serie del
Gigli ,
nè in quella stampata dal Salornoni .
,,
suo zio viene ad hcreditarc molti beni ,
e Palazzi in
,, Roma ,
Lucca , Toscana ,
ed altri luoghi ;
ma sendo do-
„ poi venute in Roma diverse turbolenze ,
si risolse rità-
,,
rarsi ,
ove avea ottenuto dalla Rc-
interamente a Lucca
,,
publica a 2 i.gennajo 14 66 l’onorifico decreto, che .
,,
intclligatur , et sit creatus civis originarius Lucensis cum
,,
omnibus privilegiis , rnuneribus , et bonoribus ,, Di que- .
gnana ;
il quale fu anche eletto Senatore dallo stesso pon-
tefice ;
come riferisce il Targiovi (i) nel dimostrare tanto
la nobiltà della famiglia de Calandrivi ,
e di Andreola ma-
dre di detti Niccolo K. ,
Cardinal Filippo ,
e Catarina Calan-
drivi ,
quanto della famiglia de’ Nobili di Dallo ,
Signori
della Verrucola de Rosi di Carfagvana , passati a domiciliarsi
in Lucca (2)
E poiché il sudetto Targioni ,
parlando delle seconde
nozze di Andreola con Tommaso ^ figliuolo di Federico ,
Nobile
Sarzj.nesc ,
soggiunge ,
che questi fu dell* antica ,
già Cat-
tolica ,
ed in oggi eretica famiglia de Calandrivi ,
dimorante
al presente in Ginevra ,
abbiamo stima-
ed in Basilea ;
noi
to qui riferire non solamente quando emigrò detta fami-
glia da Italia ,
e quale ramo della medesima vi sia ritorna-
to $
ma ben anche tutte quelle poche notizie ,
clic ci è
riuscito raccogliere da varj autori
Primieramente egli è certo , che discenda tal fami-
glia da Errico de* Calandrivi y illustre Guerriere nel seco-
lo xii. ,
di cui nell* opera di Pietro de Ebulo (3) si legge ,
lmperat ,
ut properent , tutum est properare Panormum
Nec mora Teutonici lussa rubentis agunt
E nel manoscritto ,
esistente nella Biblioteca di Berna ^
si
(1) Francesco Savastano Istoria del- miglia de’ Calandrini pag. ji. Piler-
ia città di Sciacca al cap. io. della fa- mo 172 6.
I
E tutto ciò ,
che da noi fin qui si è detto ,
può leg-
gersi nell* autentico documento ,
che trascriviamo .
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45* STORIA DIPLOMATICA
cam Catharina Bonvisi > pluries Antianatus honorem fiuit
consecutus , ac in pluribus legationibus apud Principes optime
prò Republica nostra se gessit j
Philippi vero filius extitit
]&lianus
,
qui ^Matrimonio conjunctus cum Catharina Balbani
suurn transtulit domicilium in Galliarutn Regno ,
ibique an-
no 1583. diem clausit extrcmum ;
ejusque Juliani ex dieta
Catharina filius Joannes procreavi Joannem Aloysium , et Phi-
lippum ; primus incolatum suurn Genevae posuit , in qua Civi-
tate etiam nane ex ipsius descendentia honorificcntissime mo-
ram trahit dictus Franciscus Calandrini ,
bcllicorum tormen-
torum Praefectus in illa Republica, qui est Filius alterius Fran-
caci ,
qui praecipuam obtinet Principatus Genevensis Dignità
tem . Ex Philippo altero firatre ortum ducit agnatio, et descen-
dentia Calandrini qua e in Civita te nostra reperitur ,
ex qua
,
che 1
*
elezione de’ Senatori si faceva preventivamente , e
1
*
,
come una specie di
esercizio del Senatorato differivasi
Fspettative ,
in altro tempo
Quindi è , che noi, dopo aver .
Senatus .
14^4.
(1) cioè quelli Officiali , che non sono eletti a sorte .
I
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45* .STORIA DIPLOMATICA
nd-y videlicet post concessiones, aliis factas usque ad illam diem
Cancellatami quia Florentìae retinuit Clericum Vincentium ,
et
tractas et dedit quinque, existens ibi Votestas etc et propterea
feeit contra libertatem Ecclesiasticam .
Troti ,
Oratori Ducis CMutinensis , concessum est Domino Io-
hanni Dandalo , Nobili Veneto ,
post praedictos .
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458 STORIA DIPLOMATICA
rum concessutn est Domino Leonardo^ Nogarolis, {Militi de
Vcrona^post praedictos . JLadem die ad corumdern Oratorum P^e-
71 e forum concessum est Domino Francisco Trapolino
{sic)
,
diritti de Padua post praedictos .
Datum Romae feb. ann. 1455. Egli vien nominato dal giu-
reconsulto Alessandro (3): spectabilem equitem^et comitem Lu -
dovicum de Frcduciis de Firmo .
„ (
Registro Vaticano to . 5 o.pag. 31.). Vedi la vita di Pao-
,,
Verona al principio del quarto libro .
Passò poi ad esercitare il Senatorato nel 1468. il
Conte Pietro de Cesis $ il quale nella serie del Gigli ,
dicesi Cutaneo , e da Narni ; quantunque nella conferma
de* Statuti (3) , che egli trascrive , si legga : Petrus de
Chitanis de Cesis , senza individuarsi la patria , Egli per
altro chiamossi Pietro Fquitanio di Cesi , Non sappiamo
con qual fondamento abbia detto il Contelori (4) ,
che i
legge „ vi comparsino f
: Illustrissimi Signori , come il
,,
quale Signor Senatore cavalcava un corsiero ,
coperto da
,, capo a piedi tutto de imbroccato, c lui Senatore por-
„ uva una come berretta di Armellino con quelle sue
CO-
fi) Osservazioni isteriche sopra i si- p.inn. 9. maii T4Ó9.
gilli de’ secoli basai to. 16. pag. t. fP Stato della
Chiesa di S. Matja
(2) Arti* lanae p. aprilis . Mercat. in Cosmedin pag. 92.
DE’ SENATORI DI ROMA 46 t
,,
Illustrissimo Popolo Romano a cavallo ctc.
