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Il piano regolatore Generale di Matera di Luigi Piccinato è un piano
urbanistico alla scala comunale, elaborato dall’architetto nel 1953 e
approvato con Decreto Presidenziale il 20 Maggio 1959.
Piccinato grazie alla sua sensibilità per le matrici storiche del
territorio e dell’ambiente, e la sua attitudine nell’ispirarsi
all’architettura di Frank Loyd Wright, gli permisero di intervenire con
raro equilibrio sul tessuto urbano di Matera.
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°Sotto il profilo tecnico era un piano di elementare zonizzazione funzionale che
dedicava molta attenzione alla rete infrastrutturale (fornendo indicazioni per
strade e ferrovie) e alle attrezzature di uso collettivo, proponendo la
urbanizzazione della zona collinare a nord-Ovest della città. Il Piano dava forza
all’ipotesi di dare vita a “borghi rurali”, esattamente 5: La Martella, Venusio, Santa
Lucia, Picciano e Torre Spagnola. Nei quali avrebbero potuto trovare posto non
solo gli assegnatori della riforma ma anche le famiglie contadine sfollate dai Sassi.
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Nel 1952 viene approvata la Legge n.619, che riguarda il risanamento dei Sassi, nella
quale si prevede, in contrasto con le indagini della Commissione, la inabilità della
maggior parte delle case censite “e la creazione di borgate rurali per il trasferimento
delle famiglie evacuate.” Con queste premesse, a partire dal 1953, Piccinato redigerà il
Piano Regolatore di Matera e , nell’agro di Matera, i progetti di Borgo Venusio (1953) e il
quartiere di Serra Venerdì.
Le indicazioni di Piano a Matera vengono in buona parte rispettate, i rioni popolari di
Serra Venerdì, Lanera e Spine Bianche verranno realizzati come interventi pubblici,
tanto da fare di Matera una città in cui vantaggi e svantaggi delle teorie del
decentramento di tipo anglosassone-scandinavo sono concretamente verificabili.
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PRG’56
Il Piano regolatore venne approvato nel 1956, va detto che molte scelte in esso
contenute erano già state fatte e il Piano non può che fissarle in forma tecnica. Il
sistema messo a punto dal Piano del Consorzio di Bonifica della valle del
Bradano, gli strumenti apprestati dalla Legge speciale del 1952 e le previsioni
localizzative in essa contenute, le divergenti azioni dell’Unrra-Casas e dell’Ente
riforma non lasciano molto spazio al Piano.
Questo Piano prevedeva migliorie per:
- il sistema insediativo: il risanamento dei Sassi
-la rete infrastrutturale: una rete stradale principale per le comunicazioni
interprovinciali e intercomunali
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-il sistema degli spazi pubblici e del verde: la
trasformazione in parco pubblico dell’area del
vecchio Cimitero, e la costruzione di aree verdi
Le indicazioni di Piano a Matera vengono in
buona parte rispettate, i rioni popolari di Serra
Venerdì, Lanera e Spine Bianche verranno
realizzati come interventi pubblici, tanto da fare
di Matera una città in cui vantaggi e svantaggi
delle teorie del decentramento di tipo
anglosassone-scandinavo sono concretamente Parco di Serra Venerdì
verificabili.
L’insediamento rurale di Borgo Venusio viene progettato da Piccinato con Luigi Anversa
nel 1953 con il linguaggio tipico del neorealismo razionalista . Gli elementi linguistici, per
le abitazioni, sono desunti da quelli dell’edilizia popolare. Il Borgo è pensato come un
aggregato ‘aperto’, suscettibile di ampliamenti, infatti si presenta con un centro posto in
una posizione più elevata rispetto alle abitazioni; qui vengono concentrate le strutture
pubbliche ed i servizi sociali. Attorno al centro vengono messe le abitazioni vere e
proprie.
L’insediamento abitativo è formulato sul concetto dell’unità di vicinato e frazionamento
in sotto borghi, ognuno dei quali conta dalle dodici alle diciotto abitazioni.
L’apertura planimetrica di Borgo Venusio, che con la logica dei sottoborghi avrebbe
dovuto formare ulteriori recinti, indica invece una suscettibilità di sviluppo assente
rispetto al borgo, precedentemente costruito da Adriano Olivetti, La Martella.
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- le altre funzioni: la creazione di un nuovo centro Direzionale e
commerciale sull’area delle ferrovie Calabro-Lucane, la creazione del
Palazzo di Giustizia, alberghi per ospitare attrezzature per attività
Terziarie
Palazzo di Giustizia
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Ospedale Madonna della Grazia
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Politiche D’implementazione degli obbiettivi del Piano
Fin dal 1946 Matera e la sua regione sono state oggetto di attenzione da parte di
ricercatori americani e italiani che studiavano il mondo contadino della Lucania.
