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Barocco francese

A differenza di Roma, lo sviluppo urbanistico di Parigi non partì dalla necessità di unire tra loro dei
punti focali già esistenti, ma scaturì dalla formazione di una serie di piazze incentrate attorno alla
figura del sovrano.[94] Il primo esempio di place royale è da ricondurre allaPlace Dauphine (1599-
1606), voluta da Enrico IV tra il Pont Neuf e l'Île de la Cité, nel cuore di Parigi. A forma triangolare
e originariamente caratterizzata da portici ispirati a modelli italiani, come quelli della piazza
Grande di Livorno,[95] la Place Dauphine fu aperta a margine dell'antico ponte, mentre la statua del
sovrano fu posta all'intersezione della piazza con il Pont Neuf, a ridosso della Senna, quasi a
sottolineare l'asse del fiume. Nei primi anni del XVII secolo fu iniziata la costruzione della Place
des Vosges (anticamente nota proprio come Place Royale), una piazza quadrata chiusa su tre lati e
circondata da palazzi destinati ad ospitare abitazioni per il ceto borghese; gli edifici, dal disegno
unitario, mostrano ancora un accentuato verticalismo goticizzante. Sempre per volontà di Enrico IV
fu progettata un'ulteriore piazza, che però non fu portata a compimento a causa della morte del re;
essa avrebbe dovuto avere una pianta radiale, la prima del genere nell'urbanistica barocca, il cui
modello ebbe però notevole fortuna nelle successive trasformazioni della città. Durante il regno
di Luigi XIII i lavori interessarono alcuni distretti cittadini ed in particolare l'Île St-Louis ed il
distretto Richelieu; nella definizione dei nuovi gusti architettonici notevole fu l'apporto di Salomon
de Brosse (1571-1626) e François Mansart (1598-1666), artefici di un innovativo linguaggio
classico destinato ad avere un'intensa fortuna anche negli anni successivi. Infatti, queste tendenze
trovarono la definitiva consacrazione sotto Luigi XIV, quando Jules Hardouin Mansart (1646-1708)
realizzò laPlace des Victoires, non più come spazio chiuso, ma come punto di snodo all'interno del
sistema urbano.[99] Gli edifici lungo la piazza persero i caratteri ancora vagamente goticizzanti
delle prime realizzazioni di Enrico IV; sul perimetro di Place des Victoires sorsero palazzi
dall'aspetto uniforme, con un bugnato al piano terra e un ordine gigante al livello superiore. Questa
impostazione è riscontrabile anche nella seconda piazza fatta costruire durante il regno di Luigi
XIV, ancora su progetto di Hardouin Mansart: la Place Vendôme. Il primo progetto, databile
al 1685, prevedeva la formazione di uno spazio delimitato da importanti edifici rappresentativi, ma
in seguito il piano venne disatteso. Curiosamente, intorno al 1696 fu tracciato il perimetro della
piazza per mezzo delle sole facciate dei palazzi: gli edifici veri e propri furono innalzati in seguito,
con la vendita dei singoli lotti di terreno. La piazza assunse una forma rettangolare, con angoli
smussati al fine di aumentare la superficie edificabile; sugli angoli e al centro dei lati lunghi dei
palazzi furono realizzati dei risalti, la cui presenza venne sottolineata mediante
dei frontoni classicheggianti. Il Barocco delle trasformazioni parigine risiede pertanto in una "forte
aspirazione all'integrazione, alla continuità e all'apertura. Mentre Roma è la tipica città santa del
Barocco, Parigi è la sua controparte laica".[100] Non a caso l'architettura francese del Seicento
trovò i suoi massimi risultati nelle residenze urbane e nei suggestivi castelli di campagna; eppure,
anche nell'architettura sacra furono prodotte opere di indubbia originalità. Nel 1616 Salomon De
Brosse innalzò la svettante facciata della chiesa di Saint-Gervais-Saint-Protais de Paris, facendo
ancora ricorso alla tradizionale sovrapposizione degli ordini classici. De Brosse attinse al
verticalismo gotico, ma con la profondità derivante dal Barocco, gettando le basi dell'architettura
francese del Seicento. Più tardi, negli anni trenta del XVII secolo, François Mansart eresse la chiesa
della Visitation con una pianta centrale e cappelle di forma ellittica accostate all'invaso circolare
principale tanto da compenetrarsi con esso. Nel medesimo periodo Jacques Lemercier (1585-1654)
costruì la chiesa della Sorbona, su modello di San Carlo ai Catinari a Roma.[101]L'impianto è
riconducibile ad una croce greca allungata, con cappelle laterali che si affacciano
sulla navata attraverso due aperture per ciascuna, conferendo all'edificio i caratteri di una
chiesa basilicale. Tra le chiese a pianta longitudinale è doveroso ricordare quella del Val-de-Grâce,
opera di François Mansart (1645). Così come nelle chiese romane, la pianta è articolata con tre
campate che si concludono nella cupola; nei pilastri che sostengono la calotta si trovano quattro
cappelle che però non si aprono lungo la navata, ma direttamente verso l'invaso della cupola,
rafforzandone la centralità. Successivamente, negli ultimi decenni del Seicento, Jules Hardouin
Mansart progettò Dôme des Invalides, la più importante chiesa francese a pianta centrale del
periodo.[102] L'edificio presenta diverse analogie con la chiesa della Salute di Venezia: entrambe,
malgrado le differenze formali della pianta (un quadrato nel caso della chiesa degli Invalidi e un
ottagono in Santa Maria della Salute), mostrano l'aggiunta di un corpo posteriore dotato di una
seconda cupola. Mansart si ispirò al progetto michelangiolesco di San Pietro, ma, oltre ad allungare
un braccio verso il presbiterio, creò dei passaggi diagonali tra l'ambulacro ed il centro della chiesa.
