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Politecnico di Torino

Corso di Laurea in ARCHITETTURA


A.A. 2019-20
27CYAPM - URBANISTICA
Prof. Maria Teresa Gabardi

SEMINARIO “PIANI D’AUTORE”:


PRG MATERA LUIGI PICCINATO
Studenti:
Delia Piazzese 276553
Giulio Salvia 252802
Federica Scasciamacchia 276025
Luca Vizzini 277205

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Il piano regolatore Generale di Matera di Luigi Piccinato è un piano
urbanistico alla scala comunale, elaborato dall’architetto nel 1953 e
approvato con Decreto Presidenziale il 20 Maggio 1959.
Piccinato grazie alla sua sensibilità per le matrici storiche del
territorio e dell’ambiente, e la sua attitudine nell’ispirarsi
all’architettura di Frank Loyd Wright, gli permisero di intervenire con
raro equilibrio sul tessuto urbano di Matera.

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°Sotto il profilo tecnico era un piano di elementare zonizzazione funzionale che
dedicava molta attenzione alla rete infrastrutturale (fornendo indicazioni per
strade e ferrovie) e alle attrezzature di uso collettivo, proponendo la
urbanizzazione della zona collinare a nord-Ovest della città. Il Piano dava forza
all’ipotesi di dare vita a “borghi rurali”, esattamente 5: La Martella, Venusio, Santa
Lucia, Picciano e Torre Spagnola. Nei quali avrebbero potuto trovare posto non
solo gli assegnatori della riforma ma anche le famiglie contadine sfollate dai Sassi.

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Nel 1952 viene approvata la Legge n.619, che riguarda il risanamento dei Sassi, nella
quale si prevede, in contrasto con le indagini della Commissione, la inabilità della
maggior parte delle case censite “e la creazione di borgate rurali per il trasferimento
delle famiglie evacuate.” Con queste premesse, a partire dal 1953, Piccinato redigerà il
Piano Regolatore di Matera e , nell’agro di Matera, i progetti di Borgo Venusio (1953) e il
quartiere di Serra Venerdì.
Le indicazioni di Piano a Matera vengono in buona parte rispettate, i rioni popolari di
Serra Venerdì, Lanera e Spine Bianche verranno realizzati come interventi pubblici,
tanto da fare di Matera una città in cui vantaggi e svantaggi delle teorie del
decentramento di tipo anglosassone-scandinavo sono concretamente verificabili.

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PRG’56
Il Piano regolatore venne approvato nel 1956, va detto che molte scelte in esso
contenute erano già state fatte e il Piano non può che fissarle in forma tecnica. Il
sistema messo a punto dal Piano del Consorzio di Bonifica della valle del
Bradano, gli strumenti apprestati dalla Legge speciale del 1952 e le previsioni
localizzative in essa contenute, le divergenti azioni dell’Unrra-Casas e dell’Ente
riforma non lasciano molto spazio al Piano.
Questo Piano prevedeva migliorie per:
- il sistema insediativo: il risanamento dei Sassi
-la rete infrastrutturale: una rete stradale principale per le comunicazioni
interprovinciali e intercomunali

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-il sistema degli spazi pubblici e del verde: la
trasformazione in parco pubblico dell’area del
vecchio Cimitero, e la costruzione di aree verdi
Le indicazioni di Piano a Matera vengono in
buona parte rispettate, i rioni popolari di Serra
Venerdì, Lanera e Spine Bianche verranno
realizzati come interventi pubblici, tanto da fare
di Matera una città in cui vantaggi e svantaggi
delle teorie del decentramento di tipo
anglosassone-scandinavo sono concretamente Parco di Serra Venerdì
verificabili.