Dal 1949 la missione americana ECA (European Recovery Economic Cooperation
Administration) affida un incarico al prof. Mazzocchi-Alemanni per la soluzione del
problema Sassi, considerando la possibilità del trasferimento degli abitanti. La
relazione Mazzocchi-Alemanni, partendo dalle condizioni abitative e di degrado dei
Sassi, propone lo sfollamento degli abitanti e la ristrutturazione degli stessi. Nel
1951, su iniziativa di Adriano Olivetti, si costruisce la “Commissione di studio della
città e dell’atto di Matera” promossa dall’Istituto Nazionale di Urbanistica e
dall’Unrra-Casas.
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La situazione dei Sassi Caveoso e Barisano a Matera, è quella di vere e proprie
grotte senza servizi igienici, abitate prevalentemente da contadini. Nel 1952 viene
approvata la legge n.619 che riguarda il risanamento dei Sassi, nella quale si
prevede la inabilità della maggior parte delle case censite e la creazione di borgate
rurali per il trasferimento delle famiglie evacuate.
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STUDI E TITOLI
1923 -> Laurea in Architettura a Roma
1929 -> Luigi Piccinato ha contribuito alla fondazione
dell’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU)
1942 -> Partecipa alla stesura della legge urbanistica, ancora oggi in vigore
con modificazioni
1945 -> Insieme a Cino Calcaprina e Bruno Zevi fonda la Rivista “Metron”
1947 -> Pubblicazione di un suo testo “Urbanistica Medievale e Urbanistica”
1948 -> Fonda insieme a B.Zevi, M.Ridolfi e P.L.Nervi l’A.P.O. (Associazione
Per L’Architettura Organica) per promuovere quel tipo di architettura di Frank
Lloyd Wright
1954 -> Riceve il Premio Nazionale Olivetti per l’urbanista
1961 -> Gli viene assegnato il premio IN/ARCH Domosic per lo Stadio
Adriatico di Pescara
1965 -> Contribuisce alla fondazione della International Society of City and
Regional Planners (ISoCaPR)
1974 -> Viene proclamato professore “emerito” da La Sapienza
1980 -> Ottenne il Grand Prix del’Association Internationale dea Urbanistes
1983 -> È stato insignito dall’Accademia dei Lincei del Premio Internazionale
Feltrinelli per l’Architettura
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I PRINCIPALI LAVORI
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L’URBANISTICA ORGANICA DI LUIGI PICCINATO
«L’urbanistica opera in pieno nel campo sociale, intimamente legata alla civiltà».
Essere urbanista è per Luigi Piccinato una sorta di “missione”. Egli tende al raggiungimento
di una posizione professionale singolarmente forte e di successo. Per Piccinato quello
dell’architetto e quello dell’urbanista sembrerebbero due mestieri contigui ma non si
collocano sullo stesso piano. Piccinato tende a delineare l’urbanista moderno, stabilendone
i confini operativi e il posto nella società. Dove questo continuo esercizio di
autorappresentazione e legittimazione, che è fondamentale per costruire un’identità
dell’urbanistica come mestiere e come missione. Le relazioni tra le due dimensioni del
progetto si giocano sull’intreccio tra dimensione creativa e legittimazione sociale.
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-Il piano organico ha come fine l’organizzazione della città. Per far questo sono necessarie
tre cose:
-il tracciamento di un disegno d’insieme
-la capacità di progettarne delle parti (ordinarie o eccezionali)
-la traduzione di quel disegno in regole e norme.
Il piano consiste solitamente nella riorganizzazione fisico compositiva di un territorio.
-La tecnica di base di Piccinato tratta relazioni tra le densità edilizie delle diverse zone,
scelta dei tipi, copertura del lotto, indici di utilizzazione ecc.
-Piccinato sostiene che ogni società ha l’urbanistica che si merita, dunque Pianificare
significa «intervenire dirigendo le forze vitali della società senza reprimerle».
-L’urbanistica è quella disciplina che deve dare risposta a numerosi problemi entro un
quadro unitario che tenga conto della necessità e della bellezza, «risolvendo nella bellezza
ogni problema della necessità».
«Non è già una scienza, ma … premessa la ‘conoscenza’, è frutto di intuizione, nel senso
crociano, più vicina insomma all’arte che alla scienza» (L. Piccinato, 1977).
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