In quest’ istcssi Statuti (1) ordinandosi ,
qual salario ,
o sia onorario, si debba dare al Senatore ,
si legge : Sena
tor Forensis ,
qui per tempora j'uerit electus ad ojficium exer-
cendum ,
babeat ,
et babere debeat prò ejus salario a Camera
ZJrbis prò sex mensibm mille quingentos Florenos auri de
Camera .
,,
dottierc dell’ esercito del Re Ferdinando ,
la cui virtù
„ quei viandanti ,
che per la via Flaminia caminasscro j
Nell” anno
1471* ottenne 1’ esercizio del Senatorato
Giovan Battista Bellanti da Siena , eletto nell’anno an-
tecedente, come leggesi nel documento sopra trascritto.
Proseguiva ad esser Senatore nel luglio di detto anno ; sic-
come costa da un Breve , che gli scrisse il Pontefice , ac-
ciò consegnasse i Rei di delitti Capitali alle Galere di al-
cuni Genovesi (1) . Nell* opera del Coronelli (1) vi è dello
stesso Bellanti il seguente elogio : „ Gioì Battista Bellanti
„ tissimo , ,
e Republiche straniere j nè man-
a Principi
3,
carono città principalissime , che Io vollero loro Po-
,3
destà , e Governatore , di maniera che la sua buona fa-
(0 Archiv. Vatic. num. 468. p. Tir. (5) Stat. mere, p an. aj.martii 1473*
famiglie nobili di Bologna
(2) St. mere. pan. 27. septerob. 147 r. ( 6)
Dolfi
(?) Famiglie di Bologna . pag. 1^4.
OD Stac, art. lame 15. octobr.1472.
DE' SENATORI DI ROMA 455
Il Conte Gabriello de Capitibus Liste , di Va dova ,
trovasi ,
esser stato Senatore nel 147 5 , avendo . in detto an-
,,
7?
di mangio
iSo>
morì Mcsser Pietro Cesi Senatore di Roma ed ,
1
,$
in questo tempo io Stefano lnfcssura stavo per Podestà
,,
ad Horta„ . Nell’anno 1470. a 12. marzio aveva ottenu-
ta la Podestaria di Perugia (3) . Di lui , c de' suoi Senato-
rati vi è anche memoria nella iscrizione sepolcrale, esisten-
j.,
„ ce di Malta ,
in cui avean fatto risplendcre il loro talen-
„ con
1* esercizio de* più riguardevoli governi ,
avendo
„ 1
*
ultimo dato anche leggi nel Campidoglio ,
sostcnen-
,,
do supremo grado di Senatore di Roma
il .
te memoria .
JLLE EGO PRAECLARI TVLERAM QVI SCEPTRA SENATVS
REX SICVLIS CAROLVS IVRA DEDI POPVLIS,
OBRVTVS HEV IACVLIS SAXIS FVMO^VE DEDERVNT
HVNG TVA CONSPICVVM TEMPORA SIXTE LOCVM
HAC ME MATTHAEVS POSVIT TVSCHANVS IN AVLA
ET PATRIAE ET GENTIS GLORIA MAGNA SVAE
IS DEDIT ET POP VLO POST ME BONA IVRA SENATOR
INSIGNIS TITVLIS DOTIBVS ATQ.VE ANIMI
ANNO DOMINI MCCCCLXXXI. III. SEMESTRI
E Chiesa di Ara-Celi vi è anche la seguente iscrizione
nella
ad esso appartenente .
MATTHjEVS tvscanvs MEDIOLAN.
DOCT. COM. EQVESQ. ALMAE VRB. SENATOR
MEMOR BARTHOLOMEAE
SACRI CONIVGII
DE PETRASANCTA V. FIL. PAREN. VXORI
BENEMERENTI S. P. VIX. ANN. XXXI.
OBIIT DIE XI. IAN. MCCCCLXXXI.
Di lui fa anche menzione il JMorigia (3) dicendo :
,,
tra gli virtuosi , et uomini dotti , che furono della fami-
,,
glia de* Toscani , nobili ^Milanesi ci voglio porre uno
,
,,
gista acquistossi fama d* immortalità . Essendo la sua
„ dottrina ,
cd il suo molto valore benissimo conosciuto
,, da Papa Sisto IV' > però Io creò Cavaliere aureato,e Sena-
„ tore ai Roma ,
fu anco Governatore di Perugia , di Bo-
» logna ,
e di Fiorenza $ ne* quali offìcii egli si diportò Con
„ tanta rara prudenza 5 che acquistò una corona di gloria
Esef-
(O Stat. Boarior. 17. angusti 1489. (3) Nobiltà di Milano pag. 153.
"*
(v Arch. Vat. arra. 34. T. 12. p. 1 Vp.
4*8 ,
STORIA DIPLOMATICA
Esercitò
il Senatorato il Conte Ludovico Orso, da
Forlì (i), nel 1482. In una Cronaca manoscritta, che tra’suoi
libri lasciò l Avvocato Albicini della stessa città
’ si legge
,
,,
sero in Ludovico sulla fine del 1600. Il Palazzo di detta
,,
famiglia era nel luogo ,
ove adesso esiste il Monte della
„ Pietà ,
la Chiesa ,
e Casa de Filippini
*
;
quale fu distrutto
per le tirannie di Andrea , detto Orso 1
*
.
,,
,,
ilConte Antonio Fichi nel 1450. con titolo di Marcscial-
,,
Io di Paolo IL , e poi di Sisto IV, , indi passò al reggi-
,,
mento di Fermo , e poi di Ascoli , e poi dell’ Aquila , e
,,
dopo di Capua per servizio di Ferdinando Re di Napoli .
,,
Questi fu al medesimo Re due volte Ambasciatore, sic- -
,,
come al Duca di Urbino , al Duca di CMilano,£ a Fioren-
,, tini j cd in fine nel 1483. sedette in Campidoglio Se-»
„ natore di Roma .
00
.
Cf j Pag. 6 5. marzo 3 jt ,
(4} Stat. sudd. 22. i unii 1484.
DE* SENATORI DI ROMA .
46$
Panfilio Cesio di Cascia (i),dopo la notizia di essersi ristes-
beneficus ,
<*»»o 1490.