Parco IV Novembre Parco del Castello


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Borgo Venusio

L’insediamento rurale di Borgo Venusio viene progettato da Piccinato con Luigi Anversa
nel 1953 con il linguaggio tipico del neorealismo razionalista . Gli elementi linguistici, per
le abitazioni, sono desunti da quelli dell’edilizia popolare. Il Borgo è pensato come un
aggregato ‘aperto’, suscettibile di ampliamenti, infatti si presenta con un centro posto in
una posizione più elevata rispetto alle abitazioni; qui vengono concentrate le strutture
pubbliche ed i servizi sociali. Attorno al centro vengono messe le abitazioni vere e
proprie.
L’insediamento abitativo è formulato sul concetto dell’unità di vicinato e frazionamento
in sotto borghi, ognuno dei quali conta dalle dodici alle diciotto abitazioni.
L’apertura planimetrica di Borgo Venusio, che con la logica dei sottoborghi avrebbe
dovuto formare ulteriori recinti, indica invece una suscettibilità di sviluppo assente
rispetto al borgo, precedentemente costruito da Adriano Olivetti, La Martella.

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- le altre funzioni: la creazione di un nuovo centro Direzionale e
commerciale sull’area delle ferrovie Calabro-Lucane, la creazione del
Palazzo di Giustizia, alberghi per ospitare attrezzature per attività
Terziarie

Palazzo di Giustizia

Piazza San Francesco


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PRG’75
Come previsto, il precedente PRG del 1956 prevedeva, tra le tante cose, la realizzazione di un
Centro Direzionale e Commerciale della città; questo però agli inizi degli anni ‘70 non era ancora
stato realizzato, mentre si erano innestati, nel centro storico di Matera, nuove sedi bancarie, negozi
e numerose attività commerciali. Il PRG del ‘75 conservava e rafforzava la struttura lineare Nord-
Sud più che creare poli di sviluppo; inoltre il PRG intendeva strutturare il territorio in direttrici di
sviluppo che avrebbero dato un assetto spaziale all
Il seguente Piano regolatore prendeva atto che le principali visioni del PRG’56 erano state solo in
parte rispettate, solo in parte realizzate e in larga parte disattese, in particolare prevedeva:
-un forte sviluppo costiero del Metaponto rispetto al quale Matera avrebbe dovuto rivestire un ruolo
rilevante di riferimento.
-una qualificazione dei territori interni (sviluppo agricolo, sviluppo industriale delle valli del Basento,
del Bradano e dell’Ofanto)

Costa Jonica Valle dell’Ofanto La Martella


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-il rafforzamento o la creazione di nuclei industriali, miglioramento della rete
stradale che consentisse al sistema Matera, Altamura, Santeramo in Colle di
rafforzare il proprio ruolo territoriale.

Centro Commerciale Venusio


Il PRG del ‘75 conservava e rafforzava la struttura lineare Nord-Sud più che creare
poli di sviluppo; inoltre il PRG intendeva strutturare il territorio in direttrici di sviluppo
che avrebbero dato un assetto spaziale alle diverse funzioni per:
- il sistema delle funzioni residenziali: utilizzare le estese aree libere centrali (nel
PRG’56 destinate a impianti sportivi) per edilizia residenziale, e con un nuovo
centro ospedaliero ampliare e trasformare a sud i quartieri dei Cappuccini e di Agna

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Ospedale Madonna della Grazia
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Politiche D’implementazione degli obbiettivi del Piano

Il piano fu costruito su una zonizzazione funzionale edilizia, basata sulla rete


stradale che individuava isolati, ciascuno dei quali a sua volta classificato come
appartenente a uno delle zone, come: Intensivo A, Intensivo B, Semintensivo A,
Semintensivo B.
Le norme stabilivano che per ciascuna di queste zone da edificare vi fossero
delle prescrizioni relative a: numero dei piani, altezza massima, lunghezza
minima e massima dei fronti, distanza dai confini e dalle strade.
Per le zone rurali le norme prevedevano solo la costruzione degli edifici pertinenti
e necessari per la costruzione del fondo rustico, che stabilivano anche la
distanza e altezza dai confini e dalle strade.
Il PRG del 1956 appare molto coerente con l’applicazione della legge urbanistica
del 1942 dell’elemento innovativo; questo ha comportato che le parti pubbliche
previste nel PRG dovessero essere realizzate dalla Pubblica Amministrazione,
tramite l’acquisizione di suolo pubblico con l’esproprio, ai fini della pubblica utilità.
Per quanto riguarda le parti private invece si sarebbero potute realizzare tramite
dei Piani di Lottizzazione, che si riferivano a porzioni di terreno ritenute
interamente come superfici fondiarie; all’interno di queste aree veniva ritagliato
una porzione di suolo necessario per la realizzazione della rete urbana primaria,
questo suolo era spesso rimasto di proprietà privata di uso pubblico.
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- servizi pubblici e commercio: servizi
pubblici, centri di quartiere, nuclei
commerciali.
- le grandi funzioni il PRG’75 confermava
per il Centro Direzionale e Commerciale,
già previsto nel PRG’56 ma mai attuato, un
ruolo di rilievo nell’organizzazione della
struttura urbana: la zona Pantano
prevedeva nuovi impianti sportivi; un nuovo
ospedale nella zona della Serra Rifusa; il
Palazzo di Giustizia e la Caserma dei Vigili
del Fuoco.
-il sistema della mobilità e dei parcheggi:
riguardo le infrastrutture stradali, una
grande viabilità regionale di transito
costituita dal rifacimento e dal
completamento della SS7 e della SS99, e
dal rinnovo del sistema stradale interno.
Riguardo i parcheggi il piano prevedeva
per essi aree localizzate in prossimità del
centro Direzionale e Commerciale e delle
funzioni più importanti.
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IL PERCORSO DI APPROVAZIONE E ATTUAZIONE DEL PIANO