All'esterno il tutto fu celato con delle superfici molto semplici e la facciata fu ornata con due ordini
di colonne classiche liberamente spaziate. La cupola, caratterizzata da robusti contrafforti lungo
il tamburo, termina in una svettante guglia dal verticalismo gotico. All'interno, la struttura della
medesima cupola è composta da ben tre calotte sovrapposte: una più esterna rivestita in piombo,
una intermedia affrescata ed una terza dotata di un grande oculo per permettere la visione dei dipinti
sovrastanti. Nella tipologia dei castelli e dei palazzi il punto di partenza dell'architettura barocca è
nelle opere del citato Salomon de Brosse, che nei primi decenni del Seicento costruì alcune
importanti residenze, tra cui il palazzo del Lussemburgo a Parigi (1617).[103] L'edificio fu
innalzato per volontà di Maria de' Medici e nella planimetria non si discosta dalla tipologia
dell'hôtel francese, ma la sistemazione di appartamenti completi nelle ali laterali determinò un
miglioramento del concetto di comodità rispetto ai modelli del passato. Tuttavia, la prima vera
opera del classicismo francese è da ricercare nella facciata del palazzo di Giustizia di Rennes (noto
come palazzo del Parlamento di Bretagna), innalzata sempre da Salomon de Brosse nel 1618.
[104] Qui le ali laterali assumono minore importanza, mentre il centro della facciata è sottolineato
da due coppie di colonne binate sulle quali poggia un frontone rotondo. L'architettura di de Brosse
influenzò l'opera di François Mansart; nella sua ala d'Orléans del Castello di Blois (1635-1638) ideò
una cour d'honneur di profondità contenuta, raccordando le ali all'edificio principale per mezzo di
elementi curvi.[105] L'opera principale di Mansart resta la casa di campagna di Maisons-Laffitte.
[105] In pianta presenta una forma rettangolare, chiusa ai lati da due ali non molto pronunciate e
che sul retro dell'edificio vengono ridotte a dei semplici risalti; in alzato, la parte centrale è
sottolineata da un avancorpo su tre piani, che riprende il tema degli ordini sovrapposti (già
riscontrato in alcune realizzazioni di de Brosse), conferendo al complesso un dinamismo verticale
riconducibile ancora allo stile gotico. L'altro grande protagonista della stagione barocca in Francia
fu Louis Le Vau (1612-1670), autore del Castello di Vaux-le-Vicomte, il più importante edificio
francese della metà del Seicento.[106] Il castello, costruito tra il 1657 ed il 1661, è immerso in un
grandioso parco progettato da André Le Nôtre (1613-1700) e si innalza al centro di un suggestivo
fossato. All'esterno emergono chiaramente le conformazioni degli ambienti interni ed in particolare
è evidente il volume del grande salone ellittico coperto da una cupola; inoltre le ali laterali perdono
la loro autonomia e divengono parte integrante del corpo principale del palazzo. L'importanza di
Vaux-le-Vicomte non risiede solo nella composizione spaziale, ma anche nell'organizzazione degli
spazi interni in appartamenti indipendenti (appartement double). Infatti, sino ad allora, le stanze dei
prestigiosi complessi residenziali erano collegate l'una all'altra direttamente o mediante un corridoio
laterale avente la funzione di disimpegno; a Vaux-le-Vicomte gli appartamenti furono disposti in
maniera più funzionale attorno al corpo centrale dell'edificio. Direttamente collegata a Vaux-Le-
Vicomte è la Reggia di Versailles, commissionata da Luigi XIV a Le Vau, Le Nôtre e Charles Le
Brun(1619-1690). I lavori cominciarono nel 1664 con la ristrutturazione e l'ampliamento di un
padiglione di caccia preesistente voluto da Luigi XIII; la Reggia assunse una conformazione ad U e
nel 1668 fu ulteriormente ingrandita con l'aggiunta di due ali che accentuarono la profondità
della cour d'honneur. Dieci anni dopo, Hardouin Mansart innalzò due blocchi posti trasversalmente
alle ali e chiuse la terrazza del corpo centrale del palazzo con la Galerie des Glaces (la Galleria
degli Specchi); allo stesso Mansart si deve anche il progetto della cappella, iniziata nel 1689 e
terminata solo nel 1710, nella quale si fondono elementi barocchi, classici e gotici. La
monumentalità del complesso è sottolineata mediante una piazza rivolta verso la città di Versailles,
in cui converge un tridente di strade diretto verso Parigi; sul fronte opposto si estende un vastissimo
parco che, con i suoi viali ortogonali e radiali, le sue fontane e le sue vasche cruciformi, rende la
Reggia il simbolico punto focale dell'intera Nazione. Il classicismo francese raggiunse il suo apice
nella facciata del Louvre di Claude Perrault (1613-1688),[107] innalzata dopo che fu rifiutato un
disegno proposto da Gian Lorenzo Bernini. Il progetto di Perrault chiuse il prospetto est del Louvre
con una lunga galleria di colonne binate sorrette da un massiccio basamento e delimitate alla
sommità da unatrabeazione con una balaustra.

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