Nell' anno 1485. esercitò il Senatorato Giacomo Bo-
narelli di Ancona ; di cui scrisse il Saracini (2) ,
che „ Pan-
,,
no 1453. in tempo, che la città di Firenze si conserva-
,,
éMaria Sforza di ^Milano fu creato Consigliere , ed ado-
„ perato nelle maggiori dignità per governo di molti luo-
,,
ghi primari del suo Ducato , essendo stato in éMilano
,,
dell' Archivio registrati in Ancona ; tra quali un instru-
„ mento rogato da .... . che Domenico Bompiani vende le
,,
due Torri del Castello di Bompiano a . ... Bonarelli ; e
„ nel fine fu creato da Papa Innocenzo PTII, Senatore di Ro-
„ ma , ove morì; e fu sepolto nell* onorato Tempio della
„ Pace Dogiioni nel loco citato,,; cioè nell ‘Anfiteatro d’Eu-
.
E Io
CO Rcgist. Offic. tonti. 1. pag. 25. t. ( 3 ) Epistol. libsxix.
( 4 ) Poema de* Reali
Marini loc. cit. not. io. lib. I. canto
(2) To. 2. pag. 25.3. XXXII. Venezia XJ3S*
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DE* SENATORI DI ROMA 47 *
„ E lo Scala figliuol d’ un Mulinaro
„ O ver d’ un Tessitor de’ Panni lini
„ Che con le sue virtù si fece chiaro
„ Et fu Confalonier de’ Fiorentini
„ Cavalier speron d’ oro c non avaro
„ Tanto è , Voi m’ intendete Cittadini
„ Non s ha questi a chiamar nobile , e degno
„ Ch’acquistò roba, honor , virtute, e ’ngegno
Fu grande la di lui letteratura Diede alla luce la Vi- .
ta di Vitaliano Borromei ,
e 1
*
Orazione ad Innocenzo Vili.
Compilò un volume di lettere di varj Alatori in lode di Co-
simo de* {Medici . Scrisse pure un Dialogo de Consolattone ,
intitolato Cosrnus , un opuscolo Apologia contra vituperatores
Florentiae ,
un Poema filosofìco de Rebus moralibus ,
c varie
stes ,
Re v. D. Ioanncs Baptista Episcopus Aquilanus ,
videlicet
magnifica! vir Dominus TMarius Salomonius , Dominus Fran-
ciscus Salomonius , Dominus Franciscus Sinibaldus , Romani ci-
lettere ,
dirette al Cavaliere Prospero TMandosio ,
raccolte
da Giacomo CMaria Cenni in molti volumi de* Manoscritti,
trovasi la seguente (2) , nella quale Carlo Cartari spiega il
suo parere su *1
Vicesenatorato di detto Giacomo .
Il-
Cx) Italia sacra to. 2. pag. 711. (a) To. I. pag. 103.
DE* SENATORI DI ROMA 47 *
„ Illmo mio Sig. Padrone Rivmo
„ Ricevo la sua buonissima carta col Catalogo de’ Ri-
,, tratti di quei personaggi etc.
„ Quanto alla persona di Giacomo CMandosio , che as-
„ scrisce, esser stato Vice-Scnatorc di Roma, io non ho ’
1
,,
di settembre 1 66 z. mcccclxxxvii. Jacomo ^Mandosio de
„ Amelia Viccsenatore Puoi benissimo accoppiarsi il tem-
„ po col fine di deccmbre ,
e col principio di genti ajo se-
,,
bre la morte ,
o la remozione del CManeri ,
come dice
,,
c forsi col titolo di Pro-Senatorc etc.
„Casa ìj.gennajo 1 676. Divmo servitore Osseqmo
Carlo Cartari
Egli è certo però che nel detto anno 1487. fu Se-
,
aliqua citatione ,
vel licetitia capere ,
-re# capi facere , e*
e#;# vel eos ducere ,
e* carcerare sine aliqua poena ;
dummodo
ipse éMagister prò tali sic capto teneatur notificare ,
et ipsum
captum mietere Domino Senatori ,
conducendo edam ,
.re»
,,
onde legge in un Mss. della Biblioteca de*Canonici della
si
,,
mensJDec, et inceptum die xxuu.nov.prox»preteriti in Vigilia
„ Cor-
ei) M. Reccolta di Opuscoli etc. (3) Faccio!'. Sjrn tag. III. pag. 29.
Yen. 1763. tom. x. pag. 2 69. CO Cod. Chartac. nana. II. inter Li-
(2) li- pag- 15- gales circa medium ..
Digitized by Google
DE* SEN ATOR I DI ROMA 479
Corrispondendo però Agostino alla nobiltà , e virtù
,,
*
,, Guastatori , e delle Cernite Trivigiane contra i Turchi,
„ infestanti colle scorrerìe il Friuli ,
fra molti Uficiali qua-
„ lificati ,
che guidarono Squadre Viniziane
le ,
colà spe-
•I
„ dite a respingere il nemico .
• I *
,, Che in servigio della S. Sede si adoperasse egli czian-
'
dio egregiamente ,
non ce ne lascia dubitare la Bolla ,
j,
colla quale Innocenzo Vili, il destinò Senatore di Roma ,
y,
ra prudenti a insignitum ,
rectitudinis ,
ac iustitiae ama-
fili
,, torem ,
et aliis magnis ,
et arduis Apostolicae Sedis ne?o
»;
l
l
;
t *!*
jy cisamente fossero que* difficili ,
e grandi affari , ne*
ri » quali s’ era di lui fatta prova . Ora quantunque la indi-
».
• #
iti*
•
y,
quinta octobris 1489. juravit cor am S. D. . . . . c D. de N
yy Attavantis Cane. Apostolic. Not. questa Bolla si aggiun- A
A ,,
gc un Breve, segnato die xvn. augusti mcccclxxxi x.pon-
yy tificatus nostri quinto ,
in cui ,
de tua prudentia , dice il,
c *
'
a 4 „ Pontefice , fide , integriate ,
et boriiate plurimum con -
' . il li
fidentes .... tibi concedimus ,
et impertimur plenum , et
liberum arbitriumy ab omni juris ordine distinctumy et abso -
i :
•
I
yy
M ad justiiam
•
i
,,
lutum etc. celerius ,
et expeditius administran-
\
ililH
i yy
Governo col nome di Agostino Barbarigo , allora Doge ,
„ indirizza un’ ampio passaporto universi, et singuliy tam
,
iil l>
yy
amicis y quam fideLibus , pregando gli amici , e coman»
;
il .