Fin dal 1946 Matera e la sua regione sono state oggetto di attenzione da parte di
ricercatori americani e italiani che studiavano il mondo contadino della Lucania.
Dal 1949 la missione americana ECA (European Recovery Economic Cooperation
Administration) affida un incarico al prof. Mazzocchi-Alemanni per la soluzione del
problema Sassi, considerando la possibilità del trasferimento degli abitanti. La
relazione Mazzocchi-Alemanni, partendo dalle condizioni abitative e di degrado dei
Sassi, propone lo sfollamento degli abitanti e la ristrutturazione degli stessi. Nel
1951, su iniziativa di Adriano Olivetti, si costruisce la “Commissione di studio della
città e dell’atto di Matera” promossa dall’Istituto Nazionale di Urbanistica e
dall’Unrra-Casas.

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La situazione dei Sassi Caveoso e Barisano a Matera, è quella di vere e proprie
grotte senza servizi igienici, abitate prevalentemente da contadini. Nel 1952 viene
approvata la legge n.619 che riguarda il risanamento dei Sassi, nella quale si
prevede la inabilità della maggior parte delle case censite e la creazione di borgate
rurali per il trasferimento delle famiglie evacuate.

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STUDI E TITOLI
1923 -> Laurea in Architettura a Roma
1929 -> Luigi Piccinato ha contribuito alla fondazione
dell’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU)
1942 -> Partecipa alla stesura della legge urbanistica, ancora oggi in vigore
con modificazioni
1945 -> Insieme a Cino Calcaprina e Bruno Zevi fonda la Rivista “Metron”
1947 -> Pubblicazione di un suo testo “Urbanistica Medievale e Urbanistica”
1948 -> Fonda insieme a B.Zevi, M.Ridolfi e P.L.Nervi l’A.P.O. (Associazione
Per L’Architettura Organica) per promuovere quel tipo di architettura di Frank
Lloyd Wright
1954 -> Riceve il Premio Nazionale Olivetti per l’urbanista
1961 -> Gli viene assegnato il premio IN/ARCH Domosic per lo Stadio
Adriatico di Pescara
1965 -> Contribuisce alla fondazione della International Society of City and
Regional Planners (ISoCaPR)
1974 -> Viene proclamato professore “emerito” da La Sapienza
1980 -> Ottenne il Grand Prix del’Association Internationale dea Urbanistes
1983 -> È stato insignito dall’Accademia dei Lincei del Premio Internazionale
Feltrinelli per l’Architettura

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I PRINCIPALI LAVORI

La sua opera più interessante in campo urbanistico è stato il Piano Regolatore di


Sabaudia (1933-1934), eseguito in collaborazione con G. Cancellotti, E. Montuori e
A. Scalpelli. Sono delle stesso periodo i Piani Regolatori per La Spezia,
Benevento, Cagliari, Arezzo e Catania. Tra le sue maggiori opere architettoniche
sono da ricordare le abitazioni e i servizi a Borgo Venusio (1951-1952) e il
quartiere Serra Venerdì (1951-1954) a Matera, lo Stadio Adriatico a Pescara
(1951-1955), la città universitaria di Catania (1964), un complesso per uffici in via
C.Colombo a Roma (1960) e il complesso direzionale di Taranto (1970-1972).Per
quando riguarda il Piano Regolatore di Sabaudia, il concorso venne bandito il 21
aprile del 1933, vinto da Cancellotti-Montuori-Piccinato-Scalpelli. Ai quattro è
affidata l’esecuzione del Piano e la progettazione di tutti gli edifici costituenti il
nucleo principale di Sabaudia.

