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Le trasformazioni urbanistiche

PARIGI
La situazione di Parigi (centro dell’Europa) alla fine dell’Ottocento era di una città
assolutamente disorganizzata in cui i monumenti erano circondati ed isolati da un
labirinto di strade.
Il prefetto della Senna, Haussmann, voleva fare di Parigi la prima delle grandi città ce
si fosse adeguata all’epoca industriale.
Dopo il tentativo di Napoleone III di modificare la città, tra 1853 e il 1859, Haussmann,
spese per le sue opere circa due bilioni e mezzo di franchi in spese straordinarie; la
parte maggiore fu spesa in costruzioni di strade e nelle demolizioni necessarie alla
realizzazione del progetto.
I quattro scopi principali consistevano in:
1. Isolare i grandi edifici, palazzi, caserme in modo da renderli più piacevoli
all’occhio permettere un accesso più facile nei giorni di celebrazioni, e
semplificare la difesa nei giorni di sommossa;
2. Migliorare lo stato di salute della città per mezzo della distruzione sistematica
di vicoli infetti e di centri di epidemia (la parte centrale di Parigi era “insozzata”
da questi terribili vicoli);
3. Assicurare la pace pubblica con la creazione di ampi boulevards, che
permetteranno la circolazione, non soltanto di aria e di luce, ma anche di
truppe (questa ingegnosa combinazione apporterà un miglioramento del
destino del popolo e diminuirà la propensione alla rivolta);
4. Facilitare l’afflusso e il deflusso delle stazioni ferroviarie per mezzo di linee di
penetrazione che portino i viaggiatori direttamente ai centri commerciali e di
svago, e che evitino ritardo congestioni e accidenti. In questo punto la
considerazione del traffico era prevalente.

Inoltre Haussmann rivede l’organizzazione degli uffici centralizzando il controllo


operativo e suddividendo i compiti in settori specifici, demandati a tecnici specializzati
di sua fiducia, per seguire i lavori delle fognature e dell’approvvigionamento idrico,
delle strade, delle fontane e per le procedure di attuazione del Piano.
Nelle aree centrali vengono realizzati: 95 km di nuove strade (con la soppressione di
49 km) e 70 km di nuove strade periferiche (con la soppressione di 5 km di vecchie
strade).
La città era anche povera d spazi verdi e parchi; durante i lavori di trasformazione
della città vengono creati due laghi a livelli diversi, piantati 400.000 alberi e realizzati
chioschi, serre e piste di pattinaggio.
VIENNA
Vienna, prima delle trasformazioni dell’800, ha una struttura formata da un nucleo
urbano interno che risale al 1600, circondato da mura.
Gli ampliamenti successivi hanno mantenuto la vecchia cinta muraria e realizzato una
nuova cinta molto più esterna (il Linienwall) con interposto uno spazio libero
inedificato, Glacis, profondo dai 500 ai 1000 metri.
Nel corso della prima metà del 1800, il Glacis comincia ad essere utilizzato come
passeggiata pubblica e si anima di caffè, chioschi e viali.
Alla fine degli anni ’50 si sente la necessità di saldare le due parti di città in una
struttura continua e di rinnovare le attrezzature urbane e il patrimonio abitativo.
Tale ambizioso piano di riqualificazione urbanistica è voluto dall’imperatore
Francesco Giuseppe (1848-1916) anche per esigenze di tipo militare (miglior
collegamento tra le varie caserme cittadine) e amministrativo (costruzione di nuovi e
più funzionali palazzi pubblici).
Per adeguare la città alle mutate esigenze di una moderna capitale europea, dunque,
l’imperatore decide di abbattere le antiche mura medioevali e di sfruttare lo spazio
risultante e quello della preesistente fascia di rispetto per la costruzione del Ring (in
tedesco anello), un’ampia arteria alberata, fiancheggiata da nuovi ed eleganti
quartieri, che si snoda per oltre sei chilometri cingendo l’intero nucleo della Vienna
medioevale.
Viene deciso di destinare i 4/5 dei terreni del Glacis ai monumenti, agli spazi pubblici,
alle strade e ai parchi, riservandone solo 1/5 alla edificazione privata.
Nel 1857 viene bandito un concorso per la colossale realizzazione e già l’anno
successivo la giuria imperiale dichiara vincitore il progetto monumentale di Ludwig
Ditter von Förster (1797- 1863), un architetto tedesco di solida formazione
neoclassica.
Rispetto all’intervento di Haussmann a Parigi, comunque, il tracciamento del Ring ha
un impatto assai meno distruttivo.
Vengono sì demoliti gli antichi bastioni, ma il tessuto della città vecchia (Ìnnere Stadt)
non viene intaccato che assai marginalmente. La nuova arteria, al contrario, si
caratterizza come un importante viale di circonvallazione che, grazie a una fitta rete
di altre strade minori, disimpegna la Innere Stadt collegandola adeguatamente con la
Vienna moderna, già precedentemente estesasi al di fuori del circuito murario.
Il Ring costituirà a sua volta il punto di partenza per ogni successivo sviluppo
urbanistico cittadino di molte città europee.

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