•
„ dan* > ***.
(1) Bjnif. an. 1477. p. 142 «. ed:*.
'•
»,L
'»r
$
I
DE* SENATORI DI ROMA 481
dando a’ sudditi ,
che scndo designatus Almae Vrbis
„ Senator Spect. Doctor , et Eques , ac dilectus Civis noster
„ D. Agostinus de Vonico , qui in praesentiarum proficicttur
„ ad dictum eius CMagistratum , gli prestino aiuto , c favo-
,, re ,
onde abbia spedito ,
e libero transito ,
senza sog-
,,
giacere a gabella, cutn equis ,
indumentis ,
libris ,
ar-
,,
che questi vestì la Toga Senatoria verso il principio di
,,
gli venne imposto quell’ illustre carico , che , terminati.
,,
l’Arciprete Gio. CMaria Crescimbeni ; il quale nella storia
,, della stessa Basilica Q2) aveva opportunamente ricorda-
,,
te la gode, cioè a tempi di Niccolo 111 , e di lMartino IV.etc. .
,,
Cav. Agostino ; il che apparisce per una commcndati-
„ zia (1) , che il medesimo Doge Barbarigo scrisse li 29. di
yy
tagli sepoltura nel magnifico Tempio de’ PP. Predicatori
yy
di quella città, gli dirizzarono uno splendido Mauso-
„ leo , decorato di nobile Statua, sovraposta all’Arca mar-
„ morca di pregiato lavoro , d* indoratura , e di pitture a
„ fresco , dipinte dal raro artefice Antonello di Messina .
„ Nel Coro di detta Chiesa tuttora vedesi quell* onorifico
„ monumento , affisso nel muro al destro lato dell* Aitar
» maggiore ,
colla qui soggiunta particolarizzata inscri-
„ zione, che ne dichiara il soggetto.
DEO MAXIMO
AVCVSTINO VONICO V. C. PILEI F. IVRISC. EQVITI
COMITIQ. CVNCTIS IN REBVS CASTE INTEGREQ. VERSATO
DE PATRIA OPTIME MERITO QVI QVOM. HONOR.
S VMM AM IMPLESSIT ANN. AETATIS LXIII. MENS. IX. D. XIIX.
SENATORIO MAGISTRATV FVNGENS VITAM QVOQ.VE IPSAM
TERMINAVIT ANNO GRATIAE MCCCCXC. POSTRI. SEX.
INNOCEN. Vili. PONT. MAX.
*
,
Hinc etiam est aliquo dignus honore lapis
Hoc Augustinus tegitur de gente Vonica y
Metropoli Venetus , Tarvisio patria .
Insignis titulo jureconsultus equestri y
Virtuturn large qui decus omne tulit *
Occidit ,
arnissum Roma lugente y
Senator ,
Dignus ab aeterna postergate coli »
Dal Gigli nell* istesso anno 1490..
si registra Lo-
E
medesimo non solamente nc fa menzione Gia-
del
como Lauro (i)jma benanche trovasi notizia in un instru-
mento, che il nobile Diotiaiuti, figliuolo del qm e ‘Mario Dio
tiaiuti 9
Padre, c legitimo amministratore di Giulio ,
Gioì
Battista , Aurelia ,
e Giacobella suoi figli ,
e la nobile don-
ila Lucia ,
vedova del Sig Giorgio del Pazjo , Ava materna ,
.
chia-
* CO Scori» di Orvieto pag. ìa. CO Bull. Badi. Vatic. io. a. pag. app. „
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DE* SENATORI DI ROMA 485
chiamato Doctor veritatis Di questa famiglia ne ha formato
special genealogia il Gamurrini (i), c parla del detto Se-
natore Andrea, ,
trascrivendo anche 1
*
elogio funebre ,
fat-
togli da Giacomo Torelli .
victbus ,
temporibus lares transtulerit Bononiam
et Sarsi-
,
nam ,
Arretium , aliasque in Vrbes , et potissimum Fanum $
exploratum tamen est ,
ipsam ex Germania in Italiam dedu-
ctam ,
primum domicilium fixisse in urbe Faventina , majo -
resque ejus gentis denominasse Faventiam suam patriam etc .
soggiunge finalmente , che il detto Andrea fuit Senator
P p p dita
CO Delle famiglie Toscane, ed I7 m- (3) Dottori di legge Bolognesi na-
bre to. 3. pag.
7 «. e 95. gi n . x*. .
,,
doli da Foligno fu Podestà di Firenze ,
c poi Senatore di
3,
gravis ,facundus e lo quii
,
qui mansuetudine gratus ,littera~
,,
tura bac nostra plusquam mediocris ; iuris plus habens rccon-
5, ,
quam
diti aperti, proferat . Vocationem expectat in dies .
,,
nel Convento dì S. Francesco di NoceraNel 1492. fu .
,,
Silvestro di Giovanni Baldoli fu da Paga Alessandro L7,
» 1’ ottobre del 1495. eletto Senator di Roma per sei mesi
,,
e di nuovo confermato per altri sei mesi a di .... d’ agri-
,, 1495. . Est Breve agud me „ Quest’ istesso Badoli tra-
le .