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L’URBANISTICA ORGANICA DI LUIGI PICCINATO

-L’organismo urbano ha:


- un cuore • il centro storico
- un cervello • il centro amministrativo
direzionale
- una rete di connessioni nervose • i flussi di
informazione-comunicazione
- dei polmoni • il verde urbano
- delle arterie • i tracciati viari
- tessuti e organi • le zone omogenee funzionali
La struttura urbana è costituita, secondo
Piccinato, dall’articolazione complessiva degli
elementi componenti che devono essere
analizzati e valutati nell’insieme, perché ogni
parte-organo svolge una funzione nell’organismo
complessivo e in un contesto evolutivo che ne fa
mutare continuamente la forma. Il piano,
secondo una concezione profondamente
“normativa”, era strumento di ordine legittimato
dal sapere disciplinare e sovrimposto alla società
civile.
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PROGETTARE UNA CITTA’ PER LUIGI PICCINATO

«L’urbanistica opera in pieno nel campo sociale, intimamente legata alla civiltà».
Essere urbanista è per Luigi Piccinato una sorta di “missione”. Egli tende al raggiungimento
di una posizione professionale singolarmente forte e di successo. Per Piccinato quello
dell’architetto e quello dell’urbanista sembrerebbero due mestieri contigui ma non si
collocano sullo stesso piano. Piccinato tende a delineare l’urbanista moderno, stabilendone
i confini operativi e il posto nella società. Dove questo continuo esercizio di
autorappresentazione e legittimazione, che è fondamentale per costruire un’identità
dell’urbanistica come mestiere e come missione. Le relazioni tra le due dimensioni del
progetto si giocano sull’intreccio tra dimensione creativa e legittimazione sociale.

-L’urbanistica è un’arte, ma ha bisogno di una scena, di un discorso che si muova su tutti i


canali possibili.

-L’urbanista-architetto-libero professionista si sente legittimato a rivendicare un primato


nell’intervento sulla città.

-L’urbanistica è intesa cioè come una disciplina che “assorbe” l’architettura

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-Il piano organico ha come fine l’organizzazione della città. Per far questo sono necessarie
tre cose:
-il tracciamento di un disegno d’insieme
-la capacità di progettarne delle parti (ordinarie o eccezionali)
-la traduzione di quel disegno in regole e norme.
Il piano consiste solitamente nella riorganizzazione fisico compositiva di un territorio.

-L’azione dell’urbanista si esplica nell’identificazione e disposizione di “zone” – di parti


formalmente e socialmente definite – che costituiscono il principale materiale compositivo
dei piani. Lo sviluppo di questo organismo può essere virtuoso oppure può attraversare
delle fasi critiche.“Strutturare un organismo” significa quindi sia dominare la dimensione
della “città fisica” ridisegnandola. Il progetto è estremamente “potente”: la città futura sarà
conseguenza del piano o della sua mancanza.

-La tecnica di base di Piccinato tratta relazioni tra le densità edilizie delle diverse zone,
scelta dei tipi, copertura del lotto, indici di utilizzazione ecc.
-Piccinato sostiene che ogni società ha l’urbanistica che si merita, dunque Pianificare
significa «intervenire dirigendo le forze vitali della società senza reprimerle».
-L’urbanistica è quella disciplina che deve dare risposta a numerosi problemi entro un
quadro unitario che tenga conto della necessità e della bellezza, «risolvendo nella bellezza
ogni problema della necessità».

«Non è già una scienza, ma … premessa la ‘conoscenza’, è frutto di intuizione, nel senso
crociano, più vicina insomma all’arte che alla scienza» (L. Piccinato, 1977).
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