,,
anno ,
e Cipriano Fallavicino , Genovese -
V,
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488 STORI A DIPLOMATICA
aggregato al Seggio- di ^Montagna di Napoli (i) . Fu egli va-
lente Giureconsulto ; e perciò nell* anno 1483. dal Re Fer-
dinando fu dichiarato Giudice della Gran Corte della Vica-
ria , e nell* anno seguente suo Consigliere , ed Vditore
Nel 1494. comprò la città di Satriano ,
ed i Castelli di Tito ,
e Calvello ,
devoluti alla Regia Corte per la ribellione di
Guglielmo Sanscverino ,
Conte di Capaccio .. Niccolo Toppi
nella sua opera De Origine Tribunalium (2) trascrive una let-
tera di Ludovico XII. Re di Francia , impegnato con Alessan-
dro VI. a deporre dal Regno Federico ; nella quale ,
data
a 14 .aprile 1499. si : legge „chc per la singolarità, pcr-
,,
fetta integrità , c confidenza ,
che detto Re aveva della
,,
persona del carissimo, c grande amico Sig. Giulio de
,y
Scorsiatis , Senator di Roma , c per lo suo gran sapere y
,,
nobiltà, prudenza, discrezione, legalità, condizione,
,,
esperienza ,
e buona diligenza , detto Re lo ritiene nell*
de* Statuti de* Vaccinari colla stessa data del 1 512. fatta dal
Scorciati si soggiunge : ,,
Onde , o furono due Senatori ,
,,
ovvero così diversamente detto „ Riflessione veramente .
nali ,
Corte Romana a 23. dccembre 1501.
e Prelati della
al Cardinal Ippolito d’Este, figliuolo di Ercole Duca di Ferrara
,,
de’ -Falaschi da lui beneficato ,
e col iavor suo_( cioè del
,,
Duca Borgia Valentino )
creato da Papa Alessandro Scna-
,,
torc di Roma, in data dell* ultimo di marzo del 1503. a
„ cominciare dopo Antonio de’ Lanti , che vi si trovava a
com-
(1) Memoriae Caeienate* c»p. 25. (4) Pompe Sanesi par.i. t.H.p.231.
num. 34- pag- 334- (7 Loc. cit.
(2} Hiit. Cae»en. lib. t 6. p. 748.' (6) Sta. arti* lanae jt.ianuarii 1505.
O) Stat. art. lauae 8. aulii 1502. (7) In Bologna 1789. p<g. 287.0.288.
DE* SENATORI DI ROMA 49 r
,,
compierlo per Lorenzo ,
pur dello stesso casato de* Lan-
„ ti , tutto volto poi ad adempiere le istruzioni del Pon-
„ tefice Giulio , che a dì 6 di agosto il confermò Senatore .
„ servizio ,
renduto a Pandolfo ,
giusta le occulte mire del
,,
Pontefice ,
ritornato in Roma ,
e satisfatto all’officio di
,,
Palazzo Latcranense $ c quindi avuto in governo Città
„ di Castello pel 1505. e pel 150 7. Norcia , cd annessi
„ fu alla fine premiato colla Tesoreria di Romagna Vcnu* .
,,
zo ,
che anche in oggi ,
posseduto da Signori Lettimi
'
,,
reca ornamento alla città, come quello ,
che giustamen-
„ te è riputato disegno del famoso Bramante ,
che Carlo
„ ne recasse di Roma . Quivi però ,
alludendo alla supc-
„ rata alterigia, z tirannide {Malatestiana, divise a gran
„ lettere ne* fregj Ielle finestre il seguente motto, che da
„ pochi anni vedi X alquanto cangiato Nichil tam alte :
(2) Stat. Boarior. 5. iunii 1508. (6) Genealogia della famiglia Ga-
(3) Stat. suddetti 13. novem. ijo\ mmate pag. 1^5.
(4) Ioscript. Kom. to. 2. pag.xi. (7) Istor. di Rimini par.i.
(5} Stat. ^sudd. iP. octob. 1507.pt
DE* SENATORI DI ROMA 4*3
come si vedrà in appresso . Onde piuttosto convien dire ,
Ministro Imperiale »
facundiae demulcct .
ricorse al Pontefice ,
supplicandolo di eleggere tre persone
gravi cd illustri ,
le quali rimediassero a detto abuso , e
,
Q q q 1 mul-
CO Notizia della famiglia Boccapaduli pag. 7*5.
4 96 STORIA DIPLOMATICA
multa ,
perperam per eos gesta ; ?/ ideo procuraverunt pie -
beios lmbussolatores creari , exceptis paucis , et prò eis im-
bussolavi iuvenes imperitos ,
?x multos etiam vilissimae con-
ditionisy ut est quidam lacobus deCivitate Castclliyforensis, ?£
servitia Domini Guglielmi de Sermoneta , ?/ alios
qnosdam vilissimos de Regione Ripae ; Nobiles vero rejece-
runt in dedectis Sanctitatis Tuae , Populi Romani . 0r-
dinatum fuit , »? de eadem familia imbussolar entur plures ad
Conservatoratum ; contra fecerunt imbussolando duos de Can-
cellar iis ,
duos de Perleonibus ,
duos de CMagdalenis y duos
de CMatteis . Item sese imbussolaverunt Conservatores y et Prior
praesentes ,
et jilios ,
et fratres y et quoscumque proximiores ,
qui y
x? neglectis , alios digniores debebant imbussolare .
gnitos multos .
Reiecti a Conservatoratu y
?r Primioribus ^Magistrati-
busy conspiratione facta contra optimos quosque y
x#»f
Eligat Sanctitas tua tres graves , ?/ conspicuos viros
ad Conservatoratum nunc ,
?x «W? corrigere scianti
et velint , ?/ futura bene disponere ;
initium tui augustis-
simi Pontificata hoc dcsiderat ,
?r ixf* celebritas Assumptio -
nis glorio sissimae Virginis CMariae de mense augusti y
nonae ordinario y et cura ,
alia quaedam y qua e Populus
Roma -
DE* SENATORI DI ROMA 497
Romanus ad gloriar» , et honorem Sanctita-
constituit facere
tis tuae , et tuorum Quod non sic ex voto potest exequi pro-
.
secondo riferisce 1
*
Alidosio ,
parlando de’ Dottori di Bolo-
gna (3) j come pure racconta il Cartari (4) $ quali ci i
Senator Vrbis .
Il Conte Pietro Borghese da Siena , fu Senatore nel
,
Sena-
ti) Staf Boarior. anno 1514. gi".904 e 9°J-
-
(2) Inscripr. Rom. to. 2. pag. 12. (O Star. Boarior. 4. Nov. ijij.
O) Pag- xy». (7) Vita, et gena Pauli V. Borghesi!
(4) S/llabus Adrocat. Consiator. pagin. 2. I.
ranense apparisce ,
esser stato Senatore un tal Giotan Bat-
tista ,
il quale intervenne nella sessione 2. de* 16, marzo
15 17.(5) ,
c trovasi descritto dopo il Ministro Imperiale ,
come siegue :
«
"Magnificus dominus loannes Baptista Sena-
tor Vrbis .
Dogiioni ,
avendoci aggiunto ,
come ognun vede ,
di aver
osservato i Brevi ,
e le patenti originali della dignità Sena-
toria conferita al Bonarelli ,
non può dichiararsi intiera-
mente confutato il detto Saracini ,
come pretende il Gigli
colla semplice assertiva del Crescimbcni ,
fondata su l’estrat-
to della conferma de Statuti dell* arte della Una nell* anno
1528. fatta dal Senatore Squarcialupi j
che può benissimo
esser stato alterato il numero dell’ anno da* copisti
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500 STORIA DIPLOMATICA
S. Angeli Ma dopo varie ricerche ,
fatte in Firenze , final-
mente ci è riuscito avere per mezo del eh. Abate Lorenzp
ìMehus ,
altre volte lodato, la seguente notizia .
,,
anno 172 1. così scrisse-: Giovanni Rucellai nel 151 5, fu per
„ Rapa Leone decimo , Nunzjo in Francia a Francesco primo .
\ „ V anno 1522. fu Oratore de i Fiorentini a Rapa Adriano
„ VI, E nell anno 1 5 2 3. fu da Clemente VII, creato Castella-
*
,,
no di S, Angelo in Roma ;
nella quale amministrazione
„ morì in età di anni ^6, Questo e quanto in queste nostre
,,
memorie , ho saputo ritrovare ,
ove di lui si ragiona
,
,,
Se il Signor Giulio Rucellai nelle memorie di sua ca-
„ sa non trovò ricordo alcuno del supposto Senatorato Ró-
„ mano nella persona del suo antenato Giovanni inclino a ;
,,
credere, che sia una favola; tanto più , che in altre me-
„ morie, scritte a penna ,
c da me vedute ,
non si da al sud-
,,
detto Giovanni la dignità di Senatore di Roma
Essendo vacata la sede pontificia per la morte di
Adriano VI. nel 1523. i Conservatori , il Priore de Capo-
rioni , ed alcuni di questi , a tenore de’ Statuti di Roma
deputarono ad esercitare 1 * officio di Senatore fino all* ele-
zione , da farsi del nuovo Pontefice , il Conservatore Do-
menico Giustino de Canusiis ; il quale col consenso del Col-
legio de’ Cardinali ,
e di Gabriele Bonarelli ,
Anconitano ;
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DE* SENATORI DI ROMA 501
umbre del detto anno $
come lcggesi nel seguente do-
cumento (1)
15. septembris 1523. In praescntia mei Angeli Vallati
Coadiutoris Hieronymi , nostri genitoris ,
Dominorum Romano-
rum Conservatorum Romani Populi Secretarli , éMag. Do-
,
et
tri de Fabiis ,
Vrioris CapiturnRegionum Vrbis , et nonnullo-
rum aliorurn Capiturn Regionum Vrbis , et virorum , nomine
totius Romani Vopuli ,
vigore statutorum dictae Vrbis ,
di-
sponentium ,
quod^vacato officio Scnatoris , dicti Conservatores
ipsum Senatoratus offìcium exerceant , ^ cxercere debeant ,
dotiec aliasSenator eligatur , necnon de voluntate Collegii
Reverendissimorum Dominorum Cardinalium ,
Apostolica
per obiturn Hadriani VI. Papae vacante ,
accepit ver am pos-
sessionem in loco Tribunalis ,
e/ ubi regi solet iustitia per
Senatorem ,
per captum batillae Senatoriae ,
et papiri ,
,
e/ w/AT/o Imperio , futurum Pontifìcem
canonice ad dicti S enatoris offìcium Senator verus electus
fuerit ,
Gabriele ,
Anconitano , Senatore practerito , 4//
omnia assentiente , e/ Conservatoribus in omnibus, er per omnia
consentientibus . Praesentibus etc. testibus etc.
nel 1524. Egli era zio cugino diL<?o»<? A'. Ottenne tal cari-
ca per alcuni anni ,cioè fino al 15 z 6 (2) Di lui ampia- . .
d . o . m .
zia, non pensando che ciò si fosse fatto dal detto Lorenzo ,
al 15 37. ,
in cui fu destinato Presidente di Romagna ;
quin-
di è, che di lui ne fanno menzione il Fabri nelle citate Efe-
meridi di Ravenna (3) ,
ed il Tornei nell’ Istoria di detta
città (4) .
ma-
CO Stat. mercat. pan. 16. fab. 1535. (7) Stat Boarior. 25. iunii 154?.
(l) Estratto de’ Brevi Pontifici lib. (8) Stat. suddetti 15. Nov.
17.arm.41.
yy. armar. 40. num. 368. C9) Estratto de’ Brevi 1 .
altrove indicato .
nator ,
et eques auratus . . . impievi ,
atque compievi in die
Sancto CMartyrii Apost. Vetri , et Vauli, anno Domini i
544 » (i)*
Nel 1547. da Giacomo Lauro (2) si colloca tra’Scnato-
ri Lattanzjo Lattati zj ,
da Orvieto , ma senza indicare da
qual documento abbia tratta tal notizia j
quale devesi
riputare inverisimile per varie ragioni \ tra le quali la pri-
ma detto Lattanti fu Senatore nel 1571*
si è, che il come si
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DE* SENATOR I DI ROMA 50 fr
,, essi il fiorone ,
che ne avea ottenuta la cittadinanza
,, Nel medesimo anno 1 5 4 6. dice Bartolomeo Lodi nella sua
„ Cronaca CMS. ,
si partì da Chioderia il CMa^ni/ico Dottor
„ CMorone ,
et si dice , che haverà di salario scudi 180. al
» 8° di Senatore ,
ed il Lancillotto nota nella sua Cronica ,
che ei tornò a CModena a’ 16. aprile del 1550., Il Duca
,, Frcole IL il volle allora in Ferrara ,
e nominoli) Cava-
„ liere ,
suo Consigliere ,
e Segretario di Giustizia , In
,,
questi onorevoli impieghi morte $ da ei visse fino alla
„ ratura ,
-e nelle più difficili lingue ei fumolto versato,
,, e che al sapere congiunse una rara onestà de* costumi ,
FRANCISCO BELLINCINO EQVITI ET COMITI PALATINO
IVRISQVE ET LINGVARVM LATIN.E GR/EC>£
ET HEBRAICE PERITI A AD HOC COMI ATQVE IVCVNDA
GRAVITATE PR/ED1TO ET CVI NON FACILE SCIAS
MAIVS
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$08 STORIA DIPLOMATICA
MAIVS NE DECVS ET ORNAMENTVM ATTVLERIT SPLENDOR
VARIETAS ET MVLTITVDO MAGISTRATVVM
AN ILLIVS DOCTRINA INGF.NIVM ET PRVDENTIA
MAGISTRÀTIBVS DVM ILLIS PARMyE PRA TOR 1
Paolo ,
e che quegli morì a 18. aprile del 1565» Sem-
III.
Il
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DE* SENATORI DI ROMA 511
„ Carrafa Secundus Collaterali Curiae Capitolinae $ fu clet-
„ to Senatore di Roma a essendo D. Bernardino de CMedici
,, Senatore, acclamante Poppilo Romano ,
et pctente,no* obstan -
,, te quod esset juvenu aetatis 35. ann. circi ter y oh eximias
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51* STORIA DIPLOMATICA
lanese . Dal Crescimbeni si ha notizia ,
che egli continuò ad
esserlo fino al 1566. Ed in una lapide sepolcrale , esisten-
te nella chiesa di Araceli ,
trascritta nelle Memorie iste-
riche di essa ,
e nella collezione delle iscrizioni Roma-
'
ne (1) ,
si legge .
rii est ,
orta est controversia inter Oratorem Regis Cath olici ,
et Senatorem Vrbis ,
quae tandem a Pontifice ,
in solio per-
manente in dieta Cappella ,
terminata fuit ; et decrevit di -
cens.
cis ,
et post euw Setiator Urbis ;
^tum Orator Regis Vortugaì
liae ,
qui noviter venerat ad Vrbem ,
et post eum alius vctus
Orator a Rege praefato revocatus ,
Orator vero Regis Catho-
lici i qui erat lllfnus Domitius Franciscus Va rgas ,
cutn nollet
E nella processione ,
che si fa nella Festività del Cor-
po di Cristo porta la prima asta del Baldacchino On- .
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514 STORIA DIPLOMATICA
Dopo il Senatorato del detto Filippa esercitarono
nel 1566 Conservatori 1 officio di Senatore per poco
. i *
tempo
Fu poscia nello stesso anno 1566. eletto il Conte
Biagio Busetti, da Tortona Nel Diario manoscritto citato
.
,
dal Crescimbeui della Legazione del Cardinal Alessan-
,
„ c dignità ,
di cui il nostro Pietro si vide fregiato in tem-
,,
po di sua vita « Anche Roma volle premiare il suo va-
,,
lorc , c la molta virtù sua ,
elevandolo al grado di Ro-
„ mano Senatore Di questa notizia mi confesso obligato
.
,,
all’infinita cortesìa del più volte lodato Gentiluomo il
,,
Sig . Alessandri Arrivabeni ,, ,
„ re di Roma ,
coinè il Signor Arrivabene ha asserito ,
non
„ se ne ha pruova alcuna ,
e niun indicio ne da il gran Si-
„ gillo di esso ,
che conservasi presso il suddetto Dottor
„ ^Michele Antonioli ,
esse-
Annotazione i. alla lettera 15. (2) Biblioteca Modeneie to. 1. fa-
ai Veronica Gambata, ediz. 175$. gin. 173.
5 ** STORIA DIPLOMATICA
essere Ecclesiastico
;
onde Gregorio XIII. lo mandò Presi-
Romagna ; e poi gli diede il Vescovato di Pistoja .
dente in
Ne fanno di lui menzione YVghelli(r) , Fabri nell’ Efeme-
ndi di Ravenna (2), ed il Rossi nella Storia di detta città .
Nel 1 57.?. dal suddetto Crescimbeni (3) si registra Se-
natore Galeazzo Poggio da Bologna E dallo stesso Crescim- .
STEPHANVS CRESCENTIVS )
' CAESAR CORONATVS )
Coss.
TIBERIVS ASTALLVS
CVM GALEATIO POGGIO SENATORE MOltTVO EIVS VICE XXVI. DIES
IVRISDICTIONI PRAEFVISSENT SVA <?VIS<,)VE HIC GENTILITIA DIGMA
TA PERENNIS MEMORIAE CAVSA EXTARE VOLVERVNT
E nell’ opera del Fenzonio (5) si parla di detta iscrizione ,
e
del cap. j 7. dello Statuto di Roma ;
nel quale si dispone , che
i Conservatori esercitino il Senatorato in caso di morte del
Senatore .
natore ,
leggendosene anche oggi sotto il fregio della pit-
-
' tura,
O) I rmlia sacra in Episcop. Pistor. ^4) To. 2 . Inscript. Rom. pag. 23.
CO P-ig- 424. *'
C5) Ad statut. Urbi* pag. 45.
, manutenere ,
regere ,
et gubernare ,
malis bominibus Romam,
eiusque districtum purgare ,
vtasque publicas districtus tu
tas ,
et securas ab incursione latronum ,
et bannitorum prò vi-
ribus conservare .
,,
va autorità , si soleva concedere a' Senatori di
Roma nel
,,
principio della loro dignità ,
ma come dimostra 1* anti-
,,
co statuto di Roma ,
fu poi donato a medesimi sola-
,,
mente in fine del loro ufizio ,
non allor quando Grego-
,,
rio XI. l’anno370. ordinò , che 1 ’ ufizio di Senatore
1
,,
si dovesse ogni sei mesi rimutarc , e 1” elezione scguis-
,,
se in persona forestiera; il che non ebbe il suo pieno
che
CO
DE* SENATORI DI R OMA 519
che forestiere , domiciliate nel suo Rione ,
indagandone
con ogni diligenza i costumi ,
come vivano ,
e quali spese
facciano . Dopo la qual diligenza ,
trovandosi, alcune di
dette persone esser oziose ,
c disutili , siano obligati am-
esercizio ,
si debbano punire ad arbitrio del Senatore ,
Conservatori
,
c Pacieri , colla pena della carcere , esilio,
illicitis ludis ,
ac bar att arti ,
et nonnumquam in commessa -
tionibus ,
et crapulis ,
aut in meretricationibus ,
et lenociniis ,
desidem ,
er infamem vitam agentes ,
nihilque communi homi -
»«/« societati utilitatis conferentes ,
quotidie versantur $
ob~
viandum huiusrnodi occasionibus dehetorum , Senator Urbis una
cum Conservatoribus , er Paceriis , vel ipsi Pacerii tantum , per
singulos tres menses ^
dum renovantur , et creantur novi Jlla~
gisiratus Pop uh Romani ^ in ingressa eorum ojjìcii admonere de-
beant Capita Regionutn Urbis ,
quisque singula capita homi-
num^tam Romanorum , quam Jorensium y in sua regione babitan-
tium ,
recensere debeat ,
diligenterque explorare de vita ,
mori-
bus , artibus , facultatibus , unde vejtes sericeas ,
i/e/ laneas mu-
tent, linde anulos, et alia preciasa bona comparente unde immo-
deratos sumptus ejfundant ;
er .haec , e» diligente)’ investi-
carce-
T t t 2 re,
(1) Lib.. 2. cap. 87. d* corrigenda tuta reformata a Senatore Julio Segai
ignavia inertis juyentuti* p. 108. Sta- anno 1580. , et edit. Romae '.590.
540 STORIA DIPLOMATICA
re , exiliis ,
et aliis muletti }
et paenis etiam ad Triremes , ipso-
rum Senatoris y Conservatorum , et Paceriorum arbitrio plectan-
tur ,
xtque damnentur in perpetuum , vel ad tempus ,
et prout
eis magis visum fuerit exp e dir e .
I Conservatori esercitarono per iì. giorni il Senato-
rato ,
che vacava per la promozione del Senator Segni ,
Segnatura ;
c nel Pontificato di Sisto K. era stato Segre-
tario della Congregazione della Consulta .
PAVLO V. P. O. M.
EXORTVM EST LVMEN RECTIS GABRIEL FALCONI VS SENAT.MDCX.
’
1 altra nella facciata del detto Palazzo (4) .
,,
compagnato da tutto il nostro Clero ,
e da molte Fra-
,,
terie ,
e anco dall’ Orfanelli ,
e Letterati ,
con la mag-
„ gior parte delli Prelati della Consulta fu portato alla se-
,,
poltura nella Chiesa di S. Prassede
,
dove arrivassimo eh*
„ era quasi mezz* ora di notte , gli fu cantato dal più
antico Canonico il solito Responsorio, etc.
Fu surrogato nel detto anno 1 616 . il Conte Giovanni
Battista ‘Fenzonio, da Brisighella . Di lui , e degli anni del
suo Senatorato se ne ha memoria nell* iscrizione , esistente
nella sala interiore del Palazzo Senatorio ,
cioè (2) .
V v v Con-
(1) Are. Capit. Vatlc. ca) Inscript. Roman, to. 2. pag. 15.
ja* STORIA DIPLOMATICA
Confermò
i Statuti de cMerendanti de panni a i giu-
gno 1619 5 intitolandosi: Nos Joannes Baptista Fenzpnius
.
* . %
*
V v v 2 *
del-
... G) Alvaro Collez. d’ iicriz. MSS. (2) Inicript. Rom. tom.2. pae. 55. * 6 .
lib. 15. pag. * ’• ‘ 9
424.
I
<»8
* STORIA DIPLOMATICA
deità di esso CMassei ,* come il tutto leggesi nel seguente
Breve .
de cuius fide ,
et probitate in praemissis exequendis multum
confidimus , non autem eius successoribus , ut ad beneplacitum
nostrum in casibus quibuscumque criminalibus y tam in proce-
dendo quam indicando ,
statutorum Vrbis forma aliter non
servata y
contra delinquente
s
quoscumque in ipsius Curiae
Carceribus nane ,
et prò tempore detentos y
etiam cuiuscumque
DE' SENATORI DI ROMA 515?
status ,
gradus , ordini , conditionis , rr praeeminentiac exi-
sten. prout sibi bene visum fuerit , 4 c £// 4 ;w *#xr4 facultates
in similibus nostro ,
^>ro tempore exi tenti , praedictae Vrbis
Cubernatori bactenus quomodolibet concessas , procedendi ,
iudicandi ,
poenasque statutarias secundurn delictorum ,
processus ,
4 rr 4 ,
sententias ,
et decreta desuper , // 4-
VR-
CO Syllubat Advoc. Co twist, p.171. (4) Mandosio Biblioteca Romana .
J
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DE* SENATORI DI ROMA 53 *
VRBANO Vili P. M.
AVGVSTINVS MAFFEIVS )
IACOBVS BENZON1VS ) CoSS.
FERDINANDVS BRANDANVS
IN IVLIVII CARTARII EXTINCTI SENATORIS LOCVM
DIES XXXV. IVRIDICVNDO PRÀEFVERE
EIVS REI PERENNEM HANC MEMORIAM TESTATAM ESSE VOLVERVNT
SALVTIS ANN. MDCXXXIII.
Conte Orazio Albani, da Vrbino fu successivamente nel
Il
) CoSS.
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134 STORIA DIPLOMATICA
In tempo di esso Senatore Inibir ami , Innocenze A*,
concesse tanto a lui , che a 1
*
uso della
i Senatori successori
corona nell* Arma 9
l’ornamento
gentilizia de* fiocchi ene-
ri alle teste de’ cavalli della carozza ; come attestano il
,,
sua patria t!Montebono , varj legati, scritti ad alcuni luoghi
'
.... > .
•
MDCLIX.
X x x a •
Suc-
: COc ronac. Misceli, presso il Mura- (z) Sabina-Sagra 3 e profana . Roma
torf Rer. Ital. Script, to.18. col. *34. e ,1790, cap. 8. nutn. aj. pag. 167.
set Dzionario d’ Italia Corografico (3) Appendice pag., 391. num. yi.
far.3. pag. 161. •
(4; Loc. eie. * 1
5 }6 STORIA DIPLOMATICA
Successe nell’istesso anno 1659, Giustino Gentile, da
Salisano in diocesi della Badia di Farfa . Di lui vi è memo-
ria in una iscrizione ,
collocata nella sala interiore del P